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VERSO L'INDUSTRIALIZZAZIONE
Da metà del XIX secolo, anche la valle di Susa cominciò a essere interessata da cambiamenti
destinati a incidere in fretta sullo sviluppo locale. Tali cambiamenti furono essenzialmente di ordine
geografico - politico: nel 1860, l'area transalpina del regno di Sardegna fu infatti annessa alla
Francia, mentre sullo spartiacque alpino fu posto il confine interstatale con le relative strutture
doganali; l'anno dopo, con la formazione del regno d’Italia, la prospettiva di ampliamento del
mercato interno diede la possibilità di impostare una politica economica di più ampio respiro.
Nel 1865, lo spostamento della capitale a Firenze comportò inoltre sul piano locale la perdita di
un'importante fonte di reddito e stimolò l'emissione di bandi da parte dei Comuni di Torino (1865) e
di Susa (1869), che promettevano sussidi e agevolazioni pubblici agli investitori industriali. D'altro
canto, mentre la guerra doganale con la Francia negli anni Ottanta apriva nuove prospettive alla
produzione interna di merci, la valle di Susa poteva candidarsi a ospitare industrie offrendo
disponibilità d'acqua per le lavorazioni e la produzione di energia, oltre che terreni a basso costo e
manodopera almeno in parte già professionalmente formata.
Fattore fondamentale nel processo di industrializzazione della valle fu la costruzione della ferrovia,
iniziata già nel 1854 con la linea tra Torino e Susa. Tale linea fu prolungata provvisoriamente nel
1868 da quella tra Susa e Saint - Michel de Maurienne e definitivamente nel 1872 da quella tra
Bussoleno e Modane, permettendo così il collegamento con i mercati francesi e piemontesi. D'altro
canto, la linea tra Torino e Genova (1853) garantì la connessione con i più grandi porti del mondo,
mentre quella tra Torino e Milano (1859) pose le basi per raggiungere i mercati del Nord - est, ma
anche in prospettiva quelli svizzeri e tedeschi.
Negli anni Settanta iniziò così nella valle una crescita industriale impetuosa, che nell'arco di pochi
anni avrebbe impresso una svolta decisiva sul piano socio - economico. Nel 1872 furono inaugurati
il maglificio F.lli Bosio a Sant’Ambrogio e la fabbrica di coloranti Lepetit & Dollfuss a Susa; l'anno
seguente fu la volta del dinamitificio Nobel ad Avigliana e delle ferriere Ruffinoni a Susa e Colano
a Bussoleno; nel 1881 aprì il cotonificio Wild & Abegg a Borgone, cui si unì nel 1886 lo
stabilimento di Chianocco della stessa società. Sempre nel 1886 iniziò le attività la fabbrica di panni
lana Schaufuss & Weller a Susa, seguita nel 1891 dalla ferriera Vandel a Buttigliera Alta.
Significativa divenne anche la presenza di impianti industriali più piccoli, quali il pastificio
Michieletta, l'officina meccanica Garino, la cererìa Chiapusso e le concerie Bert e Giaj di Susa, il
setificio Raffard & Chassignol di Borgone e il cotonificio Lanza, il setificio Gauvin e le fornaci
Bonin & Canavesio e Marcoux di Sant’Antonino.