Il mercato della frutta in Italia Indice dei prezzi all`origine Nelle ultime

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Il mercato della frutta in Italia Indice dei prezzi all`origine Nelle ultime
Il mercato della
frutta in Italia
Nelle ultime settimane il mercato della frutta è stato caratterizzato dall’esordio di prodotti tipici
del periodo primaverile ed estivo ed in particolare: albicocche, ciliegie, meloni ed angurie. La
commercializzazione di questi prodotti è iniziata con circa una settimana di ritardo rispetto ai
normali calendari a causa del clima incerto che ha caratterizzato la primavera.
Per quanto riguarda l’offerta di ciliegie si segnala che nei principali areali produttivi pugliesi, la
produzione è attesa in ripresa rispetto alla precedente campagna. Nel 2014 le avverse condizioni
climatiche avevano drasticamente ridotto i volumi prodotti. Nel modenese invece i quantitativi
sono attesi in linea con una produzione media ed il profilo qualitativo appare del tutto ottimale.
Secondo le prime stime Europech presentate a Perpignan, la produzione di albicocche è prevista
in flessione sia in Italia sia in Europa a causa delle avversità climatiche. Di contro, in Spagna è
previsto un aumento dell’offerta.
Sempre secondo Europech, la produzione europea di pesche, percoche e nettarine è attesa in
lieve aumento rispetto al 2014 (+1%). Tale risultato è frutto di andamenti di segno opposto per
le principali specie e nei principali Paesi di produzione. Infatti, l’offerta di pesche è attesa in
aumento (+3%), mentre quella di nettarine è prevista in lieve calo. A livello di Paesi produttori, la
produzione è in aumento nel nord della Spagna ed in calo in Francia e nel nord Italia.
Le piogge e le gelate in fase di fioritura hanno rallentato ed in qualche caso penalizzato lo sviluppo
della produzione. In Italia la maturazione ha accumulato un ritardo di circa 7-10 giorni rispetto al
normale calendario di commercializzazione.
Nelle ultime settimane, la campagna commerciale delle fragole è ormai entrata nella fase
conclusiva. Tutti i principali areali produttivi nazionali sono entrati nel pieno della produzione.
Inoltre si è conclusa o volge al termine la stagione commerciale 2014/15 di pere e kiwi, mentre
per le mele la campagna è ancora in pieno corso di svolgimento con importanti volumi ancora da
esitare prima di aprire i magazzini di stoccaggio alla produzione 2015.
Indice dei prezzi
all’origine
L’indice prezzi all’origine di Ismea è utile per tracciare un quadro relativo all’andamento di
mercato del paniere di prodotti ortofrutticoli. Da settembre 2014 a marzo 2015 si è assistito al
progressivo aumento dell’indice dei prezzi che comunque persisteva su livelli particolarmente
bassi ed a lungo inferiori al valore 100. Tale andamento è sintomo di quotazioni particolarmente
basse registrate da mele e pere che hanno depresso il valore dell’indice nel suo complesso. Un
vero e proprio cambiamento è stato registrato soltanto a partire dal mese di marzo, allorquando
la campagna delle fragole è entrata nel vivo con quotazioni per i produttori molto interessanti e
superiori a quelle delle ultime due annate. In aprile, l’esordio dei meloni ha portato l’indice su
livelli superiori a quelli registrati nel 2013 e nel 2014.
Frutta: Indice dei prezzi all’origine (2010=100)
Fonte: Ismea
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Giugno 2015
Per quanto concerne la bilancia commerciale l’aggregato della frutta fresca ha chiuso il 2014 con
un attivo di circa 1.265 milioni di euro, in flessione sia rispetto al 2013 (-7%) sia rispetto al 2012
(-10%). In termini di volumi spediti c’è stata una ripresa del 5% rispetto al 2013 ma la brusca
flessione dei prezzi medi (-8%) ha determinato la riduzione degli introiti (-3%).
Nei primi due mesi del 2015 il saldo della bilancia commerciale della frutta fresca si è attestato a
192 milioni di euro con una flessione del 14% imputabile alla flessione del prezzo dei prodotti
esportati che in media sono diminuiti del 7% ed all’aumento dell’esborso relativo alle
importazioni (+12%). Ottima performance delle esportazioni che in termini di volume sono
aumentate del 2,5% rispetto al 2014, anche se gli introiti hanno accusato un calo del 4,5% a causa
della frenata dei prezzi.
