Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico

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Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
Rassegna Stampa
Sabato 13 agosto 2016
Rassegna Stampa realizzata da SIFA
Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende
20129 Milano – Via Mameli, 11
Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587
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Rassegna del 13 agosto 2016
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Italia Oggi
17
Rio 2016, olimpiadi green
Avvenire
11
Un campione dei fornelli per gli ultimi del mondo
Alberto Caprotti
2
Corriere Della Sera (bs) 1, 9
I sogni di marco e marta in partenza per i giochi
Eletta Flocchini
5
Il Giorno Lecco-como
17
Dolfin a rio la stella della briantea a caccia di medaglie
La Citta Di Salerno
30
Impianti sportivi, il comune li rivuole
La Gazzetta Di Bari
40
Nuoto, trisome game tre medaglie per oresta
9
La Provincia Di
Frosinone
Madre
34
Bove continua a stupire
10
1, 8,
Olimpiadi, almeno c'è lo sport
11
Madre
13
La storia di ferdinando acerbi
17
La quarta prova di vela del campionato zonale
18
Corriere Adriatico Fermo 41
1
7
F. Piccolo
8
CIP WEB
Superabile
19
Web
SuperAbile INAIL, Paralimpiadi 2016 - Dall'America all'Oceania, ecco come cresce lo
sport paralimpico
Pa, la nuova dirigenza il 25 agosto: il nodo è la clausola di salvaguardia
Davide Colombo E Marco
Mobili
21
Federvela.it
Web
NAZIONALE OPEN 2.4mR a Porto San Giorgio dall'1 al 4 settembre
News Del
23
Informazione.tv
Web
Liberi nel Vento da Porto San Giorgio a Como. E ritorno per nuove avventure in mare
24
Informazione.tv
Web
Liberi nel Vento da Porto San Giorgio a Como. E ritorno per nuove avventure in mare
25
Russologia.com
Web
Dall' Italia una petizione per riammettere la Russia alle Paralimpiadi
Superabile.it
Web
Ilsole24ore.com
2016 Http//www.russologia.
com/
26
Rio 2016, Olimpiadi
green
Le Olimpìadi di Rio con prodotti green: la pista del velodromo olimpico e la facciata del golf club, oltre a 185
podi olimpici e 191 paralimpici. Poi 5.130 cofanetti in legno per le medaglie, 7,5 milioni di biglietti per gli eventi
e tanto altro. Sono solo alcuni dei prodotti in legno e
carta provenienti da gestione forestale responsabile Fsc
(Forest stewardship council, l'organismo che sovrintende al sistema di certificazione a livello internazionale)
impiegati per i giochi in Brasile.
«Rio 2016 diventa così un appuntamento fondamentale non solo per sottolineare l'importanza del patrimonio
forestale e della sua buona gestione, ma anche per spingere le persone verso acquisti più responsabili, al fine
di contribuire alla conservazione delle foreste per le generazioni future», ha spiegato il direttore di Fsc Italia
Diego Florian.
Grazie alla certificazione Fsc, le aziende si impegnano
ad acquistare e vendere prodotti a base di legno provenienti da fonti responsabili. T\itti i prodotti che portano
questo marchio provengono infatti da foreste gestite secondo rigorosi criteri ambientali, sociali ed economici.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Il reportage
Grazie al famoso cuoco
italiano è stata inaugurata
nel centro storico di Rio
una mensa gratuita
per i disperati delle favelas
che si serve dello stesso cibo
prodotto per il Villaggio
«Non sprechiamo nulla
Anche gli avanzi hanno
la loro nobiltà se li sai usare
Ho promesso a mia madre
che avrei usato la mia fama
per rendere visibile
l'invisibile: questo è il modo
migliore per farlo»
Un campione dei fornelli
per gli ultimi del mondo
Lo chefBottura dirige il RefettoRio per i poveri
ALBERTO CAPROTTI
INVIATO A RIO DE JANEIRO
na mensa per gli ultimi del pianeta,
dove a cucinare è il primo del mondo.
I Giochi possono servire anche a questo. Ribaltano le coscienze, apparecchiano tavole mai viste. Perché se vuoi qualcosa che
non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non
hai mai fatto. Massimo Bottura ha i capelli
spettinati: lievemente spiritato, molto indaffarato. Fa entrare solo chi non ha nulla, lascia
fuori le domande: «Scusate ma non ho tempo per parlare: ho settanta ospiti a cena stasera, c'è da fare qui...».
L'indirizzo è Rua Lapa 108, e non è semplice
trovarlo nell'antichissimo Barrio tra Santa Teresa e Lagoa. Non è una favela, ma la povertà
e il disagio li annusi ad ogni angolo. È qui, vicino al centro storico dove Rio è nata, che Massimo Bottura con la sua associazione benefica Food Soul e la brasiliana Gastronomica di
David Hertz e Alexandra Forbes hanno portato il "RefettoRio". In pratica la versione olimpica del Refettorio Ambrosiano, che lo scorso
anno ha riscosso grande successo in occasione di Expo a Milano. Bottura, lo chef modene-
U
se che ha portato la sua Osteria Francescana
in cima al mondo (è il ristorante in testa dell'ultima classifica 50 World Best), ha sposato
con entusiasmo questo progetto a metà tra altruismo e operazione culturale. «Il sindaco di
Rio ci ha messo disposizione uno spazio vuoto in una via che è davvero la sintesi dello spirito di questa città - spiega Bottura -. Quando
sono arrivato, all'inizio d'agosto c'era un cantiere aperto. In pochi giorni, lavorando anche
di notte, abbiamo fatto un miracolo. Ho avuto tanto, so che è arrivato il momento di restituire qualcosa...».
Combattere lo spreco alimentare, questo è il
messaggio. Perfetto contrasto in un'Olimpiade che accentua le diseguaglianze e sembra avere tempo solo per medaglie che brillano sul
petto ma non nella pancia. Lo scopo dell'operazione è cucinare ai poveri delle favelas con i
prodotti messi a disposizione dalle aziende di
ristoro che lavorano nel villaggio Olimpico.
Non utilizzando gli scarti della mensa degli atleti, come qualcuno ha scritto, ma lo stesso
cibo prodotto dal catering incaricato per rifornire il Villaggio, «perché io - sottolinea Bottura - lavoro solo con le eccellenze. Non spre-
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cheremo nulla, questo è certo: anche gli avanzi hanno la loro nobiltà se li sai utilizzare».
Il RefettoRio è aperto di sera: se un pasto all'Osteria Francescana - il ristorante super-stellato di Bottura a Modena - può costare fino a
seicento euro, qui si mangia gratis ovviamente, ma entra solo chi vive in uno stato di «vulnerabilità sociale», indirizzato qui da alcune
tra le molte associazioni che lavorano per chi
non ha nulla. Rio de Janeiro in questo è la capitale del mondo. L'unico posto dove i disperati stanno vicino al cielo, e guardano i ricchi
dall'alto delle favelas aggrappate alle colline.
Non esiste un censimento attendibile, ma tre
delle mense popolali che prima delle Olimpiadi garantivano pasti caldi a quarantamila
persone al giorno, hanno chiuso nei giorni
scorsi. E altre dodici lo stanno facendo in queste ore, per mancanza di fondi. I gestori spiegano che sono in attesa da sedici mesi del pagamento degli arretrati per il servizio che prestano da parte dell'amministrazione di Rio, e
non riescono più ad andare avanti. La Home
Bread, che serviva oltre settemila pasti al giorno, è stata la prima a comunicare all'assessorato ai servizi sociali che non avrebbe potuto
riaprire le sue porte. L'Olimpiade ha succhiato soldi al governo centrale ma la drammatica
crisi economica del Paese ha imposto scelte
poco virtuose, tagliando sovvenzioni a tutto e
iniziando da quelle destinate agli ultimi.
