Flash di vacanze: momenti fantastici
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Flash di vacanze: momenti fantastici
Flash di vacanze Flash di vacanze: momenti fantastici 3° Circolo Didattico Scuola elementare statale “Italo Calvino” via Liguria, 11 Cologno Monzese - Milano insegnanti Maurizia Carnevale Nadia Ponci ottobre 1998 Lubna Ammoune Angelo Aprile Marco Armetta Luca Astolfi Eleonora Bressanin Alessandro Calvitto Costanzo D’Errico Ilaria Debernardis Martina Di Luca Jacopo Di Stefano Federica Ferrazzano Debora Lodato Marta Mirabella Dario Pettoni Alessandro Russo Daniela Russo Mauro Russo Stefania Valentino 1 Flash di vacanze Una gita in canoa Angelo Aprile Chiesi a papà se potevo noleggiare una canoa, visto che era un’esperienza nuova. Mentre tenevo le dita incrociate andammo dal bagnino che ci diede il giubbetto di salvataggio. Io mi infilai nella canoa e partii per la mia avventura. Impugnai i remi e incominciai a remare fino ad arrivare alla meta: gli scogli. Vidi molte persone, alcune sul pedalò e altre in apnea, mentre io ero in mezzo al mare. Decisi di ritornare, ma rischiavo di cadere, perché cambiare direzione con i remi non è semplice, comunque piano piano riuscii a tornare sano e salvo. Quando vidi i miei genitori mi resi conto subito che non erano molto contenti, perché secondo loro non c’era bisogno d’andare così lontano. Surf su gommone Eleonora Bressanin ... Julia, intanto che io prendevo il materassino, si era già inzuppata tutta e correva come una pazza avanti e indietro per "prendere" le onde più alte. Julia è tedesca e ha 13 anni, è vivace con due occhi da furbetta azzurri come un cielo terso. Io e lei comunicavamo a gesti e ci capivamo benone e usavamo anche l'inglese che io so a malapena parlare. Mi tuffai di corsa con il materassino nell'acqua ribelle e spumosa. Julia mi chiamò con uno strillo entusiasta e io mi affrettai a raggiungerla. Le onde erano così alte che superavano il metro e mezzo. Finalmente ero arrivata a destinazione: Julia saltò sul materassino felicissima e ci facemmo trasportare dalle onde; in un batter d'occhio ci ritrovammo a riva contente. Riprovammo il gioco almeno trenta volte, era così bello accarezzare le onde con il materassino ondeggiante e inaffondabile. Julia ed io decidemmo di chiamare quel gioco "Surf su gommone", un nome un po' strano ma da tutte e due concordato. 2 Flash di vacanze Che delusione! Eleonora Bressanin ... All'inizio delle vacanze ero così felice di andare da mia zia..., ma mia madre, aveva avvertito: - Eleonora resterà da te solo se quelle due bestie sono calme! Le " due bestie", di cui mia madre ha il terrore, sono Shark e Wendi, due rottweiler che secondo lei sono diventati molto cattivi e scontrosi. Comunque sia, sono convinta che quei due cucciolotti così belli, se non sono provocati, non fanno male neanche a una mosca. ... Ebbene, il giorno in cui dovevamo andare da mia zia, mia madre era più nervosa del solito, non sapevo se si preoccupava più per se stessa o più per me. Tuttavia sapevo che era nervosa e che stava diventandomi sempre più antipatica; continuava a dirmi pressappoco così: - Stai attenta a Wendi e Shark, non provocarli... bla, bla e ribla... Sapevo per certezza che non dovevo fare assolutamente tutte le cose da mia mamma elencate, ci ero già arrivata da sola. ...Mio padre ci era venute a prendere con la sua Sierra Ford ed eravamo partiti a tutta birra. Accompagnati dall'aria condizionata arrivammo a Robecchetto, un paesino sperduto nella campagna, dove mia zia ha una villa circondata da fattorie e altre ville. Già mi pregustavo la vacanza, tutto riposo ed escursioni; pensavo che ogni mattina mi potevo svegliare con il canto di un galletto. ... L'alba si stava diradando in raggi che rendevano soffuso il color rossastro del cielo... Ah! che pace e serenità... Il mio sogno si fermò quando, già seduta su una sedia in cucina e dopo i saluti, arrivarono Shark e Wendi. "Finalmente potrò vedere se sono così cattivi... " Inizialmente scodinzolavano, ma poi non avendo mai visto i miei genitori li "assalirono" e cominciarono a esibirsi in un concerto di musica rock: ringhi e abbai ci stordivano. A quel punto mia madre saltò sulla sedia e nonostante Sergio, ovvero mio zio, li abbia presi per il collare e portati in taverna, io persi la mia vacanza. E così con oggi, il 19-06-98, si è conclusa una settimana passata con mio nonno, piena di passeggiate e faccende. È meglio che niente, però che delusione! 