Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
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Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
Rassegna Stampa Sabato 13 agosto 2016 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende 20129 Milano – Via Mameli, 11 Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587 [email protected] Rassegna del 13 agosto 2016 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Italia Oggi 17 Rio 2016, olimpiadi green Avvenire 11 Un campione dei fornelli per gli ultimi del mondo Alberto Caprotti 2 Corriere Della Sera (bs) 1, 9 I sogni di marco e marta in partenza per i giochi Eletta Flocchini 5 Il Giorno Lecco-como 17 Dolfin a rio la stella della briantea a caccia di medaglie La Citta Di Salerno 30 Impianti sportivi, il comune li rivuole La Gazzetta Di Bari 40 Nuoto, trisome game tre medaglie per oresta 9 La Provincia Di Frosinone Madre 34 Bove continua a stupire 10 1, 8, Olimpiadi, almeno c'è lo sport 11 Madre 13 La storia di ferdinando acerbi 17 La quarta prova di vela del campionato zonale 18 Corriere Adriatico Fermo 41 1 7 F. Piccolo 8 CIP WEB Superabile 19 Web SuperAbile INAIL, Paralimpiadi 2016 - Dall'America all'Oceania, ecco come cresce lo sport paralimpico Pa, la nuova dirigenza il 25 agosto: il nodo è la clausola di salvaguardia Davide Colombo E Marco Mobili 21 Federvela.it Web NAZIONALE OPEN 2.4mR a Porto San Giorgio dall'1 al 4 settembre News Del 23 Informazione.tv Web Liberi nel Vento da Porto San Giorgio a Como. E ritorno per nuove avventure in mare 24 Informazione.tv Web Liberi nel Vento da Porto San Giorgio a Como. E ritorno per nuove avventure in mare 25 Russologia.com Web Dall' Italia una petizione per riammettere la Russia alle Paralimpiadi Superabile.it Web Ilsole24ore.com 2016 Http//www.russologia. com/ 26 Rio 2016, Olimpiadi green Le Olimpìadi di Rio con prodotti green: la pista del velodromo olimpico e la facciata del golf club, oltre a 185 podi olimpici e 191 paralimpici. Poi 5.130 cofanetti in legno per le medaglie, 7,5 milioni di biglietti per gli eventi e tanto altro. Sono solo alcuni dei prodotti in legno e carta provenienti da gestione forestale responsabile Fsc (Forest stewardship council, l'organismo che sovrintende al sistema di certificazione a livello internazionale) impiegati per i giochi in Brasile. «Rio 2016 diventa così un appuntamento fondamentale non solo per sottolineare l'importanza del patrimonio forestale e della sua buona gestione, ma anche per spingere le persone verso acquisti più responsabili, al fine di contribuire alla conservazione delle foreste per le generazioni future», ha spiegato il direttore di Fsc Italia Diego Florian. Grazie alla certificazione Fsc, le aziende si impegnano ad acquistare e vendere prodotti a base di legno provenienti da fonti responsabili. T\itti i prodotti che portano questo marchio provengono infatti da foreste gestite secondo rigorosi criteri ambientali, sociali ed economici. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 1 Il reportage Grazie al famoso cuoco italiano è stata inaugurata nel centro storico di Rio una mensa gratuita per i disperati delle favelas che si serve dello stesso cibo prodotto per il Villaggio «Non sprechiamo nulla Anche gli avanzi hanno la loro nobiltà se li sai usare Ho promesso a mia madre che avrei usato la mia fama per rendere visibile l'invisibile: questo è il modo migliore per farlo» Un campione dei fornelli per gli ultimi del mondo Lo chefBottura dirige il RefettoRio per i poveri ALBERTO CAPROTTI INVIATO A RIO DE JANEIRO na mensa per gli ultimi del pianeta, dove a cucinare è il primo del mondo. I Giochi possono servire anche a questo. Ribaltano le coscienze, apparecchiano tavole mai viste. Perché se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto. Massimo Bottura ha i capelli spettinati: lievemente spiritato, molto indaffarato. Fa entrare solo chi non ha nulla, lascia fuori le domande: «Scusate ma non ho tempo per parlare: ho settanta ospiti a cena stasera, c'è da fare qui...». L'indirizzo è Rua Lapa 108, e non è semplice trovarlo nell'antichissimo Barrio tra Santa Teresa e Lagoa. Non è una favela, ma la povertà e il disagio li annusi ad ogni angolo. È qui, vicino al centro storico dove Rio è nata, che Massimo Bottura con la sua associazione benefica Food Soul e la brasiliana Gastronomica di David Hertz e Alexandra Forbes hanno portato il "RefettoRio". In pratica la versione olimpica del Refettorio Ambrosiano, che lo scorso anno ha riscosso grande successo in occasione di Expo a Milano. Bottura, lo chef modene- U se che ha portato la sua Osteria Francescana in cima al mondo (è il ristorante in testa dell'ultima classifica 50 World Best), ha sposato con entusiasmo questo progetto a metà tra altruismo e operazione culturale. «Il sindaco di Rio ci ha messo disposizione uno spazio vuoto in una via che è davvero la sintesi dello spirito di questa città - spiega Bottura -. Quando sono arrivato, all'inizio d'agosto c'era un cantiere aperto. In pochi giorni, lavorando anche di notte, abbiamo fatto un miracolo. Ho avuto tanto, so che è arrivato il momento di restituire qualcosa...». Combattere lo spreco alimentare, questo è il messaggio. Perfetto contrasto in un'Olimpiade che accentua le diseguaglianze e sembra avere tempo solo per medaglie che brillano sul petto ma non nella pancia. Lo scopo dell'operazione è cucinare ai poveri delle favelas con i prodotti messi a disposizione dalle aziende di ristoro che lavorano nel villaggio Olimpico. Non utilizzando gli scarti della mensa degli atleti, come qualcuno ha scritto, ma lo stesso cibo prodotto dal catering incaricato per rifornire il Villaggio, «perché io - sottolinea Bottura - lavoro solo con le eccellenze. Non spre- COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 2 cheremo nulla, questo è certo: anche gli avanzi hanno la loro nobiltà se li sai utilizzare». Il RefettoRio è aperto di sera: se un pasto all'Osteria Francescana - il ristorante super-stellato di Bottura a Modena - può costare fino a seicento euro, qui si mangia gratis ovviamente, ma entra solo chi vive in uno stato di «vulnerabilità sociale», indirizzato qui da alcune tra le molte associazioni che lavorano per chi non ha nulla. Rio de Janeiro in questo è la capitale del mondo. L'unico posto dove i disperati stanno vicino al cielo, e guardano i ricchi dall'alto delle favelas aggrappate alle colline. Non esiste un censimento attendibile, ma tre delle mense popolali che prima delle Olimpiadi garantivano pasti caldi a quarantamila persone al giorno, hanno chiuso nei giorni scorsi. E altre dodici lo stanno facendo in queste ore, per mancanza di fondi. I gestori spiegano che sono in attesa da sedici mesi del pagamento degli arretrati per il servizio che prestano da parte dell'amministrazione di Rio, e non riescono più ad andare avanti. La Home Bread, che serviva oltre settemila pasti al giorno, è stata la prima a comunicare all'assessorato ai servizi sociali che non avrebbe potuto riaprire le sue porte. L'Olimpiade ha succhiato soldi al governo centrale ma la drammatica crisi economica del Paese ha imposto scelte poco virtuose, tagliando sovvenzioni a tutto e iniziando da quelle destinate agli ultimi. Anche per questo il RefettoRio Gasttomotiva di Rua Lapa sembra una piccola