Il fenomeno dei nuovi movimenti religiosi e delle sette

Transcript

Il fenomeno dei nuovi movimenti religiosi e delle sette
I N-F OR MA ZI O NE
11 ottobre 2009
2009
Anno V n. 26
SOMMARIO
IL FENOMENO DEI NUOVI
MOVIMENTI RELIGIOSI E DELLE
SETTE _ p. 1
TESTIMONIANZA DI UNA EX
MASTER REIKI _ p. 2
ALLUVIONE NEL MESSINESE _ p. 8
Il fenomeno dei nuovi
movimenti religiosi
e delle sette
È indubbio che la diffusa povertà spiri-
tuale
dell'epoca
moderna,
correlata
strettamente al relativismo, così spesso
PER RICEVERE QUESTA
NEWSLETTER, INVIA UNA E-MAIL A
deplorato dal Santo Padre Benedetto
[email protected]
XVI, spinga molte persone ad inseguire
SCRIVENDO NELL'OGGETTO:
alla cieca delle risposte qualsiasi alla
ISCRIZIONE
La bottega “Il Fiore”, Via delle Dalie 11 Ladispoli, presenta sabato 31 ott. ore 17, con i volontari
di Emergency, il docufilm Domani torno a casa, girato nei centri
chirurgici Emergency di Khartoum e Kabul.
La newsletter è reperibile anche sul sito della nostra Diocesi,
adesso completamente rinnovato:
www.diocesiportosantarufina.it
propria sete spirituale. Questo clima ha
creato un disagio esistenziale e favorito
la proliferazione di molti inventori di
nuove proposte di fede. In Italia, escludendo le 75 sette socialmente pericolose
elencate dal Ministero dell'Interno, i
nuovi movimenti religiosi ammontano a
più di 500. Gli appartenenti a queste
nuove religioni sono circa il 2% della
popolazione, ma i contagiati a vario livello raggiungono il 30%.
-1-
Il GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socioreligiosa) è un'associazione privata
di cattolici, approvata dalla CEI. Tra Le sue finalità il GRIS promuove un rispettoso
aiuto nei confronti di quanti vivono una situazione problematica o di disagio causata
dall'attività di aggregazioni o singole persone che operano in ambito religioso, parareligioso, spiritualista o magico, promuovendo tra l'altro l'apertura di centri di ascolto
(con la consulenza di legali, medici, psicologi, sacerdoti e specialisti vari) e mostrando attenzione e spirito di accoglienza alle persone che, uscite da esperienze religiose,
pseudoreligiose, spiritualistiche o magiche, sono alla ricerca della verità
.
Testimonianza di una ex master reiki
Da www.gris.org
Sono contenta di poter parlare liberamente, sono anche emozionata. Di solito non
mi emoziono facilmente, ma penso di avere delle cose importanti da dire, desidero
dare testimonianza per aiutare altre persone a non cadere in certe trappole.
Sono una persona che guarda più ai valori dello spirito che a interessi materiali.
Fin da bambina mi trovavo meglio con persone con le quali potevo avere rapporti
non puramente superficiali, ero piuttosto sensibile e particolarmente attratta da ciò
che è metafisico, portata verso interessi artistici e musicali. I miei genitori mi hanno
dato un'educazione cattolica [la signora che sta parlando è inglese], nel senso che ho
ricevuto i sacramenti, ma erano molto occupati con il lavoro e non hanno approfondito questo cammino. Verso i diciassette anni ho smesso di frequentare la Chiesa, i
miei genitori non frequentavano più, le prediche mi annoiavano… Ho sempre creduto
in Dio, coltivavo interessi spirituali e pregavo individualmente, ma alcune difficoltà e
problemi personali rilevanti mi fecero andare in crisi, mi chiudevo in me stessa, cercavo interiormente delle risposte, così mi allontanai senza trovarle.
