C-VITTORIALE degli Italiani: La Prioria

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C-VITTORIALE degli Italiani: La Prioria
C-VITTORIALE degli Italiani: La Prioria
Il VITTORIALE DEGLI ITALIANI - LA PRIORIA
Giordano Bruno Guerri, il Presidente della Fondazione
LA PRIORIA: così fu definita da Gabriele D’Annunzio la Casa-Museo che l’avrebbe accolto
nella sua vecchiaia. L’ampia struttura occupa un terreno di nove ettari costellato da edifici, tra
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cui la
Cittadella, il Museo della Guerra, gli Archivi, le Biblioteche e il Teatro, piazz
e
, vi
ali
e
fontane
, nel comune di Gardone Riviera, in provincia di Brescia. Il complesso del Vittoriale svetta sul
Lago di Garda ed ospita un vero e proprio museo colmo di reliquie, ricordi, cimeli e tracce del
“vivere inimitabile” che il poeta-vate ha dedicato e donato agli italiani.
Nell’atto di donazione, stipulato da d’Annunzio il 22 dicembre 1923 e poi perfezionato nel 1930,
il poeta dichiara e illustra i suoi intenti, sigillati nel motto araldico, apparentemente paradossale,
inciso sul frontone all’ingresso del Vittoriale, tra due cornucopie: “Io ho quel che ho donato”.
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“Io ho quel che ho donato”
G. D’Annunzio
« Io donai allo stato le case e le terre da me possedute nel comune di Gardone sul Garda così
anche donai tutte le mie suppellettili interamente, senza eccettuarne veruna: e non soltanto
quelle già collocate nelle mie case ma pur quelle che di anno in anno io vado scegliendo e
disponendo e catalogando. Io vivo e lavoro, e faccio musica, nella solitudine del Vittoriale
donato; e dedico alle mie mura l’assiduo amore che mi lega alle pagine de’ miei nuovi libri. Non
soltanto ogni mia casa da me arredata, non soltanto ogni stanza da me studiosamente
composta, ma ogni oggetto da me scelto e raccolto nelle diverse età della mia vita fu sempre
per me un modo di espressione, fu sempre per me di rivelazione spirituale, come un de’ miei
poemi, come un de’ miei drammi, come un qualunque mio atto politico e militare, come una
qualunque mia testimonianza di diritta e invitta fede. Per ciò m’ardisco io d’offrire al popolo
italiano tutto quel che mi rimane, e tutto quel che da oggi io sia per acquistare e per aumentare
col mio rinnovato lavoro: non pingue retaggio di ricchezza inerte ma nudo retaggio di immortale
spirito, io son venuto a chiudere la mia tristezza e il mio silenzio in questa vecchia casa
colonica, non tanto per umiliarmi quanto per porre a più difficile prova la mia virtù di creazione e
trasfigurazione. Tutto infatti è qui da me creato o trasfigurato. Tutto qui mostra le impronte del
mio stile, nel senso che io voglio dare allo stile. Il mio amore d’Italia, il mio culto delle memorie,
la mia aspirazione all’eroismo, il mio presentimento della Patria futura si manifestano qui in ogni
ricerca di linea, in ogni accordo o disaccordo di colori. Non qui risànguinano le reliquie della
nostra guerra? E non qui parlano o cantano le pietre superstiti delle città gloriose? Ogni rottame
aspro è qui incastonato come una gemma rara. La grande prova tragica della nave ‘Puglia’ è
posta in onore e in luce sul poggio. E qui non a impolverarsi ma a vivere son collocati i miei libri
di studio, in così grande numero e di tanto pregio che superano forse ogni altra biblioteca di
ricercatore e di ritrovatore solitario. Tutto è qui dunque una forma della mia mente, un aspetto
della mia anima, una prova del mio fervore. Come la morte darà la mia salma all’Italia amata
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così mi sia concesso preservare il meglio della mia vita in questa offerta all’Italia amata. Ma da
poco la mia salma ha già la sua arca sul colle denominato Mastio. Anche da poco ho fondato il
Teatro aperto, e ordinato le scuole, le botteghe, le officine a rimembrare e rinnovellare le
tradizioni italiane delle arti minori. Batto il ferro, soffio il vetro, incido le pietre dure, stampo i
legni con un torchietto, colorisco le stoffe, intaglio l’osso e il bosso, interpreto i ricettarii di
Caterina Sforza sottilizzo i profumi. »
La stipula dell’atto che dichiara la donazione del Vittoriale allo Stato, garantisce il finanziamento
necessario alla sua costruzione: prende dunque avvio la Fabbrica, subito qualificata come
Santa da d’Annunzio, il quale si avvale del giovane architetto Gian Carlo Maroni, battezzato
‘Maestro delle pietre vive’ che nel 1937, quando il Vittoriale diventerà una fondazione, ne
assumerà la soprintendenza.
La casa del poeta
- Il primo nucleo della ristrutturata residenza del poeta é la cosiddetta Prioria.
Il cancello dorato si apre e iniziamo il percorso incontrando la colonnina francescana
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sormontata da un canestro con melograni simbolo della abbondanza e fertilità.
