150.esimo anniversario dell`Unità d`Italia Suggestiva serata di canti

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150.esimo anniversario dell`Unità d`Italia Suggestiva serata di canti
No. 362
21 IV 2011
Memorie ed
emozioni per
sopravvivere...
150.esimo anniversario dell’Unità d’Italia
Ad una certa età dovrebbe essere
quasi impossibile emozionarsi.
Dopo aver vissuto, spesso partecipato, alle vicende di tanti decenni
di storia locale e non, si è fatta
ormai l’abitudine a tutte le situazioni e si finisce con il guardare
con distacco anche agli eventi che
altrimenti potrebbero sconvolgere
la vita di un uomo o di una comunità. È la corteccia che ciascuno
di noi si è fatto crescere addosso
per meglio resistere e sopportare le
sofferenze che, volenti o nolenti, ci
hanno travolto inaspettatamente
nel corso della vita.
In fondo, questa, è una regola che
comprende anche il nostro essere
e sentirci appartenenti ad una
comunità minoritaria che, come
tutte le minoranze, sente sul collo
la pressione della diversità. Nei
decenni, senza questa corazza
individuale e collettiva, sarebbe
impossibile resistere alle continue angherie, alle violenze, alle
ipocrisie che chi comanda tenta
di vendere facendole passare per
fattori di convivenza e di democratica tolleranza. Ma dove – se
vuoi sopravvivere – sei tu che devi
adeguarti, inghiottire il rospo, far
finta di essere consenziente anche
quando vorresti gridare al cielo
l’ingiustizia che ti ferisce, ma che
sai di non aver la forza per negarla
e respingerla. E per la quale cerchi
di convincerti che, in fondo, non
ti riguarda.
Tuttavia, è quando la corazza protettiva, fatta crescere nei decenni,
riesce a sciogliersi anche per un
solo istante, magari al semplice
ascolto di un canto, ridiventi
la persona che avresti dovuto
essere sempre, se ti fosse stato
consentito: e ti emozioni perché
per quell’istante di memoria riacquisita ti ricorda chi sei e perché
ci sei!
Silvano Sau
Ideato dalla Comunità autogestita della nazionalità italiana
di Isola e dal suo presidente
Silvano Sau, venerdì scorso, a
Palazzo Manzioli, si è svolto,
davanti ad un folto pubblico,
un coinvolgente concerto in
occasione del 150.esimo anniversario dell’Unità d’Italia.
La serata ha avuto per tema
alcuni dei canti risorgimentali
italiani più noti, tra cui “La bella
Gigogin”, che ha dato il titolo
all’evento. E, alla presenza del
Console generale di Italia a Capodistria Marina Simeoni e del
vicesindaco Felice Žiža, è stata
proprio questa canzone ad aprire
la manifestazione. Ad eseguirla il soprano Eleonora Matijašič accompagnata alla fisarmonica
da Claudio Chicco. Il canto ricorda una non bene definita figura femminile dei moti del 1848
che avrebbe dimostrato coraggio nell’affrontare l’oppressore. Il concerto, organizzato in collaborazione con la CI “Pasquale Besenghi degli Ughi”, si è avvalso della bravura dei recitatori
Astrid Brenko e Bruno Orlando che hanno condotto la serata presentando i canti più noti del
Risorgimento italiano, canti patriottici che hanno ancora il potere di trasmettere emozioni come
nel periodo in cui sono nati. Vi si scorgono chiari l’amor di patria ed il desiderio di libertà che
avevano investito tutti i popoli nell’Ottocento. I canti, dall’“Inno a Garibaldi” ad “Addio mia
bella addio”, eseguiti con maestria dalla Matijašič, sempre ben accompagnata al pianoforte da
Claudio Chicco, hanno entusiasmato anche il pubblico che ha tributato i giusti applausi. Alla
fine, dopo l’“Inno di Mameli”, tutti hanno cantato di nuovo “La bella Gigogin”.
Suggestiva serata di canti
risorgimentali al Manzioli
150 anni dell’Unità d’Italia
col prof. Fulvio Salimbeni
Ospite della CI “Dante Alighieri” di Isola, il
professor Fulvio Salimbeni dell’Università
degli studi di Udine, ha tenuto una conferenza
dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Lo
storico ha posto in rilievo il contributo apportato al Risorgimento italiano da parte di
svariati studiosi istriani, dalmati e quarnarini.
