Voglia di Tradizione - Il Portale del Cavallo

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Voglia di Tradizione - Il Portale del Cavallo
Voglia di Tradizione
Un tocco sapiente per una
passeggiata in campagna
di Mario Fenocchio. Foto di Henri Baup, Tradition Fahrkunst- h.b. Paggen e Donald Lombardi
P
arliamo di pic-nic perchè è ritornato di moda; sarà la crisi, che spinge
ad abbandonare viaggi e gite per un
pranzo al sacco, nel giardino dei vicini o
fuori porta, oppure la voglia di socializzare
in un ambiente a contatto con la natura o la
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possibilità di portarsi il cibo preferito e di
consumarlo all’aria aperta, concedendosi
qualche libertà in più proibita dal bon ton?
Parliamo di pic-nic anche dopo il successo dei due eventi organizzati dal Gruppo
Italiano Attacchi a Torre Canavese e a San
Pellegrino Terme dove molti soci perfettamente abbigliati con eleganti carrozze e
ricchi cestini hanno consumato il loro picnic sull’erba all’ombra delle carrozze. Tale
usanza nasce nel XVII secolo per togliersi
dalla noia dell’ufficialità e dallo sfarzoso
vivere della classe nobiliare nei palazzi e
nelle ville, portando all’aperto servitori e
suppellettili non tanto per mangiare, quanto per socializzare sull’erba, invece che in
salotto. Anziché stare sul prato di casa perché non uscire in carrozza per una scampagnata e salutare così la nuova estate ?
Detto e fatto.
La figlia più grande, in età da marito, provvede al censimento di chi invitare, ma anche di chi non invitare, nonchè al recapito
della missiva formale d’invito nei giorni a
venire; poi se ne parla già talmente tanto
che tutti sanno, tutti concordano e non vedono l’ora.
Dal grande ripostiglio, vicino alla cuci-
na, si cercano i cestini ed i servizi da picnic che servono per la giornata; magari è
d’obbligo sfoggiare quello mai usato, regalato dalla zia, che non è niente pratico,
oltretutto è solo da quattro persone, ma
la zia ha già detto che verrà! Prendiamo
anche il pesante cestone grande in vimini
da sei, non si sa mai. Il tutto viene portato
in cucina, per ogni scomparto si aprono i
contenitori, si controlla qualche pezzo, che
manca da sempre dalla festa precedente, si
spolvera e si rimette tutto, bene incastrato
e nella stessa sequenza, lesinando voluta-
mente lo spazio.
Per le attrezzature, nel corso dei secoli,
si è inventato di tutto e di più; pentole e
casseruole, di contenuta grandezza, ben
custodite in contenitori semi rigidi di legno
o di cuoio per preparare qualcosa di caldo;
servizi di piatti e porcellane finemente dipinti a motivi floreali o di caccia, magari di
fattura inglese. Il set di bicchieri non può
essere da meno, delicati ed a calice quelli
per l’aperitivo, robusti quelli per il pranzo,
a volte non tondi per potervi incastrare il
set delle 3 o 4 posate. Molto utilizzati e
pregiati sono i flute di un metallo prezioso
a cui non possono mancare i monogrammi
di famiglia, per l’aperitivo a metà strada.
Una bella attrezzatura presume anche un
portabottiglia, semmai cesellato, per ben
figurare e creare qualche invidia, naturalmente al suo interno si alloggia l’apribottiglie e, vedi caso, a testa di cane o di cavallo. Qualora non espleti la sua funzione
primaria sarà, comunque, usato per contenere la macedonia di frutta preparata in
loco con l’aggiunta di more, pesche, ciliegie e quant’altro reperito nelle campagne
circostanti.
L’accessorio d’eccellenza dello scapolo
è sicuramente il set di posate, magari con
manico smontabile, in una preziosa custodia di pelle con tanto di monogramma in
oro; anche i nonni e gli anziani sono co-
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stretti a preferirlo perché le posate, nei
servizi da pic-nic, genericamente da 2 a 6,
non bastano mai.
In vista di poter utilizzare carrozze capienti
quali i break da caccia, v’è posto anche per
portare alcuni tavolinetti, che si richiudono
e ripiegano più volte per contenerne lo spazio, dovizia di architetture e strutture da far
invidia alle più moderne invenzioni. Saranno graditi alle signore che di stare sedute a terra non se la sentono proprio anche
se vorrebbero veramente farlo.