3 Flash di vacanze La fatica montanara Federica Ferrazzano Era un giorno piuttosto freddo. Partimmo in auto e raggiungemmo i 1240 m, arrivammo ai parcheggi delle tre cime di Lavaredo, prendemmo la funivia e salimmo a 1800 m. Il paesaggio era spettacolare. Iniziò la camminata, di tanto in tanto si parlava e si cantava. Più in su faticammo parecchio pertanto cominciai a lamementarmi: - Che male alle gambe... son tutta rotta... che barba... ho fame... sono sfinita! Arrivammo finalmente in cima. Lì c'erano solo 9° C, ma in compenso un ristorante di nome: Sillianez Hutte, entrammo e borbottai: - Che caldo, sto bollendo! - Ordinammo i piatti austriaci che secondo me erano veramente sgradevoli, comunque i miei genitori si rifocillarono. Dopo ci lanciammo in una discesa a perdifiato. Un orecchio peloso Jacopo Di Stefano Era una stupenda giornata di sole ed io ero stupito per il gran caldo, trentun gradi all’ombra per non parlare dei gradi al sole. Appena arrivato sullo scoglio buttai per terra canna e asciugamano e mi tuffai con pinne, maschera e boccaglio. Il mare era un acquario: maree di pesci calzolaio, soprannominati da me pesci calzino, giravano attorno ad un pezzo di pane, tordi si facevano cullare dalle correnti calde dell’Adriatico, ma ad un tratto un luccichio proveniente dal fondo mi attrasse, era un orecchio di Venere, una conchiglia abbastanza grossa. Dopo numerosi tentativi la presi e notai che era un orecchio peloso, l’interno però era lo stesso uno splendore: la madreperla sotto i raggi del sole rifletteva bagliori di fuoco. 4 Flash di vacanze Vacanza di vomito e di divertimento Jacopo Di Stefano Era domenica mattina e stavamo preparando i bagagli, alle nove eravamo già in partenza. Dopo circa quattro ore eravamo al confine, passammo tutte e due le frontiere, quella di Trieste e quella slovena. L’autostrada era terminata ed ora era tutta statale, stavo per “battezzare” Lubiana, ma riuscii a trattenermi fino alla frontiera croata. “Battezzai” Opatija e poi Brestova, il vomito mi usciva anche dalle orecchie. Finché non arrivammo al traghetto che ci portava a Cherso “battezzai” di vomito altri paesi, fino ad arrivare a Male Losinj. Appena scesi dalla macchina fui un altro bambino, entrai nella casa presa in affitto, era bellissima, ma la sera crollai come un sasso. Il giorno dopo andai in spiaggia, o meglio sugli scogli. Dopo un po’ arrivò una buffa signora croata con un bambino un po’ cicciottello, di nome Marin. Feci amicizia e mi divertii un mondo a pescare con lui, le mie vacanze furono sempre così dalla prima all’ultima goccia. Questa devo dire è stata la vacanza più bella della mia vita. Sub Luca Astolfi ... Mi ero immerso da cinque minuti per cercare pesci e conchiglie. All’improvviso trovai tantissime conchiglie, ma purtroppo pochi pesci. Le conchiglie erano a forma di torrette e a ventaglio, addirittura c'erano anche vongole abbastanza grandi. Avevo trovato anche delle sardine. Nuotai per cercare ancora, ma come al solito non fui molto fortunato, anche se io ero già soddisfatto lo stesso. Sul fondo marino si vedeva una bellisima sabbia dorata molto fine. 5 Flash di vacanze Gran Premio Marco Armetta Sono a Monza e sono eccitato per il gran premio di Formula 1. Le persone sventolano le bandiere del cavallino rampante, tutti tifono per Schumacher. Inizia la corsa, rosso, verde e via… Schumacher si fa sorpassare da quattro macchine che una ad una dopo supera. Dopo qualche giro Coulthard ha dei problemi al motore. Schumacher è il primo a tagliare il traguardo, svolazzano le bandiere rosso infuocato della Ferrari. Da grande vorrei fare il pilota di Formula 1. Come Michael Schumacher. Gita a Taormina Martina Di Luca Era una bellissima giornata di sole e avevamo deciso di andare a visitare Taormina. Dopo due ore di auto arrivammo, io e mio cugino andammo a fare il biglietto per posteggiare la macchina; e solo allora mi accorsi che davanti a me si apriva un panorama da fiaba. Volli catturare quello splendore con una foto. Ci incamminammo per Taormina, una antica città in cima alla collina che si protende sul mare. - Finalmente arrivati - gridai contentissima. Proseguimmo la nostra camminata osservando le varie bancarelle. Una bancarella vendeva ombrellini bianchi ricamati a mano. Mio padre e mio cugino comprarono uno strumento che si suona con la bocca, il maranzano detto anche "scacciapensieri". A Taormina c’è il Teatro Greco che volevamo visitare, ma era troppo tardi. Al ritorno mia sorella si fece fare la sua caricatura, io preferii godermi il panorama fino al momento della partenza. 