CRIF NM svilupperà un credit bureau Regno Unito: CRIF diventa

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CRIF NM svilupperà un credit bureau Regno Unito: CRIF diventa
Pubblicazione di CRIF / primavera - estate 2012
CRIF NM svilupperà un credit bureau
per il mercato del credito della Giamaica
Regno Unito: CRIF diventa partner
di Tracesmart
per potenziare le soluzioni antifrode
Il monitoraggio della clientela mutui:
ING Direct utilizza i dati
e gli indicatori del SIC di CRIF
Antiriciclaggio (D. Lgs. 231/07):
GE Capital sceglie la soluzione CRIF
Le imprese Top Performer:
Tempi di pagamento delle imprese
in Europa
I comportamenti di pagamento
delle imprese italiane nel primo
trimestre 2012
Le analisi dello studio pagamenti di
CRIBIS D&B
CRIF Academy: la condivisione di
best practice tra professionisti
Recupero crediti nel noleggio auto:
l’esperienza di successo di Arval Leasing
con la Phone Collection di CRIF COL
La perizia al centro della
customer experience del mutuo:
Banca Nazionale del Lavoro sceglie
CRIF Valutazione Immobili
Le attività di Capital Management
del Gruppo BPER
con il supporto del Data Quality
di CRIF BPO
Assicurazioni e mondo digitale:
l’analisi del Sentiment online
Flashnews
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB - Bologna - n. 31, 2012
un’analisi della Credit Rating Agency
di CRIF
Pubblicazione di CRIF
CRIF NM svilupperà un credit bureau per il mercato del credito della Giamaica
CRIF NM, joint venture tra CRIF e Neal & Massy, ha ottenuto da Bank of
Jamaica e dal Ministero delle Finanze la licenza per costituire in Giamaica
un credit bureau privato e con adesione su base volontaria. Nel rispetto del
quadro normativo locale, il credit bureau che verrà sviluppato da CRIF NM
raccoglierà informazioni creditizie positive e negative relative a privati
e imprese provenienti da istituti finanziari, bancari e non bancari, di credito
al dettaglio e da banche di credito cooperativo giamaicane.
In particolare, gli istituti avranno accesso a report di informazioni completi
e aggiornati relativamente all’affidabilità del richiedente e potranno quindi
segmentare i clienti sulla base del livello di rischio effettivo. Questo consentirà
agli istituti di fare valutazioni accurate e di prevenire il sovraindebitamento dei
soggetti finanziati e il rischio di insolvenze, a vantaggio sia dei prenditori sia
degli erogatori di credito.
“CRIF è orgogliosa di sviluppare in Giamaica un credit bureau di informazioni
positive e negative” - afferma Carlo Gherardi, Presidente e Amministratore
Delegato di CRIF. “La nostra esperienza nella gestione di credit bureau in
vari Paesi nel mondo garantirà al mercato giamaicano un sistema efficiente,
scalabile e modulare, in linea con le specifiche esigenze del contesto locale.
Il successo nello sviluppo di soluzioni simili in Europa, Asia e Africa, consentirà
ai cittadini e alle imprese giamaicane un accesso al credito più agevole
e a condizioni più favorevoli. Al contempo, le banche e le istituzioni finanziarie
del Paese potranno gestire al meglio la concessione di finanziamenti ed evitare
una eccessiva esposizione creditizia da parte dei prenditori”.
CRIF ha sviluppato e gestisce il principale Sistema di Informazioni Creditizie
(SIC) operante in Italia, così come i credit bureau bancario e non bancario
in Repubblica Ceca e in Repubblica Slovacca. Inoltre ha partecipato allo
sviluppo dei sistemi di informazioni creditizie in Russia, Ungheria, Marocco,
Benin, Vietnam e Bangladesh.
Lo sviluppo di un credit bureau in Giamaica rappresenta una ulteriore
opportunità per CRIF di confermare la propria competenza nella realizzazione
di avanzate piattaforme tecnologiche per la gestione e la centralizzazione
delle informazioni creditizie.
Inoltre, CRIF NM fornirà supporto e consulenza in ogni fase del progetto:
• ai consumatori, attraverso informazioni sul funzionamento del credit bureau
e sul suo utilizzo da parte di banche e istituti finanziari, sottolineandone i
vantaggi per un più agevole accesso al credito;
• a banche e istituti finanziari, attraverso l’integrazione dei dati secondo i
requisiti legali e l’analisi delle variabili di valutazione del rischio in base alle
politiche interne degli stessi istituti.
CRIF NM fornirà anche strumenti aggiuntivi come il credit bureau score per
massimizzare il valore dei credit report, il sistema di application processing e
strumenti analitici e di supporto decisionale per permettere agli istituti bancari
e finanziari di valutare in modo efficiente le richieste di credito provenienti da
consumatori e imprese, nonché di gestire tutte le fasi della relazione con
il cliente, dalla pianificazione strategica, all’acquisizione di nuovi clienti, fino
alla gestione del portafoglio.
“CRIF NM si pone l’obiettivo di diventare un partner affidabile per la gestione
del rischio di credito in Giamaica e nei Caraibi contando sull’esperienza, il
know-how e il supporto di CRIF e di Neal & Massy. Da un lato, CRIF metterà
a disposizione la piattaforma tecnologica, competenze specifiche acquisite a
livello internazionale e servizi a valore aggiunto, dall’altro Neal & Massy offrirà
infrastrutture IT, conoscenza approfondita del mercato locale e una lunga
esperienza nel gestire attività di business nei Caraibi” - conclude Stefano
Stoppani, Presidente di CRIF NM.
Regno Unito: CRIF diventa partner di Tracesmart
per potenziare le soluzioni antifrode
CRIF Decision Solutions Ltd, società del gruppo CRIF con sede nel Regno
Unito specializzata nello sviluppo di soluzioni antifrode e di supporto alle
decisioni, ha stretto un accordo di cooperazione con Tracesmart, il quarto
credit bureau del Regno Unito.
Secondo l’accordo, Tracesmart fornirà a CRIF il servizio di ID verification e di
profilazione dei consumatori inglesi per migliorare ed integrare l’attuale offerta
di servizi per il mercato assicurativo.
CRIF Decision Solutions Ltd è presente sul mercato assicurativo inglese da
oltre 15 anni e come Nominate Supplier per la industry è fornitore di CACHE,
conosciuto anche come Claims and Underwriting Exchange Register (CUE).
L’integrazione del servizio IDU di Tracesmart all’interno della piattaforma di
CRIF offrirà ai clienti una più ampia gamma di strumenti per gestire al meglio le
varie fasi del processo di “know your customer”, dalla richiesta e sottoscrizione
della polizza al risarcimento danni e prevenzione di eventuali frodi. Inoltre,
saranno a disposizione di un più vasto bacino di utenti, oltre alle compagnie
assicurative, applicazioni efficaci di verifica dell’identità e di antiriciclaggio.
“Eravamo alla ricerca di un fornitore in grado di gestire la fase di identity check
nel Regno Unito” - spiega Sara Costantini, Direttore di CRIF Decision Solutions
Ltd. “Dopo aver valutato la suite completa di servizi per la verifica dell’identità, i
prerequisiti tecnologici in linea con i nostri standard, abbiamo scelto Tracesmart
come partner”.
Nello specifico, il servizio IDU permette di controllare la veridicità dell’identità,
attingendo direttamente a fonti informative complete sui consumatori,
compresi i dati pubblici, e permette di analizzare il livello di rischio associato
ad un singolo individuo.
Mike Trezise, Managing Director di Tracesmart, ritiene che sia proprio la
ricchezza dei dati di IDU a renderlo un servizio vincente: “Abbiamo sempre
creduto nell’attendibilità dei dati e abbiamo investito in un programma di
2
continuo aggiornamento. Proprio l’ampiezza e l’affidabilità delle nostre
informazioni, aspetti fondamentali per CRIF, ci ha permesso di stringere questo
accordo e di instaurare una proficua collaborazione”.
primavera - estate 2012
Il monitoraggio della clientela mutui:
ING Direct utilizza i dati e gli indicatori del SIC di CRIF
Cliente: ING Direct
Esigenze: ottimizzazione della relazione con
la clientela in ottica di Responsible Lending e
sviluppo, attraverso una visione informativa
completa e un monitoraggio periodico e
tempestivo.
Soluzione: Value 4 Portfolio Management,
la soluzione CRIF per il monitoraggio
della clientela affidata.
Risultati: migliore allocazione del capitale,
maggiore efficacia delle politiche di accettazione
e crescita dell’erogato con il contenimento del
rischio in portafoglio.
Gruppo olandese che offre prodotti bancari,
investimenti, assicurazioni e servizi pensionistici
in Europa, in America e in Asia, ING Direct conta
in Italia 1,2 milioni di clienti e un volume di attività
di 23 miliardi di euro. È la settima banca retail e la
prima nei mutui online con più di 6,5 miliardi di euro
di portafoglio.
Le esigenze di ING
Il modello di banca diretta di ING Direct si
caratterizza per:
• contatto con il cliente quasi esclusivamente via
web, sia in fase d’acquisizione sia durante la
relazione con la banca;
• posizionamento sul mercato a spread contenuti e
quindi a costi ridotti del rischio;
• massimizzazione di capital allocation a livello
internazionale che mette in competizione le unità
del Gruppo;
• centralità della relazione con il cliente come
principale fattore di successo.
