Webpiùsicuro macontessera

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Webpiùsicuro macontessera
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ARZIGNANO E MONTECCHIO M.
Martedì
20 Marzo 2007
REDAZIONE Via Rizzetti, 1 - Telefono 0444/396302
Fax 0444 453701 - e-mail: [email protected]
Montecchio/1. La Giunta regionale ha dato il via libera alla trasformazione che cambierà Alte
IL GIORNALE
DI VICENZA
Arzignano/1. Biblioteca Bedeschi
Webpiùsicuro
Ceccato,unPirueada15milioni macontessera
Sonooltre200milaimetricubiedificabilinelleexofficine
I numeri dell’operazione
di Marco Scorzato
Il piano urbanistico che cambierà il volto di Alte. Oltre
200 mila metri cubi di volumi edificabili a destinazione
residenziale, commerciale e direzionale, oltre ad una
serie di opere di interesse pubblico e viabilistico che
restituiranno ai montecchiani, e non solo, una fetta di
città (più di 84 mila metri quadri di superficie) che da
oltre mezzo secolo è occupata dalla storica sede di
“mamma” Ceccato. Un’operazione che solo per quanto
riguarda le opere pubbliche ammonta a 15 milioni di
euro, ai quali va aggiunta un’altrettanto milionaria
partita immobiliare privata.
18
22
84
207
3,5
15,5
anni sono intercorsi dal primo progetto di recupero urbanistico all’approvazione definitiva del Piruea “Ceccato-Castelli” da parte della
Regione
i mesi passati dall’approvazione della convenzione tra Comune e committente (28 febbraio
2005) ed il via libera definitivo della Giunta
regionale
mila i metri quadrati di superficie interessata
dal piano. Nella prima previsione, quella del
Piano particolareggiato dell’89, erano 62 mila
400
mila i metri cubi di volumi edificabili per
metà destinati all’edilizia residenziale,
per metà al commerciale-direzionale. Nel
Pp erano 262 mila
milioni di euro è il costo delle opere di bonifica, preliminari ad ogni altro intervento
de l’assessore - dovrà avere un’autonomia idraulica».
Ma l’intervento più rilevante è la bonifica dell’intera superficie. «Era la nostra maggiore preoccupazione - osserva il sindaco ed abbiamo ottenuto che
venga fatta prima di ogni
altra opera». Terre da fonderia, eternit ed altri materiali dovranno essere rimossi con tutte le cure del
caso. «I primi 18 mesi saranno dedicati a questo spiega Francesco Pugno
Vanoni, presidente della
Ceccato e protagonista di
questa storia urbanistica
fin dal 1989 -. Siamo soddisfatti che la Regione abbia finalmente approvato
il progetto. Noi siamo
pronti a partire subito
con i lavori, ma stiamo
aspettando che la Provincia approvi il piano di bonifica che abbiamo presentato. Al Comune, con
cui abbiamo sempre avuto buoni rapporti, chiediamo che ci aiuti a snellire i
tempi burocratici».
Tra poco, dunque, lo
smantellamento
di
un’area industriale di 84
mila metri quadri segnerà la fine di una storia e
l’inizio di un nuovo capitolo. Della Ceccato resterà solo la facciata, simbolo della città.
Dopo alcuni “furti di identità»
(n. rez.) Per contrastare i furti di identità la biblioteca
cambia registro: non basterà più digitare il nome utente e la password per navigare in internet, ma bisognerà
inserire la tessera personale. Il furto di identità è un
pericolo sempre in agguato per chi naviga nel web: si
chiama “phishing” e consiste nell'invio di messaggi di
posta elettronica truffaldini, che riprendono la grafica
di famosi istituti bancari, con la richiesta di inserire
numeri di carte di credito e dati personali; chi abbocca
all'amo consegna al truffatore elettronico le chiavi del
proprio conto bancario.
