Caso di studio: una gastroenterite “sospetta”

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Caso di studio: una gastroenterite “sospetta”
CdL in Infermieristica, a.a. 2014-15
Profilassi delle
malattie infettive:
i Vaccini
Brigida L. Marta
Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale
Bologna, 8 maggio 2015
Profilassi delle
malattie infettive
1) Profilassi indiretta
2) Profilassi diretta
Profilassi indiretta
Insieme di interventi che non agiscono
direttamente né sui microrganismi né
sull’ospite, ma tendono a modificare le
condizioni ambientali favorevoli alla
persistenza e alla diffusione delle
infezioni
Profilassi diretta
Insieme di interventi messi in atto per:
• Scoprire e rendere inattive le sorgenti e i
serbatoi di infezione e interrompere la
catena di trasmissione (profilassi diretta
generica)
• Aumentare in maniera specifica il livello di
protezione dell’individuo e della
popolazione verso un determinato agente
microbico (profilassi diretta specifica)
Agente – Trasmissione – Ospite Ambiente
Dispositivi della profilassi diretta
• Notifica
• Isolamento, contumacia, sorveglianza
sanitaria
• Pulizia, disinfezione, sterilizzazione
• Profilassi immunitaria
Isolamento:
• Separazione, per il
periodo della
contagiosità, del
soggetto infetto da
tutte le altre persone
ad eccezione di
coloro che lo
assistono, in
ambiente e condizioni
tali da impedire la
trasmissione diretta o
indiretta dell’agente
infettivo.
• Contumacia:
Obbligo di permanere in un determinato luogo
(ambiente ospedaliero o propria abitazione) per tutto il
periodo prescritto con osservanza delle norme igienicosanitarie imposte. Si applica a persone sane.
• Sorveglianza Sanitaria:
l'obbligo per il soggetto di farsi controllare dall'autorità
sanitaria, senza limitazione delle libertà personali.
Generalmente applicata ai conviventi o ai contatti
dell'infetto. Serve ad individuare precocemente i portatori
sani.
IMMUNOPROFILASSI
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Come ci difendiamo dai
microrganismi?
1. Barriere naturali (cute, mucose, pH, secrezioni)
– Se un microrganismo supera queste barriere di difesa non
immunitaria e non specifica, si metteranno in moto una serie di
meccanismi immunologici (umorali e cellulari).
2. Risposta aspecifica o innata (es. fagocitosi)
– Mediata da fattori cellulari e umorali “preformati” come i fagociti, le
cellule NK e le citochine. Il tipo di risposta è aspecifica per il
patogeno
3. Risposta specifica o acquisita (anticorpale)
– Indotta. Genera una risposta specifica per l'antigene che viene
“memorizzata” e che determinerà in futuro una reazione più rapida
e intensa. Implicati complemento, anticorpi, cellule citotossiche,
citochine.
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Immunità Innata
Le basi immunologiche
Antigene
• Sostanza (proteina, polisaccaride,
ecc.) capace di produrre una
risposta immunitaria
Anticorpo
• Proteina molecolare
(immunoglobulina) prodotta dai
linfociti di tipo B per indurre
l’eliminazione dell’antigene
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L'attivazione anticorpomediata
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Immunità Acquisita
Passiva. Protezione indotta dal trasferimento
degli anticorpi
–- Naturale: materna
–- Artificiale: prodotti da un’altra persona o animale
● Caratterizzata per essere temporanea
Attiva. È prodotta dal proprio sistema
immunitario in conseguenza di uno stimolo:
–- Naturale: risposta alle infezioni
–- Artificiale: i vaccini
● Generalmente permanente nel tempo
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Immunità passiva: naturale
Es.: immunità materna
• Attraverso la via trasplacentare
• negli ultimi due mesi di gravidanza gli anticorpi
oltrepassano la placenta
• formazione di un “profilo” immunitario del feto
simile a quello materno
• protezione da 6 a 12 mesi
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Immunità passiva: artificiale
Sieroprofilassi
 Anticorpi
omologhi umani
– provenienti da diversi donatori sani (immunoglobuline);
– usati in profilassi post-esposizione ad es. o per HAV e morbillo.
