CRIF NM svilupperà un credit bureau Regno Unito: CRIF diventa
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CRIF NM svilupperà un credit bureau Regno Unito: CRIF diventa
Pubblicazione di CRIF / primavera - estate 2012 CRIF NM svilupperà un credit bureau per il mercato del credito della Giamaica Regno Unito: CRIF diventa partner di Tracesmart per potenziare le soluzioni antifrode Il monitoraggio della clientela mutui: ING Direct utilizza i dati e gli indicatori del SIC di CRIF Antiriciclaggio (D. Lgs. 231/07): GE Capital sceglie la soluzione CRIF Le imprese Top Performer: Tempi di pagamento delle imprese in Europa I comportamenti di pagamento delle imprese italiane nel primo trimestre 2012 Le analisi dello studio pagamenti di CRIBIS D&B CRIF Academy: la condivisione di best practice tra professionisti Recupero crediti nel noleggio auto: l’esperienza di successo di Arval Leasing con la Phone Collection di CRIF COL La perizia al centro della customer experience del mutuo: Banca Nazionale del Lavoro sceglie CRIF Valutazione Immobili Le attività di Capital Management del Gruppo BPER con il supporto del Data Quality di CRIF BPO Assicurazioni e mondo digitale: l’analisi del Sentiment online Flashnews Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB - Bologna - n. 31, 2012 un’analisi della Credit Rating Agency di CRIF Pubblicazione di CRIF CRIF NM svilupperà un credit bureau per il mercato del credito della Giamaica CRIF NM, joint venture tra CRIF e Neal & Massy, ha ottenuto da Bank of Jamaica e dal Ministero delle Finanze la licenza per costituire in Giamaica un credit bureau privato e con adesione su base volontaria. Nel rispetto del quadro normativo locale, il credit bureau che verrà sviluppato da CRIF NM raccoglierà informazioni creditizie positive e negative relative a privati e imprese provenienti da istituti finanziari, bancari e non bancari, di credito al dettaglio e da banche di credito cooperativo giamaicane. In particolare, gli istituti avranno accesso a report di informazioni completi e aggiornati relativamente all’affidabilità del richiedente e potranno quindi segmentare i clienti sulla base del livello di rischio effettivo. Questo consentirà agli istituti di fare valutazioni accurate e di prevenire il sovraindebitamento dei soggetti finanziati e il rischio di insolvenze, a vantaggio sia dei prenditori sia degli erogatori di credito. “CRIF è orgogliosa di sviluppare in Giamaica un credit bureau di informazioni positive e negative” - afferma Carlo Gherardi, Presidente e Amministratore Delegato di CRIF. “La nostra esperienza nella gestione di credit bureau in vari Paesi nel mondo garantirà al mercato giamaicano un sistema efficiente, scalabile e modulare, in linea con le specifiche esigenze del contesto locale. Il successo nello sviluppo di soluzioni simili in Europa, Asia e Africa, consentirà ai cittadini e alle imprese giamaicane un accesso al credito più agevole e a condizioni più favorevoli. Al contempo, le banche e le istituzioni finanziarie del Paese potranno gestire al meglio la concessione di finanziamenti ed evitare una eccessiva esposizione creditizia da parte dei prenditori”. CRIF ha sviluppato e gestisce il principale Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) operante in Italia, così come i credit bureau bancario e non bancario in Repubblica Ceca e in Repubblica Slovacca. Inoltre ha partecipato allo sviluppo dei sistemi di informazioni creditizie in Russia, Ungheria, Marocco, Benin, Vietnam e Bangladesh. Lo sviluppo di un credit bureau in Giamaica rappresenta una ulteriore opportunità per CRIF di confermare la propria competenza nella realizzazione di avanzate piattaforme tecnologiche per la gestione e la centralizzazione delle informazioni creditizie. Inoltre, CRIF NM fornirà supporto e consulenza in ogni fase del progetto: • ai consumatori, attraverso informazioni sul funzionamento del credit bureau e sul suo utilizzo da parte di banche e istituti finanziari, sottolineandone i vantaggi per un più agevole accesso al credito; • a banche e istituti finanziari, attraverso l’integrazione dei dati secondo i requisiti legali e l’analisi delle variabili di valutazione del rischio in base alle politiche interne degli stessi istituti. CRIF NM fornirà anche strumenti aggiuntivi come il credit bureau score per massimizzare il valore dei credit report, il sistema di application processing e strumenti analitici e di supporto decisionale per permettere agli istituti bancari e finanziari di valutare in modo efficiente le richieste di credito provenienti da consumatori e imprese, nonché di gestire tutte le fasi della relazione con il cliente, dalla pianificazione strategica, all’acquisizione di nuovi clienti, fino alla gestione del portafoglio. “CRIF NM si pone l’obiettivo di diventare un partner affidabile per la gestione del rischio di credito in Giamaica e nei Caraibi contando sull’esperienza, il know-how e il supporto di CRIF e di Neal & Massy. Da un lato, CRIF metterà a disposizione la piattaforma tecnologica, competenze specifiche acquisite a livello internazionale e servizi a valore aggiunto, dall’altro Neal & Massy offrirà infrastrutture IT, conoscenza approfondita del mercato locale e una lunga esperienza nel gestire attività di business nei Caraibi” - conclude Stefano Stoppani, Presidente di CRIF NM. Regno Unito: CRIF diventa partner di Tracesmart per potenziare le soluzioni antifrode CRIF Decision Solutions Ltd, società del gruppo CRIF con sede nel Regno Unito specializzata nello sviluppo di soluzioni antifrode e di supporto alle decisioni, ha stretto un accordo di cooperazione con Tracesmart, il quarto credit bureau del Regno Unito. Secondo l’accordo, Tracesmart fornirà a CRIF il servizio di ID verification e di profilazione dei consumatori inglesi per migliorare ed integrare l’attuale offerta di servizi per il mercato assicurativo. CRIF Decision Solutions Ltd è presente sul mercato assicurativo inglese da oltre 15 anni e come Nominate Supplier per la industry è fornitore di CACHE, conosciuto anche come Claims and Underwriting Exchange Register (CUE). L’integrazione del servizio IDU di Tracesmart all’interno della piattaforma di CRIF offrirà ai clienti una più ampia gamma di strumenti per gestire al meglio le varie fasi del processo di “know your customer”, dalla richiesta e sottoscrizione della polizza al risarcimento danni e prevenzione di eventuali frodi. Inoltre, saranno a disposizione di un più vasto bacino di utenti, oltre alle compagnie assicurative, applicazioni efficaci di verifica dell’identità e di antiriciclaggio. “Eravamo alla ricerca di un fornitore in grado di gestire la fase di identity check nel Regno Unito” - spiega Sara Costantini, Direttore di CRIF Decision Solutions Ltd. “Dopo aver valutato la suite completa di servizi per la verifica dell’identità, i prerequisiti tecnologici in linea con i nostri standard, abbiamo scelto Tracesmart come partner”. Nello specifico, il servizio IDU permette di controllare la veridicità dell’identità, attingendo direttamente a fonti informative complete sui consumatori, compresi i dati pubblici, e permette di analizzare il livello di rischio associato ad un singolo individuo. Mike Trezise, Managing Director di Tracesmart, ritiene che sia proprio la ricchezza dei dati di IDU a renderlo un servizio vincente: “Abbiamo sempre creduto nell’attendibilità dei dati e abbiamo investito in un programma di 2 continuo aggiornamento. Proprio l’ampiezza e l’affidabilità delle nostre informazioni, aspetti fondamentali per CRIF, ci ha permesso di stringere questo accordo e di instaurare una proficua collaborazione”. primavera - estate 2012 Il monitoraggio della clientela mutui: ING Direct utilizza i dati e gli indicatori del SIC di CRIF Cliente: ING Direct Esigenze: ottimizzazione della relazione con la clientela in ottica di Responsible Lending e sviluppo, attraverso una visione informativa completa e un monitoraggio periodico e tempestivo. Soluzione: Value 4 Portfolio Management, la soluzione CRIF per il monitoraggio della clientela affidata. Risultati: migliore allocazione del capitale, maggiore efficacia delle politiche di accettazione e crescita dell’erogato con il contenimento del rischio in portafoglio. Gruppo olandese che offre prodotti bancari, investimenti, assicurazioni e servizi pensionistici in Europa, in America e in Asia, ING Direct conta in Italia 1,2 milioni di clienti e un volume di attività di 23 miliardi di euro. È la settima banca retail e la prima nei mutui online con più di 6,5 miliardi di euro di portafoglio. Le esigenze di ING Il modello di banca diretta di ING Direct si caratterizza per: • contatto con il cliente quasi esclusivamente via web, sia in fase d’acquisizione sia durante la relazione con la banca; • posizionamento sul mercato a spread contenuti e quindi a costi ridotti del rischio; • massimizzazione di capital allocation a livello internazionale che mette in competizione le unità del Gruppo; • centralità della relazione con il cliente come principale fattore di successo. In sintesi, le principali esigenze