In biblioteca Bedeschi il furto d'identità ha avuto luogo con metodi più grossolani: chi non voleva pagare un
euro all'ora per utilizzare internet si metteva alle spalle
del navigatore di una delle tredici postazioni attive e
copiava il nome utente e la password di accesso, per poi
utilizzarli scalando la tariffa dalla tessera ricaricabile
dell'ignaro utente: «Ci sono state una paio di segnalazioni e un "ladro" lo abbiamo scoperto noi perché ci siamo
accorti che i dati anagrafici dell'utente non corrispondevano a chi stava utilizzando il servizio in quel momento - racconta il direttore Paolo Povoleri -. Ci risultano tre casi isolati, ma anche se fosse stato uno solo ci
saremmo adoperati per la tutela della privacy».
Una volta scoperto il trucchetto, la biblioteca ha chiesto alla ditta che gestisce il servizio di impedire il ripetersi dello spiacevole inconveniente. A breve verrà installato su ogni pc per la navigazione in internet un
dispositivo per inserire la tessera personale, che necessariamente ogni utente dovrà avere per accedere al
web, per una spesa complessiva di circa duemila euro.
Il furto d'identità - una bravata compiuta da alcuni
ragazzini - potenzialmente può portare conseguenze legali pesanti: «Per legge registriamo tutti gli utenti che
accedono al web ed i siti visitati - spiega il direttore -. Se
viene compiuto un crimine informatico bisogna sapere
con sicurezza chi è l'utente coinvolto».
È il Piruea “Castelli-Ceccato”, il programma integrato di riqualificazione
urbanistica che ha ottenuto il via libera definitivo
della Regione.
L’approvazione della
Giunta veneta mette fine
ad un iter amministrativo di quasi 18 anni. Risale
al 1989, infatti, il primo
studio di fattibilità per
spostare l’azienda “Ceccato” dall’area storica, occupata fin dal 1952, a via del
Melaro. In quel periodo
anche l’adiacente fonderia “Castelli” chiede il trasferimento e per questo
vengono elaborati due piani particolareggiati (Pp).
Sono del ’95 le convenzioni urbanistiche che separano definitivamente le
vicende Castelli (cui subentra poi Altefond) e Ceccato. Quest’ultima comin-
cia a trasferire la propria
sede, l’altra invece chiude per fallimento. Resta il
problema della trasformazione della vecchia area
produttiva in zona residenziale e direzionalecommerciale. La questione torna in Consiglio comunale dal 2003. Nasce da
qui l’attuale Piruea, che è
frutto di una convenzione
tra il Comune e il committente privato.
Dopo una serrata trattativa che secondo il sindaco Maurizio Scalabrin «si
è conclusa con un buon risultato grazie anche alla
signorilità della controparte», si giunge all’accordo: riguarda l’area compresa trale vie Milano, De
Amicis, Fogazzaro e Battaglia e dovrebbe consentire la “ricucitura” dell’abitato di Alte e l’amplia-
IN BREVE
Arzignano/2. Singolare scelta per la campagna di tesseramento
CHIAMPO
modificato
LaLegaadottailChe Nienteautodadomani Impianto
rispettoalprogetto
«Noneracomunista» davantialla“Zanella” Manager“multato”
Autovelox
(m. p.) Fino a sabato 31
marzo la polizia locale effettuerà i controlli della
velocità tramite autovelox nelle vie Mazzocco,
Grumello, Dal Molin e
dell'Aeronautica.
Consiglio comunale
(m. p.) Il Consiglio comunale è stato convocato per
questa sera alle 20 nella sede municipale. Tra i punti all’ordine del giorno l’atto di indirizzo in merito alla petizione pubblica sui
problemi connessi alle cave.
ALTAVILLA
PerCorsi per capire
(e. f.) Stasera alle 20.30 nell’aula magna della scuola
elementare
“Anna
Frank” per la serie d’incontri proposti da “PerCorsi per capire - Progetto genitori 2007” organizzato dall’associazione Arca, serata sul tema: “Le ribellioni e le trasgressioni
dei figli che crescono”.