In sintesi, le principali esigenze di ING Direct sono
oggi focalizzate sul monitoraggio del portafoglio clienti
acquisito.
La scelta della soluzione
Value 4 Portfolio Management di CRIF
“Adottare la soluzione CRIF tra quelle presenti sul
mercato per noi è stata la conferma dell’ottima
scelta fatta sin da quando siamo partiti in Italia”
- spiega Carlo Camassa, Head of Credit Risk
and Collection di ING Direct. “È infatti da 8 anni
che utilizziamo le soluzioni CRIF per la valutazione
in fase di erogazione. Oggi è arrivato il momento
di concentrarci sulla gestione dei clienti che
abbiamo acquisito in questi anni. Pertanto visti i
nostri obiettivi volti a massimizzare l’allocazione del
capitale e di porre al centro la relazione col cliente
abbiamo scelto Value 4 Portfolio Management
di CRIF perché contiene al suo interno sia una
soluzione ‘sistemica’, per un monitoraggio
costante e massivo del nostro intero portafoglio, sia
una soluzione ‘proattiva’, che indaga per ciascuna
anagrafica le variazioni intervenute e genera così
delle azioni mirate su particolari posizioni.
Entrambe le soluzioni sfruttano le informazioni
esclusive di CRIF che ci permettono di ampliare
in modo unico il nostro bagaglio informativo e di
conoscere realmente il cliente a 360 gradi”.
“Nell’attuale contesto molto instabile il monitoraggio periodico è una chiave di successo” - continua
Camassa - “infatti, è sempre più importante conoscere la situazione ‘a sistema’ dei propri clienti dato che
la clientela condivisa con gli altri player è in media più della metà del portafoglio di una banca. E i dati
creditizi di EURISC sono gli unici che ci consentono una visione realmente completa sulla clientela
condivisa e di indagarne la qualità al ‘netto’ delle informazioni interne”.
ING Direct ha integrato le informazioni di EURISC all’interno del proprio modello andamentale beneficiando
di migliori performance in termini di aumento della capacità predittiva del modello (miglioramento del
Gini Index - C Stat - Accuracy ratio), maggiore segmentazione del merito creditizio e più fine granularità
delle classi, in particolare quelle rischiose. Infatti, PERFORM, il credit bureau score di CRIF, viene
impiegato da ING Direct a valle del modello andamentale interno, per un’attribuzione sintetica del profilo
di rischio della clientela e come benchmark. In questo modo, è possibile mettere immediatamente “sotto
osservazione” i clienti con valutazioni negative per entrambi i modelli e quelli con valori discordanti
tra i modelli.
Infine, per completare il profilo di rischio del cliente e affinare ulteriormente l’esito del modello andamentale,
ING Direct utilizza l’Indicatore di Tensione Finanziaria di CRIF che individua lo stress finanziario nel breve
periodo e permette così di intraprendere azioni tempestive in ottica di sviluppo della relazione
o di pre-collection. “Portfolio Explorer 2.0 ci ha garantito di ottenere importanti benefici in termini di:
• migliore capital allocation: il capitale allocato sulle singole classi di rating dei modelli andamentali
è stato ottimizzato con una riduzione dei RWA del 25% ottenuta proprio grazie all’utilizzo delle
informazioni e degli scoring di EURISC;
• contenimento del rischio: una migliore determinazione delle classi più rischiose in portafoglio ha
permesso l’affinamento delle policy d’accantonamento e una migliore stima delle provision;
• ottimizzazione del processo di gestione/recupero del credito: i casi ‘sotto osservazione’ seguono un
percorso di recupero diversificato”.
La soluzione ‘proattiva’: Operational Risk Advisor
Operational Risk Advisor indaga per ciascun cliente in portafoglio le variazioni intervenute sul suo profilo di
rischio attraverso l’intero patrimonio informativo del Gruppo CRIF, oltre 20 fonti, e genera alert tempestivi
verso l’azienda di credito quando vi sono variazioni del rischio creditizio e commerciale e/o si verificano
eventi acclarati (protesti, pregiudizievoli, cambio sede legale, ecc.). “Questa soluzione” - continua
Camassa - “ci ha consentito l’applicazione concreta di uno dei nostri pilastri: la centralità del cliente
nell’ottica di una relazione duratura e sostenibile, con un approccio consulenziale in cui si guida il cliente
ad assumere impegni finanziari in relazione alle sue risorse economiche. Inoltre, abbiamo messo in campo
azioni preventive per la riduzione delle posizioni di default o di collection. Al verificarsi di uno dei 100 eventi
monitorati grazie a Operational Risk Advisor” - spiega Camassa - “attiviamo azioni concrete per la gestione
del cliente proponendogli, ad esempio, una rinegoziazione, una riduzione dell’indebitamento, o nel caso di
clienti già in default, rivediamo i tempi e le priorità degli interventi di recupero. Infatti, per ogni variazione
significativa del cliente riceviamo un’e-mail di alert da cui derivano azioni mirate”.
I risultati ottenuti
“Siamo riusciti a soddisfare esigenze gestionali differenti con impatti positivi sul business. Infatti, sulla
clientela mutui l’impiego congiunto degli indicatori CRIF di rischio e di tensione finanziaria unitamente
agli alert tempestivi ci hanno garantito la crescita dell’erogato e il contenimento del rischio di portafoglio.
Abbiamo scelto CRIF” - continua Camassa - “in primis per la ricchezza del patrimonio informativo e la
robustezza degli indicatori statistici. Riteniamo, infatti, che siano oggi gli ingredienti fondamentali per un
efficace monitoraggio della clientela. Un patrimonio informativo, fortemente rappresentativo del mercato
italiano retail e small business, consente una valutazione complessiva della situazione economicofinanziaria del cliente, del rischio atteso e del livello di sostenibilità del debito. La profondità di tale
patrimonio rappresenta per noi un fattore indispensabile per segmentare il portafoglio. Un secondo fattore
altrettanto fondamentale è la rapidità di fruizione delle soluzioni, per poter passare in tempi brevi dalla
teoria alla pratica. Value 4 Portfolio Management di CRIF si distingue per una fruibilità tale da non generare
impatti organizzativi o investimenti tecnologici eccessivi, consentendo al contempo la riduzione del tasso
di default e consistenti risparmi di tempo. Mutuando il nostro slogan posso aggiungere che ‘monitorare il
portafoglio è importante, mettiamocelo nella zucca’!” - conclude Camassa.
La soluzione CRIF scelta da ING DIRECT
ING DIRECT ha identificato tra le soluzioni proposte nel mercato la suite di CRIF
selezionandola per utilizzi differenti e destinandola a cluster differenti di portafoglio.
Soluzione Sistemica
Soluzione Proattiva
Monitoraggio sistemico
su tutto il portafoglio e indicatori
di score altamente performanti
Monitoraggio tempestivo
su alcune posizioni e su determinati
segmenti di portafoglio
La soluzione ‘sistemica’: Portfolio Explorer 2.0
Con Portfolio Explorer 2.0 ING Direct ottiene
la visione aggiornata sullo stato delle posizioni
creditizie (rateali e non rateali) della propria clientela
presso gli altri operatori. Espressione della nuova
generazione di ‘dati batch’ di EURISC, Portfolio
Explorer 2.0 affianca alle informazioni puntuali sulle
singole posizioni nuovi indicatori creditizi per una
vista sintetica e predittiva del cliente condiviso.
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Per maggiori informazioni: [email protected]
Pubblicazione di CRIF
ANTIRICICLAGGIO (D. LGS. 231/07): GE CAPITAL SCEGLIE LA SOLUZIONE CRIF
Cliente: GE Capital
Esigenze: piena compliance alla normativa
antiriciclaggio (D. Lgs. 231/2007) per
l’“adeguata verifica della clientela”
e l’identificazione del Titolare Effettivo.
Soluzione: IDea - IDentity Effective Analysis.
Risultati: benefici in termini di affidabilità
informativa, esaustività delle fonti ed efficienza
operativa.
A livello mondiale il gruppo General Electric (GE) ha
circa 290.000 dipendenti, è presente in più di 100
Paesi con attività diversificate nei settori tecnologico,
dei media e dei servizi finanziari, ed è l’unica azienda
presente nell’indice azionario americano Dow Jones
ininterrottamente dalla sua costituzione.
GE Capital in Italia opera con un unico nuovo gruppo
bancario, conta oltre 600 dipendenti ed è attiva con
6 differenti piattaforme prodotto (Corporate Lending,
Commercial Banking, Factoring, Equipment Financing,
Fleet Services, Leasing Autoveicoli).
L’esigenza di GE Capital
“Da dove vengono i soldi, e li conosciamo davvero
i nostri clienti? Sono queste le domande che
ci dobbiamo fare tutti giorni, quando parliamo
di antiriciclaggio” - ha affermato Roberto
Romagnolo, Country Fraud Manager di GE
Capital, nel corso del suo intervento all’ultimo
CRIF Finance Meeting.
Il D. Lgs n. 231/2007, in attuazione della direttiva
2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo
del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei
proventi di attività criminose e di finanziamento del
terrorismo, ha introdotto la codifica legislativa del
concetto di “adeguata verifica” della clientela, che
include l’identificazione del cliente e del Titolare
Effettivo, le informazioni sullo scopo e sulla natura
dell’operazione, nonché un controllo costante lungo
la durata del rapporto.