Dopo aver finito l’università per un po’ di tempo cercai di trovare occupazione in
campo musicale. Quando ero disoccupata mi chiedevo cosa volevo dalla vita e che
cosa la vita voleva da me. Ho sempre avuto la passione per la musica, canto e compongo brani musicali. Da una parte non riuscivo a sfondare, dall’altra il lavoro
d’ufficio non mi attirava molto. Infine mio padre mi trovò un lavoro in una banca dove rimasi per circa venti mesi. In ufficio conobbi una collega buddista che praticava il
reiki, con questa persona mi trovavo in sintonia, avevamo interessi comuni, mi parlò
delle sue pratiche. Non si trattava del buddismo classico, ma del soka gakkai internacional, una pratica che deriva da uno scisma, è una variante del buddismo classico
-2-
praticata da milioni di persone in tutto il mondo. In questo movimento assume particolare importanza la ripetizione di un mantra basato su alcune scritture in sanscrito.
Secondo le loro credenze la ripetizione del mantra apre alla conoscenza. Lo devi ripetere continuamente per crescere sempre di più. Era frustrante perché dovevi purificarti per gli errori fatti nelle vite precedenti, così il mantra ti dava la possibilità di
crescere per raggiungere un livello superiore. Se hai un problema, una situazione che
ti fa soffrire, il mantra ti aiuta ad aprirti alle forze dell’universo, ti fa entrare in diretto
contatto con il flusso del ritmo fondamentale della vita, la mente universale che sa
che cosa è bene per tutti e ti risolve questo blocco. Questo porta a comportamenti
abbastanza discutibili: se ad esempio litighi con una persona non cerchi un colloquio
per risolvere il problema, ma dici il mantra, ti colleghi alla mente universale che misticamente risolverà la cosa.
Per tre anni frequentai una comunità e praticai assiduamente il buddismo, in quel
periodo mi sentivo contenta, ma non avevo pace interiore. Forse sono stata attratta
dal buddismo perché sono una persona con tendenze artistiche, ho trovato che molti
praticanti del mio gruppo avevano questa tendenza. Molti sono italiani e molti provengono dal cattolicesimo. Non vengono chiesti soldi, costano i corsi, ma poi ci sono
forti finanziamenti dall’estero.
La mia collega mi presentò una master reiki, si trattava di una signora di una certa
età che era stata infermiera e che, da quanto da lei raccontato, dopo aver sofferto di
una emiparesi in seguito ad un incidente, fu miracolosamente guarita da una master
reiki. In seguito a questa esperienza diventò lei stessa master reiki. Ora aveva riacquistato la salute e si era anche creata una buona situazione economica grazie ai
corsi da essa tenuti.
Secondo l’idea buddista la malattia fisica è il culmine del disagio spirituale. Nel caso di un incidente è per colpe commesse in una vita precedente. Dunque anche io mi
dedicai al reiki, feci tre corsi e diventai master. I corsi, di due giorni, li pagai 100
sterline il primo, 150 il secondo, 500 il terzo. Mi allettava l’idea di poter fare del bene
e di guarire le persone, allo stesso tempo era anche un'opportunità di lavoro.
Nel periodo in cui praticai il reiki ero molto ricettiva alle manifestazioni sul piano
emozionale, psichico, spirituale, mentale. Avevo sensazioni che prima non provavo.
Mi sembrava di essere una specie di radar che poteva registrare i sentimenti e gli
stati d’animo delle persone o una spugna che catturava le sensazioni degli altri. Po-
-3-
tevo leggere il karma delle persone.
La mia master aveva moltissime persone nei primi due livelli, ma al terzo corso eravamo solo in tre. Solamente pochi studenti potevano accedere al terzo corso, io risultai particolarmente ricettiva. Dopo ogni corso si ha una fase di purificazione che
dura ventuno giorni. Alcuni studenti passano un periodo di depressione. So di un ragazzo che dopo il secondo livello ebbe una grave crisi depressiva.
Nel primo corso il master ti mette in armonia con l’energia universale, che ha un
livello di vibrazione elevatissimo e possiede la capacità di curare. Questa energia è
divina, per ricevere questo dono ti devi purificare dai problemi emozionali e spirituali
sia di questa vita che della precedente. Per ricevere il reiki il master si pone dietro allo studente che deve assolutamente restare con gli occhi chiusi, traccia sulla sommità del capo tre simboli segreti (la testa non viene però toccata). Viene aperto il settimo chakra, quello della corona e a quel punto diventi capace di trasmettere il reiki,
sei un canale per l’energia universale. Dopo, il master prende le mani e vi traccia i
tre simboli di guarigione. In questo corso ti viene anche insegnato come mettere le
mani sui malati.
