PUC - Norme di Attuazione

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PUC - Norme di Attuazione
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
TITOLO I
DISPOSIZIONI A CARATTERE GENERALE
CAPO I
PRINCIPI GENERALI
ART. 1
OGGETTO DEL PIANO.
Le presenti Norme disciplinano l’attuazione del Piano Urbanistico Comunale del Comune di
Recco in accordo con gli elaborati grafici, descrittivi e disciplinari di cui al successivo art. 5 in
conformità alle vigenti disposizioni in materia sia di fonte nazionale che regionale
ART. 2
ARTICOLAZIONE DELLE NORME
Le Norme sono articolate su cinque titoli rispettivamente contenenti:
Titolo I Le disposizioni a carattere generale e di inquadramento del sistema gestionale della
pianificazione locale, le definizioni di riferimento, le norme specifiche per i sistemi
di pubblico utilizzo come le infrastrutture ed i servizi collettivi, e la presenza di
vincoli specifici.
Titolo II - Le disposizioni applicative relative agli ambiti territoriali definiti di conservazione
e di riqualificazione, costituenti Norme di Conformità
Titolo III - La raccolta delle disposizioni di tutti i settori contrassegnati da apposita sigla,
facenti parte degli ambiti
Titolo IV - Le disposizioni applicative relative ai distretti definiti di trasformazione costituenti
Norme di Congruenza
Titolo V - Le disposizioni finali e di raccordo con gli atti di pianificazione previgenti ed i
procedimenti in corso
ART. 3
MODALITÀ
DI
APPLICAZIONE
DELLE
PRESENTI
DISPOSIZIONI PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO URBANISTICO
La attuazione di qualsiasi intervento per la quale sia richiesto, sulla base delle vigenti
disposizioni di legge, il conseguimento di un titolo abilitativo edilizio, resta subordinata alla
osservanza delle disposizioni derivabili dai documenti costituenti la “struttura del Piano”
formati in conformità a quanto disposto dalla L.R. n° 36 del 4/9/97.
Il Piano, al fine del raggiungimento degli obbiettivi proposti, ripartisce il territorio comunale in
Ambiti di Conservazione e Riqualificazione e identifica un Distretto di Trasformazione.
Gli ambiti, sono raggruppati secondo categorie analogiche riferite alla situazione originaria ed
alle evoluzioni previste con indicazione dei codici che seguono.
Ambiti di conservazione:
• Ambiti di conservazione dei territori non insediabili (AC-TNI)
• Ambiti di conservazione tematica di carattere storico-documentario (AC-AS)
• Ambiti di conservazione delle porzioni di levante e di ponente del fronte a mare urbano
(AC-FM)
• Ambiti di conservazione dei sistemi residenziali di alto valore ambientale (AC-VAC e
AC-VAM)
• Ambito di conservazione urbana dell’esito del Piano di Ricostruzione (AC-PR)
Norme di conformità e di congruenza
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PIANO URBANISTICO COMUNALE
Ambiti di riqualificazione:
• Ambito di riqualificazione del fronte a mare del centro (AR-FM)
• Ambito di effettiva produzione agricola (AR-PA)
• Ambito di riqualificazione dei territori aperti (AR-TA)
• Ambito di riqualificazione dei tessuti urbani (AR-TU)
• Ambiti di riqualificazione del sistema turistico ricettivo del Centro Urbano (AR-DT)
• Ambiti di riqualificazione dei tessuti di frangia urbana (AR-FR)
• Ambito di riqualificazione dei tessuti collinari (AR-TC)
• Ambito di riqualificazione per completamento dei tessuti periurbani (AR-TP)
• Ambiti singoli di riqualificazione del sistema delle attività produttive distinti in subambiti saturi e di completamento (AR-DS e AR-DP)
Distretto di Trasformazione:
• Distretto di trasformazione di via Giustiniani
Dotazioni infrastrutturali e di standard urbanistici
Le tavole di azzonamento del Piano, oltre alla suddivisione del territorio in ambiti e distretti,
contengono la identificazione delle superfici (zone) destinate a servizi di standard urbanistico
secondo la classificazione operata dal D.M 02.04.68 n° 1444, e del sistema infrastrutturale
viario principale esistente e di nuova previsione.
L’intero sistema delle dotazioni e dei servizi viene quindi riprodotto separatamente su singoli
elaborati, in cui sono altresì specificati i codici identificativi di ciascuna area.
L’appartenenza, definita nella suddetta tavola, al sistema delle infrastrutture e dei servizi,
prevale, in eventuale caso di contrasto, dal punto di vista dell’applicazione delle disposizioni
normative, sull’appartenenza agli ambiti propri della tavola di azzonamento.
Norme di conformità e di congruenza
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ART. 4
OBBIETTIVI
Gli obiettivi perseguiti dal Piano sono quelli di garantire un ordinato livello di pianificazione
delle attività di utilizzo del territorio, in relazione alle esigenze espresse dalla Comunità locale,
nel quadro degli indirizzi e dei coordinamenti territoriali disposti dalla Regione e dal Piano
territoriale di Coordinamento della provincia di Genova, con specifico riferimento ai processi di
sviluppo economico e sociale della zona ed alla salvaguardia e tutela delle caratteristiche
peculiari del paesaggio e dell’ambiente di riferimento.
In particolare, il Piano mediante gli elaborati che lo costituiscono:
• ripartisce il territorio comunale in zone omogenee nei riguardi urbanistico-edilizi, con
riferimento alla suddivisione prescritta dal D.M. de 2 aprile 1968, ed in ambiti e distretti
secondo la ripartizione indicata nella L.R. 36/97;
• determina le destinazioni d’uso consentite nelle singole ripartizioni di ambiti e distretti;
• disciplina, relativamente a ciascuna ripartizione, gli interventi sul patrimonio edilizio
esistente e quelli per nuova edificazione e per nuovo impianto, fissando tutti i pertinenti
parametri urbanistico-edilizi;
• localizza e disciplina la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi pubblici, di rete e
puntuali;
• stabilisce, determina e definisce i criteri di progettazione ed esecuzione degli interventi
trasformativi nei riguardi della tutela geologica e della difesa del territorio;
• definisce nei riguardi paesaggistico-ambientali la disciplina di dettaglio, in conformità alla
L.R. 6/93 determinando i criteri di progettazione ed esecuzione da osservarsi, sia con
riferimento alla realizzazione di interventi di edificazione che di sistemazione delle aree
scoperte, definendo altresì le modalità di organizzazione compositiva degli insediamenti e
di scelta delle soluzioni architettoniche e formali, dei particolari architettonici e delle
finiture.
Norme di conformità e di congruenza
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ART. 5
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PIANO
1.
Elaborati costitutivi
Costituiscono elementi di riferimento normativo per l’attuazione del P.U.C. i seguenti
documenti concorrenti alla definizione della “Struttura del Piano” previsti all’art. 27 della Legge
Regionale n° 36 del 4/9/97 oltre alle presenti norme di attuazione.
Elaborati a carattere specifico e settoriale
• Le disposizioni in materia di urbanistica commerciale in applicazione di commi 2 e 5
dell’art. 6 del D.Lgs. 31 marzo 1998 n° 114 raccolte in fascicolo (COM);
• Il Fascicolo della disciplina delle Strutture Turistico Ricettive ai sensi del 4° comma
dell’art. 15 della L. R. 7/93 e s.m. (ALB);
• Le Norme Geologiche ed i relativi allegati riuniti in fascicolo.
Elaborati grafici di azzonamento
Tav. 1 STR
Zonizzazione Ambiti –Distretti e settori su CTC
Tav. 2 STR
Zonizzazione Ambiti –Distretti – settori e servizi su CTC
Tav. 2.1 STR Zonizzazione Ambiti –Distretti – settori e servizi su CTC
Tav. 2.2 STR Zonizzazione Ambiti –Distretti – settori e servizi su CTC
Tav. 2.3 STR Zonizzazione Ambiti –Distretti – settori e servizi su CTC
Tav. 2.4 STR Zonizzazione Ambiti –Distretti – settori e servizi su CTC
Tav. 2.5 STR Zonizzazione Ambiti –Distretti – settori e servizi su CTC
Tav. 2.6 STR Zonizzazione Ambiti –Distretti – settori e servizi su CTC
Tav. 3 STR
Sistema infrastrutturale e dei servizi su CTC
Tav. 4 STR
Zone Territoriali Omogenee
Tav. 5 STR
Varianti livello locale assetto insediativo del PTCP
Confronto zonizzazione assetto insediativo del PTCP
Tav. 6 STR
Repertorio dei Progetti Norma previsti dal Piano:
• Fascicolo PN1
Cotulo:
• Fascicolo PN2
Maggiolo:
• Fascicolo PN3
Megli:
• Fascicolo PN4
San Rocco:
scala 1:5000
scala 1:5000
scala 1:2000
scala 1:2000
scala 1:2000
scala 1:2000
scala 1:2000
scala 1:2000
scala 1:5000
scala 1:5000
scala 1:5000
scala 1:5000
scale varie
scale varie
scale varie
scale varie
Elaborati costitutivi della Disciplina Paesistica:
Fascicolo
Disciplina Paesistica di Livello Puntuale
Norme di conformità e di congruenza
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PIANO URBANISTICO COMUNALE
CAPO II
ART. 6
PARAMETRI URBANISTICI E EDILIZI
Ai fini dell’applicazione del Piano, vengono assunte le seguenti definizioni fondamentali:
1.
SUPERFICIE TERRITORIALE (ST)
E’ l’intera superficie del territorio di riferimento, con esclusione della parte interessata dalla
localizzazione della rete principale della viabilità pubblica esistente e di previsione.
2.
SUPERFICIE FONDIARIA (SF)
È l’intera superficie del territorio di riferimento, con esclusione della parte destinata alla
localizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
Si intendono comprese in essa le aree destinate alla viabilità, al verde ed ai parcheggi, di
esclusivo uso privato.
3.
SUPERFICIE AGIBILE (SA)
È la superficie di solaio di locali coperti strutturalmente e funzionalmente idonei allo
svolgimento di attività comportanti la sistematica e continuativa permanenza di persone al loro
interno.
La Superficie Agibile è misurata al filo interno dei muri perimetrali, è comprensiva dell’intero
spessore dei muri interni all’unità immobiliare, e della metà dello spessore dei muri divisori tra
unità immobiliari e le parti comuni;
Non costituiscono Superficie Agibile:
a) gli spazi e gli impianti condominiali (scale, atri, pianerottoli, rampe, sottorampa,
ascensori, montacarichi, ecc…);
c) i locali tecnici;
d) i locali di pertinenza quali cantine e sottotetti, purché non collegati stabilmente e
direttamente con unità immobiliari abitative;
e) le tettoie , le logge ed i porticati;
f) i balconi e i terrazzi;
g) i parcheggi e le relative rampe solo se posti in piano interrato o al piano terreno
degli edifici.
4.
SUPERFICIE UTILE (SU)
È la superficie di solaio di locali pertinenziali aventi uso accessorio e di servizio alla
destinazione principale, privi dei requisiti che consentono lo svolgimento di attività comportanti
la sistematica e continuativa permanenza di persone.
Detti locali devono essere privi di accessi diretti da locali aventi Superficie Agibile.
La Superficie Utile è misurata al filo interno dei muri perimetrali.
5.
LOTTO ASSERVIBILE (LS)
Si definisce lotto asservibile la porzione di terreno nella disponibilità del proponente destinata
alla edificazione.
Si definisce lotto asservibile contiguo minimo (LSC) la quota del lotto asservibile
corrispondente ad una unica particella catastale o da più particelle catastali contigue entro
cui viene prevista la edificazione e la cui dimensione complessiva è sufficiente a soddisfare
il requisito dimensionale eventualmente disposto dalle Norme di Conformità. A questi fini
non costituisce soluzione di continuità la presenza di viabilità (escluse tutte le strade in
provinciali e l’autostrada) o di corsi d’acqua (escluso il corso principale del Torrente
Recco).
Norme di conformità e di congruenza
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PIANO URBANISTICO COMUNALE
Si definisce lotto asservibile remoto (LSR) la quota del lotto asservibile posta non in
contiguità con il lotto entro cui viene realizzata la edificazione, ma avente in ciascun punto
distanza minore di quella in merito determinata dalle Norme di Conformità dal più vicino
punto di sedime dell’edificio rispetto al quale viene formato asservimento.
6.
INDICE DI UTILIZZAZIONE INSEDIATIVA (IUI)
E’ il rapporto tra la Superficie Agibile dei fabbricati da realizzare ed il lotto asservibile.
IUI = SA/LS
7.
VOLUME VUOTO PER PIENO (VVP)
È il volume fisico dell’involucro esterno che contiene per intero il fabbricato; a partire dal piano
orizzontale di imposta sul terreno sistemato, intendendosi per tale il piano di campagna attorno
all’edificio posto a quota inferiore e contenente superfici agibili. o superfici utili non considerate
interrate ai sensi delle presenti norme.
In esso sono compresi:
a) il volume del tetto e dei volumi tecnici anche non abitabili;
b) i volumi esterni di involucro di bow-windows, logge o volumi di simile carattere
coperti;
a) i volumi degli androni e dei vani scala e dei porticati liberi.
8.
RAPPORTO DI INCIDENZA VOLUMETRICA (RV)
E’ il rapporto tra il Volume Vuoto per Pieno come sopra definito e la Superficie Agibile dello
stesso fabbricato, e viene utilizzato quale parametro di controllo dell’edificazione ammissibile.
RV = VVP/SA
9.
VOLUME VIRTUALE (VV)
E’ il prodotto della superficie agibile per una altezza virtuale di m. 3,50; viene utilizzato ai fini
del calcolo della superficie dei parcheggi pertinenziali e della valutazione di impatto ambientale.
VV = SA x 3,50
10.
SUPERFICIE COPERTA (SC).
E’ l’area delimitata dalla proiezione ortogonale sul piano orizzontale del limite esterno dei muri
perimetrali della stessa esclusi i balconi e gli sporti di gronda.
11.
RAPPORTO DI COPERTURA (RC).
È il rapporto fra la superficie coperta da una costruzione e la superficie del lotto asservibile.
RC = SC/LS
12.
SUPERFICIE ASSERVITA (SS).
E’ la superficie sulla quale si applica l’indice di utilizzazione insediativa per la realizzazione di
interventi di nuova costruzione.
Al fine di garantire specifiche condizioni all’edificazione abitativa in specifici ambiti, le norme
relative agli ambiti stessi possono disporre che tutte o parte delle aree asservite ad un edificio
debbano essere di proprietà del soggetto attuatore dell’intervento.
Per le costruzioni esistenti, la superficie asservita è quella stabilita dalla normativa vigente al
momento dell’edificazione.
Per le costruzioni realizzate o assentite prima del 31 agosto 1967, o comunque nel caso ove non
risulti un rituale atto di asservimento, si intende in ogni caso asservita una fascia minima di m.
5,00 attorno al perimetro dell’edificio, non oltre il confine di proprietà, da determinarsi con
riferimento alla situazione catastale esistente alla data della deliberazione di adozione del
presente Piano.
E’ sempre consentita, per motivate esigenze di razionalità della progettazione, la sostituzione
dell’area asservita con altra area, a condizione che l’asservimento sostitutivo sia equivalente ai
Norme di conformità e di congruenza
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fini del rispetto delle Norme vigenti all’atto dell’asservimento, anche dal punto di vista della sua
localizzazione, e si riferisca a terreni compresi nello stesso ambito.
Qualora il Piano attribuisca a terreni già asserviti un indice maggiore di quello precedentemente
vigente, l’indice differenziale sarà sempre utilizzabile , in conformità alle Norme.
Tutte le superfici sulle quali viene applicato l’Indice di Utilizzazione Insediativa, devono essere
asservite con atto notarile da registrare e trascrivere alla Conservatoria dei Registri Immobiliari
a cura del soggetto attuatore prima del rilascio del permesso di costruire o prima dell’efficacia
di altro titolo abilitativi.
Deve essere altresì iscritto in un apposito repertorio, corredato di una o più planimetrie,
conservato presso il Servizio Edilizia e Urbanistica del Comune.
13.
SUPERFICIE NETTA DI VENDITA (SNV)
E’ la superficie utilizzata per l’esposizione della merce nei locali ad uso commerciale;
comprende gli spazi occupati da banchi, scaffalature, espositori e simili; non costituiscono
superficie di vendita i locali da essa separati con divisori fissi occupati da magazzini, depositi,
locali di lavorazione, uffici e servizi non accessibili agli utenti.
14.
DISTANZE
Le distanze sono riferite al perimetro esterno delle pareti perimetrali della costruzione; dal
perimetro esterno sono esclusi gli elementi decorativi, i cornicioni, le pensiline, i balconi e altre
opere analoghe, aggettanti per non più di 1,50 m.;sono inclusi nel perimetro anzidetto i “bowwindows”, le verande, gli elementi portanti verticali in risalto, gli spazi porticati, le scale e gli
ascensori esterni.
Per i locali interrati le distanze sono riferite esclusivamente alla fronte libera entro cui sono
praticate le aperture per l’accesso.
Nel caso di nuovi muri di sostegno le distanze sono riferite alla linea di intersezione tra il suolo
e il paramento in elevazione.
14.1 Distanza tra i fabbricati (D)
E’ lo spazio compreso tra il perimetro esterno di due fabbricati frontistanti misurato
ortogonalmente rispetto a ciascuna fronte.
In alternativa all’osservanza delle distanze minime tra le costruzioni o dai confini, è consentita
l’edificazione in aderenza a costruzioni esistenti e fra nuove costruzioni realizzate in via
contemporanea.
14.2 Distanza dai Confini (DC)
E’ lo spazio intercorrente tra il filo di fabbricazione di una costruzione e la linea di confine del
lotto o del terreno in disponibilità del proprietario del fabbricato stesso, misurato a raggio.
In alternativa all’osservanza della distanza minima dal confine è consentita l’edificazione a
distanza inferiore o sul confine a condizione che il confinante autorizzi l’intervento con atto
notarile registrato e trascritto.
14.3 Distanza dalle Strade Carrabili (DSC)
E’ lo spazio minimo intercorrente tra il filo di fabbricazione di una costruzione ed il ciglio
esterno della strada ivi comprese le eventuali cunette.
14.4 Distanza dalle Strade Pedonali (DSP)
E’ lo spazio minimo intercorrente tra il filo di fabbricazione di una costruzione ed il limite
catastale della strada.
15.
ALTEZZA DI UN FABBRICATO (H)
Norme di conformità e di congruenza
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E’ la dimensione verticale di un fabbricato misurata perpendicolarmente tra il piano di calpestio
del più basso solaio avente Superfici Agibili o superfici utili non considerate interrate ai sensi
delle presenti Norme e:
per gli edifici a copertura piana l’estradosso del solaio di copertura, esclusi i soli volumi
tecnici;
• per gli edifici con copertura a falde il punto più alto della linea di intersezione tra
l’estradosso del solaio inclinato di copertura ed il piano verticale costruito su prospetti che
abbiano superficie del prospetto maggiore di mq. 3,00 e in cui sono presenti aperture
corrispondenti a locali aventi superfici agibili.
Nel caso di costruzione impostata su terreno in declivio, è consentita la misurazione separata
dell’altezza massima per corpi di fabbrica, purché ciascun corpo sia sfalsato di un solo piano
rispetto a quello contiguo e purché l’altezza massima complessiva del fabbricato, non superi
oltre il 40% l’altezza massima di zona. Ogni singolo corpo di fabbrica deve essere separabile da
quello contiguo da un piano verticale, fatta salva una possibile compenetrazione nella parte
inferiore, di spessore massimo di m. 2,50.
16.
SUPERFICIE MINIMA DI INTERVENTO (SMI).
E’ la superficie minima da asservire ad un singolo intervento di trasformazione urbanisticoedilizia o di trasformazione edilizia.
17.
UNITA’ MINIMA DI INTERVENTO (UMI).
E’ il coacervo immobiliare costituito da fabbricati, porzioni di fabbricato, spazi ed aree scoperti
da risolvere unitariamente in sede di progettazione, da assentirsi con un unico titolo abilitativo.
ART. 7
DEFINIZIONI
1.
PROGETTO NORMA
Il Progetto Norma è un elaborato facente parti degli atti dispositivi del Piano rappresentante in
forma grafica e descrittiva le condizioni compositive, quantitative, tipologiche e prestazionali
dello sviluppo attuativo di un singolo “settore” di territorio identificato nelle tavole di Piano.
Esso costituisce altresì, limitatamente al settore considerato, specifica disciplina paesistica di
livello puntuale costituendo integrazione di dettaglio delle indicazioni generali di tale
normativa.
2.
SETTORE
E’ una limitata porzione di territorio facente parte di un Ambito o di una zona a servizi pubblici,
entro cui il Piano, in ragione della presenza di particolari caratteristiche o esigenze, dispone
previsioni specifiche aventi portata integrativa e prevalente rispetto alle ordinarie disposizioni
d’Ambiti o di zona di appartenenza.
3.
SOPPALCHI
Si definisce soppalco un solaio orizzontale realizzato con elementi durevoli, e non rimuovibili
senza opere murarie, posto ad una altezza intermedia tra il pavimento e la copertura di un locale
ed avente superficie inferiore a quella del locale stesso.
Il soppalco dovrà essere aperto sul locale sottostante e non potrà essere suddiviso in locali
autonomamente utilizzabili ad eccezione di servizi igienici.
La realizzazione di soppalchi nei locali a destinazione abitativa, turistico-ricettiva, studi
professionali, uffici e assimilabili è ammessa, con l’ottemperanza di quanto di seguito disposto:
• il soppalco deve avere una superficie non superiore al 50% rispetto a quella del locale;
• Il locale deve avere altezza media non inferiore a m. 4,50;
• lo spazio sottostante il soppalco deve avere altezza netta m. 2,40.
Norme di conformità e di congruenza
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PIANO URBANISTICO COMUNALE
La realizzazione di soppalchi nei locali a destinazione commerciale, per pubblici esercizi,
strutture collettive a pubblico accesso è ammessa, con l’ottemperanza di quanto di seguito
disposto:
• il soppalco deve avere una superficie non superiore al 30% rispetto a quella del locale;
• Il locale deve avere altezza media non inferiore a m. 4,50;
• lo spazio sottostante il soppalco deve avere altezza netta m. 2,40.
La realizzazione di soppalchi nei locali a destinazione produttiva industriale ed artigianale è
ammessa, con l’ottemperanza di quanto di seguito disposto:
• il soppalco deve avere una superficie non superiore al 70% rispetto a quella del locale;
• Il locale deve avere altezza media non inferiore a m. 6,00;
• lo spazio sottostante il soppalco deve avere altezza netta m. 3,00.
La realizzazione, agli effetti dell’applicazione delle presenti disposizioni, di soppalchi nei locali
destinati a magazzino e deposito è ammessa, con l’ottemperanza di quanto di seguito disposto:
• il soppalco deve avere una superficie non superiore al 70% rispetto a quella del locale;
• Il locale deve avere altezza media non inferiore a m. 4,00;
• lo spazio sottostante il soppalco deve avere altezza netta m. 2,00.
4.
PERTINENZE
Agli effetti dell’applicazione delle presenti disposizioni non possono costituirsi pertinenze di
unità immobiliari non possedenti superficie agibile.
Costituiscono pertinenze di immobili aventi superficie agibile (SA) :
a) I manufatti e gli immobili, non abitabili, destinati al servizio od all’ornamento di un
fabbricato, quali autorimesse, parcheggi coperti ed a cielo aperto, cantine, centrali
termiche, locali comunque destinati a impianti tecnologici, giardini, cortili e simili. Esse
possono risultare al servizio di una singola unità immobiliare, ovvero di un fabbricato in
condominio e debbono avere dimensioni coerenti con l’uso servile a cui sono destinati nel
rapporto con la propria U.I. principale.
b) Gli elementi tecnici di servizio quali i serbatoi privati (acqua, gas liquido e simili).
c) Gli elementi di arredo degli spazi privati scoperti quali i manufatti da giardino, le vasche,
pergolati, panchine, forni e barbecue ed elementi ornamentali in genere.
d) Le piscine scoperte al servizio di residenze o di strutture alberghiere con i relativi vani di
servizio essenziali.
Sono pertinenze costituenti nuova costruzione, ai fini di quanto disposto all’art. 3, comma 1
punto 6) del D.P.R. 380/2001, quelle aventi superficie utile (SU) maggiore del 20% di quella
della S.A. dell’edificio principale servito, e comunque quelle poste all’interno delle zone
vincolate ai sensi del D.Lgs. 42/2004 laddove il loro volume VVP risulti superiore al 10%
rispetto a quello virtuale (VV) dell’edificio principale.
Costituisce in ogni caso nuova costruzione la formazione di manufatti edilizi volumetrici
pertinenziali posti anche in parte al di fuori del perimetro omotetico costruito a distanza di m. 20
dal sedime dell’edificio principale.
Sono pertinenze non costituenti nuova costruzione, ai fini di quanto disposto all’art. 3, comma 1
punto 6) del D.P.R. 380/2001, quelle poste all’interno del fabbricato principale o poste
interamente entro un perimetro omotetico costruito a distanza di m. 20 dal sedime dell’edificio
principale la cui superficie utile (SU) sia inferiore o eguale al 20% di quella della S.A.
dell’edificio principale servito, e comunque nel caso di pertinenze poste all’interno delle zone
vincolate ai sensi del D.P.R. 42/2004 laddove il loro volume VVP risulti inferiore o eguale al
10% di quello virtuale (VV) dell’edificio principale stesso.
Non costituisce altresì nuova costruzione la formazione di manufatti pertinenziali non a
carattere volumetrico e destinati a ospitare impianti tecnici del tipo indicato al precedente punto
Norme di conformità e di congruenza
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b) completamente interrati o di quelli rubricati al punto c) con esclusione di qualsiasi elemento
comportante la creazione di un volume interno accessibile alle persone.
La formazione di piscine scoperte pertinenziali al servizio di unità abitative o di esercizi
turistico-ricettivi o di servizi collettivi, richiamata al successivo art. 24 delle presenti Norme,
non costituisce nuova edificazione, ai fini di quanto disposto all’art. 3, comma 1 punto 6) del
D.P.R. 42/2004, laddove la superficie dello specchio acqueo non sia superiore a mq. 25 per le
piscine pertinenti ad unità abitative e a mq. 50 per le piscine pertinenti alle altre attività ed a
condizione che i vani di servizio risultino interrati ed aventi S.U. massima mq. 12.
L'asservimento di costruzioni pertinenziali ad una unità immobiliare principale dovrà essere
garantito, antecedentemente all’acquisizione del relativo titolo abilitativo, con atto notarile di
impegno alla costituzione del vincolo di pertinenzialità, registrato e trascritto alla Conservatoria
dei Registri Immobiliari.
5.
COSTRUZIONI INTERRATE
5.1
Parti interrate di edifici sviluppati fuori terra
Si definiscono interrate le parti di un edificio sviluppato prevalentemente fuori terra, che sono
ricomprese al di sotto del piano di campagna principale di progetto ed i cui perimetri sono
aderenti al terreno o a intercapedine, fatte salve le fronti entro cui sono praticate le aperture per
l'accesso e l’areazione. In ogni caso tali fronti con superficie libera non potranno avere area
maggiore di 1/6 (un sesto) della superficie laterale dell’intero volume interrato.
Il rapporto potrà essere maggiorato sino a 1/4 (un quarto) laddove la superficie libera a
perimetro dell’interrato sia posta su un piano verticale posto a distanza di almeno m. 3,50
rispetto a quello del prospetto fuori terra dell’edificio soprastante.
5.2
Costruzione interrata isolata
Per “intera costruzione interrata” deve intendersi un volume in possesso delle caratteristiche
indicate sopra che non presenta contiguità fisica anche potenziale con altre parti di edificato
sviluppato prevalentemente fuori terra.
Per contiguità fisica deve intendersi la comunanza del perimetro o dell’intercapedine, o
comunque una distanza tra le superfici (SA o SU) utilizzabili inferiore a m. 3.
La costruzione deve interamente collocata al di sotto delle quote del terreno naturale o dei preesistenti terrazzamenti all’intorno della quale viene ricostituita l’originaria configurazione del
suolo.
E’ consentito non ricostituire l’originaria configurazione del suolo in corrispondenza del lato da
utilizzare per l’accesso; entro tale lato possono essere praticate solamente le aperture degli
accessi carrabili o pedonali strettamente necessari a consentire l’utilizzazione dei locali, nonché
le aperture necessarie per adempiere alle norme di sicurezza.
Compatibilmente con le disposizioni della disciplina paesistica, la quota di sistemazione finita
della copertura può essere incrementata sino a m. 0,50 rispetto alla quota preesistente.
5.3
Altezze interne dei locali interrati
L’altezza interna dei locali interrati deve essere inferiore a m. 2,20; maggiori altezze sono
consentite per l’osservanza di specifiche disposizioni in materia di sicurezza o per ridurre fino a
m. 0,50 l’altezza della coltre del terreno soprastante.
6.
POSTO AUTO
È costituito da uno spazio accessibile carrabilmente avente superficie non inferiore a mq. 12,00
entro cui può essere inserito un rettangolo libero di dimensioni minime di mt. 2,00 x 4,80.
Il posto a stallo per "mezzi pesanti" è costituito da uno spazio avente superficie non inferiore a
mq. 30,00 entro cui può essere inserito un rettangolo libero di dimensioni minime di m. 2,80 x
10,00.
Nei casi in cui l’asservimento di un posto auto è prescritto in connessione a interventi di
trasformazione edilizia, qualora sia dimostrata l’impossibilità di reperire spazi idonei ad
Norme di conformità e di congruenza
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assolvere tale obbligo, è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al
valore di mercato di un posto auto ubicato nella medesima microzona catastale.
7.
CHIOSCO
È una costruzione isolata, ubicata su area demaniale, destinata a ospitare pubblici esercizi,
esercizi di vicinato (es. rivendita di giornali o fiori) o servizi di pubblico interesse, la cui
formazione non richiede utilizzo di disponibilità di I.U.I.
8.
VERANDA DI PUBBLICO ESERCIZIO
E’ una costruzione posto su suolo privato o in concessione su pubblico demanio,
prevalentemente realizzata con elementi rimuovibili, esclusivamente destinata a ospitare attività
connesse ad un pubblico esercizio, isolata o addossata ad un edificio entro cui è localizzata
l’attività principale del pubblico esercizio, la cui formazione non richiede utilizzo di
disponibilità di I.U.I.
9.
TETTOIA
E’ una struttura di protezione sostenuta da modesti elementi verticali di sostegno priva di
tamponamenti laterali di qualsiasi tipo, ubicata in posizione isolata o addossata ad un muro.
10.
SERRA
E’ la struttura volta alla creazione di un ambiente artificiale per l’esercizio intensivo di attività
agricole, stabilmente ancorata al suolo od a altra costruzione esistente.
La serra non può avere altra destinazione se non quella agricola.
11.
ATTREZZATURE BALNEARI
Sono costituite dall’insieme dei manufatti funzionali alla fruizione delle spiagge ed all’esercizio
della balneazione, al ricovero delle relative attrezzature ivi comprese le imbarcazioni.
In relazione alla loro funzione nei confronti del servizio balneare tali manufatti possono essere
stabili o da porre in opera limitatamente alla stagione estiva, tale carattere deve essere
evidenziato in tutti i titoli abilitativi o autorizzativi alla loro formazione.
12.
MANUFATTO INCONGRUO
E' costituito da una costruzione, di limitata dimensione, realizzata con materiali in tutto od in
parte precari, costruttivamente anomala rispetto alle consuete tipologie costruttive proprie della
buona tradizione locale per la funzione d’uso prevista, che per intrinseci caratteri presenta
evidenti distonie con il contesto d'ambito.
Tale manufatto può essere isolato o aderente a edificio principale.
Sono ascritte alla categoria le superfetazioni sia murarie che vetrate (es. verande) che
compositivamente risultano non solo stilisticamente anomale rispetto all’edificio originario, ma
che confliggono dal punto di vista compositivo con la stereometria dell’edificio stesso e con le
sue corrette modalità di accrescimento.
Norme di conformità e di congruenza
11 di 11
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
13.
AZIENDA AGRICOLA PRODUTTIVA
E’ una impresa agricola, che prevede un impiego di manodopera (definita Unità Lavorativa
Uomo – ULU – dalla vigente applicazione della normativa comunitaria di settore) con un
numero minimo di almeno 104 giornate lavorative annue.
14.
ALTEZZA MINIMA DEI LOCALI A DESTINAZIONE NON RESIDENZIALE
I locali aventi destinazione commerciale (esercizi di vicinato e medie strutture di vendita) e
destinazione a servizi privati devono avere altezza minima non inferiore a m. 2,70.
ART. 8
DESTINAZIONI D’USO
1.
FUNZIONI D’USO
Il Piano considera all’interno delle proprie determinazioni le seguenti destinazioni funzionali
articolate secondo i sistemi di appartenenza.
Ai fini applicativi resta inteso che all’interno delle definizioni proprie di ciascun sistema sono
comunque comprese le funzioni tecniche di supporto alle attività del sistema quali locali tecnici
per caldaie e cisterne, intercapedini, locali per la sicurezza ecc…
A.1.
SISTEMA DELLE RESIDENZA (RE)
Comprende le strutture edificate destinate alla residenza stabile o temporanea, ed a tutte quelle
attività pienamente compatibili con la residenza, abitualmente presenti all’interno dei fabbricati
a dominante funzione abitativa, di cui utilizzano singole unità immobiliari, in assenza di
necessità di sostanziali modifiche dell’organismo edilizio e della sua composizione funzionale
(studi professionali, agenzie assicurative, uffici amministrativi e simili, sedi di associazioni
private).
Appartengono al sistema per le loro connessioni funzionali tutte le strutture destinate ad
assolvere compiti servili alle funzioni che caratterizzano il sistema, quali i parcheggi auto
singoli o condominiali, le cantine e i volumi accessori usualmente assimilabili alle pertinenze
dell’abitazione.
A.2.
DESTINAZIONI FUNZIONALI
1. vani direttamente utilizzati per funzioni abitative (RE-A);
2. vani o superfici servili o pertinenti alle funzioni abitative ed alle funzioni consentite nel
sistema quali cantine, vani sanitari e simili (RE-P);
3. vani destinati alle altre funzioni principali comprese nel sistema (RE-C).
B.1.
SISTEMA DEL CONNETTIVO URBANO (CU)
appartengono al sistema tutte quelle attività di limitata o minuta superficie impegnata, connesse
strettamente al sistema urbano ed a esso pertinenti, di cui costituiscono l’indispensabile
corollario.
Esse comprendono tutte le attività di distribuzione di livello locale (Esercizi di vicinato con
riferimento a quanto disposto negli indirizzi e criteri di programmazione commerciale ed
urbanistica disposti in applicazione del D.Lvo 31/3/98 n° 114 e s.m., i distributori di carburante,
i pubblici esercizi, le attività artigianali di servizio impegnati superfici non superiori a mq. 250,
fatti savi gli esistenti, e giudicate compatibili con la residenza dal servizio di igiene pubblica, i
locali per attività ricreative e di spettacolo di livello locale, i servizi privati, e tutte le altre
attività assimilabili a quelle descritte.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
B.2.
DESTINAZIONI FUNZIONALI
1. locali per attività commerciali o artigianali di servizio comprese nel sistema, magazzini
o depositi aventi caratteri compatibili con le funzioni citate e di superficie non superiore
a mq. 250 (CU-A) , fatti salvi gli esistenti;
2. pubblici esercizi e loro servizi (CU-P);
3. locali per attività ricreative e di pubblico spettacolo e locali pertinenti (CU-R);
4. locali destinati a svolgimento di servizi a gestione privata (CU-S).
C.1.
SISTEMA TURISTICO E RICETTIVO (TU)
Al sistema appartengono tutte le strutture e gli impianti destinati alla ricettività turistica, nelle
sue diverse categorie rubricate alla Legge Regionale n° 11/82 e succ. mod. ed int. ed alla L.R.
13/92 in materia di ricettività turistica extralberghiera.
Per analogia sono comprese nel sistema le case di riposo per anziani, i convitti e le attività
assimilabili.
Sono comprese nel sistema per le loro connessioni funzionali tutte le strutture destinate ad
assolvere compiti accessori alle funzioni ricettive, quali le attrezzature ricreative e di svago per
gli ospiti, i parcheggi auto, e le strutture tecniche di pertinenza all’attività.
C.2.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
DESTINAZIONI FUNZIONALI
alberghi tradizionali (TU-A);
residenze turistico alberghiere (TU-R);
strutture a campeggio - ricettività all’aria aperta (TU-V);
case di riposo, convitti, e assimilati (TU-S);
attività ricettive turistiche extralberghiere non agrituristiche (TU-C);
strutture leggere non ricettive per il sostegno alle attività escursionistiche (TU-E).
D.1. SISTEMA DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE (ARTIGIANALI, INDUSTRIALI,
GRANDE DISTRIBUZIONE) (PR)
Comprende tutte le attività inerenti la produzione di beni con procedimenti artigianali e/o
industriali eccedenti la categoria del connettivo urbano, e che presentano scarsa o nulla
compatibilità con il sistema residenziale, sia per le modalità di produzione che per la prevalenza
di accessi ed uscita delle merci con autoveicoli pesanti.
Comprende altresì i medi esercizi di vendita con riferimento alle vigenti disposizioni, ed i
depositi commerciali di superficie utile eccedente i mq. 250.
D.2.
DESTINAZIONI FUNZIONALI
attività industriali ed artigianali eccedenti la categoria del connettivo urbano, e attività direzionali
aziendali tipologicamente non compatibili con gli edifici residenziali (PR-D)
1. depositi commerciali di superficie maggiore di mq. 250 (PR-C);
2. medi esercizi di vendita di generi non alimentari (PR-N);
3. medi esercizi di vendita di generi alimentari (PR-A).
E.1.
SISTEMA DELLE ATTIVITÀ AGRICOLE (AG)
Comprende le attività primarie di utilizzo del suolo agricolo condotte sia in forma intensiva e
con collocazione economica della produzione, che volte all’autoconsumo familiare in forma
continuativa, con impiego di strutture per il deposito e la prima lavorazione dei prodotti, dei
mezzi d’opera, la custodia e gli allevamenti degli animali..
Il sistema comprende altresì le abitazioni dei conduttori, laddove le modalità di esercizio
dell’attività ne richieda la presenza all’interno del fondo e quelle strutture aziendali che vengono
destinate, in conformità alle leggi vigenti, all’attività agrituristica (L.R. 33/96).
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
E.2.
DESTINAZIONI FUNZIONALI
Superfici coperte e scoperte di servizio all’attività per deposito mezzi d’opera, materiali di
consumo, scorte vive e morte, irrigazione e impianti tecnici di servizio (AG-E).
abitazione dei conduttori del fondo agricolo (AG-A)
attività agrituristiche in conformità alle leggi vigenti in materia (AG-T)
F.1.
SISTEMA DEI SERVIZI COLLETTIVI (F)
Costituiscono componenti del sistema oltre a tutte le superfici destinate alle funzioni definite
quale “standard urbanistico” dal D.M. 02/04/1968 n° 1444, le infrastrutture viarie aperte al
pubblico transito, le reti ed impianti tecnologici per l’erogazione di servizi alla collettività.
Il sistema comprende altresì le dotazioni per servizi religiosi come identificate dalla L. R. 4/85.
Possono far parte del sistema anche le strutture e dotazioni di proprietà e gestione privata a
condizione che ne sia garantita la pubblica fruizione senza discriminazioni, attraverso appositi
atti a rilevanza pubblica.
F.2.
DESTINAZIONI FUNZIONALI
La suddivisione per destinazione funzionale viene rubricata al successivo art. 13 delle presenti
Norme.
ART. 9
CATEGORIE DI INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO
ESISTENTE
Il P.U.C. assume dal 1° comma dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001 le tipologie che definiscono
funzionalmente, formalmente e strutturalmente gli interventi di conservazione e recupero del
patrimonio edilizio esistente.
Disposizioni di dettaglio sui contenuti necessari dei singoli progetti sono dettate nella Disciplina
Paesistica e dal Regolamento Edilizio.
Ferma restando la prevalenza delle definizioni contenute nella disposizione legislativa sopra
richiamata, ai soli fini illustrativi ed esemplificativi delle categorie di intervento considerate,
vengono nel seguito illustrate le più comuni modalità d'intervento riferibili a ciascuna categoria
considerando incluse nel capoverso tutte le opere segnalate in antecedenza.
Manutenzione ordinaria ed opere interne:
a) tinteggiatura e ripulitura delle facciate ivi compreso gli infissi esterni anche con
eventuale ripresa parziale di intonaci deteriorati o mancanti senza alterazioni di
materiali o delle tinte esistenti;
b) manutenzione e sostituzione dei frontalini o delle ringhiere del terrazzi e dei balconi
senza alterazione dei materiali, delle tinte esistenti e delle tecnologie;
c) sostituzione di tegole, gronde e pluviali o altri elementi di copertura senza alterazioni
dei materiali, delle tinte esistenti e delle tecnologie;
d) manutenzione e sostituzione delle recinzioni e delle altre opere di arredo nelle
pertinenze esterne senza alterazione dei materiali, delle tinte esistenti e delle tecnologie;
e) riparazione e/o sostituzione d impianti tecnici che non comportino la costruzione o la
destinazione ex-novo di locali per servizi igienici e tecnologici;
f) tinteggiatura, pulitura e rifacimento degli intonaci interni;
g) riparazione e/o sostituzione in forma identica di infissi esterni ed interni nonché di
pavimenti.
Manutenzione straordinaria:
a) le opere necessarie per conservare la stabilità della costruzione mediante il
rinnovamento o la sostituzione di alcuni degli elementi strutturali dell’edificio;
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
b) la sistemazioni degli spazi aperti che comportino modifiche alle quote del terreno
preesistente e/o la demolizione di manufatti e costruzioni;
c) il rifacimento totale della copertura con modifica dei tipi, dei materiali esistenti e delle
tinte;
d) la modifica della tipologia e del colore degli infissi esterni;
e) il rifacimento totale degli intonaci esterni o delle recinzioni con modifica dei tipi, dei
materiali e delle tinte esistenti;
f) l’adeguamento dei servizi igienico sanitari e degli impianti tecnologici, degli impianti
volti al superamento delle barriere architettoniche e del risparmio energetico anche
quando comportino la formazione di piccoli manufatti esterni non volumetrici quali
rampe, contenitori tecnici, pozzetti e condotte.
Restauro:
a) il restauro degli elementi storici, architettonici o artistici e/o il ripristino delle parti
alterate;
b) la eliminazione delle superfetazioni costituenti parti incongrue dell’impianto originario;
c) l’inserimento degli impianti tecnologici e igienico-sanitari essenziali nel rispetto dei
caratteri storici, architettonici o artistici sopra richiamati.
Risanamento conservativo ed adeguamento igienico:
a) opere volte, nel rispetto degli elementi formali e strutturali dell'edificio, a migliorarne
l'efficienza rispetto all'uso in atto e senza mutamenti dello stesso; tali opere
comprendono le modifiche interne alle singole unità immobiliari, la introduzione di
soppalchi, l'adeguamento dei locali e degli impianti igienico sanitari.
b) introduzione di elementi tecnici di tipo condominiale quali gli ascensori, o volte a
soddisfare comprovate esigenze di accessibilità da parte di soggetti portatori di
handicap motori;
c) interventi volti al frazionamento di unità immobiliari attraverso la semplice modifica di
tramezze in fabbricati già plurialloggi, ed in assenza di modifiche esterne di qualsiasi
tipo.
Ristrutturazione edilizia:
a) demolizione e fedele ricostruzione di un fabbricato esistente del quale sia esattamente
documentata la originaria consistenza volumetrica ed i caratteri tipologici, formali e
strutturali, intendendosi per fedele la ricostruzione che non si discosti dalla sagoma, dal
volume e dai caratteri compositivi e costruttivi dell’edificio preesistente;
b) ripristino e sostituzione di tutto o parte rilevante degli elementi costitutivi dell'edificio;
c) incrementi di superfici di pavimento interne all'involucro edilizio computabili ai fini
della SA in misure eccedente il 5% della preesistenza, o aggiunta di balconi, e simili;
d) opere volte al mutamento di destinazione d'uso di porzioni di SA o SU contestuali a
qualsiasi opera edilizia o impiantistica;
e) interventi comportanti modeste variazioni della articolazione volumetrica della
preesistenza, o comportanti incremento del volume vuoto per pieno esistente nei limiti
concessi dalle Norme in assenza di asservimento di aree per un massimo del 20%, alla
condizione del non utilizzo del procedimento di demolizione integrale e successiva
ricostruzione. Per modeste variazioni dell’articolazione volumetrica debbono intendersi
le modifiche della sagoma dell’edificio che siano ricomprese entro un profilo omotetico
costruito attorno alla sagoma originaria a distanza di m. 2. Oltre tale limite possono
fuoriuscire esclusivamente le porzioni dell’edificio chiaramente attribuibili ad
incremento volumetrico consentito in assenza di asservimento. Si intende per sagoma il
contorno della parte emergente dal terreno di un edificio sia in pianta che in elevazione,
comprensivo di tutti gli elementi aggettanti. La sagoma di un edificio è quindi costituita
dai vari profili complessivi con i quali il medesimo può essere descritto.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
f) interventi sul volume esistente aventi a carattere della ristrutturazione comprendenti
altresì la formazione di volumi pertinenziali all’interno del fabbricato principale o poste
interamente entro un perimetro omotetico costruito a distanza di m. 20 dal sedime
dell’edificio principale la cui superficie utile (SU) sia inferiore o uguale al 20% rispetto
a quella della S.A. dell’edificio principale servito, e comunque nel caso di pertinenze
poste all’interno delle zone vincolate ai sensi del D.Lgs. 42/2004 laddove il loro volume
VVP risulti inferiore o eguale al 10% di quello virtuale (VV) dell’edificio principale
stesso.
Ristrutturazione urbanistica:
Interventi comportanti la rielaborazione di porzioni rilevanti di tessuto edilizio, con
modifica dell'articolazione volumetrica e del disegno complessivo delle costruzioni
rispetto agli spazi scoperti.
Oltre agli interventi sul patrimonio edilizio esistente come sopra rubricati e coperti dalla riserva
di legge, il Piano individua una ulteriore categoria di intervento costituita dalla demolizione di
manufatti volumetrici esistenti e la nuova edificazione in sedime diverso in tutto o in parte da
quello originario di un fabbricato avente Volume vuoto per pieno (V) pari a quello demolito.
Tali interventi, appartenenti alla categoria della “nuova edificazione” secondo l’elencazione
contenuta nel 1° comma dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001, vengono definiti “interventi di
riedificazione con recupero volumetrico” e vengono disciplinati nel dettaglio con la fissazione
dei pertinenti parametri edilizi all’interno delle disposizioni di ciascun ambito o distretto.
Tra gli interventi di riedificazione con recupero volumetrico va ricompresa altresì la modalità di
intervento, disciplinata nel dettaglio negli ambiti entro cui è ammessa, comportante la
demolizione di “manufatti incongrui” (rif. Punto 12 art. 7 delle presenti Norme) e l’utilizzo di
porzione o di tutta l’entità superficiario o volumetrica rimossa quale ampliamento di un
fabbricato esistente.
Mutamento di destinazione d’uso senza opere
Si intendono quali mutamenti di destinazione d’uso funzionale gli interventi non a carattere
edilizio volti a trasformare, senza esecuzione di alcuna opera fisica, la destinazione funzionale
di una unità immobiliare.
Ampliamenti ammessi in assenza di asservimento di aree
E’ l’incremento della Superficie Agibile o del volume v.p.p. di fabbricati esistenti, che le
disposizioni d’ambito eventualmente consentono in misura proporzionale alla preesistenza in
assenza di necessità di nuovo asservimento di aree.
L’utilizzo di tale possibilità resta in ogni caso subordinata alla sussistenza di specifiche
condizioni che sono estesamente descritte al successivo titolo II, Capo II, art. 22 delle presenti
Norme.
ART. 10
MODALITÀ GENERALI DI ATTUAZIONE DEL PIANO
Le previsioni del Piano si attuano ordinariamente, oltre che mediante gli interventi edilizi non
soggetti a titolo abilitativo o per i quali è prescritta la semplice comunicazione, attraverso gli
specifici titoli disposti dalla legge, preceduti ove sia prescritto nella struttura del Piano, dalla
preventiva approvazione di P.U.O. o dalla sottoscrizione di convenzione con il Comune.
Il titolo edilizio potrà venir accompagnato da una convenzione o da un atto unilaterale
d’obbligo, ove il soggetto attuatore intenda assumere a proprio carico l’esecuzione diretta di
determinate opere di urbanizzazione ai sensi dell’art. 17 della L.R. n. 16/1978 e/o di
riqualificazione urbana e ambientale ai sensi dell’art. 4 della L.R. 25/93.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 11
DISCIPLINA PAESISTICA.
1.
L’attuazione delle previsioni e disposizioni del Piano dovrà sempre conformarsi alle
prescrizioni della disciplina paesistica e, particolarmente, sia di quella regionale, sia di
quella locale costituente il livello puntuale del Piano Territoriale di Coordinamento
Paesistico ai sensi della L.R. 6/91 che è parte integrante del presente Piano.
2.
In forza del principio di cui al precedente comma, la progettazione degli interventi dovrà
uniformarsi alla suddetta disciplina paesistica, in riferimento alla localizzazione dei
fabbricati ed alle loro caratteristiche compositive, architettoniche, formali, nonché alla
scelta dei particolari architettoniche e del tipo di finiture.
3.
Modalità gestionali della Disciplina Paesistica.
L'osservanza delle disposizioni della “Disciplina Paesistica” costituisce regola generale
per tutti gli interventi aventi rilevanza non marginale sull’aspetto esterno dei fabbricati e
delle aree scoperte.
Le disposizioni di disciplina paesistica sono articolate e specificate in appositi elaborati
raccolti in fascicolo, corredato da un articolato definito “Disposizioni Puntuali della
Disciplina Paesistica” all’interno del quale vengono specificati i gradi di cogenza delle
singole disposizioni, e la specificazione dei possibili discostamenti ammissibili.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
CAPO III
SISTEMA DEI SERVIZI E DELLE INFRASTRUTTURE
ART. 12
GENERALITÀ
1.
Caratteristiche generali
Il sistema dei servizi ed attrezzature pubbliche di interesse generale viene disciplinato dal Piano
in termini autonomi per l'intero territorio comunale, indipendentemente dalla entrostanza delle
superfici destinate a tale funzione all’interno di specifici ambiti o distretti.
Costituiscono componenti del sistema oltre a tutte le superfici destinate alle funzioni di cui al
comma precedente (sottosistema degli standard urbanistici), le infrastrutture viarie aperte al
pubblico transito, le reti ed impianti tecnologici per l’erogazione di servizi alla collettività.
Il sistema comprende altresì le dotazioni per servizi religiosi come identificate dalla L. R. 4/85.
Possono far parte del sistema anche le strutture e dotazioni di proprietà e gestione privata a
condizione che ne sia garantita la pubblica fruizione senza discriminazioni, attraverso appositi
atti a rilevanza pubblica.
Il sistema si articola in servizi e infrastrutture esistenti alla data di adozione del Piano ed in
servizi ed infrastrutture di nuova previsione.
La realizzazione delle opere per la formazione dei servizi e delle infrastrutture, ove sia prevista
direttamente dall’Ente competente, segue le procedure abilitative previste in proposito dalla
legge.
2
Identificazione cartografica
Le superfici interamente destinate ad accogliere il sistema dei servizi sono identificate alle
tavole STR 2 del Piano con colorazione unica e alle tavole STR 3 con colorazione diversificata
in relazione alla loro tipologia (vedasi legenda sulle tavole)
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 13
IL SOTTOSISTEMA DEGLI STANDARD URBANISTICI
1.
Identificazione e Ripartizione
La apposita tavola del Piano identifica tutte le aree destinate a servizi di standard indicandone
con apposita segnalazione l'appartenenza ad una specifica funzione corrispondente alla
applicazione di specifica disciplina.
L’insieme del sottosistema si ripartisce funzionalmente nelle seguenti zone identificate con
apposita sigla:
1.
Zona per attrezzature sanitarie (FH)
2.
Zona per l’istruzione (FI)
3.
Zona per attività di interesse comune (FIC)
4.
Zona per servizi religiosi (FIRC)
5.
Zona per attività sportive (FSP)
6.
Zona per verde attrezzato e parchi urbani (FV)
7.
Zona per parcheggi a raso (FP)
8.
Zona per parcheggi in struttura e nel sottosuolo (FPs)
9.
Zona per servizi tecnologici (FIT)
I parametri urbanistici relativi alle zone di cui al presente articolo verranno in generale definiti
in sede progettuale, in accordo con le specifiche esigenze funzionali della loro corretta
organizzazione, nonché in conformità alle disposizioni che seguono ed alla disciplina
ambientale.
2.
Modalità di attuazione:
In conformità a quanto disposto dalla legislazione vigente in materia di interventi pubblici.
3.
Appartenenza di fatto e modalità di fruizione
Oltre alle aree già identificate dalla apposita tavola, sono automaticamente sottoposte alla
disciplina del presente articolo, con riferimento alla tipologia di destinazione d'uso pertinente,
tutte quelle superfici scoperte e/o di solaio coperto, che in sede di attuazione delle previsioni di
Piano diverranno oggetto di cessione al Comune, o gravate di servitù d’uso pubblico, a seguito
di adempimento di convenzione, di P.U.O., di piano di lottizzazione o di procedimento ad essa
assimilabile annesso a titolo abilitativo edilizio.