di ING Direct sono oggi focalizzate sul monitoraggio del portafoglio clienti acquisito. La scelta della soluzione Value 4 Portfolio Management di CRIF “Adottare la soluzione CRIF tra quelle presenti sul mercato per noi è stata la conferma dell’ottima scelta fatta sin da quando siamo partiti in Italia” - spiega Carlo Camassa, Head of Credit Risk and Collection di ING Direct. “È infatti da 8 anni che utilizziamo le soluzioni CRIF per la valutazione in fase di erogazione. Oggi è arrivato il momento di concentrarci sulla gestione dei clienti che abbiamo acquisito in questi anni. Pertanto visti i nostri obiettivi volti a massimizzare l’allocazione del capitale e di porre al centro la relazione col cliente abbiamo scelto Value 4 Portfolio Management di CRIF perché contiene al suo interno sia una soluzione ‘sistemica’, per un monitoraggio costante e massivo del nostro intero portafoglio, sia una soluzione ‘proattiva’, che indaga per ciascuna anagrafica le variazioni intervenute e genera così delle azioni mirate su particolari posizioni. Entrambe le soluzioni sfruttano le informazioni esclusive di CRIF che ci permettono di ampliare in modo unico il nostro bagaglio informativo e di conoscere realmente il cliente a 360 gradi”. “Nell’attuale contesto molto instabile il monitoraggio periodico è una chiave di successo” - continua Camassa - “infatti, è sempre più importante conoscere la situazione ‘a sistema’ dei propri clienti dato che la clientela condivisa con gli altri player è in media più della metà del portafoglio di una banca. E i dati creditizi di EURISC sono gli unici che ci consentono una visione realmente completa sulla clientela condivisa e di indagarne la qualità al ‘netto’ delle informazioni interne”. ING Direct ha integrato le informazioni di EURISC all’interno del proprio modello andamentale beneficiando di migliori performance in termini di aumento della capacità predittiva del modello (miglioramento del Gini Index - C Stat - Accuracy ratio), maggiore segmentazione del merito creditizio e più fine granularità delle classi, in particolare quelle rischiose. Infatti, PERFORM, il credit bureau score di CRIF, viene impiegato da ING Direct a valle del modello andamentale interno, per un’attribuzione sintetica del profilo di rischio della clientela e come benchmark. In questo modo, è possibile mettere immediatamente “sotto osservazione” i clienti con valutazioni negative per entrambi i modelli e quelli con valori discordanti tra i modelli. Infine, per completare il profilo di rischio del cliente e affinare ulteriormente l’esito del modello andamentale, ING Direct utilizza l’Indicatore di Tensione Finanziaria di CRIF che individua lo stress finanziario nel breve periodo e permette così di intraprendere azioni tempestive in ottica di sviluppo della relazione o di pre-collection. “Portfolio Explorer 2.0 ci ha garantito di ottenere importanti benefici in termini di: • migliore capital allocation: il capitale allocato sulle singole classi di rating dei modelli andamentali è stato ottimizzato con una riduzione dei RWA del 25% ottenuta proprio grazie all’utilizzo delle informazioni e degli scoring di EURISC; • contenimento del rischio: una migliore determinazione delle classi più rischiose in portafoglio ha permesso l’affinamento delle policy d’accantonamento e una migliore stima delle provision; • ottimizzazione del processo di gestione/recupero del credito: i casi ‘sotto osservazione’ seguono un percorso di recupero diversificato”. La soluzione ‘proattiva’: Operational Risk Advisor Operational Risk Advisor indaga per ciascun cliente in portafoglio le variazioni intervenute sul suo profilo di rischio attraverso l’intero patrimonio informativo del Gruppo CRIF, oltre 20 fonti, e genera alert tempestivi verso l’azienda di credito quando vi sono variazioni del rischio creditizio e commerciale e/o si verificano eventi acclarati (protesti, pregiudizievoli, cambio sede legale, ecc.). “Questa soluzione” - continua Camassa - “ci ha consentito l’applicazione concreta di uno dei nostri pilastri: la centralità del cliente nell’ottica di una relazione duratura e sostenibile, con un approccio consulenziale in cui si guida il cliente ad assumere impegni finanziari in relazione alle sue risorse economiche. Inoltre, abbiamo messo in campo azioni preventive per la riduzione delle posizioni di default o di collection. Al verificarsi di uno dei 100 eventi monitorati grazie a Operational Risk Advisor” - spiega Camassa - “attiviamo azioni concrete per la gestione del cliente proponendogli, ad esempio, una rinegoziazione, una riduzione dell’indebitamento, o nel caso di clienti già in default, rivediamo i tempi e le priorità degli interventi di recupero. Infatti, per ogni variazione significativa del cliente riceviamo un’e-mail di alert da cui derivano azioni mirate”. I risultati ottenuti “Siamo riusciti a soddisfare esigenze gestionali differenti con impatti positivi sul business. Infatti, sulla clientela mutui l’impiego congiunto degli indicatori CRIF di rischio e di tensione finanziaria unitamente agli alert tempestivi ci hanno garantito la crescita dell’erogato e il contenimento del rischio di portafoglio. Abbiamo scelto CRIF” - continua Camassa - “in primis per la ricchezza del patrimonio informativo e la robustezza degli indicatori statistici. Riteniamo, infatti, che siano oggi gli ingredienti fondamentali per un efficace monitoraggio della clientela. Un patrimonio informativo, fortemente rappresentativo del mercato italiano retail e small business, consente una valutazione complessiva della situazione economicofinanziaria del cliente, del rischio atteso e del livello di sostenibilità del debito. La profondità di tale patrimonio rappresenta per noi un fattore indispensabile per segmentare il portafoglio. Un secondo fattore altrettanto fondamentale è la rapidità di fruizione delle soluzioni, per poter passare in tempi brevi dalla teoria alla pratica. Value 4 Portfolio Management di CRIF si distingue per una fruibilità tale da non generare impatti organizzativi o investimenti tecnologici eccessivi, consentendo al contempo la riduzione del tasso di default e consistenti risparmi di tempo. Mutuando il nostro slogan posso aggiungere che ‘monitorare il portafoglio è importante, mettiamocelo nella zucca’!” - conclude Camassa. La soluzione CRIF scelta da ING DIRECT ING DIRECT ha identificato tra le soluzioni proposte nel mercato la suite di CRIF selezionandola per utilizzi differenti e destinandola a cluster differenti di portafoglio. Soluzione Sistemica Soluzione Proattiva Monitoraggio sistemico su tutto il portafoglio e indicatori di score altamente performanti Monitoraggio tempestivo su alcune posizioni e su determinati segmenti di portafoglio La soluzione ‘sistemica’: Portfolio Explorer 2.0 Con Portfolio Explorer 2.0 ING Direct ottiene la visione aggiornata sullo stato delle posizioni creditizie (rateali e non rateali) della propria clientela presso gli altri operatori. Espressione della nuova generazione di ‘dati batch’ di EURISC, Portfolio Explorer 2.0 affianca alle informazioni puntuali sulle singole posizioni nuovi indicatori creditizi per una vista sintetica e predittiva del cliente condiviso. 3 Per maggiori informazioni: [email protected] Pubblicazione di CRIF ANTIRICICLAGGIO (D. LGS. 231/07): GE CAPITAL SCEGLIE LA SOLUZIONE CRIF Cliente: GE Capital Esigenze: piena compliance alla normativa antiriciclaggio (D. Lgs. 231/2007) per l’“adeguata verifica della clientela” e l’identificazione del Titolare Effettivo. Soluzione: IDea - IDentity Effective Analysis. Risultati: benefici in termini di affidabilità informativa, esaustività delle fonti ed efficienza operativa. A livello mondiale il gruppo General Electric (GE) ha circa 290.000 dipendenti, è presente in più di 100 Paesi con attività diversificate nei settori tecnologico, dei media e dei servizi finanziari, ed è l’unica azienda presente nell’indice azionario americano Dow Jones ininterrottamente dalla sua costituzione. GE Capital in Italia opera con un unico nuovo gruppo bancario, conta oltre 600 dipendenti ed è attiva con 6 differenti piattaforme prodotto (Corporate Lending, Commercial Banking, Factoring, Equipment Financing, Fleet Services, Leasing Autoveicoli). L’esigenza di GE Capital “Da dove vengono i soldi, e li conosciamo davvero i nostri clienti? Sono queste le domande che ci dobbiamo fare tutti giorni, quando parliamo di antiriciclaggio” - ha affermato Roberto Romagnolo, Country Fraud Manager di GE Capital, nel corso del suo intervento all’ultimo CRIF Finance Meeting. Il D. Lgs n. 231/2007, in attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, ha introdotto la codifica legislativa del concetto di “adeguata verifica” della clientela, che include l’identificazione del cliente e del Titolare Effettivo, le informazioni sullo scopo e sulla natura dell’operazione, nonché un controllo costante lungo la durata del rapporto. Per “Titolare Effettivo” si intende in particolare “la persona fisica per conto della quale è realizzata un’operazione o un’attività, ovvero, nel caso