 Anticorpi
omologhi umani iperimmuni,
– usate per la profilassi dopo esposizione di alcune malattie (HBV, rabbia,
tetano e varicella)
 Siero
eterologo iperimmune
– (antitossina) contiene anticorpi contro un solo antigene e sono prodotte in
animali (cavallo).
– Ad esempio contro botulismo, difterite, tetano.
● Durata: da poche settimane ad alcuni mesi
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Immunità attiva
Fasi principali
• La risposta immunologica di questo tipo si svolge
attraverso tre fasi principali
– 1) Riconoscimento dell’antigene
– 2) Attivazione e induzione dell’immunità
 Umorale (primaria e secondaria)
 Cellulare
– 3) Acquisizione della memoria immunologica
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Memoria immunologica
• Alcuni linfociti B non si differenziano in
cellule effettrici ma vanno a costituire il
pool delle cellule di memoria
• Tali cellule sono caratterizzate dalla
capacità di rispondere più prontamente a
un antigene, anche se l’antigene presenta
una dose inferiore a quella necessaria per
attivare un linfocita T “naive”.
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Immunità attiva: naturale
Es.: risposta alle infezioni
• Il superamento di una malattia infettiva induce
in generale una immunità verso la patologia
duratura per tutta la vita
• Memoria immunologica: dopo l’esposizione ad
un determinato antigene le cellule di memoria
(memory B cells) continuano a circolare per molti
anni; nel caso di un nuovo contatto con quel
determinato antigene si avrà un aumento degli
anticorpi specifici.
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Immunità attiva: artificiale
I vaccini
Un vaccino è un preparato biologico dotato di
elevato potere antigenico e in grado di indurre
uno stato di immunità attiva nei confronti di
determinati microrganismi.
Caratteristiche di antigenicità ma non di patogenicità.
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Immunità attiva: artificiale
I vaccini
• I componenti del vaccino stimolano il sistema
immunitario a produrre gli anticorpi “specifici”
• Non espongono il soggetto alla patologia e alle
sue potenziali complicanze
• Inducono un’immunità e una memoria
immunologica simili a quelle dell’infezione
naturale ma senza il rischio di malattia
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Classificazione dei vaccini
Costituiti da:
1. microrganismi vivi attenuati
2. microrganismi inattivati
a. interi
b. frazioni del microrganismo
3. sostanze sintetizzate dal germe
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1. Vaccini vivi attenuati
Vaccino contenente microrganismi vivi che deriva da batteri
o virus attenuati in laboratorio usando ripetuti passaggi
colturali in condizioni subottimali di crescita.
Somministrando una piccola dose del patogeno attenuato,
esso si replica fino a quando il suo livello è tale da stimolare
una risposta immune uguale a quella che si sviluppa in seguito
alla malattia classica.
Origine virale:
– morbillo, parotite epidemica, rosolia, poliovirus orale
(OPV o Sabin), vaiolo, varicella e febbre gialla.
Origine batterica:
– BCG e tifo orale.
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1. Vaccini vivi attenuati
• La risposta immunitaria indotta è simile a quella prodotta
dall’infezione naturale
• Generalmente non causa la patologia, nel caso si
manifestasse la sintomatologia della patologia (che è
normalmente di minor gravità rispetto a quella causata dal
microrganismo “selvaggio”) viene classificata come
reazione collaterale
• L’efficacia vaccinale viene ridotta quando si ha
– danno al microrganismo vaccinale (i.e luce, calore)
– riduzione della replicazione (i.e. anticorpi specifici)
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1. Vaccini vivi attenuati
• Solitamente sono già efficaci con una singola
dose (eccetto quelli a somministrazione orale)
• Possono causare reazioni collaterali severe
come risultato di una crescita incontrollata
soprattutto in soggetti immunodepressi (HIV+,
leucemici, trattati con immunosoppressori)
• Possono modificarsi e riacquistare la virulenza
(unico esempio conosciuto è stato il vaccino antipolio)
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2. Vaccini “inattivati”
• Sono prodotti attraverso la coltivazione in
laboratorio dei microrganismi (batteri,
virus) e una seguente inattivazione con
calore o con prodotti chimici (es.
formalina).