Il capodistriano Gian Rinaldo Carli, il dalmata Niccolò Tommaseo, l’isolano Domenico
Lovisato ed il chersino Francesco Salatta
sono solo alcuni dei nomi, provenienti dalle
terre di confine che hanno dato un contributo
fondamentale al Risorgimento italiano. Questo in sintesi il contenuto della conferenza del
prof. Fulvio Salimbeni, esperto di confine orientale italiano e di rapporti italo-slavi nell’area
Adriatica, tenutasi nell’ex scuola italiana ubicata in Via Gregorčič. Oltre a soffermarsi alla vita
e alle opere di numerosi eruditi italiani della sponda orientale del Mar Adriatico, il docente di
storia contemporanea ha spiegato agli ospiti in sala il concetto di “Risorgimento”, non solo
come fenomeno prettamente italiano, ma come movimento socio-culturale che ha interessato
svariati paesi dell’Europa centro-orientale come Croazia, Ungheria, Polonia e Serbia. Concetti
come “fratellanza”, “associazione”, “rinnovamento”, “rinascita” sono secondo Salimbeni
parte di quella terminologia tipica dell’epoca, che oltre ad abbracciare i sentimenti di libertà
e di autodeterminazione dei popoli, ambivano alla costruzione di un Europa unita, nel rispetto
delle diversità. Non a caso uno tra i protagonisti del Risorgimento, il repubblicano Mazzini
oltre a fondare l’associazione “La giovane Italia”, fondò anche la “Giovane Europa”. Interessante da questo punto di vista il metodo con cui le élites dell’epoca cercavano di coinvolgere
le popolazioni ad insorgere contro i dispotismi europei del XIX secolo. In un perido storico
dove l’analfabetismo lambiva il 95 percento della popolazione, la diffusione del cosiddetto
amor di patria risultava impresa tutt’altro che facile. Spesso sottovalutato, grande merito per
quanto concerne l’inculcazione del sentimento nazionale, va attribuito al teatro, alle opere
liriche, alla pittura ed ai monumenti.
SOCIETÀ SOCIETÀ SOCIETÀ SOCIETÀ
Festa alla Casa di Sanità di Isola
per il premio “Pediatra dell’anno”
alla dottoressa connazionale Marisa Višnjevec Tuljak, conferito dalla
rivista “Viva”. È stato il direttore
della Casa di Sanità di Isola, dr.
Evgenij Komljanec a congratularsi
per primo con la dottoressa Marisa
Višnjevec Tuljak, specialista pediatra nel campo della medicina scolastica. Nel porre in rilievo il particolare rapporto
instaurato soprattutto con i pazienti più piccoli, Komljanec ha sottolineato anche
la preparazione professionale acquisita sul campo in oltre un quarto di secolo
di lavoro nel settore sanitario. Nelle poche parole di ringraziamento, Marisa
ha ribadito di avere un numero di piccoli pazienti che supera ormai la cifra di
duemila. Nonostante tutto, però, come ha concluso, l’esame più difficile è stato
quello dell’esame alla Facoltà di medicina di Lubiana, dove - proveniente dalla
verticale scolastica della Comunità Italiana - ha dovuto dimostrare di essere
padrona anche della lingua slovena.
Accompagnati dal presidente
della Comunità Autogestita
della nazionalità Italiana di
Isola, Silvano Sau, che è stato
il promotore del Decreto sulla
tutela della parte storica del
cimitero, una visita dettagliata
ed approfondita al camposanto
è stata effettuata dal direttore
dell’IRCI di Trieste, Piero
Delbello, assieme al Console
Generale d’Italia a Capodistria, Marina Simeoni. Ad accompagnarli anche
il prof. Antonio Pauletich e l’arch. Nelo Grbac che alcuni anni fa stesero un
primo censimento delle locali tombe italiane. Tema dell’incontro, conclusosi a
Palazzo Manzioli, una verifica dell’attuale stato della parte storica del cimitero
e la necessità di alcuni interventi di restauro al fine di assicurare nel tempo le
caratteristiche monumentali e demografiche conservate sin dai primi anni di costruzione risalente al 1883. In tal senso, il direttore dell’IRCI si è detto disponibile
in tempi relativamente brevi, sempre nell’ambito delle risorse alquanto limitate
dell’Ente. Tra le conclusioni, quella di un prossimo incontro con il sindaco di
Isola e con la direzione dell’Azienda Comunale che gestisce tutto l’impianto. Nel
frattempo, la Comunità Italiana provvederà a stilare e documentare un primo
elenco di tombe per le quali è necessario assicurare i mezzi per la manutenzione
comprensivo anche di un elenco di quelle tombe che versano in condizioni tali
da richiedere un’opera di restauro quanto più rapida.
