contRo i LicenZiAMenti cReARe e distRiBUiRe iL LAvoRo

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contRo i LicenZiAMenti cReARe e distRiBUiRe iL LAvoRo
CGIL
BRESCIA
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Tel. 030 37291
Fax 030 3729215
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Giovedì
18
Foglio della Camera del Lavoro di Brescia - Aprile 2013
CONTRO
I LICENZIAMENTI
CREARE E
DISTRIBUIRE
IL LAVORO
GARANTIRE
REDDITO
PER UN FUTURO
SOSTENIBILE
APRILE
sciopero
generale
territoriale
a Brescia
PER La raccolta differenziata
e LA gestione integrata dei rifiuti
L’obiettivo assunto dalla legislazione italiana (Dlgs.
152/2006) in applicazione della Direttiva europea in materia di rifiuti di realizzare il 65% di raccolta differenziata entro
l’anno 2020 va perseguito, integrandolo con iniziative di
superamento delle discariche e in una prospettiva di riequilibrio dell’impianto di incenerimento, superando l’inquinamento.
L’attività di recupero dei rifiuti rappresenta un ambito di
possibile sviluppo di occupazione, che, con la riduzione
degli scarti, rende disponibili materie prime derivate riutilizzabili all’interno di una economia circolare di un’intera
filiera, produttiva, trasformativa e dei consumi, in grado di
ridurre i rifiuti.
Per un fisco giusto
Difendere il lavoro che c’è e incentivare la buona occupazione ha inizialmente bisogno di risorse.
Serve una seria patrimoniale che permetta di togliere il pagamento dell’Imu sulla prima casa fino a un valore di 1000 euro
È necessario avviare un contrasto serio all’evasione fiscale
Bisogna ridurre i costi della politica, mettendo mano anche
alle società controllate dalle Amministrazioni pubbliche
É necessario riordinare i trasferimenti alle imprese.
Per la definizione di un Piano strategico per le bonifiche
Per nuove tutele
Per effetto dei cambiamenti climatici la disponibilità di acqua si riduce. Questo effetto risulta contenuto dal minor prelievo di acqua legato alla crisi produttiva, con il risultato dell’innalzamento delle falde acquifere, ora più esposte all’inquinamento presente nei suoli bresciani. Un inquinamento che può espandersi a valle della città, invadendo i paesi della
bassa attraverso il sistema irriguo delle rogge.
Chiediamo che l’Amministrazione del Comune di Brescia si faccia parte attiva per l’avvio di un confronto che coinvolga
i Comuni della provincia interessati alla presenza di aree inquinate e di situazioni a rischio, in particolare quelli a monte
e a valle della città, insieme alle parti sociali, per la definizione di un Piano Strategico di Bonifica, definendone priorità,
programma, che comprenda la promozione di occupazione.
Chiediamo che la Regione chiarisca l’intervento, tempi e obiettivi per il risanamento di aree agricole in area Caffaro.
Chiediamo all’ASL la diffusione dei dati sulle indagini epidemiologiche sugli effetti dell’inquinamento nel sito di interesse
nazionale Caffaro, previste dall’Accordo di Programma 2009.
La crisi si intreccia con trasformazioni profonde del mercato del lavoro già da parecchio
tempo.
Precari con contratti parasubordinati (cocopro, a chiamata, tempo determinato, ecc)
da un lato; lavoratori autonomi, tra loro anche tantissimi liberi professionisti (architetti,
avvocati, consulenti) dall’altro che da oltre
10 anni stanno affrontando una crisi senza
precedenti.
Lavoratori che più di altri sono ricattabili.
Oggi non conta la categoria di lavoro a cui
si appartiene ma le condizioni di reddito e di
sicurezza sociale in cui si versa.
Per la democrazia nei luoghi di lavoro
È necessario definire regole sulla base di un accordo o di una legge su democrazia e rappresentanza ripristinando regole di democrazia attraverso il voto dei
lavoratori.
È necessario rinnovare le rappresentanze sindacali nei settori privati e rendere trasparente la certificazione della rappresentanza.
Per l’avvio di iniziative coordinate per lo sviluppo
sostenibile del territorio provinciale bresciano
Per una revisione
del patto di stabilità
Va abolito/modificato il patto di stabilità interno
per permettere agli enti locali di pagare le imprese che hanno effettuato lavori ed investire in
opere necessarie alla tutela del territorio, assumere il personale necessario a sostenere i servizi alle
persone.
Per una contrattazione sociale e
territoriale
Alla contrattazione nei luoghi di lavoro si deve accompagnare una contrattazione sociale e territoriale per garantire l’effettiva parità di accesso ai
diritti e ai servizi per tutti i cittadini, ad un uso più
equo delle risorse e delle leve fiscali.
Garantire la cittadinanza ai nati in territorio italiano.
La crisi ambientale può rappresentare un potente punto di leva per lo sviluppo di
attività e occupazione. La stessa crisi sociale impone sforzi in questa direzione.
Affrontare la crisi ambientale significa creare strumenti di nuova conoscenza, sviluppo di tecnologia e trasformazione, rinnovamento produttivo, in un processo integrato che metta al lavoro istituzioni, scuola, ricerca e università, mondo dell’impresa e rappresentanze sociali ed economiche.
Per contrastare i licenziamenti,
stabilizzare i precari,
creare nuova occupazione
Per il diritto ad andare in pensione
La disoccupazione di massa richiede una ridefinizione degli
ammortizzatori sociali ed una loro estensione per coprire i lavoratori di tutti i settori attraverso un sistema universale di erogazione e finanziamento.
