IPT - Call Manager 4.0
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IPT - Call Manager 4.0
VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE COMUNICAZIONI IPT - Call Manager 4.0 La videoconferenza diventa semplice come una telefonata Un po’ di storia Sono ormai trascorsi diversi anni da quando Cisco Systems, grazie all’introduzione delle interfacce per l’integrazione della fonia tradizionale sui propri router, ha avviato le prime implementazioni di successo di Voice over IP (VoIP). Il trasporto delle comuni conversazioni telefoniche sulle reti dati sembrava allora una tecnologia per pochi, limitata alle sole imprese con larga banda a disposizione, e per alcuni anche poco affidabile ed inevitabilmente soggetta al degrado della qualità della comunicazione. La storia recente ci mostra invece come, grazie anche al naturale ampliamento della banda trasmissiva e all’ottimizzazione degli algoritmi di compressione e di qualità del servizio, l’idea abbia avuto un seguito di ben altra rilevanza e come molti dei comuni pregiudizi iniziali siano via via scemati. Oggi, infatti, non solo le comunicazioni intersede di molte aziende, ma anche la larga maggioranza delle nostre chiamate private effettuate tramite Telecom Italia, sfruttano un’unica infrastruttura convergente voce e dati, più economica da implementare e da gestire rispetto alle reti a commutazione di circuito e con vantaggi tecnologici sufficienti a rendere la tecnologia VoIP lo strumento di comunicazione più significativo dopo la nascita del protocollo IP. Fino alla metà degli anni novanta, con il termine VoIP si identificava comunemente la digita- 32 lizzazione e il trasporto su rete IP di una conversazione originata da un apparecchio telefonico tradizionale. Nel luglio del 1997 un gruppo di ricercatori della Selsius Systems, una piccola startup di Dallas, Texas, realizzava in laboratorio la prima rete di telefonia dove, non solo l’infrastruttura di trasporto, ma anche tutti gli altri elementi - telefoni, apparati di commutazione e server di fonia - erano completamente basati su IP. Era la nata la tecnologia IP Telephony o Telephony over IP (ToIP), ovvero l’unione di dati e voce in una singola infrastruttura di rete, senza più linee telefoniche separate, utilizzando una singola posa di cavi Ethernet e un unico sistema per la gestione dati/fonia. Nell’ottobre del 1998, Cisco annunciava l’acquisizione di Selsius Systems per 145M$ e rilasciava (poco tempo dopo) sul mercato la prima versione del Call Manager - release 2.4 - evolutasi poi nel tempo fino all’attuale 4.0 lo che è il centralino telefonico tradizionale. Questo software per la gestione delle chiamate telefoniche si appoggia sul sistema operativo Windows 2000 Server e, se da una parte è in grado di garantire la totalità dei servizi telefonici comunemente implementati, dall’altra offre all’utente anche enormi vantaggi dal punto di vista della configurazione, attraverso interfaccia web, della scalabilità e dell’integrazione con applicativi di terze parti. I terminali telefonici “client” possono essere indifferentemente software, come nel caso dell’IP IP Communicator , o hardware, da scegliere tra una vasta gamma di prodotti con caratteristiche funzionali e ovviamente di prezzo differenti; partendo dai telefoni di fascia bassa, aventi caratteristiche simili a quelle dei telefoni analogici comunemente presenti nelle nostre abitazioni, fino ad arrivare a veri e propri terminali multimediali con display a colori L’architettura Cisco IP Telephony L’architettura IP Telephony di Cisco Systems si basa su un modello “Client-Server” di tipo applicativo e ha nel Call Manager il suo elemento fondamentale, assimilabile solo in termini di funzioni a quel- INTEGRATE NELLA RETE “touch screen” ad alta risoluzione, attraverso il quale è possibile usufruire di molteplici servizi creati ad hoc (figura 1A). Per le aziende dotate di un’infrastruttura wireless, è disponibile anche un terminale telefonico mobile (Cisco 7920), del tutto simile ad un comune cellulare (figura 1B). In quest’architettura, il telefono è a tutti gli