gratuito ASExtra 150

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A UDIOPHILEsound
AUDIOPHILE
sound n.150
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GIRADISCHI
TECHNICS
parte 2
suggerimenti
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il tweaking
ESCLUSIVA! ALLEGATO AD AS 150 :
CD REFERENCE RECORDINGS
e
AS EXTRA
Il supplemento digitale
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 Cover Story / AS EXTRA 150
Giradischi Technics 1200 >18 click
Parte 2 dell’articolo di Vincenzo Fratello.
In questa parte: il tweaking
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CD AUD 150 allegato
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DMM ( Direct Metal
Mastering) > 48
 Accessori click
MrSpeakers: Cuffie Ether
e Ether C > 35
 Hardware click
Dan D’Agostino parla di
futuri prodotti > 39
 ASCOLTO STREAMING
Guida all’ascolto del CD allegato al
n. 150 di ‘Audiophile sound’
con esempi musicali
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 CD allegato click
CD allegato ad Audiophile sound n. 150 Dance With Me su Reference Recordings:
Guida all’ascolto con esempi musicali > 12
sommario...
 I Dischi per un’ isola deserta
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DMM (Direct Metal Mastering:
Vincenzo Fratello speiga il processo > 31
 Accessori click
MrSpeakers: Cuffie Ether e Ether C > 35
 Hardware / Intervista click
Dan D’Agostino parla dei futuri
progetti dell’azienda > 39
Enrico Pieranunzi
Boulez dirige Berio
Misha Alperin
Stravinsky
 Quale Incisione click
Schubert: La Sinfonia n. 8
Proponiamo le versioni più interessanti > 40
 ARTICOLI DAL PASSATO click
Dal Numero 131 di AS EXTRA:
Tech Das: Ken Kessler passa in rassegna
i Giradischi Air Force One> 46
 Angolo Tecnico click
I diodi nelle rete elettriche
non lineari, parte 7 > 55
 The Latest click
Le ultime novità jazz, rock, pop > 58
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DISCHI PER UN’ISOLA DESERTA
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Enrico Pieranunzi e Marc Johnson:
As Never Before
su Cam Jazz > 61
 CD classico click
Pierre Boulez dirige Berio
su Apex > 63
 CD non classico click
Misha Alperin:
Her First Dance
su ECM > 65
 LP classico click
Stravinsky con Antal Dorati
su Speakers Corner > 67
 SACD classico click
Haydn con Sigiswald Kuijken
su Accent > 71
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NUMERO 150
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Le recensioni di prodotti hardware:
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PRODOTTI HARDWARE
RECENSITI SU
Audiophile sound
Nel numero 150
COVER STORY: Reference Recordings: Analisi tecnica di 6 CD
Sonus faber: Diffusori Venere Signature
Triangle: Diffusori Elara LN07
D’Agostino: Amplificatore Master Power Classic Stereo
Denon: USB DA-300
AVM: Pre phono Inspiration P 1.2
MrSpeakers: Cuffie Ether & Ether C
Merging Technologies: DAC HAPI
Audion: Preamplificatore Premier phono stage MM
AUDIOFILIA: nuova rubrica - questo mese: I CAVI
Nel numero 149
COVER STORY: Klimo: Giradischi Stern
Audio Research: Amplificatore GSi75
KR Audio: Model P130
Métronome: DAC C8+
Stein: Testina Avventurin 6
Decca (London): Riflessioni di Pierre Bolduc sulla testina
MrSpeakers: Cuffie Ether
Duevel: Diffusori Venus
Sublima: Testina AT-95S
Shelter: Testina 301 II
Testine Confronto: Confronto tra 3 testine
INDICE DEI
PRODOTTI HARDWARE
RECENSITI SU Audiophile sound
INDICE (parte 1):
numeri 128-147
(ottobre 2013-novembre 2015)
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AUDIOPHILEsound: e
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CD allegato AS 150
guida all’ascolto ‘musicale’
CD ALLEGATO AD AS 150
nuova rubrica!!
“DANCE WITH ME”
Il sound di
Reference Recordings:
9 registrazioni essenziali
CD allegato: reference recordings
Per conoscere meglio questo disco,
in questa nuova rubrica potete leggere
la guida all’a sc olt o e ascoltare degli
esempi musicali, che sono stati
Per la versione dell’articolo con gli esempi musicali da ascoltare
in streaming CLICCATE QUI:
Questo link vi porterà alla
pagina interattiva con testo ed esempi musicali da ascoltare...
sq
n questo ‘Invito alla danza’, tutte le tracce sono tratte da fanta-
I
tasie, sogni ad occhi aperti in chi si lascia coinvolgere dal mondo
stiche registrazioni della Reference Recordings, l'etichetta
dei suoni. Da qui la scelta di questi nove brani, alcuni celeberrimi,
discografica americana che rappresenta un preciso punto di
altri meno, ma tutti in grado di esaltare al meglio il concetto del
riferimento per ogni audiofilo che si rispetti. Questo perché ogni
ritmo veloce e sfrenato e di quello lento e sognante che la musica,
brano vuole essere uno stimolo, una riflessione di come l'arte
attraverso la danza, riesce a creare.
musicale riesce a esprimere il concetto fondamentale del ritmo
attraverso il genere della danza. Non dimentichiamo che il ritmo
esprime il tempo musicale e che la musica è fondamentalmente
track 1
Franz Liszt - Mephisto Walz N. 1 (versione orchestrale)
espressione del tempo e di come esso viene scandito dal ritmo,
Liszt fu sempre attratto e affascinato dalla figura di Faust, ossia dal
veloce o lento che sia.
sapiente che, pur di ottenere la conoscenza totale della scienza, è
Ed è proprio quello che vuole dimostrare questo CD il quale, oltre
disposto addirittura a vendere la propria anima al diavolo. Questo
a rappresentare una gioia
poiché in fondo il compositore e pianista magiaro vide in se stes-
per le orecchie per via della
so un altro Faust, bramoso di conquistare la conoscenza e la
straordinaria qualità della
padronanza assolute della musica. Ma oltre alla figura del Faust,
per sapere di più...
presa del suono, permette
Liszt fu sedotto anche da quella di Mefistofele, il maligno che rie-
www.
referencerecordings.com
all'ascoltatore di compren-
sce ad avere l'anima dello scienziato senza scrupoli, al quale dedi-
dere come il ritmo, di cui il
cò ben quattro Mephisto-Walzer per pianoforte, i primi due dei
Reference
Recordings
Distribuzione/Italia
www.soundandmusic.com
genere della danza musicale
incarna
l'espressione
ideale, sia così importante
per generare emozioni, fan-
12 extra
> SOMMARIO
quali ebbero anche una versione per orchestra. Il primo di questi
quattro valzer, dedicato a Karl Tausig, lo straordinario pianista che
fu l'allievo preferito di Liszt, è il più noto e fu composto tra il 1859
e il 1861. Per elaborare questa pagina Liszt prese spunto dal
CD allegato AS 150
Faust del poeta austriaco Nikolaus Lenau, descrivendo l'episodio
tico s q00.42 - 01.16 e fa capire meglio all'ascoltatore come Faust
della danza al villaggio, come recita il sottotitolo (Der Tanz in der
resti affascinato dalla casta e ingenua fanciulla.
Doifschenke). Il testo letterario racconta che Faust e Mefistofele,
passando presso un villaggio dove c'è una festa in corso, sono
track 4
attratti dalla musica; il diavolo invita Faust a danzare e strappando
Emmanuel Chabrier - Habanera
il violino dalle mani del musicista, inizia a suonare un diabolico val-
Nel 1882 Emmanuel Chabrier, con la famiglia, trascorse un lungo
zer, sulle note del quale Faust si allontana nel bosco danzando
periodo di vacanza in Spagna, dove rimase ammaliato dalla natu-
senza respiro. La versione orchestrale di questa pagina aumenta a
ra, dai costumi e dai temi musicali popolari locali. Tornato a Parigi,
dismisura la dimensione infernale del ritmo impresso dal violino di
il ricordo di quella vacanza diede spunto per la composizione di
Mefistofele, con la sezione degli archi
s q01.00 - 01.18 e quella
s q01.57 - 02.10 che rendono sempre più frenetico il vor-
alcune pagine celebri, come il brano Habanera, composto nel 1885
dei fiati
sia per orchestra, sia per pianoforte. La Habanera è una danza
tice ritmico al quale l'ascoltatore non sa resistere, proprio come
d'origine cubana che si è diffusa specialmente in Spagna e che
Faust, anche se non mancano nella parte centrale del brano
melodicamente assomiglia al tango, basato su ritmi lenti e sensua-
momenti di melanconica contemplazione
s q03.02 - 04.01.
li, come dimostra la pagina di Chabrier s q00.08 - 00.41, che pro-
track 2
Claude Debussy - Prélude à l'après-midi d'un faune
Il poema sinfonico Prélude à l'après-midi d'un faune fu ispirato a
degli alberi affacciati sul mare, illuminato dai raggi della luna, mentre un uomo osserva una donna danzare languidamente s q01.02
- 01.39.
Debussy da una poesia di Stephane Mallarmé e composto tra il
1892 e il 1894. Il brano, al suo debutto, avvenuto nello stesso 1894,
track 5
ottenne un grandissimo successo, anche se non mancarono delle
Ottorino Respighi - Ballata delle Gnomidi
critiche da parte di alcuni docenti del Conservatorio, tanto è vero
(I tempo - Allegro vivace)
che uno di questi professori proferì la celebre frase “C'est une
Pochi conoscono questa pagina, anche perché non molto eseguita
sauce sans lièvre” (è una salsa senza lepre), in quanto nel preludio
nelle sale concertistiche e ancor meno registrata negli studi disco-
non ci sarebbero un tema e uno sviluppo tematico, ma soltanto
grafici e forse ciò dipende dal fatto che ci sono pochi brani nella
un'indefinibile e continua modulazione della frase melodica data
storia della musica altrettanto intrisi di sangue e di violenza come
dal flauto
s q00.02 - 00.37, ripresa e ampliata magicamente dall'orchestra s q01.46 - 02.29, che crea un suono che fluttua nell'aria s q01.03 - 01.29, dando vita a un ritmo trasognato,
in questo poema sinfonico, che Respighi compose tra il 1919 e il
impalpabile.
cui due gnomidi torturano e uccidono brutalmente il marito che ave-
1920. Ispirato all'omonima poesia di Carlo Clausetti, in questo lavoro suddiviso in quattro parti viene evocata una terrificante scena in
vano condiviso in una prima notte di nozze infernale, al termine
track 3
Hector Berlioz - Ballet des sylphes (da La damnation de Faust)
della quale la vittima viene gettata da uno strapiombo, dando luogo
a una danza infernale
s q00.40
- 01.05 che vede protagonista
Anche Berlioz rimase affascinato dalla figura faustiana, alla quale
tutto il popolo degli gnomi. Ovviamente, tutta la sfrenata fantasia e
volle dedicare una leggenda drammatica in quattro parti per soli,
la straordinaria capacità di forgiare colori orchestrali di Respighi
coro e orchestra, La damnation de Faust, composta tra il 1845 e
trova in questo tema la materia adatta per dare vita a una compo-
l'anno successivo. Tre brani di quest'opera, la Marche Hongroise
sizione palpitante e fantasmagorica
s q01.10 - 01.43.
(Marcia ungherese), il Ballet des sylphes (Danza delle silfidi) e il
Menuet des folles (Minuetto dei folletti) vengono occasionalmente
eseguiti come un trittico orchestrale. Il Ballet des sylphes si trova
nella settima scena della seconda parte dell'opera lirica e si svolge
ai margini di un boschetto sulla sponda dell'Elba, con Mefistofele
che invita Faust ad adagiarsi tra i fiori. Quest'ultimo si addormenta
mentre un coro di gnomi e di silfidi lo conduce in sogno in un luogo
popolato da coppie di amanti. Tra questi compare Margherita, di
cui, subito catturato dalla sua ingenua bellezza, Faust si innamora.
Mefistofele e il coro danzante degli spiriti dell'aria cullano dolcemente il sonno di Faust, finché questi si dileguano e Faust si risveglia invocando a gran voce il nome della fanciulla amata. Il tema
della danza, sotto le sembianze ritmiche di un valzer espresso dalla
sezione degli archi s q00.02 - 00.25, ha il potere di risultare ipno-
PER SAPERNE DI PIÙ
DANCE WITH ME
CD REFERENCE RECORDINGS AUD 150
Potete leggere delle recensioni su alcune
novità CD della Reference Recordings sul
numero 150 di Audiophile sound.
Il CD Dance With Me è allegato al n. 150,
in edicola oppure acquistatelo online in
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> SOMMARIO
extra
13
CD allegato: l reference recordings
fuma di limoni e di sole, di una brezza leggera che sfiora la cima
CD allegato AS 150
track 6
track 8
Erik Satie - Gymnopédie n. 1
Georges Bizet - Gallop: Le Bal (from Jeux d'Enfants)
Ci sono pochi brani come quello di Satie che riescono a risultare
Si torna a ritmi più frenetici grazie al Gallop, un ballo particolarmen-
ipnotici fin dal loro primo ascolto. Le tre Gimnopedie furono compo-
te in voga nei primissimi decenni dell'Ottocento, soprattutto in
ste dal musicista francese nel 1888 per pianoforte e il loro nome
Francia, e che anticipa la polka
s q00.13 - 00.40. Il termine viene
prende spunto dall'antica e omonima festa spartana, durante la
proprio dal verbo francese galoper, ossia galoppare, che la dice
quale si svolgeva la ‘gimnopedia’, ossia una danza processuale
lunga sul ritmo indiavolato di questa danza, che Bizet utilizza per
fatta da efebi nudi, seguita da canti ed esercizi ginnici con un chia-
concludere i dodici pezzi per pianoforte a quattro mani che fanno
ro significato spirituale e sacrale. Nelle intenzioni di Satie, la prima
parte di Jeux d'Enfants, raccolta scritta nel 1871. Lo stesso compo-
delle tre Gymnopédies (la più conosciuta), si trasforma in un malin-
sitore orchestrò in seguito cinque di questi brani tra cui, appunto,
conico tema rarefatto s q00.02 - 00.42, reso ancora più ammalian-
questo trascinante Gallop che a livello orchstrale rende meglio
te dalla versione per chitarra e flauto
l'idea di un ballo che trasuda felicità da tutti i pori s q00.53 - 01.52.
s q01.05 - 01.50.
track 7
track 9
Léo Delibes - Sylvia (Pizzicato)
Pëtr Il'ic Tchaikovsky - Capriccio italiano
Quella che segue è una delle pagine più delicate e deliziose di tutta
Tchaikovsky iniziò a comporre questo celebre brano orchestrale a
la musica per balletto, tratta da Sylvia, ambientata in uno scenario
Roma nel 1880, dopo aver assistito ai festeggiamenti carnevale-
CD allegato: reference recordings
arcadico, che Delibes scrisse nel 1875. Il brano del Pizzicato, che
schi, dando vita a una pagina che rappresenta un'esaltazione dei
nella partitura originale ha il titolo di Divertissement: Pizzicati, pren-
temi musicali popolari italiani, ricca di melodia s q04.58 - 06.13, di
de il titolo dal suono pizzicato degli archi
s q00.14 - 00.44 ed è di
passione, di “carezzevole calura”, come scrisse lo stesso musicista
una leggerezza unica e rende bene il senso del ritmo non solo in
russo alla sua mecenate, la ricca vedova Nadezda von Meck. Ecco,
senso musicale, ma anche per ciò che riguarda i movimenti e i gesti
allora, che il Capriccio italiano si trasforma in una caleodoscopica
dei ballerini.
parata di ritmi mediterranei, che raggiungono l'apice negli echi di
una tarantella
s q11.44 - 12.32 che porta alla conclusione la com-
posizione in un irresistibile crescendo, culminante in un Prestissimo
pirotecnico
s q14.37 - 15.51, un vero e proprio tripudio di colori
orchestrali. Andrea Bedetti
14 extra
> SOMMARIO
!
