Liceo della Comunicazione S. Dorotea Sommario

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Liceo della Comunicazione S. Dorotea Sommario
APPUNTAMENTI
Concerti:
Thiene :
· 09/02/07
· 23/02/07
Bassano :
· 03/02/07
· 10/02/07
·
·
·
·
24/02/07
10/03/07
17/03/07
31/03/07
Liceo della Comunicazione S. Dorotea
Così noi.it Gennaio 2007
Controverso, tribute Led Zeppelin, Harry’s bar
Cheap wine, Cafe Bistrot
Teatro:
Thiene:
· 01/02/07 ore 21.00 Produzione Argot pres: “La Maria Zanella”, teatro comunale
· 06-08/02/07 ore 21.00 Giorgio Albertazzi pres: “Memorie di Adriano”, teatro comunale
· 16-18/02/07 ore 21.00 Umberto Orsini e Manuela Mandracchia pres:“Il Padre”,
teatro comunale
· 26-28/02/07 ore 21.00 Arnoldo Foa ed Erica Blanc pres: “Sul Lago Dorato”, teatro
comunale
· 01/03/07 ore 21.00 Teatrino Giullare pres: “Alla Meta” , teatro comunale
· 10/03/07 ore 21.00 Paolo Magone e Marco Manzocca pres:
“Don Chisciotte…senza esagerare”, teatro comunale
Schio:
· 08/02/07 ore 21.00 Quartetto G. pres: “In Bocca Al Lupo”, Grande Teatro
· 21/02/07 ore 21.00 Ottavia Piccolo pres: “Processo a Dio”, prima regionale, Grande
Teatro
· 22/02/07 ore 21.00 Compagnia RBR Dancecompany pres: “Openspace”, Grande Teatro
16/03/07 ore 21.00 Lella Costa pres: “Amleto”, Grande Teatro
APPUNTAMENTI DELLA
NOSTRA SCUOLA:
Lunedì 29 gennaio
-riaperturacolloquiindividuali
- Giornata della Memoria
Martedì 6 febbraio
- Festività di S. Dorotea
19 - 20 - 21 febbraio
- vacanze di carnevale
Mercoledì 21 febbraio
- Sacre ceneri
Mercoledì 4 aprile
- celebrazione festività Pasquale
dal 5 al 10 aprile
- vacanze pasquali
ASSEMBLEE FUTURE
Le assemblee in programma sono
tre: una in marzo con l’idea di
riproporre laboratori; poi una in
maggio e una l’ultimo giorno di
scuola.
UNA POSSIBILITA’ IN PIU’
Ogni sabato, alle 17.30, presso la
chiesa del Duomo, don Livio Destro –
parroco del Duomo – invita tutti i
giovani e sportivi ad una
celebrazione, proprio per loro e
animata da loro visto che sono
impossibilitati alla domenica
mattina per le loro attività sportive.
Vi aspettiamo…
ORARIO DI SEGRETERIA
Dal lunedì al venerdì dalle 10.20 alle 13.00
Il mercoledì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00
Il sabato su appuntamento
© matthew$
Sun eats hours, Okkupato, Garretti, La Gabbia
Gem boy, la rock band demenziale torna col nuovo disco “Ginecology”,
La Gabbia
Bandabardò, folk degli alfieri del popolo “fricchettone” italiano, La Gabbia
Modena City Ramblers, La Gabbia
Niccolo Fabi, La Gabbia
Rezophonic, gli artisti della scena musicale alternativa italiana cantano insieme
per l’Africa, La Gabbia
Anno I - Numero I - Gennaio 2007 - Giornale ufficiale dell’Istituto Santa Dorotea - Prezzo al pubblico • 1
16
Anno scolastico 2006 - 2007
Sommario
Editoriale
I saluti
La nostra scuola
Sport
pag.
pag.
pag.
pag.
2
3
4
10
Attualita’
Musica
Curiosità
Appuntamenti
pag.
pag.
pag.
pag.
11
12
15
16
2
LA REDAZIONE
EDITORIALE
di Giuliano Scotton
Finalmente siamo arrivati alla
stampa della prima edizione di
questo giornalino e sono
titubante nel proporvelo, ma con
la grande speranza
che sia di vostro
gradimento (in caso
contrario,
pace
all’anima vostra!).
Un giudizio, fa sempre
piacere, l’importante
è che teniate conto
del grosso lavoro che
sta dietro a un
giornale: spero quindi
che il vostro parere
no sia “disarmante”...
un occhio di riguardo fa sempre
piacere!
Questo primo numero è molto
ricco di articoli – più di quello che
ci aspettavamo – e di questo sono
orgoglioso e vi ringraziamo per le
vostre numerose adesioni
all’iniziativa. Grazie all’aiuto degli
sponsor e alle auto sovvenzioni,
abbiamo la possibilità di non avere
limiti di pagine e spazi e quindi di
accettare molto volentieri i vostri
articoli dei quali sono già in attesa
per il prossimo numero che
dovrebbe uscire per i primi di
aprile: conto – come sempre –
sulla vostra disponibilità a scrivere
articoli su qualsiasi cosa (non vi
blocchi il fatto di dire “non sono
capace”: nessuno è nato
scrittore e siamo qui per
Così noi.it Gennaio 2007
imparare!). Un caloroso consiglio
che propongo alle classi è quello
di documentare fotograficamente
qualsiasi attività o uscita
facciate, anche singolarmente,
per poi scrivere un bell’articolo
che possa rendere partecipi
anche le altre classi. Questo non
vuole limitare
il campo: gli
a r t i c o l i
p o s s o n o
riguardare un
qualsivoglia
argomento
( a n c h e
riflessioni su
libri o film);
soprattutto
ho piacere nel
dirvi questo:
s c r i v e t e
quando vi viene l’ispirazione,
senza aspettare; perché, finché
dite “inizio dopo, inizio dopo”
senza mettere nulla nero su
bianco, non inizierete mai!
Anche se in questo numero non
ce ne sono, spero vivamente che
dalla prossima uscita possa
essere inserito qualche articolo
dei genitori, degli insegnanti o
altri… vediamo se colgono l’idea!
Oltre agli articoli, aspetto anche
il rinnovo degli sponsor già
presenti in questo numero e
magari degli altri in più: siete tutti
benvenuti!
Adesso non sto qui a presentarvi
tutti gli articoli: mi preme solo –
senza discriminazioni verso gli
altri lavori – sottolineare due
articoli che come redazione
abbiamo deciso di valorizzare: il
primo riguarda l’esperienza
all’Opera della Provvidenza di
Sant’Antonio a Padova fatta dalla
classe IV sociale e sportivo nella
prima settimana di ottobre 2006
(foto in prima pagina); il
secondo, invece, è il saluto da
parte delle classi IV e V alla
signora Carmen che ci lascia a
giorni
per
dedicarsi
–
giustamente – alla famiglia. È un
saluto fatto con grande passione
e commozione ad una persona
molto cara a noi studenti. Anche
a nome della redazione, la saluto
e le auguro che il Signore possa
ricompensarla di tutto il bene
fatto gratuitamente e che le doni
tanta pace e serenità per i giorni
a venire.
Mi avvio alla conclusione: il vostro
giudizio a me farà piacere sentirlo,
confidando nella vostra bontà.
Qualsiasi
vostra
idea,
suggerimento, critica o proposta,
purché sia costruttiva e fattibile
(per i miracoli non siamo ancora
abilitati) potete inviarmela
alla
posta
elettronica
([email protected]) o in
forma scritta direttamente al
sottoscritto: nei limiti del
possibile, vi verremo incontro e
cercheremo di accontentarvi!
Concludendo,
porgo
un
ringraziamento a tutti coloro che
hanno partecipato alla stesura di
questo giornalino, in particolare
al prof. Paolo Olivieri per la
pazienza e il tempo dedicatomi;
alla prof.ssa Giulia Andrian che
ha collaborato a rendere meno
peggio gli articoli, a Nicola Cogo
per essersi duramente impegnato
a dare forma pratica a questo
giornale e a tutta la redazione,
va il mio più sincero e affettuoso
grazie per l’impegno e lo zelo nel
lavoro svolto.