oasi di speranza. «È un progetto culturale, non di carità - spiega Bottura-: se cambiano il nostro modo di pensare, siamo in grado di dar vita a una nuova tradizione. Qui nessuno spreca e nessuno guarda: se vuoi entrare ti devi rimboccare le maniche e metterti a servire ai tavoli». In questi giorni, molti cuochi famosi a turno gli stanno dando una mano in cucina: i francesi Alain Ducasse e Claude Troisgros, lo spagnolo Andoni Aduriz, i brasiliani Alex Atala, Felipe Bronze, Roberta Sudbrack e Rafa Costa e Silva, tta gli altri. Ognuno di loro cucinerà per un giorno, definendo il menù in base ai prodotti arrivati. Il terreno su cui sorge il locale è stato messo a disposizione dal comune di Rio per dieci anni: dopo i Giochi e le Paraolimpiadi di settembre, non smobiliterà. Funzionerà come scuola di cucina aperta al pubblico all'ora di pranzo, in base al modulo «paghi il pranzo e offri la cena a qualcuno che ha bisogno». Il progetto sarà seguito da iniziative simili nel 2017 a Los Angeles, New York e Montreal, sempre sotto l'ispirazione dello chef italiano. <Anni fa - dice Bottura prima di tornare a chiudersi nel RefettoRio - ho promesso a mia madre che avrei usato la mia fama per rendere visibile l'invisibile: questo è il modo migliore per fallo». A TAVOLA A sinistra, lo chef Massimo Bottura alla cena inaugurale della mensa. Sopra, due immagini della struttura allestita per i più poveri nell'antichissimo Barrio tra Santa Teresa e Lagoa COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 3 v f i ìt COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 4 ALLE PARALIMPIADI Giulia e Marco verso il Brasile di Eletta Flocchini Obiettivo medaglia, naturalmente. Sfumata per un soffio a Londra quattro anni fa, Marco Gualandris e Marta Zanetti il 30 agosto partiranno per Rio de Janeiro per tornare campioni olimpici di vela. Talento Guido Gallinaro, 16 anni a pagina 9 Paralimpiadi I sogni di Marco e Marta in partenza per i Giochi Si giocheranno tutto in poche ore. La fatica, i sacrifici, gli allenamenti sul Garda, i viaggi in treno da Trieste di Marta, i colpi delle onde sulla barca, il sole che brucia sulla fronte di Marco. Alle Paralimpiadi il background dell'equipaggio sarà il punto di partenza per affrontare 11 prove in 6 giorni e portarsi la medaglia a casa. Passata Londra 2012 a un soffio dal podio, Marco Gualandris e Marta Zanetti il 30 agosto partiranno per Rio de Janeiro con la speranza di tornare campioni olimpionici. E per il timoniere e prodiere, allenati da Filippo Togni, sarà l'occasione per dimostrare che i gentlemen della vela (come vengono soprannominati) possono vincere, oltre che con l'eleganza, anche con la determinazione e il coraggio. In questi giorni il team olimpionico del gruppo sportivo Fiamme Gialle si trova a Lovere, sul lago d'Iseo, dove l'associazione Disvela, in collaborazione con l'associazione velica Avas, ha organizzato il «Lovere Saling Camp», un meeting di vela rivolto a velisti paralimpici della Classe Velica 2.4. Per Marco Gualandris è un ritorno a casa: il velista bergamasco sul lago d'Iseo è cresciuto sportivamente e qui ha scoperto la passione per la vela: «Ho iniziato 12 anni fa a praticare questo sport. A causa della mia disabilità non posso fare molte cose. Ma lo sport rappresenta una grande opportunità di autonomia e fiducia per chi come me si muove su una carrozzina». Anche Marta, che vive una disabilità più lieve di Marco, nello sport ha trovato nuovi stimoli: «La vela è una sfida. E io ho deciso di affrontarla fino alla fine». L'appuntamento fatidico sarà fra pochi giorni. In Brasile. Undici imbarcazioni con equipaggio doppio si affronteranno in altrettante regate a flotta. «Speriamo di trovare un vento leggero e poi ci giocheremo le nostre carte — spiega Marco Gualandris —visto che a Londra, con tre mondiali vinti, speravamo di conquistare la vittoria. Ma la medaglia olimpica ci manca e questa volta anche la fortuna potrebbe esserci d'aiuto». Ad allenare l'equipaggio nazionale di vela, il tecnico federale Filippo Togni: «I cinque cerchi sono il sogno di ogni atleta. Spero che ce la faremo. Marco e Marta sono persone molto diverse, ma abbiamo trovato la trama giusta. Dovremo solo far attenzione alle condizioni di pulizia dell'acqua, perché COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 5 potrebbero esserci dei problemi. Ma i ragazzi sono determinati». Ancora qualche giorno di allenamento fra il lago d'Iseo e il Garda, poi la preparazione si concluderà a Rio, dove l'equipaggio potrà esercitarsi qualche giorno prima di entrare in gara: «Ci chiamano gentlemen — spiega Marta Zanetti — perché in acqua siamo sobri, pacati. Anzi, ci dicono: voi due siete troppo buoni. Quindi questa volta dovremo essere più agguerriti. Siamo pronti? Non si è mai davvero pronti per un appuntamento come questo. Me ne renderò conto davvero quando saremo là. Ancora non mi sembra vero: sarà un'emozione incredibile. Mi auguro di vincere, ma soprattutto di vivere un'esperienza che porteremo nel cuore tutta la vita». Eletta Flocchini © RIPRODUZIONE RISERVATA COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 6 DOLFIN A RIO La stella della Briantea a caccia di medaglie Il racconto «Lo devo alla mia famiglia e a chi mi è stato sempre vicino» ni fa, ho un occhio diverso e sono più attento a certe dinamiche». Lorenzo Pardini • Cantù In che gare sarà impegnato? APPARE TRANQUILLO e pacato, volto disteso avvolto nei capelli corti neri, sorriso sempre pronto a sbocciare. Marco Dolfin, ortopedico torinese paraplegico per un incidente in moto e stella del nuoto della Briantea 84 Cantù, tra meno di un mese sarà alle Paralimpiadi di Rio 2016 per difendere i colori azzurri. Dolfin come va la preparazione? «Molto bene. Da luglio ho intensificato la preparazione perché sono riuscito ad avere una pausa dal lavoro grazie alle ferie e all'aspettativa. Faccio circa 12 allenamenti a settimana, dal lunedì al sabato, in prevalenza in piscina, ma curo anche la palestra. Continuerò così circa fino al raduno di Ostia del 18 agosto, per poi iniziare a scaricare». «Nei 100 rana, 50 e 400 stile libero, e 200 misti. 1100 rana saranno il mio cavallo di battaglia. In questa gara ho vinto il bronzo agli Europei a maggio. Inoltre il mio personale, l'38"42, mi colloca all'ottavo posto assoluto del ranking mondiale e mi fa ben sperare». A chi dedicherebbe un'eventuale medaqlia? «A tutti quelli che mi sono stati vicini. In primis la mia famiglia: a mia moglie Samanta, ai miei gemelli, oltre al mio allenatore Allesandro Pezzani». Lei è di Torino, ma è tesserato per Cantù. Come mai? «Ci siamo conosciuti per caso ai Campionati Italiani del 2013. Mi trovo molto bene con la Briantea 84. Per gli allenamenti Alessandro me li lascia e ogni due settimane vengo a Cantù ad allenarmi, anche se ultimamente sta venendo Alessandro qui da me a seguirmi». Dopo il suo incidente, il nuoto è stata la luce? «Mi ha aiutato tanto. Dal punto di vista riabilitativo perché mi tiene lontano dalla carrozzina. Quando mi alleno in acqua, sto bene con la schiena e mi sento meglio. Inoltre mi ha aiutato tanto anche dal punto di vista mentale». Lorenzo Pardini Le sta seguendo le Olimpiadi? «Tra una pausa e l'altra dall'allenamento, ho sempre un occhio per la tv. Sto iniziando ad assimilare, ad ambientarmi, a studiare la piscina di gara. La tensione non la sento ancora, ma è normale che con il passare del tempo e avvicinandomi alle gare, crescerà. E' logico che rispetto a quattro an- I N P I S C I N A Marco Dolfin, medico torinese della Briantea 84 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 7 Impianti sportivi, il Comune li rivuole Stop alle trattative con le società morose: dovranno restituire le chiavi. E il basket in carrozzina ora rischia di scomparire Dopo il palazzetto Schiavo, il Comune vuole riprendersi tutte le strutture gestite da associazioni e privati sulla base di convenzioni scadute e che da tempo non versano i canoni di fitto. Diverse settimane di incontri non sono state sufficienti per trovare accordi coi gestori di impianti e palestre di proprietà del Comune. L'amministrazione ha deciso di rompere gli indugi, interrompendo le trattative e chiedendo la restituzione delle strutture. L'elenco delle strutture. 