Nel secondo corso ci si metteva in cerchio e ciascuno pregava secondo il proprio
credo religioso. Poi si passava alla meditazione, si cercava di visualizzare mentalmente una palla di energia blu che si espandeva. Si immaginava di mandare questa
palla di energia e di luce nel mondo, in tutti i posti dove necessitava guarigione e pace. Si mangiava insieme, poi si tenevano lezioni sulla storia del reiki e sulle guarigioni. In seguito si passava alla fase dell’accordatura, che consiste nell’apertura dei canali attraverso cui potrà scorrere l’energia cosmica universale. Quando fai il reiki ti
devi sintonizzare con lo spirito universale (lo evochi). Alcuni iniziati, durante i ventuno giorni di purificazione, raccontano di aver ricevuto la visita di spiriti guida.
Risultai piuttosto portata per queste pratiche e così fui ammessa al master. In
questo corso ti viene spiegato come fare per iniziare altri al reiki. A questo punto mi
licenziai dalla banca per praticare il reiki e altre terapie. Ho praticato il reiki come volontaria in ospedale e privatamente. Volevo aiutare la gente, questo mi rendeva più
calma e soddisfatta. Feci domanda in molti ospedali o centri sanitari. Alla fine riuscii
ad entrare in un ospedale in cui il capo dei volontari era un buddhista. I dottori sapevano, ma non mi sembravano molto interessati. Il reiki è considerato come affiancatore della terapia ospedaliera. I pazienti a volte dicevano di stare meglio. A me sem-
-4-
brava che il clima nella stanza cambiasse, ma non era uguale con tutti i pazienti. Con
alcuni c’era molto feeling, erano ricettivi, avevo la netta impressione che il reiki fluisse dalle mie mani. Con altri il reiki non si attivava. Sentivo come se mi risucchiassero
qualcosa che usciva da me, poi ero anche più stanca e dovevo recitare il mantra per
ricaricarmi. Sentivo calore nelle mani e questo calore si trasmetteva. L’idea è che
tutte le menti sono collegate alla mente universale, così, anche se il paziente nutre
dei dubbi, la parte più alta della mente decide di farsi curare e di indirizzare l’energia
opportunamente.
Mi guadagnavo da vivere praticando il reiki e il massaggio terapeutico in un centro
per la cura dei malati di AIDS retto da una sacerdote donna metodista. Frequentavo
anche ambienti musicali, andavo in un open mic night, un posto dove ci si esibisce
gratis sperando di essere notati. Qui conobbi un produttore musicale con un aspetto
che ti metteva un po’ a disagio, occhi blu penetranti. Mi invitò nel suo studio per fare
un provino. Parlai con lui del reiki ed egli mi disse che poteva potenziare la mia energia interiore. Mi invitò a mettere la mano sulla sua, senza toccarla; sentii come un
colpo di energia e capii che era molto più potente di me. Inaspettatamente mi fece
girare e praticò un rito. Capivo che muoveva le mani tracciando segni. Dopo mi trovai molto diversa, come se la mia energia fosse stata potenziata; diversamente da
prima, dopo aver praticato il reiki non mi sentivo più stanca. Non mi sentivo mai
vuota di energia.
Era una persona con poteri particolari, mi spiegò che poteva influire sulla mente
delle persone, portare una discussione all’esito più a lui favorevole. Ci tengo a dire
che non ho mai avuto rapporti con lui. Dopo il primo rito ne seguirono altri. Non avevo più inibizioni. Non ero frenata da nessuna regola morale. Non avevo nessun rimorso per il male che commettevo. In seguito mi spiegò che nel primo rito aveva
chiuso il dialogo fra la mente e la coscienza, in modo da evitare i rimorsi e i dubbi
che la coscienza fa arrivare alla mente. Questo dialogo era chiuso, così non vi era più
contrasto, ma solo un silenzio assordante.