Concludo esprimendovi la
speranza di non avervi molto
annoiato, e augurandovi buona
lettura e arrivederci al prossimo
numero. Grazie!
Così noi.it Gennaio 2007
I SALUTI
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Il saluto del nostro Gestore
“UN GIORNALE TUTTO VOSTRO”
di Suor Rina Vendrasco
Carissimi giovani,
state per dar vita ad un giornale proprio vostro: quello della Vostra Scuola.
L’iniziativa mi piace e la penso proprio bella.
Che augurio posso farvi?
Vi richiamo il messaggio cristiano che come Suore
Dorotee abbiamo posto nel POF.
Il Messaggio attinge alla concezione dell’uomo fondata sul primato della persona, sulla sua dignità e
sul suo valore, che hanno in Dio e in Gesù Cristo la loro sorgente. Per questo accogliete, ogni vostro
coetaneo, come unico, amatelo nelle sue caratteristiche e nelle sue potenzialità. Aiutatevi
reciprocamente a crescere come donne e uomini leali, onesti, generosi e attenti agli altri.
Auguri e buon lavoro!
Vi accompagno con il mio affetto e la mia preghiera.
Suor Rina Vendrasco
Il saluto del nostro Preside
Giornalino: palestra di idee
del prof. Armando Nertempi
Quando mi è stato chiesto, da alcuni studenti, di poter dar vita ad un
giornale del nostro Istituto fatto esclusivamente da loro, fui amabilmente
compiaciuto, ma perplesso: non credevo infatti che l’iniziativa potesse
concretizzarsi.
Ora sono per congratularmi vivamente per questa realizzazione e per la
capacità di intraprendere una cosa nuova, che mi auguro possa
svilupparsi per il futuro.
Leggerò queste pagine con interesse ed attenzione perchè attraverso di esse potrò cogliere aspetti
significativi dei giovani di questa scuola che vogliamo sempre più aperta, moderna ed innovativa.
Complimenti, cari ragazzi, per questa Vostra disponibilità a metterVi in gioco: il giornalino
diventerà una bella palestra di idee, suggerimenti, confronti e di cronaca scolastica e sarà un
ulteriore strumento di reciproca conoscenza.
In bocca al lupo!.............E vale sempre il detto: “ Chi ben comincia è a metà dell’opera”.
Il Preside
Prof. Armando Nertempi
La redazione
DIRETTORE:
VICE DIRETTORE:
Scotton Giuliano (4a soc.)
Toniolo Angelica (5a sp.)
CAPO REDATTORE:
LAYOUT:
DESIGNER:
Vardanega Deborah (4a sp.)
Cogo Nicola (4a soc.)
Scapin Matteo (4a soc.)
RESP. PUBBL. ED ECONOMO:
Dalla Via Alessandra (2a soc.)
REDATTORI RESPONSABILI DI CLASSE: Bassetto Silvia (1a sp.) - Tomasi Laura (2a soc.) - Marangoni
Irene (3a sp.) - Vardanega Deborah (4a sp.) - Fortuna Mattia (5a sp.)
ALTRI REDATTORI: Specchio Giorgia (1a soc.) - Bianchini Giada (5a sp.) - Brusamarello Marta (3a sp.) Terzo Mattia (5a soc.)
COSì NOI.IT E’ IL GIORNALE UFFICIALE DELL’ISTITUTO “SANTA DOROTEA”
LICEO DELLA COMUNICAZIONE
via Francesco Corradini 15, - 36016 Thiene (VI) - Tel. e fax 0445/380423
sito web http://digilander.libero.it/doroteathiene -- e-mail: [email protected]
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LA NOSTRA SCUOLA
Così noi.it Gennaio 2007
Saluto alla signora Carmen.
AD
Così noi.it Gennaio 2007
LA NOSTRA SCUOLA
5
Opsa ragazzi
UNA
PERSONA
SPECIALE!
di Giuliano Scotton
Non saprei come iniziare. Quando ci si trova
In ultima istanza, ma che forse meriterebbe il primo
davanti all’ingrato dovere di scrivere un saluto ad posto nella classifica – se così si può chiamare – è
una persona cara, è sempre difficile iniziare – almeno la sua grande testimonianza di fede che, anche se
per me.
da persona laica, ha manifestato e continua a
La signora Carmen è qui con noi dal lontano 3 manifestare nel suo piccolo: questo, per noi giovani,
settembre 2001 dopo aver prestato servizio per deve essere di grande esempio e deve spingerci a
molto tempo come Direttore Amministrativo presso fare qualcosa nella nostra vita, a cambiare per vivere
l’ITIS “Chilesotti” di Thiene. Il suo impegno qui con uno sguardo di fede illuminato dal Signore.
nell’Istituto, tra le altre cose, è stato come
A lei, in questa circostanza in particolare, va il
Rappresentante di Segreteria allo STAFF di mio e nostro grazie per il lavoro svolto e per
Presidenza (non chiedetemi cosa sia perché non lo l’accoglienza e l’attenzione nei nostri confronti.
so!). Oltre a ciò, ha dimostrato una grande capacità Come direttore di questo giornalino, anche a nome
di legare, nel suo ruolo di segretaria, il Corpo della redazione, porgo un pubblico e sincero grazie
Insegnanti agli
per il dono di
alunni.
tutta la carta
Se
dovessi
per questo
tracciare un suo
primo numero
profilo,
non
del giornalino;
penserei ad altro
in
questo
se non ad aspetti
modo ci ha
positivi. Avendo
permesso di
contatti con lei,
diminuire
non puoi far altro
notevolmente
che notare la sua
le spese.
umanità nei nostri
Nel salutarla
confronti, con
con
un
quello
spirito
affettuoso e
intuitivo sempre
s e m p l i c e
pronta a capirci
“arrivederci”
nelle incomprene con un
sioni, a starci
abbraccio che
vicino quando ci
com- prende
troviamo
in
quello di tutti
difficoltà e ad
gli studenti,
aiutarci con tutti
accogliamo
i mezzi a sua
l’arrivo della
disposizione,
signora Maria
anche solo con
che a tempo
una semplice
debito – dopo
parola, ma che esprime tanta
(Maria, Sandra, Armida, Carmen) il passaggio di consegne –
pace, sicurezza e soprattutto
prenderà in tutto e per tutto
serenità (che è molto importante
il posto della Carmen; già da
in un ambiente scolastico).Quando qualcuno sta subito le diamo il benvenuto e le auguriamo un buon
male è sempre presente e competente nel curarlo e sereno lavoro
nel nostro Istituto. Colgo
con tutte le attenzioni possibili come una mamma; l’occasione per portare il nostro “grazie” a suor
la sua grande competenza e preparazione si dimostra Armida, che nel nascondimento è sempre presente
anche nelle sue mansioni quotidiane di segretaria e attenta alle nostre necessità d’Istituto e personali;
tra documenti, carte varie e quant’altro.
alla signora Sandra per il suo notevole impegno a
Importante da sottolineare penso sia il fatto che, nostro favore e per il bene della scuola. Grazie!
se adesso c’è nella nostra scuola il liceo della
Bene! Concludo esprimendo la speranza di poterla
comunicazione con le opzioni sociale e sportivo, è incontrare ancora nel futuro e porgendole di cuore
anche per merito suo e del suo impegno per un affettuoso bacio che comprende quello di tutti
attualizzarlo ed avviarlo. In tutto questo si è gli studenti delle superiori che le vogliono molto
dimostrata anche la sua “modernità” nel saper molto bene.
affrontare le sfide sempre nuove che la società e il
Di nuovo rinnovo il ringraziamento e l’augurio di
mantenimento di una istituzione scolastica ogni Celeste ricompensa nella sua vita. Grazie!
richiedono; quindi il saper cogliere con impegno e
serenità le innovazioni e le necessità che la scuola
richiede.
visitailnostrosito:http://digilander.libero.it/doroteathiene
LUNGA ATTESA, MA TANTA FELICITA’
di Francesca De Peron, Francesca Busolo, Deborah Vardanega, Giacomo Dal Sasso
Dopo una partenza a lungo
attesa... lunedì 2 ottobre è
finalmente iniziata la nostra
avventura all’OPSA di Sarmeola
(PD). All’inizio le paure erano
tante ma con il passare dei
giorni, con l’aiuto degli operatori,
ma soprattutto con l’affetto e
l’accoglienza degli ospiti, siamo
riusciti a superarle.
