ITT Flygt e Protezione Civile, una sinergia eccellente

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ITT Flygt e Protezione Civile, una sinergia eccellente
MEZZI
SPECIALI
ITT Flygt e Protezione Civile,
una sinergia eccellente
ITT Flygt e Protezione Civile hanno una lunga storia di collaborazione
in numerosi interventi. Un esempio di come dovrebbero funzionare i rapporti
tra pubblico e privato, per risolvere i problemi bene e in fretta
di Gabriele Dardanoni
a protezione civile è
deputata ad affrontare
situazioni difficili nei
campi più disparati. Che si
tratti di terremoti, di frane,
smottamenti, eventi meteo
eccezionali, allagamenti o
siccità, la protezione civile
ha il ruolo istituzionale di
intervenire nel minor tempo
possibile e riportare la situazione nell’alveo di una normalità che può, poi, essere
gestita con le normali risorse della società civile.
Dal punto di vista tecnico, la
protezione civile si trova,
quindi, a dovere affrontare
problemi molto differenti tra
loro e le sue risorse, preparate
con una cultura specifica dell’emergenza, non possono
avere una onniscienza tecnica
in grado di coprire tutte le problematiche che possono presentarsi. Ecco che il ricorso a
consulenti e partner diventa,
per le strutture della protezione
civile, un modo efficiente e
sicuro per disporre sempre delle
competenze necessarie per fare
fronte alle emergenze che si
presentano di volta in volta.
Se le linee guida degli interventi e delle procedure per gestire
le emergenze vengono dal
Dipartimento della Protezione
Civile in Roma, oggi emanazione della Presidenza del Consiglio, è poi a livello regionale
che gli interventi prendono
materialmente forma e si concretizzano in azioni sul territorio. Come sempre succede ci
sono Regioni che hanno attivato staff più efficienti e Regioni
che non hanno ancora maturato queste esperienze e che, per
loro fortuna, non hanno ancora operato in tutti i possibili
settori di intervento. In questo
quadro è utile raccontare come
ciascuna Regione abbia saputo
rispondere alle esigenze del
momento e, soprattutto nel
caso di successi clamorosi
come il recente intervento in
Francia della Protezione Civile
della Regione Piemonte, condividere tali esperienze con altre
strutture simili che in futuro
Presso la sede ITT Flygt
di Cusago (Mi), si caricano a
bordo dei mezzi
le pompe e le relative
attrezzature che devono
raggiungere Arles.
Sulla destra, il Dott. Giovanni
Pandolfino del Servizio protezione
civile Regione Piemonte
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L’intervento della ITT Flygt
in Provenza, in piena notte,
con parte delle pompe già
in funzione
potrebbero trovarsi nella necessità di attivare, in fretta e con
efficienza, analoghe procedure
di intervento.
Ne abbiamo parlato con il
Dott. Andrea Lazzari, geologo
da molti anni in forza presso la
Regione Piemonte dove oggi
ricopre il ruolo di Dirigente del
Settore Regionale della Protezione Civile. Il Dott. Lazzari,
insieme ai suoi collaboratori, ha
recentemente ricevuto i complimenti dei nostri cugini d’oltralpe per l’aiuto che l’Italia ha
portato in Francia, ad Arles,
nell’emergenza del dicembre
2003. L’intervento è stato
anche un esempio di collaborazione europea, ovvero di come
dovrebbero andare le cose in
un’Europa che finisce di essere
una entità politica e macroeconomica e diventa un’unica
entità anche sociale, seppur
amministrativamente ancora
frazionata nelle varie Nazioni
che la compongono.