11 Comune riprenderà possesso del bocciodromo di via Adige, della palestra "Don Puglisi" del quartiere Belvedere e del palazzetto "Zauli" di via Don Minzoni. Per quanto riguarda il bocciodromo, la convenzione è scaduta il 23 gennaio 2013. La società dovrebbe versare 2.400 euro l'anno. Nel 2015, al Comune non è arrivato neanche un euro. La palestra "Don Puglisi" è utilizzata dall'Asd Volley Club Battipaglia ad un canone annuo di 6.500 euro. Soldi che il Comune non ha visto nel 2015, stando alla relazione della dirigente Anna Pannullo. La conven- /F663 PB63LADV ritrova senza campo per il prossimo campionato di basket in carrozzina - fa sapere Spinelli - Non essendoci strutture disponibili a Battipaglia, il team affida le sue speranze di continuare la sua gloriosa storia fuori dalla città nativa». «Dire di essere deluso è riduttivo - aggiunge Spinelli confidiamo nell'amministrazione Francese affinché riesca a fare un miracolo, ma a Battipaglia per lo sport da anni non esiste nemmeno l'ordinaria amministrazione: l'ente è in contenzioso con tutte le associazioni che hanno gestito gli impianti, segno che qualcosa non ha funzionato. Anche noi della Crazy Ghosts abbiamo dovuto affidale ai legali la vicenda del PalaZauli. Riteniamo di essere in credito col Comune. Sono rassegnato è ho preannunciato agli atleti che il zione è scaduta il 12 luglio 2015. Per il palazzetto "Zauli", la convenzione tra il Comune e l'Asd Crazy Ghosts, stipulata nel febbraio 2012 con decorrenza luglio 2010, è scaduta il 12 luglio 2015. E lo scorso anno nelle casse non è entrato un centesimo dei 6.100 euro concordati. Atleti basket in carrozzina senza "casa". La vicenda della Crazy Ghosts sta mettendo a rischio l'esistenza stessa dell'associazione. Il presidente Vincenzo Spinelli ritiene di essere in credito (e non in debito) col Comune ed ha avviato un contenzioso con l'ente. Gli atleti del basket in carrozzina si allenavano da qualche mese al palaSchiavo con l'appoggio dell'associazione Tusciania che ne deteneva l'utilizzo fino alla consegna delle chiavi, due giorni fa. Entro il 30 agosto, la Crazy Ghosts - unica realtà in regione Campania di tale disciplina - dovrebbe formalizzare di Francesco Piccolo 30 agosto, giorno ultimo per formalizzare la partecipazione al torneo di serie B, anziché fare l'iscrizione potremmo essere costretti ad annunciare lo scioglimento del sodalizio. Invito tutti i sindaci della provincia che hanno uno spazio adatto a darci una mano, altrimenti sarà la nostra fine». la partecipazione al campionato di serie B, ma non esiste alcuna struttura disponibile a Battipaglia. «Dopo la comunicazione della Tusciania di voler riconsegnare le chiavi del PalaSchiavo, la Crazy Ghosts si J pB63ftT ' La Crazy Ghosts non ha più una casa: la società di basket in carrozzina rischia di scomparire La sindaca Cecilia Francese COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 8 Sindrome di Down Nuoto, Trisome Game tre medaglie per Oresta • GIOVINAZZO. Tre è il numero perfetto per Italo Oresta. Tre è il numero delle medaglie del nuotatore di Palo del Colle, che si allena a Giovinazzo alla Netium con il suo club Gargano 2000, conquistate alla prima edizione mondiale del Trisome Game di nuoto (voluto dalla Federazione nazionale della disabilità intellettiva relazionale) svolto a Firenze per ragazzi con sindrome di down: per il pigliatutto Italo sono arrivati un argento nei 1.500 e due bronzi nei 400 e 800. Oresta ha sempre viziato i suoi concittadini e tutti i fan con medaglie da appendere al collo e spesso color oro, e infatti l'entourage si aspettava una prestazione di livello per il forte atleta di Palo del Colle: nulla da rimproverare a Italo visto che a livello nazionale detiene tutti i primati per le distanze 200,400,800 e 1500. Adesso è tempo di vacanze: tra un mese si riprenderà con gli allenamenti. In questa edizione di Firenze hanno partecipato 30 nazioni e circa 500 atleti per nove discipline sportive: atletica, nuoto, nuoto sincronizzato, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, judo, calcio a 5, tennistavolo e tennis. [M.L.F.] COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 9 HANDBIKE / Il corridore di Arpino archivia con grandi risultati la terza parte di stagione Bove continua a stupire Il ciclista paralimpi' c o ciociaro Fabrizio Bove archivia alla grande la terza parte di stagione, iniziata con le vittorie a Parma, a Desenzano e a Campodoro nei campionati italiani per società dominando la propria categoria. Poi nella 4 A tappa del Giro d'Italia a Cesano Maderno non riesce a difendere la maglia rosa arrivando secondo dietro Diego Colombari del Gs Cuneo. A Pescantina nei campionati italiani per società domina la propria categoria. Dopodiché vince a Fossano la 5 A tappa del Giro d'Italia, mentre giunge secondo nella sesta frazione dopo che per 3 quarti di gara era in Fabrizio Bove vantaggio per la prima volta sia sulla maglia rosa che sul campione mondiale Mh3 Vittorio Podestà uno dei più forti atleti al mondo. Purtroppo un salto di catena ha compromesso la vittoria di Bove dopo una profonda preparazione sulle Dolomiti e sul Sestriere che «mi hanno permesso di primeggiare in Italia a livello assoluto. Adesso COMITATO ITALIANO PARALIMPICO solo Zanardi mi sta davanti», sostiene il corridore di Arpino. Altri risultati importanti sono arrivati a Forno di Sopra ai campionati italiani di società, mentre a Bardonecchia difende i colori dell'Italia nella prova finale nella Coppa Europa. Fabrizio arriva primo di categoria e secondo assoluto dietro il campione mondiale mh4 giungendo 2 sia nella cronometro che in linea. Primo atleta italiano a battere atleti che vanno ai Giochi paralimpici di Rio. A settembre ci saranno le ultime gare della stagione. Il 4 a Somma Lombarda, l ' i l circuitoa Monza ed il 18 ultima tappa a Baia Domizia. Pag. 10 v 1 è r il mensile della famir madre.it Intervista Carlo Verdone COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 11 A T T U A L I T À di Marta Perrini - foto Agf MADRE agosto COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 12 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 13 A T T U A L I T À M RIO20 1 6 r al 5 al 21 agosto, dopo quattro anni di attesa, si tiene a Rio de Janeiro la trentunesima edizione dei Giochi olimpici. Ogni Olimpiade è a suo modo un evento storico, ma