6 Flash di vacanze A Mazzarà Martina Di Luca Ho trascorso a Mazzarà S. Andrea, un paesino in provincia di Messina, la mia prima settimana di vacanza. Le strade sono molto strette e le case piuttosto antiche. Alcuni ragazzini che conosco dai 14 anni in su, hanno già la moto. In Sicilia tutti i bambini sono molto più liberi di quelli in città: vanno qua e là con la bici, si spostano senza avvisare e i bambini piccoli scappano sempre, insomma la vita è diversa. A Capo D’Orlando la giornata iniziava alle 9.00 quando scendevo in spiaggia mi sdraiavo sotto il sole e leggevo un libro, verso le 10.00 entravo in acqua e facevo tuffi all’indietro con la capriola, andavo al largo con il materassino e quando uscivo mi mettevo a costruire grandi castelli. Restavamo in spiaggia fino alle 20.30 e la sera uscivamo per andare al cinema, andare in pizzeria o ad ascoltare concerti. In Calabria Ilaria Debernardis … Sono stesa sulla sabbia cocente e sento il calore del sole penetrare nella mia pelle. Forse sto fumando perché mi sembra di essere un pollo arrosto: sono rossa alle guance e "miracolo" non ho le occhiaie. Mi do una guardatina alle braccia e mi accorgo di essere un peperone. Mi alzo e cerco un po' di fresco. Mi accomodo sotto l'ombrellone. Su questa sdraio mi rilasso proprio. Ora desidero solo sorseggiare una bibita fresca. Tra un po' vado a immergermi nel mare cristallino della Calabria. Insomma mi sono proprio goduta il sole. 7 Flash di vacanze In colonia al delfinario Ilaria De Bernardis ... Dopo essere stata 16 giorni in Calabria mi avventurai in una nuova esperienza: la colonia. In colonia i bambini si possono divertire facendo attività, giochi, sport: tennis, piscina, tornei di calcio o di pallavolo. Il direttore ci portò in molti luoghi: San Marino, Mirabilandia, Aquafan, al maneggio, al centro di Riccione e al delfinario. Era una sera scura e ci eravamo avviati verso il delfinario. Lo spettacolo si osservava dalle panchine circondate da un muro di protezione per non fare sporgere i bambini. A un certo punto si accesero le luci, momento di tensione, sbucarono dall'acqua sei o sette delfini. Erano di un colore molto bello, obbedivano al loro istruttore e nuotavano felici sott'acqua. Facevano molte esibizioni, una delle quali era colpire il pallone appeso a più di un metro per poi immergersi nell'acqua. Tornammo in colonia fradici, inzuppati, ma divertiti. ERAVAMO STUPITI DA QUEI DELFINI!!!! Una bomba di calorie Alessandro Calvitto Esausto del viaggio sbarcai a Bellaria un paesotto sulla costa Adriatica. Girando e rigirando fra le vie trovammo dopo circa mezz'ora la casa presa in affitto. La sera finalmente cominciò il divertimento: prima me la spassai in sala giochi, poi i miei genitori proposero di fare un giro in centro. Vedevo gente che mangiava bomboloni ed io incominciai a sbavare come un lupo affamato. Per fortuna trovai subito una golosa pasticceria. Mi precipitai su quelle bombe di calorie: 1, 2, 3 alla fine, non so perché, ma avevo ancora fame e decisi di fare un altro spuntino: un gelato e lo zucchero filato. Avevo leggermente esagerato, infatti stavo scoppiando, ma riuscii ad affondare la faccia anche nella Nutella. Il risultato si vide ben presto, ero ingrassato di 2,5 kg, ma quella sera fu la più bella. 