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ANNO IX -
NUMERO 1/2012
ECHO LED
www.disano.it
DISANO ILLUMINAZIONE
s.p.a.
20089 Rozzano (MI)
v.le Lombardia, 129
centralino 02/824771 (20 linee passanti)
telefax 02/8252355
Email: [email protected]
web: www.disano.it
DISANO LIGHTING MAGAZINE - ANNO IX - NUMERO 1/2012
PERIODICO DEL GRUPPO
Water-proof fixture with high-performance LEDs
INFRASTRUTTURE
Il progetto di luce
per Torino Porta Susa
pagina_ECHO_LED.indd 1
3/23/2012 8:33:16 AM
SPECIALE
I nuovi prodotti Disano
a Light+Building 2012
editoriale
Un nuovo modo di fare luce
Light+Building, la più importante fiera mondiale dell’illuminazione, mette in
scena a Francoforte tutte le potenzialità del cambiamento tecnologico. I LED,
la grande novità degli ultimi anni, sono diventati ormai uno dei simboli delle
nuove tecnologie, in grado di realizzare prodotti più efficienti, a basso consumo,
amiche dell’ambiente.
Il modo più semplice per raccontarvi l’evoluzione tecnologica e stilistica
nel mondo della luce è quello di presentarvi i nuovi prodotti della Disano
illuminazione, che trovate nella seconda parte di questo numero della rivista.
Le novità sono tante, a cominciare dall’illuminazione stradale dove
l’attenzione è rivolta al risparmio energetico, ma anche a fattori
estetici come il design per il migliore inserimento dei lampioni nel
contesto ambientale e paesaggistico. La luce può essere modulata
per evidenziare i percorsi differenziati (per auto, biciclette,
pedoni) che caratterizzano le città attuali. Nuove sorgenti e
nuovi proiettori sono anche in grado di dialogare con architetture
antiche e moderne per dare un nuovo volto serale alle nostre città.
Nel settore delle luci d’interni, la varietà di dimensioni, materiali,
sorgenti luminose è tale da offrire sempre più strumenti per la
fantasia e la creatività del progettista. Una luce sempre più a misura
d’uomo progettata per accompagnare tutti i momenti della giornata,
dal lavoro allo shopping, al divertimento, fino al relax nel proprio
ambiente domestico.
Accendere una nuova luce, con un rinnovamento tecnologico ed estetico, può
essere quindi un segno concreto di uscita dal buio della crisi. Lo dimostrano
anche i progetti che presentiamo nella prima parte della rivista, da nuovissime
infrastrutture come la stazione di Porta Susa a Torino ad archittetture storiche
come il Palazzo dei Rettori nel centro di Belluno.
Infine una segnalazione per i nostri lettori: da questo numero non trovate
la traduzione dei testi in inglese perché la rivista esce in quattro edizioni
distinte (italiano, inglese, francese e spagnolo). Senza rinunciare alla diffusione
internazionale, rendiamo più agevole la lettura e guadagnamo spazio per i nostri
articoli, per continuare a raccontarvi sempre meglio il mondo della luce.
Appuntamento quindi a Francoforte dal 15 al 20 aprile,
allo stand Disano, Hall 3.1 E21.
Giorgio Sottsass
periodico del gruppo
Disano Lighting Magazine
Anno IX • numero 1
gennaio-aprile 2012
Periodico quadrimestrale di aggiornamento professionale
e culturale nel settore illuminotecnico
Registrazione del Tribunale di Milano n.114 del 01/03/2004
Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento Postale
Posta Target Magazine
Direttore
Giorgio Sottsass
Direttore responsabile
Alessandro Visca
News dall’Italia
18 Catania
Illuminazione industriale nell’impianto
di trattamento di rifiuti solidi urbani
30 Alba
Un’atmosfera più accogliente nel nuovo
punto vendita delle librerie San Paolo
Impaginazione
Elda Di Nanno
Traduzioni
MT Languages, Milano
Comitato Scientifico
Giancarlo Marzorati, Architetto
Aldo Cingolani, Architetto
Raffaella Mangiarotti, Designer
Massimo Marzorati, Lighting Designer
Deborah Burnett, Designer
Chiara Dynys, Artista
Vladimir Kocet, Lighting Designer
Zrinko Simunic, Lighting Designer
Realizzazione editoriale
Newton EC srl, Milano
Hanno collaborato a questo numero
Monica Autunno, Silvio D’Ascia, Greta La Rocca
Iconografia
Beatrice Arenella, (copertina pp. 46-59) Guido Clerici
(pp. 4-13, 24-29), Corbis Images (pp. 35, 44), Ana Kostic
(pp. 14-17), Fotolia (pp. 62-65, 71-72, 74-75, 81, 85, 8889, 91, 96). Getty Images (78, 81-82, 87).
Editore
Edizioni Grafiche Mazzucchelli srl, Settimo milanese (MI)
Stampa
Grafiche Mazzucchelli spa, Settimo milanese (MI)
Per ricevere una copia rivolgersi a:
Newton EC srl - via Dezza 45, 20144 Milano
Tel. 024693838 - Fax 0239400289
e-mail [email protected]
I dati sono trattati elettronicamente e utilizzati dall’Editore
“Edizioni Grafiche Mazzucchelli” per la spedizione della presente pubblicazione e di altro materiale. Ai sensi dell’art. 13 Legge
675/96 è possibile in qualsiasi momento e gratuitamente
consultare, modificare e cancellare i dati o semplicemente
opporsi al loro utilizzo scrivendo a: Edizioni Grafiche Mazzucchelli
Via IV Novembre, 50 - 20019 Settimo Milanese (Mi)
2
News dal Mondo
14 Serbia
Illuminazione interna funzionale
ed esterna decorativa per la casa del calcio
24 Pura
L’illuminazione conferisce identità
a un nuovo percorso urbano
sommario
4
Progetti
Belluno: i Led raccontano
la storia antica dei Rettori
34 Sport
Un velodromo scavato nella roccia
46 Grandi Progetti
Connessioni luminose
61 Speciale Light+Building
Nuove luci in città
Architetture magiche
Interni la luce che arreda
2012
3
progetti
di Monica Autunno/foto di Guido Clerici
Belluno: i Led raccontano
la storia antica dei Rettori
Una nuova illuminazione per la facciata del Palazzo quattrocentesco
che oggi ospita la sede della Prefettura, nel pieno centro della cittadina veneta.
Anche nelle ore serali il palazzo mostra la sua storia
e quella degli splendori passati della città
4
5
L’edificio
è quattrocentesco, lo stile gotico veneziano poi
arricchito di suggestioni del Rinascimento. Oggi il
monumentale Palazzo dei Rettori, situato nel pieno centro di Belluno, a pochi passi dallo splendido
Duomo, è di proprietà della Provincia e ospita la
sede della Prefettura. Negli anni scorsi sono stati effettuati interventi di messa a norma degli impianti
per adeguamento a prescrizioni di sicurezza, si è poi
realizzato anche un nuovo impianto di illuminazione
architetturale a LED con l’obiettivo di valorizzare la
facciata monumentale e le decorazioni di finestre e
balconcini. Un intervento lungo e impegnativo anche per via dei vincoli: l’intero complesso, sottoposto a tutela, è sotto l’ala della Soprintendenza per i
Beni Architettonici e Paesaggistici, cui è stato via via
sottoposto l’incartamento progettuale.
L’intervento ha una genesi assolutamente speciale: è
stato possibile grazie al finanziamento dell’Associazione Inner Wheel di Belluno, (presidente Graziella
Bona) promotrice dell’iniziativa con l’obiettivo di va-
6
massimo rispetto
di materiali e architettura
In queste pagine le prime immagini della facciata
del Palazzo della Prefettura di Belluno dopo la
realizzazione del nuovo impianto d’illuminazione.
A destra un disegno della facciata del maestoso
edificio, con le indicazioni relative agli apparecchi
a LED utilizzati per illuminarla.
Le dimensioni contenute degli apparecchi
e l’assenza di raggi UV nelle sorgenti a LED permettono
di rispettare materiali, finiture ed elementi architettonici
di pregio della facciata, secondo criteri
rigorosamente concordati con la Soprintendenza
per i Beni architettonici e paesaggistici.
›
7
› lorizzare la facciata delle Prefettura e la Piazza Duomo. Spirito di servizio “contagiato” a quanti hanno
lavorato alla realizzazione: l’installazione dell’impianto è stata effettuata dalla Ditta Cuprum Elettromeccanica e la consulenza tecnica prestata dallo
Studio di ingegneria Giuseppe Fascina e dall’architetto Adriano Barcelloni Corte è stata fornita a titolo
gratuito. Alla progettazione illuminotecnica ha partecipato l’architetto Piero Peruzzi lighting designer di
Disano, la fornitura è stata curata da Disano Veneto.
Il risultato finale risponde in pieno alle intenzioni di
partenza. Un’illuminazione efficace, ma non invasiva, rende percepibile la trama architettonica, evidenziando i materiali e gli elementi di pregio.
L’area teatro dell’intervento si trova nel pieno
centro di Belluno, proprio a fianco del complesso
monumentale del Duomo. Il progetto illuminotecnico è
stato realizzato con l’obiettivo di valorizzare, oltre alla
facciata della Prefettura, anche l’area antistante la
chiesa, importante luogo di ritrovo cittadino.
8
Il progetto: moduli a Led,
cavi invisibili e telecontrollo
Il progetto illuminotecnico ha riguardato la facciata
del Palazzo dei Rettori che guarda piazza Duomo. Lo
studio illuminotecnico preliminare ha fatto optare
per sistemi modulari a LED collocati strategicamente in corrispondenza delle finestre e dei davanzali,
in modo da far opportunamente risaltare il sistema
delle bifore.
“Primo problema – spiega per lo studio Fascina
Walter Candeago, che ha seguito l’intervento – l’ancoraggio degli apparecchi illuminanti: la principale
prescrizione della Soprintendenza era quella di evita-
›
segue a pag. 12
9
resine e cavi invisibili
In dettaglio alcune soluzioni scelte per ancorare i prodotti
illuminotecnici alla facciata, ricca di decorazioni e di elementi
di pregio artistico. Per rispettare materiali e architettura
sono stati banditi tasselli o ancoraggi fisici, si è fatto ricorso
a resine naturali e materiali fissanti ‘ecologici’. Interventi
“invisibili” anche per la distribuzione di corrente, affidata a
cavi a isolamento minerale con finitura in rame, ben tollerati
visivamente e esteticamente rispettosi del contesto.
10
11
progetti
segue da pag. 8
Storia di un gioiello
del gotico veneziano
› re accuratamente ancoraggi fisici, fori o cavi in bella vista, esteticamente interferenti con il contesto di
pregio artistico. Si sono dovuti dunque escludere
sistemi che implicassero qualsiasi fissaggio meccanico con tasselli; abbiamo optato per l’utilizzo di
resine o particolari adesivi fissanti, scelti fra i meno
dannosi per le superfici”. Il progetto ha previsto
che tutti gli apparecchi da installare dovessero avere alcuni requisiti di base: realizzazione in alluminio
estruso ossidato, testate in alluminio pressofuso,
diffusore in policarbonato e apparecchi illuminanti
a LED colore “neutral white”.
Il progetto realizzato presenta elementi d’interesse
anche sul fronte tecnologico e del controllo.“Anche
su questo fronte si è lavorato tenendo presente il
contesto – spiega Candeago –. È stato predisposto un sistema di controllo collegato a un orologio associato ad una fotocellula esterna. L’accensione dell’impianto è regolata da un interruttore
crepuscolare, lo spegnimento dell’impianto a LED
è controllato da un orologio sul quale è possibile
impostare l’ora; per la distribuzione energetica si è
operato solo su soluzioni di distribuzione esterna,
in quanto la posa di linee all’interno non era per
varie ragioni possibile. Tenendo conto di queste
necessità la scelta è caduta su diverse tipologie di
cavo con caratteristiche di flessibilità e facilità di
posa, ma anche con requisiti estetici il più elevati
possibile. Fra gli altri, speciali cavi a isolamento minerale con finitura in rame, impiegati per raggiungere gli impianti sistemati in corrispondenza delle
finestre”.
Gli apparecchi utilizzati per l’illuminazione delle finestre sono Liset IP65 Powerled (Fosnova).
LA PIAZZA RIVIVE
DI LUCE BIANCA
A lato due rendering a colori sfalsati,
parte integrante del nuovo progetto
illuminotecnico della facciata della
Prefettura bellunese.
