Edoardo Galatola e Rita Tazzioli

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Edoardo Galatola e Rita Tazzioli
IL D.LGS. 105/15,
RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA
SEVESO 2012/18/UE
Il SGS PIR e l’integrazione dei SG
Sindar
Stand C58
Edoardo Galatola
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 0 -
DIRETTIVA SEVESO III
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 1 -
Seveso III – Bozza di recepimento
DIRETTIVA 2012/18/UE
• Il Parlamento europeo ha approvato la Direttiva cosiddetta
"Seveso III" che modifica la Direttiva Seveso II relativa al
controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con
determinate sostanze pericolose.
• La DIRETTIVA 2012/18/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO
E DEL CONSIGLIO del 4 luglio 2012 è stata pubblicata sulla
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie L 197/1 del
24.7.2012; essa modifica e abroga la direttiva 96/82/CE del
Consiglio.
• L’entrata in vigore era prevista per il 1 giugno 2015
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 2 -
Seveso III
D.LGS. 26 giugno 2015 n. 105
• Dalla prima stesura del Febbraio 2015 all’approvazione del
testo definitivo sono state presentate proposte migliorative,
alcune delle quali sono state recepite
• Il Governo ha approvato il DECRETO LEGISLATIVO 26
giugno 2015 n°105 Attuazione della direttiva 2012/18/UE
relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti
connessi con sostanze pericolose.
• La pubblicazione è avvenuta su: Gazz. Uff. Suppl. Ordin. n°
161 del 14/07/2015
• L’entrata in vigore è stata il 29 luglio 2015
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 3 -
ORGANIZZAZIONE T.U.
SEVESO III
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 4 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ARTICOLATO
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Art. 1 (Finalita')
Art. 2 (Ambito di applicazione)
Art. 3 (Definizioni)
Art. 4 (Valutazione dei pericoli di incidente rilevante per una
particolare sostanza pericolosa)
• Art. 5 (Funzioni del Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare)
• Art. 6 (Funzioni del Ministero dell'interno)
• Art. 7 (Funzioni delle Regioni)
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 5 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ARTICOLATO
• Art. 8 (Funzioni del Comune)
• Art. 9 (Organi tecnici nazionali)
• Art. 10 (Comitato tecnico regionale: composizione
e
funzionamento)
• Art. 11 (Coordinamento per l'uniforme applicazione sul
territorio nazionale).
• Art. 12 (Obblighi generali del gestore)
• Art. 13 (Notifica)
• Art. 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti)
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 6 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ARTICOLATO
• Art. 15 (Rapporto di sicurezza)
• Art. 16 (Nuovi stabilimenti: rapporti di sicurezza)
• Art. 17 (Procedura per la valutazione del rapporto di
sicurezza)
• Art. 18 (Modifiche di uno stabilimento)
• Art. 19 (Effetto domino)
• Art. 20 (Piano di emergenza interna)
• Art. 21 (Piano di emergenza esterna)
• Art. 22 (Assetto del territorio e controllo dell'urbanizzazione)
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 7 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ARTICOLATO
• Art. 23 (Informazioni al pubblico e accesso all’informazione)
• Art. 24 (Consultazione pubblica e partecipazione al processo
decisionale)
• Art. 25 (Accadimento di incidente rilevante)
• Art. 26 (Informazione sull’incidente rilevante)
• Art. 27 (Ispezioni)
• Art. 28 (Sanzioni)
• Art. 29 (Disposizioni finanziarie)
• Art. 30 (Disposizioni tariffarie)
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 8 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ARTICOLATO
• Art. 31 (Prevenzione incendi per gli stabilimenti di soglia
superiore)
• Art. 32 (Norme finali e transitorie)
• Art. 33 (Riferimenti normativi ed abrogazioni di norme)
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 9 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ALLEGATI DIRETTIVA
• Allegato 1 – Sostanze pericolose
• Allegato 2 – Dati e informazioni minimi che devono figurare nel
Rapporto di Sicurezza di cui all’articolo 15
• Allegato 3 – Informazioni di cui all’articolo 14, comma 5 e
all’articolo 15, comma 2 relative al sistema di gestione e
all’organizzazione dello stabilimento ai fini della prevenzione
degli incidenti rilevanti
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 10 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ALLEGATI DIRETTIVA
• Allegato 4 - Dati e informazioni che devono figurare nei piani di
emergenza di cui agli artt. 20 e 21
• Allegato 5 - Modulo di notifica e di informazione sui rischi di
incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori di cui agli artt. 13
e 23.
