Liceo della Comunicazione S. Dorotea Sommario
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Liceo della Comunicazione S. Dorotea Sommario
APPUNTAMENTI Concerti: Thiene : · 09/02/07 · 23/02/07 Bassano : · 03/02/07 · 10/02/07 · · · · 24/02/07 10/03/07 17/03/07 31/03/07 Liceo della Comunicazione S. Dorotea Così noi.it Gennaio 2007 Controverso, tribute Led Zeppelin, Harry’s bar Cheap wine, Cafe Bistrot Teatro: Thiene: · 01/02/07 ore 21.00 Produzione Argot pres: “La Maria Zanella”, teatro comunale · 06-08/02/07 ore 21.00 Giorgio Albertazzi pres: “Memorie di Adriano”, teatro comunale · 16-18/02/07 ore 21.00 Umberto Orsini e Manuela Mandracchia pres:“Il Padre”, teatro comunale · 26-28/02/07 ore 21.00 Arnoldo Foa ed Erica Blanc pres: “Sul Lago Dorato”, teatro comunale · 01/03/07 ore 21.00 Teatrino Giullare pres: “Alla Meta” , teatro comunale · 10/03/07 ore 21.00 Paolo Magone e Marco Manzocca pres: “Don Chisciotte…senza esagerare”, teatro comunale Schio: · 08/02/07 ore 21.00 Quartetto G. pres: “In Bocca Al Lupo”, Grande Teatro · 21/02/07 ore 21.00 Ottavia Piccolo pres: “Processo a Dio”, prima regionale, Grande Teatro · 22/02/07 ore 21.00 Compagnia RBR Dancecompany pres: “Openspace”, Grande Teatro 16/03/07 ore 21.00 Lella Costa pres: “Amleto”, Grande Teatro APPUNTAMENTI DELLA NOSTRA SCUOLA: Lunedì 29 gennaio -riaperturacolloquiindividuali - Giornata della Memoria Martedì 6 febbraio - Festività di S. Dorotea 19 - 20 - 21 febbraio - vacanze di carnevale Mercoledì 21 febbraio - Sacre ceneri Mercoledì 4 aprile - celebrazione festività Pasquale dal 5 al 10 aprile - vacanze pasquali ASSEMBLEE FUTURE Le assemblee in programma sono tre: una in marzo con l’idea di riproporre laboratori; poi una in maggio e una l’ultimo giorno di scuola. UNA POSSIBILITA’ IN PIU’ Ogni sabato, alle 17.30, presso la chiesa del Duomo, don Livio Destro – parroco del Duomo – invita tutti i giovani e sportivi ad una celebrazione, proprio per loro e animata da loro visto che sono impossibilitati alla domenica mattina per le loro attività sportive. Vi aspettiamo… ORARIO DI SEGRETERIA Dal lunedì al venerdì dalle 10.20 alle 13.00 Il mercoledì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00 Il sabato su appuntamento © matthew$ Sun eats hours, Okkupato, Garretti, La Gabbia Gem boy, la rock band demenziale torna col nuovo disco “Ginecology”, La Gabbia Bandabardò, folk degli alfieri del popolo “fricchettone” italiano, La Gabbia Modena City Ramblers, La Gabbia Niccolo Fabi, La Gabbia Rezophonic, gli artisti della scena musicale alternativa italiana cantano insieme per l’Africa, La Gabbia Anno I - Numero I - Gennaio 2007 - Giornale ufficiale dell’Istituto Santa Dorotea - Prezzo al pubblico • 1 16 Anno scolastico 2006 - 2007 Sommario Editoriale I saluti La nostra scuola Sport pag. pag. pag. pag. 2 3 4 10 Attualita’ Musica Curiosità Appuntamenti pag. pag. pag. pag. 11 12 15 16 2 LA REDAZIONE EDITORIALE di Giuliano Scotton Finalmente siamo arrivati alla stampa della prima edizione di questo giornalino e sono titubante nel proporvelo, ma con la grande speranza che sia di vostro gradimento (in caso contrario, pace all’anima vostra!). Un giudizio, fa sempre piacere, l’importante è che teniate conto del grosso lavoro che sta dietro a un giornale: spero quindi che il vostro parere no sia “disarmante”... un occhio di riguardo fa sempre piacere! Questo primo numero è molto ricco di articoli – più di quello che ci aspettavamo – e di questo sono orgoglioso e vi ringraziamo per le vostre numerose adesioni all’iniziativa. Grazie all’aiuto degli sponsor e alle auto sovvenzioni, abbiamo la possibilità di non avere limiti di pagine e spazi e quindi di accettare molto volentieri i vostri articoli dei quali sono già in attesa per il prossimo numero che dovrebbe uscire per i primi di aprile: conto – come sempre – sulla vostra disponibilità a scrivere articoli su qualsiasi cosa (non vi blocchi il fatto di dire “non sono capace”: nessuno è nato scrittore e siamo qui per Così noi.it Gennaio 2007 imparare!). Un caloroso consiglio che propongo alle classi è quello di documentare fotograficamente qualsiasi attività o uscita facciate, anche singolarmente, per poi scrivere un bell’articolo che possa rendere partecipi anche le altre classi. Questo non vuole limitare il campo: gli a r t i c o l i p o s s o n o riguardare un qualsivoglia argomento ( a n c h e riflessioni su libri o film); soprattutto ho piacere nel dirvi questo: s c r i v e t e quando vi viene l’ispirazione, senza aspettare; perché, finché dite “inizio dopo, inizio dopo” senza mettere nulla nero su bianco, non inizierete mai! Anche se in questo numero non ce ne sono, spero vivamente che dalla prossima uscita possa essere inserito qualche articolo dei genitori, degli insegnanti o altri… vediamo se colgono l’idea! Oltre agli articoli, aspetto anche il rinnovo degli sponsor già presenti in questo numero e magari degli altri in più: siete tutti benvenuti! Adesso non sto qui a presentarvi tutti gli articoli: mi preme solo – senza discriminazioni verso gli altri lavori – sottolineare due articoli che come redazione abbiamo deciso di valorizzare: il primo riguarda l’esperienza all’Opera della Provvidenza di Sant’Antonio a Padova fatta dalla classe IV sociale e sportivo nella prima settimana di ottobre 2006 (foto in prima pagina); il secondo, invece, è il saluto da parte delle classi IV e V alla signora Carmen che ci lascia a giorni per dedicarsi – giustamente – alla famiglia. È un saluto fatto con grande passione e commozione ad una persona molto cara a noi studenti. Anche a nome della redazione, la saluto e le auguro che il Signore possa ricompensarla di tutto il bene fatto gratuitamente e che le doni tanta pace e serenità per i giorni a venire. Mi avvio alla conclusione: il vostro giudizio a me farà piacere sentirlo, confidando nella vostra bontà. Qualsiasi vostra idea, suggerimento, critica o proposta, purché sia costruttiva e fattibile (per i miracoli non siamo ancora abilitati) potete inviarmela alla posta elettronica ([email protected]) o in forma scritta direttamente al sottoscritto: nei limiti del possibile, vi verremo incontro e cercheremo di accontentarvi! Concludendo, porgo un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato alla stesura di questo giornalino, in particolare al prof. Paolo Olivieri per la pazienza e il tempo dedicatomi; alla prof.ssa Giulia Andrian che ha collaborato a rendere meno peggio gli articoli, a Nicola Cogo per essersi duramente impegnato a dare forma pratica a questo giornale e a tutta la redazione, va il mio più sincero e affettuoso grazie per l’impegno e lo zelo nel lavoro svolto. Concludo esprimendovi la speranza di non avervi molto annoiato, e augurandovi buona lettura e arrivederci al prossimo numero. Grazie! Così noi.it Gennaio 2007 I SALUTI 3 Il saluto del nostro Gestore “UN GIORNALE TUTTO VOSTRO” di Suor Rina Vendrasco Carissimi giovani, state per dar vita ad un giornale proprio vostro: quello della Vostra Scuola. L’iniziativa mi piace e la penso proprio bella. Che augurio posso farvi? Vi richiamo il messaggio cristiano che come Suore Dorotee abbiamo posto nel POF. Il Messaggio attinge alla concezione dell’uomo fondata sul primato della