CVLD 267
VELUT LUNA TORNA A RENDERE OMAGGIO ALLA GRANDE CANZONE NAPOLETANA
ANCORA CON LA STRAORDINARIA VOCE DI ROSELLA CAPORALE
CHE SI ESIBISCE IN TRIO
CON STEFANIA TODESCO AL PIANOFORTE E VALENTINA TODESCO AL VIOLONCELLO
I GRANDI CLASSICI RIPROPOSTI CON ARRANGIAMENTI NUOVI E INEDITI
APPOSITAMENTE REALIZZATI DA STEFANIA TODESCO
La danza / ‘Sto core mio / Canto delle lavandaie del Vomero / Funiculì Funiculà
Fenesta Vascia / Ninna Nanna d’argiento / La tarantella / ‘Na jurnata ‘e sole
I te vurria vasà / Luna Saracena / Era de Maggio / Dicitencelle vuie / Lo Guarracino
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HARDWARE GIRADISCHI
TECHNICS
Giradischi 1200
“Non è il miglior giradischi mai costruito e non è il giradischi che suona meglio al mondo... Qualunque sia
il vostro impianto di riproduzione, qualunque sia la vostra testina, qualunque siano i vostri gusti musicali e
il ‘tipo’ di vinili che preferite (dalla super-consumata stampa originale dei primi anni della stereofonia, fino
a un 200 grammi inciso a 45 giri/minuto) il 1200 vi offre - a un costo del tutto ragionevole - la possibilità di
ascoltarli ‘almeno correttamente’... VINCENZO FRATELLO
”
technics 1200
Nel numero 149 di AS EXTRA
Vincenzo Fratello ha presentato la prima parte
di quest’articolo sul giradischi Technics.
Su questo numero, la seconda e ultima parte:
IL TWEAKING DEL 1200
18 extra
> SOMMARIO
extra
HARDWARE GIRADISCHI
  pagina attiva
“...spendere oculatamente una cifra anche vicina al suo prezzo in tweaking, trasforma
questo giradischi già ‘interessante’ in una vera e propria ‘macchina da guerra’ in
grado di impensierire concorrenti espressamente dedicati agli audiofili e di prezzo
alcune volte superiore...
Alcune modifiche o aggiunte di accessori (caso classico è la coppia mat-clamp nel caso
dei giradischi) apportano miglioramenti significativi sul 90% dei componenti sui quali
sono effettuati.
In qualche caso, data la grandissima diffusione del prodotto, sono sviluppati da molte
aziende, accessori ‘dedicati’ che facilitano il tweaking e danno luogo a risultati certi
perché sperimentati... VINCENZO FRATELLO
miei 25 anni di uso del 1200 - ho personalmente verificato come
TWEAKING
‘molto interessanti’.
mi su componenti piuttosto economici e sui quali la spesa non vale-
Q
Indipendentemente dal piano sul quale appoggerete il giradischi,
va certamente il risultato ottenuto. Capita inoltre che il costo delle
regalategli una base in marmo o in pietra piuttosto pesante.
modifiche supera il costo iniziale del componente sul quale sono
Personalmente ho sperimentato la pietra serena. Lo spessore della
state effettuate.
mia base è 5cm. Il peso supera abbondantemente i 20 Kg: non sce-
Alcune modifiche o aggiunte di accessori (caso classico è la coppia
gliete spessori inferiori.
mat-clamp nel caso dei giradischi) apportano miglioramenti significa-
Il ‘tappeto’ di rumore di fondo si riduce e - soprattutto - sembra (non
tivi sul 90% dei componenti sui quali sono effettuati.
l'ho misurato!) avere uno spettro di frequenze più spostato verso le
In qualche caso, data la grandissima diffusione del prodotto, sono
basse frequenze e quindi meno fastidioso.
uello delle modifiche e/o dei miglioramenti è un argomento
piuttosto delicato. La mia idea in proposito è che occorrono
1.BASE DI APPOGGIO
sviluppati da molte aziende, accessori ‘dedicati’ che facilitano il twea-
2.PIEDINI
king e danno luogo a risultati certi perché sperimentati.
Infine ci sono componenti (piuttosto rari) che di base sono già dei
campioni nel rapporto prezzo/prestazioni e che con limitate modifiche
I piedini in dotazione esercitano piuttosto bene la loro funzione di iso-
diventano quasi imbattibili.
lamento. Tuttavia se adottate una base in pietra e nella vostra instal-
Il 1200 è certamente uno di questi e - data la sua diffusione - molte
lazione non avete problemi di rientro acustico, potete sostituirli con
aziende hanno sviluppato accessori a esso dedicati. In definitiva
dei piedini in legno. Io mi sono fatto realizzare 4 cilindri di diametro
spendere oculatamente una cifra anche vicina al suo prezzo in twea-
20 mm ed alti 25 mm in ulivo massello. Se non lo trovate, potete
king, trasforma questo giradischi già ‘interessante’ in una vera e pro-
sostituirlo con del faggio massello. Ricordate che state affidando
pria ‘macchina da guerra’ in grado di impensierire concorrenti espres-
l'isolamento completamente alla base in pietra e che dovrete regola-
samente dedicati agli audiofili e di prezzo alcune volte superiore.
re l'orizzontalità del giradischi ponendo al disotto dei piedini dei
Non arriverò a suggerirvi di sostituire il braccio in dotazione con uno
foglietti di carta. Operazione piuttosto scomoda ma assolutamente
SME o altri di livello simile modifica peraltro già ‘disponibile’ (vedi foto
necessaria per il buon funzionamento di qualsiasi giradischi.
1, 2); … anche perché il braccio di serie non è affatto male (articola-
Questa modifica consente di ottenere una maggiore definizione e
zione nella foto 3), ma tutta una serie di interventi che - nel corso dei
focalizzazione del risultato sonoro. Attenzione però, se nel vostro
foto 1: Dettaglio di un
braccetto Rega sul 1200
foto 2: Un 1200 con costosissimi Mat e Clamp in
rame della ditta Micro, oltre al braccetto Rega
foto 3: L'articolazione del
braccio si serie del 1200
 pagina attiva
CLICCA QUI per vedere una presentazione
presentazione inteinterattiva della Technics
Technics delle specifiche tecniche
> SOMMARIO
extra
19
technics 1200
molta cautela ed equilibrio. Ho visto spesso interventi estre-
HARDWARE GIRADISCHI
foto 4: Anelli di Sorbothane Audioquest
ambiente il solo isolamento della base non dovesse essere sufficiente, provate a usare degli anelli di Sorbothane (foto 4 gli
Audioquest originali in Sorbothane). Sceglieteli piuttosto rigidi. Il
miglioramento è un po’ inferiore e resta il problema della scomodità
di regolazione dell'orizzontalità, ma eviterete comunque guai peggiori dovuti a fenomeni di acoustic feedback.
technics 1200
3.SHELL PORTATESTINA
Uno dei vantaggi di un braccetto dotato di shell rimovibile a standard
EIA (o SME …) come quello del 1200 è che, oltre a consentirvi di
cambiare rapidamente la testina, vi consente di scegliere materiale
e massa più adeguati alla testina che desiderate utilizzare.
Prima di tutto sfatiamo una delle tante leggende metropolitane. Il
sistema di fissaggio di una shell rimovibile standard NON riduce in
maniera significativa la rigidezza complessiva del braccetto Chi
sostiene il contrario non ha conoscenza adeguate di meccanica per
affrontare questo argomento o... si occupa di marketing.
Detto questo, esistono shell standard di massa, materiali e forme
foto 5: Shell Clearaudio Stability
molto variabili. Se la vostra testina è ad alta cedevolezza, scegliete
una shell di massa ridotta. Se desiderate usare una MC con peso di
lettura superiore al grammo e mezzo (bassa cedevolezza), scegliete una shell di massa più elevata. Vi suggerisco di dare un'occhiata
al catalogo Audio Technica. Ci sono shell di altissima qualità da 13,
15 e 18 grammi. Altre, un po’ meno rigide, ancora più leggere.
Guardate cosa propone Clearaudio. La sua shell si chiama
‘Stability’’ (foto 5).
Un discorso diverso meritano le shell in legno. Sono oggetti praticamente privi di risonanze in banda audio ed oltre, con conseguenze
positive sull'ascolto, qualunque sia la testina. Ma sono piuttosto
costose.
La migliore che io conosca è la Yamamoto in Ebano (foto 6), di prezzo intorno ai 150 euro. Se disponete di una testina di altissima classe, provatene una. Ancora una volta il 1200 vi consente questi
esperimenti perché:
a) il suo braccetto è di massa ‘media’;
b) l'articolazione (verticale e orizzontale) è su cuscinetti di alta precisione (attrito inferiore a 7 mg!), soluzione tecnica che consente la
maggiore ‘compatibilità’ possibile al contrario di altre;
c) in dotazione c'è un pesetto aggiuntivo che si avvita dietro al contrappeso standard che è utilissimo per bilanciare insiemi testinashell più pesanti;
d) il braccetto è regolabile in altezza con estrema semplicità e c'è
alla sua base perfino una scala che vi consente di memorizzare l'altezza ottimale per ognuna delle combinazioni testina-shell che userete.
4.‘PAGLIUZZE’ (CAVI TESTINA-SHELL)
foto 6: Shell Yamamoto in ebano
20 extra
> SOMMARIO
Le ‘pagliuzze’ sono quei 4 cavetti che collegano la testina alla shell.
Nonostante la loro lunghezza molto piccola, sono di estrema importanza perché il segnale che scorre dentro di loro è di tensione bassa
(o bassissima nel caso di testine MC). Dunque qualsiasi cambiamento ha un impatto sensibile sul risultato sonoro. Personalmente
non sono particolarmente amante dell'argento rispetto al rame
come conduttore. Tuttavia in questo caso la mia esperienza è che
utilizzando delle ‘pagliuzze’ in argento si ottiene un piccolo miglioramento nella nitidezza e pulizia del risultato. Ce ne sono della
HARDWARE GIRADISCHI
Ortofon (foto 8) e di altre aziende. Il mio suggerimento è - almeno in
questo caso - di evitare soluzioni fatte in proprio. La sola saldatura
dei connettori alle due estremità è così delicata che vale la pena di
comprarle realizzate professionalmente. In generale vale lo stesso
discorso già fatto per le shell: se avete una testina di classe, provate. In ogni caso l'uso di ‘pagliuzze’ di buona qualità, anche in rame,
offre un piccolo miglioramento. Tra quelle in commercio, le Audio
Technica sono abbastanza economiche ma di qualità. Se usate shell
dello stesso produttore, le ‘pagliuzze’ in dotazioni sono le stesse
vendute separatamente come accessorio dunque non dovete sostituirle. Infine le Cardas (foto 9) hanno connettori eccellenti, ma si
pagano.
foto 9: ‘Pagliuzze’ Cardas
al preamplificatore. Sostituendoli è possibile, usando una misura
appena più lunga (bastano pochi cm), saldarli direttamente a delle
prese RCA femmine da pannello applicate alla base. Questa aggiunta consente di sperimentare cavi esterni diversi.
Ottimi sono i cavi da cablaggio Cardas e gli Audio Note: di entrambi ho positiva esperienza diretta. I Van den Hul godono di un'ottima
reputazione anche se -personalmente - non li ho utilizzati e, come
sempre, ci sono molte altre opzioni.
Personalmente non amo cavi in argento anche se in alcune installazioni possono dare risultati eccellenti. Forse perché ‘correggono’ con
la loro colorazione altre colorazioni presenti. Per questo upgrade
rivolgetevi esclusivamente a professionisti competenti altrimenti
lasciate perdere.
5.CABLAGGIO INTERNO DEL BRACCETTO
Premesso che il cablaggio interno di serie non è poi così male (cosa
che si scopre proprio confrontandolo con un cablaggio eseguito con
cavi specifici di alto livello), la sua sostituzione consente un altro
tweaking, cioè di applicare alla base dei connettori RCA sulla base
del giradischi senza che il collegamento avvenga attraverso la
basetta standard, cioè senza aumentare le interruzioni del cavo
lungo il percorso dalla testina fino al pre fono.
Nel 1200 i cavi interni del braccio sono saldati su una basetta di circuito stampato dalla quale parte il cavo esterno per il collegamento
foto 10: Supporto KAB per portare le connessioni
all'esterno del 1200
6.CONNETTORI RCA ESTERNI E
CAVO DI COLLEGAMENTO GIRADISCHI-PRE
La sostituzione del cavo per il collegamento al pre fono fornito in
dotazione al giradischi è - probabilmente - la singola modifica ‘elettrica’ che consente il miglioramento più significativo. Se state utilizzando il vostro 1200 con il cavo di serie, in realtà non ne avete ancora scoperto tutte le potenzialità.
Prima di tutto dovete scegliere se - con l'occasione - aggiungere
anche delle prese RCA oppure se collegarvi direttamente alla basetta di circuito stampato interna, semplicemente rimuovendo il cavo di
serie e saldando quello che avete scelto.
Da parte mia il suggerimento è di non aggiungere le prese RCA
esterne, a meno che non vogliate contemporaneamente sostituire
anche il cablaggio interno del braccio. In quest'ultimo caso, collegate come detto direttamente il cavo di cablaggio interno alle prese
RCA che aggiungete e potete - dall'esterno - sperimentare con tranquillità tutti i cavi phono che vorrete (La soluzione dello specialista
americano Kabusa, foto 10).