- Accediamo alla Stanza del Mascheraio così chiamata dai versi composti dal poeta in
occasione della visita di Mussolini al Vittoriale nel maggio del 1925:
Al visitatore: teco porti lo specchio di Narciso?
Questo é piombato vetro, o mascheraio.
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Aggiusta le tue maschere al tuo viso
Ma pensa che sei vetro contro acciaio
- Passiamo nella Stanza della musica, le pareti sono rivestite di preziosi damaschi neri e
argento per favorire l’acustica. E’
dedicata ai piaceri
della musica. Oltre a numerosi strumenti musicali delle varie epoche, sulle pareti si trovano i
ritratti di Cosima Liszt, Wagner, e le maschere di funerarie di Beethoven e di Listz. Fanno parte
dell’arredamento oggetti déco – Diana cacciatrice, statuette orientali, colonne romane, calchi in
gesso di sculture greche che compongono un’alchimia di disparati simboli culturali.
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-in
Entriamo
ora
nella
Stanza
mappamondo
Alle
busto
l’altro
pareti caposaldo
inAdriacus
gesso
vediamo
diculturale
Michelangelo
circa
seimila
di del
D’Annunzio,
(considerato
libri. L’occhio
Dante
da cade
sempre
che
Alighieri,
ésulla
una
il Parente
maschera
delle grandi
delfunebre
poeta).
biblioteche
di
InNapoleone,
una
delnicchia
Vittoriale.
ilc’é
Dantes
ricordo
dell’impresa
fiumana.
-Michelangelo,
così
alla
Zambracca
il cui
significato,
“donna
da
deriva
parola
da
antica
e.
In del
questo
studiolo
raccolto
provenzal
il Giungiamo
sera
testa
poeta
d’aquila
trascorreva,
1° marzo
ini gessi
argento
1938.
negli
dei
di
Sulla
cavalli
ultimi
R.Brozzi,
scrivania
anni,
di Fidia
animali
la maggior
del
un prezioso
Partenone.
esotici
parte
inscrittoio
vetro
del suo
didicamera”,
murano,
tempo;
Bucellati,
elaqui
orafo
testa
D’Annunzio
dell’Aurora
delun
Vittoriale.
morì
di la
La
- ilCigrande
avviciniamo
alla
Stanza
della
Leda,
un
orientale
eche
di
vetro
posto
Lalique
sul
–
caminetto
raffigurante
–
inLeda
la
camera
Déco
amata
con
da
daletto
Giove
del
trasformatosi
Poeta
dorate
eorientale.
statuette
prende
in cigno.
di
il nome
origine
“
da in
Genio
et
voluptati”
é
Marussig,
motto
sono
si riportati
legge
sull’architrave
i versi
danteschi
della
porta
mentre
sul
soffitto,
decorato
da
Guido
“Tre
donne
intorno
al
cor
micinesi
son
maiolica
Anche
qui
cinese,
ilgesso
vasto
dai
assortimento
bronzi
divenute...”.
alle
oggetti
maioliche
éstile
straordinario:
azzurre
ainicchie
dai
mobili
piatti
inarabo-persiani
stileche
agli
elefanti
-tavolino
Entriamo
quindi
nella
La
Veranda
luce
del
Rinascimento
Vittoriale
diretta
le fotografie
del
digradanti
italiano,
sole
nella
della
animali
verso
stanza
madre
ilinlago.
della
porcellana
e didell’Apollino
La
Eleonora
Leda,
stanza
Lenci
e fungeva
Duse.
é decorata
eche
Rosenthal,
da
fu aggiunta
saletta
da riproduzioni
tappeti
dida
lettura
Maroni
e vasi
diaffacciata
ritratti
persiani.
per schermare
famosi
sui
Sugiardini
un
della
Bagno Blu
-Bagno
Blu
soffitto
si
legge
IlilUn
bagno
motto
padronale
é una
di
scrigno
contenente
oltre
600leoggetti.
Sul di
“Ottima
Balsamo
degli
preziose
ignudi
cinesi.
Stella.
della
Cappella
blocco
di
Sistina
malachite
di
Michelangelo,
suspecie
cui
sil’acqua”
staglia
piastrelle
un’antilope
da
Pindaro,
persiane
vetro
dipareti
ceramica
soffiato
riproduzioni
edisecolo
pietre
Guido
- Bagno
Ritirata
–figurina
XVIII
e Blu-particolare
una
Il–piccolo
femminile
ambiente
di contiene
porcellana
maschere
diéRosenthal
lignee
del
del
1927.
teatroinalle
giapponese
del
- Stanza
del
stanza
più
simboli
Fu
del
Vittoriale.
da
Cinque
D’Annunzio
Sante
come
quindi
é l’1
la
Siena,
Giuditta
didi
Polonia,
Elisabetta
d’Ungheria,
Odilla
d’Alsazia
eefuneraria,
Sibilla
di
(Caterina
Fiandria)
da
marzo
appaiono
affidò
1925
D’Annunzio.