Anche per questo il RefettoRio Gasttomotiva
di Rua Lapa sembra una piccola oasi di speranza. «È un progetto culturale, non di carità
- spiega Bottura-: se cambiano il nostro modo di pensare, siamo in grado di dar vita a una
nuova tradizione. Qui nessuno spreca e nessuno guarda: se vuoi entrare ti devi rimboccare le maniche e metterti a servire ai tavoli».
In questi giorni, molti cuochi famosi a turno
gli stanno dando una mano in cucina: i francesi Alain Ducasse e Claude Troisgros, lo spagnolo Andoni Aduriz, i brasiliani Alex Atala, Felipe Bronze, Roberta Sudbrack e Rafa Costa e
Silva, tta gli altri. Ognuno di loro cucinerà per
un giorno, definendo il menù in base ai prodotti arrivati. Il terreno su cui sorge il locale è
stato messo a disposizione dal comune di Rio
per dieci anni: dopo i Giochi e le Paraolimpiadi di settembre, non smobiliterà. Funzionerà
come scuola di cucina aperta al pubblico all'ora di pranzo, in base al modulo «paghi il
pranzo e offri la cena a qualcuno che ha bisogno». Il progetto sarà seguito da iniziative simili nel 2017 a Los Angeles, New York e Montreal, sempre sotto l'ispirazione dello chef italiano. <Anni fa - dice Bottura prima di tornare
a chiudersi nel RefettoRio - ho promesso a mia
madre che avrei usato la mia fama per rendere visibile l'invisibile: questo è il modo migliore per fallo».
A TAVOLA
A sinistra, lo chef Massimo
Bottura alla cena inaugurale
della mensa.
Sopra, due immagini
della struttura allestita
per i più poveri
nell'antichissimo Barrio
tra Santa Teresa e Lagoa
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v
f i ìt
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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ALLE PARALIMPIADI
Giulia e Marco
verso il Brasile
di Eletta Flocchini
Obiettivo medaglia, naturalmente. Sfumata per un soffio a
Londra quattro anni fa, Marco
Gualandris e Marta Zanetti il
30 agosto partiranno per Rio
de Janeiro per tornare campioni olimpici di vela.
Talento Guido Gallinaro, 16 anni
a pagina 9
Paralimpiadi
I sogni di Marco e Marta
in partenza per i Giochi
Si giocheranno tutto in poche ore. La fatica, i sacrifici, gli
allenamenti sul Garda, i viaggi in treno da Trieste di Marta, i
colpi delle onde sulla barca, il sole che brucia sulla fronte di
Marco. Alle Paralimpiadi il background dell'equipaggio sarà il
punto di partenza per affrontare 11 prove in 6 giorni e portarsi la
medaglia a casa. Passata Londra 2012 a un soffio dal podio,
Marco Gualandris e Marta Zanetti il 30 agosto partiranno per
Rio de Janeiro con la speranza di tornare campioni olimpionici.
E per il timoniere e prodiere, allenati da Filippo Togni, sarà
l'occasione per dimostrare che i gentlemen della vela (come
vengono soprannominati) possono vincere, oltre che con
l'eleganza, anche con la determinazione e il coraggio. In questi
giorni il team olimpionico del gruppo sportivo Fiamme Gialle si
trova a Lovere, sul lago d'Iseo, dove l'associazione Disvela, in
collaborazione con l'associazione velica Avas, ha organizzato il
«Lovere Saling Camp», un meeting di vela rivolto a velisti
paralimpici della Classe Velica 2.4. Per Marco Gualandris è un
ritorno a casa: il velista bergamasco sul lago d'Iseo è cresciuto
sportivamente e qui ha scoperto la passione per la vela: «Ho
iniziato 12 anni fa a praticare questo sport. A causa della mia
disabilità non posso fare molte cose. Ma lo sport rappresenta
una grande opportunità di autonomia e fiducia per chi come
me si muove su una carrozzina». Anche Marta, che vive una
disabilità più lieve di Marco, nello sport ha trovato nuovi
stimoli: «La vela è una sfida. E io ho deciso di affrontarla fino
alla fine». L'appuntamento fatidico sarà fra pochi giorni. In
Brasile. Undici imbarcazioni con equipaggio doppio si
affronteranno in altrettante regate a flotta. «Speriamo di trovare
un vento leggero e poi ci giocheremo le nostre carte — spiega
Marco Gualandris —visto che a Londra, con tre mondiali vinti,
speravamo di conquistare la vittoria. Ma la medaglia olimpica ci
manca e questa volta anche la fortuna potrebbe esserci d'aiuto».
Ad allenare l'equipaggio nazionale di vela, il tecnico federale
Filippo Togni: «I cinque cerchi sono il sogno di ogni atleta.
Spero che ce la faremo. Marco e Marta sono persone molto
diverse, ma abbiamo trovato la trama giusta. Dovremo solo far
attenzione alle condizioni di pulizia dell'acqua, perché
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potrebbero esserci dei problemi. Ma i ragazzi sono
determinati». Ancora qualche giorno di allenamento fra il lago
d'Iseo e il Garda, poi la preparazione si concluderà a Rio, dove
l'equipaggio potrà esercitarsi qualche giorno prima di entrare
in gara: «Ci chiamano gentlemen — spiega Marta Zanetti —
perché in acqua siamo sobri, pacati. Anzi, ci dicono: voi due
siete troppo buoni. Quindi questa volta dovremo essere più
agguerriti. Siamo pronti? Non si è mai davvero pronti per un
appuntamento come questo. Me ne renderò conto davvero
quando saremo là. Ancora non mi sembra vero: sarà
un'emozione incredibile. Mi auguro di vincere, ma soprattutto
di vivere un'esperienza che porteremo nel cuore tutta la vita».
Eletta Flocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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DOLFIN A RIO
La stella della Briantea
a caccia di medaglie
Il racconto «Lo devo alla mia famiglia e a chi mi è stato sempre vicino»
ni fa, ho un occhio diverso e sono
più attento a certe dinamiche».
Lorenzo Pardini
• Cantù
In che gare sarà impegnato?
APPARE TRANQUILLO e pacato,
volto disteso avvolto nei capelli
corti neri, sorriso sempre pronto
a sbocciare. Marco Dolfin, ortopedico torinese paraplegico per un
incidente in moto e stella del nuoto della Briantea 84 Cantù, tra meno di un mese sarà alle Paralimpiadi di Rio 2016 per difendere i
colori azzurri.
Dolfin come va la preparazione?
«Molto bene. Da luglio ho intensificato la preparazione perché sono riuscito ad avere una pausa dal
lavoro grazie alle ferie e all'aspettativa. Faccio circa 12 allenamenti a settimana, dal lunedì al sabato, in prevalenza in piscina, ma
curo anche la palestra. Continuerò così circa fino al raduno di
Ostia del 18 agosto, per poi iniziare a scaricare».
«Nei 100 rana, 50 e 400 stile libero, e 200 misti. 1100 rana saranno
il mio cavallo di battaglia. In questa gara ho vinto il bronzo agli Europei a maggio. Inoltre il mio personale, l'38"42, mi colloca all'ottavo posto assoluto del ranking
mondiale e mi fa ben sperare».
A chi dedicherebbe un'eventuale medaqlia?
«A tutti quelli che mi sono stati vicini. In primis la mia famiglia: a
mia moglie Samanta, ai miei gemelli, oltre al mio allenatore Allesandro Pezzani».
Lei è di Torino, ma è tesserato
per Cantù. Come mai?
«Ci siamo conosciuti per caso ai
Campionati Italiani del 2013. Mi
trovo molto bene con la Briantea
84. Per gli allenamenti Alessandro me li lascia e ogni due settimane vengo a Cantù ad allenarmi,
anche se ultimamente sta venendo Alessandro qui da me a seguirmi».
Dopo il suo incidente, il nuoto
è stata la luce?
«Mi ha aiutato tanto. Dal punto
di vista riabilitativo perché mi tiene lontano dalla carrozzina.
Quando mi alleno in acqua, sto
bene con la schiena e mi sento meglio. Inoltre mi ha aiutato tanto
anche dal punto di vista mentale».