La effettiva fruibilità collettiva dei servizi insediati nelle singole aree deve essere garantita dalla
proprietà delle predette aree in capo al Comune o ad altro Ente istituzionalmente competente.
E' peraltro ammesso che in casi particolari, a giudizio non sindacabile del Comune, dette aree
possano restare di proprietà privata a condizione che tra il soggetto proprietario ed il Comune
sia stipulato, nella forma dell'atto pubblico definitivo e non revocabile, impegno all'utilizzo
pubblico e collettivo delle aree stesse, anche mediante condizioni di ammissione sottoposte al
controllo del Comune.
4.
Disposizioni generali e di dettaglio per ciascuna zona di servizio
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
In tutte le zone a servizi, indipendentemente dalla specifica funzione d’uso assegnata, è sempre
ammessa, compatibilmente con gli specifici valori ambientali presenti, la formazione di
superfici e strutture destinate al parcheggio dei veicoli di pertinenza della funzione ammessa, e
la realizzazione di sistemazioni a verde.
In sede attuativa, ferme restando le dimensioni assegnate ad ogni singola zona derivabili dagli
atti del Piano, e compatibilmente con l’assoluto mantenimento dei caratteri di funzionalità del
servizio previsto, sono ammesse lievi modificazioni dei perimetri delle superfici individuate.
motivate esclusivamente da esigenze tecniche o di miglior inserimento ambientale emergenti in
sede progettuale di dettaglio.
In generale, e fatte salve specifiche disposizioni di dettaglio sugli edifici esistenti sono sempre
ammessi i seguenti interventi:
• manutenzione ordinaria e straordinaria;
• restauro e risanamento;
• mutamento di destinazione d'uso all'interno delle funzioni che compongono il sottosistema;
• ristrutturazione anche con frazionamento in unità immobiliari o accorpamento con la
conservazione della destinazione d'uso tra quelle ammesse nella zona;
• incremento superficiario e volumetrico nei limiti delle esigenze funzionali del servizio;
• incremento volumetrico nella misura del 5% delle volumetrie esistenti per adeguamento di
ordine funzionale o tecnologico posto in atto al fine del superamento delle barriere
architettoniche negli edifici pubblici o privati su documentate esigenze dei soggetti
interessati dall’intervento.
4.1.
Zona per attrezzature sanitarie (FH)
La zona è destinata esclusivamente al mantenimento ed eventuale potenziamento delle strutture
sanitarie e di servizio sociale.
4.1.1. Disposizioni particolari e parametri
I parametri urbanistici dei fabbricati e delle attrezzature destinate all’assolvimento del servizio
socio-sanitario, verranno definiti di volta in volta, in sede di progetto, in accordo con le esigenze
di corretta localizzazione ed organizzazione logistica delle attività, con la sola osservanza di
quanto disposto dagli articoli 7, 8, e 9 del D.M. 2 aprile 1968 n° 1444, oltre che del Codice
Civile.
4.2.
Zona per l’istruzione (FI)
La zona è destinata esclusivamente all’insediamento di funzioni appartenenti alle categorie che
seguono:
- scuola materna e dell’obbligo;
- scuole superiori e professionali;
- centri di formazione culturale anche con carattere di residenzialità degli studenti;
- istituti ed associazioni culturali;
- centri di ospitalità temporanea per i giovani studenti.
4.2.1. Disposizioni particolari e parametri
I parametri urbanistici dei fabbricati e delle attrezzature saranno definiti di volta in volta, in sede
di progetto, in accordo con le esigenze di corretta localizzazione ed organizzazione logistica
delle funzioni da allocare con la sola osservanza di quanto disposto dagli articoli 7, 8, e 9 del
D.M. 2 aprile 1968 n° 1444, oltre che del Codice Civile.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
4.2.1.1. Interventi sugli edifici esistenti già destinati al servizio
Sono ammessi tutti gli interventi sino alla ristrutturazione edilizia compresa, così come definita
dalle disposizioni in materia, anche con incremento di S.A., condizionatamente alla attribuzione
della destinazione d’uso a servizi prevista.
La sopraelevazione dei fabbricati esistenti destinati a standard, entro il perimetro della struttura
esistente compresi eventuali sporti ed elementi aggettanti, è sempre consentita a condizione che
l’altezza massima originaria non venga elevata per più di m. 1,50.
Sono del pari ammesse integrazioni volumetriche laterali a condizione che osservino distanze
dai confini non inferiori a m. 1,50, e che i corpi aggiunti siano posti a distanza di almeno m. 6
da edifici esterni alla zona a servizi, con l’obbligo comunque di osservanza di una distanza
minima di 10 m. nel caso di pareti finestrate tra di loro frontistanti per una lunghezza di almeno
m. 12.
4.3.
Zona per attività di interesse comune (FIC)
La zona è destinata esclusivamente alla conservazione, potenziamento e nuovo insediamento di
funzioni appartenenti alle categorie che seguono:
uffici pubblici istituzionali locali;
strutture per i servizi amministrativi, civili, giudiziari, militari dello Stato;
uffici di Società ed Enti preposti alla erogazione di servizi alla collettività;
strutture per la prestazione di servizi sociali, sanitari puntuali e assistenziali;
biblioteche, musei e impianti per la cultura in genere;
strutture ricreative e per il tempo libero a scala di quartiere;
impianti cimiteriali esistenti e loro superfici di ampliamento;
mercati comunali.
4.3.1. Disposizioni particolari e parametri
I parametri urbanistici dei fabbricati e delle attrezzature saranno definiti di volta in volta, in sede
di progetto, in accordo con le esigenze di corretta localizzazione ed organizzazione logistica
delle funzioni da allocare con la sola osservanza di quanto disposto dagli articoli 7, 8, e 9 del
D.M. 2 aprile 1968 n° 1444, oltre che del Codice Civile.
4.3.1.1. Disposizioni in materia di patrimonio edilizio abitativo comunale
Le unità immobiliari abitative di proprietà comunale, ed impiegate nell’ambito dei servizi
sociali a sostegno di specifiche esigenze abitative di categorie protette, sulla base di apposite
disposizioni comunali, fatte salve le vigenti norme di legge in materia, non sono soggette ai
vincoli in ordine alla dimensione delle singole unità, disposte, in caso di interventi sull’esistente
dalle presenti N.T.A.
La presente disposizione, opera indipendentemente dalla appartenenza del fabbricato ai singoli
ambiti o distretti individuati dal piano.
4.3.2. Interventi sugli edifici esistenti già destinati al servizio
Sono ammessi tutti gli interventi sino alla ristrutturazione edilizia compresa, così come definita
dalle disposizioni in materia, anche con incremento di S.A., condizionatamente alla attribuzione
della destinazione d’uso a servizi prevista.
E' sempre consentita la sopraelevazione dei fabbricati esistenti destinati o da destinarsi a
standard, entro il perimetro della struttura esistente compresi eventuali sporti ed elementi
aggettanti, nel rispetto delle distanze minime tra fabbricati stabilite dal Codice Civile.
Norme di conformità e di congruenza
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4.3.3. Impianti cimiteriali
Nell'ambito degli impianti cimiteriali tutti gli interventi, oltre che alle speciali disposizioni in
materia di polizia mortuaria, dovranno essere conformati ai caratteri monumentali e
compositivi che caratterizzano gli impianti stessi, anche sulla base di specifiche disposizioni
regolamentari che in proposito potranno essere stabilite dal Comune.
Relativamente al Cimitero del Capoluogo, la connessione tra l'impianto a monte dell'Aurelia e
quello esistente a valle della stessa potrà essere realizzata con struttura aerea di sovrappasso,
volta anche a ridurre le problematiche di accessibilità presenti nell'impianto maggiore.
4.3.4. Cabine di attesa per autoservizi di linea
L’installazione di cabine di attesa destinate esclusivamente alla protezione delle persone in
corrispondenza delle zone di sosta servizi di trasporto pubblico di linea é ammessa su tutto il
territorio comunale.
4.4.
Zona per servizi religiosi (FIRC)
Corrisponde alle zone entro cui sono collocati edifici e spazi aperti destinati all’esercizio del
culto e alle attività connesse alla pastorale religiosa.
Le funzioni d’uso ammesse nella zona sono tutte quelle riconducibili all’esercizio del culto ed
alla attività pastorale come definite dalla Legge regionale n° 4/84.
4.4.1. Disposizioni particolari e parametri
I parametri urbanistici dei fabbricati e delle attrezzature saranno definiti di volta in volta, in sede
di progetto, in accordo con le esigenze di corretta localizzazione ed organizzazione logistica
delle funzioni da allocare con la sola osservanza di quanto disposto dagli articoli 7, 8, e 9 del
D.M. 2 aprile 1968 n° 1444, oltre che del Codice Civile.
4.4.2. Interventi sugli edifici esistenti già destinati al servizio
Sono ammessi tutti gli interventi sino alla ristrutturazione edilizia compresa, così come definita
dalle disposizioni in materia, anche con incremento di S.A., condizionatamente alla attribuzione
della destinazione d’uso a servizi prevista.
La sopraelevazione dei fabbricati esistenti destinati a standard, entro il perimetro della struttura
esistente compresi eventuali sporti ed elementi aggettanti, è sempre consentita a condizione che
l’altezza massima originaria non venga elevata per più di m. 1,50.
Sono del pari ammesse integrazioni volumetriche laterali a condizione che osservino distanze
dai confini non inferiori a m. 1,50, e che i corpi aggiunti siano posti a distanza di almeno m. 6
da edifici esterni alla zona a servizi, con l’obbligo comunque di osservanza di una distanza
minima di 10 m. nel caso di pareti finestrate tra di loro frontistanti per una lunghezza di almeno
m. 12.
4.5.
Zona per attività sportive (FSP)
La zona è destinata integralmente alla sistemazione di strutture ed impianti destinati
all’esercizio della pratica sportiva libera e organizzata.
In generale pertanto nelle aree appartenenti alla zona sono consentiti tutti gli interventi volti alla
formazione di campi da gioco scoperti e coperti, alle strutture di servizio per l’esercizio della
pratica sportiva e per l’ospitalità del pubblico.
In corrispondenza di dette strutture ed ove strettamente connessa con l’attività principale è
ammessa la presenza di sedi delle società sportive, residenza del personale di custodia, servizi di
ristoro interni.
Norme di conformità e di congruenza
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4.5.1. Disposizioni particolari e parametri
In relazione ai differenti caratteri delle aree interessate, i pertinenti parametri urbanistici dei
fabbricati e delle attrezzature destinate alle opere di servizio identificate al presente articolo,
verranno definiti di volta in volta, in sede di progetto, in accordo con le esigenze di corretta
localizzazione ed organizzazione logistica delle singole funzioni, in coerenza con le disposizioni
in materia paesistico-ambientale.
E prescritta l’osservanza delle disposizioni del C.C. in materia di distanze con le costruzioni
esterne all’impianto.
4.6.
Zona per verde attrezzato e parchi urbani (FV)
La zona è destinata alla costituzione ed alla conservazione di ambiti inedificati e vegetati
destinati alla fruizione collettiva libera, con la presenza di modeste attrezzature atte a favorire la
percorribilità leggera e la sosta dei pedoni, ed in cui risulta dominante il ruolo ecologico e
naturale dell'ambito.
In corrispondenza di tali zone pertanto è limitata all'essenziale la presenza di edificazioni fuori
terra o di sistemazioni artificiali, privilegiandosi la conservazione delle sistemazione vegetale
strutturata.
4.6.1. Disposizioni particolari e parametri
Gli spazi liberi destinati alla percorrenza pedonale ed a contenute aree ricreative debbono essere
realizzati privilegiando le pavimentazioni ed i contenimenti permeabili, ove possibile
riconducibili alle tecniche della ingegneria naturalistica.
Eventuali volumetrie relative ad impianti tecnici o accessorie alla fruizione prevista debbono di
preferenza essere realizzati in interrato e comunque diaframmati con piantumazioni atte a
limitarne l'impatto visuale.
In ogni caso la superficie totale di tali manufatti, sia interrati che fuori terra, non potrà eccedere
il rapporto (I.U.I.) di 0,03 mq./mq. rispetto alla superficie della zona interessata con un minimo
comunque ammesso per ciascun plesso di mq. 30.
Gli altri parametri edilizi verranno definiti di volta in volta, in sede di progetto, in accordo con
le esigenze di corretta localizzazione ed organizzazione logistica dei singoli servizi, in coerenza
con le disposizioni in materia paesistico-ambientale.
4.6.2. Parco urbano di Valle della Nè
Nella zona è ammessa la formazione alla quota del ripiano più elevato di un impianto sportivo
per la pratica degli sport agonistici su terreno di giuoco naturale o in erba.
Relativamente alla superficie interessata dalla formazione del suddetto impianto e delle
connesse strutture accessorie (aree per il pubblico, parcheggi, spogliatoi e servizi) sono
applicabili le disposizioni previste per la zona sportiva FSP
L'attuazione degli interventi di sistemazione dell'area residua a verde, ivi compresi gli interventi
di sistemazione e parziale tombinamento del rio della Nè, sono subordinati alla formazione ed
approvazione di un progetto unitario esteso all'intera zona con il quale vengano affrontati e
risolti i problemi di consolidamento geologico del versante e di compiuta sistemazione del
sistema idrologico.
4.6.3. Aree a verde pubblico di appoggio alla funzione escursionistica leggera
Nelle aree di zona FV situate in condizioni collinari ed esterne al sistema edificato, e che per
collocazione sono idonee a costituire risorsa collettiva connessa alla fruizioni di particolari
valori storico costruiti (es. la Chiesa dell'Ascensione) e di principali percorrenze turistiche
pedonali o cicloturistiche, è consentita, nella misura massima di una per ogni plesso di zona, la
edificazione di piccola struttura di supporto alla funzione escursionistica, attrezzata per la sosta
temporanea e la ristorazione.
Norme di conformità e di congruenza
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Tali strutture dovranno essere collocate in modo da non interferire con visuali panoramiche, o
con l'apprezzamento di particolari valori costruiti, e la loro realizzazione non dovrà comportare
la formazione di sbancamenti o reinterri di spessore maggiore di m. 1,50.
Di preferenza il manufatto dovrà essere collocato in sito già interessato in precedenza da
trasformazioni o da edificazioni oggi dirute.
E' prescritta una tipologia rustica, coerente con i caratteri rurali del sito e rispondente alle
tradizioni tecniche costruttive locali per i manufatti di sostegno all'esercizio agricolo.
I materiali di impiego dovranno essere esclusivamente la pietra locale ed il legno, con la
copertura rivestita in lastre lapidee o ardesia.
I predetti manufatti potranno essere realizzati senza necessità di asservimento di aree anche a
cura di privati proprietari, che ne cureranno la costruzione e la gestione attraverso
convenzionamento con il Comune e sotto l'osservanza delle condizioni che seguono:
la superficie coperta massima dovrà essere contenuta entro mq. 60;
l'altezza dell'estradosso del colmo più elevato non potrà eccedere i m. 4,50.
La convenzione dovrà esplicitamente prevedere, ove la struttura non resti di proprietà comunale,
l'impegno a conservare in perpetuo la funzione d'uso prevista aperta al pubblico, ed a attribuire
al Comune la facoltà di prelazione in caso di trasferimento ad altri, salvo il caso di successione
ereditaria.
Dovrà altresì essere prevista l'obbligazione a rimuovere il manufatto ripristinandovi le
condizioni naturali preesistenti nel caso di cessazione dell'attività protratta per oltre 12 mesi
senza giustificato motivo.
4.7.
Zona per parcheggi a raso (FP)
Le aree comprese nella zona sono destinate integralmente alla sistemazione di superfici di
parcheggio pubblico per gli autoveicoli a livello delle contigue sedi stradali, e delle connesse
strutture per l’esercizio del parcheggio (arredi, servizi).
Costituisce disposizione di flessibilità del Piano, da attuarsi sulla base di valutazione riservata
alla approvazione del progetto definitivo da parte dell’organo politico amministrativo
competente, la possibilità di realizzare all’interno della zona FP parcheggi nel sottosuolo
realizzati in struttura secondo le disposizioni stabilite al successivo punto.
4.8.
Zona per parcheggi in struttura e nel sottosuolo (FPs)
La zona è destinata alla formazione di strutture per il parcheggio pubblico autoveicolare da
realizzarsi anche su diversi livelli di piano, sia in interrato che fuori terra. Resta prescritto, anche
nel caso di intervento condotto con le modalità di cui al successivo punto 7, che la superficie da
conseguirsi comunque non sia inferiore a quella indicata nella tabella degli standard urbanistici
facente parte degli atti del piano.
4.8.1. Disposizioni particolari e parametri
I parametri urbanistici verranno definiti di volta in volta, in sede di progetto, in accordo con le
esigenze di corretta localizzazione ed organizzazione logistica dei singoli parcheggi, in coerenza
con le disposizioni in materia paesistico-ambientale.
4.8.2. Disposizioni particolari per l’area destinata alla sosta automezzi pesanti a valle
dello svincolo autostradale
L’area, perimetrata dal Piano, è destinata esclusivamente alla realizzazione di una superficie di
parcheggio autoveicolare da riservarsi ai mezzi pesanti, da conseguirsi attraverso la formazione
di un rilevato in colmata di materiali inerti, con la formazione di una viabilità di accesso
dedicata di nuova previsione.
La realizzazione della colmata dovrà seguire le disposizioni vigenti in materia.
In copertura, è obbligatoria la sistemazione di verde a filari e di attenuazione dell’impatto dei
mezzi in sosta, con la sistemazione di almeno N° 1,5 assenze di alto fusto comuni nella zona
preferibilmente a foglie non caduche, per ogni stallo di sosta per mezzi pesanti.
Norme di conformità e di congruenza
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4.9.
Zona per servizi tecnologici (FIT)
Identifica le aree destinate alla formazione ed al mantenimento delle strutture necessarie per
l'esercizio dei servizi tecnici pubblici a rete, sia direttamente a cura della Civica
Amministrazione che a mezzo delle Società Concessionarie.
4.9.1. Disposizioni particolari e parametri
I parametri urbanistici dei fabbricati e delle attrezzature destinate alle opere di servizio
identificate al presente articolo, verranno definiti di volta in volta, in sede di progetto, in
accordo con le esigenze di corretta localizzazione ed organizzazione logistica dei singoli servizi,
in coerenza con le disposizioni in materia paesistico-ambientale.
E’ altresì consentita la sopraelevazione dei fabbricati esistenti destinati o da destinarsi a servizi,
entro il perimetro della struttura esistente compresi eventuali sporti ed elementi aggettanti, nel
rispetto delle distanze minime tra fabbricati stabilite dal Codice Civile.
5.
Servizi esistenti all’interno di fabbricati a dominante uso residenziale
Ove la apposita tavola identifica con destinazione a servizi esistenti e confermati, edifici entro
cui al momento dell’adozione del Piano erano presenti superfici destinate a servizi pubblici,
deve intendersi sottoposta al corrispondente regime pubblicistico esclusivamente la superficie
agibile o comunque esistente in qual momento utilizzata dal servizio.
Le restanti superfici di piano restano disciplinate del regime assegnato all’ambito entro cui sono
situati.
Nel caso del trasferimento successivo del servizio in altro sito dedicato, le superfici occupate in
precedenza perdono il regime di vincolo assegnato e assumono la normativa propria dell’ambito
che le comprende.
6.
Compresenza di parcheggi privati e pubblici al di sotto di superfici di standard
pubblico
6.1 Compresenza di parcheggi privati (3)
In corrispondenza di tutte le superfici destinate a standard urbanistico è ammesso che,
contestualmente alla realizzazione del servizio previsto, siano realizzati, al disotto dello stesso,
superfici destinate irrevocabilmente a parcheggio privato, o a altra funzione pertinenziale alle
seguenti condizioni:
• la realizzazione dell’intervento dovrà essere unitaria ed in ogni caso dovrà prevedere la
compiuta formazione del servizio previsto, in termini funzionali e pienamente utilizzabili,
per una superficie non inferiore al 50% dello standard previsto;
• ove la struttura fuoriesca dall’originario profilo del terreno, pur non costituendo volume
urbanisticamente soggetto a disponibilità volumetrica, dovrà osservare dalle proprietà
finitime distanze derivabili dal C.C. e dovrà rispettare la distanza di mt. 10 da pareti
finestrate degli edifici;
• l’attuatore dovrà avere titolo sulla intera superficie di intervento, e dovrà obbligarsi alla
cessione e/o alla costituzione di servitù d’uso pubblico a favore del Comune di tale
superficie, fatte salve le porzioni strettamente necessarie all’accessibilità del parcheggio in
sottosuolo;
• l’intervento sarà integralmente a carico del soggetto privato attuatore con esclusione della
possibilità di scomputo dalle somme dovute per contributo di costruzione;
• la convenzione da stipulare prima del rilascio del titolo abilitativo dovrà in particolare:
- garantire l’attuazione del progetto in conformità alla documentazione tecnica ad essa
allegata:
Norme di conformità e di congruenza
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- prevedere la cessione al Comune delle superfici sistemate e/o la costituzione di una
servitù d’uso pubblico antecedentemente a qualsiasi utilizzo di tipo privato dei
parcheggi realizzati.
- prevedere idonee garanzie fidejussorie a carico del soggetto attuatore commisurate al
costo di realizzazione del pubblico servizio;
- prevedere le condizioni ed il riparto degli oneri di manutenzione ordinaria e
straordinaria.
(3) Testo modificato con Delibera C.C. n. 86 del 17/12/2009
6.2.
Compresenza di parcheggi pubblici
La formazione di parcheggi pubblici sia in superficie che in interrato è sempre ammessa in
corrispondenza di aree destinate a servizi collettivi in misura coerente con il servizio presente e
la sua collocazione nel sistema insediato locale.
7.
Integrazione delle dotazioni di servizio
Il Comune, su richiesta del soggetto attuatore, ed ove insindacabilmente ne rilevi la opportunità
al fine della integrazione del sistema dei pubblici servizi, potrà consentire che gli interventi
indicati al precedente punto 7.1. possano essere realizzati anche su superfici non già destinate a
standard urbanistico.
In tale caso il Comune potrà disporre che l’obbligazione alla formazione e cessione gratuita al
pubblico della superficie ricavata in copertura possa essere convertita, per un massimo del 50%
della sue entità, in monetizzazione a favore del Comune, vincolata all’impiego per la
formazione di superfici di parcheggio all’interno del medesimo contesto urbanistico.
8.
Servizi con gestione di tipo privato
Nelle zone a servizi disciplinate dal presente articolo è ammesso che la formazione e la gestione
del servizio vengano svolte in termini privati, a condizione che ne sia garantita l’accessibilità al
pubblico senza discriminazioni.
Entro tali zone sono compatibili funzioni destinate alla assistenza sociale e sanitaria quali
pensionati per anziani, laboratori e studi medici specializzati, strutture ricreative e per il tempo
libero rivolte a particolari categorie di utenze e simili.
Gli interventi per l’ampliamento volumetrico delle strutture esistenti o volte alla creazione di
nuove strutture del tipo, da ritenersi ammissibili in conformità ai parametri urbanistici ed edilizi
disposti per le analoghe strutture pubbliche nel presente articolo, sono assentiti con permesso di
costruire accompagnato da specifica convenzione tra il soggetto attuatore ed il Comune con la
quale debbono essere determinate le condizioni di accessibilità al pubblico uso e le relative
garanzie al suo effettivo svolgimento.
9.
Distinta dei settori insistenti all’interno delle zone classificate a servizi
All’interno delle zone a servizi disciplinate al presente articolo insistono i settori elencati nel
seguito con il loro codice identificativo, ed all’interno dei quali operano, con carattere di
prevalenza, le specificazioni e le integrazioni della disciplina elencate al titolo III delle presenti
Norme.
• Settore “B” – Area ex Enel lungo via Roma - (facente parte della zona per interesse
comune FIC);
• Settore “C” – area a monte di via Speroni , utilizzo per ERP - (facente parte della zona
per interesse comune FIC);
• Settore “D” - “Congregazione RR. Suore della Presentazione” in via Speroni (facente
parte della zona a servizi “istruzione” FI);
Norme di conformità e di congruenza
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•
Settore “E” – area compresa tra la Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni B: ed il ponte
della stazione nel centro urbano del capoluogo (facente parte della zona per servizi
religiosi FIRC).
•
Settore “G” – area compresa tra via Milite Ignoto e via G. Marconi (facente parte di
aree in cui è prevista la compresenza di servizi collettivi e spazi privati);
Settore “H” – (settore di via Amalfi a destinazione mista a servizi sociali e attività
private);
Settore “L” – area nel versante a sud di via Filippo da Recco (aree in cui è prevista la
compresenza di servizi collettivi e spazi privati).
•
•
Norme di conformità e di congruenza
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ART. 14
INFRASTRUTTURE PER L'ACCESSIBILITÀ.
1.
Classificazione
La classificazione delle strade è quella adottata dal Codice della Strada, approvato con D.Lgs.
30 aprile 1992, n. 285, dal relativo Regolamento nonché dalle successive modificazioni, in
applicazione del quale, attraverso i pertinenti provvedimenti, tutte le strade carrabili esistenti sul
territorio comunale, incluse le strade ex statali, sono qualificabili nella classe F (strade locali).
2.
Variabilità del tracciato
I tracciati viari di previsione che figurano nella cartografia di Piano sono indicativi e di
massima. Essi potranno pertanto venir variati in sede di progettazione esecutiva entro fasce di
10 m dal limite esterno dei tracciati stessi. Nel caso di tracciati a confine con ambiti o zone
diversi, la rettifica degli stessi in sede esecutiva comporterà automaticamente l'aggiornamento
dei perimetri delle partizioni interessate.
3.
Salvaguardia e regolarizzazione
Nelle aree destinate alla viabilità di nuova formazione, di conferma di quella esistente, di
parcheggio autoveicolare pubblico, è vietata qualsiasi costruzione anche se in sottosuolo, che
non sia volta alla realizzazione del servizio previsto.
Nel caso della presentazione di progetti di trasformazione interessanti aree marginali alle
superfici stradali di cui sopra, il Comune previo parere del Commissione Edilizia, in relazione
alle esigenze di salvaguardare la possibilità di realizzazione e miglioramento del sistema viario
pubblico, potrà disporre l'obbligatorietà di arretramenti o di particolari tipologie di sistemazioni
delle superfici private, per una fascia di spessore sino a m. 5 da ogni lato della viabilità pubblica
esistente o di quella di previsione.
In particolare nella progettazione delle strade devono essere previsti appositi spazi per la
raccolta dei rifiuti e per gli altri elementi accessori per evitare intralcio alla viabilità.
Nella progettazione delle strade, ove le condizioni lo consentano, devono essere previsti i
marciapiedi che ove possibile devono essere alberati.
E’ facoltà della Civica Amministrazione consentire l’attraversamento di strade pubbliche con
sovrapassi e sottopassi, subordinatamente a valutazioni di carattere ambientale e funzionale
anche se non cartograficamente individuati.
Ove per motivate esigenze di regolarizzazione del calibro stradale o per realizzare infrastrutture
pubbliche – parcheggi, anche su proposta dei privati risulti, ad insindacabile giudizio del
Comune, necessaria la demolizione di parti di volume di fabbricati esistenti, è sempre consentito
il recupero di una quantità di volume pari ai 4/3 di quello demolito, da ricomporsi nel fabbricato
oggetto di intervento con l'utilizzo dei parametri di altezza e distanza disposti dalle Norme di
zona per gli incrementi volumetrici e con la possibilità di una maggiorazione sino al 60%
rispetto alla Superficie Agibile rimossa con la possibilità di attribuzione di destinazione d’uso
comunque ammessa dal P.U.C. per l’ambito.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
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Nel caso la porzione da demolire risulti maggiore del 15% del volume dell'edificio, è sempre
ammesso l'intervento di integrale sostituzione edilizia dell'edificio stesso con la sua
riproposizione in sedime diverso nell'ambito dello stesso lotto di proprietà, con la possibilità di
una maggiorazione del 35% rispetto al volume preesistente e con la possibilità di cambio di
destinazione comunque ammessa dal P.U.C. per l’ambito con l'osservanza dei parametri edilizi
che seguono:
• H max = pari a quella preesistente o comunque idonea a consentire l’adeguamento alle
norme igienico sanitarie vigenti alle relative altezze interne, con un minimo di m. 7
comunque consentito.
• DC = m. 5,00 o minore se preesistente sino a quanto previsto dal Codice Civile
• D = m. 10,00 o minore se preesistente sino a quanto previsto dal Codice Civile
• DS = m. 3,00
L'intervento è assentito con diretto titolo abilitativo con contestuale stipula di convenzione a
garanzia della cessione gratuita al Comune della superficie di proprietà privata oggetto di
ampliamento stradale.
3.1.
Ampliamento di iniziativa privata di percorsi veicolari pubblici
E’ consentito l’intervento di ampliamento di strade collinari pubbliche, al fine della creazione di
aree di manovra, di interscambio, o superfici di parcheggio pubblico, realizzato da soggetti
privati proprietari, anche in struttura fuori terra.
Le superfici conseguite al di sotto del piano stradale pubblico potranno avere destinazione a
parcheggio privato o a altra funzione pertinenziale.
L’intervento è subordinato alla stipula di una convenzione tra il soggetto privato proponente ed
il Comune con la quale dovrà essere garantita l’integrale realizzazione dell’ampliamento del
percorso pubblico e la sua cessione al Comune in assenza di oneri.
3.2.
Disciplina specifica degli interventi per la viabilità provinciale
Lungo la rete della viabilità provinciale esistente e di quella eventualmente prevista dal
P.T.C.P., sono da applicarsi le disposizioni contenute all’art. 15 delle N.T.A. del predetto
P.T.C.P., che qui si intendono esplicitamente richiamate e recepite.
4.
Caratteristiche minime delle strade di nuova costruzione
4.1.
Tipologia
- Strada primaria: strada pubblica al servizio di un notevole volume di traffico, che collega il
capoluogo del Comune con gli altri Comuni contermini;
- Strada Urbana di Quartiere: strada pubblica di impianto del sistema abitativo, a doppio senso
di marcia;
- Strada locale: strada minore ad uno o a due sensi di marcia, in derivazione da quella di
impianto principale all'interno delle zone abitate, e di servizio a nuclei minori o al tessuto sparso
collinare.
4.2.
Caratteristiche geometriche minime prescritte per le strade di nuova costruzione
In via generale le caratteristiche tecniche e funzionali delle strade a pubblico accesso dovranno
rispondere alle disposizioni di cui al Decreto del Min. delle Infrastrutture 5 novembre 2001
“Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”.
Ai fini dell’adeguamento dei requisiti funzionali alle esigenze della morfologia locale vengono
indicate ulteriori caratteristiche tecniche da raccomandarsi nel caso di interventi volti alla
formazione delle strade a pubblico accesso di nuova realizzazione, o oggetto di rilevanti
interventi di ammodernamento.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Larghezza minima della carreggiata da m. 7,00 a m. 5,00 in relazione alla funzione della strada,
con possibilità per le strade in ambito collinare di ridurre tale larghezza sino a m. 2,50, con
obbligo in tale caso di previsione di piazzole a vista per l’incrocio dei veicoli.
Pendenza massima da osservarsi per le strade principali 15% con possibilità di incremento sino
al 18% per brevi tratti delle strade collinari. In corrispondenza dei tornanti le pendenze massime
indicate debbono essere ridotte almeno di 1/5 del loro valore.
4.2.1. Strade di carattere privato
La formazione di percorsi carrabili ad accesso limitato ai proprietari o agli aventi titolo è
disciplinata come segue, fatte salve specifiche disposizioni per ciascun ambito del Piano,
indicate nel titolo II delle presenti Norme.
I percorsi carrabili che accedono a edifici aventi complessivamente S.A. maggiore di 500 mq.
debbono osservare i requisiti funzionali disposti al punto che precede per le strade locali
collinari.
I percorsi carrabili serventi edifici con S.A. complessiva minore di 500 mq., possono avere
larghezza minima della carreggiata sino a m. 2,00 e avere pendenze maggiori rispetto a quelle
indicate nel punto che precede a condizione che ciò sia motivato da un conseguente e dimostrato
minor impatto sulla morfologia preesistente, e che siano adottate tecniche costruttive atte a
garantire il transito in sicurezza degli autoveicoli.
E’ in ogni caso prescritto che nella realizzazione delle rampe e delle strade a carattere privato
siano regimati i deflussi delle acque meteoriche con loro conduzione a smaltimento in assenza
di riversamenti diretti sulla carreggiata stradale pubblica.
4.3.
Piste ciclabili
La formazione di piste ciclabili è ammessa in tutto il territorio comunale sulla base di itinerari
definiti dal Comune attraverso appositi progetti.
Le caratteristiche geometriche-dimensionali delle piste dovranno essere conformi alla normativa
specifica di settore.
4.4.
Percorsi pedonali
Dovranno essere realizzati con marciapiedi rialzati da ubicarsi all'esterno delle banchine e delle
eventuali piste ciclabili ed avere larghezza minima di 1,20 m.;
5.
Flessibilità delle disposizioni
Il Comune su parere della Commissione Edilizia potrà rilasciare titolo alla esecuzione anche in
carenza dell’osservanza puntuale delle caratteristiche geometriche determinate ai precedenti
punti, laddove la inosservanza derivi dai motivi che seguono:
1.
adeguamento a prescrizioni o necessità ambientali e paesistiche;
2.
insuperabili e comprovate difficoltà operative;
3.
interventi su infrastrutture preesistenti, per le quali non sia proponibile l'adeguamento
integrale alle norme.
6.
Strade private esistenti
Gli interventi sulla viabilità a carattere privato esistente dovranno conformarsi ai requisiti
funzionali prescritti al precedente punto 4.2.1. in relazione al loro livello di servizio.
Ove l’intervento di adeguamento di strade private esistenti preveda modificazioni nel sistema di
pavimentazione dovrà essere sempre prodotta accurata analisi della regimazione delle acque e
degli scoli a valle, al fine di evitare riversamenti di qualsiasi tipo sulla viabilità pubblica.
Ove il fondo preesistente risulti permeabile, in via generale, e salva valutazione caso per caso
disposta dal Comune, debbono essere conservati i caratteri di permeabilità esistenti.
7.
Strade tagliafuoco e piste da esbosco
Norme di conformità e di congruenza
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In tutte le zone del Piano è ammessa la formazione di strade aventi funzione tagliafuoco o di
pista da esbosco, da realizzare preferibilmente mediante adattamento della viabilità minore
esistente ed in assenza di rilevanti interventi sulla morfologia. Tali strade dovranno essere
conformi a quanto disposto dalle norme in materia di Polizia Forestale.
8.
Richiamo a provvedimenti recepiti nel P.U.C.
Deve intendersi richiamato e recepito integralmente nel PUC il contenuto della variante al
P.R.G. approvata con Provv. Dir. della Provincia di Genova (atto 5443 del 20/09/2002),
relativamente alla individuazione del tracciato e delle aree di sosta e relative disposizioni volte
alla formazione della nuova viabilità di collegamento Cotulo-Carbonara.
Norme di conformità e di congruenza
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CAPO IV
AREE CON VINCOLI URBANISTICI
ART. 15
AREE IN EDIFICABILI
1.
Disposizioni generali
Le aree inedificabili comprendono le parti del territorio comunale destinate alla formazione di
aree e fasce di rispetto, per esigenze connesse alla salvaguardia di strutture ed infrastrutture, alla
conservazione di risorse territoriali e ad altre esigenze previste dalle Leggi vigenti.
In accordo con la precedente definizione, costituiscono aree inedificabili quelle relative a:
a)
fasce di rispetto stradale;
b)
fasce di rispetto cimiteriale;
c)
aree percorse dal fuoco e non edificabili in base alla disciplina urbanistica vigente
all’atto dell’evento ed alle disposizioni vigenti in materia.
avendosi da intendere le pertinenti disposizioni come integrative di quelle degli ambiti o distretti
di appartenenza. Assumono i caratteri di aree percorse dal fuoco tutte le superfici oggetto di
segnalazione al Comune da parte del competente Corpo Forestale, anche posteriormente
all’adozione del Piano.
Nelle aree inedificabili in via generale, e salvo quanto eventualmente previsto nel dettaglio per
singola categoria, sono consentiti soltanto interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
nonché di restauro e risanamento conservativo dei fabbricati esistenti. E' altresì sempre
consentita, nel rispetto dei necessari requisiti di sicurezza e delle norme igieniche, la costruzione
di manufatti funzionali ai servizi pubblici di acquedotto, fognatura, distribuzione dell'energia
elettrica, linee telefoniche, nonché la costruzione di strade, parcheggi e stazioni di servizio.
Le aree comprese nelle fasce di rispetto dovranno mantenersi, a cura e spese dei proprietari, in
condizioni compatibili con il rispetto dell'ambiente e con il decoro urbano, curandone la
pavimentazione ed il manto erboso o vegetativo.
Ove la tavola di azzonamento del Piano individui gli ambiti di rispetto mediante una semplice
perimetrazione a tratto discontinuo, fermo restando il regime di inedificabilità previsto in
relazione all'oggetto del vincolo, le aree ricomprese sono computabili con il rispettivo indice di
fabbricabilità attribuito per l'edificazione al di fuori del perimetro del vincolo.
2.
Fasce di rispetto cimiteriali
Nella fasce di rispetto cimiteriale operano le disposizioni di cui all’art. 338 del T.U. delle Leggi
Sanitarie come modificato dall’art. 28 della L. 1 agosto 2002 n° 166.
3.
Protezione della risorsa idrica per usi civili
In corrispondenza dei siti di localizzazione degli impianti sorgivi o di emungimento della risorsa
idrica per usi civili, di quelli interessati da impianti di accumulo e deposito della risorsa e per il
territorio di rispetto disposto dalle vigenti disposizioni di legge in materia, ogni intervento resta
subordinato alla osservanza delle prescrizioni di salvaguardia della integrità della risorsa
stabilite dal D.P.R. 24 maggio 1988 n° 236.
ART. 16
DISPOSIZIONI DI RACCORDO CON IL PIANO DI BACINO
DELL’AMBITO 15 DELLA PROVINCIA DI GENOVA
Ai sensi e per gli effetti del comma 2 dell’art. 17 della L.R. n° 9/1993, le disposizioni
prescrittive con effetti di limitazione della possibilità di interventi edilizi, contenute nelle Norme
di Attuazione del Piano di Bacino dell’Ambito 15 della Provincia di Genova approvato con
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Delibera del Consiglio Provinciale n° 67 del 12/12/2002 agli articoli 5,8,9,10,13,14,15,16 e 17,
prevalgono sulle previsioni del P.U.C. che si ponessero in eventuale contrasto con esse.
Tali prevalenza opera negli stessi termini per le eventuali varianti che dovessero venire
introdotte nella disciplina di bacino successivamente alla sua approvazione.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
CAPO V
ELEMENTI DI FLESSIBILITA’ E DI AGGIORNABILITA’ DEL PIANO
ART. 17
MARGINI DI FLESSIBILITÀ OPERATIVA E VARIANTI
1.
Variabilità generale automatica delle perimetrazioni
In sede di presentazione di progetti di intervento, al fine di consentire il materiale trasferimento
delle perimetrazioni degli ambiti, settori e distretti operate su cartografia CTR nelle basi
catastali di comune impiego, non costituisce variante al Piano l’adeguamento delle
perimetrazioni stesse ai limiti delle particelle catastali, che operata la riproduzione sulla base
diversa, risultino discoste non oltre m. 5 dai limiti di zona trasferiti.
2.
Margini di flessibilità interna alle disposizioni di zona, ambito o distretto.
Ove occorra, nelle singole disposizioni, sono dettagliatamente specificati i margini di flessibilità
delle relative indicazioni (art, 27, comma 2 sub. e della LUR) e le eventuali disposizioni
applicative atte a validare l’applicabilità dei discostamenti ammissibili.
Ove l’applicazione dei margini di flessibilità risulti esplicitamente condizionata
all’accertamento di specifiche condizioni attraverso procedure di monitoraggio, le stesse
dovranno essere preventivamente comprovate da espresso atto di indirizzo disposto
dall’Amministrazione Comunale attraverso deliberazione dell’organo statutariamente
competente.
In tale caso la disposizione contiene le tematiche ed i criteri di valutazione da applicare.
3.
Impiego di tecniche positive nella edificazione
Ove il progetto di intervento di una nuova edificazione o di integrale ristrutturazione di un
edificio esistente preveda esplicitamente l’impiego di modalità costruttive volte al
miglioramento delle condizioni ambientali e al risparmio energetico, con impiego di materiali
naturali ed ecocompatibili derivati dalle tecniche di bioarchitettura, è ammesso incrementare i
valori massimi di S.A. realizzabili sino al 7% di quanto ordinariamente spettante all’intervento,
e di derogare, entro lo stesso limite, dai valori di distanza minima e di altezza massima stabiliti
dalle norme.
La percentuale di variazione entro i limiti sopra indicati è determinata in sede di valutazione del
progetto dal Responsabile del Servizio su conforme parere della C.E.I. o di altro organo di
consulenza comunale specifica.
L’applicazione della presente disposizione resta subordinata alla preventiva approvazione da
parte del Comune di apposito regolamento nel quale debbono essere repertoriate le tecniche
giudicate “positive” e meritevoli di sostegno, gli elaborati progettuali necessari e le conseguenti
modalità di valutazione per l’attribuzione dei margini di flessibilità previsti.
Il rilascio del titolo edilizio comportante l’applicazione dei margini di flessibilità resta
subordinato alla sottoscrizione da parte del richiedente di apposito atto d’impegno a realizzare le
tecniche costruttive previste con deposito di congrue garanzie economiche, da liberarsi ad
avvenuto collaudo sulla effettiva e completa esecuzione delle stesse accertato da tecnico di
comprovata esperienza in materia.
4.
Disposizioni per favorire il superamento delle barriere architettoniche
Al fine di favorire il conseguimento del superamento delle barriere architettoniche negli edifici
privati e pubblici, ferme restando ulteriori disposizioni derogatorie previste dalle Leggi in
materia, costituisce flessibilità interna alle norme di ciascun ambito l’incremento sino al doppio
degli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento ove ciò si renda
dimostrativamente indispensabile al fine di conseguire migliori livelli di accessibilità agli
edifici pubblici e privati.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Nel caso degli edifici privati la disposizione è operante laddove sia dimostrata la corrispondenza
a personale esigenza di soggetto portatore di handicap motorio.
ART. 18
VARIANTI DI AGGIORNAMENTO (ART. 43 DELLA L.U.R.)
Ferme restando le limitazioni stabilite dall’art. 43 della L.R. 36/97, la deliberazione consigliare
con la quale vengono apportate varianti di aggiornamento al Piano diverse da quelle previste
dall’art. 32, comma 6 della stessa legge deve esplicitamente e dimostrativamente fondarsi su
apposita relazione di risultanza di monitoraggio, che relativamente alle categorie di varianze
attesti l’avvenuto raggiungimento di specifici caratteri di contesto.
La relazione dovrà altresì esplicitamente illustrare i caratteri di compatibilità della variante con
la Descrizione Fondativa e con le indicazioni di sostenibilità ambientale in essa definite.
In applicazione di quanto disposto in materia dalla L.R. 36/97 e s.m., fermo restando che i
margini di flessibilità del Piano sono dettagliatamente specificati all’interno delle presenti
Norme di dettaglio per le singole partizioni territoriali, ai fini della individuazione delle diverse
categorie di varianti introducibili nel Piano si definiscono nel seguito quali siano le soglie di
contenuti essenziali della D.F. trasferiti nella struttura del Piano e della Disciplina Paesistica , il
cui superamento a seguito di variante, rende necessario il ricorso alle procedure di cui all’art. 44
della stessa legge.
1.
Modifiche nella perimetrazione degli ambiti di riqualificazione eccedenti una fascia di
spessore m. 30 o comunque interessanti aree aventi, ai fini del P.T.C.P. diversa disciplina di
livello locale per qualsiasi assetto.
2.
Modifiche alla perimetrazione degli ambiti di conservazione ed a quella degli ambiti
AR-DS, AR-DP, AR-DT eccedenti i minimi adattamenti a dimostrate condizioni di fatto o a
limiti catastali di lotti della stessa proprietà, in ogni caso contenuti entro i m. 10 di spessore.
3.
Individuazione del perimetro dei settori con un margine di modifica non eccedente il
decimo della superficie originaria e discostamenti di perimetro di spessore superiore a m. 10.
Risulta compresa antro la soglia la individuazione di nuovi settori alla condizione che ciò non
comporti modifica delle entità edificabili a livello di ambito (anche mediante contestuale
eliminazione di settori identificati), e che i nuovi settori siano ricompresi entro zone a disciplina
ID-MO-A, IS-MO.B, e ID-MA del P.T.C.P.
4.
Specificazione delle destinazioni d’uso ammissibili nei diversi ambiti, relativamente
alle indicazioni per la funzione della residenza, delle attività produttive, e delle attività agricole.
5.
Variazione dei semplici parametri edilizi prescritti entro una fascia di m. 1,50, alla
condizione dell’osservanza di quanto disposto in materia di altezza e di distanze dal D. M. 2
aprile 1968 e di tutte le altre disposizioni di legge.
Si richiama come tutti i contenuti degli ambiti di conservazione e di riqualificazione aventi
incidenza sulle indicazioni della disciplina paesistica di livello puntuale sono da considerarsi
varianti ai sensi dell’art. 44 della L.R. 36/1997 e s.m.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
TITOLO II
DISPOSIZIONI APPLICATIVE RELATIVE AGLI AMBITI TERRITORIALI
DEFINITI DI CONSERVAZIONE E DI RIQUALIFICAZIONE, COSTITUENTI
NORME DI CONFORMITÀ
CAPO I - GENERALITA’
ART. 19
CONTENUTO DELLE NORME DEL TITOLO
Le presenti Norme, applicabili agli Ambiti territoriali entro cui il livello delle trasformazioni
ammesse è nullo o limitato, determinano in accordo con le pertinenti specificazioni della
Disciplina Paesistica e le specifiche disposizioni contenute nei fascicoli a schede, le condizioni
per la valutazione di ammissibilità degli interventi.
Le presenti norme, definiscono per ciascun ambito le destinazioni d’uso ammesse, in relazione
alla funzione principale assolta da ciascun ambito nel quadro del disegno di Piano,
determinando i caratteri generali delle evoluzioni consentite, disponendo tra l’altro in ordine alla
eventualità di mutamento delle destinazioni d’uso in assenza di opere edilizie.
Per ciascun ambito viene definita, con riferimento alle destinazioni funzionali rubricate all’art. 8
delle presenti Norme una apposita tabella in cui sono indicate le destinazioni ammesse, quelle
non ammesse, e quelle ammesse sotto l’osservanza di specifiche condizioni presenti in norma.
ART. 20
VARIAZIONE DI DESTINAZIONE D’USO IN ASSENZA DI OPERE
EDILIZIE
La variazione di destinazione d’uso di superfici di solaio, conseguite in assenza di opere
edilizie, all’interno di tutti gli ambiti di conservazione e riqualificazione è sottoposta alle
disposizioni che seguono:
• Non è in ogni caso ammessa la nuova attribuzione di funzioni d’uso non consentite
nell’ambito, se non per l’incremento di funzioni preesistenti per una quota non
superiore al 5% della S.A. impegnata.
• La modificazioni di destinazione verso quella abitativa, ad uffici, o turistico ricettiva è
ammessa con semplice comunicazione al Comune sino ad una superficie agibile di mq.
100. Nel caso di superfici maggiori, anche conseguite con interventi in successione è
prescritto il preventivo conseguimento di titolo abilitativo nelle forme ammesse dal
D.M. 380/2001 e s.m.
• La modificazioni di destinazione verso funzioni commerciali, di pubblici esercizi, o di
servizi ricreativi, sociali, culturali di carattere privato, è ammessa con semplice
comunicazione al Comune sino ad una superficie agibile di mq. 150. Nel caso di
superfici maggiori, anche conseguite con interventi in successione è prescritto il rilascio
di titolo abilitativo come sopra.
• La modificazioni di destinazione verso funzioni di carattere produttivo extra agricolo è
ammessa con semplice comunicazione al Comune sino ad una superficie agibile di mq.
200. Nel caso di superfici maggiori, anche conseguite con interventi in successione è
prescritto il rilascio di titolo abilitativo come sopra.
• Ove la variazione intervenga a partire da superfici aventi funzione d’uso pertinenziale
rispetto a quella che viene attribuita i valori di soglia di cui ai precedenti punti debbono
considerarsi raddoppiati.
• Sono soggette a semplice comunicazioni tutte le variazioni aventi per oggetto la nuova
attribuzione di usi connessi all’esercizio agricolo, a funzioni di mero deposito di merci o
attrezzi ed a funzioni di parcheggio.
Norme di conformità e di congruenza
36 di 36
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 21
FUNZIONI D’USO AD ESAURIMENTO
Ove risultino preesistenti all’adozione delle presenti Norme destinazioni funzionali non
considerate tra quelle ammesse nella tabella presente per ciascun Ambito, le stesse debbono
ritenersi ad esaurimento, con divieto di interventi volti al potenziamento della funzione stessa.
Pertanto sugli immobili e sulle strutture destinati a tali funzioni sono ammessi esclusivamente
interventi di tipo conservativo (interventi rubricati ai punti a,b,c del primo comma dell’art. 3 del
DPR 380/2001).
CAPO II - DISPOSIZIONI COMUNI AGLI AMBITI
ART. 22
AMPLIAMENTI VOLUMETRICI AMMESSI IN ASSENZA DI
ASSERVIMENTO DI AREE
In tutti gli ambiti individuati dal Piano ove viene consentita la modalità di intervento sul
patrimonio edilizio esistente definita “Ampliamento volumetrico in assenza di
asservimento di aree”, resta prescritto che la possibilità di utilizzo di tale modalità,
ferme restando ulteriori limitazioni disposte per l’ambito di competenza, resta in ogni
caso subordinata alle condizioni che seguono:
•
•
•
•
•
•
Preesistenza del fabbricato alla data del 1° agosto 1976;
Non utilizzo precedente di ampliamento in assenza di asservimento posteriore al 1°
agosto 1976, salva la possibilità di impiego della disponibilità residuale in caso di
pregresso utilizzo non integrale;
Applicazione dell’incremento ammesso limitatamente alla Superficie Agibile
legittimamente esistente alla data del 1° agosto 1976, con esclusione delle superfici
eventualmente assentiti posteriormente, in applicazione di disposizioni di condono
edilizio;
Dimostrazione che l’intervento comporta una elevazione dell’entità del Volume v.p.p.
(V) esistente alla data di cui sopra non superiore, in termini percentuali, all’incremento
di superficie agibile massimo consentito nell’ambito per tale modalità d’intervento;
dimostrazione che l’intervento comporta un effettivo miglioramento delle condizioni
igieniche o delle dotazioni funzionali del fabbricato o l’adeguamento alla normativa in
materia di eliminazione delle barriere architettoniche;
ove l’intervento viene proposto in coincidenza di suddivisione in più unità abitative,
verifica della non indispensabilità dell’ampliamento per il raggiungimento delle
dimensioni minime degli alloggi, eventualmente prescritte per l’ambito e sottoscrizione
di atto di impegno a non procedere ad interventi di suddivisione delle unità immobiliari
oggetto di ampliamento nei successivi 5 anni laddove l’entità dell’ampliamento
realizzando risulti determinante ai fini del raggiungimento delle dimensioni minime
degli alloggi, eventualmente prescritte per l’ambito.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 23
DISPOSIZIONI SULLA SISTEMAZIONE
ACCESSORI AI PUBBLICI ESERCIZI
DEI
MANUFATTI
I manufatti veranda esistenti all’atto dell’adozione delle presenti Norme potranno essere oggetto
di interventi di ridisegno, nei limiti di ingombro attuale (sedime e sagoma).
Il Comune potrà disporre l’ammissibilità e le condizioni del ridisegno in relazione alle
condizioni della viabilità carrabile pedonale pubblica, oltre che per motivi di corretto
inserimento ambientale.
ART. 24
DISPOSIZIONI GENERALI SULLA FORMAZIONE DI PISCINE
PRIVATE
La formazione di piscine private è ammessa in tutto il territorio comunale all’interno degli
ambiti o distretti ove è consentita senza condizioni la funzione abitativa RE-A o quella turisticoricettiva. (TU-A, TU-R, TU-V, TU-S, TU-C) o di servizi privati, sotto l’osservanza delle
disposizioni a carattere urbanistico che seguono e che debbono sempre considerarsi integrate da
quelle disposte nella Disciplina Paesistica, che a questi fini hanno carattere prevalente ove
maggiormente restrittive oltre che da eventuali norme particolari disposte a livello di singolo
ambito
ART. 25
DISCIPLINA DI RACCORDO CON L’APPLICAZIONE DELLA L.R.
24 DEL 8 AGOSTO 2001
All’interno di tutti gli ambiti ai soli fini dell’applicazione del comma 8 dell’art. 2 della L.R.
