guida del tema - Cascina Triulza

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guida del tema - Cascina Triulza
GUIDA DEL TEMA
GUIDA DEL TEMA
Questa Guida (Guida del Tema) e la relativa versione allegata in CD_Rom sono
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©Expo 2015 S.p.A. - Milano, Settembre 2012
Ogni ripubblicazione, riproduzione, diffusione o utilizzo commerciale di questa Guida
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è strettamente vietato senza l’autorizzazione scritta di Expo 2015 S.p.A.
Questo documento non ha fini di lucro ed è un prodotto non commercializzabile.
A cura del gruppo di lavoro TEG Tema
Coordinamento editoriale Direzione Thematic Spaces
Con il contributo di Marco Amato e Stefano Karadjov
Immagini a cura di Alberto Antoniazzi
Render a cura di Centro Sviluppo Realtà Virtuale S.r.l.
In copertina xilografie e incisioni di varie epoche,
tratte da TATTI G., Della Agricoltura. In Venetia, Sansovino, 1560
INDICE
Guida alla lettura ................................................................................... 4
1 Il Tema .................................................................................................. 8
1.1 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita ..............................................8
1.2 Il Concept ........................................................................................9
1.3 L’approccio: la Visitor Experience ...................................................13
1.4 Le sfide di Expo Milano 2015 ..........................................................13
1.5 La Legacy immateriale ....................................................................17
2 Come rappresentare il Tema .......................................................... 20
2.1 “Tutto è Tema. Il Tema è tutto” .......................................................20
2.2 I linguaggi espressivi .......................................................................23
3 La traduzione del Tema nel Sito Espositivo ................................. 32
3.1 Il Paesaggio di Expo Milano 2015 ..................................................32
3.2 Le Aree Tematiche ..........................................................................33
3.3 Gli Spazi Espositivi dei Partecipanti ................................................48
3.4 Gli Itinerari Tematici ........................................................................56
3.5 Il framework tecnologico ...............................................................66
4 Il Theme Statement ...........................................................................67
4.1 L’espressione del Theme Statement .............................................67
5 L’Exhibition Project ..........................................................................71
5.1 Il Case Display ...............................................................................71
5.2 L’espressione dell’Exhibition Project ............................................75
Moduli ................................................................................................... 79
Guida alla lettura
Expo Milano 2015 propone un nuovo modello per le Esposizioni Universali
del XXI secolo, attraverso un approccio al Tema innovativo e pervasivo di tutte
le dimensioni dell’Expo. Per il suo successo saranno fondamentali la convinta
adesione di tutti i Partecipanti e il loro impegno a condividere il proprio
contributo sul Tema all’interno di una piattaforma che dia voce a tutti gli attori
coinvolti. È in quest’ottica che nasce la Guida del Tema di Expo Milano 2015.
Il presente documento è, infatti, uno strumento operativo ideato per
guidare i Partecipanti di Expo Milano 2015 nello sviluppo del Tema in tutte
le dimensioni in cui si sostanzierà la loro partecipazione all’Esposizione
Universale del 2015.
Primo passaggio essenziale in questo percorso è la redazione del Theme
Statement, il documento ufficiale che, una volta validato dall’Organizzatore,
sarà allegato al Contratto di Partecipazione e sarà poi completato da un più
dettagliato Exhibition Project.
Nel Theme Statement ogni Partecipante deve descrivere i contenuti e
i modi con cui intende declinare il Tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la
Vita’ con l’obiettivo di valorizzare la propria partecipazione all’Esposizione,
facendone un’occasione di proposta delle proprie eccellenze.
Nel primo capitolo della Guida del Tema vengono descritti il Tema di Expo
Milano 2015, il Concept del Tema e le sfide che esso pone all’Organizzatore e
a tutti i Partecipanti, sia in termini di approfondimento scientifico e culturale,
sia in ambito di legacy, ovvero di eredità immateriale che si vuole lasciare
dopo il 2015, nonché la centralità del principio della Visitor Experience.
Il secondo capitolo offre ampia descrizione di come l’Organizzatore ha inteso
intraprendere la sfida del Tema, declinandolo nella progettualità architettonica,
culturale, scientifica, ambientale e tecnologica.
Il terzo capitolo descrive la traduzione concreta del Tema nel Sito Espositivo,
attraverso lo sviluppo del paesaggio, le Aree Tematiche, gli spazi espositivi a
disposizione dei Partecipanti e gli Itinerari Tematici.
Il quarto capitolo è dedicato alla descrizione puntuale delle modalità di stesura
del Theme Statement, specificando le informazioni che sono necessarie
all’Organizzatore e che il Partecipante è tenuto a dettagliare.
4 | GUIDA ALLA LETTURA
Il quinto capitolo contiene le informazioni relative allo sviluppo tematico
del progetto di partecipazione che ogni Partecipante dovrà fornire
all’Organizzatore dopo la firma del Contratto di Partecipazione mediante la
redazione di un Exhibition Project.
Molti degli argomenti presentati in questa Guida del Tema saranno oggetto
di presentazioni specifiche all’interno del programma della Seconda Edizione
dell’International Participants Meeting che si terrà a Milano, dal 10 al 12 ottobre
2012. Altri argomenti saranno dettagliati nell’ambito di specifiche Linee Guida
che l’Organizzatore elaborerà nel corso dei prossimi mesi.
Infine, per una analisi politica e culturale dei riflessi e delle implicazioni del
Tema di Expo Milano 2015 si attira l’attenzione dei Partecipanti sul “Documento
Strategico - Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” recentemente emesso dal
Commissario Generale per Expo Milano 2015. Tale Documento offre spunti e
considerazioni per avviare un lavoro comune, il confronto e il dibattito tra tutti
i Partecipanti, che vogliono giocare un ruolo attivo nelle scelte cruciali legate
al cibo e alla sostenibilità: anzitutto i Governi, le Istituzioni e le Organizzazioni
Internazionali, ma anche le imprese, l’associazionismo e a ogni persona che
voglia dare il proprio contributo positivo a nuove soluzioni per il bene comune.
Una piattaforma per formulare le proposte e le idee che saranno alla base degli
impegni futuri e della Dichiarazione Finale dell’Esposizione Universale del 2015.
GUIDA ALLA LETTURA | 5
1 IL TEMA
1.1 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita
“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana,
sufficiente e sostenibile?” È con questa domanda che si apre la sfida
dell’Esposizione Universale di Milano 2015, come già dichiarato nel Dossier
di Registrazione e nella Guida ai Partecipanti. È solo l’uomo, artefice fin qui
di uno straordinario percorso d’evoluzione e intervento sulla natura, che può
darvi risposta.
Dopo averci nutrito per millenni, il pianeta Terra ha bisogno di nutrimento,
fatto soprattutto di rispetto, atteggiamenti sostenibili, applicazione di
tecnologie avanzate e visioni politiche nuove, per individuare un equilibrio
diverso tra risorse e consumi.
Expo Milano 2015 potrà essere tappa importante di questo percorso
di ricerca intrapreso dall’umanità, luogo dove mettere intorno allo stesso
tavolo tutti i Paesi del mondo, e dare un concreto sostegno a una nuova
consapevolezza condivisa circa gli obiettivi di sviluppo e crescita della
presenza umana sul pianeta.
Appuntamenti come Rio +20 di Rio de Janeiro e la Dichiarazione del
Millennio delle Nazioni Unite, hanno indicato una serie di linee guida e obiettivi
che Expo Milano 2015 vuole raccogliere e portare verso nuovi traguardi.
Se novecento milioni di persone patiscono la malnutrizione e altrettanti
subiscono i danni di un’alimentazione eccessiva e disordinata è evidente che
il tema della sicurezza e salubrità alimentare si pone su una scala globale,
che coinvolge direttamente o indirettamente la maggior parte degli individui
sulla terra.
Come garantire a tutti cibo sano? Come cibo e salute sono in relazione
negli stili di vita, nelle attività motorie, nel benessere delle persone? Come lo
sfruttamento delle risorse e la sostenibilità ambientale possono convivere?
In che modo la salubrità del cibo deve influenzare le scelte di produzione
dell’energia e l’uso delle risorse naturali?
Per dare risposte sempre più necessarie ed efficaci a questi temi Organizzatore
e Partecipanti dovranno lavorare insieme per rappresentare l’eccellenza nei
metodi, nelle tecniche e nelle regole della produzione alimentare, le strategie
per coniugare la produzione con il risparmio energetico, l’utilizzo delle fonti
energetiche rinnovabili, la tutela delle risorse naturali, e tra queste in primo
luogo dell’acqua, primo nutrimento dell’uomo e della terra stessa.
Expo Milano 2015 vuole quindi essere un’Expo ‘collaborativa’, nella
convinzione che le Esposizioni del XXI secolo dovranno essere momenti di
8 | IL TEMA
confronto ma anche di collaborazione tra i diversi stakeholder della comunità
internazionale sulle principali sfide dell’umanità.
Dall’applicazione di buone pratiche nell’agricoltura, nell’allevamento e
nell’adozione degli organismi geneticamente modificati, alla salvaguardia
delle biodiversità, passando non solo per il contesto produttivo, ma anche
attraverso l’adozione di determinate politiche e strategie economicofinanziarie. Si tratta soltanto di alcuni dei temi rispetto ai quali Expo Milano
2015 si propone come piattaforma per il confronto e la collaborazione.
Expo Milano 2015 vuole essere, infine, opportunità di riflessione sulla
storia dell’uomo e sulla produzione del cibo, sia nella sua accezione di
conservazione e valorizzazione della memoria di antichi saperi, sia nella
ricerca di nuove applicazioni tecnologiche.
Nonostante l’importanza delle questioni sul tavolo e l’urgenza delle
risposte da dare, Expo Milano 2015 punta a mantenere lo spirito di positiva
fiducia nel progresso umano che ha caratterizzato la storia delle Esposizioni
Universali e a rappresentare con entusiasmo quell’energia vitale che il cibo
da sempre porta con sé: gesto supremo di ospitalità e rito, emblema della
comunità che si riunisce, per celebrare la vita e rinnovare la propria unità, in
un reciproco scambio di conoscenze e informazioni.
1.2 Il Concept
Uno degli elementi più innovativi di Expo Milano 2015 è quello legato
all’approccio concettuale al Tema, che è reso esplicito nel titolo stesso
dell’Esposizione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e che dovrà essere
vivo, presente e trasversale a tutte le attività legate all’Evento.
Se il tema di riflessione è la nutrizione, in primo luogo umana, il titolo
scelto per l’Esposizione pone al centro dell’attenzione non solo il nutrimento
dell’uomo ma anche quello del pianeta in cui esso vive, ovvero l’origine stessa
del cibo dell’uomo.
È un dato biologico che la più basilare sfida dell’uomo alla vita sia quella di
nutrire se stesso, per garantire la continuità della propria esistenza e cercare
di fare tutto il possibile affinché si nutrano anche i suoi simili, per garantire
la sopravvivenza della specie. Eppure un qualunque prospetto che illustri la
disponibilità futura per l’uomo di risorse alimentari sembra dimostrare che
questi obiettivi fondamentali siano messi a rischio dalle stesse abitudini
e comportamenti umani. Per raggiungerli è necessario che l’uomo provi a
capire come, oltre a nutrire se stesso, possa contemporaneamente nutrire
il pianeta, ovvero il suo stesso elemento di nutrizione. È questa la sfida che
pone il Tema di Expo Milano 2015.
Expo Milano 2015 vuole essere il palcoscenico dove attori da tutto il
mondo potranno rappresentare le soluzioni più innovative per “Nutrire il
Pianeta, Energia per la Vita”.
Al fine di rendere evidenti i progressi della ricerca scientifica in ambito
tecnologico e agroalimentare è fondamentale fornire ai visitatori un’adeguata
rappresentazione del tema della nutrizione, per esplicitare i presupposti da
cui questa stessa ricerca si sia mossa. Quanto l’uomo ha prodotto e di cui
IL TEMA | 9
si è cibato dalla sua comparsa sulla terra fino ad oggi, le trasformazioni del
paesaggio naturale, la cultura e i rituali del consumo, sono il punto di partenza
per qualsiasi progetto futuro.
La memoria alimentare dell’uomo è lo strumento attraverso cui
identificare i problemi, ma anche studiare le soluzioni utilizzate in passato
e soprattutto apprendere e apprezzare il valore che il cibo ha avuto per
la storia dell’uomo, per analizzarne le esigenze e proporre delle soluzioni
innovative.
Già negli insediamenti rupestri delle prime comunità umane, i nostri
antenati hanno lasciato incisi sulle rocce i racconti della propria esperienza
del cibo, conquistato attraverso la caccia. Se uno dei primi tratti distintivi
dell’uomo dagli altri mammiferi è stato il linguaggio, il primo racconto
dell’uomo ha avuto per oggetto il cibo.
È per procacciarsi il cibo che l’uomo ha iniziato il lungo percorso della
tecnologia e della ricerca; è da questi primi tentativi di sopravvivenza che
l’uomo ha avviato il suo intervento sulla natura, sul paesaggio, sul pianeta.
La storia dell’uomo sulla terra è storia del suo rapporto con l’ambiente e
con la natura, di cui esso stesso è parte, ma anche artefice e consapevole o
involontario trasformatore.
L’elegante scandirsi dei vigneti sui crinali delle colline, i mulini che sfruttano
il moto delle acque fluviali, i campi di riso che si estendono a perdita d’occhio,
in tutto il pianeta i segni del lavoro dell’uomo per rendere la natura più ricca
e ospitale hanno tramutato il paesaggio e l’hanno reso più accogliente e
produttivo per la vita della specie.
La deforestazione, la desertificazione, le tonnellate di petrolio riversate in
mare, sono altrettanti segni del passaggio dell’uomo, che hanno trasformato
la natura in maniera violenta e a volte irreversibile.
Dagli equilibri futuri di questo rapporto tra uomo e natura dipende la
sopravvivenza della vita sul pianeta, ed Expo Milano 2015 sarà banco di prova
per validare la ricerca dell’uomo in questa direzione.
Per arrivare a formulare i possibili scenari evolutivi di questo rapporto è
importante che i Partecipanti e l’Organizzatore rappresentino nella maniera
più esaustiva possibile il percorso fin qui compiuto.
Il rapporto di trasformazione e mutamento operato dall’uomo sulla
natura può essere immaginato come un percorso fatto di tappe, momenti,
svolte: raccogliendo un frutto, facendosi strada nell’erba alta, costruendosi
un riparo e poi piantando un seme, bruciando la legna, via via in un
percorso sempre più complesso e collettivo l’uomo modifica l’ambiente
intorno a sé.
All’interno di questo cammino immaginario possono essere collocate
tutte le attività e le abitudini alimentari dell’uomo, dalle più semplici e
archetipiche, alle più complesse e innovative. L’asse della natura può essere
ambientato in due diverse attività umane: quella del consumo e quella
della produzione, che rappresentano due finalità differenti e due tipologie
d’azione dell’uomo.
Expo Milano 2015 propone ai Partecipanti di considerare questa chiara e
comprensibile suddivisione concettuale nello sviluppo del proprio progetto di
partecipazione, al fine di facilitare l’esperienza del visitatore.
10 | IL TEMA
Il consumo
Per consumo s’intende qualsiasi attività umana legata al puro nutrimento
dell’uomo, dalle più individuali e spontanee, come la raccolta di una mora
durante una passeggiata in montagna, alle più complesse e socialmente
organizzate, come una cena nel ristorante di una grande città che si può
prenotare solo attraverso l’uso di Internet. In questa rappresentazione possono
essere inseriti, per poi essere rappresentati e narrati nel Sito Espositivo, tutti
i cibi consumati dall’uomo nelle diverse culture, sia tal quali a come sono
raccolti, sia nelle loro differenti modalità di preparazione e conservazione. In
questo scenario s’inseriscono i luoghi dell’alimentazione: dai chioschi per il
cibo di strada, ai banchi dei venditori ambulanti, fino alle abitudini domestiche
di consumo, siano esse dimore di città o accampamenti di villaggi nomadi nel
deserto.
Ogni religione, cultura o Paese prevede riti e liturgie di consumo che
trovano in questa sede lo spazio per essere narrate, condivise e vissute.
I Partecipanti saranno dunque incoraggiati a proporre un’articolata offerta
di food & beverage, che rispecchi le proprie eccellenze e tradizioni.
Dalle abitudini alimentari dei singoli individui alle tipicità di ogni Paese,
dalle colture tradizionali alla produzione industriale su vasta scala, fino alla
rappresentazione del consumo a livello di paesaggio immaginario all’interno
di arti quali la pittura, il cinema, la letteratura, la fotografia: si tratta di una
varietà di aspetti legati all’alimentazione, anche tra loro contrastanti, indicativi
di quanto sia ampio e complesso il Tema di Expo Milano 2015 e che mettono
in luce come questo si presti a essere raccontato attraverso un approccio
multidisciplinare.
La produzione
L’altro ambito delle attività umane che riguarda l’alimentazione è quello che
afferisce al mondo della produzione alimentare, ovvero tutte quelle attività
umane finalizzate alla creazione di cibo attraverso l’intervento dell’uomo
sulla natura. È in questo genere di attività che, in misura maggiore rispetto
al consumo, l’uomo ha costruito il paesaggio entro cui vive e agisce. Il
concetto di paesaggio merita un inciso in questa analisi. La presenza del
paesaggio è implicita e trasversale rispetto a tutto il Tema dell’Expo perché,
pur non essendo oggetto esplicito d’analisi, è indubbiamente oggetto di
riflessione nella maggior parte delle proposte e delle problematiche relative
al pianeta prese in esame.
Rispettare il paesaggio vuol dire quasi sempre garantire un corretto
equilibrio dell’ecosistema, una vita più sana per gli animali e gli stessi esseri
umani. Per questo il paesaggio riveste un ruolo importante sia nell’ambito
del consumo che in quello della produzione.
La storia dell’uomo è anche storia dell’evoluzione della sua capacità di
produrre cibo lungo il percorso che va dalla natura più selvaggia, da cui ha
saputo distinguere i semi buoni dai frutti velenosi, gli animali da allevare e
quelli da temere, evolvendo gradualmente fino alle eccellenze tecnologiche
odierne nella conservazione e produzione industriale dei cibi in scatola,
IL TEMA | 11
surgelati, sottovuoto, etc.. In questo spettro si racchiudono le ‘arti’ della
pesca, dell’allevamento, della caccia e l’universo dei saperi che le ha descritte,
raccontate, raffigurate anche in forma artistica.
L’Expo Milano 2015 deve diventare anche occasione per approfondire
a livello tecnologico intere filiere di produzione alimentare rappresentando
avanzate tecnologie nell’ambito dell’industria di trasformazione, nelle
infrastrutture e nella logistica.
Considerati questi due ambiti di consumo e produzione, all’interno dell’asse
della natura, si evince una constatazione che può essere il punto di partenza
per l’elaborazione del proprio Theme Statement: la ricerca di un equilibrio tra
esigenze alimentari dell’uomo e risorse disponibili.
L’equilibrio è instabile per sua natura, tutto da scrivere e scarsamente
definibile, e cercare di rappresentarlo sarà compito di tutti i Partecipanti
all’Expo.
12 | IL TEMA
1.3 L’approccio: la Visitor Experience
Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015, così come
dichiarato nella Guida ai Partecipanti pubblicata nel 2011, è quello legato al
concetto di Visitor Experience.
L’Expo di Milano vuole essere ‘tradizionale’ e ‘innovativa’ al contempo.
Un’Esposizione ‘tradizionale’ perché si focalizzerà sul principio guida del BIE
circa il valore educativo delle Esposizioni, cercando di aderire al Tema della
nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento
globale a fini educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano,
sufficiente e sostenibile per il pianeta. Un’Esposizione ‘innovativa’ perché in
tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità internazionale l’essenza di
un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato
sul visitatore.
Le Esposizioni di domani non saranno probabilmente ricordate per
la monumentalità dei manufatti architettonici, ma per il contributo ai temi
dello sviluppo umano che saranno stati sviscerati pubblicamente e diffusi
universalmente durante l’evento. Diventa cruciale stabilire dunque fin
dall’inizio le precondizioni affinché l’esperienza del visitatore si trasformi in
interesse, approfondimento, conoscenza, consapevolezza, in un crescendo
di profondità che il rapporto Expo / visitatore potrà garantire se ciascun
Partecipante si farà paladino di questa rinnovata visione del ruolo delle
Esposizioni nel XXI secolo.
In termini operativi chi svilupperà l’area del Sito Espositivo, i contenuti dei
Padiglioni tematici e dei Partecipanti, le stesse architetture ma anche i flussi
e le dinamiche di visita dovrà tenere conto che questa Expo di Milano vuole
condizionare veramente il dibattito sull’alimentazione, sul cibo, sulle risorse
e sulle evidenti implicazioni che questi temi suscitano a livello planetario;
e intende farlo disponendo un Evento in cui al visitatore sia dato modo di
dialogare con gli Organizzatori e con i Partecipanti. Il dialogo come principio
del processo di apprendimento e di educazione.
Il concetto di ‘engagement’ del visitatore diventa così il punto di
partenza per impostare la stessa progettazione della propria Partecipazione,
improntandola a garantire che questo doppio flusso di comunicazione – dai
manufatti ai visitatori, passando per i contenuti tematici, e viceversa – diventi
il paradigma di riferimento nella progettazione della presenza dei Partecipanti
a Expo Milano 2015.
1.4 Le sfide di Expo Milano 2015
La prossima Esposizione Universale di Milano, dedicata all’alimentazione
nei suoi multiformi aspetti sociali, antropologici, scientifici, ambientali ed
economici, ha un valore simbolico ben più alto dei singoli aspetti tecnici ed
espositivi che ne comporranno l’offerta.
È opportuno però in questo contesto analizzare il panorama nel quale
va a collocarsi la tematica della buona, sana, sufficiente e sostenibile
alimentazione.
