Il sistema qualità
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Il sistema qualità
Il sistema qualità Appunti sul sistema qualità per le calli terze della Fondazione Asfap Via Acquanera 43 22100 Como Cos’è l’ ISO 9000 ISO 9000 è una serie di norme a validità internazionale, che fanno riferimento ai sistemi di gestione della qualità, cioè alle strutture organizzative che le imprese pubbliche e private, dovrebbero adottare per meglio orientare l’azienda al raggiungimento di risultati in linea con le attese del mercato. 2 Formatore: Ferretto Massimo Cosa bisogna fare per raggiungere la certificazione di qualità Di seguito un breve riepilogo di tutti gli step necessari per poter raggiungere la certificazione ISO 9001 approfondire quanto richiesto dalla norma ISO 9001 o rivolgersi ad una società di consulenza definire un organigramma aziendale specificando chi assumerà il compito di responsabile del sistema qualità e di rappresentante della direzione analizzare tutti i processi aziendali (commerciale, acquisti, produzione, progettazione, manutenzione, taratura degli strumenti, etc) fare in modo che i processi aziendali siano conformi a quanto richiesto dalla norma definire le procedure e le istruzioni di lavoro che descrivano i processi relativi al punto sopra riportato 3 Formatore: Ferretto Massimo Cosa bisogna fare per raggiungere la certificazione di qualità definire tutta la modulistica necessaria definire il manuale della qualità (è il riassunto di tutte le procedure/istruzioni di lavoro) effettuare le verifiche ispettive interne per essere certi che quanto riportato sulle procedura/istruzioni di lavoro corrisponda alla realtà aziendale scegliere un ente di certificazione accreditato (tipo DNV, IMQ, etc) e definire con l'ente quando effettuare la verifica di certificazione a seguito della verifica da parte dell'ente di certificazione, se la verifica ha dato esito positivo, viene rilasciata all'azienda la certificazione di qualità; la certificazione ha validità triennale, ma annualmente l'ente di certificazione effettuerà delle visite di mantenimento 4 Formatore: Ferretto Massimo L’applicazione delle normo ISO in azienda Significa creare all'interno dell'azienda un sistema organizzativo i cui requisiti rispettino quanto richiesto dalla norma ISO 9001. I requisiti della norma si applicano a tutti i processi aziendali, dal commerciale alla gestione degli acquisti, alla produzione, etc. I processi devono essere documentati attraverso della apposita documentazione (manuale qualità, procedure, istruzioni) e tutti i risultati del "fare qualità" in azienda saranno registrati su apposita modulistica (documenti di registrazione della qualità). 5 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità La qualità appare per la prima volta con l’approccio al lavoro di tipo artigianale in cui l’esecutore è, contemporaneamente, produttore e controllore del proprio operato. E’ col Medioevo e con l’avvento delle Corporazioni, però, che vennero formalizzate per la prima volta le regole che stavano alla base delle modalità di lavoro del “maestro”. Mediante la trasmissione scritta del know-how, si garantì la ripetibilità delle fornitura (concetto fondamentale nell’ambito della qualità) e la preservazione del mestiere. Anche l’apposizione del marchio sui prodotti fu un indice di come la qualità si stesse evolvendo. Un marchio identificava il produttore e ne fissava le responsabilità relativamente alla qualità del prodotto. 6 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Con la prima rivoluzione industriale, che ebbe luogo in Gran Bretagna verso la fine del XVIII secolo, ci fu una forte spinta verso un concetto di qualità ancora più formalizzato. Le quantità prodotte aumentarono considerevolmente grazie all’utilizzo dell’energia termica ricavata dal carbone, all’introduzione di nuovi macchinari, alla possibilità di trasportare le merci su rotaia e alla suddivisione del lavoro. In questo tipo di produzione, i risultati qualitativi dipendevano sempre meno dalle capacità dei singoli operatori e sempre di più dalla progettazione e dalla formalizzazione dei processi produttivi. 7 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Con la seconda rivoluzione industriale, che incominciò nel 1890 e fu favorita da innovazioni tecnologiche e dallo sfruttamento dell’energia elettrica, l’industria subì un’ulteriore trasformazione che sfociò in una suddivisione del lavoro sempre più spinta, esasperata in seguito dall’introduzione della catena di montaggio di tipo fordista. 