Tra i prodotti più esportati nei primi due mesi dell’anno, mele, kiwi e pere determinano il 95%
degli introiti, mentre tra quelli più importati troviamo le banane (con il 47% della spesa
complessiva), ananas (8%), fragole ed uve da tavola (7%).
Fragole: buona la La campagna di commercializzazione 2015 per le fragole ha preso il via in un contesto alquanto
risposta dei
soddisfacente sia sotto il profilo degli scambi che delle quotazioni risultate in incremento su base
consumatori
annua. Ciò è da ricondurre ad una produzione in flessione a causa della riduzione delle superfici
investite sia in Italia che in Spagna. In controtendenza la sola Basilicata. La domanda è risultata fin
da subito particolarmente interessata ed i consumi si confermano buoni ed in controtendenza
rispetto all’andamento generalmente stagnante dei prodotti ortofrutticoli freschi. Ad influire
positivamente sui consumi c’è anche la diffusione di nuove varietà (come ad esempio Sabrina,
Candonga, etc) che presentano un profilo qualitativo eccellente in termini di grandezza, colore,
croccantezza e succosità.
L’esordio è avvenuto su livelli di prezzo alti e complice la ridotta pressione del prodotto spagnolo
le quotazioni si sono mantenute su livelli molto elevati fino alla fine di marzo. Successivamente
l’aumento della concorrenza del prodotto spagnolo da un lato e l’ingresso sul mercato nazionale
del prodotto proveniente da tutti gli areali produttivi italiani ha determinato un brusco
abbassamento dei prezzi che nonostante tutto si sono confermati su livelli più che accettabili.
Fragole: prezzo medio all’origine (in euro/kg – f.co az. agricola)
Fonte: Ismea
L’andamento delle importazioni di fragole evidenzia come in gennaio e febbraio gli afflussi di
Fragole: frena
prodotto dall’estero siano stati più contenuti rispetto ai due anni precedenti a causa della
l’import, ma
aumenta la spesa riduzione delle superfici investite in Spagna, circa il 10% in meno e ad un avvio di campagna con
pochi quantitativi a causa delle temperature fredde di metà dicembre che hanno rallentato lo
sviluppo della coltura. Di contro, il valore medio del prodotto importato è cresciuto (+23%).
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Giugno 2015
Importazioni italiane di fragole (in tonnellate)
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat
Importazioni italiane di fragole – prezzo medio all’import (in euro/kg)
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat
Albicocche: forte La prima settimana di maggio ha segnato l'avvio della campagna di commercializzazione delle
albicocche. La raccolta ha avuto inizio negli areali precoci del metapontino in ritardo di circa una
concorrenza
settimana secondo i normali calendari, ed ha interessato limitati quantitativi della varietà Ninfa.
della Spagna
I primi stacchi hanno mostrato un profilo qualitativo abbastanza soddisfacente sia in termini di
colorazione che di calibro. Da rilevare che il prodotto spagnolo, che ha raggiunto per primo i
mercati europei, si è posizionato su livelli di prezzo decisamente inferiori a quelli della campagna
precedente, trainando al ribasso anche i prezzi delle produzioni nazionali.
Nell’ultima settimana di maggio, l’ampliamento della gamma varietale ha determinato un
aumento del prezzo medio.
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Giugno 2015
Albicocche: prezzo medio all’origine (in euro/kg – f.co az. agricola)
2,50
2,00
1,50
1,00
0,50
0,00
week 19 week 20 week 21 week 22 week 23 week 24 week 25 week 26 week 27
2013
2014
2015
Fonte: Ismea
Ciliegie: esordio Il mese di maggio ha dato il via alla campagna di commercializzazione delle ciliegie in Italia. La
raccolta è iniziata al sud con circa una settimana di ritardo mentre al Nord è risultata in linea con i
positivo sulla
piazza di Modena normali calendari di raccolta. Nell’importante polo produttivo barese la produzione è prevista in
aumento rispetto alla precedente campagna che era risultata particolarmente deficitaria a causa
delle avverse condizioni climatiche. Le prime quote avviate sul circuito distributivo hanno
interessato la varietà Bigarreau e altre varietà dure. L’incremento dell’offerta ha
conseguentemente impattato sui prezzi che sebbene in calo rispetto all'esordio 2014 si sono
attestati tuttavia su buoni livelli. Nel modenese invece i quantitativi si attendono in linea con una
produzione media e con un profilo qualitativo del tutto ottimale. L’elevato standard qualitativo ha
fatto si che i prezzi di esordio si attestassero su valori superiori a quelli registrati nella precedente
campagna.