persona, sulla sua dignità e sul suo valore, che hanno in Dio e in Gesù Cristo la loro sorgente. Per questo accogliete, ogni vostro coetaneo, come unico, amatelo nelle sue caratteristiche e nelle sue potenzialità. Aiutatevi reciprocamente a crescere come donne e uomini leali, onesti, generosi e attenti agli altri. Auguri e buon lavoro! Vi accompagno con il mio affetto e la mia preghiera. Suor Rina Vendrasco Il saluto del nostro Preside Giornalino: palestra di idee del prof. Armando Nertempi Quando mi è stato chiesto, da alcuni studenti, di poter dar vita ad un giornale del nostro Istituto fatto esclusivamente da loro, fui amabilmente compiaciuto, ma perplesso: non credevo infatti che l’iniziativa potesse concretizzarsi. Ora sono per congratularmi vivamente per questa realizzazione e per la capacità di intraprendere una cosa nuova, che mi auguro possa svilupparsi per il futuro. Leggerò queste pagine con interesse ed attenzione perchè attraverso di esse potrò cogliere aspetti significativi dei giovani di questa scuola che vogliamo sempre più aperta, moderna ed innovativa. Complimenti, cari ragazzi, per questa Vostra disponibilità a metterVi in gioco: il giornalino diventerà una bella palestra di idee, suggerimenti, confronti e di cronaca scolastica e sarà un ulteriore strumento di reciproca conoscenza. In bocca al lupo!.............E vale sempre il detto: “ Chi ben comincia è a metà dell’opera”. Il Preside Prof. Armando Nertempi La redazione DIRETTORE: VICE DIRETTORE: Scotton Giuliano (4a soc.) Toniolo Angelica (5a sp.) CAPO REDATTORE: LAYOUT: DESIGNER: Vardanega Deborah (4a sp.) Cogo Nicola (4a soc.) Scapin Matteo (4a soc.) RESP. PUBBL. ED ECONOMO: Dalla Via Alessandra (2a soc.) REDATTORI RESPONSABILI DI CLASSE: Bassetto Silvia (1a sp.) - Tomasi Laura (2a soc.) - Marangoni Irene (3a sp.) - Vardanega Deborah (4a sp.) - Fortuna Mattia (5a sp.) ALTRI REDATTORI: Specchio Giorgia (1a soc.) - Bianchini Giada (5a sp.) - Brusamarello Marta (3a sp.) Terzo Mattia (5a soc.) COSì NOI.IT E’ IL GIORNALE UFFICIALE DELL’ISTITUTO “SANTA DOROTEA” LICEO DELLA COMUNICAZIONE via Francesco Corradini 15, - 36016 Thiene (VI) - Tel. e fax 0445/380423 sito web http://digilander.libero.it/doroteathiene -- e-mail: [email protected] 4 LA NOSTRA SCUOLA Così noi.it Gennaio 2007 Saluto alla signora Carmen. AD Così noi.it Gennaio 2007 LA NOSTRA SCUOLA 5 Opsa ragazzi UNA PERSONA SPECIALE! di Giuliano Scotton Non saprei come iniziare. Quando ci si trova In ultima istanza, ma che forse meriterebbe il primo davanti all’ingrato dovere di scrivere un saluto ad posto nella classifica – se così si può chiamare – è una persona cara, è sempre difficile iniziare – almeno la sua grande testimonianza di fede che, anche se per me. da persona laica, ha manifestato e continua a La signora Carmen è qui con noi dal lontano 3 manifestare nel suo piccolo: questo, per noi giovani, settembre 2001 dopo aver prestato servizio per deve essere di grande esempio e deve spingerci a molto tempo come Direttore Amministrativo presso fare qualcosa nella nostra vita, a cambiare per vivere l’ITIS “Chilesotti” di Thiene. Il suo impegno qui con uno sguardo di fede illuminato dal Signore. nell’Istituto, tra le altre cose, è stato come A lei, in questa circostanza in particolare, va il Rappresentante di Segreteria allo STAFF di mio e nostro grazie per il lavoro svolto e per Presidenza (non chiedetemi cosa sia perché non lo l’accoglienza e l’attenzione nei nostri confronti. so!). Oltre a ciò, ha dimostrato una grande capacità Come direttore di questo giornalino, anche a nome di legare, nel suo ruolo di segretaria, il Corpo della redazione, porgo un pubblico e sincero grazie Insegnanti agli per il dono di alunni. tutta la carta Se dovessi per questo tracciare un suo primo numero profilo, non del giornalino; penserei ad altro in questo se non ad aspetti modo ci ha positivi. Avendo permesso di contatti con lei, diminuire non puoi far altro notevolmente che notare la sua le spese. umanità nei nostri Nel salutarla confronti, con con un quello spirito affettuoso e intuitivo sempre s e m p l i c e pronta a capirci “arrivederci” nelle incomprene con un sioni, a starci abbraccio che vicino quando ci com- prende troviamo in quello di tutti difficoltà e ad gli studenti, aiutarci con tutti accogliamo i mezzi a sua l’arrivo della disposizione, signora Maria anche solo con che a tempo una semplice debito – dopo parola, ma che esprime tanta (Maria, Sandra, Armida, Carmen) il passaggio di consegne – pace, sicurezza e soprattutto prenderà in tutto e per tutto serenità (che è molto importante il posto della Carmen; già da in un ambiente scolastico).Quando qualcuno sta subito le diamo il benvenuto e le auguriamo un buon male è sempre presente e competente nel curarlo e sereno lavoro nel nostro Istituto. Colgo con tutte le attenzioni possibili come una mamma; l’occasione per portare il nostro “grazie” a suor la sua grande competenza e preparazione si dimostra Armida, che nel nascondimento è sempre presente anche nelle sue mansioni quotidiane di segretaria e attenta alle nostre necessità d’Istituto e personali; tra documenti, carte varie e quant’altro. alla signora Sandra per il suo notevole impegno a Importante da sottolineare penso sia il fatto che, nostro favore e per il bene della scuola. Grazie! se adesso c’è nella nostra scuola il liceo della Bene! Concludo esprimendo la speranza di poterla comunicazione con le opzioni sociale e sportivo, è incontrare ancora nel futuro e porgendole di cuore anche per merito suo e del suo impegno per un affettuoso bacio che comprende quello di tutti attualizzarlo ed avviarlo. In tutto questo si è gli studenti delle superiori che le vogliono molto dimostrata anche la sua “modernità” nel saper molto bene. affrontare le sfide sempre nuove che la società e il Di nuovo rinnovo il ringraziamento e l’augurio di mantenimento di una istituzione scolastica ogni Celeste ricompensa nella sua vita. Grazie! richiedono; quindi il saper cogliere con impegno e serenità le innovazioni e le necessità che la scuola richiede. visitailnostrosito:http://digilander.libero.it/doroteathiene LUNGA ATTESA, MA TANTA FELICITA’ di Francesca De Peron, Francesca Busolo, Deborah Vardanega, Giacomo Dal Sasso Dopo una partenza a lungo attesa... lunedì 2 ottobre è finalmente iniziata la nostra avventura all’OPSA di Sarmeola (PD). All’inizio le paure erano tante ma con il passare dei giorni, con l’aiuto degli operatori, ma soprattutto con l’affetto e l’accoglienza degli ospiti, siamo riusciti a superarle. Tra i timori principali c’era quello di non riuscire a relazionarci con loro e dì non essere in grado di svolgere i compiti che ci venivano affidati. Era la prima volta che ci trovavamo a contatto con persone in parte diverse da noi non solo per l’aspetto fisico ma anche per il modo di comunicare; ci veniva chiesto di relazionarci con gli altri non più solo tramite la parola, come in genere siamo abituati a fare, ma anche attraverso una carezza, un abbraccio, uno sguardo, talvolta il solo silenzio. Per fortuna la semplicità e la spontaneità degli ospiti ci hanno ben presto contagiato e fin da subito un piccolo gesto, come un semplice “ciao!” ci ha fatto sentire a nostro agio. Anche