di entità giuridica, la persona o le persone fisiche che, in ultima istanza, possiedono o controllano tale entità, ovvero ne risultano beneficiari secondo i criteri di cui all’Allegato tecnico al Decreto Legislativo 231/2007” (art. 1 lett. u del D. Lgs. 231/2007). Se il cliente è una persona giuridica, è necessario dunque comprendere la sua reale struttura proprietaria e di controllo, in considerazione della situazione di rischio. “Per una corretta identificazione del Titolare Effettivo” - ha continuato Romagnolo - “noi consideriamo non solo l’esistenza del requisito oggettivo (possesso del 25% più uno del capitale) ma anche la possibile presenza di un requisito soggettivo, rappresentato da un effettivo controllo sulla direzione della società, esercitato in altro modo ed indipendentemente dalla percentuale di partecipazione al capitale”. Alcuni esempi concreti di questi controlli e requisiti, nell’esperienza di GE Capital, sono i seguenti: • compagine sociale molto frammentata nella quale la percentuale di possesso del capitale da parte di un socio è predominante rispetto agli altri; • i componenti degli organi societari appartengono alla stessa famiglia (in particolare quando nella ragione sociale è riportato il nome della famiglia); 4 • società che, pur non formando un gruppo giuridico, hanno la stessa persona fisica delegata alla firma dei contratti; • per le società di capitali viene verificata la ripartizione delle quote e qualora il Presidente del Cda o l’Amministratore Delegato possiedano delle quote vengono identificati come Titolare Effettivo; • per le Cooperative o Associazioni se il Presidente ha poteri di gestione viene identificato come Titolare Effettivo. L’intervento di GE Capital all’interno della sessione Antiriciclaggio e Prevenzione Frodi del CRIF Finance Meeting è stato seguito con molto interesse, anche perché la professionalità e l’esperienza di Romagnolo gli hanno consentito di rendere più comprensibile un tema considerato generalmente ostico. La scelta di IDea - IDentity Effective Analysis di CRIF Per l’adempimento degli “obblighi di adeguata verifica” (rif. art. 19 e 36 del D. Lgs. 231/2007), che indicano per le modalità di identificazione e verifica del Titolare Effettivo la possibilità di fare ricorso a pubblici registri, elenchi atti o documenti conoscibili da chiunque contenenti informazioni sul Titolare Effettivo, GE Capital ha valutato positivamente la soluzione IDea (IDentity Effective Analysis). Il servizio CRIF supporta l’adeguata verifica della clientela privati e imprese in maniera modulabile e flessibile, consentendo di effettuare la verifica delle informazioni fornite dal cliente in maniera automatica su una pluralità di database. Ad oggi GE Capital ha già utilizzato IDea per migliaia di posizioni su cui ha avuto riscontro del Titolare Effettivo. La soluzione CRIF consente anche l’adeguata verifica sulle persone fisiche e supporta la piena compliance normativa. Grazie a IDea, infatti, banche e istituti finanziari possono integrare nei propri processi di istruttoria e di acquisizione/monitoraggio della clientela le verifiche su oltre 11 fonti informative e possono disporre come output di un “attestato di controllo”, un report di sintesi degli esiti su più di 100 controlli e riscontri effettuati sui dati anagrafici. Ne conseguono per gli istituti di credito i vantaggi di una conoscenza realmente approfondita sulla clientela, ottenuta in tempo reale e con un basso impatto organizzativo, con una particolare attenzione ai rapporti intrattenuti a distanza (Internet e Phone Banking) e alle operazioni senza contatto diretto con il cliente. “Il valore aggiunto di un servizio come IDea è dato dall’affidabilità e dalla completezza delle fonti informative” - ha aggiunto Romagnolo - “unite al know-how specialistico in materia di antifrode e antiriciclaggio del team dedicato, CRIF Fraud Prevention Solutions. Il servizio offre inoltre la possibilità di un monitoraggio continuo, a supporto della compliance normativa: la soluzione IDea invia un alert a fronte di una variazione importante, come quella del Titolare Effettivo”. Perché GE Capital ha scelto la soluzione CRIF “Grazie all’utilizzo della soluzione CRIF abbiamo ottenuto consistenti risparmi economici e di tempo. Infatti, la soluzione IDea Titolare Effettivo ci ha dato un supporto concreto per ricostruire in tempo reale i legami societari anche quando indiretti o inseriti in strutture giuridiche complesse, cosa che ci ha consentito di ottenere fin da subito un tangibile beneficio in termini di efficienza operativa e di ricevere feedback positivi dai nostri analisti che ora possono disporre di un unico report di controllo. Con l’integrazione della soluzione IDea” - ha concluso il Country Fraud Manager di GE Capital - “abbiamo a disposizione uno strumento per fare verifiche in modo massivo sul portafoglio clienti ottenendo un riscontro automatico e uno strumento di monitoraggio del Titolare Effettivo”. La soluzione scelta da GE Capital: IDea (Identity Effective Analysis) Fonti informative KNOW HOW ventennale + = Banca Dati Soci Assetto proprietario (quotate e non quotate) Consob Gruppi Aziendali Fiduciarie e enti pubblici Reciprocità e circolarità Registro Imprese Struttura giuridica imprese Per maggiori informazioni: [email protected] Titolare Effettivo speciale “Credito alle imprese” Pubblicazione di CRIF Le imprese Top Performer: un’analisi della Credit Rating Agency di CRIF Dall’analisi (grafico sottostante) emerge come circa 20.000 società di capitali con un fatturato di almeno 1 milione di euro abbiamo un rating CRIF che ricade nelle classe da A1 ad A3, un rating dunque di assoluta eccellenza. Un 15% circa di queste aziende, inoltre, ha un fatturato maggiore di 50 milioni di euro, il che significa caratteristiche dimensionali che consentono generalmente livelli significativi di innovazione tecnologica, di prodotti e di mercati. Un’analisi sulle imprese Top Performer italiane Da un’analisi effettuata da CRIF sulle imprese italiane operanti nella forma giuridica di società di capitali, emerge che c’è un numero significativo nel nostro Paese di imprese “Top Performer”, e cioè con un indice di affidabilità di assoluta tranquillità. L’analisi è stata condotta a partire dal CRIF Business Default Index, la componente quantitativa dei rating emessi dalla Credit Rating Agency di CRIF, sui dati delle imprese riferiti a fine marzo 20121. Il CRIF Business Default Index è l’innovativo indice di rischiosità di default delle imprese ottenuto grazie ai nuovi modelli realizzati da CRIF Decision Solutions ed elaborati a partire dal patrimonio informativo del gruppo CRIF, unico in Italia. L’indice si distingue per: • Completezza e unicità delle fonti informative: oltre 30 fonti, pubbliche e di proprietà esclusiva di CRIF, tra cui le business information e le informazioni creditizie di EURISC - il SIC di CRIF - con 78 milioni di posizioni censite e oltre 8 milioni di dati sulle imprese, con tassi di significatività superiori al 90%. • Modelli ad hoc: 13 algoritmi matematici differenziati per settore, dimensione, forma giuridica e classe dimensionale di fatturato. Modelli consistenti e con indicatori statistici di performance superiore agli standard di mercato, perché sviluppati sulla totalità delle imprese italiane e non su campioni. • Algoritmi rigorosi, ottenuti grazie all’applicazione dell’avanzato processo di CRIF per lo sviluppo e la validazione dei modelli statistici. 5 A2 A3 B4 B5 B6 C1 C2 3.3% 9.7% B3 2.8% B2 3.6% B1 5.7% A4 4.3% 12.5% 2.7% A1 7.6% 12.9% A5 6.6% 13.2% L’affidabilità delle imprese italiane CRIF dal dicembre 2011 è la prima e unica società italiana ad aver ottenuto da CONSOB ed ESMA la registrazione come Credit Rating Agency (CRA). La registrazione comporta che i rating di CRIF siano validi ed utilizzabili in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Tra le 16 CRA ad oggi attualmente registrate o certificate esistono notevoli differenze in termini di modelli di business e di ambiti di specializzazione (rating agli Stati Sovrani, agli intermediari finanziari o assicurativi, sulle imprese Corporate, su operazioni di finanza strutturata, ecc.). CRIF, che da più di 20 anni è presente sul mercato come società leader nei servizi per la gestione del rischio di credito, ha avviato le attività di rating sul segmento delle imprese, focalizzando in particolare l’attenzione sulle aziende italiane di medie e grandi dimensioni. I rating emessi da CRIF sono accompagnati da un report che illustra nel dettaglio la valutazione effettuata sull’impresa e sintetizzati da una delle 14 classi alfanumeriche (da A1, la migliore, a C3, la peggiore, oltre alla classe delle imprese già a default). Il processo di valutazione adottato coniuga una metodologia rigorosa nello sviluppo di modelli quantitativi per la previsione del rischio di credito delle imprese e le analisi qualitative accurate e approfondite svolte dagli analisti dell’Agenzia di Rating, che puntano in particolare ad allargare lo sguardo sull’impresa, cogliendone anche le opportunità e minacce competitive, strategiche ed industriali. 