Ciliegie: prezzo medio all’origine (in euro/kg)
Fonte: Ismea
Meloni: prezzi
alti nella prima
Esordio positivo per i meloni siciliani, nelle prime settimane le quotazioni medie si sono mantenute
su livelli nettamente superiori rispetto a quelli dell’analogo periodo dello scorso anno. Per tutto il
mese di aprile fino alla prima metà di maggio il prezzo medio all’origine è stato sostenuto da una
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Giugno 2015
fase della
campagna
domanda interna ed estera particolarmente interessata ad un prodotto caratterizzato da un
ottimo profilo qualitativo. Nelle ultime due settimane si è verificata una brusca flessione dei listini,
per il progressivo aumento delle disponibilità unitamente al verificarsi di condizioni meteo in Italia
ed Europa che non hanno favorito il consumo e quindi le vendite.
Meloni: prezzi all’origine in Sicilia (in Euro/kg - f.co az. agricola)
Fonte: Ismea
Angurie: consumi L’inizio della campagna di commercializzazione delle angurie è stato caratterizzato da prezzi più
elevati rispetto a quelli rilevati nel 2014. In particolare, nelle prime tre settimane di contrattazioni
rallentati dal
le quotazioni hanno registrato un aumento medio, su base annua, di oltre il 60%, mentre,
clima incerto
confrontando i dati di quest’anno con quelli relativi al 2013, la variazione risulta ancora positiva,
anche se in misura meno evidente (+32%). L’attuale dinamica di mercato è stata determinata da
un’offerta piuttosto limitata, conseguenza diretta dell’andamento climatico sfavorevole nella fase
di sviluppo delle piante verificatosi in Sicilia ma anche negli areali vocati dei principali competitors
europei dell’Italia (Grecia e Spagna). Nell’ultima settimana, tuttavia, si è assistito ad un notevole
arretramento dei listini, provocato dall'abbassamento repentino delle temperature che non ha
favorito il consumo.
Angurie: prezzi all’origine in Sicilia (in Euro/kg - f.co az. agricola)
Fonte: Ismea
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Giugno 2015
Mercato mele
L’attuale campagna di commercializzazione ha preso il via in un contesto di sovra produzione sia
a livello nazionale sia europeo, situazione che si è riflessa inevitabilmente sui prezzi risultati in
forte calo rispetto agli anni precedenti. Sotto il profilo degli scambi ad incidere particolarmente
sull’andamento del mercato è stata l’esportazione con un progressivo consolidamento dei volumi
venduti ed il conseguente assottigliamento delle giacenze. Sul fronte interno invece il mercato
caratterizzato per l’intera campagna da un andamento piuttosto pacato, ha nel corso delle ultime
settimane mostrato una costante e progressiva ripresa. In tale contesto generale anche le
quotazioni hanno beneficiato di rialzi che sebbene in incremento su base congiunturale hanno
tuttavia continuato ad attestarsi su livelli inferiori su base tendenziale. In ambito varietale le
migliori performance sono state registrate per le varietà rosse mentre meno fluido è apparso il
collocamento per la Golden Delicious varietà che ha comunque nell’ultima settimana spuntato
una rivalutazione del listino.
Mele: prezzi all’origine (in Euro/kg - f.co magazzino)
0,75
0,50
0,25
0,00
2012/2013
2013/2014
2014/2015
Fonte: Ismea
Mele: export
record
L’attività di esportazione delle mele è in perfetta sintonia con il leitmotiv della campagna melicola
2014/15, ossia la produzione record dell’Italia e più in generale l’offerta abbondante dell’Unione
europea. Le spedizioni di mele sono procedute a ritmi molto sostenuti sin dalle prime battute nel
mese di agosto, agevolate da prezzi medi all’export nettamente inferiori a quelli delle campagne
precedenti. Con riferimento al periodo agosto – febbraio il risultato di tale strategia commerciale
appare vincente con volumi esportati che hanno raggiunto 645mila tonnellate in aumento del
22% rispetto alla campagna precedente e del 28% rispetto alla campagna 2012/13. Nel periodo
in esame gli introiti sono ammontati a circa 450 milioni di euro in aumento del 4,3% rispetto al
2013/14 e perfettamente in linea con la campagna 2012/13.