Lorenzo Pardini
Le sta seguendo le Olimpiadi?
«Tra una pausa e l'altra dall'allenamento, ho sempre un occhio
per la tv. Sto iniziando ad assimilare, ad ambientarmi, a studiare
la piscina di gara. La tensione
non la sento ancora, ma è normale che con il passare del tempo e
avvicinandomi alle gare, crescerà.
E' logico che rispetto a quattro an-
I N P I S C I N A Marco Dolfin, medico torinese della Briantea 84
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Impianti sportivi, il Comune li rivuole
Stop alle trattative con le società morose: dovranno restituire le chiavi. E il basket in carrozzina ora rischia di scomparire
Dopo il palazzetto Schiavo, il
Comune vuole riprendersi tutte le strutture gestite da associazioni e privati sulla base di
convenzioni scadute e che da
tempo non versano i canoni di
fitto. Diverse settimane di incontri non sono state sufficienti per trovare accordi coi gestori di impianti e palestre di proprietà del Comune. L'amministrazione ha deciso di rompere gli indugi, interrompendo le
trattative e chiedendo la restituzione delle strutture.
L'elenco delle strutture. 11 Comune riprenderà possesso del
bocciodromo di via Adige, della palestra "Don Puglisi" del
quartiere Belvedere e del palazzetto "Zauli" di via Don
Minzoni. Per quanto riguarda
il bocciodromo, la convenzione è scaduta il 23 gennaio
2013. La società dovrebbe versare 2.400 euro l'anno. Nel
2015, al Comune non è arrivato neanche un euro. La palestra "Don Puglisi" è utilizzata
dall'Asd Volley Club Battipaglia ad un canone annuo di
6.500 euro. Soldi che il Comune non ha visto nel 2015, stando alla relazione della dirigente Anna Pannullo. La conven-
/F663
PB63LADV
ritrova senza campo per il
prossimo campionato
di
basket in carrozzina - fa sapere Spinelli - Non essendoci
strutture disponibili a Battipaglia, il team affida le sue speranze di continuare la sua gloriosa storia fuori dalla città nativa». «Dire di essere deluso è
riduttivo - aggiunge Spinelli confidiamo nell'amministrazione Francese affinché riesca
a fare un miracolo, ma a Battipaglia per lo sport da anni non
esiste nemmeno l'ordinaria
amministrazione: l'ente è in
contenzioso con tutte le associazioni che hanno gestito gli
impianti, segno che qualcosa
non ha funzionato. Anche noi
della Crazy Ghosts abbiamo
dovuto affidale ai legali la vicenda del PalaZauli. Riteniamo di essere in credito col Comune. Sono rassegnato è ho
preannunciato agli atleti che il
zione è scaduta il 12 luglio
2015. Per il palazzetto "Zauli",
la convenzione tra il Comune
e l'Asd Crazy Ghosts, stipulata
nel febbraio 2012 con decorrenza luglio 2010, è scaduta il
12 luglio 2015. E lo scorso anno nelle casse non è entrato un
centesimo dei 6.100 euro concordati.
Atleti basket in carrozzina senza
"casa". La vicenda della Crazy
Ghosts sta mettendo a rischio
l'esistenza stessa dell'associazione. Il presidente Vincenzo
Spinelli ritiene di essere in credito (e non in debito) col Comune ed ha avviato un contenzioso con l'ente. Gli atleti del
basket in carrozzina si allenavano da qualche mese al palaSchiavo con l'appoggio dell'associazione Tusciania che ne
deteneva l'utilizzo fino alla
consegna delle chiavi, due
giorni fa. Entro il 30 agosto, la
Crazy Ghosts - unica realtà in
regione Campania di tale disciplina - dovrebbe formalizzare
di Francesco Piccolo
30 agosto, giorno ultimo per
formalizzare la partecipazione
al torneo di serie B, anziché fare l'iscrizione potremmo essere costretti ad annunciare lo
scioglimento del sodalizio. Invito tutti i sindaci della provincia che hanno uno spazio adatto a darci una mano, altrimenti sarà la nostra fine».
la partecipazione al campionato di serie B, ma non esiste alcuna struttura disponibile a
Battipaglia. «Dopo la comunicazione della Tusciania di voler riconsegnare le chiavi del
PalaSchiavo, la Crazy Ghosts si
J
pB63ftT '
La Crazy Ghosts non ha più una casa: la società di basket in carrozzina rischia di scomparire
La sindaca Cecilia Francese
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Sindrome di Down
Nuoto, Trisome Game
tre medaglie per Oresta
•
GIOVINAZZO. Tre è il numero
perfetto per Italo Oresta. Tre è il numero delle medaglie del nuotatore
di Palo del Colle, che si allena a Giovinazzo alla Netium con il suo club
Gargano 2000, conquistate alla prima edizione mondiale del Trisome
Game di nuoto (voluto dalla Federazione nazionale della disabilità intellettiva relazionale) svolto a Firenze
per ragazzi con sindrome di down:
per il pigliatutto Italo sono arrivati un
argento nei 1.500 e due bronzi nei
400 e 800. Oresta ha sempre viziato i
suoi concittadini e tutti i fan con medaglie da appendere al collo e spesso color oro, e infatti l'entourage si
aspettava una prestazione di livello
per il forte atleta di Palo del Colle:
nulla da rimproverare a Italo visto
che a livello nazionale detiene tutti i
primati per le distanze 200,400,800
e 1500. Adesso è tempo di vacanze:
tra un mese si riprenderà con gli allenamenti. In questa edizione di Firenze hanno partecipato 30 nazioni
e circa 500 atleti per nove discipline
sportive: atletica, nuoto, nuoto sincronizzato, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, judo, calcio a 5, tennistavolo e tennis.
[M.L.F.]
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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HANDBIKE / Il corridore di Arpino archivia con grandi risultati la terza parte di stagione
Bove continua a stupire
Il ciclista paralimpi' c o ciociaro Fabrizio
Bove archivia alla
grande la terza parte
di stagione, iniziata
con le vittorie a Parma, a Desenzano e a
Campodoro nei campionati italiani per società dominando la
propria categoria. Poi
nella 4 A tappa del Giro d'Italia a Cesano
Maderno non riesce a
difendere la maglia
rosa arrivando secondo dietro Diego Colombari del Gs Cuneo. A Pescantina nei
campionati
italiani
per società domina la
propria
categoria.
Dopodiché vince a
Fossano la 5 A tappa
del Giro
d'Italia,
mentre giunge secondo nella sesta frazione dopo che per 3
quarti di gara era in
Fabrizio Bove
vantaggio per la prima volta sia sulla maglia rosa che sul campione mondiale Mh3
Vittorio Podestà uno
dei più forti atleti al
mondo. Purtroppo un
salto di catena ha
compromesso la vittoria di Bove dopo
una profonda preparazione sulle Dolomiti e sul Sestriere che
«mi hanno permesso di
primeggiare in Italia a
livello assoluto. Adesso
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solo Zanardi mi sta davanti», sostiene il corridore di Arpino.
Altri risultati importanti sono arrivati a
Forno di Sopra ai
campionati italiani di
società, mentre a Bardonecchia difende i
colori dell'Italia nella
prova finale nella
Coppa Europa. Fabrizio arriva primo di
categoria e secondo
assoluto dietro il
campione mondiale
mh4 giungendo 2 sia
nella cronometro che
in linea. Primo atleta
italiano a battere atleti che vanno ai Giochi paralimpici di
Rio. A settembre ci
saranno le ultime gare della stagione. Il 4
a Somma Lombarda,
l ' i l circuitoa Monza
ed il 18 ultima tappa
a Baia Domizia.
