Dell`amore e dell`amare

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Dell`amore e dell`amare
DELL'AMORE E DELL'AMARE
Dell'amore ingenito, dell'amor profano
Dell'amore atavico e dell'amore insito,
Mi colsi a disquisire meco medesimo
Allor che ne fui colto, ahimè travolto
E memore ognora dei primi moti e dotto viepiù
D'altri novelli e fieri venuti a suffragare
Nel lungo, irriguardoso andar degli anni
Che presa d'amore preme, intima, proclama,
Non demorde l'eletto, decolla, incede, incalza,
Né vacilla né indulge, pungola, sprona s'immola;
Sollecita, rivendica, reclama, implora, brama
Colei che addusse, colei che regia apporta,
Colei che... portento, splendida, maestosa
Infonde linfa e fuoco al fuoco arcano!
Ei pugna impavido, indomito e attanaglia
Dell'umano, tiranno, costante il palpitare!
Fanciullo, pargolo, tremulo, insicuro
Così affiora l'amore al primo albore
E in cuor s'istalla tenero il sublime
Che, natura impera, cresce fecondo e poi,
Allor che ha già prestanza e forte incombe
Intorno il tutto muta intorno intorno,
L'esser par sollevarsi ad ogni passo
Ed ali al pensier suo spuntano tali
Che il corpo insieme par che prenda il volo
E che l'umano più non sia mortale.
Il ciel gli arride riverente e grato.
Il sole è mera polvere di stelle
E il firmamento la dimora ambita.
Poi giunge del fulgor nota molesta,
Ai moti ansia perviene che lei vacilli
E in un baleno intero il mondo crolli
E al paventare vinto, misero s'arrende!
Poi quando amor che preme è già tormento
E del languore il cuor coglie gli strali
E tale è il peso e quale
Che il desiderio di perir l'invade
Miseranda diviene la vita e la natura è tale!
Oh cielo, oh terra, oh mare!
Perché ci prende amore, perché attanaglia
Se poi ci strazia e ci fa viver male
E un giorno fa di noi gente regale
E l'altro c'inabissa infondo al mare?
Tale è l'amore oh gente!
Potrà l'umano mai mutarne l'essenza?
Arguirlo è stolto. Saggio il non tentarlo!