10.3% In estrema sintesi, il nuovo quadro normativo deve essere rispettato dalle CRA affinché non si determino conflitti d’interessi e vengano adottate corrette metodologie di assegnazione dei rating. Le Credit Agency devono, quindi, dimostrare di avere processi, procedure e metodologie di rating che garantiscano nei confronti dei terzi e di tutto il mercato oggettività, indipendenza, qualità e trasparenza delle valutazioni di rating. • Definizione di PD: la definizione di default comprende le gravi irregolarità nei contratti di finanziamento rilevate dal SIC di EURISC (oltre ovviamente ai fallimenti e alle procedure concorsuali rilevabili da fonte pubblica) ed è stimata prendendo l’anno come arco di indagine. I modelli CRIF si contraddistinguono sul mercato per essere molto simili - per tipologia di informazioni utilizzate sia nella costruzione delle variabili discriminanti sia nella definizione di default - a quelli interni utilizzati dalle banche. • Modelli coerenti con la Credit Rating Agency: coerenti con le logiche della CRA di CRIF e testati dagli analisti economici-finanziari di CRIF. 5.0% Con l’emanazione del Regolamento Europeo CE 1060/2009 che disciplina l’operatività delle Credit Rating Agencies (CRA), emesso il 16 settembre 2009, è mutato significativamente non solo lo scenario normativo ma anche il “campo da gioco” in cui si muovono le agenzie di rating. Due novità più delle altre rivelano la portata dei cambiamenti intervenuti: 1.l’obbligo di registrazione delle CRA, a seguito di un iter di registrazione lungo e rigoroso, in cui dimostrare di rispettare tutti i requisiti di compliance posti dalla normativa; 2.il ruolo della nuova Autorità di Vigilanza Europea ESMA (European Securities and Markets Authority), che ha il compito di validare, attraverso la procedura di registrazione, l’ingresso di nuovi player e di supervisionare l’attività delle agenzie di rating vigilando sul corretto e trasparente funzionamento del mercato. C3 CRIF RATING Entrando nel merito della struttura e delle caratteristiche delle imprese Top Performer, questi i principali tratti distintivi che emergono: • proprietà stabile; • consolidata esperienza del management; • presenza e radicamento storico nel mercato di riferimento; • forte consistenza nel capitale sociale; • internazionalizzazione; • innovazione di prodotto (marchi, brevetti, ecc.). “Si tratta di imprese che hanno caratteristiche strutturali e manageriali che ne fanno dei ‘campioni nazionali’ pur in un contesto generale di debolezza e di perdurante stagnazione della domanda. La vera sfida per il Sistema Italia è di mantenere questo ‘zoccolo duro’ di eccellenza e, se possibile, ridurre la forbice di competitività che le separa dal resto del Paese” - ha commentato Giuseppe Incarnato, Head of Credit Rating Agency di CRIF partecipando al 3° Forum Banca e Impresa tenutosi a Milano lo scorso aprile nella sede de Il Sole24Ore. Mentre le informazioni creditizie del SIC di EURISC sono aggiornate a marzo, così come gli altri dati strutturali e pubblici, i bilanci analizzati sono in gran parte ancora rispondenti al 2010. 1 Per maggiori informazioni: [email protected] speciale “Credito alle imprese” primavera - estate 2012 Tempi di pagamento delle imprese in Europa: Italia in posizione intermedia ma lontana dalla Germania Nel 2011 il 37,8% delle imprese europee è risultato essere puntuale nei pagamenti ai propri fornitori, un dato in netto peggioramento rispetto al 2010 e che fa segnare il record negativo dal 2007, prima che la crisi si manifestasse. La situazione italiana appare invece in controtendenza: con il 45,7% di imprese puntuali, nel 2011 il nostro Paese si colloca al quarto posto nella classifica europea di affidabilità nelle transazioni commerciali. È una delle salienze più interessanti che emergono dall’edizione 2012 dello Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese di 13 Paesi europei (oltre all’Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Olanda, Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Polonia, Slovenia e Ungheria) e 6 extra-europei (Cina, Taiwan, Hong Kong, Stati Uniti, Messico e Canada). Le principali fonti informative sono tratte dai dati sui pagamenti provenienti dal Programma CRIBIS iTRADE per l’Italia e dal programma DUNTRADE del D&B Worldwide Network per gli altri Paesi. Dallo Studio emerge come sulla scena europea si osservino comportamenti di pagamento eterogenei, con dinamiche differenti nei singoli Paesi esaminati rispetto alle crescenti difficoltà derivanti dal contesto macroeconomico e alla sempre più estesa crisi del credito che ha colpito i sistemi economici di tutto il mondo. Nella media europea, nel 2011 solamente il 37,8% delle imprese risulta essere puntuale nei pagamenti, un dato che segna un peggioramento rispetto al 2010 e il record negativo dal 2007, con un calo di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2010. La concentrazione maggiore si rileva, però, nella classe di ritardo moderato (fino a 30 giorni), che riguarda il 53,2% delle imprese. Il ritardo più grave (oltre i 90 giorni medi), invece, interessa solamente il 3,1% dei casi, mentre appena l’1,8% del totale supera i 120 giorni di ritardo. La classifica dei Paesi più puntuali In Europa, il Paese più virtuoso in assoluto è la Germania, con il 74,7% di imprese che nel 2011 sono riuscite a regolare le transazioni commerciali entro i termini pattuiti, in netto miglioramento rispetto al 2010 (+14,2 punti percentuali). La seguono la Svizzera (che era stato il miglior Paese nel 2010), con il 55,3% di imprese puntuali, e l’Olanda, con il 46,7%, due Paesi che però subiscono un netto calo della quota di imprese virtuose: -9,9 punti percentuali è la contrazione delle imprese elvetiche puntuali rispetto al 2010, -7,9 punti percentuali quella delle olandesi. Al quarto posto si posiziona l'Italia, con il 45,7% di imprese puntuali, al di sopra della media europea di quasi 8 punti percentuali. La seguono Belgio (41,6%), Spagna (41,1%) e Ungheria (40,8%), che chiudono il quadro dei Paesi con percentuali migliori rispetto alla media europea. Percentuali leggermente al di sotto del dato medio continentale, con valori fra il 33,3% e il 36,2%, si riscontrano invece in Slovenia, Polonia, Francia e Austria che mostrano un quadro dei pagamenti piuttosto stabile rispetto al recente passato. Le maggiori difficoltà nella gestione delle transazioni commerciali con i propri partner si riscontrano invece nel Regno Unito e nel Portogallo, che fanno registrare una quota di “buoni pagatori” pari rispettivamente al 26,3% e al 21,8% del totale, evidenziando un gap di oltre 11,5 punti percentuali dalla media europea. I ritardi gravi L’analisi delle imprese che pagano con un ritardo grave (superiore ai 90 giorni medi) delinea scenari distinti fra i diversi Paesi europei analizzati. Polonia, Spagna e Portogallo, in particolare, presentano una situazione decisamente più critica rispetto agli altri, con una quota di imprese che pagano oltre i 90 giorni medi compresa fra il 9,2% ed il 10,8%. Rispetto al 2010, se Spagna e Portogallo riducono di 1,3 punti percentuali la concentrazione di imprese in questa categoria critica, la Polonia peggiora la propria situazione (con un incremento pari a +1 punto percentuale) diventando lo stato europeo con le imprese meno virtuose. Si confermano sostanzialmente stabili e assestate su valori più contenuti gli altri dieci Paesi europei presi in considerazione nello Studio di CRIBIS D&B, con quote che oscillano fra il 2,4% dell’Ungheria e lo 0,3% della Svizzera. Per altro, le variazioni rispetto al 2010 sono tutte inferiori al punto percentuale, a eccezione delle imprese tedesche che riducono di 1,5 punti percentuali la concentrazione in questa classe di ritardo. La variazione negli ultimi 4 anni Se si analizza il trend negli ultimi 4 anni, la nazione che ha migliorato in maniera più decisa la propria performance è proprio la Germania: la concentrazione di imprese tedesche nella fascia di pagamento alla scadenza, infatti, ha subito un incremento di ben 20,3 punti percentuali, passando dal 54,4% del 2008 al 74,7% del 2011. Notevoli miglioramenti anche per il Belgio (41,6% di pagatori regolari nel 2011) e per l’Olanda (46,7%), che mostrano una crescita superiore a 6,5 punti percentuali nell’intervallo temporale considerato. È la Polonia, invece, ad aver registrato la riduzione più consistente di “buoni pagatori”. Il pagamento puntuale, infatti, interessa solamente il 34,5% delle imprese polacche nel 2011, con una diminuzione di 12,5 punti percentuali rispetto al 2008. Performance negativa anche per la Spagna, per cui si osserva un decremento di 9,8 punti nella percentuale di imprese che rispettano gli accordi contrattuali con i propri fornitori entro i termini pattuiti. Per l’Italia, infine, si osserva una diminuzione di quasi 4 punti percentuali: dal 49,6% del 2008 al 45,7% del 2011. “Come già rilevato anche nelle precedenti edizioni dello Studio, i Paesi analizzati hanno mostrato anche nel 2011 