Anche in questo caso vi confesso la mia personale preferenza che è
per i cavi phono Furutech (e per i connettori RCA della stessa casa).
Esperienze molto positive ho avuto con Cardas, Audio Note e
Kimber Cable.
Se non avete un budget sufficiente a nessuno di essi, vi suggerisco
i cavi Audio Technica, da comprare in Giappone tramite ebay, perché
per quanto ne so non sono esportati.
> SOMMARIO
extra
21
technics 1200
foto 8: ‘Pagliuzze’ Ortofon
HARDWARE GIRADISCHI
foto 12: Mat in sorbothane Audioquest
foto 11: Mat in sughero
7.MAT
technics 1200
Il mat in dotazione NON è affatto male. Quindi se volete sostituirlo
dovete sapere bene a che tipo di cambiamento andate incontro, per
evitare delusioni e spreco di denaro. Inoltre tenete presente che la
scelta del mat è legata a doppio filo a quella della clamp.
Se non intendete usare una clamp, scegliete un mat in sughero.
Potete ‘modularne’ l'effetto scegliendone lo spessore. Il minimo
necessario è tra 1 e 1,5 mm. Quel che succede è che scoprirete
improvvisamente un pizzico in più di dinamica e una leggera riduzione del rumore di fondo. Controindicazioni non ce ne sono. Se aumentate lo spessore del mat di sughero, direi che il massimo è 3 mm,
migliora ulteriormente la riduzione del rumore ma perdete un filo del
guadagno in dinamica.
Se intendete usare una clamp, avete più scelte:
a) Sughero (effetto come descritto con in più un aumento della definizione e della precisione del suono, propria dell'uso della clamp in
generale, soprattutto nel caso di dischi non perfettamente piani, cioè
almeno un 20% della vostra amata collezione) (vedi foto 11);
b) Pelle naturale. In questo caso potete nuovamente ‘modulare’ l'effetto con lo spessore e con la finitura superficiale della pelle. Dalla
pelle perfettamente liscia e sottile (intorno al millimetro), fino a pelle
con una superficie irregolare e intorno ai 2mm di spessore. Nel primo
caso, usando anche la clamp, avete forse il massimo di precisione e
dettaglio.
Aumenta il micro contrasto ma vi avverto, non per tutti - e non con
tutti gli impianti e tutti i dischi - la sensazione è piacevole. Per alcune
orecchie è un allontanamento della musica e un avvicinamento all'hifi (intesa come esaltazione di dettagli che dal vivo non si percepiscono nello stesso modo). Nel caso di spessore maggiore e di una certa
rugosità della superficie, l'incremento di micro contrasto è meno sensibile ed il miglioramento si accentra su una riduzione del tappeto di
rumore.
c) Sorbothane. Ormai piuttosto difficile da trovare il mat originale
Audioquest (vedi foto 12) realizzato con questo materiale. Usandolo
insieme a una clamp adatta (vedi il punto successivo) è la soluzione
che consente la massima riduzione del rumore e di ogni eventuale
disturbo di natura meccanica, oltre a migliorare significativamente il
tracking di dischi anche pesantemente ondulati (a parità di tutto il
22 extra
> SOMMARIO
resto). Unica controindicazione è una leggera riduzione del contrasto.
Se potete sopportarla, silenziosità e capacità di tracking vi ripagheranno certamente.
d) Feltro. Un mat in feltro di ottima qualità del tipo usato dai DJ, è il
mat che offre il massimo di definizione e precisione consentite dal
giradischi e dalla testina in uso. Aumenta leggermente il rumore perché non c'e filtro alle vibrazioni del motore, anche se nei casi migliori
- come il 1200 - si rimane comunque in limiti assolutamente accettabili.
Ricordate di incollarlo al piatto con del nastro biadesivo, visto che
l'uso che ne farete non è quello dei DJ.
e) Ancora una volta Clearaudio propone una sua ‘idea’. Il mat Harmonicer è in vinile (vedi foto 13), come i dischi. L'ho provato ed è interessante anche se non il mio preferito.
8.CLAMP
È mia opinione che l'uso congiunto di una clamp e di un mat, bene
accoppiati tra di loro e con il giradischi in uso, dia dei vantaggi significativi con qualsiasi giradischi. Le clamp appartengono a due grandi
foto 13: Mat Harmonicer in vinile della Clearaudio
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HARDWARE GIRADISCHI
foto 15: Clamp Audio Technica AT-618
foto 14: Clamp Stabilizer della Thorens
technics 1200
famiglie, quelle ‘a gravità’, che esercitano la loro funzione grazie al
loro peso, e quelle che esercitando un attrito sul perno, spingono
verso il basso il disco. Queste ultime sono piuttosto leggere.
Per il 1200 - come per tutti i trazione diretta dei quali ho avuto esperienza - la soluzione migliore è quella di utilizzare una clamp a gravità. Il peso ottimale della clamp in questo caso è compreso tra i 300 e
i 500 grammi. Pesi inferiori ne limitano l'efficacia, pesi maggiori possono, a lungo andare, danneggiare il motore, senza nessun miglioramento del risultato.
In questo caso i due prodotti più adatti sono lo Stabilizer Thorens
(foto 14) e quello Audio Technica AT-618 (foto 15). Per la loro accurata realizzazione non risuonano, si accoppiano bene con la superficie del disco, hanno il giusto peso.
9.ALIMENTAZIONE
La scheda di alimentazione del 1200 è posizionata nella parte centrale della base, vicino alla circuitazione di controllo e regolazione. Per
quanto non mi risultino lamentele per la sua ‘adeguatezza’, neanche
da parte dei DJ che con il loro lavoro stressano oltre ogni ragionevolezza il motore (e quindi l'alimentazione) dei 1200, uno specialista
statunitense del 1200 (Kabusa) ha realizzato un super alimentatore
esterno che gode di un'ottima reputazione.
Non l'ho mai adottato per il mio giradischi personale anche se mi è
capitato di vederlo in azione nell' impianto di un conoscente. Non
posso dire di aver notato una sua specifica influenza sul suono, ma
non posso neanche escluderla.
foto 16: Un 1200 con cover della base in verde
24 extra
> SOMMARIO
10. VARIE
Se avete un 1200 e non la conoscete ancora, visitate la sezione dedicata al 1200 del sito www.kabusa.com.
Troverete l'interessante super alimentatore esterno (PS-1200 GX) al
prezzo di 289 $, più spedizione e spese di importazione (vedi punto
precedente).
Un sistema di smorzamento delle vibrazioni del braccio (Tonearm
fluid damping system) a 149,95 $, realizzato tutto in alluminio, tramite una paletta che si fissa al braccio e che la rotazione dello stesso
verso il centro del disco fa muovere in una vaschetta di silicone.
Un sistema per spegnere la luce dello stroboscopio, evitando i disturbi da essa generati (Strobe disabler) a 49,95 $.
Oltre a basi in legno, contrappesi aggiuntivi o smorzatori, piedini di
isolamento, cavo Cardas per re-wiring del braccio, connettori RCA
Cardas, kit per aggiungere la velocità di 78 giri, ‘pagliuzze’ tra le quali
le Cardas, varie shell ecc.
Se poi siete un amante delle personalizzazioni estetiche, date uno
sguardo alle foto 16 e 17. Con il 1200 potete divertirvi anche in questo modo.
I CLONI
Cosa suggerire al lettore che non può permettersi l'acquisto dell' SL1200G e - meno che mai - del Gran Class SL-1200 GAE ma interessato a entrare in possesso oggi di un 1200 di versione precedente?
Il mondo è ovviamente pieno di 1200 usati. Posso solo consigliarvi di
foto 17: Anello di sfondo dello strobo in verde
HARDWARE GIRADISCHI
foto 18: in versione ‘orange’
technics 1200
foto 19: Versione GLT ‘dorata’ del 2004
cercare una versione MK-II, possibilmente di produzione recente,
sappiamo infatti che è stata prodotta fino alla fine, cioè fino a al 2010.
Da evitare assolutamente esemplari usati in discoteca (o professionalmente). Se volete investire qualcosa in più, vi consiglio di cercare il
modello MK5G che - oltre a incorporare le migliorie già descritte - è a
mio parere di estetica molto ‘aggiornata’ rispetto ai tantissimi ‘cloni’
ancora presenti sul mercato.
La prima versione ‘dorata’, la LTD del 1997, è praticamente introvabile. Non mi è mai capitato di vederne una pur essendo un frequentatore abbastanza assiduo di ebay e di altri siti di vendita di prodotti audio
usati.
La seconda versione ‘dorata’, la GLT del 2004 (vedi foto 19), si riesce
a trovare ma a prezzo da amatore: 1.000 euro sono pochi per un
esemplare in buone condizioni, dovete stanziare anche 1.500 euro
per sperare di entrarne in possesso e, per quanto mi riguarda, non ne
vale assolutamente la pena. Decisamente più consigliabile comprare
un MK-II e applicare qualche tweaking in più.
Una chicca. Mi sono trovato anch'io a dover comprare qualche anno
> SOMMARIO
extra
25
HARDWARE GIRADISCHI
fa un 1200 per mio uso. Date le quotazioni dell'usato e l'incertezza
sulla data di costruzione e sulle condizioni, mi sono indirizzato
verso un ‘cugino stretto’, l'SL-1800 MK-II (vedi foto 20). Infatti la
serie 1600 MK-II (automatico), 1700 MK-II (semi-automatico) e
1800 MK-II (manuale) sono praticamente degli SL-1200 con la
regolazione di velocità sul frontale (invece che con lo slide a destra
del piatto) e - per di più - dotati di una ‘sospensione’ per l'isolamento dalle vibrazioni ambientali. Inoltre sono stati prodotti tra il 1979 ed
il 1981, cioè sono la famiglia più ‘recente’ di giradischi davvero simili al 1200 prodotta dalla Technics, e di solito non sono stati utilizzati in ambiente professionale.
Cosa dire dei cloni? È mia opinione che nessuno dei cosiddetti
‘cloni’ del 1200 sia - per uso audiofilo - assimilabile.
A questa affermazione ci sono oggi due eccezioni degne di nota.
Il Pioneer PL-X1000 (vedi foto 21), presentato nel 2014, che è - allo
stesso tempo - il clone ‘più lontano’ e ‘più vicino’ al 1200. Più lonta-
foto 22: Audio Technica AT LP-5
foto 21: Pioneer PL-X 1000
no perché ha un motore e un controllo di tecnologia più aggiornata,
ha una base ancora più performante in termini di isolamento dalle
vibrazioni, è il prodotto di un'azienda - la Pioneer - con proprie specifiche e notevolissime tradizioni in ambito hi-fi (e professionali), ha
un braccetto di qualità confrontabile a quello del 1200. Più vicino
perché è l'unico tra tutti i prodotti presenti sul mercato che - ve lo
assicuro - ha un feeling molto vicino a quello di un SL-1200, in particolare alla versione MK5G del 1200, quella più recente e aggiornata. Se ne entra in possesso con circa 650 euro e li vale tutti.
L' Audio Technica AT LP-5 (vedi foto 22), presentato quest'anno.
Chiariamo che l'LP-5 non è un clone del 1200. La casa ha già in
produzione due giradischi che possono essere catalogati come
‘cloni’. L' LP-5, al contrario, è un trazione diretta che si rivolge agli
audiofili e non ai DJ e al professionale. Basta pensare che è privo
di controllo della velocità (e di stroboscopio). Non ho ancora avuto
modo di fare la sua conoscenza, tuttavia conoscendo bene la serietà e le capacità dell'azienda Audio Technica non ho nessun dubbio
sulle sue capacità in termini funzionali e sonori. Il braccio, sagomato a ‘J’ proprio come storici modelli della stessa casa (non a ‘S’)
sembra piuttosto interessante. Purtroppo non ha la regolazione dell'altezza che riduce la sua universalità e la sua semplicità di regolazione. Tuttavia se potete fare a meno di questo (in realtà non tutti
hanno decine di testine disponibili) e dello stroboscopio, potete
entrarne in possesso con circa 450 euro. L'aspetto estetico è ‘da
puristi’ e non ‘da professionisti’, quindi a voi la scelta. Vincenzo
Fratello
Alle pagine 28-29 il quadro completo
delle versioni prodotte dalla
Technics
Potete leggere la prima parte di questo articolo
su AS EXTRA 149 CLICK
> SOMMARIO
extra
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technics 1200
foto 20: Technics SL 1800 MK-II
HARDWARE GIRADISCHI
foto 10: Technics: quadro completo delle versioni prodotte
technics 1200
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technics 1200
HARDWARE GIRADISCHI
> SOMMARIO
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fatti tecnici
IL PROCESSO
DMM
Direct Metal
Mastering
Vincenzo Fratello
spiega il processo...
urante la lunga vita del disco in vinile sono stati introdotti
D
peggiori una superficie a ‘buccia d'arancia’).
alcuni interessanti miglioramenti al processo tradizionale
Con il DMM il degrado qualitativo dovuto all'aumento di rumore di
‘3 steps’. Uno dei più significativi, sia perché consente una
fondo tra la ‘mother’ in rame e il disco in vinile può essere limitato
radicale riduzione delle fasi del processo produttivo, sia perché
a 2 dB, nei casi migliori. Per un confronto, il processo produttivo
apporta sensibili miglioramenti alla qualità finale del disco è il
standard con l'incisione di lacca in acetato su supporto di allumi-
‘Direct Metal Mastering’ o DMM introdotto da una joint-venture di
nio, comporta un decadimento medio del rapporto S/N tra la
due aziende tedesche leader per qualità nei rispettivi settori: La
‘mother’ e il disco in vinile di 5-6 dB. Una differenza che si com-
Teldec (Telefunken-Decca) e la Neumann.
menta da sola.