MONTEBELLO
Sciopero
Per oggi è stato proclamato uno sciopero dell'intera giornata lavorativa alla Montebello Srl, azienda tessile del Gruppo Bonazzi che ha sede in via
del Lavoro a Montebello.
Lo comunica la segreteria
vicentina della Filcem-Filtea Cgil.
milioni di euro è l’ammontare delle spese
per opere di interesse pubblico: dagli interventi viabilistici, alle opere di urbanizzazione, fino all’edilizia pubblica per 15 mila metri cubi
totali. I lavori procederanno per stralci funzionali ed
omogenei
Una veduta del complesso Ceccato ad Alte
mento verso Ovest. L’intesa prevede un ampliamento della superficie interessata dal recupero rispetto
al Pp, ma al contempo
«una riduzione dei volumi edificabili» - spiega Lu-
ciano Romio, assessore all’urbanistica -. A carico
del committente ci sono
opere di interesse generale per 15 milioni di euro.
Tra queste, una nuova rotatoria al posto dell’esi-
di Nicola Rezzara
Leone di San Marco, sole
delle Alpi, Alberto da
Giussano e “Che” Guevara. La sezione arzignanese della Lega Nord ha adottato l’icona del rivoluzionario argentino per la
campagna di tesseramento. Una idea nata dal gruppo giovanile del partito
che ha lasciato di stucco i
dirigenti provinciali.
«La rivoluzione ha cambiato colore» si leggeva sabato scorso nella bandiera appesa al gazebo itinerante della Lega Nord. La
celeberrima immagine di
Ernesto “Che” Guevara,
il rivoluzionario che combatté a Cuba al fianco di
Fidel Castro, in Congo ed
in Bolivia dove trovò la
morte nel 1967, non ha più
il consueto sfondo rosso
di bandiere e t-shirt, ma
qualche giorno si può vedere anche in versione
verde Padania. Una mossa propagandistica per attirare i giovani, ma anche
il desiderio di rivedere la
storia: «L’immagine del
“Che” si vede sempre nei
cortei di sinistra, ma lui
era un combattente per la
libertà e non era un comunista - spiega il segretario
del Carroccio arzignanese Massimo Signorin -. È
un modo per attirare i giovani, senza i quali la poli-
Il manifesto con “Che” Guevara realizzato dalla Lega Nord
tica è fatta solo di idee vecchie, ma è anche un mezzo per smascherare l’appropriazione del “Che” da
parte della sinistra».
La scelta, nata da
un’idea del coordinatore
della sezione giovani Enrico Marcigaglia, ha dato
vita ad un ampio dibattito
sia in seno alla Lega che
in città: «Sono venuti in
molti a chiedere spiegazioni - racconta Signorin
-. Ai simpatizzanti di sinistra è stato difficile spiegare che il “Che” non era comunista, mentre le persone di destra avevano pau-
ra che volessimo passare
dall’altra parte».
La campagna arzignanese ha colto di sorpresa
il consigliere regionale ed
ex segretario provinciale
della Lega Roberto Ciambetti: «Non ne sapevo nulla - spiega -. D’accordo, è
un simbolo amato dai giovani, ma la scelta mi lascia perplesso». Ed anche
negli ambienti leghisti di
Montecchio si registra
perplessità: «Non ho visto
la bandiera - commenta
l’assessore provinciale alla viabilità Alessandro Testolin -. Non saprei proprio come commentare».
stente in corrispondenza
della Fis ed una pista ciclabile fino a via Fogazzaro. Una seconda rotatoria
ed un sottopasso ciclopedonale saranno costruiti
per il collegamento con
piazza S. Paolo». C’è anche un risvolto residenziale di valenza pubblica: 7
mila 500 metri quadri per
un’area Peep, altrettanti
per l’edilizia convenzionata. «Tutta l’area - conclu-
Montecchio/2.ViaArchimede saràchiusa al traffico
(a. f.) Via Archimede, nel
tratto compreso tra via
Rossini e via Bellini, sarà
chiusa al traffico veicolare per un mese, in via sperimentale, a partire da domani.