quest'anno lo è doppiamente perché, per la prima volta nella storia, su decisione del Comitato olimpico (Ciò), tra i 205 Paesi partecipanti c'è una squadra formata da dieci rifugiati di diverse nazionalità, tra cui siriani, sudanesi e keniani. Secondo il presidente del Comitato, Thomas Bach, la squadra è «un simbolo di speranza che serve ad attirare l'attenzione di t u t t o il mondo sulla gravità della crisi dei migranti». Oltre a questa iniziativa, il Ciò ha deciso di far passare la torcia olimpica, accesa il 21 aprile scorso a Olimpia, nel campo profughi di Atene. La fiamma sta ultimando i 19.700 chilometri che la condurranno a Rio il 5 agosto, dove darà l'avvio a 304 gare per le 41 discipline e i 28 sport partecipanti (tra cui le new entry rugby e golf), in cui si confronteranno 10.500 atleti. Un ANELLI OLIMPICI evento di competizione, certo, ma da sempre anche una grande occasione di fratellanza, un modo per superare le barriere. Ma non è t u t t o : dal 7 al 18 settembre, sempre a Rio de Janeiro, si terranno i venticinquesimi Giochi paralimpici estivi, che quest'anno vantano 22 discipline, due in più (canoa e triathlon) rispetto alle precedenti edizioni, e 51 nazioni partecipanti. L'Italia mira a confermare le 28 medaglie vinte alle Paralimpiadi di Londra 2012, un bottino di t u t t o rispetto, con grandi favoriti gli atleti Alex Zanardi (ciclismo). Assunta Legnante (lancio del peso), Martina Caironi (100 metri di corsa). Per quanto riguarda le Olimpiadi, Giovanni Malagò, presidente del Coni, spera di vincere almeno lo stesso numero di medaglie conquistate quattro anni fa (a Londra furono 28, di cui otto d'oro), anche se proiezioni affidabili ci vedono tra i 20 e i 25 posti dal podio. Dei quasi 300 atleti azzurri, poco meno della metà sono donne: oltre alla arcinota Federica Pellegrini nel nuoto, portabandiera della nazionale italiana, si giocheranno una medaglia la tuffatrice Tania Cagnotto, Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca nel fioretto, Rossella Fiamingo nella spada. Nutriamo speranze anche per la vela, per il beach volley e per la pallanuoto rosa; ma anche per la ginnasta Vanessa Ferrari, le campionesse della ginnastica ritmica e la giovane Petra Zublasing (tiro a segno). Nel 1896, quando ripropose gli antichi giochi greci, Pierre eie Coubertin ideò anche i cinque anelli sulla bandiera, simbolo di fratellanza. Sono un richiamo ai cinque continenti: blu per l'Oceania, nero per l'Africa, rosso per le Americhe, verde per l'Europa e giallo per l'Asia. Per quanto riguarda gli uomini, confidiamo in Gregorio Paltrinieri per il nuoto, Nicolò Campriani per il tiro a segno, Gianmarco Tamberi per il salto in alto, nella squadra di fioretto, nel "Settebello" della pallanuoto, nell'evergreen Clemente Russo per il pugilato, nel ciclismo con Vincenzo Nibali. Insomma, Olimpiade e Paralimpiade sono due appuntamenti imperdibili, da seguire anche se non siamo degli appassionati, magari con i nostri figli, per dimostrare loro che cosa significhi cadere e rialzarsi, reagire, non darsi per vinti e non mollare, dotandosi di pazienza, costanza, impegno e imparando a sacrificarsi. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 14 Un'occasione per riflettere sullo sport, fondamentale non solo per mantenere il corpo in buona salute e per crescere i nostri figli nel modo più sano, ma anche per l'enorme valenza educativa, per la capacità di veicolare ai più giovani i valori importanti della vita. Cosa insegna lo sport? Con Andrea Zorzi, ex-pallavolista della Nazionale italiana, e con Giovanni Boniolo, professore di Scienze umane all'Università di Ferrara e di Monaco di Baviera, ex-cestista nonché autore di Le regole e il sudore. Divagazioni su sport e filosofia, vincitore del premio Coni 2014 come Miglior libro sullo sport, abbiamo discusso su quanto insegna lo sport, su come possa essere fondamentale in fase di crescita, non solo per la disciplina e il rispetto delle regole. «Da adolescente mi allenavo mentre i miei compagni andavano al mare», racconta Boniolo, «ma a 16 anni sono stato il più giovane giocatore a debuttare nella serie A di basket. Lo sport è la vita, non c'è differenza, e se t u vuoi arrivare ad alti livelli non hai vie di fuga, ma devi allenarti e impegnarti. Dagli allenamenti t u t t i i giorni lontano da casa, dove ritornavo per studiare e fare i compiti, non ho solo imparato il sacrificio, ma ho acquisito anche la capacità di organizzare il mio tempo e ho compreso che cosa siano il lavoro e la meritocrazia. Lo sport insegna che ciò che conta non è primeggiare, ma impegnarsi al massimo. Magari nello sport resterai sempre mediocre, ma fare il massimo ci insegna a diventare grandi nel vivere la vita quotidiana, a diventare una grande mamma o un grande papà, un grande maestro o un grande operaio». L'idea zen giapponese per la quale non devi necessariamente essere il numero uno, ma fare al meglio ciò che stai facendo - è fondamentale: «La vita non è un gioco», continua Boniolo, «e se vuoi conquistare qualcosa devi essere molto bravo, quindi lavorare molto. È proprio questo che ti insegna lo sport: la difesa, il sacrificio, la fatica e l'accettazione della sconfitta. Questo significa diventare più grandi, indipendentemente dalle scorciatoie, che sono per i deboli e gli sconfitti. Mi impegno e perdo, dov'è il problema?». Secondo Andrea Zorzi i due concetti chiave dello sport, passione e talento, sono stravolti nel mondo di oggi. «Si tende ad abusare delle parole», sostiene il due volte campione del Yusra Mardini e il Team refugees Ci saranno Rami Anis, 25 anni, nuotatore siriano rifugiato in Belgio, Yolande Mabika, 28 anni, judoka congolese, i sud-sudanesi Lokoro, Biel, Chienjiek, di 24,21 e 28 anni, per i 1500 e gli 800 metri di corsa, le loro connazionali Rose Lokonyen e Anjelina Lohalith, 23 e 21 anni, sempre per gli 800 e i 1500. Ci saranno lo judoka Misenga, 24 anni, congolese, e l'etiope Yonas Kinde (36 anni) correrà la maratona. Infine, c'è Yusra Mardini, 18enne siriana che un giorno ha nuotato per salvare la sua vita e quella di molti altri. «Eravamo in venti su quell'imbarcazione», racconta, «che navigava dalla costa turca a quella greca, e dopo mezzora il motore si è fermato. Allora io e mia sorella ci siamo tuffate e abbiamo iniziato a spingerla verso la Grecia perché c'erano persone che non sapevano nuotare e sarebbe stato vergognoso se fossero annegate. Era assurdo stare sedute a piangere, bisognava fare qualcosa». Una volta giunta a Lesbo, Yusra è riuscita ad arrivare in Germania nel 2015 e da allora si allena a Berlino. A Rio gareggerà nei 200 metri stile libero: «Voglio rappresentare il Team dei rifugiati», dice, «perché voglio mostrare a tutti che, dopo il dolore, arriva la calma. Nessuno deve abbandonare i propri sogni, ma cercare di fare ciò che vuole anche se pare impossìbile. Quando la guerra sarà finita io tornerò a casa e insegnerò a tutti quello che ho imparato qui». COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 15 M A T T U A L I T À R I O 2 0 1 6 Martina Caironì e Federica Pellegrini, le due portabandiera italiane. m o n d o , «e ci si d i m e n t i c a che la radice della parola " p a s s i o n e " è sofferenza, sacrificio e d o l o r e . Essere appassionati, avere passione, significa essere