Valutazione clinica della vitalità del neonato e valutazione istologica

Transcript

Valutazione clinica della vitalità del neonato e valutazione istologica
Dottorato in Scienze Mediche Veterinarie XXVIII CICLO
Valutazione clinica della vitalità del neonato
e valutazione istologica della placenta nella
specie canina e felina
Dott.ssa Carola Cartolano
Tutor: Prof. Daniele Zambelli e Dott. Marco Cunto
Introduzione
Molte sono le cause di mortalità perinatale nella specie canina e felina. Allo stato attuale, l’unico metodo di valutazione della vitalità fetale è
l’ecografia transaddominale, che permette l’osservazione dei movimenti fetali e la valutazione della frequenza cardiaca fetale. Per quanto
concerne la valutazione della vitalità del neonato, è di recente impiego il sistema di valutazione Apgar (Veronesi et al, 2009).
Materiali e Metodi
Lo studio prevede l’applicazione del sistema di valutazione neonatale Apgar a cuccioli nati da parto cesareo e naturale, la valutazione di lattatemia
e glicemia a T0 , T2h e T24h, la valutazione della placenta di ogni cucciolo con analisi del rapporto esistente tra peso del cucciolo, peso della
placenta e peso materno. La valutazione istologica placentare avviene in seguito a colorazione con ematossilina-eosina (microscopio Leica DMLB e
fotocamera Leica Dfc320), ponendo particolare attenzione all’Indice di Capillarizzazione Placentare, inteso come la valutazione della densità
capillare mediante la sovraimposizione di una griglia di dimensione nota (griglia a maglie quadrate di 22 micron per lato) su un set di immagini
istologiche. In seguito vengono contati i capillari giacenti sugli incroci delle maglie (108 incroci totali) mediante plugin cell-counter (Imagej). Per
ciascun preparato istologico è stato ottenuto un valore medio di densità capillare/campo.
Risultati
Ad oggi sono state analizzate un totale di 35 placente provenienti da 8 cucciolate. Le placente non hanno mostrato alterazioni macroscopiche
durante la procedura di trimming. Per ciascun preparato istologico, sono state acquisite 5 fotografie di campi, non adiacenti e casuali, del labirinto
placentare. Sono state esaminate 23 placente ottenute da cuccioli sani, 7 placente da cuccioli con outcome negativo (morti entro 24h di vita) ed
infine 5 placente ottenute da nati morti. Il confronto mediante test T di Student tra la densità capillare delle placente dei cuccioli appartenenti al
gruppo dei sani, con outcome negativo e nati morti non ha rivelato differenze significative. Anche il confronto tra i cuccioli con outcome positivo
e quelli con outcome negativo o nati morti non ha rilevato differenze significative. E’ stata evidenziata invece una differenza statisticamente
significativa (p<0,05) tra la densità capillare delle placente ottenute da cucciolate poco numerose e quella delle placente ottenute da cucciolate
numerose (>5 cuccioli).
ID Razza
Peso
(Kg)
Età
N.
Numero
(anni) Gravidanza cuccioli
Cuccioli Cuccioli
sani
morti <24h
Cuccioli
Placente
nati morti esaminate
1
Shetland Sheepdog
6,5
4
1
3
2
1
0
3
2
Boxer
35,8
-
-
11
8
3
0
11
3
Cane montagna dei
Pirenei
46
5
2
5
1
2
2
5
4
Pastore Maremmano
-
7
1
5
5
0
0
5
5
Chihuahua
1,8
4
1
1
0
1
0
1
6
Boston Terrier
8,3
1
1
3
3
0
0
3
7
Meticcio
4,2
3
1
2
2
0
0
1
8
Labrador
51
7
2
12
2
-
4
6
Punti di sezione istologica
Griglia sovraimpressa sul preparato istologico Capillari in punti di intersezione
Lesione trombotica
Discussione
E’ noto dalla letteratura come la densità capillare placentare è maggiore nelle razze a più alta prolificità come suino ed ovino (Fowden et al., 2009).
Alla luce di tali evidenze , nel presente studio si è evidenziato il medesimo adattamento di incremento di densità capillare nelle placente ottenute
da cucciolate numerose nel cane. La neoangiogenesi o vasculogenesi adattativa conferma come la placenta sia un organo plastico ed adattabile a
modificate esigenze. In medicina umana, la diminuzione dei capillari placentari è stata riscontrata in presenza di età avanzata della madre, nella
preclampsia e nel diabete, mentre nel tabagismo attivo e passivo e nell’anemia materna è stato evidenziato un incremento del numero di capillari
(Zigic et al., 2010; Rath et al., 2011; Sankar et al., 2013). Nella casistica selezionata, l’età materna era compresa tra 4,4±2,1 anni, con un quadro
clinico nei limiti della norma, dunque la densità microvascolare placentare non dovrebbe essere influenzata dai fattori sopra riportati. Si conclude
che la densità microvascolare non ha avuto influenza sull’outcome del cucciolo, ma è però influenzata dalla numerosità della cucciolata, pertanto
andrebbe valutata alla luce di questo parametro.