Salvatore Morelli _1

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Salvatore Morelli _1
VIP – VERY IMPORTANT PLACED
Interviste ai Laureati che ce l’hanno fatta
Salvatore Morelli, una laurea in Economia Europea e una specializzazione in
Economia internazionale e Sviluppo. Oggi, Dottorando in Economia all’Università di
Oxford
Ho scelto di laurearmi all’Università Tor Vergata perché la consideravo, e tutt’ora la
considero, un’ottima Università pubblica.
All’inizio non ero convinto dell’indirizzo di laurea da scegliere ma poi ho deciso quello in
Economia Europea che mi ha orientato subito verso il mondo della ricerca e verso la
naturale continuazione nel corso di specializzazione in Economia Internazionale e
sviluppo. Con i due titoli di laurea e anche grazie alle due tesi di laurea triennale e
specialistica sono riuscito ad ottenere due premi di laurea, il “Premio di Studio Marco
Fanno” nel 2006 ed il “Premio Oddone Fantini” nel 2008.
Ho conseguito la laurea specialistica nel luglio 2007, e da allora ho fatto ufficialmente il
mio ingresso nel mondo post lauream.
La decisione di voler continuare con un master all’estero si è rivelata molto dura sia
psicologicamente che finanziariamente. Confortato da amici e amiche compagni di corso
che, come me, erano in situazioni simili e supportato da alcuni professori, ho presentato,
tra le altre, domanda per frequentare il Master in Economia alla London School of
Economics. Entrare non è stato facile e ricordo benissimo il giorno in cui il mio amico
Antonio mi inoltrò la lettera di accettazione. In quel periodo ero in Sri-Lanka per un
progetto di ricerca e di raccolta dati che riguardava un’istituzione di microfinanza locale.
L’attività, legata ai progetti di rifinanziamento post-tsunami, è stata coordinata dal Prof.
Leonardo Becchetti in collaborazione con il fondo Etimos ed era finanziata dalla
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Protezione civile. Un’esperienza meravigliosa per la quale ho, senza rimpianto, deciso di
rimandare la laurea di qualche mese.
Di ritorno dallo Sri Lanka, ho iniziato il Master, durato un anno e prima di ultimarlo, per
provvedere al dopo, ho presentato diverse domande di lavoro e di dottorato. Da tutte
queste richieste di lavoro ricevetti, però, una sola offerta da una società di consulenza e
previsione macroeconomica. Tuttavia, decisi di non accettare la proposta perché,
fortunatamente, avevo ricevuto due notizie entusiasmanti: l’Università di Oxford mi aveva
ammesso
al
dottorato
in
economia
ed
inoltre
avrei potuto pagarmelo grazie alla borsa di studio "Bonaldo Stringher" della
Banca d'
Italia, vinta qualche mese prima.
Mi sembra di capire che la tua carriera formativa è sempre stata divisa fra l’Italia e
l’estero
Forse saltano subito all’occhio le ultime esperienze, ma ho trascorso quasi 7 anni di vita
universitaria a Roma. Ho fatto alcune esperienze culturali all’estero in adolescenza, e
alcuni “viaggi lunghi”. Su questo mia madre mi ha spinto molto e le devo tantissimo. Non è
mancata poi la parentesi Erasmus, personalmente un’esperienza formativa molto
importante. Ho partecipato al programma e sono stato in Belgio, a Bruxelles, da settembre
2003 a marzo 2004. E’ stato abbastanza duro soprattutto sostenere gli esami
all’Università, ma questo mi ha permesso di acquisire una maggiore sicurezza.
Quale strada pensi di intraprendere dopo il Dottorato?
Innanzitutto speriamo di finirlo. Quest’anno, infatti, ci saranno due esami molto duri per
poter accedere all’anno successivo. In seguito, potrei decidere di fare domanda di lavoro
per qualche Istituzione europea o internazionale o rimanere nell’ambito della ricerca
accademica. A breve, tuttavia, ho la possibilità di partecipare ad un concorso della Banca
d’Italia riservato a i vincitori di borsa di studio. Di certo, continuerò nel mondo della ricerca
e spero di poterlo fare in Italia.
Cosa vorresti dire alle ragazze e ai ragazzi che si affacciano per la prima volta nel
mondo del lavoro?
Basandomi sulla mia esperienza, se pur limitata, mi sentirei di dire semplicemente di
affiancare quanto più possibile attività lavorative, esperienze culturali o passioni personali
al curriculum universitario.
Dalle parole dette fin qui, il mio sembra essere un monito incoerente dato che ho parlato
solo di università. In realtà durante gli anni di studio ho svolto numerose attività lavorative
e non.
Ad esempio, ho lavorato per ben 3 anni, con l’Ufficio Europeo dell’Ateneo che mi ha
permesso di entrare fin da subito in contatto con realtà extra nazionali. Mi ha permesso di
essere spesso coinvolto, anche in prima linea, in attività di organizzazione di conferenze,
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viaggi di studio/lavoro, grandi eventi, seminari estivi, attività di fundraising. Spesso il lavoro
era all’estero.
Per due trimestri, durante la specialistica, ho anche avuto un contratto di insegnamento
presso la Florence University of the Arts, presso cui ero assegnatario del corso di “Global
Economy” da tenere ad alcuni studenti universitari americani. Diversi i temi trattati: dal
ruolo delle istituzioni internazionali, al commercio internazionale, alla stabilità finanziaria,
allo sviluppo economico.
Inoltre, come altri studenti, durante l’Università, ho collaborato con l’Ufficio laureati e ho
usufruito per due anni di una borsa di tutorship. Affiancavo, orientandoli, anche alcuni
ragazzi stranieri che studiavano alla Facoltà di Economia. Infine, per arrotondare, spesso
ho fatto anche il cameriere nei fine settimana.
Riuscire a conciliare lo studio all’Università con attività extra accademiche mi ha sempre
caratterizzato ed è un tratto personale che mi accompagna tuttora. Ad esempio, di
recente, nonostante gli impegni del dottorato, in collaborazione con alcuni amici abbiamo
dato inizio ad un progetto di informazione sul web (www.quattrogatti.info) che, nell’ultimo
anno, ha riempito buona parte del mio tempo libero.
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