battaglia di Trafalgar

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battaglia di Trafalgar
L’ultimo trionfo della vela
La campagna navale del 1805 – 2. la battaglia di Trafalgar
La battaglia di Trafalgar è unica nel suo genere, ultima grande battaglia dell’epoca della vela, fu cercata con tenacia e decisione
dalla flotta inglese e dai suoi ammiragli per mesi interi certi che del risultato. D’altro canto fu accettata dal loro principale
avversario, l’ammiraglio francese Villeneuve, e dai suoi marinai, come una fatalità a cui tentarono di sottrarsi inutilmente. Fu
combattuta con coraggio da entrambi ma la sconfitta degli alleati franco-spagnoli appariva certa agli stessi protagonisti fin dalla
primavera del 1805.
Il prologo alla battaglia
Al rientro della flotta combinata a Cadice nell’agosto del 1805 Napoleone aveva già deciso di rinunciare all’invasione
dell’Inghilterra. I nuovi ordini per la flotta combinata prevedevano che le navi si portassero prima a Napoli e poi a Tolone
attaccando il nemico ovunque sia in inferiorità. Nel frattempo Napoleone aveva già in mente di sostituire Villeneuve
accusandolo di inerzia e di codardia per non aver avuto il coraggio di affrontare il nemico.
Dopo un primo tentativo il 19 ottobre, la flotta franco-spagnola uscì dalla rada il 20, con molti tra marinai ed ufficiali consci di
andare verso uno scontro da cui era impossibile uscire vincitori. Inizialmente gli alleati si diressero verso sud-est, con
l’intenzione di passare lo stretto di Gibilterra ed entrare nel Mediterraneo, seguiti da presso dalle fregate della flotta inglese. Per
tutta la notte le due squadre avanzarono affiancate nel buio senza avvistarsi.
La mattina successiva la fregata Hermione avvistò la flotta britannica e comunicò all’ammiraglia la consistenza dello
schieramento nemico: 27 navi di linea. Villeneuve, forte di 33 vascelli, forse sorprendendo i suoi stessi sottoposti, decise di
accettare lo scontro ordinando a tutte le navi di invertire la rotta e di prepararsi alla battaglia. La manovra, compiuta con una
leggera brezza, richiese ore per essere eseguita. Al termine la disposizione dei velieri era esattamente l’opposto: chi era
all’avanguardia ora si trovava in coda alla linea mentre l’ammiraglio Dumanoir, al momento della partenza in retroguardia,
apriva ora lo schieramento.
L’ultimo trionfo della vela
La campagna navale del 1805 – 2. la battaglia di Trafalgar
La flotta inglese fu disposta da Nelson su due linee con l’intento di sfruttare il favorevole vento occidentale per navigare
perpendicolarmente alla linea avversaria ed attraversarla scompaginandola: il tocco di Nelson!
La battaglia
Nelson suddivise le navi della flotta inglese in due colonne, una sopravvento, guidata da lui stesso a bordo della Victory; l’altra
sottovento, al comando dell’ammiraglio Colligwood a bordo della Royal Sovereign. La Victory espose il segnale che entrò nella
storia: England expects that every man will do his duty (L’Inghilterra si aspetta che ogni uomo farà il proprio dovere) e si diresse
verso la Santissima Trinidad, Nelson era convinto, infatti, che quella fosse l’ammiraglia nemica. Poco dopo l’ammiraglio
Villeneuve innalzò la propria insegna sulla Bucentaure e la Victory deviò leggermente per incunearsi tra la prua della
Redoutable e la poppa della Bucentaure, nel tentativo di prendere di infilata proprio quest’ultima.
Fu la Royal Sovereign, ad essere impegnata per prima dal nemico, la nave inglese veleggiò decisa verso l’intervallo tra la Santa
Ana e la Fougueux. Il veliero francese tirò per primo, più volte, senza riuscire a fermare la possente 100 cannoni avversaria.
Poco dopo entrò in azione anche la linea sopravvento.
La tattica di Nelson funzionò alla perfezione, la linea alleata fu spezzata in tre tronconi dalle navi britanniche con l’avanguardia,
al comando dell’ammiraglio Dumanoir, che non seppe, o non volle, invertire la rotta celermente in modo da soccorrere il resto
della flotta. In questo modo gli inglesi si erano creati una situazione di superiorità numerica ed in favore di vento. Le navi
alleate, per potersi difendere, non potevano dirigersi verso il nemico, controvento, ma solo continuare dritte o, peggio, poggiare
verso la costa offrendo la poppa al nemico.