IL TEMA | 13
Porsi qualche domanda può aiutare a definire il contesto in cui la prossima
Expo si muoverà e che la porterà a essere riconosciuta come un nuovo
modello per le Expo del XXI secolo:
• Desideriamo che l’equilibrio demografico mondiale del prossimo secolo
sia garantito dalla sostanziale tenuta dei sistemi di produzione alimentare
e dall’esclusione di rischi alimentari globali?
• Vogliamo garantire alla prossima generazione i mezzi tecnologici e le
risorse naturali per consentirle di fare altrettanto con la generazione a
venire?
• Intendiamo salvaguardare la biodiversità a fronte della sua crescente
riduzione?
• Reputiamo necessario ridefinire il concetto di nutrizione, associando
a esso non solo gli attributi della sana ed equilibrata alimentazione
ma anche quelli di un completo benessere in cui, oltre agli aspetti
nutrizionali, contino anche gli aspetti storico-culturali ed etnico-sociali?
Il campo su cui si giocherà la sfida di Expo Milano 2015 è definito dalle risposte
a domande di questa caratura.
D’altra parte le Esposizioni Universali non hanno mai inteso proporre
soluzioni ‘normative’: lo spirito nelle quali è cresciuto il movimento delle
Esposizioni ha dal principio valorizzato la molteplicità delle risposte, l’apertura
di nuove strade e la provocazione di nuove domande. È lo stesso spirito che
semmai ha chiesto implicitamente ai Partecipanti delle Expo di scegliere le
“strade meno battute” (R. Frost).
Nel corso dei sei mesi dell’Expo sarà possibile vedere e ascoltare in che
modo i Paesi Partecipanti, le Organizzazioni Internazionali, la Società Civile,
le imprese pensano di affrontare queste sfide, attraverso mostre, dibattiti
e convegni, eventi, pubblicazioni e saggi, ma anche mediante i piatti delle
tradizioni alimentari mondiali, i percorsi didattici e tematici, mettendo in
mostra l’alternativa, sia essa un individuo, una pratica sociale, un progetto o
un prodotto.
A ciascuno dei Partecipanti sarà chiesto di tenere presente, nella
preparazione della propria presenza a Milano, parole come ‘genuinità’,
‘sicurezza’, ‘innovazione’, ‘ricerca e sviluppo’, ‘educazione’, ‘donne e
nutrizione’, ‘sostenibilità ambientale’, ‘varietà’, ‘diversità’, ‘qualità’.
Le sfide che l’Expo pone ai Partecipanti sono rese oltremodo attuali dalla
contemporaneità tra Expo Milano 2015 e la scadenza degli Obiettivi del
Millennio fissati dalle Nazioni Unite(1).
Una sfida importante che Expo Milano 2015 vuole promuovere nella
declinazione del Tema è quella legata alla valorizzazione di genere, volta a
nobilitare il ruolo della donna in relazione ad aspetti cruciali del Tema di Expo
come la nutrizione e la sicurezza alimentare, la produzione degli alimenti e la
loro preparazione. Nella maggioranza dei Paesi, sono infatti le donne a gestire
Nota (1): L’Organizzatore sta già lavorando intensamente con le Nazioni Unite per definire un
percorso di attività condiviso. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 3.3.
14 | IL TEMA
l’economia famigliare e ad essere impiegate nel settore agroalimentare. È la
donna, tramite l’allattamento al seno, la prima fonte di nutrimento di ogni
essere umano. In particolare nelle società rurali, il contributo della donna
al raggiungimento della sicurezza alimentare, intesa come la capacità di
garantire in maniera costante una quantità di cibo sufficiente a soddisfare
il fabbisogno energetico giornaliero, è stata riconosciuta centrale dalle
Nazioni Unite, che per questo motivo promuovono un maggiore accesso
delle donne alle risorse, al credito, alla formazione in un’ottica di sviluppo
sostenibile.
La centralità della donna sarà promossa, riconosciuta e dibattuta tramite
l’iniziativa Women&Expo, alla cui realizzazione tutti i Partecipanti saranno
invitati a collaborare e che sarà illustrata durante l’international Participants
Meeting del prossimo ottobre 2012.
Expo Milano 2015 e gli Obiettivi del Millennio
Il tema di Expo Milano 2015 è collegato ad alcuni degli
Obiettivi del Millennio fissati dalle Nazione Unite:
• Il primo: sradicare la povertà estrema e la
fame, in modo particolare ridurre del 50% la
popolazione mondiale che soffre la fame.
• Il quarto: ridurre di 2/3 la mortalità infantile dei
bimbi al di sotto dei cinque anni.
• Il quinto: migliorare la salute materna, in modo
particolare ridurre di 3/4 il tasso di mortalità
materna.
• Il settimo: garantire la sostenibilità ambientale,
in particolare stimolando politiche e
programmi di sviluppo sostenibile per
invertire l’attuale perdita di risorse ambientali,
riducendo il processo di annullamento della
biodiversità.
• L’ottavo: sviluppare un partenariato mondiale
per lo sviluppo.
Expo Milano 2015 ha scelto di declinare il proprio Tema secondo la matrice
presentata nel Dossier di Registrazione, articolata in tre macro-settori:
‘scientifico-tecnologico’, ‘socio-culturale’, e della ‘cooperazione per lo
sviluppo’. Per la declinazione di questi contenuti è necessario il massimo
impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti e quindi vengono di seguito
presentate alcune riflessioni volte ad aiutare i Partecipanti nella comprensione
di queste tre dimensioni del Tema di Expo Milano 2015.
Universo scientifico-tecnologico
Fanno parte dello sviluppo del Tema tutte le riflessioni scientifiche, i processi
produttivi, le politiche pubbliche, le regole che normano la sicurezza
alimentare e la qualità degli alimenti per uno sviluppo equilibrato e sostenibile
degli individui, dei sistemi di produzione agricolo-forestale, dell’allevamento,
delle risorse marine, delle filiere produttive.
IL TEMA | 15
La storia dell’umanità è assai ricca di esempi che testimoniano le diverse
modalità con cui l’essere umano è intervenuto sulla natura per procurarsi il
cibo: tecniche e tecnologia hanno modificato i sistemi di caccia e pesca, di
allevamento, di coltivazione, di conservazione, di trasformazione, di distribuzione
e di consumo del cibo. In Expo Milano 2015 questa capacità dell’essere umano
di trasformare la natura per procurarsi il cibo può essere messa al centro della
drammatizzazione e del racconto che i Partecipanti faranno.
I Partecipanti che includeranno nel proprio progetto l’approccio
scientifico-tecnologico dovranno guidare il visitatore in un percorso
avventuroso alla scoperta delle risorse nascoste della natura, delle nuove
modalità di interazione con essa e delle dimensioni dei processi che stanno
all’origine del percorso alimentare. Il filo rosso della sostenibilità dovrà essere
la guida all’analisi di tutti i segmenti della filiera agroalimentare.
Il viaggio attraverso le diverse realtà delle filiere alimentari alla ricerca della
varietà di prodotti, di mezzi e di processi deve far emergere le identità da cui
esse sorgono, perché il prodotto alimentare comunica non solo valori naturali
ma anche umani, legati alla ricerca e sviluppo, alla trasformazione del cibo,
alla sua distribuzione.
I linguaggi espressivi con cui possono essere messi in scena questi
argomenti spaziano da confronti e dibattiti su casi concreti e Good Practices,
a esposizioni di progetti e prodotti, allestimenti e spettacoli scenici, teatrali,
cinematografici e multimediali.
Universo socio-culturale
Fanno parte di questo approccio al Tema tutte le declinazioni scientifiche,
divulgative e didattiche connesse all’educazione a un’alimentazione corretta
e sana che siano svolte da parte dei Paesi, delle Istituzioni scolastiche, delle
famiglie, delle imprese e delle Organizzazioni della Società Civile, e che siano
finalizzate da un lato ad armonizzare la relazione rispettosa tra l’individuo e
il suo ambiente mediante un equo accesso alle risorse da parte di tutte le
popolazioni, senza sprechi o sperequazioni, dall’altro lato a favorire l’incontro
tra le identità culturali e sociali dei popoli e le differenti tradizioni alimentari
viste come una forma di patrimonio culturale immateriale legato alla lingua,
alle arti e ai mestieri tradizionali.
Expo Milano 2015 invita tutti i Partecipanti a declinare il Tema anche attraverso
iniziative mirate, tra l’altro, a diffondere la consapevolezza sulla necessità di una
corretta e sana alimentazione sia in termini qualitativi che quantitativi, e sulla
necessità di soddisfare integralmente i bisogni alimentari dell’essere umano
nel rispetto della dignità degli individui e del sistema naturale di cui sono
parte. L’educazione alimentare si presenta in questo quadro da un lato come
strumento per la presa di coscienza di sé, della propria fisiologia e dell’insieme
delle proprie esigenze; dall’altro lato l’educazione apre alla consapevolezza
delle dimensioni sociali, economiche e culturali dell’esperienza del cibo, della
sua mancanza, dei suoi significati e delle sue tradizioni.
Facendo propri i principi del BIE, secondo cui le Esposizioni hanno un’alta
finalità educativa, Expo Milano 2015 pone l’educazione alimentare tra i suoi
obiettivi primari.
16 | IL TEMA
A partire da un’attenzione prioritaria ai sistemi agricoli, ma anche ai processi
di trasformazione e distribuzione alimentare in tutte le loro dimensioni,
soprattutto quelle industriali, è possibile stimolare l’attenzione dei visitatori
anche alle competenze professionali specifiche necessarie per rispondere
al meglio alle sfide legate alla lotta alla fame e alla malnutrizione, alla
sovralimentazione e alla cattiva alimentazione.
Il soddisfacimento del bisogno si è fatto nel tempo anche piacere: la
condivisione del cibo ha ‘alimentato’ la nostra cultura a partire dai banchetti
sotto le Mura di Ilio narrati da Omero. Expo Milano 2015 offre quindi
l’occasione irripetibile di affiancare al cibo e ai suoi significati nutrizionali le
profonde connotazioni culturali, artistiche, letterarie, persino poetiche che
plasmano le identità regionali nel mondo intero. Expo Milano 2015 sarà anche
questo: una grande tavola mondiale dietro cui si celano storie, racconti, miti.
Ecco dunque che la formula più adatta alla drammatizzazione performativa
di questi stimoli socio-culturali sarà sicuramente l’esibizione artistica, la
dimostrazione culinaria, la discussione sulle Good Practices educative, gli
exhibit interattivi, e in generale ogni proposta narrativa su qualsiasi medium.
Universo della cooperazione per lo sviluppo
Costituiscono rappresentazione di questo approccio al Tema “Nutrire il
Pianeta, Energia per la Vita” le declinazioni dei metodi e degli strumenti della
cooperazione finalizzate a ridurre la fame, la malnutrizione, gli squilibri sociali
legati all’accesso al cibo, nonché ogni programma finalizzato a veicolare
investimenti per ottenere risultati efficaci nello sviluppo delle aree rurali
povere e in quelle urbane dei Paesi in via di Sviluppo.
In questa logica assumono particolare rilevanza gli accordi di
partenariato poiché essi tendono a essere rispettosi dei ruoli e delle
peculiarità dei diversi attori.
In questo approccio è maggiormente evidente l’aderenza ai temi legati
agli Obiettivi del Millennio: la sicurezza alimentare, intesa come accessibilità
universale al cibo sano, buono e culturalmente appropriato, diventa il tema
centrale di questa riflessione. Expo Milano 2015 invita i Partecipanti, in modo
particolare i Governi nazionali e locali, le Organizzazioni Internazionali, la
Società Civile e le Istituzioni di ricerca a raccontare progetti di cooperazione
e innovazione.
Mostre, progetti audiovisivi e multimediali, eventi, conferenze, campagne
di fundraising saranno i media più adeguati a veicolare i risultati di queste
Good Practices.
1.5 La Legacy immateriale
Una delle sfide più importanti di Expo Milano 2015 sarà il lascito che questa
manifestazione planetaria porterà in eredità alla comunità internazionale.
Scontata conseguenza delle premesse fin qui svolte è l’ambizione di questa
Esposizione di rimanere un progetto vivo ben oltre i confini ‘naturali’ del
2015.
IL TEMA | 17
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” sintetizza i più importanti temi che
l’umanità deve affrontare efficacemente per la salvaguardia del Pianeta.
L’equilibrio fra risorse naturali e produzione alimentare ed energetica è
condizione fondamentale di sopravvivenza del sistema; tale equilibrio è
globalmente riconosciuto nel concetto di ‘sviluppo sostenibile’.
Le problematiche ambientali, ivi compreso il cambiamento climatico,
la sicurezza alimentare, la tutela della biodiversità, naturale e agricola, le
alternative energetiche, sono temi centrali all’Expo di Milano, così come
l’innovazione delle tecnologie, la visione multidisciplinare, il raccordo di
esperienze e competenze, l’informazione e l’educazione alimentare.
È abitudine considerare la legacy di un evento come qualcosa di
materiale, fisico. I grandi ardimenti architettonici edificati in passato hanno
sostenuto una visione strettamente ‘infrastrutturale’ del lascito delle
Esposizioni Universali, in cui si stagliano nella memoria i profili degli edifici
simbolo di questi eventi.
D’altro canto è sufficiente visitare una metropoli che abbia di recente
ospitato un grande evento mondiale (non solo le Expo, dunque, ma anche,
ad esempio, le Olimpiadi) o che si appresti a farlo nel prossimo futuro – si
pensi a Barcellona, a Shanghai o a Londra – per rilevare quale significativo
impatto tali eventi abbiano avuto sulle infrastrutture del trasporto locale,
sull’assetto urbanistico e sulla trasformazione di alcune aree cittadine,
nonché sulla stessa percezione delle città attraverso il recupero dei
waterfront o dei riverfront.
Expo Milano 2015 vuole però valorizzare le legacies immateriali di un
evento come l’Esposizione Universale. Diversamente dalle legacies materiali,
le eredità immateriali scaturiscono dal contributo congiunto di tutti i
Partecipanti, poiché sarà dal tipo di partecipazione – nei contenuti, nelle
visioni del mondo – che potranno discendere un messaggio e un significato
destinati a restare nel tempo, cui riferirsi nel prossimo futuro quali stelle
polari per lo sviluppo permanente del Tema dell’Expo.
Educazione e Innovazione
Un’importante legacy immateriale sarà inoltre la consapevolezza diffusa sul
Tema, conseguenza del processo educativo che i Partecipanti e l’Organizzatore
riusciranno a stimolare improntando la propria partecipazione a Expo Milano
2015 a criteri formativi e di edutainment. Discende infatti dalla definizione
dei già visti universi scientifico-tecnologico, socio-culturale e della
cooperazione allo sviluppo, il rilievo che gli elementi formativi dei contenuti
proposti avranno quale tratto unificante, filo rosso dell’Esposizione. Questa
dichiarazione d’intenti è in primis un forte suggerimento, per i Partecipanti, a
incorporare l’elemento educativo in ciascuna mostra, allestimento, evento,
performance che sarà organizzata all’interno dei propri spazi. A questo fine
si suggerisce che chi progetterà le partecipazioni all’Expo rifletta intorno a
domande come:
• Quali modelli alimentari sani si possono proporre?
• I consumi alimentari sani possono promuovere lo sviluppo sostenibile?
18 | IL TEMA
• Come possono le ICT e le nuove tecnologie essere sfruttate, durante
l’Expo ma soprattutto in seguito, per favorire lo scambio continuo
d’informazioni sulla sicurezza alimentare e sul problema dell’accesso al
cibo per risolvere la malnutrizione?
Consapevolezza e Azione
In quest’ottica, Expo Milano 2015 invita i Partecipanti a presentare soluzioni
capaci di:
• stimolare la riduzione degli sprechi ove questi avvengono (nell’eccesso
di produzione e consumo nelle società opulente, nell’inerzia e
nell’arretratezza con cui si recepiscono le innovazioni nelle società più
tradizionaliste, etc.);
• incentivare l’adozione di politiche ‘verdi’ segnatamente rivolte al recupero
del suolo e del patrimonio biologico per arginare la tendenza alla riduzione
della biodiversità, stabilizzando questo trend e puntando ad invertirlo;
• istruire i giovani sul legame identitario che ovunque l’uomo ha stabilito con il
proprio ambiente, sviluppando modelli di coabitazione tra città e campagna
che storicamente prevedevano una forte ibridazione delle due dimensioni.
In tutte queste dimensioni l’Expo Milano 2015 vuole essere antesignano di un
nuovo approccio al Tema.
‘Nutrire la conoscenza’ per Nutrire il Pianeta
“Feeding Knowledge” è il programma che getterà le
basi dell’Eredità di Expo Milano 2015. In un quadro di
cooperazione internazionale, la sua finalità è generare
e diffondere conoscenza e informazione sulle relazioni
risorse naturali / sicurezza alimentare / biodiversità.
Attorno ai temi dell’Expo, “Feeding Knowledge”
favorirà la nascita e il coordinamento di ‘Communities’,
che uniscano interessi e competenze di vari Paesi,
sperimentando una nuova strategia di cooperazione
internazionale basata sulla piena consapevolezza che
lo sviluppo sostenibile non è tema di singoli Paesi, ma
di tutti i Paesi.
Il programma, lanciato recentemente da Expo 2015
S.p.A. in collaborazione con il Politecnico di Milano
e l’International Centre for Advanced Mediterranean
Agronomic Studies – CIHEAM - ha lo scopo di dar
vita a un’‘entità’ operativa, capace di:
• articolare in una rete sistemica flussi di
conoscenza nei campi di riferimento principali
di Expo Milano 2015;
• promuovere processi di innovazione sia in
campo tecnologico sia dal punto di vista
metodologico;
• contribuire allo sviluppo del capitale umano e
delle competenze professionali, in particolare
nell’applicazione della ricerca, attraverso
strumenti di raccordo fra scienza, istituzioni,
destinatari finali;
• valorizzare gli strumenti e i risultati della
cooperazione italiana e internazionale, in
particolare le iniziative solidali Nord/Sud e
Sud/Sud;
• sostenere le imprese che intraprendano percorsi
di internazionalizzazione con attenzione a social
responsibility, equity e sostenibilità ambientale.
IL TEMA | 19
2 Come rappresentare il Tema
Expo Milano 2015 sarà un’Esposizione Universale che propone una nuova
esperienza di conoscenza, attenta al contemporaneo e allineata ai principali
sviluppi nei diversi campi del sapere che influenzano il Tema “Nutrire il Pianeta,
Energia per la Vita”.
Le Esposizioni sono state dall’inizio della loro storia i luoghi privilegiati di
rappresentazione della creatività e dell’ingegno umano attraverso la messa in
scena di quanto di meglio ciascun Paese fosse in grado di presentare al mondo
intero, in quel momento storico. Che si trattasse di scoperte scientifiche,
innovazioni tecnologiche, progetti architettonici o movimenti artistici,
le Esposizioni hanno sempre proposto lo stato dell’arte dei traguardi più
ambiziosi appena raggiunti dal genere umano. Questo ruolo di palcoscenico
era connaturato alla necessità di individuare un momento condiviso e unico
di promozione e diffusione delle conoscenze, dei brevetti, delle novità di
maggior rilievo che avrebbero avuto un ruolo nel miglioramento complessivo
della società negli anni immediatamente a venire.
Il ruolo delle moderne Expo quale vetrina delle novità non è venuto meno,
ma sono profondamente cambiate le forme e le modalità espositive
adottate dai Paesi Organizzatori e dai Paesi Partecipanti. La progressiva
‘smaterializzazione’ dei contenuti in favore di proposizioni di natura
immateriale è il segno tangibile dell’aggiornamento del concetto stesso di
Esposizione, nella direzione di una maggiore attenzione alla conoscenza
intorno ai grandi temi dell’umanità (acqua, qualità della vita, alimentazione
per citare indirettamente i temi delle recenti Expo di Saragozza, Yeosu,
Shanghai, e della prossima Milano) da affiancarsi alla presentazione delle
tecnologie e delle tecniche più avanzate.
Ciò non significa che la creatività progettuale e architettonica troverà nel
presente e nel futuro delle Expo minor margine d’azione, semmai che Expo
Milano 2015 proporrà un nuovo modus operandi in cui le dimensioni fisiche e
spaziali del Sito e dei Padiglioni siano allineate al Tema scelto per l’Esposizione.
2.1 “Tutto è Tema. Il Tema è tutto”
Expo Milano 2015 ha dichiarato nella Guida ai Partecipanti che “Tutto è Tema.
Il Tema è Tutto”.
20 | COME RAPPRESENTARE IL TEMA
Nell’affermazione che “Tutto è Tema” sta la portata rivoluzionaria di un’Expo
poco interessata a diventare memorabile per il lascito di nuovi monumenti
verticali e per la stranezza delle sue architetture, ma integralmente protesa
verso il traguardo immateriale (ma assolutamente tangibile) espresso dal
Tema dell’Esposizione. Ecco dunque l’ulteriore sfida, che l’Expo propone ai
Partecipanti: sviluppare il Tema in tutte le sue componenti intendendo con
ciò lo sforzo che l’Organizzatore chiede ai Partecipanti di tematizzare in
ogni possibile declinazione (e quindi anche nelle strutture fisiche espositive)
il Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. In questo senso può dirsi che
il Tema sarà ovunque.
La ‘tematizzazione’ sarà dunque trasversale a diversi ambiti, a partire
dalla dimensione architettonica, passando per quella culturale, scientifica,
tecnologica.
La dimensione morfologico-architettonica
Expo Milano 2015 offrirà ai visitatori un’esperienza diretta e immediata
del grande tema dell’alimentazione; un’Expo che saprà incarnare nei
suoi stessi spazi il tema espositivo senza dover ricorrere a quei sistemi di
simulazione e di documentazione che sono oggi accessibili dallo schermo
di un qualsiasi computer. E sarà, in secondo luogo, un’Expo che ribalterà
il concetto di monumentalità: non costruendo architetture monumentali
(come è stato per la Tour Eiffel a Parigi nel 1889), ma realizzando a Milano
un paesaggio inedito di monumentale leggerezza e naturale bellezza.