la paura di non essere in grado di fare quello che ci veniva richiesto è diminuita un po’ alla volta; ci siamo resi conto che il nostro compito, ìn realtà, era quello di stare con gli ospiti in semplicità, creando un clima di amicizia. Per non parlare della paura di perdere gli ospiti in giro per l’OPSA! Ma abbiamo capito subito che era molto più probabile che fossimo noi a perderci lungo quegli interminabili corridoi! Sono stati giorni intensi nello spirito ... e nel fisico! La nostra giornata cominciava alle 7.00 con la dolce voce della nostra prof.ssa Galvan che ci dava il “buongiorno”. Dopo aver fatto colazione ci incamminavamo verso l’OPSA (eravamo ospitati, infatti, nel seminario minore della diocesi dì Padova, a un paio di chilometri dall’Opera) dove trovavamo i nostri amici ospiti in attesa del nostro arrivo. Iniziavamo alle 9.00 portando alcuni ospiti a “scuola” e nei vari laboratori organizzati all’interno dell’OPSA; con altri invece ci avviavamo per lunghe passeggia-te nel parco. Verso le 10,30 si ritornava nei vari reparti per pre-parare gli ospiti e le tavole per il pranzo. Dopo aver imboccato chi aveva più difficoltà a mangiare anche noi andavamo a pranzare per poi riprendere alle 15.00 fino alle 18.00. Al pomeriggio la maggior parte degli ospiti si riuniva nel parco dove anche noi ragazzi passavamo un po’ dì tempo assieme. Il pomeriggio più memorabile è stato quello “musicale”: abbiamo cantato e ballato nei parco assieme agli ospiti divertendoci con loro. Alla fine, al momento della partenza, la commozione e le lacrime hanno preso il sopravvento. Ci porteremo questa esperienza sempre nel cuore, sperando di tornare al più presto da loro perché ci hanno regalato tanto e ci hanno fatto crescere molto. scrivici su: [email protected] 6 LA NOSTRA SCUOLA Così noi.it Gennaio 2007 LA NOSTRA SCUOLA 7 Gita a Monaco - Praga Dal giornale de “La Provvidenza” UNA UN DONO UNICO scritto dagli operatori dell’OPSA Gli allievi di quarta superiore del liceo della comunicazione dell’istituto S. Dorotea di Thiene (VI) hanno svolto una settimana dì servizio all’Opera. Chiediamo a suor Paola, una delle docenti accompagnatrici dei ragazzi com’è nata questa idea. “L’idea di svolgere una settimana di stage all’interno dell’Opera è venuta ad alcuni insegnanti che già conoscevano la struttura perché in precedenza vi erano stati come volontari. Volevamo che i ragazzi nel loro percorso formativo - hanno scelto un indirizzo sociale - vivessero anche forme di comunicazione e di relazione con persone con disabilità, al fine di sperimentare nel quotidiano la strada professionale intrapresa. Non ultimo il fatto che volevamo che il gruppo facesse un’esperienza insieme, realizzasse qualcosa dì importante come gruppo-classe. Alla nostra proposta ha aderito, di fatto, la quasi totalità della classe. E questo è già stato, per noi, un primo risultato”. Ai ragazzi invece, quasi al termine della settimana di servizio, abbiamo chiesto dì ripercorrere le emozioni, le difficoltà e le gioie di questa settimana speciale. Li abbiamo incontrati, sedie in cerchio, intrecciando con loro una proficua conversazione. “All’inizio avevo paura, ci confida un giovane rompendo il silenzio e l’imbarazzo iniziale che era calato nella sala dell’incontro - avevo paura della troppa responsabilità che mi era stata affidata: la semplicità e la spontaneità degli ospiti, invece, mi hanno fatto affrontare nei giorni successivi con estrema naturalezza la quotidianità”. “La mia paura, invece, - ci confida una ragazza - era quella di non riuscire a stare loro accanto. Avevo paura di bloccarmi per la mia timidezza e per la paura della diversità. Sapendo di essere molto sensibile, avevo paura di star troppo male per loro, per la loro sofferenza e i loro handicap. Invece, ho conosciuto persone splendide che hanno saputo vincere la mia timidezza e il mio imbarazzo e offrirmi la loro sincera amicizia”. Il dibattito si fa interessante e molti incalzano nella discussione affrontando il tema della relazione con gli ospiti, della loro tenacia nella comunicazione: molti sottolineano la paura iniziale di non farsi capire e di non riuscire a capire gli ospiti e tutti, poi, raccontando di come gli ospiti stessi, invece, siano creativi e fantasiosi nel saper comunicare ben al di là delle parole con gesti convenzionali, mimiche facciali straordinarie, sguardi di intesa o disapprovazione, evidenziano come siano pienamente riusciti nell’intento di comunicare... Una ragazza mostra, gelosa, il disegno che un’ospite le ha regalato. Un’altra dice: “Mi sono sciolta quando mi hanno offerto una caramella e mi hanno convinta, quasi costretta, a mangiarla perché era il loro regalo per me”. Tutti sottolineano i fatto che una cosa semplice, Donale perfino, all’Opera può diventare preziosa, un dono unico, un’attenzione premurosa. Una ragazza si commuove raccontando che “questa mattina quando sono arrivata in reparto, due ospiti mi aspettavano davanti alla porta dell’ascensore. Aspettavano me. Avevano bisogno di me. Mi hanno fatta sentire utile, importante, apprezzata. Per cosi poco, poi”. Dopo qualche settimana dal servizio ci sono arrivate anche le poche righe che seguono, parole che non fanno altro che confermare come l’esperienza sia stata davvero vissuta in profondi-tà, andando a toccare temi centrali, vitali, nella crescita umana e spirituale dì ciascuno di questi ragazzi. SUPERIORE, PRIMI MEMORABILE GITA a cura della Classe V Le nostre matricole PRIMA Così noi.it Gennaio 2007 IMPATTI di Elena Smiderle Prima superiore: scuola nuova, amicizie nuove…ma ora, siamo veramente contenti della scelta che abbiamo preso o abbiamo mille rimorsi? Indagando di qua e di là, ho scoperto che la maggior parte di noi si trova bene qui, sia per l’ambiente, che per la difficoltà della scuola, tranne alcuni, che avrebbero preferito intraprendere altre strade. L’impatto con la nuova scuola è stato abbastanza positivo per tutti e, dopo il discorso del preside e le presentazioni del primo giorno, abbiamo cominciato alla grande. Non hanno tardato a presentarsi i primi 4 e 5, ma ora più o meno tutti sono soddisfatti del loro rendimento scolastico e nessuno ritiene la scuola sopra alle proprie capacità. L’unico problema è che tra qualche giorno arriveranno le pagelle e può darsi che qualcuno, dopo averle lette, cambi parere! Il rapporto con i compagni è molto buono, anche se ad alcuni manca la classe dell’anno prima (…motivo in più per non rimanere bocciati!). Quello con i professori è ugualmente positivo e con alcuni andiamo più d’accordo, come ad esempio il prof. Olivieri di psicologia, che si presta ad interpretare i nostri sogni perversi e ci racconta fatti ecclatanti sul suo gatto Pippo, mentre con altri siamo un po’ più in difficoltà o perché spiegano matematica troppo velocemente, o perché non piace la materia. Su questo argomento mi sembra giusto sottolineare la maternità della professoressa Adriani, che tra qualche mese dovrà lasciarci per potersi dedicare al suo bebè. per quanto riguarda le attività extra scolastiche, si sono rivelate interessanti per la maggior parte, ma molti non partecipano per motivi ragionevoli, come ad esempio la mancanza di voglia di alzarsi presto il sabato, per poter dormire un po’ di più. Chi invece le pratica, è molto soddisfatto di quello che si fa, nonostante gli orari. Insomma, tutti noi riteniamo che sia una buona scuola e che anche la classe non sia male, perciò speriamo di trascorrere un bell’anno e di arrivare in quinta tutti insieme! 