In questo atelier si potranno affrontare le tecniche di manipol
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In questo atelier si potranno affrontare le tecniche di manipol
Sperimentazione di laboratorio espressivo legato alla ceramica d’arte, rivolto ai bambini delle sezioni 3, 4 e 5 anni delle scuole dell'infanzia comunali e statali di Riccione. Anno Scolastico 2007 – 2008 Premessa La sperimentazione del laboratorio di educazione all’arte intende coinvolgere i bambini delle scuole dell’infanzia comunali e statali di Riccione, in attività creative e di manipolazione. La proposta elaborata per la fascia piccoli e mezzani (3 e 4 anni) intende favorire l’azione ludico-manipolativa del giocare e costruire utilizzando l’argilla, con un approccio, il più possibile, di scoperta e sperimentazione. L’attività che riguarda i bimbi più grandi (5 anni) invece, è incentrata su aspetti più pittorici e decorativi, con una progettualità che inizia a scuola e termina in laboratorio. La finalità è sempre quella di favorire nel bambino una nuova emotività creativa che, attraverso il piacere di fare e di sperimentare, lo incoraggi a ricercare nuovi valori espressivi e comunicativi. Le sezioni coinvolte avranno a disposizione, oltre a spazi attrezzati, materiali e strumenti e una figura specialistica a cui fare riferimento. Possiamo pensare l’esperienza del laboratorio anche collegata, in continuità, con il tema (o sfondo) sviluppato all’interno della programmazione di sezione; i fatti espressivi e i soggetti non incidono minimamente sulla produzione e sulle fasi del lavoro. Partendo da una riflessione ormai condivisa da buona parte del mondo educativo che, per ogni tecnica espressiva o creativa proposta ai bambini, non importa il prodotto ma, soprattutto, il processo col quale si realizza. L’atelier di ceramica per i più piccoli (3-4 anni) L’atelier di ceramica per i più piccoli è un contesto nel quale si possono affrontare procedimenti di manipolazione e modellazione attraverso l’utilizzo di terre o argille (rosse o bianche) e di strumenti idonei a trattare l’argilla. Nello specifico si possono produrre, in tutte le fasi, oggetti di terracotta monocromi o policromi. Il laboratorio della creta è, per i bambini e le bambine, un occasione di sperimentazione e lavoro dove ciascuno/a potrà esprimere liberamente la propria creatività, sperimentando e verificando continuamente nuove soluzioni. L’argilla permette infatti di trasformare e modificare costantemente il proprio elaborato che, lentamente, assumerà caratteristiche fisiche e percettive diverse, mutando per consistenza, colore, volume e odore. L’argilla permette, inoltre, di applicare e combinare situazioni compostive realizzate separatamente; questo è per i bambini, sicuramente, fonte di piacere. Gli strumenti per la realizzazione dei manufatti sono semplici e possono essere, per analogia, facilmente riconducibili ad oggetti della quotidianità (tazze, cucchiai, coltelli, spago …). L’atelier di ceramica per i più grandi (5 anni) Nell’atelier di ceramica, pensato per i bambini più grandi, si affrontano procedimenti e tecniche più complesse, che prevedono la pittura e le decorazioni sopra ceramica con l’impiego di terre e pigmenti smaltati. Nello specifico si realizzerà una piastrella ovale in terracotta bianca, decorata in base ad un progetto predisposto all’interno della propria sezione da ogni bambino; pur sempre con il sostegno di una figura qualificata che ritroverà, poi, all’interno dell’atelier . La decorazione permetterà ai bambini di realizzare proprie composizioni con risultati estremamente stabili nel tempo, cristallizzati all’interno in un materiale pregiato come la maiolica. Gli strumenti per la realizzazione dei manufatti sono semplici e richiamano strumenti e materiali usati a scuola e a casa per fare attività di pittura. Fasi del laboratorio L’argilla. La creta o argilla è un materiale semplice, povero, una materia che acquisisce plasticità con l’aggiunta d’acqua e può assumere, in rapporto all’origine minerale dei silicati di cui è composta, diverse colorazioni: dal bianco al rosso, dal grigio al verde e, nelle fasi della sua lavorazione, trasformarsi da morbida acquosa a durezza cuoio per diventare, una volta cotta, dura come la pietra. Per lavorare l’argilla fresca non servono particolari strumenti, le mani sono sempre “gli arnesi” migliori per impastare e modellare, per fare lunghe strisce o per spianare, ma, se vogliamo ottenere “sfoglie” di spessori uniformi (tecnica della lastra), occorre usare un matterello e, con l’ausilio di alcune coppie di tavolette di diversa altezza, ottenere spessori omogenei; mentre per fare lunghi e perfetti rotoli d’argilla chiamati colombini o lucignoli (In Toscana vengono chiamati bachini) occorre una trafila. La foggiatura. L’esigenza di trasformare è un gioco non definibile in forme stabili per i bambini più piccoli, che spesso lasciano senza alcun problema le loro produzioni sul tavolo. Ma è diverso per i più grandi nei quali cresce l’intenzionalità la prospettiva e lo scopo del fare. I bambini delle sezioni “grandi” sono in grado di attuare processi di trasformazione voluti, frutto di manipolazioni che dichiarano l’insorgere di abilità più avanzate e finalizzate. Essendo un materiale estremamente duttile che si adatta a qualsiasi superficie prendendone la forma, l’argilla si presta in modo straordinario a favorire questi processi. Il primo passo per modellare un pezzo d’argilla consiste indubbiamente nel