In questa dichiarazione d’intenti c’è dunque il preciso invito a
progettare una morfologia che rappresenti concretamente il tema
dell’Esposizione. Ciò naturalmente vale per la pianificazione del Sito
Espositivo ma si estende anche, in forma di suggerimento, ai Partecipanti
all’Expo, affinché i contenitori espositivi non siano progettati in modo
indipendente dai contenuti, ma siano essi stessi già contenuto e prima
forma di significazione.
La dimensione socio-culturale
Se per le Esposizioni conosciute finora il verbo che definiva il rapporto
tra i visitatori e la loro partecipazione alla manifestazione è stato ‘vedere’
(‘vedere’ l’Expo; ‘vedere’ il Padiglione Italia, etc.), l’Expo di Milano propone il
verbo ‘fare’ per ridefinire le conseguenze di questo rapporto: ‘fare l’Expo’! Il
punto nodale intorno a cui l’Organizzatore e i diversi Partecipanti (i Paesi, le
Organizzazioni Internazionali, la Società Civile, etc.) dovrebbero interrogarsi
non è soltanto ciò che esse possono ‘mostrare’ al pubblico internazionale.
Sebbene infatti in ogni ambito dell’agire umano si possa identificare una
qualche forma di partecipazione individuale alle conseguenze di una scelta,
condivisa da ciascun membro della collettività, si può ritenere che quello
del cibo, in ragione del suo essere Tema vitale e quotidiano dell’intera
popolazione umana, sia il terreno ove ciascuno di noi, e in ogni contesto,
abbia una qualche forma di ‘share’ nelle responsabilità e nelle conseguenze
globali delle proprie scelte. Più che in altri ambiti della vita dell’individuo, esso
COME RAPPRESENTARE IL TEMA | 21
può essere determinante nelle scelte da adottare per produrre, condividere,
trasformare e consumare il cibo e, in senso lato, le risorse naturali. In altre
parole si tratta di un cambiamento radicale, nel quale l’educazione assume
il ruolo predominante se non nei mezzi almeno nei fini che l’Expo si deve
proporre quale grande progetto planetario il cui obiettivo è lasciare in eredità
una legacy immateriale.
Si tratta ovviamente di un mandato ambizioso a cui l’Organizzazione e
ciascun Partecipante possono contribuire: garantire l’engagement dei visitatori
attraverso l’educazione al Tema, affinché l’accrescimento sociale, ma anche
spirituale, degli individui e delle comunità possa impattare positivamente nel
lungo periodo.
Andranno quindi adottate scelte miranti a garantire da un lato l’obiettività
dei contenuti proposti, affinché essi (anche se controversi) trovino una
piattaforma di dialogo istruita da criteri scientifici; dall’altro lato la loro
espressività e comunicatività, attraverso scelte espositive che uniscano
intrattenimento e divulgazione.
La dimensione scientifico-ambientale
L’Expo di Milano non pone solo una serie di sfide al presente e
all’immediato futuro dei popoli. Il Tema scelto per l’Esposizione proietta
la propria ombra anche nel medio e nel lungo periodo, dal momento che
la capacità dell’essere umano di mettere in campo azioni dalle profonde
conseguenze costringe la comunità a interrogarsi sulla sostenibilità dei
modelli economici, sociali, produttivi e scientifici adottati nel lungo
periodo. A interrogarsi pertanto sulle conseguenze delle proprie azioni
nelle prossime generazioni. Ciò naturalmente riguarda direttamente i
contenuti dell’offerta espositiva negli Spazi Tematici e nei Padiglioni dei
Partecipanti, ma deve diventare anche espressione tangibile di un nuovo
approccio alla gestione dei grandi eventi pubblici, di cui le Expo sono
probabilmente la forma più evoluta.
La sostenibilità nella costruzione degli edifici progettati e nella
loro gestione quotidiana durante i sei mesi dell’Expo deve diventare il
principio ispiratore della progettazione architettonica. Le tecnologie
utili alla narrazione dei contenuti nei differenti ambiti espositivi, nonché
gli allestimenti scelti, dovrebbero comunicare l’immediata aderenza alla
nuova esperienza proposta: una relazione armoniosa tra essere umano
e natura, proteso a garantire le condizioni della sostenibilità ambientale.
Il concetto di sostenibilità ambientale sarà centrale nella partecipazione
a Expo Milano 2015. Questo concetto troverà rappresentazione:
• nell’ambito dei contenuti tematici, ovvero nel programma espositivo
ed eventistico-performativo promosso dal Partecipante, quale forma
di criterio-obiettivo cui improntare la declinazione del tema “Nutrire il
Pianeta, Energia per la Vita”;
• nell’ambito del contenitore espositivo, nel caso specifico nelle tecniche
costruttive e nei materiali utilizzati per l’edificazione del Padiglione e dei
manufatti insistenti sul lotto aggiudicato;
22 | COME RAPPRESENTARE IL TEMA
• nell’ambito della gestione della partecipazione all’Expo di Milano durante
i sei mesi di Evento, dal punto di vista della catena di approvvigionamento
del cibo, della gestione dei rifiuti, etc.
In particolare l’Organizzatore è interessato ad assicurare che i Partecipanti
siano messi nelle condizioni migliori per dimostrare le opportunità legate
all’applicazione e alla diffusione di modelli costruttivi e gestionali sostenibili.
Expo Milano 2015 richiede che gli edifici che ospiteranno l’Esposizione
siano veri e propri ‘laboratori’ di sostenibilità.
La diffusione delle conoscenze in tale ambito, nonché la formazione
ai temi della sostenibilità ambientale, rientrano infatti indirettamente tra
gli obiettivi educativi di Expo Milano 2015, e pertanto si configurano come
elemento di heritage immateriale dell’Esposizione. Ogni Partecipante è
invitato a dare comunicazione e rappresentazione al pubblico dell’Expo di
quanto progettato e messo in opera per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e
dei materiali attraverso adeguati strumenti espositivi.
L’Organizzatore sollecita dunque i Partecipanti sia a presentare proposte
progettuali che siano il più possibile orientate al riutilizzo e al riciclo di
componenti e materiali al termine dell’Expo, privilegiando soluzioni costruttive
che adottino materiali a basso impatto ambientale, o che contengano in
elevata percentuale materiale riciclato e riciclabile, sia ad adottare delle scelte
altamente sostenibili in tutti gli ambiti della loro partecipazione a Expo Milano
2015, dalla gestione dell’offerta ristorativa alla gestione degli eventi. Sarà cura
dell’Organizzatore nei prossimi mesi redigere e condividere con i Partecipanti
delle specifiche Linee Guida sulla Sostenibilità. Tali Linee Guida illustreranno
nel dettaglio le scelte dell’Organizzatore e al tempo stesso forniranno regole
specifiche ai Partecipanti.
2.2 I linguaggi espressivi
L’obiettivo di Expo Milano 2015 è quello di far vivere al visitatore un’esperienza
memorabile in ambito culturale, educativo e d’intrattenimento. Il Tema di
Expo Milano 2015 si presta forse meglio di altri a raggiungere questo obiettivo
in quanto nutrirsi è anche esperienza sensoriale, che può essere vissuta in
prima persona dal visitatore dal punto di vista pratico e degustativo oltre che
della ricerca e della scienza alimentare.
Rendere l’esperienza memorabile implica agire con strumenti differenti per
emozionare il pubblico e coinvolgerlo nel corso della visita al Sito Espositivo,
provocando un vero movimento dell’animo. La visita deve farsi quindi gioco,
performance, degustazione – elementi fondamentali per stimolare l’attenzione
in un pubblico che già nella propria esperienza sensoriale quotidiana è
sollecitato attraverso il consumo e la produzione del cibo – oltre che
esperienza interattiva e d’intrattenimento sempre più avvincente. L’Esposizione
deve mostrarsi competitiva con il confronto abituale sul Tema, che ogni utente
ha modo di esperire nel proprio contesto domestico o urbano, per permettere
al pubblico di portare con sé all’uscita una sensazione di novità e una memoria
da trasmettere con entusiasmo ad altri potenziali visitatori.
COME RAPPRESENTARE IL TEMA | 23
Le aree individuate per dare un’efficace rappresentazione al Tema sono
perlomeno quattro:
•
•
•
•
l’architettura;
i contenuti performativi;
l’attività ristorativa;
le tecnologie dell’esperienza.
L’esperienza del Tema si sostanzia in prima battuta nell’architettura offerta dai
Partecipanti.
Lo spazio espositivo deve diventare espressione dei contenuti che ospita
e non mero contenitore, seppur di eccelso design. L’architettura deve
tentare di rendersi trasparente a favore del paesaggio in cui viene costruita
e farsi espressione degli alimenti e delle performance che ospita. Inoltre,
l’architettura deve essere aperta all’espressione di condivisione che il tema
dell’alimentazione porta in sé.
La dinamica stessa di espressione dei contenuti deve avvincere il visitatore,
renderlo protagonista del sapere e dell’esperienza culturale rappresentata.
Questa Esposizione vuole privilegiare la dinamica performativa del contenuto,
il ‘farsi contenuto’, rispetto alla tradizionale dinamica dimostrativa tipica delle
fruizioni espositive più tradizionali.
L’Expo che racconta l’alimentazione non può prescindere dunque
da un’esperienza ristorativa che rappresenti l’eccellenza culturale in
ambito alimentare. L’obiettivo per ogni Partecipante deve essere quello di
rappresentare quanto di meglio, in un’ottica anche di sostenibilità, oltre che
ovviamente di qualità, una Nazione, un Paese o una Regione possono offrire
in termini di cultura del cibo e dell’alimentazione.
Questo tentativo di rappresentazione non può non partire da
un’innovativa applicazione degli strumenti tecnologici più avanzati a
disposizione, per garantire un’esperienza avvincente, interattiva e modulata
sulle singole variabili di ricerca che ogni visitatore vorrà attivare nel proprio
percorso espositivo.
Il Tema è architettura
L’architettura è il primo livello, quello fisico, di rappresentazione del
Tema. Expo Milano 2015 vuole essere ricordata come un’Esposizione
in cui l’intervento materiale sul Sito sia minimo, affinché esso si assimili
completamente con il paesaggio circostante, quasi ne fosse estensione
naturale.
Per lasciare quest’eredità immateriale, segno di un atteggiamento
costruttivo di natura sostenibile, il progetto architettonico del Partecipante
deve necessariamente confrontarsi con il paesaggio circostante, con
il Sito. Il paesaggio non deve essere ostruito alla vista da edifici con uno
sviluppo verticale, ma va invece valorizzato favorendo un costruito leggero,
orizzontale, che sfrutti l’alternanza tra spazi pieni e vuoti. Il progettista
deve privilegiare la scelta di materiali coerenti con il Tema e l’identità del
Partecipante, caratterizzati da una ricerca verso l’innovazione tecnologica.
24 | COME RAPPRESENTARE IL TEMA
Il piano terra degli edifici va concepito come uno spazio fluido, con una
forte relazione interno / esterno, dove possano essere previsti anche
servizi di ristorazione all’aperto. In questo contesto il Masterplan del Sito
ha voluto essere più semplice possibile, con due assi ortogonali che siano
chiaro riferimento alla struttura fondativa delle città romane, valorizzando
l’uso dell’acqua come strumento di cintura del Sito ed elemento di arredo di
molte aree comuni, rappresentando infine la più vasta biodiversità possibile
nei numerosi elementi verdi che rappresentano in maniera esplicita la vera
Energia del Pianeta.
Assimilabile a un grande parco, il progetto di paesaggio del Sito Espositivo si
delinea così nella stretta collaborazione tra Partecipanti e Organizzatore.
L’attenzione dei singoli progettisti deve essere quindi volta anche a lasciare
spazi aperti e percorribili che s’integrino al percorso pedonale dei due assi, il
Cardo e il Decumano, permettendo ai visitatori di muoversi senza soluzione
di continuità da uno spazio espositivo all’altro, all’interno di un paesaggio
accessibile, verde e percepibile con lo sguardo in una lettura d’insieme
coerente.
I Partecipanti sono invitati a un confronto continuo con l’Organizzatore
per fare in modo che il proprio progetto cresca di pari passo con il contesto
degli altri Partecipanti e possa integrarsi in maniera più costruttiva possibile
con le infrastrutture del Sito Espositivo.
L’architettura deve poi essere espressione esplicita dei contenuti in essa
rappresentati. La scelta dei materiali costruttivi, le modalità di fruizione
dell’architettura da parte del pubblico, l’idea stessa alla base del progetto
architettonico devono rappresentare il contenuto ed essere esempio delle
Good Practices illustrate al suo interno. Se l’esposizione interna al Padiglione
COME RAPPRESENTARE IL TEMA | 25
racconta ad esempio le migliorie applicabili a un processo di crescita più
sostenibile di un determinato alimento o prodotto agricolo, in uno specifico
ecosistema, questo stesso linguaggio deve essere evidente nel manufatto
architettonico che lo ospita, nei materiali che sono stati scelti per la
costruzione, nella possibile presenza all’interno / esterno dell’architettura
di elementi vivi di vegetazione che raccontino l’ambiente proprio del
Partecipante.
L’architettura può diventare anche elemento di provocazione e contrasto
rispetto alle tematiche della sostenibilità affrontate e rappresentare in
maniera evidente a livello fisico il conflitto in essere nella nostra società
tra le corrette pratiche di produzione e consumo alimentare auspicate e
le erronee abitudini realmente praticate. L’architettura infine può farsi
elemento stesso della rappresentazione del contenuto se concepita come
un’installazione, oggetto d’interazione del pubblico, che può modificarla e
trasformarla nel corso dei sei mesi dell’Esposizione mettendo in pratica un
atteggiamento consapevole e sostenibile o al contrario perpetrando attività
dannose(2).
Il Tema è contenuti ed eventi
È proprio sulle modalità d’espressione dei contenuti che la sfida lanciata
da Expo Milano 2015 si fa più decisa ed entusiasmante. Se già infatti
la rappresentazione architettonica del Tema può presentare notevoli
spunti di creatività e innovazione, nella rappresentazione dei contenuti
i Partecipanti sono chiamati a dare risposte significative sul tema della
sostenibilità e della sfida all’alimentazione globale. Il Partecipante deve
sforzarsi di sostanziare i propri contenuti non soltanto in termini di didattica
espositiva, ma anche di rappresentazione performativa. Il visitatore deve
poter contribuire da protagonista, con la propria presenza e partecipazione
attiva, a un processo di messa in scena dei contenuti affrontati. Il passaggio
da attuare nell’ambito della presentazione dei contenuti è dunque quello
da una logica di lettura frontale, dove il visitatore passivamente acquisisce
i contenuti rappresentati e ne trae le informazioni necessarie, a una
modalità di fruizione interattiva e performativa, in cui il visitatore si trova
immerso nella situazione oggetto dell’analisi, può saggiarne in maniera
reale le conseguenze positive o negative ed è in qualche modo chiamato
a provarle e modificarle. Dall’esperienza vissuta, seppur in maniera
esemplificativa, il visitatore matura riflessioni e atteggiamenti consapevoli
da portare con sé al di fuori dell’Esposizione e da replicare nella propria
vita quotidiana.
Il Partecipante sarà inoltre chiamato a contribuire a un palinsesto di
eventi, performance, spettacoli, degustazioni e momenti di messa in scena
della propria cultura alimentare. L’obiettivo è coinvolgere maggiormente il
pubblico.
Nota (2): Per maggiori dettagli sui criteri di costruzione, si rimanda al documento “Linee Guida per
Costruzioni e Allestimenti”.
26 | COME RAPPRESENTARE IL TEMA
Coinvolgere inoltre artisti, pensatori, chef e giornalisti a fare, narrare, recitare
e ‘cucinare’ il Tema può essere un’ottima occasione per il Partecipante sia
per mettere in scena quanto di meglio la sua Nazione, Regione e Cultura può
rappresentare in termini di arte, tecnica e spettacolo attraverso la riflessione
sull’alimentazione sia per presentare delle risposte alle sfide che il Tema stesso
pone.
Il Partecipante potrà realizzare i propri eventi all’interno dell’area espositiva,
nelle zone dedicate all’interno delle aree comuni dei Cluster oppure negli
spazi pubblici comuni del Sito quali la Lake Arena, l’Expo Centre, l’Open
Air Theatre. Potranno essere realizzate forme di spettacolo e degustazione
che coinvolgano i visitatori in attesa di entrare nel Sito Espositivo o
performance itineranti che prendano avvio nelle aree comuni per poi
muovere i flussi di visitatori nelle aree espositive. I contribuiti di contenuti
e di eventi di tutti i Partecipanti e dell’Organizzatore trasformeranno così
Expo Milano 2015 in un grande momento di educazione e diffusione del
sapere, ma anche di spettacolo e comunicazione, rendendo per sei mesi il
Sito dell’Esposizione il teatro globale dell’alimentazione nella storia e negli
scenari futuri. Nei prossimi mesi l’Organizzatore distribuirà ai Partecipanti
delle Linee Guida specifiche sugli Eventi che questi potranno realizzare nel
corso dei sei mesi di Expo Milano 2015 all’interno del Sito e dei loro Spazi
Espositivi.
COME RAPPRESENTARE IL TEMA | 27
Il Tema è offerta ristorativa
Expo Milano 2015 fornisce l’occasione unica di rendere il Tema
un’esperienza non solamente teorica, ma anche pratica, di vera e
propria degustazione delle migliori eccellenze alimentari nel panorama
globale. Affrontare il tema dell’alimentazione all’interno di un’Esposizione
Universale è un esplicito invito a tutti i Partecipanti di proporre ai visitatori
la propria eccellenza gastronomica, culinaria e ristorativa. Oltre a fornire
elementi di discussione, ricerca e approfondimento sulle problematiche
dell’alimentazione globale, l’Esposizione deve anche rimanere quello che
è sempre stato, ovvero un momento d’incontro universale e di scambio
educativo tra i popoli e le culture del mondo. In questo senso l’esperienza
alimentare è da sempre protagonista della storia e della cultura di ogni
popolo, ne segna le abitudini, ne accompagna i momenti rituali e ne
rappresenta spesso l’eccellenza e la riconoscibilità. Un’altra sfida viene
quindi lanciata da Expo Milano 2015 a tutti i Partecipanti, una sfida globale,
dove tutti sono chiamati a rappresentare i prodotti più esclusivi, unici ed
eccellenti della propria cultura gastronomica.
L’obiettivo è fare in modo che ogni Partecipante rappresenti anche questa
proposta ristorativa, come tutti gli altri contenuti, nella maniera più
originale e spettacolare possibile.
È fondamentale che questa offerta venga interpretata quindi
28 | COME RAPPRESENTARE IL TEMA
soprattutto in una logica di eccellenza e di sostenibilità, favorendo
pratiche distributive e di presentazione del prodotto scenograficamente
interessanti e coerenti con l’architettura complessiva del Padiglione.
Vanno selezionati accuratamente i produttori, i gestori del servizio e le
modalità di realizzazione e consumo dei prodotti affinché essi risultino
impeccabili e coinvolgenti.
Sarebbe ottimale che il Partecipante riuscisse a fornire attività
ristorativa in almeno due tipologie: una destinata a un pubblico ampio,
che permetta di garantire una buona ristorazione alle migliaia di visitatori
che ogni giorno si troveranno a frequentare gli spazi espositivi; l’altra
pensata soprattutto per gli orari serali e su prenotazione, per offrire
la possibilità di entrare in contatto con le eccellenze culinarie che il
Partecipante è in grado di rappresentare ai più alti livelli. Le due modalità
sono chiaramente riferite a pubblici diversi, vanno concepite con
prodotti diversi e con formule di consumo differenti. Per la prima attività
possono essere proposti cibi veloci, pratici da consumare anche in piedi,
gestibili per grandi numeri di visitatori e che non obblighino il pubblico
a sostare in aree troppo ristrette onde evitare code e ingestibili ritardi
nei flussi di visita. La seconda attività ristorativa può invece diventare
un affascinante momento di meditazione, per piccoli gruppi, valutando
esattamente la migliore qualità che può essere fornita di pari passo con
l’innovazione culinaria nel confronto globale che verrà rappresentato in
tutta l’Esposizione.
La possibilità che Expo Milano 2015 resti aperto anche in orario
notturno, per un pubblico che segua eventi culturali e di spettacolo di
grande richiamo, arricchisce la frequentazione delle aree ristorative in
orari diversi e con pubblici differenti. Si tratta di un’ottima occasione anche
commerciale per il Partecipante, ma affinché ciò si realizzi è cruciale che
attività e spazi possano essere aperti e modulati in funzione di questi
pubblici e dei palinsesti di eventi.
L’attività ristorativa, infine, come ogni altro contenuto e offerta
da parte del Partecipante, non deve essere avulsa dal tema generale
dell’Esposizione e ogni modalità di consumo e di offerta andrà
selezionata in riferimento esplicito alle tematiche di fondo. La salute,
la sicurezza alimentare, il paradosso dell’abbondanza e della privazione
del cibo non sono soltanto contenuti per la riflessione da rimuovere
il più velocemente possibile nella pratica alimentare quotidiana. A
maggior ragione all’interno dell’Expo ogni momento di degustazione
e di alimentazione deve essere frutto di un ragionamento consapevole
e sostenibile sia da parte di chi offre, sia da parte di chi consuma.
Quest’attitudine consapevole deve essere esplicitamente dichiarata da
ogni Partecipante attuando strategie di comunicazione e di ristorazione
che siano oggetto di queste riflessioni.
Come nell’architettura e nei contenuti, anche nell’attività ristorativa
il Partecipante sarà chiamato dall’Organizzatore a mettere in atto ogni
procedura in coerenza con le linee guida di sostenibilità definite per la
costruzione e la gestione degli spazi espositivi, come per tutte le attività
produttive da realizzarsi all’interno del Sito Espositivo.