Per “Titolare Effettivo” si intende in particolare
“la persona fisica per conto della quale è realizzata
un’operazione o un’attività, ovvero, nel caso di entità
giuridica, la persona o le persone fisiche che, in
ultima istanza, possiedono o controllano tale entità,
ovvero ne risultano beneficiari secondo i criteri di cui
all’Allegato tecnico al Decreto Legislativo 231/2007”
(art. 1 lett. u del D. Lgs. 231/2007).
Se il cliente è una persona giuridica, è necessario
dunque comprendere la sua reale struttura
proprietaria e di controllo, in considerazione della
situazione di rischio.
“Per una corretta identificazione del Titolare
Effettivo” - ha continuato Romagnolo - “noi
consideriamo non solo l’esistenza del requisito
oggettivo (possesso del 25% più uno del capitale)
ma anche la possibile presenza di un requisito
soggettivo, rappresentato da un effettivo controllo
sulla direzione della società, esercitato in altro
modo ed indipendentemente dalla percentuale di
partecipazione al capitale”.
Alcuni esempi concreti di questi controlli e requisiti,
nell’esperienza di GE Capital, sono i seguenti:
• compagine sociale molto frammentata nella quale
la percentuale di possesso del capitale da parte
di un socio è predominante rispetto agli altri;
• i componenti degli organi societari
appartengono alla stessa famiglia (in particolare
quando nella ragione sociale è riportato il nome
della famiglia);
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• società che, pur non formando un gruppo giuridico, hanno la stessa persona fisica delegata alla firma
dei contratti;
• per le società di capitali viene verificata la ripartizione delle quote e qualora il Presidente del Cda
o l’Amministratore Delegato possiedano delle quote vengono identificati come Titolare Effettivo;
• per le Cooperative o Associazioni se il Presidente ha poteri di gestione viene identificato come
Titolare Effettivo.
L’intervento di GE Capital all’interno della sessione Antiriciclaggio e Prevenzione Frodi del
CRIF Finance Meeting è stato seguito con molto interesse, anche perché la professionalità e l’esperienza
di Romagnolo gli hanno consentito di rendere più comprensibile un tema considerato generalmente ostico.
La scelta di IDea - IDentity Effective Analysis di CRIF
Per l’adempimento degli “obblighi di adeguata verifica” (rif. art. 19 e 36 del D. Lgs. 231/2007), che indicano
per le modalità di identificazione e verifica del Titolare Effettivo la possibilità di fare ricorso a pubblici
registri, elenchi atti o documenti conoscibili da chiunque contenenti informazioni sul Titolare Effettivo,
GE Capital ha valutato positivamente la soluzione IDea (IDentity Effective Analysis). Il servizio CRIF
supporta l’adeguata verifica della clientela privati e imprese in maniera modulabile e flessibile,
consentendo di effettuare la verifica delle informazioni fornite dal cliente in maniera automatica su una
pluralità di database. Ad oggi GE Capital ha già utilizzato IDea per migliaia di posizioni su cui ha avuto
riscontro del Titolare Effettivo.
La soluzione CRIF consente anche l’adeguata verifica sulle persone fisiche e supporta la piena compliance
normativa. Grazie a IDea, infatti, banche e istituti finanziari possono integrare nei propri processi di
istruttoria e di acquisizione/monitoraggio della clientela le verifiche su oltre 11 fonti informative e possono
disporre come output di un “attestato di controllo”, un report di sintesi degli esiti su più di 100 controlli e
riscontri effettuati sui dati anagrafici. Ne conseguono per gli istituti di credito i vantaggi di una conoscenza
realmente approfondita sulla clientela, ottenuta in tempo reale e con un basso impatto organizzativo, con
una particolare attenzione ai rapporti intrattenuti a distanza (Internet e Phone Banking) e alle operazioni
senza contatto diretto con il cliente.
“Il valore aggiunto di un servizio come IDea è dato dall’affidabilità e dalla completezza delle fonti
informative” - ha aggiunto Romagnolo - “unite al know-how specialistico in materia di antifrode e
antiriciclaggio del team dedicato, CRIF Fraud Prevention Solutions. Il servizio offre inoltre la possibilità
di un monitoraggio continuo, a supporto della compliance normativa: la soluzione IDea invia un alert a
fronte di una variazione importante, come quella del Titolare Effettivo”.
Perché GE Capital ha scelto la soluzione CRIF
“Grazie all’utilizzo della soluzione CRIF abbiamo ottenuto consistenti risparmi economici e di tempo.
Infatti, la soluzione IDea Titolare Effettivo ci ha dato un supporto concreto per ricostruire in tempo reale
i legami societari anche quando indiretti o inseriti in strutture giuridiche complesse, cosa che ci ha
consentito di ottenere fin da subito un tangibile beneficio in termini di efficienza operativa e di ricevere
feedback positivi dai nostri analisti che ora possono disporre di un unico report di controllo.
Con l’integrazione della soluzione IDea” - ha concluso il Country Fraud Manager di GE Capital - “abbiamo
a disposizione uno strumento per fare verifiche in modo massivo sul portafoglio clienti ottenendo un
riscontro automatico e uno strumento di monitoraggio del Titolare Effettivo”.
La soluzione scelta da GE Capital: IDea (Identity Effective Analysis)
Fonti informative
KNOW HOW
ventennale
+
=
Banca Dati
Soci
Assetto proprietario
(quotate e non quotate)
Consob
Gruppi
Aziendali
Fiduciarie e enti pubblici
Reciprocità e circolarità
Registro
Imprese
Struttura giuridica
imprese
Per maggiori informazioni: [email protected]
Titolare
Effettivo
speciale “Credito alle imprese”
Pubblicazione di CRIF
Le imprese Top Performer:
un’analisi della Credit Rating Agency di CRIF
Dall’analisi (grafico sottostante) emerge come circa 20.000 società di capitali
con un fatturato di almeno 1 milione di euro abbiamo un rating CRIF che
ricade nelle classe da A1 ad A3, un rating dunque di assoluta eccellenza.
Un 15% circa di queste aziende, inoltre, ha un fatturato maggiore di 50
milioni di euro, il che significa caratteristiche dimensionali che consentono
generalmente livelli significativi di innovazione tecnologica, di prodotti
e di mercati.
Un’analisi sulle imprese Top Performer italiane
Da un’analisi effettuata da CRIF sulle imprese italiane operanti nella forma
giuridica di società di capitali, emerge che c’è un numero significativo nel
nostro Paese di imprese “Top Performer”, e cioè con un indice di affidabilità
di assoluta tranquillità. L’analisi è stata condotta a partire dal CRIF Business
Default Index, la componente quantitativa dei rating emessi dalla Credit Rating
Agency di CRIF, sui dati delle imprese riferiti a fine marzo 20121.
Il CRIF Business Default Index è l’innovativo indice di rischiosità di default delle
imprese ottenuto grazie ai nuovi modelli realizzati da CRIF Decision Solutions
ed elaborati a partire dal patrimonio informativo del gruppo CRIF, unico in Italia.
L’indice si distingue per:
• Completezza e unicità delle fonti informative: oltre 30 fonti, pubbliche
e di proprietà esclusiva di CRIF, tra cui le business information e le
informazioni creditizie di EURISC - il SIC di CRIF - con 78 milioni
di posizioni censite e oltre 8 milioni di dati sulle imprese, con tassi di
significatività superiori al 90%.
• Modelli ad hoc: 13 algoritmi matematici differenziati per settore,
dimensione, forma giuridica e classe dimensionale di fatturato. Modelli
consistenti e con indicatori statistici di performance superiore agli standard
di mercato, perché sviluppati sulla totalità delle imprese italiane e
non su campioni.
• Algoritmi rigorosi, ottenuti grazie all’applicazione dell’avanzato processo di
CRIF per lo sviluppo e la validazione dei modelli statistici.
5
A2
A3
B4
B5
B6
C1
C2
3.3%
9.7%
B3
2.8%
B2
3.6%
B1
5.7%
A4
4.3%
12.5%
2.7%
A1
7.6%
12.9%
A5
6.6%
13.2%
L’affidabilità delle imprese italiane
CRIF dal dicembre 2011 è la prima e unica società italiana ad aver ottenuto
da CONSOB ed ESMA la registrazione come Credit Rating Agency (CRA).
La registrazione comporta che i rating di CRIF siano validi ed utilizzabili in
tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Tra le 16 CRA ad oggi attualmente registrate o certificate esistono notevoli
differenze in termini di modelli di business e di ambiti di specializzazione
(rating agli Stati Sovrani, agli intermediari finanziari o assicurativi, sulle imprese
Corporate, su operazioni di finanza strutturata, ecc.).
CRIF, che da più di 20 anni è presente sul mercato come società leader nei
servizi per la gestione del rischio di credito, ha avviato le attività di rating sul
segmento delle imprese, focalizzando in particolare l’attenzione sulle aziende
italiane di medie e grandi dimensioni.
I rating emessi da CRIF sono accompagnati da un report che illustra nel
dettaglio la valutazione effettuata sull’impresa e sintetizzati da una delle
14 classi alfanumeriche (da A1, la migliore, a C3, la peggiore, oltre alla classe
delle imprese già a default). Il processo di valutazione adottato coniuga una
metodologia rigorosa nello sviluppo di modelli quantitativi per la previsione del
rischio di credito delle imprese e le analisi qualitative accurate e approfondite
svolte dagli analisti dell’Agenzia di Rating, che puntano in particolare ad
allargare lo sguardo sull’impresa, cogliendone anche le opportunità e minacce
competitive, strategiche ed industriali.