24/2001 deve considerarsi quale altezza massima ammissibile negli edifici quella definita di
seguito:
Ambiti di conservazione
Ambiti conservazione dei territori non insediabili (AC-TNI) m. 6.50
Ambiti di conservazione tematica di carattere storico documentario (AC-AS) – altezza massima
preesistente nello stesso edificio
Ambiti di conservazione delle porzioni di levante e di ponente del fronte a mare urbano (ACFM) altezza massima preesistente nello stesso edificio
Ambiti di conservazione dei sistemi residenziali di alto valore ambientale (AC-VAC e ACVAM) m. 6,50
Ambito di conservazione urbana dell’esito del Piano di Ricostruzione (AC-PR) altezza massima
preesistente nello stesso edificio
Ambiti di riqualificazione
Ambito di riqualificazione del fronte a mare del centro (AR-FM) altezza massima preesistente
nello stesso edificio
Ambito di effettiva produzione agricola (AR-PA) m. 6.50 o nel caso di preesistenza di altezza
già superiore, elevazione per un massimo di m. 0,50 dell’altezza preesistente
Ambito di riqualificazione dei territori aperti (AR-TA) m. 6.50 o nel caso di preesistenza di
altezza già superiore, elevazione per un massimo di m. 0,50 dell’altezza preesistente
Ambito di riqualificazione dei tessuti urbani ( AR-TU) – m. 12,50
Ambiti di riqualificazione del sistema turistico ricettivo del centro urbano (AR-DT) m. 12,50 o
nel caso di preesistenza di altezza già superiore, elevazione per un massimo di m. 0,50
dell’altezza preesistente.
Ambito di riqualificazione dei tessuti di frangia urbana (AR-FR) n. 9,50
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Ambito di riqualificazione dei tessuti collinari (AR-TC) - m. 6.50 o nel caso di preesistenza di
altezza già superiore, elevazione per un massimo di m. 0,50 dell’altezza preesistente
Ambito di riqualificazione per completamento dei tessuti periurbani (AR-TP) - m. 6.50 o nel
caso di preesistenza di altezza già superiore, elevazione per un massimo di m. 0,50 dell’altezza
preesistente
Ambiti singoli di riqualificazione del sistema delle attività produttive distinti in sub-ambiti
saturi e di completamento (AR-DS e AR-DP) – m. 7,00
ART. 25.1 DISCIPLINA SPECIFICA DEL MUTAMENTO DI DESTINAZIONE
D’USO
IN
COINCIDENZA
CON
INTERVENTI
DI
RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA
Fatte salve specifiche disposizioni contenute negli articolati disciplinanti le singole zone, ambiti
e distretti del Piano, gli interventi di ristrutturazione edilizia di edifici esistenti possono
comportare l’attribuzione alle superfici oggetto di intervento delle destinazioni d’uso ammesse
per la corrispondente zona urbanistica sotto l’osservanza delle limitazioni che seguono:
E’ sempre consentita la conduzione alla destinazione d’uso già prevalente nell’edificio di
superfici non aventi al momento dell’adozione del Piano tale destinazione, a condizione che tale
funzione d’uso sia ammessa nell’ambito compatibilmente con il rispetto delle disposizioni in
materia igienico edilizia.
ART. 26
TITOLI ABILITATIVI CONVENZIONATI
Nei casi ove le presenti Norme dispongono la stipula di apposita convenzione tra il Comune ed
il soggetto attuatore in ordine a specifiche obbligazioni a carico di quest’ultimo, o il rilascio da
parte dello stesso di atti d’obbligo unilaterali aventi analogo fine, resta prescritto che il rilascio
del pertinente titolo abilitativo da parte del Comune resta condizionato al preventivo
compimento di tutte le operazioni di stipula della convenzione o di formale deposito dell’atto.
Tutti gli atti aventi rilevanza sulla piena disponibilità del bene realizzato o sulle superfici
oggetto di asservimento o comportanti la costituzione di obbligazioni a prestazioni di tipo
pubblicistico debbono essere registrati alla competente Conservatoria, a cura e spese del privato
richiedente il titolo abilitativo.
La procedura della Denunzia di Inizio Attività (DIA) ove consentita dalle vigenti disposizioni di
legge per la realizzazione dell’opera per cui viene prevista la convenzione o l’atto d’obbligo,
resta subordinata al preventivo esplicito consenso del Comune, in ordine alla costituzione
formale degli impegni convenzionali previsti.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
TITOLO III
NORME DI CONFORMITA' DISPOSIZIONI APPLICABILI NEGLI AMBITI
DI CONSERVAZIONE O RIQUALIFICAZIONE
CAPO III - AMBITI DI CONSERVAZIONE
ART. 27
AMBITI DI CONSERVAZIONE DEI TERRITORI NON
INSEDIABILI (AC-TNI)
1.
Caratteristiche generali
Corrisponde ai territori non insediati o insediati in termini del tutto occasionali o sporadici, in
cui risulta prevalente l'interesse ad una sostanziale conservazione dell'assetto in atto, con
salvaguardia e valorizzazione del quadro paesistico ed ambientale presente, anche ai fini della
fruizione turistica leggera itinerante.
L’ambito comprende le parti del territorio comunale arborate in termini continui o interessate
dalla presenza di praterie ex pascolive, in generale di forte valore ambientale da riservare al
ripascimento del patrimonio boschivo. Esso comprende altresì porzioni di territorio
parzialmente devegetate ed interessate da rocce affioranti. L'edificazione presente è del tutto
sporadica e deve tendenzialmente essere utilizzata ai fini della salvaguardia del patrimonio
ecologico presente e della sua corretta fruizione.
Gli interventi sia di nuova edificazione che sul patrimonio edificato non possono incrementare il
carico insediativo di tipo abitativo eventualmente esistente all’atto dell’adozione delle presenti
Norme.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
Sigla
abitativa diretta
RE-A
pertinenze alla funzione abitativa
RE-P
altre funzioni assimilate alla res/za
RE-C
att. commerc. e artig. minori
CU-A
pubblici esercizi
CU-P
attività ricreative e di spettacolo
CU-R
servizi a gestione privata
CU-S
alberghi tradizionali
TU-A
residenze turistico alberghiere
TU-R
ricettività all’aria aperta
TU-V
case di riposo - convitti
TU-S
ricettive extralberghiere
TU-C
sostegno att. escursionistiche
TU-E
att. industriali ed artigianali
PR-D
depositi commerciali > 250 mq.
PR-C
medi esercizi di vendita non alim.
PR-N
medi esercizi di vendita alimentari
PR-A
attività e depositi agricoli
AG-E
abitazioni conduttori agricoli
AG-A
attività agrituristiche
AG-T
servizi collettivi
F
Norme di conformità e di congruenza
ammissibilità
g
g
g
g
g
r
r
r
r
r
r
r
n
r
r
r
r
n
g
n
g
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
n
g
r
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Nell’ambito sono ammesse sotto condizioni le seguenti destinazioni funzionali nei limiti della
sostanziale conferma della S.A. esistente al momento dell’adozione del Piano :
• RE-A abitativa diretta
• RE-P pertinenze alla funzione abitativa
• RE-C altre funzioni assimilate alla res/za
• CU-A att. commerc. e artig. minori
• CU-P pubblici esercizi
• AG-A abitazioni conduttori agricoli
• F(*) servizi collettivi
(*) limitatamente ad attrezzature tecnologiche, parcheggi e infrastrutture stradali non
comportanti la costituzione di insediamenti o trasformazioni rilevanti dello stato dei luoghi
3.
Interventi sugli edifici esistenti.
Sugli edifici esistenti sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazione edilizia
con il rispetto di quanto sotto indicato:
Non è ammesso il cambio di destinazione d’uso verso la destinazione abitativa di superfici
non aventi in precedenza tale destinazione, salvo il caso della conversione di superfici utili
(SU) preesistenti all’interno di fabbricati già a prevalente destinazione abitativa.
Nel caso in cui l’intervento comporti l’aumento del numero delle unità immobiliari, ad ogni
nuova unità immobiliare dovrà essere asservito, con vincolo pertinenziale, almeno un posto
auto.
Nel caso in cui l’intervento comporti l’aumento del numero delle unità immobiliari ogni
unità immobiliare dovrà avere una SA uguale o maggiore a mq 50,00 fatta eccezione per
quelle di minore superficie eventualmente pre-esistenti che vengano conservate nel loro
originario stato di consistenza.
Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi.
d)
H < pari a quella massima presistente con un minimo comunque ammesso di mt
6,50.
D > mt 4,00
DC > mt 3,00
DSC> mt 3,00
DSP > mt 1,00
Ampliamento mediante incremento della superficie agibile dei fabbricati già a
destinazione abitativa in assenza di necessità di nuovo asservimento con il rispetto di
quanto sotto indicato:
•
•
•
L’incremento è determinato in misura massima pari al 10% della SA esistente
E’ in ogni caso consentito un incremento della SA di mq 9
L’incremento della SA non può essere, in ogni caso, superiore a mq 15
Le parti dell’edificio esterne all’involucro volumetrico originario debbono osservare i
seguenti parametri ediliziH < pari a quella massima presistente con un minimo
comunque ammesso di m. 6,50
D
> m. 4,00
DC
> m. 3,00
DSC
> m. 3,00
Norme di conformità e di congruenza
41 di 41
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
e)
DSP
> m. 1,00
Ampliamento mediante incremento delle altezze interne di fabbricati già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme in materia, con il rispetto di quanto sotto indicato:
L’incremento di altezza per ciascun orizzontamento non può essere maggiore di mt 0,40
L’incremento può essere utilizzato fino al raggiungimento delle altezze minime interne prescritte
dalle vigenti disposizioni in materia igienico sanitaria
f)
Ampliamento di fabbricato legittimo, avente destinzione d’uso ammessa nell’ambito,
mediante recupero di volumetria di manufatti incongrui con il rispetto di quanto sotto
indicato:
Il volume del quale si recupera la superficie deve essere ubicato in aderenza all’edificio o a
una distanza non superiore a mt 30,00 da esso e all’interno del lotto contiguo della
medesima proprietà.
La superficie recuperata può essere convertita in SA o SU fino a mq 20,00, oltre al 50%
dell’eccedenza, con un massimo non valicabile di mq 30,00.
Il volume del quale si recupera, anche parzialmente, la superficie, deve essere demolito
prima dell’inizio dei lavori di ampliamento.
Il volume di ampliamento esterno all’involucro volumetrico originario deve osservare i
seguenti parametri edilizi:
g)
H
< m. 6,50
D
> m. 4,00 (nel caso di creazione di nuovo corpo di fabbrica è prescritta
una distanza minima tra pareti finestrate pari a m. 10,00)
DC
> m. 3,00
DSC
> m. 3,00
DSP
> m. 1,00
Interventi di riedificazione con recupero volumetrico con il rispetto di quanto sotto
indicato:
Divieto di attribuzione di destinazione abitativa nel caso di destinazione diversa nel
fabbricato originario.
nel caso di edifici aventi dominante funzione d’uso abitativa obbligo di conservazione del
sedime entro una fascia omotetica costruita a tre metri di distanza dall’impronta di sedime
originaria, con conservazione della S.A. preesistente, fatto salvo l’utilizzo dell’incremento
ammesso al punto d)
Conservazione del rapporto RV preesistente, fatto salvo l’eventuale incremento
direttamente attribuibile all’elevazione delle altezze interne di SA già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme igienico sanitarie.
Nel caso di edifici non aventi dominante funzione d’uso abitativa obbligo di conservazione
del sedime entro una fascia omotetica costruita a 10 m. di distanza dall’impronta di sedime
originaria, con conservazione della S.U. preesistente.
Parametri edilizi da osservarsi nella riedificazione:
H
D
DC
DSC
DSP
3.1.
< m. 6,50
> m. 4,00 (m. 10 nel caso di frontistanza con pareti finestrate)
> m. 3,00
> m. 3,00
> m. 1,00
Prescrizioni particolari
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
Nel caso di intervento rubricato ai punti d) ed e) il parametro RV non potrà essere
incrementato di oltre il 5% del suo valore preesistente, salva la quota direttamente
attribuibile alla semplice elevazione dell’altezza interna dei locali.
La convenzione d’uso verso attività agrituristiche è ammessa limitatamente ad unità minime
di intervento costituite da almeno mq. 120 di superficie agibile (SA)
Nel caso di preesistenza di altezze massime superiori a quelle di tabella la possibilità di
intervento di cui al punto e) non potrà comportare elevazione dell’altezza esistente oltre m.
0,40.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Il Comune, su conforme parere della C.E. potrà vietare l’intervento di ristrutturazione
condotto con procedimento di demolizione e successiva ricostruzione fedele o quello di cui
al punto f) laddove i caratteri architettonici o storico-documentari della preesistenza risultino
meritevoli di conservazione
3. 2. Contestualità degli interventi
Nell’ambito dello stesso intervento è ammessa la contestualità tra le categorie sopra elencate
con le seguenti limitazioni:
-
l’intervento di cui al punto f) è alternativo a tutte le altre modalità d’intervento rubricate
4.
Nuova costruzione di volumi interrati
E’ consentita la nuova costruzione di volumi interrati, con il rispetto di quanto sotto indicato:
•
Il volume deve essere avere funzione a supporto delle attività agricole o pertinenziale nei
confronti di edificio principale abitativo posto nello stesso fondo contiguo di proprietà ed
essere ad esso asservito con atto registrato.
• La superficie interna netta del vano interrato non sottostante un edificio principale fuori
terra deve essere contenuta entro 1/30 della superficie libera del distacco scoperto di
proprietà, con un minimo comunque ammesso pari a mq. 6, ed un massimo non valicabile
di mq. 15.
Salvo maggiori altezze indispensabili per l’osservanza di disposizioni speciali (locali
tecnici per impianti e simili).
• La realizzazione di box per parcheggio di autovetture posti completamente in interrato
rispetto alla sistemazione preesistente è ammessa esclusivamente per un massimo di mq. 30
per ogni unità immobiliare abitativa presente all’interno dello stesso lotto contiguo di
proprietà a cui il box dovrà essere asservito pertinenzialmente.
Parametri edilizi:
DSC
> mt 1,50
5.
Interventi sugli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a) Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno con il rispetto di quanto sotto
indicato
I manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili
b) Realizzazione di aree di parcheggio autoveicolare, con il rispetto di quanto sotto
indicato:
•
•
Osservanza delle disposizioni in materia di tutela della vegetazione, impiego dei materiali,
salvaguardia della permeabilità del suolo, contenimento dell’impatto ambientale e sulla
morfologia esistente disposte dalla Disciplina Paesistica.
Compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare
una tettoia a protezione del posto auto di superficie non maggiore di mq. 25.
c) Costruzione di percorsi carrabili con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il percorso deve essere strettamente funzionale al raggiungimento di edifici abitativi
esistenti, o al fine di favorire l’esercizio dell’attività di conduzione agricola dei fondi;
• nel caso di intervento a servizio di non più di due unità immobiliari la larghezza del
percorso carrabile deve essere inferiore a m. 2,50, comprendente la cunetta e le eventuali
opere di protezione;
• nel caso di intervento a servizio di più di due unità immobiliari la larghezza del percorso
carrabile deve essere inferiore a m. 2,80, comprendente la cunetta e le eventuali opere di
protezione;
• è consentita la realizzazione di ampliamenti della larghezza della strada fino a m. 4,00 e per
una lunghezza di m 6,00, opportunamente raccordati, al fine di consentire l’incrocio di
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
autoveicoli; tali ampliamenti, di norma, devono essere distanziati tra loro di almeno m.
40,00 o ubicati in corrispondenza di curve o dossi;
• laddove la lunghezza del tramite di nuova formazione ecceda i m. 50 il Comune è
obbligatoria la produzione di apposito Studio Organico di Insieme volto ad illustrare le
alternative di tracciato considerate e provvedimenti previsti di attenuazione dell’impatto
dell’intervento nel contesto d’ambiente.
Nelle radure prive di vegetazione d’alto fusto è ammessa la formazione di piccole tettoie in
legno, eventualmente munite di semplici e leggeri tamponamenti laterali in legno,
esclusivamente finalizzate al riparo dei prodotti agricoli con il rispetto di quanto sotto indicato:
• La superficie utile del fabbricato è ammessa i proporzionalmente alla superficie del lotto
continuo di proprietà, in misura pari a mq 1,00 per ogni mq 1000 di terreno.
• Non è in ogni caso consentita la realizzazione di fabbricati aventi superficie utile maggiore
di mq. 6,00.
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
< mt 2,40
> mt 6,00
> mt 3,00
> mt 5,00
> mt 3,00
6.
Nuova edificazione di fabbricati produttivi
E' consentita la realizzazione di nuovi fabbricati ad uso esclusivamente produttivo, per la
conservazione, valorizzazione e sviluppo del patrimonio boschivo, l'attività pastorale, il servizio
a attività agricole secondarie minori quali l’apicoltura, l’avicunicoltura e simili, l’agriturismo, le
funzioni accessorie alle attività escursionistiche, con esclusione comunque della residenza, nel
rispetto dei seguenti parametri:
LSC
> 2000
Indice di utilizzazione insediativa (I.U.I.)
= 0,003 mq./mq.
RV max
< 4,00
Altezza (H)
< 3,50 m.
Distanza dalle strade pubbliche carrabili DS
> 6.00 m.
Distanza dai confini DC
> 6,00 m.
Distanza dalle costruzioni D
> 12,00 m.
7.
Asservimenti
Al fine della edificazione di cui al punto che precede potranno asservirsi superfici localizzate
all’interno dello stesso ambito TNI, a condizione che il distacco minimo tra il limite del LSC ed
il perimetro del (o dei) lotto asservibile remoto (LSR) non sia maggiore di m. 500.
Norme di conformità e di congruenza
44 di 44
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
8.
Modalità di attuazione delle previsioni
I nuovi fabbricati ad uso produttivo non potranno essere posti in aderenza a costruzioni
preesistenti a carattere abitativo.
Per gli interventi comportanti la realizzazione di strutture edificate per il sostegno dell’attività
escursionistica è in facoltà del Comune subordinare il rilascio del titolo abilitativo alla
preventiva sottoscrizione da parte del soggetto attuatore di apposito atto d’obbligo con il quale
lo stesso assume impegno a conservare l’uso previsto per un periodo non inferiore ai 10 anni.
9.
Sostegno della fruizione escursionistica
9.1.
Itinerari escursionistici
Gli itinerari escursionistici presenti all'interno della zona costituiti da tracciati di crose o sentieri
dell'antico impianto storico potranno essere oggetto di recupero degli elementi caratterizzanti la
pavimentazione, i muretti di perimetro, e simili.
In ogni caso tutti gli interventi sulla viabilità minore di uso pubblico dovranno essere condotti
con tecniche proprie della tradizione storica locale, usando come riferimento le pertinenti
indicazioni tipologiche della Disciplina Paesistica, con il divieto di alterazioni del tracciato,
interruzioni della libera circolazione delle persone, sensibili modifiche della pendenza e del
calibro.
Lungo tali tracciati è vietata in ogni caso la formazione di recinzioni non realizzate con
materiali naturali secondo modelli tipici della tradizione rurale locale, o comunque tali da
occludere le visuali panoramiche.
La formazione di piccole piazzole attrezzate per la sosta ed il ristoro degli escursionisti è
ammessa esclusivamente entro radure già esistenti sulla base di progetti di insieme che
comprendano tratti significativi e funzionali della percorrenza.
Gli arredi da impiegare nell'attrezzaggio dovranno essere di tipologia tradizionale, con elementi
in legno e murature di pietra e con esclusione della colloca di arredi prefabbricati in cls o in
materiali polimerici.
Le piazzole dovranno essere convenientemente recintate da siepe vegetale di essenze rustiche e
munite in ogni caso di cestino portarifiuti.
Ove le condizioni dei tracciati lo consentano, sono ammesse sistemazioni volte alla facilitazione
dell'esercizio del cicloturismo montano, con obbligo, in ogni caso, di conservazione di
pavimentazioni a carattere naturale.
9.2.
Interventi relativi a nuove costruzioni di servizio alla funzione escursionistica
Entro una fascia di spessore m. 20 a lato dei tracciati facenti parte di itinerari di interesse
escursionistico sono ammessi i seguenti interventi :
a)
Realizzazione di fabbricati a supporto alla funzione escursionistica, senza necessità di
asservimento di aree, attrezzati per la sosta temporanea, quali punti di ristorazione e simili, con
il rispetto di quanto sotto indicato:
• il fabbricato deve essere realizzato ad una distanza dal percorso pedonale inferiore a m
20,00;
• tali strutture dovranno essere collocate preferibilmente a monte del tracciato, in modo da
non interferire con visuali panoramiche;
• i materiali di impiego dovranno essere esclusivamente la pietra locale ed il legno, con la
copertura rivestita in lastre lapidee o ardesia;
• è prescritta una tipologia assimilabile ai manufatti elementari come identificati nella
disciplina paesistica con la possibilità di sistemazione di tettoie esterne per una superficie
non maggiore di quella dell'edificio cui sono pertinenti;
• l’intervento è subordinato alla stipula di una convenzione tra il soggetto attuatore ed il
Comune, da registrarsi alla competente Conservatoria, con la quale il primo assuma
impegno a conservare in perpetuo la funzione d'uso prevista aperta al pubblico, ed a
attribuire al Comune la facoltà di prelazione in caso di trasferimento ad altri, salvo il caso di
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
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successione ereditaria, ed a rimuovere il manufatto ripristinandovi le condizioni naturali
preesistenti nel caso di cessazione dell'attività protratta per oltre 6 mesi senza giustificato
motivo.
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
SC
D
DC
DSC
DSP
RV
< m. 3,50
< m. 30,00
> m. 20,00
> m. 5,00
> m. 20,00
> m. 1,00
< 4,20
10.
Richiamo al settore insistente all’interno dell’Ambito
All’interno dell’ambito di cui al presente articolo insiste il settore portante codice identificativo,
“FA” all’interno del quale operano, con carattere di prevalenza, le specificazioni e le
integrazioni della disciplina elencate al titolo III delle presenti Norme.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
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ART. 28
AMBITI DI CONSERVAZIONE TEMATICA DI CARATTERE
STORICO E DOCUMENTARIO (AC-AS)
1.
Caratteristiche generali
Sono considerate appartenenti all’ambito le porzioni di territorio interessate dalla presenza di
impianti edificati o di singoli ambienti di particolare valore storico-architettonico, facenti parte
della storia insediativa e locale, e la cui rilevanza nei confronti degli obbiettivi generali della
pianificazione è tale da renderne indispensabile un regime di attenta tutela.
2
Norme comuni
2.1.
Destinazioni d’uso.
In relazione alla puntualità delle situazioni censite, ed alle diversificate specifiche caratteristiche
di ciascun sito, non viene disposta la tabella di ammissibilità delle destinazioni funzionali, che è
sostituita dalla disposizione che segue:
E’ obbligatoria la conservazione delle destinazioni d’uso presenti al momento dell’adozione del
Piano. Ove non sussista al momento alcuna destinazione, ai fabbricati esistenti in sede di
intervento deve essere assegnata una destinazione coerente con i caratteri storico-architettonici
degli stessi.
2.2.
Disciplina generale
Sono ammessi esclusivamente interventi volti ad una miglior fruizione dell’ambito e dei
manufatti tutelati, in ragione delle loro specifiche caratteristiche. con esclusione della nuova
edificazione e di possibilità di applicazione di indici di utilizzazione insediativa..
2.3.
Identificazione dei singoli sub-ambiti
I siti definiti quali sub-ambiti sono i seguenti:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
ponte medioevale alla confluenza del rio Arbora nel torrente Recco (AC-AS 1)
S. Rocco in riva destra del torr. Recco, comprendente il ponte antico (AC-AS 2)
sito della Chiesa e belvedere di Megli (AC-AS 3)
sito della Chiesa di San Rocco e sue pertinenze scoperte (AC-AS 4)
edificio e piazzetta di N. S. del Suffragio (AC-AS 5)
complesso abitativo di via Cavour (ex convento Agostiniano) (AC-AS 6)
impianto edificato attorno a piazzetta Capitanato (AC-AS 7)
complesso edilizio tra Via Roma e Via XX settembre (AC-AS 8)
Chiesa di Polanesi ed il suo intorno (AC-AS 9)
3.
Disposizioni specifiche per ciascun sito
3.1.
Ambito del ponte medioevale alla confluenza del Rio Arbora nel torrente Recco
(AC-AS 1)
Corrisponde all’area interessata dalla presenza di un ponte medioevale posto lungo una antica
percorrenza di fondovalle entrostante un’area che ha ancora conservato gli originari impianti
rurali con edifici abitativi ancora integri aventi tuttora un positivo rapporto con le aree libere in
parte ancora utilizzate a fini ortivi.
L’attuale equilibrio della zona, non definitivamente compromesso da recenti interventi di
regimazione del corso dei torrenti scarsamente attenti ai valori presenti, merita adeguata
salvaguardia, anche in relazione alla corretta fruizione culturale collettiva di un ambiente di
particolare valore testimoniale.
In tal senso nella zona sono vietati tutti gli interventi, quali la nuova edificazione o la modifica
del sistema viario minore, che possono alterare o comunque ridurre la positiva percezione
Norme di conformità e di congruenza
47 di 47
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
dell’ambito ad esclusione di interventi pubblici per la realizzazione di piste ciclabili e
miglioramento della viabilità esistente carrabile e pedonale volti al recupero della
pavimentazione nelle tecniche e materiali della tradizione locale.
3.1.1. Interventi sugli edifici esistenti
Sugli edifici e sui manufatti esistenti sono ammessi esclusivamente gli interventi che seguono:
a)
Manutenzione straordinaria;
b)
Restauro e risanamento conservativo, con il rispetto di quanto sotto indicato:
gli interventi non debbono produrre variazione della tipologia dell’organismo architettonico,
o modifiche significative della sua immagine esterna;
la conduzione alla destinazione d’uso abitativa di superfici di solaio facenti parte di edifici
già aventi tale destinazione come dominante è limitata a quelle superfici già funzionalmente
pertinenti all’abitazione.
c)
Ristrutturazione, con il rispetto di quanto sotto indicato:
esclusivamente per manufatti incongrui legittimi o legittimati presenti al fine di recupero
strutturale in conformità alle indicazioni disposti nella sezione della disciplina paesistica con
conservazione della destinazione d’uso esistente.
3.1.2 Nuova costruzione di volumi interrati
E’ consentita la nuova costruzione di volumi interrati con il rispetto di quanto sotto indicato:
o
E’ ammessa esclusivamente la formazione, per ogni proprietà avente superficie agricola in
esercizio maggiore di mq. 2.500, di un vano per deposito attrezzi, di superficie massima mq. 5,
localizzato entro una fascia preesistente e la cui unica apertura deve essere accuratamente
raccordata con il muro di contenimento originario.
3.1.3. Formazione di manufatti minori
E’ esclusivamente ammessa la formazione di piccoli elementi accessori alle attività agricole non
costituenti volume urbanistico (pergole e simili) composti con caratteri propri della tradizione e
degli usi locali e aventi superficie coperta non superiore a 1 mq. per ogni 100 mq. di superficie
del lotto contiguo di proprietà, con un minimo ammesso di mq. 6 ed un massimo non valicabile
di mq. 16.
3.1.4. Sistemazione degli spazi scoperti
Gli spazi liberi tra gli edifici debbono essere sistemati nel rispetto delle caratteristiche
ambientali dell’intorno e con la salvaguardia dei caratteri agricoli, in particolare relativamente
agli impianti vegetazionali.
Non è in alcun caso ammessa la formazione di nuovi contenimenti murari o la ricostruzione di
quelli preesistenti se non con l’impiego di rivestimenti a corsi di pietra locale riscagliata.
Non è ammessa la formazione di nuove pavimentazioni artificiali in aree private esterne ad una
fascia di m. 1,50 di spessore tutt’attorno agli edifici esistenti.
In ogni caso tali pavimentazioni dovranno essere condotte con l’impiego di materiali
tradizionali (lastre di pietra lavorate, corsi di mattoni in piano) con divieto di utilizzo di
materiali di rivestimento a base cementizia, ceramica o marmi.
Non è ammessa la formazione di superfici asfaltate.
Le superfici destinate al transito pedonale dovranno essere sistemate con il recupero delle
pavimentazioni tradizionali in pietra.
Tutti gli interventi di sistemazione delle sponde fluviali o del corso dei rii esistenti dovranno
essere condotte sulla base di progetto unitario esteso all’intera zona, che privilegi la
rinaturalizzazione degli ambiti interessati, con l’esclusione della formazione di manufatti tecnici
di qualsiasi tipo in conglomerato cementizio lasciato visto.
3.2.
Ambito di S. Rocco in riva destra del Torr. Recco, comprendente il ponte antico
(AC-AS 2)
Norme di conformità e di congruenza
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L’ambito corrisponde ad una antica percorrenza pedonale lungotorrente in cui è presente
l’antico ponte sul t. Recco, e merita particolare considerazione e tutela.
In corrispondenza di esso pertanto non sono ammessi interventi che ne possano compromettere
la leggibilità o variarne il carattere della sua composizione.
Sono invece favoriti tutti quegli interventi volti a rafforzare l’identità del sito ed a ripristinare
corrette condizioni di fruizione.
3.2.1. Interventi sulle strutture esistenti
E’ prescritta la valorizzazione della percorrenza esistente mediante interventi che eliminandone
il transito carrabile ne ripristino i caratteri originari, attraverso la riproposizione di
pavimentazioni, muricci di perimetro, arredi tipici della tecnica rurale originaria.
Sugli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente gli interventi che seguono:
a) Manutenzione straordinaria
b) Restauro e risanamento conservativo, con il rispetto di quanto sotto indicato:
gli interventi non debbono produrre variazione della tipologia dell’organismo architettonico,
o modifiche significative della sua immagine esterna;
la conduzione alla destinazione d’uso abitativa di superfici di solaio facenti parte di edifici
già aventi tale destinazione come dominante è limitata a quelle superfici già funzionalmente
pertinenti all’abitazione.
3.2.2. Nuova costruzione di volumi interrati
Non è ammessa la formazione di volumi interrati di qualsiasi tipo.
3.2.3. Formazione di manufatti minori
E’ esclusivamente ammessa la formazione di piccoli elementi accessori alle attività agricole non
costituenti volume urbanistico (pergole e simili) composti con caratteri propri della tradizione e
degli usi locali e aventi superficie coperta non superiore a 1 mq. per ogni 100 mq. di superficie
del lotto contiguo di proprietà, con un minimo ammesso di mq. 6 ed un massimo non valicabile
di mq. 16.
3.2.4. Sistemazione degli spazi scoperti
Gli spazi liberi tra gli edifici debbono essere sistemati nel rispetto delle caratteristiche
ambientali dell’intorno e con la salvaguardia dei caratteri originari.
Non è in alcun caso ammessa la formazione di nuovi contenimenti murari o la ricostruzione di
quelli preesistenti se non con l’impiego di rivestimenti a corsi di pietra locale riscagliata.
Non è ammessa la formazione di nuove pavimentazioni artificiali in aree private esterne ad una
fascia di m. 1,50 di profondità tutt’attorno agli edifici esistenti.
In ogni caso tali pavimentazioni dovranno essere condotte con l’impiego di materiali
tradizionali (lastre di pietra lavorate, corsi di mattoni in piano) con divieto di utilizzo di
materiali di rivestimento a base cementizia, ceramica o marmi.
Non è ammessa la formazione di nuove superfici asfaltate.
Le superfici destinate al transito pedonale dovranno essere sistemate con il recupero delle
pavimentazioni tradizionali in pietra.
Tutti gli interventi di sistemazione delle sponde fluviali o volti al migliori utilizzo della viabilità
pubblica e privata debbono escludere la formazione di manufatti tecnici di qualsiasi tipo in
conglomerato cementizio lasciato visto.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.3.
Chiesa e belvedere di Megli (AC-AS 3)
Il sito corrisponde all’impianto dell’edificio di culto ed all’area scoperta antistante sino al
piazzale carrabile, di grande valore d’immagine per la sua collocazione di crinale e per il suo
carattere di primario luogo panoramico dominante l’intero Golfo Paradiso.
In corrispondenza di esso pertanto non sono ammessi interventi che ne possano compromettere
gli elevati valori.
Sono invece favoriti tutti quegli interventi volti a rafforzare l’identità del sito ed a migliorarne le
corrette condizioni di fruizione presenti quali interventi di tipo pubblico o pubblico privato
mirati a riqualificare l’attuale piazzale carrabile con interventi in linea con la disciplina
paesistica e volti al recupero della pavimentazione e dell’arredo urbano nelle tecniche e
materiali della tradizione locale.
3.3.1. Interventi sulle strutture esistenti
Sugli impianti edificati presenti sono ammessi esclusivamente interventi di tipo conservativo e
di restauro, da condursi nel rispetto pieno dei caratteri formali e compositivi presenti.
Non sono ammesse significative alterazioni della composizione delle fronti viste, o variazioni
del sistema e dei materiali delle coperture.
L’edificio destinato a funzioni associative e di pubblico esercizio potrà essere oggetto di
intervento di rstrutturazione, anche con incremento di S.A. del 10%, al fine di renderne la
composizione e l’aspetto esterno maggiormente caratterizzati ed omogenei rispetto al contesto
d’intorno, alle condizioni che seguono:
Il R.V. risultante non deve eccedere di oltre il 5% quello esistente
osservanza dei seguenti parametri edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
< m. 4,50
> m. 3,00
> m. 3,00 o minore se già preesistente
conforme alla preesistenza
conforme alla preesistenza
3.3.2. Formazione di volumi interrati
Non è ammessa la formazione di nuovi volumi interrati di qualsiasi tipo se non per minime
superfici, per l’allocazione di servizi di pubblico interesse in vani ricavati entro i contenimenti
esistenti.
3.3.3. Sistemazione degli spazi scoperti
Gli interventi ammessi, preferibilmente ricondotti ad una progettazione unitaria, dovranno
esclusivamente essere volti ad un ridisegno dello spazio esterno volto a connotare il carattere di
pregiato belvedere del poggio, superando l’attuale immagine di semplice slargo veicolare,
accentuandone il suo rapporto visuale con la scalinata di accesso alla Chiesa.
Tali interventi dovranno essere condotti nel rispetto delle tecniche costruttive proprie della
tradizione locale, con impiego di materiali in congruità.
3.4.
Chiesa , sagrato e pertinenze scoperte di San Rocco (AC-AS 4)
Il sito comprende l’edificio religioso e le sue pertinenze funzionali, il rustico sagrato perimetrato
da antiche murature e i residui della crosa di risalita dal fondovalle.
Obbiettivo dell’individuazione è quello di consentire un recupero d’immagine dell’impianto e
dei manufatti storici, oggi in parte compromessi dagli interventi viabilistici degli ultimi
decenni .
3.4.1. Interventi sulle strutture esistenti
Sulle strutture dell’edificio religioso e del suo intorno edificato, ivi comprese le porzioni
destinate a fini abitativi sono ammessi esclusivamente gli interventi che seguono:
d)
Manutenzione straordinaria
Norme di conformità e di congruenza
50 di 50
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
e)
Restauro e risanamento conservativo, con il rispetto di quanto sotto indicato:
tutti gli interventi dovranno essere condotti con il criterio della conservazione e della
valorizzazione delle strutture antiche.
3.4.2. Volumi interrati
Non è ammessa la formazione di volumi interrati di qualsiasi tipo.
3.4.3. Sistemazione degli spazi scoperti
Negli spazi scoperti gli unici interventi ammessi, eccedenti la straordinaria manutenzione, sono
quelli volti a conservare ed a valorizzare le superfici scoperte ed i manufatti murari antichi che
le perimetrano.
In tal senso, gli interventi ammessi dovranno essere necessariamente coordinati all’interno di
uno studio progettuale unitario, volto in primo luogo a conservare l’identificabilità delle
strutture più antiche, con l’eventuale ripresa di pavimentazioni di tipo tradizionale, in lastre di
pietra naturale ed eventuale presenza di elementi decorativi in cotto,
E’ obbligatoria la salvaguardia dei portali e degli elementi decorativi inseriti nelle murature che
perimetrano lo spazio scoperto.
3.5.
Santuario e sagrato di N.S. del Suffragio (AC AS 5)
Il sito coincide con l’impianto settecentesco del Santuario, comprendente l’antistante sagrato
che lo separa dalla strada carrabile.
La stretta relazione tra il Sagrato e la fronte dell’edificio di culto, esempio di valore
dell’unitarietà dell’intervento storico, è posta oggi a rischio dalla frammentarietà del contesto
edificato e dalle esigenze della viabilità veicolare d’intorno.
3.5.1. Interventi sulle strutture esistenti
Non sono ammessi interventi che non comportino, nella salvaguardia della preesistenza di
valore storico la riaffermazione dell’identità unitaria del monumento religioso e della sua
pertinenza antistante.
Tali interventi ammessi potranno comportare in recupero della pavimentazione degli spazi
scoperti da condursi con un progetto unitario sottoposto all’approvazione degli Enti di tutela,
con impiego di materiali e di tecniche costruttive coerenti con la memoria storica del sito. E’
tassativamente vietata l’estensione della superficie d’uso autoveicolare o la formazione di nuove
pavimentazioni in asfalto.
3.5.2. Interventi sulle superfici abitative esistenti
Sulle superfici abitative esistenti sono ammessi esclusivamente i seguenti interventi:
a) manutenzione straordinaria
b) restauro e risanamento conservativo
3.5.3. Volumi interrati
Non è ammessa la formazione di volumi interrati di qualsiasi tipo.
3.6.
Complesso abitativo di via Cavour (ex convento Agostiniano) (AC-AS 6)
In sito coincide con un fabbricato oggi con dominanti funzioni abitative, edificato anticamente
come Convento Agostiniano di cui conserva la forma dell’impianto a terra.
Norme di conformità e di congruenza
51 di 51
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.6.1. Disciplina degli interventi
Nel fabbricato sono ammessi esclusivamente gli interventi che seguono, con ammissibilità delle
funzioni d’uso comprese nel sistema della residenza, e, limitatamente al piano terreno di quelle
appartenenti al sistema del connettivo urbano:
• manutenzione ordinaria e straordinaria
• restauro e risanamento.
• ristrutturazione, con l’osservanza di quanto segue:
limitatamente agli interventi identificati all’art. 2 , comma 2 della L. R. 25/93;
tutti gli interventi dovranno essere condotti nel rispetto pieno dei caratteri formali e
compositivi presenti;
non sono ammesse significative alterazioni della composizione dei prospetti, o variazioni del
sistema e dei materiali delle coperture.
3.6.2. Volumi interrati
Non è ammessa la formazione di volumi interrati di qualsiasi tipo, se non derivanti da interventi
di migliore sistemazione dei volumi tecnici dell’attuale stazione di servizio.
3.6.3 Area scoperta centrale
Nel caso di dismissione dell’attuale stazione di servizio, l’area scoperta centrale del sub-ambito
potrà essere oggetto di un intervento volto alla realizzazione di un manufatto con destinazione
d’uso prevalente a parcheggio privato e connettivo urbano con altezza pari alla quota di
calpestio del percorso pedonale posto a monte dell’area stessa, o nel caso di motivate esigenze
di carattere tecnico funzionale con una quota di sistemazione della copertura posta sopraelevata
sino ad un metro.
L’intervento dovrà contestualmente prevedere la costituzione di uno spazio ad essa soprastante a
pubblico accesso.
3.7.
Disposizioni per l’ambito edificato d’intorno a piazzetta Capitanato (AC-AS 7)
Il settore corrisponde alla piccola porzione dell’antico impianto edificato del centro, compresa
tra Corso Assereto ed il lungomare, rimasta pressoché indenne dalle distruzioni belliche, di
grande valore testimoniale quale permanenza rappresentativa del Borgo marittimo anteguerra.
3.7.1. Interventi sugli edifici esistenti
E’ prescritta la salvaguardia dell’immagine dei fabbricati abitativi presenti, con l’eventuale
eliminazione si superfetazioni improprie e riconduzione dei caratteri compositivi e di materiali a
quelli caratterizzanti le tecniche antiche.
Sugli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente gli interventi che seguono:
•
manutenzione ordinaria e straordinaria
•
restauro e risanamento conservativo
Tutti gli interventi dovranno essere condotti nel rispetto pieno dei caratteri formali e
compositivi dominanti, con l’eventuale omologazione a questi di parti compromesse da
interventi più recenti.
Non sono ammesse significative alterazioni della composizione dei prospetti, o variazioni del
sistema e dei materiali delle coperture, fatta salva la possibilità di realizzazione, nell’ambito
della risistemazione generale della fronte edificata di balconi con caratteri costruttivi analoghi a
quelli presenti in fabbricati aventi la stessa tipologia. In particolare dovranno essere sempre
riprese e ripristinate le decorazioni pittoriche dei prospetti.
Le destinazioni d’uso ammesse sono esclusivamente quelle già presenti nell’ambito all’atto
dell’adozione delle presenti Norme, con l’esplicita possibilità di estensione al Piano Terra della
destinazione a Connettivo urbano (CU) ad ai piani superiori della funzione residenziale (RE) .
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.7.2. Sistemazione degli spazi scoperti
Gli spazi liberi tra gli edifici debbono essere sistemati nel rispetto delle caratteristiche
ambientali dell’intorno e con la salvaguardia dei caratteri originari, favorendo la piena ed
esclusiva pedonalizzazione degli spazi pubblici interni.
Le pavimentazioni esterne dovranno essere condotte con l’impiego di materiali tradizionali
(lastre di pietra lavorate, corsi di mattoni in piano, cubetti di porfido) con divieto di utilizzo di
materiali di rivestimento a base cementizia, ceramica o marmi.
Non è ammessa la formazione di nuove superfici asfaltate.
3.8.
Palazzata tra Via Roma e Via XX Settembre (AC-AS 8)
Il settore coincide con il sedime di un edificio in linea di impianto ottocentesco che costituisce
rilevante memoria storica della struttura urbana della Recco prima delle immani distruzioni
dell’ultimo conflitto mondiale.
3.8.1. Interventi ammessi sulla palazzata
Sui corpi di fabbrica esistenti sono ammessi esclusivamente gli interventi che seguono:
manutenzione ordinaria e straordinaria;
restauro e risanamento conservativo;
ristrutturazione nei limiti identificati all’art. 2, secondo comma, della L.R. 25/93.
Tutti gli interventi dovranno essere condotti nel rispetto pieno dei caratteri formali e
compositivi dominanti, con l’eventuale omologazione a questi di parti compromesse da
interventi più recenti.
Non sono ammesse significative alterazioni della composizione dei prospetti, o variazioni del
sistema e dei materiali delle coperture.
In particolare dovranno essere sempre riprese e ripristinate le decorazioni pittoriche dei
prospetti.
Le destinazioni d’uso ammesse sono esclusivamente quelle già presenti nell’ambito all’atto
dell’adozione delle presenti Norme, con l’esplicita possibilità di estensione al Piano Terra della
destinazione a Connettivo urbano (CU) ad ai piani superiori della funzione residenziale (RE) .
3.9.
La Chiesa di Polanesi ed il suo immediato intorno a valle (AC-AS 9)
Corrisponde all’edificio di culto, costituente emergenza visuale di grande rilievo nel panorama
collinare ed alle sue pertinenze d’intorno, verso valle, in cui si riscontrano valori omogenei sul
piano dell’apprezzamento panoramico dal litorale.
In corrispondenza pertanto non sono ammessi interventi che ne possano compromettere gli
elevati valori, mentre sono da consentirsi tutti quegli interventi volti a rafforzare l’identità del
sito ed a migliorarne le corrette condizioni di fruizione presenti con interventi in linea con la
disciplina paesistica e volti al recupero della sistemazione esterna nelle tecniche e materiali
della tradizione locale.
3.9.1. Interventi sulle strutture esistenti
Sugli impianti edificati presenti sono ammessi esclusivamente interventi di tipo conservativo e
di restauro, da condursi nel rispetto pieno dei caratteri formali e compositivi presenti., non sono
ammesse significative alterazioni della composizione delle fronti viste, o variazioni del sistema
e dei materiali delle coperture.
3.9.2. Volumi interrati
Non è ammessa la formazione di nuovi volumi interrati di qualsiasi tipo se non per minime
superfici, per l’allocazione di servizi di pubblico interesse.
Norme di conformità e di congruenza
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ART. 29
AMBITI DI CONSERVAZIONE DELLE PORZIONI DI LEVANTE E
DI PONENTE DEL FRONTE A MARE URBANO (AC-FM)
1.
Caratteristiche generali
Corrispondono alle due porzioni dell’immediato litorale marino posti a levante ed a ponente del
fronte a mare del centro urbano, sostanzialmente attribuite alla disponibilità della fruizione
pubblica, ancora fortemente caratterizzati in termini naturali la cui essenziale funzione nel
sistema paesistico locale induce la necessità di un regime di attenta conservazione dei valori
presenti.
Connotato caratteristico dei due distinti ambiti è costituito dal ruolo ricoperto nelle dotazioni per
la balneazione della città.
2.
Obbiettivi della disciplina attribuita agli ambiti
Nell’ottica del raggiungimento delle finalità generali di progetto, costituiscono obbiettivi
primari da perseguire attraverso le azioni previste dal P.U.C.:
favorire la fruizione pedonale del litorale, a riconnettere linearmente la sequenza
delle dotazioni e degli spazi pubblici mediante interventi volti alla conservazione
dei caratteri naturali presenti;
garantire condizioni di stabilità e di sicurezza del fronte di falesia sul lungomare di
ponente a valle di Corso Garibaldi, attraverso l'impiego di modalità operative
geotecniche di ridotto impatto ed escludenti significativi contenimenti in
calcestruzzo;
organizzare il sistema delle superfici di balneazione e di elioterapia sul lungomare
di ponente in termini di salvaguardia dei caratteri presenti e di rinaturalizzazione
delle parti oggetto di interventi incongrui;
valorizzare il ruolo della spiaggia “dei Frati” , rilevante risorsa per la balneazione,
integrata all’interno del fronte a mare più diretto del Centro Urbano;
riqualificare i manufatti, oggi in parte realizzati in termini precari, destinati a servizi
ed a supporto della balneazione.
3.
Destinazioni funzionali ammesse
Non è ammessa la introduzione di destinazioni funzionali diverse rispetto a quelle già presenti
nell’ambito e che si intendono confermate nei limiti degli spazi impegnati, con possibilità di
semplici modeste rielaborazioni e integrazioni volte a migliorarne la qualità e la fruizione, nella
stretta conservazione dei caratteri di assetto esistenti.
4.
Modalità di attuazione delle previsioni
L’attuazione di qualsiasi intervento, ad eccezione di quelli a sostanziale carattere manutentorio
elencati al successivo punto 7, è subordinata alla preventiva approvazione di Progetto
Urbanistico Operativo (P.U.O.) come definito all’art. 50 della L.R. 36/97 e s.m. esteso all’intero
ambito interessato (di levante o di ponente del centro).
In relazione alla rilevanza dei siti interessati dagli interventi e alle competenze regionali in
materia di demanio i predetti P.U.O. restano soggetti ad approvazione regionale ai sensi e per gli
effetti dell’art. 69, 4° comma della già citata L.R. 36/97.
Norme di conformità e di congruenza
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PIANO URBANISTICO COMUNALE
5.
Contenuti di massima di ciascun P.U.O.d’ambito
In via di massima in contenuti dei previsti P.U.O. d’ambito dovranno farsi carico di dare una
definitiva ed operativa soluzione ai seguenti temi, distinti per ciascun Ambito, in conformità alle
indicazioni che seguono:
Ambito di Ponente:
• sistemazione e consolidamento del fronte di falesia marittima onde garantire le
necessarie condizioni di stabilità morfologica e di sicurezza per le persone, con
l’impiego di tecniche geotecniche di ridotto impatto ed escludenti in ogni caso la
formazione di visibili contenimenti in calcestruzzo;
• riqualificazione delle percorrenze pedonali a valle di Corso Garibaldi con loro
caratterizzazione comprensiva della sistemazione della pavimentazione in materiale
lapideo e dei sottoservizi a rete con sistemazione di illuminazione pubblica atta a
valorizzare la panoramicità dei siti;
• Recupero dei collegamenti scalinati verso il mare da corso Garibaldi con rimozione e/o
sostituzione di elementi e materiali incongrui con nuovi che permettano un loro corretto
e naturale inserimento nel contesto, in funzione della salvaguardia dei caratteri naturali
presenti;
• riqualificazione dello spazio antistante l’accesso al depuratore, sia tramite la modifica
ed il ridimensionamento dell’accesso stesso, sia attraverso la sua schermatura ai fini di
attenuazione dell’impatto, con possibilità di localizzazione di servizi igienici pubblici;
• riordino compositivo del piccolo fabbricato entro cui è sistemato l’esercizio
commerciale “Il Pirata” con eventuale sistemazione in corrispondenza di slargo con
funzioni pubblico belvedere;
• riordino in termini unificanti dell’arredo urbano e delle fioriere a verde;
• sistemazione definitiva delle strutture di servizio alla balneazione evitando la
formazione di significative superfici pavimentate artificialmente a carattere definitivo e
privilegiando soluzioni volte a ripristinare condizioni naturali, e l'impiego di legno
naturale o colorato per la sistemazione stagionale degli elementi rimovibili (assiti,
cabine e simili) che dovranno avere carattere unitario sotto l’aspetto tipologico.
Ambito di Levante:
• riordino del rapporto tra la spiaggia dei Frati e la foce del Torrente Treganega in
termini che ne favoriscano il recupero di elementi non artificializzati, con
risistemazione del transito pedonale verso la spiaggia a partire dall’area di approdo già
realizzata.
• Recupero tipologico e sistemazione delle strutture esistenti per il servizio, la
ristorazione ed il supporto alle attività di balneazione.
6.
Indirizzi generali di progettazione
Le superfici già artificializzate e per le quali non è possibile la rinaturalizzazione o la
sistemazione a verde, dovranno essere munite di pavimentazione lapidea secondo uno schema
tipologico unitario. Sono escluse pavimentazioni in manto asfaltico, o con elementi a base
cementizia.
Le sistemazioni della viabilità pedonale dovranno favorire una continuità di percorrenza
litoranea protetta, senza interferenze con la viabilità carrabile.
In via generale, dal punto di vista degli impianti vegetazionali, dovrà essere prevista la
conservazione delle essenze d'alto fusto di valore d'ambiente presenti al momento dell'adozione
del piano, ed all’occorrenza ne dovrà essere curata l’integrazione.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Le nuove sistemazioni sia relative a piantumazioni di alberi di alto fusto sia per la formazione di
bordure vegetali dovranno prevedere l’impiego di essenze compatibili con l’ambiente litoraneo
e congruenti con le consuetudini locali.
E' prescritta l'omologazione tipologica degli arredi urbani, da individuare all'interno di categorie
idonee al contesto marinaro-costiero, e l’impiego di materiali propri della tradizione locale, tali
da correttamente inserirsi nelle sistemazioni generali della zona.
Il bordo marino sia spiaggioso che ai piedi della falesia rocciosa dovrà essere destinato
prevalentemente all'attività di balneazione
Eventuali recinzioni rimovibili dovranno essere contenute nella loro altezza e tipologicamente
tali da non occludere le visuali verso il mare dalla pedonale litoranea.
7.
Interventi ammessi in assenza del P.U.O. unitario d’ambito
In assenza della preventiva approvazione del prescritto Progetto Urbanistico Operativo sono
ammessi esclusivamente interventi volti alla conservazione delle sistemazioni esistenti ed alla
salvaguardia dai dissesti geologici della falesia marittima.
Gli interventi manutentivi non dovranno comunque comportare alcuna estensione delle
artificializzazioni, ivi comprese le pavimentazioni. e la modifica della composizione delle aree
demaniali oggetto di concessione ai fini di balneazione
8.
Flessibilità delle disposizioni
Ferma restando la necessità di approvazione regionale ai sensi dell’art. 69 della L.R. 36/97, il
prescritto progetto urbanistico operativo può essere sostituito con analogo effetto
sull’ammissibilità degli interventi previsti, con un progetto unitario d’ambito da approvarsi
mediante i procedimenti concertativi previsti dalla Legge Urbanistica Regionale.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
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ART. 30
AMBITI DEI SISTEMI RESIDENZIALI DI ALTO VALORE
AMBIENTALE (AC-VAC E AC-VAM)
1.
Caratteristiche generali.
Corrispondono a situazioni territoriali interessate dalla presenza di sistemi insediati a netta
dominante residenziale, fortemente caratterizzati in ragione delle loro pregevoli qualità di
ambiente, costituenti componenti fondamentali nel paesaggio costruito locale, e che in ragione
della loro collocazione nel territorio possono presentarsi con modalità di tessuto e tipologia
dominante diverse.
Essa, in relazione alle diverse situazioni territoriali riscontrate viene suddivisa in distinti ambiti
all’interno delle quali oltre alle disposizioni generali sono da applicarsi disposizioni specifiche.
2
norme comuni ad ambedue gli ambiti
2.1.
Destinazioni funzionali ammesse
abitativa diretta
pertinenze alla funzione abitativa
altre funzioni assimilate alla res/za
att. commerc. e artig. minori
pubblici esercizi
attività ricreative e di spettacolo
servizi a gestione privata
alberghi tradizionali
residenze turistico alberghiere
ricettività all’aria aperta
case di riposo - convitti
ricettive extralberghiere
sostegno att. escursionistiche
att. industriali ed artigianali
depositi commerciali > 250 mq.
medi esercizi di vendita non alim.
medi esercizi di vendita alimentari
attività e depositi agricoli
abitazioni conduttori agricoli
attività agrituristiche
servizi collettivi
n
g
r
Sigla ammissibilità
RE-A
n
RE-P
n
RE-C
n
CU-A
n
CU-P
n
CU-R
g
CU-S
n
TU-A
g
TU-R
r
TU-V
r
TU-S
g
TU-C
n
TU-E
n
PR-D
r
PR-C
r
PR-N
r
PR-A
r
AG-E
g
AG-A
g
AG-T
g
F
g
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Nell’ambito sono ammesse sotto condizioni le seguenti destinazioni funzionali.