Dalle immagini si possono cogliere
le linee guida del progetto: conferire
omogeneità alla luce sulla facciata,
senza accentuare troppo i toni,
illuminare adeguatamente il porticato,
creare accenti e sottolineature in
concomitanza con fregi e decorazioni
di bifore e poggioli.
12
Inizia nel 1409, su un fortilizio del Medioevo, la
costruzione del Palazzo. Ma gli anni decisivi
sono quelli dopo il 1496: con il rettore Matteo
Tiepolo iniziano lavori che lo trasformano
sostanzialmente nell’edificio attuale, grazie
all’opera dell’architetto veneziano Giovanni
Candi. Lo stile del palazzo è gotico veneziano
arricchito successivamente con decorazioni
rinascimentali. La fine lavori è datata 1536,
rettore Girolamo Arimondo. Il Palazzo fu
sede originaria del governo veneziano della
città. La fattura architettonica è giudicata
pregevole. Un portico al pianterreno con
archi a tutto sesto e capitelli decorati, la
facciata presenta al centro quadrifore al
primo piano e una polifora con sette finestre
al secondo piano, mentre ai lati campeggiano
due bifore balconcino. La denominazione,
Palazzo dei Rettori, è omaggio ai rettori della
Serenissima repubblica di Venezia a Belluno
dal 1600 in poi, raffigurati in busti e lapidi in
pietra. La torretta dell’orologio, costruita a
metà Cinquecento, fu progettata dal fiesolano
Valerio da San Vittore.
13
a
Illuminazione interna FUNZIONALE
ed esterna DECORATIVA per la
casa del calcio, centro sportivo serbo
inaugurato da Michel Platini
14
News
La
casa del calcio, questo il nome
con cui è conosciuto il centro
Sportivo dell’Associazione Calcio Serbia, un
complesso multifunzionale tutto dedicato agli
appassionati di questa disciplina sportiva.
L’impianto è stato costruito nel piccolo centro
di Stara Pazova, nella provincia autonoma della
Voivodina, nella Serbia settentrionale.
Il Centro copre una superficie di oltre 11.000
mq, comprende cinque campi da calcio e un
campo da tennis, oltre a varie altre strutture,
fra le quali un albergo a 4 stelle che dispone di
64 camere e 4 suite, un ristorante panoramico
con un’ampia terrazza, una spa e un centro
allenamenti, una sauna, un’infermeria, una
palestra, nonché diverse sale conferenze e
uffici.
La struttura è stata progettata per offrire
un unico spazio riservato alle attività di
allenamento e formazione tecnica degli
atleti professionisti, allo svolgimento di
stara pazova (Serbia)
tutti i seminari imperniati sul calcio e sulle
discipline sportive in generale, alle sessioni di
allenamento degli arbitri oltre che alle partite
dei campionati minori.
L’importanza del progetto è testimoniata dal
coinvolgimento delle istituzioni calcistiche
nazionali e internazionali: il Ministero
dello Sport della Serbia, l’Associazione
Nazionale Calcio Serbia e soprattutto la FIFA,
degnamente rappresentata da Michel Platini,
il leggendario calciatore francese che ha
inaugurato il comprensorio.
A BUCK è stato affidato il compito di curare il
progetto illuminotecnico. Per l’illuminazione
generale dell’ingresso e della reception, sono
stati utilizzati apparecchi Minilinea (Fosnova) a
sospensione posizionati ad angolo, nell’intento
di spezzare la monotonia di un ampio spazio
rettangolare.
Tale accorgimento è stato adottato sia nella
zona di attesa che in quella della reception: gli
DAL MONDO
foto di Ana Kostic
›
15
News
DAL MONDO
› Argostar 2 (Fosnova) a sospensione proiettano
16
la luce sopra il bancone; per l’area posta sul
retro, la scelta è caduta su Office 2 (Fosnova).
Per l’illuminazione generale della zona bar
e ristorante, sono stati utilizzati Office 2
e Office 7 (Fosnova), quest’ultimo anche
all’interno delle sale conferenza. Nelle camere
dell’albergo, sono state montate le plafoniere
a incasso Atlas LED (Fosnova), mentre i Cubic
(Fosnova) a parete posizionati sopra i letti
creano un’atmosfera più raccolta; i Cubic
a sospensione proiettano la luce sopra la
scrivania.
L’illuminazione della facciata è stata orientata
soprattutto in direzione dell’ingresso: i
proiettori Star (Disano), posizionati sul tetto,
enfatizzano le colonne; per l’ingresso coperto,
la scelta è caduta sui Meridiana (Disano),
mentre i Floor PowerLED (Disano) sottolineano
la struttura delle colonne cremisi davanti
all’ingresso.
A pochissimi mesi dalla sua inaugurazione, la
Casa del Calcio ha già ospitato diversi incontri
internazionali e nazionali, con una vasta
copertura mediatica.
Scheda tecnica
◗ Progetto principale
Saobracajni institut CIP Belgrado
(Arch. Gordana Vasiljevic-Milovanovic,
Arch. Svetlana Karanovic,
Ing. Suzana Arsenijevic)
◗ Committente impianto
illuminotecnico
ROTOR Subotica
(Jožef Helfrih, Siniša Pletikosic)
◗ Direzione lavori
Saobracajni institut CIP Belgrado
(Marko Kraker, Branislav Bogojevic)
◗ Progetto illuminotecnico BUCK
(Jelena Vucicevic, Vladan Pejcinovic)
◗ Apparecchi installati
Illuminazione interna Disano/Fosnova:
Schermo di luce A, Minilinea, Cubic a
sospensione, Cubic a parete, Argostar
2, Atlas 1, Office 2, Office 7, Lex, Mini
Lex 2, Energy 2, Ghost, Comfort, Rigo,
Globo, Hydro.
Illuminazione esterna Disano:
Floor PowerLED, Star, Meridiana.
17
News
a cura di Monica Autunno
Catania
Illuminazione industriale
con prestazioni d’avanguardia
nell’importante impianto di
trattamento di rifiuti solidi urbani
l’impianto è gestito dalla Sicula Trasporti srl ed è stato
realizzato dalla Owac Engineering Company, società leader
nel settore dell’ingegneria ambientale.
Vi si svolge l’intero processo di trattamento di rifiuti solidi
urbani in arrivo dai Comuni della zona. Un ciclo produttivo
complesso e non privo di problematiche, al termine del quale
i rifiuti, separati, vagliati e trattati, vengono avviati
a smaltimento oppure al circuito del riciclo.
Particolare importanza riveste l’impianto di illuminazione,
che deve garantire sicurezza ed efficienza illuminotecnica ad
ogni singola fase del percorso e lungo l’arco delle 24 ore.
18
prerogative: vi si compie infatti l’intero
ciclo di trattamento dei rifiuti solidi urbani
in arrivo dai singoli comuni. Una risposta
fisica alle prescrizioni del Dl del gennaio
2003 attuazione della direttiva 1999/31/
CE sul trattamento del rifiuto preliminare al
conferimento in discarica. Il comprensorio di
proprietà della Sicula Trasporti S.r.l. include
anche un impianto di biostabilizzazione, (già
collaudato), un impianto di gassificazione (in
corso di realizzazione) e cinque moduli per
discarica (di cui uno in esercizio, due in fase di
realizzazione e due in fase di autorizzazione) ›
d a l l ’ I t a l iA
La
luce al servizio della tecnologia
e dell’ambiente, un progetto
all’avanguardia per un impianto pilota nel
trattamento dei rifiuti. È da pochi mesi
concluso a Catania il progetto di nuova
illuminazione di un importante impianto di
trattamento di rifiuti solidi urbani della Sicula
Trasporti srl. Il progetto è stato realizzato
dalla società palermitana Owac Engineering
Company srl, leader in progettazioni e studio
nel settore dell’ingegneria ambientale e
delle energie rinnovabili. Un complesso dalla
tecnologia pionieristica e con importanti
19
d a l l ’ I t a l iA
News
› per garantire il completamento del ciclo
di trattamento: si tratta oggi di una delle
piattaforme di trattamento e smaltimento
più rappresentative e tecnologicamente
all’avanguardia d’Europa, la cui gestione vanta
elevati standard qualitativi sia per quanto
concerne la tutela ambientale e l’abbattimento
dell’impatto (Certificazioni ISO 14000) che per
quanto attiene all’impiego e allo sfruttamento
di energie rinnovabili. Sono presenti: un
Owac srl Engineering opera da anni a supporto di Gruppi
industriali, ed Enti Pubblici fornendo servizi multidisciplinari ed
integrati nei settori dell’ingegneria ambientale e delle energie
rinnovabili con particolare attenzione allo sfruttamento/impiego
dei rifiuti. Il know out maturato durante le svariate realizzazioni
consente alla società di proporsi come autorevole partner in
attività industriali sull’intero territorio Europeo.
20
impianto di utilizzo del biogas di discarica
che alimenta tre generatori elettrici per una
potenza complessiva di 6 MW (già installato),
una centrale fotovoltaica con una potenza di
picco di 414 kW ed un impianto (già installato)
di generazione elettrica direttamente collegato
all’unità di gassificazione che consentirà
l’immissione in rete di 17 MW.
L’impianto di illuminazione
L’impianto di illuminazione del complesso
Sicula Trasporti ha portato all’installazione di
420 apparecchi per una potenza complessiva
di circa 158.550 Watt. La Owac ha progettato
per il complesso un impianto illuminotecnico
industriale con particolari prestazioni (lo
stabilimento funziona a ciclo continuo ed è
indispensabile il pieno regime illuminante
anche nelle ore notturne), requisiti di totale
sicurezza ed elevati standard. L’impianto
installato è il risultato di uno studio
Scheda tecnica
◗ Committente
Sicula Trasporti S.r.l.
◗ Progettista
Owac S.r.l. engineering Company
◗ Imprese realizzatrici
Sidercamma divisione ambiente S.r.l. –
progetto geoambiente S.r.l. – Trasporti e
movimenti terra S.r.l.
◗ Impianto di illuminazione
420 Apparecchi installati. Photon,
Minitonale, Rodio2, Rodio3, Mini
Olympic (Disano)
illuminotecnico preliminare che ha curato
ogni dettaglio: obiettivo, garantire parametri
illuminotecnici idonei in tutte le aree di
transito e di lavorazione, dai cancelli ai
siti produttivi. I prodotti scelti sono stati
dunque installati sia nelle parti esterne del
complesso che nel capannone dove avviene
il vero e proprio trattamento dei rifiuti
urbani, che occupa un’area di circa 1100
mq e si sviluppa in altezza per circa 14
metri. Partiamo dunque dall’area di ingresso
al complesso, dove è stata collocata una
torrefaro alta 20 metri con apparecchi Mini
Olympic (Disano) da 1000 W. Minitonale
illuminano la palazzina di servizio e i viali
d’accesso. La viabilità interna tra le singole ›
Il ciclo dei rifiuti
e le tutele ambientali
Dal conferimento sino alla discarica o al circuito
del riciclo. I rifiuti in accesso all’impianto catanese
vengono sottoposti a una prima triturazione e a due
successive vagliature. La parte di rifiuto vagliata
viene sottoposta ad un trattamento durante il quale
avvengono dei recuperi di materiale riciclabile
(ferro, alluminio, plastica etc..) attraverso l’impiego di
adeguati dispositivi (magnetici, induttivi, pneumatici,
areaulici). La parte residuale definita “sottovaglio”
viene trasportata all’unità di stabilizzazione. La parte
non vagliata denominata “sopravaglio”, costituisce
la frazione secca che subisce un trattamento di
pressatura preliminarmente all’invio in discarica
per lo smaltimento controllato. Si tratta di una
procedura complessa e non priva di problematiche
ambientali, legate soprattutto alla tipologia del
materiale conferito, rifiuti solidi urbani non scevri
di potenziale contaminante per la produzione di
percolato ed emissioni. Il rispetto della normativa, il
costante monitoraggio dell’impatto ambientale e il
continuo adeguamento dell’impiantistica di protezione
sono un impegno costante e richiedono un continuo
aggiornamento tecnologico.
Nelle immagini di queste
pagine dettagli del progetto
illuminotecnico che ha
interessato il capannone
di lavorazione che occupa
un’area complessiva di 1100
metri quadrati e si sviluppa
su un’altezza di 14 metri.
All’interno dello stabile,
184 apparecchi complessivi
garantiscono un livello
di illuminamento
di 71 kw di potenza.
Sono stati scelti apparecchi
diversi per le aree di
conferimento e per i settori
di trattamento, recupero
e triturazione: garantiscono
livelli di illuminazione ad
hoc per le fasi critiche della
lavorazione, il controllo e lo
smistamento del materiale
trattato.