comportamenti di pagamento molto differenti fra loro” - commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B. “Gli eventi internazionali, le specifiche dinamiche interne, le peculiarità della struttura economica nonché la cultura imprenditoriale proprie di ogni realtà hanno portato ad osservare dinamiche molto variegate. D’altro canto, le previsioni macroeconomiche per l’anno in corso prospettano un periodo di ulteriori criticità, che richiederà una sempre più attenta ricerca e valutazione delle informazioni commerciali sui partner con i quali si intrattengono rapporti al fine di salvaguardare adeguatamente il proprio cash flow e gestire tempestivamente ritardi nei pagamenti e inadempienze contrattuali da parte di clienti e fornitori”. Abitudini di pagamento in Europa per classi di ritardo, 2011 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% Europe The Netherlands France Germany United Kingdom Spain Portugal Poland Switzerland Austria Slovenia Hungary Italy By due date 37,8% 41,6% 46,7% 33,4% 74,7% 26,3% 41,1% 21,8% 34,5% 55,3% 33,3% 36,2% 40,8% 45,7% Up to 30 days 53,2% 51,9% 49,9% 60,6% 23,7% 64,2% 41,9% 57,6% 49,8% 43,0% 62,1% 53,7% 51,4% 48,6% 30-60 days 4,0% 3,5% 1,8% 3,1% 0,6% 5,2% 4,8% 7,0% 2,9% 1,0% 2,6% 5,9% 3,6% 3,6% 60-90 days 2,0% 1,9% 0,9% 1,4% 0,3% 2,1% 2,8% 4,4% 2,0% 0,4% 1,0% 2,0% 1,8% 1,3% 90-120 days 1,3% 0,9% 0,5% 0,7% 0,3% 1,2% 2,7% 3,7% 2,2% 0,2% 0,5% 2,2% 1,7% 0,5% Over 120 days 1,8% 0,3% 0,2% 0,8% 0,4% 1,0% 6,7% 5,5% 8,6% 0,1% 0,5% 0,0% 0,7% 0,3% Fonte: CRIBIS D&B 6 Belgium speciale “Credito alle imprese” primavera - estate 2012 I comportamenti di pagamento delle imprese italiane nel primo trimestre 2012 Le anticipazioni dello Studio Pagamenti di CRIBIS D&B relative al primo trimestre del 2012 sembrano confermare il trend che si era già delineato nel 2011: anche nei primi mesi dell’anno in corso, infatti, continua a ridursi il gap fra la percentuale di imprese che si posizionano nella classe di ritardo moderato e in quella di pagamento puntuale, con una quota del 47,6% del totale per la prima e del 46,6% per la seconda. Si osserva, invece, una concentrazione complessiva del 4,9% nelle classi intermedie, con un ritardo medio compreso fra i 30 e i 90 giorni oltre il termine concordato. Infine, il ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) continua ad interessare una quota contenuta di imprese italiane, con una percentuale che si assesta all’1% del totale. “In questa delicata fase congiunturale abbiamo rilevato anche un elemento positivo, rappresentato dalla maggiore attenzione da parte delle imprese italiane alla gestione dei tempi di pagamento, del credito commerciale e, più in generale, del Working Capital” - commenta Preti. “Del resto, negli ultimi anni le imprese hanno investito molto in procedure e strumenti che consentissero di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire tempestivamente con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione, questa, non a costo zero ma che riteniamo potrà dare benefici concreti anche dopo la fine della crisi. Per trovare conferma di questa maggiore attenzione, è sufficiente considerare che i partecipanti al nostro programma CRIBIS iTRADE - la prima soluzione in Italia per la condivisione delle informazioni sui comportamenti di pagamento e il più ampio patrimonio di informazioni sui pagamenti commerciali - sono cresciuti esponenzialmente dall’inizio della crisi, portando a più che raddoppiare le esperienze di pagamento disponibili all’interno del sistema. Soluzioni come CRIBIS iTRADE, che prevedono la condivisione di informazioni sui pagamenti al fine di identificare un profilo dell’impresa come pagatore, oltre a mettere a disposizione strumenti di analisi e monitoraggio, possono rendere il mercato più trasparente referenziando le imprese che hanno comportamenti di pagamento affidabili e contribuendo ad identificare le realtà meno virtuose. D’altro canto la trasparenza è un elemento chiave per la crescita del mercato e dell’economia nel suo complesso” - conclude Preti. Abitudini di pagamento in Italia per classi di ritardo I trimestre 2012 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 46,6% 47,6% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 3,5% By due date Up to 30 days 30-60 days 1,4% 60-90 days 0,6% 0,4% 90-120 days Over 120 days Fonte: CRIBIS D&B CRIF Academy: la condivisione di best practice tra professionisti e l’esperienza ventennale di CRIF sui temi caldi del mercato del credito Nel 2012 CRIF ha allargato la propria offerta formativa, da oltre 10 anni consolidata sul mercato, attraverso CRIF Academy, la Business School che offre corsi specialistici tenuti da professionisti per i professionisti di banche, società finanziarie, confidi, assicurazioni e per tutti coloro che all’interno della propria organizzazione si occupano di gestione del credito, di rischio e di marketing. L’idea fondante è mettere a disposizione l’esperienza ventennale di CRIF sul mercato del credito, del rischio e marketing bancario - e quella specifica nella formazione dei propri clienti e partner - con le competenze di un team di docenti qualificati provenienti dall’ambito professionale, accademico e istituzionale (tra cui ABI e SoSe - la Società per gli Studi di Settore costituita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca d’Italia). Questa sinergia di conoscenze ha portato a un ricco e composito calendario di corsi specifici sulla valutazione delle imprese, sulla prevenzione delle frodi e sull’antiriciclaggio, sulle evoluzioni dello scoring, a fianco di corsi esclusivi su temi di forte attualità quali la valutazione del credito ai “nuovi italiani”, il recupero crediti e la compliance alle Linee Guida ABI in materia di valutazioni immobiliari. “La congiuntura economica negativa e la relativa crisi di liquidità, le evoluzioni normative internazionali e domestiche nel settore del credito, l’aumento delle frodi creditizie e la crescente pressione sui margini di redditività richiedono oggi sempre più conoscenze e competenze specifiche e aggiornate, a conferma che la formazione e la condivisione del sapere svolge un ruolo significativo nella riduzione dei rischi di un progetto e nell’ottimizzazione dei risultati di business” - afferma Vincenzo Gagliardi, Responsabile del team di CRIF Academy. “I corsi CRIF Academy sono specificamente progettati secondo le migliori e più moderne strategie d’apprendimento e con una didattica compatta e di elevato impatto per soddisfare le esigenze di partecipanti con diversi livelli d’esperienza, permettendo di applicare fin da subito le conoscenze apprese all’interno del proprio business” - aggiunge Gagliardi. Le iniziative formative di CRIF Academy tenute nei primi mesi dell’anno hanno riscosso successo e un considerevole interesse da parte dei partecipanti iscritti. A conferma di come sia molto sentito nei professionisti il bisogno di partecipare a momenti di formazione ad hoc, al fine di condividere competenze, best practice e case study dei principali player del mercato oltre alle evidenze degli osservatori CRIF sul mercato del credito. 7 La qualità dell’offerta formativa di CRIF Academy è evidenziata anche dalla certificazione UNI EN ISO 9001:2008 - EA 371 per i processi formativi. Formazione certificata per le aziende di credito significa poter beneficiare di concreti vantaggi, quali la garanzia di standard curriculari di elevata qualità, l’affidabilità nel tempo grazie alla misurazione continuativa della soddisfazione del cliente e la possibilità di finanziare attraverso i Fondi Paritetici Interprofessionali la formazione destinata ai propri dipendenti. I corsi di formazione di CRIF Academy, infatti, possono rientrare nei piani finanziati della maggior parte dei Fondi Interprofessionali (FONDIR - FBA - FONCOOP - FORTE). CRIF Academy: i temi del 2012 • “Obiettivo ZERO FRODI: le best practice e gli strumenti di prevenzione (UCAMP)” - 12 giugno • “L’ABC dello scoring: dallo sviluppo al monitoraggio dei sistemi di scoring” 25-26 settembre • “Nome in codice ‘231/07’: dalla normativa antiriciclaggio agli strumenti per essere compliant” - 24 ottobre • “Contratti mutui: le novità normative e le soluzioni per essere compliant ed efficienti” - 13 novembre • “Difesa e Contropiede - gestione della clientela affidata: dal presidio del rischio all’incremento del business” - 28 novembre Si sono già tenuti i corsi: • “I ‘nuovi italiani’: quali sono i bisogni finanziari degli immigrati, come valutarli e gestirli” - 22 febbraio • “Il recupero crediti: strategie vincenti per recuperare e non rincorrere” 28 marzo • “La valutazione dell’impresa ‘fronte-retro’: rischio commerciale e rischio creditizio” - 17-18 aprile • “Le valutazioni immobiliari: adeguamento alle linee guida ABI” - 23 maggio • “Il marketing in 3D: le 3 dimensioni del marketing bancario” - 30 maggio Per maggiori informazioni: [email protected] 1 Il Sistema di Gestione per la Qualità, sviluppato in conformità alla norma UNI EN ISO 9001- 2008 Settore EA 37, individua e descrive i metodi di lavoro dell’azienda ed i controlli