• Allegato 6 - Criteri per la notifica di un incidente rilevante alla
Commissione (di cui all’art. 26)
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Seveso III – Bozza di recepimento
ALLEGATI – DECRETI APPLICATIVI
• Allegato A - Criteri e procedure per la valutazione dei pericoli di
incidente rilevante di una particolare sostanza ai fini della
comunicazione alla Commissione europea di cui all’art.4
• Allegato B - Linee guida per l’attuazione del Sistema di Gestione
della Sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti
• Allegato C - Criteri, dati e informazioni per la redazione e la
valutazione del Rapporto di sicurezza e del Rapporto preliminare
di sicurezza
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 12 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ALLEGATI – DECRETI APPLICATIVI
• Allegato D - Individuazione di modifiche di impianti, di depositi, di
processi o della natura o della forma fisica o dei quantitativi di
sostanze pericolose che potrebbero costituire aggravio del
preesistente livello di rischio di incidenti rilevanti.
• Allegato E - Criteri per l'individuazione degli stabilimenti tra i
quali esiste la possibilità di effetto domino, per lo scambio di
informazioni tra i gestori, nonché per l’individuazione delle aree
ad elevata concentrazione di stabilimenti tra i quali è possibile
l’effetto domino.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 13 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ALLEGATI – DECRETI APPLICATIVI
• Allegato F – Disciplina delle forme di consultazione del
personale che lavora nello stabilimento sui Piani di emergenza
interni
• Allegato G - Regolamento per la consultazione della
popolazione sui Piani di emergenza esterna
• Allegato H - Criteri per la pianificazione, la programmazione e lo
svolgimento delle ispezioni
• Allegato I - Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in
relazione alle istruttorie ed ai controlli
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 14 -
Seveso III – Bozza di recepimento
ALLEGATI – DECRETI APPLICATIVI
• Allegato L – Prevenzione incendi per gli stabilimenti di soglia
superiore.
• Allegato M – Linee di indirizzo per gli stabilimenti consistenti
nello stoccaggio sotterraneo sulla terraferma di gas in giacimenti
naturali, acquiferi, cavità saline o miniere esaurite.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 15 -
SEVESO III – SINTESI
ADEMPIMENTI
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 16 -
Seveso III – Adempimenti
Adempimento D.Lgs. 105/15
Verifica sostanze di cui All’Allegato 1 e
classificazione ai fini Seveso dello stabilimento
Notifica (Art. 13) e Allegato 5
Rapporto di Sicurezza preliminare (Artt. 16, 17
e 18)
Rapporto di Sicurezza definitivo (Artt. 15, 16,
17, 18)
Verifica di assoggettabilità alla VIA (art. 18)
Studio di Sicurezza
SSS
SSI
Va fatta una disamina delle sostanze esistenti
alla luce della classificazione CLP e verificata la
classificazione dello stabilimento
Trasmettere la Notifica ed il relativo Allegato 5
ad ogni modifica rilevante e con cadenza
quinquennale all’aggiornamento del RdS
Trasmettere il Rapporto di Sicurezza per
stabilimenti nuovi e modifiche con possibile
aggravio del rischio. Il rapporto viene istruito
dal CTR e autorizzato
Trasmettere il Rapporto di Sicurezza ad ogni
modifica con possibile aggravio del rischio e
con cadenza quinquennale. Il rapporto viene
istruito dal CTR e autorizzato
comunica la modifica all'autorità competente in
materia di valutazione di impatto ambientale
Va fatta una disamina delle sostanze esistenti
alla luce della classificazione CLP e verificata la
classificazione dello stabilimento
Trasmettere la Notifica ed il relativo Allegato 5
ad ogni modifica rilevante e con cadenza
quinquennale
Nessuno obbligo di Rapporto di Sicurezza.
