Festival dei Due Mondi di Spoleto - Viaggi

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6.7.2012
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Festival dei Due Mondi di Spoleto
Una manifestazione storica e mille eventi sparsi in tutta la città
A Spoleto, cittadina umbra che sorge sul colle Sant'Eliaposta, nell'estremità
meridionale della Valle Umbra, dal 29 giugno fino al 15 luglio, si svolge
l'attesissima 55a edizione del Festival dei Due Mondi. Un evento di risonanza
mondiale che, fin dal suo concepimento, si pone l'obbiettivo di creare un terreno
di incontro fra due culture e due mondi artistici diversi, quello americano e
quello europeo e di celebrare le arti in tutte le sue forme: opera, musica, danza,
teatro e arte contemporanea.
Festival dei Due Mondi
L'edizione di quest'anno che presenta: 55 spettacoli, 2 rassegne di cinema,
1 laboratorio teatrale, 3 convegni, 2 concorsi, 4 premi oltre a diversi
eventi speciali e mostre d′arte, apre con Il giro di vite, di Benjamin Britten,
l'opera diretta da Giorgio Ferrara, Presidente e Direttore Artistico del Festival
da 5 anni. Tra gli appuntamenti più attesi: Berliner Ensemble: la straordinaria
compagnia teatrale europea, diretta dal grande regista Robert Wilson in Lulù di
Frank Wedekind, con le musiche della leggendaria rockstar Lou Reed. Manuel
Legris, famosa étoile del Ballet National de l'Operà de Paris, presenta i ballerini
del Wiener Staatsballett in due prime italiane, una delle quali Marie Antoniette,
appositamente riadattata per il 55° Festival dei 2 Mondi. Peter Boal, con alle
spalle un'importante carriera come primo ballerino al New York City Ballet,
propone con il Pacific Northwest Ballet una serata dedicata alla storica
coreografa americana Twyla Tharp.
Aaron S. Watkin, una lunga esperienza a fianco di William Forsythe come primo
ballerino nel Frankfurt Ballett, porta sul palcoscenico del Festival due balletti,
Fünf Duos e Faun, appositamente commissionati per la sua compagnia, il
SemperOper Ballett di Dresda.
Il Concerto finale vedrà Tugan Sokhiev dirigere l’Orchestre National du
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Capitole de Toulouse, tra le maggiori compagini sinfoniche mondiali, che
eseguirà musiche di Alexander Borodin e Pëtr Il’ic Cajkovskij.
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I luoghi di Spoleto da non perdere
La Liguria prima come
numero di riconoscimenti
Teatro Romano e Museo Archeologico Statale. Il teatro, inserito nel complesso che ospita il Museo Archeologico Statale,
ancora oggi è utilizzato per spettacoli e rappresentazioni varie. L'accesso si trova lungo via Sant'Agata ma la vista d'insieme si
coglie fin dall'affaccio da piazza della Libertà. Il Museo ospita invece notevoli reperti archeologici tra cui busti, iscrizioni, vasi,
bronzetti votivi, corredi funerari emersi, anche recentemente, dagli di scavi in area spoletina e della Valnerina
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Rocca Albornoziana e Ponte delle Torri. La Rocca, edificata nel 1359, sorge
sulla sommità del Colle Sant'Elia, in posizione strategica e domina tutta la
vallata spoletina. All'interno dell'edificio è possibile visitare (ingresso a
pagamento) vari ambienti tra cui il Cortile d'Onore, ornato da un bel pozzo
esagonale e circondato dal doppio loggiato; il Cortile delle Armi, che occupa
l'area un tempo destinata alle truppe, il Salone d'Onore, l'ambiente più vasto
della Rocca e la Camera Pinta. Inoltre nella Rocca ha sede il Museo
Nazionale del Ducato di Spoleto che si sviluppa in quindici sale, poste su
due piani, ed è parte integrante del percorso conoscitivo del monumento. Poco
più avanti rispetto alla Rocca si intravede lo splendido panorama sul Monteluco
e sul Ponte delle Torri, eretto alla fine del 1300. Il Ponte, tra le più grandi
costruzioni in muratura dell'età antica, alto 80 metri e lungo circa 280, aveva
funzione di acquedotto.
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Teodelapio. Percorrendo il viale Trento e Trieste, la visuale è dominata dal Tedodelapio di Alexander Calder, la più
imponente delle sculture rimaste in città dopo la mostra "Sculture nella città", curata da Giovanni Carandente nell'ambito del
quinto Festival dei Due Mondi, nel 1962. L'opera è una delle più grandi sculture moderne in ferro fino ad allora realizzate (alta 18
metri, larga 14 per un peso di circa 30 tonnellate). La mostra del 1962 è tuttora considerata una tra le più importanti
manifestazioni di scultura internazionale del secolo scorso. Essa fu, come scrisse il curatore, più di una mostra, "il fatto che si
situassero nelle strade e piazze di un'antica città sculture moderne e che una parte di esse fossero espressamente eseguite dagli
artisti, implicava piuttosto l'antica consuetudine della commissione, come nel Rinascimento…" Per la prima volta furono messe a
confronto le architetture antiche con le sculture moderne, facendole vivere nei luoghi stessi nei quali si svolge la vita di ogni
giorno. E oggi, a distanza di cinquant’anni, è Gianluca Marziani a riprendere il timone della storica mostra e a riportare nelle
strade di Spoleto e ai piani di Palazzo Collicola, più di trenta artisti e alcune della sculture proposte cinquant'anni fa e che
portano i nomi di Pomodoro, Calder, Consagra, Pepper. L'evento si chiama "+50 -Sculture in città" ed è un elogio alla mostra
del 1962. Un progetto che vuole sia conservare la memoria della mostra del 1962 che riflettere sulle nuove formule espressive
della scultura contemporanea.
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10/07/2012 11:26