• l microrganismi inattivati NON sono vivi
e quindi non possono replicarsi.
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2. Vaccini “inattivati”
• Richiedono normalmente più dosi
– La prima dose non produce immunità protettiva ma attiva il
sistema immunitario
– La protezione incomincia a svilupparsi già dalla seconda
dose
• Il titolo anticorpale decade con il tempo ed è
quasi sempre necessaria la somministrazione
di una dose booster (richiamo)
• I vaccini interi sono i più reattogeni rispetto
a quelli composti da frazioni
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3. Vaccini costituiti da sostanze
sintetizzate dal germe e detossificate:
le anatossine
• Costituiti da esotossine trattate, così da
perdere la loro tossicità mantenendo il
potere antigenico
• Vaccini contro:
– - Difterite
– - Tetano
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Vaccini Ricombinanti
• Prodotti dall’ingegneria genetica
– - Epatite B: prodotto per inserimento di un
segmento genomico (gene responsabile della
produzione dell’antigene s) nel genoma di un
lievito.
– - Live typhoid vaccine (Ty21a): modificazione
genetica del batterio Salmonella typhi
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Costituenti del vaccino
• Antigene immunizzante
• Liquido di sospensione
• Conservanti
• Stabilizzanti
– Gelatina (è stata ritenuta la responsabile delle reazioni allergiche
gravi)
• Antibiotici
• Adiuvanti
– Sostanze che vengono aggiunte per aumentare l’immunogenicità
attraverso l’attivazione e/o il prolungamento dell’effetto stimolante.
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Reazioni collaterali ai vaccini
a) Locali
b) Sistemiche
c) Allergiche
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Reazioni collaterali ai vaccini
a. Locali
–- Dolore, arrossamento, gonfiore nella sede di
inoculazione
–- Comuni con vaccini inattivati (specialmente
se contengono adiuvanti)
–- Si manifestano alcune ore dopo la
vaccinazione
–- Generalmente breve durata e di lieve entità
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Reazioni collaterali ai vaccini
b. Sistemiche
– - Mal di testa, febbre, malessere, dolore
muscolare, perdita appetito, ecc.
– - Sintomi aspecifici che potrebbero essere sia
correlati al vaccino ma anche a concomitanti
infezioni
– - Più frequenti con vaccini vivi attenuati
Dovuti alla replicazione per indurre l’immunità
 Sintomi simili alla patologia ma più lievi

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Reazioni collaterali ai vaccini
c. Allergiche
– - Causate da vaccino o dai suoi componenti
(materiale di coltura cellulare, stabilizzatori,
antibiotici, etc.)
– - Molto rare ma severe (<1:500.000 di dosi)
– - Ridotte da un’attenta anamnesi
prevaccinale
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Controindicazioni
• controindicazioni temporanee
si tratta di situazioni transitorie che
escludono la vaccinazione solo per il
periodo di tempo cui sono presenti:
- malattie acute con febbre di grado elevato
- vaccinazioni con virus viventi (quali MMR e OPV) se
nei 30 giorni precedenti è stato somministrato un
altro vaccino a virus viventi
- terapia, in corso, con farmaci che agiscono sul
sistema immunitario o con cortisonici ad alte dosi
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Controindicazioni
• controindicazioni definitive
è opportuno che (spt. al bambino) non vengano
somministrati alcuni vaccini quando il soggetto
ha manifestato gravi reazioni a precedenti
vaccinazioni, oppure se:
– è affetto da malattie neurologiche in evoluzione
– è affetto da malattie congenite del sistema