Occorre sviluppare uno Studio di Sicurezza ad
ogni modifica rilevante e con cadenza
quinquennale. Lo SdS non viene inviato ed è
analizzato nelle verifiche ispettive SGS
Tabella completa
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 17 -
Seveso III – Adempimenti
Adempimento D.Lgs. 105/15
SSS
SSI
Si presenta nelle forme autocertificative per
modifiche non rilevanti e incrementi delle sostanze
pericolose oltre il 25% secondo quanto indicato
nell’Allegato D
Va sviluppato secondo le indicazioni dell’Allegato
B. L’aggiornamento è biennale
Si presenta nelle forme autocertificative per
modifiche non rilevanti e incrementi delle sostanze
pericolose oltre il 25% secondo quanto indicato
nell’Allegato D
Va sviluppato secondo le indicazioni dell’Allegato
B. L’aggiornamento è biennale
Sistema di Gestione Sicurezza (Art. 14)
Va sviluppato secondo le indicazioni dell’Allegato
B. L’aggiornamento è biennale
Va sviluppato secondo le indicazioni dell’Allegato
B. L’aggiornamento è biennale
Informazione/formazione/ad-destramento /art. 14,
Allegato B)
Va sviluppata secondo le indicazioni dell’Allegato B.
Informazione trimestrale. Formazione e
addestramento programmati anche attraverso
esercitazioni semestrali
L’individuazione dei GDP spetta alle autorità (CTR
o Regione), secondo l’Allegato E. Se individuati
occorre sviluppare un’analisi. Se confermato il
GDD vanno coordinati RdS, PEI, PEE, Pianif.
Urbanistica
L’individuazione delle Aree ad elevata
Concentrazione e la eventuale predisposizione
dello SSIA secondo l’Allegato E spetta alle autorità
(CTR o Regione). Per ora non esiste ancora uno
standard operativo.
Va sviluppata secondo le indicazioni dell’Allegato B.
Informazione trimestrale. Formazione e
addestramento programmati anche attraverso
esercitazioni semestrali
L’individuazione dei GDP spetta alle autorità (CTR
o Regione), secondo l’Allegato E. Se individuati
occorre sviluppare un’analisi. Se confermato il
GDD vanno coordinati RdS, PEI, PEE, Pianif.
Urbanistica
L’individuazione delle Aree ad elevata
Concentrazione e la eventuale predisposizione
dello SSIA secondo l’Allegato E spetta alle autorità
(CTR o Regione). Per ora non esiste ancora uno
standard operativo.
Documentata dichiarazione di non aggravio del
rischio (Allegato D)
Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti (Art.
14)
Analisi dell’effetto Domino esterno (art. 19)
Aree a elevata concentrazione (art. 19)
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 18 -
Seveso III – Adempimenti
Adempimento D.Lgs. 105/15
PEI (Art. 20)
SSS
SSI
Obbligo di redazione, integrazione con il RdS,
conformità all’Allegato 4, consultazione rispetto
all’allegato F e aggiornamento al massimo triennale
Obbligo di fornire le informazioni alla Prefettura
che redige il PEE (eventualmente d’area o gruppo
domino) entro 2 anni e lo aggiorna ogni 3 anni se le
aree di danno escono dai confini di stabilimento
secondo allegato 4, DPCM 25/2/2005 e
consultazione popolazione secondo Allegato G
Obbligo di fornire le informazioni al Comune che
redige l’ERIR, verifica la compatibilità e aggiorna
PGT/PRG secondo il DM 9/5/2001.