Il processo di produzione DMM inizia con l'incisione diretta di uno
Un altro significativo vantaggio del processo DMM è nell'assenza
strato metallico di 100 micron metro di rame microcristallino depo-
dell'effetto bounce back (rimbalzo al passaggio dello stilo di inci-
sto su una base di acciaio ad alta gradazione. Il risultato di que-
sione) delle pareti del solco che si verifica per la morbidezza del-
sto processo è un master di rame chiamato ‘mother’. Il master può
l'acetato costituente le lacche che limita la risposta in frequenza, la
essere controllato con una normale testina MM o MC montata su
stabilità della fase del segnale e la velocità di risposta ai transien-
un braccetto standard e amplificata da un normale stadio phono.
ti. Anche l'effetto di ‘print thru’ cioè il disturbo creato da segnali forti
Nel caso di produzioni numericamente limitate (come quelle in uso
adiacenti - sia precedenti (post-echo) che successivi (pre-echo) -
oggi per edizioni speciali), dalla ‘mother’ così ottenuta si possono
sui segnali di livello più basso è ridotto dall'uso di un materiale rigi-
ricavare direttamente gli stamper per realizzare il disco. Nel caso
do come il rame al posto della morbida lacca.
di numeri produttivi molto elevati, si ritorna
tornio di incisione DMM
al processo ‘3 steps’ ricavando dal master
dei positivi in questo caso denominati
‘son’, dai quali si possono realizzare gli
stamper per la produzione. In ogni caso la
‘mother’ in rame non richiede, al contrario
della lacca, il delicato processo di deposizione spray di argento, fonte certa di incremento del rumore per l'inevitabile intrusione nell'argento spruzzato di una certa
quantità di particelle estranee.
Esattamente quello che succede quando
con una bomboletta di vernice si colora
una qualunque superficie: la polvere è
sempre irrimediabilmente attratta e genera
antiestetiche irregolarità (puntini e nei casi
> SOMMARIO
extra
31
DMM
tornio di incisione DMM
fatti tecnici
“...realizzare l'incisione su un materiale molto più
rigido della lacca come il rame, consente un
controllo della distanza tra i solchi (pitch) molto
più accurato, quindi una più precisa ed estesa
risposta in frequenza...”
La testa di incisione DMM, sviluppata dalla Neumann per i torni
VMS80 e VMS82, lavora vibrando alla frequenza ultrasonica di 60
Khz e consente una risposta in frequenza più estesa verso le alte
frequenze rispetto alle teste d'incisione usate per la lacca.
Infine realizzare l'incisione su un materiale molto più rigido della
lacca come il rame, consente un controllo della distanza tra i solchi (pitch) molto più accurato, quindi una più precisa ed estesa
risposta in frequenza e - particolare non trascurabile - un uso più
efficiente dello spazio disponibile sul disco, cioè un aumento della
durata possibile del programma inciso.
Un ultimo dettaglio indicativo dell'attenzione dedicata alla definizione dell'intero processo DMM. L'uso del marchio DMM impone
che la sezione del disco segua un profilo particolare, leggermente
a cuneo con il vertice (la parte di spessore più sottile) al centro del
dei difetti del processo di stampaggio del vinile, che l'area riservata ai solchi sia - in realtà - perfettamente piatta.
La tecnica DMM è dunque perfetta? Non ha contro-indicazioni? In
realtà c'è una difficoltà introdotta dall'uso del rame al posto della
lacca. L'angolo d'incisione della testa del tornio non è più nullo
come nel caso della testa usata per le lacche, mentre le testine
fonografiche che leggeranno i dischi DMM, hanno sempre lo stilo
angolato tra i 15° ed i 22,5° rispetto alla superficie del solco. Per
evitare alterazioni della linearità nella lettura dunque, per incidere
in DMM occorre compensare elettronicamente questa differenza
meccanica, introducendo nella catena un circuito appositamente
sviluppato.
Concludo con una curiosità. Secondo le mie informazioni non esistono più produttori in grado di adoperare questa tecnologia produttiva al di fuori dell'Europa e anche qui da noi ne sono rimasti 5 o 6.
LP… AD ALTA VELOCITA': 45 GIRI
Ricordiamo che se si deve incidere un segnale a frequenza di
1515Khz, la sua lunghezza d'onda (e quindi la ‘lunghezza’ dell'incisione corrispondente sul solco) è di circa 14/1000 di mm sui solchi più interni del disco. Se invece incidiamo il nostro LP a 45
giri/minuto invece di 331/3 lo spazio a disposizione per il segnale
aumenta proporzionalmente e diventa circa 19/1000 di mm (lo
spazio a disposizione per incidere il segnale aumenta del 35%).
Inoltre sappiamo che - a parità di tutte le altre condizioni - il rapporto segnale/rumore di un vinile che gira a 45 giri/minuto è
‘potenzialmente’ di circa 3 dB più alto dello stesso vinile che gira
a velocità di 331/3 .
La disponibilità di uno spazio maggiore per contenere le stesse
informazioni consente inoltre di ridurre la distorsione, di incidere ad un livello medio più alto, di facilitare il tracciamento della
testina.
L'incisione delle frequenze più basse all'ascolto sembra - se pos-
all'incremento della velocità a 45 giri. Il fenomeno è certamente
legato alla percezione piuttosto evidente di una maggiore energia
delle basse frequenze insieme ad una migliore articolazione delle
stesse. Un risultato più vicino all'ascolto della musica dal vivo.
In generale il difficile compito dello stilo di incisione risulta facilitato in tutti i suoi aspetti e quindi è svolto con maggior precisione e
rispetto del contenuto del nastro master.
Del resto, riferendoci a una grandezza utilizzata in radiotecnica
già da prima dell'avvento delle tecnologie digitali, ogni ‘canale di
trasmissione’ ha una sua capacità in termini di ‘densità dell'informazione’ che può attraversarlo senza degradazione. Se immaginiamo l'intero sistema, dalla produzione alla riproduzione del disco
in vinile come un canale di trasmissione con una capacità in termini di densità di informazione sufficiente a non degradare il
segnale, usando una velocità di 33 1/3, il risultato complessivo
migliorerà sensibilmente passando a 45 giri/minuto perché la densità - a parità di tutto il resto - risulterà ridotta del 35%. Vincenzo
Fratello
POSTSCRIPT
Uno dei titoli degli LP di THE VINYL COLLECTION (LP 180gr.)
è stato realizzato con il processo DMM:
Mendelssohn: Sinfonia ‘Italiana’ e Schumann: Sinfonia n. 4
Philharmonia Orchesta, Otto Klemperer, dir
RISTAMPA dell’originale EMI/Columbia SAX 2398
LP TVC 004 180gr.
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tel: 039 392.85.06.715
(Pierre Bolduc)
sibile - avvantaggiarsi maggiormente rispetto alle attese legate
extra
33
DMM
disco. Questo accorgimento serve ad ottenere, correggendo uno
accessori
MR SPEAKERS
CUFFIE ETHER
& ETHER C
“... ‘Ether’: secondo il costruttore, un
nome un po' magico che si adatta alla
qualità dell'oggetto di spaziosità e di
silenzio tra un suono e l'altro...”
VINCENZO FRATELLO
I
Dunque - dice il costruttore - è un nome un po' magico che si adat-
tempo”.
va - probabilmente - dalla velocità di risposta del trasduttore che -
dichiarazione molto interessante che riassume in tre punti gli
obiettivi del progetto delle cuffie Ethel: suono eccellente, più
confortevole dei modelli di cuffie pre-esistenti, design “senza
Quando tiro fuori dall'imballo i due oggetti che l'editore mi ha chiesto di ascoltare nello stesso periodo anche per verificarne le differenze, devo dire che la finitura del prodotto è di alto livello e che i
materiali utilizzati sono eccellenti, anche se non so dire se il loro
design è definibile come “senza tempo”.
Le ‘inforco’ subito, partendo dalla versione chiusa (la ‘C’) e mi
accorgo che entrambe sono piuttosto confortevoli per essere delle
cuffie così importanti.
Last, but not least, per quanto riguarda il suono eccellente, beh!
comprate Audiophile Sound n.150 in edicola. In questo numero
trovate il risultato di un approfondito e inten-
ta alla qualità dell'oggetto di spaziosità e silenzio tra un suono e
l'altro. Condivido senz'altro la notevole ricostruzione dello spazio e
il senso di silenzio tra le note offerto dalle sorelle Ether. Esso derial termine di ogni suono - si ferma immediatamente consentendo
di apprezzare il silenzio. Il silenzio è una componente di importanza spesso trascurata nell'ascolto della musica. E' come lo sfondo
in un quadro o in una fotografia: meglio è lo sfondo, maggiormente è messo in evidenza il soggetto principale (la musica) che si riesce ad apprezzare molto di più quando ci sono il giusto contrasto
e il giusto rapporto tra le due componenti.
E' interessante parlare delle differenze riscontrate tra la versione
aperta e quella chiusa delle Ether. Infatti le due cuffie usano lo
stesso trasduttore, lo stesso archetto e materiale della stessa qualità (come detto piuttosto alta). Dunque è un'occasione per verifi-
so - questa volta avevo solo una settimana
di tempo - ascolto. Vi anticipo soltanto che
sono oggetti che vale davvero la pena di
valutare con attenzione se si è alla ricerca di
una cuffia di alto livello.
Entrambe le cuffie usano il trasduttore VPlanar che il costruttore ha brevettato. La
particolarità è che si tratta di un diaframma
‘plissettato’ perché in questo modo le distorsioni risultano ridotte rispetto a un normale
diaframma a superficie piana.
Simpatica la spiegazione sul nome dato alle
cuffie: ‘Ether’ in italiano corrisponde a
‘etere’. Etere era il nome dato dagli scienziati del diciannovesimo secolo alla ‘materia’
che secondo loro riempiva lo spazio tra un
corpo celeste e l'altro perché non riuscivano
a concepire la stessa esistenza del vuoto.
> SOMMARIO
extra
35
cuffie ether
l testo sulla home page del sito del costruttore inizia con una
accessori
care se molte di quelle che io chiamo ‘leggende metropolitane’ sul
fio’, ma semplicemente leggermente più presente che nella realtà.
suono delle cuffie aperte e delle cuffie chiuse hanno fondamento.
Il triangolo, come le altre piccole percussioni non riescono ad
Dirò subito che le differenze ci sono e sono - per quanto piccole -
essere perfettamente… eterei.
chiaramente udibili per tutti gli ascoltatori. Naturalmente è neces-
Metto via la ‘C’ e passo rapidamente ad ascoltare lo stesso vinile
sario che lo stadio di amplificazione usato sia di livello adeguato
con la versione aperta. Lo spazio è ancora più ampio (in larghez-
alle Ether (cioè piuttosto alto) e un confronto ravvicinato, preferi-
za) di prima. I fiati e gli archi sono appena appena meno evidenti
bilmente con software di buon livello e un programma preferibil-
rispetto a prima anche se - preferire l'una o l'altra interpretazione
mente di musica sinfonica.
- a questi livelli di accuratezza è davvero una questione di gusti.
Chi mi segue sa quanto apprezzi alcuni delle ristampe di LP della
Una differenza più importante è nella profondità che ora c'è e -
“Vinyl Collection” realizzate da Audiophile sound. E non per piag-
davvero - si avvicina a quella ottenibile con l'ascolto tramite una
geria o acquiescenza, ma perché si tratta davvero di registrazio-
coppia di eccellenti diffusori. Anche quel piccolo gonfiore del
ni eseguite magistralmente
basso è ora scomparso e, forse a spese di qualche hertz in meno
e di vinile prodotto con
di profondità, la riproduzione, per esempio, dei colpi di grancassa
MrSpeakers
Cuffie Ether
grande cura. Riferendoci a
o dei pizzicati dei violoncelli è, in una parola, ‘giusta’. C'è una cosa
Karajan in Paris (LP The
che si perde rispetto alla ‘C’ ed è una sensazione, di risoluzione
Vinyl Collection TVC 005),
leggermente inferiore a prima. Parlo di sensazione perché in que-
Distribuzione
Portento Audio
inizio l'ascolto con la ver-
sto caso la differenza è minima, anche se un leggerissimo velo è
sione ‘C’ delle cuffie e la
stato aggiunto.
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portentoaudio.it CLICK
ricostruzione spaziale dei
In generale, entrambe le sorelle sono cuffie che garantiscono una
Berliner
formazione
piacevolissima riproduzione. Lontanissime dal suono ‘monitor’ -
completa è decisamente
per non dire tagliente - di altre cuffie usate, ahimè beniamine dei
buona. A parte una leggera
nostri ragazzi. Per altro, consultate AS. Vincenzo Fratello
in
sensazione di chiusura
mo ascoltando una cuffia, l'immagine è davvero ampia, almeno
nella direzione della larghezza. In particolare la posizione esatta
PER SAPERNE DI PIÙ
delle sezioni dell'orchestra è facilmente riconoscibile e - in partico-
MR SPEAKERS CUFFIE ETHER
lare - si distingue la posizione del primo violino (e degli altri violi-
Leggete l’articolo e impressioni di
ascolto di Vincenzo Fratello sul
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ni) un po' a sinistra del direttore, da quella dei violoncelli, un po'
spostati sulla destra. I fiati sono più indietro come devono e, sia il
corno francese che i tromboni sono esattamente dove mi aspetto
che siano. Quello che manca è un po' la profondità della scena
che - come accennato - purtroppo ci ricorda che stiamo ascoltando una cuffia. Il basso, almeno nella riproduzione di programmi di
cuffie ether
dello spazio che - rispetto ai migliori diffusori - ci fa capire che stia-
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musica sinfonica è appena accentuato, non posso affermare ‘gon-
THE VINYL
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ada
dan d’agostino
DAN D’AGOSTINO
PARLA DEI
NUOVI PIANI
PER L’AZIENDA
KEN KESSLER / HI FI NEWS
C
on il Classic Stereo che è un allontanamento dai modelli
Master Power Classic Stereo
Momentum, presentato nello stesso anno nel quale è presentato lo stadio phono Momentum. L'ancora giovane
dan d’agostino
marchio si espande verticalmente e lateralmente. Dan ci ha detto
"Recentemente abbiamo annunciato l'amplificatore monofonico
Momentum M400, che è un aggiornamento significativo dell'amplificatore originale Momentum. La potenza di uscita è stata aumentata a 400W, dagli originali 300W. La spina dorsale dell'incremento è il nuovo trasformatore da 1800VA super silenzioso che è il
20% più grande dell'originale.
"Accoppiato a questa sorgente di potenza più grande è il nuovo
stadio driver complementare e un aggiornato stadio d'uscita. Il
nuovo stadio driver raddoppia quasi la corrente di pilotaggi necessaria a massimizzare il migliorato stadio d'uscita che lo segue.
Questo riceve questo pilotaggio incrementato e amplifica il guadagno a circuito aperto di un fattore due. Il risultato è un suono che
è più ricco, più autoritario ed espansivo".
Per i proprietari del Momentum, un'ulteriore buona notizia è lo streamer e l'amplificatore per cuffia Momentum, entrambi
in arrivo.