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v
1
è
r
il mensile
della
famir
madre.it
Intervista
Carlo Verdone
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A T T U A L I T À
di Marta Perrini - foto Agf
MADRE agosto
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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A T T U A L I T À
M RIO20
1 6
r
al 5 al 21 agosto, dopo quattro anni
di attesa, si tiene a Rio de Janeiro
la trentunesima edizione dei Giochi
olimpici. Ogni Olimpiade è a suo
modo un evento storico, ma quest'anno lo
è doppiamente perché, per la prima volta
nella storia, su decisione del Comitato olimpico (Ciò), tra i 205 Paesi partecipanti c'è una
squadra formata da dieci rifugiati di diverse
nazionalità, tra cui siriani, sudanesi e keniani.
Secondo il presidente del Comitato, Thomas
Bach, la squadra è «un simbolo di speranza che
serve ad attirare l'attenzione di t u t t o il mondo
sulla gravità della crisi dei migranti». Oltre a
questa iniziativa, il Ciò ha deciso di far passare
la torcia olimpica, accesa il 21 aprile scorso a
Olimpia, nel campo profughi di Atene.
La fiamma sta ultimando i 19.700 chilometri
che la condurranno a Rio il 5 agosto, dove darà
l'avvio a 304 gare per le 41 discipline e i 28
sport partecipanti (tra cui le new entry rugby e
golf), in cui si confronteranno 10.500 atleti. Un
ANELLI OLIMPICI
evento di competizione, certo, ma da sempre
anche una grande occasione di fratellanza, un
modo per superare le barriere.
Ma non è t u t t o : dal 7 al 18 settembre, sempre
a Rio de Janeiro, si terranno i venticinquesimi Giochi paralimpici estivi, che quest'anno
vantano 22 discipline, due in più (canoa e
triathlon) rispetto alle precedenti edizioni, e
51 nazioni partecipanti. L'Italia mira a confermare le 28 medaglie vinte alle Paralimpiadi
di Londra 2012, un bottino di t u t t o rispetto, con grandi favoriti gli atleti Alex Zanardi
(ciclismo). Assunta Legnante (lancio del peso),
Martina Caironi (100 metri di corsa).
Per quanto riguarda le Olimpiadi, Giovanni
Malagò, presidente del Coni, spera di vincere
almeno lo stesso numero di medaglie conquistate quattro anni fa (a Londra furono 28, di cui otto
d'oro), anche se proiezioni affidabili ci vedono
tra i 20 e i 25 posti dal podio.
Dei quasi 300 atleti azzurri, poco meno della
metà sono donne: oltre alla arcinota Federica
Pellegrini nel nuoto, portabandiera della nazionale
italiana, si giocheranno una
medaglia la tuffatrice Tania
Cagnotto, Arianna Errigo
ed Elisa Di Francisca nel
fioretto, Rossella Fiamingo
nella spada. Nutriamo speranze anche per la vela, per
il beach volley e per la pallanuoto rosa; ma anche per
la ginnasta Vanessa Ferrari,
le campionesse della ginnastica ritmica e la giovane Petra Zublasing (tiro a
segno).
Nel 1896, quando ripropose
gli antichi giochi greci, Pierre
eie Coubertin ideò anche i cinque
anelli sulla bandiera, simbolo
di fratellanza. Sono un richiamo
ai cinque continenti: blu
per l'Oceania, nero per l'Africa,
rosso per le Americhe, verde
per l'Europa e giallo per l'Asia.
Per quanto riguarda gli
uomini, confidiamo
in
Gregorio Paltrinieri per il
nuoto, Nicolò Campriani per il tiro a segno,
Gianmarco Tamberi per il salto in alto, nella
squadra di fioretto, nel "Settebello" della pallanuoto, nell'evergreen Clemente Russo per il
pugilato, nel ciclismo con Vincenzo Nibali.
Insomma, Olimpiade e Paralimpiade sono due
appuntamenti imperdibili, da seguire anche
se non siamo degli appassionati, magari con i
nostri figli, per dimostrare loro che cosa significhi cadere e rialzarsi, reagire, non darsi per
vinti e non mollare, dotandosi di pazienza,
costanza, impegno e imparando a sacrificarsi.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Un'occasione per riflettere sullo sport, fondamentale non solo per mantenere il corpo in
buona salute e per crescere i nostri figli nel
modo più sano, ma anche per l'enorme valenza educativa, per la capacità di veicolare ai più
giovani i valori importanti della vita.
Cosa insegna lo sport?
Con Andrea Zorzi, ex-pallavolista
della
Nazionale italiana, e con Giovanni Boniolo,
professore di Scienze umane all'Università di
Ferrara e di Monaco di Baviera, ex-cestista nonché autore di Le regole e il sudore. Divagazioni
su sport e filosofia, vincitore del premio Coni
2014 come Miglior libro sullo sport, abbiamo
discusso su quanto insegna lo sport, su come
possa essere fondamentale in fase di crescita, non solo per la disciplina e il rispetto delle
regole.
«Da adolescente mi allenavo mentre i miei
compagni andavano al mare», racconta
Boniolo, «ma a 16 anni sono stato il più giovane giocatore a debuttare nella serie A di
basket. Lo sport è la vita, non c'è differenza,
e se t u vuoi arrivare ad alti livelli non hai vie
di fuga, ma devi allenarti e impegnarti. Dagli
allenamenti t u t t i i giorni lontano da casa, dove
ritornavo per studiare e fare i compiti, non
ho solo imparato il sacrificio, ma ho acquisito
anche la capacità di organizzare il mio tempo e
ho compreso che cosa siano il lavoro e la meritocrazia. Lo sport insegna che ciò che conta
non è primeggiare, ma impegnarsi al massimo.
Magari nello sport resterai sempre mediocre,
ma fare il massimo ci insegna a diventare grandi nel vivere la vita quotidiana, a diventare una
grande mamma o un grande papà, un grande
maestro o un grande operaio».
L'idea zen giapponese per la quale non devi
necessariamente essere il numero uno, ma
fare al meglio ciò che stai facendo - è fondamentale: «La vita non è un gioco», continua
Boniolo, «e se vuoi conquistare qualcosa devi
essere molto bravo, quindi lavorare molto. È
proprio questo che ti insegna lo sport: la difesa, il sacrificio, la fatica e l'accettazione della
sconfitta. Questo significa diventare più grandi, indipendentemente dalle scorciatoie, che
sono per i deboli e gli sconfitti. Mi impegno e
perdo, dov'è il problema?».
Secondo Andrea Zorzi i due concetti chiave
dello sport, passione e talento, sono stravolti
nel mondo di oggi. «Si tende ad abusare delle
parole», sostiene il due volte campione del
Yusra Mardini
e il Team refugees
Ci saranno Rami Anis, 25 anni,
nuotatore siriano rifugiato in Belgio,
Yolande Mabika, 28 anni, judoka
congolese, i sud-sudanesi Lokoro,
Biel, Chienjiek, di 24,21 e 28 anni, per i 1500 e gli 800
metri di corsa, le loro connazionali Rose Lokonyen e
Anjelina Lohalith, 23 e 21 anni, sempre per gli 800 e
i 1500. Ci saranno lo judoka Misenga, 24 anni, congolese, e l'etiope Yonas Kinde (36 anni) correrà la
maratona. Infine, c'è Yusra Mardini, 18enne siriana
che un giorno ha nuotato per salvare la sua vita e
quella di molti altri. «Eravamo in venti su quell'imbarcazione», racconta, «che navigava dalla costa
turca a quella greca, e dopo mezzora il motore si
è fermato. Allora io e mia sorella ci siamo tuffate
e abbiamo iniziato a spingerla verso la Grecia perché c'erano persone che non sapevano nuotare e
sarebbe stato vergognoso se fossero annegate.
Era assurdo stare sedute a piangere, bisognava
fare qualcosa». Una volta giunta a Lesbo, Yusra
è riuscita ad arrivare in Germania nel 2015 e da
allora si allena a Berlino. A Rio gareggerà nei 200
metri stile libero: «Voglio rappresentare il Team
dei rifugiati», dice, «perché voglio mostrare a tutti
che, dopo il dolore, arriva la calma. Nessuno deve
abbandonare i propri sogni, ma cercare di fare ciò
che vuole anche se pare impossìbile. Quando la
guerra sarà finita io tornerò a casa e insegnerò a
tutti quello che ho imparato qui».