prendere una pallina di terra e, tenendola in una mano, cominciare a schiacciarla con le dita dell’altra mano, fino a darle una forma qualunque, ancora meglio se voluta. Per aggiungere o saldare tra loro pezzetti d’argilla, si usa una sostanza ottenuta con creta secca polverizzata e stemperata con acqua: la barbottina, che possiamo identificare, tranquillamente, come una vera e propria colla della creta. La barbottina è essenziale per qualunque procedimento si voglia intraprendere con la creta. Quando il prodotto ci sembrerà soddisfacente, lo si potrà lasciare seccare, in modo naturale, su piani di legno che ne assorbiranno lentamente tutta l’acqua contenuta, oppure coprendolo adeguatamente, con panno umido e cellophane, per continuare il lavoro di foggiatura successivamente. La terrasecca. L’argilla, prima di seccarsi, passa per uno stato di “durezza cuoio” nel quale si possono imprimere ancora ornamenti o graffiti. Una volta ottenuta la terrasecca, si potrà intervenire sul “pezzo” graffiandone le impurità, incidendo altri motivi o levigandolo con pagliette d’acciaio o carta abrasiva. La prima cottura. Il tempo di cottura, per un oggetto in terrasecca, è di 8/10 ore, con la temperatura del forno 950, 1050 ° c. Una volta ultimata la prima cottura si ottiene la terracotta o biscotto. Il raffreddamento deve avvenire a forno chiuso e nel suo tempo naturale, evitando così incrinature o, in alcuni casi, vere e proprie spaccature degli oggetti in cottura. Smaltatura, decorazioni e cristallina. la fase decorativa si può organizzare in diversi modi, mettendo gli smalti in polvere all’interno di vasetti di vetro e stemperandoli con acqua pulita, fino ad ottenere una consistenza tipo yogurt, oppure usando smalti pronti all’uso. Lo smalto si applica sulla terracotta con pennelli a setole morbide, esattamente come si farebbe con tempere e foglio nella pittura tradizionale. Lo smalto assorbito dalla terracotta si secca immediatamente e rende possibile la sua messa in forno pressoché sul momento, posandolo delicatamente e facendo attenzione a non farlo toccare con altri elaborati. Per ottenere una impermeabilizzazione totale della ceramica, si usa uno smalto trasparente comunemente chiamato “cristallina” o “vetrina”. La si può applicare a spruzzo o a pennello, oppure immergendovi direttamente il manufatto, usando un recipiente largo e profondo. La seconda cottura e il raffreddamento. La seconda cottura (cottura del colore smalto e cristallina) prevede una temperatura del forno di 950°c, per un tempo di 8/10 ore. Il raffreddamento deve avvenire sempre a forno chiuso e nel suo tempo naturale, in questo frangente i rivestimenti solidificano mantenendo le caratteristiche di brillantezza e impermeabilità proprie del vetro. In seconda cottura gli oggetti non devono arrivare a contatto, questo evita saldature tra loro o con i refrattari del forno. Ogni tipo di smalto va conservato ben chiuso nel proprio recipiente, per evitare che secchi o si “sporchi” con parti pigmentate di altri colori, con polveri o terra. Strumenti e Materiali Finalità • • • • • • • • • • • • • • • Forno Colori vetrosi in polvere o smalti Pennelli a setola morbida Vasetti di vetro o plastica con tappo ermetico Tavolette di legno Secchi e bacinelle Tavoli e sedie Argilla rossa e bianca Acqua (lavandino) Spugne e strofinacci Mensole Paglietta di acciaio Cartavetrata Arnesi per la lavorazione Trafila • Favorire il senso dell’arte come possibilità costruttiva di intervento sulla realtà Facilitare per ciascun bambino e bambina la costruzione autonoma di processi di apprendimento Favorire i linguaggi non-verbali nella loro molteplicità di forme Favorire l’utilizzo di strumenti e materiali per comunicare attraverso l’arte Fornire strumenti e tecniche per ampliare le modalità espressive e comunicative Facilitare la comunicazione e lo scambio fra coetanei e rapporti costruttivi di collaborazione reciproca Acquisire un’identità positiva nel gruppo • • • • • • Obiettivi • • • • Tempi Spazi Riconoscere e utilizzare gli strumenti e i materiali del fare Prendere coscienza, in un ottica di confronto con i coetanei, dei diversi stili espressivi Progettare rispettando relazioni spaziali e temporali Acquisire una capacità di valutare criticamente il proprio operato • 4 ore, suddivise in 2 incontri di 2 ore (dal lunedì al giovedì, dalle 9,15 alle 11,15) • • Atelier di Educazione all’Arte (Centro Estivo Bertazzoni) Sezioni dei 5 anni delle scuole dell’infanzia comunali Fasi di lavoro gruppo 3-4 anni 1° Incontro • Presentazione del laboratorio, degli strumenti e dei materiali • Esemplificazioni semplici, da parte dell’Atelierista, delle possibilità di operare con l’argilla • Presentazione delle fasi • Primo contatto con l’elemento “terra” e piccolo elaborato libero • Progetto e ideazione • Impostazione pratica e inizio del proprio manufatto 2° Incontro • Continuazione del proprio manufatto • Prime rifiniture e considerazioni pre-essicazione • Rifiniture e levigatura • Considerazioni tecniche su gli elaborati prodotti • Progetto per la smaltatura e scelta dei colori • Infornatura Fasi di lavoro gruppo 5 anni 1° Incontro (in sezione) • Discussione sulle problematiche esecutive • Scelta del tema • Bozzetto del progetto • Lay Out (progetto definitivo) e Spolvero (traccia a matita da riportare sul supporto ceramico) 2° • • • • • Incontro Realizzazione dello spolvero (su base ovale ceramica) Decorazione Stesura della cristallina Pulizia delle parti a contatto con il forno Infornatura