"Sto ancora lavorando su Helios", ha detto Dan, "al CES sveleremo il primo prodotto della serie Progression. Esso sarà un ampli-
Master Power Classic Stereo - back
ficatore monofonico molto potente che ha molti spunti estetici ed
elementi circuitali della serie
Momentum. Esso avrà un prezzo tra la serie Master power e il
Dan D’Agostino
Distribuzione
range Momentum. I nostri piani
Audio Natali
immediati comprendono un pre-
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amplificatore mono e uno stereo
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della serie Progression e un
amplificatore 'lifestyle' ". Ken
Kessler / Hi Fi News
PER SAPERNE DI PIÙ
DAN D’AGOSTINO
MASTER POWER CLASSIC STEREO
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> SOMMARIO
extra
39
quale incisione?
SCHUBERT
Sinfonia n.8
“Incompiuta”
Andrea Bedetti sceglie
7 versioni
quale incisione: schubert
el mondo dell'arte un capolavoro incompiuto ha il potere di
N
nia sembra trasformarsi in una tragedia verdiana, senza però che la
affascinare maggiormente proprio in virtù della sua incompiu-
visione d'insieme perda i connotati fedeli e tradizionali del capolavo-
tezza. Si pensi alla Pietà Rondanini di Michelangelo e, nel
ro schubertiano.
caso della musica colta, all'Ottava Sinfonia di Schubert, conosciuta
Va da sé che la NBC Symphony asseconda il direttore italiano come
proprio con l'appellativo di “Incompiuta” (in tedesco Unvollendete).
meglio non potrebbe essere (ascoltate l'ansia che trasmette il fraseg-
La storia ci insegna che con questa sua opera Schubert cercò di
gio dei violini!). Immancabile.
dare una risposta alla domanda che ogni compositore si poneva di
fronte al corpus sinfonico di Beethoven, ossia: ‘Chi potrà fare qualcosa di più, dopo Beethoven?’.
HERBERT VON KARAJAN
Brahms & Schubert su CD EMI
L'Ottava Sinfonia, in ciò (iniziata nel 1822), anche se rimasta
Da un gigante dell'interpretazione a un altro, speculare nelle diversità
‘Incompiuta’, con i primi due tempi completati e l'abbozzo dello
rispetto al primo, ossia Herbert von Karajan. Almeno due le registrazio-
Scherzo, con le pochissime battute del Trio, rappresenta la migliore
ni da ricordare del direttore salisburghese: la prima meno conosciuta,
risposta, in quanto con questo capolavoro il compositore austriaco
quella del 1955 con la Philharmonia Orchestra, la seconda, che appar-
raccolse il testimone del sommo genio di Bonn e volle indicare un
tiene al ciclo dell'integrale schubertiana registrata tra il 1975 e il 1978
altro cammino, un altro sentiero capace di condurre l'ascoltatore nel
con i Berliner Philharmoniker, sempre per la EMI. Se nella prima
cuore della poetica schubertiana, all'interno del suo nucleo di deso-
Karajan ha voluto far sprigionare dalla partitura la tensione emotiva, la
lazione e di confidenza con la morte, tra vagheggiamenti onirici e
dimensione del conflitto umano di questa pagina, senza per questo far
rifugio nella memoria, che si alternano allo schiudersi improvviso di
venire meno la ‘bellezza’ del suo inconfondible suono (confrontate la
angosciosi abissi, frutto della paura dell'uomo di fronte alla ineluttabilità del proprio destino. La discografia di questo meraviglioso capolavoro, ovviamente, è a dir poco immensa e da essa, per ciò che
riguarda le registrazioni che possono essere considerate ‘immancabili’ nella discoteca di ogni appassionato, possono essere estrapolate sei esecuzioni.
ARTURO TOSCANINI
Schubert & Mendelssohn su CD RCA
Si incomincia, e non potrebbe essere altrimenti, con la celeberrima
registrazione che Arturo Toscanini effettuò nel 1950 con la fedele
NBC Symphony Orchestra per la RCA. Se da un punto di vista tecnico il suono non è propriamente il massimo, con un dettaglio assai
povero che vede stemperare le varie sezioni orchestrali, soprattutto
quando gli archi e i legni dialogano, e con una dinamica che lascia a
desiderare in fatto di naturalezza e di velocità, l'aspetto artistico è da
mozzare il fiato.
Se volete ascoltare un'"Incompiuta" nella quale predomina il senso
di lotta e di tragedia che investe l'uomo, dovete indirizzarvi su questa incisione e su quella di Mravinsky (di cui dirò poi). Attraverso il
proverbiale incedere ritmico, la lettura di Toscanini trasuda dramma
e tensione da tutti i pori, al punto che sotto la sua bacchetta la sinfo-
40 extra
> SOMMARIO
differenza abissale del timbro dei violini rispetto a Toscanini), nella
seconda registrazione, la tensione si stempera in un placido mare apollineo, dal quale Karajan attinge una profonda musicalità, esaltando la
cantabilità della sinfonia, stupendamente assecondato dai Berliner
quale incisione?
Philharmoniker che danno vita a un flusso timbrico continuo, inesauribi-
fornire all'iniziale Allegro moderato e al seguente Andante con moto.
le, una linea unica pregna di mille sfumature e rivoli timbrici. A livello
Ebbene, tra i pochissimi ad aver posto una grandissima attenzione a
tecnico entrambe le registrazioni vantano una cattura del suono più che
tale equilibrio formale vi è sicuramente il direttore inglese, capace di
buono, con la seconda che denota una leggera pulizia in più per ciò che
discernere i due mondi contrastanti dati dagli altrettanti movimenti
riguarda la focalizzazione del dettaglio e l'immagine sonora della com-
senza per questo creare uno squilibrio, una frattura formale tra essi.
pagine orchestrale fissata al centro, a debita profondità.
Vi è in questa interpretazione una conseguenza logica, un porre il
suono in modo che il secondo tempo sia una necessaria continuazione
BRUNO WALTER
Schubert & Mahler su CD Orfeo d'Or
del primo, dando vita a un flusso di intenti e di significati che comprendono tutta la sinfonia e non proponendola a blocchi distinti nel tentativo
Facciamo un passo indietro e torniamo al 1950, quando il 2 ottobre di
di esasperarne il significato.
quell'anno a Monaco Bruno Walter diresse alla testa della Bayerisches
Tecnicamente, la registrazione della BBC Legends è senza infamia e
Staatsorchester proprio l'Incompiuta, oltre a uno dei suoi cavalli di bat-
senza lode, con un suono sufficientemente discreto per permettere di
taglia, la Sinfonia “Titano” di Mahler. Chi si aspetta da questa lettura uno
cogliere le sfumature orchestrali.
ruolo subalterno rispetto al destino, quasi un'accettazione ‘cristiana’ del
CARLOS KLEIBER
fato, resterà indubbiamente sorpreso dalla carica espressiva e dalla
Schubert su CD Deutsche Grammophon
scelta dei tempi fatta da Walter, che sono molto più veloci rispetto alle
Carlos Kleiber, si sa, aveva un repertorio che definire limitato è dir poco.
esecuzioni che farà anni dopo, soprattutto quella effettuata con la New
Fortunatamente, tra quelle sinfonie da lui privilegiate vi fu anche
York Philharmonic Orchestra. Con questo non si vuole dire che la lettu-
l'Incompiuta, che si concretizzò nella registrazione per la DG nel 1978,
ra del 1950 sia tellurica, ‘pagana’, simbolo dell'uomo che si ribella alle
unitamente alla Terza. Sia ben chiaro, l'approccio di Kleiber potrà far
leggi del fato, ma è indubbio che, anche grazie a quella meravigliosa
storcere il naso ai puristi che non potrebbero gradire la sua propensio-
‘macchina da guerra’ che è la compagine monacense, questa esecuzio-
ne a estremizzare le dinamiche, ossia rendendo pianissimo i pp e for-
ne fa vibrare ogni muscolo e nervo sonoro della partitura. Nella rimaste-
tissimo i ff, ma la lettura proposta dal figlio di Erich Kleiber se non rispet-
rizzazione fatta nel 2002 dalla Orfeo, c'è stato un buon lavoro di pulizia
ta le proporzioni, come fa Barbirolli, tende ad aprire la porta ad una
e di miglioramento del suono monofonico, a tutto vantaggio della dina-
drammaticità ‘eroica’, facendo capire all'ascoltatore come il sinfonismo
mica e del'equilibrio tonale, che permettono un ascolto sufficientemen-
schubertiano sia debitore, per certi versi, di quello beethoveniano.
te discreto anche dal punto di vista audiofilo.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, tra il vinile del 1979 e la masterizzazione effettuata per la serie “The Originals” è da privilegiare que-
SIR JOHN BARBIROLLI
Schubert & Mozart su CD BBC
st'ultima, in quanto riesce a limitare il problema cronico delle registra-
Un altro attento interprete dell'Incompiuta è stato certamente Sir John
patina di sporcizia che tende a sfuocare sia la dinamica, sia il dettaglio.
zioni effettuate dai tecnici della DG negli anni Settanta, ossia quella
Barbirolli, il quale, anche se preferì, almeno a livello discografico, la
tevole registrazione, effettuata in studio nel 1965, dell'Ottava Sinfonia
EVGHENY MRAVINSKY
Schubert, Wagner & Weber su CD Mravinsky Live Edition
alla testa della Hallé Orchestra. Uno dei problemi che pone quest'ope-
Un altro sommo interprete, capace di offrire un'impronta fondamentale
ra sinfonica è dato sicuramente dalla difficoltà degli equilibri e delle pro-
di questa sinfonia è stato sicuramente il leggendario Evgenij Mravinskij
porzioni da dare per via della sua incompiutezza e del bilanciamento da
che ebbe modo di registrare quattro volte l'Incompiuta. Particolare
Nona sinfonia schubertiana, la famosa “Grande”, ha lasciato un'incan-
> SOMMARIO
extra
41
quale incisione: schubert
Schubert pacato, nel quale l'uomo prende coscienza e accetta il suo
quale incisione?
quale incisione: schubert
degna di nota è la registrazione effettuata nel 1977 dal vivo a Tokyo,
stupenda integrale schumanniana), per far comprendere meglio i mec-
nella quale, sulla scia della lettura toscaniniana, il grande direttore
canismi compositivi. Così questa Incompiuta, attraverso i suoi metodici
russo porta in scena una parabola tragica, contraddistinta da un fraseg-
e, allo stesso tempo, lussureggianti colori ci fa capire meglio il suo
gio tagliente come una katana, con un senso di angoscia che avvilup-
influsso poi dato alla Grande, con Harnoncourt che evidenzia meglio
pa l'ascoltatore, il quale viene catapultato in un universo sonoro nel
certo timbri, soprattutto nei fiati, senza cadere nella magniloquenza e
quale viene bandita ogni speranza. Con Mravinsky l'uomo viene getta-
nella vuota retorica di un suono fine a se stesso, anche se le proporzio-
to in pasto al destino, con il direttore stesso che lo spinge verso di esso
ni di cui si è accennato sopra vengono naturalmente a cadere, con il
e alla fine dell'ascolto si resta attoniti, smarriti, confusi da tanta impla-
direttore austriaco e la compagine olandese che sembrano usare una
cabilità. Buono il suono ottenuto dall'etichetta giapponese con una
lente di ingrandimento sonora. Il suono risulta essere oltremodo "digi-
ripresa che mette in evidenza un ottimo palcoscenico sonoro capace di
tale" nella sua freddezza numerica, cosa che si nota soprattutto negli
ricreare l'evento live e la tensione palpitante espressa dalla compagine
alti, sia negli archi, sia nei fiati. Andrea Bedetti
orchestrale, oltre a una dinamica che esalta la freddezza e la desolaDiscografia selezionata
selezionata
zione della lettura di Mravinsky.
Schubert / Mendelssohn: Sinfonie nn. 5, 8, 9 / Sinfonie 4, 5.
NIKOLAUS HARNONCOURT
Schubert su CD Teldec
NBC Symphony Orchestra, Arturo Toscanini
Da ultimo non si può dimenticare la particolare e stimolante lettura fatta
Schubert / Brahms: Sinfonia n. 8/ Sinfonia n. 2
nel 1992 da Nikolaus Harnoncourt, che ci ha purtroppo lasciato poche
Philharmonia Orchestra, Herbert von Karajan
settimane fa, alla testa della Concertgebouw di Amsterdam, quando
CD EMI Classics 3886892
fece capire che una certa prospettiva filologica poteva essere applica-
Schubert: Sinfonie nn. 8, 9
ta anche nel cuore del romanticismo (come testimonia, tra l'altro, la sua
Berliner Philharmoniker, Herbert von Karajan
CD RCA 74321 59480 (2 CD)
CD EMI Classics 7243 5 66105 2 1
Schubert / Mahler: Sinfonia n. 8 / Sinfonia n. 1
Bayerisches Staatsorchester, Bruno Walter
CD Orfeo d'Or C562021B
Schubert / Mozart: Sinfonia nn. 5, 8 / Sinofnia n. 40
Hallé Orchestra, Sir John Barbirolli
CD BBC Legends BBCL 4120-2 (2 CD)
Schubert: Sinfonie nn. 3, 8
Wiener Philharmoniker, Carlos Kleiber
CD DG 449745-2
Schubert / Webver / Wagner: Sinfonia n. 8
/ Oberon / Lohengrin;
Tannhäuser
Orchestra Filarmonica di Leningrado, Evgenij Mravinsky
CD Altus ALT053
Schubert: Le Sinfonie
Royal Concertgebouw Orchestra, Nikolaus Harnoncourt
4CD Teldec 4509-91184-2 (4 CD)
42 extra
> SOMMARIO
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dagli archivi
articolo originalmente pubblicato
su AS EXTRA N.131
TechDAS
Giradischi
Air Force One
nagra d
“Quale sia la cosa che potrebbe fornire
un'ulteriore riduzione di prezzo, è da vedere;
i due Air Force sembrano già altrettanto 'snelli'
per quanto il progetto lo possa permettere.
Si può sospettare una mancanza di volontà nel
sacrificare una delle sospensioni pneumatiche
o un elemento del cuscinetto d'aria, ma
magari un modello più piccolo con una sola
base del braccio e uno stabilizzatore? Mah...”
KEN KESSLER / HI FI NEWS
techDAS
uando un'azienda è contemporaneamente un importante
Q
distributore e un produttore, la sua reputazione nel proprio paese è diversa, rispetto a quella di cui gode
all'estero. Visitando la mostra High End a Tokyo lo scorso
novembre, mi sono reso conto che la Stella Inc., casa madre
della TechDAS, è considerata prima di tutto un distributore di primaria importanza; rappresenta marchi come Wilson-Benesch,
Einstein, Constellation, Vivid Audio, Brinkmann, Graham,
Devialet e tanti altri, in quello che dev'essere uno dei mercati più
esigenti al mondo.