20/11/2006: noi di classe quinta siamo partiti per il viaggio d’istruzione (volgarmente chiamato gita). La partenza era fissata per le ore sei di mattina presso la stazione delle corriere di Thiene. La corriera di “Ceschi viaggi” era occupata da 20 persone (19 alunni più il professore) e da Gigi, il nostro mitico autista. Prima destinazione: Monaco di Baviera. Saliti in corriera, vogliosi di divertirci e soprattutto di riposarci quando siamo venuti a sapere che ci avrebbe accompagnato solo il prof Loregian. Ore 14.30: siamo arrivati a Monaco, la prima tappa è stato il “Deutsches Museum”,4 piani e più di tecnologia dove sbizzarrirsi tra modelli di navi, aerei e varie invezioni (consigliato persone a cui piace modo particolare la fisica).Dopo tre ore di vagabondaggio all’interno dell’immensa struttura, finalmente ci è stata concessa la libertà di ammirare il centro della città: affascinante grande e ricca di negozi immersi nel clima natalizio. Ore 18.30 ritrovo in Marien Platz per poi andare all’hotel Vitalis a rinfrescarsi e prepararsi per la cena in un ristorante italiano. Dopo la distribuzione delle camere un’ora più tardi ci siamo ritrovati tutti nella hall dell’albergo e con la corriera siamo andati al ristorante “Bell’Italia. La serata la trascorremmo in hotel a dormire e a prepararci psicologicamente per il giorno dopo. 21/11/2006 ore 7.30: colazione abbondante e un po’ pesante. Poi partenza verso Praga con una fermata nel campo di concentramento di Dachau. E’ stata un’esperienza toccante, emozionante, forte e intensa per tutti. Abbiamo potuto vedere con i nostri occhi una realtà ormai lontana ma che non può essere dimenticata. Abbiamo visto i forni crematori, le camere a gas, la ricostruzione di una tipica camerata e il museo interno. Alle 11.00 risalimmo in corriera: destinazione Praga. Dopo tre ore di viaggio abbiamo raggiunto la desiderata meta e subito ci siamo diretti verso il centro della città con una successiva visita libera. Solito orario,18:30, ritrovo per andare in hotel, l’hotel Olimpik. Un edificio di 19 piani un po’ vecchietto ma bello ed efficiente. Dopo esserci lavati e cambiati a b b i a m o cenato e poi tutti pronti per la prima serata nella capitale ceca. Ovviamente, non conoscendo la città, non sapevamo in quale locale poterci rifugiare, così ci siamo fermati nel primo posto dove potemmo vedere un po’ di movimento: un locale non molto grande di due piani, cupo, ma originale. La prima serata la trascorremmo qui sbevacchiando un po’, chiacchierando e ascoltando musica. 22/11/2006 ore 8:00: classica colazione e poi via verso il centro di Praga, accompagnati da una simpatica guida che ci ha spiegato vita, morte e miracoli della città, dapprima girovagando in corriera e poi passeggiando per chilometri e chilometri. Dopo la visita, pranzo sostanzioso per affrontare ben quattro ore di visita libera per il centro. Ritrovo alle ore 18:30 per il rientro in albergo. Purtroppo dopo una giornata un po’ pesante per i molti chilometri fatti a piedi, molti erano i ragazzi stanchi ma il mitico prof Loregian, fiducioso nei nostri confronti, lasciò ai pochi individui vogliosi di festeggiare. Quindi il permesso di uscire per andare in una famosa discoteca di Praga: “Il Duplex”. Cinque furono i baldi giovani col desiderio di scatenarsi (non facciamo i nomi altrimenti i molti penserebbero “sempre i soliti”). 23/11/2006: ore 8.00 la solita colazione pronti (o quasi) e partenza verso: Ponte Carlo, ghetto Ebraico e Piazza dell’Orologio prontamente spiegati dal prof (N.B: abbiamo anche incontrato i giocatori dell’Ajax!). Dalle 12.00 fino al solito orario di ritrovo abbiamo avuto le ultime ore di libertà in terra Ceca. Come ultima sera siamo andati tutti (anche il prof) all’ Hard Rock Cafè di Praga assieme ad una classe quinta di Rimini che alloggiava nel nostro stesso Hotel. Il divertimento è durato per qualche ora. 24/11/2006 E purtroppo arrivò anche l’ultimo giorno della nostra (si spera) ultima gita scolastica. Un po’ assonnati ci siamo presentati per le 7 in punto, accompagnati dalle valigie a fare colazione. La partenza avvenne per le 8. Viaggiammo per 12 ore con qualche pausa lungo la strada. Arrivati a Thiene capimmo che la “pacchia” era finita….. Un particolare e sentito ringraziamento va al prof. Bruno Loregian. Noi di classe V lo a b b i a m o definito un “grande e un “mito”, perché nonostante fosse l’unico professore, ha comunque deciso di controllare ben 19 scalmanati studenti in uno stato straniero. Per cinque giorni più che un prof, Loregian è stato come uno zio per tutti noi, diventando simbolo di quest’ultimo anno scolastico (e dei nostri esami) !!!!!!! Grazie prof. Lory 10 SPORT Così noi.it Gennaio 2007 Così noi.it Gennaio 2007 MA LA NEVE DOV’E’? INCAMPOCONLABENETTON di Nicola Cogo di Filippo Foscarini Ti è successo qualcosa si apocalittico e lo vuoi comunicare al mondo intero? Hai bisogno di consigli su come vestirti per far colpo sul prof. quando ti interroga? Ti sei innamorata di uno “di 4a che però non ti guarda nemmeno?” Non sai come sopravvivere nella “giungla nera” chiamata comunemente scuola? Allora sei capitato/a nel posto giusto!!! Scrivi alla nostra rubrica messaggi, consigli, problemi ... e vedrai che non te ne pentirai! (un gruppo di qualificati esperti con anni di esperienza sono a tua completa disposizione). Scrivi alla nostra redazione: [email protected] o consegna direttamente al Direttore. © matthew$ ASCOLTATE RAGA! 11 Questo nostro pazzo inverno Gita a Treviso Martedì 12 Dicembre 2006 noi ragazzi del triennio sportivo ci siamo recati a Treviso per una gita che secondo il mio punto di vista ha colpito molto ma soprattutto è servita per capire come un professionista si prepara alle partite. La mattina infatti abbiamo visitato il Pallaverde del capoluogo della provincia trevigiana per osservare la struttura ma soprattutto, per la gioia dei nostri ragazzi che giocano a basket, abbiamo seguito l’allenamento della squadra del Benetton. Nella tarda mattinata abbiamo intervistato due giocatori e uno dei due è il famoso Soragna. Ci sono state domande molto interessanti come: -quale è stata la partita più importante della tua carriera? “Sicuramente la partita contro gli USA” Comunque si sono fatte domande anche domande collegate con la materia che si studia con il nostro prof. Callegaro. Una particolarità dell’allenamento della Benetton è che si svolge tutto in Inglese (ringraziamo in anticipo la Galvan). A mezzogiorno tutti allo spizzico per il pranzo e nel pomeriggio si è visitato il centro sportivo Ghirada dove allogiano i giocatori delle squadre giovanili del Rugby, della pallavolo e del basket. Inoltre ci sono anche campi da golf, piscine e studi medici. In mia opinione la seconda parte è stata noiosa, ma comunque un centro stupendo. Direi che è stata una gita che ha colpito, perché, essendo tutti appassionati di sport, è una gioia nel vedere i tuoi giocatori preferiti