immunitario
– è allergico alle proteine dell'uovo (se il vaccino ne
contiene)
– è allergico ad alcuni antibiotici quali streptomicina e
neomicina (se il vaccino ne contiene)
Strategie di
profilassi vaccinale
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Aspetti epidemiologici
Densità della popolazione ospite
Esiste una soglia nel numero di ospiti suscettibili, presenti in
un determinato ambito geografico, al di sotto del quale il
microrganismo non può mantenersi in una popolazione
Principio di azione di massa
Il corso di un’epidemia dipende dalla quota di contatti tra
suscettibili e infetti (Haner, 1906)
Immunità di gregge
Resistenza di un gruppo all’attacco di un’infezione verso la
quale una grande proporzione dei membri del gruppo è
immune. Ciò rende infrequente la probabilità di contatto tra
infetto e suscettibile (Fox, 1971)
“Herd Immunity”
“Herd Immunity”
• L’immunizzazione di un soggetto, oltre ai
benefici personali, torna utile anche alla
collettività
• Una patologia per il suo persistere all’interno di
una popolazione necessita della presenza di
soggetti suscettibili
• Il raggiungimento di tassi di copertura
vaccinale al di sopra di un valore critico
blocca la trasmissione di una patologia in una
comunità
Tasso di riproduzione e tasso critico di
copertura vaccinale necessario per ottenere
l’herd immunity
Infezione
Tasso di
riproduzione
Tasso critico di
copertura vaccinale
Morbillo
15-17
92-95
Pertosse
15-17
92-95
Parotite
10-12
90-92
Rosolia
7-8
80-87
Difterite
5-6
80-85
Poliomielite
5-6
80-85
Obiettivi di un intervento di
vaccinazione
• Eradicazione:
– Malattia ed agente patogeno sono stati
permanentemente eliminati (vaiolo, poliomielite*)
• Eliminazione:
– In una certa area geografica la malattia è scomparsa
perché si è ridotta la circolazione dell’agente
• Contenimento:
– La malattia si è ridotta come frequenza fino a non
costituire un problema primario
Malattie eradicabili
• POLIOMIELITE
 unico serbatoio l’uomo
 assenza di portatori cronici
 esistenza di un vaccino
efficace
• MORBILLO
 unico serbatoio l’uomo
 assenza di portatori cronici
 esistenza di un vaccino
efficace
Malattie difficilmente
o non eradicabili
• TETANO


unico serbatoio l’uomo
assenza di portatori cronici
esistenza di un vaccino
efficace
• EPATITE B


unico serbatoio l’uomo
assenza di portatori cronici
esistenza di un vaccino
efficace
Strategie di eliminazione
• Vaccinare i suscettibili
– i nuovi nati
– di massa
– varie coorti
…ma non
dimentichiamo come
la “prevenzione
indiretta” (e non
solo) sia stata
complessivamente
la più efficace nel
contenere la malattia
prima di eradicarla!
Malattia
Malattie prevenibili
mediante vaccino
Anno Malattia
Anno
Vaiolo
1798 Parotite
1967
Rabbia
1885 Carbonchio
1969
Febbre tifoide
1896 Meningite meningococcica
1975
Colera
1896 Polmonite pneumococcica
1977
Peste
1897 Adenovirus
1980
Difterite
1923 Epatite B
1981
Pertosse
1926 Haemophilus Influenzae tipo B
1985
Tetano
1927 Encefalopatia giapponese
1992
Tubercolosi
1927 Epatite A
1995
Influenza
1945 Varicella
1995
Febbre gialla
1953 Malattia di Lyme
1998
Poliomielite
1955 Rotavirus
1998
Morbillo
1963 HPV (Papillomavirus)
2006
Il calendario vaccinale
In Italia sono obbligatorie le vaccinazioni Antidiftericatetanica (DT), l'Antipolio (IPV), l'Antiepatite B (HB).
Sono raccomandate la trivalente contro Morbillo,
Parotite e Rosolia (MPR), la vaccinazione contro
l'Haemophilus influenzae b (Hib), la Pertosse, la
vaccinazione Antipneumococcica e
Antimeningococco C.
La Regione Emilia Romagna consente l'obiezione di
coscienza alle vaccinazioni obbligatorie.