È oggi urgente e indispensabile reperire le risorse necessarie
per finanziare gli ammortizzatori sociali esistenti, ampliarli nella
loro durata, per far fronte all’emergenza del momento.
Estendere e rafforzare l’utilizzo dei contratti di solidarietà difensivi (esuberi) in quanto mantengono i livelli occupazionali e le
professionalità acquisite.
Estendere i contratti di solidarietà estensivi per favorire l’ingresso di nuovi occupati. Affinché non ci sia perdita salariale
è necessario intrecciare percorsi di politiche attive mirate alle
professionalità esistenti nell’impresa.
Svincolare per i migranti il permesso di soggiorno dal lavoro.
È necessario trovare copertura economica per salvaguardare tutti gli esodati
È necessario ripristinare flessibilità e rendere graduale
l’aumento dell’età pensionabile in particolare delle
donne abolire le penalizzazioni
È necessario bloccare l’innalzamento automatico dei
requisiti anagrafici e contributivi (speranza di vita)
È necessario garantire pensioni dignitose ai giovani
e alle donne esposti a lavori discontinui ed a basse
retribuzioni, modificare coefficienti di calcolo per assicurare pensioni future decenti, ripristinare il reale
potere d’acquisto di tutte le pensioni (perequazione,
fiscal drag, detrazioni fiscali), riconoscere i periodi di
astensione dal lavoro dovute a cause esterne (ammortizzatori sociali, maternità facoltativa, ecc) attraverso la contribuzione figurativa.
Per una qualificata contrattazione
nei luoghi di lavoro
Da qui la necessità di prevedere anche forme nuove di tutela. Forme nuove e aggiuntive si badi bene, perché non deve passare
l’idea che le tutele dei lavoratori dipendenti
siano da contrapporre a quelle dei lavoratori
precari e autonomi..
Per una rigenerazione urbana
Va abbandonata la tendenza a costruire nuovi edifici e va impedito l’ulteriore consumo
del suolo agricolo. La salvaguardia dei beni
comuni, compreso il paesaggio, può rappresentare all’interno di una nuova strategia di
sviluppo integrato del territorio, alimento vitale
per l’economia (cultura e turismo).
I PGT di molti Comuni, a cominciare da quello
della città, con la sua previsione di nuove costruzioni, alimenta la vulnerabilità del territorio
ai rischi ambientali e va in direzione contraria
ad una risposta aggiornata alla crisi.
Soltanto la rigenerazione degli edifici ed il loro
efficientamento energetico possono sviluppare attività edilizia ed occupazione.
Vanno potenziati i servizi per le persone e per
le attività, a partire dal Trasporto Pubblico Locale, cui l’avvio della Metropolitana ha dato
nuova spinta strategica. Occorre ripensarne
potenziamento, equilibrio in raccordo con il
trasporto extra urbano. La mobilità sostenibile
è fattore di sviluppo e occupazione.
Contrastare la frammentazione del mondo del lavoro unificando i
diritti del lavoro alle dipendenze altrui garantendo che ad eguale
prestazione corrispondono eguali retribuzione e diritti.
Per una sanità ed assistenza di qualità
Va garantito il sostegno in caso di ricovero in RSA e RSD
Va sviluppata la prevenzione, l’assistenza domiciliare e la tutela sanitaria territoriale di bassa intensità così come invece vanno accorpate le strutture che erogano prestazioni specialistiche
vanno ripristinate le risorse per garantire il sostegno alla non autosufficienza e vanno ricostruiti i fondi sociali. Vanno sviluppate politiche
di sostegno alle nuove povertà
Abolizione dell’articolo 8 che introduce deroghe di legge ai contratti
nazionali, rivedere l’articolo 18 in base alla situazione determinata
dalle modifiche introdotte dalla legge Fornero
Contrastare il lavoro precario, il lavoro sommerso,il lavoro povero,
l’illegalità.
Conferma dei due livelli di contrattazione:
Nazionale come strumento per definire tutele, diritti, difesa del potere d’acquisto attraverso una semplificazione dei contratti di lavoro
esistenti.
Aziendale come strumento per definire organizzazione del lavoro,
professionalità, crescita delle retribuzioni.
Per la difesa del suolo, dell’aria, delle acque
e allo sviluppo del ciclo idrico integrato
Sulla base della mappatura disponibile del rischio di frane, chiediamo la
urgente programmazione di un Piano di interventi preventivi di mitigazione
del rischio e di difesa del suolo, individuando priorità, attività e manodopera necessaria.
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In piazza Loggia interventi di delegati,
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Franco Nasso (segretario generale Filt Cgil)
Francesco Martini (segretario generale Filcams Cgil)
Maurizio Landini (segretario generale Fiom Cgil)
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È necessario riprendere la mobilitazione sociale e sindacale per fermare il declino, difendere i posti di lavoro, garantire reddito. Il voto politico di fine febbraio consegna una situazione difficile ma dice anche
di una grande occasione di cambiamento.
È necessario dire no a chi vuole far pagare il
costo della crisi ai lavoratori e alle lavoratrici
attraverso i licenziamenti di massa e la messa
in discussione della democrazia nei luoghi di
lavoro.
Cambiare è possibile, ed è possibile anche
dare risposte a livello locale. Il Piano del Lavoro promosso dalla Cgil nazionale può e
deve essere declinato anche in provincia di
Brescia.
Bisogna uscire dalla logica dell’attesa di
cosa accade a Roma ed è per questo che
la Cgil di Brescia promuove uno Sciopero
generale provinciale dell’intera giornata
giovedì 18 aprile.