Tra i timori principali c’era quello
di non riuscire a relazionarci con
loro e dì non essere in grado di
svolgere i compiti che ci
venivano affidati.
Era la prima volta che ci
trovavamo a contatto con
persone in parte diverse da noi
non solo per l’aspetto fisico ma
anche
per
il
modo
di
comunicare; ci veniva chiesto di
relazionarci con gli altri non più
solo tramite la parola, come in
genere siamo abituati a fare, ma
anche attraverso una carezza,
un abbraccio, uno sguardo,
talvolta il solo silenzio. Per fortuna
la semplicità e la spontaneità degli
ospiti ci hanno ben presto
contagiato e fin da
subito un piccolo gesto, come un
semplice “ciao!” ci ha fatto
sentire a nostro agio.
Anche la paura di non essere in
grado di fare quello che ci veniva
richiesto è diminuita un po’ alla
volta; ci siamo resi conto che il
nostro compito, ìn realtà, era
quello di stare con gli ospiti in
semplicità, creando un clima di
amicizia.
Per non parlare della paura di
perdere gli ospiti in giro per
l’OPSA! Ma abbiamo capito
subito che era molto più probabile
che fossimo noi a perderci lungo
quegli interminabili corridoi!
Sono stati giorni intensi nello
spirito ... e nel fisico! La nostra
giornata cominciava alle 7.00
con la dolce voce della nostra
prof.ssa Galvan che ci dava il
“buongiorno”. Dopo aver fatto
colazione ci incamminavamo
verso l’OPSA (eravamo ospitati,
infatti, nel seminario minore
della diocesi dì Padova, a un paio
di chilometri dall’Opera) dove
trovavamo i nostri amici ospiti
in attesa del nostro arrivo.
Iniziavamo alle 9.00
portando alcuni ospiti a “scuola”
e nei vari laboratori organizzati
all’interno dell’OPSA; con altri
invece ci avviavamo per lunghe
passeggia-te nel parco. Verso le
10,30 si ritornava nei vari reparti
per pre-parare gli ospiti e le
tavole per il pranzo. Dopo aver
imboccato chi aveva più difficoltà
a mangiare anche noi andavamo
a pranzare per poi riprendere alle
15.00 fino alle 18.00. Al
pomeriggio la maggior parte
degli ospiti si riuniva nel parco
dove anche noi ragazzi
passavamo un po’ dì tempo
assieme. Il pomeriggio più
memorabile è stato quello
“musicale”: abbiamo cantato e
ballato nei parco assieme agli
ospiti divertendoci con loro.
Alla fine, al momento della
partenza, la commozione e le
lacrime
hanno
preso
il
sopravvento.
Ci porteremo questa esperienza
sempre nel cuore, sperando di
tornare al più presto da loro
perché ci hanno regalato tanto
e ci hanno fatto crescere
molto.
scrivici su: [email protected]
6
LA NOSTRA SCUOLA
Così noi.it Gennaio 2007
LA NOSTRA SCUOLA
7
Gita a Monaco - Praga
Dal giornale de “La Provvidenza”
UNA
UN DONO UNICO
scritto dagli operatori dell’OPSA
Gli allievi di quarta superiore del liceo della
comunicazione dell’istituto S. Dorotea di Thiene
(VI) hanno svolto una settimana dì servizio all’Opera.
Chiediamo a suor Paola, una delle docenti
accompagnatrici dei ragazzi com’è nata questa idea.
“L’idea di svolgere una settimana di stage all’interno
dell’Opera è venuta ad alcuni insegnanti che già
conoscevano la struttura perché in precedenza vi
erano stati come volontari. Volevamo che i ragazzi
nel loro percorso formativo - hanno scelto un
indirizzo sociale - vivessero anche forme di
comunicazione e di relazione con persone con
disabilità, al fine di sperimentare nel quotidiano la
strada professionale intrapresa. Non ultimo il fatto
che volevamo che il gruppo facesse un’esperienza
insieme, realizzasse qualcosa dì importante come
gruppo-classe. Alla nostra proposta ha aderito, di
fatto, la quasi totalità della classe. E questo è già
stato, per noi, un primo risultato”.
Ai ragazzi invece, quasi al termine della settimana
di servizio, abbiamo chiesto dì ripercorrere le
emozioni, le difficoltà e le gioie di questa settimana
speciale. Li abbiamo incontrati, sedie in cerchio,
intrecciando con loro una proficua conversazione.
“All’inizio avevo paura, ci confida un giovane
rompendo il silenzio e l’imbarazzo iniziale che era
calato nella sala dell’incontro - avevo paura della
troppa responsabilità che mi era stata affidata: la semplicità e la spontaneità degli ospiti, invece,
mi hanno fatto affrontare nei giorni successivi con
estrema naturalezza la quotidianità”. “La mia
paura, invece, - ci confida una ragazza - era quella
di non riuscire a stare loro accanto. Avevo paura
di bloccarmi per la mia timidezza e per la paura
della diversità. Sapendo di essere molto sensibile,
avevo paura di star troppo male per loro, per la
loro sofferenza e i loro handicap. Invece, ho
conosciuto persone splendide che hanno saputo
vincere la mia timidezza e il mio imbarazzo e
offrirmi la loro sincera amicizia”. Il dibattito si fa
interessante e molti incalzano nella discussione
affrontando il tema della relazione con gli ospiti,
della loro tenacia nella comunicazione: molti
sottolineano la paura iniziale di non farsi capire e
di non riuscire a capire gli ospiti e tutti, poi,
raccontando di come gli ospiti stessi, invece, siano
creativi e fantasiosi nel saper comunicare ben al
di là delle parole con gesti convenzionali, mimiche
facciali straordinarie, sguardi di intesa o
disapprovazione, evidenziano come siano
pienamente riusciti nell’intento di comunicare...
Una ragazza mostra, gelosa, il disegno che
un’ospite le ha regalato. Un’altra dice: “Mi sono
sciolta quando mi hanno offerto una caramella e mi
hanno convinta, quasi costretta, a mangiarla perché
era il loro regalo per me”. Tutti sottolineano i fatto
che una cosa semplice, Donale perfino, all’Opera
può diventare preziosa, un dono unico,
un’attenzione premurosa. Una ragazza si commuove
raccontando che “questa mattina quando sono
arrivata in reparto, due ospiti mi aspettavano
davanti alla porta dell’ascensore. Aspettavano me.
Avevano bisogno di me. Mi hanno fatta sentire utile,
importante, apprezzata. Per cosi poco, poi”. Dopo
qualche settimana dal servizio ci sono arrivate
anche le poche righe che seguono, parole che non
fanno altro che confermare come l’esperienza sia
stata davvero vissuta in profondi-tà, andando a
toccare temi centrali, vitali, nella crescita umana e
spirituale dì ciascuno di questi ragazzi.
SUPERIORE,
PRIMI
MEMORABILE
GITA
a cura della Classe V
Le nostre matricole
PRIMA
Così noi.it Gennaio 2007
IMPATTI
di Elena Smiderle
Prima superiore: scuola nuova, amicizie nuove…ma ora, siamo veramente contenti della scelta che
abbiamo preso o abbiamo mille rimorsi?
Indagando di qua e di là, ho scoperto che la maggior parte di noi si trova bene qui, sia per l’ambiente,
che per la difficoltà della scuola, tranne alcuni, che avrebbero preferito intraprendere altre strade.
L’impatto con la nuova scuola è stato abbastanza positivo per tutti e, dopo il discorso del preside e le
presentazioni del primo giorno, abbiamo cominciato alla grande. Non hanno tardato a presentarsi i
primi 4 e 5, ma ora più o meno tutti sono soddisfatti del loro rendimento scolastico e nessuno ritiene
la scuola sopra alle proprie capacità. L’unico problema è che tra qualche giorno arriveranno le pagelle
e può darsi che qualcuno, dopo averle lette, cambi parere!