8 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Negli anni che precedono la prima guerra mondiale, le organizzazioni iniziarono a basarsi sull'ispezione e sul collaudo. La "quantità" rimane un obiettivo della produzione mentre la "qualità" viene affidata ad un nuovo ente separato, il Collaudo. Il mercato di quegli anni era caratterizzato da: volumi bassi manodopera qualificata mancanza di standardizzazione 9 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità La qualità nel senso tradizionale del termine inizia a fare capolino negli anni '20, favorita dalla nascita delle prime grandi aziende con modelli organizzativi complessi e dalla necessità di sottoporre le variabili di processo a rigidi controlli per poter far fronte a quantità sempre più elevate a costi sempre inferiori. Questi sono gli anni della nascita dei primi metodi statistici per il controllo della qualità, basati su supporti grafici: le carte di controllo. 10 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Tra il 1920 e il 1945, si sviluppano le tecniche di controllo statistico della qualità dell’output Si introdussero tecniche di controllo sull’intero processo produttivo, non limitandosi più, quindi, a verificare la difettosità dei prodotti solo alla fine del processo dato che i controlli a tappeto su tutti i prodotti stavano iniziando a rivelarsi troppo costosi. Per effettuare questa nuova tipologia di controlli, si fece sempre più ricorso ai criteri statistici. Esaminando pochi prodotti finiti si riusciva a stabilire, mentre si produceva, se il processo presentava delle irregolarità o meno. 11 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Alla fine della seconda guerra mondiale, si iniziò a parlare di qualità in maniera sistematica grazie al Giappone che dovette trovare uno strumento che gli permettesse di riprendersi dalla profonda crisi economica nella quale si stava dibattendo dopo la sconfitta e che rappresentasse una nuova variabile competitiva. La qualità per i giapponesi divenne uno strumento di rivalsa davanti al mondo. Non si trattava, però, della qualità di prodotti ottenuta secondo i canoni della cultura industriale del tempo ma di una qualità dei processi e della produzione in grado di generare prodotti migliori a costi inferiori. 12 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Secondo i giapponesi il rispetto delle specifiche tecniche non bastava più, occorreva pensare anche a specifiche organizzative. Iniziò a farsi strada l’idea che le organizzazioni ben strutturate, che attuavano strategie corrette e che applicavano correttamente le procedure, fossero in grado di offrire ai propri clienti un’adeguata confidenza del rispetto di determinate specifiche di prodotto. Cambia l’approccio al problema che passa dall’essere passivo all’essere proattivo e basato non solo sulla rimozione della non qualità ma anche sulla prevenzione degli incidenti attraverso la progettazione e l’applicazione di un Sistema Qualità formale capace di ridurre la possibilità di generare errori. 13 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Negli anni ’50, alcuni settori (aerospaziale, nucleare, petrolchimico, ecc) si chiesero come potessero fare per applicare il concetto di controllo di prodotto, considerando il fatto che per i prodotti di questi settori doveva essere effettuato in tempo reale. La risposta fu quella di affiancare alla specifica tecnica una specifica organizzativa che illustrasse, ad esempio, come qualificare i fornitori, chi dovesse fare cosa, ecc. Era nata così l'Assicurazione Qualità. 14 Per la prima volta si riconosceva che la qualità era il risultato di sforzi congiunti di tutte le funzioni e che ciò che contava era la qualità dei processi aziendali e non più solo quella dei prodotti. Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Nel 1959 il Dipartimento della Difesa americano emise la prima norma dedicata alla qualità, lo standard militare MIL-Q-9858A "Quality program requirements", primo esempio di normativa che richiedeva un modello organizzativo attinente all'Assicurazione Qualità 15 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Nel 1960 venne varata in Giappone la prima campagna nazionale della qualità e si scelse il mese di novembre come mese della qualità. 16 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Negli anni ‘70 Ishikawa favorì lo sviluppo di una nuova cultura che si basò su: il sostegno del governo, determinante per consentire lo sviluppo di questo tipo di cultura la promozione effettuata da diverse associazioni (Premio Deming, ecc) il grande sviluppo dell'attività di normazione e standardizzazione Questa nuova cultura prese il nome di Company Wide Quality Control (nel resto del mondo si chiamerà, invece, Total Quality Control) e fece suoi, tra gli altri, i seguenti principi: l'azienda non è di pochi ma di molti bisogna valutare come prima cosa le esigenze dei consumatori si deve puntare prima alla qualità e dopo al profitto bisogna prevenire i difetti e i reclami tutti all'interno dell'organizzazione, vanno formati nel processo, l'operatore successivo è nostro cliente, bisogna