Obbligo di redazione all’interno del SGS
Accadimento incidente rilevante – Art. 25
Nel caso si verifichi un incidente rilevante, il gestore,
utilizzando i mezzi più adeguati, è tenuto a: adottare le
misure previste dal piano di emergenza interna, informare gli enti preposti, aggiornare RdS, Notifica e SGS
Nel caso si verifichi un incidente rilevante, il gestore,
utilizzando i mezzi più adeguati, è tenuto a: adottare le
misure previste dal piano di emergenza interna, informare gli enti preposti, aggiornare RdS, Notifica e SGS
Accadimento incidente rilevante da notificare alla
commissione – Art. 26
In caso l’incidente risponda ai criteri dell’Allegato 6, oltre
a quanto indicato al punto precedente informare il
MATTM
Qualora ricorrano le condizioni di non diffondere alcune
parti del rapporto di sicurezza e dell'inventario e lo si
ritenga opportuno è possibile presentare una sintesi non
tecnica comprendente almeno le informazioni generali
sui pericoli di incidenti rilev. e sui loro effetti potenziali,
In caso l’incidente risponda ai criteri dell’Allegato 6, oltre
a quanto indicato al punto precedente informare il
MATTM
Documentazione per la predisposizione del PEE
(Art. 21)
Informazioni per il Comune (Pianificazione
urbanistica) – Art. 22
Presentazione al CTR di una sintesi non tecnica del
rapporto di sicurezza (art. 23 c. 4)
Obbligo di fornire le informazioni alla Prefettura
che redige il PEE (eventualmente d’area o gruppo
domino) entro 2 anni e lo aggiorna ogni 3 anni se le
aree di danno escono dai confini di stabilimento
secondo allegato 4, DPCM 25/2/2005 e
consultazione popolazione secondo Allegato G
Obbligo di fornire le informazioni al Comune che
redige l’ERIR, verifica la compatibilità e aggiorna
PGT/PRG secondo il DM 9/5/2001.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 19 -
Seveso III – Adempimenti
Adempimento D.Lgs. 105/15
SSS
Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31)
Per la fase NOF, il gestore deve documentare ai sensi del D.M. Interno 7 agosto 2012, le attività di cui
all'Allegato I al D.P.R. n. 151/2011, non individuabili come impianti o depositi di cui all'art. 3, D.Lgs. n.
105/2015, e presentare la relativa documentazione alla Direzione regionale dei vigili del fuoco unitamente
all'attestato di versamento degli oneri di prevenzione incendi, relativi alle sole precedenti attività
Per la fase parere tecnico conclusivo, controlli prevenzione incendi e rilascio CPI, l'obbligo di presentazione della
SCIA di cui all'art. 4, D.P.R. n. 151/2011, è assolto con la presentazione del rapporto di sicurezza nella versione
definitiva, unitamente alle certificazioni e dichiarazioni di cui all'Allegato II al D.M. 7 agosto 2012, per le attività
soggette al controllo dei Vigili del Fuoco non individuabili come impianto o deposito. Per queste ultime attività il
gestore deve presentare l'attestato di versamento degli oneri di prevenzione incendi
Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31)
Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31)
Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31)
Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31)
Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31)
SSI
Per il riesame periodico del rapporto di sicurezza e l'attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio,
l'obbligo di presentazione dell'attestato di rinnovo periodico di conformità antincendio, di cui all'art. 5, D.P.R. n.
151/2011, per le attività individuabili come impianto o deposito, in possesso del CPI, è assolto con la
presentazione del rapporto di sicurezza aggiornato. L'obbligo di presentazione dell'attestato di rinnovo periodico
di conformità antincendio, di cui all'art. 5, D.P.R. n. 151/2011, per le attività non individuabili come impianto o
deposito, in possesso del CPI, deve essere assolto con dichiarazione di assenza di variazione delle condizioni di
sicurezza antincendio di cui all'art. 5 del D.M. 7 agosto 2012 e asseverazione di cui all'art. 5 del D.M. Interno 7
agosto 2012.
Deroghe alle norme di prevenzione incendi
Le regole tecniche alle quali si intende derogare e le misure alternative devono essere espressamente indicate dal
gestore in un apposito allegato al rapporto di sicurezza.