dal vivo. Speriamo che ce ne siano altre…. ATTUALITA’ Lo sport è nel tuo cuore MEGLIO ANONIMI CHE DOPATI di Barbara Bonaguro A quanti di noi non è mai capitato di leggere un giornale, e trovarvi in prima pagina la sconcertante notizia di un atleta che ha fatto uso di sostanze dopanti? Oppure, chi di voi guardando la televisione non ha mai sentito parlare di famosi professionisti sportivi ridotti in fin di vita a causa dell’utilizzo di farmaci che migliorano, o meglio, rendono eccellenti le prestazioni sportive ? Tutti noi - in modo indiretto - siamo venuti a conoscenza di questo mondo: il mondo del doping. Molto spesso si tende a tralasciare questo argomento; proprio per questo motivo il mondo sportivo ad alti livelli ci sembra tutto “rose e viole”. Ai nostri occhi gli sportivi sono dei modelli da seguire; sono belli, ricchi e famosi ,la loro vita è priva di problemi. I soldi gli piovono dal cielo e la notorietà di sicuro non manca mai. Ma è solo questo lo sport ? lo sport è solo notorietà e soldi? La risposta è no! Lo sport è passione, emozioni e adrenalina, ma soprattutto lo sport è soddisfazione e sacrificio. Per raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni ci vuole determinazione, volontà, spirito di sacrificio e tanta umiltà. Solo con queste quattro componenti potrai ritenerti soddisfatto e fiero di ciò che hai fatto, perché sei consapevole di aver raggiunto il tuo potenziale e il tuo livello grazie all’impegno e alla fatica. Quale soddisfazione può invece avere uno sportivo, sapendo di aver raggiunto il massimo delle prestazioni grazie all’uso di farmaci dopanti? Si può ritenere soddisfatto di ciò che ha fatto? Se per essere campioni bisogna scendere a compromessi, i quali rischiano dì rovinarti la vita per sempre, è meglio rimanere nell’anonimato. Certo sulla mensola del tuo salotto non ci sarà il pallone d’oro o chissà quale riconoscimento sportivo, ma la passione e l’amore che hai dato per il tuo sport sarà per sempre nel tuo cuore. Ogni anno dopo la fine dell’estate, si aspetta sempre il lungo e rigido inverno, che porta un po’ di sollievo dopo la calura dei mesi estivi. Ma questa stagione invernale che è a cavallo tra il 2006 e il 2007 sembra non arrivare. Cosa molto simpatica che in questo momento mi viene da pensare è quando incontro persone che mi dicono: “ Sai, durante le vacanze sono andato a sciare! È stata una vacanza meravigliosa.” E tra me e me penso: ma se sono andati a sciare l’avranno sicuramente fatto a rotoloni sui sassi! Eh gia. Se non c’è inverno non c’è neve. La stagione intermedia tra autunno e primavera sembra essere scomparsa. “A Milano sbocciano le aiuole, e in Sicilia mandorli in fiore. Per il fine settimana sono previste temperature primaverili.” (Tg5 del 08/01/2007). Questa situazione critica non colpisce solo l’Italia ma anche il resto del mondo. Infatti a New York la temperatura di pochi giorni fa toccava quasi i 20°C, cosa anomala rispetto ai tipici 0°C del periodo. Questi sbalzi di temperatura preoccupano molto gli scienziati; ma dovrebbero preoccupare anche noi. Queste anomalie sul rialzo termico mondiale potrebbero far reagire una serie di catastrofi naturali, e non solo, che porterebbero una situazione critica per il nostro habitat, per quello degli animali, delle piante, ecc. Ma allora come si può fermare tutto, o meglio cercare di diminuire questo rialzo della temperatura? Pochi decenni fa scienziati di varie nazionalità si sono trovati per discutere su questa situazione e hanno trovato un “colpevole”: l’effetto serra. (So che a voi ragazzi potrà interessare poco, ma il nostro inquinamento andrà ad incidere sulla salute dei nostri figli). I gas provenienti dalle nostre auto, dalle industrie, e da molte altre fonti di inquinamento, man mano che salgono verso l’alto non svaniscono, ma vanno ad immagazzinarsi nello strato più alto dell’atmosfera. Caratteristica loro è quella di non lasciare uscire il calore proveniente dai raggi solari. Avete mai avuto la possibilità di entrare su una serra di fiori? Se la vostra risposta è si avrete notato che durante una giornata nuvolosa, quando il sole per pochi istanti sbuca da dietro le nuvole, in poco tempo riscalda di poco l’interno della serra. Ecco pensate che la serra sia il nostro mondo. Il tutto vi fa capire cosa sta accadendo sul nostro pianeta e aspetta a voi fare le ultime considerazioni. Idee sull’attualità OPINIONE ANONIMA Voi, tutti, dal primo all’ultimo, con i vostri modi di pensare, scuola privata, piena di pregiudizi, voi, tutti, ridimensionatevi. Non ho ben capito, se non ho la maglietta di Armani, della D&G, della Trussardi, o delle altre firme famose non sarei nessuno?Ma fatemi un piacere.. Sapete che vi dico?Siete insicuri,perché credete che quei vestiti firmati vi rendano migliori, credete che chi non può averle è uno sfigato, ma questo lo siete voi, perché la vostra sicurezza deriva solo de quei vestiti, sotto di loro non siete nulla, sotto i vostri vestiti milionari non siete nessuno, non avete niente. Anch’io ho alcuni vestiti firmati ma di sicuro non piango se il mio armadio contiene vestiti della Binillina o della Me&Me, mai sentite? Non me ne stupisco!! E vorrei dire una cosa anche alle ragazze che vogliono assomigliare alle modelle anoressiche, si, l’80% delle modelle che vedete sfilare in quelle maestosissime passerelle sono anoressiche, se vi dicono che siete grasse non badatele perché, se voi state bene così, a loro non deve importare, lo fanno solo per sentirsi migliori, per distruggere la vostra autostima o, semplicemente, perché si sentono spaventate da voi, perché state bene anche così, e poi, mica vorrete arrivare ad ammalarvi per essere come Naomi Campbell, io ho provato, e sono arrivata a rimettere ogni giorno, tre, quattro, volte al giorno, non è bello, è una sensazione orrenda, perché arrivi a chiudere i rapporti con le altre persone, arrivi ad essere sola, ed è l’ultima cosa che vorresti in quel momento. Insomma, se volete dimagrire fatelo con consapevolezza, fate una dieta sana, sensata, fate più sport, ce ne sono di tutti i tipi, anche per chi ha problemi fisici. Io vi ho avvertite, ora sta a voi. Spero che dopo aver letto tutto ciò cominciate a pensare con la vostra testa e smetterla di badare a quello che dicono gli altri, ognuno è diverso, ognuno è unico, voi siate voi stessi e lasciate che gli altri pensino quello che vogliono, non ve ne deve importare nulla. Io ho dato la mia opinione ora spero che voi continuiate a dire la vostra e fatevi sentire, perché ce n’è molto bisogno, spero di non ricevere critiche per quello che ho voluto scrivere, è la verità. E ricordate, “NON E’ FORTE CHI NON CADE, MA CHI CADENDO HA LA FORZA DI RIALZARSI”. Jim Morrison 12 ATTUALITA’ DAL MONDO Così noi.it Gennaio 2007 La povertà nel mondo Così noi.it Gennaio 2007 MUSICA 13 Storie della Musica LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA di Chiara Stella IL METAL di Valentino Scarparo Siccità, miseria, malattie, ecco i fatti principali nei Paesi del terzo mondo. Queste sono le conseguenze derivate dalla mancanza di denaro e di industrializzazione. Nel terzo mondo, l’ultimo mondo, i bambini non hanno di che sfamarsi, i genitori di che lavorare. Solo il 