eliminare le barriere bisogna basarsi sui dati 17 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità A partire dagli anni ’80 le prime aziende occidentali, soprattutto quelle americane, iniziarono a rendersi conto dell’importanza dello sviluppo della qualità per il successo di un’organizzazione. Nel 1983 la Thatcher pronunciò il famoso discorso nel quale sosteneva che la qualità fosse essenziale per il successo dell’industria britannica. Nel frattempo, seguendo l’esempio del Giappone, gli USA impararono a dare il giusto peso alla qualità fino a varare nell’83-’84 un Congresso per promuoverla e a promuovere, nel 1986, un vero e proprio piano qualità per le aziende americane (il piano Baldritch) che prevedeva incentivi economici per le organizzazioni che volevano seguire il percorso della certificazione. 18 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Nel 1988 negli USA venne istituito il Malcom Baldrige National Quality Award mentre in Europa nacque lo European Quality Award, premi per le aziende di riferimento in ambito qualità. Nel 1989 per la prima volta la macchina più venduta negli USA fu di fabbricazione giapponese Nel ’94 lo standard ISO 9000 venne rivisto e vennero emesse le norme UNI EN ISO 9001:1994, UNI EN ISO 9002:1994, UNI EN ISO 9003:1994 che puntavano l’attenzione sulla garanzia della qualità del prodotto, sulla descrizione dei requisiti che un Sistema Qualità deve avere per raggiungere la qualità e sulla soddisfazione del cliente attraverso la conformità ai requisiti. Il concetto di Assicurazione Qualità venne così formalizzato per la prima volta. 19 Formatore: Ferretto Massimo L’evoluzione e la storia della qualità Nel 1997 l’ISO decise di raccogliere, a livello mondiale, le impressioni e le esigenze di moltissime aziende per evidenziare i punti di debolezza delle norme esistenti. I punti emersi furono, essenzialmente: la poca adattabilità delle norme ai diversi settori di business e alle diverse dimensioni delle organizzazioni, una famiglia di norme troppo estesa (si parlava di circa una ventina di documenti), una terminologia utilizzata nelle norme che non era chiara la mancanza dei concetti di autovalutazione e di miglioramento continuo, i settori della vita aziendale che non erano coinvolti tutti in egual misura nel processo di certificazione e, infine, un concetto di processo inteso unicamente come processo produttivo. A seguito di questa indagine, nel 2000 gli standard ISO 9000 vennero rivisti. 20 Formatore: Ferretto Massimo Il controllo qualità L’applicazione del Controllo Qualità consiste nell’assicurarsi che il prodotto sia conforme ai requisiti espressi dal cliente effettuando, prima della consegna, tutti i controlli, le prove e le misurazioni necessarie per eliminare quei prodotti che non corrispondono ai requisiti espressi nelle specifiche. Con l’avvento della produzione di massa, il controllo divenne ancora più stringente grazie al controllo statistico di processo 21 Formatore: Ferretto Massimo Il controllo qualità Questa metodologia può essere implementata solo se: è ben definito il livello di qualità richiesto attraverso specifiche di prodotto chiare (quali sono le caratteristiche da controllare, quali sono le prestazioni attese e le tolleranze ammesse, ecc) sono assicurate tutte le condizioni necessarie per ottenere la qualità sono stati definiti i punti di controllo, la frequenza dei controlli e cosa controllare i controlli vengono eseguiti puntualmente si interviene tempestivamente per riportare la varianza del processo entro le tolleranze ammesse. 22 Formatore: Ferretto Massimo Il controllo qualità Il Controllo Qualità può essere eseguito, a seconda delle necessità, in tre momenti particolari della vita di un’organizzazione: all’ingresso delle materie prime per non immettere in produzione materiali non conformi durante i processi produttivi: sui semilavorati all’atto del collaudo: sui prodotti finiti I prodotti considerati non conformi saranno soggetti ad apposite decisioni e ad una conseguente azione correttiva. 23 Formatore: Ferretto Massimo L’applicazione del sistema qualità Il dottor Joseph M. Juran Partendo dalla considerazione che gli standard definiti dalla ISO 9000 sono solo raccomandazioni e non requisiti legalmente necessari per poter vendere nel mercato i propri prodotti, giunge ad affermare tuttavia che la certificazione secondo ISO 9000 si è trasformata in Europa in una licenza di vendita. E questo sarebbe causato secondo Juran dalla bontà con cui sono stati venduti gli standard nel mercato. Alla consapevolezza che la qualità è il fattore fondamentale per il successo delle aziende, talvolta non corrisponde una visione strategica di questo fattore che, se impostato un corretto sistema di gestione della qualità, da "problema" si trasformerà in una chiave per il successo. 