21
dall’Italia
News
› sezioni impiantistiche è resa confortevole
dall’impiego di altri Minitonale disposti ogni
17 metri su pali alti 8 metri. 40 proiettori
Rodio3 (Disano) illuminano il perimetro esterno
del capannone di trattamento, garantendo
visibilità nelle ore notturne, indispensabile a
beneficio del movimento merci e delle delicate
operazioni di trasporto in ingresso. Ancora
40 Mini-Olympic montati su cinque torri faro
illuminano all’esterno del capannone il piazzale
di carico e l’area destinata all’impianto di
biostabilizzazione.
Due parole di dettaglio sul progetto
illuminotecnico del capannone di lavorazione,
dove 184 apparecchi complessivi garantiscono
un livello di illuminamento pari a 71 kW.
Dettagli architettonici, accorgimenti strutturali
e materiali di costruzione (copertura in volte
prefabbricate alternate da lastre traslucide in
materiale plastico) garantiscono l’integrazione
armonica con la luce naturale e dunque un
notevole risparmio energetico. Il capannone
di grandi dimensioni è stato suddiviso in
comparti con perseguimento di diversi livelli
d’illuminazione. Luce omogenea nei settori
di conferimento è garantita da 24 apparecchi
22
Photon Diffondente (Disano) con lampade da
400W installati ad un’altezza di poco inferiore
ai 14 metri, mentre nel dislivello generato dal
soppalco, sono stati utilizzati 4 apparecchi
della stessa tipologia ma con lampade da 250W.
“L’omogeneità dell’illuminamento in questo
settore – spiegano i progettisti – è indispensabile
perché in questi spazi si svolgono delicate e
importantissime attività di controllo dei rifiuti
a destra le prove di illuminamento per
i singoli settori del capannone di lavorazione,
suddiviso in settori distinti. I livelli sono più intensi
in concomitanza delle sezioni in cui si svolgono le
parti più complesse del processo di trattamento.
Riflettori Photon Diffondente (Disano) illuminano in
modo omogeneo i settori di conferimento e quelli
destinati al trattamento e al recupero del materiale
vagliato. Per la sezione che ospita i trituratori sono
stati scelti proiettori Rodio 3 (Disano) mentre Rodio
2 con luce asimmetrica sono stati posizionati sui
percorsi verso l’uscita. Gli apparecchi illuminanti
all’interno sono stati posizionati ad altezze sino a
14 metri e in dislivelli generati da un soppalco.
in ingresso”. La stessa soluzione illuminotecnica
è stata scelta per il settore di trattamento
e recupero, dove sono stati installati 153
apparecchi Photon Diffondente con lampade
da 400W. Altro settore critico quello dei
tre impianti di triturazione, dove sono stati
installati Rodio3 JMT 250 mentre due proiettori
Rodio2 asimmetrico illuminano il percorso
d’uscita.
Nell’immagine sopra un dettaglio delle scelte
illuminotecniche operate per gli esterni
del complesso.
La viabilità interna è resa sicura e confortevole
da apparecchi Minitonale (Disano) disposti ogni
17 metri sui viali d’accesso e su tutti i viali di
collegamento fra i singoli settori di lavorazione.
Proiettori Rodio 3 (Disano) illuminano
il perimetro esterno del capannone, garantendo
ottima visibilità nelle ore notturne, in quanto le
lavorazioni si svolgono a ciclo continuo.
Il piazzale di carico e l’area che ospiterà
il biostabilizzatore sono invece illuminati
da Mini Olympic (Disano) montati su torrifaro.
Un’altra torrefaro alta 20 metri, con apparecchi
Mini Olympic da 1000W si trova sull’area
di accesso all’intero complesso.
23
News
News
di Monica Autunno
foto di Guido Clerici
pura (Svizzera)
dal mondo
L’illuminazione conferisce identità
a un nuovo percorso urbano
in una cittadina del Canton Ticino
L’
illuminazione come elemento chiave di
un progetto urbanistico. Siamo a Pura,
piccolo centro svizzero a pochi chilometri
da Lugano, dove, l’estate scorsa, è stato
realizzato un piano di adeguamento urbanistico
che ha ridisegnato i percorsi automobilistici e
pedonali. Al centro dell’intervento, realizzato
24
su progetto dell’ufficio tecnico municipale,
un nuovo impianto luci realizzato con Disano
Illuminazione: corpi illuminanti con LED a
luce bianca, che conferiscono fascino e nuova
suggestione a camminamenti nuovi di zecca
e sicurezza e fruibilità a un’ampia zona di
parcheggio. La scelta degli apparecchi e delle
›
eventi/Events
25
dal mondo
›
26
sorgenti garantisce sicuro risparmio sul fronte
energetico. Fra i prodotti impiegati Musa
(Disano) a LED, installati con un buon risultato
estetico su percorsi pedonali, nelle aree verdi e
in una piazzetta realizzata attorno a una nuova
fontana circolare, e Sforza (Disano) sempre a
LED per il parcheggio.
Torniamo un passo indietro, alla genesi
del progetto. L’area teatro dell’intervento
si snodava lungo la strada originaria di
collegamento fra zone opposte di un abitato
comunque di dimensioni ridotte: case, scuole,
chiesa e qualche struttura pubblica ai piedi di
boschi e verde per una popolazione di circa
1300 abitanti.
La zona in questione è interessata a diversi
movimenti e distinti momenti di vita del borgo:
le autovetture in transito, l’ingresso e l’uscita
dai parcheggi, il transito pedonale di bambini
diretti a scuola e famiglie dirette al parco.
“Si è cercato – spiega il progettista, l’architetto
Marco Bausch – di conferire con l’intervento
urbanistico e con l’illuminazione un’identità
unica a quella che era un’agglomerazione di
volumi, superfici e attività dissociate fra di
loro; il risultato, per capirsi, di uno sviluppo
avvenuto nel tempo, a tappe, e sulla base
delle esigenze del Comune”.
Il progetto ha portato al raggruppamento in
una zona parco dell’area che ospita scuole,
strutture di servizio e la chiesa, separata
dalle aree destinate al traffico veicolare
da un viale, sorta di trait d’union fra zone
diverse dell’abitato. Il viale è stato realizzato
“a dimensione d’uomo”, dunque più stretto
rispetto all’originario, con pavimentazione
a lastre e cubetti di granito. All’interno del
parco una fontana circolare, “dalle forme
semplici così come i materiali”. Completa
revisione per il sistema dei parcheggi,
ricollocati a monte e a valle del viale, e
delimitati da un muro di sostegno.
27
dall’Italia from Italy
News
28
il paesino sul lago
e le sue tradizioni civili
Pura si trova nel Malcantone, sulla falda
meridionale del Monte Mondini. Un piccolo centro
immerso nel verde e ricco di memorie storiche, tra
cui una curiosità: come in altri centri del Canton
Ticino, a Pura vige ancora l’istituto del Patriziato,
ente di diritto pubblico legato alle famiglie
originarie dei luoghi e titolare di beni collettivi.
Il Patriziato, autonomo nei limiti stabiliti dalla
Costituzione e dalle leggi, ha assunto questo nome
dopo la Rivoluzione francese: nel Canton Ticino ha
l’obbligo e il compito di preservare i beni patriziali,
garantirne l’uso pubblico e valorizzare le tradizioni
locali. Il Patriziato di Pura possiede ed amministra
circa cinquanta ettari di bosco, pascolo e alpeggio.
29
a cura di Greta La Rocca
foto di Antonio De Donno
ALBA (CN)
dall’Italia
News
Creare
un ambiente più accogliente
e un maggiore comfort visivo
per gli addetti e i clienti. Questo l’obiettivo
di Diffusione San Paolo, marchio della
Società San Paolo, per il nuovo punto vendita
recentemente aperto in Piemonte, ad Alba.
“Desideravamo trasmettere un’immagine
diversa delle Librerie San Paolo, più sobria”
spiega Antonio De Donno, coordinatore lavori
“in collaborazione con lo studio d’architettura
di Milano Sixplus, abbiamo prima lavorato sugli
arredi e, in un secondo momento insieme a
Piero Peruzzi della Disano Illuminazione, sul
progetto illuminotecnico”. Gli arredi metallici
rossi e bianchi, presenti in altri punti vendita
e caratteristici di un precedente layout,
sono stati sostituiti con laminati color legno.
Al posto degli apparecchi di illuminazione
tradizionali, “sono stati montati nel piano
interrato i proiettori Matrix Esaled (Fosnova)
e i binari Omnitrack (Fosnova) mentre per
il piano superiore abbiamo scelto gli incassi
orientabili Corner Esaled (Fosnova) che
permettono di direzionare il flusso luminoso. ›
Un’atmosfera più Accogliente
nel nuovo punto vendita
delle LIBReRIe San Paolo,
grazie ai nuovi arredi
e all’illuminazione a LED
31
Scheda tecnica
◗ Committente
Diffusione San Paolo
dall’Italia
◗ Progetto architettonico
Yuri Mastromattei e Valeria Manzini
di SixPlus Architetti
◗ Progetto Illuminotecnico
Disano Illuminazione
Apparecchi utilizzati: Matrix Esaled
4.000K, Omnitrack, Corner Esaled
4.000k, Cubic, Bell 2
›
Per creare un ambiente accogliente con
lampade d’arredo abbiamo optato per i Cubic e
i Bell (Fosnova)” spiega Piero Peruzzi.
Oggi le librerie del Gruppo San Paolo
distribuiscono tutti i generi letterari ma, nate
come librerie religiose, sono specializzate
nella vendita di libri e riviste cattoliche.
“Proprio per rispettare la loro vocazione,
questi interventi sono stati necessari” racconta
De Donno “più volte, in passato in altri punti
vendita, abbiamo dovuto togliere alcune
lampade perché la luce era eccessiva, quasi
accecante. Ad Alba, gli arredi in laminato e
l’illuminazione a LED hanno reso l’ambiente
più piacevole”. Questo tipo d’illuminazione ha
un altro importante vantaggio, come spiega
Peruzzi, perché i LED sono più efficienti dal
punto di vista energetico e garantiscono anche
un risparmio sul consumo di energia.
Il risultato raggiunto nel punto vendita di
Alba è piaciuto: “Vorremmo continuare con
l’illuminazione sia, ci auguriamo, sia per
nuovi punti vendita, sia per sostituire i corpi
illuminanti nelle altre librerie” conclude De
Donno.
Il progetto “Via Maestra Alba”
La nascita di questo nuovo punto vendita ad
Alba, la città dove è nata la congregazione dei
paolini, ha comportato la chiusura della libreria
News
La Società San Paolo
e il circuito delle Librerie
storica che aveva sede in Piazza San Paolo. Il
nuovo locale, che occupa una superficie di 220
mq divisi tra primo piano e piano interrato, si
trova sulla via centrale della città nei locali
della parrocchia dei Santi Cosma e Damiano,
nel palazzo dove risiedeva il Canonico Chiesa,
guida spirituale del giovane Alberione,
fondatore della Società San Paolo. La nuova
libreria è parte del progetto culturale “Via
Maestra Alba”, voluto dalla Curia e curato dagli
architetti Danilo Manassero e Mario Romanelli,
che prevede la nascita nell’edificio di altri
centri culturali e attività di carattere religioso.
La Società San Paolo è una Congregazione religiosa
fondata nel 1914 ad Alba da Don Giacomo Alberione. È
stata approvata definitivamente dalla Santa Sede il 27
giugno 1949. I membri della Società, conosciuti come
Paolini, sono religiosi e laici, presenti in 30 nazioni dei
cinque continenti.
Ogni strumento comunicativo è per loro un mezzo
per annunciare il cristianesimo; guidati dalla
missione di “evangelizzazione con i moderni mezzi di
comunicazione” sono attivi in molti campi: editoria
libraria, giornalistica, cinematografica, musicale,
televisiva, radiofonica, audiovisiva, multimediale,
telematica; centri di studio, ricerca, formazione,
animazione. Per questo, sono nati i marchi Editoriale
San Paolo, Periodici San Paolo, Multimedia San Paolo
e Diffusione San Paolo che dal 2006 gestisce il circuito
librario, specializzato nella vendita di libri e riviste
cattoliche.
Le librerie San Paolo sono circa una ventina su tutto il
territorio nazionale. Dal 2007 a oggi, sono nati i punti
vendita di Ancona, Albiano Laziale nella provincia di
Roma, Napoli, Padova e Modena. In queste librerie,
sono stati realizzati i primi lavori di restyling, gli arredi
in metallo sono stati sostituiti con profilati in legno per
creare un ambiente più caldo.