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 15
M
A T T U A L I T À
R I O 2 0 1 6
Martina Caironì e Federica Pellegrini, le due portabandiera italiane.
m o n d o , «e ci si d i m e n t i c a che la radice della
parola " p a s s i o n e " è sofferenza, sacrificio e
d o l o r e . Essere appassionati, avere passione,
significa essere disposti a sacrificarsi sul serio.
Il t a l e n t o , p o i , in Italia è considerato f o n d a m e n t a l e per avere successo nello sport e nella
vita. Le realtà anglosassoni invece r i f l e t t o n o su
persone che h a n n o a v u t o successo n o n o s t a n t e n o n a b b i a n o g r a n d i q u a l i t à . Il p r o b l e m a di
chi ha capacità, a scuola o nello sport, è che
le cose v e n g o n o bene con facilità, e si cresce
sentendosi i m i g l i o r i . Il t a l e n t o n o n a b i t u a al
sacrificio e, poiché l'asticella a un certo p u n t o
Gli eventi
da non perdere
Il 5 e il 21 agosto, in diretta sui canali Rai, ci sono,
rispettivamente, la cerimonia d'inaugurazione
e quella di conclusione dei Giochi olimpici: due
spettacoli unici per cui si parla di 4 mila comparse
in costume e 3 mila chili di fuochi d'artificio. Per
seguire Federica Pellegrini tenetevi liberi lunedì 8
e sabato 13 agosto, quando ci sarà la finale dei 400
metri e degli 800 metri stile libero di nuoto. Per le
azzurre del fioretto basta la sera del 10 agosto,
mentre cinque giorni dopo, a Ferragosto, la spettacolare finale dei 100 metri piani con Usain Bolt.
si alza, il g i o v a n e d o t a t o spesso n o n sa f a r e la
cosa più i m p o r t a n t e : sacrificarsi. Non serve a
nulla pensare a che cosa ci manca, p i u t t o s t o
d o v r e m m o fare del nostro m e g l i o nella c o n d i zione in cui siamo, che n o n è mai quella che
v o r r e m m o : questo è anche il nostro c o m p i t o
sulla t e r r a . D o b b i a m o uscire dall'idea f o l l e che
solo gli e r o i e i vincenti d a n n o un senso alla
l o r o vita. N o n è così».
Imparare a fare del proprio meglio
Faticare, impegnarsi e f a r e del p r o p r i o m e g l i o .
Dice Zorzi: «Fare del p r o p r i o m e g l i o n o n v u o l
dire vincere, né giocare bene. A v o l t e si fa del
p r o p r i o m e g l i o f a c e n d o un b r u t t o a l l e n a m e n t o , se è il massimo che si p u ò . Lo sport insegna a n o n m o l l a r e m a i , a darci sempre d e n t r o
senza usare alibi, cioè senza giustificare le p r o prie mancanze. La chiave è d o m a n d a r s i sempre
se si è f a t t o t u t t o ciò che si poteva f a r e » .
Lo sport ci aiuta a comunicare ai nostri f i g l i che,
se n o n c'è una ricetta per vincere, ce n'è una
per perdere: n o n f a r e il massimo f i n o in f o n d o .
«Su questi aspetti», conclude Zorzi, «lo sport
è un i n d u b b i o maestro di vita, ma presenta
anche aspetti n e g a t i v i , come l'eccessiva c o m p e t i t i v i t à o il vedere il m o n d o un p o ' in " b i a n co e n e r o " , con la logica s c o n f i t t a - v i t t o r i a . M a
una g r a n d e cosa che lo sport ti o b b l i g a a fare
è relazionarti con la sconfitta, senza se e senza
ma. Più cadi e più d i v e n t i f o r t e , così come nella
vita: il nostro c o m p i t o di esseri u m a n i è a f f r o n t a r e gli ostacoli e le sconfitte e sapere andare
avanti, o l t r e a t u t t o » .
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 16
INTERVISTA
La storia
di Ferdinando Acerbi
L
a storia di Ferdinando è una
storia di grandi passioni
e cadute, che parla della
voglia di n o n mollare mai.
Acerbi, classe 1965, f a n t i n o della
nazionale azzurra con la quale
ha g a r e g g i a t o ai M o n d i a l i e ha
partecipato alle O l i m p i a d i , d o p o
il ritiro dallo sport si è dedicato
all'attività di skipper e istruttore
subacqueo aprendo un diving
in Egitto. Nel g e n n a i o 2004
un Boeing 737 precipita in
mare nei pressi di Sharm-elSheik e Ferdinando partecipa
alle operazioni di soccorso. In
quei giorni di fatiche cede alle
amichevoli pressioni di un g r u p p o
di russi che ogni anno andavano
in vacanza lì per immergersi con
lui e una m a t t i n a , con poche ore
di sonno alle spalle, li accompagna
in mare. Q u a n d o r i e m e r g o n o
dall'acqua manca un u o m o : Acerbi
si immerge, lo trova in posizione
statica a 80 metri di p r o f o n d i t à
e lo porta in salvo il più in f r e t t a
possibile, ma questo gli costa nove
ore di camera iperbarica all'ospedale
dove viene p o r t a t o urgentemente.
La sera t o r n a a casa sulle sue gambe,
ma la n o t t e c'è il crollo, con una
diagnosi t r e m e n d a : tetraplegia,
paralisi totale ai q u a t t r o arti. La
sua vita si ribalta, ma lui non si
scoraggia, nonostante la situazione
sia m o l t o critica, le prospettive di
rimettersi in piedi scarse e il lavoro
riabilitativo m o l t o faticoso.
«Sono f e r m a m e n t e c o n v i n t o che
se non avessi avuto la f o r t u n a
di ricevere l'educazione sportiva
che mi ha permesso di ragionare
in maniera diversa», racconta,
«non avrei p o t u t o sopportare le
sollecitazioni fisiche e morali a cui
mi sono sottoposto».
Dopo massacranti fisioterapie,
con grande forza di volontà e
contro ogni previsione medica,
oggi Ferdinando conduce una
vita pressoché normale, muove le
braccia e cammina aiutandosi con
un bastone. Da questo m o m e n t o
la sua vita, invece di fermarsi,
accelera. «Non p o t e n d o m i più
mantenere con lo sport», prosegue,
«mi sono b u t t a t o sulla tecnologia,
che è diventata per me u n o
strumento t a n t o utile q u a n t o
un paio di occhiali, un bastone,
una carrozzina. Così ho f o n d a t o
Henable, una cooperativa che si
p r e f i g g e di reinserire i disabili nel
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
m o n d o del lavoro attraverso la
digitalità».
Ma non è t u t t o . Circa un a n n o
e mezzo fa Ferdinando si lascia
convincere dalla figlia e dagli
amici a t o r n a r e in sella. Prima
per gioco. Poi, d o p o la chiamata
della Federazione italiana, sul
serio, t a l m e n t e sul serio da essersi
qualificato per le Paralimpiadi di
Rio. «Quando mi alleno mi chiedo
sempre chi me lo fa fare, i dolori
sono fortissimi e ho paura di f a r m i
male. Ma allenandomi ritrovo
il senso della vita e comunico
anche agli altri che si può andare
oltre facendo leva sulle proprie
potenzialità», racconta. Il prossimo
sogno? Una p i a t t a f o r m a internet
dove gli atleti paralimpici e le loro
f a m i g l i e possano farsi conoscere,
perché manca un sistema
organizzato attraverso il quale dare
visibilità, p r o m u o v e r e e finanziare
il m o v i m e n t o . L'intento è anche
avvicinare i disabili allo sport
- in Italia le persone mielolese al
di sotto dei 30 anni sono più di
30 mila - e «comunicare a t u t t i
la nostra storia dì " e r o i n o r m a l i "
perché», sorride, «non siamo certo
nati con la " d o t e " » .