La decisione dell’amministrazione comunale, in
accordo con la direzione
didattica
dell’Istituto
comprensivo 2, è dovuta
alle ripetute segnalazioni
da parte di genitori e degli
stessi insegnanti, e sarà limitata alla fascia oraria
di entrata e di uscita degli
alunni dal plesso “Zanella”.
«Il provvedimento nasce dalla necessità di garantire la sicurezza dei
bambini durante l’ingresso e l’uscita dalla scuola spiega l’assessore alla viabilità Stefano Guderzo - sicurezza minacciata in particolar modo dal movimento dei mezzi utilizzati
dai genitori per accompagnare gli alunni a scuola».
Nell’immediato la chiusura al traffico avrà le seguenti fasce orarie: dalle
7,45 alle 8,15 e dalle 12,30
alle 13. Si favorirà l’utilizzo di via Fermi per il parcheggio delle auto degli insegnanti, in modo da liberare posti auto in via Archimede.
La scuola “Zanella” in via Archimede ad Alte Ceccato
Saranno previsti per il
2008, secondo gli interventi di adeguamento al Piano urbano del traffico, la
realizzazione di un marciapiede o di un percorso
ciclopedonale in via Archimede in corrispondenza del lato di ingresso alla
scuola e l’istituzione del
senso unico nel tratto
compreso tra via Rossini
e via Boito.
«In questo modo intendiamo mettere in sicurezza l’area, invogliando genitori e figli a raggiungere la scuola a piedi o in bi-
cicletta - conclude Guderzo -. Anche ad Alte, sull’esempio di “Montecchio
si mobilita”, sta prendendo infatti vita il “Pedibus”, attraverso il quale
sarà possibile per gli alunni recarsi a scuola e poi ritornare a casa a piedi, in
compagnia e sicurezza, accompagnati dai genitoriautisti. Riteniamo sia possibile in questo modo coniugare la sicurezza e la
salute dei nostri figli e ridurre i livelli di inquinamento atmosferico e acustico».
Brendola.Violazioni ambientali
Le violazioni ambientali
erano state riscontrate
nel corso del luglio 2005
durante la maxinchiesta
avviata dalla posltrada di
Verona Sud. Ieri mattina
in tribunale a Vicenza
Alessandro
Francesco
Isello, 36 anni, di Valdagno, amministratore della omonima ditta di vernici a Brendola, ha pagato
un’oblazione di 1578 euro
e il giudice Gerace ha dichiarato il non luogo a
procedere.
Secondo la procura, Isello in assenza di preventiva autorizzazione aveva
modificato
l’impianto
aziendale rispetto al progetto presentato e approvato in provincia.
Dai rilievi, altresì, era
emerso che aveva attivato «il nuovo impianto costituito dai miscelatori da
600 litri e relativo dispositivo e abbattimento polveri senza avere dato notizia alle autorità competenti».
In questo contesto, Alessandro Isello, difeso dall’avv. Flavio Pana di Vicenza, aveva omesso di comunicare alla Regione i
dati relativi alle emissioni. Infine, aveva installato e attivato un miscelatore di 10 mila litri anzichè
del previsto e autorizzato
miscelatore di 6 mila litri,
e l’attivazione di un miscelatore di 3 mila litri per le
resine liquide.
Chiampo
Crepanelmuro
Abitazione
èsgomberata
(m. p.) Da una decina
di giorni i muratori
stanno lavorando per
demolire una stalla
di Luciano Pagani in
via Santo a Chiampo
nell’ottica di poter
cambiare la destinazione d’uso. Ieri nella
casa affiancata, dove
vivono i ghanesi
Ndasse Sall, 48 anni, e
Mbaye Diongue, 39, è
comparsa una fessura di un centimetro e
mezzo in un muro.
Per questo sono intervenuti i vigili del fuoco di Arzignano, i tecnici dell’ufficio tecnico comunale e i carabinieri della stazione
col maresciallo Venero Caruso. La casa sono in corso valutazioni anche sul fronte
dell’igiene - è stata dichiarata non sicura e
per precauzione i due
ghanesi hanno passato la notte all’hotel Zenari di Chiampo. Oggi il sindaco firmerà
l’ordinanza di sgombero.
