Flora acquatica e palustre

Transcript

Flora acquatica e palustre
La flora spontanea degli ambienti acquatici
Rosa Camoletto Pasin
[MRSN_Botanica_Vita Vegetale_aggiornamento 16 maggio 2016]
Gli ambienti acquatici ospitano una vegetazione ricca e varia, ma molto
specializzata. I vegetali naturalmente predisposti per la vita acquatica, in ambienti di acqua
dolce o salata, sono le alghe.
Oocystis lacustris Chodat
Zygnema sp.
Pediastrum sp.
Ceratium hirundinella
Alghe microscopiche d'acqua dolce
[Immagini: Paola Camoletto, 2004, Lago di Candia Canavese (TO)]
1
Anche alcune specie di felci e molte piante a fiore sono adatte alla vita negli
ambienti umidi e colonizzano sponde, fondali o acque libere, in particolare in ambienti di
acqua dolce.
Felci e piante a fiore acquatiche e palustri
[Immagini: Rosa Camoletto, 2004, Lago di Candia Canavese (TO)]
Le piante palustri vivono bene dove il terreno è periodicamente sommerso
dall’acqua, ad esempio lungo le sponde di laghi, torrenti e fiumi: in questi terreni in genere
non c’è aria, ma le radici di queste piante sono in grado di nutrirsi senza soffocare o
marcire. Le piante acquatiche sono in grado di nutrirsi e respirare sott’acqua, ma non
possono vivere all’aria perché la loro epidermide non protegge dal disseccamento. Alcune
piante acquatiche possono vivere soltanto se sono completamente sommerse dall’acqua,
mentre altre, libere o radicate nel fondale, portano in superficie i fiori e alcune foglie. Aria,
acqua e nutrimento vengono assorbiti da tutte le parti sommerse della pianta e
raggiungono foglie e fiori galleggianti: un fiore o una foglia recisi non sono in grado di
mantenere il giusto grado di idratazione e appassiscono molto più velocemente di uno
stelo di pianta terrestre.
Lungo le sponde dei laghi e dei corsi d’acqua a lento scorrimento si formano nel
tempo caratteristiche fasce di vegetazione spontanea: bosco umido, cariceto, canneto,
idrolamineto, prateria sommersa. Con il trascorrere del tempo le radici e le parti morte
delle piante acquatiche e palustri producono nuovo terriccio, le fasce di vegetazione si
spostano verso il centro del corpo d’acqua, il bacino si restringe e le sponde prosciugate
vengono colonizzate da piante che vivono normalmente sulla terraferma.
L’inquinamento modifica il naturale processo di invecchiamento di questi ambienti e
può accelerare l’interramento dei corpi d’acqua o impedire la vita delle piante spontanee
più delicate.
Quando scompaiono alcune specie l’ambiente si impoverisce e l’intera rete
alimentare e le nicchie ecologiche vengono messi in pericolo.
Anche l’introduzione accidentale o volontaria di specie esotiche o di varietà colturali
particolarmente competitive rappresenta una seria minaccia per l’ambiente, perché
modifica, spesso in modo irreversibile gli equilibri raggiunti nel corso di centinaia di anni.
2
In Piemonte negli ambienti palustri di pianura e al margine di laghi e corsi d'acqua
possiamo trovare, tra l'altro:
Ontano comune
[Alnus glutinosa (L.) Gaertner]
Cannuccia d’acqua
[Phragmites australis (Cav.)Trin.],
Tabacco di palude
[Rumex hydrolapathum]
Tifa a foglie larghe
[Typha latifolia L.]
Tifa a foglie strette
[Typha angustifolia L.]
3
Canapa acquatica
[Eupatorium cannabinum L.]
Sparganio
[Sparganium erectum L.]
Salcerella
[Lythrum salicaria L.]
Mestolaccio
[Alisma plantago-aquatica L.]
Felce di palude
[Thelypteris palustris Schott]
Felce regale
[Osmunda regalis L.]
4
Trifoglio fibrino
[Menyanthes trifoliata L.]
Giaggiolo acquatico
[Iris pseudacorus L.]
Nell’acqua invece possiamo trovare piante liberamente galleggianti, come la felce salvinia
(Salvinia natans L.), e piante radicate nel fango, come:
Castagna d’acqua
[Trapa natans L.]
Nannufaro
[Nuphar luteum (L.)S. et S.]
Ninfea
[Nymphaea alba L.]
5
Morso di rana
[Hydrocharis morsus-ranae L.]
Limnantemio
[Nymphoides peltata (Gmelin)O.Kuntze]
Miriofillo comune
[Myriophyllum spicatum L.]
Ceratofillo comune
[Ceratophyllum demersum L.]
[disegni: Cristina Girard, archivio immagini
MRSN-Botanica]
6
In acqua si possono anche trovare alcune rare piante carnivore, come l'utricolaria
(Utricularia australis R. Br.) e l'aldrovanda (Aldrovanda vesiculosa L.). Queste esili piante
acquatiche integrano la loro dieta grazie allo sviluppo di foglie-trappola a forma di
vescichetta (utriculus, in latino), che servono per catturare piccoli animali acquatici, come
crostacei o larve di insetti.
Aldrovanda [Aldrovanda vesiculosa L.]
[Herbarium MRSN, Torino]
Una foglia-trappola di Utricularia australis mentre risucchia un animaletto acquatico.
Le foglie sommerse sono a forma di vescichetta e sono circondate da peli sensitivi.
La pianta mantiene la vescichetta sempre vuota, senza acqua né aria.
Quando un ignaro animaletto ne sfiora i peli, la vescichetta si apre e risucchia un po' di
acqua assieme alla preda.
La foglia-trappola si ripiega chiudendo di colpo l'apertura e imprigionando la sua preda, poi
la foglia produce liquidi digestivi che sciolgono lentamente la preda.
Al termine della digestione la pianta svuota lentamente la vescichetta e la trappola è di
nuovo pronta
7
Importanza della flora e della vegetazione
delle aree umide europee
Le zone umide, aree in cui il terreno è saturo d’acqua in modo permanente o stagionale,
formano ecosistemi naturali che ospitano flore e faune altamente specializzate. La rete
europea di piccole e grandi aree umide è fondamentale, tra l'altro, per il ciclo vitale degli
uccelli migratori.
Nonostante il riconoscimento globale e locale della loro importanza, le zone umide
europee sono tuttora minacciate dall’eccessivo uso del suolo e dall’inquinamento. Anche i
cambiamenti climatici globali e la sempre maggiore diffusione delle piante aliene invasive,
come Heteranthera reniformis ed Elodea canadensis, costituiscono gravi minacce alla
biodiversità di questi ecosistemi.
La vegetazione spontanea delle aree umide, costituita da piante acquatiche e palustri, è
molto vulnerabile. Per salvaguardare le zone umide e la loro biodiversità è quindi
necessario seguire un piano di manutenzione e di monitoraggio costante.
Pianoro alpino con torbiere e ambienti
umidi di alta quota
[Immagine: Rosa Camoletto, 2011,
Col del Nivolet, 2500 m s.l.m. (TO)]
Area lacustre e palustre di pianura
[Immagine: Rosa Camoletto, 2010,
Lago di Candia, 226 m s.l.m. (TO)]
Laghetto glaciale
[Immagine: Rosa Camoletto, 2016,
Lago Sirio, 266 m s.l.m. (TO)]
8