8 Flash di vacanze A Bellaria Alessandro Calvitto Di giorno mi alzavo presto per fare footing in spiaggia; l'unico giorno che c'era vento andai a fare un giro in centro… Avvistai un negozietto di animali; volevo prendere un gattino, ma mi intenerì subito un cagnolino nero con le zampette marroncini, convinsi mio padre a prenderlo, la lingua piccola mi leccò la faccia, erano in sette uno più bello dell'altro. Andai a casa felice e contento con un regalo bellissimo. Ogni mattina faceva la pipì sotto i tavoli e i letti, si nascondeva dentro le mie pantofole, ne combinava di tutti i colori. Tutti i giorni mi svegliavo presto non più per footing ma per Briciola la nuova arrivata. Non passai un momento senza lei. Wind surf Costanzo D’Errico Andai al mare con tutta la famiglia e con una cugina con cui litigavo sempre. Io avevo scelto di fare come sport wind surf, lei preferiva arrostirsi sotto il sole come un pollo. Quando venne il momento di provare il surf in mare, ero felicissimo, la sera precedente non riuscivo a dormire. La mattina andai al mare e presi il surf, ma per riuscire a salire sulla tavoletta dovetti riprovare almeno dieci volte e per prendere la vela altre dieci, poi ogni tre per due cadevo giù. - Che papera! - era il commento che mi giungeva dalla spiaggia. Scivolando dalla tavola mi ricoprii di lividi, ma cercavo di resistere. - Sei proprio impedito per questo sport! - mi sfotteva mia cugina, che non aveva avuto neppure il coraggio di provare. Nonostante tutto alla fine della vacanza fui orgoglioso delle mie imprese. 9 Flash di vacanze Lo sbarco clandestino Costanzo D’Errico Buttammo gli occhi in mare il vento trasportava le navi a vela, i segnali luminosi ci accecavano gli occhi i motoscafi della polizia e della guardia costiera accorrevano in soccorso, carabinieri da tutte le parti e anche ambulanze, e lo sbarco che non finiva mai. Panorama sulla motonave Daniela Russo L'avventura cominciò a Salerno, quando la mia famiglia ed io decidemmo di andare a Positano. Era tutto organizzato: si partiva il giorno di ferragosto alle ore 8:30 e si riprendeva la motonave alle 17:30. Tutto andò in fumo perché mi venne la febbre. Per fortuna la febbre mi durò solo due giorni. La gita si rimandò alla vigilia della partenza per la Basilicata. Purtroppo nei giorni feriali la motonave partiva solo di sera alle 20:30 e tornava alle 0:15. …Si partì lo stesso. La motonave era enorme: c'erano il bar, i bagni, la possibilità di guardare la televisione.... Era a due piani, quello di sopra all'aperto e quello di sotto al coperto. Al piano di sopra si vedeva spumeggiare il mare che diventava via via sempre più cupo, sulle rocciose montagne piccoli paesi illuminati, sperduti qua e là, sembravano minuscoli presepi. 10 Flash di vacanze Abbandonata in spiaggia Daniela Russo Erano appena le tre del pomeriggio. I miei genitori e mio fratello dormivano al fresco. Mi toccò andare al sole perché l’ombra era stata tutta occupata. Non sapevo cosa fare. Il sole era caldissimo; dopo circa dieci minuti non si resisteva più. In spiaggia c’era pochissima gente; tutti si riposavano o leggevano un libro. Le mie amiche non c’erano. Non potevo neanche fare il bagno perché avevo appena finito di mangiare. Passai un po’ di tempo allenandomi sulla sabbia: verticali, ruote e capovolte. In montagna Daniela Russo Fino a metà luglio, ogni fine settimana, tutta la famiglia Russo (compresa io), partiva e andava in montagna. Andavamo a Bratto (BG), in un campeggio dove da circa quattro anni abbiamo la roulotte. Bratto è veramente carina. Ci sono distese di prati enormi e se scendi circa uno o due chilometri dal campeggio c'è il centro di Bratto: negozi e bar attirano le persone! Ci sono anche posti dove poter andare a fare piacevoli passeggiate come alle cascate del Vò, al Salto degli Sposi e al Colere detto anche "Albani", dove bisogna prendere la seggiovia e salire, salire fino a circa 1200 metri di altezza; ci sono sentieri stretti, altri larghi, alcuni in "piano", in salita.... comunque una volta che sei in cima c'è un panorama fantastico. La discesa è molto faticosa: ci sono sassolini e rocce; Insomma non mi posso lamentare! 11 Flash di vacanze Alle meteore Dario Pettoni Durante le vacanze mi è capitato di andare in Grecia alle meteore, delle chiese arroccate sulle montagne. Quando le vidi mi sono sembrate costruzioni scavate dal vento; uno spettacolo sbalorditivo. Mi dispiaceva però che alcune meteore erano crollate per mancanza di restauro. Queste chiese erano piene di affreschi bellissimi con raffigurato il paradiso, l'inferno, Dio, la Madonna e i santi dipinti con tecniche speciali. Quando siamo andati via ci siamo lasciati dietro di noi un pezzo di storia molto importante. A casa mi è capitato di annoiarmi fortemente perché non avevo più giochi nuovi da