Il calendario vaccinale
Il calendario vaccinale
2°- 3° Mese
vaccinazioni obbligatorie:
vaccinazioni raccomandate:
4°-5° Mese
vaccinazioni obbligatorie:
vaccinazioni raccomandate:
10° - 12° Mese
vaccinazioni obbligatorie:
vaccinazioni raccomandate:
12° - 15° Mese
vaccinazioni raccomandate:
13°-15° Mese
vaccinazioni raccomandate:
5° - 6° Anno
vaccinazioni obbligatorie:
vaccinazioni raccomandate:
11°-12° Anno
Facoltativo (solo per le ragazze)
15° - 16° Anno
vaccinazioni raccomandate:
Poliomielite IPV (Salk), Difterite - Tetano, Epatite B
Pertosse, Haemophilus B - Antipneumococcica
Poliomielite IPV (Salk), Difterite - Tetano, Epatite B
Pertosse, Haemophilus B - Antipneumococcica
Poliomielite IPV (Salk), Difterite - Tetano, Epatite B
Pertosse, Haemophilus B - Antipneumococcica
Morbillo - Parotite - Rosolia - Antimeningococco C
Morbillo-Parotite - Rosolia - Antimeningococco C
Difterite - Tetano - Antipolio Salk
Pertosse, Morbillo, Parotite, Rosolia
Hpv (Papilloma)
Difterite - Tetano (trascorsi 10 anni dall'ultima dose) Antimeningococco C
Caso di studio:
una gastroenterite
“sospetta”
Angelo Lorusso
Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale
Bologna, 9 maggio 2014
Caso di studio: una
gastroenterite “sospetta”
Bari, ottobre 1994. Un 45enne è ricoverato al
Policlinico del capoluogo pugliese per una diarrea
profusa con forti dolori addominali. Ai medici
riferisce di aver mangiato delle seppioline crude
Qualche giorno dopo viene ricoverata una donna di
63 anni, che lamenta “crampi terribili e continue
scariche di diarrea”. I sintomi sono insorti circa un
giorno e mezzo dopo aver consumato alcune
“agostinelle” (piccole triglie) crude, acquistate al
mercato del popolarissimo quartiere Libertà
Cosa sta succedendo a
Bari?
In entrambi i casi, l’esame delle feci identifica
ben presto l’agente patogeno responsabile
del quadro clinico: si tratta del Vibrio Cholerae
Il colera è la malattia
infettiva acuta causata da
questi batteri, in particolare
dal sierogruppo 01, biotipo
El Tor, sierotipo Ogawa
L’infezione è spesso asintomatica o
paucisintomatica, ma può anche essere severa
e mortale
Il Colera: una malattia infettiva…
Clinica: diarrea profusa, acquosa (ad
“acqua di riso”), vomito, dolore addominale
e crampi alle gambe. La grave
disidratazione conseguente rende il
paziente ipoteso, tachicardico, anurico…
Trattamento: reidratazione e correzione
squilibri elettrolitici, antibiotico (tetraciclina o
doxiciclina; eritromicina nei bambini)
Il Colera: una malattia infettiva…
Trasmissione: oro-fecale, per ingestione di
acqua o alimenti contaminati dal batterio. Il
contagio per semplice contatto è improbabile.
Gli alimenti a maggior rischio sono frutti di
mare o pesce crudi, frutta, verdura
Patogenesi: legata a carica batterica, a
fattori intrinseci del vibrione (mobilità,
sierotipo, tossine…) e dell’ospite (pH
gastrico, stato nutrizionale…)
Inquinamento dell’acqua
Inquinamento dell’acqua
Agente
•I parassiti:
La capacità propria dei
microrganismi di creare
danno all'ospite viene
definita Patogenicità
Agente
•Virulenza:
Indica il diverso grado con cui si
esprime la patogenicità a
seconda dello stipite microbico
in causa
•Carica infettante:
È il numero minimo di
microrganismi necessario per
dare inizio all’infezione. È molto
variabile da una specie all’altra
e, nell’ambito della stessa
specie, può variare a seconda
dello stipite
Agente
•Tossigenicità:
Misura la produzione di
sostanze tossiche
(esotossine) da parte del
microrganismo
•Contagiosità:
La capacità di un
microrganismo patogeno di
passare da un soggetto
recettivo all'altro, a seguito
della sua eliminazione
all'esterno dell'ospite nel
corso del processo biologico
Il colera: la dimensione “politica”
I due casi di Bari del 1994 attivano subito i decisori
politici. Ci si affretta a precisare che “non c’è nessuna
emergenza” (G. Tatarella, vice-premier del primo
governo Berlusconi)
Giovanni Rizzo, direttore dell’Istituto di Igiene,
segnala il caso al Ministero della Sanità e all’OMS
Parenti, amici e conoscenti dei due casi vengono
immediatamente convocati per estendere gli
accertamenti all’area più probabile del rischio di
contagio (sorveglianza attiva)
Il Colera: la dimensione “politica”
I casi si susseguono, e alla fine del mese di
ottobre saranno già una decina.