disposti a sacrificarsi sul serio. Il t a l e n t o , p o i , in Italia è considerato f o n d a m e n t a l e per avere successo nello sport e nella vita. Le realtà anglosassoni invece r i f l e t t o n o su persone che h a n n o a v u t o successo n o n o s t a n t e n o n a b b i a n o g r a n d i q u a l i t à . Il p r o b l e m a di chi ha capacità, a scuola o nello sport, è che le cose v e n g o n o bene con facilità, e si cresce sentendosi i m i g l i o r i . Il t a l e n t o n o n a b i t u a al sacrificio e, poiché l'asticella a un certo p u n t o Gli eventi da non perdere Il 5 e il 21 agosto, in diretta sui canali Rai, ci sono, rispettivamente, la cerimonia d'inaugurazione e quella di conclusione dei Giochi olimpici: due spettacoli unici per cui si parla di 4 mila comparse in costume e 3 mila chili di fuochi d'artificio. Per seguire Federica Pellegrini tenetevi liberi lunedì 8 e sabato 13 agosto, quando ci sarà la finale dei 400 metri e degli 800 metri stile libero di nuoto. Per le azzurre del fioretto basta la sera del 10 agosto, mentre cinque giorni dopo, a Ferragosto, la spettacolare finale dei 100 metri piani con Usain Bolt. si alza, il g i o v a n e d o t a t o spesso n o n sa f a r e la cosa più i m p o r t a n t e : sacrificarsi. Non serve a nulla pensare a che cosa ci manca, p i u t t o s t o d o v r e m m o fare del nostro m e g l i o nella c o n d i zione in cui siamo, che n o n è mai quella che v o r r e m m o : questo è anche il nostro c o m p i t o sulla t e r r a . D o b b i a m o uscire dall'idea f o l l e che solo gli e r o i e i vincenti d a n n o un senso alla l o r o vita. N o n è così». Imparare a fare del proprio meglio Faticare, impegnarsi e f a r e del p r o p r i o m e g l i o . Dice Zorzi: «Fare del p r o p r i o m e g l i o n o n v u o l dire vincere, né giocare bene. A v o l t e si fa del p r o p r i o m e g l i o f a c e n d o un b r u t t o a l l e n a m e n t o , se è il massimo che si p u ò . Lo sport insegna a n o n m o l l a r e m a i , a darci sempre d e n t r o senza usare alibi, cioè senza giustificare le p r o prie mancanze. La chiave è d o m a n d a r s i sempre se si è f a t t o t u t t o ciò che si poteva f a r e » . Lo sport ci aiuta a comunicare ai nostri f i g l i che, se n o n c'è una ricetta per vincere, ce n'è una per perdere: n o n f a r e il massimo f i n o in f o n d o . «Su questi aspetti», conclude Zorzi, «lo sport è un i n d u b b i o maestro di vita, ma presenta anche aspetti n e g a t i v i , come l'eccessiva c o m p e t i t i v i t à o il vedere il m o n d o un p o ' in " b i a n co e n e r o " , con la logica s c o n f i t t a - v i t t o r i a . M a una g r a n d e cosa che lo sport ti o b b l i g a a fare è relazionarti con la sconfitta, senza se e senza ma. Più cadi e più d i v e n t i f o r t e , così come nella vita: il nostro c o m p i t o di esseri u m a n i è a f f r o n t a r e gli ostacoli e le sconfitte e sapere andare avanti, o l t r e a t u t t o » . COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 16 INTERVISTA La storia di Ferdinando Acerbi L a storia di Ferdinando è una storia di grandi passioni e cadute, che parla della voglia di n o n mollare mai. Acerbi, classe 1965, f a n t i n o della nazionale azzurra con la quale ha g a r e g g i a t o ai M o n d i a l i e ha partecipato alle O l i m p i a d i , d o p o il ritiro dallo sport si è dedicato all'attività di skipper e istruttore subacqueo aprendo un diving in Egitto. Nel g e n n a i o 2004 un Boeing 737 precipita in mare nei pressi di Sharm-elSheik e Ferdinando partecipa alle operazioni di soccorso. In quei giorni di fatiche cede alle amichevoli pressioni di un g r u p p o di russi che ogni anno andavano in vacanza lì per immergersi con lui e una m a t t i n a , con poche ore di sonno alle spalle, li accompagna in mare. Q u a n d o r i e m e r g o n o dall'acqua manca un u o m o : Acerbi si immerge, lo trova in posizione statica a 80 metri di p r o f o n d i t à e lo porta in salvo il più in f r e t t a possibile, ma questo gli costa nove ore di camera iperbarica all'ospedale dove viene p o r t a t o urgentemente. La sera t o r n a a casa sulle sue gambe, ma la n o t t e c'è il crollo, con una diagnosi t r e m e n d a : tetraplegia, paralisi totale ai q u a t t r o arti. La sua vita si ribalta, ma lui non si scoraggia, nonostante la situazione sia m o l t o critica, le prospettive di rimettersi in piedi scarse e il lavoro riabilitativo m o l t o faticoso. «Sono f e r m a m e n t e c o n v i n t o che se non avessi avuto la f o r t u n a di ricevere l'educazione sportiva che mi ha permesso di ragionare in maniera diversa», racconta, «non avrei p o t u t o sopportare le sollecitazioni fisiche e morali a cui mi sono sottoposto». Dopo massacranti fisioterapie, con grande forza di volontà e contro ogni previsione medica, oggi Ferdinando conduce una vita pressoché normale, muove le braccia e cammina aiutandosi con un bastone. Da questo m o m e n t o la sua vita, invece di fermarsi, accelera. «Non p o t e n d o m i più mantenere con lo sport», prosegue, «mi sono b u t t a t o sulla tecnologia, che è diventata per me u n o strumento t a n t o utile q u a n t o un paio di occhiali, un bastone, una carrozzina. Così ho f o n d a t o Henable, una cooperativa che si p r e f i g g e di reinserire i disabili nel COMITATO ITALIANO PARALIMPICO m o n d o del lavoro attraverso la digitalità». Ma non è t u t t o . Circa un a n n o e mezzo fa Ferdinando si lascia convincere dalla figlia e dagli amici a t o r n a r e in sella. Prima per gioco. Poi, d o p o la chiamata della Federazione italiana, sul serio, t a l m e n t e sul serio da essersi qualificato per le Paralimpiadi di Rio. «Quando mi alleno mi chiedo sempre chi me lo fa fare, i dolori sono fortissimi e ho paura di f a r m i male. Ma allenandomi ritrovo il senso della vita e comunico anche agli altri che si può andare oltre facendo leva sulle proprie potenzialità», racconta. Il prossimo sogno? Una p i a t t a f o r m a internet dove gli atleti paralimpici e le loro f a m i g l i e possano farsi conoscere, perché manca un sistema organizzato attraverso il quale dare visibilità, p r o m u o v e r e e finanziare il m o v i m e n t o . L'intento è anche avvicinare i disabili allo sport - in Italia le persone mielolese al di sotto dei 30 anni sono più di 30 mila - e «comunicare a t u t t i la nostra storia dì " e r o i n o r m a l i " perché», sorride, «non siamo certo nati con la " d o t e " » . Pag. 17 La quarta prova di vela del campionato zonale Domani il Trofeo Sollini La regata conclusiva si terrà il 18 settembre LEGARE PORTO SAN GIORGIO Dopo l'entusiasmante iniziativa dei corsi di vela per grandi disabilità una positiva trasferta e un brillante risultato per la Liberi nel Vento sul Lago di Como in occasione della Regata Nazionale organizzata dalla Lega Navale di Milano. Dopo ben sei prove disputate il portacolori del team sangiovese si piazza al secondo posto in classifica generale ottenendo ben due primi in altrettante prove. Trasferta molto impegnativa dove la Liberi nel Vento ha partecipato con ben sei equipaggi ed altrettante imbarcazioni. Domani nelle acque antistantì Porto San Giorgio si svolgerà la quarta prova del Campionato Zonale classe 2.4me e FJ valido per Trofeo Sollini