10.3%
In estrema sintesi, il nuovo quadro normativo deve essere rispettato dalle
CRA affinché non si determino conflitti d’interessi e vengano adottate
corrette metodologie di assegnazione dei rating. Le Credit Agency devono,
quindi, dimostrare di avere processi, procedure e metodologie di rating
che garantiscano nei confronti dei terzi e di tutto il mercato oggettività,
indipendenza, qualità e trasparenza delle valutazioni di rating.
• Definizione di PD: la definizione di default comprende le gravi irregolarità
nei contratti di finanziamento rilevate dal SIC di EURISC (oltre ovviamente
ai fallimenti e alle procedure concorsuali rilevabili da fonte pubblica) ed
è stimata prendendo l’anno come arco di indagine. I modelli CRIF si
contraddistinguono sul mercato per essere molto simili - per tipologia di
informazioni utilizzate sia nella costruzione delle variabili discriminanti sia
nella definizione di default - a quelli interni utilizzati dalle banche.
• Modelli coerenti con la Credit Rating Agency: coerenti con le logiche
della CRA di CRIF e testati dagli analisti economici-finanziari di CRIF.
5.0%
Con l’emanazione del Regolamento Europeo CE 1060/2009 che disciplina
l’operatività delle Credit Rating Agencies (CRA), emesso il 16 settembre 2009,
è mutato significativamente non solo lo scenario normativo ma anche il “campo
da gioco” in cui si muovono le agenzie di rating. Due novità più delle altre
rivelano la portata dei cambiamenti intervenuti:
1.l’obbligo di registrazione delle CRA, a seguito di un iter di registrazione
lungo e rigoroso, in cui dimostrare di rispettare tutti i requisiti di compliance
posti dalla normativa;
2.il ruolo della nuova Autorità di Vigilanza Europea ESMA (European Securities
and Markets Authority), che ha il compito di validare, attraverso la procedura
di registrazione, l’ingresso di nuovi player e di supervisionare l’attività delle
agenzie di rating vigilando sul corretto e trasparente funzionamento
del mercato.
C3
CRIF RATING
Entrando nel merito della struttura e delle caratteristiche delle imprese
Top Performer, questi i principali tratti distintivi che emergono:
• proprietà stabile;
• consolidata esperienza del management;
• presenza e radicamento storico nel mercato di riferimento;
• forte consistenza nel capitale sociale;
• internazionalizzazione;
• innovazione di prodotto (marchi, brevetti, ecc.).
“Si tratta di imprese che hanno caratteristiche strutturali e manageriali che
ne fanno dei ‘campioni nazionali’ pur in un contesto generale di debolezza e
di perdurante stagnazione della domanda. La vera sfida per il Sistema Italia
è di mantenere questo ‘zoccolo duro’ di eccellenza e, se possibile, ridurre la
forbice di competitività che le separa dal resto del Paese” - ha commentato
Giuseppe Incarnato, Head of Credit Rating Agency di CRIF partecipando
al 3° Forum Banca e Impresa tenutosi a Milano lo scorso aprile nella sede
de Il Sole24Ore.
Mentre le informazioni creditizie del SIC di EURISC sono aggiornate a marzo, così come gli altri dati
strutturali e pubblici, i bilanci analizzati sono in gran parte ancora rispondenti al 2010.
1
Per maggiori informazioni: [email protected]
speciale “Credito alle imprese”
primavera - estate 2012
Tempi di pagamento delle imprese in Europa:
Italia in posizione intermedia ma lontana dalla Germania
Nel 2011 il 37,8% delle imprese europee è risultato essere puntuale nei
pagamenti ai propri fornitori, un dato in netto peggioramento rispetto al 2010
e che fa segnare il record negativo dal 2007, prima che la crisi si manifestasse.
La situazione italiana appare invece in controtendenza: con il 45,7% di imprese
puntuali, nel 2011 il nostro Paese si colloca al quarto posto nella classifica
europea di affidabilità nelle transazioni commerciali. È una delle salienze
più interessanti che emergono dall’edizione 2012 dello Studio Pagamenti
realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle
business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle
imprese di 13 Paesi europei (oltre all’Italia, Germania, Francia, Regno Unito,
Belgio, Olanda, Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Polonia, Slovenia e
Ungheria) e 6 extra-europei (Cina, Taiwan, Hong Kong, Stati Uniti, Messico
e Canada). Le principali fonti informative sono tratte dai dati sui pagamenti
provenienti dal Programma CRIBIS iTRADE per l’Italia e dal programma
DUNTRADE del D&B Worldwide Network per gli altri Paesi.
Dallo Studio emerge come sulla scena europea si osservino comportamenti
di pagamento eterogenei, con dinamiche differenti nei singoli Paesi esaminati
rispetto alle crescenti difficoltà derivanti dal contesto macroeconomico e alla
sempre più estesa crisi del credito che ha colpito i sistemi economici di tutto il
mondo. Nella media europea, nel 2011 solamente il 37,8% delle imprese risulta
essere puntuale nei pagamenti, un dato che segna un peggioramento rispetto
al 2010 e il record negativo dal 2007, con un calo di quasi 3 punti percentuali
rispetto al 2010. La concentrazione maggiore si rileva, però, nella classe di
ritardo moderato (fino a 30 giorni), che riguarda il 53,2% delle imprese. Il ritardo
più grave (oltre i 90 giorni medi), invece, interessa solamente il 3,1% dei casi,
mentre appena l’1,8% del totale supera i 120 giorni di ritardo.
La classifica dei Paesi più puntuali
In Europa, il Paese più virtuoso in assoluto è la Germania, con il 74,7% di
imprese che nel 2011 sono riuscite a regolare le transazioni commerciali
entro i termini pattuiti, in netto miglioramento rispetto al 2010 (+14,2 punti
percentuali). La seguono la Svizzera (che era stato il miglior Paese nel 2010),
con il 55,3% di imprese puntuali, e l’Olanda, con il 46,7%, due Paesi che però
subiscono un netto calo della quota di imprese virtuose: -9,9 punti percentuali
è la contrazione delle imprese elvetiche puntuali rispetto al 2010, -7,9 punti
percentuali quella delle olandesi. Al quarto posto si posiziona l'Italia, con il
45,7% di imprese puntuali, al di sopra della media europea di quasi 8 punti
percentuali. La seguono Belgio (41,6%), Spagna (41,1%) e Ungheria (40,8%),
che chiudono il quadro dei Paesi con percentuali migliori rispetto alla media
europea. Percentuali leggermente al di sotto del dato medio continentale,
con valori fra il 33,3% e il 36,2%, si riscontrano invece in Slovenia, Polonia,
Francia e Austria che mostrano un quadro dei pagamenti piuttosto stabile
rispetto al recente passato. Le maggiori difficoltà nella gestione delle
transazioni commerciali con i propri partner si riscontrano invece nel Regno
Unito e nel Portogallo, che fanno registrare una quota di “buoni pagatori” pari
rispettivamente al 26,3% e al 21,8% del totale, evidenziando un gap di oltre
11,5 punti percentuali dalla media europea.
I ritardi gravi
L’analisi delle imprese che pagano con un ritardo grave (superiore ai 90 giorni
medi) delinea scenari distinti fra i diversi Paesi europei analizzati.
Polonia, Spagna e Portogallo, in particolare, presentano una situazione
decisamente più critica rispetto agli altri, con una quota di imprese che
pagano oltre i 90 giorni medi compresa fra il 9,2% ed il 10,8%. Rispetto
al 2010, se Spagna e Portogallo riducono di 1,3 punti percentuali la
concentrazione di imprese in questa categoria critica, la Polonia peggiora la
propria situazione (con un incremento pari a +1 punto percentuale) diventando
lo stato europeo con le imprese meno virtuose.
Si confermano sostanzialmente stabili e assestate su valori più contenuti gli
altri dieci Paesi europei presi in considerazione nello Studio di CRIBIS D&B,
con quote che oscillano fra il 2,4% dell’Ungheria e lo 0,3% della Svizzera.
Per altro, le variazioni rispetto al 2010 sono tutte inferiori al punto percentuale,
a eccezione delle imprese tedesche che riducono di 1,5 punti percentuali la
concentrazione in questa classe di ritardo.
La variazione negli ultimi 4 anni
Se si analizza il trend negli ultimi 4 anni, la nazione che ha migliorato
in maniera più decisa la propria performance è proprio la Germania: la
concentrazione di imprese tedesche nella fascia di pagamento alla scadenza,
infatti, ha subito un incremento di ben 20,3 punti percentuali, passando dal
54,4% del 2008 al 74,7% del 2011. Notevoli miglioramenti anche per il Belgio
(41,6% di pagatori regolari nel 2011) e per l’Olanda (46,7%), che mostrano una
crescita superiore a 6,5 punti percentuali nell’intervallo temporale considerato.
È la Polonia, invece, ad aver registrato la riduzione più consistente di
“buoni pagatori”. Il pagamento puntuale, infatti, interessa solamente il
34,5% delle imprese polacche nel 2011, con una diminuzione di 12,5 punti
percentuali rispetto al 2008. Performance negativa anche per la Spagna, per
cui si osserva un decremento di 9,8 punti nella percentuale di imprese che
rispettano gli accordi contrattuali con i propri fornitori entro i termini pattuiti.