15,5% della popolazione mondiale vive in Paesi ad alto reddito, mentre il 44% vive in Paesi a reddito medio-alto, medio-basso e il 40,5% in paesi a basso reddito. Un miliardo e duecento milioni di persone, pari a circa un quinto della popolazione mondiale vivono in povertà estrema. Questa enorme massa di poveri è concentrata nelle regioni economicamente meno sviluppate , una persona su quattro vive in tali condizioni. Un miliardo e seicento milioni sono le persone che si trovano in condizioni di forte indigenza. Complessivamente, dunque, quasi la metà della popolazione mondiale vive in condizioni di povertà. In Africa, Asia e America latina, circa il 75% della popolazione economicamente attiva nell’agricoltura, non possiede terra o non ne ha a sufficienza per mantenersi col lavoro agricolo. Poi, come si sa, dalla povertà nasce la fame. Se noi riunissimo le persone sottoalimentate in un unico continente, la sua popolazione supererebbe quella di tutti gli altri eccetto l’Asia. Milioni di persone muoiono ogni anno per le conseguenze della fame cronica, e tra queste vi sono circa sei milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni, ciò vuol dire che muoiono © matthew$ direttamente a causa della fame oltre sedicimila al giorno! Poiché i tre quarti dei poveri vivono nelle zone rurali decisivo è porre l’agricoltura al centro delle strategie nazionali di sviluppo. Invece, per la felicità dei ricchi, la maggior parte dei governi dei Paesi in via di sviluppo non investe abbastanza risorse in tale campo, e tanto meno, in programmi finalizzati a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei piccoli agricoltori, i quali rappresentano la chiave di soluzione del problema alimentare. Noi, invece, pieni zeppi di Mc Donald’s e pizzerie, buttiamo via dal nostro piatto verdure troppo crude o troppo cotte, la carne grassa o cruda. Un altro elemento negativo, oltre alla miseria e alla fame, sono le malattie i cui fattori di rischio incidono in misura differente a seconda delle condizioni economiche, sociali, sanitarie e ambientali in cui vivono le popolazioni, i decessi si registrano soprattutto nei bambini di età inferiore ai cinque anni. La malaria, la tubercolosi e l’HIV/Aids provocano complessivamente oltre sei milioni di morti all’anno. Altra piaga di questi paesi è lo sfruttamento minorile. Dalla tenera età di tre, quattro anni i bambini vengono addestrati alla resistenza: lavorano dalle 15 alle 18 ore al giorno, venendo ricompensati con un piatto di riso e due soldi bucati. Le bambine oltre al lavoro domestico, hanno anche il “grande piacere” di soddisfare i loro padroni nelle camere da letto, certamente un altro tipo di gioco. Secondo una stima dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, nel mondo lavorano a tempo piene circa 352 milioni di minori tra i 5 e i 17 anni. Oltre a questo le persone sono condannate all’analfabetismo, in modo particolare le donne. Infatti si stima che circa un sesto della popolazione mondiale non sia in grado di leggere un cartello o fare la propria firma. Se per una volta tutti noi, del mondo perbene potessimo metterci nei loro meravigliosi stracci , assaggiare i loro gustosi cibi, e lavorare nelle loro condizioni, forse ci sarebbe ancora una possibilità di salvare questo terzo mondo. LA NOSTRA SCUOLA visitailnostrosito: digilander.libero.it/doroteathiene escrivicisu: [email protected] © matthew $ In questo primo numero del nostro giornalino vogliamo concentrare la nostra attenzione sul genere musicale più diffuso in america, in Europa e anche da qualche temponella parte più orientale dell’Asia: IL METAL. Vogliamo attraverso queste poche righe farvi conoscere nuovi aspetti di questo genere musicale assieme a uno dei più grandi gruppi di questo genere. Ok adesso basta parlare e immergiamoci subito in questa realtà che per molti potrà essere nuova e interessante per altri, invece, già conosciuta Cosa andremo a vedere - i pregiudizi sul metal - i metallica I PREGIUDIZI Molte persone considerano questo genere musicale come un qualche cosa di violento rozzo o addirittura satanico, per carità da molti esponenti di questo genere ci viene presentato in questa maniera, ma non tutti. Infatti alcuni gruppi (come metallica stratovarius…) attraverso questo genere di musica vogliono far sentire il loro grido contro le molte ingiustizie del mondo legate al razzismo allo sfruttamento, alla droga, alla fame, alla prostituzione… quindi non ci sembra giusto fare di un erba un fascio no? Molti di noi sono convinti che la guerra si vinca con le armi altri invece sono convinti che una parola possa far più male di qualsiasi bomba ecco qual è lo spirito del metal. I METALLICA I metallica sono un gruppo formatosi nel 1981 a Los Angeles. Sono annoverati tra i principali sviluppatori del loro genere assieme a Megadeth,Slayer e Testament. Il gruppo fu fondato da James Hetfield (attuale cantante e chitarrista) e da Lars Urlich (attuale batterista) i due si conobbero tramite un articolo di un giornale statunitense. Una volta conosciuti i due conobbero la loro passione comune per questo tipo di musica. Inizialmente i due suonavano come due semplici ragazzi all’interno del garage oppure nello scantinato di casa. Dopo alcuni mesi le cose cambiarono infatti alcuni famigerati artisti vennero a conoscenza di questo gruppo emergente così decisero di unirsi a loro. Senza dubbio ricordiamo Dave Mustaine (chitarrista) e Cliff Burton (bassista) visto il loro carisma e la loro tecnica si fecero subito apprezzare delle folle. Il gruppo adesso era parzialmente formato così questi tre ragazzi con il metal nel sangue iniziarono a suonare all’ interno di locali e a partecipare ad alcuni festival. Proprio durante la partecipazione a uno di questi festival i metallica vennero a conoscenza di un grande produttore che gli propose di diventare famosi all’interno del mondo della musica. Da quel momento la vita dei ragazzi emergenti cambiò radicalmente, infatti iniziarono a produrre i primi brani e i primi demo. Infatti dopo solo un anno composero il loro primo brano (Hit the Light). Anche se le cose sembrano andare a gonfie vele in verità non è così. Infatti molte sono le dispute all’interno del gruppo. Dopo una situazione troppo difficile da sostenere Dave Mustaine decidere di lasciare il gruppo. Al suo posto arrivò un chitarrista davvero giovane ma con delle grandi potenzialità in campo musicale. Prima di arrivare a suonare con i metallica aveva già fatto parte di bande di alto livello: Kirk Hammet. Una volta sistemati i problemi della banda nel 1983 i metallica incisero il loro primo cd (Kill em All); fu un cd di grande successo che spinse la band in cima alle vette mondiali. I metallica ebbero un lungo periodo d’oro carico di fama e di successi, nel frattempo incisero molti altri album facendo forza soprattutto sulle improvvisazioni e le capacità armoniche di Kirk. Quando tutto sembrava andare per il meglio i metallica sono stati messi a dura prova di fronte alla morte di Cliff Burton (bassista), la morte è stata dovuta da un incidente stradale fatto durante un tour europeo. Sopravvissuti all’incidente, gli altri componenti decisero di fermarsi ma poi decisero di continuare anche grazie