CULTURA CULTURA CULTURA CULTURA
Con l’intervento musicale del coro misto
Haliaetum a Palazzo
Manzioli è stata inaugurata l’esposizione
delle opere dei fotografi
Zarja Ražman, Remigio
Grižonič e Igor Opassi
che lo scorso settembre
avevano partecipato alla
Sesta Foto ex tempore Novigrad - Cittanova. La mostra è stata presentata al
pubblico dalla presidente della CI “Pasquale Besenghi degli Ughi” Astrid
Brenko. I tre autori, presenti con cinque opere ciascuno, erano stati invitati
a partecipare all’evento artistico, promosso dalla CI di Cittanova, assieme
ad un’ottantina di valenti fotografi provenienti da vari paesi. I temi scelti
per l’edizione 2010 dell’estemporanea erano legati all’ambiente istriano e
avevano per soggetti il corso del fiume Quieto e gli uccelli della foce dello
stesso corso d’acqua. La manifestazione ha anche lo scopo di valorizzare il
patrimonio naturalistico e culturale della zona. Presenti nelle opere esposte
una buona conoscenza della tecnica e un’originale scelta dei soggetti con
sapiente uso dell’immagine, del punto di ripresa e della luce. Le fotografie
di Igor Opassi puntano più alla ricerca dell’insieme, degli elementi spettacolari del paesaggio. Più attento ai particolari e agli effetti speciali Remigio
Grižonič. Attenta ai piccoli particolari anche Zarja Ražman, che va anche
alla ricerca della singolarità dei soggetti. La serata è stata allietata dall’esibizione del Coro misto Halieatum che, diretto dal maestro Giuliano Goruppi,
ha interpretato quattro brani dedicati all’acqua e al mare. Proiettato pure
un video realizzato durante la manifestazione di Cittanova.
Si dice e non si dice
Qualche parola in merito al tanto noioso sostantivo “tarma”. Dai dialetti settentrionali d’Italia la parola è da alcuni secoli entrata nella lingua, seguita da
“tarmato”, “tarmicida”, “tarmare”, “antitarma”, ecc. In altre regioni, sempre
d’Italia, si preferisce: tarlo, tignola. Però in tal modo non si distingue fra l’insetto
che attacca la lana, la tarma cioè, e quello che rode il legno, ossia il tarlo. Di
una cosa siamo certi: nessuno dei due è buon ospite delle nostre case.
G. S.
Il Mandracchio, foglio della Comunità italiana di Isola
Caporedattore responsabile: Andrea Šumenjak
Redazione: C. Chicco, M. Gregorič, M. Maurel, S. Sau, G. Siljan, R. Siljan, A. Šumenjak
Sede: Piazza Manzioli 5, Isola, Slovenia
tel., fax: (+386 5) 616 21 30, 616 21 32, sito Internet: www.ilmandracchio.org
(Il giornale è iscritto nel Registro dei media del Ministero per la cultura della Repubblica di Slovenia al No. 1143.)
Non c’è più religione
Qualche anno fa abbiamo avuto l’informazione che in una città non tanto
grande della Croazia c’erano oltre 15 mila cittadini in fila per andare in
prigione in cambio del pagamento di multe guadagnate nel traffico. Il dato
ci aveva fatto pensare che avanti di quel passo la Croazia, che punta
quasi tutto il suo essere sul turismo, sarà costretta a trasformare i suoi
alberghi in prigioni. Ultimamente, leggendo un sempre bene informato
quotidiano sloveno, veniamo a sapere che anche dalle nostre parti si è
sempre meno disposti a pagare le multe con soldi contanti o con carte
di credito. Si preferisce saldare il debito con giornate di lavoro definito
socialmente utile. Naturalmente questo lavoro ha quasi sempre come
strumento la ramazza. E lo scelgono pure i cosiddetti “colletti bianchi”.
Speriamo lo facciano in qualità di una protesta contro la troppa facilità
della polstrada nell’emettere le contravvenzioni. Quale sarà il risultato di
questa nuova tendenza? Sarà che le casse dello stato saranno sempre
più claudicanti, ma in compenso avremo una Slovenia pulita.