provare. Più passavano le settimane e più mi ritrovavo annoiato, finché un mio amico tornò dalle vacanze. Con lui mi sono divertito un mondo e la noia passò come d’incanto. Inventavamo giochi fantasiosi tipo “Mongolfiore” degli stracci tenuti in alto da aria calda, “La palla treno “ una pallina che scorre sui binari evitando ostacoli e altri ancora. E così passò un favoloso periodo antistress... fino a quando il mio amico ripartì. - Che noia!! Nostalgia Debora Lodato Il mio sogno è di tornare in Sicilia per rivedere le mie cugine e andare al mare. Con la mia amica Marina spesso giocavamo a carte, facevamo le coccole ai suoi due animali: il gatto Salsi e il cane Willy, andavamo in giro con la bicicletta. Purtroppo sono a Cologno e non ho amici per giocare. Sono rimasta a casa tutta l'estate annoiata. Mi addormentavo sul divano guardando la TV. Spero di farmi tanti amici qui, così non mi sentirò più sola. 12 Flash di vacanze A Damasco Lubna Ammoune Damasco è proprio una città da visitare. La mia famiglia ed io ci siamo andati. Il viaggio è durato 4 ore!! L'ultima ora mi sono addormentata. Appena arrivati siamo andati nell'hotel a 5 stelle: Sheraton. A Damasco le case sono del tutto diverse da quelle italiane, infatti in ogni casa c'è una fontana. La città è divisa in ben 16 quartieri. I Beduini vivono nel quartiere Meidan. Il giorno seguente siamo andati a "Bluden", un paesino in provincia di Damasco. Lì si gode una vista panoramica. Neanche un condominio, piccole case con una esplosione di alberi, fiori e cespugli. A pranzo mi è piaciuto moltissimo il pollo con le patatine fritte e il tacchino da leccarsi i baffi!! Purtroppo dopo mangiato siamo tornati ad Aleppo. E altre 4 ore: che pile!! Comunque anche se abbiamo dormito una sola notte è stata una esperienza indimenticabile. Vento ribelle Marta Mirabella, Eleonora Bressanin, Daniela Russo Scende la pioggia, il bosco si spegne. Gli animali corrono qua e là in cerca di rifugi. Il vento travolge tutto quello che trova. Ci rifugiammo in una baita non distante. Finalmente riscaldate! 13 Flash di vacanze Al mare Marta Mirabella Un giorno da sola sono arrivata al mare. Arrivata giù in spiaggia mi sono accorta che il mare era agitato. Io e la mia amica Francesca, che era già in spiaggia, ci siamo divertite un mondo a tuffarci dentro le onde. Francesca è corsa a prendere il materassino e così ci siamo messe tutte e due a cavallo. Ad un tratto è arrivata un’onda che ci ha portate direttamente tutte e due a riva, rotolando insieme ai sassolini. - Che bella grattatina! È stata una mattinata veramente diversa. Che caccia Mauro Russo Visto che il periodo era favorevole ogni giorno andavo a caccia di ricci con il mio cane Raya. Mi portavo dietro la gabbia per i ricci, la fionda e l'arco in caso di pericolo. Appena vedevo un riccio e lui vedeva me, si appallottolava, per questo io dicevo a Raya di spingerlo dentro la gabbia che scattava appena qualcosa entrava. Ogni giorno mi addentravo nel bosco a cacciarli finché un giorno arrivato proprio nel cuore sentii un orribile fruscio: preparai l'arco, ma quando vidi muovere le foglie e uscire una coda da esse corsi velocemente via. Qualcosa mi superò, era Raya che mi aveva fatto uno scherzo. Tornai indietro con l'arco puntato. Catturai un cucciolo di riccio, ma lo rilasciai per non turbare la famiglia. Non cacciai più ricci, bensì andai a castagne. Mareggiata Luca Astolfi Marco Armetta Mare mosso, la gente in albergo si lamenta, in spiaggia neanche un’anima viva, solo risonanze fragorose, odore di mare e di pesce, sabbia e conchiglie. 14 Flash di vacanze A Disneyland Alessandro Russo Appena entrato in quel meraviglioso parco dei divertimenti a Parigi, vidi tantissime giostre. Ero indeciso: da quale giostra incominciare? Scelsi le montagne russe dove il trenino passava attraverso i tunnel nella montagna. Dopo un'ora di fila salii sopra il vagoncino, non avevo paura, ma ero emozionato, in fondo affrontavo una nuova avventura. Iniziai la corsa, il trenino partì immediatamente a 300 all'ora; curve rettilinei, salite, discese, ... mi sentivo lo stomaco ribollire, stavo per vomitare, mi girava la testa, sembrava che la corsa non finisse mai, ma arrivato al momento dell'arrivo mi dissi: è proprio valsa la pena di fare un'ora di fila. Giorni belli e brutti Stefania Valentino Ho trascorso le vacanze come meglio potevo perché sono stata in città. Alcuni miei zii e miei amici, a ferragosto, volevano andare al fiume Ticino. Sono venuti a casa per chiedere: - Volete venire con noi al fiume Ticino? - No, non possiamo, però se volete, vi possiamo dare Stefi. - Va bene. Al fiume non mi divertivo per niente perché mancava la mia famiglia, non vedevo l'ora di tornare a casa. - Ti sei divertita? - mi chiese la mamma. - No, per niente. 