COME RAPPRESENTARE IL TEMA | 29
Il Tema è tecnologia
La portata universale del Tema di Expo Milano 2015 troverà ampia diffusione
grazie all’uso innovativo di tecnologie all’avanguardia: le stesse saranno a
disposizione dei Partecipanti per esprimere al meglio i propri contenuti e la
declinazione del Tema, sia all’interno del proprio Spazio Espositivo che al di
fuori di esso.
Expo Milano 2015 realizzerà infatti un esperimento utopistico che si
avvicina alle aspettative di città del futuro basate sull’utilizzo intelligente,
innovativo, sostenibile e divertente delle più avanzate tecnologie ICT.
Expo Milano 2015 affronterà il Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”
realizzando il prototipo delle Smart Cities, luoghi fisici ma anche mentali
nei quali le reti della conoscenza s’integrano perfettamente con le reti
tecnologiche che abilitano le connessioni e le relazioni. Il concetto di Smart
City, nel caso dell’Expo di Milano, non si applica solo al Sito Espositivo
ma coinvolgerà fisicamente l’intera area metropolitana. Il visitatore
dell’Esposizione Universale potrà in questo modo fruire in modo integrato
dell’accesso ai più avanzati servizi e alle conoscenze distribuite:
• geo-localizzazione con incrocio delle proposte di contenuto su base
personale e conseguente suggerimento di visita;
• smart ticketing per l’acquisto, l’identificazione sicura, il supporto alla visita;
• smart SIM-card per l’identificazione, la memorizzazione di dati,
l’autenticazione e le applicazioni basate su mobile;
30 | COME RAPPRESENTARE IL TEMA
• riconoscimento virtuale dei visitatori agli ingressi del Sito e
personalizzazione degli Itinerari Tematici e delle esperienze di relazione
con gli exhibit in ogni Padiglione (con sistemi di Smart RFID);
• interazione con i segnali e le indicazioni di percorso per suggerire
alternative possibili onde evitare code e colli di bottiglia.
Parallelamente alla realizzazione della Smart City, l’Organizzatore punterà
anche allo sviluppo di una multi-piattaforma digitale, la Cyber Expo, uno
strumento abilitante all’Expo per le centinaia di milioni di persone che non
si recheranno a Milano per visitare il Sito ma che potranno beneficiare di
un’Expo virtuale assolutamente complementare in quanto a contenuti.
Ulteriore vantaggio del Cyber Expo sarà che esso consentirà di prolungare
l’esperienza della visita all’Esposizione oltre i confini della durata della
manifestazione: la partecipazione stessa dei visitatori all’Expo risulterà in
questo modo altamente arricchita. L’Organizzatore e ogni Partecipante sono
perciò tenuti a progettare la propria presenza non solo sul Sito Espositivo,
ma anche nel sistema Cyber Expo.
Expo Milano 2015 intende avvicinare ogni visitatore, reale e virtuale,
ai propri contenuti espositivi mediante l’efficacia di una strategia basata
sull’utilizzo di un’infrastruttura digitale che usi strumenti già conosciuti
dagli utenti e su una presenza on line aperta ai contributi di tutti. In altre
parole alla funzione tradizionale di aggregatore di notizie ‘ufficiali’ da
parte dell’Organizzatore e dei Partecipanti, sarà affiancata una funzione di
piattaforma per la condivisione intorno al Tema “Nutrire il Pianeta, Energia
per la Vita”.
Nel corso della prossima edizione dell’International Participants
Meeting l’Organizzatore presenterà nel dettaglio le soluzioni tecnologiche
innovative che intende adottare per la costruzione dell’Evento; sarà anche
redatto un catalogo specifico di servizi tecnologici che il Partecipante potrà
utilizzare.
COME RAPPRESENTARE IL TEMA | 31
3 LA TRADUZIONE DEL TEMA
NEL SITO ESPOSITIVO
3.1 Il Paesaggio di Expo Milano 2015
Il Sito Espositivo è progettato intorno al concetto di ‘paesaggio’, dal momento
che nelle ambizioni dell’Organizzatore tutta l’area occupata dall’Evento sarà
disegnata, o meglio scenografata, con l’obiettivo di costruire uno spazio
antropizzato in armonia con la natura. Gli stessi Partecipanti sono sollecitati a
non trascurare l’aspetto del rapporto con la natura all’interno del proprio lotto
e nella stessa progettazione del concept architettonico.
In questo senso l’Organizzatore auspica che l’esperienza compiuta
da ciascun visitatore sia totalizzante nel coinvolgere da un lato gli aspetti
emozionali e dall’altro quelli cognitivi. La cura comune di uno spazio aperto
richiama infatti un ethos della comunità consapevole per cui le conseguenze
di un’azione saranno condivise dall’intero gruppo di appartenenza, e nel bene
o nel male, ogni scelta concorre all’equilibrio interno del sistema.
Questa visione ecosistemica non può essere trascurata da chi progetterà i
contenitori e i contenuti della propria partecipazione, affinché sia percepibile
un disegno unitario su scala globale, grazie alla cura dello spazio aperto,
permettendo di fare la prima esperienza del Tema già camminando nel Sito
Espositivo, instaurando una relazione immediata e positiva tra uomo e natura.
All’interno di questo palcoscenico naturale il progetto è stato semplificato
al massimo per consentire ai Partecipanti di esprimersi il più liberamente
possibile in una maglia razionale e democratica. La griglia ortogonale su cui si
basa il disegno del Sito fa riferimento alla struttura urbana principale delle città
romane, tuttora evidente in molte città moderne.
Il sistema a due assi servirà a orientare il visitatore in modo molto semplice
e intuitivo, ma organizzerà anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue
(corrispondente al Decumano del Sito) sarà infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni
Self Built. Lungo il Cardo si distribuirà invece la partecipazione italiana.
Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di
esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperienziali provenienti da ogni
parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare
i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo diretta esperienza
del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità saranno collocati l’Expo
Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.
Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfiteatro sull’acqua della Lake
Arena e a sud dall’Open Air Theatre, grande spazio per eventi all’aperto, si
32 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la
degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle Regioni
italiane. Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei
prodotti finali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche
alimentari tradizionali del Paese ospitante.
Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano s’intersecano si trova Piazza Italia,
la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo
Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra
Paese ospitante e Partecipanti.
Circondato dal Canale, elemento che ne caratterizza il paesaggio, il Sito
dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel
quale i manufatti architettonici si saldano con quelli naturali per elevare la
piacevolezza per il visitatore durante la permanenza nel Sito.
È in quest’ottica di armonia complessiva che saranno progettati tutti gli
elementi, comprese le Aree di Servizio con tutte le funzioni di ristorazione,
commercio, sicurezza, servizi igienici e ai visitatori (servizi postali, bancomat,
etc.). Queste architetture di accoglienza partecipano, insieme agli spazi aperti,
alla creazione di una qualità diffusa del paesaggio.
Lungo i due assi ortogonali del Sito saranno allestite installazioni
scenografiche a cura del maestro italiano Dante Ferretti, vincitore di tre premi
Oscar, che realizzerà per l’Expo una continua performance di urban design
ispirata ai temi dell’Esposizione e tesa a ingaggiare un dialogo con i sensi del
visitatore, invogliandolo a compiere il percorso che collega tutti i Padiglioni
e nello stesso tempo fungendo da signage delle differenti partecipazioni
nazionali.
Ogni dettaglio della progettazione – dagli spazi pubblici per i grandi eventi
(musica, teatro, danza, etc.) alle strutture di servizio necessarie all’Esposizione
(Service Areas), dai manufatti architettonici (Padiglioni) alle aree leisure
all’aperto (Parco della Biodiversità) – dovrà configurarsi come un continuum
scenografico-architettonico che tematizzi in ogni dettaglio l’Esposizione(3).
3.2 Le Aree Tematiche
Obiettivo dell’Organizzatore di Expo Milano 2015 è garantire la coerenza
interna tra le multiformi tipologie di offerte scientifica, culturale, ludica,
emozionale che saranno disponibili nel Sito Espositivo. Si ritiene così che
attraverso i contenuti dispiegati dall’Organizzatore e dai Partecipanti sia
possibile disegnare, a beneficio del visitatore, una ‘costellazione’ di significati
omogenea intorno al Tema dell’Esposizione. L’omogeneità è da intendersi
come capacità di parlare una stessa lingua, o meglio di adottare un codice
di comunicazione all’insegna dell’‘armonia’ (etimologicamente ‘legame’) tra
le proposte. In questo senso il grande risultato atteso dall’applicazione, verso
una coerenza linguistica interna tra le tematiche affrontate dall’Expo da un
lato e le modalità di rappresentazione scelte dagli attori partecipanti dall’altro,
Nota (3): Tutti gli approfondimenti sul Masterplan sono reperibili nella Guida ai Partecipanti.
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 33
sarà che i visitatori non percepiscano soluzioni di continuità nel passaggio da
un luogo all’altro dell’Esposizione.
Si ritiene che questa sia una delle condizioni necessarie affinché emerga
davvero un dialogo costruttivo tra le proposte dei Partecipanti. L’Expo
infatti non è solo ‘display’ ma anche ‘discussion’. La condizione affinché la
proposta di tesi, esperienze e proposte legittimamente discordanti tra le varie
partecipazioni si sviluppi in relazione al Tema, all’insegna della discussione, è
il rispetto di una sorta di ‘codice’ comune di comunicazione, in cui emerga il
dialogo democratico, libero e potenzialmente dissonante e creativo, quanto
di più aderente ai valori dell’Expo.
Per contribuire a tale obiettivo l’Organizzazione ha deciso di investire
progettualità e risorse nelle Aree Tematiche, i luoghi dove viene sviluppato il fil
rouge dell’Evento e che fungeranno da collante dell’esperienza del visitatore
e degli stessi Partecipanti, affinché siano comprensibili i confini entro i quali si
muoverà l’approfondimento sui contenuti del Tema. A questi spazi va soprattutto
ad aggiungersi, come vero e proprio collante fisico, sistema nervoso dell’Expo,
il paesaggio complessivo, di cui si è già detto sopra e che sarà il grande motivo
tematizzante dell’Expo, in grado di declinare gli argomenti dell’Esposizione sin
dall’ingresso del visitatore nell’area del Sito. Nel corso della seconda edizione
dell’International Participants Meeting l’Organizzatore illustrerà nel dettaglio il
concept delle singole Aree Tematiche.
36 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
Padiglione Zero
Il primo spazio che buona parte del pubblico incontrerà nella propria visita
all’Esposizione è il Padiglione Zero, che accoglierà alcuni contributi delle
Nazioni Unite.
Il Padiglione Zero è il trampolino di lancio nei temi e nei linguaggi
dell’Expo. Al suo interno saranno proposti i principali filoni aperti dal Tema
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” utilizzando un linguaggio scenografico
e improntato a sollecitare lo stupore e la curiosità (vero motore della
conoscenza che seguirà nella visita).
Obiettivi del Padiglione Zero possono individuarsi:
• nell’educazione a un codice rappresentativo fortemente emozionale
che l’Organizzatore auspica possa trovare applicazione anche nei
Padiglioni dei Partecipanti;
• nella creazione di uno spazio mentale per il Tema “Nutrire il Pianeta,
Energia per la Vita”, che possa essere riempito di contenuti nel corso
della giornata di visita;
• nell’espressione di alcuni quesiti che mettano in discussione le tradizionali
‘opinioni’ e aprano la strada a nuova conoscenza da svilupparsi mediante
gli itinerari di visita personalizzati che partiranno dal Padiglione Zero;
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 37
• nell’esposizione di un panel selezionato di Best Practices che illustrino
l’approccio alla ricerca di soluzioni rispetto ai grandi temi attinenti la vita
del pianeta e della sua popolazione, come l’uso delle risorse naturali, gli
ecosistemi e i loro servizi, l’importanza della biodiversità, l’impatto dei
cambiamenti climatici sulla produzione alimentare, l’economia, la società.
In quanto ‘overture’ dell’Expo, portale d’accesso alla conoscenza, che
apre l’opera Expo Milano 2015, all’interno del Padiglione Zero il Tema sarà
sviluppato nei diversi aspetti: sociale, culturale, ambientale, tecnologico in una
prospettiva multidisciplinare. Il Padiglione Zero non è il riassunto dell’Expo e
nemmeno mira a definirne il tema principale, ma piuttosto vuole proporre ai
visitatori una suggestione, un disegno del ‘paesaggio’ che verrà.
L’approccio è sostanzialmente narrativo: il Padiglione Zero è la porta di
accesso al racconto dei temi che sono rappresentati nell’Esposizione.
Nel Padiglione Zero si danno indicazioni di metodo, non si danno chiavi
interpretative, s’indica soltanto il terreno entro cui muoversi, le regole del
gioco e i possibili percorsi individuali da compiere.
Situato all’ingresso Ovest del Sito Espositivo, il Padiglione Zero
costituisce una vera e propria introduzione alla visita e si propone di far
emergere alcune questioni di fondo relative al Tema “Nutrire il Pianeta,
Energia per la Vita” ripercorrendo la storia dell’uomo attraverso il cibo con
una rappresentazione che non vuole esaurirsi in uno spazio chiuso (quello
del Padiglione), ma ambisce a diventare un percorso che si snoda su tutto
il Sito Espositivo.
Il Padiglione Zero non è che un sentiero che conduce allo spettacolo
completo: Expo Milano 2015. È questo il luogo da cui scaturiscono emozioni,
suggestioni, domande, ma che allo stesso tempo indica la strada da percorrere
alla ricerca delle risposte, che saranno poi trovate da ogni singolo visitatore
all’interno del proprio percorso individuale di visita.
38 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
Per attraversare il Padiglione Zero è necessario un movimento fisico dei
visitatori, ma lo scopo che questo percorso vuole raggiungere nel visitatore
è quello di generare un ‘movimento dell’anima’. Un percorso che segue
il ritmo proprio di ogni spettatore, un alternarsi di emozione e riflessione.
Un percorso d’emozione, dato dallo stupore dei sensi, generato attraverso
imponenti installazioni di grande impatto visivo e uditivo, scenografie che
travalicano i limiti fisici delle pareti, rendendo il passaggio un avvenimento e
l’architettura un’esperienza.
Best Practices
Il Padiglione Zero sarà anche il primo palcoscenico
offerto al visitatore in cui verranno rappresentate le
Best Practices, ovvero le soluzioni più innovative per
Nutrire il Pianeta.
Una Best Practice rappresenta un caso di eccellenza
che, in un contesto esaminato, concorre a realizzare
cambiamenti, contribuisce al superamento di
ostacoli, fornisce contributi ad altre azioni o settori
ed infine è riproducibile in altri contesti. L’Expo, una
agorà del mondo, è il luogo predestinato a mettere
in atto un processo globale di apprendimento,
applicazione, fruizione.
Le Best Practices non hanno a che fare con il re-
inventare, ma riguardano invece la dimensione
dell’imparare da esperienze di successo altrui. I
termini di confronto che definiscono il quadro delle
Best Practices di Expo Milano 2015 sono infatti
individuati nelle esperienze di comprovato successo,
dirette a contribuire allo sviluppo sostenibile, dunque,
‘Best Sustainable Development Practices’, BSDP(4).
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è un appello per
un impegno globale verso uno sviluppo equilibrato
che permetta, anche in futuro, la vita sulla Terra alla
popolazione umana. Le BSDP riguarderanno le tante
declinazioni tematiche di questo appello di saggezza
e responsabilità.
L’approccio generale d’interfaccia con i visitatori all’intero Padiglione sarà
caratterizzato dall’interazione ludica. Attraverso di esso si schiuderà un
immaginario labirinto di proposte e memorie legate al tema della nutrizione.
Mettersi in gioco è la sfida che si lancia in questo luogo ai visitatori: e si tratta
di una sfida propedeutica al resto dell’Expo, nel quale è fondamentale che
chiunque partecipi attivamente alla visita. Quale migliore metafora del gioco
per introdurre alla partecipazione attiva? La dinamica interattiva e ipertestuale
alla conoscenza, che invita ogni visitatore a crearsi il proprio percorso
di esposizione, in base all’istinto e alla curiosità, è quindi il cardine della
progettazione del Padiglione Zero.
Prima di assistere allo spettacolo della più innovativa tecnologia, prima dei
Nota (4): Per i dettagli relativi al Concorso Internazionale per la selezione delle Best Practices, si
rimanda al testo del bando che sarà pubblicato nei prossimi mesi.
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 39
migliori progetti sostenibili, prima di accedere alle visioni dei futuri possibili,
dobbiamo però ricordare all’uomo ciò che è stato e ha inventato per giungere
fino a qui. Dal punto di vista narrativo il Padiglione Zero vuole essere quindi
il luogo in cui la memoria alimentare dell’uomo, la sua storia, la sua cultura,
trovino modo di farsi ‘trama’ e restituiscano agli individui il ruolo di protagonisti
della storia della vita sul pianeta.
A livello concettuale lo sviluppo del Padiglione Zero è basato su due assi
portanti: quello della ‘Natura Naturans’ e quello della ‘Natura Naturata’.
Per Natura Naturans intendiamo la natura nel suo stato primordiale e
indipendente dall’attività e dai desideri dell’uomo. Il generarsi continuo della
vita attraverso i naturali meccanismi biologici, un moto continuo che si rigenera in qualunque ecosistema e all’interno stesso di ogni organismo vivente,
nel lavorio dei microorganismi, nella fotosintesi delle piante, nella nascita di
nuovi esemplari di ogni specie animale, fino alla stessa decomposizione degli
esseri viventi.
In assenza dell’uomo questo sarebbe l’unico stato d’esistenza della
natura. In assenza dell’uomo non esisterebbe il paesaggio, che per sua stessa
definizione è il frutto dell’immaginazione, prima ancora che dell’azione
dell’uomo. Nel momento stesso in cui l’uomo mette piede sulla terra
interviene su questo stato di quiete della natura e muove il primo passo nella
direzione della Natura Naturata.
Parco della Biodiversità
Il Parco della Biodiversità sarà un grande giardino di circa mq 14.000, collocato
nell’area nord-orientale del Sito Espositivo, che riproduce la varietà della vita
in un paesaggio multiforme di grande suggestione, capace di coinvolgere
emotivamente e di stimolare intellettualmente il visitatore. Il visitatore si potrà
40 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
muovere liberamente in questo paesaggio di grande affabulazione, progettato
da paesaggisti di fama internazionale, nel quale scoprire la ricchezza della
natura, selezionata attraverso migliaia e migliaia di anni di evoluzione. Obiettivo
del parco è rappresentare la varietà della vita a vari livelli, dalla diversità
genetica a quella degli ecosistemi. Il principio ispiratore del disegno di
questo grande parco sarà il tentativo, costantemente incompiuto e per
ciò stesso fonte di alimentazione del bisogno di conoscenza connaturato
alla specie umana, di classificare la natura che ci circonda, in ogni regione
del pianeta: dai testi sacri delle grandi religioni monoteiste alla mitologia
greca, nella cultura e pittura orientale come in quella occidentale, dal
Rinascimento alla Rivoluzione Scientifica, dall’Illuminismo al Razionalismo
l’uomo è stato portato a descrivere ciò che lo circonda per alimentare lo
stupore.
Il tema della biodiversità si riferisce alla varietà degli organismi viventi, e
include, come recita la Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità
biologica, “la variabilità degli organismi viventi di tutte le fonti, inclusi quelli
terrestri, marini e di altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici di cui
fanno parte; essa comprende la diversità all’interno della specie, tra le specie
e negli ecosistemi”.
Questo concetto incorpora pertanto l’idea che i sistemi ecologici e le
specie che ne fanno parte siano soggetti a un’evoluzione costante, che ne
determina la diversità. Ci si potrebbe dunque chiedere perché realizzare un
parco (il ‘contenitore’ corrispondente a un museo nell’ambito delle creazioni
artistiche) relativamente a qualcosa di così dinamico, pervasivo di ogni anfratto
del nostro pianeta, che per definizione riguarda ‘naturalmente’ gli ecosistemi.
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 41
La risposta sta nella consapevolezza che la velocità ‘naturale’ con cui i sistemi
cambiano in ragione di leggi ‘endogene’ ha subìto una forte accelerazione per
condizioni ‘esogene’ immesse nei sistemi dal genere umano: in altre parole il
cambiamento, la diversità non è più solo la conseguenza delle naturali leggi
dell’adattamento e dell’evoluzione, ma è influenzata dalle attività meccaniche
dell’uomo sull’ambiente.
Il concetto di progressivo aumento in una specie della frequenza degli
individui con caratteristiche ottimali per l’ambiente di vita è alla base del
meccanismo con cui avviene l’evoluzione. La variabilità dei caratteri ereditabili
da cui discende tale aumento d’individui adatti all’ambiente è fondamentale
nel processo di selezione naturale (che garantisce la sopravvivenza delle
specie) e nel mantenimento della biodiversità.
Si vede bene dunque come il concetto ‘impalpabile’ di biodiversità (un
concetto astratto e di difficile comunicazione al pubblico non specialista)
abbia invece a che fare con un concetto assai più domestico per ciascuno di
noi: la variabilità, la ricchezza che deriva dalla presenza di tante diverse ‘forme’
che può assumere un ‘qualcosa’ all’interno di un sistema. Si tratta di una
metafora quotidiana che chiunque è portato a comprendere: la bellezza di
un mercato all’aperto, il profilo di un paesaggio, una tavola imbandita, in tutti i
casi è la diversità delle forme, dei colori, dei profumi che porta a giudicare più
‘bello’ qualcosa che abbia in sé molti elementi di varietà.
La qualità come declinazione, o meglio come ‘narrazione’ delle differenze.
La bellezza come sinonimo della varietà: sarà questo il concept guida del
Parco della Biodiversità.