Per l’Italia, infine, si osserva una diminuzione di quasi 4 punti percentuali:
dal 49,6% del 2008 al 45,7% del 2011.
“Come già rilevato anche nelle precedenti edizioni dello Studio, i Paesi
analizzati hanno mostrato anche nel 2011 comportamenti di pagamento
molto differenti fra loro” - commenta Marco Preti, Amministratore Delegato
di CRIBIS D&B. “Gli eventi internazionali, le specifiche dinamiche interne,
le peculiarità della struttura economica nonché la cultura imprenditoriale
proprie di ogni realtà hanno portato ad osservare dinamiche molto variegate.
D’altro canto, le previsioni macroeconomiche per l’anno in corso prospettano
un periodo di ulteriori criticità, che richiederà una sempre più attenta
ricerca e valutazione delle informazioni commerciali sui partner con i quali
si intrattengono rapporti al fine di salvaguardare adeguatamente il proprio
cash flow e gestire tempestivamente ritardi nei pagamenti e inadempienze
contrattuali da parte di clienti e fornitori”.
Abitudini di pagamento in Europa per classi di ritardo, 2011
80,0%
70,0%
60,0%
50,0%
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
Europe
The
Netherlands
France
Germany
United
Kingdom
Spain
Portugal
Poland
Switzerland
Austria
Slovenia
Hungary
Italy
By due date
37,8%
41,6%
46,7%
33,4%
74,7%
26,3%
41,1%
21,8%
34,5%
55,3%
33,3%
36,2%
40,8%
45,7%
Up to 30 days
53,2%
51,9%
49,9%
60,6%
23,7%
64,2%
41,9%
57,6%
49,8%
43,0%
62,1%
53,7%
51,4%
48,6%
30-60 days
4,0%
3,5%
1,8%
3,1%
0,6%
5,2%
4,8%
7,0%
2,9%
1,0%
2,6%
5,9%
3,6%
3,6%
60-90 days
2,0%
1,9%
0,9%
1,4%
0,3%
2,1%
2,8%
4,4%
2,0%
0,4%
1,0%
2,0%
1,8%
1,3%
90-120 days
1,3%
0,9%
0,5%
0,7%
0,3%
1,2%
2,7%
3,7%
2,2%
0,2%
0,5%
2,2%
1,7%
0,5%
Over 120 days
1,8%
0,3%
0,2%
0,8%
0,4%
1,0%
6,7%
5,5%
8,6%
0,1%
0,5%
0,0%
0,7%
0,3%
Fonte: CRIBIS D&B
6
Belgium
speciale “Credito alle imprese”
primavera - estate 2012
I comportamenti di pagamento delle imprese italiane
nel primo trimestre 2012
Le anticipazioni dello Studio Pagamenti di CRIBIS D&B relative al primo
trimestre del 2012 sembrano confermare il trend che si era già delineato nel
2011: anche nei primi mesi dell’anno in corso, infatti, continua a ridursi il gap
fra la percentuale di imprese che si posizionano nella classe di ritardo moderato
e in quella di pagamento puntuale, con una quota del 47,6% del totale per la
prima e del 46,6% per la seconda.
Si osserva, invece, una concentrazione complessiva del 4,9% nelle classi
intermedie, con un ritardo medio compreso fra i 30 e i 90 giorni oltre il termine
concordato. Infine, il ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) continua ad
interessare una quota contenuta di imprese italiane, con una percentuale che si
assesta all’1% del totale.
“In questa delicata fase congiunturale abbiamo rilevato anche un elemento
positivo, rappresentato dalla maggiore attenzione da parte delle imprese
italiane alla gestione dei tempi di pagamento, del credito commerciale e, più in
generale, del Working Capital” - commenta Preti. “Del resto, negli ultimi anni le
imprese hanno investito molto in procedure e strumenti che consentissero di
intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità
dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio
portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire tempestivamente con azioni
di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui
propri flussi di cassa. Un’operazione, questa, non a costo zero ma che riteniamo
potrà dare benefici concreti anche dopo la fine della crisi.
Per trovare conferma di questa maggiore attenzione, è sufficiente considerare
che i partecipanti al nostro programma CRIBIS iTRADE - la prima soluzione in
Italia per la condivisione delle informazioni sui comportamenti di pagamento e il
più ampio patrimonio di informazioni sui pagamenti commerciali - sono cresciuti
esponenzialmente dall’inizio della crisi, portando a più che raddoppiare le
esperienze di pagamento disponibili all’interno del sistema.
Soluzioni come CRIBIS iTRADE, che prevedono la condivisione di informazioni
sui pagamenti al fine di identificare un profilo dell’impresa come pagatore, oltre
a mettere a disposizione strumenti di analisi e monitoraggio, possono rendere
il mercato più trasparente referenziando le imprese che hanno comportamenti
di pagamento affidabili e contribuendo ad identificare le realtà meno virtuose.
D’altro canto la trasparenza è un elemento chiave per la crescita del mercato e
dell’economia nel suo complesso” - conclude Preti.
Abitudini di pagamento in Italia per classi di ritardo
I trimestre 2012
80,0%
70,0%
60,0%
50,0%
46,6%
47,6%
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
3,5%
By due date Up to 30 days
30-60 days
1,4%
60-90 days
0,6%
0,4%
90-120 days Over 120 days
Fonte: CRIBIS D&B
CRIF Academy: la condivisione di best practice tra professionisti
e l’esperienza ventennale di CRIF sui temi caldi del mercato del credito
Nel 2012 CRIF ha allargato la propria offerta formativa, da oltre 10 anni
consolidata sul mercato, attraverso CRIF Academy, la Business School che offre
corsi specialistici tenuti da professionisti per i professionisti di banche, società
finanziarie, confidi, assicurazioni e per tutti coloro che all’interno della propria
organizzazione si occupano di gestione del credito, di rischio e di marketing.
L’idea fondante è mettere a disposizione l’esperienza ventennale di CRIF sul
mercato del credito, del rischio e marketing bancario - e quella specifica nella
formazione dei propri clienti e partner - con le competenze di un team di docenti
qualificati provenienti dall’ambito professionale, accademico e istituzionale
(tra cui ABI e SoSe - la Società per gli Studi di Settore costituita dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca d’Italia).
Questa sinergia di conoscenze ha portato a un ricco e composito calendario
di corsi specifici sulla valutazione delle imprese, sulla prevenzione delle frodi
e sull’antiriciclaggio, sulle evoluzioni dello scoring, a fianco di corsi esclusivi
su temi di forte attualità quali la valutazione del credito ai “nuovi italiani”,
il recupero crediti e la compliance alle Linee Guida ABI in materia di
valutazioni immobiliari.
“La congiuntura economica negativa e la relativa crisi di liquidità, le evoluzioni
normative internazionali e domestiche nel settore del credito, l’aumento delle
frodi creditizie e la crescente pressione sui margini di redditività richiedono oggi
sempre più conoscenze e competenze specifiche e aggiornate, a conferma
che la formazione e la condivisione del sapere svolge un ruolo significativo nella
riduzione dei rischi di un progetto e nell’ottimizzazione dei risultati di business”
- afferma Vincenzo Gagliardi, Responsabile del team di CRIF Academy.
“I corsi CRIF Academy sono specificamente progettati secondo le migliori e
più moderne strategie d’apprendimento e con una didattica compatta e di
elevato impatto per soddisfare le esigenze di partecipanti con diversi livelli
d’esperienza, permettendo di applicare fin da subito le conoscenze apprese
all’interno del proprio business” - aggiunge Gagliardi.
Le iniziative formative di CRIF Academy tenute nei primi mesi dell’anno hanno
riscosso successo e un considerevole interesse da parte dei partecipanti iscritti.
A conferma di come sia molto sentito nei professionisti il bisogno di partecipare a
momenti di formazione ad hoc, al fine di condividere competenze, best practice
e case study dei principali player del mercato oltre alle evidenze degli osservatori
CRIF sul mercato del credito.
7
La qualità dell’offerta formativa di CRIF Academy è evidenziata anche
dalla certificazione UNI EN ISO 9001:2008 - EA 371 per i processi formativi.
Formazione certificata per le aziende di credito significa poter beneficiare di
concreti vantaggi, quali la garanzia di standard curriculari di elevata qualità,
l’affidabilità nel tempo grazie alla misurazione continuativa della soddisfazione
del cliente e la possibilità di finanziare attraverso i Fondi Paritetici
Interprofessionali la formazione destinata ai propri dipendenti.
I corsi di formazione di CRIF Academy, infatti, possono rientrare nei piani
finanziati della maggior parte dei Fondi Interprofessionali
(FONDIR - FBA - FONCOOP - FORTE).