Dopo l’ottavo caso accertato, il Ministro della
Sanità Raffaele Costa si reca a Bari. Inizia a
diffondersi l’idea, avallata anche da alcuni politici,
che il contagio venga dai “dirimpettai”
Solo un mese prima (sett. ’94) c’era stato un
focolaio epidemico in Albania causata dallo
stesso vibrione (El Tor) che aveva causato 14
morti
Torna la psicosi del contagio, rafforzata dalla
presenza dell’”untore” (esodo del 1991)
Il Colera: la dimensione
“politica” ed economica
Provvedimenti immediati: vietata la vendita di pesce crudo
in tutta la regione. Vengono intensificati i controlli su reti
fognarie, depuratori, allevamenti ittici… Si scopre (ma lo si
sapeva già…) che alcuni agricoltori della zona irrigano i campi
con acqua di fogna. Anche in questo caso i controlli diventano
improvvisamente severi…
Robert Lasagna, sottosegretario all’Ambiente: “i problemi
ambientali non possano continuare ad essere affrontati con
interventi d'emergenza, che lasciano inalterate le carenze
strutturali del sistema e comportano soltanto oneri, senza
alcun beneficio reale” […] ''Se si considera l'attuale
situazione fognaria dei 1.800 comuni italiani, vicende come
quelle verificatesi in Puglia devono sorprendere per la loro
rarità''
Il Colera: la dimensione
socio-economica-culturale
Alla fine della piccola epidemia, si rileva che sono
state colpite quasi solo persone anziane
G. Rizzo osserva che "Stiamo inoltre assistendo
ad un fenomeno pericoloso: proprio la caduta
vertiginosa dei prezzi di vendita del pesce
causata da un'ingiustificata psicosi sta inducendo
alcuni
anziani
in
ristrette
condizioni
economiche ad acquistare prodotti ittici che
mangiano crudi senza la benché minima
precauzione"
Colera: controllo e prevenzione (I)
• Notifica obbligatoria internazionale
• Isolamento ospedaliero del malato
• Sorveglianza di familiari e contatti per
almeno 5 giorni
• Controllo ambientale
• Purificazione delle acque
Colera: controllo e prevenzione (II)
• Miglioramento rete fognaria e servizi
igienici
• Informazione mirata delle popolazioni
più esposte su utilizzo cibi o su
trattamento prima di ingerirli
• Igiene personale per evitare diffusione
• Vaccinazione (attualmente solo per chi
viaggia in aree endemiche…)
La storia si ripete…
Nel 1973 c’era stata un’epidemia di colera,
che aveva colpito soprattutto Puglia e
Campania. Anche in quella circostanza il
“caso indice” era stato isolato a Bari…
Anche in quel caso la colpa era stata
attribuita a una partita di cozze contaminate
provenienti da “altrove” (Tunisia). Ma…
La storia si ripete…
https://www.youtube.com/watch?v=CHVSnGLsiGo
Relazione all’OMS sull’insorgenza di
casi di colera in Italia nel 1973
Colera: una malattia
della povertà
• Ancora oggi è endemica in più di 50 paesi
in via di sviluppo (aree a maggior rischio)
• OMS stima incidenza annuale di 3-5
milioni di casi (solo 10% casi effettivi viene
segnalato)
• Numero di decessi: circa 200.000 all’anno
• Scarse condizioni igienico sanitarie, carenza
acqua potabile, condizioni di povertà e
degrado sono fattori favorenti la diffusione
• Eventi catastrofici spesso aggravano
situazioni già complesse…
Distribuzione Colera, 2007-09
Casi di colera (2004)
Morti per Colera (2004)
Colera: il caso di Haiti
Il 19 ottobre 2010, a 9 mesi dal terremoto
devastante (250mila morti, 300mila feriti, 1.3mln di
sfollati) si verifica una improvvisa e sospetta
epidemia di diarrea acquosa, con grave
disidratazione, in alcuni casi mortale
I primi casi sospetti si verificano nell’Artibonite, uno
dei 10 dipartimenti dell’isola; la diffusione è rapida:
dopo un mese il colera è presente in tutti i
dipartimenti di Haiti e ha “sconfinato” nella vicina
Rep. Dominicana
Al 6 dic. 2012, notificati 621.660 casi di cui 7759
letali
Cosa sta succedendo
ad Haiti?