Pag. 17
La quarta prova di vela
del campionato zonale
Domani il Trofeo Sollini
La regata conclusiva
si terrà il 18 settembre
LEGARE
PORTO SAN GIORGIO Dopo l'entusiasmante iniziativa dei corsi
di vela per grandi disabilità
una positiva trasferta e un brillante risultato per la Liberi nel
Vento sul Lago di Como in occasione della Regata Nazionale organizzata dalla Lega Navale di Milano.
Dopo ben sei prove disputate il portacolori del team sangiovese si piazza al secondo
posto in classifica generale ottenendo ben due primi in altrettante prove. Trasferta molto impegnativa dove la Liberi
nel Vento ha partecipato con
ben sei equipaggi ed altrettante imbarcazioni.
Domani nelle acque antistantì Porto San Giorgio si svolgerà la quarta prova del Campionato Zonale classe 2.4me e
FJ valido per Trofeo Sollini Accessori Calzature 2016 che si
concluderà con la regata del 18
Settembre, valida come quinta
ed ultima prova.
E' a buon punto l'organizzazione della 25ma edizione del
Campionato Nazionale di Classe 2.4mr, valida come X ed del
Trofeo Sandro Ricci - Trofeo
Rotary Club di Fermo, che si
svolgerà dal 1 al 4 Settembre.
Iniziativa realizzata in collaborazione con la Lega Navale di
Porto San Giorgio e appoggiata dalla Camera di Commercio
di Fermo, Rotary Club di Fermo, Iail direzione regionale
Marche.
Un evento sportivo che vedrà
la partecipazione dei più forti
timonieri di tutta Italia che
giungeranno a Porto San Giorgio per contendersi gli ambiti
Trofei. Il 3 Settembre, in collaborazione con Inail Marche e
Comitato Paralimpico Marche
si svolgerà una giornata di promozione dello sport paralimpico.
L'attività sportiva e sociale
della A.s.d. Liberi nel Vento è
realizzata grazie alla vicinanza delle Amministrazioni locali e dalle Aziende che credono
e sostengono le finalità associative.
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COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 18
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SITO WEB
INDIRIZZO
venerdì 12 agosto 2016
www.superabile.it
http://www.superabile.it/web/it/Paralimpiadi_2016/Tutte_le_notizie/info913635233.html
Dall'America all'Oceania, ecco come cresce lo sport
paralimpico
Tutte le notizie
Promossi dal Comitato internazionale, in corso 33 progetti in tutto il mondo per formare tecnici e e
allenatori e avviare allo sport persone disabili: coinvolti anche profughi dal Medio Oriente e vittime del
terremoto in Ecuador. Più carrozzine per il tennis in Africa, più donne in gara nei paesi asiatici
ROMA - Uno dei risultati è la partecipazione di atleti paralimpici rifugiati o richiedenti asilo ai Giochi
Paralimpici del prossimo mese di settembre: in realtà, però, l'azione del Comitato paralimpico
internazionale (Ipc) per la promozione dello sport per persone con disabilità in tutto il mondo si spinge
molto più in là. Una fondazione, un programma di sostegno globale che per il 2016 conta su un budget
complessivo di 2,5 milioni di euro, decine e decine di progetti approvati e realizzati in ogni angolo del
pianeta, da Capo Verde al Cile, passando per Benin, Grecia, Mongolia, Panama, Stati Uniti. Protagoniste le
persone con disabilità, comprese quelle che sono rimaste vittime di guerre o di catastro naturali.
Il braccio destro operativo del Comitato paralimpico internazionale è la Fondazione Agitos, lanciata a
Londra 2012 con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone disabili nel mondo, incentivando
l'attività sica e la pratica sportiva. Già nei primi due anni di attività - il 2013 e il 2014 - ha dato sostegno,
secondo i dati resi noti dall'Ipc, a 115 mila persone raggiunte dai vari progetti, che poi si sono
ulteriormente rafforzati nel 2015 e nel 2016. In tutto, sono stati 126 i progetti portati avanti nel corso del
quadriennio.
Quelli attualmente in corso, relativi all'edizione 2016, sono 33 e chiamano in causa 21 comitati paralimpici
nazionali, due organizzazioni internazionali di sport per disabili, una organizzazione regionale e nove
federazioni internazionali. I più impegnativi riguardano la proposta del Comitato paralimpico greco di
lavorare con Serbia e Cipro per aiutare alcune delle migliaia di persone che hanno cercato rifugio in quei
paesi, con un progetto di assistenza e di scoperta e avvicinamento allo sport paralimpico. Il progetto
prevede di lavorare tra i profughi anche realizzando campi di allenamento sportivo che possano favorire la
partecipazione di queste persone con disabilità a gare locali e nazionali.
Altro progetto interessante quello gestito dal Comitato paralimpico ecuadoriano, che si concentrerà sulle
persone che sono state colpite dal terremoto di magnitudo 7,8 che ha interessato il paese nello scorso
mese di aprile: l'obiettivo è quello di individuare giovani atleti che poi potrebbero competere, a livello
agonistico, ai Giochi Paralimpici Panamericani che si terranno a San Paolo del Brasile nel 2017.
Fra gli altri, in Armenia il Comitato paralimpico locale attuerà un progetto di sensibilizzazione allo sport
paralimpico con l'obiettivo di modi care la percezione della disabilità e dello sport per disabili a partire
dalle scuole e dalle università; in Benin si andrà alla ricerca di talenti locali per avviarli allo sport; a Capo
Verde si fornirà una formazione tecnica per allenatori, classi catori e funzionari tecnici della pallavolo
sitting, interessando anche altri paesi della zona, Angola, Guinea Bissau, São Tomé e Principe, Mozambico.
In Cile l'azione mira alla nascita e allo sviluppo di un gruppo di atleti paralimpici in tre discipline (atletica,
nuoto e tennistavolo), mentre in Colombia si fornirà una formazione a metodi e tecniche di identi cazione
dei talenti che interesserà anche personale proveniente da Perù, Ecuador e Cile. A Cuba si punta allo
sviluppo tecnico di allenatori e atleti nella pallavolo sitting e nel goalball, mentre a El Salvador la
promozione dello sport paralimpico si concentra su atletica, nuoto, tennis, tennistavolo e bocce.
Campagne di sensibilizzazione e/o di ricerca talenti sono avviate in Malawi, Kazakistan, Perù, mentre in
Oceania si promuove una sinergia comune fra cinque paesi: Tonga, Samoa, Vanuatu, Papa Nuova Guinea e
Figi, con attenzione speci ca al tennistavolo. Sviluppo e formazione degli allenatori in Laos, Mongolia
(bocce), Marocco (atletica), Panama (sollevamento pesi), Oman (atletica).
Progetti anche in Europa: in Gran Bretagna si realizzerà un campo di allenamento per gli snowboarder
oltredelche
dalle terre britanniche, anche da Romania, Ucraina, Olanda, Norvegia e Polonia.
Ritaglio Stampaprovenienti,
Ad uso Esclusivo
destinatario
Proprio in Polonia si lavora ad un campo di allenamento per gli sciatori di fondo e biathlon e dei loro
allenatori provenienti dai Paesi Bassi, Georgia,CIP
Serbia
e Croazia. In Slovenia azioni per promuovere lo
WEB
sviluppo di allenatori e atleti di sci alpino e snowboard provenienti da Polonia, Serbia, Bulgaria, Grecia,
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promozione dello sport paralimpico si concentra su atletica, nuoto, tennis, tennistavolo e bocce.
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Campagne di sensibilizzazione e/o di ricerca talenti sono avviate in Malawi, Kazakistan, Perù, mentre in
venerdì 12 agosto 2016
Oceania si promuove una sinergia comune fra cinque paesi: Tonga, Samoa, Vanuatu, Papa Nuova Guinea e
www.superabile.it
Figi, con attenzione speci ca al tennistavolo. Sviluppo e formazione degli allenatori in Laos, Mongolia
http://www.superabile.it/web/it/Paralimpiadi_2016/Tutte_le_notizie/info913635233.html
(bocce), Marocco (atletica), Panama (sollevamento pesi), Oman (atletica).