Modifiche senza aggravio di rischio ai sensi dell'Allegato D al D.Lgs. n. 105/2015.
L'obbligo di presentazione della SCIA è assolto con la presentazione della dichiarazione di non aggravio di rischi,
con allegati la documentazione di cui agli Allegati I e II al D.M. 7 agosto 2012; l'attestato di versamento degli
oneri di prevenzione incendi;
Per una serie di modifiche elencate nell'Allegato L, il gestore è tenuto a ri-chiedere al comando provinciale dei
vigili del fuoco l'esame del progetto, ai sensi dell'art. 3, D.P.R. n. 151/2011;
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 20 -
SEVESO III – ANALISI NOVITA’
E SUGGERIMENTI PRATICI
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 21 -
Seveso III – Ricadute applicative
Novità e criticità
Di seguito un’analisi delle principali novità che possono essere attese dal
recepimento della Direttiva Seveso III in base al testo ad oggi esaminato:
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Allegato 1: lettura e interpretazioni
Notifica/Allegato 5
Rapporto di Sicurezza
Politica/Sistema di Gestione
Sicurezza
Informazione/formazione/addestra
mento
Analisi dell’effetto Domino
Aree a elevata concentrazione
PEI
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PEE
Informazioni per il Comune
(Pianificazione urbanistica)
Verifiche ispettive SGS
Prevenzione incendi
Tariffe
Stoccaggio sotterraneo di gas.
Disposizioni transitorie
Informazione e consultazione pubblico
Accadimento di Incidente rilevante
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 22 -
Seveso III – Ricadute applicative
Il Sistema di Gestione Sicurezza
Articolo 14 – Allegato B
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•
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•
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La Politica è proporzionata ai pericoli
di incidente rilevante
L’aggiornamento è almeno biennale
Lo std di riferimento non è ancora in
linea con i sistemi HLS
Viene definita l’organizzazione del
sistema
Contenuti del Documento di politica
Viene fornito un esempio di indice
del Documento di Politica PIR
•
•
•
•
Si riformula il coinvolgimento del RLS
(informazione e consultazione)
Il SGS deve essere proporzionato ai
pericoli, alle attività industriali e alla
complessità dell'organizzazione nello
stabilimento ed è basato sulla valutazione
dei rischi
È stato introdotto il principio poi affinato di
piani di monitoraggio e controllo dei rischi
legati all’invecchiamento
Sono definiti indicatori di risultati e
precursori
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 23 -
Seveso III – Ricadute applicative
Formazione/Inform./Addestramento
Articolo 14 – Allegato B
•
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•
Il gestore procede all'informazione,
all'addestramento e
all'equipaggiamento secondo le
modalità indicate nell’allegato B
L’informazione è ancora in aula e
trimestrale (16/3/98) -> annuale
Formazione ed addestramento vanno
programmati anche attraverso
esercitazioni semestrali
L’organizzazione deve essere
commisurata
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 24 -
SEVESO III – SGS
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 25 -
Seveso III – SGS
Art. 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti)
1. Il gestore dello stabilimento redige un
documento che definisce la propria politica
di prevenzione degli incidenti rilevanti,
allegando allo stesso il programma adottato per l'attuazione del sistema di gestione
della sicurezza; tale politica è proporzionata ai pericoli di incidenti rilevanti, comprende gli obiettivi generali e i principi di azione
del gestore, il ruolo e la responsabilità
degli organi direttivi, nonché l’impegno al
continuo miglioramento del controllo dei
pericoli di incidenti rilevanti, garantendo al
contempo un elevato livello di protezione.
2. Il documento di cui al comma 1 è redatto
secondo le linee guida di cui all’allegato B
•
•
•
La politica deve essere proporzionata ai
pericoli. Questo concetto mette le basi di
una diversificazione generalizzata in
merito.
In Allegato B viene presentato uno std del
documento (oltre che dell’organizzazione
del SGS). Il documento viene redatto con
lo stesso timing della notifica.