Questo mago usava i suoi poteri per motivi egoistici e materiali senza scrupoli.
Cercava di succhiare energia dalle persone che incontrava. Diceva che più uomini avessi avuto e maggiore sarebbe stata l’energia della quale sarei entrata in possesso.
Anche io ormai ero aperta all’occultismo.
Mi capitò una volta di trovarmi con una donna che voleva succhiarmi energia e mi
-5-
sentii male. Il giorno dopo il mago confermò che le cose stavano così, mi fece un rito
che mi liberò da un aculeo magico messomi da quella donna. Un giorno passeggiavo
con mia sorella a Londra. Iniziai a stare male. Sentivo come se avessi un bambino in
pancia e lo dovessi partorire. La sensazione era incredibile: pareva che il mio sistema
chakra addominale si stesse sciogliendo. Stavo malissimo. Riuscii a tornare a casa e
telefonai al mago; era con un suo amico che conoscevo di vista e che non mi piaceva, mi sembrava malvagio. Sentii che ridevano, dicevano “si sta sciogliendo". Ebbi la
sensazione che sapessero bene ciò che mi accadeva e che fossero i responsabili di
questo evento con i loro riti magici. Stavo perdendo il controllo della mia volontà:
quando mi guardai allo specchio vidi che la mia faccia appariva più giovane, innocente, ma i miei occhi erano duri e crudeli. Il mago non mi diede spiegazioni, ma mi
confermò che sembravo una bambina di dodici anni. Intanto io avevo costantemente
l’impressione di avere una parte di me fuori dal corpo. Le sensazioni, il gusto,
l’olfatto, il tatto erano cambiati. Riuscivo a scrivere musica con maggiore facilità.
Queste composizioni riflettevano le esperienze esoteriche che avevo avuto. Alla maggior parte della gente non piacevano, mentre erano gradite a persone dai gusti particolari. Per tre anni vissi come in un brutto sogno nel quale erano banditi i sentimenti.
Mi distaccai dalla maggior parte della gente e dai familiari. Avevo paura di guardare
negli occhi le persone perché pensavo di poter leggere troppo di loro: i miei poteri mi
si ritorcevano addosso. Non avevo un fidanzato fisso, mi allontanavo dalle persone
che mi avrebbero potuto voler bene e mi legavo a uomini che mi usavano e mi dominavano. Ero profondamente sola, mi ero isolata e tenevo i rapporti con la gente soprattutto attraverso internet.
Su internet trovai un uomo con il quale riuscii ad aprirmi. S. era limpido; mi diceva
quello che non facevo di buono, ma mi rendevo conto che in quello che diceva non
c’era giudizio. Mi raccontò di come Dio lo avesse aiutato nella sua vita. In quel tempo
ero molto oppressa spiritualmente e non avevo le basi per una relazione profonda
con una persona. Parlando con S. ho capito le sue buone intenzioni, da tanto tempo
non mi sentivo più una persona completa, avevo dei vuoti nel corpo e nella mente.
Ero viva, ma la mia anima morta.
S. mi convinse ad andare ad un gruppo carismatico. Avevo molti timori e una parte
di me non voleva pregare. Chiesi una preghiera su di me dicendo: ho un problema
spirituale e voglio toglierlo. Le sorelle imposero le mani e invocarono lo Spirito Santo.
-6-
Davvero lo Spirito Santo guidò la preghiera. Vi era un dialogo fra lo Spirito Santo e le
sorelle. Dissero: Please Lord we pray that you take away anythig that is not of you
from A. ("Ti preghiamo Signore di levare da A. tutto ciò che non proviene da te"). Mi
sentii liberata e piena di Spirito, ma non era il reiki: non sentivo nessuna aura, ero
tornata ad essere una persona normale.