ai numerosi incitamenti della famiglia del compagno defunto; così si aprirono le audizioni per il nuovo bassista. Dopo queste audizioni il nuovo bassista era Less Claypool anch’esso artista con una grande carriera alle spalle. Una volta riformata la banda venne composto un album (justice for all) in onore dell’amico defunto. Anche questo fu un album di grande successo che fece tornare i metallica in vetta alle classifiche. Da allora i metallica ripresero a partecipare a tour e festival al livello internazionale. Come se non bastasse il quartetto decise di allargare i generi musicali: infatti vennero presi più stili diversi per poi unirli e adattarli. Inizialmente non venne accolto dai fans questo cambiamento però una volta capito che la base era ancora basata sul metal continuarono ad apprezzare la band statunitense. I metallica continuarono a comporre e essere amati attraverso tutto il mondo per un lungo periodo, dal 1984 al 2000. Lo si può definire il periodo d’oro della banda perché tutto era perfetto, però poi nel 2001 iniziarono le liti all’ interno del gruppo così il bassista Less decise di allontanrsi. Però i problemi non finirono qui: infatti Hetfield (chitarra ,voce e fondatore della band) avviò un programma di riabilitazione dall’alcolismo (ma anche da droga e fumo). Per quasi un anno i metallica sospesero le loro attività rischiando addirittura lo scioglimento. All’inizio dell’anno successivo ripresero a suonare e il nuovo bassista divenne Robert Trujillo (ex bassista di Ozzy Osborne) con questo i metallica nel 2003 composero un album (St Anger) grazie al quale vinsero molti premi sia per la miglior band che per la miglior musica. Adesso tutti ci aspettiamo un nuovo album. 14 MUSICA Così noi.it Gennaio 2007 Così noi.it Gennaio 2007 CURIOSITA’ 15 Incontro sorpresa CLAUDIA KOLL AL S. DOROTEA la redazione Venerdì 19 gennaio 2007 è venuta ad incontrare il triennio del nostro Istituto la nostra attrice italiana Claudia Koll. L’incontro è stato molto intenso. Le notizie di questo incontro nel prossimo numero del nostro giornalino. © matthew$ Di Nicoli Alessandro I nirvana sono una band formata da Kurt Cobain(voce e chitarra), Chris Novoselic(basso) e Dave Grohi(batterista), considerata la principale esponente del genere giunge sviluppatosi a Seattle tra la fine degli anni ’80 ed inizia del ’90. Il nome deriva dall’inglese grungy e comprendeva tutti quelli che erano animati da ideali antimaterialisti e disprezzavano il denaro. Il successo del giunge segnò anche il suo declino quando le etichette discografiche e le industrie, lo commercializzarono corrompendo gli ideali del genere e tutto questo culminò con il suicidio di Kurt Cobain l’8 aprile 1994. Discografia Anno Titolo 1989 Bleach 1989 Blew 1991 Nevermind 1992 Hormoanig 1992 Incesticide 1993 In Utero 1994 Mtv Unplugged in New York 1996 From the Muddy Banks of the wisckah 2002 Nirvana 2004 Withe the lights Out 2005 Sliver-The best of the box © matthew$ © matthew$ L’antro della Musica Etichette Sub Pop / Geffen/Mobile Geffen/Mobile Geffen Geffen Geffen Geffen Universal Geffen Geffen Bleach- si fà notare per il sound aggressivo e vende oltre 35.000 copie Nevermind- porta sulla scena mondiale i Nirvana grazie alla presenza nelle dosi giuste di Hard Rock, melodie, al suono scabroso e malinconico e ai testi come “Smell like teen sprit” in grado di rappresentare la rabbia e il disagio di un’intera generazione. Mtv Unplugged in NY- registrato negli studi di Mtv a New York, la band si esibisce in un concerto memorabile per la grande performance di Kurt. Dopo questo concerto verranno pubblicati solo raccolte dei loro successi e pezzi inediti dapprima per via dell’aggresività di Kurt e poi per la sua morte. ‘Nirvana’ è un concetto induista e buddista, che significa: “ estinzione del desiderio, della passione, dell’illusione e del se’ empirico e il raggiungimento della pace e della verità. LI Olivia: Jury Chechi entra in chiesa e vede un grande crocifisso e dice “ e ma con i chiodi è facile”. CO NO ?? SCE ? TE Lory Si da un bacio a destra uno a sinistra e nell’incertezza uno al centro Lory Si va a cuba a cubare Boroni Vale I raggi ultravioletti Ma prof non si chiamano ultraviolenti? Sak. Sak. Ho bisogno di una banana per potassiarmi Chi va con lo zoppo diventa sordo Miky Mi sto divertendo come una mosca in una valle di stitici Sak. Quando il gioco si fa duro i deboli si scondono La prof. di matematica si è proposta per fare recupero al pomeriggio dicendo che è libera dalle 2 alle 3 il mercoledì. Un nostro compagno le ha chiesto: Ma scusi lei non era sposata? Mentre stiamo svolgendo gli esercizi di geometria la prof ha chiesto a qualcuno se aveva una squadra e i Filippo ha risposto: SI, DI CALCIO 8 LA NOSTRA SCUOLA Così noi.it Gennaio 2007 Direttamente dall’Ecuador Incontriamoci con il MATO GROSSO di Giulia Fabrello Noi ragazzi della classe quarta sociale - sportivo, oggi, 24 Novembre 2006, abbiamo incontrato tre ragazzi che fanno parte dell’ Operazione Mato Grossol(OMG) Sapete tutti cos’è? Innanzitutto questo movimento è nato in Val Fornazza (Domodossola) nel 1967 da un gruppo di giovani guidati da Padre Ugo de Censi (Missionario Salesiamo che opera a Chacas in Perù). Questa associazione è appunto un movimento di volontariato educativo missionario rivolto soprattutto ai giovani ai quali propone di impegnarsi GRATUITAMENTE per i più poveri. Il principio guida del movimento è quello di regalare ai più bisognosi i soldi che si sono guadagnati con il proprio lavoro e la propria fatica. Si può anche definire un “dare via” gratis la propria fatica, la coerenza fra le parole di vita, lo spìrito di gruppo, il rispetto e la collaborazione verso gli altri, la sensibilità e l’attenzione ai problemi dei più poveri, lo sforzo di imparare ad amare le persone. I giovani organizzano gruppi di lavoro e campi di lavoro, imparano a voler bene e a regalare tempo e denaro a chi è meno fortunato di loro. Per questi ritrovi i giovani sì vedono impegnati in raccolte di carta, ferro, rottami ed altri materiali da macero; o come operai in lavori agricoli, di costruzione, di pulizia di sentieri, di costruzione e gestione dei rifugi. Il ricavato delle attività svolte dai ragazzi, organizzati in 130 gruppi in Italia (a loro volta suddivisi in latri piccoli gruppi), serve per sostenere le opere dell’OMG in America latina. Qui prestano servizio dei volontari permanenti impegnati nel fornire, a oltre 80 comunità povere ed isolate di Bolivia (9 comunità), Ecuador (17), Brasile (12), Perù (40), servizi educativi (oratori, scuole di formazione professionale per falegnami, scultori, restauratori, maestri), sociali (acque potabili, canali di irrigazione, strade, scuole, centrali elettriche, campi coltivabili, allevamenti), sanitari (ospedali, ambulatori, scuole per infermieri), assistenza all’infanzia (orfanotrofi e case dì accoglienza per bambini abbandonati), religiosi e agricoli. Questa associazione come regole di vita propone di seguire 7 punti chiave: 1. lavorare anziché discutere 2. rompere il guscio della famiglia, della parrocchia, della nazione: è essere missionari 3. l’OMG critica con ì fatti e non con le parole. Il lavoro concreto vale più delle parole e mette in