Accessori Calzature 2016 che si concluderà con la regata del 18 Settembre, valida come quinta ed ultima prova. E' a buon punto l'organizzazione della 25ma edizione del Campionato Nazionale di Classe 2.4mr, valida come X ed del Trofeo Sandro Ricci - Trofeo Rotary Club di Fermo, che si svolgerà dal 1 al 4 Settembre. Iniziativa realizzata in collaborazione con la Lega Navale di Porto San Giorgio e appoggiata dalla Camera di Commercio di Fermo, Rotary Club di Fermo, Iail direzione regionale Marche. Un evento sportivo che vedrà la partecipazione dei più forti timonieri di tutta Italia che giungeranno a Porto San Giorgio per contendersi gli ambiti Trofei. Il 3 Settembre, in collaborazione con Inail Marche e Comitato Paralimpico Marche si svolgerà una giornata di promozione dello sport paralimpico. L'attività sportiva e sociale della A.s.d. Liberi nel Vento è realizzata grazie alla vicinanza delle Amministrazioni locali e dalle Aziende che credono e sostengono le finalità associative. © RIPRODUZIONE RISERVATA COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 18 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 12 agosto 2016 www.superabile.it http://www.superabile.it/web/it/Paralimpiadi_2016/Tutte_le_notizie/info913635233.html Dall'America all'Oceania, ecco come cresce lo sport paralimpico Tutte le notizie Promossi dal Comitato internazionale, in corso 33 progetti in tutto il mondo per formare tecnici e e allenatori e avviare allo sport persone disabili: coinvolti anche profughi dal Medio Oriente e vittime del terremoto in Ecuador. Più carrozzine per il tennis in Africa, più donne in gara nei paesi asiatici ROMA - Uno dei risultati è la partecipazione di atleti paralimpici rifugiati o richiedenti asilo ai Giochi Paralimpici del prossimo mese di settembre: in realtà, però, l'azione del Comitato paralimpico internazionale (Ipc) per la promozione dello sport per persone con disabilità in tutto il mondo si spinge molto più in là. Una fondazione, un programma di sostegno globale che per il 2016 conta su un budget complessivo di 2,5 milioni di euro, decine e decine di progetti approvati e realizzati in ogni angolo del pianeta, da Capo Verde al Cile, passando per Benin, Grecia, Mongolia, Panama, Stati Uniti. Protagoniste le persone con disabilità, comprese quelle che sono rimaste vittime di guerre o di catastro naturali. Il braccio destro operativo del Comitato paralimpico internazionale è la Fondazione Agitos, lanciata a Londra 2012 con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone disabili nel mondo, incentivando l'attività sica e la pratica sportiva. Già nei primi due anni di attività - il 2013 e il 2014 - ha dato sostegno, secondo i dati resi noti dall'Ipc, a 115 mila persone raggiunte dai vari progetti, che poi si sono ulteriormente rafforzati nel 2015 e nel 2016. In tutto, sono stati 126 i progetti portati avanti nel corso del quadriennio. Quelli attualmente in corso, relativi all'edizione 2016, sono 33 e chiamano in causa 21 comitati paralimpici nazionali, due organizzazioni internazionali di sport per disabili, una organizzazione regionale e nove federazioni internazionali. I più impegnativi riguardano la proposta del Comitato paralimpico greco di lavorare con Serbia e Cipro per aiutare alcune delle migliaia di persone che hanno cercato rifugio in quei paesi, con un progetto di assistenza e di scoperta e avvicinamento allo sport paralimpico. Il progetto prevede di lavorare tra i profughi anche realizzando campi di allenamento sportivo che possano favorire la partecipazione di queste persone con disabilità a gare locali e nazionali. Altro progetto interessante quello gestito dal Comitato paralimpico ecuadoriano, che si concentrerà sulle persone che sono state colpite dal terremoto di magnitudo 7,8 che ha interessato il paese nello scorso mese di aprile: l'obiettivo è quello di individuare giovani atleti che poi potrebbero competere, a livello agonistico, ai Giochi Paralimpici Panamericani che si terranno a San Paolo del Brasile nel 2017. Fra gli altri, in Armenia il Comitato paralimpico locale attuerà un progetto di sensibilizzazione allo sport paralimpico con l'obiettivo di modi care la percezione della disabilità e dello sport per disabili a partire dalle scuole e dalle università; in Benin si andrà alla ricerca di talenti locali per avviarli allo sport; a Capo Verde si fornirà una formazione tecnica per allenatori, classi catori e funzionari tecnici della pallavolo sitting, interessando anche altri paesi della zona, Angola, Guinea Bissau, São Tomé e Principe, Mozambico. In Cile l'azione mira alla nascita e allo sviluppo di un gruppo di atleti paralimpici in tre discipline (atletica, nuoto e tennistavolo), mentre in Colombia si fornirà una formazione a metodi e tecniche di identi cazione dei talenti che interesserà anche personale proveniente da Perù, Ecuador e Cile. A Cuba si punta allo sviluppo tecnico di allenatori e atleti nella pallavolo sitting e nel goalball, mentre a El Salvador la promozione dello sport paralimpico si concentra su atletica, nuoto, tennis, tennistavolo e bocce. Campagne di sensibilizzazione e/o di ricerca talenti sono avviate in Malawi, Kazakistan, Perù, mentre in Oceania si promuove una sinergia comune fra cinque paesi: Tonga, Samoa, Vanuatu, Papa Nuova Guinea e Figi, con attenzione speci ca al tennistavolo. Sviluppo e formazione degli allenatori in Laos, Mongolia (bocce), Marocco (atletica), Panama (sollevamento pesi), Oman (atletica). Progetti anche in Europa: in Gran Bretagna si realizzerà un campo di allenamento per gli snowboarder oltredelche dalle terre britanniche, anche da Romania, Ucraina, Olanda, Norvegia e Polonia. Ritaglio Stampaprovenienti, Ad uso Esclusivo destinatario Proprio in Polonia si lavora ad un campo di allenamento per gli sciatori di fondo e biathlon e dei loro allenatori provenienti dai Paesi Bassi, Georgia,CIP Serbia e Croazia. In Slovenia azioni per promuovere lo WEB sviluppo di allenatori e atleti di sci alpino e snowboard provenienti da Polonia, Serbia, Bulgaria, Grecia, Pag. 19 promozione dello sport paralimpico si concentra su atletica, nuoto, tennis, tennistavolo e bocce. DATA SITO WEB INDIRIZZO Campagne di sensibilizzazione e/o di ricerca talenti sono avviate in Malawi, Kazakistan, Perù, mentre in venerdì 12 agosto 2016 Oceania si promuove una sinergia comune fra cinque paesi: Tonga, Samoa, Vanuatu, Papa Nuova Guinea e www.superabile.it Figi, con attenzione speci ca al tennistavolo. Sviluppo e formazione degli allenatori in Laos, Mongolia http://www.superabile.it/web/it/Paralimpiadi_2016/Tutte_le_notizie/info913635233.html (bocce), Marocco (atletica), Panama (sollevamento pesi), Oman (atletica). Progetti anche in Europa: in Gran Bretagna si realizzerà un campo di allenamento per gli snowboarder provenienti, oltre che dalle terre britanniche, anche da Romania, Ucraina, Olanda, Norvegia e Polonia. Proprio in Polonia si lavora ad un campo di allenamento per gli sciatori di fondo e biathlon e dei loro allenatori provenienti dai Paesi Bassi, Georgia, Serbia e Croazia. In Slovenia azioni per promuovere lo sviluppo di allenatori e atleti di sci alpino e snowboard provenienti da Polonia, Serbia, Bulgaria, Grecia, Romania e Slovenia. Oltreoceano, negli Stati Uniti d'America, spazio allo sviluppo