46 extra
> SOMMARIO
Nishikawa-san spiega la lavorazione del
giradischi Air Force Two
In basso: Un primo avvistamento dell'Air
Force Two; questo è in fase di rodaggio,
dotato di un braccio Graham Phantom.
dagli archivi
Air Force One smontato
Ciò naturalmente non riguarda noi, fuori dal Giappone. Piuttosto
anni '80 l'apice della progettazione giapponese di giradischi,
conosciamo l'azienda perché TechDAS è la responsabile di uno
soprattutto con modelli come il DQX -1000, in grado di accogliere
dei prodotti più chiacchierati degli ultimi dieci anni: il pregevole
tre bracci, e l'eccezionale SX-8000 II, che rappresenta certamente
giradischi Air Force One. Si è insinuato fra noi in modo clandesti-
il nonno dell'Air Force One, con il suo alloggiamento esterno del
no, esposto staticamente all'High End Show di Monaco di Baviera
motore e la massiccia costruzione.
nel 2012, prima di arrivarci in prova l'anno scorso. In poche parole
Nishikawa-san entrò alla Stax nel 1966, sua prima esperienza nel-
esso ha riscritto le regole per i giradischi high-end, grazie alla sua
l'industria dell'audio. Vi rimase per 10 anni progettando cuffie elet-
combinazione di tecnica e costruzione.
trostatiche, compresa la SR-3. La sua carriera ebbe un cambia-
Conoscere le sue origini, tuttavia, ci aiuta a capire che questo suc-
mento di direzione con la progettazione di bracci, uno dei quali fu
cesso quasi istantaneo, ha avuto 30 anni o più di gestazione. Il suo
l'Infinity Black Widow; probabilmente il primo a utilizzare la fibra di
team di progettazione, che comprende il consigliere tecnico
carbonio, nonché un mezzo straordinario per accogliere le testine
Harutoshi Kunugi, il direttore tecnico Toyoda Keiji e il direttore
ad alta cedevolezza. Quando Nishikawa-san entrò a far parte della
generale dell'azienda Hideaki Nishikawa, condivide un passato
Micro Seiki, fu nominato responsabile dell'Ufficio Tecnico, poi
comune: la Micro-Seiki. Sebbene sia un marchio del quale i cin-
Direttore della divisione sonora. Le sue mansioni comprendevano
quantenni si ricordano meglio, la Micro-Seiki rappresentò negli
lo sviluppo delle cuffie elettrostatiche, la progettazione di bracci e -
Vista posteriore
dell'Air Force Two;
si può vedere
l'ingresso per i tubi
dell'aria e la vista
completa del braccio
SME serie V
da 12 pollici
> SOMMARIO
extra
47
techDAS
“TechDAS è la responsabile
di uno dei prodotti più
chiacchierati degli ultimi
dieci anni: il pregevole
giradischi Air Force One.
Si è insinuato fra noi in
modo clandestino, esposto
staticamente all'High End
Show di Monaco di Baviera
nel 2012, prima di
arrivarci in prova l'anno
scorso. In poche parole esso
ha riscritto le regole per i
giradischi high-end, grazie
alla sua combinazione
di tecnica e costruzione”.
dagli archivi
Air Force One senza il piatto
techDAS
portentosamente - il lavoro sui giradischi a cuscino d'aria e ad
perso tempo nel creare l'Air Force Two. Sorprendentemente, il
uno stabilizzatore tramite aspirazione. Egli rimase alla Micro
suo prezzo è circa un terzo di quello dell'Air Force One. È sem-
Seiki per 12 anni, dichiarando ad HiFi News: "Il prodotto rap-
pre stata l'intenzione dei progettisti, quella di creare un deriva-
presentativo di quel periodo fu il giradischi SX-8000II con cusci-
to meno costoso del loro modello di riferimento, pur mantenen-
no d'aria e sistema di aspirazione. In realtà l'Air Force One è un
do tutte le caratteristiche essenziali. Anche le prestazioni si
condensato delle tecnologie dell'SX - 8000II". I suoi colleghi di
avvicinano molto a quelle dell'One, sebbene gli ascoltatori esi-
quel periodo fanno ora parte del gruppo TechDAS / Stella.
genti potranno sentire un basso leggermente più profondo e
silenzi più netti dal giradischi più costoso. Il fattore chiave per
TechDAS è un marchio proprio di Stella Inc. che si distingue
ottenere la riduzione dei costi necessaria è stato un cambia-
dalle gamme importate. Tutta la pianificazione e lo sviluppo per
mento fondamentale nel processo di fabbricazione.
TechDAS è gestita dalla Stella Inc. La lunga esperienza di quest'ultima nell'audio high-end (vedi riquadro nella pagina accan-
Il principale telaio superiore dell'Air Force One è formato da
to) come distributrice, ha ispirato l'obiettivo di produrre prodotti
metallo tagliato e lavorato a macchina per creare il 'corpo',
audio high-end superiori, di respiro mondiale. Incoraggiata dal-
mentre nell'Air Force Two la sezione principale è prodotta in
l'entusiastica risposta per l'Air Force One, l'azienda non ha
alluminio con tecniche di precisione nella fusione del metallo.
Lo stampo del telaio
per l'Air Force Two,
che mostra le aperture
per quattro pilastri, in
basso a sinistra.
48 extra
> SOMMARIO
dagli archivi
L’ HIGH END IN GIAPPONE
Yasuo Nakanishi fu, senza dubbio, il Padrino dell'audio high-end in
piccole,
Giappone. Per oltre trent’anni egli scoprì e fece prosperare marchi
mente... un'azienda denominata Quintessence, anch'essa con cin-
alle prime armi, coltivandoli a tal punto che potessero godere di una
que o sei persone. La cosa divertente è che i loro prodotti erano
reputazione a livello mondiale. Attraverso la sua società R.F.
costruiti molto male. L'estetica era tremenda. (Lunga pausa) Però
Enterprises, Yasuo distribuì alcuni dei più grandi nomi nell'audio.
suonavano bene." (Ride).
Negli anni '70 la sua azienda gestiva marchi come Audio Research,
"Mark Levinson fu determinante per stabilire il concetto di high end
SAE, Beveridge e Electro Research. Negli anni '80, la R.F.
(alta gamma) nel corso degli anni Settanta. E poi si dedicò ai finali
Enterprises fu il distributore giapponese di Krell, Apogee, Studer /
di potenza, di tipo piuttosto insolito. L'ML2 era un amplificatore di
Revox, Jadis e Cello. Negli anni '90 furono aggiunti al gruppo
potenza molto piccolo, ma suonava bene ed era molto costoso.
l'Acoustic Energy, Audio Alchemy e VAC. Fu fondata una seconda
Mark ed io continuavamo a parlare di nuovi prodotti, progetti e cose
azienda, Stellavox Japan, Inc. nel 1989 per distribuire Goldmund,
varie. Egli si recava in Giappone molto spesso a quel tempo.
Martin-Logan, Magnepan e altri. Ma ciò che fece decollare il suc-
Arrivati alla fine degli anni '70, avevamo una serie di modelli diver-
cesso della R.F. Enterprises, e quindi la nascita dell'high end in
si, tra cui amplificatori finali e crossover; prodotti che in realtà crea-
Giappone, fu la scoperta di Yasuo dei sistemi audio Mark Levinson
rono questo genere che chiamiamo high end. A quel tempo, natu-
nel 1974.
ralmente, nessuno parlava di alta gamma.
In un'intervista nel 1996 Yasuo spiegò: "Volevo importare prodotti
"Quando facevo l'importatore / distributore in Giappone per i pro-
che avessero un'anima, per introdurli nel mercato giapponese. Nei
duttori d'oltreoceano, volevo non solo importare i loro prodotti per
primissimi tempi della SAE, c'erano meno di cinque persone a lavo-
venderli sul mercato giapponese, ma anche cercare di tradurre la
rare lì a Los Angeles. Giovani freschi di università che cercavano di
filosofia dei costruttori e le loro idee, o diventare un ponte tra i pro-
realizzare amplificatori davvero belli, cuocendo i trasformatori nel
duttori e gli utenti finali dei loro prodotti. A volte sento che il lavoro
forno della cucina. SAE a quel tempo produceva solo finali di
di un importatore / distributore non è diverso da quello di un mer-
potenza.
cante d'arte. Nel periodo in cui i pittori Impressionisti si stavano dif-
Non fu facile all'inizio. "C'erano fattori economici. Anche SAE dove-
fondendo in Francia, alcuni commercianti li aiutavano, anche quan-
va essere venduta a prezzi alti, molto più alti rispetto ai prodotti
do erano del tutto sconosciuti. Quando iniziammo a gestire i pro-
giapponesi. Ma come oggi, gli hobbisti e appassionati giapponesi,
dotti delle nuove aziende produttrici di apparecchiature audio, non
relativamente alla quantità di soldi che guadagnano, sono molto più
avevamo assolutamente idea se esse avrebbero fatto prodotti suf-
interessati a queste cose rispetto a persone di altri paesi. So anche
ficientemente validi o addirittura se sarebbero durate. Alcune si
che prima della guerra, il Giappone era un paese veramente pove-
ingrandirono e diventarono aziende di successo. Alcune andarono
ro, e tuttavia per Leica era il terzo mercato più grande al mondo.
in bancarotta. Altre semplicemente scomparvero. "Ma di gran
"Quelli erano i giorni in cui c'erano tanti cosiddetti 'produttori da
lunga, Mark Levinson prima della Madrigal, fu la persona più
garage' che venivano fuori dagli Stati Uniti. Aziende molto, molto
influente nell'high end giapponese."
e veramente sotto-capitalizzate. Vediamo, mi viene in
> SOMMARIO
extra
49
techDAS
L'interno di uno dei
gruppi di pompaggio
d'aria 'TechDAS Air Force
Module'; l'involucro
misura 428 × 240 × 160
millimetri (LxPxA)
e pesa 10kg.
dagli archivi
Il TechDAS Team: da sinistra: Technical Adviser Harutoshi Kunugi,
Technical Manager Toyoda Keiji, CEO Hideaki Nishikawa,
Export Manager Motofumi Hirata
techDAS
Ciò da solo rappresenta un cambiamento significativo nei costi di
produce anche un sofisticato DAC, così come cavi e accessori,
fabbricazione.
uno stabilizzatore per disco e piedini d'isolamento per la base,
Per mantenere le tecnologie cruciali della sospensione ad aria,
per il posizionamento sotto le punte. Chiamato D-7 Supreme - o
del cuscino ad aria e della tenuta mediante aspirazione,
D-7i Supreme con ingresso digitale per iPod - il DAC è stato
TechDAS ha realizzato progetti più attenti ai costi; una sospen-
recentemente migliorato con la riprogettazione del sistema d'ali-
sione pneumatica smorzata con olio, differenti pompe ad aria e
mentazione e del cabinet, che TechDAS crede svolga un ruolo
piedini. L'Air Force Two appoggia su quattro pilastri, mentre il
importante nelle prestazioni complessive. Ironicamente, questo
One ne utilizza tre. Il piatto da 10kg - di 9 kg più leggero rispet-
è un sottoprodotto della loro lavorazione con il metallo nello svi-
to a quello dell'Air Force One - è in alluminio solido lavorato a
luppo dell'Air Force One; e potrebbe rappresentare la prima volta
macchina.
che un DAC sia stato influenzato da un giradischi.
Utilizzando un telaio ibrido con struttura autoportante in alluminio
In tutti gli altri aspetti l'Air Force Two è certamente il fratello
e ottone per controllare la risonanza, l'unità principale è realizza-
dell'One, anche se insolitamente le dimensioni sono leggermen-
ta in alluminio solido e si appoggia su tre grandi piedi a punta in
te più grandi. L'Air Force One ha una base di 600x450mm men-
ottone. Due punte frontali sono direttamente collegate al trasfor-
tre il Two ha bisogno di uno spazio di 685x452mm. Come il
matore toroidale per rimuovere rapidamente tutte le minuscole
modello One, l'Air Force Two può accogliere due bracci, uno da
vibrazioni. TechDAS fornisce il convertitore con la propria base
9 o 10 pollici sulla base al lato destro, ed un secondo da 9, 10 o
isolante di nuova concezione, in super duralluminio e DLC
12 pollici che può essere montato su una base opzionale nel lato
(Diamond Like Carbon). Per l'elaborazione, il D-7 Supreme uti-
posteriore sinistro. Il motore è esterno, come lo sono le unità di
lizza un chip di conversione D/A Wolfson WM8741, che suppor-
alimentazione e condensatore ad aria, ed offre le sofisticate elet-
ta l'USB 192kHz/24 bit. Per quanto riguarda i sistemi operativi,
troniche e schermo LCD dell'Air Force One, per un controllo
esso lavora con la maggior parte delle versioni di Windows fino
ultra-preciso della velocità con visualizzazione a due cifre deci-
alla 7° , e con Mac da OSX 10.6 in poi. Nella forma del D-7i, l'uni-
mali.
tà consente l'ingresso digitale diretto da un iPod collegando il
relativo cavo alla presa USB frontale. Questa funzione consente
Anche se i giradischi sono gli ultimi - e chiaramente i più famosi
all'utente di impiegare un iPod come lettore audio high-end.
- prodotti dell'azienda, seguiti dalla testina TDC01 a bobina
L'uscita pre variabile è inclusa come dotazione di serie, e con-
mobile recentemente introdotta, la TechDAS da qualche anno
sente al D-7 di funzionare da DAC / preampli, completo di ampli-
50 extra
> SOMMARIO
dagli archivi
“La lavorazione mi ricordava, ebbene sì,
la produzione di orologi, con un'attenzione senza
compromessi al dettaglio, alla qualità e alla finitura.
Se la risposta al modello Two sarà altrettanto
positiva come per il One e la nuova testina troverà
un suo pubblico, vi saranno altre testine e giradischi
in vista. Sebbene Nishikawa-san non lo prometta,
ho una sensazione subdola che un ‘Air Force Three’
nel prossimo futuro, potrebbe essere ancor
meno costoso...”
ficatore per cuffie d'alta qualità basato su una scheda dedicata e
TechDAS, ho potuto osservare i primi Air Force Two in costruzio-
dotato di presa jack 6,3mm. Il pannello frontale dispone anche di
ne. La lavorazione mi ricordava, ebbene sì, la produzione di oro-
manopola per selezionare le frequenze di campionamento. La sua
logi, con un'attenzione senza compromessi al dettaglio, alla quali-
dotazione di prese nel pannello posteriore comprende un ingres-
tà e alla finitura. Se la risposta al modello Two sarà altrettanto
so digitale ciascuno per: coassiale RCA, TOSLINK e USB, ed
positiva come per il One e la nuova testina troverà un suo pubbli-
un'uscita digitale RCA; tutti sono compatibili 192kHz/24bit. Le
co, vi saranno altre testine e giradischi in vista. Sebbene
uscite analogiche di livello
Nishikawa-san non lo prometta, ho una sensazione subdola che
TechDAS
fisso comprendono sia le
un "Air Force Three" nel prossimo futuro, potrebbe essere ancor
RCA
meno costoso.