IL SGS è predisposto e attuato previa
consultazione del RLS.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 26 -
Seveso III – SGS
Art. 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti)
4.
5.
Il documento di cui al comma 1 è riesaminato, e
se necessario aggiornato, almeno ogni 2 anni,
ovvero in caso di modifica con aggravio del
rischio …, sulla base delle linee guida di cui
all’allegato B ….resta a disposizione delle
autorità competenti per le istruttorie e i controlli
di cui agli articoli 17 e 27
Il gestore predispone e attua la politica di
prevenzione degli incidenti rilevanti tramite
mezzi e strutture idonei, nonché tramite un
sistema di gestione della sicurezza, in
conformità all’allegato 3 e alle linee guida di cui
all’allegato B …
•
•
L’aggiornamento è biennale
Comma 4: Si segnala la discrepanza con la
direttiva
comunitaria
per
i
tempi
di
aggiornamento della politica che rimangono di 2
anni, anziché 5 come previsto dalla direttiva.
•
Allegato B
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 27 -
Seveso III – SGS
Allegato B
•
•
•
•
L'Allegato B "Linee guida per l'attuazione del Sistema di Gestione della
Sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti" fornisce le indicazioni per
lo sviluppo dei parametri essenziali di un sistema di gestione della sicurezza
per la prevenzione degli incidenti rilevanti (SGS-PIR) in accordo con quanto
definito all'art. 14, comma 5, e all'Allegato 3 al presente decreto.
L’Allegato si propone di coordinare e aggiornare le disposizioni contenute nel
decreto del Ministero dell'Ambiente del 9 agosto 2000 in materia di attuazione
del SGS-PIR e nel decreto del Ministero dell'Ambiente del 16 marzo 1998 in
materia di informazione, formazione e addestramento del personale che a
qualsiasi titolo accede in uno stabilimento a rischio di incidente rilevante.
L'Allegato si compone di quattro punti e di una appendice normativa relativa
all'attuazione degli obblighi in materia di informazione, formazione e
addestramento del personale.
.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 28 -
Seveso III – SGS, Allegato B
Allegato B al decreto di recepimento della direttiva Seveso III
Linee guida per l’attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza per la
incidenti rilevanti
prevenzione degli
Osservazione Preliminare
1. Politica di Prevenzione degli Incidenti Rilevanti
2. Requisiti Generali e Struttura del Sistema di
Gestione della Sicurezza
3. Contenuti Tecnici del Sistema di Gestione della
Sicurezza
4. Grado di Approfondimento
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 29 -
SEVESO III – ALLEGATO B
1. DOCUMENTO DI POLITICA
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 30 -
Seveso III – Documento di politica
Documento di politica
•
•
•
Il punto 1 definisce struttura e contenuti del documento sulla politica di
prevenzione, attraverso l'enunciazione degli obiettivi che il gestore
intende perseguire nel campo della prevenzione e del controllo degli
incidenti rilevanti, i principi generali su cui si basa la politica, l'impegno a
realizzare, adottare e a mantenere e ricercare il miglioramento
continuo del SGS-PIR. Vengono inoltre fornite indicazioni su come deve
essere strutturato il documento attraverso una opportuna nota che ne
esemplifica struttura e indice tipo.
Innanzitutto vengono dati dei chiarimenti sul Documento di politica che nel
DM 9 agosto 2000 risultava essere qualcosa di poco comprensibile.
Viene precisato che nel Documento deve esserci l’impegno a impegno a
realizzare, adottare e mantenere “il miglioramento continuo del proprio
sistema di gestione della sicurezza” [1.1.3]. Viene così esplicitato il
principio cardine dei sistemi di gestione derivati dalle norme UNI.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 31 -
Seveso III – Documento di politica
Documento di politica
•
•
•
Si chiarisce che al Documento di Politica deve essere Allegato: “il
programma di attuazione, nel caso di prima applicazione del presente
decreto, ovvero di miglioramento dello stesso nel caso dei riesami periodici
successivi, ed i relativi tempi” [1.1.4]. Ciò elimina l’incongruenza di dover
aggiornare perennemente il programma di attuazione e dà senso al
Documento.