messi in essere, al fine di soddisfare le esigenze del cliente, nel rispetto delle normative e leggi applicabili, producendo il massimo beneficio. primavera - estate 2012 Recupero crediti nel noleggio auto: l’esperienza di successo di Arval Leasing con la Phone Collection di CRIF COL Arval, società del gruppo bancario BNP Paribas, è leader nel noleggio auto a lungo termine e nella gestione delle flotte aziendali. La forza del colosso finanziario francese, unitamente all’eccellenza del servizio sia negli aspetti consulenziali che in quelli tecnico-gestionali, ha portato Arval ad essere top player del suo settore. Arval ha scelto di affidarsi ai servizi di Recupero Telefonico di CRIF COL, realizzati dagli operatori qualificati di CRIBIS Teleservice, società del Gruppo CRIF specializzata nella collection in outsourcing. Il connubio tra Arval Leasing e CRIF COL con riferimento alla phone collection sugli insoluti recenti (Early Stage) relativi al noleggio auto a lungo termine ha dato vita a un’esperienza di notevole successo. sia intenzionato a continuare il pagamento del canone di noleggio finché la situazione non sia risolta. In questo contesto peculiare, CRIF COL ha dimostrato la sua abilità garantendo elevate performance di recupero. Abbiamo potuto apprezzare l’eccellenza delle attività di CRIF COL anche nella gestione delle ‘pratiche strong’, per le quali l’obiettivo è ottenere il pagamento del debito prima che risultino insolute tre rate del canone di noleggio, condizione che porta al necessario ritiro del mezzo. In tale situazione, in cui la lavorazione si riduce dai 30 ai 20 giorni, CRIF COL ha dimostrato ottimi risultati”. CRIF COL offre a banche e società finanziarie soluzioni per ogni fase della credit collection, consentendo di recuperare i crediti insoluti velocemente e in maniera efficiente. La tempestività nelle attività di collection è infatti un fattore determinante, ancor più in un settore come quello del leasing auto in cui intervenire in ritardo e con scarsa tempestività può comportare deterioramenti irreversibili nel portafoglio auto gestito. Il servizio di Recupero Telefonico di CRIF COL è utilizzato da Arval in situazioni di morosità entro le tre rate di noleggio scadute e non pagate, nelle quali è possibile rintracciare rapidamente il soggetto insolvente e attivare le azioni di recupero più opportune al fine di evitare il ritiro del mezzo. Abbiamo chiesto alla dottoressa Federica Marzi, Risk & Credit Manager di Arval, quali sono i fattori caratterizzanti la collaborazione di successo con CRIF COL. Quali sono a suo avviso le caratteristiche distintive dei servizi di Phone Collection offerti dagli operatori di CRIF COL? “Il sollecito telefonico è compiuto da personale altamente qualificato, oggetto di continui aggiornamenti formativi. CRIF COL dispone di una nutrita squadra di operatori specializzati di phone collection ed è in grado di indirizzare gli interventi di collection in base alle competenze, in modo che sia l’operatore più adeguato a contattare il debitore. Gli operatori specializzati sono verticalizzati su azioni, interventi e processi diversi. Le differenti modalità di rapportarsi al cliente/debitore e le azioni/script specificatamente strutturati dipendono dal tipo di prodotto finanziario in oggetto, dal grado di insolvenza/rischio registrato e dalle diverse caratteristiche socio-demografiche dei soggetti insolventi (età, sesso, professione, nazione di provenienza, ecc.), traducendosi in azioni di customer-care per i clienti più meritevoli e in attività di recupero mirate per i clienti con situazioni di insolvenza ripetuta. Inoltre, con riferimento alla valutazione, misurazione e motivazione dei team di recuperatori, il risultato del singolo recuperatore viene misurato con il risultato medio della tipologia di pratiche/soggetti insolventi su cui si sta lavorando. Questo permette di mettere in luce non solo le prestazioni da migliorare, ma anche chi è più performante su un tipo di clientela rispetto ad un’altra. Una valutazione di questo tipo consente quindi di guidare la squadra di lavoro seguendo il concetto di specializzazione, in base alla seniority, alla capacità relazionale/negoziale e alla velocità o precisione”. Quali vantaggi avete riscontrato da tale livello di specializzazione? “Gli operatori sono stati abili nel gestire le contestazioni che esulano da una tradizionale attività di Phone Collection: nel mondo del noleggio a lungo termine è infatti all’ordine del giorno il dover gestire situazioni in cui a causa di un cambio gomme, eventuali incidenti o fermi auto, il debitore non 9 Ci sono stati altri fattori chiave di successo? Quali le prospettive di collaborazione per il futuro? “CRIF COL è stata pienamente in grado di personalizzare il servizio in base alle procedure aziendali interne del cliente, individuando norme comportamentali coerenti con le proprie esigenze di salvaguardia degli obiettivi economici e del patrimonio commerciale. Efficienza, versatilità e performance elevate sono state le caratteristiche di questo felice connubio, che ci inducono a poter valutare un’estensione dell’incarico di affidamento anche nell’ambito dei servizi legali”. Per maggiori informazioni: [email protected] Pubblicazione di CRIF La perizia al centro della customer experience del mutuo: Banca Nazionale del Lavoro sceglie CRIF Valutazione Immobili L’attenzione verso una corretta stima del valore degli immobili è cresciuta notevolmente negli ultimi anni. Le dinamiche del mercato dei mutui, con durate e importi crescenti, il forte ruolo degli intermediari e l’introduzione delle nuove normative hanno reso sempre più importante per gli istituti bancari e finanziari poter calcolare in modo efficace il valore degli immobili e rivalutarlo periodicamente nel tempo. La Circolare n. 263/2006 di Banca d’Italia e le Linee Guida ABI per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie infatti pongono enfasi sull’importanza delle valutazioni immobiliari e sulla figura del valutatore esperto e indipendente. Alla luce delle nuove disposizioni normative e per garantire un sempre maggiore livello di servizio ai propri clienti, Banca Nazionale del Lavoro ha deciso di avvalersi della soluzione di CRIF Valutazione Immobili per la valutazione dei cespiti retail attraverso una capillare rete di valutatori indipendenti ed esperti del territorio, nel pieno rispetto dei più rigorosi criteri estimativi riconosciuti a livello internazionale. Approfondiamo con il dottor Andrea Veltri, Responsabile finanziamenti e prodotti di protezione Divisione Retail & Private della Banca Nazionale del Lavoro, i benefici di tale collaborazione. Quali i principali vantaggi della soluzione CRIF Valutazione Immobili? “Riteniamo che i pilastri fondamentali di questo servizio risiedano nei seguenti quattro aspetti: • una metodologia che garantisce il massimo livello di coerenza con gli standard internazionali. CRIF Valutazione Immobili ha infatti scelto standard di valutazione in linea con i principi adottati dalle Linee Guida ABI e utilizza criteri di stima uniformi, chiari e riproducibili nel tempo; • una rete capillare di valutatori competenti, attentamente selezionati, formati e con certificazione accreditata ISO 17024. In tal modo è garantito il rispetto del requisito di indipendenza del perito, richiesto dalle disposizioni della normativa di vigilanza a tutela dell’obiettività delle valutazioni, nonché l’approfondita conoscenza del contesto immobiliare locale necessaria per la correttezza e l’attendibilità della stima; • una consolidata expertise di processo tramite un work-flow di valutazione strutturato e controllato che consente una semplice integrazione con la struttura operativa e informatica dell’istituto, riducendo al minimo gli impatti organizzativi, nonché la sua personalizzazione sulla base delle specifiche esigenze procedurali e tecnologiche. È pertanto possibile usufruire della costante verifica della qualità e della correttezza del processo in tutte le sue fasi, anche grazie al supporto di un ufficio specializzato e del monitoraggio costante dello stato di avanzamento della pratica, con la certezza di rispettare i tempi di evasione concordati; • una banca dati di Comparables relativi alle perizie richieste nel tempo dagli istituti, che si alimenta con oltre 100.000 casi all’anno e che costituisce uno strumento fondamentale per contestualizzare la valutazione immobiliare all’interno dei reali valori di mercato, creare in outsourcing un database dei propri immobili dati a garanzia e rivalutare periodicamente il valore degli immobili stessi”. Siete soddisfatti dell’attenzione rivolta al gestore e al consumatore finale? “Sì, assolutamente. Il processo CRIF Valutazione Immobili garantisce sia assistenza alla rete dei gestori, grazie a un supporto centralizzato, sia una costante attenzione al consumatore in ogni fase, tramite notifiche via SMS che segnalano la presa in carico della perizia e ricordano i dettagli dell’appuntamento fissato telefonicamente, metodi di pagamento flessibili e assistenza in tempo reale