Seguendo questo approccio, nel Parco la rappresentazione della
biodiversità sarà affidata in parte alla ricostruzione naturale di paesaggi
straordinari e in parte all’utilizzo di illustrazioni e rappresentazioni virtuali
e scenografiche ispirate agli stessi criteri ordinativi e tassonomici che
nei secoli passati hanno accompagnato lo sviluppo della coscienza del
cosmo. Nel Parco della Biodiversità saranno inoltre inserite le tre Cluster
Area (vedi oltre) dedicate all’approfondimento di altrettante identità
tematiche:
• Agricoltura e Nutrizione nelle Zone Aride - La Sfida della Scarsità d’Acqua
e dei Cambiamenti Climatici;
• Isole, Mare e Cibo;
• Bio-Mediterraneo: Salute, Bellezza e Armonia.
Il paesaggio del Parco della Biodiversità, di grande suggestione, non sarà
dunque solo spazio ludico e di ambientazione paesaggistica, ma vero e
proprio contenitore per gli approfondimenti tematici strutturali ad alcuni
argomenti cruciali dell’Expo.
Il Parco della Biodiversità, indirizzato dalla Direzione Aree Tematiche di
Expo 2015 S.p.A., in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università
Statale di Milano, contemplerà per la sua concezione il coinvolgimento di
architetti, paesaggisti e land artist di fama internazionale selezionati tramite
concorso.
42 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
Future Food District
Il Future Food District si sviluppa all’interno di due Padiglioni espositivi
identici (mq 2.500) e nella piazza che viene a crearsi tra di essi (circa mq
4.400), in cui sono collocate architetture di servizio ai visitatori e spazi per
la ristorazione.
L’idea alla base di questo ‘distretto’ del cibo del futuro è consentire al visitatore,
in particolare i giovani e i technology users più attenti, di comprendere come
evolveranno gli scenari futuri della filiera alimentare, attraverso l’applicazione
estesa dell’IT alla conservazione, distribuzione, acquisto e consumo di cibo,
soprattutto rispetto alle conseguenze che le scelte individuali avranno sugli
spazi commerciali e privati dedicati a queste funzioni.
All’interno del Future Food District non solo gli spazi espositivi tradizionali
(circa mq 7.100 espositivi complessivi) ma anche gli edifici stessi, fin dal
rivestimento delle facciate, saranno oggetto di ‘narrazione’ e di esperienza
multimediale, attraverso una selezione di materiali allestitivi biologici in
grado di produrre bio-diesel, frutta e vegetali. La messa in scena ‘teatrale’
sarà elemento chiave del progetto allestitivo, nel quale vedere e toccare,
attraverso exhibit interattivi e hands-on, il cibo del domani, dalla produzione
di cibo futuribile fino all’evoluzione della cucina tradizionale nella sua
progressiva ibridazione con approcci scientifici e alla connessa evoluzione
del gusto.
Saranno presentati alcuni luoghi simbolo come una Vertical Farm, un’Algae
Urban Farm, un ristorante e i protitipi di un supermercato e di una casa del
futuro.
Nel supermercato del futuro verranno valorizzati i contenuti informativi
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 43
digitali presenti in ogni singolo prodotto e negli strumenti digitali del
consumatore. Attraverso questo scambio di informazioni il layout e la
disposizione dei prodotti nel market potranno cambiare in funzione del
passaggio dei clienti. Inoltre questo flusso informativo consentirà di creare un
circuito tra venditore e cliente sulla storia del prodotto e la sua applicazione.
Nella casa del futuro invece il visitatore potrà consultare e contribuire ad
accrescere un vasto database di ricette provenienti da tutto il mondo, nella
rappresentazione di quella cucina globale dove tutti cucinano e si cibano
dei piatti di tutto il mondo, accrescendo la condivisione universale delle
informazioni sul cibo.
L’impianto architettonico sarà quindi quello di una piccola città in cui:
• descrivere nuove possibilità per produrre cibo in assenza di suolo e risorse;
• evidenziare le tendenze in atto nell’acquisto dei beni;
• rappresentare il modo in cui saranno salvaguardate le varietà alimentari
e biologiche esistenti;
• presentare il quadro più aggiornato della conservazione del cibo e della
sua preparazione;
• presentare Good Practices in riferimento alla moderazione e soluzione
di alcune irrisolte criticità connesse ai problemi della malnutrizione, della
gestione della proprietà delle terre e del rispetto delle identità locali;
• proporre prototipi di smaltimento dei rifiuti e riciclo, produzione
energetica a chilometro zero finalizzata a garantire l’autosufficienza con
fonti energetiche pulite (ad es.: le biomasse).
In quest’ottica il Distretto vivrà anche del suo essere palcoscenico per i
progetti delle aziende del settore.
44 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
Food in Art
In quest’Area Tematica viene approfondito il rapporto con il cibo quale
oggetto di riflessione simbolica da parte della specie umana nella storia. Il
racconto del cibo, del modo di procurarselo e poi di trasformarlo ha costituito
‘pane’ quotidiano nella costruzione dell’immaginario e della creatività artistica
dell’uomo e della sua stessa spiritualità (basti citare, solo a titolo di esempio,
la divisione del pane come segno di ospitalità nelle culture mediterranee o il
valore simbolico che il cibo riveste in tutte le religioni).
In quest’Area Tematica sarà proposto un percorso artistico-culturale che
sveli questo rapporto, attraverso l’esposizione e la riproduzione dei grandi
capolavori della storia dell’arte in una Wunderkammer insieme digitale e
reale, affiancata da un percorso di opere d’arte contemporanea originali
appositamente realizzate sul Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” per
l’Esposizione dai più grandi artisti contemporanei, che si snoda negli spazi del
Sito. Opere che, conclusa la manifestazione, potranno entrare nel patrimonio
artistico della città di Milano.
È possibile affrontare la storia dell’umanità attraverso il cibo (già grande
obiettivo soggiacente il succitato Padiglione Zero) ricercandone i segni
nelle rappresentazioni che offre il patrimonio culturale del passato? In che
modo gli artisti contemporanei possono trasformare le grandi inquietudini
legate ai temi profondi che l’Expo affronta in creazioni di natura simbolica e
allegorica? Queste alcune delle domande cui ciascuno potrà trovare personali
suggerimenti alla risposta.
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 45
Dal punto di vista dei contenuti è possibile delineare le macro aree concettuali
della mostra che sarà allestita nel Padiglione:
•
•
•
•
natura morta – rappresentazione del cibo;
banchetto – rito del cibo;
luoghi del cibo – cucina / tavola / strumenti;
convivio e luoghi del consumo.
Queste aree concettuali si svilupperanno in nove sezioni diacroniche:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
cibo: rappresentazione simbolica, rituale;
come guardare le cose;
la totalità dei fattori e degli elementi;
progettazione del luogo di preparazione del cibo;
cibo metafora, cibo fantastico, un diverso cibo oggettuale;
cibo opera d’arte;
arte povera concettuale, arte da nutrire;
arte contemporanea;
arte relazionale.
46 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
Children Park
Il Children Park è un’area interamente dedicata ai bambini e alle famiglie.
Si è voluto infatti dare a questo speciale e importante pubblico non
solo servizi e strutture adeguate, ma anche una proposta di gioco e di
conoscenza.
Poiché i bambini saranno i produttori e consumatori del cibo del futuro,
quest’area sarà il vero banco di prova dell’Expo: qui il concetto di legacy
immateriale si fa immediatamente concreto. Il tema delle risorse alimentari
e della loro distribuzione sul pianeta è trasversale rispetto a tutto l’Evento:
Expo Milano 2015, per il suo carattere di universalità, costituisce l’opportunità
per dare ai bambini la percezione di essere attori partecipi di questioni che
riguardano tutti.
I bambini in visita avranno la consapevolezza che essere a Expo Milano
2015 significa essere al centro del mondo e che all’Expo si trattano questioni
che riguardano tutti. Con i bambini più che con qualsiasi altra categoria di
visitatori è necessario trasformare l’esposizione in performance, le teorie
in laboratori e le formule in giochi. Il concept di questa Area Tematica
trova nella relazione tra persone e tra bambini la modalità per rendere
percepibile ed esperienziale la partecipazione responsabile di ogni
individuo alle sorti del pianeta: questo si traduce in una struttura / gioco
che simbolizza il ‘centro del mondo’ ed in una serie di percorsi, che partono
dalla piazza centrale, composti da installazioni disseminate nel giardino,
tutte incentrate sulla relazione interpersonale, sull’interdipendenza e su
azioni collaborative.
Il cibo è ciò che va condiviso, perciò attorno al cibo e al mangiare ‘assieme’
si sviluppano tutte le attività proposte.
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 47
Il Children Park sarà il luogo per trasmettere ai bambini e alle loro famiglie
un messaggio forte in un contesto simbolicamente ed emotivamente
significativo, ma sarà anche luogo di relax e sosta, reso piacevole da una forte
presenza di componenti naturali o organiche.
3.3 Gli Spazi Espositivi dei Partecipanti
La presenza attiva del maggior numero di attori planetari sul tema
del cibo è condizione indispensabile per affrontare al meglio i temi
di Expo Milano 2015 e per declinare il Tema stesso all’interno del Sito
Espositivo, in relazione alle diverse modalità di partecipazione previste
per i Partecipanti, una cui panoramica è stata già fornita all’interno
della Guida ai Partecipanti. Sin dalla fase di avvicinamento all’Evento
sono stati coinvolti tutti i soggetti potenziali interlocutori, a partire dalla
tradizionale categoria dei Partecipanti Ufficiali di un’Esposizione (Paesi e
Organizzazioni Internazionali) per arrivare alle categorie di Partecipanti
Non Ufficiali identificati dall’Organizzatore (Società Civile, Regioni
Internazionali, Istituzioni Italiane e Aziende).
Lo sviluppo del Tema da parte dei Partecipanti avverrà all’interno degli
spazi espositivi loro dedicati all’interno del Sito.
Come già indicato nella Guida ai Partecipanti, i Paesi potranno optare per
due tipologie di Spazi Espositivi: i Self Built o i Cluster.
Gli spazi espositivi Self-Built
Il Partecipante che opterà per la soluzione del Self Built disporrà di uno
spazio affacciato lungo la World Avenue, l’arteria principale del Sito
Espositivo.
Nella prima edizione delle Linee Guida per le Costruzioni e gli Allestimenti,
l’Organizzatore ha già indicato una serie di regole cui il Partecipante dovrà
48 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
attenersi per la costruzione del proprio Spazio Espositivo. Tra le altre si
ricordano:
• almeno il 50% dell’area dei lotti occupati deve essere spazio aperto,
mentre lo sviluppo in altezza dei Padiglioni non dovrà superare i 17 metri;
• devono essere preferite soluzioni fortemente responsabili in termini di
efficienza energetica e allocazione delle risorse nelle attività in mostra,
ciò sia in fase di costruzione (con materiale riciclabile e a basso impatto
energetico) sia in fase di evento (con politiche di recupero e riciclo dei
materiali e dei rifiuti);
• devono essere scoraggiate in tutti i modi le code, e a questo fine
un design efficace dei flussi deve essere proposto e implementato,
sfruttando anche le proposte all’aperto e il tempo di attesa come tempo
di valore per il visitatore;
• devono essere preferite soluzioni tecnologiche che consentano di
coordinare la gestione dei singoli Padiglioni con quella dell’intero
sistema del Sito Espositivo attraverso efficienti sistemi di info-mobilità.
In aggiunta alle Special Regulations già emanate, l’Organizzatore sta
lavorando all’aggiornamento delle Linee Guida Costruzioni e Allestimenti
i cui dettagli verranno presentati in occasione della seconda edizione
dell’International Participants Meeting che si terrà a Milano dal 10 al 12
ottobre.
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 49
I Cluster
L’idea di Expo Milano 2015 è quella di creare un’Esposizione in cui ogni
progetto, ogni contenuto, ogni elemento del palinsesto sia sviluppato con
l’obiettivo di mettere al centro l’esperienza del visitatore; e, inoltre, di fare
in modo che il Tema sia ovunque percepibile, rendendo possibile per il
visitatore farne esperienza fin dal suo primo ingresso nel Sito Espositivo,
attraverso una molteplicità d’interazioni con il paesaggio e con ogni
elemento dell’offerta espositiva.
Questa è la base del modello di partecipazione del Cluster, una formula
di partecipazione innovativa – presentata in occasione del primo International
Participants Meeting e nella quale trova massima espressione la collaborazione
tra Organizzatore e Partecipanti nello sviluppo del Tema e nella sua
rappresentazione all’interno del Sito Espositivo.
Tradizionalmente, i Paesi che partecipano alle Esposizioni senza allestire
un proprio padiglione Self Built sono raggruppati dall’Organizzatore
all’interno di strutture comuni, i cosiddetti Joint Pavilion. Ma poiché l’idea
che guida l’intera progettazione di Expo Milano 2015 è di tradurre il Tema
trasversalmente, in ogni aspetto dell’offerta espositiva, l’Organizzatore ha
deciso di applicare questo principio anche ai Paesi, evitando di raggrupparli
50 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
in base a criteri geografici, ma piuttosto raccogliendoli intorno a un
criterio tematico. Ancora una volta, la portata innovativa di Expo Milano
2015 passa attraverso la centralità del Tema “Nutrire il Pianeta, Energia
per la Vita”.
Pur mantenendo alcuni elementi strategici delle Esposizioni precedenti,
grazie ai quali i Paesi hanno potuto partecipare nel rispetto della propria
sensibilità e portando il proprio contributo originale, Expo Milano 2015
introduce una novità significativa rispetto alla tipologia e alla qualità degli
spazi espositivi, nonché rispetto al posizionamento all’interno del Sito
Espositivo.
L’Organizzatore ha pianificato la partecipazione nei Cluster sulla base di
due criteri fondamentali, che guidano i raggruppamenti dei Paesi:
• Identità Tematica: i Cluster che rientrano in questo filone raggruppano
i Paesi intorno alla particolare interpretazione che intendono
sviluppare del Tema o ad alcuni suoi specifici aspetti.
• Filiere Alimentari: fanno parte di questa categoria i Cluster che
riuniscono i Paesi in base al ruolo chiave che questi ricoprono
all’interno di una specifica filiera produttiva.
I temi dei Cluster sono stati definiti attraverso un importante processo
di collaborazione con gli stessi Paesi partecipanti, attraverso un lavoro
intenso di confronto continuo con i Paesi e grazie alla collaborazione
della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano per lo
sviluppo dei contenuti. L’Organizzatore ha dunque scelto di adottare un
approccio collaborativo allo sviluppo del progetto Cluster, coinvolgendo
direttamente i Paesi nell’elaborazione dei temi e invitandoli a sottoporre
nuove proposte: una modalità di lavoro che ha favorito lo scambio di
idee.
Grazie a questo approccio alla progettazione, che ha visto la partecipazione
attiva dei Paesi, sono stati individuati i temi dei nove Cluster, così raggruppati
secondo i due criteri sopra esposti:
• Identità Tematica: ‘Agricoltura e Nutrizione nelle Zone Aride – La Sfida
della Scarsità d’Acqua e dei Cambiamenti Climatici’; ‘Isole, Mare e Cibo’;
‘Bio-Mediterraneo - Salute, Bellezza e Armonia’.
• Filiere Alimentari: ‘Riso – Abbondanza e Sicurezza’, ‘Caffè – Il Motore
delle Idee’, ‘Cacao – Il Cibo degli Dei’, ‘Cereali e Tuberi – Antiche e
Nuove Colture’, ‘Frutta e Legumi’, ‘Il Mondo delle Spezie’.
I Cluster rappresentano uno degli elementi più caratteristici di Expo Milano
2015 e costituiscono uno straordinario valore aggiunto per lo sviluppo del
Tema. Si tratterà di spazi espositivi decisamente innovativi che sapranno
raccogliere e organizzare numerosi Paesi all’interno di uno stesso progetto
architettonico sviluppato intorno a un tema centrale condiviso da tutti e
rappresentativo di ciascuno.
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 51
Il modello architettonico dei Cluster(5) prevede spazi espositivi individuali
dedicati ai singoli Paesi organizzati intorno a un’area comune. I Paesi
interessati a partecipare a un Cluster lavoreranno insieme all’Organizzatore
per sviluppare la parte comune, all’interno della quale condivideranno spazi e
iniziative con gli altri Partecipanti, ma allo stesso tempo vedranno garantita la
propria identità e potranno rappresentarla al meglio in uno spazio espositivo
dedicato. Questa soluzione garantisce ai Paesi che parteciperanno ai Cluster
molteplici opportunità di valorizzare le proprie eccellenze:
• rappresentando la propria interpretazione del Tema;
• sviluppando il proprio contributo al tema del Cluster;
• valorizzando la propria peculiare identità all’interno dello spazio
espositivo individuale.
Nota (5): Per i dettagli tecnici si rimanda alle Linee Guida Cluster, che saranno presentate nel corso
della seconda edizione dell’International Participants Meeting.
52 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
Pur nel rispetto di questa impostazione comune, ogni Cluster sarà
caratterizzato da un progetto architettonico distintivo e da un’area comune
multifunzionale che saprà integrare in maniera originale una molteplicità di
funzioni: offerta ristorativa, attività commerciali, eventi e offerta espositiva.
L’area comune rappresenterà il cuore del Cluster e costituisce forse
l’elemento più innovativo del progetto, in quanto promuove un approccio
pervasivo al Tema, valorizza la partecipazione dei Paesi e rende possibile la
collaborazione tra i Paesi.
Ciascuno dei Cluster è collocato in una posizione di grande visibilità:
quelli che declinano le Identità Tematiche sono stati collocati, unici nell’Expo,
all’interno del grande Parco della Biodiversità, un’Area Tematica dalla forte
caratterizzazione nel complesso del sistema dell’Esposizione; i Cluster che
raccontano le Filiere Alimentari affacciano invece tutti sul Decumano, con
una collocazione distribuita alternata ai Self Built.
Infine, ogni Cluster rappresenterà la tappa iniziale dell’omonimo Itinerario
Tematico; in questo modo altri Paesi che parteciperanno con un Padiglione
Self Built ma che fossero interessati al tema del Cluster, potranno dare il
proprio contributo allo sviluppo del tema ed essere a loro volta inclusi tra le
tappe dell’itinerario, valorizzando ulteriormente i Cluster come strumento di
declinazione del Tema. In quest’ottica, il posizionamento dei Paesi all’interno
del Sito Espositivo sarà determinato dall’interpretazione del Tema che ogni
Partecipante vorrà sviluppare, tenendo conto in particolare della costruzione
degli Itinerari Tematici e della collaborazione con i Cluster.
Il progetto Cluster, grazie al dialogo continuo che intrattiene con numerosi
elementi del Sito Espositivo, dagli Itinerari ai Self-Built, dalle Aree Tematiche
alle Best Practices, si configura come elemento chiave di questa Esposizione
intesa anche come piattaforma per il confronto: il modello Cluster invita i
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 53
Paesi al dialogo tra culture e tradizioni anche lontane, per condividere possibili
soluzioni alle sfide comuni dell’agricoltura, della nutrizione, del benessere e
dello sviluppo sostenibile. Proprio in questo consiste la grande forza del Tema
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, tema rispetto al quale nessuno può
sottrarsi: ogni singolo individuo, ogni nucleo famigliare, ogni cultura, ogni
Nazione ha il proprio contributo da offrire.
Le Organizzazioni Internazionali
Questa Esposizione è dedicata ad un tema di primaria importanza: il
cibo infatti è fondamentale per lo sviluppo dell’umanità intera. È dunque
essenziale che le Organizzazioni Internazionali partecipino ad un evento
di tale rilievo contribuendo attivamente al raggiungimento degli obiettivi
stessi del suo Tema. L’ambito della sicurezza alimentare e dell’accesso alle
risorse alimentari è centrale nel lavoro di alcune tra le più importanti Agenzie
delle Nazioni Unite quali la FAO, l’IFAD e il WFP. Le Nazioni Unite hanno
già confermato ufficialmente la propria partecipazione a Expo Milano 2015
nell’aprile 2011. La contemporaneità tra l’Expo e la scadenza degli Obiettivi
del Millennio ONU fissata al 2015 è in tal senso significativa.
Le principali Organizzazioni Internazionali giocano un ruolo centrale
rispetto al tema della nutrizione. È a partire da questa considerazione che
l’Organizzatore ha pensato di proporre a tali Partecipanti di essere presenti
all’Evento collaborando allo sviluppo del Tema su tutto il Sito, senza per
questo prevedere la realizzazione di un proprio spazio espositivo di carattere
istituzionale. Allo stesso tempo le Organizzazioni Internazionali potranno
contribuire attivamente allo sviluppo delle diverse Aree Tematiche previste
dall’Organizzatore.
54 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
Il rapporto tra Expo Milano 2015 e le Nazioni Unite è già attivo e si prospetta
la costruzione di un percorso comune ricco di attività: dalla collaborazione
per lo sviluppo di alcuni aspetti del progetto Best Practices, all’organizzazione
di eventi. Si tratta dunque di un approccio trasversale che si concretizza sia
nella fase di progettazione dei contenuti tematici dell’Expo, sia nell’ambito
delle attività proposte dall’Organizzatore o dai Paesi Partecipanti durante i
sei mesi dell’Esposizione.
La Società Civile
Non è possibile affrontare un tema tanto centrale per il futuro dell’umanità
senza la partecipazione e il contributo centrale delle organizzazioni della
Società Civile. La Società Civile giocherà quindi un ruolo di primo piano
all’interno di Expo Milano 2015: stimolerà il dialogo tra i diversi Partecipanti,
contribuirà alla diffusione e allo sviluppo del Tema con iniziative e eventi
dedicati che costruirà insieme all’Organizzatore, sia nel percorso di
avvicinamento al 2015 che nel corso dei sei mesi dell’Esposizione. Queste
sinergie saranno sviluppate all’interno di tutto il Sito Espositivo grazie
alla realizzazione congiunta di eventi insieme agli altri Partecipanti, sia
all’interno dei loro spazi espositivi sia negli spazi comuni, andando così
ad aggiungere un tassello importante nella costruzione della Visitor
Experience.