CU-R nei limiti di piccole strutture impegnanti SA massima di mq. 150;
TU-A – TU-S nei limiti di piccole strutture con capacità non superiore a 20 P.LAG—E,
AG-A, AG-T nei limiti della sostanziale conferma della eventuale preesistenza;
F – limitatamente a impianti alla scala di servizio del nucleo insediato;
Norme di conformità e di congruenza
57 di 57
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
2.2.
Densità fondiaria
Relativamente ai sistemi residenziali, economici e della ricettività turistica l’ambito viene
riconosciuto come saturo, in assenza di applicabilità di indice di utilizzazione insediativa sulle
aree libere.
3.
Disposizioni specifiche per ciascun ambito:
3.1.
AMBITO AC-VAC
Corrisponde alle porzioni coincidenti con i nuclei collinari di maggior valore ambientale e
paesistico (Polanesi, Corticella) e significativi episodi d’immagine (crinale sotto Megli, balcone
collinare di levante), storicamente insediati con matrice agricola, ed in seguito interessati da
espansioni abitative, che non ne hanno sinora sovvertito i rilevanti valori di immagine presenti.
La maturità dei nuclei e la loro compiutezza di impianto, e la visibilità delle altre porzioni,
rendono indispensabile una loro attenta salvaguardia unita ad elementi di riqualificazione in
particolare relativamente al sistema dei servizi collettivi.
3.1.1. Interventi sul patrimonio edilizio esistente.
Sull’edilizia esistente sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazione edilizia, con l’osservanza di quanto segue:
• la conduzione alla destinazione d’uso abitativa di superfici agibili o non agibili non aventi
al momento dell’adozione del piano tale destinazione è limitata alle superfici facenti parte
di edifici in cui tale funzione è già dominante;
• gli interventi di ristrutturazione edilizia ove propongano incremento del numero delle unità
esistenti non debbono produrre unità abitative aventi S.A. media minore di mq. 50 o
comunque unità aventi S.A. minore di mq. 40, fatta esclusione, nel calcolo della media,
delle unità già inferiori a tale limite e che non possono essere ulteriormente ridotte.
Ove l’intervento di ristrutturazione comporti un incremento del numero delle unità immobiliari
abitative, per ogni nuova unità aggiunta dovrà essere reperita idonea area di parcheggio privato
di superficie minima di un posto auto da asservire pertinenzialmente alla nuova unità. Ove tale
condizione non sia soddisfacibile per condizioni indipendenti dalla volontà del richiedente e
previo assenso del Comune si applica la monetizzazione alternativa a favore del Comune
prevista al 3° comma dell’art. 2 della L.R. 24/2001.
• Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente
alle parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
•
•
H < o pari a quella massima presistente con un minimo comunque
ammesso di m. 6,50
D non minore di quella preesistente dal fabbricato abitativo più vicino con un
minimo comunque ammesso di m. 6,00
d)
• DC > m. 2,00
• DSC > m. 3,0
• DSP > m. 1,00
Ampliamento mediante incremento della superficie agibile dei fabbricati abitativi
esistenti in assenza di asservimento di aree con l’osservanza di quanto segue:
• gli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento di aree, sono limitati per
ciascuna unità immobiliare presente, ad un massimo del 10 % della quota di S.A. esistente
sino a 80 mq. oltre al 5% della quota compresa tra 80-120 mq. con un minimo comunque
ammesso di mq. 9
• Le parti dell’edificio esterne all’involucro volumetrico originario debbono osservare i
seguenti parametri edilizi:
H
< o = a quella massima preesistente con un minimo comunque ammesso di m 6,50
Norme di conformità e di congruenza
58 di 58
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
D
< o = rispetto a quella preesistente dal fabbricato abitativo più vicino con un
minimo comunque ammesso di m. 6,00
e)
DC
> m. 2,00
DSC > m. 3,00
DSP > m. 1,00
ampliamento dei fabbricati non abitativi esistenti in assenza di asservimento di aree con
l’osservanza di quanto segue:
• gli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento di aree, sono limitati ad un
massimo del 10 % della quota di S.A. o S.U. esistente con un massimo non valicabile di
mq. 15
Limitatamente agli edifici o loro porzioni destinate a pubblici esercizi di proprietà o
gestione pubblica o assimilabile, l’incremento di S.A. ammesso è esteso al 25% della
preesistenza, alla condizione della stipula con il Comune di una convenzione con la quale la
Proprietà assume impegno alla conservazione della destinazione d’uso a pubblico esercizio
per un periodo di almeno 15 anni.
• Parametri edilizi:
H
D
< m. 6,50
non minore di quella preesistente dal fabbricato abitativo più vicino con un
minimo comunque ammesso di m. 6,00
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00
DSP
> m. 1,00
f)
Ampliamento mediante incremento delle altezze interne di fabbricati già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme in materia igienico-sanitaria, con il rispetto di quanto
sotto indicato:
• l’incremento di altezza per ciascun orizzontamento non può essere maggiore di mt 0,35 con
un massimo a livello di edificio non superiore a m. 0,70;
• l’incremento può essere utilizzato fino al raggiungimento delle altezze minime interne
prescritte dalle vigenti disposizioni in materia igienico sanitaria.
g)
Ampliamento di fabbricato legittimo, avente destinazione d’uso ammessa nell’ambito,
mediante recupero di volumetria di manufatti incongrui con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il volume del quale si recupera la superficie deve essere ubicato in aderenza all’edificio o a
una distanza non superiore a m. 30,00 da esso e all’interno del lotto contiguo della
medesima proprietà;
• la superficie recuperata può essere convertita in S.A. con destinazione analoga a quella
dominante nell’edificio fino a mq 25,00, oltre al 50% dell’eccedenza, con un massimo non
valicabile di mq 40,00;
• il volume del quale si recupera, anche parzialmente, la superficie, deve essere demolito
prima dell’inizio dei lavori di ampliamento;
• il progetto dovrà prevedere la accurata ricomposizione dell’area interessata dalla
demolizione.
Norme di conformità e di congruenza
59 di 59
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Il volume di ampliamento esterno all’involucro volumetrico originario deve
osservare i seguenti parametri edilizi:
H
< mt 6,50
D
> mt 4,00
DC
> mt 3,00
DSC
> mt 3,00
DSP
> mt 1,00
h) Interventi di riedificazione con recupero volumetrico, con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il fabbricato deve risultare legittimo o legittimato;
• se trattasi di rudere deve avere una consistenza reale delle murature di perimetro atte a
definire con certezza il volume del fabbricato originario in misura non inferiore al 75%;
• se trattasi di fabbricato in condizioni di elevato degrado la relativa consistenza di volume e
di superficie deve essere comprovata da apposita perizia tecnica giurata;
• nell’intervento di ricostruzione potrà essere modificato il sedime entro un perimetro
omotetico di m. 2,00 dal perimetro del sedime originario;
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
maggiore sino a m. 0,40 rispetto alla preesistente
> m. 6,00
> m. 3,00
> m. 3,00 o minore conforme alla preesistenza
> m. 1,50
3.1.1.1. Prescrizioni particolari
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
• non incremento del rapporto RV preesistente, fatto salvo l’eventuale incremento
direttamente attribuibile all’elevazione delle altezze interne di SA già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme igienico sanitarie.
• Nel caso di semplice sopraelevazione di edifici esistenti le distanze minime dalle strade
potranno considerarsi ridotte sino alla preesistenza.
3.1.1.2. Contestualità degli interventi
Nell’ambito dello stesso intervento, a prescindere dagli interventi a) e b), che sono sempre
consentiti, è ammessa la contestualità tra le categorie sopra elencate con le seguenti condizioni:
• l’utilizzo della categoria h) consente di fruire degli incrementi previsti con esclusione di
quelli indicati alle lettera d), e).
3.1.2. Nuova costruzione di volumi interrati
E’ consentita la nuova costruzione di volumi interrati con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il volume deve essere avere funzione pertinenziale nei confronti di edificio principale
esistente nella stessa proprietà ed essere ad esso asservito con atto registrato;
la superficie interna netta del vano interrato non sottostante un edificio principale fuori terra
deve essere contenuta entro 1/15 della superficie libera del distacco scoperto di proprietà,
con un minimo comunque ammesso pari a mq. 6, elevato a mq. 30 ove detto volume abbia
destinazione a parcheggio autoveicolare ed un massimo comunque non valicabile di mq.
50;
• ai fini del raggiungimento del limite massimo debbono essere considerati anche i volumi
interrati eventualmente preesistenti nella stessa proprietà.
• nel caso in cui il volume interrato produca una elevazione della quota di sistemazione finale
della copertura rispetto al terreno originario, l’altezza interna massima consentita è di m.
2.20; in caso contrario saranno consentite altezze interne superiori;
Parametri edilizi:
DSC
> mt 1,50
3.1.3. Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo
Norme di conformità e di congruenza
60 di 60
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
In presenza di fabbricati ad uso abitativo é ammessa la realizzazione delle seguenti opere
pertinenziali:
a)
Realizzazione di piccoli fabbricati a servizio dell’attività di conduzione a giardino o orto
di pertinenza o di piscina privata o di altri impianti scoperti o con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• La superficie utile del fabbricato è ammessa i proporzionalmente alla superficie del lotto
continuo di proprietà, in misura pari a mq 1,00 per ogni mq 100 di terreno
• Non è in ogni caso consentita la realizzazione di fabbricati aventi superficie utile minore di
mq 4,00 o maggiore di mq 10,00
• Il fabbricato deve essere munito di unica porta di accesso ed eventuali ulteriori aperture
dovranno avere superficie complessivamente inferiore a 1/30 della superficie di pavimento
• Nell’atto di costituzione del vincolo di pertinenzialità deve essere esplicitato l’impegno ad
utilizzare il fabbricato esclusivamente per deposito attrezzi e materiali in connessione con
l’attività di manutenzione o coltura del fondo.
• Non è consentita la costituzione del vincolo di pertinenzialità con immobili principali per i
quali sia stato eseguito intervento di ampliamento con recupero di volumi
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
< mt 2,50
D
> mt 6,0
DC
> mt 3,00
DSC
> mt 5,0
DSP
> mt 3,00
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
•
•
E’ obbligatoria la collocazione in aderenza all’edificio principale o a muro di contenimento
esistente.
Nel caso di preesistenza di altri costruzioni avente funzione d’uso richiesta al punto a), la
dimensione massima consentita di nuova realizzazione è limitata a mq. 8
3.1.4. Interventi sugli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno o piscine private con il rispetto
di quanto sotto indicato:
• i manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
•
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili;
limitatamente ai lotti unitari interessati dalla presenza di abitazioni è ammessa la
formazione di piscine scoperte aventi una superficie di specchio acqueo sino a mq. 60 oltre
a mq. 5 per ogni unità abitativa a cui la piscina è pertinente oltre la prima sino ad un
massimo di mq. 120.
b) Realizzazione di aree di parcheggio autoveicolare con il rispetto di quanto sotto indicato:
• osservanza delle disposizioni in materia di tutela della vegetazione, impiego dei materiali,
salvaguardia della permeabilità del suolo, contenimento dell’impatto ambientale e sulla
morfologia esistente disposte dalla Disciplina Paesistica;
• compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare una
tettoia a protezione del posto auto di superficie non maggiore di mq. 25.
c) Costruzione di percorsi carrabili con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il percorso deve essere strettamente funzionale al raggiungimento di edifici abitativi
esistenti
• nel caso di intervento a servizio di non più di due unità immobiliari la larghezza del
percorso carrabile deve essere inferiore a m. 2,50, comprendente la cunetta e le eventuali
opere di protezione
• nel caso di intervento a servizio di più di due unità immobiliari la larghezza del percorso
carrabile deve essere inferiore a m. 2,80, comprendente la cunetta e le eventuali opere di
protezione;
Norme di conformità e di congruenza
61 di 61
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• è consentita la realizzazione di ampliamenti della larghezza della strada fino a m. 4,00 e per
una lunghezza di m. 6,00, opportunamente raccordati, al fine di consentire l’incrocio di
autoveicoli; tali ampliamenti, di norma, devono essere distanziati tra loro di almeno m.
40,00 o ubicati in corrispondenza di curve o dossi;
• laddove la lunghezza del tramite in progetto ecceda i m. 50, o la somma assoluta dei volumi
di sterro e di riporto sia superiore a mc. 80 è in facoltà del Comune richiedere la produzione
di apposito Studio Organico di Insieme volto ad illustrare le alternative di tracciato
considerate e provvedimenti previsti di attenuazione dell’impatto dell’intervento nel
contesto d’ambiente.
3.1.5. Richiamo al settore insistente all’interno dell’Ambito
All’interno dell’ambito di cui al presente articolo insiste il settore portante codice identificativo,
“AA” all’interno del quale operano, con carattere di prevalenza, le specificazioni e le
integrazioni della disciplina elencate al titolo III delle presenti Norme.
Norme di conformità e di congruenza
62 di 62
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.2.
SUB AMBITO AC-VAM
Corrisponde alle porzioni di territorio caratterizzate da particolare pregio ambientale, in
prevalenza facenti parte del litorale marino sia a ponente che a levante del Centro, in cui
l’ambiente edificato si presenta in larga prevalenza con caratteri di villa e le superfici scoperte
possiedono impianto a parco o a giardino .
Gli elevati valori di ambiente presenti, uniti alla compiutezza degli impianti che in forme
diverse costituiscono l’ambito, ne impongono un regime di rigorosa salvaguardia da ogni
trasformazione paesisticamente apprezzabile.
A tal fine l’intero ambito viene considerato saturo ed all’interno di esso non è ammessa alcuna
attività sostanzialmente trasformativa.
3.2.1. Interventi sul patrimonio edilizio esistente.
Sull’edilizia esistente sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazione edilizia, con l’osservanza di quanto segue:
• La conduzione alla destinazione d’uso abitativa di superfici agibili o non agibili non aventi
al momento dell’adozione del piano tale destinazione è limitata alle superfici facenti parte
di edifici in cui tale funzione è già dominante
• gli interventi di ristrutturazione edilizia ove propongano incremento del numero delle unità
esistenti non debbono produrre unità abitative aventi S.A. media minore di mq. 50 o
comunque unità aventi S.A. minore di mq. 40, fatta esclusione, nel calcolo della media,
delle unità già inferiori a tale limite e che non possono essere ulteriormente ridotte.
• Ove l’intervento di ristrutturazione comporti un incremento del numero delle unità
immobiliari abitative, per ogni nuova unità aggiunta dovrà essere reperita idonea area di
parcheggio privato di superficie minima di un posto auto da asservire pertinenzialmente alla
nuova unità. Ove tale condizione non sia soddisfacibile per condizioni indipendenti dalla
volontà del richiedente e previo assenso del Comune si applica la monetizzazione
alternativa a favore del Comune prevista al 3° comma dell’art. 2 della L.R. 24/2001.
• Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e
relativamente alle parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri
< o pari a quella massima presistente con un minimo
edilizi H
•
comunque ammesso di mt 6,50
D
non minore di quella preesistente dal fabbricato abitativo più vicino
con un minimo comunque ammesso di m. 6,00
• DC > mt 2,00
• DSC > mt 3,00
• DSP > mt 1,00
d)
Ampliamento mediante incremento della superficie agibile dei fabbricati abitativi
esistenti in assenza di asservimento di aree con l’osservanza di quanto segue:
• gli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento di aree, sono limitati per
ciascuna unità immobiliare presente, ad un massimo del 10 % della quota di S.A. esistente
sino a 80 mq. oltre al 5% della quota compresa tra 80 -120 mq., con un minimo comunque
ammesso di mq. 9;
• le parti dell’edificio esterne all’involucro volumetrico originario debbono osservare i
seguenti parametri edilizi:
• H
< o = a quella massima preesistente con un minimo comunque
ammesso di m. 6,50
• D
< o = rispetto a quella preesistente dal fabbricato abitativo più
•
•
•
vicino con un minimo comunque ammesso di m. 6,00
DC > m. 2,00
DSC > m. 3,00
DSP > m. 1,00
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
e)
ampliamento dei fabbricati non abitativi esistenti in assenza di asservimento di aree con
l’osservanza di quanto segue:
• gli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento di aree, sono limitati ad un
massimo del 10 % della quota di S.A. o S.U. esistente con un massimo non valicabile di
mq. 8;
• limitatamente agli edifici o loro porzioni destinate a pubblici esercizi di proprietà o gestione
pubblica o assimilabile, l’incremento di S.A. ammesso è esteso al 25% della preesistenza,
alla condizione della stipula con il Comune di una convenzione con la quale la Proprietà
assume impegno alla conservazione della destinazione d’uso a pubblico esercizio per un
periodo di almeno 15 anni.
• Parametri edilizi:
H
D
< m. 6,50
non minore di quella preesistente dal fabbricato abitativo più vicino con un
minimo comunque ammesso di m. 6,00
DC
> m. 2,00
DSC
> mt 3,00
DSP
> mt 1,00
f)
Ampliamento mediante incremento delle altezze interne di fabbricati già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme in materia igienico-sanitaria, con il rispetto di quanto
sotto indicato:
• l’incremento di altezza per ciascun orizzontamento non può essere maggiore di m. 0,35 con
un massimo a livello di edificio non superiore a m. 0,70;
• L’incremento può essere utilizzato fino al raggiungimento delle altezze minime interne
prescritte dalle vigenti disposizioni in materia igienico sanitaria.
g)
Ampliamento di fabbricato legittimo, avente destinazione d’uso ammessa nell’ambito,
mediante recupero di volumetria di manufatti incongrui con il rispetto di quanto sotto indicato:
•
•
•
•
•
il volume del quale si recupera la superficie deve essere ubicato in aderenza all’edificio o a
una distanza non superiore a m. 30,00 da esso e all’interno del lotto contiguo della
medesima proprietà;
la superficie recuperata può essere convertita in SA fino a mq 25,00, oltre al 50%
dell’eccedenza, con un massimo non valicabile di mq 40,00;
il volume del quale si recupera, anche parzialmente, la superficie, deve essere demolito
prima dell’inizio dei lavori di ampliamenti;
l’intervento non dovrà aumentare il R.V. oltre il 5% di quello preesistente nel fabbricato
principale;
il progetto dovrà prevedere la accurata ricomposizione dell’area interessata dalla
demolizione.
•
Il volume di ampliamento esterno all’involucro volumetrico originario deve
osservare i seguenti parametri edilizi:
H
< m. 6,50
D
> m. 4,00
DC
> m. 3,00
DSC
> m. 3,00
DSP
> m. 1,00
h)
Interventi di riedificazione con recupero volumetrico con il rispetto di quanto sotto
indicato:
il fabbricato deve risultare legittimo o legittimato
se trattasi di rudere deve avere una consistenza reale delle murature di perimetro atte a definire
con certezza il volume del fabbricato originario in misura non inferiore al 70%
se trattasi di fabbricato in condizioni di elevato degrado la relativa consistenza di volume e di
superficie deve essere comprovata da apposita perizia tecnica giurata
nell’intervento di ricostruzione potrà essere modificato il sedime entro un perimetro omotetico di
m. 2,00 dal perimetro del sedime originario
Norme di conformità e di congruenza
64 di 64
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Parametri urbanistici ed edilizi:
H
maggiore sino a m. 0,40 rispetto alla preesistente
D
> m. 6,00
DC
> m. 3,00
DSC
> m. 3,00 o minore conforme alla preesistenza
DSP
> m. 1,50
3.2.1.1. Prescrizioni particolari
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
•
•
non incremento del rapporto RV preesistente, fatto quanto disposto per il punto g) e l’eventuale
incremento direttamente attribuibile all’elevazione delle altezze interne di SA già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme igienico sanitarie.
Nel caso di semplice sopraelevazione di edifici esistenti le distanze minime dalle strade potranno
considerarsi ridotte sino alla preesistenza.
3.2.1.2. Contestualità degli interventi
Nell’ambito dello stesso intervento, a prescindere dagli interventi a) e b), che sono sempre
consentiti, è ammessa la contestualità tra le categorie sopra elencate con le seguenti condizioni:
• l’utilizzo della categoria h) consente di fruire degli incrementi previsti con esclusione di
quelli indicati alla lettera d), e)
3.2.2. Nuova costruzione di volumi interrati
E’ consentita la nuova costruzione di volumi interrati, con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il volume deve avere funzione pertinenziale nei confronti di edificio principale esistente
nella stessa proprietà ed essere ad esso asservito con atto registrato.
• La superficie interna netta del vano interrato non sottostante un edificio principale fuori
terra deve essere contenuta entro 1/15 della superficie libera del distacco scoperto di
proprietà, con un minimo comunque ammesso pari a mq. 6, elevato a mq. 30 ove detto
volume abbia destinazione a parcheggio autoveicolare ed un massimo di mq. 50
• Ai fini del raggiungimento del limite massimo debbono essere considerati anche i volumi
interrati eventualmente preesistenti nella stessa proprietà.
• Nel caso in cui il volume interrato produca una elevazione della quota di sistemazione
finale della copertura rispetto al terreno originario, l’altezza interna massima consentita è di
mt. 2.20; in caso contrario saranno consentite altezze interne superiori
• Parametri edilizi:
DSC
> mt 1,50
3.2.3. Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo
In presenza di fabbricati ad uso abitativo é ammessa la realizzazione delle seguenti opere
pertinenziali:
• realizzazione di piccoli fabbricati a servizio dell’attività di conduzione a giardino o
orto di pertinenza o di piscina privata o di altri impianti scoperti o con il rispetto di
quanto sotto indicato;
• per ogni unità abitativa è consentita la realizzazione di un fabbricato di servizio
avente superficie utile non superiore a mq 6,00:
la superficie utile del fabbricato è ammessa i proporzionalmente alla superficie del
lotto continuo di proprietà, in misura pari a mq 1,00 per ogni mq 100 di terreno;
non è in ogni caso consentita la realizzazione di fabbricati aventi superficie utile
minore di mq 6,00 o maggiore di mq 10,00;
il fabbricato deve essere munito di unica porta di accesso ed eventuali ulteriori
aperture dovranno avere superficie inferiore a 1/30 della superficie di pavimento;
nell’atto di costituzione del vincolo di pertinenzialità deve essere esplicitato l’impegno
ad utilizzare il fabbricato esclusivamente per deposito attrezzi e materiali in
connessione con l’attività di manutenzione o coltura del fondo;
Norme di conformità e di congruenza
65 di 65
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
non è consentita la costituzione del vincolo di pertinenzialità con immobili per i quali
sia stato eseguito intervento di ampliamento con recupero di volumi;
Parametri urbanistici ed edilizi:
H
< m. 2,20
D
> m. 10,00
DC
> m. 5,00
DSC
> m. 5,00
DSP
> m. 3,00
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti
prescrizioni:
è obbligatoria la collocazione in aderenza all’edificio principale o a muro di
contenimento esistente;
nel caso di preesistenza di altri costruzioni avente funzione d’uso richiesta al punto
b), o di presenza di costruzioni realizzate per i fini di cui al punto a), la dimensione
massima consentita di nuova realizzazione è limitata a mq. 8.
3.2.4. Interventi sugli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno con il rispetto di quanto sotto
indicato
i manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili;
limitatamente ai lotti unitari interessati dalla presenza di abitazioni è ammessa la
sistemazione di arredi esterni da giardino pertinenziali non volumetrici e la formazione di
piscine scoperte aventi una superficie di specchio acqueo sino a mq. 60 oltre a mq. 5 per
ogni unità abitativa a cui la piscina è pertinente oltre la prima sino ad un massimo di mq.
120.
b)
Realizzazione di aree di parcheggio autoveicolare con il rispetto di quanto sotto
indicato:
osservanza delle disposizioni in materia di tutela della vegetazione, impiego dei materiali,
salvaguardia della permeabilità del suolo, contenimento dell’impatto ambientale e sulla
morfologia esistente disposte dalla Disciplina Paesistica.
compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare una
tettoia a protezione del posto auto di superficie non maggiore di mq. 25.
c)
Costruzione di percorsi carrabili, con il rispetto di quanto sotto indicato:
il percorso deve essere strettamente funzionale al raggiungimento di edifici abitativi esistenti
oppure deve essere realizzato contestualmente ad intervento che comporti la realizzazione di
nuova/e unità immobiliare/i ad uso abitativo;
nel caso di intervento a servizio di non più di due unità immobiliari la larghezza del percorso
carrabile deve essere inferiore a m. 2,50, comprendente la cunetta e le eventuali opere di
protezione;
nel caso di intervento a servizio di più di due unità immobiliari la larghezza del percorso
carrabile deve essere inferiore a m. 2,80, comprendente la cunetta e le eventuali opere di
protezione;
è consentita la realizzazione di ampliamenti della larghezza della strada fino a m. 4,00 e per
una lunghezza di m 6,00, opportunamente raccordati, al fine di consentire l’incrocio di
autoveicoli; tali ampliamenti, di norma, devono essere distanziati tra loro di almeno mt
40,00 o ubicati in corrispondenza di curve o dossi;
laddove la lunghezza del tramite in progetto ecceda i m. 50, o la somma assoluta dei volumi
di sterro e di riporto sia superiore a mc. 80 è obbligatoria la produzione di apposito Studio
Organico di Insieme volto ad illustrare le alternative di tracciato considerate e
provvedimenti previsti di attenuazione dell’impatto dell’intervento nel contesto d’ambiente.
Norme di conformità e di congruenza
66 di 66
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
4.
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito
All’interno del sub-ambito AC-VAM di cui al presente articolo insiste il settore portante codice
identificativo, “V” (edificio pizzeria 4 vele) all’interno del quale operano, con carattere di
prevalenza, le specificazioni e le integrazioni della disciplina elencate al titolo III delle presenti
Norme.
5.
Condizioni di flessibilità delle previsioni
Limitatamente alle porzioni dell’ambito esterne al centro urbano e poste lungo il litorale, ove
l’intervento, su istanza del proponente, preveda in contestualità con le opere a carattere privato
la realizzazione, previo accordo e relativa convenzione con il Comune, di opere a carattere
pubblico con previsione di cessione delle stesse alla pubblica proprietà, quali nuove superfici di
pubblico parcheggio, nuova formazione o ampliamento di esistenti vie pedonali di accesso al
litorale a partire dalla viabilità carrabile, in misura non inferiore ad un costo di intervento
maggiore di 5 volte la tariffa urbanistica di competenza dell’intervento privato, sulle superfici
cedute al Comune potrà applicarsi un I.U.I. pari a 0,08 mq./mq. da disporre in integrazione al
fabbricato principale con gli stessi criteri applicativi di cui al precedente punto 3.2.1. sub d).
Norme di conformità e di congruenza
67 di 67
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 31
AMBITO DI CONSERVAZIONE URBANA DELL’ESITO DEL
PIANO DI RICOSTRUZIONE (AC-PR)
1.
Caratteristiche generali.
Corrisponde alle porzioni del Centro Urbano, interessate dalle distruzioni belliche e riedificate
in conformità alle disposizioni lottizzatorie del Piano di Ricostruzione e successive sue
integrazioni.
Caratterizzate da una raggiunta compiutezza di impianto tali porzioni sono da considerarsi ad
ogni effetto sature.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
sigla
abitativa diretta
RE-A
pertinenze alla funzione abitativa
RE-P
altre funzioni assimilate alla res/za
RE-C
att. commerc. e artig. minori
CU-A
pubblici esercizi
CU-P
attività ricreative e di spettacolo
CU-R
servizi a gestione privata
CU-S
alberghi tradizionali
TU-A
residenze turistico alberghiere
TU-R
ricettività all’aria aperta
TU-V
case di riposo - convitti
TU-S
ricettive extralberghiere
TU-C
sostegno att. escursionistiche
TU-E
att. industriali ed artigianali
PR-D
depositi commerciali > 250 mq.
PR-C
medi esercizi di vendita non alim.
PR-N
medi esercizi di vendita alimentari
PR-A
attività e depositi agricoli
AG-E
abitazioni conduttori agricoli
AG-A
attiità agrituristiche
AG-T
servizi collettivi
F
n
g
r
ammissibilità
n
n
n
n
n
n
n
n
n
r
n
n
r
r
g
g
g
r
r
r
n
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Nell’ambito sono ammesse sotto condizioni le seguenti destinazioni funzionali.
•
•
TU-S – nei limiti di strutture con capacità non superiore a 50 P.L
PR-C – PR-N – PR-A nei limiti della conferma della eventuale preesistenza
3.
Densità fondiaria
Relativamente ai sistemi residenziali, economici e della ricettività turistica l’ambito viene
riconosciuto come saturo, in assenza di applicabilità di indice di utilizzazione insediativa sulle
aree libere.
Norme di conformità e di congruenza
68 di 68
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
4.
Interventi sugli edifici esistenti
Sull’edilizia esistente sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazion,e con il rispetto di quanto sotto indicato:
• gli interventi sul patrimonio edilizio non debbono produrre variazione delle destinazioni
d’uso in essere al momento dell’adozione del Piano, se non per l’attribuzione alla funzione
principale delle superfici rispettivamente ad essa pertinenti, o variazioni all’interno dei
sistemi funzionali considerati dalle presenti Norme;
• nel caso in cui l’intervento comporti l’aumento del numero delle unità immobiliari, ad ogni
nuova unità immobiliare dovrà essere asservito, con vincolo pertinenziale, almeno un posto
auto;
• nel caso in cui l’intervento comporti incremento del numero delle unità abitative presenti,
non debbono prodursi unità abitative aventi in media S.A. minore di mq. 50, o comunque
minori di mq. 40. Nella media non sono da computarsi le unità già inferiori alla soglia di
mq. 40 e che non possono essere ridotte;
• osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H
< o pari a quella massima presistente D non minore di quella preesistente
dal fabbricato abitativo più vicino con un minimo comunque ammesso di m. 10,00
DC
> mt 1,50
DSC
> mt 3,00
DSP
> mt 1,00
d)
Ampliamento dei fabbricati esistenti in assenza di asservimento di aree con l’osservanza
di quanto segue:
• gli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento di aree, sono strettamente
condizionati alla formazione di piccoli volumi indispensabili per la formazione o
l’adeguamento degli impianti tecnici o tecnologici degli edifici e sono limitati per ciascun
edificio ad una S.U., pari al 5 % della di S.A. esistente con un massimo di mq. 12 ed un
minimo sempre assentibile di mq. 6.
• le parti dell’edificio esterne all’involucro volumetrico originario debbono osservare i
seguenti parametri edilizi:
H
< o = a quella massima presistente
D
non minore di quella preesistente dal fabbricato più vicino con un minimo
comunque ammesso di m. 10,00
DC
DSC
DSP
> mt 1,50
> mt 3,00
> mt 1,00
4.1.
Interventi in contestualità
Nell’ambito dello stesso intervento è ammessa la contestualità tra tutte le categorie sopra
elencate.
5.
Interventi relativi a autoparcheggi interrati
E’ consentita la costruzione di autoparcheggi interrati aventi o meno funzione pertinenziale nei
confronti degli edifici esistenti alle condizioni che seguono:
•
•
•
la realizzazione di volumi interrati è ammessa esclusivamente ove l’intervento non comporti la
modificazione della quota di sistemazione finita principale in copertura per oltre metri 0,50, sotto
le seguenti condizioni;
in ogni caso la sua altezza interna non potrà eccedere i m. 2.20 salvo maggiori altezze
indispensabili per l’osservanza di disposizioni speciali (locali tecnici per caldaie, cabine
elettriche e simili);
Parametri edilizi:
DSC > m. 1,50
Norme di conformità e di congruenza
69 di 69
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
6.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo
In presenza di fabbricati ad uso abitativo é ammessa la realizzazione delle seguenti opere
pertinenziali:
Realizzazione di piccoli fabbricati a servizio dell’attività di conduzione a giardino di pertinenza
con il rispetto di quanto sotto indicato:
• la superficie utile del fabbricato è proporzionale alla superficie del lotto ad esso contiguo, in
misura pari a mq 1,00 per ogni mq 100 di terreno scoperto continuo di proprietà;
• non è in ogni caso consentita la realizzazione di fabbricati aventi superficie utile minore di
mq 6,00 o maggiore di mq 16,00;
• il fabbricato deve essere munito di unica porta di accesso ed eventuali ulteriori aperture
dovranno avere superficie inferiore a 1/30 della superficie di pavimento;
• Nell’atto di costituzione del vincolo di pertinenzialità deve essere esplicitato l’impegno ad
utilizzare il fabbricato esclusivamente per deposito attrezzi e materiali in connessione con
l’attività di manutenzione e coltura del fondo;
• non è consentita la costituzione del vincolo di pertinenzialità con immobili per i quali sia
stato eseguito intervento di ampliamento con recupero di volumi;
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
< mt 2,50
D
> mt 6,00
DC
> mt 3,00
DSC
> mt 5,00
DSP
> mt 3,00
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
•
E’ obbligatoria la collocazione in aderenza a muro di contenimento esistente.
7.
Sistemazione degli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno, con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• i manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili;
• limitatamente ai lotti unitari interessati dalla presenza di abitazioni è ammessa la
sistemazione di arredi esterni da giardino pertinenziali non volumetrici e la formazione di
piscine scoperte aventi una superficie di specchio acqueo sino a mq. 60 oltre a mq. 5 per
ogni unità abitativa a cui la piscina è pertinente oltre la prima sino ad un massimo di mq.
120.
b)
c)
Realizzazione di aree di parcheggio con il rispetto di quanto sotto indicato:
•
compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare una
tettoia a protezione del posto auto della superficie non maggiore di 1/4 della superficie
scoperta di proprietà con un massimo di mq. 45 ed un minimo comunque ammesso di mq.
30.
Realizzazione e/o adattamenti di tracciati carrabili e pedonali con il rispetto di quanto
sotto indicato:
• osservanza delle disposizioni in materia di tutela della vegetazione, impiego dei materiali,
salvaguardia della permeabilità del suolo, contenimento dell’impatto ambientale e sulla
morfologia esistente disposte dalla Disciplina Paesistica.
Norme di conformità e di congruenza
70 di 70
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
9.
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito
All’interno dell’ambito di cui al presente articolo insistono i settori portanti codice
identificativo, “W” (distacchi edifici Via Bettolo), “J” (manufatto Via S.Francesco/Via
Assereto) all’interno del quale operano, con carattere di prevalenza, le specificazioni e le
integrazioni della disciplina elencate al titolo III delle presenti Norme.
Norme di conformità e di congruenza
71 di 71
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
CAPO IV - AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE
ART. 32
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEL FRONTE A MARE DEL
CENTRO (AR-FM)
1.
Caratteristiche generali.
L’ambito corrisponde al fronte a mare del Centro Urbano, comprendendo l’area della piana
litoranea alla foce del torrente dalla battigia al limite degli edifici del fronte mare edificato,
frutto della riedificazione post-bellica.
L’attuale sistemazione, quale esito di sovrapposizione di interventi parziali volti al
soddisfacimento di esigenze diversificate, appare non adeguata al ruolo potenzialmente
primario che questa parte della città può e deve assolvere nel quadro dell’immagine di Recco.
Il sistema si presenta di particolare complessità in ragione della compresenza di problematiche
fisiche connesse allo sbocco a mare del Torrente, e alle difese delle risorse per la balneazione
dal battente marino, con le esigenze delle importanti funzioni già assolte che meritano di essere
sviluppate e potenziate.
2.
Obbiettivi della disciplina
La riqualificazione del fronte a mare è da ritenersi il punto essenziale nella prospettiva di
determinare il rafforzamento dell’immagine di Recco quale “città di mare”, e quindi di favorire
il suo rilancio turistico e balneare, ed in generale promuovere il miglioramento della qualità di
vita dei suoi cittadini.
Tale riqualificazione dovrà essere ottenuta con la valorizzazione delle caratteristiche
paesaggistiche e funzionali connesse al ruolo dell’area nel sistema urbano, attraverso una
sistemazione definitiva che, anche sulla base dei positivi esiti conseguiti con gli interventi di
sistemazione idraulica della foce del Torrente e delle difese marine attuati in dipendenza del
progetto approvato con il procedimento di Conferenza dei Servizi e delle possa dare
conclusione al processo di ridisegno avviato.
Tra gli obbiettivi della disciplina che il P.U.C. prevede par l’ambito, e che necessariamente
tengono conto della variante già introdotta recentemente nel P.R.G. previgente volta consentire
la formazione del parcheggio veicolare interrato, e le risultanze tutte del progetto approvato con
procedimento concertativo con tutte le condizioni di fattibilità poste in sede di Conferenza dei
Servizi conclusa con approvazione in data 14 marzo 2001 del “progetto di sistemazione
idraulico marina del fronte a mare del litorale” (con esclusione della necessità di procedura VIA
come da DGR 212 del 23/02/2001) e della variante urbanistica approvata con provv. Dir. Prov.
di Genova atto 4437 del 01/08/2002, si richiamano:
•
•
•
•
la completa sistemazione in termini coerenti ed unitari delle aree della
battigia marina con una razionalizzazione degli spazi destinatie alla
balneazione e di quelli da utilizzarsi dalla nautica minore;
valorizzazione della parte centrale in corrispondenza di Lungomare
Bettolo caratterizzandola quale “piazza a mare”, tale da costituire un sito
di particolare rilevanza nella fruizione collettiva degli spazi urbani, con
previsione di uno spazio per manifestazioni e spettacoli all’aperto e
caratteristiche di parco urbano;
riqualificazione, in termini compositivi e di localizzazione, dei manufatti,
oggi in parte realizzati in termini precari, destinati a servizi ed a pubblici
esercizi, presenti all’interno dell’area;
sistemazione definitiva del modello di accessibilità veicolare verso il
fronte mare, favorendo la massima pedonalizzazione degli spazi di
Norme di conformità e di congruenza
72 di 72
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
superficie, con la localizzazione di congrue superfici di parcheggio in
sottosuolo.
3.
Destinazioni funzionali ammesse
Non è ammessa la introduzione di destinazioni funzionali diverse rispetto a quelle già presenti
nell’ambito e che si intendono confermate con possibilità di rielaborazioni e integrazioni in
coerenza con gli obbiettivi assegnati all’ambito.
4.
Modalità di attuazione delle previsioni
In ragione della già citata presenza di ipotesi di intervento già approvati mediante procedimento
concertativo o introduzione di variante allo S.U.G. vigente, e delle iniziative progettuali già
avviate dall’Amministrazione Comunale, gli interventi volti al perseguimento degli obbiettivi di
assetto del l’Ambito potranno essere attuati con le seguenti modalità procedimentali:
Sono consentiti con i titoli abilitativi diretti previsti dal D.Lgs. 380/2001 e s.m. tutti gli
interventi compresi nell’approvato “progetto di sistemazione idraulico marina del fronte a mare
del litorale” (con esclusione della necessità di procedura VIA come da DGR 212 del 23.02.2001) e
della variante urbanistica approvata con provv. Dir. Prov. di Genova atto 4437 del 01/08/2002.
Settore interessante il litorale destinato alla balneazione e al ricovero delle imbarcazioni alla
radice del molo di levante, come perimetrato nella tavola STR 2
Il settore è costituito al fine di consentire la formazione di un progetto unitario che
coinvolgendo le porzioni demaniali marittime del litorale balneabile e superfici di proprietà
comunale ne favorisca una sistemazione coerente, sia dal punto di vista delle strutture in
concessione a privati per il supporto alla balneazione o con destinazione a servizi di ristorazione
o collettivi, che delle strutture per la sistemazione delle imbarcazioni.
L’intervento dovrà costituire sviluppo del progetto di sistemazione idraulica marina già
approvato, e dovrà avere il carattere del semplice riordino delle funzioni già esistenti, in assenza
di trasformazioni che non siano riconducibili al ridisegno delle strutture precarie esistenti e la
corretta sistemazione delle imbarcazioni a terra.
All’interno del settore la realizzazione di qualsiasi intervento ad eccezione di quelli a
sostanziale carattere manutentorio resta subordinata alla preventiva approvazione di un progetto
unitario esteso all’intero settore da approvarsi mediante ricorso alle procedure concertative
previste dall’art. 50 della L.R 36/97 e s.m.
Aree poste all’esterno del settore
All’esterno del settore gli interventi di sistemazione delle superfici e di rilocalizzazione e
ridisegno delle costruzioni esistenti destinate a funzioni di pubblico interesse, ivi comprese
quelle per la ristorazione, dovranno essere condotti sulla base di un progetto unitario nella
forma del P.U.O. esteso all’intero ambito, escluso il settore di cui al punto che precede.
Il progetto dovrà tenere conto che l’area è destinata a svolgere il ruolo di “piazza a mare”,
essenziale per il rilancio dell’immagine di Recco, e quindi si dovrà caratterizzare come una zona
riservata all’uso pedonale, con presenza di una molteplicità di funzioni e di vari elementi di
interesse ed attrazione.
Si individuano in particolare le seguenti linee guida:
• individuazione a zona pedonale dell’intera area, ad eccezione dei percorsi limitati
all’essenziale per l’accesso al parcheggio interrato e agli edifici residenziali e all’ufficio
postale, da realizzare senza interferenze con i principali flussi pedonali della “piazza a
mare” e predisponendo idonea separazione e filtro tramite una cortina verde;
Norme di conformità e di congruenza
73 di 73
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
caratterizzazione dei percorsi carrabili di cui al punto precedente con pavimentazione in
cubetti di porfido;
realizzazione di due assi pedonali principali paralleli alla costa, posti a quota diversa tra
loro e intersecati da percorsi trasversali di collegamento, con le seguenti caratteristiche;
esecuzione delle pavimentazioni con impiego di materiale lapideo di uso tradizionale:
pietra arenaria di Bedonia a coste rifilate, fiammata o bocciardata sulla faccia superiore,
cubetti di porfido per i tratti carrabili, inserti di acciottolato ligure con presenza di
mosaici con iconografie marinare;
creazione di uno spazio per manifestazioni e spettacoli all’aperto nella parte di levante
della “piazza”, costituito da una gradonata ad anfiteatro con muretti in pietra a faccia
vista e sedili in legno Ipé (ad alta resistenza in ambiente aggressivo); platea utilizzabile
anche quale pista di pattinaggio; palco pavimentato in legno Ipé con sottostanti servizi
igienici pubblici e locali di deposito ad uso comunale. collocazione di una fontana in
corrispondenza della piazzetta al centro dell’area;
conferma sostanziale dell’attuale collocazione del parco giochi, e suo ridisegno totale
con inserimento di un piccolo specchio d’acqua con ponticello in legno, previsione di
sistemazione a prato e collocazione di nuovi elementi ludici in legno ed di arredo;
individuazione dei volumi tecnici necessari per le scale e l’ascensore provenienti dal
silos interrato e per un manufatto uso servizi igienici, da limitare indicativamente al solo
ingombro utile ai sensi della normativa vigente;
inserimento nella piazza delle aperture di ventilazione provenienti dal silos interrato
secondo due soluzioni: sul lato mare assunzione delle aperture quale elemento
caratterizzante e snodo dei percorsi, attribuendo loro forme geometriche elementari
(triangolo per il park, semisfera per il barcasilos), con veste architettonica analoga ai
volumi tecnici di accesso al silos interrato; sul lato monte riduzione della visibilità delle
aperture tramite interposizione di siepi e sopraelevazione del manto erboso;
adeguamento dell’illuminazione principale su pali con utilizzo dei lampioni già adottati
dal Comune negli interventi recenti. Nei luoghi di maggior rilievo l’illuminazione sarà
integrata da proiettori bassi in ghisa a tipologia marinara; sarà inoltre prevista
un’illuminazione d’ambiente con proiettori incassati nella pavimentazione e negli spazi
verdi (illuminazione dal basso delle palme ed altre essenze nell’area centrale);
riqualificazione e/o totale ristrutturazione con adeguamento funzionale e tecnologico
degli edifici già presenti sul fronte a mare con possibilità di loro ricollocazione secondo
modelli compositivi a carattere unitario.
In pendenza dell’approvazione del prescritto P.U.O., e fermo restando l’ammissibilità del
parcheggio interrato nei termini previsti dalla variante al P.R.G. approvata con Provv. Dir. Della
Provincia di Genova, non sono ammessi interventi eccedenti la semplice manutenzione e
conservazione delle sistemazioni esistenti.
Successivamente all’approvazione del P.U.O. potranno essere rilasciati titoli abilitativi distinti
per ciascun intervento previsto, con particolare riferimento a quelli volti alla sistemazione dei
manufatti di tipo privato in concessione, per i quali il P.U.O. potrà disporre una cadenza
attuativa relazionata al progresso delle sistemazioni dell’intero ambito.
5.
Rapporti con il Piano di Bacino dell’Ambito 15
Resta in ogni caso prescritto che l’attuazione delle previsioni trasformative all’interno
dell’Ambito resta subordinato all’accertamento della compatibilità delle stesse con il Piano di
Bacino e al non peggioramento delle condizioni di non pericolosità presenti al contorno.
ART. 33
AMBITO DI EFFETTIVA PRODUZIONE AGRICOLA (AR-PA)
Norme di conformità e di congruenza
74 di 74
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
1.
Definizione
Corrisponde ad aree interessate da un organizzato impianto di coltura floricola sotto serra di cui
è prevista la conservazione in esercizio,
All'interno di tale ambito pertanto gli interventi ammessi sono volti al miglioramento
dell’attività in atto ed alla qualificazione dell’immagine nel contesto.
Inoltre esso comprende superfici agricole entro cui esistono iniziative in forma produttiva
aziendale, di colture ortive e sotto serra.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
abitativa diretta
pertinenze alla funzione abitativa
altre funzioni assimilate alla res/za
att. commerc. e artig. minori
pubblici esercizi
attività ricreative e di spettacolo
servizi a gestione privata
alberghi tradizionali
residenze turistico alberghiere
ricettività all’aria aperta
case di riposo - convitti
ricettive extralberghiere
sostegno att. escursionistiche
att. industriali ed artigianali
depositi commerciali > 250 mq.
medi esercizi di vendita non alim.
medi esercizi di vendita alimentari
attività e depositi agricoli
abitazioni conduttori agricoli
attività agrituristiche
servizi collettivi
n
g
r
Sigla ammissibilità
RE-A
g
RE-P
n
RE-C
g
CU-A
g
CU-P
r
CU-R
r
CU-S
r
TU-A
r
TU-R
r
TU-V
r
TU-S
r
TU-C
r
TU-E
r
PR-D
r
PR-C
r
PR-N
r
PR-A
r
AG-E
n
AG-A
n
AG-T
n
F
n
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Nell’ambito sono ammesse sotto condizioni le seguenti destinazioni funzionali.
RE-A – RE-C nei limiti della conferma della eventuale preesistenza
CU-A – esclusivamente se volta alla commercializzazione anche al dettaglio di prodotti
agricoli-floricoli
3.
Interventi sugli edifici esistenti.
Sugli edifici esistenti sono ammessi i seguenti interventi:
a)
b)
c)
Manutenzione straordinaria
Restauro e risanamento conservativo
Ristrutturazione, con il rispetto di quanto sotto indicato:
Norme di conformità e di congruenza
75 di 75
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• non è consentita la variazione delle destinazioni d'uso in essere al momento dell'adozione
del Piano, se non per l'attribuzione alla funzione principale delle superfici rispettivamente
ad essa pertinenti, o conversione alla documentata destinazione d'uso originaria;
• in ogni caso la conduzione alla destinazione d’uso abitativa di superfici di solaio facenti
parte di edifici già aventi tale destinazione come dominante è limitata ad un massimo di 20
mq. di S.A. per ciascuna unità immobiliare preesistente.
• Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H
< o pari a quella massima presistente con un minimo comunque
ammesso di m. 6,50
D
> m. 6,00 o minore nei limiti della preesistenz
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00
DSP
> m. 1,00
d)
Ampliamento mediante incremento della superficie agibile e/o elevazione dell’altezza
nei soli edifici a dominante funzione d’uso abitativa, in assenza di necessità di asservimento di
aree con il rispetto di quanto sotto indicato:
• L’incremento è determinato in misura pari al 20% della SA abitativa esistente
E’ in ogni caso consentito un incremento della SA di mq 8.
L’incremento della SA non può essere, in ogni caso, superiore a mq 20.
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H < m. 6,50
D > m. 6,00 o minore nei limiti della preesistenz
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00
DSP
> m. 1,00
• L’elevazione dell’altezza dell’edificio al fine del raggiungimento delle altezze
interne di norma non potrà comunque eccedere i m. 0,60. Tale elevazione è
comunque ammessa anche ove induca una altezza massima superiore a quella di
norma.
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
• fatto salvo l’incremento derivante dall’eventuale elevazione dell’altezza interna al fine
dell’adeguamento alle altezze di norma, non dovrà incrementarsi il parametro RV di
oltre il 5% del suo valore;
• limitatamente agli interventi comportanti incremento della S.A. abitativa, obbligo di
contestuale sottoscrizione di atto di impegno con il Comune, con la quale l’uso
dell’abitazione venga riservato per un periodo non inferiore a 10 anni al conduttore
dell’azienda o a persone impegnate nell’attività aziendale.
3.1.
Prescrizioni particolari
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
•
•
•
non incremento del rapporto RV preesistente, fatto salvo l’eventuale incremento direttamente
attribuibile all’elevazione delle altezze interne di SA già a destinazione abitativa per
adeguamento alle norme igienico sanitarie.
Nel caso di semplice sopraelevazione di edifici esistenti le distanze minime dalle strade potranno
considerarsi ridotte sino alla preesistenza.
Negli interventi sui fabbricati esistenti non è ammessa la formazione di nuove unità abitative ad
esclusione di quelle avente funzione di sostegno e pertanto legate pertinenzialmente alle attività
produttivo agricole presenti, mediante atto registrato alla competente Conservatoria.
3. 2. Contestualità degli interventi
Nell’ambito dello stesso intervento è ammessa la contestualità tra tutte le categorie sopra
elencate .
4.
Interventi di nuova edificazione
Norme di conformità e di congruenza
76 di 76
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Sono ammesse nuove edificazioni fuori od entro terra aventi funzione di sostegno nei confronti
della attività principale di tipo produttivo agricolo già insediata con l’esclusione della funzione
abitativa..
I manufatti di servizio realizzati fuori terra non potranno avere volume complessivo maggiore di
mc. 75, con un massimo di due per ogni comprensorio contiguo e dovranno osservare i seguenti
parametri
•
RC
rispetto al lotto di proprietà 1/80
•
H
< m. 3,20
•
D
> m. 10 fatta eccezione per i manufatti di serra
•
DC
> m. 6,00
•
DSC > m. 6,00
•
DSP > m. 6,00
Detti manufatti dovranno essere collocati obbligatoriamente in aderenza e per tutta la loro
altezza a murature di contenimento preesistenti.
Ove collocati in interrato ed interamente ricompresi all’interno del profilo originario del terreno
potranno avere superficie utile netta interna complessiva sino a mq. 50 ed altezza interna sino a
m. 2,50, fatte salve altezze maggiori disposte quali obbligatorie in relazione a specifiche
disposizioni regolanti il loro uso (centrali termiche e simili).
In tal caso dovranno osservare i seguenti parametri:
•
DC
> m. 2,00
•
DSC > m. 6,00
•
DSP > m. 2,00
5.
Disposizioni per i manufatti serra
Le serre esistenti potranno essere oggetto di tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e
straordinaria e di restauro e risanamento necessari per la conservazione in esercizio conservando
sostanzialmente inalterate le proprie caratteristiche tipologiche di costruzione a serra.
Detti interventi potranno comportare un innalzamento della linea di colmo massima di m. 0,30
rispetto a quella preesistente.
E’ inoltre ammessa la formazione di nuove serre tipologicamente affini a quelle preesistenti sino
al raggiungimento di un rapporto di copertura (RC) rispetto all’intera zona, avuto riguardo alla
preesistenza, pari ad 1/3.
Le nuove serre ammesse dovranno essere collocate con l’asse maggiore ortogonale alle linee di
pendenza del terreno assecondando in linea di massima gli allineamenti già esistenti e di
preferenza dovranno essere addossate a contenimenti di fascia esistenti.
Esse dovranno osservare i seguenti parametri edilizi:
•
H (misurata alla linea di colmo della copertura) < ml, 4,50
•
D
> ml. 10
•
DC
m. 8,00
•
DSC m. 10,00
•
DSP m. 4,00
6.
Interventi relativi a opere pertinenziali interrate
E’ ammessa la realizzazione delle seguenti opere pertinenziali alle attività insediate:
• Realizzazione di superfici di parcheggio autoveicolare al servizio delle attività con il
rispetto di quanto sotto indicato:
• unica superficie di parcheggio per ciascun comprensorio interamente ricompresa all’interno
della sistemazione del terreno originario con una superficie netta del vano interrato
massima di mq. 30 e di altezza interna sino a m. 2.20 munita di unica apertura per
l’accesso.
Norme di conformità e di congruenza
77 di 77
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• Parametri urbanistici ed edilizi
DSC
> mt 1,50
7.
Interventi sugli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a) Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno, con il rispetto di quanto sotto
indicato:
•
•
i manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili;
è consentita senza limitazioni la formazione di pergole ombreggianti aperte sui lati e non
aventi copertura continua.
b) Realizzazione di aree di parcheggio con il rispetto di quanto sotto indicato:
•
•
l’area di parcheggio deve essere realizzata per una superficie pari a quella occupata dal
sedime delle serre oltre alla metà della superficie S.A. abitativa;
compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare
tettoie a protezione dei posto auto in misura massima di due per ogni unità abitativa
presente.
c) Costruzione di percorsi carrabili con il rispetto di quanto sotto indicato:
•
Il percorso deve essere strettamente connesso alla circolazione dei mezzi aziendali e
all’accesso delle merci e della clientela.