In seguito andai da un esorcista; parlai con lui per molte ore e mi preparò per la
confessione, per l’esorcismo ed il rinnovo del battesimo. Nel secondo incontro feci la
confessione nella quale rinunciai al buddismo ed al reiki, il rinnovo delle promesse
battesimali e l’esorcismo. Ero tornata a casa. Ora capisco la contrarietà della Chiesa
verso certe esperienze, verso certe pratiche apparentemente benefiche; capisco anche perché molte persone nutrivano dubbi sul reiki. Anche ora non posso parlare a
tutti di quanto accadutomi perché pochi capiscono o credono a quanto potrei raccontare. Ora mi pare di essere una persona completa spiritualmente, non mi sono mai
sentita così. Con il reiki non ero mai in pace con me stessa. Ora sono contenta per
quello che sono, accetto me stessa e non ho più bisogno di provare qualcosa alle
persone per sentirmi accettata. Sono cambiati alcuni interessi e apprezzo maggiormente le persone dedite al bene. Ho letto su internet di altre persone che dopo aver
avuto la vita sconvolta, sono tornate a Dio rinunciando al reiki; molte persone che
praticano il reiki hanno una caduta nei comportamenti morali e un disfacimento familiare progressivo.
Non sono attratta dall’occultismo e dal reiki sono stata liberata da Gesù. Non sono
più vulnerabile o attaccabile dalle persone con i loro problemi. Penso che Dio non voglia che la gente abbia poteri che vadano oltre la natura. Non è giusto andare a vedere nell’anima degli altri. Penso che solo Dio possa fare questo. Le sapienze occulte
non sono secondo la volontà di Dio .
-7-
00165 ROMA – Via Aurelia, 796 - Conto Corrente Postale 347013
Tel. 06.66177001 – Comunicazione: 06.66177 226
348.5804275 - Fax 06.66177602
Sito internet: http://www.caritasitaliana.it
CS n.36-2009
ALLUVIONE NEL MESSINESE
La Conferenza Episcopale Italiana stanzia un milione di euro e invita a sostenere le iniziative di solidarietà promosse da Caritas Italiana
La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha invitato alla preghiera per le vittime e
le persone colpite dal nubifragio del 1° ottobre 2009.
Per far fronte all’emergenza ha stanziato un milione di euro dai fondi derivanti dall'otto per
mille, e ha invitato a sostenere le iniziative di solidarietà promosse da Caritas Italiana.
Una delegazione di Caritas Italiana si è subito recata sul posto, esprimendo vicinanza e
sostegno alla Caritas diocesana e alle iniziative di aiuto attivate dall’Arcidiocesi di Messina –
Lipari – S. Lucia del Mela.
Grazie al coordinamento delle parrocchie, gruppi, associazioni, movimenti ecclesiali e singole
persone che si sono resi disponibili fin dalle prime ore, la Caritas si è attivata attraverso azioni di sostegno delle popolazioni sfollate negli alberghi, che sono stati “adottati” dalle parrocchie della zona con l’attivazione di punti di ascolto, attività di animazione per minori, iniziative di accompagnamento agli anziani ed agli ammalati. In particolare si cerca di sostenere anche i parroci delle comunità alluvionate, nel loro importante servizio di prossimità, nel
tentativo di mantenere unite le comunità stesse, anche se “in diaspora”.
Accanto a queste azioni di urgenza si stanno inoltre già valutando alcune iniziative di mediolungo termine a favore delle comunità colpite:
- micro interventi a favore delle famiglie per l’acquisto di beni primari andati distrutti
(ad esempio, arredi, biancheria, attrezzature varie…)
- ripristino (o nuova realizzazione) di strutture comunitarie andate distrutte (da valutare in funzione dei reali danni che verranno accertati nei prossimi giorni);
- sostegno a forme di credito agevolato per famiglie e piccole imprese artigiane;
- realizzazioni di strutture abitative per persone fragili (es. anziani), anche allo scopo
di evitare lo spopolamento delle frazioni collinari.
Caritas Italiana, accogliendo l’invito della CEI, ribadisce la propria vicinanza e si unisce alla
preghiera di suffragio per le vittime della tragica alluvione le cui esequie saranno celebrate il
prossimo sabato in Cattedrale dall’Arcivescovo di Messina S.E. Mons. Calogero La Piana.
Roma, 08 ottobre 2009
Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013
specificando nella causale: Alluvione Sicilia
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
• UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma - Iban: IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119
•
Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012
•
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
•
CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)
-8-