Inoltre, all’interno del Sito, la Cascina Triulza sarà il luogo dedicato alla
partecipazione della Società Civile, nel quale le organizzazioni interessate
potranno allestire e gestire un proprio Spazio Espositivo – preferibilmente
a rotazione – e realizzare attività ed eventi negli spazi interni ed esterni
alla Cascina. Questa sarà parte degli Itinerari Tematici di Expo Milano 2015,
per garantire un forte collegamento con le Aree Tematiche e gli Spazi
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 55
Espositivi dei Partecipanti. Maggiori dettagli in merito alla partecipazione
della Società Civile e alla gestione operativa della Cascina Triulza saranno
presentanti in occasione della prossima edizione dell’International
Participants Meeting.
Il settore Corporate
Expo Milano 2015 rappresenta una grande opportunità per le Aziende più
sensibili alla qualità della vita sul pianeta, di mettere in scena, attraverso
la narrazione delle proprie Good Practices, quanto svolto a favore delle
tematiche affrontate dalla manifestazione.
Coinvolgere direttamente le aziende a partecipare all’Evento è un’occasione
concreta e rapida per tradurre e testare in ambiti di produzione reali le
politiche, le idee, le progettualità e la ricerca esibita nella manifestazione.
Va inoltre ricordato che tutte le aziende che saranno attive nella
produzione e allestimento dell’Esposizione aderiranno a un protocollo
d’intenti nel quale saranno ben delineate le modalità di svolgimento delle
attività professionali nell’Expo Milano 2015, per garantire la maggiore
sostenibilità possibile delle iniziative stesse e il minor impatto per l’ambiente
generato dall’allestimento.
3.4. Gli Itinerari Tematici
Gli Itinerari Tematici rappresentano un ulteriore aspetto innovativo di Expo
Milano 2015 nonché uno degli aspetti caratterizzanti la Visitor Experience
all’interno del Sito Espositivo.
Gli Itinerari Tematici permettono ai visitatori di collegare le tante aree
e le diverse tipologie di spazi presenti nell’Expo all’interno di coerenti
percorsi di visita in base al criterio ordinatore stabilito da alcuni temi
principali, scelti dall’Organizzatore e suggeriti dai Partecipanti, cui tutti i
Partecipanti sono invitati ad aderire.
56 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
Metaforicamente l’Expo può essere vista come una grande città nella quale
siano presenti molte diverse identità, ciascuna orientata a dispiegare la propria
‘versione’ del Tema dell’Expo:
• l’Organizzatore, che si occupa tra gli altri del Padiglione Zero con le
Best Practices, del Parco della Biodiversità, del Future Food District, del
Food in Art Pavilion, del Children’s Park;
• i Partecipanti: gli Stati, le Organizzazioni Internazionali, le Organizzazioni
delle Società Civile, le Regioni Internazionali, le presenze Corporate.
Inoltre l’intera area del Sito costituirà come si è detto un paesaggio (composto
di maestose scenografie sul Cardo e sul Decumano, ma anche di manufatti
funzionali come l’Expo Center, la Lake Arena, etc.) e in quanto tale sarà
elemento di ‘contenuto’ quindi assolutamente assimilabile all’offerta degli
spazi espositivi.
A questa città ha accesso un flusso giornaliero di oltre 140.000 visitatori,
ciascuno dei quali caratterizzato da conoscenze, aspettative, attitudini diverse.
Tale moltitudine dispone del tempo utile a vedere una parte molto ridotta
dell’enorme offerta disponibile (sia espositiva sia performativa).
Gli Itinerari Tematici sono la prima soluzione per orientare la visita e i flussi
dei visitatori secondo criteri di ottimizzazione dell’offerta (dal punto di vista
dell’Organizzatore e dei Partecipanti) e di massimizzazione dell’esperienza
(dal punto di vista dei visitatori). Essi, inoltre, saranno strumento per preparare
la visita all’Expo nei mesi precedenti l’Evento, dal momento che gli Itinerari
Tematici possono anche vedersi come dei grandi criteri ordinatori della
conoscenza espressa nel Sito Espositivo.
Nell’immaginare e progettare i contenuti degli Itinerari Tematici è
fondamentale sapere che il visitatore disporrà degli strumenti abilitanti
per rendere i percorsi di visita un’esperienza fisica, virtuale e sociale allo
stesso tempo. La geografia dell’Expo sarà fisicamente caratterizzata da una
segnaletica visuale (fisica e digitale) facilmente riconoscibile. Questa aiuterà
il visitatore a:
• evitare le code;
• identificare contestualmente gli eventi in corso o di prossimo
svolgimento;
• ricevere informazioni rilevanti per il suo profilo e sugli interessi espressi
prima e durante il percorso nell’Expo.
Inoltre, l’esperienza degli Itinerari Tematici nel Sito sarà fortemente rafforzata
dalla ‘preparazione’ della visita che ogni visitatore potrà volontariamente
fare in Rete in modo ludico e dinamico prima di arrivare al Sito Espositivo. In
questo modo il visitatore si gioverà non solo d’introduzioni e approfondimenti
ai temi e ai sotto-temi degli Itinerari ma si preparerà nello stesso tempo
a interagire con l’Itinerario nel Sito o nella piattaforma di condivisione del
Cyber Expo.
Dal punto di vista concettuale ogni Itinerario Tematico deve essere
immaginato come:
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 57
• un sistema aperto: il tema dell’Itinerario sarà definito con precisione,
ma le declinazioni dell’Itinerario saranno potenzialmente infinite e
dipenderanno dal tipo di contenuti (fisici ma anche immateriali) proposti
dai Partecipanti, e che a questo fine dovranno essere ‘catalogati’ con il
maggiore livello di dettaglio possibile, fin dalla fase di progettazione e
presentazione del Theme Statement;
• un sistema modulabile: la vastità dell’Itinerario e la profondità dei fattori
che lo compongo, devono poter essere progressivamente modificati e
arricchiti nel corso dell’Esposizione.
La dinamica di fruizione degli Itinerari prevede tre livelli di immersione nei
percorsi:
• Fisica: il visitatore è guidato da supporti fisici e digitali nel corso
dell’Itinerario. A questo livello il visitatore può consultare mappe
tradizionali o utilizzare tools digitali previsti su totem nel percorso
di sviluppo dell’Itinerario e presso i Padiglioni. Può inoltre interagire,
mediante questi ultimi e utilizzando anche il sistema integrato Cyber
Expo nel proprio device portatile (smartphone o tablet), andando
a inserire contenuti (foto, video), taggando i contenuti e contribuire
così al miglioramento dell’esperienza rispondendo a domande o
esprimendo preferenze.
• Aumentata: il visitatore potrà essere dotato fin dall’ingresso nel Sito
Espositivo di occhiali per la realtà aumentata che saranno integrati con i
sistemi di infomobilità, consentendo aggiornamenti costanti sui mezzi di
trasporto, i tempi di attesa e gli stessi contenuti dei Padiglioni. Contenuti
standard saranno integrati da contenuti personalizzati basati sul livello
d’integrazione tra il visitatore e i sistemi informativi.
• Virtuale: in alcune aree sarà possibile integrare i contenuti fisici e digitali
con alcune applicazioni virtuali (telepresenza con ologrammi, smart
walls, etc.).
Nella Visitor Experience gli Itinerari Tematici sono il canale privilegiato
attraverso il quale raccontare le ‘storie’ dell’Esposizione, del Tema “Nutrire
il Pianeta, Energia per la Vita”, perché, essendo modulabili sull’interesse dei
visitatori, gli Itinerari costituiscono la realizzazione concreta dell’idea di ‘visita
personalizzata’. Dal punto di vista della dimensione personale (il rapporto
che verrà a instaurarsi tra il Tema e il visitatore) è infatti possibile individuare
almeno 4 livelli di approfondimento. A ciascun Partecipante verrà chiesto di
contribuire, fin dalla fase di scrittura del Theme Statement, alla declinazione
dei propri contenuti e del proprio Spazio Espositivo generando possibilità di
engagement con il visitatore in ciascuno di questi livelli:
• Esperienza passiva: tradizionale visita a un’Expo che prevede integrazione
tra exhibits e architettura. Nel caso dell’Expo di Milano elemento
principale su cui saranno fondati gli exhibit dovrà essere il cibo nelle
sue multiformi proposte internazionali e regionali e nelle degustazioni e
show-case dedicati alla preparazione e al servizio degli alimenti.
58 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
• Esperienza partecipativa: ai visitatori che accedono agli spazi espositivi
è concesso partecipare con feed-back, risposte a questionari, scelta di
opzioni di visita a un Padiglione. Ai Partecipanti è chiesto di immaginare,
all’interno dei propri spazi, differenti modalità di raccolta informazioni,
per migliorare la visita degli altri utenti ma anche per poter fornire
dettagli in tempo reale accessibili dal sistema di Cyber Expo.
• Esperienza interattiva: grazie all’utilizzo dei device portatili e attraverso i
sistemi multimediali presenti negli spazi espositivi è possibile intervenire
sui contenuti, abilitando da parte del Partecipante alcune funzioni
nelle quali il visitatore possa contribuire generando contenuti. Questa
modalità si può sviluppare anche nel post-Expo, quando il sistema
Cyber Expo consentirà di ‘ritornare’ virtualmente nel Sito continuando la
propria esperienza di contatto e approfondimento sul Tema.
• Esperienza sociale: i visitatori saranno invitati ad interagire tra loro sia
durante la visita all’Expo che nel post Expo. L’esperienza della socialità è
quanto di più attinente il tema dell’alimentazione e della nutrizione, pertanto
sarà essenziale che i progettisti dei contenuti dell’offerta tematica riflettano
dall’inizio sulle modalità abilitanti la socializzazione dell’esperienza di visita.
Entrando nel dettaglio della semantica degli Itinerari Tematici, si chiarisce di
seguito la struttura e la terminologia connessa:
• Itinerario Tematico: uno dei percorsi tematici trasversali allo sviluppo del
Tema dell’Expo, ciascuno corrispondente a una sua diversa declinazione
(vedi oltre).
• Tema dell’Itinerario Tematico: l’oggetto di approfondimento del tema
scelto per un certo Itinerario Tematico (deve essere declinato da
ciascuna Stazione dell’Itinerario, vedi oltre). Al momento Expo Milano
2015 intende proporre i seguenti Itinerari Tematici di carattere generale,
Itinerari che potranno essere rivisti e sviluppati a seguito delle discussioni
con le competenti Agenzie delle Nazioni Unite e dell’interazione con i
Paesi Partecipanti nel corso dell’International Participants Meeting.
‘Storia dell’Uomo, storie di cibo’. È possibile osservare la storia dello
sviluppo umano (nelle arti, nei mestieri, nelle tecniche insediative, nei
commerci, ma anche negli aspetti deteriori della colonizzazione e dello
sfruttamento) attraverso la lente delle storie del cibo, delle tecniche di
coltivazione, allevamento, trasformazione e mutazione degli alimenti
che compongono la dieta degli individui.
‘Abbondanza e privazione: il paradosso del contemporaneo’.
Contraddizioni nel cibo e nella sua disponibilità: un analogo numero di
persone nel mondo vive condizioni di sotto-nutrizione e mancato accesso
all’acqua potabile da un lato, malattie fisiche e psicologiche legate alla
cattiva / eccessiva nutrizione e allo spreco dall’altro. Possono scienza,
educazione, prevenzione, cooperazione internazionale, ingegneria sociale
e politica promettere il superamento di questo doloroso paradosso?
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 59
‘Il futuro del cibo’: scienza e tecnologia per la sicurezza e la qualità.
Illustrare le tecnologie, le scoperte scientifiche, i traguardi della ricerca
è il primo passo per il trasferimento effettivo delle conoscenze per la
formazione del capitale umano del domani, attento all’ottimizzazione
delle filiere agroalimentari come alla qualità dei prodotti che finiscono
sulle nostre tavole.
Si scoprirà così il cibo del domani, come la dieta dei nostri figli
differirà dalla nostra, quali saranno i filoni più promettenti nella ricerca
internazionale. E in che modo, infine, l’educazione è parte integrante
di un discorso che trascende la tecnica per stimolare un sapere più
integrato con le tradizioni locali e con le lingue: si pensi a come ogni
specie vegetale e ogni tecnica di trasformazione che si perde costituisca
immediatamente anche la perdita della parola e dei significati che le
denotano.
‘Cibo sostenibile = mondo equo’. Come si può responsabilizzare
il genere umano affinché mantenga uno sviluppo equilibrato tra la
produzione del cibo e lo sfruttamento delle risorse? L’Expo di Milano
dedicata al tema del cibo e della nutrizione è la piattaforma di discussione
nella quale lanciare i nuovi obiettivi per un millennio sostenibile, dove sia
salvaguardata la biodiversità da un lato, tutelati saperi, tradizioni e intere
culture dall’altro.
‘Il gusto è conoscenza’. Nutrirsi è certamente un atto necessario,
ma può essere anche uno dei più gioiosi per l’uomo. E soprattutto,
il piacere del palato diventa strumento di conoscenza: i sapori e gli
odori delle cucine internazionali spiegano la storia e le culture delle
società del pianeta. Un itinerario a cavallo tra manifestazioni culturali
e degustazioni diffuse, dove oltre ai prodotti finiti trovino posto anche
le tecniche di conservazione dei cibi, le modalità di cottura, e le altre
‘invenzioni’ finalizzate a modificare o mantenere i sapori.
A questi cinque Itinerari Tematici orizzontali se ne aggiungono altri
nove, verticali, che originano dai Cluster e che ne sviluppano il
tema collegandoli ad altri elementi dell’offerta espositiva: Padiglioni
Self Built, Aree Tematiche, eventi, etc. Questi itinerari sviluppano le
filiere e le identità tematiche dei rispettivi Cluster: riso, caffè, cereali
e tuberi, frutta e legumi, cacao, spezie, bio-mediterraneo, zone
aride, isole.
Per orientare il proprio percorso il visitatore ha dunque a disposizione
una vasta offerta di Itinerari che si sviluppano trasversalmente al Sito,
spesso incrociandosi e mettendo in relazione elementi di varia natura.
• Inizio dell’Itinerario: l’idea alla base degli Itinerari Tematici è che essi
vivano del binomio tra la componente fisica (il percorso nel Sito) e la
componente immateriale (la conoscenza e l’apparato informativo che è
già accessibile potenzialmente prima della visita all’Expo). Ciononostante
con Inizio dell’Itinerario ci si riferisce qui al punto fisico di collocazione
60 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
in mappa nel quale inizia un determinato Itinerario all’interno del Sito,
ovvero la Stazione da cui prende avvio. I punti d’inizio degli Itinerari
Tematici di carattere generale saranno fisicamente collocati in due
luoghi: il Padiglione Zero o il Parco della Biodiversità, poiché queste
due aree corrispondono ai due ingressi Ovest ed Est del Sito. È possibile
tuttavia per un visitatore inserirsi in un Itinerario Tematico da un punto
diverso dell’inizio fisico dell’Itinerario stesso: ciò può avvenire negli Hub
(vedi oltre). Gli Itinerari Tematici collegati ai temi dei Cluster avranno
invece inizio dal luogo dove si trova il Cluster, per svilupparsi nel Sito, in
particolare negli Spazi Espositivi dei Paesi che, pur avendo uno spazio
espositivo Self Built, vorranno essere associati al Cluster Tematico.
• Stazione dell’Itinerario: l’Itinerario Tematico ha uno sviluppo lineare,
benché non unico (ogni Itinerario Tematico può avere numerosi sviluppi,
denominati Vie, vedi oltre), e ogni luogo in cui l’Itinerario ‘ferma’ è
denominato Stazione dell’Itinerario. Una Stazione può essere costituita
da un manufatto (un’installazione artistica, un’architettura, un Padiglione,
etc.), da un elemento vegetale (pianta, albero, serra, etc.), da un exhibit
esposto entro un Padiglione (un oggetto, una tecnologia, una macchina,
un elemento organico) o da qualunque contenuto definito (in questo
senso, una conferenza che un certo giorno si svolge in un Padiglione, o
l’inaugurazione di una mostra, costituiscono a tutti gli effetti delle Stazioni
di un Itinerario, sebbene limitatamente alla giornata in cui occorrono).
• Vie dell’Itinerario: ognuno degli sviluppi lineari di un Itinerario Tematico,
caratterizzato da numerose Stazioni (ogni Stazione può appartenere a
un numero illimitato di Vie e di Itinerari Tematici). Le Vie degli Itinerari
saranno definite in seguito alla presentazione dei contenuti da parte dei
Partecipanti e del loro tagging (vedi oltre).
• Segnaletica dell’Itinerario: gli Itinerari saranno accessibili a tutti i
visitatori grazie alla presenza di un sistema di signage (fisico e digitale)
in tutte le aree del Sito. Il principio guida della Segnaletica non sarà
quello di ‘spiegare’ qualcosa ma esclusivamente di ‘abilitare’ la scelta
di un visitatore (e nei casi ove previsto di contribuire ai contenuti in
modo partecipativo e interattivo). In altre parole la Segnaletica non si
sovrapporrà ai contenuti delle Stazioni proposte dall’Itinerario (vedi
oltre) ma ne garantirà la visibilità e l’usabilità, in modo alternativo o
complementare all’utilizzo dei Digital Device (vedi oltre).
• Logo dell’Itinerario: ogni Itinerario Tematico sarà caratterizzato da un
Logo identificativo, che sarà riportato graficamente in ogni Stazione e
che iconicamente descriverà il tema corrispondente. A ogni Logo sarà
associato un Numero di Via (vedi oltre).
• Numero di Via: è un numero progressivo che definisce la specifica Via
dello specifico Itinerario riferibile al Logo. Il Numero è associato al Logo
per definire univocamente ogni Stazione nell’ambito di un Itinerario.
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 61
• Tags dell’Itinerario: ogni Itinerario è caratterizzato da un certo numero
di parole chiave (Tags) che definiscono gli attributi che ogni Stazione
dell’Itinerario possiede. Si tratta di uno strumento fondamentale: le Stazioni
dell’Itinerario sono infatti definite dai contenuti (materiali e immateriali),
ed essendo la produzione dei contenuti affidata a un numero elevato
di soggetti Partecipanti diversi sarà necessario che i principali elementi
costitutivi l’offerta tematico-contenutistica di un Partecipante siano tutti
associati, sin dalle fasi di loro sviluppo concettuale, a un certo numero
di Tags. In questo modo sarà possibile per l’Organizzatore costruire
le Vie degli Itinerari in modo coerente alle aspettative dei Partecipanti e
conseguente ai contenuti che realmente saranno approntati per l’Expo.
La collocazione dei Tags nelle diverse Vie che compongono gli Itinerari
dipenderà invece dall’Organizzatore e sarà effettuata sulla base delle
proposte dei contenuti e delle corrispondenti Tags da parte dei Partecipanti.
• Digital Device: lo strumento più utile per farsi accompagnare nel Sito
alla scoperta dell’Itinerario Tematico. Fisicamente saranno costituiti
dagli hand-held devices dei visitatori (smartphone, tablet PC, consolles,
etc.), o da device appositamente affittati presso il Sito. Una tecnologia
d’interfaccia sviluppata appositamente per Expo Milano 2015, Expo
Mobile App, consentirà di geo-referenziare il visitatore, istruirlo sulle
Stazioni d’interesse presso le quali si reca, effettuare dei cambiamenti di
Via o di Itinerario nei pressi degli Hub (vedi oltre), aggiornare i contenuti
degli Itinerari precedentemente scaricati con il panorama delle offerte
di eventi e iniziative connesse ai temi, etc.
62 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
• Hub dell’Itinerario: in tutto il Sito Espositivo saranno collocati, in punti
strategici rispetto ai flussi e alle Vie degli Itinerari, degli Hub, ovvero delle
centrali di interscambio dati. Si tratta di luoghi fisici di allineamento tra
il device che sta guidando la visita (se utilizzato) e gli Itinerari stessi.
In questi luoghi può avvenire lo scambio di dati per l’aggiornamento
dell’Itinerario in tempo reale, ma soprattutto può avvenire il cambio di
Itinerario. In altre parole, in determinati snodi fisici vi sarà la possibilità,
per chi sta percorrendo la Via di un Itinerario, di inserirsi in un’altra Via
oppure in un altro Itinerario, rendendo in questo modo l’esperienza
dinamica e stratificata su differenti offerte.
Gli itinerari personalizzati
Le Esposizioni Universali sono straordinarie occasioni educative, grazie alla
capacità di far convenire in un unico luogo e per un tempo sufficientemente
lungo le migliori opportunità di sviluppo di un tema d’interesse universale per
l’umanità.
Dei tanti elementi che hanno influenzato il cambiamento nei sistemi
della gestione delle conoscenze e del loro trasferimento, due ci interessano
in particolar modo poiché hanno radicalmente influenzato il rapporto tra gli
individui e le loro capacità di apprendimento, e pertanto sono centrali nella
progettazione di un’Expo così protesa verso l’elemento educativo come sarà
Milano 2015:
• personalizzazione dei contenuti: l’‘identità fisica’ di ciascuno di noi
si accompagna sempre di più a un’‘identità digitale’ attraverso la
quale siamo potenzialmente in grado di relazionarci con ogni risorsa
informativa e di contenuto esistente al mondo;
• collaborative knowledge: l’Evento del 2015 sarà un palcoscenico globale
in cui i contenuti saranno ‘condivisi’ più che ‘fruiti’.
Quest’ultima evidenza ha in sé un’ulteriore considerazione su cui è
opportuno far luce in ragione degli obiettivi dell’Expo di Milano: la possibilità
di ‘socializzare’ idee, progetti, prodotti, modelli, condividendoli, in primis nelle
piattaforme digitali.