Norme di conformità e di congruenza
78 di 78
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 34
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TERRITORI APERTI (ARTA)
1.
Definizione
L’ambito comprende le parti del territorio comunale interessata in passato da attività agricole
coltive, sia a carattere estensivo che intensivo, oggi in parte dismesse, con i relativi
insediamenti, ed in cui sono prevalenti gli interessi per una salvaguardia complessiva di
immagine, che pur nella considerazione dell’ormai dominante ruolo abitativo, favorisca
elementi di graduale recupero delle attività agricole e contribuisca all’arresto dei fenomeni di
compromissione ambientale, anche in relazione al ruolo paesistico svolto da tali ambiti.
L'edificazione esistente ha carattere sparso o a nucleo, con elevata frequenza di episodi di
edificazione recente, spesso tipologicamente eterogenea e realizzata con caratteristiche e
linguaggi estranei alla tradizione costruttiva rurale locale.
Più recentemente la zona è stata oggetto di interventi di nuova edificazione e di recupero del
patrimonio edificato, senza che a ciò si sia accompagnato un correlativo incremento delle
dotazioni infrastrutturali.
Obbiettivo della disciplina è costituito dalla riqualificazione del rapporto tra edificato, sistema
delle infrastrutture e ambiente rurale, privilegiando gli interventi di recupero abitativo e di
sostegno, anche se in forma di conduzione parziale, delle originare attività agricole, con un
contestuale avvio ad un recupero ambientale complessivo delle parti maggiormente
compromesse.
Ai fini applicativi all’interno dell’ambito vengono individuati appositi settori entro cui operano
precisazioni della normativa.
Con riferimento alle disposizioni contenute nella L. R. 36/97 l’ambito, costituisce sede
indifferenziata di attività agricole produttive e di presidio ambientale.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
Sigla ammissibilità
abitativa diretta
RE-A
n
pertinenze alla funzione abitativa
RE-P
n
altre funzioni assimilate alla res/za
RE-C
r
att. commerc. e artig. minori
CU-A
r
pubblici esercizi
CU-P
g
attività ricreative e di spettacolo
CU-R
r
servizi a gestione privata
CU-S
r
alberghi tradizionali
TU-A
g
residenze turistico alberghiere
TU-R
r
ricettività all’aria aperta
TU-V
r
case di riposo - convitti
TU-S
r
ricettive extralberghiere
TU-C
g
sostegno att. escursionistiche
TU-E
n
att. industriali ed artigianali
PR-D
r
depositi commerciali > 250 mq.
PR-C
r
medi esercizi di vendita non alim.
PR-N
r
medi esercizi di vendita alimentari
PR-A
r
attività e depositi agricoli
AG-E
n
abitazioni conduttori agricoli
AG-A
n
attività agrituristiche
AG-T
n
servizi collettivi
F
g
Norme di conformità e di congruenza
79 di 79
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
n
g
r
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Nell’ambito sono ammesse sotto condizioni le seguenti destinazioni funzionali.
CU-P – limitatamente alla permanenza di esercizi già esistenti o alla nuova formazione di esercizi alla
scala minore (massimo 100 mq. di SA impegnata)
TU-A – limitatamente agli esercizi della categoria “locanda” come da L.R.49 del 1996
TU-C – limitatamente agli esercizi di affittacamere (L.R. 13/92) e i bed and breakfast (L.R. 5/2000)
F – limitatamente a impianti alla scala di servizio locale ed alle infrastrutture
3.
Disciplina generale
Il Piano dispone l’attribuzione ai territori ricompresi nell’ambito, e non antecedentemente
asserviti in forza di disposizioni del previgente S.U.G. di un indice di utilizzazione insediativa
I.U.I. pari a 0,01 mq./mq.
La conseguente disponibilità edificatoria potrà essere utilizzata nei modi che seguono con le
ulteriori limitazioni e integrazioni specificate nel seguito.
• quale conferimento di volumetria edificabile a fini abitativi in relazione alla
modalità d’intervento prevista, come disciplinata al successivo punto 9 ed alle
condizioni ivi prescritte;
• quale conferimento di volumetria abitativa o non abitativa, nei limiti stabiliti al
successivo punto 5 sub. g), da impiegarsi in incremento di edifici abitativi esistenti
ed in uso compresi nell’ambito;
• quale conferimento di volumetria non abitativa e con destinazione d’uso ammessa
nell’ambito, per l’edificazione di fabbricati di servizio agricolo non a carattere
abitativo.
4.
Modalità generali di intervento sul sistema abitativo all’interno dell’ambito
Relativamente alla nuova edificazione del sistema abitativo, all’interno dell’ambito, vengono
individuate due distinte modalità di intervento:
a) intervento connesso al potenziamento o alla nuova formazione di azienda agricola produttiva
b) intervento volto alla costituzione di insediamento avente funzione di presidio ambientale
In relazione alla applicabilità di differenti I.U.I. in relazione alla modalità d’intervento prescelta,
le superfici oggetto di asservimento perdono ogni potenzialità edificatoria ulteriore,
eventualmente derivabile da diversa modalità di intervento..
5.
Interventi sugli edifici esistenti.
Sugli edifici esistenti sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazione, con il rispetto di quanto sotto indicato:
• compatibilmente con il rispetto delle disposizioni in materia igienico edilizia, è consentita
la conversione della superficie interessata dall’intervento alle destinazioni d’uso ammesse
nell’ambito.
• la conversione alla destinazione abitativa di interi edifici di cui sia accertata la legittimità
urbanistica e non aventi tale destinazione all’atto dell’adozione del presente Piano è
ammessa, compatibilmente con il rispetto delle disposizioni in materia igienico edilizia,
Norme di conformità e di congruenza
80 di 80
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
•
•
•
•
laddove la superficie agibile (S.A. art. 6 p. 3) preesistente, eventualmente integrata
dall’80% della S.U. (punto 4 stesso articolo) presente, risulti già superiore a mq. 50
nel caso precedente è comunque prescritto che l’edificio oggetto di ristrutturazione, ove al
momento parzialmente diruto, possieda una superficie di perimetro realizzata in muratura
per almeno il 75% della sua entità complessiva originaria.
ove l’intervento di ristrutturazione comporti un incremento del numero delle unità
immobiliari abitative, per ogni nuova unità aggiunta dovrà essere reperita idonea area di
parcheggio privato di superficie minima di un posto auto da asservire pertinenzialmente alla
nuova unità.
nel caso in cui l’intervento comporti l’aumento del numero delle unità immobiliari ogni
unità immobiliare dovrà avere una SA uguale o maggiore a mq 50,00 fatta eccezione per
quelle di minore superficie, eventualmente pre-esistenti, che vengano conservate nel loro
originario stato di consistenza
osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi
H < o pari a quella massima presistente con un minimo comunque ammesso di m.
6,50
D > mt 4,00
DC
> mt 2,00
DSC
> mt 3,00
DSP
> mt 1,00
d)
Ampliamento mediante incremento della superficie agibile dei fabbricati già a
destinazione abitativa in assenza di necessità di nuovo asservimento con il rispetto di quanto
sotto indicato:
•
•
•
•
l’incremento è determinato in misura massima pari al 20% della SA esistente
è in ogni caso consentito un incremento della SA di mq 9
l’incremento della SA non può essere, in ogni caso, superiore a mq. 20
le parti dell’edificio esterne all’involucro volumetrico originario debbono osservare i
seguenti parametri edilizi:
H < pari a quella massima presistente con un minimo comunque ammesso di m. 6,50
D > m. 4,00 ( nel caso di creazione di nuovo corpo di fabbrica è prescritta una distanza
minima tra pareti finestrate pari a m. 10,00)
DC > m. 2,00
DSC
> m. 3,00 (salvo il caso della sopraelevazione di volumi posti già a distanza
inferiore)
DSP
> m. 1,00 (salvo il caso della sopraelevazione di volumi posti già a distanza
inferiore)
e)
Ampliamento mediante incremento delle altezze interne di fabbricati già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme in materia igienico-sanitaria , con il rispetto di quanto
sotto indicato:
• l’incremento di altezza per ciascun orizzontamento non può essere maggiore di m.
0,40 con un massimo complessivo non valicabile per edificio di m. 0,70;
• l’incremento può essere utilizzato fino al raggiungimento delle altezze minime
interne prescritte dalle vigenti disposizioni in materia igienico sanitaria.
f)
Ampliamento di fabbricato legittimo, avente destinazione d’uso ammessa nell’ambito,
mediante recupero di volumetria di manufatti incongrui con il rispetto di quanto sotto indicato:
•
•
•
il volume del quale si recupera la superficie deve essere ubicato in aderenza all’edificio o a una
distanza non superiore a mt 30,00 da esso e all’interno del lotto contiguo della medesima
proprietà;
la superficie recuperata può essere convertita in SA o SU fino a mq. 25,00, oltre al 50%
dell’eccedenza, con un massimo non valicabile di mq. 40,00;
il volume del quale si recupera, anche parzialmente, la superficie, deve essere demolito prima
dell’inizio dei lavori di ampliamento;
Norme di conformità e di congruenza
81 di 81
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• Il volume di ampliamento esterno all’involucro volumetrico originario deve osservare i
seguenti parametri edilizi:
H < m. 6,50
D > m. 4,00 (nel caso di creazione di nuovo corpo di fabbrica è prescritta una
distanza minima tra pareti finestrate pari a m. 10,00)
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00
DSP
> m. 1,00
g)
Ampliamento di fabbricati abitativi o destinati a lavoro agricolo o ad altre destinazioni
ammesse nell’ambito, mediante utilizzazione della disponibilità edificatoria con il rispetto di
quanto sotto indicato:
• è consentita l’applicazione dell’IUI su aree che siano ubicate entro un raggio di mt 200,00
dal perimetro dell’edificio in misura tale da consentire un incremento della S.A. esistente
sino al 30%.
• il volume di ampliamento esterno all’involucro volumetrico originario deve
osservare i seguenti parametri edilizi:
H
< m. 6,50
D
> m. 10,00
DC
> m. 5,00
DSC
> m. 8,00
DSP
> m. 3,00
IUI
0,01 mq./mq.
h)
Interventi di riedificazione con recupero volumetrico, con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• il fabbricato deve risultare legittimo o legittimato
• se trattasi di rudere deve avere una consistenza reale delle murature di perimetro atte a
definire con certezza il volume del fabbricato originario in misura non inferiore al 75%
• se trattasi di fabbricato in condizioni di elevato degrado la relativa consistenza di volume e
di superficie deve essere comprovata da apposita perizia tecnica giurata
• ove al fabbricato da ricostruirsi voglia attribuirsi destinazione abitativa debbono essere
soddisfatti i requisiti che seguono:
• la superficie interessata dall’intervento non deve essere inferiore a mq. 50,00
• devono essere individuabili altezze interne non inferiori a m. 2,30
• nell’intervento di ricostruzione potrà essere modificato il sedime entro un perimetro
omotetico costruito a distanza di m. 4,00 dal perimetro dal sedime originario
• Parametri edilizi da osservarsi nella riedificazione:
H
< mt 6,50
D
> mt 10,00
DC
> mt 2,00
DSC
> mt 3,00
DSP
> mt 1,00
RV
<
4,40
L’area di ammissibilità di spostamento del sedime può essere elevata sino a ad un perimetro
omotetico costruito a distanza di m. 15 dal perimetro del sedime originario laddove lo stesso
sedime originario non osservi i parametri di distanza disposti per l’ambito per la nuova
edificazione, che, in tale caso, dovranno essere osservati nella riedificazione.
5.1.
Prescrizioni particolari
Tutti gli interventi sopra descritti (fatto salvo il punto h) sono in ogni caso assoggettati alle
seguenti prescrizioni:
• non incremento del rapporto RV preesistente, fatto salvo l’eventuale incremento
direttamente attribuibile all’elevazione delle altezze interne di SA già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme igienico sanitarie;
Norme di conformità e di congruenza
82 di 82
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• nel caso di semplice sopraelevazione di edifici esistenti le distanze minime dalle strade
potranno considerarsi ridotte sino alla preesistenza.
5.2.
Contestualità degli interventi
Nell’ambito dello stesso intervento, a prescindere dagli interventi a) e b), che sono sempre
consentiti, è ammessa la contestualità tra le categorie sopra elencate con le seguenti condizioni:
• l’utilizzo della categoria h) consente di fruire degli incrementi previsti con esclusione di
quelli indicati alla lettera d);
• L'attuazione degli interventi di incremento volumetrico senza asservimento indicati alla
lettera d) esclude la realizzazione per tutta la durata del Piano (in contestualità o
successivamente) degli interventi di incremento volumetrico con asservimento e viceversa.
6.
Nuova costruzione di volumi interrati non destinati a lavoro agricolo.
E’ consentita la nuova costruzione di volumi interrati con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il volume deve avere funzione pertinenziale nei confronti di edificio principale esistente
nella stessa proprietà ed essere ad esso asservito con atto registrato;
• la superficie interna netta del vano interrato non sottostante un edificio principale fuori terra
deve essere contenuta entro 1/15 della superficie libera del distacco scoperto di proprietà,
con un minimo comunque ammesso pari a mq. 6, elevato a mq. 30 ove detto volume abbia
destinazione a parcheggio autoveicolare ed un massimo di mq. 50;
• ai fini del raggiungimento del limite massimo debbono essere considerati anche i volumi
interrati eventualmente preesistenti nella stessa proprietà;
• nel caso in cui il volume interrato produca una elevazione della quota di sistemazione finale
della copertura rispetto al terreno originario, l’altezza interna massima consentita è di m.
2.20; in caso contrario saranno consentite altezze interne superiori;
• Parametri edilizi:
DSC
> mt 1,50
7.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo
All’interno del lotto in cui è presente un fabbricato ad uso abitativo o contestualmente alla sua
costruzione é ammessa la realizzazione delle seguenti opere pertinenziali in assenza di necessità
di utilizzo di IUI:
• Realizzazione di piccoli fabbricati a servizio dell’attività di conduzione a giardino o
orto di pertinenza o di piscina privata o di altri impianti scoperti o con il rispetto di
quanto sotto indicato:
• la superficie utile del fabbricato è ammessa i proporzionalmente alla superficie del lotto
continuo di proprietà, in misura pari a mq 1,00 per ogni mq 100 di terreno;
• non è in ogni caso consentita la realizzazione di fabbricati aventi superficie utile minore di
mq. 6,00 o maggiore di mq. 16,00;
• il fabbricato deve essere munito di unica porta di accesso ed eventuali ulteriori aperture
dovranno avere complessivamente superficie inferiore a 1/30 della superficie di pavimento;
• nell’atto di costituzione del vincolo di pertinenzialità deve essere esplicitato l’impegno ad
utilizzare il fabbricato esclusivamente per deposito attrezzi e materiali in connessione con
l’attività di manutenzione o coltura del fondo;
• non è consentita la costituzione del vincolo di pertinenzialità con immobili principali per i
quali sia stato eseguito intervento di ampliamento con recupero di volumi come previsto al
presente articolo, punto 4 sub f);
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
< m. 2,40
> m. 6,00
> m. 3,00
> m. 5,00
> m. 3,00
Norme di conformità e di congruenza
83 di 83
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
• E’ obbligatoria la collocazione in aderenza all’edificio principale o a muro di contenimento
esistente.
• Nel caso di preesistenza di altri costruzioni avente funzione d’uso richiesta al punto a), la
dimensione massima consentita di nuova realizzazione è limitata a mq. 8
8.
Sistemazione degli spazi scoperti non destinati a funzioni di coltura agricola
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno, con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• i manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili
b)
Realizzazione di aree di parcheggio autoveicolare, con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• osservanza delle disposizioni in materia di tutela della vegetazione, impiego dei materiali,
salvaguardia della permeabilità del suolo, contenimento dell’impatto ambientale e sulla
morfologia esistente disposte dalla Disciplina Paesistica;
• compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare una
tettoia a protezione del posto auto di superficie non maggiore di mq. 25.
c)
Costruzione di percorsi carrabili con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il percorso deve essere strettamente funzionale al raggiungimento di edifici esistenti o da
realizzarsi in contestualità, o al fine di favorire l’esercizio dell’attività di conduzione
agricola dei fondi.
• nel caso di intervento a servizio di non più di due unità immobiliari la larghezza del
percorso carrabile deve essere inferiore a m. 2,50, comprendente la cunetta e le eventuali
opere di protezione;
• nel caso di intervento a servizio di più di due unità immobiliari la larghezza del percorso
carrabile deve essere inferiore a m. 2,80, comprendente la cunetta e le eventuali opere di
protezione;
• è consentita la realizzazione di ampliamenti della larghezza della strada fino a mt 4,00 e per
una lunghezza di m. 6,00, opportunamente raccordati, al fine di consentire l’incrocio di
autoveicoli; tali ampliamenti, di norma, devono essere distanziati tra loro di almeno m.
40,00 o ubicati in corrispondenza di curve o dossi;
• laddove la lunghezza del tramite in progetto ecceda i m. 50, o la somma assoluta dei volumi
di sterro e di riporto sia superiore a mc. 80 è obbligatoria la produzione di apposito Studio
Organico di Insieme volto ad illustrare le alternative di tracciato considerate e
provvedimenti previsti di attenuazione dell’impatto dell’intervento nel contesto d’ambiente;
• limitatamente ai lotti unitari interessati dalla presenza di abitazioni è ammessa la
sistemazione di arredi esterni da giardino pertinenziali non volumetrici e la formazione di
piscine scoperte aventi una superficie di specchio acqueo sino a mq. 60. Le sistemazioni
morfologiche connesse alla formazione della piscina dovranno essere contenute entro una
fascia di spessore m. 1,00 rispetto alla morfologia preesistente.
8.1.
Manufatti di servizio alla piccola conduzione dei fondi inedificati
Al fine di consentire la conservazione degli attrezzi necessari per la piccola conduzione dei fondi rurali
inedificati di superficie contigua non inferiore a mq. 600 e sempre ammessa la formazione di modesti
volumi destinati irrevocabilmente a tale funzione con applicazione delle disposizioni che seguono:
• la superficie utile del fabbricato è ammessa i proporzionalmente alla superficie del lotto
continuo di proprietà, in misura pari a mq. 1,00 per ogni mq. 100 di terreno;
• non è in ogni caso consentita la realizzazione di fabbricati aventi superficie utile minore
di mq 6,00 o maggiore di mq 16,00;
Norme di conformità e di congruenza
84 di 84
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
•
•
•
il fabbricato deve essere munito di unica porta di accesso ed eventuali ulteriori aperture
dovranno avere complessivamente superficie inferiore a 1/30 della superficie di
pavimento;
il rilascio del titolo resta subordinato all’impegno ad utilizzare il fabbricato
esclusivamente per deposito attrezzi e materiali in connessione con l’attività di
manutenzione o coltura del fondo;
Parametri urbanistici ed edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
< m. 2,40
> m. 6,00
> m. 3,00
> m. 5,00
> m. 3,00
9.
Interventi di relativi a nuove costruzioni abitative
Sono ammessi i seguenti interventi relativi a nuove costruzioni:
a)
Costruzione di fabbricati a destinazione abitativa in connessione ad azienda agricola
produttiva con il rispetto di quanto sotto indicato:
1.
2.
L’esecuzione dell’intervento è subordinato alla stipula con il Comune di una convenzione,
registrata e trascritta, nella quale sia previsto:
a) l’impegno ad esercitare attività agricole in forma aziendale sulla base di apposito
programma di attività, per un periodo non inferiore ai 15 anni, in conformità ad apposito
atto di indirizzo generale del Comune;
b) l’impegno a non cederne i diritti reali per almeno un quindicennio, se non, previa
autorizzazione del Comune, a soggetto che assuma analoghe obbligazioni alla
conduzione del fondo prestandone le relative garanzie;
c) l’impegno ad utilizzare i manufatti assentiti per supporto alle attività agricole
esclusivamente per tali fini, con divieto di mutamento di destinazione.
Parametri urbanistici ed edilizi da osservare nella nuova edificazione:
LS
LSC
IUI
RV
H
D
D*
DC
DSC
DSP
•
>mq. 5.000
>mq. 2.000
= 0,01 mq./mq.
< 4,40
< m. 6.50
> m. 20,00 (da costruzioni abitative)
da costruzione non abitative > mt. 10,0
> m. 3,00
> m. 8,00
> m. 3,00
Il distacco minimo tra il limite del LSC ed il perimetro del (o dei) lotto asservibile remoto (LSR)
non può essere maggiore di m. 500.
b)
Costruzione di fabbricati a destinazione abitativa in connessione all’esercizio di
funzioni di presidio ambientale subordinatamente alla stipula con il Comune di una
convenzione, registrata e trascritta, nella quale sia previsto:
•
•
•
•
l’impegno a non cederne i diritti reali per almeno un quindicennio, se non, previa autorizzazione
del Comune, a soggetto che assuma analoghe obbligazioni all’esercizio del presidio.
l’impegno ad esercitare attività di controllo e di presidio, con le conseguenti ricorrenti prestazioni
manutentorie, in aree definite dell’ambito AR-PA, in conformità ad apposito atto di indirizzo del
Comune.
l’impegno a realizzare contestualmente alla edificazione di tipo privato opere di restauro
ambientale all’interno dell’ambito AR-PA, da convenirsi con il Comune attraverso un progetto di
dettaglio, in particolare rivolto al contenimento del degrado morfologico e idrologico;
il soggetto attuatore deve essere proprietario di una superficie pari ad almeno il 50% del LS e
comunque la totale proprietà del LSC;
Norme di conformità e di congruenza
85 di 85
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Parametri urbanistici ed edilizi:
LS
LSC
IUI
RV
H
D
DC
DSC
DSP
•
10.
> mq. 6000
> mq. 3000
= 0,01 mq./mq.
< 4,40
< m. 6,50
> m. 20,0
> m. 5,00
> m. 8,00
> m. 3,00
Il distacco minimo tra il limite del LSC ed il perimetro del (o dei) lotto asservibile remoto (LSR)
non può essere maggiore di m. 300
Modalità particolari per l’edificazione abitativa per presidio ambientale
10.1. Disponibilità di superficie agibile (S.A.) integrativa disposta dal Comune per
riqualificazione infrastrutturale
Il richiedente la nuova edificazione abitativa in connessione a funzioni di presidio ambientale,
può convenire con il Comune, ed entro le disponibilità massime globali che le presenti Norme
determinano in capo al Comune stesso, la stipula di convenzione speciale di riqualificazione
funzionale, con la quale, alla S.A. ammissibile dall’applicazione dell’I.U.I. sui territori
asservibili, può essere applicata una maggiorazione sino alla misura del 30%.
Con proprio provvedimento a contenuto regolamentare la G.C. determinerà le modalità di
attribuzione della disponibilità superficiaria in capo al Comune ed i contenuti generali della
convenzione per il suo utilizzo.
Tale convenzione dovrà prevedere che in contestualità all’intervento, ed entro termini prefissati
dalla convenzione stessa, l’attuatore realizzi direttamente o monetizzi con versamento al
Comune, opere di riqualificazione infrastrutturale su aree pubbliche, o private da cedersi al
Comune, preventivamente disposte dal Comune sulla base di specifici progetti, comportanti
costo di perizia (da calcolarsi con le modalità disposte dall’Amministrazione in adempimento
della L.R. 25/95) almeno pari a quattro volte la tariffa urbanistica vigente ai sensi della L.R.
25/95 corrispondente alla maggior S.A. concessa convenzionalmente.
La convenzione determina la non scomputabilità del costo delle opere di cui sopra dalle tariffe
urbanistiche da applicarsi.
10.2. Intervento edificatorio su sedime di costruzione esistente o di cui esiste
documentazione certa
Nel caso l’intervento venga previsto in sito di edificazione indipendentemente dalla sua
originaria funzione d’uso, la dimensione del lotto edificabile per nuova residenza può essere
ridotto sino ad 1/3 rispetto ai valori minimi stabiliti, e la S.A. utilizzabile per la nuova
edificazione nascente dall’applicazione dell’ I.U.I. può essere integrata in misura pari al 100%
della S.A. o della S.U. rilevata nel fabbricato originario ove lo stesso sia tuttora integro nella sua
consistenza volumetrica da ridursi al 70% nel caso di rovina parziale del fabbricato stesso. Deve
essere comunque garantito il non superamento del Rapporto di Incidenza Volumetrica (RV)
disposto per l’ambito.
Laddove all’interno del lotto di edificazione sia presente un manufatto incongruo di cui sia
previsto il recupero volumetrico con le modalità previste dalle presenti Norme in integrazione
del volume di nuova edificazione realizzabile a seguito di asservimento con applicazione
dell’I.U.I. d’ambito, l’entità del lotto minimo viene ridotto rispetto a quello di norma di una
quantità pari a 70 volte la S.A. del manufatto da recuperare.
10.3 Determinazione della soglia di nuova edificazione abitativa
Norme di conformità e di congruenza
86 di 86
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
In ogni caso la nuova edificazione abitativa, non destinata a funzioni connesse ad azienda
agricola produttiva, complessiva all'interno dell'ambito non potrà eccedere i mq. 2000 (duemila)
di S.A.
Tale soglia costituisce altresì limite di compatibilità paesistica della previsione, con conseguente
obbligo di ricorso all’art. 44 della L.R. 36/97 e s.m. nell’eventualità di procedimento di
introduzione di variante volta alla elevazione di tale soglia
11
Raccordo con le disposizioni dell’assetto insediativo del P.T.C.P.
Non è ammesso collocare la nuova edificazione abitativa all’interno di superfici che, pur
appartenendo all’ambito AR-TA, ricadano, nell’assetto insediativo del Piano Territoriale di
Coordinamento Paesistico Regionale entro la zona ANI-MA e ANI-CE disponendo, che in ogni
caso, tali porzioni non producono comunque I.U.I.
12.
Interventi di relativi a nuove costruzioni di edifici produttivi per le attività agricole
1.
Edifici di lavoro agricolo
Ai fini dell’esercizio dell’attività agricola, comprovato dalla produzione di un programma
aziendale redatto in conformità ad apposito atto di indirizzo generale del Comune può
applicarsi un indice di utilizzo insediativo esclusivamente riservato a funzioni produttive
(depositi, ricovero scorte ed attrezzi, fienili, stalle e simili), in conformità alla tabella che segue,
nella quale viene indicata l’entità dell’I.U.I. realizzabile in relazione al tipo di coltura previsto
sulle diverse porzioni dell’azienda:
Superficie aziendale per tipo di coltura
Dimensione planimetrica consentita
espressa in I.U.I.
Oliveto
S.A. sino a 0,02 mq/mq
Colture ortive a pieno campo
S.A. sino a 0,025 mq/mq
Coltura protetta in serra
S.A. sino a 0,05 mq/mq
Frutteto
S.A. sino a 0,015 mq/mq
Vite
S.A. sino a 0,03 mq/m
L’edificazione resta subordinata alla osservanza delle disposizioni che seguono:
• i relativi volumi dovranno essere realizzati in via generale in fabbricati distinti da quelli
abitativi compresi nella stessa proprietà con l'osservanza di una distanza minima da questi
pari a m. 10,00;
• in caso di motivate esigenze di conduzione, è ammessa la contiguità con un fabbricato
abitativo, alla condizione che non esista collegamento funzionale interno tra le parti
abitative e quelle destinate ad usi di lavoro agricolo e che la S.U. delle seconde non superi il
rapporto di 1/4 rispetto alla S.A. delle prime;
• per ciascuna azienda non è in ogni caso ammesso superare complessivamente il rapporto di
utilizzazione insediativa disciplinato al presente punto di 0,025 mq./mq.;
• i valori di cui sopra sono da intendersi maggiorabili sino al 30% in più per i locali ricavati
completamente in interrato entro il profilo originario del terreno;
• Parametri urbanistici ed edilizi:
IUI
determinato in base alla tabella che precede
RV
4,30
H
m. 5.50
D
m. 6,00(da costruzioni della stessa azienda)
D*
m. 12,00(da costruzioni esterne alla azienda)
DC
m. 10,00
DSC
m. 10,00
DSP
m. 10,00
2.
Serre
Norme di conformità e di congruenza
87 di 87
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Nell’ambito è ammessa la costruzione di serre, nel rispetto di quanto segue:
2.1.
Costruzione di serre in aree interessate dalla speciale convenzione per modalità di
intervento per attività agricole a scopo produttivo
Parametri urbanistici ed edilizi:
RC
1/30 riferito al lotto continuo di proprietà
H
m. 5.50
D
m. 3,00 (da costruzioni produttive o altre serre)
D*
m. 12,00 (da costruzioni abitative)
DC
m. 5,00
DSC
m. 6,00
DSP
m. 3,00
2.2.
Costruzione di serre in aree NON interessate dalla speciale convenzione per
modalità di intervento per attività agricole a scopo produttivo
Parametri urbanistici ed edilizi:
RC
1/60 riferito al lotto continuo di proprietà
SC massima
mq. 60 (per ciascuna proprietà fondiaria
H
m. 3,00
D
m. 10,00(da costruzioni produttive o altre serre
D*
m. 12,00(da costruzioni abitative)
DC
m. 5,00
DSC
m. 6,00
DSP
m. 3,00
13.
Disciplina delle attività agrituristiche
All’interno dell’ambito sono consentite senza limitazioni le attività agrituristiche così come
disciplinate dalla Legge regionale n° 39 del 28.10.1989 e s.m.i.
Norme di conformità e di congruenza
88 di 88
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
15.
Interventi relativi al servizio alla funzione escursionistica
Le tavole del Piano identificano alcuni tracciati corrispondenti a percorrenze escursionistiche di
rilievo, costituenti itinerari di particolare interesse nel quadro della fruizioni leggera dei versanti
e della cornice collinare.
Entro una fascia di spessore m. 20 a lato dei predetti tracciati, al fine di sostenere la fruizione
turistica degli escursionisti sono ammessi i seguenti interventi :
a)
Realizzazione di strutture a supporto alla funzione escursionistica, senza necessità di
asservimento di aree, attrezzate per la sosta temporanea, quali punti di ristorazione e simili con
il rispetto di quanto sotto indicato:
• il volume deve essere realizzato ad una distanza dal percorso pedonale inferiore a m. 20,00
• tali strutture dovranno essere collocate preferibilmente a monte del tracciato, in modo da
non interferire con visuali panoramiche.
• i materiali di impiego dovranno essere esclusivamente la pietra locale ed il legno, con la
copertura rivestita in lastre lapidee o ardesia.
• è prescritta una tipologia assimilabile ai manufatti elementari come identificati nella
disciplina paesistica con la possibilità di sistemazione di tettoie esterne per una superficie
non maggiore di quella dell'edificio cui sono pertinenti.
• l’intervento è subordinato alla stipula di una convenzione tra il soggetto attuatore ed il
Comune, da registrarsi alla competente Conservatoria, con la quale il primo assuma
impegno a conservare in perpetuo la funzione d'uso prevista aperta al pubblico, ed a
attribuire al Comune la facoltà di prelazione in caso di trasferimento ad altri, salvo il caso di
successione ereditaria, ed a rimuovere il manufatto ripristinandovi le condizioni naturali
preesistenti nel caso di cessazione dell'attività protratta per oltre 6 mesi senza giustificato
motivo.
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
< m. 3,50
SC massima < m. 30,00
D
> m. 20,00
DC
> m. 5,00
DSC
> m. 20,00
DSP
> m. 1,00
RV
< 4,20
Il numero massimo delle strutture ammissibili nell’intero ambito AR-TA non potrà eccedere le
4 unità
Ogni struttura dovrà essere posta a distanza da una analoga non inferiore a m. 500 da misurarsi
lungo il tracciato escursionistico segnalato.
16.
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito
All’interno dell’ambito di cui al presente articolo insiste il settore portante codice identificativo,
“U” (Sodea) all’interno del quale operano, con carattere di prevalenza, le specificazioni e le
integrazioni della disciplina elencate al titolo III delle presenti Norme.
Norme di conformità e di congruenza
89 di 89
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 35
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI URBANI (AR-TU)
1.
Caratteristiche generali.
Corrisponde alle porzioni urbane edificate situate nella piana del fondovalle corrispondenti alla
espansione post-bellica, caratterizzate da un elevata densità edilizia, e in larga parte derivanti da
lottizzazioni a carattere unitario
In ragione della raggiunta compiutezza di impianto tali aree sono da considerarsi ad ogni effetto
sature nei confronti di significativi nuovi carichi urbanistici di tipo residenziale, economico o
turistico.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
abitativa diretta
pertinenze alla funzione abitativa
altre funzioni assimilate alla res/za
att. commerc. e artig. minori
pubblici esercizi
attività ricreative e di spettacolo
servizi a gestione privata
alberghi tradizionali
residenze turistico alberghiere
ricettività all’aria aperta
case di riposo - convitti
ricettive extralberghiere
sostegno att. escursionistiche
att. industriali ed artigianali
depositi commerciali > 250 mq.
medi esercizi di vendita non alim.
medi esercizi di vendita alimentari
attività e depositi agricoli
abitazioni conduttori agricoli
attività agrituristiche
servizi collettivi
n
g
r
sigla
RE-A
RE-P
RE-C
CU-A
CU-P
CU-R
CU-S
TU-A
TU-R
TU-V
TU-S
TU-C
TU-E
PR-D
PR-C
PR-N
PR-A
AG-E
AG-A
AG-T
F
n
n
n
n
n
n
n
n
n
r
n
n
r
r
n
n
n
r
r
r
n
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
2.1.
Densità fondiaria
Relativamente ai sistemi residenziali, economici e della ricettività turistica l’ambito viene
riconosciuto come saturo, in assenza di applicabilità di indice di utilizzazione insediativa sulle
aree libere.
3.
Interventi sugli edifici esistenti
Sull’edilizia esistente sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
Norme di conformità e di congruenza
90 di 90
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
c)
Ristrutturazione, con il rispetto di quanto sotto indicato:
• gli interventi sul patrimonio edilizio non debbono produrre variazione delle destinazioni
d’uso in essere al momento dell’adozione del Piano, se non per l’attribuzione alla funzione
principale delle superfici rispettivamente ad essa pertinenti, o variazioni all’interno dei
sistemi funzionali considerati dalle presenti Norme;
• nel caso in cui l’intervento comporti l’aumento del numero delle unità immobiliari
abitative, ad ogni nuova unità immobiliare dovrà essere asservito, con vincolo
pertinenziale, almeno un posto auto;
• nel caso in cui l’intervento comporti l’aumento del numero delle unità immobiliari abitative
ogni unità immobiliare dovrà avere una SA uguale o maggiore a mq 50,00 fatta eccezione
quelle di minore superficie eventualmente pre-esistenti che vengano conservate nel loro
originario stato di consistenza;
• osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H < o pari a quella massima presistente con un minimo comunque ammesso di m.
12,50
D
> o pari a quella preesistente dal fabbricato abitativo più vicino con un
minimo comunque ammesso di m. 4,00
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 5,00 o minore se conforme alla preesistenza
DSP
> m. 1,00
d)
Ampliamento mediante incremento della superficie agibile dei fabbricati esistenti in
assenza di asservimento di aree, con l’osservanza di quanto segue:
•
•
•
•
L’incremento è determinato in misura massima pari al 20% della SA esistente
E’ in ogni caso consentito un incremento della SA di mq 9,00
L’incremento della SA non può essere, in ogni caso, superiore a mq 25
Osservanza nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H < o pari a quella massima presistente con un minimo comunque ammesso di m.
12,50
D
> non minore di quella preesistente dal fabbricato abitativo più vicino con
un minimo comunque ammesso di m. 4,00
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 5,00 o minore se conforme alla preesistenza
DSP
> m. 1,00
e)
Ampliamento mediante incremento delle altezze interne di fabbricati già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme in materia igienico-sanitaria con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• l’incremento di altezza per ciascun orizzontamento non può essere maggiore di m. 0,40;
• l’incremento può essere utilizzato fino al raggiungimento delle altezze minime interne
prescritte dalle vigenti disposizioni in materia igienico sanitaria con la condizione del non
superamento dell’altezza massima dell’edificio determinata in m. 12,50.
f)
Ampliamento di fabbricato legittimo, avente destinzione d’uso ammessa nell’ambito
mediante recupero di volumetria di manufatti incongrui con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il volume del quale si recupera la superficie deve essere ubicato in aderenza all’edificio o a
una distanza non superiore a m. 30,00 da esso e all’interno del lotto contiguo della
medesima proprietà.
• la superficie recuperata può essere convertita in SA con destinazione analoga a quella
dominante nell’edificio fino a mq. 20,00, oltre al 50% dell’eccedenza, con un massimo non
valicabile di mq. 30,00;
• il volume del quale si recupera, anche parzialmente, la superficie, deve essere demolito
prima dell’inizio dei lavori di ampliamento;
• il progetto dovrà prevedere la accurata ricomposizione dell’area interessata dalla
demolizione;
Norme di conformità e di congruenza
91 di 91
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• il volume di ampliamento esterno all’involucro volumetrico originario deve osservare i
seguenti parametri edilizi:
H
< m. 12,50
D
> m. 4,00
DC
> m. 3,00
DSC
> m. 3,00
DSP
> m. 1,00
g)
Formazione di copertura a padiglione in luogo di copertura piana con il rispetto di
quanto sotto indicato:
l’intervento non comporta necessità di asservimento di aree
la possibilità dell’intervento è limitato agli edifici di altezza sino a tre piani fuori terra,
portanti copertura piana, anche con presenza di eventuali sovrastrutture minori;
la copertura dovrà essere realizzata a "padiglione" con falde aventi pendenza compresa tra 18
e 24 gradi sessagesimali, impostata alla quota dell'attuale copertura piana e tale da contenere
integralmente le sovrastrutture esistenti;
il volume ricavato nel sottotetto r potrà essere utilizzato per funzioni d’uso ammesse
nell’ambito e già presenti nel fabbricato.
3.1.
Prescrizioni particolari
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
• non incremento del rapporto RV preesistente d oltre il 5% del suo valore, fatto salvo
l’eventuale incremento direttamente attribuibile all’elevazione delle altezze interne di SA
già a destinazione abitativa per adeguamento alle norme igienico sanitarie;
• nel caso di semplice sopraelevazione di edifici esistenti le distanze minime dalle strade
potranno considerarsi ridotte sino alla preesistenza.
3.2.
Contestualità degli interventi
Nell’ambito dello stesso intervento, a prescindere dagli interventi a) e b), che sono sempre
consentiti, è ammessa la contestualità tra le categorie sopra elencate.
4.
Interventi relativi a autoparcheggi interrati
E’ consentita la costruzione di autoparcheggi interrati aventi o meno funzione pertinenziale nei
confronti degli edifici esistenti alle condizioni che seguono:
la superficie netta del vano interrato non sottostante un edificio principale fuori terra deve essere
contenuta entro 2/3 della superficie libera del distacco scoperto di proprietà;
ai fini del raggiungimento di tale limite debbono essere considerati anche i volumi interrati
eventualmente preesistenti nel distacco;
in ogni caso la superficie netta del vano interrato non potrà eccedere i mq. 50;
nel caso in cui il volume interrato produca una elevazione della quota di sistemazione finale
della copertura rispetto al terreno originario, l’altezza interna massima consentita è di mt. 2.20;
in caso contrario saranno consentite altezze interne superiori;
sulla base di progetto unitario comprendente la formazione di parcheggio interamente
ricompreso nella morfologia originaria del terreno, e di capacità di almeno n° 10 posti auto, è
ammesso derogare dai limiti sopra indicati;
Parametri edilizi:
DS
> m. 1,50
5.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo
Realizzazione di piccoli fabbricati a servizio dell’attività di conduzione a giardino di pertinenza
o per servizi connessi a piscina o altri impianti scoperti pertinenziali con il rispetto di quanto
sotto indicato:
• la superficie utile del fabbricato è proporzionale alla superficie del lotto ad esso contiguo, in
misura pari a mq. 1,00 per ogni mq. 100 di terreno scoperto continuo di proprietà;
• non è in ogni caso consentita la realizzazione di fabbricati aventi superficie utile minore di
mq. 6,00 o maggiore di mq. 16,00;
Norme di conformità e di congruenza
92 di 92
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• il fabbricato deve essere munito di unica porta di accesso ed eventuali ulteriori aperture
dovranno avere superficie inferiore a 1/30 della superficie di pavimento;
• nell’atto di costituzione del vincolo di pertinenzialità deve essere esplicitato l’impegno ad
utilizzare il fabbricato esclusivamente per deposito attrezzi e materiali in connessione con
l’attività di manutenzione e coltura del fondo;
• non è consentita la costituzione del vincolo di pertinenzialità con immobili per i quali sia
stato eseguito intervento di ampliamento con recupero di volumi
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
< m. 2,40
D
> m. 6,00
DC
> m. 3,00
DSC
> m. 5,00
DSP
> m. 3,00
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
E’ obbligatoria la collocazione in aderenza all’edificio principale o a muro di contenimento
esistente.
6.
Interventi sugli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a) Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno o piscine private con il rispetto
di quanto sotto indicato
• i manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili;
• limitatamente ai lotti unitari interessati dalla presenza di abitazioni è ammessa la
sistemazione di arredi esterni da giardino pertinenziali non volumetrici e la formazione di
piscine scoperte aventi una superficie di specchio acqueo sino a mq. 60 oltre a mq. 5 per
ogni unità abitativa a cui la piscina è pertinente oltre la prima sino ad un massimo di mq.
120.
b) Realizzazione di aree di parcheggio autoveicolare con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• Compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare una
tettoia a protezione del posto auto di superficie non maggiore non maggiore di ¼ della
superficie scoperta di proprietà con un massimo di mq. 45 ed un minimo comunque
ammesso di mq. 25.
c) Realizzazione e/o adattamenti di tracciati carrabili e pedonali
• il percorso deve essere strettamente funzionale al raggiungimento di edifici abitativi
esistenti oppure deve essere realizzato contestualmente ad intervento che comporti la
realizzazione di nuova/e unità immobiliare/i ad uso abitativo;
• nel caso di intervento a servizio di non più di due unità immobiliari la larghezza del
percorso carrabile deve essere inferiore a m. 2,50, comprendente la cunetta e le eventuali
opere di protezione;
• nel caso di intervento a servizio di più di due unità immobiliari la larghezza del percorso
carrabile deve essere inferiore a m. 2,80, comprendente la cunetta e le eventuali opere di
protezione;
• è consentita la realizzazione di ampliamenti della larghezza della strada fino a mt 4,00 e per
una lunghezza di mt 6,00, opportunamente raccordati, al fine di consentire l’incrocio di
autoveicoli; tali ampliamenti, di norma, devono essere distanziati tra loro di almeno mt
40,00 o ubicati in corrispondenza di curve o dossi;
• laddove la lunghezza del tramite in progetto ecceda i m. 50, o la somma assoluta dei volumi
di sterro e di riporto sia superiore a mc. 80 è in facoltà del Comune richiedere la produzione
di apposito Studio Organico di Insieme volto ad illustrare le alternative di tracciato
considerate e provvedimenti previsti di attenuazione dell’impatto dell’intervento nel
contesto d’ambiente.
Norme di conformità e di congruenza
93 di 93
CITTA’ DI RECCO
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ART. 36
AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DEL SISTEMA TURISTICORICETTIVO DEL CENTRO URBANO (AR-DT)
1.
Caratteristiche generali
Corrisponde agli ambiti interessati da strutture alberghiere di rilevanza turistica esistenti
all'interno del Comune ed agli spazi esterni. di pertinenza, o individuati per il potenziamento
della capacità ricettiva.
In relazione alle condizioni di tali strutture che solo parzialmente corrispondono alla domanda
turistico-ricettiva diversificata del Comune si ritiene indispensabile la permanenza delle stesse
all'interno del circuito turistico.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
abitativa diretta
RE-A
pertinenze alla funzione abitativa
RE-P
altre funzioni assimilate alla res/za
RE-C
att. commerc. e artig. minori
CU-A
pubblici esercizi
CU-P
attività ricreative e di spettacolo
CU-R
servizi a gestione privata
CU-S
alberghi tradizionali
TU-A
residenze turistico alberghiere
TU-R
ricettività all’aria aperta
TU-V
case di riposo - convitti
TU-S
ricettive extralberghiere
TU-C
sostegno att. escursionistiche
TU-E
att. industriali ed artigianali
PR-D
depositi commerciali > 250 mq.
PR-C
medi esercizi di vendita non alim.
PR-N
medi esercizi di vendita alimentari
PR-A
attività e depositi agricoli
AG-E
abitazioni conduttori agricoli
AG-A
attività agrituristiche
AG-T
servizi collettivi
F
n
g
r
g
g
r
r
n
r
r
n
g
r
r
r
r
r
r
r
r
r
r
r
n
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Nell’ambito sono ammesse sotto condizioni le seguenti destinazioni funzionali.
RE-A, RE-P – nei limiti della preesistenza o dell’accessorio alla funzione alberghiera
TU-R – nei limiti di quanto disposto nel Programma delle attività turistico-ricettive
2.1.
Disposizioni generali e sulla densità fondiaria
All'interno dell’ambito (articolato in diversi plessi) non è ammessa la formazione di nuovi
edifici autonomi contenenti Superfici Agibili, salvo nel caso disposto al successivo punto 3.1.
In ragione della promiscuità esistente tra funzioni d'uso all'atto dell'adozione delle presenti
norme viene determinata disciplina differenziata tra le quote di solaio già destinate alla funzione
alberghiera od a pertinenza della stessa, e altre funzioni eventualmente preesistenti all’adozione
delle presenti Norme.
Norme di conformità e di congruenza
94 di 94
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.
Disposizioni sulle S.A. con funzione alberghiera
Sugli edifici esistenti o sulle porzioni degli stessi aventi al momento dell'adozione delle
presenti Norme funzione d'uso alberghiera o pertinenziale all'alberghiera, sono ammessi gli
interventi che seguono nella obbligatoria conservazione delle destinazioni d’uso in essere al
momento dell’adozione delle presenti Norme.
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazione con il rispetto di quanto sotto indicato:
• gli interventi sul patrimonio edilizio esistente non debbono produrre variazione delle
destinazioni d’uso in essere al momento dell’adozione del Piano, se non per l’attribuzione
alla funzione principale delle superfici rispettivamente ad essa pertinenti.
• Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H
< o pari a quella massima presistente con un minimo comunque
ammesso di m. 12,50
D
> m. 10,00
DC
> m. 5,00
DSC
> m. 6,00 o minore se conforme a quella preesistente
DSP
> m. 5,00 o minore se conforme a quella preesistente
d)
Ampliamento del fabbricato con aumento della S.A. esistente con funzione alberghiera
in assenza di asservimento di aree, con l’osservanza di quanto segue:
• gli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento di aree, sono limitati ad un
massimo del 10 % della quota di S.A. pre-esistente già destinata a funzioni TU-A (alberghi
tradizionali) .
Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi :
H
< o pari a quella massima presistente con un minimo comunque
ammesso di m. 12,50
D
> m. 10,00
DC
> m. 5,00
DSC
> m. 6,00 o minore se conforme a quella preesistente
DSP
> m. 5,00 o minore se conforme a quella preesistente
• Gli interventi comportanti incremento volumetrico sono condizionati al rilascio da parte del
concessionario di impegno da trascriversi nelle forme di legge a conservare la categoria ad
"Albergo tradizionale" per un periodo non inferiore a dieci anni.
3.1.
Nuove strutture alberghiere
Ove il plesso d’ambito AR-DT contenga una superficie continua disponibile per l’asservimento
di almeno mq. 3000, è applicabile sulla stessa un I.U.I. = 0,10 mq/mq. utilizzabile
esclusivamente per la formazione di una nuova struttura alberghiera appartenente alla categoria
dell’albergo tradizionale, con l’osservanza dei parametri edilizi che seguono:
H
< mt 10,50
D
> mt 10,00
DC
> mt 5,00
DSC
> mt 6,00 o minore se conforme a quella preesistente
DSP
> mt 5,00 o minore se conforme a quella preesistente
L’attuazione dell’intervento è subordinato al rilascio da parte del concessionario di impegno, da
trascriversi nelle forme di legge, alla conservazione del nuovo fabbricato alla categoria dell’Albergo
tradizionale come individuato dalla L.R. 11/82 e s.m.
Norme di conformità e di congruenza
95 di 95
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
4.
Disposizioni sulle S.A. aventi funzione diversa da quella alberghiera
Sugli edifici esistenti o sulle porzioni degli stessi aventi al momento dell'adozione delle
presenti Norme funzione d'uso diversa da quella alberghiera sono ammessi gli interventi che
seguono:
a) Manutenzione straordinaria
b) Restauro e risanamento conservativo
c) Ristrutturazione con il rispetto di quanto sotto indicato:
• divieto di mutamento della destinazione d’uso esistente salva la attribuzione alle funzioni
d’uso ammesse nell’ambito
• Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H
< m. 12,50 o maggiore sino all’altezza massima presistente
D
> m. 10,00
DC
> m. 5,00
DSC
> m. 6,00 o minore se conforme a quella preesistente
DSP
> m. 5,00 o minore se conforme a quella preesistente
d) Ristrutturazione con conversione della destinazione d’uso verso quella alberghiera e
contestuale ampliamento del fabbricato con aumento della S.A. esistente trasformata alla
funzione alberghiera in assenza di asservimento di aree, con l’osservanza di quanto segue:
• l’intervento è limitato al caso di attribuzione di nuova destinazione d'uso del tipo TU-A a
superfici di piano non aventi in precedenza tale destinazione,
• l’entità dell’incremento ammesso è pari a quella definita al precedente punto 3 sub. d)
limitatamente alla superficie di solaio già esistente che viene convertita a destinazione TUA.
• Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
< m. 12,50 o maggiore sino all’altezza massima presistente
> m. 10,00
> m. 5,00
> m. 6,00 o minore se conforme a quella preesistente
> m. 5,00 o minore se conforme a quella preesistente
5.
Richiamo ai settori insistenti all’interno dell’Ambito
All’interno dell’ambito di cui al presente articolo insistono i settori portante codice
identificativo, “Q” (albergo Elena ), “Z” (La Giara) all’interno dei quali operano, con carattere
di prevalenza, le specificazioni e le integrazioni della disciplina elencate al titolo III delle
presenti Norme.
6.
Disciplina delle strutture turistico-ricettive
Per tutti gli interventi aventi per oggetto la ristrutturazione, l'ampliamento o il mutamento da
una categoria all'altra di strutture turistico-ricettive, è obbligatoria l'osservanza delle prescrizioni
operative contenute nel documento recante la "Disciplina delle strutture ricettive" in conformità
alle disposizioni regionali in materia.
Norme di conformità e di congruenza
96 di 96
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 37
AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI DI FRANGIA
URBANA (AR-FR)
1.
Definizione
Corrisponde alle porzioni di fondovalle degli impianti urbani, caratterizzate da una edificazione
di medio-bassa densità con elevata presenza di disomogeneità tipologiche da recuperare in
termini di immagine complessiva.
Esigenza primaria appare la riqualificazione compositiva dell’ambito da condursi nella
conservazione del carico urbanistico attuale, e il miglioramento delle condizioni infrastrutturali.
Relativamente ai sistema delle residenze, il Piano non prevede la possibilità di significativi
incrementi del carico attuale.
Al fine specifico del miglioramento delle condizioni infrastrutturali, all’interno dell’ambito,
lungo via Vastato, viene individuato un apposito “settore” sottoposto a integrazione della
normativa generale d’ambito, come altro settore (settore “O”) viene identificato in loc.
Valleverde al fine del potenziamento del sistema dei parcheggi.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
abitativa diretta
pertinenze alla funzione abitativa
altre funzioni assimilate alla res/za
att. commerc. e artig. minori
pubblici esercizi
attività ricreative e di spettacolo
servizi a gestione privata
alberghi tradizionali
residenze turistico alberghiere
ricettività all’aria aperta
case di riposo - convitti
ricettive extralberghiere
sostegno att. escursionistiche
att. industriali ed artigianali
depositi commerciali > 250 mq.
medi esercizi di vendita non alim.
medi esercizi di vendita alimentari
attività e depositi agricoli
abitazioni conduttori agricoli
attiità agrituristiche
servizi collettivi
n
g
r
sigla
RE-A
RE-P
RE-C
CU-A
CU-P
CU-R
CU-S
TU-A
TU-R
TU-V
TU-S
TU-C
TU-E
PR-D
PR-C
PR-N
PR-A
AG-E
AG-A
AG-T
F
ammessa
n
n
n
n
n
n
n
n
r
r
n
n
r
r
g
g
g
r
r
r
n
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Nell’ambito sono ammesse sotto condizioni le seguenti destinazioni funzionali.
PR-C – PR-N – PR-A nei limiti della conferma della eventuale preesistenza
Norme di conformità e di congruenza
97 di 97
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.
Densità fondiaria
Relativamente ai sistemi residenziali, economici e della ricettività turistica l’ambito viene
riconosciuto come saturo, in assenza di indice di utilizzazione insediativa per nuove
edificazioni.
4.
Interventi sugli edifici esistenti
Sul patrimonio edilizio esistente sono consentiti i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazione edilizia, con l’osservanza di quanto segue:
• La conduzione alla destinazione d’uso abitativa di superfici agibili o non agibili non aventi
al momento dell’adozione del piano tale destinazione è limitata alle superfici facenti parte
di edifici in cui tale funzione è già dominante.•
• Ove l’intervento di ristrutturazione comporti un incremento del numero delle unità
immobiliari abitative, per ogni nuova unità aggiunta dovrà essere reperita idonea area di
parcheggio privato di superficie minima di un posto auto da asservire pertinenzialmente alla
nuova unità.