Il rapporto con i compagni è molto buono, anche se ad alcuni manca la classe dell’anno prima (…motivo
in più per non rimanere bocciati!). Quello con i professori è ugualmente positivo e con alcuni andiamo
più d’accordo, come ad esempio il prof. Olivieri di psicologia, che si presta ad interpretare i nostri sogni
perversi e ci racconta fatti ecclatanti sul suo gatto Pippo, mentre con altri siamo un po’ più in difficoltà
o perché spiegano matematica troppo velocemente, o perché non piace la materia. Su questo argomento
mi sembra giusto sottolineare la maternità della professoressa Adriani, che tra qualche mese dovrà
lasciarci per potersi dedicare al suo bebè.
per quanto riguarda le attività extra scolastiche, si sono rivelate interessanti per la maggior parte, ma
molti non partecipano per motivi ragionevoli, come ad esempio la mancanza di voglia di alzarsi presto
il sabato, per poter dormire un po’ di più. Chi invece le pratica, è molto soddisfatto di quello che si fa,
nonostante gli orari. Insomma, tutti noi riteniamo che sia una buona scuola e che anche la classe non
sia male, perciò speriamo di trascorrere un bell’anno e di arrivare in quinta tutti insieme!
20/11/2006: noi di classe quinta
siamo partiti per il viaggio
d’istruzione
(volgarmente
chiamato gita). La partenza era
fissata per le ore sei di mattina
presso la stazione delle corriere
di Thiene. La corriera di “Ceschi
viaggi” era occupata da 20
persone (19 alunni più il
professore) e da Gigi, il nostro
mitico autista.
Prima
destinazione: Monaco
di Baviera. Saliti in
corriera, vogliosi
di divertirci e
soprattutto di
riposarci quando
siamo venuti a
sapere che ci
avrebbe accompagnato solo il
prof Loregian.
Ore 14.30: siamo
arrivati a Monaco, la prima tappa
è stato il “Deutsches Museum”,4
piani e più di tecnologia dove
sbizzarrirsi tra modelli di navi,
aerei e varie invezioni (consigliato
persone a cui piace modo
particolare la fisica).Dopo tre ore
di vagabondaggio all’interno
dell’immensa struttura, finalmente
ci è stata concessa la libertà di
ammirare il centro della città:
affascinante grande e ricca di
negozi immersi nel clima natalizio.
Ore 18.30 ritrovo in Marien Platz
per poi andare all’hotel Vitalis a
rinfrescarsi e prepararsi per la
cena in un ristorante italiano.
Dopo la distribuzione delle camere
un’ora più tardi ci siamo ritrovati
tutti nella hall dell’albergo e con
la corriera siamo andati al
ristorante “Bell’Italia.
La serata la trascorremmo in hotel
a dormire e a prepararci
psicologicamente per il giorno
dopo.
21/11/2006 ore 7.30: colazione
abbondante e un po’ pesante. Poi
partenza verso Praga con una
fermata
nel
campo
di
concentramento di Dachau.
E’ stata un’esperienza toccante,
emozionante, forte e intensa per
tutti.
Abbiamo potuto vedere con i
nostri occhi una realtà ormai
lontana ma che non può essere
dimenticata.
Abbiamo visto i forni crematori,
le camere a gas, la ricostruzione
di una tipica camerata e il museo
interno. Alle 11.00 risalimmo in
corriera: destinazione Praga.
Dopo tre ore di viaggio abbiamo
raggiunto la desiderata meta e
subito ci siamo diretti verso il
centro della città con una
successiva visita libera. Solito
orario,18:30,
ritrovo per
andare
in
hotel, l’hotel
Olimpik. Un
edificio di 19
piani un po’
vecchietto ma
bello ed efficiente. Dopo
esserci lavati
e cambiati
a b b i a m o
cenato e poi
tutti pronti per la prima serata
nella capitale ceca. Ovviamente,
non conoscendo la città, non
sapevamo in quale locale poterci
rifugiare, così ci siamo fermati nel
primo posto dove potemmo
vedere un po’ di movimento: un
locale non molto grande di due
piani, cupo, ma originale. La prima
serata la trascorremmo qui
sbevacchiando
un
po’,
chiacchierando e ascoltando
musica.
22/11/2006 ore 8:00: classica
colazione e poi via
verso il centro di
Praga, accompagnati da una
simpatica guida
che ci ha spiegato
vita, morte e
miracoli della città,
dapprima girovagando in corriera e
poi passeggiando
per chilometri e
chilometri. Dopo
la visita, pranzo
sostanzioso per affrontare ben
quattro ore di visita libera per il
centro. Ritrovo alle ore 18:30 per
il rientro in albergo. Purtroppo
dopo una giornata un po’ pesante
per i molti chilometri fatti a piedi,
molti erano i ragazzi stanchi ma il
mitico prof Loregian, fiducioso nei
nostri confronti, lasciò ai pochi
individui vogliosi di festeggiare.
Quindi il permesso di uscire per
andare in una famosa discoteca
di Praga: “Il Duplex”.
Cinque furono i baldi giovani col
desiderio di scatenarsi (non
facciamo i nomi altrimenti i molti
penserebbero “sempre i soliti”).
23/11/2006: ore 8.00 la solita
colazione pronti (o quasi) e
partenza verso: Ponte Carlo,
ghetto Ebraico e Piazza
dell’Orologio prontamente
spiegati dal prof (N.B: abbiamo
anche incontrato i giocatori
dell’Ajax!).
Dalle 12.00 fino al solito orario
di ritrovo abbiamo avuto le ultime
ore di libertà in terra Ceca.
Come ultima sera siamo andati
tutti (anche il prof) all’ Hard Rock
Cafè di Praga assieme ad una
classe quinta di Rimini che
alloggiava nel nostro stesso
Hotel. Il divertimento è durato per
qualche ora.
24/11/2006 E purtroppo arrivò
anche l’ultimo giorno della nostra
(si spera) ultima gita scolastica.
Un po’ assonnati ci siamo
presentati per le 7 in punto,
accompagnati dalle valigie a fare
colazione. La partenza avvenne
per le 8. Viaggiammo per 12 ore
con qualche pausa lungo la
strada. Arrivati a Thiene capimmo
che la “pacchia” era finita…..
Un particolare e sentito
ringraziamento va al prof. Bruno
Loregian. Noi
di classe V lo
a b b i a m o
definito
un
“grande e un
“mito”, perché
nonostante
fosse l’unico
professore, ha
comunque
deciso
di
controllare ben
19 scalmanati
studenti in uno
stato straniero.
Per cinque giorni più che un prof,
Loregian è stato come uno zio
per tutti noi, diventando simbolo
di quest’ultimo anno scolastico (e
dei nostri esami) !!!!!!!
Grazie prof. Lory
10
SPORT
Così noi.it Gennaio 2007
Così noi.it Gennaio 2007
MA LA NEVE DOV’E’?
INCAMPOCONLABENETTON
di Nicola Cogo
di Filippo Foscarini
Ti è successo qualcosa si apocalittico e
lo vuoi comunicare al mondo intero? Hai
bisogno di consigli su come vestirti per far
colpo sul prof. quando ti interroga? Ti sei
innamorata di uno “di 4a che però non ti
guarda nemmeno?” Non sai come
sopravvivere nella “giungla nera” chiamata
comunemente scuola?
Allora sei capitato/a nel posto giusto!!!
Scrivi alla nostra rubrica messaggi, consigli,
problemi ... e vedrai che non te ne pentirai!
(un gruppo di qualificati esperti con anni di
esperienza sono a tua completa disposizione).
Scrivi alla nostra redazione:
[email protected]
o consegna direttamente al Direttore.
© matthew$
ASCOLTATE RAGA!
11
Questo nostro pazzo inverno
Gita a Treviso
Martedì 12 Dicembre 2006 noi ragazzi del triennio
sportivo ci siamo recati a Treviso per una gita che
secondo il mio punto di vista ha colpito molto ma
soprattutto è servita per capire come un
professionista si prepara alle partite.
La mattina infatti abbiamo visitato il Pallaverde
del capoluogo della provincia trevigiana per
osservare la struttura ma soprattutto, per la gioia
dei nostri ragazzi che giocano a basket, abbiamo
seguito l’allenamento della squadra del Benetton.