S.Francesco
secolo
al
sue
mito
meditazioni
decorò
il1938.
XVI,
ascetico
suo
alricca
programma
le
poeta
Notevole
illebbroso
che
vetrate
soffitto
sul
abbraccia
d’Annunzio
come
misztero
di
con
il –dipinto
iconologico
Pietro
un
cinque
sogno
ilconcepita
della
lebbroso,
che
Chiesa
di Cristo
figure
vita
fece
incitandolo
didie
questo
con
realizzare
ossia
femminili
che
della
iscrizioni
benedice
ilmorte.
ambiente
alla
poeta
volanti,
arinuncia
Maroni
tratte
Qui
stesso,
la
aMaddalena
sarà
ma
Guido
dalle
dei
il camera
letto
iilesposta
volti
piaceri
prezioso
laudi
Cadorin
asono
forma
francescane:
del
sullo
laSan
ritratti
sua
che
mondo.
disfondo
culla-bara,
Sebastiano
salma
tra
di
ildonne
D’Annunzio
1924
tutto
ilfra
dipinto
cospira
per
e
legate
del
ile le
ildi2a
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- Corridoio
stazioni
dellaVia
Viacrucis
crucis,- opera
Così denominato
di Giuseppedalle
Guidi.
formelle in rame smaltato che rappresentano le
-entrare
L’Officina,
una
porta
liberamente.
bassissima
lo Studioche
dove
costringe
D’Annunzio
ad inchinarsi
si ritiravaall’arte;
a creare
é le
l’unica
sue opere,
stanzaalinquale
cui la si
luce
accede
può da
- La Stanzain
dibronzea
Cheli, così
trasformata
scultura,
chiamata
come
per
monito
la tartaruga
per i commensali.
morta per indigestione che campeggia,
- Lo per
scrittoio
del monco,
così
l’impossibilità
di rispondere
dove il poeta
a tutte
sbrigava
le lettere
la corrispondenza,
che gli arrivavano.
chiamata ironicamente
-e
La
delle
reliquie.
Lussuria
credenze",
musica,
conteneva
(simbolo
con
sormontato
disegno
per
di
eèMarussig,
Prodigalità:
reliquie
"degli
eternità),
dal
questo
adella
melagrana,
motto,
diPoeta
veniva
le
guerra
giustificato
sette
di
e
chiamata
tutto
Prima
e
da
stelle
fiumane.
un
ilscheggia
dal
divino",
di
grande
dell'Orsa
cenacolo,
divenire
fatto
Al
la
centro
che
arazzo
stanza
Maggiore.
esclusivo
d'Annunzio
o
stanza
del
diCinque
delle
soggetto
gonfalone,
Le
ricettacolo
del
reliquie
pareti
escludeva
contrappunto.
biblico,
ilspiegate
sono
era
serpente
delle
la
appeso
dai
ricoperte
stanza
"immagini
sette
che
alla
all'origine
da
vizi
si
daCecilia
travatura,
pranzo
morde
di
capitali
cortinaggi
la
eperò
le
della
coda
le
cinque
le
peccata.
della
all'organo.
versi:
stanza
L'alta
mistica
travatura
è
schermata
sorregge
dalla
una
vetrata
teoria
policroma,
di
santi
lignei,
che
di
rappresenta
diversa
provenienza,
Santa
e
La
reca
iè
gli
idoli
adorano
ilsantità
Dio
Tutti
fedi
attestan
l'uomo
eterno
tutti
iStanza
martiri
annunziano
un
sorriso
tutte
le
luci
della
fan
d'un
cuor
d'uomo
ilvivo
sole
fan
d'Ascesi
l'Oriente
dell'anima
immortale
Due
la
al
morto
lago
Madonna
centro
gli
Windermere,
ildi
altari
13
giugno
infatti
col
Bambino,
ilaspetti
ilstanza:
1930
volante
record
nel
l'altro
uno
spezzato
di
tentativo
velocità.
composto
formato
dell'inglese
di
superare,
da
da
un
una
insieme
Sir
piramide
incitato
Henry
di
dallo
simboli
di
Segrave,
idoli
stesso
religiosi
orientali,
campione
Poeta,
ediGià
alla
da
nelle
dell'entrobordo,
reliquie
cui
cima
acque
del
Testimoni
bassorilievo
discorso
quadro
Questo
ora
lesionato
di
dipinto
tenuto
del
del
a
pericolo
fu
memoria
dal
Leone
colpito
dal
da
di
medesimo
dell'incidente
da
San
egli
nel
una
maggio
stesso
Marco,
soggetto,
scampato
dono
1915,
che
di
avrebbe
del
per
granata
che
comune
sono,
incitare
ornava
potuto
durante
sotto
di
gli
lo
Genova,
costare
italiani
le
studio
ildita,
ali
"Natale
ad
del
lache
vita
entrare
Comandante
di
commemora
Sangue"
a
d'Annunzio.
un'aquila,
in
guerra;
(1920),
atutte
un
Fiume.
ilcruente:
eèluce
un
ed
A
cura
Carlo
Gatti
14.11.2012
{jcomments
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