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Giugno 2015
Esportazioni italiane di mele (in tonnellate)
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat
Esportazioni italiane di mele prezzo medio all’import (€/kg)
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat
Pere: offerta
abbondante e
prezzi in calo
La campagna di commercializzazione 2014/2015 per le pere da tavola ha avuto inizio in uno
scenario produttivo sia a livello nazionale sia europeo caratterizzato da un incremento dell’offerta
mentre per quanto riguarda le quotazioni si registra una flessione rispetto alla passata stagione.
Sotto il profilo degli scambi il collocamento del prodotto sia sul circuito interno sia sul fronte
estero è avvenuto a ritmi regolari e costanti grazie anche ad un profilo qualitativo che si è
mantenuto su buoni livelli. Ciò ha permesso ai listini nel corso dei mesi di beneficiare di continue
rivalutazioni, incrementi registrati in particolare per la varietà Abate Fetel anche in
considerazione di una produzione in flessione rispetto alle altre varietà, ma che tuttavia hanno
continuato rispetto agli anni precedenti a posizionarsi su livelli inferiori.
Un primo parziale bilancio delle esportazioni di pere della campagna 2014/15 mostra un buon
andamento delle spedizioni agevolate da prezzi medi all’export particolarmente bassi, a causa di
un contesto internazionale penalizzato dal divieto di Mosca di importare ortofrutta dall’Unione
europea.
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Giugno 2015
Pere: prezzi all’origine (in Euro/kg - f.co magazzino)
Fonte: Ismea
Tra agosto 2014 e febbraio 2015 i volumi spediti sono stati superiori sia alla campagna precedente
(+18%), sia a quella 2012/13 (+8%). Di contro, le quotazioni particolarmente basse hanno
determinato una flessione degli introiti dell’1,4% verso la campagna precedente e del 15%
rispetto a quella 2012/13.
Le spedizioni sono state particolarmente sostenute tra agosto e novembre, mentre a partire da
dicembre hanno rallentato attestandosi su volumi in media con quelli delle due campagne
precedenti. Ciò è avvenuto in concomitanza con l’aumento del prezzo medio all’export che in
febbraio ha superato anche se di poco il valore di febbraio 2014.
Esportazioni italiane di pere (in tonnellate)
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat
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Giugno 2015
Esportazioni italiane di pere prezzo medio all’import (€/kg)
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat
Mercato kiwi:
ottimo inizio di
campagna
Anche per il kiwi la campagna 2014/2015 ha avuto inizio in uno scenario produttivo in incremento
sia a livello nazionale sia europeo, ciononostante i prezzi si sono posizionati su livelli superiori a
quelli della passata stagione soprattutto nei primi mesi di commercializzazione grazie alla scarsa
presenza sui mercati di prodotto proveniente dall’emisfero australe. Importante sottolineare
comunque che se su base annua i prezzi sono stati interessati da significative rivalutazioni, a livello
mensile i listini hanno mostrato una dinamica tesa al ribasso. Il mercato ha infatti risentito
dell’embargo russo che ha inasprito la concorrenza fra i diversi paesi produttori, in primis la Grecia
che a fronte di una elevata produzione ha applicato prezzi molto competitivi sui principali mercati
di sbocco europei. A comprimere ulteriormente i prezzi lo stato qualitativo del prodotto che, a
partire dal mese di febbraio, ha evidenziato problemi di conservabilità. Sul finire del mese di
marzo il mercato si è mosso in un nuovo scenario. Terminate le quote di prodotto dal basso profilo
qualitativo ed esaurita la produzione concorrente della Grecia, le partite migliori stoccate in
magazzino, hanno beneficato di una congiuntura più favorevole con conseguenti rivalutazioni di
prezzo.
Kiwi: prezzi all’origine (in Euro/kg - f.co magazzino)
Fonte: Ismea
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Giugno 2015
Export: +12% gli
introiti per il
kiwi
Le esportazioni di kiwi della campagna 2014/15 hanno registrato una partenza a razzo, favorita
dalla scarsità dell’offerta del prodotto neozelandese e cileno. Già a settembre le esportazioni
italiane sfioravano quota 11mila tonnellate con prezzi medi all’export superiori dell’11% a quelli
delle due campagne precedenti.