33
sport
34
sport
sport
Un velodromo
scavato
nella roccia
Ai piedi del monte Ararat,
a Yerevan, capitale dell’Armenia,
è stato recentemente inaugurato
un velodromo, progettato
da un team internazionale e costruito
da un’azienda italiana.
Made in Italy anche l’impianto luci
della struttura, che è stata incassata
nel terreno roccioso
35
sport
di Monica Autunno
Un
velodromo professionistico alle pendici del monte Ararat, un impianto sportivo di pregio a tecnologia tutta italiana. Inaugurato
a settembre dello scorso anno dal presidente della
Repubblica di Armenia Serzh Sargsyan, a testimonianza dell’importanza attribuita a quest’opera, il
velodromo parzialmente coperto entrerà in funzione
con l’arrivo della bella stagione del 2012. In queste
pagine vi documentiamo con foto ancora di cantiere
la nascita di una struttura che rappresenta sicuramente una svolta per lo sport delle due ruote nella
repubblica caucasica.
Il velodromo sorge nel sito di una pista ciclistica realizzata in terra battuta nel lontano 1927. Negli anni
Cinquanta la pista fu restaurata e divenne una delle
piste ciclistiche più importanti dell’Unione Sovietica.
Nel 1955, Yerevan ospitò i campionati di ciclismo
dell’Urss. L’impianto conobbe poi un progressivo
declino. Oggi la struttura è stata completamente ricostruita con un masterplan che comprende attorno
36
all’impianto anche la realizzazione di diversi edifici a
disposizione della federazione ciclistica armena.
Il nuovo velodromo rappresenta quindi una tappa significativa nella crescita della capitale armena, impegnata nell’ultimo decennio in programmi di sviluppo
urbanistico e dei servizi. ›
Il velodromo di Yerevan è caratterizzato,
secondo il progetto degli architetti armeni
dell’Istituto di Progettazione Arm Project,
coordinati dall’architetto Ruben Hasratian,
dalla sua posizione completamente
incassata nel terreno. Fino a che non si entra
nell’impianto, si vede solo la copertura delle
tribune, ma non le tribune né la pista. Questo
ha comportato lo scavo di circa 60.000 metri
cubi di terreno, di cui diverse migliaia di
durissima roccia basaltica.
sport
37
sport
›
Un progetto di bioedilizia
Il velodromo di Yerevan è stato progettato da un
team internazionale composto dagli ingegneri ed
architetti armeni dell’Istituto di Progettazione Arm
Project, coordinati dall’architetto Ruben Hasratian,
dagli specialisti della World Record Track (Walter von
Luetcken, tedesco, e Dale Hughes, statunitense) e dai
tecnici italiani di Renco spa, società di ingegneria e
costruzioni di Pesaro fondata nel 1979, attualmente
attiva in 4 continenti, presente in Armenia dal 1999.
Abbiamo chiesto a Lorenzo Monti, direttore della
Divisione Infrastrutture della società pesarese, di illustrarci le caratteristiche progettuali più importanti
del velodromo .
“L’obiettivo principale di Renco, - spiega Monti - è
stato quello di realizzare un impianto in grado di
ospitare manifestazioni internazionali di alto livello,
con un adeguato numero di spettatori, dotato di tutte
le infrastrutture necessarie anche per un utilizzo quotidiano. Oltre alla pista (omologata dalla UCI come di
Categoria 2, quindi adatta ad ogni evento tranne le
Olimpiadi) ed alle tribune (3200 posti coperti, più una
area VIP), l’impianto è dotato di palestre, spogliatoi,
uffici e tutti gli spazi accessori necessari per il trai-
›
La pista, in abete siberiano, è lunga 250 metri e larga 7.
La copertura in legno lamellare, ha una superficie di oltre 6.000 metri quadrati
38
sport
Costruttori italiani
Molto attivi
in Armenia
“La Renco spa – spiega Lorenzo Monti
direttore della Divisione infrastrutture
– è attiva in Armenia sin dal 1999,
quando ha partecipato al tender per
la privatizzazione dello storico Hotel
Yerevan.
Dopo questo primo investimento,
ne sono seguiti altri, culminati nella
recente realizzazione di un complesso
(noto come Piazza Grande) di oltre
40,000 metri quadrati fra appartamenti,
uffici, negozi e garage interrati, che si
affacciano sulla piazza principale di Yerevan.
Operando come investitore e costrutture di opere che si distinguono per gli
standard qualitativi elevati, la nostra azienda si è guadagnata la stima e la
fiducia di clienti pubblici e privati.
Volendo citare solo alcune opere,
Renco è stata recentemente general
contractor nella realizzazione della
funivia di Tatev, che vanta la campata
sospesa più lunga al mondo (2,700
metri) ed è attualmente impegnata
nella realizzazione dei nuovi uffici della
Banca centrale di Armenia, nonchè
del villaggio per i dipendenti della
stessa banca.
Il numero di dipendenti del gruppo Renco in Armenia, sommando i tecnici e le
maestranze impegnati nelle costruzioni ai dipendenti che sono impegnati nella
gestione di hotel ed immobili di proprietà del gruppo, raggiunge quasi le 1.000
unità”.
In alto, il presidente
della Repubblica
di Armenia Serzh
Sargsyan inaugura
il velodromo di
Yerevan.
A lato il complesso
Piazza Grande
realizzato nel centro
della città.
39
sport
› ning e l’organizzazione di tutte le attività della Federazione Armena di Ciclismo. Il motivo conduttore del
progetto è l’uso del legno: il cuore dell’impianto è la
pista in abete siberiano, lunga 250 metri e larga 7. La
pista è stata disegnata e realizzata da specialisti che
hanno nel loro curriculum alcune delle più recenti e
veloci piste in legno del mondo. La pista e le tribune sono coperte da una struttura in legno lamellare,
di superficie complessiva pari ad oltre 6.000 metri
quadrati. A completamento dell’impianto è stata realizzata una palazzina su due piani di circa 3.500 metri
quadrati”.
Nella simulazione sotto si vede
l’intera struttura del nuovo velodromo
di Yerevan. Nell’immagine a lato,
la copertura in legno lamellare,
realizzata per un’estensione di 6000
metri quadrati, che segue il perimetro
dell’impianto coprendo interamente
l’area delle tribune. Alla progettazione
dell’impianto hanno concorso oltre
agli architetti armeni, specialisti nella
progettazione delle piste ciclistiche
e i costruttori italiani.
40
Qual è il ruolo svolto da Renco in questo lavoro? “La
nostra società – chiarisce Monti - è stata promotrice,
finanziatrice ed esecutrice dell’opera. Tre anni fa abbiamo stipulato con il governo armeno un contratto
del tutto innovativo per la realtà locale. L’amministrazione armena si è impegnata a cedere a Renco,
per futuri progetti immobiliari, un’area nel centro
della capitale Yerevan occupata da un velodromo in
condizioni fatiscenti. In cambio dell’area, Renco si è
impegnata a realizzare alcune opere pubbliche a sua
cura e spese, fra cui un nuovo velodromo. L’opera
è stata quindi ‘pensata’ dal management di Renco,
è stata progettata dai tecnici di Renco con l’ausilio
dei migliori specialisti e realizzata in toto dalla Renco
Armestate, società Armena di proprietà del nostro
gruppo”.
Ci sono state particolari difficoltà nella realizzazione dell’opera? “Il velodromo di Yerevan – aggiunge
Monti - è caratterizzato - per desiderio degli architetti
armeni - dalla sua posizione completamente incassata nel terreno. Fino a che non si entra nell’impianto,
si vede solo la copertura delle tribune, ma non le tribune né la pista. Questo ha comportato lo scavo di
circa 60,000 metri cubi di terreno, di cui diverse migliaia di durissima roccia basaltica! La seconda difficoltà è stata quella di rispettare comunque l’obiettivo di realizzare l’opera in meno di 15 mesi. Obiettivo
centrato, nonostante le sorprese del sottosuolo e le
difficoltà legate al clima armeno, tanto caldo d’estate
quanto rigido nei mesi invernali”. ›
sport
Il sistema illuminante, nella distribuzione della luce, segue in modo
omogeneo la differenza di pendenza dal rettilineo alle curve
41
sport
›
L’impianto luci
L’impianto illuminotecnico rispetta gli standard richiesti per le riprese televisive degli eventi internazionali. Tra le difficoltà della progettazione, la maggiore
riguarda i cambi di pendenza della pista da corsa: il
sistema illuminante, nella distribuzione della luce,
segue in modo omogeneo la differenza di pendenza
dal rettilineo alle curve paraboliche, che arrivano ad
avere una pendenza di 58 gradi, dunque molto significativa. Sempre in quest’ottica la scelta di ricorrere a
due tipi distinti di proiettori, uno asimmetrico e uno
simmetrico: “Ha aiutato – spiega Maurizio Fortunato
di Disano Illuminazione - a conferire migliore confort
visivo ai ciclisti e al pubblico, e se consente uniformità sul piano orizzontale valorizza il piano verticale,
per esaltare l’azione dinamica dell’atletica, il movi-
mento ondulatorio delle biciclette e le evoluzioni che
costituiscono un elemento affascinante del ciclismo
su pista”.
Per l’illuminazione completa dell’impianto armeno sono stati scelti prodotti già rodati e dalla sicura
prestazione: 52 apparecchi Olympic (Disano) JMTS
1000W, 28 apparecchi Area (Disano) JMTS 1000W
con ottica a fascio medio e infine 56 apparecchi Area
(Disano) JMTS 1000W con ottica a fascio largo. Tutte
le lampade utilizzate sono ad arco lungo con indice di
resa cromatica 1A >90, ideale per le riprese televisive
a colori. Alcune delle immagini che pubblichiamo in
queste pagine sono relative alla fase di puntamento,
realizzata, proprio in ragione delle specificità della
struttura, con particolari mezzi elevatori con operatore a bordo e impiego di sofisticate attrezzature laser.
ll nuovo velodromo di Yerevan sorge sul sito di una pista ciclistica
che negli anni Cinquanta fu una delle più importanti dell’Unione Sovietica
42
sport
Armenia: lo sviluppo a ondate
dello Stato “crisalide”
L’Armenia dichiarò la sua indipendenza dall’Unione Sovietica il 21 settembre
1991. Sette anni consecutivi, a partire dal 1999, di robusta crescita economica
e di indicatori in crescita per importazioni ed esportazioni avevano spinto la
Banca Mondiale a coniare per l’Armenia l’appellativo di “Tigre caucasica”,
solo apparentemente malassortito con la definizione di “Stato crisalide”
regalata allo stato caucasico dagli osservatori di geopolitica della rivista
Limes. Decise spinte allo sviluppo da una parte, i lacci e i cocci di un passato
difficile, e la voglia di “nascere”, dall’altra.
Nel 2009, dopo una stagione di nuovi conflitti, lo stop alla crescita e una
decisa contrazione del Pil, poi una ripresa registrata da tutti gli indicatori e
seguita a un deciso intervento statale. Oggi dati in positivo, nonostante sul
paese gravino ancora le percentuali dell’economia sommersa e le difficili
specificità territoriali e politiche. Le importazioni dall’Armenia in Europa
ammontavano lo scorso anno a 41 milioni di dollari e le esportazioni nel paese
del Caucaso da Europa e Russia a 144.
La specificità dello sviluppo in Armenia, Paese dalle molte vicissitudini
storiche (la vecchia e la nuova diaspora e il problema delle rimesse, i delicati
se non esplosivi rapporti con gli stati confinanti, le cicatrici di troppe tragedie,
la difficile costruzione dell’identità nazionale) e dalle caratteristiche politico
sociali assolutamente specifiche rendono ancora oggi il cosiddetto “business
climate” per l’investitore straniero complessivamente allettante ma non
privo di difficoltà. L’Italia mantiene tuttavia la posizione di ottavo partner
commerciale dell’Armenia nel mondo, con un volume di investimenti stimato
nel primo semestre 2011 a 3,7 milioni di dollari annui, tutti riconducibili al
settore edile, il motore indiscusso dello sviluppo economico locale.
Yerevan
43
sport
Il ciclismo
su pista
L
e prime gare in bicicletta, alla metà
dell’Ottocento, si svolsero su pista, anche
se il ciclismo è diventato uno degli sport più
popolari e praticati del mondo con le gare su
strada. La pista per le gare ciclistiche è un anello
con una lunghezza variabile dai 150 ai 500 metri.
Per le gare olimpiche il giro di pista non può
essere inferiore ai 250 metri. La pista è inclinata
verso l’interno, per avere il migliore rapporto tra
forza centrifuga e centripeta e consentire quindi la
massima aderenza della bicicletta.
