Cacciatori di clandestini
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Cacciatori di clandestini
EMERGENZE IRRISOLTE/2 Cacciatori di clandestini L’Ungheria il 2 ottobre vota per bloccare gli arrivi dalla Ue. Intanto sono già in azione i «professionisti» armati che controllano il confine e catturano gli infiltrati. UNGHERIA Szeged Subotica ROMANIA CROAZIA SERBIA BOSNIA ERZEGOVINA Il confine «sigillato» tra Ungheria e Serbia. Nella foto a destra, Shandor, 32 anni, cacciatore di migranti ungherese. 68 A di Eleonora Vio - da Assotthalom ASSOTTHALOM lle prime ore del giorno, un vecchio veicolo russo si aggira per i boschi al confine tra Ungheria e Serbia. Shandor, con la coda di cavallo, la barba folta e la divisa militare, scruta il buio attorno a sé. Di colpo, inchioda la macchina: «Mi è sembrato di vedere qualcuno» bisbiglia. Dopo pochi minuti d’inquietante silenzio, l’irsuto ungherese si accorge però che le ombre sono solo rami mossi dal vento e rimette in moto. Alla vigilia del referendum che il 2 ottobre chiederà agli ungheresi di bloccare la proposta Ue di accogliere 1.294 migranti, Panorama ha incontrato uno dei famigerati cacciatori di migranti ungheresi. «Per incontrare i migranti, devi uscire con i miei uomini di notte» ci aveva spiegato poche ore prima Lazslo Toroczkai, il sindaco della cittadina di confine di Assotthalom e vicepresidente del partito d’estrema destra ungherese Jobbik, come a promuovere le attrazioni del luogo. «Incontrare i migranti» non era, però, quello che aveva in mente. Con soli 4.500 abitanti, Assotthalom è diventata famosa per il gran numero di accessi illegali dalla Serbia e le brutali (sebbene efficaci) soluzioni adottate dal sindaco Toroczkai per fermarli. La caccia ai migranti è il suo passatempo preferito. E Shandor è uno dei suoi più fedeli seguaci, uno dei cinque cacciatori di migranti oggi attivi in Ungheria. Ossia la sparuta avanguardia di quel corpo di 3 mila cacciatori di confine che il premier Viktor Orbán dispiegherà nel Paese a partire dal maggio 2017. «Non sono stanco fisicamente» osserva Shandor. «Mentalmente però sì. A volte ho paura, perché non so chi e quanto pericolosi siano questi migranti o se sono affetti da qualche malattia contagiosa». Prima che il governo ungherese costruisse la recinzione lungo il confine con la Serbia, centinaia di migliaia di profughi sono passati per Assotthalom nel loro disperato esodo verso l’Europa Panorama | 5 ottobre 2016 2_68-69_Pa40_Storie_Migranti.indd 68 27/09/16 17:13