Progetti anche in Europa: in Gran Bretagna si realizzerà un campo di allenamento per gli snowboarder
provenienti, oltre che dalle terre britanniche, anche da Romania, Ucraina, Olanda, Norvegia e Polonia.
Proprio in Polonia si lavora ad un campo di allenamento per gli sciatori di fondo e biathlon e dei loro
allenatori provenienti dai Paesi Bassi, Georgia, Serbia e Croazia. In Slovenia azioni per promuovere lo
sviluppo di allenatori e atleti di sci alpino e snowboard provenienti da Polonia, Serbia, Bulgaria, Grecia,
Romania e Slovenia. Oltreoceano, negli Stati Uniti d'America, spazio allo sviluppo del canottaggio per atleti
e allenatori provenienti da diversi paesi della regione Americhe, con l'opportunità di cimentarsi anche nella
handbike e nel paratriathlon.
Numerosi anche i progetti studiati dalle singole federazioni sportive internazionali: particolarmente
interessanti quello della Federazione internazionale di tennis, che prevede di aumentare la dotazione di
carrozzine nel continente africano con l'intento di promuovere il tennis in carrozzina, e quello della
Federazione internazionale di basket in carrozzina, che intende creare opportunità di formazione per
favorire la presenza nelle competizioni di atlete di sesso femminile in Asia e Oceania. Da evidenziare anche,
in un'ottica di allargamento dello sport paralimpico anche agli atleti con disabilità intellettive e relazionali,
oggi ancora in fase embrionale, una ricerca sulle tecniche di comportamento e sul loro impatto sulle
prestazioni sportive, che sarà condotta dall'Inas, la Federazione internazionale sportiva delle persone con
disabilità intellettiva.
"L'innovazione che ogni progetto comporta - dice il direttore della Fondazione Agitos, Georg
Schlachtenberger - non può essere sottovalutata: quest'anno siamo stati letteralmente sopraffatti dal
numero e dalla qualità dei progetti che ci sono stati sottoposti, che dimostrano tutta l'umanità che esiste
all'interno del movimento paralimpico". (ska)
Come sta avvenendo ai Giochi Olimpici, anche il mondo paralimpico accoglie un piccolo gruppo di atleti
rifugiati o richiedenti asilo: gareggeranno sotto le insegne dell'Ipc, nel team degli atleti indipendenti.
Craven: "Uno squarcio aperto sulla condizione delle persone disabili colpite da guerre o catastro naturali"
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venerdì 12 agosto 2016
www.ilsole24ore.com
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-08-12/pa-nuova-dirigenza-25-agosto-nodo-e-clausola-salvaguardia-084046.shtml?
uuid=ADUwSq4
Pa, la nuova dirigenza il 25 agosto: il nodo è la clausola
di salvaguardia
Il 25 agosto arriverà in Consiglio dei ministri il decreto legislativo di riforma della dirigenza pubblica e nel
suo impianto dovrebbe recepire tutti i criteri di delega previsti (articolo 11 della legge 124/2025). Incarichi
a termine rinnovabili, previsione di collocamento in disponibilità nel caso non venisse assegnato un nuovo
ruolo dopo la scadenza del primo e possibile decadenza dal medesimo in caso di valutazioni negative.
Scompaiono poi le due fasce con l’istituzione di un ruolo unico per lo Stato (in cui rientrano tutti i dirigenti
delle amministrazioni statali, degli enti pubblici non economici nazionali, delle università e delle agenzie
governative), un ruolo unico per le regioni (in cui con uiranno anche i dirigenti della Asl ma non i medici) e
un ruolo unico degli enti locali (dove niscono anche i segretari comunali). Restano fuori dal ruolo unico i
soggetti con contratto in regime pubblico: i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e
procuratori dello Stato, il personale militare e delle Forze di polizia di Stato, il personale della carriera
diplomatica e della carriera prefettizia.
Non è ancora chiaro se il decreto conterrà una norma transitoria o di salvaguardia per gli organici attuali
ma sul fatto che verrà varato giovedì 25 agosto non ci sono più dubbi. Non solo perché siamo in scadenza
di delega ma anche perché questo passaggio, per la ministra Maria Anna Madia, è decisivo per aprire la
strada al rinnovo dei contratti e il varo del nuovo testo unico del pubblico impiego, previsto all’inizio del
prossimo anno.
Il 25 verranno approvati dal Consiglio anche i testi di riforma degli enti di ricerca, del Comitato paralimpico
e quello per la riforma delle Camere di commercio. A settembre seguirà il riordino di Aci e Pra e
successivamente arriveranno i decreti delegati di riforma dei ministeri e della Presidenza del Consiglio,
delle Prefetture e degli uf ci periferici delle amministrazioni centrali.
Tornando alle Camere di commercio, testo che ritorna dopo i rinvii di inizio anno, l’obiettivo confermato è di
passare dalle attuali 105 a non più di 60. Un taglio che produrrà una riduzione netta delle poltrone sia nei
Consigli che nelle giunte. Stando ai dati riportati nella relazione che accompagna lo schema del Dlgs si
passerà dagli attuali 3.000 a 1.600 consiglieri. Inoltre l’incarico non sarà retribuito. Per le giunte i
componenti saranno 5 o 7 a seconda dell’appartenenza delle Camere di commercio a una delle due nuove
fasce (prima erano tre) una sopra le 80.000 imprese e un’altra sotto questa soglia. Il numero delle attuali
giunte, nella loro misura massima, nel limite di un terzo dei componenti del consiglio, è pari a 11
componenti.
Entro 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo, sarà Unioncamere a trasmettere al ministero
dello Sviluppo economico la proposta di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali per portarle da
105 a 60.
Con la riorganizzazione degli enti camerali si dovrà procedere a una distribuzione del personale dipendente
delle Camere di commercio, con possibilità di realizzare processi di mobilità tra le stesse camere, e
dovranno essere ssati i criteri per individuare il personale soggetto alla mobilità, nonché l’eventuale
personale in esubero non ricollocabile tra le camere di commercio.
Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario
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Pag. 21
DATA
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Con la riorganizzazione degli enti camerali si dovrà procedere a una distribuzione del personale dipendente
venerdì 12 agosto 2016
delle Camere di commercio, con possibilità di realizzare processi di mobilità tra le stesse camere, e
www.ilsole24ore.com
dovranno essere ssati i criteri per individuare il personale soggetto alla mobilità, nonché l’eventuale
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-08-12/pa-nuova-dirigenza-25-agosto-nodo-e-clausola-salvaguardia-084046.shtml?
personale in esubero non ricollocabile tra le camere di commercio.
uuid=ADUwSq4
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venerdì 12 agosto 2016
www.federvela.it
http://www.federvela.it/news/nazionale-open-24mr-porto-san-giorgio-dall1-al-4-settembre
NAZIONALE OPEN 2.4mR a Porto San Giorgio dall'1 al 4
settembre
E’ a buon punto l’organizzazione della 25ma edizione del Campionato Nazionale di Classe 2.4mr, valida
come X edizione del Trofeo Sandro Ricci – Trofeo Rotary Club di Fermo, che si svolgerà dal 1 al 4
Settembre. Iniziativa realizzata dalla Associazione Sportiva Dilettantistica - Liberi Nel Vento in
collaborazione con la Lega Navale di Porto San Giorgio ed appoggiata dalla Camera di Commercio di
Fermo, Rotary Club di Fermo, I.N.A.I.L. Direzione Regionale Marche. Evento sportivo che vedrà la
partecipazione dei più forti timonieri di tutta Italia che giungeranno a Porto San Giorgio per contendersi gli
ambiti Trofei. Il 3 Settembre, in collaborazione con INAIL Marche e Comitato Paralimpico Marche si
svolgerà una giornata di promozione dello sport paralimpico.