15 Flash di vacanze Al parco di Monza Stefania Valentino Era la prima volta che andavo al parco di Monza. Fuori dal parco non si capiva niente: traffico, clacson e confusione. Finalmente entrai e trovai un po' di tranquillità: ombra, fresco e silenzio. Si poteva anche mangiare e giocare. Il fiume sembrava più pulito del solito. Vidi anche due splendidi cavalli marroni: iniziai a galoppare con la fantasia fra canyon e praterie. Una cavalcata Marta Mirabella Per la pima volta sono andata a cavallo. Era un giorno meraviglioso, il sole brillava nel cielo limpido. Appena mi sono svegliata ho chiesto a mia mamma, che anche lei era ancora in dormiveglia: - Dove andiamo oggi? -. Lei addormentata mi ha risposto: - No lo so ! Dopo un po' tutti erano pronti per una cavalcata, tranne me. - Marta sei ancora così? - Sì perché devo venire anch'io? -. Trascinata a Campitello Matese mio padre soddisfatto ha esclamato: - Vedi? Quello è il tuo cavallo -. - Forse è il "tuo" cavallo! -, ho risposto in malo modo. Alla fine ci sono dovuta salire. Mi sentivo mancare il suolo sotto i piedi perché le staffe si muovevano, ero completamente rigida quando hanno cominciato ad arrivare delle frustate: era la coda del cavallo che cacciava mosche e tafani. Ho incominciato a gridare, finché il cavaliere che mi guidava, ha strillato: - Basta, non agitarti che innervosisci il cavallo!!!Per tutta risposta ho scalciato sulla zampa del suo cavallo, ma proprio in quel momento stava facendo la cacca che è finita sul mio piede. Avevo proprio ragione: l'equitazione non fa per me. 16 Flash di vacanze Sfortunato che sonʼio… Prefazione Volendo ammortizzare il rientro scolastico siamo risaliti a momenti delle nostre vacanze. Abbiamo ricordato e descritto tipi che davano nell’occhio, incontrati per caso durante il periodo estivo. Ci siamo accorti che i testi scritti sono risultati particolarmente simpatici poiché le descrizioni riguardavano tipi strani ed eccentrici. Abbiamo deciso di unirli e costruire una storia. Abbiamo inventato un personaggio, Paolo Scarpino, un bambino di 10 anni che incontra i nostri tipi in vari ambienti. Durante l’assemblaggio, siamo stati costretti a modificare i singoli testi per dare organicità e coerenza alla nostra storia. Eleonora Bressanin Daniela Russo 17 Flash di vacanze - … Paolo Scarpino… - Presente Ora incomincia la lezione. Che barba, che noia... ma per fortuna è l’ultimo giorno. Non sopporto più la vita dello scolaro: ingabbiato tra la sedia e il banco a strizzare il cervello su quei dannati libri! Sono un tipo irascibile, un solo commento su di me potrebbe farmi diventare una belva. Non ho un briciolo di pazienza per i frignoni, per i grassoni, per le bambine bisbetiche e soprattutto per la scuola dove sto scontando una pena di cinque anni. Sono il più scarso della classe e nessuno mi vuole come compagno. Vengo soprannominato rospo perché dicono che sono molto brutto; per di più sono uno sfortunato cronico e, come se non bastasse, riesco spesso a cacciarmi nei guai. Vesto sempre di nero eccetto un piccolo cravattino rosso e un fiore giallo; i miei unici passatempi sono tirare freccette ai soldatini di plastica e girovagare senza meta. Oggi è il primo giorno di vacanza e speravo di dormire tutta la giornata, purtroppo la mamma mi ha iscritto al centro estivo. Anche il cortile lungo e stretto è ancora addormentato. Sonnecchiano gli sparuti alberi, i palazzi sono silenziosi. Oltrepassato il cortile si vedono anche altri palazzi senza anima viva. In lontananza lingue di fumo fuoriescono dai comignoli d’acciaio. All’improvviso un grido squarcia il silenzio: Laura piange. Laura è una bambina di sette anni e abita sul mio pianerottolo; alcune volte fa cose strane: quando gioca grida continuamente e vuole avere sempre ragione. Se a