Il combattimento era senza speranza, una ad una le navi francesi e spagnole, molte delle quali si batterono coraggiosamente,
furono costrette ad ammainare la bandiera impossibilitate a continuare il combattimento per le elevate perdite subite. Alle 16.30
circa l’Achille, duramente colpita da Swiftsure e Polyphemus, esplose segnando, in un certo senso, la fine della battaglia.
I francesi persero otto navi affondate o catturate lo stesso giorno della battaglia, gli spagnoli ben dieci. Una tempesta che
imperversò al largo della costa spagnola nei giorni seguenti ed un maldestro tentativo alleato di riconquistare alcune delle navi
perdute provocò la perdita di altri cinque vascelli francesi e due spagnoli, per un totale di 22 su 33 schierate in battaglia. Per
contro gli inglesi non persero nessuna nave.
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L’ultimo trionfo della vela
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In pratica Trafalgar cancellò la potenza navale francese e spagnola e segnò l’inizio di un predominio britannico sul mare che
sarebbe durato per più di un secolo. L’invasione dell’Inghilterra era adesso impossibile, la flotta inglese aveva costretto gli
eserciti napoleonici sul continente! Fu anche l’ultima grande battaglia navale a vela e, paradossalmente, anche l’ultima, ed
unica, applicazione della tattica di attraversare la linea avversaria.
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Wargame
Lo scenario è pensato per il regolamento Signal Close Action-Fast Play ma le statistiche delle navi possono essere usate
anche per il regolamento esteso con le regole di Signal Close Action. Lo scenario ricostruisce lo scontro tra la linea
sopravvento della flotta inglese ed il centro dello schieramento franco-spagnolo. Alcuni degli equipaggi francesi (ed alcune delle
navi francesi e spagnole) sono sopravvalutati allo scopo di ottenere una partita equilibrata.
La squadra franco-spagnola
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Franco-spagnoli
Intrépide
Rayo
Cornélie
San Francisco de Asis
San Agustin
Furet
Santissima Trinidad
Bucentaure
Hortense
Redoutable
Neptune
San Leandro
Santa Ana
Fougueux
Commander
Louis Infernet
Enrique (Henry) MacDonnell
Luis Flores
Felipe Cajigal
Baltasar H. de Cisneros
Jean-Jaques Magendie (Villeneuve)
Jean-Jacques Lucas
Esprit-Tranquille Maistral
José Quevedo
Ignacio de Alava
Louis-Alexis Beaudouin
Country
Francia
Spagna
Francia
Spagna
Spagna
Francia
Spagna
Francia
Francia
Francia
Francia
Spagna
Spagna
Francia
Rate
74L
100
5
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5
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12
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9
1
14
10
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9
10
6
12
9
DC
150
170
80
130
130
40
200
160
80
160
150
100
180
140
Coy.
Good (1)
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Poor (-1)
Average (0)
Average (0)
Good (1)
Average (0)
Elite (2)
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Average (0)
Average (0)
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La squadra britannica
1
4
3
6
7
5
9
11
8
10
2
12
13
14
Inglesi
Victory
Téméraire
Neptune
Conqueror
Leviathan
Ajax
Orion
Agamennon
Minotaur
Spartiate
Euryalus
Britannia
Africa
Sirius
Commander
Hardy (amm. Horatio Nelson)
Thomas F. Fremantle
Israel Pellew
Henry William Bayntun
J. Pildfort
E. Codrington
sir Edward Berry
C.J.M. Mansfield
Francis Laforey
Blackwood
Charles Bullen Conte di Northesk
Henry Digby
Country
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
Inghilterra
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10
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7
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130
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180
110
80
Coy.
Elite (2)
Good (1)
Good (1)
Good (1)
Good (1)
Good (1)
Good (1)
Good (1)
Good (1)
Good (1)
Elite (2)
Good (1)
Average (0)
Good (1)
Pts.
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11
11
8
8
8
8
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Fonti
Autori vari – The Trafalgar Companion – 2005, Osprey Publishing
Chandler, D. – Le campagne di Napoleone, Vol. I – 1992, BUR
Chartrand, R. – Napoleon’s sea soldiers – 1990, Osprey Publishing
Coleman, T. – Nelson, l’uomo che sconfisse Napoleone – 2003, Mondatori
Haythornthwaite, P. – Nelson’s Navy - 1993, Osprey Publishing
Martinelli, R. (a cura di) – Il volo delle Aquile – 2007, Ministero per I Beni e le Attività culturali
O’Neill, R.; O’Brian, P. – Navy – 2003, Salamandre Book
Zatterin, M. – Trafalgar, la battaglia che fermò Napoleone – 2005, Rizzoli.
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