In ragione di tutto ciò Expo Milano 2015 intende affiancare alla fruizione
degli spazi e dei servizi che un’Esposizione tradizionalmente offre anche
la possibilità di generare conoscenza personalizzata per ciascun visitatore:
potenzialmente l’output di visita di ciascun visitatore che frequenterà l’Expo
sarà differente da quello di tutti gli altri. Ciò diventa possibile nel momento
in cui l’utente possa disporre di modalità d’interazione che lo coinvolgano
nella pianificazione, nella gestione e nella ritenzione delle conoscenze e
delle esperienze vissute in Expo: in altre parole ogni contenuto, e ogni forma
di rappresentazione di questo dovrebbe essere disegnata dai Partecipanti
tenendo presenti le esigenze di un pubblico eterogeneo e internazionale che
sia in grado di intervenire nei principali ambiti su cui vuole approfondire e sul
modo in cui desidera che ciò avvenga.
Il tipo di ‘personalizzazione’ dipende dalla volontà del visitatore e dalla
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 63
possibilità di interagire con esso in anticipo rispetto alla visita all’Esposizione,
anche attraverso la creazione di un’identità digitale – MyExpo 2015.
MyExpo 2015 assolverà alle tradizionali funzioni di digital identity: per il
visitatore si rivela la ‘carta d’identità’ arricchita dalla quale preparare la propria
visita, acquistare titoli di accesso, prenotare spettacoli, gestire i contatti
collegati, caricare i propri user generated contents, etc. Per l’Organizzatore
è un potentissimo strumento di profiling, onde poter gestire al meglio i
flussi, adeguare le proprie proposte all’effettiva prevista partecipazione
(potenziandole o modificandole, ad esempio), in generale provvedere
all’ottimale gestione della propria interfaccia con i visitatori.
#TA
G3
#TA
G2
#TA
G1
Su di esso migreranno tutti i contenuti ad alto valore aggiunto sul tema
dell’alimentazione – compresi quelli dei Partecipanti – in grado di interessare
gli utenti, e da esso, grazie all’interfaccia mobile che sarà realizzata per ogni
principale consumer device sul mercato, ogni contenuto già disponibile nei
mesi precedenti all’Expo migrerà sul mobile in occasione dell’inizio dell’Expo.
64 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
Itinerari, approfondimenti, repositories digitali con le decine di migliaia di
contenuti audio, foto e video realizzati dall’Organizzatore e dai Partecipanti,
pod-cast ed e-books, web-casting saranno a disposizione del visitatore e gli
saranno proposti in relazione ai suoi interessi, lingua, indicazioni espresse,
etc.
L’Organizzatore pertanto predisporrà il framework digitale al quale ogni
Partecipante all’Expo sarà invitato a contribuire fornendo i propri materiali
preparatori alla visita, nonché ogni elemento di contenuto utile ad alimentare
un ‘discorso’ sul progetto (proceedings di conferenze, video didattici,
anticipazioni, interviste, animazioni, web-games, etc.).
Lo strumento della realtà aumentata sarà largamente usato in questa logica
poiché si addice ad approfondire conoscenze di dettaglio su cui non avrebbe
senso sviluppare apparati didattici e informativi dedicati a disposizione di tutti
i visitatori. Naturalmente ogni azione di tipo ‘personale’ svolta dai visitatori
andrà a raffinare il profilo dell’utente in rapporto ai contenuti dell’Expo e agli
argomenti del Tema. Il bagaglio di conoscenze e interessi costruito nella
preparazione alla visita e soprattutto durante la permanenza nel Sito potrà
essere valorizzato anche in seguito grazie alla predisposizione di contenuti
di approfondimento, sviluppo e aggiornamento che andranno a integrare
nelle settimane e nei mesi successivi l’identità digitale del visitatore. In
questo modo si sviluppa una ‘coda lunga’ dell’esperienza in Expo, sufficiente
a garantire che soprattutto le tematiche immateriali, che richiedono più
tempo per essere fatte proprie, trovino spazio mentale, se non più fisico,
nel visitatore.
LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO | 65
3.5 Il framework tecnologico
L’engagement del visitatore è quindi il concetto ispiratore di un vero e proprio
cambio di approccio nelle forme della visita all’Expo e potrà giovarsi di due
strumenti innovativi nella storia delle Esposizioni – gli Itinerari Tematici e gli
Itinerari Personalizzati – resi possibili da un innovativo framework tecnologico
integrato con tutte le risorse di Expo Milano 2015.
Premessa all’efficacia di questi strumenti è che la loro progettazione e
strutturazione non può dipendere solo dall’Organizzatore, che effettivamente
li appronterà, ma da tutti i Partecipanti cui sarà chiesto di valorizzarli
arricchendoli di contenuti ad hoc.
Dal punto di vista operativo Expo Milano 2015 vedrà il dispiego delle più
sofisticate tecnologie che possono aumentare il valore dell’esperienza del
visitatore attraverso il suo engagement.
Le tecnologie a disposizione dei Partecipanti
A questo fine è utile anticipare che l’Organizzatore
intende mettere a disposizione dei Partecipanti
strumenti tecnologici all’avanguardia(6), basati su
questi principi guida che modificheranno radicalmente
l’esperienza di visita, sia sul fronte dei contenuti
(approfondimento, personalizzazione, interazione
con user generated contents, socializzazione
dell’esperienza sui Social Media, etc.) sia sul fronte
della ‘usabilità’ del Sito Espositivo, rendendone la visita
gratificante esempio di educazione e intrattenimento
con particolare riguardo ai soggetti disabili (ridotte
capacità motorie, visive, acustiche, etc.).
Le possibilità insite nei Social Media (in primis il
dialogo che è possibile instaurare con sostenitori e
critici per illustrare i contenuti e spiegare le ragioni
dei proponenti) permetteranno al pubblico, quello
reale ma soprattutto quello virtuale, molto più
numeroso, di decretare il successo dell’Evento. Gli
stessi media sociali on line saranno utilizzati per
catalizzare l’interesse dei visitatori più attivi intorno ad
alcuni eventi di natura fisica che si terranno nel corso
dell’Expo, in modo da trasferire la partecipazione on
line nel Sito Espositivo, realizzando dei grandi eventi
comuni intorno ai temi dell’Expo.
Dal punto di vista dell’utente la tecnologia sarà
dunque sviluppata in tre fasi: prima dell’Expo, per
attrarre e informare il visitatore, durante l’Expo,
per rendere possibile un’esperienza immersiva e
partecipativa, dopo l’Expo, per rinnovare nel tempo
l’esperienza della visita.
Nei prossimi mesi l’Organizzatore pubblicherà delle
Linee Guida specifiche sulla tecnologia.
Nota (6): Per maggiori dettagli sulle tecnologie a disposizione di visitatori e Partecipanti si rimanda
alle linee guida per le tecnologie di prossima pubblicazione.
66 | LA TRADUZIONE DEL TEMA NEL SITO ESPOSITIVO
4 Il Theme Statement
4.1 L’espressione del Theme Statement
Il Theme Statement è il primo elemento di riflessione sullo spazio espositivo
che ogni Partecipante produce e condivide con l’Organizzatore. La
progettazione esecutiva e lo sviluppo di produzione sono lontani a venire,
ma trattandosi del primo passo verso il lungo percorso che porta alla
realizzazione finale del Padiglione, il Theme Statement deve contenere
in nuce già tutti gli elementi più significanti, l’obiettivo educativo e di
comunicazione, la strategia attraverso cui raggiungerlo, l’idea di fondo, il
cuore del progetto.
Il Theme Statement per uno Spazio Espositivo corrisponde al soggetto
di un film. In poche cartelle deve raccontare l’intero mondo immaginario
che verrà rappresentato, i personaggi che lo attraverseranno, ma soprattutto
le emozioni che potranno scaturire nel pubblico se quel progetto verrà
correttamente sviluppato, realizzato e comunicato.
Proprio perché rappresenta il primo passo, il Theme Statement sarà un
documento che verrà discusso tra Partecipante e Organizzatore; quest’ultimo
valuterà rigidamente l’aderenza del tema presentato da ogni singolo
Partecipante rispetto a quanto descritto in questa Guida.
Tale documento ufficiale, che verrà sottoposto all’Organizzatore per
approvazione, sarà parte integrante del Contratto di Partecipazione(7), atto
formale siglato tra Partecipante e Organizzatore che definisce e regola tutti
gli aspetti della partecipazione a Expo Milano 2015.
Il Theme Statement costituirà per il Partecipante anche un prezioso
strumento di avanzamento del proprio progetto nella direzione di Expo
Milano 2015. Essendo uno strumento di lavoro esso è per natura soggetto a
progressivi aggiornamenti; pertanto è possibile considerare che il Partecipante,
nel momento della prima compilazione finalizzata a formalizzare la proposta
di partecipazione, si limiti ad un primo livello di approfondimento, seguito
da progressivi aggiornamenti in seguito alla sua ufficializzazione con
l’Organizzatore.
Obiettivo dell’Organizzatore è fare in modo che in qualunque ambito
del Sito vi sia armonia tra le strutture architettoniche, il design dello spazio
espositivo esterno e i contenuti interni dei Padiglioni. Anche a questo fine
l’attenzione dell’Organizzatore è fortemente focalizzata sull’enucleazione di
un preciso Theme Statement da parte dei Partecipanti.
Nota (7): Per la definizione delle diverse modalità di contrattualizzazione dei Partecipanti Non
Ufficiali si rimanda alla Guida per i Partecipanti.
IL THEME STATEMENT | 67
Nell’Expo di Milano ci si aspetta di superare il concetto che i contenuti siano espressi
solo negli exhibit allestiti negli spazi interni degli edifici: viceversa l’esperienza
di fruizione degli edifici e soprattutto dello spazio aperto che li circonda dovrà
creare le premesse per un’ottimale visita degli interni e in generale suscitare un
sentimento di completezza e di fluidità nel visitatore, che non dovrebbe cogliere
l’idea di barriere fisiche o mentali allo sviluppo complessivo del Tema dell’Expo.
Per questo motivo il disegno dell’architettura e del paesaggio che la circonda
devono costantemente dialogare e gli spazi aperti intorno al Padiglione devono
essere considerati dai Partecipanti spazi espositivi a tutti gli effetti.
Per l’ottimale partecipazione all’Expo ogni Partecipante dovrebbe
impegnarsi a condividere con l’Organizzatore un Theme Statement che
espliciti le linee guida complessive del progetto in quattro direzioni:
•
•
•
•
il concept e il progetto educativo;
l’architettura e la tecnologia;
i contenuti espositivi e performativi;
l’attività commerciale e ristorativa.
Sarà possibile per i Partecipanti Ufficiali e Non – Ufficiali scaricare dalla Participants
Digital Management System – PDMS – il form del Theme Statement. Ciascun
Partecipante invierà dunque all’Organizzatore il modulo compilato che verrà
valutato dalla struttura del Theme Executive Group. Per i Partecipanti Ufficiali la
risposta verrà fornita entro 90 giorni mentre per quelli Non – Ufficiali entro 50.
Concept e progetto educativo
Elemento di base del Theme Statement è la definizione del concept.
Esso descrive in modo esaustivo la filosofia-guida del progetto di
partecipazione, declinando in che modo tale approccio investirà tutti i
contenuti e le manifestazioni che saranno approntate dal Partecipante. In esso
sono sottolineati in modo sintetico gli elementi di maggiore novità portati dal
progetto che s’intende realizzare attraverso la propria partecipazione.
Il concept è l’espressione dell’obiettivo di fondo che il Partecipante intende
comunicare e identifica chiaramente l’obiettivo educativo per il pubblico,
l’obiettivo promozionale della propria identità, l’obiettivo di pianificazione
strategica per il Paese o l’Organizzazione Partecipante. Si tratta del nucleo
fondamentale da cui derivano tutte le successive attività e proposte culturali,
l’ambiente di riferimento entro cui si analizzano le Good Practices e le
proposte di ricerca in ambito scientifico sul Tema. In sintesi il concept è
l’oggetto di riflessione sul tema che il Partecipante ha deciso di sviluppare e
mettere a fuoco con la propria proposta espositiva.
Che si tratti di proposte sostenibili in ambito agricolo, d’innovative
strategie o tecniche di produzione industriale alimentare, di nuove modalità
di consumo di prodotti tradizionali, è importante che, nonostante tutti
i possibili mutamenti che interverranno, questo elemento resista fino al
momento dell’Esposizione, perché sulla base di queste scelte l’Organizzatore
individuerà la possibile collocazione del Padiglione, il suo inserimento nei
percorsi tematici, le possibili sinergie da sviluppare con altri Partecipanti.
68 | IL THEME STATEMENT
È importante che il concept sia un’esplicita declinazione delle finalità educative
generali dell’Esposizione, faccia chiaro riferimento all’attinenza complessiva
con il Tema, di cui deve essere elemento di approfondimento e riflessione,
espliciti infine quanto più possibile le modalità di dialogo che intende istituire
con i visitatori, sia fisicamente nel Sito, sia virtualmente nel Cyber Expo.
Nell’ambito del concept trovano spazio:
• Theme of Participation. Indicare il titolo ufficiale della partecipazione a
Expo Milano 2015.
Il titolo dovrebbe essere di natura sintetica e nello stesso tempo narrativa,
in grado di suscitare immediatamente l’approccio scelto dal Partecipante
per sviluppare il Tema dell’Expo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
• Focus. Indicare il messaggio principale che s’intende comunicare
attraverso la propria partecipazione e definire gli argomenti principali
che si intendo affrontare. Indicare attraverso quali elementi della matrice
(per riferimenti, vedi paragrafo 1.3 della presente Guida) s’intende
declinare il Tema di Expo Milano 2015.
• Target. Riassumere sinteticamente gli obiettivi generali della propria
partecipazione. Possono qui trovare spazio elementi di premessa generale
legati alle specificità dei Partecipanti e alle ragioni per cui tali elementi
plasmeranno la propria interpretazione del Tema dell’Expo. Indicare a
quali destinatari il Partecipante mira a trasmettere il proprio messaggio.
• Itinerari Tematici. Inserire in quali itinerari proposti dall’Organizzatore
il Padiglione potrà essere incluso e in ragione di quali exhibit, attività
culturali, gastronomiche o scientifiche proposte dal Partecipante.
• Cluster. Qualora il Partecipante abbia scelto questa modalità di
partecipazione, indicare quale e in ragione di quali prerogative. Si
dettagli in quali attività e proposte espositive del Partecipante si giustifica
l’inclusione all’interno del Cluster.
Architettura e tecnologia
Nel Theme Statement il Partecipante dovrà inserire una preliminare
descrizione sintetica dell’approccio con cui intende progettare lo Spazio
Espositivo. Obiettivo di fondo di questa riflessione è l’emersione del dialogo
da un lato con i temi dell’Esposizione e con i sotto-temi principali di sviluppo
del tema scelti dal Partecipante e dall’altro con le tradizioni specifiche e con
l’identità della cultura del Partecipante.
Tale descrizione sintetica (a livello di ‘concept architettonico’) del Padiglione
può essere espressa all’interno del Theme Statement o in maniera visuale,
attraverso qualche schizzo, fotomontaggio, rendering, o con un testo che
descriva gli spazi, le linee costruttive generali, la direzione tesa all’utilizzo
di materiali sostenibili. In questa fase dovrebbe essere evidenziato il ruolo
dell’architettura in funzione al contenuto. Si è già illustrato infatti come sia
fondamentale per l’Organizzatore che ogni elemento in questa Esposizione sia
espressione del Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, e in tal senso anche
l’architettura dei Padiglioni deve essere intesa. È obiettivo dell’Organizzatore
capire già dal Theme Statement come il Partecipante intenda valorizzare gli
IL THEME STATEMENT | 69
spazi per farne strumento d’interazione con il pubblico da un lato, elemento
funzionale alle attività di divulgazione dei contenuti e di esperienza alimentare
dall’altro. L’architettura, infatti, può farsi esperienza in modalità interattive
e performative, oppure raffigurare la visione del Partecipante rispetto alle
problematiche della produzione alimentare o del consumo contemporaneo,
diventando metafora delle relazioni quotidiane con il cibo.
Allo stesso modo è richiesto al Partecipante di delineare fin da subito il
tipo di utilizzo delle tecnologie che s’intende fare, in particolare in relazione
all’infrastruttura virtuale dell’Expo. L’architettura ‘virtuale’ del Cyber Expo è parte
del progetto espositivo ed è fondamentale che il Partecipante esponga già nel
Theme Statement gli orizzonti applicativi per il coinvolgimento da un lato del
pubblico non presente nel Sito Espositivo con la Rete, dall’altro del pubblico che
nell’Expo potrà interagire con i contenuti attraverso l’utilizzo di devices mobili.
Contenuti espositivi e performativi
Nel Theme Statement vanno espresse le linee guida strategiche relative ai
contenuti espositivi che il Partecipante intenderà rappresentare nel proprio
Padiglione. Oltre alla tradizionale forma espositiva dei contenuti, Expo
Milano 2015 intende valorizzare anche il contenuto performativo della
manifestazione, nella forma di spettacolo o dibattito. Tra le più alte forme
di rappresentazione performativa si annovera anche l’attività ristorativa che
dovrebbe coinvolgere i produttori, gli chef e gli esperti di alimentazione più
rappresentativi dell’identità del Partecipante.
Attività commerciale e ristorativa
Nel Theme Statement vanno descritte le linee guida strategiche relative alla
commercializzazione dei prodotti che il Partecipante intende promuovere
durante la manifestazione. In quest’ottica, particolare rilevanza ha la
distribuzione dei prodotti alimentari e ristorativi. Se infatti il Tema si presta a
una discussione scientifica sulle nuove sfide del consumo e della produzione
alimentare, l’Esposizione è occasione per il pubblico di accedere a un ricco
panorama di offerte gastronomiche provenienti da ogni parte del mondo. Nel
Theme Statement va descritta la strategia con la quale il Partecipante intende
proporre al pubblico la propria offerta alimentare, sia per una degustazione
itinerante, legata alla fruizione stessa dei contenuti, sia in una modalità di
offerta stanziale in uno spazio ristorativo.
La condizione imprescindibile di ogni offerta deve essere quella
dell’eccellenza. Expo Milano 2015 deve essere l’occasione per ogni Partecipante
di mettere in scena quanto di meglio la propria cultura in termini alimentari e di
tradizione ha prodotto nel corso della storia e intende produrre in futuro.
La rappresentazione del presente alimentare del Partecipante deve essere
votata a raccontare il meglio di questa produzione, sia in termini di qualità
del prodotto, sia in termini di presentazione e interazione con il pubblico.
I partner del Partecipante in questa esperienza devono essere altamente
qualificati e selezionati in funzione della loro capacità e volontà di prendere
parte alla sfida che il Tema porta con sé.
70 | IL THEME STATEMENT
5. L’Exhibition Project
Nel percorso di avvicinamento al 2015, successivamente alla presentazione e
condivisione del Theme Statement con l’Organizzatore di Expo Milano 2015, il
Partecipante dovrà redigere l’Exhibition Project del Padiglione, un documento
nel quale saranno illustrati in maniera esaustiva e vincolante gli aspetti relativi
al progetto architettonico-allestitivo e al progetto di contenuti ed eventi(8).
Nelle pagine che seguono sono esposti alcuni suggerimenti che si ritengono
utili per la migliore redazione dell’Exhibition Project.
5.1 Il Case Display
L’opportunità offerta dal palcoscenico mondiale per eccellenza dell’Esposizione
Universale è straordinaria e unica nel suo genere: nel corso di sei mesi ogni
Partecipante disporrà di ogni possibile occasione per esprimere liberamente e
nelle formule che ritiene più congeniali la propria posizione sul Tema dell’Expo
a una platea internazionale e mediatica globale, insieme alla presentazione
di idee, progetti, tecnologie, personaggi, organizzazioni, prodotti, oggetti
artistici che declinino nel modo più opportuno tale Tema.
A questa grande opportunità s’affiancano però rischi altrettanto evidenti,
poiché nel complesso contesto dell’Expo ogni messaggio deve essere
attentamente calibrato, armonizzato con l’offerta quotidiana di centinaia
di eventi, reso comprensibile a un’audience internazionale multiculturale e
mediato attraverso gli strumenti che l’Organizzatore mette a disposizione (si
pensi agli Itinerari Tematici o al Cyber Expo, solo per fare degli esempi) in
modo da raggiungere i visitatori più interessanti per il tipo di contenuto che
sarà esposto o messo in scena.
Per questo motivo sono proposte di seguito alcune riflessioni utili al
Partecipante per la redazione dell’Exhibition Project, con l’obiettivo di
fornire tutti gli elementi affinché le risorse investite trovino il dovuto ritorno
nell’interesse da parte del pubblico.
Una platea internazionale. Il pubblico dei visitatori delle Esposizioni Universali
è un pubblico internazionale. Nel caso dell’Expo di Milano ci si aspetta che più
del 30% dei visitatori sia internazionale. Ciò comporta una serie di accortezze,
in modo particolare la necessità di rendersi intellegibili alla maggior parte del
Nota (8): Come dichiarato nel Regolamento Speciale numero 1 i Partecipanti condivideranno
con l’Organizzatore un documento -“Exhibition Project” –vera e propria evoluzione del Theme
Statement, che verrà costantemente aggiornato e dettagliato e conterrà le informazioni relative alla
partecipazione del singolo Paese.
L’EXHIBITION PROJECT | 71
pubblico superando le barriere linguistiche e quelle concettuali connesse
alla lingua. Negli allestimenti espositivi, nel display dei concetti e nella
presentazione di prodotti, tecniche e macchinari è bene non dare nulla per
scontato, offrendo ove possibile il conforto della spiegazione ai concetti più
complessi o meno ‘domestici’ per alcune frazioni di pubblico. Ove ciò non
sia possibile graficamente o testualmente, è opportuno adottare ogni tipo di
approfondimento digitale ai singoli contenuti, accessibile mediante device
mobili, totem statici e in generale attingendo alle possibilità offerte dal sistema
del Cyber Expo.