Altavilla. Vigilia sfortunata per il pilota del team “Energia & Sorrisi”
Montecchio/3
Brendola. Nellasala della comunità di Vo’ l’affollatissimoincontro con il superprocuratoreinvitato dall’istitutoGalilei
Derubatoprimadelrally
Clandestini
segnalati
Unarresto
«Leintercettazionihannodebellatolamafia»
Spariteduefotocamereemaschereantisabbia
di Erica Freato
Vigilia di partenza sfortunata per Giampietro Dal
Ben, componente del team “Energia & Sorrisi”
che sta partecipando al
“Tuareg Rallye”, corsa
nel deserto per moto,
quad, auto e camion 4x4
tra Spagna e Marocco, iniziata l’altro giorno. Giovedì mattina, mentre si trovava a Vicenza per ritirare un telefono cellulare da
portare in viaggio, è stato
avvicinato da un uomo
che gli ha chiesto informazioni;
probabilmente,
mentre Dal Ben rientrava
in negozio, questi ne ha
approfittato per sottrargli dall’auto due macchine fotografiche e delle maschere protettive antisabbia che si usano sopra il
casco per guidare la moto
nel deserto. Nonostante
la disavventura il team è
partito per raggiungere la
Spagna e quindi il Marocco.
Grazie a “Energia & Sorrisi” quest’anno il “Tuareg Rallye” sarà caratterizzato da un’iniziativa di
solidarietà che, nata da
un’idea di Dal Ben e di Stefano Carlotto di Vicenza,
ha ottenuto il patrocinio
del Comune di Altavilla,
Giampietro Dal Ben e Stefano Carlotto alla prova del 2006
della Provincia e della Regione oltre all’aiuto di parecchi privati. E ha poi oltrepassato i confini vicentini e veneti: a Dal Ben e
Carlotto si sono infatti aggiunti i tre motociclisti
partenopei Giuseppe Bove, Ruggiero Cariello e
Luigi Brangi. Per tutti
l’aspetto agonistico della
gara è passato in secondo
piano per lasciar spazio alla voglia di fare del bene.
Un’idea semplice quanto efficace: raccogliere vestiti, scarpe, giocattoli, biberon, materiale didattico, presidi medico-sanita-
ri e alimenti conservabili
da consegnare ai bambini
delle popolazioni povere
che vivono nella fascia desertica pre-sahariana del
Marocco.
Alla presentazione del
rally era presente Giacomo Ferri, referente per i
paesi di lingua latina per
il “Tuareg Rallye”: l’ex pilota professionista guiderà la jeep con rimorchio
contenente gli aiuti umanitari raccolti. Mentre i
piloti del team correranno il rally, il mezzo di assistenza si fermerà tra villaggi e tende sparse per distribuire gli aiuti.
Un altro arresto e cinque
clandestini segnalati nel
fine settimana a Montecchio. Nel corso dell’ennesima operazione di contrasto
dell’immigrazione
clandestina compiuta nell’Ovest Vicentino dai carabinieri del cap. Andrea
Massari in collaborazione con la polizia locale di
Montecchio, è stato arrestato il tunisino clandestino Ahmed Sofiene, 29 anni, già colpito da provvedimento di espulsione, e individuato quattro nigeriani e un indiano irregolari.
Grazie alle indicazioni
giunte da alcuni residenti
nella zona e all’attività di
osservazione, militari e
agenti hanno controllato
sabato scorso alcune abitazioni di via San Giuseppe, via Duomo e via Chilesotti abitate da extracomunitari. Nel corso delle
verifiche, che hanno portato complessivamente all’identificazione di una
trentina di extracomunitari, è emerso che nelle
abitazioni di via San Giuseppe e Chilesotti vi erano un cittadino indiano e
quattro nigeriani privi
del permesso di soggiorno. Per loro è scattata la
procedura di espulsione
dal territorio nazionale.