del canottaggio per atleti e allenatori provenienti da diversi paesi della regione Americhe, con l'opportunità di cimentarsi anche nella handbike e nel paratriathlon. Numerosi anche i progetti studiati dalle singole federazioni sportive internazionali: particolarmente interessanti quello della Federazione internazionale di tennis, che prevede di aumentare la dotazione di carrozzine nel continente africano con l'intento di promuovere il tennis in carrozzina, e quello della Federazione internazionale di basket in carrozzina, che intende creare opportunità di formazione per favorire la presenza nelle competizioni di atlete di sesso femminile in Asia e Oceania. Da evidenziare anche, in un'ottica di allargamento dello sport paralimpico anche agli atleti con disabilità intellettive e relazionali, oggi ancora in fase embrionale, una ricerca sulle tecniche di comportamento e sul loro impatto sulle prestazioni sportive, che sarà condotta dall'Inas, la Federazione internazionale sportiva delle persone con disabilità intellettiva. "L'innovazione che ogni progetto comporta - dice il direttore della Fondazione Agitos, Georg Schlachtenberger - non può essere sottovalutata: quest'anno siamo stati letteralmente sopraffatti dal numero e dalla qualità dei progetti che ci sono stati sottoposti, che dimostrano tutta l'umanità che esiste all'interno del movimento paralimpico". (ska) Come sta avvenendo ai Giochi Olimpici, anche il mondo paralimpico accoglie un piccolo gruppo di atleti rifugiati o richiedenti asilo: gareggeranno sotto le insegne dell'Ipc, nel team degli atleti indipendenti. Craven: "Uno squarcio aperto sulla condizione delle persone disabili colpite da guerre o catastro naturali" Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 20 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 12 agosto 2016 www.ilsole24ore.com http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-08-12/pa-nuova-dirigenza-25-agosto-nodo-e-clausola-salvaguardia-084046.shtml? uuid=ADUwSq4 Pa, la nuova dirigenza il 25 agosto: il nodo è la clausola di salvaguardia Il 25 agosto arriverà in Consiglio dei ministri il decreto legislativo di riforma della dirigenza pubblica e nel suo impianto dovrebbe recepire tutti i criteri di delega previsti (articolo 11 della legge 124/2025). Incarichi a termine rinnovabili, previsione di collocamento in disponibilità nel caso non venisse assegnato un nuovo ruolo dopo la scadenza del primo e possibile decadenza dal medesimo in caso di valutazioni negative. Scompaiono poi le due fasce con l’istituzione di un ruolo unico per lo Stato (in cui rientrano tutti i dirigenti delle amministrazioni statali, degli enti pubblici non economici nazionali, delle università e delle agenzie governative), un ruolo unico per le regioni (in cui con uiranno anche i dirigenti della Asl ma non i medici) e un ruolo unico degli enti locali (dove niscono anche i segretari comunali). Restano fuori dal ruolo unico i soggetti con contratto in regime pubblico: i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato, il personale militare e delle Forze di polizia di Stato, il personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia. Non è ancora chiaro se il decreto conterrà una norma transitoria o di salvaguardia per gli organici attuali ma sul fatto che verrà varato giovedì 25 agosto non ci sono più dubbi. Non solo perché siamo in scadenza di delega ma anche perché questo passaggio, per la ministra Maria Anna Madia, è decisivo per aprire la strada al rinnovo dei contratti e il varo del nuovo testo unico del pubblico impiego, previsto all’inizio del prossimo anno. Il 25 verranno approvati dal Consiglio anche i testi di riforma degli enti di ricerca, del Comitato paralimpico e quello per la riforma delle Camere di commercio. A settembre seguirà il riordino di Aci e Pra e successivamente arriveranno i decreti delegati di riforma dei ministeri e della Presidenza del Consiglio, delle Prefetture e degli uf ci periferici delle amministrazioni centrali. Tornando alle Camere di commercio, testo che ritorna dopo i rinvii di inizio anno, l’obiettivo confermato è di passare dalle attuali 105 a non più di 60. Un taglio che produrrà una riduzione netta delle poltrone sia nei Consigli che nelle giunte. Stando ai dati riportati nella relazione che accompagna lo schema del Dlgs si passerà dagli attuali 3.000 a 1.600 consiglieri. Inoltre l’incarico non sarà retribuito. Per le giunte i componenti saranno 5 o 7 a seconda dell’appartenenza delle Camere di commercio a una delle due nuove fasce (prima erano tre) una sopra le 80.000 imprese e un’altra sotto questa soglia. Il numero delle attuali giunte, nella loro misura massima, nel limite di un terzo dei componenti del consiglio, è pari a 11 componenti. Entro 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo, sarà Unioncamere a trasmettere al ministero dello Sviluppo economico la proposta di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali per portarle da 105 a 60. Con la riorganizzazione degli enti camerali si dovrà procedere a una distribuzione del personale dipendente delle Camere di commercio, con possibilità di realizzare processi di mobilità tra le stesse camere, e dovranno essere ssati i criteri per individuare il personale soggetto alla mobilità, nonché l’eventuale personale in esubero non ricollocabile tra le camere di commercio. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 21 DATA SITO WEB INDIRIZZO Con la riorganizzazione degli enti camerali si dovrà procedere a una distribuzione del personale dipendente venerdì 12 agosto 2016 delle Camere di commercio, con possibilità di realizzare processi di mobilità tra le stesse camere, e www.ilsole24ore.com dovranno essere ssati i criteri per individuare il personale soggetto alla mobilità, nonché l’eventuale http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-08-12/pa-nuova-dirigenza-25-agosto-nodo-e-clausola-salvaguardia-084046.shtml? personale in esubero non ricollocabile tra le camere di commercio. uuid=ADUwSq4 Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 22 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 12 agosto 2016 www.federvela.it http://www.federvela.it/news/nazionale-open-24mr-porto-san-giorgio-dall1-al-4-settembre NAZIONALE OPEN 2.4mR a Porto San Giorgio dall'1 al 4 settembre E’ a buon punto l’organizzazione della 25ma edizione del Campionato Nazionale di Classe 2.4mr, valida come X edizione del Trofeo Sandro Ricci – Trofeo Rotary Club di Fermo, che si svolgerà dal 1 al 4 Settembre. Iniziativa realizzata dalla Associazione Sportiva Dilettantistica - Liberi Nel Vento in collaborazione con la Lega Navale di Porto San Giorgio ed appoggiata dalla Camera di Commercio di Fermo, Rotary Club di Fermo, I.N.A.I.L. Direzione Regionale Marche. Evento sportivo che vedrà la partecipazione dei più forti timonieri di tutta Italia che giungeranno a Porto San Giorgio per contendersi gli ambiti Trofei. Il 3 Settembre, in collaborazione con INAIL Marche e Comitato Paralimpico Marche si svolgerà una giornata di promozione dello sport paralimpico. L’attività sportiva e sociale della A.s.d. Liberi nel Vento è realizzata grazie alla vicinanza delle Amministrazioni locali e dalle Aziende che credono e sostengono le nalità associative: il Mare e le Sue emozioni per tutti. Di cuore ringraziamo gli Amministratori di: Sollini Accessori Calzature, Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Inail, Camera di Commercio di Fermo, Soletti cio Biccirè, Farmacia Michele Pompei, Triride Italia Srl, Solgas Fermo, Danhera, Vega Lift Stile Srl, Rotary Club di Fermo, Quota CS Sport, NewGedam, Porto Turistico Marina di Porto San Giorgio Spa, Lega Navale di Porto San Giorgio, Centro Servizi per il Volontariato delle Marche. