05. Foresta - Museo dell`Ara Pacis

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05. Foresta - Museo dell`Ara Pacis
“….ci sentiamo a nostro agio davanti ai rilievi non dipinti
e non avvertiamo affatto la mancanza del colore…” Franz Wickhoff, 1895
La funzione della policromia
nell’interpretazione storico-artistica dell'Ara Pacis Augustae
La policromia delle opere scultoree ed architettoniche antiche appare nella letteratura scientifica
contemporanea come un dato trascurabile, neutrale, relegato a margine nell’interpretazione
storico-artistica ed archeologica. Indipendentemente dai pregiudizi winckelmanniani, è esistita ed
esiste nella cultura occidentale una difficoltà diffusa ad accettare complessivamente la presenza
del colore. E’ per noi, infatti, un’abitudine consolidata la possibilità di leggere le immagini private
delle loro caratteristiche cromatiche. In particolare nella trattatista storico-artistica, ciò ha
determinato una limitata consapevolezza culturale delle funzioni che il colore ha svolto nella
società greca e romana.
Analizzare il valore dato dagli studiosi alla policromia dell’Ara Pacis, monumento la cui scoperta e
ricostruzione hanno decretato l’autonomia dell’arte romana da quella greca, potrebbe consentirci
un’elaborazione ed una riflessione non esclusivamente filologica su molte questioni specifiche della
storia dell’arte romana; potrebbe permetterci di formulare nuovi criteri attraverso i quali sia
possibile affrontare il problema della specificità e della storicizzazione delle immagini romane;
potrebbe inoltre essere un passaggio indispensabile per individuare le conseguenze che
l’atteggiamento culturale “classicistico” ha provocato nel modo di intendere l’arte romana e più in
generale quella antica.
Nel dibattito sul ruolo delle forme artistiche come oggetti delle scienze storiche e sulla funzione
delle immagini nelle società antiche ed, in particolare, in quella romana, il riconoscimento teorico
della presenza del colore può contribuire a ricostruire attraverso le categorie antiche della
rappresentazione e della percezione il sostrato sociale, culturale e politico che ne ha fissato
l’utilizzo.
In questo senso il monumento augusteo rappresenta un’evidenza privilegiata date le implicazioni
politiche e religiose che ne hanno determinata la costruzione e definita l’originalità.
Simone Foresta
Università degli Studi di Napoli “Federico II”