La morte di Elliott Smith

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La morte di Elliott Smith
La morte di Elliott Smith
http://www.ladifferenza.it
La differenza
-- Arte e Spettacolo --
A cura di Andrea Massaroni
La morte di Elliott Smith
Tra i più interessanti e meno conosciuti autori della sua
generazione, la nostra.
Andrea Massaroni
dicembre 2003
La differenza
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La morte di Elliott Smith
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Per quanti - probabilmente tanti - non lo conoscessero, va detto che Elliott Smith era un grande
autore di canzoni, una voce personale, lirica, un musicista che padroneggiava come pochi la forma
canzone.
Si è tolto la vita in modo brutale. Ha agito con inclemenza verso se stesso, come senza indulgenza
raccontava la vita e l'inquietudine corrosiva nelle canzoni. "Non ho mai pensato alle canzoni come
una forma di confessione, piuttosto assomigliano a sogni", diceva nel 1999 in una intervista al Boston
Globe. La popolarità gli era venuta dopo che il regista Gus Van Saint aveva voluto alcune suoi brani
per il film Good Will Hunting, la collaborazione gli era valsa una nomination agli Oscar.
I primi lavori avevano il sapore immediato delle produzioni fatte in casa, un registratore a quattro
tracce su chi aveva inciso chitarre, voci e poco altro. Ma bastava a regalare lavori compiuti, prove da
artigiano che non conosce orpelli.
Smith sapeva trovare riffs dalla presa immediata e non banale, melodie ben definite e, allo stesso
tempo, intime. Molte linee vocali, con giochi armonici che non temevano di far riconoscere il debito
nei confronti dei Beatles, avevano la grazia di creare dei piccoli mondi compiuti, delle avventure
emotive che sopravvivranno al suo autore.
Gli intervistatori gli chiedevano perché nei suoi testi ci fossero tanta malinconia e tristezza.
Rispondeva "sono così stufo e stanco di questa immagine di me.." per riprendere l'inciso di una delle
sue canzoni. Smith ci teneva a non essere etichettato come un autore depresso e tanto meno
deprimente. A ragione, perché nei suoi lavori non è tutto nero. Anzi, la musica a volte canzona il calo
di umore, come in Bled White o lo sbaraglia con la meraviglia di un amore ricambiato, come in Say
yes.
Ma c'era del vero anche nel lato oscuro di alcuni dei suoi testi, e Smith non si è concesso ulteriori
occasioni di smentita.
Come Paul McCartney e John Lennon al tempo dei Beatles era alla ricerca della "canzone perfetta".
Come nella loro produzione, impressiona l'alto valore medio dei prodotti. Sono realmente poche le
canzoni mal riuscite.
Elliott Smith aveva un gran talento e la sua morte, come ha commentato Sarah Schmelling su
Salon.com, è un grande spreco e un gran peccato. Martedì 21 ottobre si è ucciso con una pugnalata
al cuore, a Los Angeles. Aveva 34 anni.
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