effetti parte integrante della rete dati, interconnesso normalmente ad una rete “switched” e dotato di un proprio indirizzo IP, che lo identifica univocamente all’interno della stessa. Potendo sfruttare un’architettura distribuita, non esiste più il vincolo di collocare l’apparecchio in prossimità della centrale telefonica, ma è invece possibile collocarlo ovunque esista raggiungibilità IP del server Call Manager, sia presso una sede remota dell’azienda o, perché no, nella stessa abitazione di un telelavoratore connesso in VPN con la rete aziendale. Molti degli apparati telefonici supportano poi un piccolo interprete per il linguaggio XML, che consente all’utente di accedere attraverso display a numerosi servizi offerti in bundle con la soluzione, o sviluppati all’occorrenza in base alle necessità delle singole aziende. Uno dei più diffusi e significativi, chiamato “Extension Mobility” consente all’utilizzatore di un qualunque apparecchio telefonico, ovunque sia esso collocato, di caricare il proprio profilo personale e di essere raggiunto al proprio interno telefonico anche in una sede remota e non solo alla propria postazione abituale: la mobilità dei lavoratori all’inter- figura 1A SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI Maggio 2004 Maggio 2004 figura 1B no dell’azienda non è mai stata così semplice. Tra telefono e Call Manager, il protocollo SCCP (Skinny Client Control Protocol) garantisce la segnalazione e i servizi supplementari. All’atto della composizione, il Call Manager associa il numero telefonico all’indirizzo IP del dispositivo chiamato, inizializzando il flusso RTP (Real Time Protocol) e, quindi, la comunicazione tra i due terminali. Completano la soluzione i “voice gateway”, tipicamente router o switch equipaggiati con interfacce di fonia per l’interconnessione con gli operatori telefonici, i PBX tradizionali o gli apparati FAX, e svariati altri applicativi per la gestione della casella vocale, del Posto Operatore, del Contact Center e molto altro ancora. Il nuovo che avanza: videotelefonia e massima sicurezza Recentemente Cisco Systems ha reso disponibile il nuovo Call Manager 4.0, introducendo sostanziali novità, tra le quali è giusto citare i nuovi molteplici servizi, il miglioramento di quelli esistenti, come il Posto Operatore o il software di gestione manager da parte delle assistenti, e la sempre maggiore interoperabilità con altri sistemi telefonici attraverso protocolli Q.SIG o SIP, ma un’attenzione particolare deve essere posta soprattutto all’estensione delle funzionalità di sicurezza e all’introduzione della videotelefonia. Il nuovo approccio alla Sicurezza della soluzione IP Telephony Cisco coinvolge a 360 gradi ogni elemento del sistema, permettendo alla rete Cisco intelligente di autodifendersi e di proteggere al meglio i siste- Alessandro Brasini Systems Engineer IP Communications and Applications Technology Cisco Systems Italy mi di comunicazione su IP. La strategia adottata è di tipo multilivello. Si parte dalla prevenzione delle possibili intrusioni, sfruttando il supporto proattivo del nuovo Cisco Security Agent (CSA) e dei più diffusi Antivirus, passando per un irrobustimento del sistema operativo (con aggiornamenti critici dello stesso resi disponibili entro le 24 ore sul sito Cisco) fino a raggiungere gli endpoints e la comunicazione tra gli stessi. Le configurazioni e gli stessi firmware dei telefoni sono ora protetti da certificati digitali ed un nuovo sistema di cifratura è stato aggiunto per garantire una totale riservatezza nelle comunicazioni vocali: il protocollo di segnalazione diventa ora SCCPS (Skinny Signaling Security) e le comunicazioni potranno utilizzare il protocollo SRTP (Secure Real Time Protocol), pensato per proteggere il traffico VoIP senza danneggiare l’fficienza dei meccanismi di compressione e di qualità del servizio. Fondamentale novità è inoltre il supporto integrato del video, grazie all’introduzione del nuovo Video Telephony (VT) Advantage, che permette l’aggiunta in modo traspa- figura 2 SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI 