Contenuti e dichiarazioni selezionati della seconda giornata di MIA

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Contenuti e dichiarazioni selezionati della seconda giornata di MIA
Contenuti e dichiarazioni
selezionati della seconda giornata di MIA,
VENERDÍ 21 OTTOBRE,
Mercato Internazionale dell'Audiovisivo
Il secondo giorno di MIA si è aperto con la spettacolare presentazione al
Planetario di “The Italian Journey: A Showcase of Italian TV
excellence”, un viaggio di scoperta che conferma la bellezza del paesaggio
italiano e capace di illustrare la grande Arte delle maestranze italiane. Ma non
solo. Ad attirare produttori dell’audiovisivo stranieri in Italia non c’è
solamente la “ Grande Bellezza” ma anche e soprattutto sempre nuovi
incentivi fiscali. Infatti come dichiara Nicola Borrelli, Direttore generale
Cinema del Mibact: “Siamo alla vigilia di una nuova legge che aumenta del
60% le risorse che lo stato investe nel cinema e nell’audiovisivo; la legge é
approvata da un lato del parlamento, e siamo in attesa che nelle prossime
settimane venga approvata dall'altro. E' un sistema che vuole aiutare gli
investimenti nel cinema e nell’audiovisivo e vuole aiutare la collaborazione tra
l’ Italia e il resto del mondo. La parte principale di questa legge sono i crediti
di imposta, introdotti 6 anni fa e che riguardano le produzioni internazionali.
Il meccanismo é nel recupero di una parte di quello che è stato investito: si
spende e viene ripresa una percentuale, che nelle produzioni internazionali
arriva al 25%.”Marco Follini, Presidente dell’APT esalta le qualità del
sistema produttivo Italia: “ Tre sono le parole chiave per definire la
produzione italiana: Professionalità, Curiosità e Gentilezza. Oggi il prodotto
televisivo italiano comincia a farsi conoscere nel mondo e due serie televisive
come The Young Pope e I Medici ne sono l'esempio.”
“In Italia ci sono 3180 castelli e 240 siti archeologici. L’Italia è facile da usare
come location cinematografica, non solo perché è bella, ma anche perché ci
sono le professionalità e l’accoglienza. – ha sottolineato Stefania Ippoliti,
Presidente delle Italian Film Commissions e Resposabile Area
Cinema della Mediateca Toscana - In ogni regione c’è una Film
Commission attiva con persone giovani, motivate e preparate, che conoscono
bene il territorio. Le film commissions hanno un ricco database di imprese e
risorse, in modo che qualsiasi progetto imprenditoriale avrà un’accoglienza
efficiente. In Italia le produzioni straniere troveranno infatti una sorta di hub
per il cinema.
A rendere famosa l’Italia nel mondo dell’audiovisivo sono stati soprattutto i
grandi artigiani artisti che partecipano alla creazione di un film o di una serie
TV apportando quell’eccellenza e quel livello di qualità ineguagliabili nel
mondo. Hollywood infatti ha sempre guardato all’eleganza italiana, tanto da
coinvolgere i nostri più grandi costumisti nelle sue mega produzioni. Un
esempio per tutti è la sartoria Tirelli. Laura Nobile, organizzatrice della
sartoria Tirelli ricorda: “La sartoria è nata nel 1964 ed é celebre a livello
internazionale per la qualità del prodotto. Lavoriamo molto con le serie
americane e inglesi come ad esempio Game of Thrones e I Borgia e abbiamo
creato un database di fotografie dei costumi.” Nicola Sganga di
Makinarium, la factory che rappresenta oggi la nuova frontiera italiana
degli effetti speciali, ha spiegato: “Tale of tales” di Matteo Garrone è il film
grazie al quale è nata la nostra società. Per questo film si è creato un incontro
tra due tipi di lavorazioni: quella degli effetti visivi e quella degli effetti
speciali. Alla base di questo successo realizzativo c’è un grande lavoro di preproduzione.” Ma anche un grande amore per il proprio lavoro e un grande
talento artistico. Tra gli altri intervenuti a “The Italian Joruney” anche il
compositore Paolo Buonvino che ha appena completato la musica per la
serie TV i Medici, dove ha lavorato a contatto con un’artista eccezionale come
Skin e Manlio Rocchetti, che ha presentato le più belle parrucche tra le sue
creazioni per il cinema.
Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha
presentato l’edizione 2016 del bando Lazio Cinema
International con cui vengono stanziati 10 milioni di euro del
Por Fesr 2014-2020 per le imprese del settore
cinematografico e dell’audiovisivo. L’incontro si è svolto al Museo
Massimo di Roma nell’ambito del MIA alla presenza del Direttore
Generale Cinema del MIBACT Nicola Borrelli, del Presidente di Roma
Lazio Film Commission Luciano Sovena, del regista Giovanni Veronesi,
dell'attore Sergio Rubini, del produttore Arturo Paglia oltreché degli
operatori internazionali del settore. Obiettivo del nuovo bando è quello
di sostenere la capacità del sistema produttivo del territorio di lavorare
nelle grandi coproduzioni internazionali, cinematografiche e audiovisive,
valorizzando il “girato” nel Lazio e favorendo il coinvolgimento delle
imprese della filiera, promuovendo la crescita strutturale del settore e
l’immagine del Lazio.