Gianfranco Siljan
ATTIVITÀ COMUNITARIE
Manifestazioni culturali
Lunedi, 25 aprile 2011, ore 10,00,
Chiesa di San Mauro a Isola
Il coro misto Haliaetum della CI
PBDU, partecipa alla Santa Messa
presso la chiesa San Mauro di Isola.
Venerdì, 6 maggio, alle ore 19,00,
Palazzo Manzioli
Presentazione del volume CULTURE E CULTURE: POSSIBILI PERCORSI DI INTEGRAZIONE AL
FEMMINILE. Introduce e coordina
la serata Graziano D’Andrea, giornalista pubblicista. Interveranno:
Elisabetta Tigani Sava – presiden-
te dell’Associazione “Rete D.P.I.
–Nodo di Trieste” e Loriana Crevatin – Curatrice del volume. Organizzazione: CI P. Besenghi degli Ughi,
Università Popolare di Trieste e Associazione Rete D. P. I. di Trieste.
Sport - ricreazione
Venerdì, 22 aprile 2011, ore 16.30,
Palazzo Manzioli.
XXXIV Torneo di BRISCOLA.
L’iscrizione al torneo è di 20 euro a
coppia. Ricchi premi per i primi tre
classificati. Organizzazione: CI P.
Besenghi degli Ughi.
Ospite della CI Dante Alighieri di
Isola, alla presenza del Console
Generale di Capodistria, dott.
ssa Marina Simeoni, che molto
spesso onora con la sua presenza
le manifestazioni del Manzioli,
si è esibita nella sala nobile del
palazzo la pianista Guendalina
Consoli. La musicista Siciliana
vanta numerosi premi artistici
ricevuti in altrettanti concorsi nazionali e internazionali, incisioni discografiche e frequenti esibizioni in Italia e
all’estero. La Consoli ha presentato a Isola - e prima a Pirano - un programma
interessante e impegnativo in cui ha potuto dimostrare l’evidente forte carattere
artistico alternando nelle esecuzioni energia e delicatezza. La brava pianista ha
proposto al pubblico isolano brani di Clementi, Brahms e Chopin.
La Redazione de Il Mandracchio
augura ai suoi lettori Buona Pasqua!
(Usciremo nuovamente il 12 maggio.)
Sabato scorso, Palazzo Manzioli
ha ospitato la tradizionale gara
dei dolci Pasquali. Ospite d’onore Marino Vocci, enciclopedia
vivente della gastronomia istriana, che è intervenuto sul tema
“I Dolci della Primavera”. La
serata, che ha visto la presenza
di un auditorio numeroso, ma
quasi tutto al femminile, è stata
aperta dalla presidente della Comunità degli Italiani “Pasquale
Besenghi degli Ughi” di Isola, Astrid Brenko. Nel suo intervento, Marino
Vocci ha sottolineato la necessità di un recupero della tradizione culinaria
e, in tempo di festività pasquali, della tradizione dolciaria. Tradizione che,
come ha ribadito, è stata sempre improntata alla primavera ed alla relativa
povertà del territorio istriano, comunque diverso tra le aree marittime e
quelle dell’interno. A queste, naturalmente, va aggiunta anche la pluralità
etnica e umana del territorio che, soprattutto negli ultimi decenni, hanno
contribuito a modificare sostanzialmente anche le abitudini culinarie.
Nonostante tutto, però, i tipici dolci della tradizione pasquale in Istria, sia
all’interno che nelle aree urbane delle cittadine marittime, sono sempre
rimaste le famose “Pinse” abbinate alle altrettanto famose “Titole”, nelle
quali l’uovo intrecciato nell’impasto sta a rappresentare e simboleggiare la
vita, il risveglio della natura, ovvero la resurrezione pasquale. Alla fine, la
presidente della Commissione giudicatrice, Barbara Delise, ha comunicato
gli esiti della gara, cui hanno partecipato ben 22 concorrenti. Il primo premio
è stato assegnato a Marica Kapun per il dolce “Noci”, il secondo a Simona
Korošec per la “Torta di primavera” ed il terzo ad Elvira Pavlič per la sua
“Pinza”. Un elogio è andato ai giovanissimi pasticceri Ioana Gabriela Buzoiu,
Tim Korošec e Leila Mujanovič.