pallone la sua squadra perde si mette a piangere e non la finisce più. Quando la sua mamma la sgrida, se la prende con suo fratello e gli dà botte. È una bambina veramente dispettosa e capricciosa. - Ciao Paolo! - Sei già in giro!? Da circa sei mesi è venuta ad abitare nel mio palazzo una bambina di nome Valentina. Già dal primo giorno ha voluto conoscermi, ma io avevo capito subito che era antipatica. Col passare del tempo mi sono accorto che era anche maleducata e abbastanza gelosa. Non c’è tanta confidenza con i miei genitori, ma lei li saluta chiamandoli per nome. ÈÈ sempre a casa degli altri, non vuole mai stare a casa sua. Quando esce non chiede il permesso ai genitori e se ne va senza avvisare nessuno. Prende in giro le persone dicendo cose non vere su di loro. Un rumore infernale percorre la strada: via vai di scooter e automobili a tutta velocità. Il marciapiede brulica di persone indaffarate. E pensare che credevo che fossero tutti a dormire! 18 Flash di vacanze Ma guarda un po’ che tipo strano! Ha la barba lunga e nera, i capelli lunghissimi, le scarpe e i vestiti sporchi ed è anche bel cicciotto. Forse è fidanzato con la signora che l’accompagna. Come ha fatto a fidanzarsi uno così? Va be’... gusti sono gusti... ma uno così nemmeno un alieno lo avrebbe preso. Accidenti per quello strano tipo ho urtato contro un vecchio. - Dormi in piedi? - Scusate non l’ho fatto apposta. - Come no! Mi hai sporcato tutte le scarpe! Dovrai risarcirmi. - Ma... - Zitto! Come risarcimento accetto dieci mila lire. Che sfortuna! Proprio questo vecchio avaraccio mi doveva capitare? Meglio squagliarsela. Oggi è anche giorno di mercato. Si sentono già la confusione e le urla assordanti; la gente si ferma ad osservare le invitanti bancarelle che inondano il mercato di profumi, aromi, odori, fragranze, ma la puzza, il tanfo, le esalazioni spesso hanno il sopravvento. Gomitate, spintoni a tutt’andare. Le persone gironzolano, s’incontrano, chiacchierano e comprano. Vediamo un po’ queste magliette. - Mi scusi ha qualche maglietta di cotone? - Sì, gliene mostro alcune. - No, questa è troppo scollata. - No, questa è piccola. - No, questa è troppo elegante. - Invece questa è da ragazza. - È un colore troppo scuro. - Questa appena la lavo rimpicciolisce. - Questa ha i bottoni. Insomma questa signora davanti a me è noiosissima; non la sopporta più neanche il negoziante. Guarderò le mie magliette un’altra volta. Non si riesce a fare un passo a causa dell’affollamento. I mercanti sbraitano imperterriti. Senti che voce quel pescivendolo! - Vulete cumprà a bella robba ca. Chissà che dice?! - Guaglione, compra ‘sta robba ca. Pesce fresco, cozze appena pescate, tutto a dieci mila lire ‘sta robba ca. Ma guarda un po’ come è conciato sto pescivendolo: cappello pesante e capelli bagnati, pantaloni di lana e petto nudo, calzini pesanti e ciabatte da mare. Sono finalmente arrivato al centro estivo, che però mi sembra tutt’altro che il luogo stupendo che ho immaginato. Ci sono persone che si divertono a farci fare giochi da neonati; alcuni animatori sono pettegoli e antipatici, altri riescono ad essere molto noiosi. Un’animatrice è Luisa che è una vecchia grassona rimbambita. Ha i capelli a cipolla; continua a ripetere: - Ma io mi domando?! Quando ha sete beve dalle bottiglie dei bambini: 19 Flash di vacanze - Mi fai bere dalla tua bottiglia? È acqua gasata? Guarda che se hai bevuto tu io non ci bevo mica?! In mensa prende la razione doppia di cibo, forse è per questo che ingrassa così tanto. Se apri bocca lei te la fa chiudere con una marea di parolacce. - Andiamo in giardino! Che delusione: alberi con foglie mangiucchiate da afidi, erba alta almeno dieci centimetri, l’asfalto del campo da basket è grumoso e cocente. L’interno dell’edificio è buio e cupo; la palestra è priva di aria condizionata; i corridoi sono malconci; le pareti sono tappezzate da chiodi arrugginiti. Noi bambini possiamo divertirci solo nell’ora di gioco libero dove ci possiamo sbizzarrire e dimenticare degli animatori. In quel luogo lugubre ho conosciuto subito un ragazzino di nome Baldo, è giocoso e divertente ed è l’unico bambino così aperto in tutto il centro estivo. Stiamo insieme, forse diventerà il mio amico per la pelle, anche perché ne ho pochissimi. Meno male che