Ad Arles, infatti, non solo erano
ovviamente presenti le strutture di protezione civile francesi,
ma sono successivamente intervenuti massicciamente anche i Tedeschi insieme agli Italiani, che si sono rivelati decisi-
Francesco Palumbo, hanno
reperito velocemente le
pompe necessarie e chiesto
l’intervento di una squadra
(che già aveva operato a
Macugnaga) della Tecnoservice, officina autorizzata
ITT Flygt di Torino. La
richiesta di intervento è
giunta da Roma a Torino
alle 20.00 del 4 dicembre, i
quattro articolati con i
gruppi elettrogeni per il
funzionamento delle pompe sono stati caricati a Novi
Ligure a mezzanotte dello
stesso giorno, mentre alla
sede di Milano la ITT Flygt
iniziava il reperimento di
dodici pompe di tipo B
2250, caricate su un altro
autocarro che ha poi raggiunto, alle 19.00 del giorno successivo, il convoglio
partito da Novi Ligure verso
la Francia. Tempi di risposta
all’emergenza, quindi, estremamente contenuti grazie
anche all’intervento di specialisti (ITT Flygt è leader in
Italia e nel mondo per il
pompaggio) che hanno
messo a disposizione anche
la propria esperienza per
fare in modo che, una volta
raggiunta Arles, non si verificassero quei contrattempi
che fanno la differenza tra
un intervento riuscito e un
semplice tentativo animato
da grande buona volontà.
“I Tedeschi – ricorda ancora
il Dott. Lazzari – erano
giunti ad Arles con un dispiegamento di mezzi im-
vi nella risoluzione della situazione d’emergenza.
“Sedici milioni di metri cubi di
acqua da pompare”, questo il
titolo de “La Provence” a
seguito del maltempo che ha
flagellato la regione in quello
scampolo del 2003. “Avevamo
le nostre pompe, sette per la
precisione, di notevole potenza
in manutenzione presso la ITT
Flygt a Milano – dice il Dott.
Lazzari – quando siamo stati
allertati da Roma. Si poneva,
quindi, il problema di reperire
delle macchine in grado di
affrontare una situazione di
questo tipo. Interventi precedenti, quali quello per la messa
in sicurezza del Lago Effimero
nel territorio di Macugnaga,
avevano però rodato la collaborazione con la ITT Flygt, che
ho contattato per risolvere
questo problema tecnico urgente al momento di impostare l’intervento in Francia”.
La tempestività, in questo caso,
era d’obbligo in quanto andavamo verso un fine settimana
con il ponte di lunedì 8 dicembre e, quindi, un minimo ritardo avrebbe compromesso la
missione. La filiale Flygt di
Torino e il suo Responsabile,
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pressionante e in tempi brevissimi, ma probabilmente
avevano sottovalutato l’entità del problema. Le numerosissime pompe di cui
erano dotati non erano in
grado di dare un contributo
significativo al deflusso di
quell’enorme massa d’acqua: troppo piccole e
troppo numerose le loro
pompe. Noi, invece, abbiamo portato dodici pompe,
di cui sette in grado di
movimentare circa 1100
metri cubi all’ora, una da
1800 metri cubi all’ora e
quattro da circa 360 metri cubi
all’ora. Macchine formidabili,
non solo per la portata, ma
anche per la loro semplicità
di installazione, visto che,
collegati i tubi di mandata e
l’alimentazione da parte dei
generatori di corrente, era
sufficiente immergerle nelle
zone allagate e procedere
all’avviamento”.
La sera del 6 dicembre, erano
state installate due pompe e
pompati circa 53.000 metri
cubi di acqua. Il giorno successivo, entravano in funzione
altre due pompe e il totale
ITT Flygt e Protezione civile:
una collaborazione concreta
Per la sua posizione di leader del mercato, ITT
Flygt, da anni collabora con la protezione civile.