Distribuzione per l’Italia
l'XLR bilanciato, con l'uscita
single-ended
che
variabile solo RCA. C'è
Perché questo è verosimile? Perché la Micro-Seiki produceva
Audio Plus srl
anche un ingresso BNC per
giradischi in ogni fascia di prezzo. Poiché Nishikawa-san e il suo
web: www.audioplushiend.it
clock esterno.
team rispettano e riveriscono la loro eredità alla Micro-Seiki, chi lo
sa? Forse potrebbe anche prendere in considerazione la creazio-
mail: [email protected]
tel: 0735 593 969
Trascorrendo una giornata
ne di un nuovissimo braccio Black Widow per il 21° secolo? Ken
al
Kessler / Hi Fi News
quartier
generale
Modello TechDAS
D-71/192DSD
Precision Digital
Interface
> SOMMARIO
extra
51
techDAS
La nuovissima testina TDC- 01 a bobina
mobile, con uscita da 0,45mV
!! ! !
angolo tecnico
I DIODI NELLE
RETI ELETTRICHE
NON LINEARI
PARTE 7
ell'articolo precedente (AS EXTRA n. 147) partenente alla
Supponendo costante Vin risulta che Vo è costante dato che anche
serie relativa alla trattazione dei diodi nelle reti elettriche
Vz risulta costante perché trattasi di diodo zener ideale. In queste
con comportamento non lineare, è stato descritto un com-
condizioni, le variazioni del carico inpongono una variazione della
ponente largamente utilizzato, specie nei circuiti di alimentazione
corrente di carico pari a una variazione della corrente che scorre
laddove risulta necessario garantire una conosciuta o necessaria
ne diodo zener, ma di segno inverso
N
stabilità della tensione al carico, nelle condizioni in cui il carico
IRL = Iz
stesso presenti un comportamento non costante, oppure si voglia-
Ciò può essere considerato vero anche se il diodo zener è reale,
no compensare le cadute di tensioni dovute alla corrente assorbi-
ovvero, se in seria al diodo zener consideriamo al sua resistenza
ta. Stiamo parlando del diodo zener, e uno dei circuiti nei quali svol-
differenziale rz. Infatti si può ancora supporre costante I_Rs se le
ge la funzione descritta è rappresentato dallo schema in alto della
variazioni di Vin sono inferiori alle variazioni di Vo, e questo è vero
pagina.
supponendo Vin>2Vo (si evita volutamente la dimostrazione e si
La tensione di uscita Vo può essere stabilizzata, cioè resa teorica-
invita il lettore a prendere atto della considerazione).
mente costante, sia rispetto alle variazione del valore del carico e
Considerando il diodo zener reale la variazione della tensione al
sia rispetto alle variazioni della tensione d'ingresso Vin.
carico Vo risulta essere
Stabilizzazione della tensione d'uscita Vo rispetto al carico
Si nota subito che la bontà del circuito di stabilizzazione è dipen-
Premessa: il diodo Zener, così come descritto per il diodo rettifica-
dente dalla resistenza differenziale rz, la quale è una caratteristica
tore, presenta una resistenza serie, denominata generalmente rz
tipica del dispositivo preso in esame e che quindi varia da diodo a
(non disegnata nello schema sopra riportato e posizionata in serie
diodo. Sarà compito del progettista scegliere lo zener piu adegua-
allo stesso zener) e rappresenta la resistenza differenziale della
to, in funzione della performance che dovrà avere il circuito di sta-
giunzione p-n, ovvero, la derivata della tensione rispetto alla cor-
bilizzazione.
rente della caratteristica inversa (ricordiamo che la caratteristica
Nel prossimo articolo verrà descritto il comportamento della tensio-
inversa è la curva Tensione-corrente quando il diodo zener è pola-
ne d'uscita rispetto alle variazioni della tensione d'ingresso.
Vo = rzIz = rzIRL
rizzato inversamente – vedi articolo precedente: parte 6, nel numero 147 di AS EXTRA)
Continua... Antonio Sese / Horn Amplifiers
rz = dVz
diz
Semplificando, rz rappresenta il rapporto tra piccole variazioni di
Vz e Iz.
Supponendo il diodo zener ideale, detta resistenza è nulla, pertanto la tensione in uscita Vo è costan-
Antonio Sese
te non esistendo la caduta sulla rz.
Ingegnere e
fondatore:
zener, in questo caso sarebbe infini-
La caratteristica inversa del diodo
ta e rappresentata da una linea
Horn Audio Amplifiers
parallela all'asse della corrente Iz.
www.hornamplifiers.com
La corrente che attraversa la resi-
CLICK
stenza Rs è data dalla
IRs = Vin-Vo
Rs
> SOMMARIO
extra
55
diodi non lineari - 7
Leggete le parti 1-6 sui
numeri 141-147 di AS EXTRA,
sempre disponibili online
pagina
i
nt
e rat
tiva
LATEST RELEASE
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58 extra
> SOMMARIO
MILES DAVIS:
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YELLOWJACKETS:
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> SOMMARIO
extra
59
A UDIOPHILE
sound
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CD NON CLASSICO
1
dischi per un’isola deserta
Enrico Pieranunzi
Marc Johnson
AS NEVER BEFORE
CAM JAZZ
pera decisamente ispirata, questo As Never Before. Si tratta,
del jazz più canonico. Marc Johnson, dal canto suo, inventa linee di
infatti, di un lavoro realizzato da quattro musicisti, fra i miglio-
contrabbasso morbide e vellutate, non prive di quelle melodie capa-
ri in circolazione, alle prese con composizioni attraversate da
ci di andare dritto al cuore.
O
un mood straordinariamente convincente.
Non delude nemmeno l'aspetto tecnico di questo album, anche se
Non c'è brano in scaletta che non risulti animato da un'autentica ispi-
richiama alla mentre le migliori incisioni della ECM dell'ultimo perio-
razione. Non è un disco di
do.
Discografia
quattro solisti, come spesso
Banditi i riverberi lunghi e il palcoscenico sonoro confuso, questa
accade, ma il prodotto di una
ENRICO PIERANUNZI,
registrazione si distingue per l'apertura stereofonica e la pulizia.
band organica e coesa.
MARC JOHNSON.
Kenny Wheeler ed Enrico
Sound realistico, poche correzioni di studio, grande livello di dinami-
AS NEVER BEFORE.
Pieranunzi
CD Cam Jazz PRM-7807-2
della loro rispettiva bravura,
Joey Baron, Kenny Wheeler,
oltre che conferma dello sta-
Stereo, Studio recording. Bauer
tus di autentici maestri. Il
Studio (Ludwigsburg), 1 dicembre
drumming di Joey Baron,
2004, Prod: Ermanno Basso. Eng:
invece, conferisce al disco
Johannes Wohlleben.
un incedere contro corrente,
www.amazon.com CLICK
danno
prova
che spinge le composizioni
fuori degli schemi consueti
ca. Quest'ultima, assieme all'eccellente dettaglio, è garanzia di poter
assaporare appieno le sfumature esecutive della tromba di Wheeler
e il delicato lavoro sui piatti di Baron. Il pianoforte di Pieranunzi si
presenta ben bilanciato (come tutta la registrazione, del resto), con
bassi articolati e ben separati da quelli emessi dal contrabbasso di
Johnson.
In complesso, si tratta di una registrazione realmente audiophila, ma
che si offre ad un pubblico esteso, vuoi per la piacevolezza dei contenuti artistici, vuoi per il sound gradevole e tutt'altro che affaticante.
Simone Bardazzi
> SOMMARIO
extra
61
1. CD NON CLASSICO: PIERANUNZI
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45
non classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico
/ CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
2
dischi per un’isola deserta
CD CLASSICO
Berio
SINFONIA
ERATO
uciano Berio è unanimemente riconosciuto come uno dei più gran-
L
struttura armonica dello Scherzo di Mahler. Senz'altro un colpo di genio
di compositori del '900. Possiamo riconoscergli una grande origina-
assoluto. Non si tratta della solita citazione musicale ma di una integra-
lità compositiva che lo contraddistingue e lo innalza al di sopra della
zione tra musiche diverse che vengono inglobate, rielaborate e digerite
media dei suoi contemporanei. Una prova certa della sua grandezza
all'interno di una composizione che rende unitario e coerente ciò che in
sono le composizioni eseguite in questo disco.
fondo è naturalmente differente.
Si inizia con la Sinfonia per otto voci e orchestra. Composta di cinque
Certamente musica non delle più facili da ascoltare ma musica moderna
movimenti eseguiti in successio-
che ha un suo senso musicale, ovvero non solo una accozzaglia di suoni
ne, è caratterizzata da una
dissonanti ma una idea sviluppata in un progetto di grande coerenza e
seconda
unitarietà.
Discografia
BERIO.
SINFONIA POUR
HUIT VOIX ET ORCHESTRE.
EINDRUCKE.
Regis Pasquier, violino, New
Swingle Singers, Orchestre
National de France, Pierre Boulez,
dir.
CD Apex 8573 89226 2
www.warnermusic.com
CLICK
parte
dedicata
alla
memoria di Martin Luther King del
quale si usano anche i testi.
Inoltre viene usata con varie citazioni il quarto movimento della
Seconda Sinfonia di Mahler. In
questo richiamo al musicista
boemo, vengono inserite richiami
musicali da Bach a Schönberg,
da Beethoven a Strauss, da
Brahms a Stravinsky, da Berg a
Ottima l'esecuzione e non potrebbe essere altrimenti, sotto la guida del
grande Boulez.
Dal punto di vista tecnico, si tratta di due registrazioni effettuate in luoghi
diversi ma abbastanza equivalenti come suono. L'ambienza non è molta
ma i timbri sono rispettati con buona approssimazione. La scena sonora
è difficile da giudicare con questo genere di musica anche se i cantanti
sono davanti all'orchestra la quale è leggermente arretrata ma con una
discreta immagine.
Il risultato finale è che musicisti e cantanti si distinguono bene l'uno dal-
Webern non tralasciando Ravel
l'altro con i giusti spazi fra di loro. La dinamica assolutamente efficace è
integrati e rielaborati nella stessa
la ciliegina sulla torta di una registrazione ben bilanciata. Livio Malpighi
> SOMMARIO
extra
63
2.CD CLASSICO: BERIO
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45
non classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico
/ CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
La funzione di un cavo è quella di trasferire il segnale audio tra due elettroniche,
l’espressione sonica delle elettroniche e il messaggio musicale presente sul supporto
audio (disco, nastro, file ecc..) dipendono, quindi, dalla neutralità del conduttore.
GC AUDIO produce solo cavi allo stato dell’arte.
www.gcaudio.it
+39 340 3186416
[email protected]
3
dischi per un’isola deserta
CD NON CLASSICO
extra  
Misha Alperin
HER FIRST
DANCE
ECM
isha Alperin, ucraino ma norvegese di adozione, quello che
ha inciso un Concerto per solo pianoforte per la ECM, che
dopo quell'icona del Koln Concert, non lo aveva concesso
più a nessuno. Quello che fa del silenzio, la sua arte, la sua musica.
Quello che è riuscito a rileggere la musica tradizionale russa nello
stile di un jazz contemporaneo, privo di sbavature o forzature virtuosistiche. Quello che odia la musica senza pause.
Ascoltarlo in questa sorta di concerto senza pubblico totalmente acustico, è un piacere raro per l'anima, bisogna lasciarsi andare al suo
linguaggio che sarebbe riduttivo definire scarno, perché è più giusto
definirlo essenziale ed efficace tanto è immediato il contatto che si
stabilisce con l'ascoltatore.
Misha Alperin sembra privilegiare la giusta armonia tra suoni e silenzio, anzi vi è proprio uno sforzo nel far nascere la musica dal silenzio,
che si percepisce paradossalmente come una specie di rumore di
fondo che accompagna e dona spessore alla musica. Riesce a far sì
che il silenzio sia parte stessa della musica. È il potere dell'introspezione evocato con disarmante semplicità a farsi strada man mano
che l'ascolto prosegue. Anche nell'unico brano veloce (Jump) non si
ha mai la sensazione che Alperin ceda alla tentazione di strafare, preferisce la misura ed il senso del suono, all'effetto.
Il pianista russo è accompagnato con discontinua ma preziosa presenza dagli ispirati Anja
Lechner al violoncello e
Arkady Shilkloper al flicorno
MISHA ALPERIN
e corno francese che danno
HER FIRST DANCE
il meglio di sé nella ispirata e
Misha Alperin, piano, Anja
a tratti struggente The
Lechner,
violoncello, Arkady Shilkloper,
Russian Song, mentre per il
french horn, flugelhorn.
resto del disco sono come
CD ECM 1995 1716742.
degli sprazzi di luce (il flicorReg. Auditorio Radio Svizzera,
no) o delle zone d'ombra (il
Lugano, Luglio 2006.
violoncello) che donano uno
Prod:Manfred Eicher. Eng:Stefano
straordinario effetto impresAmerio.
sionistico alla tessitura armowww.ducalemusic.it
nica di Alperin. Il tocco del
CLICK
pianista è sempre calibrato
M
Discografia
 pagina attiva
CLICCA QUI per ascoltare
ascoltare Her First Dance
anche un minimo suono, ha un valore che spesso coincide con la presenza della vita, ma non c'è mai quel senso di tristezza che potrebbe
appesantire l'ascolto, la tensione emotiva vira più sul versante della
nostalgia e del contatto intimo con la propria anima.
È una musica che esprime sempre e in ogni caso un amore per la vita
nel suo significato più intimo per l'umano, e quindi non la vita di una
città caotica e febbrile quanto piuttosto la vita interiore che rischiamo
così facilmente di perdere, proprio assordati da quel caos che sembra oramai una costante nella vita moderna.
Registrato nel luglio 2006 all'Auditoriumdella Radio Svizzera di
Lugano, tecnicamente il CD colpisce subito per una ricostruzione scenica molto, molto ben sviluppata nelle tre dimensioni, con un assoluto rispetto delle dimensioni reali degli strumenti, che appaiono sul
soundstage ben distanziati fra di loro e con il giusto spazio fra uno
strumento e l'altro, una sensazione di scena sonora scolpita e realistica. Il bilanciamento tonale è molto curato e ciascuno dei tre strumenti risulta molto ben armonizzato con l'insieme, riuscendo sempre
a far emergere le sonorità tipiche e la ricchezza armonica di ciascuno, senza strafare.