Come devono essere tovaglie, tovaglioli? Le prime ben ricamate a colore tenue
allegro e chiaro, di panno leggermente
consistente onde evitare eccessive gobbe,
quando stese sull’erba, ad impedire rovesciamenti e garantire una sorta di piano
ben ordinato, che non nasconde i piccoli
oggetti.
I tovaglioli sono un po’ il fazzoletto delle
signore a tavola, anzi a prato; sicuramente
debbono fare pendant con la tovaglia ed
essere oggetto gradevole e pregevole da
tenere costantemente in mano durante il
pasto. La civetteria è d’uopo ed una gentil
signora deve sapere come tenerlo, quanto
poco sporcarlo perché ventaglio, ombrellino e cappello sono sulla carrozza e gli accessori d’abbigliamento al momento sono
un po’ scarsi, se ancora ci si è tolte le scarpe e svestite un pochino.
Qual è la preoccupazione dei padroni di
casa per l’evento? Dapprima la signora
deve coordinare tutte le attività di lavande12
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ria e di cucina; scegliere cosa far cucinare
che sia consono alla stagione, al trasporto,
alla conservazione e che sia gradito alle
persone partecipanti. Facile sapere i gusti
della famiglia ma non così quelli degli invitati fra i quali ve ne sono un paio mai
conosciuti.
Al padrone di casa tocca tutta la logistica ed organizzazione del viaggio e del
trasporto e magari anche la guida di una
carrozza. La governess car va bene per i
cinque bambini e guiderà la loro tata. Per
i grandi è ora di sfoggiare la nuova break
wagonette che permetterà agli invitati di
filosofeggiare sul tempo e sul maltempo in
attesa dell’arrivo e di poter conoscere qualche nuovo futuro partner in amore.
I giovanotti andranno a sella, non hanno
la pazienza di stare nel poco spazio di una
carrozza; a cavallo potranno partire un
po’ più tardi ed avranno, con la scusa del
buongiorno e dei convenevoli, possibilità
di omaggiare tutte le signorine della allegra brigata e, nel frattempo, scegliere a chi
scroccare il pranzo ed a quale signorina
rubacchiare la frittata. La loro mise sarà
ovviamente estiva, con sgargiante foulard
e spilla in oro, in mano un frustino dal bel
manico con l’impugnatura arricchita da
anello o bottone lucente. Il cavallo sarà
quello dalle movenze più superbe ed eleganti; al seguito delle carrozze, al trotto,
non c’è poi tanta da strada da fare ed il
cavallo, più che resistente, deve apparire
bello.
Nella giornata agognata della gita, volevate rovinare la giornata alla cuoche? Ci siete
riusciti. Sbofonchiano le donne di cucina,
quasi senza tema, che questo non è l’orario
per cucinare tutta stà grazia di Dio che poi
verrà consumata fredda ed in fretta e sprecata per la metà. Dategli torto comunque,
perché per il giorno dell’evento avranno
una giornata interamente libera salvo le più
fortunate che saranno di servizio al seguito
dei gitanti.
Questo apparteneva all’era romantica, ma
noi insaziabili del buon gusto, longevi e
resistenti al passare dei gusti e delle mode,
non vogliamo perdere tali opportunità e ci
prodighiamo per riviverne qualche attimo,
anche solo sognando.
Il pic-nic ricorre ampiamente anche ai nostri giorni, ha sostituito un ‘sit in’ di protesta in piazza della Signoria a Firenze.
Non è di tanti giorni fa che a Parigi, il tam
tam di internet ha raccolto centinaia di parigini per un pic nic a sorpresa e si è visto
di tutto e di più; oltre alle persone tutte
immancabilmente vestite di bianco, candelabri in argento, lumini, portabottiglie,
posaterie di valore e non per ultimo un
pianoforte.
Per chi resta a Milano in questo periodo di
troppo caldo un grande albergo ha inventato una piccola, ma credibile, illusione di
vacanza in giardino. Nello spazio interno
dell’hotel, in un colorato make-up e arredato a country-vintage, con prato sintetico
e un clima leggermente rinfrescato si può
godere un luogo di relax invidiabile: una
sorta di Pic-Nic all’aperto dove su ogni tavolo trovi cestino, bicchieri e alcuni barattoli con ingredienti freschi.
Terzo millennio o prima, proposte culturali
o meno, il pic-nic resta una delle cose belle
che ben si confanno alla natura, alle carrozze, agli uomini ed ai cavalli.
Nelle foto vengono presentate varie
ed eleganti attrezzature da Pic Nic
ed immagini della Promenade Pic
Nic fra i Castelli del Canavesano del
1-7-2012
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