Nella tarda mattinata abbiamo intervistato due
giocatori e uno dei due è il famoso Soragna.
Ci sono state domande molto interessanti come:
-quale è stata la partita più importante della tua
carriera? “Sicuramente la partita contro gli USA”
Comunque si sono fatte domande anche domande
collegate con la materia che si studia con il nostro
prof. Callegaro. Una particolarità dell’allenamento
della Benetton è che si svolge tutto in Inglese
(ringraziamo in anticipo la Galvan).
A mezzogiorno tutti allo spizzico per il pranzo e
nel pomeriggio si è visitato il centro sportivo
Ghirada dove allogiano i giocatori delle squadre
giovanili del Rugby, della pallavolo e del basket.
Inoltre ci sono anche campi da golf, piscine e studi
medici.
In mia opinione la seconda parte è stata noiosa,
ma comunque un centro stupendo.
Direi che è stata una gita che ha colpito, perché,
essendo tutti appassionati di sport, è una gioia
nel vedere i tuoi giocatori preferiti dal vivo.
Speriamo che ce ne siano altre….
ATTUALITA’
Lo sport è nel tuo cuore
MEGLIO ANONIMI
CHE DOPATI
di Barbara Bonaguro
A quanti di noi non è mai capitato di leggere un
giornale, e trovarvi in prima pagina la sconcertante
notizia di un atleta che ha fatto uso di sostanze
dopanti? Oppure, chi di voi guardando la
televisione non ha mai sentito parlare di famosi
professionisti sportivi ridotti in fin di vita a causa
dell’utilizzo di farmaci che migliorano, o meglio,
rendono eccellenti le prestazioni sportive ? Tutti
noi - in modo indiretto - siamo venuti a conoscenza
di questo mondo: il mondo del doping. Molto
spesso si tende a tralasciare questo argomento;
proprio per questo motivo il mondo sportivo ad
alti livelli ci sembra tutto “rose e viole”.
Ai nostri occhi gli sportivi sono dei modelli da
seguire; sono belli, ricchi e famosi ,la loro vita è
priva di problemi. I soldi gli piovono dal cielo e la
notorietà di sicuro non manca mai.
Ma è solo questo lo sport ? lo sport è solo notorietà
e soldi?
La risposta è no! Lo sport è passione, emozioni e
adrenalina, ma soprattutto lo sport è soddisfazione
e sacrificio. Per raggiungere i propri obiettivi e
realizzare i propri sogni
ci vuole determinazione, volontà, spirito di
sacrificio e tanta umiltà. Solo con queste quattro
componenti potrai ritenerti soddisfatto e fiero di
ciò che hai fatto, perché sei consapevole di aver
raggiunto il tuo potenziale e il tuo livello grazie
all’impegno e alla fatica. Quale soddisfazione può
invece avere uno sportivo, sapendo di aver
raggiunto il massimo delle prestazioni grazie all’uso
di farmaci dopanti? Si può ritenere soddisfatto di
ciò che ha fatto? Se per essere campioni bisogna
scendere a compromessi, i quali rischiano dì
rovinarti la vita per sempre, è meglio rimanere
nell’anonimato.
Certo sulla mensola del tuo salotto non ci sarà il
pallone d’oro o chissà quale riconoscimento
sportivo, ma la passione e l’amore che hai dato
per il tuo sport sarà per sempre nel tuo cuore.
Ogni anno dopo la fine
dell’estate, si aspetta sempre il
lungo e rigido inverno, che porta
un po’ di sollievo dopo la calura
dei mesi estivi. Ma questa
stagione invernale che è a
cavallo tra il 2006 e il 2007
sembra non arrivare. Cosa molto
simpatica che in questo
momento mi viene da pensare è
quando incontro persone che mi
dicono: “ Sai, durante le vacanze
sono andato a sciare! È stata una
vacanza meravigliosa.” E tra me
e me penso: ma se sono andati
a sciare l’avranno sicuramente
fatto a rotoloni sui sassi! Eh gia.
Se non c’è inverno non c’è neve.
La stagione intermedia tra
autunno e primavera sembra
essere scomparsa. “A Milano
sbocciano le aiuole, e in Sicilia
mandorli in fiore. Per il fine
settimana sono previste temperature primaverili.” (Tg5 del
08/01/2007). Questa
situazione critica non colpisce
solo l’Italia ma anche il resto del
mondo. Infatti a New York la
temperatura di pochi giorni fa
toccava quasi i 20°C, cosa
anomala rispetto ai tipici 0°C del
periodo. Questi sbalzi di
temperatura preoccupano molto
gli scienziati; ma dovrebbero
preoccupare anche noi. Queste
anomalie sul rialzo termico
mondiale potrebbero far reagire
una serie di catastrofi naturali,
e non solo, che porterebbero una
situazione critica per il nostro
habitat, per quello degli animali,
delle piante, ecc. Ma allora come
si può fermare tutto, o meglio
cercare di diminuire questo
rialzo della temperatura? Pochi
decenni fa scienziati di varie
nazionalità si sono trovati per
discutere su questa situazione e
hanno trovato un “colpevole”:
l’effetto serra. (So che a voi
ragazzi potrà interessare
poco, ma il nostro inquinamento
andrà ad incidere sulla salute dei
nostri figli). I gas provenienti
dalle nostre auto, dalle industrie,
e da molte altre fonti di
inquinamento, man mano che
salgono verso l’alto non
svaniscono, ma vanno ad
immagazzinarsi nello strato più
alto
dell’atmosfera.
Caratteristica loro è quella di non
lasciare uscire il calore
proveniente dai raggi solari.
Avete mai avuto la possibilità di
entrare su una serra di fiori? Se
la vostra risposta è si avrete
notato che durante una giornata
nuvolosa, quando il sole per
pochi istanti sbuca da dietro le
nuvole, in poco tempo riscalda
di poco l’interno della serra. Ecco
pensate che la serra sia il nostro
mondo. Il tutto vi fa capire cosa
sta accadendo sul nostro pianeta
e aspetta a voi fare le ultime
considerazioni.
Idee sull’attualità
OPINIONE ANONIMA
Voi, tutti, dal primo all’ultimo, con i vostri modi di pensare, scuola privata, piena di pregiudizi, voi,
tutti, ridimensionatevi.
Non ho ben capito, se non ho la maglietta di Armani, della D&G, della Trussardi, o delle altre firme
famose non sarei nessuno?Ma fatemi un piacere.. Sapete che vi dico?Siete insicuri,perché credete che
quei vestiti firmati vi rendano migliori, credete che chi non può averle è uno sfigato, ma questo lo
siete voi, perché la vostra sicurezza deriva solo de quei vestiti, sotto di loro non siete nulla, sotto i
vostri vestiti milionari non siete nessuno, non avete niente.
Anch’io ho alcuni vestiti firmati ma di sicuro non piango se il mio armadio contiene vestiti della Binillina o
della Me&Me, mai sentite? Non me ne stupisco!!
E vorrei dire una cosa anche alle ragazze che vogliono assomigliare alle modelle anoressiche, si, l’80%
delle modelle che vedete sfilare in quelle maestosissime passerelle sono anoressiche, se vi dicono che
siete grasse non badatele perché, se voi state bene così, a loro non deve importare, lo fanno solo per
sentirsi migliori, per distruggere la vostra autostima o, semplicemente, perché si sentono spaventate
da voi, perché state bene anche così, e poi, mica vorrete arrivare ad ammalarvi per essere come
Naomi Campbell, io ho provato, e sono arrivata a rimettere ogni giorno, tre, quattro, volte al giorno,
non è bello, è una sensazione orrenda, perché arrivi a chiudere i rapporti con le altre persone, arrivi ad
essere sola, ed è l’ultima cosa che vorresti in quel momento. Insomma, se volete dimagrire fatelo con
consapevolezza, fate una dieta sana, sensata, fate più sport, ce ne sono di tutti i tipi, anche per chi ha
problemi fisici.
Io vi ho avvertite, ora sta a voi.