CRIF Academy: i temi del 2012
• “Obiettivo ZERO FRODI: le best practice e gli strumenti di prevenzione
(UCAMP)” - 12 giugno
• “L’ABC dello scoring: dallo sviluppo al monitoraggio dei sistemi di scoring”
25-26 settembre
• “Nome in codice ‘231/07’: dalla normativa antiriciclaggio agli strumenti per
essere compliant” - 24 ottobre
• “Contratti mutui: le novità normative e le soluzioni per essere compliant ed
efficienti” - 13 novembre
• “Difesa e Contropiede - gestione della clientela affidata: dal presidio del
rischio all’incremento del business” - 28 novembre
Si sono già tenuti i corsi:
• “I ‘nuovi italiani’: quali sono i bisogni finanziari degli immigrati, come valutarli
e gestirli” - 22 febbraio
• “Il recupero crediti: strategie vincenti per recuperare e non rincorrere”
28 marzo
• “La valutazione dell’impresa ‘fronte-retro’: rischio commerciale e rischio
creditizio” - 17-18 aprile
• “Le valutazioni immobiliari: adeguamento alle linee guida ABI” - 23 maggio
• “Il marketing in 3D: le 3 dimensioni del marketing bancario” - 30 maggio
Per maggiori informazioni: [email protected]
1
Il Sistema di Gestione per la Qualità, sviluppato in conformità alla norma UNI EN ISO 9001- 2008 Settore
EA 37, individua e descrive i metodi di lavoro dell’azienda ed i controlli messi in essere, al fine di soddisfare
le esigenze del cliente, nel rispetto delle normative e leggi applicabili, producendo il massimo beneficio.
primavera - estate 2012
Recupero crediti nel noleggio auto:
l’esperienza di successo di Arval Leasing con la Phone Collection di CRIF COL
Arval, società del gruppo bancario BNP Paribas, è leader nel noleggio auto
a lungo termine e nella gestione delle flotte aziendali. La forza del colosso
finanziario francese, unitamente all’eccellenza del servizio sia negli aspetti
consulenziali che in quelli tecnico-gestionali, ha portato Arval ad essere
top player del suo settore.
Arval ha scelto di affidarsi ai servizi di Recupero Telefonico di CRIF COL,
realizzati dagli operatori qualificati di CRIBIS Teleservice, società del Gruppo
CRIF specializzata nella collection in outsourcing. Il connubio tra Arval Leasing
e CRIF COL con riferimento alla phone collection sugli insoluti recenti (Early
Stage) relativi al noleggio auto a lungo termine ha dato vita a un’esperienza
di notevole successo.
sia intenzionato a continuare il pagamento del canone di noleggio finché
la situazione non sia risolta. In questo contesto peculiare, CRIF COL ha
dimostrato la sua abilità garantendo elevate performance di recupero.
Abbiamo potuto apprezzare l’eccellenza delle attività di CRIF COL anche nella
gestione delle ‘pratiche strong’, per le quali l’obiettivo è ottenere il pagamento
del debito prima che risultino insolute tre rate del canone di noleggio, condizione
che porta al necessario ritiro del mezzo. In tale situazione, in cui la lavorazione si
riduce dai 30 ai 20 giorni, CRIF COL ha dimostrato ottimi risultati”.
CRIF COL offre a banche e società finanziarie soluzioni per ogni fase della
credit collection, consentendo di recuperare i crediti insoluti velocemente e in
maniera efficiente. La tempestività nelle attività di collection è infatti un fattore
determinante, ancor più in un settore come quello del leasing auto in cui
intervenire in ritardo e con scarsa tempestività può comportare deterioramenti
irreversibili nel portafoglio auto gestito.
Il servizio di Recupero Telefonico di CRIF COL è utilizzato da Arval in situazioni
di morosità entro le tre rate di noleggio scadute e non pagate, nelle quali è
possibile rintracciare rapidamente il soggetto insolvente e attivare le azioni di
recupero più opportune al fine di evitare il ritiro del mezzo.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Federica Marzi, Risk & Credit Manager
di Arval, quali sono i fattori caratterizzanti la collaborazione di successo con
CRIF COL.
Quali sono a suo avviso le caratteristiche distintive dei servizi di
Phone Collection offerti dagli operatori di CRIF COL?
“Il sollecito telefonico è compiuto da personale altamente qualificato, oggetto
di continui aggiornamenti formativi. CRIF COL dispone di una nutrita squadra
di operatori specializzati di phone collection ed è in grado di indirizzare gli
interventi di collection in base alle competenze, in modo che sia l’operatore
più adeguato a contattare il debitore.
Gli operatori specializzati sono verticalizzati su azioni, interventi e processi
diversi. Le differenti modalità di rapportarsi al cliente/debitore e le
azioni/script specificatamente strutturati dipendono dal tipo di prodotto
finanziario in oggetto, dal grado di insolvenza/rischio registrato e dalle
diverse caratteristiche socio-demografiche dei soggetti insolventi (età, sesso,
professione, nazione di provenienza, ecc.), traducendosi in azioni di
customer-care per i clienti più meritevoli e in attività di recupero mirate
per i clienti con situazioni di insolvenza ripetuta.
Inoltre, con riferimento alla valutazione, misurazione e motivazione dei team di
recuperatori, il risultato del singolo recuperatore viene misurato con il risultato
medio della tipologia di pratiche/soggetti insolventi su cui si sta lavorando.
Questo permette di mettere in luce non solo le prestazioni da migliorare, ma
anche chi è più performante su un tipo di clientela rispetto ad un’altra. Una
valutazione di questo tipo consente quindi di guidare la squadra di lavoro
seguendo il concetto di specializzazione, in base alla seniority, alla capacità
relazionale/negoziale e alla velocità o precisione”.
Quali vantaggi avete riscontrato da tale livello di specializzazione?
“Gli operatori sono stati abili nel gestire le contestazioni che esulano da
una tradizionale attività di Phone Collection: nel mondo del noleggio a
lungo termine è infatti all’ordine del giorno il dover gestire situazioni in cui a
causa di un cambio gomme, eventuali incidenti o fermi auto, il debitore non
9
Ci sono stati altri fattori chiave di successo? Quali le prospettive
di collaborazione per il futuro?
“CRIF COL è stata pienamente in grado di personalizzare il servizio in base alle
procedure aziendali interne del cliente, individuando norme comportamentali
coerenti con le proprie esigenze di salvaguardia degli obiettivi economici e
del patrimonio commerciale. Efficienza, versatilità e performance elevate sono
state le caratteristiche di questo felice connubio, che ci inducono a poter
valutare un’estensione dell’incarico di affidamento anche nell’ambito dei
servizi legali”.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Pubblicazione di CRIF
La perizia al centro della customer experience del mutuo:
Banca Nazionale del Lavoro sceglie CRIF Valutazione Immobili
L’attenzione verso una corretta stima del valore degli immobili è cresciuta
notevolmente negli ultimi anni. Le dinamiche del mercato dei mutui, con
durate e importi crescenti, il forte ruolo degli intermediari e l’introduzione delle
nuove normative hanno reso sempre più importante per gli istituti bancari e
finanziari poter calcolare in modo efficace il valore degli immobili e rivalutarlo
periodicamente nel tempo. La Circolare n. 263/2006 di Banca d’Italia e le
Linee Guida ABI per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni
creditizie infatti pongono enfasi sull’importanza delle valutazioni immobiliari e
sulla figura del valutatore esperto e indipendente.
Alla luce delle nuove disposizioni normative e per garantire un sempre
maggiore livello di servizio ai propri clienti, Banca Nazionale del Lavoro
ha deciso di avvalersi della soluzione di CRIF Valutazione Immobili per
la valutazione dei cespiti retail attraverso una capillare rete di valutatori
indipendenti ed esperti del territorio, nel pieno rispetto dei più rigorosi criteri
estimativi riconosciuti a livello internazionale.
Approfondiamo con il dottor Andrea Veltri, Responsabile finanziamenti e
prodotti di protezione Divisione Retail & Private della Banca Nazionale del
Lavoro, i benefici di tale collaborazione.
Quali i principali vantaggi della soluzione CRIF Valutazione Immobili?
“Riteniamo che i pilastri fondamentali di questo servizio risiedano nei seguenti
quattro aspetti:
• una metodologia che garantisce il massimo livello di coerenza con
gli standard internazionali. CRIF Valutazione Immobili ha infatti scelto
standard di valutazione in linea con i principi adottati dalle Linee Guida ABI
e utilizza criteri di stima uniformi, chiari e riproducibili nel tempo;
• una rete capillare di valutatori competenti, attentamente selezionati,
formati e con certificazione accreditata ISO 17024. In tal modo è
garantito il rispetto del requisito di indipendenza del perito, richiesto
dalle disposizioni della normativa di vigilanza a tutela dell’obiettività delle
valutazioni, nonché l’approfondita conoscenza del contesto immobiliare
locale necessaria per la correttezza e l’attendibilità della stima;
• una consolidata expertise di processo tramite un work-flow di
valutazione strutturato e controllato che consente una semplice
integrazione con la struttura operativa e informatica dell’istituto, riducendo
al minimo gli impatti organizzativi, nonché la sua personalizzazione sulla
base delle specifiche esigenze procedurali e tecnologiche. È pertanto
possibile usufruire della costante verifica della qualità e della correttezza
del processo in tutte le sue fasi, anche grazie al supporto di un ufficio
specializzato e del monitoraggio costante dello stato di avanzamento della
pratica, con la certezza di rispettare i tempi di evasione concordati;
• una banca dati di Comparables relativi alle perizie richieste nel tempo
dagli istituti, che si alimenta con oltre 100.000 casi all’anno e che costituisce
uno strumento fondamentale per contestualizzare la valutazione immobiliare
all’interno dei reali valori di mercato, creare in outsourcing un database dei
propri immobili dati a garanzia e rivalutare periodicamente il valore degli
immobili stessi”.
Siete soddisfatti dell’attenzione rivolta al gestore e al consumatore finale?