La politica è proporzionata ai pericoli di incidenti rilevanti, comprende gli
obiettivi generali e i principi di azione del gestore, il ruolo e la responsabilità
degli organi direttivi
Si precisa che qualora il gestore faccia riferimento a norme o guide tecniche
nazionali o internazionali, queste devono essere allegate integralmente o per
le parti effettivamente prese in considerazione, “ovvero essere disponibili
presso lo stabilimento” [1.1.5]. Anche questa precisazione elimina
l’incombenza di stampare inutili volumi di carta ininfluenti.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 32 -
Seveso III – Documento di politica
Documento di politica
•
Viene quindi proposto un esempio di indice del Documento di Politica
PIR:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
•
Introduzione
Definizione degli Obiettivi generali e specifici del SGS-PIR
L’integrazione con il sistema di gestione aziendale e con gli altri sistemi di gestione presenti
Principi generali e Norme di riferimento
Sistema di gestione della sicurezza
5.1 Requisiti del SGS-PIR
5.2 Struttura del SGS-PIR (politica, organizzazione, pianificazione delle attività, ecc)
5.3 Articolazione del SGS-PIR (descrizione sintetica di ognuno degli elementi SGS-PIR:
organizzazione e personale, identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti, etc.)
Programma di attuazione/miglioramento.
Il Documento di Politica diviene l’Allegato I3 al Rapporto di Sicurezza.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 33 -
SEVESO III – ALLEGATO B
2. REQUISITI E STRUTTURA SGS
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 34 -
Seveso III – Requisiti SGS
Requisiti generali e struttura del SGS
•
•
•
Il punto 2 definisce i principi generali ai quali il gestore deve attenersi per
l'attuazione del SGS-PIR, in particolare attraverso la definizione della
politica, degli obiettivi e degli impegni stabiliti per la sicurezza, la
condivisione e la comprensione della stessa, la verifica del conseguimento
degli obiettivi e la predisposizione delle eventuali azioni correttive.
Si formula in modo leggermente diverso il coinvolgimento della figura del
RLS, prevedendo in quali fasi debba avvenire la consultazione:
“Il gestore nella predisposizione, nell'attuazione e nelle modifiche del
sistema di gestione della sicurezza, informa e consulta, ai sensi dell’art. 14
comma 5, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nell’ambito della
definizione e del riesame del documento di politica di cui al punto 1.1.”
[2.1.2].
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 35 -
Seveso III – Requisiti SGS
•
•
•
Viene ripreso il concetto di proporzionalità del SGS ai pericoli, già
indicata al’art. 14 comma 1, ma viene aggiunto che deve essere
proporzionale anche alla complessità aziendale, mentre spesso a questo
aspetto precedentemente si dava poco peso. Inoltre il Sistema è basato
sulla valutazione dei rischi [2.2.1].
Altro elemento rilevante è il richiamo alla possibile integrazione dei
Sistemi di gestione, fermo restando le specificità degli aspetti attinenti
politica di prevenzione degli incidenti rilevanti [2.2.1].
Questo aspetto ha spesso trovato resistenze in fase di verifiche ispettive,
soprattutto nelle prime che sono state condotte.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 36 -
Seveso III – Requisiti SGS
•
•
•
•
Per quanto concerne la struttura del sistema non ci sono variazioni
rispetto al DM 9 agosto 2000; si estende lo stato dell’arte anche alla
OHSAS 18001 oltre che alla UNI 10617 [2.2.3], ma manca
un’indicazione al costante aggiornamento in corso sulla materia.
Si fa presente che dal 2013 è iniziata la revisione di tutti i Sistemi di
Gestione volontari, tra cui ISO 9001 (15/09/2015) ISO 14001 (23/09/2015)
e lo sviluppo di un nuovo standard ISO 45001 che sostituirà il BS OHSAS
18001:2007 (previsione 45001:2016).