Spero che dopo aver letto tutto ciò cominciate a pensare con la vostra testa e smetterla di badare a
quello che dicono gli altri, ognuno è diverso, ognuno è unico, voi siate voi stessi e lasciate che gli altri
pensino quello che vogliono, non ve ne deve importare nulla.
Io ho dato la mia opinione ora spero che voi continuiate a dire la vostra e fatevi sentire, perché ce n’è
molto bisogno, spero di non ricevere critiche per quello che ho voluto scrivere, è la verità.
E ricordate,
“NON E’ FORTE CHI NON CADE, MA CHI CADENDO HA LA FORZA DI RIALZARSI”.
Jim Morrison
12
ATTUALITA’ DAL MONDO
Così noi.it Gennaio 2007
La povertà nel mondo
Così noi.it Gennaio 2007
MUSICA
13
Storie della Musica
LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA
di Chiara Stella
IL METAL
di Valentino Scarparo
Siccità, miseria, malattie, ecco i fatti principali nei
Paesi del terzo mondo.
Queste sono le conseguenze derivate dalla
mancanza di denaro e di industrializzazione.
Nel terzo mondo, l’ultimo mondo, i bambini non
hanno di che sfamarsi, i genitori di che lavorare.
Solo il 15,5% della popolazione mondiale vive in
Paesi ad alto reddito, mentre il 44% vive in Paesi
a reddito medio-alto, medio-basso e il 40,5% in
paesi a basso reddito.
Un miliardo e duecento milioni di persone, pari a
circa un quinto della popolazione mondiale vivono
in povertà estrema.
Questa enorme massa di poveri è concentrata nelle
regioni economicamente meno sviluppate , una
persona su quattro vive in tali condizioni.
Un miliardo e seicento milioni sono le persone che
si trovano in condizioni di forte indigenza.
Complessivamente, dunque, quasi la metà della
popolazione mondiale vive in condizioni di povertà.
In Africa, Asia e America latina, circa il 75% della
popolazione
economicamente
attiva
nell’agricoltura, non possiede terra o non ne ha a
sufficienza per mantenersi col lavoro agricolo.
Poi, come si sa, dalla povertà nasce la fame.
Se noi riunissimo le persone sottoalimentate in un
unico continente, la sua popolazione supererebbe
quella di tutti gli altri eccetto l’Asia. Milioni di
persone muoiono ogni anno per le conseguenze della
fame cronica, e tra queste vi sono circa sei milioni
di bambini di età inferiore ai cinque anni, ciò vuol
dire che muoiono
© matthew$
direttamente a causa della fame oltre sedicimila al
giorno!
Poiché i tre quarti dei poveri vivono nelle zone rurali
decisivo è porre l’agricoltura al centro delle strategie
nazionali di sviluppo. Invece, per la felicità dei ricchi,
la maggior parte dei governi dei Paesi in via di
sviluppo non investe abbastanza risorse in tale
campo, e tanto meno, in programmi finalizzati a
migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei piccoli
agricoltori, i quali rappresentano la chiave di
soluzione del problema alimentare. Noi, invece, pieni
zeppi di Mc Donald’s e pizzerie, buttiamo via dal
nostro piatto verdure troppo crude o troppo cotte,
la carne grassa o cruda.
Un altro elemento negativo, oltre alla miseria e
alla fame, sono le malattie i cui fattori di rischio
incidono in misura differente a seconda delle
condizioni economiche, sociali, sanitarie e
ambientali in cui vivono le popolazioni, i decessi
si registrano soprattutto nei bambini di età inferiore
ai cinque anni.
La malaria, la tubercolosi e l’HIV/Aids provocano
complessivamente oltre sei milioni di morti all’anno.
Altra piaga di questi paesi è lo sfruttamento minorile.
Dalla tenera età di tre, quattro anni i bambini
vengono addestrati alla resistenza: lavorano dalle
15 alle 18 ore al giorno, venendo ricompensati con
un piatto di riso e due soldi bucati. Le bambine
oltre al lavoro domestico, hanno anche il “grande
piacere” di soddisfare i loro padroni nelle camere da
letto, certamente un altro tipo di gioco. Secondo
una stima dell’Organizzazione Internazionale del
Lavoro, nel mondo lavorano a tempo piene circa
352 milioni di minori tra i 5 e i 17 anni. Oltre a
questo
le
persone
sono
condannate
all’analfabetismo, in modo particolare le donne.
Infatti si stima che circa un sesto della popolazione
mondiale non sia in grado di leggere un cartello o
fare la propria firma.
Se per una volta tutti noi, del mondo perbene
potessimo metterci nei loro meravigliosi stracci ,
assaggiare i loro gustosi cibi, e lavorare nelle loro
condizioni, forse ci sarebbe ancora una possibilità
di salvare questo terzo mondo.
LA NOSTRA SCUOLA
visitailnostrosito:
digilander.libero.it/doroteathiene
escrivicisu:
[email protected]
©
matthew $
In questo primo numero del nostro giornalino vogliamo concentrare la nostra attenzione sul genere
musicale più diffuso in america, in Europa e anche da qualche temponella parte più orientale dell’Asia:
IL METAL. Vogliamo attraverso queste poche righe farvi conoscere nuovi aspetti di questo genere
musicale assieme a uno dei più grandi gruppi di questo genere. Ok adesso basta parlare e immergiamoci
subito in questa realtà che per molti potrà essere nuova e interessante per altri, invece, già conosciuta
Cosa andremo a vedere
- i pregiudizi sul metal
- i metallica
I PREGIUDIZI
Molte persone considerano questo genere musicale
come un qualche cosa di violento rozzo o addirittura
satanico, per carità da molti esponenti di questo
genere ci viene presentato in questa maniera, ma
non tutti. Infatti alcuni gruppi (come metallica
stratovarius…) attraverso questo genere di musica
vogliono far sentire il loro grido contro le molte
ingiustizie del mondo legate al razzismo allo
sfruttamento, alla droga, alla fame, alla
prostituzione… quindi non ci sembra giusto fare di
un erba un fascio no? Molti di noi sono convinti che
la guerra si vinca con le armi altri invece sono convinti
che una parola possa far più male di qualsiasi bomba
ecco qual è lo spirito del metal.
I METALLICA
I metallica sono un gruppo formatosi nel 1981 a
Los Angeles. Sono annoverati tra i principali
sviluppatori del loro genere assieme a
Megadeth,Slayer e Testament.
Il gruppo fu fondato da James Hetfield (attuale
cantante e chitarrista) e da Lars Urlich (attuale
batterista) i due si conobbero tramite un articolo di
un giornale statunitense. Una volta conosciuti i due
conobbero la loro passione comune per questo tipo
di musica. Inizialmente i due suonavano come due
semplici ragazzi all’interno del garage oppure nello
scantinato di casa. Dopo alcuni mesi le cose
cambiarono infatti alcuni famigerati artisti vennero
a conoscenza di questo gruppo emergente così
decisero di unirsi a loro. Senza dubbio ricordiamo
Dave Mustaine (chitarrista) e Cliff Burton (bassista)
visto il loro carisma e la loro tecnica si fecero subito
apprezzare delle folle. Il gruppo adesso era
parzialmente formato così questi tre ragazzi con il
metal nel sangue iniziarono a suonare all’ interno di
locali e a partecipare ad alcuni festival. Proprio
durante la partecipazione a uno di questi festival i
metallica vennero a conoscenza di un grande
produttore che gli propose di diventare famosi
all’interno del mondo della musica. Da quel momento
la vita dei ragazzi emergenti cambiò radicalmente,
infatti iniziarono a produrre i primi brani e i primi
demo. Infatti dopo solo un anno composero il loro
primo brano (Hit the Light). Anche se le cose
sembrano andare a gonfie vele in verità non è così.
Infatti molte sono le dispute all’interno del gruppo.
Dopo una situazione troppo difficile da sostenere
Dave Mustaine decidere di lasciare il gruppo. Al suo
posto arrivò un chitarrista davvero giovane ma con
delle grandi potenzialità in campo musicale. Prima di
arrivare a suonare con i metallica aveva già fatto
parte di bande di alto livello: Kirk Hammet. Una
volta sistemati i problemi della banda nel 1983 i
metallica incisero il loro primo cd (Kill em All); fu un
cd di grande successo che spinse la band in cima
alle vette mondiali.