discussione la propria vita 4. il gruppo è fondamentale perché lavorando insieme le persone maturano 5. il punto cruciale è che bisogna pagare di persona, essere coerenti, farsi poveri 6. essere buoni, non giudicare le persone 7. morire per gli altri. Sacrificarsi dando la propria vita con amore. Beh, ricapitolando, questi 3 ragazzi, che sono venuti a farci visita per raccontarci di loro, ci hanno portato l’esperienza di Michele (uno dei tre) che quest’estate ha fatto come missionario. Presentandoci questo viaggio in Ecuador, Michele ci fa vedere delle diapositive del posto. E’ andato in una casa costruita 5 anni fa dal gruppo OMG. Il paesaggio è totalmente diverso dal nostro, le case sono fatte di paglia, fango e acqua mescolate insieme per proteggersi dal freddo, le abitazioni inoltre sono molto piccole, di 2 metri per 2, massimo 3 metri per 3 per i più fortunati, le famiglie sono formate da 4-6-7 persone. L’agricoltura (dice Michele) è molto arretrata, coltivano solamente orzo e patate, le quali sono l’unica fonte di alimento. Per coltivare questi prodotti ovviamente loro non hanno i mezzi che abbiamo qui noi, ma a disposizione hanno solo degli attrezzi che si sono costruiti con le loro mani, sono senza trattori e macchine che qui prendono il posto dell’uomo o degli animali. Per farci rivivere ancora più intensamente il viaggio che ci racconta, ci propone la storia di Erika. E’ una bambina piccola, con due sorelle maggiori (attualmente hanno 6-8-9 anni); queste sono state abbandonate a loro stesse perché la madre si è uccisa ed il padre è andato in città con la scusa di portare a casa soldi, ma non è più tornato, la nonna non è lucida (infatti in quei posti si è già parecchio vecchi a 55 - 60 anni) e per questo loro soffrono e di conseguenze decidono di lasciare la casa per vivere in strada, al freddo, facendo anche gara con i cani per procurarsi del cibo. Erika e le sue sorelle infine sono state trovate per strada da una compagna di gruppo di Michele, la quale le ha portate nella casa per accudirle e mantenerle. Con questa piccola storiella ci sono sorte delle domande spontanee. Alcune sono: chi mantiene quella casa e tutte le altre strutture che avete giù? “queste strutture sono mantenute e quindi i soldi provengono dai gruppi Mato Grosso dell’Italia che con i piccoli lavori che compiono, anche se sono gratis, ricevono delle piccole mance, oppure dalle raccolte viveri, ferro che sono organizzate spesso nei nostri paesi. Tutto quello che viene ricavato è spedito in missione a loro”. Cosa spinge una persona a fare questa esperienza? “domanda difficile... beh, è da dirsi che noi siamo fortunati per come vìviamo, stiamo Così noi.it Gennaio 2007 LA NOSTRA SCUOLA 9 bene, non nella ricchezza più assoluta, però non ci manca niente. Andare giù a fare esperienze del genere, toccano, e ci si rende conto ancora di più di quanto abbiamo qui”. Cosa facevi giù? “giravo di casa in casa, facevo dei lavoretti per loro, li visitavo, stavo con loro! Poi ovviamente mi sono dedicato anche alla casa nostra, del gruppo, anche li facevo dei piccoli lavoretti per sistemare l’ambiente. Ed infine organizzavamo delle specie di GREST dove alla mattina i ragazzi andavano a scuola e nel pomeriggio giocavano e facevano laboratori e si andava in giro ad invitare gente le persone al GREST’. Alla fine del discorso Michele conclude dicendo che la scelta di partire si matura stando in gruppo, non si è mai soli. Da qui con i mass media possiamo osservare realtà diverse, ma il loro dolore e la loro sofferenza non la senti, solo provando puoi capire come stanno. I tre ragazzi ci lanciano quindi un appello: bisogna iniziare da qui, dalle piccole cose quotidiane (ad esempio: comprare il necessario) così si può aiutare anche gli altri. Prima aiuta te stesso! Per passare un pomeriggio diverso dal solito, un week-end in compagnia e di lavoro, potete partecipare agli incontri di Mato Grosso qui nei dintorni. Questi nostri “amici” si incontrano il martedì e il giovedì sera nella loro sede! Si trovano per organizzare i lavoretti e le raccolte che ci propongono. Non sono comunque solo weekend di lavoro ma anche di spirito, amicizia e aiuto reciproco. VOGLIAMO ESSERE UNITI dicono i nostri tre amici. Sappiamo benissimo tutti che da soli non possiamo fare niente, ma tutti insieme incontrandosi si può fare qualcosa di più. GIULIA: 333/9108146 MICHELE: 320/0707358 SEDE: via Braghettone, 17 THIENE STEFANIA:368/600284 Atteso incontro con Pietro Grasso ANTI MAFIA di Valentina Bassan Con uno scroscio di applausi inizia l’atteso incontro con Pietro Grasso, magistrato palermitano da 35 anni in prima linea nella lotta anti-mafia. La conferenza si è svolta nel teatro comunale di Thiene il 18 dicembre 2006 con la partecipazione di numerosi studenti di varie scuole superiori della città che, armati di pazienza, hanno atteso il sig. Grasso per più di un’ora in compagnia di un sottofondo musicale inerente al tema che stava per essere affrontato. Il famoso magistrato ha raccontato con semplicità e molta umiltà la sua vita e la scelta, meditata già in giovane età, di intraprendere un mestiere cosi duro e difficile. Ha deciso cosi di non stare in silenzio, di fare qualcosa contro la violenza, i crimini, le uccisioni che pesano in una città come Palermo dove la mafia si respira nell’aria, nella quale crimini di carattere mafioso sono divenuti normali, quotidiani. Numerosi sono gli aneddoti raccontati dal magistrato come quello che lo tocca in prima persona riguardo ad una minaccia di morte fatta ai suoi figli mentre si stava svolgendo il maxiprocesso che vedeva imputati molti esponenti del clan mafioso di Cosa Nostra. Eppure alla domanda su come riesce a convivere con la paura dì morire che il suo lavoro comporta risponde con un semplice “io non rischio più di un operaio che lavora ogni giorno in cantiere!” aggiungendo poi che il pensiero non lo preoccupa perché si fida di loro, indicando le nove guardie del corpo che lo accompagnano ogni giorno nei suoi spostamenti. Ha scelto di mantenere una vita il più serena possibile per se e per la sua famiglia rifiutando anche la scorta per i figli che, continua il magistrato, devono vivere in modo normale la propria giovinezza e non trovarsi con la scorta nelle loro prime uscite con gli amici. Pietro Grasso ha cercato, dopo il suo discorso, di rispondere alle numerose domande anche se in modo sintetico a causa di un impegno che lo attendeva nelle scuole di Vicenza. L’intervento si conclude così con un’affermazione del magistrato “per la mafia la cosa migliore è non parlarne” è per questo che Pietro Grasso vuole parlarne, parlarne e parlarne soprattutto con noi giovani come sta facendo con la sua “carovana antimafia” cercando di portare in tutta Italia la realtà che lui vive quotidianamente e della quale noi non ci rendiamo conto. SPONSOR ... ABBIAMO BISOGNO DI VOI !! Aiuto studenti, cercasi sponsor!!! Per venire incontro alle spese del giornalino, trovateci più sponsor possibili (qualsiasi). Dalla prossima volta non ci sarà più un prezzo fisso a spazio, sarà secondo la vostra coscienza pensando che ci sono persone che lavorano sodo per questo giornale. Accogliamo anche offerte libere. Aspettiamo ansiosamente!