tramite canali dedicati sul sito web e sui principali social network”. Quali sono le sue aspettative riguardo alla collaborazione con CRIF Valutazione Immobili? “Riteniamo che la perizia sia un fattore centrale nella customer experience del mutuo e in BNL cerchiamo di trasformarlo da un adempimento puramente amministrativo e creditizio in un servizio di consulenza ad alto valore aggiunto. È importante quindi che il cliente percepisca dal perito quella stessa attenzione e condivisione per le proprie esigenze che cerchiamo di offrire tramite i nostri Gestori di Relazione. Sul livello di servizio abbiamo quindi grandi aspettative e sappiamo che CRIF ha tutte le carte in regola per garantire la piena soddisfazione dei nostri clienti più esigenti”. Per maggiori informazioni: [email protected] MutuiSupermarket.it sceglie le perizie di CRIF Valutazione Immobili MutuiSupermarket.it e CRIF hanno sottoscritto un accordo per i servizi di valutazioni immobiliari. Nello specifico, CRIF Valutazione Immobili offrirà agli utenti di MutuiSupermarket.it la possibilità di ottenere valutazioni approfondite circa l’immobile oggetto di compravendita, allineate a rigorosi standard internazionali e fornite secondo principi di trasparenza e comparabilità dei dati. La valutazione consentirà di evitare spiacevoli sorprese al momento del rogito, con evidenti vantaggi per i clienti che potranno così usufruire preventivamente di un set di informazioni completo ed oggettivo; senza contare il fatto che la perizia indica anche il valore di mercato dell’immobile calcolato da una parte terza e indipendente rispetto ai soggetti coinvolti nella trattativa. Del resto, particolarmente significativo è il fatto che un numero sempre maggiore di persone stia prendendo l’abitudine di richiedere una valutazione ancor prima di aver sottoscritto il compromesso di acquisto, in modo da avere così una fotografia di riferimento in linea con le effettive caratteristiche e lo stato dell’immobile oltre che la conformità dello stesso rispetto a quanto dichiarato, in particolare per quanto attiene possibili abusi edilizi non sanati. “La partnership con un operatore come CRIF, leader sul mercato delle valutazioni immobiliari, conferma ulteriormente il nostro costante impegno nel garantire la massima trasparenza nelle transazioni immobiliari” commenta Stefano Rossini, Amministratore Delegato di MutuiSupermarket.it - “e ci consente di fornire un servizio qualificato a tutti coloro i quali vogliono conoscere il valore di un immobile oggetto di compravendita oppure dato in garanzia a fronte di una richiesta di finanziamento”. “I costanti investimenti su qualità, innovazione, affidabilità e indipendenza delle perizie” - illustra Stefano Magnolfi, Direttore Real Estate Services di CRIF - “rappresentano il tratto distintivo di CRIF Valutazione Immobili, che si avvale anche della competenza degli oltre 600 professionisti che compongono il nostro network di valutatori, operando capillarmente sull’intero territorio nazionale. D’altro canto, per avvicinare sempre più i nostri servizi di valutazione alle esigenze dei clienti, da sempre CRIF è attiva nel garantire assistenza specializzata e continuativa, recentemente anche tramite i canali Facebook e Twitter”. 10 primavera - estate 2012 Le attività di Capital Management del Gruppo BPER con il supporto del Data Quality di CRIF BPO Il Comitato di Basilea nel corso del 2010 ha effettuato la stima dell’impatto derivante dall’introduzione della nuova regolamentazione (Basilea 3) attraverso lo “studio d’impatto quantitativo” (Quantitative Impact Study, QIS) utilizzando dati su base consolidata relativi a dicembre 2009 di un ampio campione di banche internazionali1. Qualora la riforma fosse entrata in vigore a fine 2009, per i gruppi bancari italiani partecipanti all’esercizio sarebbero stati necessari 47 miliardi di euro di nuovo capitale di qualità primaria per raggiungere un CET1 Ratio del 7%. La medesima simulazione riferita a giugno 2010 mostrerebbe una contrazione del fabbisogno a 40 miliardi di euro, in conseguenza del rafforzamento patrimoniale già realizzato da alcuni gruppi. Tali risultati sono stati recepiti dall’Organo di Vigilanza di Banca d’Italia che ha indicato la necessità di un rafforzamento patrimoniale del sistema bancario: “Le banche italiane hanno rafforzato il patrimonio attraverso molteplici interventi: aumenti di capitale, patrimonializzazione degli utili, emissione di titoli sottoscritti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, cessioni di attività. In una fase di ripresa ciclica caratterizzata da rischi rilevanti, sia finanziari sia creditizi, è essenziale consolidare la crescita dei mezzi propri. In una prospettiva di più lungo periodo, i nostri maggiori intermediari, così come le principali banche internazionali, dovranno compiere uno sforzo rilevante per adeguarsi ai più stringenti requisiti di capitale varati dal Comitato di Basilea2”. Le raccomandazioni di Banca d’Italia sono state prontamente recepite da ABI che osserva: “Nel tempo concesso per adeguarsi alle nuove regole le banche cercheranno di intraprendere una serie di azioni volte, da un lato, a mitigare gli effetti negativi delle nuove regole sui requisiti di capitale, dall’altro, a cercare di accrescere i livelli attuali di redditività al fine di sostenere (sia con risorse interne sia tramite il ricorso al mercato) il rafforzamento patrimoniale. Alcune banche potrebbero cercare di anticipare le azioni di rafforzamento patrimoniale, con l’obiettivo di innescare un circuito virtuoso che le porti a ridurre il costo del debito, aumentare le possibilità di erogazione del credito, e per questa via ottenere margini più elevati che migliorino la redditività del capitale. L’anticipazione di azioni di rafforzamento patrimoniale sarà plausibilmente richiesta dal mercato stesso. Il miglioramento delle attuali condizioni di redditività delle banche rappresenta quindi una condizione necessaria per affrontare nei prossimi anni il percorso di rafforzamento patrimoniale previsto dalle nuove regole e con esso le possibilità di finanziamento del sistema economico3”. In linea con le esigenze del sistema finanziario nazionale, CRIF BPO ha da anni sviluppato e implementato un insieme di metodologie di Data Quality congruenti agli obiettivi di rafforzamento patrimoniale degli Istituti. In quest’ottica, da sempre molto attento al tema della qualità dei dati, il Gruppo BPER ha scelto di affidarsi a CRIF BPO traendone considerevoli benefici. Alessandro Ghidoni, Responsabile della Sezione Finanziamenti e Segnalazioni dell’Ufficio Credito e Segnalazioni all’interno della Divisione Organizzazione di BPER Services del Gruppo BPER, sottolinea come: “In seguito ad alcune operazioni di razionalizzazione sulla Capo Gruppo, abbiamo utilizzato il servizio di Data Quality proposto da CRIF BPO che ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati nei termini temporali, mantenendo un elevato standard qualitativo del dato raccolto”. “Queste metodologie complementari alle attività di Capital Management che le banche dovranno porre in essere” - continua Ghidoni - “sono fondamentali al fine di traguardare gli obiettivi regolamentari e permettono di ottimizzare i risultati di quest’ultime. L’esperienza evidenzia infatti come spesso la stima delle RWA sia in parte compromessa da database di qualità mediocre. Tale incidenza è determinata dal fatto che lo spettro qualitativo del dato (dettaglio e fruibilità) sia stata inficiata dalle metodologie di Data Collection, dall’evoluzione dei sistemi informativi (non supportata da una parallela evoluzione della qualità del dato) e da operazioni di finanza straordinaria (fusioni, cessioni e scorpori)”. L’approccio di CRIF BPO ha come obiettivo proprio la generazione, recupero e controllo dei dati e metadati relativi agli asset creditizi in seno agli organismi vigilati. La Data Collection avviene sia con avanzate tecniche di recupero dei dati dalle pratiche cartacee, sia ottenendo i medesimi sinteticamente attraverso l’utilizzo delle significative base dati del Gruppo CRIF. anca d’Italia: per l’Italia hanno partecipato intermediari che rappresentano il 75% circa del totale attivo B del sistema 2 Banca d’Italia: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, dicembre 2010 3 ABI - Bancaria 3/2011 - “Convergenza a Basilea 3: un tetto alla crescita del credito?” 