33 figura 3 rente delle sessioni video interpersonali alle normali chiamate telefoniche, sviluppando un nuovo concetto di videoconferenza, ormai equiparabile per semplicità ad una comune telefonata. È dunque forse improprio in questo contesto utilizzare ancora il termine “videoconferenza” e più opportuno sostituirlo con quello di “videotelefonia”. Il video, infatti, in quest’accezione diventa parte integrante della soluzione e non più una semplice aggiunta. La proposta base conta di una piccola telecamera USB collegata al proprio PC, a sua volta connesso in cascata all’apparato telefonico IP. Un agente software dedicato riconosce la presenza della telecamera e del telefono e, quando l’utente compone il numero telefonico di un altro apparecchio abilitato alla ricezione del video, oltre alla normale conversazione telefonica fruibile dal telefono, sul monitor del personal computer si potrà apprezzare il video del proprio interlocutore (figura 2). Le differenze rispetto al precedente concetto di videoconferenza sono rilevanti. Se in passato era infatti necessario fissare in anticipo una videoconferenza, spesso vincolandola ad una sala attrezzata, prevedendo una separazione delle conferenze video da quelle audio e, solitamente, dovendo coinvolgere delle persone dedicate al setup della stessa, con la videotelefonia tutto ciò non è più necessario: con estrema semplicità è possibile far par partire la chiamata in qualunque momento e da una qualunque po- figura 4 stazione come per una comunissima telefonata. Anche dal punto di vista dei servizi supplementari le novità sono sostanziose. Operazioni come trasferimenti, conferenze, messa in attesa, parcheggio, etc… sono gestite esattamente come quelle di una normale chiamata, cosa impossibile con le più diffuse soluzioni di videoconferenza al desktop basate su protocollo H.323. Naturalmente, con la totale integrazione delle funzionalità video all’interno della piattaforma Call Manager, se ne ereditano la semplicità di configurazione e di gestione, ma soprattutto l’univocità del piano di numerazione audio e video. Questa soluzione ha il vantaggio di funzionare sui normali strumenti desktop, così da non richiedere la necessità di abituarsi ad un nuovo apparato, ed utilizza una larghezza di banda relativamente bassa, pur garantendo un’immagine notevolmente nitida. Come alternativa al Cisco VT Advantage, anche i sistemi per la videocomunicazione personale e da sala Tandberg, una delle principali società a livello mondiale nel settore delle video comunicazioni, possono essere presi in considerazione (figura 3). Alcuni modelli infatti implementano già ad oggi nativamente il protocollo Skinny e conseguentemente gli stessi servizi dei telefoni IP. L’offerta Call Manager 4.0 si completa dunque con terminali per la videocomunicazione professionale di elevata qualità e di larga diffusione. Segnaliamo che, mentre per la comunicazione punto a punto non è necessaria nessuna risorsa hardware aggiuntiva, per gestire le conferenze a tre o più partecipanti con supporto del video occorre disporre di un apparato chiamato MCU (Multipoint Control Unit). Se in passato la MCU era però semplicemente una componente hardware aggiuntiva della soluzione Cisco a supporto delle videoconferenze H.323, oggi la stessa MCU utilizza nativamente Skinny ed è completamente integrata nell’architettura Cisco per la videotelefonia, configurabile quindi facilmente e gestibile dal Call Manager come una qualsiasi altra risorsa DSP condivisa. È importante rilevare come la soluzione di videotelefonia Cisco (figura 4) sia totalmente integrata con un installato H.323, andando così a preservare gli investimenti già fatti in ambito videoconferenza. Grazie al Call Manager 4.0 e alla flessibilità del mondo IP si rende disponibile un utilizzo nuovo e più semplice del video all’interno delle aziende, con un importante passo in avanti verso una reale convergenza della rete IP. VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE COMUNICAZIONI INTEGRATE NELLA RETE 34 SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI Maggio 2004