Le biciclette da pista, a differenza di quelle usate
per il ciclismo su strada, non hanno freni, usano un
singolo pignone fisso e nessun meccanismo a ruota
I settori della pista
44
La pista del velodromo è divisa in settori
delimitati da colori standard. All’interno c’è
una fascia azzurra di larghezza minima pari
al 10% di quella della pista: non fa parte
del campo di gara e il ciclista che la tocca è
squalificato. Venti centimetri sopra questa c’è
una linea nera che determina la lunghezza
della pista e 70 cm oltre questa (90 dal
bordo interno della pista) c’è una
linea rossa detta linea degli
sprinter. Nella corsia delimitata
da queste due linee il ciclista
non può essere superato
Le specialità
libera. Non hanno cambio e marce multiple. Gli
pneumatici sono piuttosto stretti e generalmente
gonfiati a pressioni ben oltre quelle usate nel
ciclismo su strada nel tentativo di minimizzare la
“resistenza” causata dall’attrito.
Il ciclismo su pista fa parte del programma olimpico
estivo fin dalla prima Olimpiade dell’era moderna,
tenutasi ad Atene nel 1896. La partecipazione
fino a Barcellona 1992 era riservata ai soli ciclisti
dilettanti, mentre da Atlanta 1996 si è aperta la
partecipazione anche ai professionisti.
Nelle prossime Olimpiadi di Londra 2012 le gare
di ciclismo su pista si svolgeranno nel nuovo
Velodromo dell’Olympic Park da 6000 posti,
inaugurato a febbraio del 2011.
Altro evento di grande importanza per il ciclismo
su pista è il campionato del mondo, tenuto ogni
anno in primavera in uno dei maggiori velodromi
mondiali. Il primo campionato del mondo di
ciclismo su pista fu disputato a Londra nel 1892. La
prossima edizione è in programma dal 4 al 12 aprile
a Melbourne, Australia.
sport
❱❱ Velocità: i corridori si affrontano allo sprint a due o tre alla
volta a eliminazione diretta.
❱❱ Inseguimento: è una corsa a cronometro nella quale due
corridori o due squadre si “inseguono” partendo da due punti
opposti della pista.
❱❱ Americana: è una staffetta a coppie in cui i corridori
possono darsi il cambio tutte le volte che vogliono (normalmente
ogni due giri circa).
❱❱ Corsa a punti: si svolgono diverse volate a 10 giri l’una
dall’altra, vince il corridore che totalizza il maggior punteggio
complessivo.
❱❱ Derny: ciascun corridore è preceduto da un allenatore in
motocicletta, che gli consente di raggiungere velocità molto
elevate (70-80 km/h) grazie alla scia.
❱❱ Chilometro da fermo: è una gara a cronometro, nella
quale appunto ciascun corridore percorre la distanza di un
chilometro con partenza da fermo.
❱❱ Keirin: i corridori partono incolonnati dietro una moto, a due
giri dalla fine questa si toglie dalla pista e i corridori si affrontano
in volata.
❱❱ Velocità olimpica: è una gara a cronometro per squadre di
tre corridori, che si svolge su tre giri di pista: ogni corridore tira
per un giro.
sulla sinistra ma solo sulla destra (cioè
all’esterno). A 2,5 metri dal bordo interno (o
a metà della pista) vi è una linea blu detta la
linea degli stayer, che indica la separazione fra
i ciclisti che partecipano alle gare dietro una
motocicletta.
La linea d’arrivo è una fascia nera o bianca
verso il termine di uno dei rettilinei. A metà
di ciascun rettilineo vi è una linea rossa,
che indica il punto di partenza delle gare di
inseguimento. Duecento metri prima della
linea di arrivo vi è una linea bianca da dove si
prendono i tempi nelle gare di velocità.
❱❱ Eliminazione: al termine di ogni giro (salvo il primo) viene
eliminato il corridore che taglia il traguardo per ultimo. Vince
l’ultimo corridore che rimane in pista.
❱❱ Scratch: è una corsa con partenza in linea e un’unica volata
finale, in cui è fondamentale la “caccia”, che se conclusa con
l’acquisizione di un giro diventa decisiva per la conquista della
vittoria.
❱❱ Tandem: simile alla velocità, ma disputata da due corridori
su un tandem.
❱❱ Una competizione su pista molto popolare è la Sei giorni,
nella quale coppie di corridori si affrontano appunto per sei
giorni di gara in alcune delle specialità sopra elencate. Ciascuna
delle gare attribuisce un punteggio. La gara più importante è
l’americana, che ogni giorno conclude il programma, perché i
giri conquistati o perduti valgono ai fini della classifica finale:
le coppie che hanno dei giri di vantaggio sono classificate per
prime anche se hanno meno punti.
Va citata infine la disciplina del record dell’ora: non si tratta
di una vera e propria gara, ma della prova di un singolo corridore
che tenta di coprire in un’ora la maggior distanza possibile (con
partenza da fermo). Il record più recente è di 49,700 km, stabilito
nel 2005 da Ondrej Sosenka.
Fonte Wikipedia
45
grandi progetti
grandi progetti
Connessioni luminose
Una galleria di vetro e acciaio che collega la ferrovia alla città.
La stazione dell’Alta Velocità di Torino è uno spazio urbano di qualità,
che di notte si accende interamente
grandi progetti
grandi progetti
di Greta La Rocca/foto di Beatrice Arenella
Le
infrastrutture diventano architetture d’impatto che dialogano con la città. Siamo a
Torino, nel quartiere centrale di Spina, dove è stata
recentemente inaugurata la nuova stazione di Porta
Susa. Si tratta di un nodo di primo livello nella rete
ferroviaria della città, qui transitano la metropolitana, le linee del passante ferroviario e i treni dell’alta
velocità.
Il progetto architettonico:
una galleria in vetro e acciaio
Il progetto esecutivo della nuova stazione porta la firma del gruppo francese Arep e degli architetti Silvio
D’Ascia e Agostino Magnaghi, vincitori di un concorso internazionale di progettazione indetto dalle Ferrovie dello Stato nel 2001.
48
Gli obiettivi erano due. Innanzitutto, la realizzazione
di un edificio polifunzionale che integrasse la rete su
ferro urbana con le linee ad alta velocità. In secondo
luogo, la progettazione di uno spazio pubblico: un
ambiente con una qualità superiore a quella di una
semplice zona di transito.
Il nuovo edificio è una galleria in acciaio e vetro, lunga 385 metri e larga 30 ed è formato da 108 archi con
un’altezza variabile dai 3 ai 12 metri al colmo della
copertura. Progettata a livello della strada, la galleria mette in rapporto diretto la stazione con la città.
Al piano inferiore si trova la metropolitana, mentre
›
VETRO E ACCIAIO. Il nuovo edificio è una galleria lunga 385 metri
e larga 30, formata da 108 archi con un’altezza variabile
dai 3 ai 12 metri al colmo della copertura.
è una struttura polifunzionale, oltre che nodo di primo livello
nella rete ferroviaria della città: qui transitano la metropolitana,
le linee del passante ferroviario e i treni dell’Alta Velocità.
grandi progetti
grandi progetti
Scheda Tecnica
Torino, Stazione Porta Susa
w Committente RFI Ferrovie dello Stato
w Progettista AREP-Aménagement-RecherchePôles d’Echange (Capogruppo), Silvio D’Ascia con
la collaborazione del Professor Agostino Magnaghi
w Impianto elettrico Diesse Electra
w Progetto Illuminotecnico Disano Illuminazione
w Apparecchi utilizzati proiettori Elfo e Agadir
(Disano), apparecchi a incasso Energy e Minilinea
(Disano)
salendo si raggiunge la banchina dei treni e l’area
commerciale. “Il progetto interpreta il tema della stazione come moderno polo di scambio, traducendone
il carattere profondamente urbano attraverso la sua
nuova identità di vera e propria galleria pedonale”
spiega l’architetto Silvio D’Ascia “la stazione diventa
un luogo di passaggio e uno spazio da vivere, l’edificio simboleggia il movimento e il viaggio, ma anche
la presenza del mondo dei trasporti nella città contemporanea”.
La città entra nella stazione e la stazione diviene essa
stessa parte del contesto urbano.
Il progetto illuminotecnico
La volontà di creare un “continuum” tra la città e la
nuova architettura è alla base anche del progetto illuminotecnico. “L’obiettivo era quello di trasformare
uno spazio sotterraneo in un vero e proprio luogo
urbano e di utilizzare la galleria vetrata come faro
APPARECCHI SPECIALI PER L’ILLUMINAZIONE.
Le capriate della volta sono illuminate con proiettori
Elfo modificati (Disano). In ognuna, ne sono stati
installati due a fascio stretto per valorizzare la parte
metallica e due a fascio largo per indirizzare la luce
verso il basso.
50
›
I cinque
della stazione
livello +1
livello 0
livello -1
livello -2
livello -3
livelli
grandi progetti
(+ 3 metri): aree commerciali;
è il piano stradale. Quattro accessi alla stazione da Corso Bolzano e tre attraversamenti
urbani. Servizi e aree commerciali;
(– 4 metri): 4 sovrappassi di collegamento con le banchine dei treni.
Servizi ai viaggiatori (biglietterie, assistenza clienti), aree commerciali,
sosta taxi (30 posti) e rampe carrabili;
(– 7 metri): sosta taxi e auto private (58 posti), “kiss&ride”, locali tecnici,
di servizio e aree commerciali;
(– 10 metri): è il piano dei marciapiedi ferroviari. Consente l’accesso alla fermata
della Metropolitana “Porta Susa”. Locali tecnici, di servizio, aree commerciali,
depositi e parcheggi auto (100 posti).
L’installatore
un impianto a tu per tu
con l’architettura
“La struttura metallica è molto complessa.
Per illuminarla, siamo saliti fino a 25
metri d’altezza con delle piattaforme e
abbiamo imbragato i proiettori intorno
alle travi con dei cavi d’acciaio. La
grandezza dell’architettura e gli sbalzi
termici possono provocare una dilatazione
delle giunture sulle travi, grazie a questo
accorgimento i proiettori sono ben fissi
alle capriate” spiega Massimo Dondelli
della Diesse Electra che ha curato il
progetto “l’illuminazione della copertura
garantisce un risparmio energetico: il
proiettore Elfo ha due teste, una rivolta
verso l’interno del palo e una verso
l’alto, quest’ultima ogni sera alle 22
viene spenta. Grazie agli accorgimenti
tecnologici, e alla luce filtrata dalla
stazione di giorno, l’illuminazione
artificiale è comunque sufficiente a
illuminare la stazione”.
› orizzontale sulla scena della città” continua D’Ascia.
Il vetro filtra la luce naturale e illumina la galleria
“come se fosse una strada coperta, un prolungamento delle vie cittadine. Si crea in questo modo una
sorta di linea continua tra i flussi interni dei viaggiatori e quelli esterni della città”.
Il particolare effetto di luce voluto dal progettista è
stato ottenuto in gran parte con un apparecchio speciale, messo a punto dalla Disano illuminazione. “Per
le capriate della volta di copertura abbiamo creato
un apparecchio apposito partendo da un prodotto
52
standard, il proiettore Elfo (Disano)” specifica Piero
Peruzzi della Disano. “Per ogni capriata abbiamo
montato 4 proiettori, due a fascio stretto per valorizzare la parte metallica e due a fascio largo per indirizzare la luce verso il basso”.
Il montaggio dei proiettori ha comportato uno studio
particolare poiché le capriate hanno un diametro di
50 metri l’una, mentre le travi che le sorreggono uno
spessore di 2 centimetri: “Non era possibile forare la
struttura, non solo perché sarebbero aumentati i costi di progetto, ma soprattutto perché la copertura si
›
grandi progetti
illuminazione d’effetto. Per le scale mobili e i passaggi pedonali
sono stati scelti proiettori Elfo in versione singola. Questo apparecchio
è stato montato anche sui pali alti 4 metri che illuminano la galleria.
Per i parcheggi e per le zone cuscinetto, sono stati scelti apparecchi
ad incasso Energy e Minilinea (Disano).