• gli interventi di ristrutturazione edilizia ove propongano incremento del numero delle unità
esistenti non debbono produrre unità abitative aventi S.A. media minore di mq. 45 o
comunque unità aventi S.A. minore di mq. 35, fatta esclusione, nel calcolo della media,
delle unità già inferiori a tale limite e che non possono essere ulteriormente ridotte
• Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H
< o pari a quella massima presistente con un minimo comunque
ammesso di mt mt. 9,50
D
> m. 6,00 o minore se già preesistente con osservanza del C.C.
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 2,00
d)
ampliamento mediante incremento della superficie agibile dei fabbricati abitativi
esistenti in assenza di asservimento di aree con l’osservanza di quanto segue:
• gli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento di aree, sono limitati per
ciascuna unità immobiliare presente, ad un massimo del 10 % della quota di S.A. esistente
sino ad un massimo di mq. 25,00 con un minimo sempre consentito di mq. 9,00
• Le parti dell’edificio esterne all’involucro volumetrico originario debbono osservare i
seguenti parametri edilizi :
H
< o = a quella massima presistente con un minimo comunque ammesso di
m. 9,50
D
> m. 6,00 o minore se già preesistente con osservanza del C.C.
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 2,00
e)
Ampliamento mediante incremento delle altezze interne di fabbricati già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme in materia igienico-sanitaria con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• L’incremento di altezza per ciascun orizzontamento non può essere maggiore di m. 0,35
con un massimo a livello di edificio non superiore a m. 0,70
• L’incremento può essere utilizzato fino al raggiungimento delle altezze minime interne
prescritte dalle vigenti disposizioni in materia igienico sanitaria
f)
Ampliamento di fabbricato legittimo, avente destinzione d’uso ammessa nell’ambito,
mediante recupero di volumetria di manufatti incongrui con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il volume del quale si recupera la superficie deve essere ubicato in aderenza all’edificio o a
una distanza non superiore a m. 30,00 da esso e all’interno del lotto contiguo;
Norme di conformità e di congruenza
98 di 98
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• la superficie recuperata può essere convertita in SA fino a mq 20,00, oltre al 50%
dell’eccedenza, con un massimo non valicabile di mq 30,00;
• il volume del quale si recupera, anche parzialmente, la superficie, deve essere demolito
prima dell’inizio dei lavori di ampliamento;
• il volume di ampliamento esterno all’involucro volumetrico originario deve osservare i
seguenti parametri edilizi:
H
< m. 9,50
D
> m. 6,00 o minore se già preesistente con osservanza del C.C.
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 2,00
g) Interventi di riedificazione con recupero volumetrico, con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• il fabbricato deve risultare legittimo o legittimato
• se trattasi di rudere deve avere una consistenza reale delle murature di perimetro atte a
definire con certezza il volume del fabbricato originario in misura non inferiore al 70%
• se trattasi di fabbricato in condizioni di elevato degrado la relativa consistenza di volume e
di superficie deve essere comprovata da apposita perizia tecnica giurata
• nell’intervento di ricostruzione potrà essere modificato il sedime entro un perimetro
omotetico di mt 2,00 dal perimetro del sedime originario
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
maggiore sino a m. 0,40 rispetto alla preesistente
D
> m. 6,00
DC
> m. 3,00
DSC
> m. 3,00 o minore conforme alla preesistenza
DSP
> m. 1,50
RV
sino a 4,30
h) Formazione di copertura a padiglione in luogo di copertura piana con il rispetto di quanto
sotto indicato:
• l’intervento non comporta necessità di asservimento di aree;
• la possibilità dell’intervento è limitato agli edifici di altezza sino a tre piani fuori terra,
portanti copertura piana, anche con presenza di eventuali sovrastrutture minori;
• la copertura dovrà essere realizzata a "padiglione" con falde aventi pendenza compresa tra
18 e 24 gradi sessagesimali, impostata alla quota dell'attuale copertura piana e tale da
contenere integralmente le sovrastrutture esistenti;
• il volume ricavato nel sottotetto r potrà essere utilizzato per funzioni d’uso ammesse
nell’ambito e già presenti nel fabbricato.
4.1.
Prescrizioni particolari
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
• non incremento del rapporto RV preesistente, fatto salvo quanto disposto ai punti g) e h), e
senza considerare l’eventuale incremento direttamente attribuibile all’elevazione delle
altezze interne di SA già a destinazione abitativa per adeguamento alle norme igienico
sanitarie.
• Nel caso di semplice sopraelevazione di edifici esistenti le distanze minime dalle strade
potranno considerarsi ridotte sino alla preesistenza.
4.2.
Contestualità degli interventi
Nell’ambito dello stesso intervento, a prescindere dagli interventi a) e b), che sono sempre
consentiti, è ammessa la contestualità tra le categorie sopra elencate con le seguenti condizioni:
• l’utilizzo della categoria g) consente di fruire degli incrementi previsti con esclusione di
quelli indicati alle lettera e)
5.
Nuova costruzione di volumi interrati
Norme di conformità e di congruenza
99 di 99
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
E’ consentita la nuova costruzione di volumi interrati con il rispetto di quanto sotto indicato:
la superficie netta del vano interrato non sottostante un edificio principale fuori terra deve
essere contenuta entro 2/3 della superficie libera del distacco scoperto di proprietà;
ai fini del raggiungimento di tale limite debbono essere considerati anche i volumi interrati
eventualmente preesistenti nel distacco;
in ogni caso la superficie netta del vano interrato, ove non destinato a parcheggio
autoveicolare, non potrà eccedere i mq. 50;
Nel caso in cui il volume interrato produca una elevazione della quota di sistemazione
finale della copertura rispetto al terreno originario, l’altezza interna massima consentita è di
m. 2.20; in caso contrario saranno consentite altezze interne superiori;
nel caso di attribuzione di destinazione d’uso a parcheggio autoveicolare, è consentito che
l’asservimento intervenga a favore di unità immobiliari poste a distanza minore di 250
metri dall’accesso al parcheggio;
Parametri edilizi:
DS
> m. 1,50
6.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo
In presenza di fabbricati ad uso abitativo o contestualmente alla loro costruzione é ammessa la
realizzazione delle seguenti opere pertinenziali:
Realizzazione di piccoli fabbricati a servizio dell’attività di conduzione a giardino o
orto di pertinenza o di piscina privata o di altri impianti scoperti o con il rispetto di
quanto sotto indicato:
la superficie utile del fabbricato è ammessa i proporzionalmente alla superficie del lotto
continuo di proprietà, in misura pari a mq 1,00 per ogni mq 50 di terreno;
non è in ogni caso consentita la realizzazione di fabbricati aventi superficie utile minore di
mq 4,00 o maggiore di mq 10,00;
il fabbricato deve essere munito di unica porta di accesso ed eventuali ulteriori aperture
dovranno avere superficie complessivamente inferiore a 1/30 della superficie di pavimento;
nell’atto di costituzione del vincolo di pertinenzialità deve essere esplicitato l’impegno ad
utilizzare il fabbricato esclusivamente per deposito attrezzi e materiali in connessione con
l’attività di manutenzione o coltura del fondo;
non è consentita la costituzione del vincolo di pertinenzialità con immobili principali per i
quali sia stato eseguito intervento di ampliamento con recupero di volumi;
Parametri urbanistici ed edilizi:
H
< mt 2,40
D
> mt 6,00
DC
> mt 3,00
DSC
> mt 5,00
DSP
> mt 3,00
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
Nel caso di preesistenza di altri costruzioni avente funzione d’uso richiesta al punto a), la dimensione
massima consentita di nuova realizzazione è limitata a mq. 8.
7.
Sistemazione degli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno, con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• i manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili
• limitatamente ai lotti unitari interessati dalla presenza di abitazioni è ammessa la
formazione di piscine scoperte aventi una superficie di specchio acqueo sino a mq. 60 oltre
a mq. 5 per ogni unità abitativa a cui la piscina è pertinente oltre la prima sino ad un
massimo di mq. 120.
Norme di conformità e di congruenza
100 di 100
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
b)
Realizzazione di aree di parcheggio con il rispetto di quanto sotto indicato:
c)
Costruzione di percorsi carrabili con il rispetto di quanto sotto indicato:
• osservanza delle disposizioni in materia di tutela della vegetazione, impiego dei materiali,
salvaguardia della permeabilità del suolo, contenimento dell’impatto ambientale e sulla
morfologia esistente disposte dalla Disciplina Paesistica;
• compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare una
tettoia a protezione del posto auto per un massimo di superficie pari a mq. 25;
• la formazione di superfici di parcheggio scoperte è ammessa a condizione che non siano
ridotte le caratteristiche di permeabilità del terreno in assenza di rischio di deflussi delle
acque meteoriche sulla strada pubblica.
• il percorso deve essere strettamente funzionale al raggiungimento di edifici abitativi
esistenti;
• nel caso di intervento a servizio di non più di due unità immobiliari la larghezza del
percorso carrabile deve essere inferiore a mt 2,50, comprendente la cunetta e le eventuali
opere di protezione;
• laddove la lunghezza del tramite in progetto ecceda i m. 50, o la somma assoluta dei volumi
di sterro e di riporto sia superiore a mc. 80 è obbligatoria la produzione di apposito Studio
Organico di Insieme volto ad illustrare le alternative di tracciato considerate e
provvedimenti previsti di attenuazione dell’impatto dell’intervento nel contesto d’ambiente.
8.
Ristrutturazione Urbanistica
All’interno dell’ambito sono ammessi interventi di ristrutturazione urbanistica, con
riproposizione della stessa quantità di S.A. rispetto a quella rimossa alle condizioni che
seguono:
• interessamento di una S.A. esistente non inferiore a mq. 1.000 con possibilità di incremento
del Volume v.p.p. esistente (V) in misura non superiore al 5% della preesistenza;
• obbligo di preventiva approvazione di progetto unitario accompagnato da convenzione
attuativa prevedente la applicazione dei parametri e delle dotazioni di standard che
seguono:
H
D
DC
DSC
DSP
non superiore a quella massima preesistente
> m. 10,00
> m. 5,00
> m. 3,00
> m. 1,00
• Ferma restando la possibilità di realizzare i previsti servizi di standard pubblico in
conformità a quanto disposto dall’art. 16 della L.R. 24/87 e s.v. ed in ragione del rapporto
globale stabilito dal D.I. 2.4.68, è prescritta in ogni caso la dotazione di superfici per il
parcheggio pubblico pari a 6 mq per ogni 30 mq. di S.A. da reperirsi all’interno del
perimetro dell’intervento o nelle sue immediate adiacenze.
10.
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito
All’interno dell’ambito di cui al presente articolo insiste il settore portante codice identificativo,
“A” (Fondovalle di sinistra) all’interno del quale operano, con carattere di prevalenza, le
specificazioni e le integrazioni della disciplina elencate al titolo III delle presenti Norme.
Norme di conformità e di congruenza
101 di 101
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 38
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI COLLINARI
(AR-TC)
1.
Caratteristiche generali.
Corrisponde alle porzioni collinari, caratterizzate da una elevata densità edificata, situate a
corona del Centro Urbano e nelle zone esterne in cui, pur in presenza di elementi edificati anche
recenti è prevalente la leggibilità dell’impianto e dei caratteri costruttivi anteguerra.
In genere tali porzioni insediate si presentano con caratteri di compiutezza di impianto e di
consistente intasamento degli spazi, entro di esse le superfici inedificate sono assai limitate e in
termini tali da doverne imporre la salvaguardia a fini di servizio funzionale o di conservazione a
verde.
Il modesto livello di efficienza del sistema infrastrutturale di viabilità e di parcheggi presente, e
la sua obbiettiva difficoltà di potenziamento, concorrono nell’attribuzione alla zona di un
regime sostanzialmente conservativo proprio delle aree sature.
Di conseguenza l’ambito non è provvisto di Indice di fabbricabilità fondiario.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
abitativa diretta
pertinenze alla funzione abitativa
altre funzioni assimilate alla res/za
att. commerc. e artig. minori
pubblici esercizi
attività ricreative e di spettacolo
servizi a gestione privata
alberghi tradizionali
residenze turistico alberghiere
ricettività all’aria aperta
case di riposo - convitti
ricettive extralberghiere
sostegno att. escursionistiche
att. industriali ed artigianali
depositi commerciali > 250 mq.
medi esercizi di vendita non alim.
medi esercizi di vendita alimentari
attività e depositi agricoli
abitazioni conduttori agricoli
attività agrituristiche
servizi collettivi
n
g
r
sigla
RE-A
RE-P
RE-C
CU-A
CU-P
CU-R
CU-S
TU-A
TU-R
TU-V
TU-S
TU-C
TU-E
PR-D
PR-C
PR-N
PR-A
AG-E
AG-A
AG-T
F
ammessa
n
n
n
n
n
n
n
n
r
r
n
n
r
r
g
g
g
r
r
r
n
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Nell’ambito sono ammesse sotto condizioni le seguenti destinazioni funzionali.
PR-C – PR-N – PR-A nei limiti della conferma della eventuale preesistenza
Norme di conformità e di congruenza
102 di 102
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.
Densità fondiaria
Relativamente ai sistemi residenziali, economici e della ricettività turistica l’ambito viene
riconosciuto come saturo, in assenza di indice di utilizzazione insediativa per nuove
edificazioni.
4.
Interventi sugli edifici esistenti
Sul patrimonio edilizio esistente sono consentiti i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazione edilizia, con l’osservanza di quanto segue:
• la conduzione alla destinazione d’uso abitativa di superfici agibili o non agibili non aventi
al momento dell’adozione del piano tale destinazione è limitata alle superfici facenti parte
di edifici in cui tale funzione è già dominante.
• ove l’intervento di ristrutturazione comporti un incremento del numero delle unità
immobiliari abitative, per ogni nuova unità aggiunta dovrà essere reperita idonea area di
parcheggio privato di superficie minima di un posto auto da asservire pertinenzialmente alla
nuova unità. Ove tale condizione non sia soddisfacibile per condizioni indipendenti dalla
volontà del richiedente e previo assenso del Comune si applica la monetizzazione
alternativa a favore del Comune prevista al 3° comma dell’art. 2 della L.R. 24/2001.
• gli interventi di ristrutturazione edilizia ove propongano incremento del numero delle unità
esistenti non debbono produrre unità abitative aventi S.A. media minore di mq. 45 o
comunque unità aventi S.A. minore di mq. 35, fatta esclusione, nel calcolo della media,
delle unità già inferiori a tale limite e che non possono essere ulteriormente ridotte
• osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H
< o pari a quella massima presistente con un minimo comunque
ammesso di m. 6,50
D
> m. 6,00 o minore se già preesistente con osservanza del C.C.
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 1,00
d)
ampliamento mediante incremento della superficie agibile dei fabbricati abitativi
esistenti in assenza di asservimento di aree con l’osservanza di quanto segue:
• gli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento di aree, sono limitati per
ciascuna unità immobiliare presente, ad un massimo del 10 % della quota di S.A. esistente
sino ad un massimo di mq. 25,00 con un minimo sempre consentito di mq. 9,00
Le parti dell’edificio esterne all’involucro volumetrico originario debbono
osservare i seguenti parametri edilizi:
H
< m. 6,50
D
> m. 6,00 o minore se già preesistente con osservanza del C.C.
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 1,00
e)
Ampliamento mediante incremento delle altezze interne di fabbricati già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme in materia igienico-sanitaria, con il rispetto di quanto
sotto indicato:
• l’incremento di altezza per ciascun orizzontamento non può essere maggiore di m. 0,35 con
un massimo a livello di edificio non superiore a m. 0,70;
• l’incremento può essere utilizzato fino al raggiungimento delle altezze minime interne
prescritte dalle vigenti disposizioni in materia igienico sanitaria.
Norme di conformità e di congruenza
103 di 103
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
f)
Ampliamento di fabbricato legittimo, avente destinzione d’uso ammessa nell’ambito,
mediante recupero di volumetria di manufatti incongrui con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il volume del quale si recupera la superficie deve essere ubicato in aderenza all’edificio o a
una distanza non superiore a mt 30,00 da esso e all’interno del lotto contiguo;
• la superficie recuperata può essere convertita in SA fino a mq 20,00, oltre al 50%
dell’eccedenza, con un massimo non valicabile di mq 30,00
• il volume del quale si recupera, anche parzialmente, la superficie, deve essere demolito
prima dell’inizio dei lavori di ampliamento
• il volume di ampliamento esterno all’involucro volumetrico originario deve osservare i
seguenti parametri edilizi:
H
< m. 6,50
D
> m. 6,00 o minore se già preesistente con osservanza del C.C.
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 2,00
g) Interventi di riedificazione con recupero volumetrico con il rispetto di quanto sotto indicato
• il fabbricato deve risultare legittimo o legittimato;
• se trattasi di rudere deve avere una consistenza reale delle murature di perimetro atte a
definire con certezza il volume del fabbricato originario in misura non inferiore al 70%;
• se trattasi di fabbricato in condizioni di elevato degrado la relativa consistenza di volume e
di superficie deve essere comprovata da apposita perizia tecnica giurata;
• nell’intervento di ricostruzione potrà essere modificato il sedime entro un perimetro
omotetico di m. 2,00 dal perimetro del sedime originario;
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
maggiore sino a m. 0,40 rispetto alla preesistente
D
> m. 6,00
DC
> m. 3,00
DSC
> m. 3,00 o minore conforme alla preesistenza
DSP
> m. 1,50
RV
sino a 4,30
h) Formazione di copertura a padiglione in luogo di copertura piana con il rispetto di quanto
sotto indicato:
• l’intervento non comporta necessità di asservimento di aree;
• la possibilità dell’intervento è limitato agli edifici di altezza sino a tre piani fuori terra,
portanti copertura piana, anche con presenza di eventuali sovrastrutture minori;
• la copertura dovrà essere realizzata a "padiglione" con falde aventi pendenza compresa tra
18 e 22 gradi sessagesimali, impostata alla quota dell'attuale copertura piana e tale da
contenere integralmente le sovrastrutture esistenti;
• il volume ricavato nel sottotetto per potrà essere utilizzato per funzioni d’uso ammesse
nell’ambito e già presenti nel fabbricato.
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
•
Nel caso di intervento rubricato ai punti c, d, e ed f il parametro RV non potrà essere
incrementato di oltre il 5% del suo valore preesistente, salva la quota direttamente attribuibile
alla semplice elevazione dell’altezza interna dei locali
4.1.
Prescrizioni particolari
Tutti gli interventi sopra descritti sono in ogni caso assoggettati alle seguenti prescrizioni:
• non incremento del rapporto RV preesistente, fatto salvo quanto disposto ai punti g) e h), e
senza considerare l’eventuale incremento direttamente attribuibile all’elevazione delle
altezze interne di SA già a destinazione abitativa per adeguamento alle norme igienico
sanitarie;
• nel caso di semplice sopraelevazione di edifici esistenti le distanze minime dalle strade
potranno considerarsi ridotte sino alla preesistenza.
4.2.
Contestualità degli interventi
Norme di conformità e di congruenza
104 di 104
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Nell’ambito dello stesso intervento, a prescindere dagli interventi a) e b), che sono sempre
consentiti, è ammessa la contestualità tra le categorie sopra elencate con le seguenti condizioni:
• la categoria di intervento g) può essere utilizzata in connessione con
derivanti dalle altre categorie eccetto quelle rubricate alla lettera e) e h)
gli incrementi
5.
Nuova costruzione di volumi interrati
E’ consentita la nuova costruzione di volumi interrati con il rispetto di quanto sotto indicato:
•
•
•
•
•
•
la superficie netta del vano interrato non sottostante un edificio principale fuori terra deve essere
contenuta entro 1/3 della superficie libera del distacco scoperto di proprietà con un minimo
comunque consentito di mq. 6 elevato a mq. 30 nel caso in cui detto volume abbia destinazione a
parcheggio;
ai fini del raggiungimento di tale limite debbono essere considerati anche i volumi interrati
eventualmente preesistenti nel distacco;
in ogni caso la superficie netta del vano interrato ove non destinato a parcheggio autoveicolare,
non potrà eccedere i mq. 50
nel caso in cui il volume interrato produca una elevazione della quota di sistemazione finale
della copertura rispetto al terreno originario, l’altezza interna massima consentita è di m. 2.20; in
caso contrario saranno consentite altezze interne superiori;
sulla base di progetto unitario comprendente la formazione di parcheggio interamente
ricompreso nella morfologia originaria del terreno, e di capacità di almeno n° 10 posti auto, è
ammesso derogare dai limiti sopra indicati;
Parametri edilizi:
DS
> mt 1,50
6.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo
In presenza di fabbricati ad uso abitativo é ammessa la realizzazione delle seguenti opere
pertinenziali:
• Realizzazione di piccoli fabbricati a servizio dell’attività di conduzione a giardino o
orto di pertinenza o di piscina privata o di altri impianti scoperti, con il rispetto di
quanto sotto indicato:
• Per ogni impianto è consentita la realizzazione di un fabbricato di servizio avente
•
•
•
•
superficie utile non superiore a mq 6,00
Il fabbricato deve essere munito di unica porta di accesso ed eventuali ulteriori aperture
dovranno avere superficie complessivamente inferiore a 1/30 della superficie di
pavimento
Nell’atto di costituzione del vincolo di pertinenzialità deve essere esplicitato l’impegno
ad utilizzare il fabbricato ad esclusivo servizio dell’impianto.
Non è consentita la costituzione del vincolo di pertinenzialità con immobili principali
per i quali sia stato eseguito intervento di ampliamento con recupero di volumi
Parametri urbanistici ed edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
< m. 2,20
> m. 10,00
> m. 5,00
> m. 5,00
> m. 3,00
7.
Sistemazione degli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a)
Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• i manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili;
Norme di conformità e di congruenza
105 di 105
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• limitatamente ai lotti unitari interessati dalla presenza di abitazioni è ammessa la
formazione di piscine scoperte aventi una superficie di specchio acqueo sino a mq. 60 oltre
a mq. 5 per ogni unità abitativa a cui la piscina è pertinente oltre la prima sino ad un
massimo di mq. 120.
b)
Realizzazione di aree di parcheggio con il rispetto di quanto sotto indicato:
• osservanza delle disposizioni in materia di tutela della vegetazione, impiego dei materiali,
salvaguardia della permeabilità del suolo, contenimento dell’impatto ambientale e sulla
morfologia esistente disposte dalla Disciplina Paesistica.
• Compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare una
tettoia a protezione del posto auto per un massimo di superficie pari a mq. 25 per ciascuna
proprietà.
c)
Costruzione di percorsi carrabili privati con il rispetto di quanto sotto indicato:
• Il percorso deve essere strettamente funzionale al raggiungimento di edifici abitativi
esistenti
• Nel caso di intervento a servizio di non più di due unità immobiliari la larghezza del
percorso carrabile deve essere inferiore a mt 2,50, comprendente la cunetta e le eventuali
opere di protezione
• Laddove la lunghezza del tramite in progetto ecceda i m. 50, o la somma assoluta dei
volumi di sterro e di riporto sia superiore a mc. 80 è in facoltà del Comune richiedere la
produzione di apposito Studio Organico di Insieme volto ad illustrare le alternative di
tracciato considerate e provvedimenti previsti di attenuazione dell’impatto dell’intervento
nel contesto d’ambiente.
8.
Ristrutturazione Urbanistica
All’interno dell’ambito sono ammessi interventi di ristrutturazione urbanistica, con
riproposizione della stessa quantità di S.A. rispetto a quella rimossa alle condizioni che
seguono:
• interessamento di una S.A. esistente non inferiore a mq. 1.000 con possibilità di incremento
del Volume v.p.p. esistente (V) in misura non superiore al 5% della preesistenza.
• obbligo di preventiva approvazione di progetto unitario accompagnato da convenzione
attuativa prevedente la applicazione dei parametri e delle dotazioni di standard che
seguono
H
non superiore a quella massima preesistente
D
> m. 10,00
DC
> m. 5,00
DSC
> m. 3,00
DSP
> m. 1,00
• Ferma restando la possibilità di realizzare i previsti servizi di standard pubblico in
conformità a quanto disposto dall’art. 16 della L.R. 24/87 e s.v. ed in ragione del rapporto
globale stabilito dal D.I. 2.4.68, è prescritta in ogni caso la dotazione di superfici per il
parcheggio pubblico pari a 6 mq per ogni 30 mq. di S.A. da reperirsi all’interno del
perimetro dell’intervento o nelle sue immediate adiacenze.
Norme di conformità e di congruenza
106 di 106
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 39
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE PER COMPLETAMENTO DEI
TESSUTI PERIURBANI (AR-TP)
1.
Caratteristiche generali.
Corrisponde ad ambiti liberi da edificazioni significative, situati nel fondovalle interno e nella
mezza costa lungo le viabilità principali di risalita, entro cui appare opportuna la collocazione di
singoli elementi di integrazione del tessuto residenziale già presente, in correlazione a
significative componenti di nuova previsione dell’impianto infrastrutturale.
Esso inoltre comprende settori interessati da iniziative lottizzatorie che hanno iniziato in tempi
diversi il loro iter approvativo, successivamente interrotto, e che per collocazione nel territorio,
caratteri compositivi, concorso nel soddisfacimento di esigenze di riqualificazione
infrastrutturale di interesse generale, possono trovare riscontro, in termini dimensionali
contenuti nella previsione di Piano.
Nell’articolato che segue vengono determinate le disposizioni generali di riferimento per
l’intero ambito.
La disciplina di dettaglio per i singoli settori, che per le loro caratteristiche necessitano di una
compiuta definizione a livello di pianificazione comunale comprensiva delle modalità di
concorso alla riqualificazione del sistema infrastrutturale viene definita mediante specifici
PROGETTI NORMA, raccolti in separato fascicolo allegato alle presenti Norme Tecniche.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
abitativa diretta
pertinenze alla funzione abitativa
altre funzioni assimilate alla res/za
att. commerc. e artig. minori
pubblici esercizi
attività ricreative e di spettacolo
servizi a gestione privata
alberghi tradizionali
residenze turistico alberghiere
ricettività all’aria aperta
case di riposo - convitti
ricettive extralberghiere
sostegno att. escursionistiche
att. industriali ed artigianali
depositi commerciali > 250 mq.
medi esercizi di vendita non alim.
medi esercizi di vendita alimentari
attività e depositi agricoli
abitazioni conduttori agricoli
attività agrituristiche
servizi collettivi
n
g
r
sigla
RE-A
RE-P
RE-C
CU-A
CU-P
CU-R
CU-S
TU-A
TU-R
TU-V
TU-S
TU-C
TU-E
PR-D
PR-C
PR-N
PR-A
AG-E
AG-A
AG-T
F
ammessa
n
n
n
g
g
r
r
r
r
r
r
r
r
r
r
r
r
r
r
r
n
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Nell’ambito sono ammesse sotto condizioni le seguenti destinazioni funzionali.
Norme di conformità e di congruenza
107 di 107
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
CU-A , CU-P - limitatamente alla sostanziale conferma delle superfici impegnate all’atto dell’adozione
del Piano.
3.
Interventi sugli edifici esistenti
3.1.
Fabbricati esistenti posti all’interno dei perimetri delimitanti i comparti dei
“Progetti Norma”
Fatte salve specifiche disposizioni puntuali contenute nel documento costitutivo del Progetto
Norma sul patrimonio edilizio esistente sono consentiti i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazione edilizia con l’osservanza di quanto segue:
• La conduzione alla destinazione d’uso abitativa di superfici agibili o non agibili non aventi
al momento dell’adozione del piano tale destinazione è limitata alle superfici facenti parte
di edifici in cui tale funzione è già dominante.
• Ove l’intervento di ristrutturazione comporti un incremento del numero delle unità
immobiliari abitative, per ogni nuova unità aggiunta dovrà essere reperita idonea area di
parcheggio privato di superficie minima di un posto auto da asservire pertinenzialmente alla
nuova unità.
• gli interventi di ristrutturazione edilizia ove propongano incremento del numero delle unità
esistenti non debbono produrre unità abitative aventi S.A. media minore di mq. 50, fatta
esclusione, nel calcolo della media, delle unità già inferiori a tale limite e che non possono
essere ulteriormente ridotte.
Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente alle
parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi :
H
pari a quella preesistente
D
> m. 6,00 o minore se già preesistente con osservanza del C.C.
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 1,00
d)
ampliamento mediante incremento della superficie agibile dei fabbricati abitativi
esistenti in assenza di asservimento di aree con l’osservanza di quanto segue:
•
gli incrementi volumetrici ammessi in assenza di asservimento di aree, sono limitati per
ciascuna unità immobiliare presente, ad un massimo del 10 % della quota di S.A.
esistente sino ad un massimo di mq. 25,00 con un minimo sempre consentito di mq.
9,00.
Osservanza, nel caso di modifica dell’involucro volumetrico originario e relativamente
alle parti fuoriuscenti da tale involucro dei seguenti parametri edilizi:
H
< m. 6,50
D
> m. 6,00 o minore se già preesistente con osservanza del C.C.
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 3,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 1,00
e)
Ampliamento mediante incremento delle altezze interne di fabbricati già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme in materia igienico-sanitaria, con il rispetto di quanto
sotto indicato:
• l’incremento di altezza per ciascun orizzontamento non può essere maggiore di mt 0,40 con
un massimo a livello di edificio non superiore a m. 0,70
• l’incremento può essere utilizzato fino al raggiungimento delle altezze minime interne
prescritte dalle vigenti disposizioni in materia igienico sanitaria
• Parametri urbanistici ed edilizi:
3.1.1. Prescrizioni particolari
Norme di conformità e di congruenza
108 di 108
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Tutti gli interventi sopra descritti (fatto salvo il punto h) sono in ogni caso assoggettati alle
seguenti prescrizioni:
• non incremento del rapporto RV preesistente, fatto salvo l’eventuale incremento
direttamente attribuibile all’elevazione delle altezze interne di SA già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme igienico sanitarie, o derivante dalla semplice
formazione di copertura a falde, non volta a costituire SA o SU, in luogo di copertura
piana.
3.1.2. Contestualità degli interventi
Nell’ambito dello stesso intervento è ammessa la contestualità tra le modalità di intervento
sopra descritte.
3.2.
Fabbricati esistenti posti all’esterno dei perimetri delimitanti i comparti dei
“Progetti Norma”
Sui fabbricati esistenti non compresi all’interno dei perimetri dei comparti disciplinati quali
Progetti Norma si applica il regime normativo previsto per l’Ambito di Riqualificazione dei
Territori Aperti (AR-TA) come prescritto al punto 5 del precedente art. 34 delle presenti Norme,
con omologazione dell’I.U.I. applicabile e irrilevanza della delimitazione tra i due ambiti.
4.
Nuova costruzione di volumi interrati
All’esterno dei perimetri delimitanti i Progetti Norma è ammessa la nuova costruzione di
volumi interrati con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il volume deve avere funzione pertinenziale nei confronti di edificio principale esistente
nella stessa proprietà ed essere ad esso asservito con atto registrato.
• La superficie interna netta del vano interrato non sottostante un edificio principale fuori
terra deve essere contenuta entro 1/15 della superficie libera del distacco scoperto di
proprietà, con un minimo comunque ammesso pari a mq. 6, elevato a mq. 30 ove detto
volume abbia destinazione a parcheggio autoveicolare ed un massimo di mq. 50
• Ai fini del raggiungimento del limite massimo debbono essere considerati anche i volumi
interrati eventualmente preesistenti nella stessa proprietà.
• Nel caso in cui il volume interrato produca una elevazione della quota di sistemazione
finale della copertura rispetto al terreno originario, l’altezza interna massima consentita è di
mt. 2.20; in caso contrario saranno consentite altezze interne superiori
• Parametri edilizi:
DSC
> m. 1,50
All’interno dei Progetti Norma la realizzazione dei volumi interrati o seminterrati è ammessa
esclusivamente laddove esplicitamente prevista dal Progetto Norma stesso.
5.
Sistemazione degli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti, sia all’interno che all’esterno dei Progetti Norma, e fatte salve le
prescrizioni puntuali in materia espressamente disposte dai progetto Norma di competenza, sono
ammessi i seguenti interventi:
a)
Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno con il rispetto di quanto sotto
indicato
• I manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile,
chiuso in corrispondenza del perimetro e coperto con elementi rigidi auto-portanti e
impermeabili.
b)
Realizzazione di aree di parcheggio autoveicolare con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• osservanza delle disposizioni in materia di tutela della vegetazione, impiego dei materiali,
salvaguardia della permeabilità del suolo, contenimento dell’impatto ambientale e sulla
morfologia esistente disposte dalla Disciplina Paesistica;
Norme di conformità e di congruenza
109 di 109
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
• compatibilmente con quanto disposto dalla disciplina paesistica, è consentito realizzare una
tettoia a protezione del posto auto per un massimo di superficie pari a mq. 25 per ciascuna
proprietà.
c)
Costruzione di percorsi carrabili privati, con il rispetto di quanto sotto indicato:
• il percorso deve essere strettamente funzionale al raggiungimento di edifici abitativi
esistenti o da realizzarsi in con testualità;
• nel caso di intervento a servizio di non più di due unità immobiliari la larghezza del
percorso carrabile deve essere inferiore a mt 2,50, comprendente la cunetta e le eventuali
opere di protezione, fatti salvi gli slarghi per l’incrocio;
• laddove la lunghezza del tramite in progetto ecceda i m. 50, o la somma assoluta dei volumi
di sterro e di riporto sia superiore a mc. 80, fatti salvi i progetti già muniti di autorizzazione
ambientale all’atto della adozione delle presenti Norme, è obbligatoria la produzione di
apposito Studio Organico di Insieme volto ad illustrare le alternative di tracciato
considerate e provvedimenti previsti di attenuazione dell’impatto dell’intervento nel
contesto d’ambiente;
• all’interno delle superfici perimetrate quale progetto norma, in assenza della attuazione
degli interventi previsti dal progetto stesso, la formazione delle rampe carrabili è ammessa
esclusivamente a condizione che la realizzazione non pregiudichi l’assetto dell’edificazione
e della viabilità principale identificata nel progetto norme stesso con osservanza comunque
delle condizioni eventualmente disposte nei rispettivi fascicoli normativi.
6.
Disciplina degli interventi di nuova edificazione all’interno dei Progetti Norma
Nelle aree definite quali settore assoggettato a progetto norma sono ammessi interventi di nuova
edificazione abitativa esclusivamente all’interno delle aree perimetrate.
A tali fini viene operato espresso rinvio a quanto disposto all’interno del fascicolo dei
PROGETTI NORMA allegato alle presenti disposizioni che hanno valore prevalente e di cui si
riporta di seguito la tabella complessiva dei parametri urbanistico-edilizi.
TABELLA RIASSUNTIVA SCHEDE SETTORI CON PROGETTO NORMA
SCHEDA
SUP.
Asservita
mq.
S.A.
MAX
mq.
R.V.
Numero
edifici
NUMERO
PIANI
MAX
D
DC
1.381
9.116
4.781
2.120
17.398
115
560
300
150
1.125
4,2
4,2
4,2
4,2
1
2
1
1
DUE
DUE
DUE
DUE
10.00
10.00
10.00
10.00
5,00
5,00
5,00
5,00
5,00
5,00
5,00
5,00
8.790
650
4.2
3
TRE
10.00
5,00
5,00
3.810
12.600
150
800
4.2
1
DUE
10.00
5,00
5,00
SETTORE MEGLI
Comparto A
Comparto B
Comparto C
Comparto D
Totale comparto
DS
***
MAGGIOLO
Comparto A
VIA
S. D’ACQUISTO
Comparto B
VIA ALLORO .
Totale comparto
Norme di conformità e di congruenza
110 di 110
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
MADONNA
FULMINE
COTULO
Comparto A
DEL
-
***
11.498
750
4,2
3
DUE
10.00
5,00
5,00
Comparto B
10.442
870
4,2
4
DUE
10.00
5,00
5,00
Comparto C
Comparto D
Comparto E
Totale comparto
6.031
11.627
4.187
43.785
490
1.055
435
3.600
4,2
4,2
2
6
TRE
DUE
10.00
10.00
5,00
5,00
5,00
5,00
27.200
10.507
1.362
2.700
1.490
440
4,5
4,5
4,5
3
TRE
10.00
1
QUATTRO
10.00
2
TRE
10.00
intervento sull’edificazione esistente
5,00
5,00
5,00
5,00
5,00
5,00
39.069
4.630
SAN ROCCO
Comparto A
Comparto B
Comparto C
Comparto D
Totale comparto
* - oltre all’eventuale piano seminterrato non contenente S.A.
*** - lunghezza massima delle fronti m. 15,00
6.1.
Disposizione speciale per i settori da edificarsi
I manufatti minori incongrui eventualmente presenti nella stessa proprietà oggetto di
edificazione debbono essere demoliti in contestualità all'intervento di nuova edificazione.
Ove gli stessi risultino legittimi o legittimati a seguito di sanatoria edilizia è ammesso il
recupero del 70% della loro volumetria da integrarsi nel volume della nuova edificazione.
L’intervento non dovrà aumentare l’R.V. oltre il limite consentito per il suo ambito se il
preesistente è inferiore, non produrre incremento dell’R.V. se quello preesistente risulta già
superiore.
Il progetto dovrà prevedere la accurata ricomposizione dell’area interessata dalla demolizione.
6.2.
Soglia di compatibilità paesistica della nuova edificazione abitativa
L’entità della nuova edificazione a fini abitativi indicata nella colonna (SA MAX) della tabella
del precedente punto 6. costituisce limite massimo di compatibilità con il regime assegnato dal
P.T.C.P. rispettivamente per ciascuno dei P.N. indicati.
Di conseguenza, eventuali procedimenti volti alla introduzione di varianti in incremento di tali
valori, ponendosi in contrasto con il P.T.C.P. , dovranno seguire il procedimento di cui all’art.
44 della L.R. 36/97 e s.m.
7.
Nuova edificazione all’esterno delle aree comprese nei Progetti Norma
All’interno degli ambiti di riqualificazione non ricompresi nei settori considerati quali progetti
norma, per la nuova edificazione abitativa, si applica il regime normativo previsto per l’ambito
di riqualificazione dei territori aperti (AR-TA), con esclusione, limitatamente agli ambiti di
Megli, Maggiolo e Cotulo, della possibilità di nuova edificazione per funzioni abitative
all’interno degli ambiti stessi.
Entro tali ambiti, l’I.U.I. disponibile può essere invece utilizzato per la nuova edificazione entro
l’ambito AR-TA contiguo ove ne ricorrano i raggi di asservimento prescritti.
Norme di conformità e di congruenza
111 di 111
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 40
AMBITI SINGOLI DI RIQUALIFICAZIONE DEL SISTEMA DELLE
ATTIVITÀ PRODUTTIVE (AR-DS) – (AR-DP)
1.
Suddivisione
Relativamente alle aree di riferimento del sistema delle attività produttive esistenti nell’ambito
del territorio comunale, il P.U.C. individua due distinti ambiti in ragione delle rispettive
potenzialità, articolati a loro volta in settori specifici per i quali possono essere disposte
specifiche normative, modificative di quelle a carattere generale.
Dei due ambiti classificati, il primo presenta carattere di sostanziale conferma del carico
urbanistico attuale, mentre il secondo prevede il potenziamento o la trasformazione degli
impianti in atto.
ART. 41 A
AMBITO DI CONFERMA (AR-DS)
1.
Definizione
Corrisponde alle aree facenti parte del tessuto della piana urbana, interessate da insediamenti a
prevalente carattere artigianale e della p.i. per lo svolgimento di attività di produzione di beni,
anche semilavorati, o di prestazione di servizi, interamente impegnate, e pertanto prive di
ulteriori possibilità di significativi incrementi di utilizzo
All’interno di tali porzioni pertanto gli interventi ammessi sono esclusivamente quelli volti al
miglioramento qualitativo e funzionale dell’insediamento, da condursi sia mediante limitati
interventi sull’edificato e sulle aree esterne, sia, in termini più incisivi, e nelle forme della
ristrutturazione urbanistica per interventi di maggiore rilevanza.
In relazione alla particolare condizione di alcuni settori, per gli stessi vengono disposte
specifiche integrazioni e modifiche alle disposizioni generali
2.
Destinazioni funzionali ammesse
abitativa diretta
pertinenze alla funzione abitativa
altre funzioni assimilate alla res/za
att. commerc. e artig. minori
pubblici esercizi
attività ricreative e di spettacolo
servizi a gestione privata
alberghi tradizionali
residenze turistico alberghiere
ricettività all’aria aperta
case di riposo – convitti
ricettive extralberghiere
sostegno att. escursionistiche
att. industriali ed artigianali
depositi commerciali > 250 mq.
medi esercizi di vendita non alim.
medi esercizi di vendita alimentari
attività e depositi agricoli
abitazioni conduttori agricoli
Norme di conformità e di congruenza
sigla
RE-A
RE-P
RE-C
CU-A
CU-P
CU-R
CU-S
TU-A
TU-R
TU-V
TU-S
TU-C
TU-E
PR-D
PR-C
PR-N
PR-A
AG-E
AG-A
ammessa
r
r
r
n
n
r
n
r
r
r
r
r
r
n
n
g
r
r
r
112 di 112
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
attiità agrituristiche
servizi collettivi
n
g
r
AG-T
F
r
n
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
la funzione PR-N è ammessa esclusivamente nel caso di trasferimento di unità commerciali già
presenti nel territorio comunale
3.
Indice di Utilizzazione
Attese le condizioni di accertata saturazione dei sub-ambiti, sulle superfici libere non è
applicabile alcun indice di utilizzazione per nuovi insediamenti..
4.
Interventi sugli edifici esistenti
Sui fabbricati esistenti sono consentiti i seguenti interventi:
a)
Manutenzione straordinaria
b)
Restauro e risanamento conservativo
c)
Ristrutturazione edilizia con l’osservanza di quanto segue:
• E’ obbligatoria la attribuzione di tutte le superfici oggetto di ristrutturazione alle funzioni
d’uso ammesse dalla tabella.
• la creazione di nuove superfici agibili ricavate all'interno dell'ingombro volumetrico attuale
è consentito per una percentuale massima sino al 30% della Superficie Agibile complessiva
preesistente
• Parametri edilizi da osservare
H
< m. 7,00
D
> m. 10 nei confronti di fabbricati esterni all’ambito
D
> m. 3,00 per fabbricati medesima azienda
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 5,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 1,00
d)
Ampliamento della superficie coperta (SC) dei fabbricati esistenti in assenza di
asservimento di aree per motivate esigenze di natura funzionale dell’azienda insediata con
l’osservanza di quanto segue:
• la percentuale di incremento della SC è stabilita entro un massimo del 10 % di quella
esistente sino ad un massimo non valicabile di mq. 80
• nel caso di lotti edificati aventi superficie superiore a mq. 2000, l’incremento della SC
potrà estendersi sino al raggiungimento di una SC complessiva dell’edificio pari ad un terzo
della superficie del lotto
• Osservanza dei seguenti parametri edilizi:
H
< m. 7,00
D
> m. 10,00 nei confronti di fabbricati esterni all’ambito
D
> m. 3,00 per fabbricati medesima azienda
DC
> m. 2,00
DSC
> m. 5,00 o minore se in allineamento alla preesistenza
DSP
> m. 1,00
Elevazione dell’altezza massima dei fabbricati con il rispetto di quanto sotto indicato:
e)
•
Parametri urbanistici ed edilizi:
H
< m. 7,00
Norme di conformità e di congruenza
113 di 113
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
f)
Interventi di riedificazione con recupero volumetrico con il rispetto di quanto sotto
indicato:
• il volume vuoto per pieno riedificato non potrà eccedere quello preesistente e demolito
• Esclusivamente ai fini applicativi della presente disposizione, sono assimilati a corpi di
fabbrica di edificio esistente quei volumi minori, eventualmente presenti all’interno della
stessa azienda, posti a distanza sino a m. 10 dal fabbricato principale.
• la superficie di sedime risultante dall’intervento non potrà fuoriuscire per oltre 1/8 da quella
determinata dall’edificio originario
• l’altezza massima dovrà essere contenuta entro quella massima preesistente nell’edificio
ove superiore a m. 7,00.
• la riedificazione dovrà osservare i parametri edilizi che seguono:
• Parametri edilizi:
H
< o pari a quella massima presistente con un minimo comunque
ammesso di m. 7,00
D
> m. 10 da costruzioni esterne all’ambito
DC
> m. 4,00
DSC
> m. 5,00 o minore conforme alla preesistenza
DSP
> m. 4,00
• non incremento del rapporto R.V. preesistente, fatto salvo l’eventuale incremento
direttamente attribuibile all’elevazione delle altezze interne di SA già a destinazione
abitativa per adeguamento alle norme igienico sanitarie.
Nell’ambito dello stesso intervento, è ammessa la contestualità tra tutte le categorie sopra
elencate.
5.
Ristrutturazione urbanistica
Nell’ambito è ammessa la formazione di interventi di demolizione e riproposizione della stessa
entità del sedime occupato (superficie coperta SC) limitatamente a interi complessi edificati
aziendali o composti da più aziende avente SC non inferiore a mq. 200.
Tali interventi, volti alla formazione di complessi tipologicamente omogenei, dovranno
contribuire alla qualificazione ambientale dell’intorno e potranno comportare la riproposizione
integrale dell’entità di sedime edificato (SC) preesistente osservando i parametri edilizi che
seguono:
• Parametri edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
m. 9,00
> m. 10 da costruzioni esterne all’ambito
> m. 5,00
> m. 5,00 o minore conforme alla preesistenza
> m. 4,00
6.
Sistemazione degli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
• Realizzazione/installazione di elementi tecnologici e di servizio con il rispetto di quanto
sotto indicato
• i manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile, o
autonomamente utilizzabile;
• sono comprese tra gli elementi ammessi le attrezzature tecnologiche di servizio all’azienda,
quali ad esempio parti meccaniche, invasature, impianti di sollevamento e simili;
• gli spazi di circolazione veicolare ed i parcheggi, e comunque tutte le superfici scoperte
munite di pavimentazione continua, dovranno essere muniti di appositi sistemi di
convogliamento a smaltimento delle acque meteoriche, in assenza di riversamenti sulla via
pubblica.
7.
Tettoie e pensiline
Norme di conformità e di congruenza
114 di 114
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
La formazione di pensiline, tettoie e simili è sempre ammessa alle condizioni che seguono:
• Le pensiline, le tettoie, ove aderiscano ad un fabbricato principale della stessa azienda
possono avere Superficie Coperta (SC) sino al 25% della superficie coperta (SC) del
fabbricato cui aderiscono.
• La formazione di tettoie isolate è ammessa nei limiti di una superficie sino al 10% della SC
degli edifici contenenti Superficie Agibile (SA) complessiva della stessa azienda.
• Parametri edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
m. 4,00
> m. 5 da costruzioni esterne all’ambito
> m. 2,00
> m. 2,00
> m. 2,00
8.
Ammissibilità della funzione abitativa pertinenziale all’attività
E’ consentito l’utilizzo quale abitazione di servizio alla attività insediata di una quota di
superficie agibile S.A. sino al 10% della superficie agibile totale dell’azienda con un minimo
comunque ammesso di 50 mq ed un massimo non valicabile di mq 150 .
Sono in ogni caso confermate le superfici di solaio già impegnate a tal fine, con possibilità di
incremento nei limiti di quanto stabilito al primo comma del presente punto.
9.
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito
All’interno dell’ambito di cui al presente articolo insistono i settori portanti codice
identificativo, “M” (terminale svincolo), “N” (riva sinistra rio Arbora), “F” (Treganega), “T”
(area gas liquefatto) all’interno dei quali operano, con carattere di prevalenza, le specificazioni e
le integrazioni della disciplina elencate al titolo III delle presenti Norme.
10.
Disposizioni particolari per l’ambito AR-DS di via Ponte di Vexina di fronte a
Molino Nuovo
All’interno dell’ambito, in cnonformità a quanto disposto all’art. 18 punto 2 delle Norme di
attuazione del Piano di Bacino Stralcio dell’Ambito 14 che individua in corrispondenza
condizioni di suscettività al dissesto molto elevato, non sono consentiti, con carattere di
prevalenza rispetto alle disposizioni generali per l’ambito riportate ai precedenti punti, i
seguenti interventi:
a) gli interventi di nuova edificazione
b) gli interventi eccedenti la manutenzione straordinaria come definita dalla lettera b),
comma 1 dell’art. 31 della l.n. 457/78 e così come ripresa all’art. 3 del D.Lgs. 380/2001,
salvo quelli di demolizione senza ricostruzione e strettamente necessari a ridurre la
vulnerabilità delle opere esistenti ed a migliorare la tutela della pubblica incolumità,
non comportanti pertanto aumenti di volume.
c) L’intsllazione di manufatti anche non qualificabili come volumi edilizi e la
sistemazione di aree che comportino la permanenza o la sosta di persone;
d) La posa in opera di tubazioni, condotte o similari.
Le opere consentite non possono in ogni caso comportare aumento del carico insediativo.
Le disposizioni di cui al presente punto debbono intendersi automaticamente aggiornate
alle modifiche dispositive che dovessere essere in futuro introdotte nella pertinente
disciplina del Piano di Bacino.
Norme di conformità e di congruenza
115 di 115
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Art. 41 B
Ambito di potenziamento e riqualificazione (AR-DP)
1.
Definizione
Corrisponde ad una superficie, che per localizzazione, dimensioni, caratteristiche e tipologia
insediata, può costituire occasione di potenziamento e completamento del sistema produttivo, in
termini compatibili anche nei confronti delle esigenze del sistema urbano.
2.
Destinazioni funzionali ammesse
abitativa diretta
pertinenze alla funzione abitativa
altre funzioni assimilate alla res/za
att. commerc. e artig. minori
pubblici esercizi
attività ricreative e di spettacolo
servizi a gestione privata
alberghi tradizionali
residenze turistico alberghiere
ricettività all’aria aperta
case di riposo - convitti
ricettive extralberghiere
sostegno att. escursionistiche
att. industriali ed artigianali
depositi commerciali > 250 mq.
medi esercizi di vendita non alim.
medi esercizi di vendita alimentari
attività e depositi agricoli
abitazioni conduttori agricoli
attiità agrituristiche
servizi collettivi
n
g
r
2.
sigla
RE-A
RE-P
RE-C
CU-A
CU-P
CU-R
CU-S
TU-A
TU-R
TU-V
TU-S
TU-C
TU-E
PR-D
PR-C
PR-N
PR-A
AG-E
AG-A
AG-T
F
ammessa
r
r
r
n
n
r
n
r
r
r
r
r
r
n
n
r
r
r
r
r
n
destinazione ammessa senza condizioni
destinazione ammessa con condizioni
destinazione non ammessa
Disciplina della nuova edificazione
• Obbligo di intervento unitario per il sub-ambito costituente U.M.I.
• Parametri urbanistico-edilizi
RC (rapporto di copertura)
= o > 1/3
H max
= m. 10,00
DC
= m. 8,00
DSP - DSC
= m. 5,00
D (esterni al sub ambito)
= m. 10,000
Norme di conformità e di congruenza
116 di 116
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.
Modalità di attuazione degli interventi ammessi
In tutti gli interventi di nuova edificazione e ampliamenti dovranno osservarsi le pertinenti
disposizioni in materia di sistemazione delle aree scoperte e di sistemazione del verde di
protezione e di attenuazione degli impatti.
In ogni caso per tutta la porzione di perimetro del lotto edificando contiguo alla viabilità
pubblica carrabile principale dovrà essere garantito, anche attraverso un arretramento della
recinzione del lotto, una larghezza stradale non inferiore a m. 6,50.
Il rilascio del titolo ad edificare è sottoposto alla condizione della contestuale stipula di
convenzione edilizia avente come oggetto l’obbligo di cessione gratuita al Comune
dell’allargamento stradale sino ad un calibro utile di m. 6,50.
L’intervento può comprendere la destinazione di superfici a abitazione di servizio all’attività
insediata per una quota di superficie agibile S.A. sino al 10% della superficie agibile totale
dell’azienda con un minimo comunque ammesso di 50 mq ed un massimo non valicabile di mq.
150.
3.
Sistemazione degli spazi scoperti
Sugli spazi scoperti sono ammessi i seguenti interventi:
a) Realizzazione/installazione di elementi di arredo esterno con il rispetto di quanto sotto
indicato
• I manufatti non dovranno in alcun modo costituire un volume internamente accessibile, o
•
•
autonomamente utilizzabile.
sono comprese tra gli elementi ammessi le atttrezzature tecnologiche di servizio
all’azienda, quali ad esempio parti meccaniche, invasature, impianti di sollevamento e
simili.
Gli spazi di circolazione veicolare ed i parcheggi, e comunque tutte le superfici scoperte
munite di pavimentazione continua, dovranno essere muniti di appositi sistemi di
convogliamento a smaltimento delle acque meteoriche, in assenza di riversamenti sulla via
pubblica.
4.
Tettoie e pensiline
La formazione di pensiline, tettoie e simili è sempre ammessa alle condizioni che seguono:
•
•
•
Le pensiline, le tettoie ed i porticati, ove aderiscano ad un fabbricato principale della stessa
azienda possono avere Superficie Coperta (SC) sino al 25% della superficie coperta (SC)
del fabbricato cui aderiscono.
La formazione di tettoie isolate è ammessa nei limiti di una superficie sino al 10% della SC
degli edifici contenenti Superficie Agibile (SA) complessiva della stessa azienda.
Parametri edilizi:
H
D
DC
DSC
DSP
mt. 4,00
> mt 5 da costruzioni esterne all’ambito
> mt 5,00
> mt 5,0
> mt 5,00
5.