PietroGrasso:«ConlascusadeiVipcitoglierannounostrumentoprezioso»
di Isabella Bertozzo
Strapiena la sala della comunità a Vo’ per l’incontro con il procuratore nazionale antimafia Piero
Grasso, culmine del progetto “La scuola contro
l’illegalità” condotto dall’istituto comprensivo Galilei in collaborazione con
l’associazione Libera, come ha spiegato la preside
Iole Antonella Frighetto.
Sul palco sono saliti anche il sindaco Mario Dal
Monte, la ragazza sindaco
Elisa Carlotto e don Luigi
Tellatin e Patrizia Vanni,
responsabili regionale e
provinciale di “Libera”.
Il racconto di Piero
Grasso si è snodato tra le
fila degli aspetti più personali, ricordando prima di
tutto Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino. «Sono
passati vent’anni da quando ricevetti l’incarico per
il primo maxi processo antimafia a Palermo - ha detto Grasso -. Una sera tornando a casa, trovai mia
moglie in lacrime: mio figlio quattordicenne era
uscito da poco e al citofono una voce anonima le
aveva appena detto “i figli
si sa quando escono, ma
non quando tornano”.
Da sin. il sindaco Dal Monte, Elisa Carlotto, la dirigente Frighetto, don Tellatin e Piero Grasso
Mandai la scorta a controllare, ma poi mi ritrovai con mia moglie: che fare? Prendemmo la decisione più terribile della nostra vita, non fare nulla. I
mafiosi volevano capire
chi avevano davanti. Seguirono tre anni durante
i quali sono rimasto chiuso nell’aula bunker: sono
sfilati 476 imputati, sono
stati erogati ergastoli e
migliaia di anni di reclusione, ho scritto 7000 pagine di sentenza. Ma tutto
questo ha prodotto un lungo distacco dalla mia famiglia: mi sono perso l’adolescenza di mio figlio».
Questo è uno dei pesanti prezzi pagati per una vita dedicata alla lotta alla
criminalità. Cinque agenti di scorta sempre con
lui, una libertà condizionata anche la sua. E poi sapere dai collaboratori di
giustizia che era pronto
un attentato anche per
lui, solo per coincidenza
furono tutti arrestati in
tempo. Le coincidenze gli
hanno salvato la vita in
più occasioni: il giorno di
Capaci, anche Grasso
avrebbe dovuto prendere
con Falcone e la moglie
l’aereo per Palermo, messo a disposizione dei magistrati. All’ultimo momento Falcone rinviò la partenza di un giorno, mentre Grasso riuscì a trovare posto in un volo di linea. Grazie a questo, Grasso non era in quell’auto:
«La vita è legata a coincidenze e questo ti fa superare la paura».
Il procuratore nazionale ha parlato della recente
strategia del silenzio adottata dalla mafia: per intimorire un negoziante, ad
esempio, non gli si incendia più la vetrina, fatto
che susciterebbe clamore
e finirebbe sui giornali.
Basta mettergli la colla
nelle serrature, episodio
che non merita un articolo, ma al tempo stesso messaggio chiaro e diretto.
«Era la strategia di Provenzano - ha aggiunto
Grasso - non fare azioni
eclatanti, così non se ne
parlava, ma la mafia cresceva ancora di più». L’arresto di Provenzano è uno
dei successi resi possibili
anche grazie alle intercettazioni telefoniche: «Se
adesso, per la privacy dei
vip, non si potranno più
usare - ha commentato il
procuratore - ci toglieranno uno strumento prezioso per le nostre indagini».
A conclusione della serata, dopo i ringraziamenti ai rappresentanti di “Libera” e agli insegnanti,
fra i quali Sara Garufi, referente per l’iniziativa, il
sindaco Dal Monte ed Elisa Carlotto hanno consegnato agli studenti la Costituzione. Don Tellatin e
Piero Grasso hanno firmato una pergamena a ricordo della serata: «Per avere un grande sogno ci vuole un grande segno», ha
concluso il procuratore
antimafia.