53
grandi progetti
la galleria
della stazione
Lunghezza 385 metri
Larghezza massima 30 metri
Estensione area coperta 11.500 mq
Struttura della copertura 108 archi metallici
in acciaio e vetro
Altezza dalla strada dai 3 ai 12 metri
Impianto fotovoltaico integrato potenza installata
nella copertura vetrata di 800/1000 KVA
›
sarebbe indebolita” racconta Peruzzi “L’idea iniziale
era quella di creare un’unica cassetta di cablaggio,
ma abbiamo poi optato per una scelta diversa: abbiamo costruito una scatola, dove nascondere le basette dei proiettori, che è servita anche come sistema
di ancoraggio alla volta con dei sistemi di fissaggio
a pressione: ne abbiamo ancorate 98, ciascuna delle
quali contenente una coppia di proiettori”. Il proiettore Elfo, in versione singola, è stato utilizzato anche
per porre l’accento sulle scale mobili, in prossimità
dei passaggi pedonali. L’Elfo è stato montato anche
sui pali alti 4 metri che illuminano la galleria. I tre
passaggi trasversali che la caratterizzano, chiamati
“cavalconi”, sono illuminati invece da gruppi di 2 o
4 proiettori Agadir (Disano). Sono stati scelti, infine,
apparecchi ad incasso Energy e Minilinea (Disano),
per i parcheggi e per le zone di cuscinetto. Entro la
fine dell’anno, sarà terminata anche la zona commerciale che verrà illuminata con apparecchi Minilinea.
L’innovazione tecnologica:
Ventilazione e fotovoltaico
Il progetto architettonico è caratterizzato dall’applicazione di tecnologie d’avanguardia. La galleria è
rivestita con una pelle vetrata (oltre 15.000 m²), formata da scaglie di vetro che assicurano una ventilazione naturale. Queste sono ricoperte da cellule
fotovoltaiche monocristalline, posizionate tra i due
strati di vetro, e da cellule serigrafate che hanno la
funzione di frangisole.
L’intero sistema permette di ottimizzare il comfort
dello spazio pubblico in estate e in inverno, grazie
all’ulteriore raffrescamento naturale proveniente dal
volume dei binari che, beneficiando di una forte inerzia termica, garantisce un ricircolo di corrente fresca
fino allo spazio della hall.
“L’obiettivo è di trasformare la stazione in una centrale energetica urbana” spiega D’Ascia e sottolinea
“si tratta del primo progetto architettonico realizzato
nel contesto urbano con una copertura, e non una
sovrapposizione, interamente fotovoltaica”.
Un dialogo tra presente e passato
Il volume trasparente della nuova stazione e le scaglie in vetro che garantiscono una ventilazione na-
centrale energetica urbana. La galleria è
rivestita con pelle vetrata formata da scaglie di vetro
ricoperte da cellule fotovoltaiche e serigrafate.
è il primo progetto architettonico realizzato in un
contesto urbano con una copertura interamente
fotovoltaica.
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grandi progetti
Treni e passeggeri
Su cinque livelli
Inaugurata nel 2008, fino al 2009, era conosciuta
come “Torino Porta Susa sotterranea” per
distinguerla dal precedente impianto, a quei
tempi ancora in funzione. Già negli anni Ottanta
il progetto di interramento del passante
ferroviario prevedeva la sostituzione della
stazione di Porta Susa con un nuovo impianto
sotterraneo. L’intenzione era quella di dotare la
città di una nuova stazione, adatta in particolare
anche ai treni ad alta velocità.
Nel dicembre 2008 sono stati inaugurati i primi
due binari del passante ferroviario. Quasi un
anno dopo, la vecchia stazione di superficie è
stata chiusa e l’impianto ha assunto il nome di
Torino Porta Susa.
Dal 2001 la stazione è collegata direttamente
con la metropolitana grazie all’omonima
fermata. Nello stesso anno, la RFI Ferrovie
dello Stato ha indetto un concorso per
riprogettare l’edificio. La nuova infrastruttura
è stata recentemente inaugurata e, entro la
fine dell’anno, i lavori saranno terminati. Qui
oggi transitano la metropolitana, le linee del
passante ferroviario e i treni dell’alta velocità.
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nuova stazione di Po
55
grandi progetti
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turale, sono una realizzazione tecnologica d’avanguardia che nella forma richiama le gallerie urbane
ottocentesche e le grandi “halles” delle vecchie stazioni. “Questo progetto vuole enfatizzare il concetto di stazione quale luogo del sogno e del viaggio”
racconta D’Ascia “Torino Porta Susa è la stazione
dell’alta velocità: per questo era inevitabile dotare il
progetto di accorgimenti tecnologicamente innovativi e all’avanguardia”.
Nelle metropoli contemporanee, “le infrastrutture
sono luoghi da vivere, comodi e confortevoli per chi
viaggia, ma anche spazi urbani che dialogano con la
città e sono a disposizione per ospitare mostre, eventi o iniziative”.
“Si tratta di un nuovo bisogno sociale che l’architettura traduce con la realizzazione di grandi opere
d’impatto. La qualità degli spazi dipende soprattutto
dalla qualità della luce, ancora di più se parliamo di
infrastrutture”.
DIALOGARE CON LA CITTà. L’obiettivo del progetto
realizzato dalla società francese AREP, insieme
agli architetti Silvio D’Ascia e Agostino Magnaghi,
era quello di costruire un luogo di passaggio e uno
spazio da vivere che fosse ben integrato nella città.
Arep, D’Ascia e Magnaghi hanno vinto il concorso
internazionale di progettazione indetto dalle Ferrovie
dello Stato nel 2001.
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grandi progetti
I numeri
della stazione
5
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7.600
10.500
8.000
1.100
2.700
livelli,
un piano fuori terra,
il livello strada
e tre interrati
ascensori
scale mobili
mq di superficie
di parcheggio
interrata
mq di atrio
e connettivo
mq di spazi
commerciali
mq di locali tecnici
mq di servizi
ai viaggiatori
Il proiettore
Per illuminare le capriate della volta di
copertura è stato realizzato un apparecchio apposito partendo da un prodotto
standard, il proiettore Elfo (Disano).
La testa dell’apparecchio è stata sdoppiata, è stata poi costruita una scatola
dove nascondere le basette dei proiettori, che è servita anche come sistema di
ancoraggio alla volta con dei sistemi di
fissaggio a pressione.
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grandi progetti
La stazione come polo di scambio, una nuova figura
dell’urbanità della metropoli del XXI secolo
di Silvio d’Ascia
La
rivoluzione dell’alta velocità, cominciata nel
corso degli anni ’80, ha trasformato radicalmente il
modo di concepire e di vivere la stazione ferroviaria
della fine del XX secolo.
Animata dalla presenza sempre più numerosa di servizi ed attrezzature urbane, la stazione è ormai percepita nella sua doppia natura di nodo intermodale dei
trasporti e di ritrovato pezzo di città.
Degradatasi progressivamente in “non luogo” fino
alla fine del secolo scorso, la stazione, nella sua accezione di moderno Polo di Scambio, ritrova oggi la
sua dimensione come vero e proprio spazio pubblico
a partire dal quale poter reinventare la città moderna.
Crocevia di tutti i mezzi di trasporto meccanizzati
(treni ad alta velocità, treni regionali, metropolitana,
tramways, autobus, automobili, taxi, motociclette,
biciclette…) – tutti con la loro diversa temporalità e
la loro specifica spazialità – la Stazione/Polo di Scambio si è trasformata anche in un fantastico vettore di
sviluppo urbano e sociale.
Se si guardano gli ambiziosi programmi di valorizzazione immobiliare dei siti ferroviari in corso nella
maggior parte delle città e delle metropoli europee e
internazionali, sorge spontanea una riflessione: questa infrastruttura non incarnerà forse, d’ora in avanti,
una delle espressioni più evidenti del processo di trasformazione urbana del XXI secolo?
Profondamente e intrinsecamente diversa dagli aeroporti e dai centri commerciali, troppo spesso rele-
58
gati in periferia, la stazione del XXI secolo rappresenta una forma compiuta di Nuova Urbanità della città
contemporanea.
I paradossi della stazione nascono dalla sua duplice
natura: porta di arrivo e di partenza, teatro del ritrovarsi e del separarsi, luogo di sosta (i treni vi “stazionano”, no?) e di viaggio, dell’immobilità e della
mobilità, del singolo e della folla, del tempo che si
ferma e della fretta, dell’andare a spasso e del correre, del tempo libero e del lavoro, dell’hic et nunc e
dell’altrove...
La stazione deve tradurre tutte queste apparenti contraddizioni in termini di qualità urbanistica e architettonica per imporsi come vera e propria soglia, fisica
e concettuale, del nostro quotidiano di Homo mobilis
contemporaneo. Nella stazione ferroviaria si intersecano e interagiscono (a livelli opposti ma complementari) complesse questioni legate alle tecnologie
dei trasporti (tecnica e architettura), allo sviluppo
urbano (quartiere, città e territorio), ai finanziamenti
delle infrastrutture (politica ed economia) e alle necessità a breve, medio e lungo termine delle varie
tipologie di viaggiatori e di utenti (società e cultura).
La Stazione/Polo di Scambio è chiamata a risolvere,
con un’organizzazione spaziale interna ed esterna
specifica ad ogni contesto e territorio, tutti i limiti intrinseci dell’infrastruttura e dell’ambiente urbano in
cui va ad inserirsi. Tra queste problematiche spicca
la gestione in uno spazio-tempo determinato di mas-
grandi progetti
silvio d’ascia
è un architetto
italiano che dal 1993
lavora a Parigi.Il suo
approccio culturale
all’architettura,
all’urbanismo,
al paesaggio e al
design risente della
formazione umanistica
in Italia e di una
serie di opportunità
professionali legate
alla riflessione attorno
alle nuove forme di
urbanità della città
contemporanea.
se umane considerevoli: eterogenei e molteplici, gli
utenti aspirano ad essere, in ogni caso, ben informati, guidati e aiutati per accedere il più facilmente possibile ad una varietà sempre maggiore di servizi e di
mezzi di trasporto.
Peraltro, questi luoghi magici della città del futuro
devono fare i conti, quasi sempre, con l’inevitabile
sovrapposizione delle reti. Gli strati e i livelli delle reti
ne limitano l’espansione orizzontale a terra e ne favoriscono le interconnessioni verticali, creando spazi
piranesiani straordinari, capaci di portare la luce naturale, e con essa la città stessa, fin nelle profondità
dell’infrastruttura. Sono le reti stesse che agevolano
l’insediamento delle stazioni nel cuore della città,
sostenendone la legittimità in quanto luoghi di convergenza tra trasporti e spazi metropolitani.
Vero e proprio contenitore multiuso e polifunzionale, il Polo di Scambio costituisce altresì un’indispensabile “camera di decompressione” tra l’accelerazione della macchina e la temporalità della città e un
fantastico strumento per creare una vera e propria
rete tra le nostre città ravvicinate dall’alta velocità.
La stazione dell’inizio del terzo millennio collegherà
in modo duraturo il territorio e l’urbano!
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Turin, Porta Susa Station
Innovation Led
by
www.disano.it
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light+building
Si rinnova l’appuntamento con la più grande
fiera dell’illuminazione, che, anche quest’anno, punta sui progressi della tecnologia. Le
nuove sorgenti luminose uscite dalla fase
pionieristica sono ormai una realtà concolidata in un mercato globale sempre
più complesso e differenziato. Qualità del design e dei materiali, esperienza manifatturiera e cura del
prodotto sono le armi vincenti
della produzione made in Italy
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Allo stand Disano tutta l’innovazione
tecnologica con la qualità
di una grande storia industriale
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utta la qualità del made in Italy, con prodotti all’avanguardia, per
avere il meglio dalle nuove tecnologie d’illuminazione. Questo
è il biglietto da visita con cui Disano illuminazione si presenta
all’appuntamento con Light + Building 2012. Un mondo, quello
dell’azienda milanese, costruito in più di cinquant’anni di produzione e
ricerca, che a Francoforte è rappresentato da uno scenografico stand,
progettato dall’architetto Paolo Armenise di Bestetti e associati. Lo spazio
della Disano è delimitato da una grande recinzione, fino a 6 metri di
altezza, costituita da tronchi di pioppo, appoggiati a una parete di legno,
che si intravvedono al di là di una cortina di tessuto. Un effetto visivo di
grande suggestione, che si richiama al nuovo rapporto fra industria e
ambiente, fra tecnologia e natura, al quale l’illuminazione può portare
un contributo importante.
In questa vicenda un ruolo da protagonista è assegnato ai nuovi
apparecchi a LED per l’illuminazione stradale e l’arredo urbano,
che Disano presenta in una gamma molto ampia. Con questi apparecchi
i LED non sono utilizzati solo per aggiungere un tocco scenografico al
paesaggio cittadino, ma costituiscono un’innovazione sostanziale per
l’illuminazione esterna.