“Sì, assolutamente. Il processo CRIF Valutazione Immobili garantisce sia
assistenza alla rete dei gestori, grazie a un supporto centralizzato, sia
una costante attenzione al consumatore in ogni fase, tramite notifiche
via SMS che segnalano la presa in carico della perizia e ricordano i dettagli
dell’appuntamento fissato telefonicamente, metodi di pagamento flessibili e
assistenza in tempo reale tramite canali dedicati sul sito web e sui principali
social network”.
Quali sono le sue aspettative riguardo alla collaborazione con
CRIF Valutazione Immobili?
“Riteniamo che la perizia sia un fattore centrale nella customer experience del
mutuo e in BNL cerchiamo di trasformarlo da un adempimento puramente
amministrativo e creditizio in un servizio di consulenza ad alto valore aggiunto.
È importante quindi che il cliente percepisca dal perito quella stessa attenzione
e condivisione per le proprie esigenze che cerchiamo di offrire tramite i nostri
Gestori di Relazione. Sul livello di servizio abbiamo quindi grandi aspettative
e sappiamo che CRIF ha tutte le carte in regola per garantire la piena
soddisfazione dei nostri clienti più esigenti”.
Per maggiori informazioni: [email protected]
MutuiSupermarket.it sceglie le perizie
di CRIF Valutazione Immobili
MutuiSupermarket.it e CRIF hanno sottoscritto un accordo per i servizi di
valutazioni immobiliari. Nello specifico, CRIF Valutazione Immobili offrirà
agli utenti di MutuiSupermarket.it la possibilità di ottenere valutazioni
approfondite circa l’immobile oggetto di compravendita, allineate a
rigorosi standard internazionali e fornite secondo principi di trasparenza e
comparabilità dei dati.
La valutazione consentirà di evitare spiacevoli sorprese al momento del
rogito, con evidenti vantaggi per i clienti che potranno così usufruire
preventivamente di un set di informazioni completo ed oggettivo; senza
contare il fatto che la perizia indica anche il valore di mercato dell’immobile
calcolato da una parte terza e indipendente rispetto ai soggetti coinvolti
nella trattativa.
Del resto, particolarmente significativo è il fatto che un numero sempre
maggiore di persone stia prendendo l’abitudine di richiedere una valutazione
ancor prima di aver sottoscritto il compromesso di acquisto, in modo da
avere così una fotografia di riferimento in linea con le effettive caratteristiche
e lo stato dell’immobile oltre che la conformità dello stesso rispetto a quanto
dichiarato, in particolare per quanto attiene possibili abusi edilizi non sanati.
“La partnership con un operatore come CRIF, leader sul mercato delle
valutazioni immobiliari, conferma ulteriormente il nostro costante impegno
nel garantire la massima trasparenza nelle transazioni immobiliari” commenta Stefano Rossini, Amministratore Delegato di MutuiSupermarket.it
- “e ci consente di fornire un servizio qualificato a tutti coloro i quali vogliono
conoscere il valore di un immobile oggetto di compravendita oppure dato in
garanzia a fronte di una richiesta di finanziamento”.
“I costanti investimenti su qualità, innovazione, affidabilità e indipendenza
delle perizie” - illustra Stefano Magnolfi, Direttore Real Estate Services
di CRIF - “rappresentano il tratto distintivo di CRIF Valutazione Immobili,
che si avvale anche della competenza degli oltre 600 professionisti che
compongono il nostro network di valutatori, operando capillarmente
sull’intero territorio nazionale. D’altro canto, per avvicinare sempre più
i nostri servizi di valutazione alle esigenze dei clienti, da sempre CRIF è
attiva nel garantire assistenza specializzata e continuativa, recentemente
anche tramite i canali Facebook e Twitter”.
10
primavera - estate 2012
Le attività di Capital Management del Gruppo BPER
con il supporto del Data Quality di CRIF BPO
Il Comitato di Basilea nel corso del 2010 ha effettuato la stima dell’impatto
derivante dall’introduzione della nuova regolamentazione (Basilea 3)
attraverso lo “studio d’impatto quantitativo” (Quantitative Impact Study, QIS)
utilizzando dati su base consolidata relativi a dicembre 2009 di un ampio
campione di banche internazionali1. Qualora la riforma fosse entrata in vigore
a fine 2009, per i gruppi bancari italiani partecipanti all’esercizio sarebbero
stati necessari 47 miliardi di euro di nuovo capitale di qualità primaria per
raggiungere un CET1 Ratio del 7%. La medesima simulazione riferita a giugno
2010 mostrerebbe una contrazione del fabbisogno a 40 miliardi di euro, in
conseguenza del rafforzamento patrimoniale già realizzato da alcuni gruppi.
Tali risultati sono stati recepiti dall’Organo di Vigilanza di Banca d’Italia
che ha indicato la necessità di un rafforzamento patrimoniale del sistema
bancario: “Le banche italiane hanno rafforzato il patrimonio attraverso
molteplici interventi: aumenti di capitale, patrimonializzazione degli utili,
emissione di titoli sottoscritti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze,
cessioni di attività. In una fase di ripresa ciclica caratterizzata da rischi
rilevanti, sia finanziari sia creditizi, è essenziale consolidare la crescita dei
mezzi propri. In una prospettiva di più lungo periodo, i nostri maggiori
intermediari, così come le principali banche internazionali, dovranno compiere
uno sforzo rilevante per adeguarsi ai più stringenti requisiti di capitale varati
dal Comitato di Basilea2”.
Le raccomandazioni di Banca d’Italia sono state prontamente recepite da
ABI che osserva: “Nel tempo concesso per adeguarsi alle nuove regole le
banche cercheranno di intraprendere una serie di azioni volte, da un lato, a
mitigare gli effetti negativi delle nuove regole sui requisiti di capitale, dall’altro,
a cercare di accrescere i livelli attuali di redditività al fine di sostenere (sia con
risorse interne sia tramite il ricorso al mercato) il rafforzamento patrimoniale.
Alcune banche potrebbero cercare di anticipare le azioni di rafforzamento
patrimoniale, con l’obiettivo di innescare un circuito virtuoso che le porti a
ridurre il costo del debito, aumentare le possibilità di erogazione del credito,
e per questa via ottenere margini più elevati che migliorino la redditività del
capitale. L’anticipazione di azioni di rafforzamento patrimoniale sarà
plausibilmente richiesta dal mercato stesso. Il miglioramento delle attuali
condizioni di redditività delle banche rappresenta quindi una condizione
necessaria per affrontare nei prossimi anni il percorso di rafforzamento
patrimoniale previsto dalle nuove regole e con esso le possibilità di
finanziamento del sistema economico3”.
In linea con le esigenze del sistema finanziario nazionale, CRIF BPO ha
da anni sviluppato e implementato un insieme di metodologie di
Data Quality congruenti agli obiettivi di rafforzamento patrimoniale degli
Istituti. In quest’ottica, da sempre molto attento al tema della qualità dei dati,
il Gruppo BPER ha scelto di affidarsi a CRIF BPO traendone considerevoli
benefici. Alessandro Ghidoni, Responsabile della Sezione Finanziamenti e
Segnalazioni dell’Ufficio Credito e Segnalazioni all’interno della Divisione
Organizzazione di BPER Services del Gruppo BPER, sottolinea come: “In
seguito ad alcune operazioni di razionalizzazione sulla Capo Gruppo, abbiamo
utilizzato il servizio di Data Quality proposto da CRIF BPO che ci ha permesso
di raggiungere gli obiettivi prefissati nei termini temporali, mantenendo un
elevato standard qualitativo del dato raccolto”.
“Queste metodologie complementari alle attività di Capital Management che
le banche dovranno porre in essere” - continua Ghidoni - “sono fondamentali
al fine di traguardare gli obiettivi regolamentari e permettono di ottimizzare i
risultati di quest’ultime. L’esperienza evidenzia infatti come spesso la stima
delle RWA sia in parte compromessa da database di qualità mediocre.
Tale incidenza è determinata dal fatto che lo spettro qualitativo del dato
(dettaglio e fruibilità) sia stata inficiata dalle metodologie di Data Collection,
dall’evoluzione dei sistemi informativi (non supportata da una parallela
evoluzione della qualità del dato) e da operazioni di finanza straordinaria
(fusioni, cessioni e scorpori)”.
L’approccio di CRIF BPO ha come obiettivo proprio la generazione, recupero
e controllo dei dati e metadati relativi agli asset creditizi in seno agli organismi
vigilati. La Data Collection avviene sia con avanzate tecniche di recupero
dei dati dalle pratiche cartacee, sia ottenendo i medesimi sinteticamente
attraverso l’utilizzo delle significative base dati del Gruppo CRIF.
anca d’Italia: per l’Italia hanno partecipato intermediari che rappresentano il 75% circa del totale attivo
B
del sistema
2
Banca d’Italia: Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1, dicembre 2010
3
ABI - Bancaria 3/2011 - “Convergenza a Basilea 3: un tetto alla crescita del credito?”
1
11
“Le attività di CRIF BPO” - afferma Marco Preti, Amministratore Delegato
di CRIF Services - “sono efficaci in quanto realizzate con tempistiche
estremamente ridotte rispetto a quelle che il singolo intermediario potrebbe
esperire in autonomia e connotate da un’altissima qualità del dato
(error-free) in quanto non frutto della digitazione di un operatore, bensì
dell’utilizzo professionale delle base dati del nostro Gruppo”.