Per citare i casi più noti, basti ricordare lo svuotamento del bacino formatosi in Valtellina a seguito
della gigantesca frana del luglio del 1987 (in quel
caso si trattò di ben ventisette pompe sommergibili
poste in funzione per svuotare un bacino che
aveva raggiunto i 3.500.000 di metri cubi) o la
messa in sicurezza del Lago della Spina, in Piemonte, che nel 1994 minacciava una pericolosa
esondazione.
giornaliero passava a poco
meno di 106.000 metri cubi,
poi cresciuto a185.000 metri
cubi il giorno successivo fino a
raggiungere i 295.824 metri
cubi al quinto giorno con
dodici pompe installate e funzionanti in continuo per i dieci
giorni successivi.
“La collaborazione in questi
casi – afferma il Dott. Lazzari –
è essenziale. Noi abbiamo ricevuto i ringraziamenti e i complimenti dei Francesi, perché il
nostro intervento si è poi rivelato decisivo. L’attività era
svolta da due Funzionari regio-
Nel luglio del 2001, invece, si presentò l’emergenza sul Monte Rosa, con un bacino formatosi sul
ghiacciaio in quota e denominato Lago Effimero,
che a causa del perdurare di temperature sopra la
media, minacciava di rompere il corpo stesso del
ghiacciaio e riversarsi disastrosamente sul territorio
di Macugnaga in pieno periodo turistico. In quel
caso, ITT Flygt collaborò attivamente per la messa
in funzione in quota di due pompe per il contenimento del livello che riducesse il rischio di rottura
del corpo del ghiacciaio con la necessità di conseguente evacuazione della zona sottostante.
Da quasi quarant’anni, quindi, ITT Flygt ha sempre
fornito uomini, competenze e mezzi per risolvere
situazioni di emergenza in
piena collaborazione con le
Autorità e in assoluto rispetto di
quella che è la filosofia aziendale che da sempre privilegia il
servizio e la fornitura di soluzioni a elevata tecnologia a
problemi specifici su tutto il territorio nazionale, con una rete
di diciannove filiali e ben settanta officine autorizzate.
Una foto dell’intervento
sul Lago Effimero nel 2001
sul ghiacciaio del Monte Rosa.
La zattera tiene in posizione
due grosse pompe ITT Flygt
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nali e da diciotto volontari del
Coordinamento
del
Volontariato di Cuneo e di Alessandria e da due tecnici della
ITT Flygt. Ma i Tedeschi ci
hanno aiutato non poco,
soprattutto
nella
movimentazione e nella logistica
grazie alle attrezzature di cui
disponevano. I Francesi, ovviamente, ci hanno supportato in
ogni modo possibile e, in definitiva, posso dire che la differenza è stata determinata dal
tipo di macchine che noi
abbiamo messo in campo e
dalla rapidità con cui siamo
riusciti a mettere il funzione e
supportarle nel funzionamento
24 ore su 24”.
Collaborazione come parola
chiave per il successo quindi,
tenze e alle risorse dei privati in situazioni di emergenza, con la garanzia di ricevere, nei tempi e con la qualità necessaria, mezzi e consulenza specializzati per
affrontare specifiche situazioni. Considero questa una
garanzia di efficienza e di
sicurezza per le emergenze
future”.
Si aggiungono a questa iniziativa anche progetti di
Corsi di formazione per il
personale della protezione
civile con tecnici di aziende
specialistiche e progetti di
particolari forme di noleggio per avere la garanzia di
disporre sempre di macchinari idonei per i singoli
interventi. ■
non solo tra enti concorrenti
alla soluzione di un’emergenza,
ma anche con il privato che,
come nel caso della ITT Flygt,
può mettere in campo professionalità, mezzi e competenze
tecniche in grado di fare la differenza. Ne sono fermamente
convinti il Dott. Lazzari e il suo
staff che, dalle esperienze passate, hanno tratto utili indicazioni per pianificare il rafforzamento della struttura di protezione civile del Piemonte.
“Stiamo studiando adesso un
accordo con dei privati – dice,
infatti, il Dott. Lazzari – per
una forma di collaborazione
strutturale con le imprese che
preveda, a fronte di un impegno continuativo, la garanzia
di potere ricorrere alle compe-
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