I metallica ebbero un lungo periodo d’oro carico di
fama e di successi, nel frattempo incisero molti altri
album facendo forza soprattutto sulle
improvvisazioni e le capacità armoniche di Kirk.
Quando tutto sembrava andare per il meglio i
metallica sono stati messi a dura prova di fronte
alla morte di Cliff Burton (bassista), la morte è stata
dovuta da un incidente stradale fatto durante un
tour europeo. Sopravvissuti all’incidente, gli altri
componenti decisero di fermarsi ma poi decisero di
continuare anche grazie ai numerosi incitamenti della
famiglia del compagno defunto; così si aprirono le
audizioni per il nuovo bassista.
Dopo queste audizioni il nuovo bassista era Less
Claypool anch’esso artista con una grande carriera
alle spalle.
Una volta riformata la banda venne composto un
album (justice for all) in onore dell’amico defunto.
Anche questo fu un album di grande successo che
fece tornare i metallica in vetta alle classifiche. Da
allora i metallica ripresero a partecipare a tour e
festival al livello internazionale.
Come se non bastasse il quartetto decise di allargare
i generi musicali: infatti vennero presi più stili diversi
per poi unirli e adattarli. Inizialmente non venne
accolto dai fans questo cambiamento però una volta
capito che la base era ancora basata sul metal
continuarono ad apprezzare la band statunitense.
I metallica continuarono a comporre e essere amati
attraverso tutto il mondo per un lungo periodo, dal
1984 al 2000. Lo si può definire il periodo d’oro
della banda perché tutto era perfetto, però poi nel
2001 iniziarono le liti all’ interno del gruppo così il
bassista Less decise di allontanrsi.
Però i problemi non finirono qui: infatti Hetfield
(chitarra ,voce e fondatore della band) avviò un
programma di riabilitazione dall’alcolismo (ma anche
da droga e fumo). Per quasi un anno i metallica
sospesero le loro attività rischiando addirittura lo
scioglimento. All’inizio dell’anno successivo ripresero
a suonare e il nuovo bassista divenne Robert Trujillo
(ex bassista di Ozzy Osborne) con questo i metallica
nel 2003 composero un album (St Anger) grazie al
quale vinsero molti premi sia per la miglior band che
per la miglior musica. Adesso tutti ci aspettiamo un
nuovo album.
14
MUSICA
Così noi.it Gennaio 2007
Così noi.it Gennaio 2007
CURIOSITA’
15
Incontro sorpresa
CLAUDIA KOLL AL S. DOROTEA
la redazione
Venerdì 19 gennaio 2007 è venuta ad
incontrare il triennio del nostro Istituto la
nostra attrice italiana Claudia Koll.
L’incontro è stato molto intenso. Le notizie
di questo incontro nel prossimo numero
del nostro giornalino.
© matthew$
Di Nicoli Alessandro
I nirvana sono una band formata da Kurt Cobain(voce e chitarra), Chris Novoselic(basso) e Dave
Grohi(batterista), considerata la principale esponente del genere giunge sviluppatosi a Seattle tra la
fine degli anni ’80 ed inizia del ’90. Il nome deriva dall’inglese grungy e comprendeva tutti quelli che
erano animati da ideali antimaterialisti e disprezzavano il denaro. Il successo del giunge segnò anche il
suo declino quando le etichette discografiche e le industrie, lo commercializzarono corrompendo gli ideali
del genere e tutto questo culminò con il suicidio di Kurt Cobain l’8 aprile 1994.
Discografia
Anno
Titolo
1989
Bleach
1989
Blew
1991
Nevermind
1992
Hormoanig
1992
Incesticide
1993
In Utero
1994
Mtv Unplugged in New York
1996
From the Muddy Banks of the wisckah
2002
Nirvana
2004
Withe the lights Out
2005
Sliver-The best of the box
© matthew$
© matthew$
L’antro della Musica
Etichette
Sub Pop
/
Geffen/Mobile
Geffen/Mobile
Geffen
Geffen
Geffen
Geffen
Universal
Geffen
Geffen
Bleach- si fà notare per il sound aggressivo e vende oltre 35.000 copie
Nevermind- porta sulla scena mondiale i Nirvana grazie alla presenza nelle dosi giuste di Hard Rock,
melodie, al suono scabroso e malinconico e ai testi come “Smell like teen sprit”
in grado di rappresentare la rabbia e il disagio di un’intera generazione.
Mtv Unplugged in NY- registrato negli studi di Mtv a New York, la band si esibisce in un concerto
memorabile per la grande performance di Kurt. Dopo questo concerto verranno pubblicati solo raccolte
dei loro successi e pezzi inediti dapprima per via dell’aggresività di Kurt e poi per la sua morte.
‘Nirvana’ è un concetto induista e buddista, che significa: “ estinzione del desiderio, della passione,
dell’illusione e del se’ empirico e il raggiungimento della pace e della verità.
LI
Olivia: Jury Chechi entra in chiesa e vede un grande
crocifisso e dice “ e ma con i chiodi è facile”.
CO
NO
?? SCE
?
TE
Lory
Si da un bacio a destra uno a sinistra e
nell’incertezza uno al centro
Lory
Si va a cuba a cubare
Boroni
Vale
I raggi ultravioletti
Ma prof non si chiamano ultraviolenti?
Sak.
Sak.
Ho bisogno di una banana per
potassiarmi
Chi va con lo zoppo diventa sordo
Miky
Mi sto divertendo come una mosca in una valle di stitici
Sak.
Quando il gioco si fa duro i deboli si scondono
La prof. di matematica si è
proposta per fare recupero al
pomeriggio dicendo che è libera
dalle 2 alle 3 il mercoledì. Un nostro
compagno le ha chiesto: Ma scusi
lei non era sposata?
Mentre stiamo
svolgendo gli esercizi di geometria la prof ha
chiesto a qualcuno se aveva una squadra e i Filippo
ha risposto: SI, DI CALCIO
8
LA NOSTRA SCUOLA
Così noi.it Gennaio 2007
Direttamente dall’Ecuador
Incontriamoci con il MATO GROSSO
di Giulia Fabrello
Noi ragazzi della classe quarta sociale - sportivo,
oggi, 24 Novembre 2006, abbiamo incontrato tre
ragazzi che fanno parte dell’ Operazione Mato
Grossol(OMG)
Sapete tutti cos’è?
Innanzitutto questo movimento è nato in Val
Fornazza (Domodossola) nel 1967 da un gruppo
di giovani guidati da Padre Ugo de Censi
(Missionario Salesiamo che opera a Chacas in
Perù). Questa associazione è appunto un
movimento di volontariato educativo missionario
rivolto soprattutto ai giovani ai quali propone di
impegnarsi GRATUITAMENTE per i più poveri.
Il principio guida del movimento è quello di
regalare ai più bisognosi i soldi che si sono
guadagnati con il proprio lavoro e la propria fatica.
Si può anche definire un “dare via” gratis la propria
fatica, la coerenza fra le parole di vita, lo spìrito di
gruppo, il rispetto e la collaborazione verso gli altri,
la sensibilità e l’attenzione ai problemi dei più
poveri, lo sforzo di imparare ad amare le persone.
I giovani organizzano gruppi di lavoro e campi di
lavoro, imparano a voler bene e a regalare tempo
e denaro a chi è meno fortunato di loro. Per questi
ritrovi i giovani sì vedono impegnati in raccolte di
carta, ferro, rottami ed altri materiali da macero;
o come operai in lavori agricoli, di costruzione, di
pulizia di sentieri, di costruzione e gestione dei
rifugi. Il ricavato delle attività svolte dai ragazzi,
organizzati in 130 gruppi in Italia (a loro volta
suddivisi in latri piccoli gruppi), serve per sostenere
le opere dell’OMG in America latina.