Facciamoci qualche domanda…
• il Colera è endemico ad Haiti?
• è colpa del terremoto?
• è una situazione emergenziale?
• dove è iniziato il contagio?
• in che modo si è diffuso?
• quali sono le caratteristiche del patogeno?
• ci sono dei fattori precipitanti?
• quali mezzi ci sono per curare la malattia?
•…
Facciamoci le domande giuste…
Facciamoci le domande giuste…
Il Colera: malattia o “sintomo”?
• il Colera ad Haiti iniziò a diffondersi ben
lontano dalle zone terremotate e dai campi
di sfollati
• il dipartimento dell’Artibonite è un’area rurale
ad alta densità abitativa, estremamente
carente in servizi sanitari e acqua potabile
• i primi 7 comuni colpiti condividevano il
corso del fiume
• il 63% della popolazione dei primi comuni
colpiti usava l’acqua del fiume per bere…
Il Colera: malattia o “sintomo”?
• dopo il terremoto, 180mila persone si spostano
forzatamente dalla capitale verso le aree rurali
• nelle aree rurali si concentra il 53% della
popolazione; il 21% utilizza acqua di superficie
(4% in area urbana) e 49% pratica defecazione
all’aperto (9% in area urbana)
• il sierotipo 01 (El Tor) del Vibrio Cholerae non è
tipico dell’area, ma del sudest asiatico: ipotesi di
“importazione” del patogeno e di immunità
insufficiente della popolazione…
Il Colera: malattia o “sintomo”?
Già nel 2002 Haiti si classificava all’ultimo posto
su 147 paesi nel mondo nel Water Poverty Index
Il WPI considera 5 parametri:
1. Accesso all’acqua
2. Quantità, qualità e “affidabilità” dell’acqua
3. Utilizzi dell’acqua
4. Gestione e distribuzione dell’acqua
5. Ambiente
Accesso all’acqua potabile e ai
servizi igienici di base
Haiti
Rep.
Dominicana
Cuba
Water
63%
86%
93%
Sanitation
17% (26% nel
1990)
83%
80%
Accesso all’acqua potabile e ai
servizi igienici di base
Diritto all’acqua:
il monito dell’Unicef
“Avere acqua
pulita per dissetarsi e
lavarsi, gabinetti e fognature funzionanti:
sembrerebbero diritti banali, per l'umanità
del terzo millennio. Eppure ancora quasi
900 milioni di abitanti del pianeta attingono
acqua da fonti insalubri e circa 2,6
miliardi (quattro abitanti su dieci) vivono in
condizioni igieniche incompatibili con la
sicurezza e con la salute”
Diritto all’acqua:
il monito dell’Unicef
L'UNICEF calcola che se tutti gli abitanti del
pianeta avessero entrambi questi diritti
garantiti, si risparmierebbero 11,6 miliardi di
dollari all'anno soltanto per quanto riguarda le
cure mediche della diarrea.
Per approfondire…
1) “Haiti. L’emergenza dimenticata” (F. Pozzi)
http://www.saluteinternazionale.info/2011/12/haiti-l%E2%80%
99emergenza-dimenticata/
2) “Colera ad Haiti” (F. Pozzi)
http://www.saluteinternazionale.info/2013/03/colera-ad-haiti/
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