Modalità di attuazione degli interventi ammessi
In ogni caso per tutta la porzione di perimetro del lotto edificando contiguo alla viabilità
pubblica carrabile principale dovrà essere garantito, anche attraverso un arretramento della
recinzione del lotto, una larghezza stradale non inferiore a m. 6,50.
Il rilascio del titolo ad edificare è sottoposto alla condizione della contestuale stipula di
convenzione edilizia avente come oggetto l’obbligo di cessione gratuita al Comune
dell’allargamento stradale eventualmente necessario al fine del rispetto di quanto stabilito al
punto precedente.
Norme di conformità e di congruenza
117 di 117
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 42
DISPOSIZIONI COMUNI AGLI AMBITI DESTINATI A FUNZIONI
PRODUTTIVE IN MATERIA DI VERDE E PARCHEGGI
1.
Sistemazioni a verde
Negli interventi di nuova edificazione e/o di ristrutturazione urbanistica ammessi secondo le
pertinenti disposizioni attuative, nei distacchi e compatibilmente con le esigenze della
circolazione e della sosta, dovranno essere sistemati a dimora alberi di alto fusto, a foglie non
caduche, di essenze tipiche della zona, preferibilmente disposti a filari/barriera.
2.
Parcheggi di pertinenza
Gli interventi di nuova edificazione e/o di ristrutturazione urbanistica previsti dovranno
prevedere una dotazione minima di superfici destinate al parcheggio di pertinenza
dell'insediamento secondo i parametri di seguito riportati:
Edifici o porzioni destinati ad attività manifatturiere con procedimento di tipo industriale:
•
Mq. 0,30 per ogni metro quadrato di Superficie Agibile destinata alla produzione e comunque in
ogni caso 30% della superficie totale di sedime dell'edificio di cui almeno il 50% utilizzabile per
la sosta di automezzi pesanti.
Edifici o porzioni destinati ad attività produttive con procedimento di tipo artigianale:
•
Mq. 0,30 per ogni metro quadrato di Superficie Agibile destinata alla produzione e comunque in
ogni caso 25% della superficie totale di sedime dell'edificio di cui almeno il 30% utilizzabile per
la sosta di automezzi pesanti.
Edifici o porzioni destinati ad attività di stoccaggio delle merci:
• Mq. 0,50 per ogni metro quadrato di Superficie Agibile destinata allo stoccaggio e comunque in
ogni caso 30% della superficie totale di sedime dell'edificio di cui almeno il 65% utilizzabile per
la sosta di automezzi pesanti.
Edifici o porzioni con altre destinazioni:
•
Mq. 1,00 per ogni tre metri quadrati di Superficie Agibile utilizzato.
Norme di conformità e di congruenza
118 di 118
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
TITOLO III
DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I SETTORI
ART. 43
DISPOSIZIONI PER I SETTORI
Le disposizioni che seguono sono articolate per singolo settore e, limitatamente all’area del
settore stesso, integrano ed ove occorra prevalgono sulle ordinarie disposizioni dell’ambito
entro cui il settore risulta entrostante.
L’elenco dei settori ricompresi entro ciascuna zona o ambito del Piano è presente in calce alle
disposizioni di ciascun ambito (o zona a servizi)
1.
Disposizioni particolari per il settore in fondovalle di sinistra (settore “A”)
All’interno delle superfici perimetrate quale settore, identificato in tavola con la lettera “A”, è
ammesso utilizzare un indice di utilizzazione insediativa sulle superfici libere da asservimenti
pregressi, pari a 0,15 mq/mq da utilizzare esclusivamente per l’integrazione volumetrica dei
fabbricati esistenti aventi dominante funzione abitativa, nei limiti di un incremento massimo
sino al 75% della S.A. preesistente.
Gli ampliamenti volumetrici dovranno osservare i seguenti parametri:
•
•
•
•
D = non minore di quella preesistente dal fabbricato abitativo più vicino con un minimo
comunque ammesso di m. 6,00
DC = m. 2,00
DS = non minore di quella preesistente con un minimo ammesso di m. 3,00
H max = m. 7,00 o in alternativa contenuta entro un incremento di 1,20 m. rispetto alla
preesistenza.
Assentimento di tale integrazione, che è alternativa all’incremento volumetrico in assenza di
asservimento stabilito per l’intero ambito, resta subordinato alla stipula di una convenzione con
il Comune, con la quale il soggetto attuatore assume impegno a cedere superfici per la
regolarizzazione del calibro della viabilità pubblica (via Vastato) di fondovalle, sulla base di
esigenze definite dal Comune con apposito progetto preliminare.
Ove l’allargamento renda indispensabile la demolizione di parti edificate di margine si
applicano in combinazione le disposizioni di cui al precedente art. 14 punto 3.
Lungo il margine a monte della viabilità pubblica è esplicitamente consentita la formazione di
parcheggi anche parzialmente fuori terra, con contestuale allargamento del calibro stradale
pubblico.
In tale caso la entità superficiaria di parcheggi in struttura parzialmente fuori terra realizzabili
scaturisce dall’applicazione della seguente operazione: SNP = L x K x 5
ove:
SNP = superficie netta del parcheggio realizzabile
L = lunghezza del tratto stradale pubblico oggetto di allargamento
K = spessore della fascia di allargamento della strada in corrispondenza
Norme di conformità e di congruenza
119 di 119
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
1.1.
Condizione di flessibilità di settore
Nel settore, è ammesso un I.U.I. applicabile sulle superfici libere da asservimenti pregressi pari
a 0,08 mq./mq. per nuova edificazione subordinato alla stipula di una convenzione con il
Comune, con la quale il soggetto attuatore assume impegno a cedere superfici per la
regolarizzazione del calibro della viabilità pubblica di fondovalle, sulla base di esigenze definite
dal Comune con apposito progetto preliminare ed a realizzare le relative opere di allargamento
lungo la fascia di sua proprietà.
Parametri urbanistici ed edilizi:
H
< m. 7,00
D
> m. 10,00
DC
> m. 5,00
DSC
> m. 5,00
DSP
> m. 5,00
RV
max 4,30
2.
Area lungo Via Roma (ex Enel) Settore “B”
Per l’area posta lungo il lato di levante Via Roma identificata nella cartografia di
azzonamento quale settore identificato con la lettera “B” sono indicati nel seguito i parametri
edilizi e funzionali di cui è prescritta l’osservanza in sede attuativa delle previsioni
edificatorie:
destinazioni d’uso ammesse:
- attività istituzionali costituenti plesso unitario (sede stazione CC. o attività similare, uffici
pubblici istituzionali) e parcheggi;
- volumetria massima fuori terra (V.P.P.) = mc. 3200 comprensiva del recupero della
volumetria già esistente);
- quota massima dell’estradosso del più alto elemento edificato m. 10,00 a partire dalla
quota originaria del terreno;
- D = m. 10,00; DC = m. 1,50; DS = m. 1,50;
- obbligo di dotazione di parcheggi pertinenziali e di servizio nella misura minima di 1/mq.
ogni 3 mq. di S.A. , con possibilità di parziale localizzazione entro piano interrato;
- obbligo di allargamento del calibro sino ad almeno m. 5 della via pubblica lungo il lato di
levante;
- obbligo di formazione di superfici di pubblico parcheggio in misura di almeno 20 posti
auto e di superfici pedonali scoperte e a piazza pubblica per almeno il 35% della superficie
del settore.
In vano posto al di sotto della sistemazione superficiale (max + 0,60 m. rispetto alla quota della
via Roma) è ammessa la formazione di superfici di parcheggio privato, nel qual caso
l’intervento dovrà essere sostenuto dalla sottoscrizione di una convenzione tra il Comune ed il
soggetto attuatore degli interventi privati, con la quale quest’ultimo assuma impegni nei
confronti della realizzazione delle opere pubbliche previste nel settore.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.
Area a monte di Via Speroni, utilizzo per E.R.P. (settore “C”)
Attraverso procedimento di variante di aggiornamento del P.U.C. , condotto in applicazione
dell’art. 43 della L.R. 36/97 e s.m. è ammesso che l’area corrispondente alle serre comunali, a
monte di via Speroni, costituente settore identificato nelle tavole con la lettera “C” venga
utilizzata per la formazione di un intervento di E.R.P. con utilizzo di una disponibilità di S. A.
sino a mq. 600 in un unico edificio avente i parametri edilizi che seguono:
•
•
•
•
RV max = 5.0
D = m. 10,00
DC = 5,00
H max = 10,00 m.
I caratteri tipologici dell’edificazione debbono essere ricondotti a quelli indicati nella scheda di
progetto norma per la contigua area di edificazione privata (settore C1).
4.
Disposizioni particolari per il settore “Congregazione RR. Suore della
Presentazione” in via Speroni (settore “D”) (1)
4.1. Individuazione
Il settore corrisponde al fabbricato ed alle aree esterne pertinenti, costituenti il complesso
dell’ex Asilo di Via Speroni, di proprietà della Provincia di Genova, identificato quale settore
con la lettera “D” nella cartografia del PUC.
4.2. Disposizioni generali
Il settore appartiene al sistema delle zone per l’istruzione media superiore pubblica e alle
connesse attività di ricettività didattica e scambio di esperienze nel settore formativo, nonché
delle attività complementari per lo sport, nei termini indicati al successivo punto 4.3.
4.3. Disposizioni particolari e parametri
I parametri edilizi degli interventi ammessi saranno definiti di volta in volta, in sede di progetto,
in accordo con le esigenze di corretta localizzazione ed organizzazione logistica delle funzioni
da allocare, in coerenza con le disposizioni in materia paesistico-ambientale e nel rispetto delle
seguenti prescrizioni :
a) l'altezza massima consentita dei fabbricati non potrà superare quella massima degli edifici
esistenti nella zona circostante, con un minimo comunque consentito di m. 8,00;
b) la distanza dei fabbricati dagli edifici esterni al perimetro del Settore non dovrà essere
inferiore alla semisomma delle altezze dei prospetti frontistanti., salvo il caso di prospetti
ambedue privi di finestre costituenti veduta;
c) la distanza dai confini dovrà essere pari o superiore alla metà dell'altezza del fabbricato, con
un minimo di 5 m.;
d) gli interventi di nuova edificazione sulle aree scoperte disponibili non potranno comunque
utilizzare un I.U.I. maggiore di 3 mq./mq.
Il Responsabile del Servizio, previa approvazione di variante di aggiornamento del piano (art.
43 L.R. 36/97 e s.m.), potrà consentire la deroga ai predetti parametri, per motivate ed
imprenscindibili esigenze tecnico-progettuali, fatta eccezione per la distanza minima tra
fabbricati di cui almeno uno presenti pareti finestrate e che si fronteggino per uno sviluppo di
almeno 12 m, nel qual caso dovrà osservarsi nelle nuove costruzioni la distanza minima assoluta
di 10 m.
(1) Testo modificato con Delibera C.C. n. 27 del 21/04/2009
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
E’ in ogni caso sempre consentita la sopraelevazione dei fabbricati esistenti destinati o da
destinarsi a standard, entro il perimetro della struttura esistente compresi eventuali sporti ed
elementi aggettanti, nel rispetto delle distanze minime tra fabbricati stabilite dal Codice Civile e
a condizione che l’altezza massima originaria non venga elevata per più di m. 1,50.
4.4. Autorimessa interrata
Fermo restando i parametri di cui al precedente punto 4.3. per gli interventi di nuova
edificazione e per quelli sul complesso edilizio esistente , nell’ambito del settore è consentita la
realizzazione di una autorimessa interrata con accessi su via Speroni, destinata al
soddisfacimento sia dei fabbisogni della struttura scolastica che della domanda di parcheggio
pubblico a rotazione, tenuto anche conto della immediata vicinanza del servizio di trasporto
ferroviario. Il dimensionamento dell’autorimessa interrata sarà determinato in esito alla relativa
progettazione ed approvato, e la relativa approvazione avviene mediante ricorso al
procedimento di cui al combinato disposto degli artt. 49 e 43 della L.R. 36/1997 e s.m.
Ove occorra, il parcheggio pubblico a rotazione potrà essere integrato da una quota di
parcheggio privato da destinarsi al servizio pertinenziale dell’intorno urbano.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
5.
Disposizioni relative al settore compreso tra la Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni
B. ed il ponte della stazione, nel centro urbano del Capoluogo. (Settore “E”) (1)
5.1.
Caratteri generali della previsione
Il settore, integrando la propria funzione attuale di polarità significativa del Centro cittadino per
le attività religiose, ludico-ricreative giovanili a gestione parrocchiale, è destinato a divenire
sede di una rilevante nuova dotazione di parcheggi privati e pubblici immediatamente a ridosso
del Centro Urbano.
In corrispondenza è inoltre ammissibile la formazione di un raccordo stradale tra la via Aurelia
e la via Liceti, atto a costituire elemento della direttrice di attraversamento veicolare del centro
urbano.
5.2.
Destinazioni d’uso ammesse
Parcheggi pubblici e privati - Impianti ricreativi e sportivi e relative strutture di appoggio e
servizio - Verde attrezzato - Viabilità veicolare, pedonale e speciale (ascensore pubblico) con
servizi accessori.
5.3.
Disposizioni attuative
La realizzazione di interventi volti alla formazione della struttura di parcheggio e delle
sistemazioni connesse, è subordinata alla preventiva approvazione di un progetto unitario,
esteso all’intera superficie interessata, da redigersi con l’osservanza delle indicazioni e
prescrizioni che seguono:
a) il progetto dovrà prevedere la realizzazione di un complesso di interventi tale da conseguire gli
obbiettivi indicati sopra quali “caratteri generali della previsione”;
b) è obbligatoria la formazione di una connessione pedonale pubblica tra la via Aurelia ed il piano di
copertura della struttura a parcheggio, eventualmente estesa fino a raccordo con Via Liceti;
c) è obbligatoria la realizzazione di una connessione pubblica tra la superficie di copertura del parcheggio
in struttura e la zona pubblica esistente del quartiere Valleverde; tale collegamento è ammesso anche
attraverso la realizzazione di un tramite pedonale posto al di sotto di una (o più) arcata del viadotto,
purché realizzato in modo da non interferire con l'immagine e le strutture del viadotto stesso;
d) il progetto potrà prevedere, con adeguata composizione all’interno delle previsioni generali e
preferibilmente parzialmente in seminterrato o addossata ai contenimenti esistenti, la formazione di
una superficie agibile (S.A.) massima di mq. 350 (trecentocinquanta) da destinarsi a servizi accessori
alle attività religiose, associative, ricreative pertinenti ai servizi di cui alla L.R. 4/85;
e) il volume principale di parcheggio avrà numero di piani libero, con l’osservanza comunque di una
quota massima di sistemazione dell’estradosso principale non maggiore di oltre 190 cm. rispetto a
quella attuale del campetto da gioco;
f) il progetto dovrà prevedere l’attribuzione al regime del parcheggio pubblico di almeno 18 posti auto,
da realizzare a cielo libero. In corrispondenza della parte coperta della struttura, come sarà meglio
dettagliato in sede di progetto, dovrà essere ricavata una superficie di almeno 30 m2 da destinare ad
interesse comune. Il locale dovrà avere accesso autonomo rispetto alle parti private. Tali superfici
saranno cedute dalla proprietà al Comune;
g) I corpi di servizio al campo non potranno superare una S.A. di mq. 90, con lato verso via Liceti in
allineamento con la struttura del sottostante parcheggio. L'altezza di gronda dal filo del campo non
potrà superare i 3,10 metri;
h) ove sia previsto, il raccordo stradale in struttura tra la Via Aurelia e la Via Liceti, dovrà avere
larghezza della carreggiata minima di m. 7,00 ed in relazione alla sua realizzazione è ammessa
l’elevazione dell’estradosso della copertura del più elevato piano a parcheggi sino a + m. 4,00 rispetto
all’attuale quota del terreno del campetto, con conseguente facoltà di accrescimento delle dotazioni di
parcheggio privato previsto.
5.4.
Rapporti della previsione con l’applicazione della L.R. 4/85 ed appartenenza delle
superfici e dei manufatti
Fatto salvo quanto disposto al terzo comma del presente punto relativamente alle superfici di
parcheggio, tutte le aree comprese all’interno del perimetro della zona che all’atto dell’adozione
del Piano risultano di proprietà dell’Istituzione Religiosa sono da considerarsi a destinazione
vincolata nell’ambito dei “servizi religiosi” come disciplinati dalla L.R. 4/85.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
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Esse saranno gravate di pieno uso pubblico relativamente alle connessioni viarie e pedonali
previste in conformità alle disposizioni funzionali sopra riportate.
Le superfici realizzate a seguito dell’attuazione di quanto previsto dal Piano e destinate a
parcheggio saranno attribuite alla proprietà pubblica o privata sulla base della ripartizione
determinata dalle condizioni attuative della previsione.
5.5.
Interventi ammessi in assenza di progetto principale relativi a superfici
direttamente interessate dall’intervento principale
In pendenza dell’approvazione del progetto unitario nella zona sono ammessi esclusivamente
interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, o di demolizione di strutture edificate
incongrue.
Relativamente agli spazi pubblici sono ammessi interventi più incidenti ove motivati da
concrete esigenze di pubblico interesse.
5.6.
Condizione di flessibilità del progetto principale
a) ascensore per piazza della Stazione
Ove venga prevista la realizzazione di ascensore pubblico di collegamento tra il piano stradale e
la piazza della Stazione, in connessione ad essa potrà essere prevista in termini aggiuntivi la
formazione di un volume monopiano di superficie massima (S.A.) di mq. 40 da destinarsi a
pubblico esercizio (o rivendita di giornali) avente carico di funzione di controllo e gestione
dell’ascensore pubblico.
5.7.
Definizioni particolari
L'area risulta solcata dal rio Treganega, corso d'acqua tombinato oggetto di specifiche
regolamentazioni normative da parte del Piano di Bacino stralcio. In tal senso, seppure in
interrato, le volumetrie edilizie di previsione dovranno essere collocate alla distanza stabilita di
norma dall'alveo.
Poiché la presente scheda norma ammette a copertura dei volumi a parcheggio la ricollocazione
del campetto parrocchiale e di altre funzioni connesse al verde, gioco e sport, anche il distacco
di rispetto delle distanze dal rio Treganega risulterà coperto dal solaio di chiusura e sostegno del
campetto stesso.
Lo spazio così definito, con due lati aperti, in tal caso non si configura rispondente alle
caratteristiche volumetriche come definite all'interno del P.U.C. (art. 6), risultando quale zona
coperta di divisione tra due volumi destinati a parcheggio. In tal senso, al fine di conservare le
caratteristiche di spazio non-volumetrico, l'area dovrà essere ceduta al Comune e non potrà
avere altra funzione se non quella di zona di snodo veicolare e pedonale, a raccordo con le parti
a parcheggio privato e con l'area a sport di Valleverde.
(1) Testo modificato con delibera di C.C. n. 31 del 28/7/2011
6.
Settore di Valle Treganega per la formazione di servizi privati (settore “F”)
All’interno del perimetro segnalato nelle tavole con la lettera “F” è ammessa la formazione di
impianti e strutture ricreative prevalentemente scoperte anche a carattere e gestione privata.
I relativi interventi sono subordinati alla preventiva approvazione di progetto unitario
costituito in U.M.I., esteso ad almeno 60% della superficie perimetrata, volto alla formazione
di un impianto a carattere ricreativo avente i seguenti contenuti essenziali
E’ ammessa la nuova edificazione riservata alle funzioni di servizio privato previste per il
settore con osservanza delle disposizioni che seguono:
• rapporto massimo di copertura (RC) esclusi gli edifici eventualmente esistenti = 1/25 con
un massimo comunque non valicabile di superficie coperta pari a mq. 350;
• Parametri urbanistici ed edilizi:
H
< m. 7,00
D
> m. 10,00 dagli edifici esterni al settore
DC
> m. 5,00
DSC
> m. 5,00
Norme di conformità e di congruenza
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DSP
> m. 3,00
• obbligo di conservazione di superficie non destinata a terreno di gioco pari ad almeno il
50% della superficie totale;
• divieto di realizzazione di murature di contenimento di altezza maggiore di m. 4,50 con
obbligo di previsione di fascia pianeggiante tra i contenimenti;
• formazione di adeguata sistemazione dell’apparato vegetale, in termini atti ad attenuare la
visibilità dei manufatti dal fronte opposto di valle.
L’intervento sarà assentito con unico titolo convenzionato con il Comune al fine della garanzia
della pubblicità del servizio previsto, con obbligo di inserimento nella convenzione attuativa dei
seguenti impegni:
• adeguamento del calibro stradale della via Carbonara a partire dall’innesto sulla via Aurelia
sino all’impianto, con realizzazione delle relative opere e cessione al Comune, da realizzare
in compartecipazione tra pubblico e privato.
• formazione di parcheggio privato di pertinenza dell’impianto commisurato alla presumibile
utenza dello stesso, secondo un rapporto di 1 posto auto ogni 4 utenti stimabili.
L’attuazione dell’intervento resta subordinata alla positiva conclusione del procedimento di cui
all’art. 338 del R.D. 1265/1935 come modificato dall’art. 28 della L. 166/2002
6.1.
Disposizioni particolari sugli edifici esistenti
In pendenza della approvazione del progetto unitario, per un periodo di cinque anni a far data
dalla approvazione del presente Piano, nelle aree e sui manufatti compresi nel settore, sono
ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
6.2.
Disposizioni sulle aree del settore escluse dal progetto unitario
A seguito dell’approvazione del progetto costituito in UMI, sulle superfici del settore
eventualmente escluse dal progetto unitario, sono da applicarsi le disposizioni generali
dell’ambito AR-DS.
7. Settore compreso tra Via Milite Ignoto e Via Marconi (Settore “G”) (1).
All’interno del Settore segnalato con lettera “G” è prevista la formazione di strutture edificate,
parzialmente interrate destinate a parcheggi privati, parcheggi pubblici e servizi scolastici.
Il Settore è suddiviso in due porzioni:
- nella porzione G1 è prevista la costruzione di un volume da destinare a palestra a servizio del
plesso scolastico di Via Massone e copertura da destinare a parcheggio pubblico accessibile
dalla Via Milite Ignoto;
- nella porzione G2 è prevista la costruzione di un volume da destinare ad autorimesse private
con copertura da destinare a parcheggio pubblico accessibile dalla Via Milite Ignoto.
7.1 PARAMETRI DI INTERVENTO NELLE DUE PORZIONI
Relativamente alla porzione G1 l’intervento ammesso dovrà comprendere la formazione di
palestra avente dimensioni interne non inferiori a mt. 24 x mt. 15 e altezza mt. 8 .
Il volume della struttura dovrà essere integralmente contenuto al di sotto del piano orizzontale
definito dalla quota inferiore di Via Milite Ignoto nel tratto in corrispondenza.
Relativamente alla porzione G2 l’intervento ammesso dovrà comprendere la formazione di
spazi per il parcheggio pubblico a cielo aperto in misura non inferiore a 30 posti auto e
parcheggi privati in struttura.
E’ consentita, sulla copertura della struttura, la realizzazione di un volume ad uso residenziale
avente S.A. pari al 150% di quella del piccolo fabbricato esistente all’interno del Settore.
Il volume della struttura dovrà essere integralmente contenuto al di sotto del piano orizzontale
definito dalla quota superiore di Via Milite Ignoto nel tratto in corrispondenza, fatti salvi i
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
volumi di accesso a scale e di extra-corsa ascensori ed il volume destinato a residenza che potrà
emergere di due piani rispetto a tale quota.
Dovranno in ogni caso essere osservati, nei confronti delle altre proprietà, i parametri disposti
dal C.C. con obbligo altresì di distanze tra pareti finestrate frontistanti non inferiori a mt. 10,00.
Le residue superfici di distacco a sud-est dei volumi in previsione dovranno essere sistemate a
verde e/o pavimentate e rese accessibili quali pertinenze dei plessi scolastici di Via Massone e
di Via Marconi.
7.2 MODALITÀ DI ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI
L’attuazione degli interventi previsti per ciascuna porzione del Settore, costituente U.M.I.
(Unità minima di intervento), potrà avvenire con le seguenti modalità:
a) attuazione diretta da parte del Comune previa acquisizione, nelle forme di legge, dell’area
del Settore o di una intera porzione dello stesso;
b) attuazione dell’intervento previsto nella porzione G2 da parte di soggetto privato purché
dimostri la disponibilità delle aree, con obbligo di convenzione con il Comune mediante la
quale l’attuatore si impegni a:
- realizzare e cedere gratuitamente al Comune la prevista dotazione di parcheggi pubblici,
oltre che le sistemazioni pubbliche della strada, del marciapiede e dei distacchi;
- cedere gratuitamente al Comune la superficie corrispondente alla porzione G1 e la
superficie del distacco a sud-est dei volumi in previsione;
- eseguire, a scomputo del contributo di costruzione, la sistemazione del terreno ad una
quota di – 6,00, rispetto alla prevista quota di copertura della palestra, e tutte le opere di
presidio dello scavo in corrispondenza della porzione G1.
La realizzazione degli interventi e la cessione delle aree dovranno essere conclusi
antecedentemente al rilascio del certificato di agibilità relativo agli immobili privati.
A richiesta del soggetto attuatore della porzione G2, sarà costituita, senza alcun corrispettivo,
una servitù di passaggio pedonale, per collegamento a Via Marconi, a favore dello stesso e
suoi aventi causa, in corrispondenza del percorso esistente a nord-est del plesso scolastico di
Via Massone, di proprietà comunale.
7.3 Flessibilità attuativa
Le residue superfici di distacco a sud-est dei volumi in previsione, compatibilmente con quanto
prescritto all’art. 10.2.2 della Disciplina Paesaggistica di Livello Puntuale potranno essere
sistemate a parcheggio per motocicli accessibile dal plesso scolastico di Via Marconi.
L’area in corrispondenza della porzione G1, fino al momento in cui verrà avviata la costruzione
della palestra, potrà essere attrezzata come struttura sportiva scoperta di pertinenza del plesso
scolastico di Via Massone.
(1) Testo modificato con delibera di C.C. n. 35 del 5/7/2010
8.
Settore di via Amalfi a destinazione mista a servizi sociali e attività private.
(Settore “H”)
Per il settore identificato nella tavola di zonizzazione con la lettera “H” sono operanti le
seguenti disposizioni:
Il fabbricato esistente dell’ex Pretura può essere oggetto di interventi sino alla ristrutturazione
edilizia nel mantenimento dell’ingombro volumetrico attuale, con conservazione della
destinazione d’uso all’interno dell’interesse comune.
In corrispondenza della superficie libera adiacente è ammessa la realizzazione di un unico
edificio atto a costituire un collegamento edificato tra i due edifici laterali. Il nuovo corpo di
fabbrica potrà utilizzare una disponibilità di S.A. pari a mq. 1600 per le destinazioni d’uso
consentite entro l’ambito di appartenenza, e di mq. 450 da destinarsi a residenze assistibili con
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
applicazione di un R.V. massimo pari a 4,30 (il valore di R.V. va verificato con esclusione del
P.T.).
Oltre alle quantità sopra descritte è ammessa al P.T. la formazione di superfici commerciali per
mq. 350, con idonea disposizione di porticato di uso pubblico formante collegamento con quelli
laterali e la formazione di parcheggi privati in interrato su due livelli per una superficie
complessiva massima di mq. 1400.
La attuazione della previsione di nuova edificazione resta subordinata alla stipula di una
convenzione tra il soggetto attuatore ed il Comune con la quale il primo assume obbligo alla
cessione gratuita al Comune della quota di edificio destinata a residenze assistibili e della
superficie dei porticati destinati alla viabilità pedonale da ricavarsi al piano stradale.
I parametri edilizi saranno stabiliti in sede di progetto.
9.
Versante a sud di Via Filippo da Recco (settore “L”)
Il settore perimetrato e segnalato con la lettera “L” dovrà essere oggetto di un progetto
unitario di riqualificazione costituente altresì U.M.I. avente i seguenti contenuti essenziali:
- previsione di realizzazione di una percorrenza pedonale pubblica a connettere il
marciapiede lato sud nella parte più bassa dell’ambito con l’area a monte, contigua al
Cimitero delle vittime civili della guerra.
- riqualificazione completa dell’ambito con sistemazione di spazi pedonali attrezzati
con sedute, e con idoneo impianto vegetale d’alto fusto.
Il progetto potrà altresì comprendere:
- la previsione di volumi fuori terra, seminterrati o interrati, adeguatamente composti
nel quadro generale nella misura massima di mq. 100 di S.A. aventi destinazione
all’interno delle funzioni di connettivo urbano.
- la sistemazione alla quota della statale Aurelia di superfici scoperte per la sosta
veicolare.
I parametri edilizi (distanze ed altezze massime) saranno determinati in sede di progetto con
l’osservanza degli artt. 8 e 9 del D.I. 2 aprile 1968 n° 1444 per la zona omogenea B.
L’attuazione del progetto potrà avvenire secondo le seguenti modalità procedimentali:
a) attuazione diretta da parte del Comune previa acquisizione, nelle forme di legge,
dell’intera area vincolata dal Piano con destinazione d’uso delle superfici coperte a
servizi istituzionali o turistici;
b) attuazione da parte di soggetto privato che dimostri la disponibilità delle relative
superfici, con obbligo di convenzione con il Comune mediante la quale l’attuatore assuma
obbligo a realizzare la percorrenza pubblica disposta come contenuto essenziale ed altre
superfici sistemate per la sosta pedonale pubblica, ed a cederle gratuitamente al Comune.
In tale caso la convenzione potrà disporre la permanenza nella disponibilità dell’attuatore
delle superfici coperte realizzate e delle relative pertinenze scoperte, con attribuzione alle SP
di funzioni esclusivamente nell’ambito dei servizi commerciali o dei pubblici esercizi, nei
limiti e con le condizioni disposti dalle vigenti disposizioni in materia di rispetto cimiteriale.
L’attuazione dell’intervento resta subordinata alla positiva conclusione del procedimento di cui
all’art. 338 del R.D. 1265/1935 come modificato dall’art. 28 della L. 166/2002
9.1.
Flessibilità attuativa
Costituisce flessibilità attuativa del Piano, alternativa all’applicazione di quanto previsto al
precedente punto., la possibilità di realizzare all’interno del settore perimetrato, una struttura
di parcheggio autoveicolare attraverso un progetto che preveda l’attribuzione all’uso pubblico
di almeno il 30% dei parcheggi ricavati, da individuarsi preferibilmente nella sistemazione
della copertura, con utilizzo di accesso veicolare a monte dell’impianto cimiteriale.
Norme di conformità e di congruenza
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L’intervento potrà riguardare anche solo una porzione, non inferiore al 75% in termini di
superficie, del settore, a condizione che il progetto ne definisca per la residua porzione una
sistemazione congrua e compatibile con quella oggetto dell’intervento.
10.
Settore posto al terminale della strada di svincolo autostradale (settore “M”)
Entro tale settore (indicato con la lettera “M”), posto allo sbocco su Via Pisa dello svincolo
autostradale (lato mare), l’intervento di recupero e rifunzionalizzazione del comparto posto sul
lato verso mare, in ragione della sua specifica collocazione all'ingresso" dell'area urbana
possibilmente dovrà seguire le particolari disposizioni di assetto definite di seguito che non sono
prescrittive ma solo indicative al fine di indicare un modello compositivo da seguire :
Le disposizioni concernono la porzione a valle dell’esistente rio, prevedendosi la conservazione
in termini pressoché inalterati di quella a monte:
• è prescritta l'osservanza obbligatoria di allineamento dell'edificazione nei confronti di
via Pisa;
• accessi veicolari esclusivamente disposti da via Pisa;
• obbligo di sedime regolare disposto ad L con evidenziazione del sito d'angolo
mediante la formazione di un corpo di fabbrica più elevato, avente lati coincidenti
con i lati minori dei due corpi ortogonali, coperto a padiglione, avente tipologia
assimilabile alle torri edificate presenti nel fondovalle del Comune.
• altezza massima della quota di gronda del corpo a torre pari a m. 12,80 , con altezza
di gronda dei due corpi laterali sino a meno m. 2,50 dalla quota di gronda della torre.
• obbligo di formazione di filare alberato con impiego di essenze analoghe a quelle già
presenti in via Pisa.
• raccomandazione di formazione nel corpo di fabbrica disposto verso via Pisa (esclusa
la torre) di porticato pedonale pubblico e con recupero della corrispondente
superficie coperta maggiorata del 50% quale S.A. privata, di altezza interna di
almeno m. 3,50 e profondità m. 2,50.
• D = non minore di quella preesistente dal fabbricato abitativo più vicino con un
minimo comunque ammesso di m. 10,00
• DC = m. 2,00
• DS = m. 1,50 La copertura dei corpi di fabbrica ortogonali potrà essere piana, o a
falde o a sezione curva.
• I prospetti dovranno avere finestrature regolari, indicativamente di forma quadrata,
con prevalenza delle parti di muratura piene, e con esclusione della possibilità di
formazione di courtain wall o elementi similari.
L’intervento di recupero dovrà essere esteso unitariamente all'intero settore o quanto meno alla
porzione interamente posta da un lato del rio, costituendo a tali fini U.M.I. (da assentirsi con
titolo abilitativo con convenzione) ed in deroga alle disposizioni generali d’ambito potrà
comportare l'utilizzo di un R.C. superiore sino al 10% di quello esistente e l’estensione delle
destinazioni d’uso ammesse a quelle per la pratica ricreativa e sportiva anche di tipo privato.
Tra le destinazioni d’uso ammissibili viene inoltre introdotta anche quella dei pubblici esercizi
“CU-P”.
Nel caso di sistemazione all’interno di pubblico esercizio, obbligo di individuazione di
parcheggi di pertinenza aggiuntivi per almeno n° 12 posti auto.
10.1. Flessibilità
In alternativa all’intervento unitario sono comunque ammessi interventi di recupero estesi a
singole unità immobiliari ricomprese all’interno del fabbricato, da condursi con il criterio della
omologazione delle strutture ai caratteri suggeriti per l’intervento unitario.
In tale caso non è consentito l’incremento della S.A. se non per una percentuale del 15%, in
assenza di modifiche della S.C.
Norme di conformità e di congruenza
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11.
Settore in riva sinistra del Rio Arbora (settore “N”)
Corrisponde ad una area posta in riva sinistra del rio Arbora, già impegnata da attività
produttiva, segnalato come settore con la lettera N.
Ferme restando le destinazioni d’uso consentite per l’ambito di appartenenza è’ ammesso
l’ampliamento del fabbricato esistente sino al raggiungimento del volume d’ingombro massimo
secondo i parametri urbanistici ed edilizi che seguono:
RC (rapporto di copertura)
H
DC – DSP
D (tra fabbricati interni al settore)
D (tra fabbricati esterni al settore)
DSC
<1/3
<m. 10,00
>m. 8,00
>m. 5,00
>m. 10,00
>m. 5,00
12.
Settore parcheggi in Valleverde (settore O)
Il settore corrisponde ad un’area posta a valle del rilevato ove è collocata la Stazione ferroviaria
e compresa tra il fronte di questo e la viabilità carrabile.
L’area, è caratterizzata da una elevata acclività e risulta idonea, in accoglimento di osservazione
proposta da aventi titolo, alla realizzazione di un parcheggio in struttura atto a corrispondere ad
una domanda accentuata di tali dotazioni presente nel quartiere.
All’interno del settore è ammesso un unico intervento volto alla formazione di una struttura di
parcheggio, che, al fine di contenere gli impatti sulla morfologia stessa potrà parzialmente
fuoriuscire dal profilo del terreno preesistente, da approvarsi con unico titolo abilitativo
convenzionato con il Comune.
Il progetto dovrà prevedere un unico accesso ed una unica uscita dalla viabilità pubblica con la
formazione di una corsia di manovra autonoma, e dovrà prevedere l’osservanza di una distanza
tra il fronte dei parcheggi in struttura e gli edifici frontistanti non inferiore a m. 10.
La convenzione dovrà prevedere a carico dell’attuatore la realizzazione e la cessione gratuita al
Comune di un numero di posti auto, da conservarsi al regime pubblico, non inferiore a quelli
previsti in proprietà privata.
13.
Disciplina del settore corrispondente all’Albergo Elena (settore “Q”)
Il fabbricato in cui è insediato l’albergo Elena, contrassegnato quale settore identificato con la
lettera “Q” può essere oggetto di un intervento di potenziamento della capacità ricettiva
mediante ampliamento volumetrico con formazione di nuovo corpo di fabbrica nell’area libera
di pertinenza a settentrione.
Tale intervento, che dovrà prevedere la riqualificazione dell’intero fabbricato, potrà utilizzare
un incremento della S.A. esistente di 400 mq., con osservanza dei parametri di cui al precedente
punto 3, ma con possibilità di realizzazione di allineamento della fronte verso strada su via
Garibaldi con la preesistenza.
Dovrà provvedersi al reperimento ed asservimento alla funzione alberghiera di almeno un posto
auto per ogni tre posti letto aggiuntivi rispetto a quelli esistenti all’atto dell’adozione delle
presenti Norme, oltre al recupero della superficie di parcheggio pertinenziale interessata dalla
nuova edificazione.
14.
Settore riconversione deposito gas liquefatto (lettera “T”)
Corrisponde all’area occupata da impianto entro cui è presente al momento dell’adozione delle
presenti Norme un deposito di gas liquefatto, attività da considerarsi ad esaurimento, esteso per
analogia ad un contiguo lotto libero verso monte che presenta simili suscettività, ed è
identificato come settore con la lettera T.
Norme di conformità e di congruenza
129 di 129
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Ai fini attuativi il settore è ripartito in due porzioni, suddivise dal corso del Rio Lagofreddo,
l’una contrassegnata con la lettera ”A” corrispondente all’area del deposito gas liquefatto e
l’altra (lettera ”B”) corrispondente ai mappali 304 e 305 attualmente inedificati.
In ambedue le porzioni le prescrizioni a carattere generale d’ambito sono sostituite da quanto
segue:
Norme di conformità e di congruenza
130 di 130
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
14.1. Prescrizioni di settore
Con riferimento alla partizione in due porzioni del settore, pur in presenza di comune previsione
urbanistica, le prescrizioni sono articolate separatamente.
14.1.A.
Porzione A
14.1.A.1.
Caratteristiche della previsione
In relazione ai caratteri dell’impianto da considerarsi ad esaurimento e del suo contesto
d’intorno, all’interno del settore.
La zona è destinata alla formazione di un complesso edificato costituito da un volume avente la
copertura posta a quota corrispondente al contiguo tracciato della SP 333 e disposto per il suo
lato maggiore parallelamente a detto tracciato.
Le superfici di piano realizzande potranno avere le seguenti destinazioni d’uso:
• parcheggi privati;
• magazzini e depositi di materiali compatibili con la residenza;
• piccoli laboratori artigianali di superficie massima mq. 60 per ciascuna unità
immobiliare;
• attività commerciali al dettaglio (esercizi di vicinato) per una S.A. massima totale nella
zona di mq. 250.
La copertura del volume realizzabile dovrà essere integralmente destinata a superficie di
parcheggio pubblico o a verde pubblico attrezzato, con accesso diretto dalla S.P. 333.
La superficie di ingombro del sedime della costruzione (SC) non potrà essere superiore ad una
volta e mezza quella costituita dalla sommatoria di tutti i sedimi edificati legittimi o legittimati,
anche con carattere precario e non completamente chiusi da perimetri, esistenti nella porzione
“A” all’atto dell’adozione delle presenti Norme.
Il progetto dovrà prevedere la congrua risistemazione delle superfici scoperte con la
realizzazione di un massimo di due raccordi stradali tra il piano di campagna più basso e la
quota della provinciale e la formazione di una idonea barriera vegetale d’alto fusto disposta a
filare lungo il lato fronteggiante il corso del Torrente Recco.
14.1.A.2.
Parametri edilizi del fabbricato
Altezza massima - La quota di estradosso non dovrà essere superiore in alcun punto a quella del
piano stradale della S.P. 333 in corrispondenza.
Distanza minima dai confini della zona = m. 5,00
SC (superficie coperta) massima = SC (superficie coperta) attuale + 50%.
Gli altri parametri saranno definiti in sede di progetto.
14.1.A.3.
Modalità di attuazione degli interventi ammessi
Le superfici a parcheggio e verde pubblico corrispondenti alla copertura dei volumi realizzandi
costituiscono ad ogni effetto standard urbanistico obbligatorio da conseguire attraverso il
progetto unitario.
La convenzione annessa al titolo abilitativo dovrà disciplinare il trasferimento al Comune della
superficie del solaio di copertura e le modalità di riparto dei costi manutentori delle porzioni
comuni della struttura.
14.1.B. Porzione B
14.1.B.1.
Caratteristiche della previsione
La porzione è destinata alla formazione di una struttura edificata, posta in aderenza al tracciato
della S.P. 333 avente la copertura posta a quota corrispondente al contiguo tracciato della
provinciale stessa e disposta per il suo lato maggiore parallelamente a detto tracciato.
Le superfici di piano realizzande potranno avere le seguenti destinazioni d’uso:
• parcheggi privati;
Norme di conformità e di congruenza
131 di 131
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
•
•
magazzini e depositi di materiali compatibili con la residenza;
piccoli laboratori artigianali di superficie massima mq. 60 per ciascuna unità
immobiliare.
La copertura dell’edificio dovrà essere integralmente destinata a superficie di parcheggio
pubblico munito di verde d’arredo con accesso diretto dalla S.P. 333.
La superficie di ingombro del sedime della costruzione (SC) dovrà osservare un rapporto di
copertura (RC) massimo con la porzione non superiore al 20%.
Il progetto dovrà prevedere la congrua risistemazione delle superfici scoperte con la
realizzazione di un massimo di due raccordi stradali tra il piano di campagna più basso e la
quota della provinciale e la formazione di una idonea barriera vegetale a siepe di
mascheramento.
14.1.A.2.
Parametri edilizi del fabbricato
Altezza massima - La quota di estradosso non dovrà essere superiore in alcun punto a quella del
piano stradale della SP 333 in corrispondenza.
Distanza minima dai confini della zona = m. 5,00
SC (superficie coperta) massima = SC (superficie coperta) attuale + 50%.
Gli altri parametri saranno definiti in sede di progetto.
14.1.A.3. Modalità di attuazione degli interventi ammessi
Le superfici a parcheggio e verde corrispondenti alla copertura dei volumi realizzandi
costituiscono ad ogni effetto standard urbanistico obbligatorio da conseguire attraverso il
progetto unitario della porzione.
La convenzione annessa al titolo abilitativo dovrà disciplinare il trasferimento al Comune della
superficie del solaio di copertura e le modalità di riparto dei costi manutentori delle porzioni
comuni della struttura.
15.
Plesso di Sodea (Settore “U”)
All’interno della porzione dell’ambito corrispondente al nucleo di Sodea, come contrassegnata
nelle tavole con perimetrazione e simbolo lettera “U”, in ragione dell’esigenza di pervenire ad
una definiva sistemazione dell’insediamento abitativo esistente, che presenta particolari carenze
infrastrutturali, sono operanti le seguenti disposizioni particolari, integrative ed ove occorra
sostitutive di quelle generali d’ambito.
La nuova edificazione abitativa è ammessa con l’applicazione dell’I.U.I. d’ambito, ed è
utilizzabile esclusivamente mediante definizione di Unità Minima di Intervento (U.M.I.) di
dimensione minima contigua mq. 30.000, con formazione di un massimo di n° 2 edifici aventi
ciascuno V.v.p.p. non superiore a mc. 600 e S.A. non maggiore di mq. 150.
E’ prescritta l’osservanza dei parametri edilizi disposti per l’ambito di appartenenza.
Il rilascio della concessione del titolo abilitativo resta subordinato oltre che all’assunzione degli
impegni in materia di presidio ambientale previsti per l’ambito all’impegno alla realizzazione
completa di tronco di fognatura sino all’allaccio nella rete comunale, ed alla sua cessione
gratuita al Comune.
La fognatura dovrà essere dimensionata per il servizio all’intero nucleo.
Gli edifici dovranno avere tipologia rurale analoga a quella dominante nel nucleo, ed essere
collocati a non più di 40 metri di distanza dalle edificazioni abitative già esistenti, copertura a
due falde, sedime regolare con dimensione massima m. 16, disposizione dell’asse principale
parallelo alle isoipse.
Norme di conformità e di congruenza
132 di 132
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
16.
Edificio pizzeria 4 Vele (settore “V”)
Nell'ambito delle sistemazioni generali dell’ambito di appartenenza è da indicarsi una diversa
sistemazione del corpo di fabbrica avanzato entro cui è localizzato l'esercizio attualmente
denominato "4 vele" che viene contrassegnato nelle tavole di Piano con la lettera “V.”
Tale sistemazione, a parità di S.A. e di volume, dovrà prevedere una compiuta riqualificazione
ed eventuale ricomposizione del corpo di fabbrica, sia dal punto di vista della configurazione
della copertura che dei materiali di rivestimento adottati, privilegiando caratteri compositivi in
omologazione a quelli propri del fabbricato retrostante.
17.
Disposizioni specifiche per il settore coincidente con il manufatto esistente su via
S.Francesco incrocio con Via B. Assereto (settore “J”)
Il settore corrisponde ad un piccolo manufatto a destinazione commerciale esistente a monte
dell’innesto di Via San Francesco su Via B. Assereto, e viene contrassegnato sulle tavole del
Piano con la lettera “J”.
Il manufatto esistente deve essere oggetto di un intervento di riqualificazione esteso all’intero
settore che costituisce unità minima di intervento (UMI), con conservazione della destinazione
d’uso commerciale o attribuzione di destinazione d’uso nel settore dei servizi pubblici o privati.
L’intervento di riqualificazione potrà comportare una rielaborazione integrale del volume
dell’edificio a parità di V.v.p.p. con possibilità di incremento sino al 10% della S.A. esistente,
mirando a conseguire un adeguamento dell’immagine del manufatto con il contesto d’intorno,
riprendendo, ove possibile, elementi compositivi e impiego di materiali propri della tradizione
del sito.
Alla costruzione dovrà essere assegnata una destinazione d’uso all’interno del sistema del
Connettivo Urbano (CU) limitatamente agli esercizi di vicinato, alle attività artigianali di
servizio alla persona, ai pubblici esercizi ed ai servizi anche a di tipo privato.
Parametri edilizi da osservarsi:
D = in aderenza o > m. 5,00
DC e DSC non inferiori a quelli preesistenti
H < m 6,50.
18.
Disposizioni specifiche per il completamento con nuovi corpi edificati di
connessione degli edifici lungo Via Bettolo (settore “W”) (2)
Nelle corti scoperte identificate nelle tavole di zonizzazione quale settore contrassegnato con
la lettera “W” è ammessa la formazione di corpi edificati a due piani f.t. posti a connessione
degli edifici esistenti e con conforme tipologia, ed aventi di massima composizione analoga a
quella già presente nel Piano di Ricostruzione.
I volumi realizzati potranno avere esclusivamente destinazioni d'uso per funzioni
commerciali, pubblici esercizi, depositi, uffici, con esclusione della residenza.
In piano interrato potranno essere realizzate superfici destinate a parcheggio privato aventi
quale unico accesso/uscita un elemento di rampa o montacarichi all’interno della superficie
di proprietà.
Il rilascio della del titolo abilitativo per tali interventi dovrà essere accompagnato da una
convenzione tra il Comune ed il soggetto attuatore con la quale quest’ultimo assuma impegni
in ordine alla costituzione di servitù di pubblico passaggio nel porticato da realizzare alla
quota del Lungomare e alla realizzazione di opere di riqualificazione delle infrastrutture
pubbliche nell’intorno.
Si richiamano le disposizioni in materia di aderenza e distanza minima tra le costruzioni
previste dal C.C.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
(2) Testo modificato con Delibera C.C. n. 7 del 21/02/2008
19.
Disciplina del settore corrispondente alla struttura con denominazione Giara
(settore “Z”)
Per il fabbricato corrispondente alla struttura di pubblico esercizio “La Giara”, contrassegnato
quale settore con lettera “Z”, gli ampliamenti ammessi per la funzione alberghiera previsti dalle
disposizioni generali dell’ambito sono estesi al potenziamento della funzione di pubblico
esercizio, mentre non sono ammessi interventi di trasformazione verso destinazioni d’uso non
alberghiere tradizionali o di pubblico esercizio di ristorazione.
20.
Disciplina particolare del settore identificato con la lettera “AA”
Il settore corrisponde ad una proprietà entro cui risulta documentata la presenza, sino agli anni
‘40, di un edificio abitativo di buona immagine, parzialmente distrutto dagli eventi bellici ed i
cui residui vennero in seguito rimossi a seguito di ordinanza sindacale del 1984 per esigenze di
sicurezza.
In accoglimento di formale osservazione proposta dai proprietari, in corrispondenza del settore
viene ammessa la ricostruzione di una entità di S.A. sino a mq. 180 con destinazione tra quelle
ammesse nell’ambito e osservanza di un RV sino a 4,2, con obbligo di riproposizione di un
modello edificato analogo alla preesistenza e comunque coerente con il contesto edificato
d’intorno.
Il fabbricato potrà avere altezza massima di m. 9,10 (tre piani fuori terra) e dovrà osservare
distanze dalle altre costruzioni consentite dal C.C. e distanze dai confini e dalle strade non
inferiori a m. 3.
Il rilascio del titolo abilitativo alla edificazione è subordinato alla contestuale stipula di una
convenzione con la quale il soggetto attuatore assume impegno alla cessione gratuita al Comune
dell’area di circa mq. 790 in fregio alla S.P. n° 1 Aurelia, identificata al N.C.T. al foglio 10
mappale 105.
L’attuazione dell’intervento resta subordinata alla positiva conclusione del procedimento di cui
all’art. 338 del R.D. 1265/1935 come modificato dall’art. 28 della L. 166/2002
21.
Disposizioni particolari per settore con sigla FA
Nell’ambito del settore, perimetrato ed identificato nella tavola di zonizzazione con la sigla FA,
compatibilmente con l’osservanza delle disposizioni vigenti al momento in materia di aree
percorse dal fuoco, è ammessa la formazione di strutture per l’attività di produzione e custodia
di fuochi artificiali, con conseguente integrazione delle destinazioni d’uso ammesse per
l’ambito.
La realizzazione di tali strutture potrà avvenire esclusivamente previa approvazione di progetto
unitario di intervento costituente UMI, esteso all’intero settore perimetrato, ed osservante le
seguenti condizioni:
•
limitazione delle superfici coperte (interrate e non) destinate all’attività in misura non
superiore ad un I.U.I. di 0,01 mq/mq con applicazione dei parametri edilizi previsti al
precedente punto 7;
•
divieto di costruzione di nuove strade carrabili, fatte salve semplici piste di servizio, ove
possibile coincidenti con tracciati già presenti;
•
i manufatti di deposito e di lavoro dovranno essere prevalentemente realizzati entro
terra, compatibilmente con le disposizioni di sicurezza vigenti in materia, con
collocazione defilata alla viste principali, e limitando al minimo gli interventi sulla
morfologia;
Norme di conformità e di congruenza
134 di 134
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
•
•
le recinzioni disposte dalle autorità di vigilanza, dovranno essere realizzate con
materiali semplici, coerenti con la rusticità dei siti, e contenute nelle minime dimensioni
ammissibili;
il progetto potrà essere assentito esclusivamente a seguito del conseguimento preventivo
di tutti i pareri favorevoli da parte degli Organi competenti in materia di controllo sulle
attività comportanti manipolazione di materiali esplodenti.
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
TITOLO IV
NORME DI CONGRUENZA
CAPO I
I DISTRETTI DI TRASFORMAZIONE
ART. 44
DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE DI VIA GIUSTINIANI
1.
Individuazione
Il distretto comprende ad un ambito interessato dalla presenza di fabbricati ad uso produttivo
dismessi (ex azienda Ultraflex) e ristrutturati per attività artigianali e depositi, ed un ambito
individuabile come “vuoto urbano” venuto in essere a seguito della demolizione di corpi edilizi
produttivi dismessi (ex azienda IML).
Gli immobili facenti parte del Distretto risultano edificati in epoche diverse, connotati da forti
incoerenze tipologiche e incongrui in relazione alla loro collocazione interna al sistema
residenziale.
La zona appare pertanto idonea ad una sua radicale conversione al sistema urbano con
l’allocazione all’interno, attraverso un ridisegno complessivo dell’impianto edificato, di una
pluralità di funzioni, contestuali al rafforzamento consistente delle dotazioni di pubblico
interesse.
2.
Obbiettivi
Trasformazione completa con la costituzione di un sistema integrato di nuove funzioni a
carattere urbano, fortemente qualificato dal punto di vista compositivo, organicamente inserito
nel contesto insediativo esistente individuato come ambito AR – TU, con presenza di segmenti
di attività economiche in grado di garantire un congruo numero di occupati.
Concentrazione in corrispondenza di significative strutture a carattere pubblico quali:
- impianto natatorio;
- impianto sportivo polivalente;
- spazi per le attività culturali e ricreative giovanili;
- parcheggi pubblici.
3.
Modalità di attuazione delle previsioni
In relazione agli specifici caratteri del distretto, il Piano ne dispone modalità di attuazione
separate per i due principali distinti settori di intervento, relativi il primo all'originario
complesso della Ditta Ultraflex da attribuirsi in termini prevalenti a funzioni economiche e
produttive, nella sostanziale conservazione dell'impianto edificato preesistente, il secondo
relativo alle superfici interessate dal dismesso e ora demolito sito industriale I.M.L., destinato
ad un intervento di nuova edificazione con l'attribuzione di funzioni diversificate.