Questa dinamica positiva è continuata fino a novembre 2014. A partire da dicembre 2014, i
quantitativi spediti – pur crescendo su base mensile – si sono ridotti su base annua, ossia in
confronto con lo stesso mese dell’anno precedente. Un primo parziale bilancio dell’export della
campagna 2014/15 vede – relativamente al periodo che va da settembre 2014 a febbraio 2015 –
sostanzialmente invariati i volumi spediti, fermi a quota 222mila tonnellate ma un netto
incremento degli introiti che hanno raggiunto quota 294 milioni di euro, crescendo del 12%
rispetto alla campagna 2013/14 e del 28% rispetto alla campagna 2012/13.
Esportazioni italiane di kiwi (in tonnellate)
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat
Esportazioni italiane di kiwi prezzo medio all’import (€/kg)
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat
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Giugno 2015
Prezzi degli
input produttivi
L’indice dei prezzi dei mezzi di produzione
La reddittività dei produttori di frutta è influenzata essenzialmente da tre variabili: la
quantità raccolta, il prezzo percepito dal produttore ed i prezzi dei fattori di produzione.
Riguardo a quest’ultimo elemento, si riporta qui di seguito l’andamento del costo dei
principali input di produzione utilizzati in frutticoltura sotto forma di indice dei mezzi di
produzione della frutta. Si assume pari a 100 il costo che i vari mezzi di produzione
spuntavano nell’anno 2000. Più in dettaglio si fa riferimento al costo di concimi,
fitofarmaci, carburanti, energia elettrica, manodopera ed assicurazioni.
Tra settembre 2012 e giugno 2013 si è verificata un deciso incremento dell’indice dei
mezzi di produzione della frutta, imputabile essenzialmente ai rincari registrati da
carburanti, costo della manodopera ed assicurazioni. Successivamente, c’è stata una fase
di sostanziale stabilità dei costi.
Indice del costo dei mezzi di produzione (2000=100)
Fonte: ISMEA
Relativamente ai concimi, nel 2013 c’è stata una diminuzione del prezzo che ha toccato il
minimo nel periodo compreso tra marzo ed ottobre 2014. Successivamente, si è verificata
una ripresa dei prezzi e ad aprile 2015 si è tornati sui livelli di fine 2013.
L’andamento dell’indice dei concimi è stato influenzato in particolare da quello dei
concimi azotati che hanno avuto un calo sostanziale tra gennaio 2013 ed agosto 2014,
per poi risalire nel periodo successivo.
L’indice dei concimi fosfatici ha segnato un calo ancora maggiore di quello descritto peri
i concimi azotati e la ripresa registrata nell’ultimo quadrimestre del 2014 e nel primo del
2015 è stata più lieve.
L’indice relativo ai concimi potassici mostra un andamento costante nel 2013 ed una calo
nel primo semestre del 2014, successivamente c’è stata una ripresa nel secondo semestre
del 2014 e nella prima parte del 2015.
L’andamento dell’indice dei concimi fogliari ha mostrato periodici lievi aumenti seguiti da
lunghi periodi di stabilità.
Completamente diverso il trend dell’indice dei concimi organo minerali che sono stati
caratterizzati da un andamento lievemente flessivo.
L’indice dell’energia elettrica ha mostrato una marcata tendenza al rialzo. L’andamento
dell’indice è caratterizzato da frequenti scatti verso l’alto, seguiti da flessioni stagionali
che periodicamente hanno riabbassato il livello dell’indice.
L’indice dei carburanti ha evidenziato una sostanziale stabilità fino a giugno 2014,
successivamente c’è stato un calo fino a gennaio 2015 e quindi una ripresa.
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Giugno 2015
L’indice relativo al costo della manodopera e quello relativo alle assicurazioni evidenziano
una brusca accelerazione nell’anno 2013.
Indice del costo dei prodotti energetici (2000=100)
ENERGIA ELET.
mar-15
gen-15
nov-14
set-14
lug-14
mag-14
mar-14
gen-14
nov-13
set-13
lug-13
mag-13
mar-13
gen-13
nov-12
set-12
lug-12
mag-12
mar-12
gen-12
220
210
200
190
180
170
160
150
140
130
120
CARBURANTI
Fonte: ISMEA
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Direzione Servizi per il Mercato
Redazione a cura di: Antonella Pignataro, Mario Cola e Mario Schiano lo Moriello
e-mail: [email protected]
www.ismeaservizi.it
www.ismea.it
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Giugno 2015