Per quanto riguarda le lingue, ogni Partecipante è invitato a declinare i
contenuti testuali e in grafica (statica e digitale) in almeno tre lingue (Italiano,
Inglese e Francese).
Una platea di non specialisti. La maggior parte del pubblico delle Expo è
per definizione non specialistico, quindi ogni exhibit e, nell’ambito di ciascun
exhibit, ogni concetto soggiacente dovrebbe essere sviluppato in modo da
garantire almeno due livelli di sviluppo. Il primo dei quali essendo quello
immediato ed essenziale, utile alla maggioranza degli utenti, il secondo
invece il possibile sviluppo scientifico, tecnico e metodologico che completi
ed espanda gli universi di significato connessi all’exhibit, utile alla minoranza
degli specialisti che desiderino approfondire. In ogni caso ove vi sia
l’esposizione di concetti e progetti di natura immateriale al Partecipante viene
chiesto di offrire sempre un supporto esplicativo testuale (anche solo digitale)
e soprattutto di favorire, ove possibile, l’affiancamento di testimonianze e
presentazioni dal vivo.
A ciò si aggiunga l’importanza della grafica: all’interno e all’esterno dei
Padiglioni, in ogni ambito di sviluppo della partecipazione, i Partecipanti
dovrebbero adottare un progetto d’identità visiva fortemente identificativo
e nello stesso tempo molto comprensibile anche a un pubblico di non
addetti ai lavori. Sono quindi sconsigliate scelte grafiche eccessivamente
metaforiche che non consentano a un pubblico non altamente scolarizzato
di penetrare almeno i concetti chiave alla base della presentazione. In tal
senso anche la dimensione delle grafiche, la loro ottimale collocazione
rispetto agli oggetti e ai flussi dei visitatori sarà decisiva (evitando in ogni
modo il posizionamento nei pressi di porte, corridoi, ‘colli di bottiglia’,
ingressi o uscite, ove potrebbero assembrarsi numerosi visitatori
modificando la fluidità di visita regolare del Padiglione). Si suggerisce
quindi che la segnaletica interna ai Padiglioni sia accuratamente progettata
e testata, in modo da potersi basare anche su un apparato d’icone e simboli
di efficace e immediata comprensione.
La gestione dei flussi. Una parte consistente del successo nel trasferimento
dei concetti e delle idee che un Padiglione propone, nonché degli eventi
che lo animano, è basata sull’efficacia del rapporto fisico-spaziale tra
visitatori e exhibit. In fase di progettazione è opportuno considerare che
un Padiglione potrà ospitare varie decine di migliaia di visitatori giornalieri e
che l’Organizzatore è fermamente interessato a evitare il formarsi di code e
lunghe attese negli ingressi alle strutture espositive. I Partecipanti sono inoltre
72 | L’EXHIBITION PROJECT
invitati ad adottare delle misure specifiche riguardo la gestione delle code,
prevedendo ad esempio dei sistemi di prenotazione per la visita e forme di
intrattenimento per il visitatore in coda.
Ciò comporta un design del percorso espositivo basato su alcuni criteri guida:
• prevedere se possibile più ingressi e più uscite dal proprio spazio
espositivo. Gli ingressi al Padiglione dovranno essere diversi dalle uscite
dal Padiglione;
• ingressi e uscite separate per le aree di food & beverage, in particolare
per i ristoranti, di modo che il visitatore possa accedervi senza
necessariamente dover percorrere tutto il percorso espositivo;
• ingressi separati per VIP, personale di servizio, disabili, accesso forniture
e smaltimento rifiuti;
• limitazione nell’utilizzo espositivo dei corridoi, delle aree nei pressi delle
porte d’ingresso, uscita e transito da una sala all’altra, in generale di tutte
le aree che possono rivelarsi dei ‘colli di bottiglia’.
Un Padiglione, tanti highlights. È fondamentale considerare che, dal punto
di vista del visitatore, ogni spazio espositivo è fisicamente costituito da un
sistema complessivo di offerta scientifica, artistica e culturale basata su:
• un’architettura e un design del percorso di visita;
• un insieme di highlights, nuclei discreti di contenuto espositivo (non
necessariamente oggetti: un video, un’installazione multimediale, ma
anche un evento);
• un programma di offerta di intrattenimento ed esperienza (soprattutto
gastronomica) che può essere accessibile al visitatore (a sua volta sulla
base di un ‘palinsesto’ delle attività culturali);
• un’interfaccia digitale in cui tutti i succitati elementi trovano una propria
collocazione nel sistema del Cyber Expo.
Pertanto nella progettazione degli spazi e della loro fruizione i progettisti
e i curatori dei Padiglioni dovranno privilegiare l’ordinata e armonica
percezione dei contenuti da parte dei visitatori, assecondando la naturale
predisposizione del visitatore a stabilire delle priorità, identificare
delle gerarchie, assimilare informazioni sulla base della percezione
di rilevanza. A questo proposito sarà utile che i curatori dei contenuti
tematici identifichino per tempo i cosiddetti highlights, ovvero i principali
elementi che costituiscono l’ossatura dell’offerta espositiva, limitandone il
numero a poche unità. Intorno a queste unità (che in ragione del numero
e della priorità assegnatagli aiuteranno il visitatore a ricordare) si potrà
costruire un percorso espositivo costituito da una pluralità di elementi
che declinano e diversificano i principali highlights. A questo fine è utile
distribuire, anche fisicamente, i principali highlights su tutte le aree del
Padiglione, valorizzando anche le pareti esterne e soprattutto l’area
scoperta, affinché si stimoli la naturale tendenza alla diffusione ‘a grappolo’
dei visitatori intorno alle principali fonti di attenzione, che devono essere
adeguatamente segnalate.
L’EXHIBITION PROJECT | 73
Qualora siano previste proiezioni collettive su base ciclica che richiedono
accoglienza di visitatori e display di un filmato o di un’installazione
multimediale, vanno previste le aree di attesa per il pubblico di modo che non
sia ostacolato il percorso di visita dei visitatori alle restanti aree del Padiglione.
Padiglioni pulsanti di eventi e iniziative. L’Expo di Milano sarà un’Esposizione
fortemente basata sulla promozione e diffusione di conoscenze immateriali.
Ciò comporta una trasformazione degli stessi contenuti proposti dai
Partecipanti: non solo oggetti statici e mostre tradizionali, ma anche
presentazioni dal vivo, convegni dedicati alle Good Practics, performance
di cucina, rassegne legate alle arti del cinema, del teatro, della musica, e
ogni altra forma di edutainment che declini il tema dell’alimentazione nei
molteplici contesti dell’Expo. Ciò pertanto consente di modificare piuttosto
radicalmente l’idea di Padiglione dell’Expo: non più, e non solo, un luogo /
contenitore di oggetti, prodotti, merci, ma un teatro / arena di performance
connesse al Tema dell’Expo, eventi culturali, live shows, proposte artistiche
del patrimonio immateriale del Partecipante, creando un luogo vitale e ogni
giorno diverso, per incentivare visite reiterate alla struttura.
La costruzione del palinsesto delle attività sarà quindi uno degli elementi
da cui partire nella progettazione della presenza nell’Expo da parte di un
Partecipante. Di conseguenza sarà opportuno che nello stesso design del
Padiglione siano previsti gli spazi interni utili per manifestazioni di piccola
/ media dimensione (per le manifestazioni di grande dimensione saranno
invece accessibili ai Partecipanti gli spazi dell’Expo Center, della Lake Arena e
dell’Open Air Theatre).
Interaction design e Expo Milano 2015. Elemento chiave della nuova idea di
Expo che Milano propone di inaugurare è la con-partecipazione dei visitatori
nella costruzione dei contenuti espositivi. Sono diverse la ragioni di questo
cambio di prospettiva:
• gli obiettivi educativi dell’Expo prevedono il massimo engaging
del visitatore anche attraverso la sua collaborazione non solo
nell’attribuzione di senso ma anche nel vero e proprio design degli
output di almeno una parte degli exhibits;
• la partecipazione attiva è complementare alla discussione che l’Expo
mira di suscitare, attraverso il gran numero di eventi e iniziative
scientifiche, convegnistiche, divulgative in cui l’intervento del pubblico
è decisivo;
• i principi generali alla base delle Esposizioni Universali sono fortemente
rinforzati dalla consapevolezza che il tema della nutrizione, dell’accesso
alle risorse alimentari, della sostenibilità delle pratiche agricole e
zootecniche richiedono l’attivazione di tutti per incidere realmente sul
futuro del nostro Pianeta attraverso scelte responsabili e consapevoli.
Tra gli strumenti che l’Organizzatore suggerisce di utilizzare maggiormente
per enfatizzare l’elemento dialogico delle rispettive esposizioni e presentazioni
vi è sicuramente la risorsa degli exhibit interattivi: con ciò ci si riferisce a tutto
74 | L’EXHIBITION PROJECT
ciò che discende dall’applicazione della tecnologia museale ed espositiva
(fisica ma anche multimediale, audio-visiva e digitale) per elevare l’esperienza
consentendo al pubblico di interagirvi e stimolando la generazione di ‘nuovo
contenuto’ (user generated contents) da parte del pubblico.
5.2 L’espressione dell’Exhibition Project
L’Exhibition Project deve chiarire nel maggior dettaglio possibile gli
elementi architettonico-allestitivi e contenutistico-eventistici della propria
partecipazione. In altre parole al Partecipante viene chiesto di elaborare
nell’Exhibition Project una proposta complessiva di partecipazione che tenga
conto degli obiettivi finora esposti in questo documento, e che per farlo utilizzi
ogni possibilità offerta dalle condizioni fisico spaziali in cui la partecipazione
all’Expo si sostanzia.
Progetto architettonico
Nell’Exhibition Project deve trovare spazio innanzi tutto la descrizione
esaustiva dei fondamentali aspetti di disegno del Padiglione, quali l’uso
di materiali particolari in relazione ai contenuti scelti, la presenza di nuove
tecnologie e in generale l’enfasi sugli aspetti di rimozione delle barriere
(fisiche ma anche psicologiche) alla fruizione dei contenuti del Padiglione e
del paesaggio circostante.
Particolare criticità risiede nella gestione dei flussi: l’Organizzatore si aspetta
da parte del Partecipante un’analisi sintetica dell’ipotetica gestione dei flussi di
visitatori internamente allo spazio affidato al Partecipante, stante la previsione
generale di circa 140.000 visitatori / giorno – con picchi di 250.000 – all’intero
Sito Espositivo. Si sottolinea anche l’importanza di dettagliare le specifiche
architettoniche e progettuali che garantiranno il perfetto assorbimento delle
code da parte della struttura architettonica, indicando le aree di sosta e di
sfogo principali, i nodi cruciali costituiti dalle aree commerciali (al massimo il
20% della superficie totale dello spazio espositivo).
A questo proposito sarà utile impostare anche il progetto di daily
management delle forniture e dei rifiuti: una preliminare analisi sintetica della
gestione, nel periodo di apertura dello spazio ai visitatori, delle consegne
di cibo e forniture necessarie e, all’opposto, analoga analisi sintetica della
gestione dello smaltimento dei rifiuti negli orari di chiusura del Padiglione.
I Partecipanti sono invitati a sottoporre anche una visualizzazione grafica
della struttura o delle strutture che intendono occupare. Le visualizzazioni
grafiche possono essere nella forma di pittografie, rendering, schizzi, scripts
e ogni altra forma utile a far capire il tipo di sviluppo degli spazi. In modo
particolare i Partecipanti sono invitati a presentare con maggiore sviluppo
di dettagli, anche narrativi oltre che grafici, soprattutto l’ipotesi di struttura
architettonica relativa alla facciata che prospetta sulla World Avenue (il
Decumano del Sito Espositivo).
Qualora il Partecipante prediliga la soluzione costruttiva basata su
più edifici, s’invita ad approfondire la distinzione funzionale dei diversi
L’EXHIBITION PROJECT | 75
edifici e declinare in modo descrittivo le specificità che caratterizzeranno
ciascuno degli edifici, tenendo presente che l’obiettivo dell’Organizzatore
è provvedere a che ogni visitatore possa gioire di un’esperienza senza
soluzione di continuità, nella quale non vi siano barriere o cancelli, né
‘colli di bottiglia’ strutturali che rendano ‘artificiale’ l’intera esperienza del
passeggiare da un Padiglione all’altro dell’Expo. I Partecipanti possono
inoltre fare riferimento al Regolamento Speciale numero 4 per informazioni
aggiuntive.
Programma di utilizzo delle tecnologie
All’interno di questa parte dell’Exhibition Project il Partecipante è tenuto a
sviluppare un’analisi della dinamica di visita al Padiglione da parte di un visitatore
‘tipo’ in relazione alla strumentazione tecnologica di cui si intende dotare il
Padiglione o che sarà utilizzabile per esplorare i contenuti dello stesso.
Si dovranno analizzare, a titolo di esempio, le varie tipologie di interazione
possibile, e per ciascuna di esse indicare in che modo la tecnologia eleverà
l’esperienza:
•
•
•
•
•
mostra tradizionale;
esperienza interattiva;
exhibit con realtà aumentata;
evento performativo;
esperienza culinaria e gastronomica.
Sostenibilità
Nell’Exhibition Project è necessario approfondire gli elementi di natura
costruttiva e gestionale che saranno maggiormente sviluppati da parte del
Partecipante al fine di rendere minore possibile l’impatto ambientale del
progetto.
La valutazione preliminare della sostenibilità del progetto prevede una
descrizione degli elementi di sostenibilità che caratterizzeranno il progetto,
dal punto di vista:
•
•
•
•
•
dell’utilizzo di materiali riciclati o riutilizzabili;
della struttura costruttiva;
del sistema di valutazione delle fonti rinnovabili;
delle tecniche di ottimizzazione;
delle cosiddette strategie passive (ombreggiature, ventilazione naturale,
etc.);
• del consumo di acqua e del suo riciclo;
• dei materiali da utilizzare per minimizzare l’assorbimento e aumentare
la riflessione del calore;
• delle stesse strategie atte a comunicare le scelte di sostenibilità adottate
ai visitatori, nel corso della visita, quale elemento di profonda attinenza
al Tema.
76 | L’EXHIBITION PROJECT
Spazi aperti
In questa parte dell’Exhibition Project bisogna inserire una descrizione sintetica
del modo in cui s’intende progettare lo spazio aperto intorno al Padiglione.
Per i Partecipanti che hanno scelto la modalità di partecipazione in Cluster, è
opportuno descrivere l’offerta che si intende proporre per lo spazio comune.
In base alle regole stabilite nelle Linee Guida per Costruzioni e Allestimenti
(cui si rimanda per dettagli), lo stesso rapporto spazio coperto / spazio aperto
nell’ambito del lotto nel quale insiste un Padiglione diventa motivo di potenziale
sviluppo del Tema dell’Esposizione, giacché la costruzione del paesaggio
complessivo del Sito è parte integrante degli obiettivi dell’Expo, e a essa
concorrono sicuramente i singoli Partecipanti nell’ambito della progettazione
e gestione dello spazio loro affidato. Pertanto s’invita a esplicitare ogni
presenza nel progetto di strutture all’aperto, e soprattutto a descrivere, se
esistente, il progetto di landscape design. Inoltre serre, pergolati, architetture
verdi verticali, piscine, tettoie e quant’altro arricchirà il paesaggio potrebbe
già in questa fase essere disegnato e descritto graficamente. I Partecipanti
sono inoltre invitati a prestare particolare attenzione rispetto all’esigenza di
costruire un’Esposizione “disabled – friendly”.
Descrizione dei contenuti espositivi
Oltre alla descrizione nel dettaglio dei contenuti che saranno affrontati
nel Padiglione, nell’Exhibition Project vanno descritte le modalità di
rappresentazione dei contenuti stessi.
Dal punto di vista allestitivo, vanno indicate le scelte di presentazione dei
contenuti e le modalità di fruizione da parte del pubblico.
Dal punto di vista tecnologico vanno indicate le applicazioni interattive
e di presentazione che verranno utilizzate per coinvolgere il pubblico e
visualizzare i contenuti trattati.
Dal punto di vista scenografico, vanno indicati gli elementi di exhibition
design che si intendono adottare.
Possono essere indicate anche le opere d’arte, i prodotti merceologici
esclusivi o i pezzi artigianali che verranno esibiti come elemento di
rappresentazione dei contenuti analizzati e la loro funzione in termini di
riflessione sul Tema.
Proposta di food & beverage
In questa parte dell’Exhibition Project sarà declinato l’approccio tematico
complessivo del Partecipante nei confronti dell’offerta di ristorativa. È
opportuno descrivere qui nel dettaglio le principali tipologie di offerta
enogastronomica, in particolare le tipicità dei prodotti che saranno venduti
e / o offerti in degustazione, le modalità di proposta (attività ristorativa
tradizionale, self service, street food, degustazione durante eventi, etc.), le
ragioni di eccellenza del cibo, etc.
I Partecipanti possono inoltre fare riferimento al Regolamento Speciale
numero 9 per informazioni aggiuntive.
L’EXHIBITION PROJECT | 77
Programma eventi
Il Partecipante è tenuto a descrivere le attività, manifestazioni ed eventi che
saranno proposti, indicandone la tipologia nei dettagli (concerto, sfilata,
degustazione gastronomica, conferenza scientifica, etc.), i protagonisti
(persone fisiche o realtà scientifiche e/o culturali) e gli obiettivi in relazione
al Tema dell’Expo e ai sotto-temi scelti dal Partecipante.
Grande attenzione da parte del Partecipante dovrà essere riposta quindi
nell’utilizzo degli spazi per eventi, manifestazioni culinarie e culturali,
performance. È importante conoscere con ampio anticipo, da parte
dell’Organizzatore, le funzioni che saranno offerte al visitatore, al coperto
e all’aperto, e pertanto sarà utile conoscere anche il tipo di attività che si
prevedono nell’ambito dei giardini sui tetti degli edifici, nelle serre e negli spazi
aperti, e che in generale abbiano come protagonista principale la struttura
architettonica (proiezioni sulle pareti, etc.).
Dal momento che le possibili code per l’ingresso ai Padiglioni costituiscono
una criticità per garantire un’adeguata Visitor Experience, è intenzione
dell’Organizzatore provvedere a che ogni forma di eventuale attesa, sia gestita
in modo ottimale. Ciò comporta sia l’individuazione di aree specifiche per le
code (vedi documento Linee Guida per Costruzioni e Allestimenti), ma anche
una gestione dei contenuti in relazione alle architetture affinché anche il
pubblico in attesa possa comunque arricchire la propria esperienza seguendo
delle animazioni, ricevendo indicazioni preliminari o osservando un ambiente
piacevole e rilassante come può essere un giardino.
Nei prossimi mesi l’Organizzatore pubblicherà delle Linee Guida specifiche
in materia di eventi che verranno condivise con i Partecipanti.
Richieste speciali
In questo ultimo capitolo dell’Exhibition Project il Partecipante ha la possibilità
di indicare eventuali richieste specifiche rivolte all’Organizzatore, quali ad
esempio l’uso di spazi di servizio Expo in giorni di particolare rilevanza per
il Paese per eventi culturali o le necessità di forniture particolari legate al
progetto.
78 | L’EXHIBITION PROJECT
MODULI
Nelle pagine seguenti vengono presentati i fac-simile
dei moduli per il Theme Statement e per l’Exhibition
Project che i Partecipanti potranno scaricare dal
Participants Digital Management System, PDMS.
Nella compilazione dei documenti, si richiede ai
Partecipanti di fornire quanti più dettagli possibile.
Per maggiori informazioni sulla PDMS si rimanda alla
Guida ai Partecipanti.
MODULI | 79
Modulo per il Theme Statement
Partecipanti Ufficiali
Nome Partecipante Ufficiale
ile
Data Notifica Partecipazione
Data Invio Modulo
Tema della Partecipazione
Concept e Progetto educativo
Target
Itinerari Tematici
Cluster
cs
Architettura e Tecnologia
im
Focus
Contenuti espositivi e performativi
fa
Attività commerciale e ristorativa
Contatti del Richiedente
Nome
Indirizzo
Telefono
E-mail
Fax
Firma del Commissario Generale di Sezione
80 | MODULI
Modulo per il Theme Statement
Partecipanti Non-Ufficiali
Nome Partecipante Non-Ufficiale
ile
Data Invio Modulo
Tema della Partecipazione
Concept e Progetto educativo
Focus
Itinerari Tematici
Architettura e Tecnologia
im
Target
cs
Contenuti espositivi e performativi
Attività commerciale e ristorativa
Contatti del Richiedente
Nome
fa
Indirizzo
Telefono
E-mail
Fax
Firma del Rappresentante
MODULI | 81
Modulo per l’Exhibition Project
Partecipanti Ufficiali
Nome Partecipante Ufficiale
Data Invio Modulo
Tema della Partecipazione
Exhibition Plan
Progetto architettonico
Sostenibilità
Spazi aperti
cs
Exhibition Content
im
Programma di utilizzo delle tecnologie
ile
Data presentazione del Theme Statement
Descrizione dei contenuti espositivi
Proposta di Food & Beverage
Programma eventi
Richieste Speciali
fa
Firma del Commissario Generale di Sezione
82 | MODULI
Modulo per l’Exhibition Project
Partecipanti Non-Ufficiali
Nome Partecipante Non-Ufficiale
Data Invio Modulo
Tema della Partecipazione
Exhibition Plan
Progetto architettonico
Sostenibilità
Spazi aperti
cs
Exhibition Content
im
Programma di utilizzo delle tecnologie
ile
Data presentazione del Theme Statement
Descrizione dei contenuti espositivi
Proposta di Food & Beverage
Programma eventi
Richieste Speciali
fa
Firma del Rappresentante
MODULI | 83