“ Sono contento di dire – ha detto Zingaretti - che abbiamo aggiunto un
altro tassello alla politica di sostegno dell’audiovisivo per creare un
modello di sviluppo che sostenga la cultura.Il Bando della Regione Lazio
è un’idea di politica economica e industriale per una regione come
questa che possiede una grande ricchezza nel settore dell’audiovisivo:
attori, produttori, registi, ma anche paesaggi. La politica deve essere
capace di trasformare questa ricchezza in benessere per tutti. Il Lazio è
oggi la seconda regione europea dopo la regione di Berlino –
Brandenburgo con il suo sostegno all’audiovisivo di oltre 25 MLN di
euro. “
Sovena di Roma Lazio Film Commission ha aggiunto quindi: “Il secondo
bando arriva dopo gli ottimi risultati avuti con la prima edizione. Le
domande che vengono inoltrate sono sempre più numerose e
provengono sempre di più da paesi stranieri. La nostra speranza è
quindi che si siano creati i presupposti giusti per venire a girare nella
regione Lazio."
Il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha
presentato ai players nazionali e internazionali il Disegno di
Legge Cinema: " Sarà una legge ampia del settore come si aspettava da
quarant’anni, che punta a sostenere, aiutare e incentivare l’industria
cinematografica e l’audiovisivo. C’è finalmente un fondo certo di 400
milioni che può anche essere incrementato, perché ha come riferimento
le entrate fiscali. Tra le molte novità c’è spazio per le scuole, per chi apre
e ristruttura sale storiche, ma soprattutto entra l’automatismo per
l’accesso delle produzioni ai tax credit e finisce la discrezionalità delle
commissioni."
In questa giornata, all’interno dei Talks di MIA DOC, si è parlato anche del
ruolo dei programmi di arte e cultura nei canali televisivi.
Suzanne Biermann , resposabile dell’unità Thema e Documentary
di ARTE G.E.I.E. ha sottolineato: “ I documentari culturali non servono a
fare dell’ ’art pour l’art’ ma mostrano come la cultura faccia davvero parte
della nostra vita e, soprattutto ora che l’Europa sta attraversando un
momento difficile, sia un modo per trovare la nostra identità.”
Flemming Hedegaard, editor di Art, Culture e History della Danish
Broadcaster Corporation ha definito il target al quale i broadcaster
intendono rivolgersi e ha dato dei preziosi consigli sulla comunicazione:
“Vogliamo che la cultura si rivolga a un pubblico sempre più ampio,
mostrando come l’arte e gli artisti possono offrire un ulteriore punto di vista
sulla società, diverso da quello proposto dai media. Non si parla solo di
numeri, ma di emozioni. Bisogna introdurre l’arte nella vita delle persone,
cosicché possano imparare a percepirla e a utilizzarla nelle attività quotidiane,
come leggere un libro o parlare con un amico. Per questo motivo i nuovi
programmi devono essere in grado di intrattenere e affascinare senza mai
mancare di ironia, che è la via più breve per rendere la cultura interessante.
Funzionano infatti molto bene i game show sull’arte o i documentari sui costi
esorbitanti di dipinti e opere d’arte.
La regola per avere un programma di successo è non utilizzare mai il termine
“arte” o “cultura” all’interno del titolo e del programma.”
Maité Labat, responsabile dei progetti digitali e social media per il
Castello di Versailles riassume così l'impegno della prestigiosa istituzione
per cui lavora" Ogni anno il castello costruisce importanti partnership con
produttori indipendenti e broadcaster per mettere in evidenza il patrimonio e
le collezioni, ma anche per entrare in relazione con un pubblico
internazionale sempre più ampio, anche grazie ad un efficiente ecosistema
digitale."
A proposito dell’Hub lanciato lo scorso anno da Sky Art, che vede la
collaborazione tra Italia, Germania e Inghilterra, il Direttore di Sky Arte
Roberto Pisoni ha dichiarato: “La difficolta più grande sta nel trovare il
giusto equilibrio tra i tre paesi. In Italia abbiamo bisogno di programmi e
documentari che abbiano un forte impatto emotivo, mentre Inghilterra e
Germania prediligono un approccio più didattico. Abbiamo avuto un grande
successo in Inghilterra con Master of Photograhy, talent show condotto da
Isabella Rossellini, nel quale i concorrenti vengono giudicati da un inglese, un
tedesco e un italiano, come nelle più celebri barzellette. Il format del
programma è quello del talent show, ma la struttura è quella dei canali
d’arte.”
Sugli investimenti e sulle produzioni di Sky Arte, Pisoni ha le idee chiare: “
Dobbiamo coinvolgere autori, produttori e registi. Per ora abbiamo
collaborato solo con aziende italiane perché i costi di produzione in Italia
sono più bassi, ma per il nostro secondo anno vogliamo coinvolgere altri
paesi, come l’Inghilterra. Non c’è un protocollo particolare per proporre un
progetto, anche i produttori indipendenti possono proporsi ma di solito è ai
festival che avvengono gli incontri più interessanti. Il budget minimo è
50,000 euro, quello massimo dipende dal progetto.”