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 23 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 12 agosto 2016 www.informazione.tv http://www.informazione.tv/it/sport/art/63034-liberi-nel-vento-da-porto-san-giorgio-a-como-e-ritorno-per-nuove-avventure-in-mare/ Liberi nel Vento da Porto San Giorgio a Como. E ritorno per nuove avventure in mare Domenica 14 agosto nelle acque sangiorgesi la partenza della 25 esima edizione del Campionato nazionale di classe amr, dopo l'entusiasmante prova alla Regata nazionale di Dervio Giorgio Piccioni (foto) guadagna un ottimo secondo posto alla Regata nazionale di Dervio sul lago di Como. L'atleta del team sangiorgese ottiene il buon risultato a meno di un mese dall'entusiasmante iniziativa dei corsi di vela per grandi disabilità organizzata da Liberi nel Vento. Alla trasferta molto impegnativa l'associazione sangiorgese ha partecipato con ben sei equipaggi e altrettante imbarcazioni. Per vederli di nuovo all'opera qui da noi, basterà aspettare questa domenica, giorno di avvio della quarta prova del Campionato Zonale classe 2.4me e FJ valido per Trofeo Sollini Accessori Calzature 2016, che si concluderà con la regata del 18 settembre, valida come quinta ed ultima prova. A buon punto anche l’organizzazione della 25ma edizione del Campionato Nazionale di Classe 2.4mr, valida come X e del Trofeo Sandro Ricci – Trofeo Rotary Club di Fermo, che si svolgerà dall'1 al 4 settembre. Quest'ultima iniziativa è realizzata in collaborazione con la Lega Navale di Porto San Giorgio e appoggiata dalla Camera di Commercio e il Rotary Club di Fermo, più la Direzione Regionale Marche del'Inail. L'evento sportivo vedrà la partecipazione dei più forti timonieri di tutta Italia che giungeranno a Porto San Giorgio per contendersi gli ambiti Trofei. Il 3 settembre, in collaborazione con Inail e Comitato Paralimpico Marche, si svolgerà una giornata di promozione dello sport paralimpico. “L’attività sportiva e sociale della Asd Liberi nel Vento -scrivono gli organizzatori - è realizzata grazie alla vicinanza delle amministrazioni locali e dalle aziende che credono e sostengono le nalità associative: il mare e le sue emozioni per tutti. Di cuore ringraziamo gli Amministratori di: Sollini Accessori Calzature, Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Inail, Camera di Commercio di Fermo, Soletti cio Biccirè, Farmacia Michele Pompei, Triride Italia Srl, Solgas Fermo, Danhera, Vega Lift Stile Srl, Rotary Club di Fermo, Quota CS Sport, NewGedam, Porto Turistico Marina di Porto San Giorgio Spa, Lega Navale di Porto San Giorgio, Centro Servizi per il Volontariato delle Marche”. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 24 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 12 agosto 2016 informazione.tv http://informazione.tv/it/sport/art/63034-liberi-nel-vento-da-porto-san-giorgio-a-como-e-ritorno-per-nuove-avventure-in-mare/ Liberi nel Vento da Porto San Giorgio a Como. E ritorno per nuove avventure in mare Domenica 14 agosto nelle acque sangiorgesi la partenza della 25 esima edizione del Campionato nazionale di classe amr, dopo l'entusiasmante prova alla Regata nazionale di Dervio Giorgio Piccioni (foto) guadagna un ottimo secondo posto alla Regata nazionale di Dervio sul lago di Como. L'atleta del team sangiorgese ottiene il buon risultato a meno di un mese dall'entusiasmante iniziativa dei corsi di vela per grandi disabilità organizzata da Liberi nel Vento. Alla trasferta molto impegnativa l'associazione sangiorgese ha partecipato con ben sei equipaggi e altrettante imbarcazioni. Per vederli di nuovo all'opera qui da noi, basterà aspettare questa domenica, giorno di avvio della quarta prova del Campionato Zonale classe 2.4me e FJ valido per Trofeo Sollini Accessori Calzature 2016, che si concluderà con la regata del 18 settembre, valida come quinta ed ultima prova. A buon punto anche l’organizzazione della 25ma edizione del Campionato Nazionale di Classe 2.4mr, valida come X e del Trofeo Sandro Ricci – Trofeo Rotary Club di Fermo, che si svolgerà dall'1 al 4 settembre. Quest'ultima iniziativa è realizzata in collaborazione con la Lega Navale di Porto San Giorgio e appoggiata dalla Camera di Commercio e il Rotary Club di Fermo, più la Direzione Regionale Marche del'Inail. L'evento sportivo vedrà la partecipazione dei più forti timonieri di tutta Italia che giungeranno a Porto San Giorgio per contendersi gli ambiti Trofei. Il 3 settembre, in collaborazione con Inail e Comitato Paralimpico Marche, si svolgerà una giornata di promozione dello sport paralimpico. “L’attività sportiva e sociale della Asd Liberi nel Vento -scrivono gli organizzatori - è realizzata grazie alla vicinanza delle amministrazioni locali e dalle aziende che credono e sostengono le nalità associative: il mare e le sue emozioni per tutti. Di cuore ringraziamo gli Amministratori di: Sollini Accessori Calzature, Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Inail, Camera di Commercio di Fermo, Soletti cio Biccirè, Farmacia Michele Pompei, Triride Italia Srl, Solgas Fermo, Danhera, Vega Lift Stile Srl, Rotary Club di Fermo, Quota CS Sport, NewGedam, Porto Turistico Marina di Porto San Giorgio Spa, Lega Navale di Porto San Giorgio, Centro Servizi per il Volontariato delle Marche”. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 25 DATA SITO WEB INDIRIZZO venerdì 12 agosto 2016 www.russologia.com http://www.russologia.com/?id=aXQuc3B1dG5pa25ld3MuY29t%2fmondo%2f20160812%2f3262022%2fpetizione-imola-oggiparalimpiadi.html Dall' Italia una petizione per riammettere la Russia alle Paralimpiadi La decisione del Comitato Paralimpico Internazionale di squali care la nazionale russa dalle Paralimpiadi di Rio 2016 ha scatenato l'appoggio della rete a favore degli atleti paralimpici russi. Il sito Imolaoggi.it ha lanciato una petizione online, indirizzata al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna, per chiedere la riammissione della rappresentativa russa alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro. La guerra fredda, spesso autolesionista, dell'Occidente contro la Russia ha molti risvolti, fra cui alcuni veramente disgustosi perché almeno lo sport dovrebbe essere tenuto fuori dall'odio, dalla guerra economica e dal luridume della politica internazionale. Il 7 agosto infatti, il Cpi (Comitato paralimpico internazionale) ha annunciato la sospensione della Russia per escluderla de facto dai prossimi Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro, compiendo il passo che il Cio si è ri utato di fare per Rio 2016. — si legge nel testo di presentazione della petizione. I Giochi Paralimpici sono in programma a Rio de Janeiro dal 7 al 18 settembre. La Russia avrebbe dovuto portare 267 atleti in 18 discipline. Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario CIP WEB Pag. 26