24 Formatore: Ferretto Massimo L’applicazione del sistema qualità Occorre però osservare che ove un management aziendale decidesse di applicare un sistema qualità in modo puramente formale, ovverosia soltanto allo scopo di conquistare la certificazione e di utilizzarla come biglietto da visita, questa recherebbe all'azienda più danni che benefici. Affinché l'adozione degli standard ISO produca i suoi effetti positivi, accanto a questo motivo di ordine esterno, deve essere presente anche una motivazione di carattere interno: l'organizzazione come necessità di miglioramento interno dell'azienda. 25 Formatore: Ferretto Massimo La procedura di certificazione L'azienda inizia la procedura con la richiesta preliminare alla società di certificazione. Questa invia la modulistica per la domanda ufficiale richiedendo informazioni sul manuale della qualità, una descrizione dell'azienda, delle caratteristiche della produzione e del mercato. L'organismo esamina il contenuto del materiale fornito dall'azienda e ne valuta la completezza, richiedendo se necessario l'invio di ulteriore documentazione. 26 Formatore: Ferretto Massimo La procedura di certificazione Successivamente forma il Gvi (gruppo valutatori ispettivi), esamina approfonditamente la documentazione e pianifica una visita ispettiva in azienda da parte del Gvi. Il Gvi probabilmente rileverà delle non conformità di applicazione del sistema documentato; una relazione verrà inoltrata all'azienda, la quale pianificherà ed attiverà tutte le azioni correttive tendenti ad eliminare le non conformità, comunicando poi all'organismo di certificazione l'avvenuta soluzione. Il Gvi si recherà una seconda volta in azienda per accertare l'effettiva eliminazione delle non conformità. 27 Formatore: Ferretto Massimo La procedura di certificazione Se e quando il Gvi constaterà la completa eliminazione delle non conformità, stenderà una relazione finale sulle verifiche effettuate. A questo punto il comitato di certificazione dell'ente esaminerà la pratica completa e deciderà per la concessione della certificazione. La società di certificazione lo notificherà all'azienda e diffonderà alla stampa. 28 Formatore: Ferretto Massimo La procedura di certificazione La certificazione così ottenuta ha validità per un periodo di tempo limitato che è di 3 anni, durante i quali l'ente certificativo invierà gli ispettori per dei controlli periodici con lo scopo di assicurarsi che il sistema qualità dell'azienda continui a soddisfare i requisiti richiesti. 29 Formatore: Ferretto Massimo La famiglia ISO 9000 30 Formatore: Ferretto Massimo La procedura di certificazione "Un principio di QM è una convinzione profonda ed ampia, per guidare e per far funzionare le organizzazioni, ispirata ad un continuo miglioramento delle prestazioni nel lungo termine, focalizzata sui clienti ma nello stesso tempo capace di considerare le necessità di tutte le altre parti interessate". 31 Formatore: Ferretto Massimo I principi aziendali Applicare tali principi porta ad una serie di azioni specifiche, poiché questi principi non sono astratti. PRINCIPIO 1 "Organizzazione orientata al cliente«. Le organizzazioni devono identificare i bisogni dei loro clienti, dai quali dipendono; capire le loro necessità e soddisfarle; gestire le relazioni con essi. PRINCIPIO 2 "Leadership" I leader devono interpretare ad ogni livello i bisogni degli interessati, sfruttare al meglio il potenziale. 32 Formatore: Ferretto Massimo I principi aziendali "Coinvolgimento del personale" Tutto il personale deve essere tenuto i debito conto come potenzialità per il sistema, perché anche chi lavora ai bassi livelli gerarchici può offrire soluzioni utili. PRINCIPIO 3 PRINCIPIO 4 "Approccio basato sui processi« L'attenzione è posta prima sul COSA ottenere che sul COME. PRINCIPIO 5 "Un approccio sistemico al management" Con questo principio viene enfatizzata l'interdipendenza tra le varie aree aziendali in un'ottica di relazioni trasversali, tanto condiviso in teoria quanto ancora poco applicato nella realtà. 33 Formatore: Ferretto Massimo I principi aziendali "Miglioramento continuativo" Occorre misurare il miglioramento per poter dire quanto si è migliorati, per poter fissare un obiettivo futuro e verificare poi se lo si è rispettato. PRINCIPIO 6 "Un approccio di dati e fatti nel prendere le decisioni" I dati devono essere sistematicamente organizzati in modo da rendere agevole la loro analisi in considerazione del fatto che, se su di essi devono essere prese le decisioni, rappresentano una vera ricchezza per l'azienda. PRINCIPIO 7 "Relazioni fornitore - cliente vantaggiose per entrambi" Le relazioni devono essere di tipo collaborativo, basate sulla fiducia e sullo scambio di informazioni e cooperazione nell'ottica di lungo periodo. PRINCIPIO 8 34 Formatore: Ferretto Massimo