ho conosciuto Baldo, già mi annoio così! All’uscita in un attimo di distrazione sfioro un anziano. Gli chiedo prontamente scusa, ma lui continua: - Insomma vuoi stare attento, devi guardare avanti quando cammini, non si può stare tranquilli un minuto! - Non me ne sono neanche accorto! L’importante è che non si sia fatto male. Siamo quasi a quarantun gradi, non è possibile che quel vecchio vada in giro col golfino, un cappellino di lana e dei pantaloncini! Perbacco ha anche una borsetta e delle scarpe da montagna. Invece di stare sul marciapiede come tutti, cammina in mezzo alla strada. Forse oltre ad essere un po’ sbadato, è anche un po’ sclerotico. Sarà meglio passare per il parco. È molto affollato, una processione di gente entra ed esce, bambini dondolano sull’altalena, scatenati si strusciano sullo scivolo, poppanti gattonano nei tunnel, marmocchi corrono di qua e di là... Enormi alberi ombreggiano le panchine dove siedono degli anziani, alcuni giocano a carte. Mezzo nascosto c’è un uomo che fa paura: è spettinato, ha rughe sul viso e brufoli che gli ricoprono la severa faccia. È basso, grosso e tarchiato. Indossa una maglietta bianca molto corta, si vede persino l’ombelico. Ha un paio di pantaloni che porta sotto la pancia. Gioca con un coltellino. Cosa starà facendo? Forse è quel vecchio che chiamano Pacciani. Meglio stare alla larga. Stasera le mie cugine mi hanno invitato a cena. Vado a casa a farmi una doccia. I miei zii hanno vinto all’Enalotto e si sono comprati una villa da far invidia ad Agnelli. Il giardino è sorvegliato da tre cani da guardia. Le chiome degli alberi lasciano intravvedere le tegole nuove del tetto. La fontana di stile bizantino spruzza lame d’acqua rinfrescando gli alberi, le aiuole sono cariche di gelsomini profumati che inebriano l’aria. Attorno alla villa ci sono colonne che reggono un porticato alto fino al primo piano. Le innumerevoli finestre inglesi riflettono il chiarore della luna. I lampioni del giardino danno più splendore alla villa. Un vero paradiso terrestre. Peccato che le mie odiose cugine sono isteriche e prepotenti. 20 Flash di vacanze Daniela fa la buffona portando “bufalo”È alte venti centimetri e sculettando per tutta la casa, per di più si trucca in un modo spaventoso: sembra un morto. Ogni tre per due si specchia per pettinarsi i capelli: arruffati, ingarbugliati, attorcigliati e lunghi fino al sedere. Nelle grandi occasioni porta maglietta corta e gonna spaccata, normalmente indossa tute aderenti. Un difetto di Daniela è quello di criticare le persone in qualsiasi momento. Insomma è un’extraterrestre vero e proprio. L’interno della villa si apre in un salone dominato da un pianoforte bianco a coda, un possente lampadario di cristallo riflette ovunque bagliori luccicanti. La sala da tè è una piccola stanza intima con carrelli decorati su cui sono ordinati tazzine di porcellana e bicchieri di cristallo. Nella sala da pranzo si stende un intarsiato tavolo in noce pronto ad ospitare una ventina di persone. La grande cucina sembra quella di un lussuoso ristorante. La cena è veramente gustosa, ma i discorsi dei grandi sono proprio indigesti: parlano solo di affari. Gufran, la più grande delle mie cugine, s’abbuffa sempre di gelati e non ingrassa mai; va a letto quasi sempre molto tardi per guardare la TV. E poi fa colazione all’ora di pranzo. C’è una cosa però che mi fa proprio arrabbiare: è troppo smorfiosa con gli adulti. Una sontuosa scalinata porta al piano superiore: quattro camere da letto con quadri di valore, ognuna delle quali dispone di un lussuoso bagno. La biblioteca vanta una pregiata collezione di manoscritti antichi. Nello studio ci sono tre computer. Mi precipito sul Mac per giocare. Jasmin, l’altra mia noiosa cugina, arriva all’improvviso. E subito comincia a chiedermi cosa sto facendo. Mi chiede se può giocare col suo computer sapendo che lo può fare. Io le dico che si sarebbe annoiata dopo poco, ma lei non mi ascolta e subito comincia a contestarmi, io sono già nauseato dai suoi commenti. Finalmente se ne va, ma ormai sono già esploso. In un angolo del giardino vi è un gazebo esagonale che è stato trasformato in una fantasmagorica sala giochi dove nessuno si diverte. È trascorso il primo giorno di vacanze, ne mancano ancora novantadue. 21