Nello stand due costruzioni che consentono al visitatore di entrare ancor
più all’interno del mondo Disano. Una casa simbolica, in cui sono collocati
alcuni dei nuovi apparecchi per interni a marchio Fosnova. Faretti
e proiettori sono accostati a vari tipi di materiali, come legno, vetro e
diversi tipi di parete. La luce diventa così la protagonista di tanti possibili
“racconti visivi”, realizzabili in ambienti di lavoro, nei punti vendita o
anche nell’arredo di casa. Tanti spunti diversi per i progettisti che trovano
poi un sicuro riferimento nei cataloghi Disano e Fosnova.
Accanto alla casa c’è il laboratorio, luogo simbolo dell’importante storia
industriale della Disano, che offre al visitatore al possibilità di toccare
con mano materiali, prodotti, progettazione. Grazie a grandi schermi
virtuali ogni prodotto può essere esplorato in tutte le sue componenti.
Come è nella sua tradizione la
Disano punta sulla qualità
del prodotto come colonna
portante di un’organizzazione
produttiva e commerciale,
che oggi ha sempre di
più una dimensione
internazionale e che è
in grado di offrire ai propri
clienti un riferimento sicuro
anche in termini di consulenza
e assistenza tecnica per la
realizzazione degli impianti.
Lo stand della Disano si trova
nella Hall 3.1, E21.
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luci in
Rinnovare l’impianto di illuminazione significa garantire maggiore sicurezza a
inquinamento
luminoso ed emissioni di CO2. Il risparmio energetico si ottiene con
pedoni e automobilisti e valorizzare l’ambiente, diminuendo
le nuove sorgenti e con i sistemi di controllo e regolazione che possono variare le quantità
di luce nelle diverse ore della giornata. In città le amministrazioni nonostante la scarsità delle
risorse disponibili devono investire nel miglioramento della
qualità dell’ambiente
urbano. La luce è un investimento sicuro in termini di risultato e di vantaggi economici:
rinnovare l’impianto di illuminazione vuol dire avere una città più bella risparmiando energia.
I nuovi prodotti possono rispondere a pieno alle esigenze di
differenziare i flussi
urbani, (auto, pedoni, bici) creando la giusta illuminazione per tutti e aumentando la vivibilità nelle
ore serali. La luce è un elemento fondamentale del nuovo concetto di città, in linea con le politiche di
pedonalizzazione e di incremento dei mezzi pubblici.
Nelle
aree periferiche una nuova luce può essere decisiva per creare un nuovo clima psicologico.
La qualità della luce notturna oggi significa anche distinguere meglio i colori grazie alle nuove perfomance
in termini di resa cromatica ma anche poter distinguere meglio i cieli notturni grazie ad apparecchi che non
disperdono l’illuminazione verso l’alto.
arredo urbano anche di giorno.
Gli apparecchi di illuminazione sono un elemento importante dell’
Per questo nei progetti bisogna poter scegliere fra stili e forme diverse. Si può ottenere una perfetta fusione,
quasi scomparsa, del lampione nel paesaggio circostante.
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isconti è il nuovo sistema completo di
illuminazione urbana per avere le migliori
prestazioni delle nuove sorgenti luminose (LED e luce
bianca), con tutta la qualità del design made in Italy.
Il design esclusivo dell’apparecchio, che rivisita
Torpedo, un prodotto storico della casa milanese,
è valorizzato da un palo innovativo, come segno
visibile del cambiamento nei nuovi progetti e negli
interventi di riqualificazione urbana. Scegliendo pali
più classici si possono invece realizzare progetti di
luce più sobri, ma altrettanto moderni.
Nelle versione a LED Visconti dispone di ottiche
studiate per ottenere la migliore illuminazione
dei diversi percorsi urbani: la strada per le auto, i
percorsi ciclo-pedonali, le aree verdi. Tante ottiche
diverse per avere la luce più adatta a ogni contesto.
Visconti è proposto in color grafite oppure argento, a
richiesta.
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Tra le dotazioni di Visconti c’è anche un dispositivo
automatico di controllo della temperatura. In
caso di innalzamento imprevisto della temperatura
causato da particolari condizioni ambientali o da
altre anomalie, il sistema abbassa automaticamente
il flusso luminoso per ridurre la temperatura
di esercizio, garantendo sempre il corretto
funzionamento.
nuove luci in città
67
Diversi tipi di palo, di altezze e di applicazioni
permettono di impiegare Visconti in ogni progetto
di nuova urbanizzazione e riqualificazione urbana.
Perfettamente utilizzabile in strade di grande
comunicazione come in vie residenziali Visconti
consente di scegliere sempre la combinazione giusta
per avere la luce ideale e un ottimo impatto estetico.
A parete Visconti rappresenta una soluzione perfetta
per un dialogo stretto con architetture classiche e
moderne, a sospensione consente un uso calibrato e
studiato della luce.
Tutta l’esperienza e la qualità della produzione Disano
è nei materiali, nella tecnologia, nella facilità di
installazione e manutenzione.
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Nuovi colori
in armonia
con il paesaggio
U
na nuova speciale opportunità per realizzare un
progetto di illuminazione pubblica in perfetta
armonia con l’ambiente e il paesaggio.
Visconti può essere fornito con pali speciali realizzati in
esclusive colorazioni di Akzo Nobel, leader mondiale
nelle vernici per esterni.
Si tratta di colori che richiamano i diversi contesti in cui
si può trovare il lampione: la pietra e l’intonaco degli
edifici storici, il verde di parchi, giardini, vie d’acqua o le
architetture moderne delle metropoli.
Armonizzare con il paesaggio il colore del lampione
permette di realizzare impianti di illuminazione meno
invasivi, rispettosi dell’ambiente e con una visione
nuova dell’arredo urbano.
L
e nostre strade sono ancora in gran parte illuminate
da impianti obsoleti, che oggi possono essere
sostituiti da apparecchi di nuova concezione, in
grado di far risparmiare energia, con un’illuminazione di
qualità.
Il risparmio energetico dei LED confrontati con
sorgenti a vapori di mercurio raggiunge il 60 per
cento e supera il 30 per cento rispetto alle sorgenti
a sodio ad alta pressione.
Risultati che si possono ottenere solo con apparecchi
affidabili progettati per queste performance come
quelli della Disano illuminazione, che mette in campo
tutta la sua esperienza nel settore presentando
apparecchi dal design innovativo e la rivisitazione di
prodotti affermati.
Pordoi riprende le linee di uno storico apparecchio della
Disano proponendosi come prodotto d’avanguardia per
dotazioni e versatilità d’impiego.
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La manutenzione è facilitata dall’apertura della cornice
trattenuta da una staffa.
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Il design razionale, consente la migliore distribuzione
della luce con il rigoroso rispetto delle norme
antinquinamento luminoso. Utilizzabile in qualsiasi
progetto di illuminazione stradale e arredo urbano, si
distingue anche per le particolari doti di robustezza.
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telvio e Ministelvio rappresentano l’ultima
generazione di apparecchi per l’illuminazione
stradale, progettata per le nuove sorgenti e i
nuovi sistemi di gestione e controllo della
luce.
Il corpo in alluminio pressofuso, con un
bassissimo profilo che riduce al minimo
la resistenza al vento è dotato di alette di
raffreddamento, studiate per avere la dissipazione
del calore che permette il funzionamento ottimale
dei LED.
Stelvio e Ministelvio sono dotati anche di valvola
anticondensa e di un sistema di controllo che
riduce automaticamente la corrente in caso di
aumento anomalo della temperatura. Queste
caratteristiche permettono di ottenere una durata
di vita superiore alle 50mila ore.
La versione Ministelvio è particolarmente adatta
all’illuminazione di piste ciclabili.
24 LED
36 LED
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Il sistema ottico è in grado di controllare il
potenziale abbagliamento dovuto alla crescente
intensità luminosa dei LED, e di raggiungere delle
prestazioni fotometriche di elevato livello, tali
da garantire l’utilizzo in impianti di illuminazione
stradale concepiti con elevate interdistanze tra i
pali. In questi casi il maggior controllo luminoso è
attenuato con le ottiche dotate di lente ausiliaria.
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Stel
I sistemi di regolazione e controllo
Tutta la gamma degli Stelvio è dotata di una
dimmerazione con possibilità di regolazione da
1 a 10V. Inoltre si può disporre di un sistema
Stand alone che riduce automaticamente
il flusso luminoso nelle ore centrali della
notte, quando diminuisce il traffico
automobilistico. Più sofisticato il sistema
di controllo, gestione e diagnosi con
cui si può monitorare ogni singolo punto
luce. Il tutto gestito da un telecomando a
onde convogliate o da sistemi WI-FI.
72 LED
96 LED
108 LED
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Vis
Nuove luci in città
led
N
ell’arredo urbano la funzionalità si deve
incontrare con l’estetica.
Un buon progetto di luce aumenta la sicurezza
e può creare un nuovo volto serale ad una
piazza o a un quartiere, facendo riscoprire zone
non frequentate nelle ore serali.
Anche di giorno i lampioni hanno un ruolo
importante nel paesaggio e non va quindi
trascurata la qualità del design. Disano
presenta alcuni dei prodotti più apprezzati
per arredo urbano con nuove funzionalità per
l’utilizzo dei LED.
Vista nato per l’illuminazione di uno storico
parco milanese, si inserisce con naturalezza
in giardini e aree verdi. Ideale anche per
le zone residenziali e nei contesti urbani
più curati. Vista è disponibile in varie versioni
per ottenere l’illuminazione ideale in percorsi
differenziati come piste ciclabili, strade
pedonali, percorsi attrezzati.
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orcia è un lampione in grado di caratterizzare
fortemente un progetto di illuminazione, rendendo
ben visibile l’intervento di riqualificazione dell’area.
L’utilizzo delle più aggiornate sorgenti luminose
garantisce poi l’alta qualità dell’illuminazione.
Torcia è oggi proposto anche nella versione power
LED con l’esclusivo cono rifrangente che permette la
diffusione ottimale della luce.
Moduli LED di ultima generazione da 4000 lumen e
temperatura di colore di 4000°K generano una luce
confortevole con un importante risparmio energetico.
La qualità dei materiali si accompagna a soluzioni
tecnologiche studiate per aumentare la durata di vita
dell’impianto.
Torcia dispone di un dispositivo
automatico di controllo della
temperatura che riduce il flusso
luminoso in caso di un rialzo
anomalo. Inoltre la resistenza ai
picchi di tensione della rete è
assicurata da un diodo di protezione.
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architetture magiche
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on i LED il rapporto tra luce e architettura diventa
ancora più intenso e suggestivo. Le dimensioni
ridotte e l’alta efficienza delle sorgenti permettono di
dar vita a progetti illuminotecnici in grado di sottolineare
tutti i pregi di un’architettura storica o ultramoderna. Un
equilibrio sapiente tra particolari ed effetto d’insieme che
crea scenari notturni indimenticabili.
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Disano presenta il classico proiettore Elfo, da anni
impiegato con successo in ogni progetto di illuminazione
d’esterni, in diverse versioni tecnologicamente avanzate:
power LED SLM con varie ottiche, in diversi colori,
Esaled RGB utilizzabile anche per il cambio colore con
DMX integrato, Esaled bianco ad alta efficienza con
dissipatore integrato.
Un prodotto completo per
realizzare al meglio tutti i
desideri del progettista
di luce.
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Oltre a sorgenti luminose d’avanguardia i
proiettori Elfo dispongono di vari sistemi
per di controllo della luce come il
controller DMX con memoria
interna. Questo sistema consente
di memorizzare scenografie
luminose e tempistiche interne.
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Le ottime performance di questo proiettore in termini
di risparmio energetico e di efficienza luminosa
si accompagnano a una lunga durata di vita
(50mila ore), con materiali dotati di protezione
IP65 per le installazioni esterne.
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e energie alternative sono la nuova frontiera dello
sviluppo sostenibile. I pannelli solari, oggi sempre
più economici ed efficienti, possono realizzare il
piccolo miracolo di un’illuminazione che viene dal sole
anche dopo il tramonto.
Disano ha messo a punto una versione fotovoltaica
di Monza, apparecchio per l’illuminazione stradale nella
versione a LED. Una proposta tecnologica studiata per
rappresentare un’alternativa reale all’alimentazione con
la normale rete elettrica.
Monza fotovoltaico è la soluzione ideale per
illuminare zone in cui sia difficile o troppo costoso
collegarsi alla rete elettrica. A questo va aggiunto il
vantaggio economico di non dover eseguire i lavori di
scavo e di collegamento alla rete
il sole dopo
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Come funziona
Il sistema dispone di una centralina a
microprocessore di ultima generazione con MPPT
che controlla l’intero ciclo operativo. Durante le
ore diurne il sistema provvede al trasferimento
di energia dal pannello alla batteria. All’imbrunire,
secondo i parametri di taratura
implementati, la centralina elettronica provvede ad
attivare l’accensione a regime dimmerato
con riduzione di ca. il 50% del flusso di
illuminazione nominale di partenza.