Data Quality di CRIF BPO: i benefici
Le attività di Data Quality di CRIF BPO garantiscono significativi benefici che
possono essere sintetizzati in:
• miglioramento dei coefficienti prudenziali di vigilanza e conseguente
rafforzamento patrimoniale;
• aumento della qualità del dato a fini gestionali e propedeutica per operazioni
finanziarie quali emissione di covered bond e cartolarizzazioni;
• rintracciabilità delle pratiche grazie al supporto digitale;
• ricostruzione sintetica di fascicoli cartacei non recuperabili.
Per maggiori informazioni: [email protected]
primavera - estate 2012
Pubblicazione di CRIF
Assicurazioni e mondo digitale: l’importanza dell’analisi del Sentiment online
CRIF interviene con Cream all’evento Digital Insurance Strategies di Londra
Il web ha sensibilmente ridotto i costi di ricerca
di qualsiasi tipo di bene e servizio, favorendo
negli ultimi anni un significativo processo di
disintermediazione: ogni individuo può liberamente
cercare e confrontare in qualsiasi momento e
comodamente, dal suo pc o smartphone, le offerte
di migliaia di venditori, confrontandone prezzi e
caratteristiche in assoluta autonomia.
Questa evoluzione delle modalità di acquisto
attraverso la Rete ha avuto rilevanti impatti
anche sul mondo assicurativo, modificando i
modelli di business tramite i quali le compagnie
di assicurazioni presentavano i propri servizi e
costringendole a un percorso alternativo e in linea
alla crescita di domanda digitale.
Cosa è cambiato, quindi, nel modo di vendere le
assicurazioni? Cosa si aspettano i clienti e come
deve cambiare il modo di fare comunicazione in
un processo di acquisto dove è il cliente ad avere
il controllo? Quali sono le potenzialità dei social
media e qual è l’impatto che una strategia digitale
globale può avere sulla percezione del brand da
parte dei clienti?
Questi gli argomenti principali che sono stati al
centro del convegno Digital Insurance Strategies
2012, tenutosi a Londra lo scorso marzo, al quale
CRIF è intervenuta sul tema “The Importance of
Sentiment Analysis in 2.0 Marketing”.
Il web dà innumerevoli possibilità ai consumatori
di essere informati su qualsiasi prodotto o servizio.
In realtà, a fronte di questa specificità, sono poche
le “voci” autorevoli di cui fidarsi e tenere conto,
e quest’ultime stanno lentamente ‘rimpiazzando’
i consulenti, agenti e venditori. In questo nuovo
contesto di fruizione in cui le informazioni raccolte sul
web hanno un’influenza determinante nel processo
di acquisto, da semplice conteggio di commenti
positivi e negativi la Sentiment Analysis si è evoluta
grazie alla tecnologia semantica per poter fornire
informazioni sempre più dettagliate ed efficaci.
Oggi nel mondo del marketing 2.0 milioni di clienti
- sia B2C che B2B - partecipano a social media,
blog, forum e community per condividere le proprie
opinioni su brand, prodotti o servizi.
Con questa esplosione di conversazioni e contenuti
online le organizzazioni si trovano di fronte alla
sfida di monitorare proattivamente questa enorme
quantità di dati non strutturati, al fine di generare
reale conoscenza e valore per i propri processi
commerciali e marketing. Una conoscenza che
potremmo definire Actionable Knowledge. Non è
possibile però un monitoraggio efficace di queste
“voci del mercato” senza una tecnologia adeguata.
La tecnologia semantica consente di supportare il
processo decisionale più efficacemente, in quanto
rende possibile una adeguata comprensione dei
dati non strutturati interpretando e analizzando ogni
tipo di testo in modo simile all’uomo, riuscendo sia
a comprendere le relazioni tra le diverse parole sia a
capirne il reale significato nel contesto.
L’evento di Londra è stata anche l’occasione
per presentare la nuova versione di Cream,
l’esclusivo sistema di monitoraggio che analizza
quotidianamente la reputazione di aziende, marchi
e prodotti sul web.
Per maggiori informazioni: cream.icribis.com
Flashnews
Le innovazioni nel credito al centro dell’evento CRIF
tenutosi a Vienna
Lo scorso aprile si è svolto a Vienna l’evento Innovations in
Credit, organizzato da CRIF Decision Solutions e da Deltavista
Svizzera e Austria, le società recentemente entrate a far parte
del Gruppo CRIF. Oltre 50 professionisti - in rappresentanza
di aziende dell’Europa Centrale e Orientale operanti nei settori
finance, telecom, utilities ed e-commerce - hanno condiviso
durante l’evento best practice e case study in materia di
Origination, Customer Management, Debt Collection, Fraud
Management e Analytics. Come speaker sono intervenuti
Bank of Georgia, Bawag PSK, Deutsche Bank, ENEL, Gjenside
Bank e T-Mobile, che hanno messo a fattore comune le proprie
esperienze di come, grazie al supporto e alle soluzioni CRIF,
siano riusciti a far fronte alle dinamicità del mercato e alle
crescenti esigenze dei clienti, migliorando le performance e
diminuendo tempi e costi senza perdere di vista la governance
sui processi.
Direttiva mutui e gli impatti sul mercato europeo:
l’originale ricerca CRIF-Efma
Il recepimento della Direttiva sul Credito al Consumo anche
per i mutui residenziali e i relativi impatti sull’operatività degli
istituti di credito e in generale sul mercato del credito immobiliare
sono stati analizzati da CRIF ed Efma all’interno di un’originale
ricerca, che ha coinvolto i principali player europei del credito.
Le evidenze emerse nello studio e le soluzioni compliance
predisposte da CRIF per il mercato sono state presentate in
anteprima a livello europeo da Simone Capecchi, Direttore
Corporate Offer Italy & Western Europe di CRIF, all’evento Efma
Consumer Finance 2012.
L’appuntamento Efma ha visto inoltre CRIF presente anche
all’interno della sessione “Growth strategies in the ‘new normal’
landscape”, con il caso di successo sviluppato insieme a MPS:
“Credito con Innovazione: le metriche evolute per la valutazione
delle richieste retail”. Luca D’Amico, Sales Manager Corporate
Offer Italy & Western Europe di CRIF, e Manuele Bonora,
Responsabile Politiche Creditizie di MPS, hanno approfondito
e condiviso i benefici economici ottenuti dalla banca grazie
all’introduzione nel processo degli innovativi modelli
sviluppati da CRIF.
Per maggiori informazioni sullo studio CRIF-Efma
“Proposal for a Directive on Credit Agreements Relating to
Residendial Property. Insight into its adoption and possible
effects on the European credit market” e le innovative soluzioni
CRIF: [email protected]
Il sistema di application processing di CRIF sbarca in Cina
Durante l’evento organizzato da CRIF Cina, tenuto a Tiajin nel
mese di aprile, è stato lanciato Sprint, il sistema di application
processing. La soluzione permette la gestione end-to-end dei
clienti small business, per una miglior definizione delle strategie
di marketing, di customer management e di recupero crediti.
Sprint risponde alle esigenze degli istituti finanziari cinesi di
una gestione automatizzata, efficace e oggettiva della propria
clientela oltre che di sviluppo del business.
In particolare, per gli istituti di microcredito cinesi, che per legge
non possono effettuare la raccolta di risorse direttamente dalla
clientela retail, rappresenta uno strumento per accreditarsi e
per ottenere maggiori finanziamenti pubblici e privati, necessari
per poter erogare credito. Il processo di valutazione di chi
richiede un prestito può comportare molto tempo e contenere
errori, e quindi mettere a rischio la sostenibilità finanziaria
dell’organizzazione stessa. Dotarsi di un sistema in grado di
gestire l’intero processo del credito in maniera più efficace aiuta
a rispondere a questa sfida. Sprint, gestito in outsourcing da
CRIF Cina, offre considerevoli vantaggi in termini di flessibilità,
affidabilità e completezza nel controllo delle politiche di credito
degli istituti oltre che di contenimento dei costi.
CRIF Finance Meeting 2012: le idee e le azioni per la crescita
Dopo il successo della prima edizione, ritorna ad ottobre il
CRIF Finance Meeting, l’evento che mette insieme le oltre 1000
aziende di credito italiane (banche, confidi, mediatori creditizi e
società finanziarie). Anche quest’anno il CRIF Finance Meeting
si propone come l’appuntamento di riferimento per conoscere
le azioni di successo dei principali player del mercato del
credito italiano in termini di costing review e liquidità, antifrode e
antiriciclaggio, sviluppo del business e gestione del portafoglio,
recupero crediti. Ma anche per connettere nuove idee, grazie
all’analisi dei dati del credito dell’Osservatorio di mercato di
CRIF, l’approfondimento delle novità normative e le evidenze
emerse da interviste con i C-level dell’industria bancaria.
Save the date: 3 ottobre 2012 | Bologna, Hotel Carlton
Per maggiori informazioni: [email protected]
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ERRATA CORRIGE
Sul numero precedente di Sintesi,
nell’articolo “Revisione dei processi
creditizi e quantificazione degli
impatti economici: il progetto
di Consel con CRIF”, è stato
erroneamente riportato che Consel
dal dicembre 2007 fa parte del
Gruppo Alleanza Toro. Precisiamo
che è il Gruppo Alleanza Toro ad
essere invece entrato in tale data a
far parte della compagine societaria
di Consel.
sintesi
Pubblicazione di CRIF
primavera - estate 2012
Registrazione del Tribunale
di Bologna N. 7538 del
21/04/2005
CRIF
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