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“SHARE è diventata un pilastro della ricerca sull'invecchiamento in Europa.” James Heckman, Premio Nobel Domande? Può contattarci Persona di riferimento: Danilo Cavapozzi E-Mail: [email protected] Telefono: 049 8274255 http://venus.unive.it/share/ Dalla nascita ad oggi: le storie di vita degli ultracinquantenni in Europa The Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe Dalla nascita ad oggi: le storie di vita degli ultracinquantenni in Europa In Europa siamo tutti diversi, ma allo stesso tempo anche molto simili L'Indagine sugli Ultracinquantenni in Europa (in inglese Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe, SHARE) è un progetto su larga scala nell’area delle scienze sociali, riguardante la vita degli ultracinquantenni in tutta Europa, da Nord a Sud e da Est ad Ovest. Dopo due fasi di ricerca sulle attuali condizioni di vita di 45.000 europei, nel 2008 gli intervistatori SHARE hanno raccolto informazioni sull’intera vita di ogni partecipante all’indagine, i cosiddetti dati SHARELIFE: La permanenza delle diseguaglianze Rimane un fatto molto triste: i figli provenienti da famiglie povere sono più soggetti a rimanere poveri tutta la vita… Ma c’è una buona notizia: politiche sociali ben progettate funzionano! Quando il circolo vizioso viene interrotto da aiuti statali mirati, molte persone riescono a condurre una vita indipendente e soddisfacente fino alla vecchiaia. - Com’è cresciuto/a? Dov’è andato/a a scuola? Come si sono svolte la sua carriera lavorativa e la sua vita familiare? Godeva di buona salute da bambino/a? Quando è andato/a in pensione? Questi dati consentono ora ai ricercatori di addentrarsi in un campo del tutto nuovo e molto importante della ricerca demografica: è finalmente possibile valutare come le condizioni nell’infanzia possano influenzare le fasi successive della vita e come le politiche pubbliche e sociali siano collegate alle decisioni che gli individui prendono durante la propria vita. I risultati di questi studi daranno la possibilità alle istituzioni di progettare riforme in grado di adattarsi alle necessità degli ultracinquantenni in Europa. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il contributo dato in termini di tempo, impegno e informazioni da ciascuno dei nostri 45.000 intervistati! Prima di iniziare con la quarta serie di interviste quest’anno, vorremmo quindi condividere con Lei alcuni interessanti risultati ottenuti con SHARELIFE. dalla nascita… Pari opportunità? Quando le ultracinquantenni di oggi erano giovani ragazze, il mondo era molto diverso da quello attuale. La creazione, crescita e ristrutturazione dello stato sociale ha avuto una forte influenza sulle loro vite: nel corso dell’ultimo secolo sempre più donne hanno avuto carriere lavorative flessibili, che hanno consentito loro di uscire e rientrare nel mercato del lavoro. Questo fenomeno è visibile ovunque in Europa, ma non è ancora diffuso in modo uniforme – come non lo sono neanche le politiche sociali che permettono alle donne di conciliare maternità e lavoro. Tracce della guerra Quasi il cinque percento degli ultracinquantenni europei ha subito persecuzioni durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questi periodi di tensione e oppressione vissuti nella prima parte della vita hanno causato seri effetti negativi sulla salute e sulla soddisfazione nel lavoro durante tutta la vita. Questo fatto fa sì che i governi debbano assumersi la responsabilità di prendersi cura di coloro che hanno subito persecuzioni. Lasciare il nido per andare a vivere da soli Tra i vari paesi ci sono grandi differenze nell’età a cui i partecipanti all’indagine hanno lasciato la casa dei genitori: questa varia da una media di 20 anni nel Nord Europa ad una media di 25 anni nel Sud ed Est Europa. E ancora una volta, lo stato c’entra: dove gli affitti sono controllati e ci sono sussidi fiscali per i proprietari di casa, l’età a cui si lascia la casa dei genitori è più alta, mentre le politiche che promuovono l’edilizia sociale inducono i figli ad andare a vivere da soli prima. Non bisogna avere paura del dentista! Una scarsa cura dei denti nel corso della vita influisce sulla salute nella vecchiaia e riduce la qualità della vita. Ciò nonostante, molte persone non vanno dal dentista regolarmente. Nei paesi in cui la cura dei denti viene pagata privatamente e il numero di dentisti è in proporzione più basso, più della metà della popolazione non ha effettuato regolari visite dal dentista in giovane età e molti ancora non lo fanno in età avanzata – con forti conseguenze per il loro benessere generale. La disoccupazione non fa bene alla salute La disoccupazione è un evento che scuote la vita di chi la subisce e ha effetti negativi sulla salute durante tutto il corso della vita. Tuttavia, SHARELIFE mostra che le politiche per la disoccupazione possono contrastare il peggioramento della salute nel lungo periodo. Quindi, specialmente in tempo di crisi economica, quando sempre più imprese sono costrette a chiudere ed il numero di disoccupati aumenta, generosi sussidi di disoccupazione e politiche attive sul mercato del lavoro rappresentano misure importanti per prevenire problemi di salute dei lavoratori coinvolti. Attivi in pensione Ci sono notevoli differenze tra i vari paesi europei nella partecipazione ad attività di volontariato da parte degli ultracinquantenni. Le persone che hanno sofferto scarse condizioni lavorative durante la vita è meno probabile che si impegnino in attività di volontariato dopo essere andati in pensione. Perciò, nelle nazioni in cui gli investimenti per migliorare la qualità del lavoro e dell’impiego sono più alti, il volontariato è più diffuso tra i pensionati rispetto agli altri paesi. …fino ad oggi