Il regime dimmerato di illuminazione viene
mantenuto tale durante le ore notturne e fino
all’alba seguente. Il sistema è dimensionato
per ottenere un’illuminazione soddisfacente
anche in caso di scarso irraggiamento solare
continuato.
Durante il regime di accensione notturno è
funzionante il “motion sensor”, che rileva
presenze limitrofe al palo ed accende la lampada
a LED alla massima luminosità, salvo poi
riposizionarsi alle condizioni iniziali di luminosità.
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li impianti sportivi sono sempre più spesso strutture polivalenti, progettate
per ospitare eventi di diversa natura (competizioni sportive, spettacoli, meeting) e
costruite secondo nuovi criteri di rispetto ambientale.
Lo spettacolo più importante è quello sportivo, che grazie alle riprese televisive
può avere un pubblico enorme. L’illuminazione deve quindi innanzitutto
rispondere ai severi requisiti di efficienza richiesti dalle competizioni
internazionali, con riprese televisive in alta definizione, che necessitano di
alti livelli di illuminamento, uniformità, ottima resa del colore.
Inoltre un’attenzione sempre maggiore è dedicata al comfort visivo degli
spettatori e degli atleti con una luce senza abbagliamenti e alla riduzione
dell’inquinamento luminoso con il minimo di dispersione verso l’alto.
Forum è il proiettore che risponde al meglio a tutte queste
esigenze. Le ottiche e le diverse aperture di fascio luminoso
garantiscono la massima qualità della luce in un prodotto
versatile, perfettamente orientabile, grazie anche al puntatore
graduato.
Un riflettore all’avanguardia già selezionato per grandi
impianti a livello internazionale che si presenta
in una versione aggiornata con sorgenti speciali ad
altissimo flusso luminoso.
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ce che
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intern
L’illuminazione d’interni negli ultimi anni ha completamente cambiato volto. Il primo
obiettivo è oggi la ricerca del massimo
comfort visivo, che assume significati
diversi nei diversi contesti in cui la luce è applicata.
Nei
luoghi di lavoro grazie a nuove sorgenti e nuovi sistemi di controllo
l’illuminazione può entrare in relazione con la luce naturale e creare un ambiente confortevole
lungo tutto l’arco della giornata lavorativa, evitando sprechi e salvaguardando la salute di chi
lavora. Inoltre le nuove lampade a LED dal design raffinato conferiscono prestigio e distinzione ad
ambienti comuni e stanze di rappresentanza.
Nei
punti vendita, dal grande centro commerciale al piccolo negozio, la luce è l’elemento
centrale attorno al quale realizzare l’allestimento giusto per un ambiente piacevole e attrattivo per i
clienti. La grande versatilità d’impiego dei nuovi faretti permette di valorizzare al meglio la merce e di
realizzare progetti personalizzati per rendere sempre riconoscibile il brand.
ospitalità e dell’intrattenimento (alberghi, bar, ristoranti) la luce è altrettanto
Nel settore dell’
importante per creare uno stile personale e ben identificabile. Disano e Fosnova, fornitori ideali per il contract,
offrono una scelta vastissima di faretti e altre soluzioni di luce per tutte le tipologie di ambienti.
Anche nelle
abitazioni, accanto alle lampade d’arredo, i faretti da incasso possono integrare
l’illuminazione con effetti suggestivi, controllabili poi con i moderni sistemi di gestione.
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Slim
led
C
on Slim l’illuminazione a LED compie un passo
in avanti. La tecnologia risponde sempre
meglio alle richieste di ambienti confortevoli e più
a misura d’uomo in cui vivere e lavorare.
Slim va considerato il punto di partenza di una
ricerca che va avanti e, già da ora, offre apparecchi
pronti ad aggiornarsi con le evoluzioni tecnologiche
future.
Una forma semplice frutto di una progettazione
complessa. Un oggetto di grande comunicativa,
facile da comprendere e ricco di tecnologia. Slim,
il nuovo sistema di illuminazione progettato
da Giugiaro Architettura per Fosnova (Disano
illuminazione) ha l’appeal tipico delle nuove
tendenze del design e della produzione industriale
di qualità: dimensioni ridotte, grande semplicità
d’uso, versatilità, prestazioni tecnologicamente
avanzate, risparmio energetico.
L’efficacia del design e la qualità tecnologica di
Slim ne fanno un sistema di illuminazione con
molteplici possibilità d’impiego, in grado di
completare al meglio qualsiasi allestimento d’interni
dal più semplice al sofisticato.
speciale ufficio
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Slim sfrutta al meglio le caratteristiche dei LED
con un progetto fortemente innovativo, mettendo
in campo un design attualissimo, che richiama
oggetti icona come l’iPod, e una tecnologia
complessa per ottenere gli effetti di luce più
funzionali ed esteticamente efficaci.
La particolare collocazione dei LED all’interno
di Slim genera, attraverso un sistema ottico
complesso, una luce riflessa in grado di assicurare
il massimo livello di comfort e funzionalità.
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Lowgl
100% intercambiabile con
un punto luce alogeno da 50W
LED ad alta resa cromatica
Installazione semplice e rapida
2750K
3000K
4000K
Appartamenti e negozi
con arredi nuovi o da rinnovare trovano nei
faretti da incasso la soluzione ideale per
avere la luce come elemento d’arredo di
tendenza.
I nuovi faretti grazie ai LED hanno raggiunto
dimensioni tali da poter essere inseriti con
facilità in qualsiasi struttura d’arredo. La luce
diventa così un elemento con il quale si può
sempre creare l’effetto voluto.
Low glare rappresenta l’evoluzione
tecnologica del faretto da incasso. I
principali vantaggi di questo prodotto di
ultima generazione sono il risparmio
energetico, la grande flessibilità d’uso e
una qualità superiore di illuminazione.
Con i LED di ultima generazione da 7W si
può arrivare a un risparmio energetico
anche dell’80 per cento rispetto a prodotti
obsoleti, con in più una durata di vita
che arriva a 50mila ore, con un ottimo
mantenimento del flusso luminoso.
Sostituire il vecchio con il nuovo conviene
puoi montare 11W al posto di 53W
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gioiellerie, negozi di
prestigio, showroom
con particolari esigenze possono disporre
oggi di faretti con temperature di colore
specifiche per dare il giusto risalto a colori e
materiali di alto valore.
Con Low Glare la qualità dell’illuminazione è
al top, grazie anche alle ottiche schermate
antiabbagliamento, e alle diverse
dimensioni che ne fanno il prodotto ideale
per nuovi progetti e per la sostituzione di
prodotti obsoleti.
Temperature di colore specifiche
per oggetti di alto valore
2500K
13000K
5600K
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uovi faretti per il proprio punto vendita
possono migliorare significativamente i
livelli di gestione.
I LED infatti assicurano risparmio energetico,
lunga durata di vita e semplicità di
manutenzione. I requisiti ideali per apparecchi
con lunghe accensioni.
Tra le novità presentate a Francoforte ci sono
le versioni a LED di numerose famiglie di
faretti Fosnova, con caratteristiche tecniche e
progettuali di grande interesse. Deimos offre
l’occasione di avere la tecnologia e il risparmio
energetico dei LED con un prodotto semplice
da installare e di grande robustezza. Janus,
di dimensioni ridotte utilizzabile anche in
controsoffittature di basso spessore, regala una
luce a LED di varia potenza, perfettamente
orientabile. Roma è una famiglia di faretti
da incasso di forma tonda e quadrata
particolarmente adatto per un’illuminazione
diffondente. prolungata.
Milano
led
N
uovi stili d’arredo richiedono una luce
tecnologicamente aggiornata. Fosnova
presenta nuovi modelli con sorgenti LED
progettati per inserirsi al meglio in tutti i
locali della casa.
Milano, una famiglia di faretti da incasso
molto numerosa, offre una scelta completa
di cromature (argento, oro, grigio, bianco),
per trovare la soluzione più adatta a ogni
ambiente della casa e per qualsiasi stile di
arredamento.
Lotus
led
Lotus con grado di protezione IP 54 è un
prodotto particolarmente robusto, ideale
per l’illuminazione del bagno e della cucina.
Per la sicurezza in ogni ambiente della
propria casa si può installare Emergency
il faretto grande come una moneta che
rimane sempre acceso con consumi minimi
grazie ai LED.
Emergency Kit
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o shopping più che una necessità è un divertimento e
perfino un momento di relax. Il punto vendita deve essere un
ambiente accogliente e piacevole da frequentare. I nuovi faretti a
LED consentono di realizzare progetti di luce sempre più sofisticati
ed efficaci, risparmiando energia.
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Jol
Jolly il nuovo faretto a binario completamente orientabile
di Fosnova è l’apparecchio ideale per avere un’illuminazione
personalizzata che valorizza qualsiasi allestimento.
Dotato di riflettore in alluminio speculare ad alto rendimento è
equipaggiato con LED di ultima generazione da 18 e 20W.
Con un ampio range di temperature di colore dai 2700 ai
4000K hanno una lunga durata di vita (50.000h) e un ottimo
mantenimento del flusso luminoso.
Jolly è disponibile anche nella versione global track con attacco
universale per ogni tipo di binario.
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Shopping mania
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S
trategie di vendita e marketing efficaci
richiedono oggi la capacità di distinguersi in
un mercato globale sempre più complesso. I punti
vendita devono esprimere uno stile preciso, ben
identificabile, ma anche sapersi rinnovare spesso per
proporre ambienti sempre nuovi e attraenti.
Matrix è uno dei faretti storici della gamma Disano,
nella nuova versione quadrata a LED offre le soluzioni
tecnologiche più avanzate con un design d’impatto.
Equipaggiato con 5, 7 o 9 LED ad alta resa
cromatica è disponibile in varie combinazioni di
colore (bianco, nero, argento metallizzato).
Matr
ix led
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Eolo
led
U
no spazio esterno sempre più curato
nell’arredo, da vivere anche nelle ore
serali. È questa la tendenza che ha portato a
un grande sviluppo degli arredi outdoor, con
materiali e design di qualità.
Anche per l’illuminazione si può scegliere
un prodotto dal design raffinato, dalle
dimensioni contenute, che entra facilmente
in sintonia con qualsiasi stile architettonico.
Eolo è disponibile in diverse altezze (324 mm
o 514 mm) ed è equipaggiato con citizen LED
da 4 W. La durata di vita è di 30mila ore.
Un consumo energetico davvero contenuto
anche in accensioni prolungate.
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Rifles
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a luce oggi può diventare un elemento d’arredo con
funzioni decorative, che completano ed esaltano colori e
materiali scelti per l’allestimento d’interni.
Riflesso è l’apparecchio ideale per avere una wall light
di qualità con un consumo ridottissimo anche per luci
sempre accese. Con un citizen LED di 6W assicura un flusso
luminoso di 310 lumen.
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Indoo
r
L
a comunicazione, il divertimento e il piacere di
incontrarsi sono i contenuti che deve trasmettere
l’allestimento d’interni di bar, pub, ristoranti, locali pubblici.
La luce è il filo conduttore di progetti che puntano a
creare la giusta atmosfera.
Indoor è un nuovo faretto a parete dal design
convincente, per soluzioni di luce in linea con le ultime
tendenze.
Equipaggiato con lampade a scarica da 35W con attacco
G12 è robusto e con una lunga durata di vita.
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on un diametro di 120 cm Minerva si propone come elemento d’arredo
di grande personalità in grado di sfruttare le potenzialità delle nuove
sorgenti a LED con il cambio colore.
Il corpo lampada in materiale plastico semitrasparente può cambiare
colorazione con sistemi facilmente programmabili. La lampada diventa un
elemento dinamico che anima gli interni.
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M
in
Un oggetto di design e un prodotto ad alta tecnologia per l’arredo
domestico, di hotel o di locali pubblici dove può essere utilizzato con
luce bianca nell’uso ordinario e con effetti di colore per creare particolari
atmosfere.
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Aost
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a led
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appy hour e appuntamenti serali all’insegna
dell’allegria e del divertimento. Con la luce giusta
il locale diventa subito protagonista della movida serale.
I nuovi faretti a incasso Aosta con LED RGB regalano
gli effetti del cambio colore con consumi energetici
molto contenuti.
Le ottiche dark light in allumio speculare antiriflesso
permettono di ottimizzare l’efficienza luminosa.
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