Oltre ai due settori principali individuati e che sono contrassegnati nelle tavole con le lettere:
1 = settore corrispondente alle strutture Ex Ultraflex e spazi d’intorno
2 = settore corrispondente alle aree dell’ex IML
Sono compresi nel perimetro del distretto entità edificate minori, non appartenenti all’originario
sistema produttivo, tendenzialmente da conservarsi nel loro attuale stato, fatta salva la loro
possibile inclusione all’interno del contiguo settore.
Relativamente a ciascuno dei due settori principali in cui risulta articolato il distretto è prescritta
la formazione di Strumento Urbanistico Attuativo unitario nella forma di P.U.O. per ciascuno
dei due settori.
Norme di conformità e di congruenza
136 di 136
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Lo strumento attuativo comprenderà gli elementi indicati all’art. 50, secondo comma della L.R.
4 settembre 1997 n° 36, con specifica previsione per la definizione dei rapporti di accessibilità
principali tra le funzioni previste nella zona e la viabilità pubblica e le principali caratteristiche
della viabilità pubblica interna di nuovo impianto.
4.
Disposizioni dimensionali per i singoli settori di intervento
4.1.
Settore n° 1
Conservazione dei volumi esistenti salvo limitati compensi a parità, con eventuale incremento
della S.L.U. presente da conseguirsi esclusivamente attraverso la creazione di solai intermedi
all’interno degli attuali volumi.
Destinazione d'uso delle superfici limitata a attività commerciali e/o artigianali alla scala della
residenza ivi compresa la funzione abitativa di servizio, attività direzionali aziendali..
E' ammessa inoltre la conservazione delle superfici con destinazioni d'uso abitative libere già
presenti all'atto dell'adozione del presente Piano:
• Per attività commerciali alla scala della residenza debbono intendersi i negozi aventi
superficie utile di vendita SV non superiore a 250 mq. (Esercizi di vicinato), i pubblici
esercizi ed i relativi depositi.
• Per attività artigianali alla scala della residenza devono intendersi quelle attività
produttive e di servizio inerenti a lavorazioni non classificate come insalubri di prima
categoria e purché, comunque, non suscettibili di determinare, a giudizio dei competenti
servizi tecnici e sanitari, emissioni e/o immissioni nocive o moleste, anche per la
validità delle soluzioni all'uopo adottate dal titolare dell'attività.
• la funzione d’uso ad abitazione pertinenziale alle attività economiche presenti è
ammessa nei limiti di un massimo di mq. 330 di S.A. e di n° 3 unità immobiliari
complessive per l’intero settore. Il rilascio del titolo abilitativo alla trasformazione di
superfici di solaio ad abitazione nei termini sopra definiti è subordinato all’impegno del
soggetto attuatore ad asservire pertinenzialmente ciascun alloggio ad una unità
immobiliare produttiva o commerciale identificata a progetto ed avente S.A. maggiore
di mq. 300 e non alienare o comunque utilizzare separatamente l’unità abitativa
dall’unità produttiva principale per un periodo non inferiore ai 15 anni.
Dotazione di parcheggi (approssimati all’unità superiore) a pubblico accesso in misura non
inferiore, rispettivamente a:
• un posto auto per ogni 16 mq. di superficie netta di vendita oltre ad almeno un
parcheggio per mezzi pesanti per ogni 250 mq. di superficie di vendita.
• un posto auto per ogni 80 mq. di superficie destinata da attività produttive con
esclusione della vendita al pubblico, oltre ad almeno un parcheggio accessibile a mezzi
pesanti per ogni 250 mq. di superficie produttiva.
4.2.
Settore n° 2
Superficie Agibile (S.A.) massima complessiva realizzabile con destinazione residenziale,
commerciale e per pubblici esercizi, produttiva, direzionale, turistico ricettiva e socio sanitaria
mq. 21.330. nei limiti ed alle condizioni determinate nel seguito :
residenza (RE-A, RE-C, RE-P) per un massimo di 9.310 mq. di S.A.
connettivo urbano (CU-A, CU-P) per un massimo di mq. 2500 di S.A.
attività produttive (PR-D, PR-C) dimostrativamente compatibili con il sistema
residenziale per le modalità di esercizio dell’attività, massimo 3600 mq. di S.A.
attività direzionali massimo mq. 2135 di S.A.
attività turistico ricettive socio sanitarie o assistenziali private (TU-A, TU-S, TU-R)
max 3.785 mq. di S.A.
Norme di conformità e di congruenza
137 di 137
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Al fine di garantire un sufficiente livello urbanizzatorio primario e secondario, nell’ambito del
settore è prescritta in aggiunta alle quantità sopra specificate la formazione delle seguenti
strutture a carattere pubblico da considerarsi standard urbanistici obbligatori del previsto S.U.A.
di settore da attuarsi anche all’esterno del lotto:
A.
Impianto notatorio idoneo allo svolgimento di manifestazioni agonistiche a livello
nazionale secondo le dotazioni prescritte dalle vigenti normative FIN (Federazione
Italiana Nuoto) per la disciplina della pallanuoto completo di tutti i servizi
connessi;
B.
Impianto sportivo polivalente fruibile sia per le più comuni attività sportive da palestra
(basket, volley e simili) che per altre manifestazioni ricreative, con presenza di
numero di posti non inferiore a 400 persone. (Superficie netta agibile minima mq.
1.050).
C.
parcheggi pubblici coperti o scoperti nella misura minima di almeno:
1 posto auto per ogni 6 posti a sedere omologati previsti negli impianti sportivi,
oltre ad almeno 2 posti per autobus, in numero complessivo tale da soddisfare
l’utenza prevista ai punti A) e B);
un posto auto per ogni 16 mq. di superficie netta di vendita oltre ad almeno un
parcheggio per mezzi pesanti per ogni 250 mq. di superficie di vendita;
un posto auto per ogni 80 mq. di superficie destinata da attività produttive con
esclusione della vendita al pubblico, oltre ad almeno un parcheggio accessibile a
mezzi pesanti per ogni 250 mq. di superficie produttiva.
La superficie complessiva dei parcheggi pubblici compresi gli spazi di manovra dovrà essere
non inferiore di mq. 6000.
4.3.
Densità territoriale nei distretti
In applicazione di quanto disposto all’art. 29, comma 3 lett. d) della L.R. 36/97 sono definite
come segue le densità territoriali massima e minima per ciascuno dei due settori in cui è ripartito
il distretto.
Per densità territoriale deve intendersi il rapporto della superficie lorda di solaio ovvero la
somma di tutte le superfici di volumi fuori terra a destinazione pubblica o privata misurate al
lordo dei muri perimetrali sulla superficie territoriale, da utilizzare mediante la concentrazione
nelle aree edificabili individuate dal PUC o dal PA o dai PUO con conseguente attribuzione alle
singole aree comprese nella superficie territoriale del distretto della pertinente quota di
potenzialità edificatoria;
Settore n° 1 = da pari al 120% di quanto preesistente
Settore n° 2 = da 1,5 a 2
5.
Flessibilità delle previsioni
E’ ammessa la formazione di P.U.O. unico per l’intero distretto con possibilità di utilizzo
all’interno dell’intero perimetro, delle previsioni quantitative consentite per ciascun settore o
esistenti negli edifici esterni ai settori, incrementate del 5%.
5.1.
relativamente al settore 2
Subordinatamente alla stipula di un Accordo di Programma con l’Agenzia del Demanio che
preveda il trasferimento in capo al Comune di Recco del diritto di superficie o il rilascio al
Comune di Recco di concessione avente durata non inferiore a novantanove anni della Piscina
Sant’Anna, è consentita la delocalizzazione dello stadio del Nuoto in localotà Punta
Santa’Anna, mediante intervento di sostituzione edilizia dell’impianto esistente, a condizione
che siano rispettati i requisiti indicati al precedente art. 4.2 comma 2 lett. A e che venga
assicurata anche in sito remoto, la corrispondente dotazione di parcheggi di cui all’art. 4.2
comma 2 lett. C.
Norme di conformità e di congruenza
138 di 138
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
E’ ammessa la compensazione tra le superfici da destinarsi alle diverse funzioni, secondo i
seguenti parametri:
− nessun incremento ammesso per le superfici da destinarsi alla funzione residenziale;
− nessun incremento ammesso per le superfici da destinarsi alla funzione di connettivo
urbano;
− incremento massimo ammesso del 20% per le superfici da destinarsi ad attività
produttive;
− incremento massimo ammesso del 20% per le superfici da destinarsi ad attività
direzionali;
− nessuna limitazione per le superfici da destinarsi ad attività turistico ricettive ed
assistenziali.
Il tutto nell’osservanza comunque del massimo di superficie assegnata al complesso di tali
funzioni.
Oltre alle funzioni sopra indicate nella zona è ammessa in aggiunta alle quantità sopra
specificate:
la formazione di superfici destinate a strutture culturali, ricreative, di spettacolo, private
ma garantite ad accesso pubblico, o uffici di pubblico interesse, (CU-R, CU-S) da
collocarsi nella maggior misura possibile entro terra.;
5.2.
Estensione della superficie del distretto
E’ ammesso che in sede di predisposizione del P.U.O. relativo al settore 2, la superficie del
settore stesso venga incrementata con contestuale estensione del Distretto, a comprendere in
tutto o in parte l’ambito AR-PA contiguo a monte.
Relativamente all’ambito incluso il P.U.O. potrà prevedere, oltre agli interventi ordinariamente
previsti dalle disposizioni d’ambito AR-PA, la realizzazione di interventi più incisivi sulla
attuale morfologia al fine di garantire migliori condizioni di soleggiamento agli impianti
serricoli, anche con elevazione della loro quota di imposta, anche mediante la realizzazione di
nuove volumetrie.
La superficie destinata a serre potrà essere incrementata sino al 25 % dell’attuale, con possibilità
di utilizzo di eventuali volumi da ricavarsi entro la diversa morfologia di progetto,
esclusivamente per realizzare parcheggi o depositi a servizio delle attività economiche insediate,
in questo ultimo caso tali volumi concorrono alla formazione di superficie agibile.
E’ ammessa in sede di predisposizione del P.U.O. l’inclusione del Settore 2 dell’attuale zona
AR-TU, su cui insiste il fabbricato individuato al N.C.E.U. del Comune di Recco al foglio 2
mappale 400 sub 6-12-14, con demolizione integrale del fabbricato senza recupero superficiario
e senza limitazioni d’uso del suolo nell’ ambito di quanto consentito all’interno del Distretto.
6.
Disposizioni procedimentali
Al fine dell’approvazione dei Piani Urbanistici Operativi previsti è ammesso il ricorso
all’accordo di programma o ad altro procedimento speciale di analoga funzione ammissibile ai
sensi della vigente legislazione in materia..
7.
Disciplina delle porzioni escluse dai settori.
Le porzioni del distretto escluse dai settori di intervento, sono assoggettate al regime di
sostanziale conservazione, con mantenimento delle destinazioni d’uso principali esistenti.
Sugli edifici esistenti sono ammessi interventi sino al restauro conservativo, ed alla
ristrutturazione a parità di volume esistente ed in assenza di mutamento di destinazione d’uso,
salva la conduzione alla destinazione d’uso principale delle porzioni non aventi al momento tale
destinazione.
Norme di conformità e di congruenza
139 di 139
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
L’intervento di ristrutturazione può comprendere minime integrazioni volumetriche sino al 5%
della preesistenza e con divieto di elevazione dell’altezza massima e osservanza dai confini e
della strade degli allineamenti preesistenti senza riduzione delle distanze minime già presenti.
8.
Interventi sugli edifici esistenti esterni ai settori, nel caso di inclusione nel P.U.O.
del settore 2.
E’ consentito che le superfici esterne ai settori siano incluse nel P.U.O. di competenza del
settore n° 2 con conseguente possibilità di ricollocazione delle relative volumetrie e mutamento
di destinazione d’uso all’interno dello strumento attuativo, ciò è applicabile anche a manufatti
demoliti di cui sia possibile attestare la consistenza volumetrica esistente alla data di
approvazione del PUC.
In tale caso la S.A. disponibile per il P.U.O. potrà essere integrata da quella derivante dal
recupero dei fabbricati esterni, restando inteso che convenzionalmente la S.A. di questi ultimi
viene considerata pari al volume d’ingombro v.p.p dei fabbricati stessi diviso un RV pari a 3,00.
In tale caso le destinazioni d’uso corrispondenti potranno essere individuate tra quelle
residenziali o turistico ricettive.
9. Disposizioni transitorie per i settori
In pendenza della formazione dei prescritti P.U.O. di settore o comunque in loro assenza, sono
ammessi esclusivamente i seguenti interventi, identificati in relazione ai livelli di trasformazione
dell’assetto delle aree che costituiscono obbiettivo del Piano.
In assenza della approvazione del prescritto P.U.O. per il settore n° 2, sugli edifici esistenti sono
ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, con divieto di
sostituzione di elementi murari aventi funzione strutturale, modificazioni dell’aspetto esterno,
suddivisione in unità immobiliari distinte, mutamento della destinazione d'uso in essere all'atto
dell'adozione del presente Piano.
Non è ammessa la formazione di alcun nuovo volume nè fuori terra che entro terra per qualsiasi
destinazione d’uso.
Nel settore n° 1, sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e
straordinaria, restauro e risanamento igienico, con divieto di alterazione delle superfici di solaio
e della loro destinazione d’uso, del numero delle unità immobiliari e della composizione dei
prospetti.
10.
Edilizia Residenziale Pubblica
In considerazione della già elevata densità edificatoria consentita sull’area, la quota di E.R.P., di
cui alla L.R. 38/2007 ss.mm.ii., potrà essere realizzata in apposita area, al di fuori del Distretto,
messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale, e qualora venga realizzata all’interno
del settore, concorre al calcolo della densità edificatoria.
Norme di conformità e di congruenza
140 di 140
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
TITOLO V
DISPOSIZIONI FINALI E DI RACCORDO
ART. 45
RINVIO
Per quanto non espressamente previsto dalle presenti Norme, valgono le disposizioni di legge e
di regolamento vigenti in materia urbanistica, edilizia, ambientale, paesistica e di igiene
ambientale. Nel caso di modifica delle predette disposizioni, il rinvio si intenderà riferito alle
disposizioni sostitutive.
ART. 46
RAPPORTI CON IL REGOLAMENTO EDILIZIO
In caso di contrasto apparente tra le disposizioni del Regolamento Edilizio Comunale e quelle
contenute nelle presenti Norme di Attuazione prevalgono quest'ultime.
ART. 47
PIANO DI ZONA VIGENTE
Sino alla scadenza del suo termine di validità si intende automaticamente recepito nel presente
S.U.G., il contenuto del vigente Piano delle Zone di Edilizia Economica e Popolare del
Comune.
ART. 48
PIANO PARTICOLAREGGIATO DELLA VIABILITÀ
Le disposizioni del presente piano, al momento della loro definitiva approvazione ed entrata in
vigore, sostituiscono integralmente il Piano Particolareggiato della Viabilità approvato e vigente
all'atto della loro adozione.
Norme di conformità e di congruenza
141 di 141
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
INDICE
TITOLO I .................................................................................................................................................... 1
DISPOSIZIONI A CARATTERE GENERALE ...................................................................................... 1
CAPO I .......................................................................................................................................................... 1
PRINCIPI GENERALI .................................................................................................................................... 1
ART. 1
OGGETTO DEL PIANO. ................................................................................................................................. 1
ART. 2
ARTICOLAZIONE DELLE NORME .................................................................................................... 1
ART. 3
MODALITÀ DI APPLICAZIONE DELLE PRESENTI DISPOSIZIONI PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO
URBANISTICO ................................................................................................................................................................. 1
ART. 4
OBBIETTIVI ................................................................................................................................................. 3
ART. 5
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PIANO ............................................................................................................ 4
1.
Elaborati costitutivi ................................................................................................................................ 4
CAPO II ....................................................................................................................................................... 5
ART. 6
PARAMETRI URBANISTICI E EDILIZI ............................................................................................................ 5
1.
SUPERFICIE TERRITORIALE (ST) ................................................................................................... 5
2.
SUPERFICIE FONDIARIA (SF) .......................................................................................................... 5
3.
SUPERFICIE AGIBILE (SA)................................................................................................................ 5
4.
SUPERFICIE UTILE (SU) .................................................................................................................... 5
5.
LOTTO ASSERVIBILE (LS) ................................................................................................................ 5
6.
INDICE DI UTILIZZAZIONE INSEDIATIVA (IUI) .......................................................................... 6
7.
VOLUME VUOTO PER PIENO (VVP) ............................................................................................... 6
9.
VOLUME VIRTUALE (VV) ................................................................................................................ 6
10.
SUPERFICIE COPERTA (SC).............................................................................................................. 6
11.
RAPPORTO DI COPERTURA (RC). ................................................................................................... 6
12.
SUPERFICIE ASSERVITA (SS). ......................................................................................................... 6
13.
SUPERFICIE NETTA DI VENDITA (SNV) ........................................................................................ 7
14.
DISTANZE ............................................................................................................................................ 7
14.1
Distanza tra i fabbricati (D)............................................................................................................... 7
14.2
Distanza dai Confini (DC) ................................................................................................................ 7
14.3
Distanza dalle Strade Carrabili (DSC) .............................................................................................. 7
15.
ALTEZZA DI UN FABBRICATO (H) ................................................................................................. 7
16.
SUPERFICIE MINIMA DI INTERVENTO (SMI). .............................................................................. 8
17.
UNITA’ MINIMA DI INTERVENTO (UMI). ...................................................................................... 8
ART. 7
DEFINIZIONI ........................................................................................................................................... 8
1.
PROGETTO NORMA ........................................................................................................................... 8
2.
SETTORE .............................................................................................................................................. 8
3.
SOPPALCHI.......................................................................................................................................... 8
4.
PERTINENZE ....................................................................................................................................... 9
5.
COSTRUZIONI INTERRATE ............................................................................................................ 10
5.1
Parti interrate di edifici sviluppati fuori terra ....................................................................................... 10
5.2
Costruzione interrata isolata................................................................................................................. 10
5.3
Altezze interne dei locali interrati ........................................................................................................ 10
6.
POSTO AUTO ..................................................................................................................................... 10
7.
CHIOSCO ............................................................................................................................................ 11
8.
VERANDA DI PUBBLICO ESERCIZIO ........................................................................................... 11
9.
TETTOIA ............................................................................................................................................ 11
10.
SERRA ................................................................................................................................................ 11
11.
ATTREZZATURE BALNEARI ......................................................................................................... 11
12.
MANUFATTO INCONGRUO ............................................................................................................ 11
13.
AZIENDA AGRICOLA PRODUTTIVA ............................................................................................ 12
14.
ALTEZZA MINIMA DEI LOCALI A DESTINAZIONE NON RESIDENZIALE ............................ 12
ART. 8
DESTINAZIONI D’USO ........................................................................................................................ 12
1.
FUNZIONI D’USO ............................................................................................................................. 12
a.1.
a.2.
b.1.
B.2.
C.1.
C.2.
d.1.
D.2.
e.1.
Sistema delle residenza (RE)......................................................................................................................... 12
Destinazioni funzionali ................................................................................................................................. 12
Sistema del connettivo urbano (CU) ............................................................................................................. 12
Destinazioni funzionali ................................................................................................................................. 13
Sistema turistico e ricettivo (TU) ................................................................................................................. 13
Destinazioni funzionali ................................................................................................................................. 13
Sistema delle attività produttive (artigianali, industriali, grande distribuzione) (PR) .................................... 13
Destinazioni funzionali ................................................................................................................................. 13
Sistema delle attività agricole (AG) .............................................................................................................. 13
Norme di conformità e di congruenza
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CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
E.2.
F.1.
F.2.
Destinazioni funzionali ................................................................................................................................. 14
Sistema dei servizi collettivi (f)..................................................................................................................... 14
Destinazioni funzionali ................................................................................................................................. 14
ART. 9
CATEGORIE DI INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE ............................ 14
ART. 10
MODALITÀ GENERALI DI ATTUAZIONE DEL PIANO........................................................ 16
ART. 11
DISCIPLINA PAESISTICA. ........................................................................................................... 17
CAPO III ................................................................................................................................................... 18
SISTEMA DEI SERVIZI E DELLE INFRASTRUTTURE ............................................................................ 18
ART. 12
GENERALITÀ ........................................................................................................................................ 18
1.
Caratteristiche generali ........................................................................................................................ 18
2
Identificazione cartografica.................................................................................................................. 18
ART. 13
IL SOTTOSISTEMA DEGLI STANDARD URBANISTICI ............................................................................... 19
1.
Identificazione e Ripartizione .............................................................................................................. 19
2.
Modalità di attuazione: ........................................................................................................................ 19
3.
Appartenenza di fatto e modalità di fruizione ...................................................................................... 19
4.
Disposizioni generali e di dettaglio per ciascuna zona di servizio ....................................................... 19
4.1. Zona per attrezzature sanitarie (FH)..................................................................................................... 20
4.1.1.
Disposizioni particolari e parametri ................................................................................................ 20
4.2. Zona per l’istruzione (FI) ..................................................................................................................... 20
4.2.1.
Disposizioni particolari e parametri ................................................................................................ 20
4.2.1.1.
Interventi sugli edifici esistenti già destinati al servizio ............................................................. 21
4.3. Zona per attività di interesse comune (FIC) ......................................................................................... 21
4.3.1.
Disposizioni particolari e parametri ................................................................................................ 21
4.3.1.1.
Disposizioni in materia di patrimonio edilizio abitativo comunale ............................................ 21
4.3.2.
Interventi sugli edifici esistenti già destinati al servizio .................................................................. 21
4.3.3.
Impianti cimiteriali .......................................................................................................................... 22
4.3.4.
Cabine di attesa per autoservizi di linea .......................................................................................... 22
4.4. Zona per servizi religiosi (FIRC) ......................................................................................................... 22
4.4.1.
Disposizioni particolari e parametri ................................................................................................ 22
4.4.2.
Interventi sugli edifici esistenti già destinati al servizio .................................................................. 22
4.5. Zona per attività sportive (FSP) ........................................................................................................... 22
4.5.1.
Disposizioni particolari e parametri ................................................................................................ 23
4.6. Zona per verde attrezzato e parchi urbani (FV).................................................................................... 23
4.6.1.
Disposizioni particolari e parametri ................................................................................................ 23
4.6.2.
Parco urbano di Valle della Nè ....................................................................................................... 23
4.6.3.
Aree a verde pubblico di appoggio alla funzione escursionistica leggera ....................................... 23
4.7. Zona per parcheggi a raso (FP) ............................................................................................................ 24
4.8.
Zona per parcheggi in struttura e nel sottosuolo (FPs) .................................................................... 24
4.8.1.
Disposizioni particolari e parametri ................................................................................................ 24
4.8.2.
Disposizioni particolari per l’area destinata alla sosta automezzi pesanti a valle dello svincolo
autostradale ...................................................................................................................................................... 24
4.9. Zona per servizi tecnologici (FIT) ....................................................................................................... 25
4.9.1.
Disposizioni particolari e parametri ................................................................................................ 25
5.
Servizi esistenti all’interno di fabbricati a dominante uso residenziale ................................................ 25
6.
Compresenza di parcheggi privati e pubblici al di sotto di superfici di standard pubblico .................. 25
6.1. Compresenza di parcheggi privati ........................................................................................................ 26
6.2. Compresenza di parcheggi pubblici ..................................................................................................... 26
7.
Integrazione delle dotazioni di servizio................................................................................................ 26
8.
Servizi con gestione di tipo privato ...................................................................................................... 26
9.
Distinta dei settori insistenti all’interno delle zone classificate a servizi ............................................ 26
ART. 14
INFRASTRUTTURE PER L'ACCESSIBILITÀ. ............................................................................................ 28
1.
Classificazione ..................................................................................................................................... 28
2.
Variabilità del tracciato ........................................................................................................................ 28
3.
Salvaguardia e regolarizzazione ........................................................................................................... 28
3.1. Ampliamento di iniziativa privata di percorsi veicolari pubblici ......................................................... 29
3.2. Disciplina specifica degli interventi per la viabilità provinciale .......................................................... 29
4.
Caratteristiche minime delle strade di nuova costruzione ................................................................... 29
4.1. Tipologia .............................................................................................................................................. 29
4.2. Caratteristiche geometriche minime prescritte per le strade di nuova costruzione .............................. 29
4.2.1.
Strade di carattere privato ............................................................................................................... 30
4.3. Piste ciclabili ........................................................................................................................................ 30
4.4. Percorsi pedonali.................................................................................................................................. 30
5.
Flessibilità delle disposizioni ............................................................................................................... 30
6.
Strade private esistenti ......................................................................................................................... 30
Norme di conformità e di congruenza
143 di 143
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
7.
8.
Strade tagliafuoco e piste da esbosco ................................................................................................... 30
Richiamo a provvedimenti recepiti nel P.U.C. ..................................................................................... 31
CAPO IV ................................................................................................................................................... 32
AREE CON VINCOLI URBANISTICI ................................................................................................... 32
ART. 15
AREE IN EDIFICABILI ..................................................................................................................... 32
1.
Disposizioni generali ........................................................................................................................... 32
2.
Fasce di rispetto cimiteriali .................................................................................................................. 32
3.
Protezione della risorsa idrica per usi civili ......................................................................................... 32
ART. 16
DISPOSIZIONI DI RACCORDO CON IL PIANO DI BACINO DELL’AMBITO 15 DELLA
PROVINCIA DI GENOVA ....................................................................................................................................... 32
CAPO V ..................................................................................................................................................... 34
ELEMENTI DI FLESSIBILITA’ E DI AGGIORNABILITA’ DEL PIANO ..................................... 34
ART. 17 MARGINI DI FLESSIBILITÀ OPERATIVA E VARIANTI .................................................................................. 34
1.
Variabilità generale automatica delle perimetrazioni ........................................................................... 34
2.
Margini di flessibilità interna alle disposizioni di zona, ambito o distretto. ........................................ 34
3.
Impiego di tecniche positive nella edificazione ................................................................................... 34
4.
Disposizioni per favorire il superamento delle barriere architettoniche ............................................... 34
ART. 18
VARIANTI DI AGGIORNAMENTO (ART. 43 DELLA L.U.R.)................................................................ 35
TITOLO II ................................................................................................................................................ 36
DISPOSIZIONI APPLICATIVE RELATIVE AGLI AMBITI TERRITORIALI DEFINITI DI CONSERVAZIONE E DI
RIQUALIFICAZIONE, COSTITUENTI NORME DI CONFORMITÀ .................................................................. 36
CAPO I - GENERALITA’ ......................................................................................................................... 36
ART. 19
ART. 20
ART. 21
CONTENUTO DELLE NORME DEL TITOLO .................................................................................................. 36
VARIAZIONE DI DESTINAZIONE D’USO IN ASSENZA DI OPERE EDILIZIE ..................................................... 36
FUNZIONI D’USO AD ESAURIMENTO ........................................................................................................... 37
CAPO II - DISPOSIZIONI COMUNI AGLI AMBITI .......................................................................... 37
ART. 22
AMPLIAMENTI VOLUMETRICI AMMESSI IN ASSENZA DI ASSERVIMENTO DI AREE ................................ 37
ART. 23 DISPOSIZIONI SULLA SISTEMAZIONE DEI MANUFATTI ACCESSORI AI PUBBLICI ESERCIZI .......................... 38
ART. 24 DISPOSIZIONI GENERALI SULLA FORMAZIONE DI PISCINE PRIVATE .......................................................... 38
ART. 25 DISCIPLINA DI RACCORDO CON L’APPLICAZIONE DELLA L.R. 24 DEL 8 AGOSTO 2001 ............................. 38
ART. 25.1
DISCIPLINA SPECIFICA DEL MUTAMENTO DI DESTINAZIONE D’USO IN COINCIDENZA CON INTERVENTI
DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA .................................................................................................................................. 39
ART. 26 TITOLI ABILITATIVI CONVENZIONATI ....................................................................................................... 39
TITOLO III ............................................................................................................................................... 40
NORME DI CONFORMITA' DISPOSIZIONI APPLICABILI NEGLI AMBITI DI CONSERVAZIONE O
RIQUALIFICAZIONE .................................................................................................................................... 40
CAPO III - AMBITI DI CONSERVAZIONE ........................................................................................ 40
ART. 27 AMBITI DI CONSERVAZIONE DEI TERRITORI NON INSEDIABILI (AC-TNI)................................................. 40
1.
Caratteristiche generali ........................................................................................................................ 40
2.
Destinazioni funzionali ammesse ......................................................................................................... 40
3.
Interventi sugli edifici esistenti. ........................................................................................................... 41
3.1. Prescrizioni particolari ......................................................................................................................... 42
3. 2.
Contestualità degli interventi .......................................................................................................... 43
4.
Nuova costruzione di volumi interrati .................................................................................................. 43
5.
Interventi sugli spazi scoperti............................................................................................................... 43
6.
Nuova edificazione di fabbricati produttivi.......................................................................................... 44
7.
Asservimenti ........................................................................................................................................ 44
8.
Modalità di attuazione delle previsioni ................................................................................................ 45
9.
Sostegno della fruizione escursionistica .............................................................................................. 45
9.1. Itinerari escursionistici ......................................................................................................................... 45
9.2. Interventi relativi a nuove costruzioni di servizio alla funzione escursionistica .................................. 45
10.
Richiamo al settore insistente all’interno dell’Ambito ....................................................................... 46
ART. 28 AMBITI DI CONSERVAZIONE TEMATICA DI CARATTERE STORICO E DOCUMENTARIO (AC-AS) ............... 47
1.
Caratteristiche generali ........................................................................................................................ 47
2
Norme comuni ..................................................................................................................................... 47
2.1. Destinazioni d’uso. .............................................................................................................................. 47
2.2. Disciplina generale............................................................................................................................... 47
2.3. Identificazione dei singoli sub-ambiti .................................................................................................. 47
3.
Disposizioni specifiche per ciascun sito............................................................................................... 47
3.1. Ambito del ponte medioevale alla confluenza del Rio Arbora nel torrente Recco (AC-AS 1) ............ 47
3.1.1.
Interventi sugli edifici esistenti ....................................................................................................... 48
3.1.2
Nuova costruzione di volumi interrati ............................................................................................. 48
3.1.3.
Formazione di manufatti minori ...................................................................................................... 48
Norme di conformità e di congruenza
144 di 144
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.1.4.
Sistemazione degli spazi scoperti .................................................................................................... 48
3.2. Ambito di S. Rocco in riva destra del Torr. Recco, comprendente il ponte antico (AC-AS 2) ............ 48
3.2.1.
Interventi sulle strutture esistenti .................................................................................................... 49
3.2.2.
Nuova costruzione di volumi interrati ............................................................................................. 49
3.2.3.
Formazione di manufatti minori ...................................................................................................... 49
3.2.4.
Sistemazione degli spazi scoperti .................................................................................................... 49
3.3. Chiesa e belvedere di Megli (AC-AS 3) .............................................................................................. 50
3.3.1.
Interventi sulle strutture esistenti .................................................................................................... 50
3.3.2.
Formazione di volumi interrati ........................................................................................................ 50
3.3.3.
Sistemazione degli spazi scoperti .................................................................................................... 50
3.4.1.
Interventi sulle strutture esistenti .................................................................................................... 50
3.4.2.
Volumi interrati ............................................................................................................................... 51
3.4.3.
Sistemazione degli spazi scoperti .................................................................................................... 51
3.5. Santuario e sagrato di N.S. del Suffragio (AC AS 5) ........................................................................... 51
3.5.1.
Interventi sulle strutture esistenti .................................................................................................... 51
3.5.2.
Interventi sulle superfici abitative esistenti ..................................................................................... 51
3.5.3.
Volumi interrati ............................................................................................................................... 51
3.6. Complesso abitativo di via Cavour (ex convento Agostiniano) (AC-AS 6) ......................................... 51
3.6.1.
Disciplina degli interventi ............................................................................................................... 52
3.6.2.
Volumi interrati ............................................................................................................................... 52
3.6.3
Area scoperta centrale ..................................................................................................................... 52
3.7. Disposizioni per l’ambito edificato d’intorno a piazzetta Capitanato (AC-AS 7) ............................... 52
3.7.1.
Interventi sugli edifici esistenti ...................................................................................................... 52
3.7.2.
Sistemazione degli spazi scoperti .................................................................................................... 53
3.8. Palazzata tra Via Roma e Via XX Settembre (AC-AS 8) .................................................................... 53
3.8.1.
Interventi ammessi sulla palazzata ................................................................................................. 53
3.9. La Chiesa di Polanesi ed il suo immediato intorno a valle (AC-AS 9) ................................................ 53
3.9.1.
Interventi sulle strutture esistenti .................................................................................................... 53
3.9.2.
Volumi interrati ............................................................................................................................... 53
ART. 29 AMBITI DI CONSERVAZIONE DELLE PORZIONI DI LEVANTE E DI PONENTE DEL FRONTE A
MARE URBANO (AC-FM) ...................................................................................................................................... 54
1.
Caratteristiche generali ........................................................................................................................ 54
2.
Obbiettivi della disciplina attribuita agli ambiti ................................................................................... 54
3.
Destinazioni funzionali ammesse ......................................................................................................... 54
4.
Modalità di attuazione delle previsioni ................................................................................................ 54
5.
Contenuti di massima di ciascun P.U.O.d’ambito ................................................................................ 55
6.
Indirizzi generali di progettazione........................................................................................................ 55
7.
Interventi ammessi in assenza del P.U.O. unitario d’ambito ................................................................ 56
8.
Flessibilità delle disposizioni ............................................................................................................... 56
ART. 30 AMBITI DEI SISTEMI RESIDENZIALI DI ALTO VALORE AMBIENTALE (AC-VAC E AC-VAM)................... 57
1.
Caratteristiche generali. ....................................................................................................................... 57
2
norme comuni ad ambedue gli ambiti ................................................................................................. 57
2.1. Destinazioni funzionali ammesse ........................................................................................................ 57
2.2. Densità fondiaria .................................................................................................................................. 58
3.
Disposizioni specifiche per ciascun ambito: ........................................................................................ 58
3.1. AMBITO AC-VAC ............................................................................................................................. 58
3.1.1.
Interventi sul patrimonio edilizio esistente. ..................................................................................... 58
3.1.1.1.
Prescrizioni particolari ............................................................................................................... 60
3.1.1.2.
Contestualità degli interventi...................................................................................................... 60
3.1.2.
Nuova costruzione di volumi interrati ............................................................................................. 60
3.1.3.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo ............................................................ 60
3.1.4.
Interventi sugli spazi scoperti.......................................................................................................... 61
3.1.5.
Richiamo al settore insistente all’interno dell’Ambito .................................................................. 62
3.2. SUB AMBITO AC-VAM .................................................................................................................... 63
3.2.1.
Interventi sul patrimonio edilizio esistente. ..................................................................................... 63
3.2.1.1.
Prescrizioni particolari ............................................................................................................... 65
3.2.1.2.
Contestualità degli interventi...................................................................................................... 65
3.2.2.
Nuova costruzione di volumi interrati ............................................................................................. 65
3.2.3.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo ............................................................ 65
3.2.4.
Interventi sugli spazi scoperti.......................................................................................................... 66
4.
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito ....................................................................... 67
5.
Condizioni di flessibilità delle previsioni............................................................................................. 67
ART. 31 AMBITO DI CONSERVAZIONE URBANA DELL’ESITO DEL PIANO DI RICOSTRUZIONE (AC-PR) ................... 68
1.
Caratteristiche generali. ....................................................................................................................... 68
2.
Destinazioni funzionali ammesse ........................................................................................................ 68
Norme di conformità e di congruenza
145 di 145
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
3.
4.
4.1.
5.
6.
7.
9.
Densità fondiaria .................................................................................................................................. 68
Interventi sugli edifici esistenti ............................................................................................................ 69
Interventi in contestualità ..................................................................................................................... 69
Interventi relativi a autoparcheggi interrati .......................................................................................... 69
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo ................................................................. 70
Sistemazione degli spazi scoperti......................................................................................................... 70
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito ....................................................................... 71
CAPO IV - AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE ...................................................................................... 72
ART. 32 AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEL FRONTE A MARE DEL CENTRO (AR-FM)............................ 72
1.
Caratteristiche generali. ....................................................................................................................... 72
2.
Obbiettivi della disciplina .................................................................................................................... 72
3.
Destinazioni funzionali ammesse ........................................................................................................ 73
4.
Modalità di attuazione delle previsioni ................................................................................................ 73
5.
Rapporti con il Piano di Bacino dell’Ambito 15 .................................................................................. 74
ART. 33 AMBITO DI EFFETTIVA PRODUZIONE AGRICOLA (AR-PA) ........................................................................ 74
1.
Definizione .......................................................................................................................................... 75
2.
Destinazioni funzionali ammesse ........................................................................................................ 75
3.
Interventi sugli edifici esistenti. ........................................................................................................... 75
3.1. Prescrizioni particolari ......................................................................................................................... 76
3. 2.
Contestualità degli interventi .......................................................................................................... 76
4.
Interventi di nuova edificazione ........................................................................................................... 76
5.
Disposizioni per i manufatti serra ....................................................................................................... 77
6.
Interventi relativi a opere pertinenziali interrate .................................................................................. 77
7.
Interventi sugli spazi scoperti............................................................................................................... 78
ART. 34 AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TERRITORI APERTI (AR-TA) ............................................................ 79
1.
Definizione .......................................................................................................................................... 79
2.
Destinazioni funzionali ammesse ......................................................................................................... 79
3.
Disciplina generale............................................................................................................................... 80
4.
Modalità generali di intervento sul sistema abitativo all’interno dell’ambito ...................................... 80
5.
Interventi sugli edifici esistenti. ........................................................................................................... 80
5.1. Prescrizioni particolari ......................................................................................................................... 82
5.2. Contestualità degli interventi ............................................................................................................... 83
6.
Nuova costruzione di volumi interrati non destinati a lavoro agricolo. ................................................ 83
7.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo ................................................................. 83
8.
Sistemazione degli spazi scoperti non destinati a funzioni di coltura agricola ..................................... 84
8.1. Manufatti di servizio alla piccola conduzione dei fondi inedificati...................................................... 84
9.
Interventi di relativi a nuove costruzioni abitative ............................................................................... 85
10.
Modalità particolari per l’edificazione abitativa per presidio ambientale ............................................ 86
10.1.
Disponibilità di superficie agibile (S.A.) integrativa disposta dal Comune per riqualificazione
infrastrutturale ................................................................................................................................................. 86
10.2.
Intervento edificatorio su sedime di costruzione esistente o di cui esiste documentazione certa .... 86
10.3
Determinazione della soglia di nuova edificazione abitativa .......................................................... 86
11
Raccordo con le disposizioni dell’assetto insediativo del P.T.C.P. ...................................................... 87
12.
Interventi di relativi a nuove costruzioni di edifici produttivi per le attività agricole .......................... 87
1.
Edifici di lavoro agricolo ..................................................................................................................... 87
2.
Serre ..................................................................................................................................................... 87
2.1. Costruzione di serre in aree interessate dalla speciale convenzione per modalità di intervento per
attività agricole a scopo produttivo .................................................................................................................. 88
2.2. Costruzione di serre in aree NON interessate dalla speciale convenzione per modalità di intervento per
attività agricole a scopo produttivo .................................................................................................................. 88
13.
Disciplina delle attività agrituristiche .................................................................................................. 88
15.
Interventi relativi al servizio alla funzione escursionistica................................................................... 89
16.
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito ....................................................................... 89
ART. 35
AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI URBANI (AR-TU) ........................................................... 90
1.
Caratteristiche generali. ....................................................................................................................... 90
2.
Destinazioni funzionali ammesse ......................................................................................................... 90
2.1. Densità fondiaria .................................................................................................................................. 90
3.
Interventi sugli edifici esistenti ............................................................................................................ 90
3.1. Prescrizioni particolari ......................................................................................................................... 92
3.2. Contestualità degli interventi ............................................................................................................... 92
4.
Interventi relativi a autoparcheggi interrati .......................................................................................... 92
5.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo ................................................................. 92
6.
Interventi sugli spazi scoperti.............................................................................................................. 93
ART. 36 AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DEL SISTEMA TURISTICO-RICETTIVO DEL CENTRO URBANO (AR-DT) .... 94
Norme di conformità e di congruenza
146 di 146
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
1.
Caratteristiche generali ........................................................................................................................ 94
2.
Destinazioni funzionali ammesse ......................................................................................................... 94
2.1. Disposizioni generali e sulla densità fondiaria ..................................................................................... 94
3.
Disposizioni sulle S.A. con funzione alberghiera ................................................................................ 95
4.
Disposizioni sulle S.A. aventi funzione diversa da quella alberghiera ................................................. 96
5.
Richiamo ai settori insistenti all’interno dell’Ambito ........................................................................ 96
6.
Disciplina delle strutture turistico-ricettive .......................................................................................... 96
ART. 37 AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI DI FRANGIA URBANA (AR-FR).............................................. 97
1.
Definizione .......................................................................................................................................... 97
2.
Destinazioni funzionali ammesse ......................................................................................................... 97
3.
Densità fondiaria .................................................................................................................................. 98
4.
Interventi sugli edifici esistenti ............................................................................................................ 98
4.1. Prescrizioni particolari ......................................................................................................................... 99
4.2.
Contestualità degli interventi .............................................................................................................. 99
5.
Nuova costruzione di volumi interrati .................................................................................................. 99
6.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo ............................................................... 100
7.
Sistemazione degli spazi scoperti....................................................................................................... 100
8.
Ristrutturazione Urbanistica .............................................................................................................. 101
10.
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito ..................................................................... 101
ART. 38 AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI COLLINARI (AR-TC) ......................................................... 102
1.
Caratteristiche generali. ..................................................................................................................... 102
2.
Destinazioni funzionali ammesse ...................................................................................................... 102
3.
Densità fondiaria ................................................................................................................................ 103
4.
Interventi sugli edifici esistenti .......................................................................................................... 103
4.1. Prescrizioni particolari ....................................................................................................................... 104
4.2. Contestualità degli interventi ............................................................................................................. 104
5.
Nuova costruzione di volumi interrati ................................................................................................ 105
6.
Interventi relativi a opere pertinenziali al sistema abitativo ............................................................... 105
7.
Sistemazione degli spazi scoperti....................................................................................................... 105
8.
Ristrutturazione Urbanistica .............................................................................................................. 106
ART. 39 AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE PER COMPLETAMENTO DEI TESSUTI PERIURBANI (AR-TP) .................. 107
1.
Caratteristiche generali. ..................................................................................................................... 107
2.
Destinazioni funzionali ammesse ....................................................................................................... 107
3.
Interventi sugli edifici esistenti .......................................................................................................... 108
3.1. Fabbricati esistenti posti all’interno dei perimetri delimitanti i comparti dei “Progetti Norma” ....... 108
3.1.1.
Prescrizioni particolari .................................................................................................................. 108
3.1.2.
Contestualità degli interventi ........................................................................................................ 109
3.2. Fabbricati esistenti posti all’esterno dei perimetri delimitanti i comparti dei “Progetti Norma” ....... 109
4.
Nuova costruzione di volumi interrati ................................................................................................ 109
5.
Sistemazione degli spazi scoperti....................................................................................................... 109
6.
Disciplina degli interventi di nuova edificazione all’interno dei Progetti Norma .............................. 110
6.1. Disposizione speciale per i settori da edificarsi ................................................................................. 111
6.2. Soglia di compatibilità paesistica della nuova edificazione abitativa ................................................ 111
7.
Nuova edificazione all’esterno delle aree comprese nei Progetti Norma ........................................... 111
ART. 40 AMBITI SINGOLI DI RIQUALIFICAZIONE DEL SISTEMA DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE (AR-DS) – (AR-DP)112
1.
Suddivisione ...................................................................................................................................... 112
ART. 41 A
AMBITO DI CONFERMA (AR-DS) ....................................................................................................... 112
1.
Definizione ........................................................................................................................................ 112
2.
Destinazioni funzionali ammesse ...................................................................................................... 112
3.
Indice di Utilizzazione ....................................................................................................................... 113
4.
Interventi sugli edifici esistenti .......................................................................................................... 113
5.
Ristrutturazione urbanistica ............................................................................................................... 114
6.
Sistemazione degli spazi scoperti....................................................................................................... 114
7.
Tettoie e pensiline ............................................................................................................................. 114
8.
Ammissibilità della funzione abitativa pertinenziale all’attività ........................................................ 115
9.
Richiamo ai settori insistente all’interno dell’Ambito ..................................................................... 115
10.
Disposizioni particolari per l’ambito AR-DS di via Ponte di Vexina di fronte a Molino Nuovo ....... 115
Art. 41 B
Ambito di potenziamento e riqualificazione (AR-DP) ........................................................... 116
1.
Definizione ........................................................................................................................................ 116
2.
Destinazioni funzionali ammesse ....................................................................................................... 116
2.
Disciplina della nuova edificazione ................................................................................................... 116
3.
Modalità di attuazione degli interventi ammessi ................................................................................ 117
3.
Sistemazione degli spazi scoperti....................................................................................................... 117
4.
Tettoie e pensiline ............................................................................................................................. 117
5.
Modalità di attuazione degli interventi ammessi ................................................................................ 117
Norme di conformità e di congruenza
147 di 147
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
ART. 42
DISPOSIZIONI COMUNI AGLI AMBITI DESTINATI A FUNZIONI PRODUTTIVE IN MATERIA DI VERDE E
PARCHEGGI ................................................................................................................................................................ 118
1.
2.
Sistemazioni a verde .......................................................................................................................... 118
Parcheggi di pertinenza ...................................................................................................................... 118
TITOLO III ............................................................................................................................................. 119
DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I SETTORI ............................................................................ 119
ART. 43 DISPOSIZIONI PER I SETTORI ................................................................................................................... 119
1.
Disposizioni particolari per il settore in fondovalle di sinistra (settore “A”) ..................................... 119
1.1. Condizione di flessibilità di settore .................................................................................................... 120
2.
Area lungo Via Roma (ex Enel) Settore “B”...................................................................................... 120
3.
Area a monte di Via Speroni, utilizzo per E.R.P. (settore “C”).......................................................... 121
4.
Disposizioni particolari per il settore “Congregazione RR. Suore della Presentazione” in via Speroni
(settore “D”) .................................................................................................................................................. 121
4.1. Individuazione ................................................................................................................................... 121
4.2. Disposizioni generali ......................................................................................................................... 122
4.3. Disposizioni particolari e parametri ................................................................................................... 122
4.4. Autorimessa interrata ......................................................................................................................... 122
5.
Disposizioni relative al settore compreso tra la Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni B. ed il ponte della
stazione, nel centro urbano del Capoluogo. (Settore “E”) ............................................................................. 123
5.1. Caratteri generali della previsione...................................................................................................... 123
5.2. Destinazioni d’uso ammesse .............................................................................................................. 123
5.3. Disposizioni attuative......................................................................................................................... 123
5.4. Rapporti della previsione con l’applicazione della L.R. 4/85 ed appartenenza delle superfici e dei
manufatti ........................................................................................................................................................ 123
5.5. Interventi ammessi in assenza di progetto principale relativi a superfici direttamente interessate
dall’intervento principale .............................................................................................................................. 123
5.6. Condizione di flessibilità del progetto principale............................................................................... 123
6.
Settore di Valle Treganega per la formazione di servizi privati (settore “F”) .................................... 124
6.1. Disposizioni particolari sugli edifici esistenti .................................................................................... 125
6.2. Disposizioni sulle aree del settore escluse dal progetto unitario ........................................................ 125
7.
Settore compreso tra via Milite Ignoto e via Marconi (Settore “G”) ................................................ 125
7.1. Parametri di intervento nelle due porzioni ......................................................................................... 126
7.2. Modalità di attuazione delle previsioni .............................................................................................. 126
7.3. Flessibilità attuativa ........................................................................................................................... 126
8.
Settore di via Amalfi a destinazione mista a servizi sociali e attività private. (Settore “H”)............. 126
9.
Versante a sud di Via Filippo da Recco (settore “L”) ........................................................................ 127
9.1. Flessibilità attuativa ........................................................................................................................... 127
10.
Settore posto al terminale della strada di svincolo autostradale (settore “M”) ................................... 128
10.1.
Flessibilità ..................................................................................................................................... 128
11.
Settore in riva sinistra del Rio Arbora (settore “N”) .......................................................................... 129
12.
Settore parcheggi in Valleverde (settore O) ....................................................................................... 129
13.
Disciplina del settore corrispondente all’Albergo Elena (settore “Q”)............................................... 129
14.
Settore riconversione deposito gas liquefatto (lettera “T”) ................................................................ 129
14.1.
Prescrizioni di settore .................................................................................................................... 131
14.1.A.
Porzione A............................................................................................................................... 131
14.1.A.1.
Caratteristiche della previsione ................................................................................................ 131
14.1.A.2.
Parametri edilizi del fabbricato ................................................................................................ 131
14.1.A.3.
Modalità di attuazione degli interventi ammessi ...................................................................... 131
14.1.B.
Porzione B ................................................................................................................................ 131
14.1.B.1.
Caratteristiche della previsione ................................................................................................ 131
14.1.A.2.
Parametri edilizi del fabbricato ................................................................................................ 132
14.1.A.3. Modalità di attuazione degli interventi ammessi ............................................................................ 132
15.
Plesso di Sodea (Settore “U”) ............................................................................................................ 132
16.
Edificio pizzeria 4 Vele (settore “V”) ................................................................................................ 133
17.
Disposizioni specifiche per il settore coincidente con il manufatto esistente su via S.Francesco
incrocio con Via B. Assereto (settore “J”) ..................................................................................................... 133
18.
Disposizioni specifiche per il completamento con nuovi corpi edificati di connessione degli edifici
lungo Via Bettolo (settore “W”) .................................................................................................................... 133
19.
Disciplina del settore corrispondente alla struttura con denominazione Giara (settore “Z”) .............. 134
20.
Disciplina particolare del settore identificato con la lettera “AA” ..................................................... 134
21.
Disposizioni particolari per settore con sigla FA ............................................................................... 134
TITOLO IV ............................................................................................................................................. 136
NORME DI CONGRUENZA ................................................................................................................ 136
CAPO I .................................................................................................................................................... 136
Norme di conformità e di congruenza
148 di 148
CITTA’ DI RECCO
PIANO URBANISTICO COMUNALE
I DISTRETTI DI TRASFORMAZIONE ............................................................................................. 136
ART. 44 DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE DI VIA GIUSTINIANI ........................................................................... 136
1.
Individuazione ................................................................................................................................... 136
2.
Obbiettivi ........................................................................................................................................... 136
3.
Modalità di attuazione delle previsioni .............................................................................................. 136
4.
Disposizioni dimensionali per i singoli settori di intervento .............................................................. 137
4.3. Densità territoriale nei distretti........................................................................................................... 138
5.
Flessibilità delle previsioni ................................................................................................................ 138
5.1. relativamente al settore 2 ................................................................................................................... 138
5.2. Estensione della superficie del distretto ............................................................................................. 139
6.
Disposizioni procedimentali .............................................................................................................. 139
7.
Disciplina delle porzioni escluse dai settori. ...................................................................................... 139
8.
Interventi sugli edifici esistenti esterni ai settori, nel caso di inclusione nel P.U.O. del settore 2. ..... 140
9.
Disposizioni transitorie per i settori ................................................................................................... 140
TITOLO V .................................................................................................................................................. 141
DISPOSIZIONI FINALI E DI RACCORDO .......................................................................................... 141
ART. 45
ART. 46
ART. 47
ART. 48
RINVIO .................................................................................................................................................... 141
RAPPORTI CON IL REGOLAMENTO EDILIZIO .......................................................................................... 141
PIANO DI ZONA VIGENTE ......................................................................................................................... 141
PIANO PARTICOLAREGGIATO DELLA VIABILITÀ .................................................................................... 141
NOTE
Piano Urbanistico Comunale approvato con Delibera C.C. n. 26 del 9/06/2006 - entrato in
vigore in data 22/08/2007.
Modificato ed integrato con i seguenti provvedimenti:
- Delibera C.C. n. 7 del 21/02/2008 ad oggetto: “Aggiornamento del Piano Urbanistico
Comunale – Norme di Conformità e Congruenza relative al Settore “W” – edifici lungo Via
Bettolo”;
- Delibera C.C. n. 27 del 21/04/2009 ad oggetto: “Aggiornamento del Piano Urbanistico
Comunale – Norme di Conformità e Congruenza relative al Settore “D” – “Congregazione
RR. Suore della Presentazione in Via Speroni”.
- Delibera C.C. n. 86 del 17/12/2009 ad oggetto: “Aggiornamento del Piano Urbanistico
Comunale – art. 13 il sottosistema degli standard urbanistici – P.to 6.1 compresenza di
parcheggi privati”.
- Delibera C.C. n. 35 del 5/07/2010 ad oggetto: “Aggiornamento del Piano Urbanistico
Comunale – Settore compreso tra Via Milite Ignoto e Via Marconi “Settore G””.
- Delibera di C.C. n. 31 del 28/7/2011 ad oggetto: “Aggiornamento del Piano Urbanistico
Comunale – Settore compreso tra la Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista ed il ponte
della Stazione – Settore “E”
- Deliberazione di Consiglio Comunale n. 67 del 27/11/2014 ad oggetto “Variante al Piano
Urbanistico Comunale – Norme di Conformità e Congruenza – Art. 44 “Distretto di
trasformazione di Via dei Giustiniani”
Norme di conformità e di congruenza
149 di 149