Un suono bilanciato ma nel contempo dotato di impatto e di velocità.
Il pianoforte, pur nel rispetto della scrittura e dell'esecuzione di Misha
Alperin, non assume mai tonalità scure, notturne magari, ma non
scure, ha un timbro lucido ed essenziale, che non stanca mai e che
anzi affascina e conquista nota dopo nota per pulizia e nitidezza.
È pur vero, a voler muovere una critica, che avrei desiderato un pizzico di respiro in più sul pianoforte e anche un maggiore dettaglio
sulle armoniche delle fondamentali basse. I fiati (flicorno, corno francese) sono decisamente e facilissimamente riconoscibili nei loro abituali colori, e anche ben rappresentati nelle dimensioni specifiche, a
volte straripano sul palcoscenico, ma sono convinto che è un effetto
voluto e a mio avviso, ben riuscito, se pensiamo alla particolarità della
location, che è quella di un Auditorio senza pubblico. Anzi, direi che
una delle caratteristiche che maggiormente colpiscono di questo
lavoro è proprio la sensazione di fluidità e dello scorrere dei suoni
nella grande sala. Da ultimo il violoncello, con una ricchezza armonica veramente all'altezza delle potenzialità di questo strumento, e una
presenza sulla scena tutt'altro che secondaria. Infine la dinamica,
che pur attestandosi su buoni livelli non ci regala grandi escursioni.
Francesco Pesavento
> SOMMARIO
extra
65
3: CD NON CLASSICO: ALPERIN
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
sul suono che vuole ottenere, lucido e accorato allo stesso tempo.
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Le immagini evocate vanno da alcune suggestioni della filmografia di
Andrei Tarkovsky alle grigie e fredde distese russe, dove un suono,
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
4
dischi per un’isola deserta
LP 33 CLASSICO
Stravinsky
SONG OF THE
NIGHTINGALE, ecc
SPEAKERS CORNER /
MERCURY
uesto è un disco meraviglioso: ben eseguito, interpretato ed
Stravinsky. Il lavoro qui recensito è la suite che il compositore tras-
eseguito in modo immaginativo con grande gusto e abilità.
se in seguito da essa. Potrei riassumervi la storia, ma non potrei
La maggior parte di voi conosce le tre classiche composizio-
fare meglio delle note di Gene Bruck che evidenziano i punti salien-
ni di Stravinsky, un must per tutti gli audiofili: la Sagra della
ti della storia: “La prima sezione ritrae la corte dell'imperatore cine-
Primavera, Petrouchka e L'Uccello di Fuoco, ma se volete conosce-
se, con il suo palazzo, la bizzarra etichetta, le sue migliaia di lanter-
re un altro lato del compositore russo, questo è il disco adatto, per-
ne e campanelle che tintinnano nell'orchestra. Appare un usignolo
ché metà di esso è dedicato a quelli che sono principalmente bril-
grigio, rappresentato da una cadenza di flauto e poi dall'assolo del
lanti pezzi per chiudere un concerto: rumorosi, eccentrici e diverten-
violino delicatamente accompagnato da arpa, piano e celesta. La
ti. Scherzo à la Russe, Fuochi d'artificio e Tango durano ciascuno
corte è affascinata e imita l'uccello. Improvvisamente, arriva un usi-
circa tre minuti e mezzo (i Quattro Studi per Orchestra sono divisi in
gnolo meccanico brillantemente decorato, dono dell'imperatore del
quattro brani distinti che durano nel complesso circa nove minuti e
Giappone. La sua canzone è il grottesco lamento dell'ottavino, del
mezzo), sono concepiti in modo leggero anche se scritti per un'or-
flauto e dell'oboe. Eclissato, il vero uccello torna volando al pesca-
chestra completa e usano colori timbrici esuberanti, un'effusione di
tore che lo possiede. L'imperatore, ruggente di collera, rappresen-
percussioni e parti per gli ottoni indiavolate. All'inizio vi sembrerà
tato dai tromboni in sordina, nomina il giocattolo ‘Usignolo Imperiale
pura cacofonia, ma presto capirete che ogni pezzo contiene motivi
di Corte’. Inevitabilmente, il complesso meccanismo si rompe e l'im-
e che la musica è veramente affascinante e accattivante. Siate
peratore inizia ad agonizzare per il crepacuore. Si sentono sobri
pazienti e riconoscerete anche temi che verranno sviluppati in
timbri di morte, interrotti dai preparativi quasi gioiosi per il funerale
seguito in Petrouchka e
e dalla scelta del successore. Naturalmente, il vero usignolo torna,
Q
Discografia
STRAVINSKY.
THE SONG OF THE NIGHTINGALE.
SCHERZO A LA RUSSE.
FIREWORKS TANGO.
FOUR ETUDES FOR
ORCHESTRA.
London Symphony Orchestra,
Antal Dorati, dir.
LP Speaker's Corner /
Mercury LIving Presence SR 90387.
LP 180g.
Reg. Watford Town Hall, Londra,
giugno 1964. Prod: Harold Lawrence.
Eng: Robert Eberenz.
www.soundandmusic.com
CLICK
nell'Uccello di Fuoco.
La trasparenza della musica è meravigliosa e Dorati
e
la
sua
London
Symphony Orchestra riescono a trarre ogni briciola
degli spartiti con una chiarezza impressionante aiutati senza alcun dubbio
dall'eccellente registrazione analogica di Robert
Eberenz.
La seconda facciata del
disco è riservata a un solo
pezzo, la colorita Canto
dell'allodola, basata sull'omonima
opera
di
inganna il Tristo Mietitore e l'imperatore guarisce, salutando chi lo
piange con un gioioso ‘buongiorno’. L'uccello, invitato a rimanere
per sempre, vola via, continuando a cantare per chiunque ne abbia
bisogno.
Questo genere di musica ha bisogno di una grande registrazione
affinché il suo carattere sia riprodotto con la necessaria vivacità.
Pensateci: se la ripresa è troppo da lontano, se le tessiture sono
spesse, la risoluzione solo adeguata, allora i meravigliosi assoli e le
linee di supporto non potranno mai essere riprodotte con la necessaria chiarezza ed impatto. Tutto suonerà pesante, lento, pomposo.
Precisione, vitalità ritmica, punch, tutto ciò è necessario affinché la
musica acquisisca vitalità.
Fortunatamente, la Mercury ha prodotto un'immagine sonora incredibilmente trasparente che permette a ciascuna voce nell'orchestra
di proiettarsi con il proprio carattere e la propria intensità. Dinamica
molto buona, tutti trasparenti, nessuna congestione nei passaggi fff
e un timbro stupendo degli amabili archi della London Symphony
> SOMMARIO
extra
67
4. LP CLASSICO: STRAVINSKY
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45
non classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico
/ CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
dischi per un’isola deserta
1. LP CLASSICO: STRAVINSKY
Orchestra contribuiscono a fare di questa registrazione una
meravigliosa esperienza di ascolto. Tutte le composizioni
sull'LP sono state trasferite su SACD nelle loro versioni originali a due e tre canali (Mercury SACD 470 643.2), ad
eccezione dei Quattro Studi per Orchestra che, per quanto
ne so, questo brano non è stato trasferito ancora su un formato in alta risoluzione.
A proposito, l'SACD Mercury contiene la famosa registrazione di Dorati dell'Uccello di Fuoco.
Ricordo che qualche anno fa, a una mostra a Lanciano,
nella sala AudioGraffiti, ho fatto ascoltare questo SACD col
trittico top dCS (meccanica, convertitore e clock) e l'ho confrontato con la riedizione Speakers Corner dell'Uccello di
Fuoco che, come ho detto, è inclusa nello stesso SACD:
neanche il trittico dCS riusciva a riprodurre il timbro degli
archi che il front-end Basis estraeva dall'LP. Bisogna
comunque dire che l'SACD suonava meno compresso e
aveva un po' più di estensione nell'area dei bassi. Ho ottenuto gli stessi risultati con il mio front-end Yamamura e il lettore universale Nonsolomusica. Prendete l'LP e non
l'SACD.
Stessa cosa per l'Uccello di Fuoco. Secondo me, la copia
originale dell'Uccello di Fuoco suona meglio della ristampa,
ma dovete essere disposti a spendere dai 500 ai 1.000 euro
per una stampa precoce FR. Anche in questo caso, scegliete la ristampa su vinile.
Conclusione: l'incisione del disco sotto esame è ottima, non
tutto è allo stesso livello della registrazione dell'Uccello di
Fuoco (non c'è la stessa incredibile presenza, il soundstage straordinariamente scolpito e il punch dinamico
dell'Uccello di Fuoco), ma l'eccellente trasparenza mi permette di dare a questo disco un'ottima votazione.
Caldamente consigliato. Pierre Bolduc
68 extra
> SOMMARIO
Milano hi-fidelity 2016
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info organizzazione:
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Sabato 2 e Domenica 3 Aprile dalle h. 9,00 - 18,00
Centro Congressi Melià Hotel 5 stars
Via Masaccio 19 - Milano
Suono:
AudioReview:
...Ci vuole coraggio e determinazione per portare
avanti, sorretti fondamentalmente dalla passione
(e credeteci questa volta non è retorica!), una
manifestazione complessa, estremamente
“verticale” e di nicchia come la “rassegna della sola
alta fedeltà a due canali” che tutti ormai
conosciamo...
...Per occuparsi oggi di “alta fedeltà” nel senso più tradizionale
bisogna essere prima ancora che degli imprenditori dei grandi
appassionati. Sembra banale dirlo, ma anche dietro le realizzazioni
di “Sound Of The Valve” si coglie un entusiasmo che sconfina con
l’eroismo. Non sarà Stefano Zaini a salvare il mondo della
riproduzione sonora due canali di alta qualità, ma è indubbio che se
questa passione contagiasse in pari modo più operatori, il
nostro settore sarebbe ben più fecondo...
Fedeltà del Suono:
...Questo è quello che recita il sito web di Stefano Zaini, mente, corpo e braccia dell’evento, ma la realtà è anche migliore, se
possibile: dopo la morte ingloriosa del Top Audio, l’evento di Milano organizzato da Zaini sta prendendo lentamente il posto
di quella che era l’ultima fiera nazionale del settore in Itali…anche la scelta dell’albergo lo dimostra, Avanti così!...
AudioReview:
...Il sabato per qualche ora del mattino, si faticava a camminare e vedere ciò che era esposto sui tavolo espositivi,
per tacere sulle salette strapiene!…
...Anche lo stand di AudioReview è sembrato di avere più successo del solito, sia coi CD che con le riviste,
andate quasi esaurite già nella domenica mattina...
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SACD CLASSICO
5
dischi per un’isola deserta
Haydn
Concerti per
clavicembalo
ACCENT
uijken è un nome che rappresenta sicuramente una garanzia in
K
da un liutaio tedesco e dedicatasi particolarmente alla musica del
materia di interpretazione, sonorità e ricerca filologica intelli-
XVII e XVIII secolo. Per essa hanno inciso nomi come René Jacobs,
gente. E infatti Sigiswald Kuijken, che in questo bel disco con-
Erik van Nevel, l'italiano Vittorio Ghielmi... Anch'essa una garanzia,
certa La Petite Bande, non smentisce le aspettative. Il gruppo belga,
dunque, come il nome Kuijken cui mi riferivo precedentemente.
fondato nel 1972 dallo stesso Kuijken per una registrazione di Le
Garante delle peculiarità di ogni strumento cercando di metterne in
Bourgeois Gentilhomme di Lully, rappresenta oggi una delle forma-
luce le caratteristiche salienti e la capacità di interazione con gli altri.
zioni di riferimento in tutto il mondo per la musica da camera del
Per esempio, nei due Concerti per cembalo e archi, appare notevole
barocco italiano e classico. Questo è un disco assolutamente piace-
il rapporto acustico tra le parti: il cembalo predomina perché predo-
vole. L'ho già ascoltato decine di volte da quando l'ho messo su qual-
mina la scrittura musicale per lo strumento, non perché è stato alte-
che settimana fa (e io non sono un patito diHaydn...). Ma si fa ascol-
rato l'equilibrio in fase di bilanciamento tonale. La naturalezza con
tare!
cui lo scintillio del pizzicato del plettro sulle corde del registro acuto
La sonorità prima di tutto: estrema ricerca della raffinatezza e del-
e la densità profonda del medesimo giù nelle ottave gravi è davvero
l'equilibrio. Quattro violini, due viole, un contrabbasso, due oboi, due
grande. La focalizzazione degli strumenti sempre chiarissima così
corni, un fagotto, un cembalo; questa è la formazione qui impegna-
come realistica la gamma dinamica dei due corni, degli oboi, e del
ta nel restituirci un Haydn che davvero mostra tutta la sua lungimi-
fagotto nel Divertimento in Fa maggiore. Il risultato è un'immagine
ranza, afferrandoci in un'esperienza del tempo stesso fatta di cam-
dai contorni definiti e, contemporaneamente, ricca dell'energia del-
biamento e del relativo processo dando così alla musica quasi la
l'ambiente, la chiesa, che ospita questa sessione di registrazione
nostra stessa condizione di esseri viventi. Un Haydn che lascia pre-
senza mai eccedere in aloni troppo riverberanti che, altrimenti, infi-
sagire quanto di più alto, musicalmente parlando, sarebbe avvenuto
cerebbero la preziosità degli intrecci contrap-puntistici, come pur-
poco oltre con Mozart e Beethoven.
troppo spesso accade. Una bella incisione sotto tutti gli aspetti. Ivano
Un Haydn mostrato per quello che è. ‘Faro’ per il classicismo immi-
Scavino
Discografia
HAYDN.
CONCERTI PER
CLAVICEMBALO.
La Petite Bande, Sigiswald
Kuijken.
SACD Accent ACC24188
Doopsgezinde Kerk, Haarlem,
Olanda. Ottobre 2006. Prod:
Hanno Pfisterer. Eng: Bert
van der Wolf.
www.amazon.com CLICK
nente e punto di riferimento assoluto per musica di ogni tempo che
verrà.
Kuijken e la sua Petite Bande restituiscono una lettura straordinariamente eufonica fatta di leggerezza
ed energia vibrante, di intimismo e
coinvolgimento dimostrando come
sia l'autore che il suo interprete
ben conoscano la potenza e l'energia che ogni strumento detiene.
Rivolgendoci all’aspetto tecnico, c’è
da dire che Accent Records è
un'etichetta belga fondata nel 1978
> SOMMARIO
extra
71
5. SACD CLASSICO: HAYDN
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!