Qui prestano servizio dei volontari permanenti
impegnati nel fornire, a oltre 80 comunità povere
ed isolate di Bolivia (9
comunità), Ecuador (17),
Brasile (12), Perù (40),
servizi educativi (oratori,
scuole
di
formazione
professionale per falegnami,
scultori,
restauratori,
maestri), sociali (acque
potabili, canali di irrigazione,
strade, scuole, centrali
elettriche, campi coltivabili,
allevamenti),
sanitari
(ospedali,
ambulatori,
scuole per infermieri),
assistenza
all’infanzia
(orfanotrofi e case dì
accoglienza per bambini
abbandonati), religiosi e agricoli.
Questa associazione come regole di vita propone di
seguire 7 punti chiave:
1. lavorare anziché discutere
2. rompere il guscio della famiglia, della
parrocchia, della nazione: è essere missionari
3. l’OMG critica con ì fatti e non con le
parole. Il lavoro concreto vale più delle
parole e mette in
discussione la propria vita
4. il gruppo è fondamentale perché lavorando
insieme le persone maturano
5. il punto cruciale è che bisogna pagare di
persona, essere coerenti, farsi poveri
6. essere buoni, non giudicare le persone
7. morire per gli altri. Sacrificarsi dando la
propria vita con amore.
Beh, ricapitolando, questi 3 ragazzi, che sono
venuti a farci visita per raccontarci di loro, ci hanno
portato l’esperienza di Michele (uno dei tre) che
quest’estate ha fatto come missionario.
Presentandoci questo viaggio in Ecuador, Michele
ci fa vedere delle diapositive del posto. E’ andato
in una casa costruita 5 anni fa dal gruppo OMG. Il
paesaggio è totalmente diverso dal nostro, le case
sono fatte di paglia, fango e acqua mescolate
insieme per proteggersi dal freddo, le abitazioni
inoltre sono molto piccole, di 2 metri per 2,
massimo 3 metri per 3 per i più fortunati, le
famiglie sono formate da 4-6-7 persone.
L’agricoltura (dice Michele) è molto arretrata,
coltivano solamente orzo e patate, le quali sono
l’unica fonte di alimento. Per coltivare questi
prodotti ovviamente loro non hanno i mezzi che
abbiamo qui noi, ma a disposizione hanno solo
degli attrezzi che si sono costruiti con le loro mani,
sono senza trattori e macchine che qui prendono
il posto dell’uomo o degli animali. Per farci rivivere
ancora più intensamente il viaggio che ci racconta,
ci propone la storia di Erika. E’ una bambina
piccola, con due sorelle maggiori (attualmente
hanno 6-8-9 anni); queste sono state
abbandonate a loro stesse perché la madre si è
uccisa ed il padre è andato in città con la scusa di
portare a casa soldi, ma non è più tornato, la
nonna non è lucida (infatti in quei posti si è già
parecchio vecchi a 55 - 60
anni) e per questo loro
soffrono e di conseguenze
decidono di lasciare la casa
per vivere in strada, al freddo,
facendo anche gara con i cani
per procurarsi del cibo. Erika
e le sue sorelle infine sono
state trovate per strada da
una compagna di gruppo di
Michele, la quale le ha portate
nella casa per accudirle e
mantenerle.
Con questa piccola storiella ci
sono sorte delle domande
spontanee. Alcune sono:
chi mantiene quella casa e
tutte le altre strutture che avete giù? “queste
strutture sono mantenute e quindi i soldi
provengono dai gruppi Mato Grosso dell’Italia che
con i piccoli lavori che compiono, anche se sono
gratis, ricevono delle piccole mance, oppure dalle
raccolte viveri, ferro che sono organizzate spesso
nei nostri paesi. Tutto quello che viene ricavato è
spedito in missione a loro”.
Cosa spinge una persona a fare questa esperienza?
“domanda difficile... beh, è da dirsi che noi siamo
fortunati per come vìviamo, stiamo
Così noi.it Gennaio 2007
LA NOSTRA SCUOLA
9
bene, non nella ricchezza più assoluta, però non ci manca niente. Andare giù a fare esperienze del
genere, toccano, e ci si rende conto ancora di più di quanto abbiamo qui”.
Cosa facevi giù? “giravo di casa in casa, facevo dei lavoretti per loro, li visitavo, stavo con loro! Poi
ovviamente mi sono dedicato anche alla casa nostra, del gruppo, anche li facevo dei piccoli lavoretti
per sistemare l’ambiente. Ed infine organizzavamo delle specie di GREST dove alla mattina i ragazzi
andavano a scuola e nel pomeriggio giocavano e facevano laboratori e si andava in giro ad invitare
gente le persone al GREST’.
Alla fine del discorso Michele conclude dicendo che la scelta di partire si matura stando in gruppo, non
si è mai soli.
Da qui con i mass media possiamo osservare realtà diverse, ma il loro dolore e la loro sofferenza non
la senti, solo provando puoi capire come stanno. I tre ragazzi ci lanciano quindi un appello: bisogna
iniziare da qui, dalle piccole cose quotidiane (ad esempio: comprare il necessario) così si può aiutare
anche gli altri. Prima aiuta te stesso!
Per passare un pomeriggio diverso dal solito, un week-end in compagnia e di lavoro, potete partecipare
agli incontri di Mato Grosso qui nei dintorni.
Questi nostri “amici” si incontrano il martedì e il giovedì sera nella loro sede!
Si trovano per organizzare i lavoretti e le raccolte che ci propongono. Non sono comunque solo weekend di lavoro ma anche di spirito, amicizia e aiuto reciproco.
VOGLIAMO ESSERE UNITI dicono i nostri tre amici.
Sappiamo benissimo tutti che da soli non possiamo fare niente, ma tutti insieme incontrandosi si può
fare qualcosa di più.
GIULIA: 333/9108146
MICHELE: 320/0707358
SEDE: via Braghettone, 17 THIENE
STEFANIA:368/600284
Atteso incontro con Pietro Grasso
ANTI
MAFIA
di Valentina Bassan
Con uno scroscio di applausi inizia l’atteso incontro con Pietro Grasso, magistrato palermitano da 35 anni
in prima linea nella lotta anti-mafia. La conferenza si è svolta nel teatro comunale di Thiene il 18 dicembre
2006 con la partecipazione di numerosi studenti di varie scuole superiori della città che, armati di pazienza,
hanno atteso il sig. Grasso per più di un’ora in compagnia di un sottofondo musicale inerente al tema che
stava per essere affrontato.
Il famoso magistrato ha raccontato con semplicità e molta umiltà la sua vita e la scelta, meditata già in
giovane età, di intraprendere un mestiere cosi duro e difficile.
Ha deciso cosi di non stare in silenzio, di fare qualcosa contro la violenza, i crimini, le uccisioni che pesano
in una città come Palermo dove la mafia si respira nell’aria, nella quale crimini di carattere mafioso sono
divenuti normali, quotidiani.
Numerosi sono gli aneddoti raccontati dal magistrato come quello che lo tocca in prima persona riguardo ad
una minaccia di morte fatta ai suoi figli mentre si stava svolgendo il maxiprocesso che vedeva imputati molti
esponenti del clan mafioso di Cosa Nostra. Eppure alla domanda su come riesce a convivere con la paura dì
morire che il suo lavoro comporta risponde con un semplice “io non rischio più di un operaio che lavora ogni
giorno in cantiere!” aggiungendo poi che il pensiero non lo preoccupa perché si fida di loro, indicando le nove
guardie del corpo che lo accompagnano ogni giorno nei suoi spostamenti. Ha scelto di mantenere una vita il
più serena possibile per se e per la sua famiglia rifiutando anche la scorta per i figli che, continua il
magistrato, devono vivere in modo normale la propria giovinezza e non trovarsi con la scorta nelle loro prime
uscite con gli amici.
Pietro Grasso ha cercato, dopo il suo discorso, di rispondere alle numerose domande anche se in modo
sintetico a causa di un impegno che lo attendeva nelle scuole di Vicenza.
L’intervento si conclude così con un’affermazione del magistrato “per la mafia la cosa migliore è non
parlarne” è per questo che Pietro Grasso vuole parlarne, parlarne e parlarne soprattutto con noi giovani
come sta facendo con la sua “carovana antimafia” cercando di portare in tutta Italia la realtà che lui vive
quotidianamente e della quale noi non ci rendiamo conto.
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