L’attività sportiva e sociale della A.s.d. Liberi nel Vento è realizzata grazie alla vicinanza delle
Amministrazioni locali e dalle Aziende che credono e sostengono le nalità associative: il Mare e le Sue
emozioni per tutti. Di cuore ringraziamo gli Amministratori di: Sollini Accessori Calzature, Fondazione
Cassa di Risparmio di Fermo, Inail, Camera di Commercio di Fermo, Soletti cio Biccirè, Farmacia Michele
Pompei, Triride Italia Srl, Solgas Fermo, Danhera, Vega Lift Stile Srl, Rotary Club di Fermo, Quota CS Sport,
NewGedam, Porto Turistico Marina di Porto San Giorgio Spa, Lega Navale di Porto San Giorgio, Centro
Servizi per il Volontariato delle Marche.
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venerdì 12 agosto 2016
www.informazione.tv
http://www.informazione.tv/it/sport/art/63034-liberi-nel-vento-da-porto-san-giorgio-a-como-e-ritorno-per-nuove-avventure-in-mare/
Liberi nel Vento da Porto San Giorgio a Como. E ritorno
per nuove avventure in mare
Domenica 14 agosto nelle acque sangiorgesi la partenza della 25 esima edizione del Campionato
nazionale di classe amr, dopo l'entusiasmante prova alla Regata nazionale di Dervio
Giorgio Piccioni (foto) guadagna un ottimo secondo posto alla Regata nazionale di Dervio sul lago di
Como. L'atleta del team sangiorgese ottiene il buon risultato a meno di un mese dall'entusiasmante
iniziativa dei corsi di vela per grandi disabilità organizzata da Liberi nel Vento.
Alla trasferta molto impegnativa l'associazione sangiorgese ha partecipato con ben sei equipaggi e
altrettante imbarcazioni.
Per vederli di nuovo all'opera qui da noi, basterà aspettare questa domenica, giorno di avvio della quarta
prova del Campionato Zonale classe 2.4me e FJ valido per Trofeo Sollini Accessori Calzature 2016, che si
concluderà con la regata del 18 settembre, valida come quinta ed ultima prova.
A buon punto anche l’organizzazione della 25ma edizione del Campionato Nazionale di Classe 2.4mr, valida
come X e del Trofeo Sandro Ricci – Trofeo Rotary Club di Fermo, che si svolgerà dall'1 al 4 settembre.
Quest'ultima iniziativa è realizzata in collaborazione con la Lega Navale di Porto San Giorgio e appoggiata
dalla Camera di Commercio e il Rotary Club di Fermo, più la Direzione Regionale Marche del'Inail.
L'evento sportivo vedrà la partecipazione dei più forti timonieri di tutta Italia che giungeranno a Porto San
Giorgio per contendersi gli ambiti Trofei.
Il 3 settembre, in collaborazione con Inail e Comitato Paralimpico Marche, si svolgerà una giornata di
promozione dello sport paralimpico.
“L’attività sportiva e sociale della Asd Liberi nel Vento -scrivono gli organizzatori - è realizzata grazie alla
vicinanza delle amministrazioni locali e dalle aziende che credono e sostengono le nalità associative: il
mare e le sue emozioni per tutti. Di cuore ringraziamo gli Amministratori di: Sollini Accessori Calzature,
Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Inail, Camera di Commercio di Fermo, Soletti cio Biccirè,
Farmacia Michele Pompei, Triride Italia Srl, Solgas Fermo, Danhera, Vega Lift Stile Srl, Rotary Club di Fermo,
Quota CS Sport, NewGedam, Porto Turistico Marina di Porto San Giorgio Spa, Lega Navale di Porto San
Giorgio, Centro Servizi per il Volontariato delle Marche”.
Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario
CIP WEB
Pag. 24
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venerdì 12 agosto 2016
informazione.tv
http://informazione.tv/it/sport/art/63034-liberi-nel-vento-da-porto-san-giorgio-a-como-e-ritorno-per-nuove-avventure-in-mare/
Liberi nel Vento da Porto San Giorgio a Como. E ritorno
per nuove avventure in mare
Domenica 14 agosto nelle acque sangiorgesi la partenza della 25 esima edizione del Campionato
nazionale di classe amr, dopo l'entusiasmante prova alla Regata nazionale di Dervio
Giorgio Piccioni (foto) guadagna un ottimo secondo posto alla Regata nazionale di Dervio sul lago di
Como. L'atleta del team sangiorgese ottiene il buon risultato a meno di un mese dall'entusiasmante
iniziativa dei corsi di vela per grandi disabilità organizzata da Liberi nel Vento.
Alla trasferta molto impegnativa l'associazione sangiorgese ha partecipato con ben sei equipaggi e
altrettante imbarcazioni.
Per vederli di nuovo all'opera qui da noi, basterà aspettare questa domenica, giorno di avvio della quarta
prova del Campionato Zonale classe 2.4me e FJ valido per Trofeo Sollini Accessori Calzature 2016, che si
concluderà con la regata del 18 settembre, valida come quinta ed ultima prova.
A buon punto anche l’organizzazione della 25ma edizione del Campionato Nazionale di Classe 2.4mr, valida
come X e del Trofeo Sandro Ricci – Trofeo Rotary Club di Fermo, che si svolgerà dall'1 al 4 settembre.
Quest'ultima iniziativa è realizzata in collaborazione con la Lega Navale di Porto San Giorgio e appoggiata
dalla Camera di Commercio e il Rotary Club di Fermo, più la Direzione Regionale Marche del'Inail.
L'evento sportivo vedrà la partecipazione dei più forti timonieri di tutta Italia che giungeranno a Porto San
Giorgio per contendersi gli ambiti Trofei.
Il 3 settembre, in collaborazione con Inail e Comitato Paralimpico Marche, si svolgerà una giornata di
promozione dello sport paralimpico.
“L’attività sportiva e sociale della Asd Liberi nel Vento -scrivono gli organizzatori - è realizzata grazie alla
vicinanza delle amministrazioni locali e dalle aziende che credono e sostengono le nalità associative: il
mare e le sue emozioni per tutti. Di cuore ringraziamo gli Amministratori di: Sollini Accessori Calzature,
Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Inail, Camera di Commercio di Fermo, Soletti cio Biccirè,
Farmacia Michele Pompei, Triride Italia Srl, Solgas Fermo, Danhera, Vega Lift Stile Srl, Rotary Club di Fermo,
Quota CS Sport, NewGedam, Porto Turistico Marina di Porto San Giorgio Spa, Lega Navale di Porto San
Giorgio, Centro Servizi per il Volontariato delle Marche”.
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DATA
SITO WEB
INDIRIZZO
venerdì 12 agosto 2016
www.russologia.com
http://www.russologia.com/?id=aXQuc3B1dG5pa25ld3MuY29t%2fmondo%2f20160812%2f3262022%2fpetizione-imola-oggiparalimpiadi.html
Dall' Italia una petizione per riammettere la Russia alle
Paralimpiadi
La decisione del Comitato Paralimpico Internazionale di squali care la nazionale russa dalle Paralimpiadi
di Rio 2016 ha scatenato l'appoggio della rete a favore degli atleti paralimpici russi. Il sito Imolaoggi.it ha
lanciato una petizione online, indirizzata al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna, per chiedere la
riammissione della rappresentativa russa alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro.
La guerra fredda, spesso autolesionista, dell'Occidente contro la Russia ha molti risvolti, fra cui alcuni
veramente disgustosi perché almeno lo sport dovrebbe essere tenuto fuori dall'odio, dalla guerra
economica e dal luridume della politica internazionale. Il 7 agosto infatti, il Cpi (Comitato paralimpico
internazionale) ha annunciato la sospensione della Russia per escluderla de facto dai prossimi Giochi
Paralimpici di Rio de Janeiro, compiendo il passo che il Cio si è ri utato di fare per Rio 2016. — si legge nel
testo di presentazione della petizione.
I Giochi Paralimpici sono in programma a Rio de Janeiro dal 7 al 18 settembre. La Russia avrebbe dovuto
portare 267 atleti in 18 discipline.
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