1 11 “Le attività di CRIF BPO” - afferma Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIF Services - “sono efficaci in quanto realizzate con tempistiche estremamente ridotte rispetto a quelle che il singolo intermediario potrebbe esperire in autonomia e connotate da un’altissima qualità del dato (error-free) in quanto non frutto della digitazione di un operatore, bensì dell’utilizzo professionale delle base dati del nostro Gruppo”. Data Quality di CRIF BPO: i benefici Le attività di Data Quality di CRIF BPO garantiscono significativi benefici che possono essere sintetizzati in: • miglioramento dei coefficienti prudenziali di vigilanza e conseguente rafforzamento patrimoniale; • aumento della qualità del dato a fini gestionali e propedeutica per operazioni finanziarie quali emissione di covered bond e cartolarizzazioni; • rintracciabilità delle pratiche grazie al supporto digitale; • ricostruzione sintetica di fascicoli cartacei non recuperabili. Per maggiori informazioni: [email protected] primavera - estate 2012 Pubblicazione di CRIF Assicurazioni e mondo digitale: l’importanza dell’analisi del Sentiment online CRIF interviene con Cream all’evento Digital Insurance Strategies di Londra Il web ha sensibilmente ridotto i costi di ricerca di qualsiasi tipo di bene e servizio, favorendo negli ultimi anni un significativo processo di disintermediazione: ogni individuo può liberamente cercare e confrontare in qualsiasi momento e comodamente, dal suo pc o smartphone, le offerte di migliaia di venditori, confrontandone prezzi e caratteristiche in assoluta autonomia. Questa evoluzione delle modalità di acquisto attraverso la Rete ha avuto rilevanti impatti anche sul mondo assicurativo, modificando i modelli di business tramite i quali le compagnie di assicurazioni presentavano i propri servizi e costringendole a un percorso alternativo e in linea alla crescita di domanda digitale. Cosa è cambiato, quindi, nel modo di vendere le assicurazioni? Cosa si aspettano i clienti e come deve cambiare il modo di fare comunicazione in un processo di acquisto dove è il cliente ad avere il controllo? Quali sono le potenzialità dei social media e qual è l’impatto che una strategia digitale globale può avere sulla percezione del brand da parte dei clienti? Questi gli argomenti principali che sono stati al centro del convegno Digital Insurance Strategies 2012, tenutosi a Londra lo scorso marzo, al quale CRIF è intervenuta sul tema “The Importance of Sentiment Analysis in 2.0 Marketing”. Il web dà innumerevoli possibilità ai consumatori di essere informati su qualsiasi prodotto o servizio. In realtà, a fronte di questa specificità, sono poche le “voci” autorevoli di cui fidarsi e tenere conto, e quest’ultime stanno lentamente ‘rimpiazzando’ i consulenti, agenti e venditori. In questo nuovo contesto di fruizione in cui le informazioni raccolte sul web hanno un’influenza determinante nel processo di acquisto, da semplice conteggio di commenti positivi e negativi la Sentiment Analysis si è evoluta grazie alla tecnologia semantica per poter fornire informazioni sempre più dettagliate ed efficaci. Oggi nel mondo del marketing 2.0 milioni di clienti - sia B2C che B2B - partecipano a social media, blog, forum e community per condividere le proprie opinioni su brand, prodotti o servizi. Con questa esplosione di conversazioni e contenuti online le organizzazioni si trovano di fronte alla sfida di monitorare proattivamente questa enorme quantità di dati non strutturati, al fine di generare reale conoscenza e valore per i propri processi commerciali e marketing. Una conoscenza che potremmo definire Actionable Knowledge. Non è possibile però un monitoraggio efficace di queste “voci del mercato” senza una tecnologia adeguata. La tecnologia semantica consente di supportare il processo decisionale più efficacemente, in quanto rende possibile una adeguata comprensione dei dati non strutturati interpretando e analizzando ogni tipo di testo in modo simile all’uomo, riuscendo sia a comprendere le relazioni tra le diverse parole sia a capirne il reale significato nel contesto. L’evento di Londra è stata anche l’occasione per presentare la nuova versione di Cream, l’esclusivo sistema di monitoraggio che analizza quotidianamente la reputazione di aziende, marchi e prodotti sul web. Per maggiori informazioni: cream.icribis.com Flashnews Le innovazioni nel credito al centro dell’evento CRIF tenutosi a Vienna Lo scorso aprile si è svolto a Vienna l’evento Innovations in Credit, organizzato da CRIF Decision Solutions e da Deltavista Svizzera e Austria, le società recentemente entrate a far parte del Gruppo CRIF. Oltre 50 professionisti - in rappresentanza di aziende dell’Europa Centrale e Orientale operanti nei settori finance, telecom, utilities ed e-commerce - hanno condiviso durante l’evento best practice e case study in materia di Origination, Customer Management, Debt Collection, Fraud Management e Analytics. Come speaker sono intervenuti Bank of Georgia, Bawag PSK, Deutsche Bank, ENEL, Gjenside Bank e T-Mobile, che hanno messo a fattore comune le proprie esperienze di come, grazie al supporto e alle soluzioni CRIF, siano riusciti a far fronte alle dinamicità del mercato e alle crescenti esigenze dei clienti, migliorando le performance e diminuendo tempi e costi senza perdere di vista la governance sui processi. Direttiva mutui e gli impatti sul mercato europeo: l’originale ricerca CRIF-Efma Il recepimento della Direttiva sul Credito al Consumo anche per i mutui residenziali e i relativi impatti sull’operatività degli istituti di credito e in generale sul mercato del credito immobiliare sono stati analizzati da CRIF ed Efma all’interno di un’originale ricerca, che ha coinvolto i principali player europei del credito. Le evidenze emerse nello studio e le soluzioni compliance predisposte da CRIF per il mercato sono state presentate in anteprima a livello europeo da Simone Capecchi, Direttore Corporate Offer Italy & Western Europe di CRIF, all’evento Efma Consumer Finance 2012. L’appuntamento Efma ha visto inoltre CRIF presente anche all’interno della sessione “Growth strategies in the ‘new normal’ landscape”, con il caso di successo sviluppato insieme a MPS: “Credito con Innovazione: le metriche evolute per la valutazione delle richieste retail”. Luca D’Amico, Sales Manager Corporate Offer Italy & Western Europe di CRIF, e Manuele Bonora, Responsabile Politiche Creditizie di MPS, hanno approfondito e condiviso i benefici economici ottenuti dalla banca grazie all’introduzione nel processo degli innovativi modelli sviluppati da CRIF. Per maggiori informazioni sullo studio CRIF-Efma “Proposal for a Directive on Credit Agreements Relating to Residendial Property. Insight into its adoption and possible effects on the European credit market” e le innovative soluzioni CRIF: [email protected] Il sistema di application processing di CRIF sbarca in Cina Durante l’evento organizzato da CRIF Cina, tenuto a Tiajin nel mese di aprile, è stato lanciato Sprint, il sistema di application processing. La soluzione permette la gestione end-to-end dei clienti small business, per una miglior definizione delle strategie di marketing, di customer management e di recupero crediti. Sprint risponde alle esigenze degli istituti finanziari cinesi di una gestione automatizzata, efficace e oggettiva della propria clientela oltre che di sviluppo del business. In particolare, per gli istituti di microcredito cinesi, che per legge non possono effettuare la raccolta di risorse direttamente dalla clientela retail, rappresenta uno strumento per accreditarsi e per ottenere maggiori finanziamenti pubblici e privati, necessari per poter erogare credito. Il processo di valutazione di chi richiede un prestito può comportare molto tempo e contenere errori, e quindi mettere a rischio la sostenibilità finanziaria dell’organizzazione stessa. Dotarsi di un sistema in grado di gestire l’intero processo del credito in maniera più efficace aiuta a rispondere a questa sfida. Sprint, gestito in outsourcing da CRIF Cina, offre considerevoli vantaggi in termini di flessibilità, affidabilità e completezza nel controllo delle politiche di credito degli istituti oltre che di contenimento dei costi. CRIF Finance Meeting 2012: le idee e le azioni per la crescita Dopo il successo della prima edizione, ritorna ad ottobre il CRIF Finance Meeting, l’evento che mette insieme le oltre 1000 aziende di credito italiane (banche, confidi, mediatori creditizi e società finanziarie). Anche quest’anno il CRIF Finance Meeting si propone come l’appuntamento di riferimento per conoscere le azioni di successo dei principali player del mercato del credito italiano in termini di costing review e liquidità, antifrode e antiriciclaggio, sviluppo del business e gestione del portafoglio, recupero crediti. Ma anche per connettere nuove idee, grazie all’analisi dei dati del credito dell’Osservatorio di mercato di CRIF, l’approfondimento delle novità normative e le evidenze emerse da interviste con i C-level dell’industria bancaria. Save the date: 3 ottobre 2012 | Bologna, Hotel Carlton Per maggiori informazioni: [email protected] 12 ERRATA CORRIGE Sul numero precedente di Sintesi, nell’articolo “Revisione dei processi creditizi e quantificazione degli impatti economici: il progetto di Consel con CRIF”, è stato erroneamente riportato che Consel dal dicembre 2007 fa parte del Gruppo Alleanza Toro. Precisiamo che è il Gruppo Alleanza Toro ad essere invece entrato in tale data a far parte della compagine societaria di Consel. sintesi Pubblicazione di CRIF primavera - estate 2012 Registrazione del Tribunale di Bologna N. 7538 del 21/04/2005 CRIF Via M. 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