Le nuove revisioni garantiscono una struttura di alto livello (High Level
Structure) con comune terminologia e uguale organizzazione in paragrafi.
È prevista una riduzione del 20% delle tariffe delle ispezioni per gli
stabilimenti soggetti a rilascio di AIA (D.Lgs. 152/2006) che adottano un
sistema di certificazione volontario (EMAS, ISO 14001, OHSAS 18001) o
un SGS per la prevenzione degli incidenti rilevanti conforme alla UNI
10617 e sottoposto a verifica secondo la UNI TS 11226.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 37 -
SEVESO III – ALLEGATO B
3. CONTENUTI TECNICI SGS
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 38 -
Seveso III – Contenuti SGS
Contenuti tecnici del SGS
•
•
Il punto 3 descrive in dettaglio gli elementi fondamentali del SGS-PIR
Gli elementi fondamentali del sistema [3.1] non sono cambiati e sono:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
•
•
organizzazione e personale;
identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti;
controllo operativo;
modifiche e progettazione;
pianificazione di emergenza;
controllo delle prestazioni;
controllo e revisione.
Il SGS pertanto opera sulla base del processo dinamico:
“pianificazione, attuazione, verifica, riesame”
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 39 -
Seveso III – Contenuti SGS
Ciclo Dinamico del SGS
Miglioramento continuo
3.8
1,1
3.7
Controllo e
revisione
Controllo delle
prestazioni
Pianificazione di
emergenza
3.6
Modifiche e
progettazione
Politica di
prevenzione degli
incidenti rilevanti
3.2
Organizzazione
e personale
Identificazione e
valutazione dei
pericoli rilevanti
3.3
Controllo operativo
3.5
3.4
40
Il recepimento della Direttiva
Seveso III - 40 -
SEVESO III – FORMAZIONE
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 41 -
Seveso III – Form., Allegato B
Art. 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti)
7.
Il gestore deve procedere all'informazione,
all'addestramento e all'equipaggiamento di
coloro che lavorano nello stabilimento secondo
le modalità indicate nell’allegato B al presente
decreto.
•
•
La cadenza trimestrale è rimasta ma è
difficoltosa per gli interventi in aula che
potrebbero essere sostituiti con altre modalità di
erogazione indiretta.
Si proporrà una regolamentazione per poter
essere erogata con cadenza annuale.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 42 -
Seveso III – Form., Allegato B
Allegato B - Appendice 1
•
•
•
L'Appendice 1 "Attività di informazione, formazione e addestramento
ed equipaggiamento del personale che lavora in stabilimento" indica
ai gestori come ottemperare in maniera organica e programmata agli
obblighi di informazione, formazione, addestramento ed equipaggiamento,
ai fini della sicurezza degli addetti e di coloro che accedono agli
stabilimenti a rischio di incidente rilevante.
L’Appendice 1 sostituisce il precedente DPCM 16/3/1998
Elementi di novità si trovano nell'aggiornamento della definizione di
personale che lavora nello stabilimento, definizione che sostituisce
quella precedente di lavoratore in situ e l'aggiunta delle definizioni relative
ai concetti di informazione, formazione e addestramento in accordo con
quelle presenti nel D.Lg. 81/2008 e nel DM 10/3/1998.
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 43 -
STRUMENTI PER LA GESTIONE:
LA GUIDA RAGIONATA ALLA
SEVESO III
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 44 -
Guida Ragionata
Alla Seveso III
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 45 -
STRUMENTI PER LA GESTIONE:
IL PROGRAMMA SEVESO3
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 46 -
SEVESO3: Programma scaricabile dal sito www.sindar.it
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 47 -
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 48 -
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 49 -
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 50 -
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 51 -
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 52 -
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 53 -
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 54 -
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 55 -
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 56 -
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
EDOARDO GALATOLA
Per approfondimenti, interesse alla
Guida ragionata sulla Seveso III od
al Software gestionale Seveso3,
contattare all’indirizzo in calce
Il recepimento della Direttiva Seveso III - 57 -