[n-ppisasport - 9] nazione/giornale/pis/02 06/08/13
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MARTEDÌ 6 AGOSTO 2013 LA NAZIONE . “ CALCIO PONTEDERA 9 ••• CARLO BATTINI PAOLO GIOVANNINI «MANCANO ANCORA UN PAIO DI DIFENSORI MA DOMENICA HO VISTO SEGNALI POSITIVI, NONOSTANTE ASSENZE IMPORTANTI. BUONE INDIVIDUALITA’» «A BENEVENTO ABBIAMO COMMESSO DEGLI ERRORI MA SIAMO ANCORA AL 30% DELLE POTENZIALITA’ RISULTATO TROPPO BRUTTO PER ESSERE VERO» PONTEDERA PENSA DA MATRICOLA hanno detto «Sarà una palestra per i nostri giovani» I granata vedono postivo: «Il nostro progetto è biennale» Avversari fortissimi Forse Pisa, Frosinone e Benevento ad oggi hanno qualcosa in più CRISTIANO LUCARELLI ALLENATORE PERUGIA Un bel girone con tanti derby. Ormai il calcio è livellato, un girone vale l’altro FRANCESCO STATUTO ALLENATORE GROSSETO Frosinone, Grosseto, Lecce, Benevento e Catanzaro si giocano le prime posizioni VINCENZO ESPOSITO ALLENATORE PRATO · Pontedera ERA L’IPOTESI più probabile e si è verificata: il Pontedera è stato inserito ancora nel girone centro-meridionale. Come è successo l’anno scorso in Seconda divisione, come accadde nel 1994-95 in quella che fu l’ultima apparizione nella terza serie nazionale, all’epoca C1, oggi Prima divisione. Le “corazzate” anche questa volta non mancano, come osserva il direttore generale del club granata Paolo Giovannini: «Ci sono almeno 5-6 squadre in grado di puntare alla serie B, e sono Lecce, Pisa, Perugia, Frosinone e lo stesso Benevento che abbiamo incontrato domenica. Ma ci sono altre società, magari al momento un pochino indietro sul piano organizzativo, tipo Ascoli, Nocerina o Salernitana, che fra un mese, cioè quando comincerà il campionato, saranno allineate alle altre». NONOSTANTE l’occhio fino e la consumata esperienza, Giovannini non vuole fare graduatorie: «Non lo ritengo giusto perché siamo appena all’inizio della preparazione. Posso solo dire che dopo le squadre di prima fascia citate, tutte altre vengono dietro» Anche se il suo Pontedera è capitato nel girone di ferro (e oltretutto a 17 squadre anziché 16 come nel girone nord) il direttore generale accoglie la collocazione con giudizio positivo: «Va bene, perché consente ai nostri giovani di fare maggiore esperienza in un girone che sotto il lato agonistico si preannuncia più forte dell’altro. Questo ci offre la possibilità di prepararci meglio alla stagione successiva, la più importante per il calcio pontederese». IL PRIMO duro assaggio di cosa l’aspetti in questo campionato di Prima divisione la squadra di Indiani l’ha avuto domenica sera con il 4-0 rimediato a Benevento nel primo turno della Tim Cup. «Pensare di poter ripetere gli stessi risultati del campionato scorso è assurdo», precisa subito Giovannini, che poi prosegue: «A Benevento abbiamo commesso degli errori anche perché sia- “ Vedrete, cresceremo In questo campionato non saremo noi gli ultimi» mo al 30% delle nostre potenzialità. E’ difficile analizzare le prospettive di una squadra che prende tre gol dopo venti minuti». Il dg getta poi acqua sul fuoco dei facili allarmismi: «Siamo una squadra molto giovane e abbiamo bisogno di crescere. Io credo nel lavoro di Indiani e nelle qualità dei nostri ragazzi con i quali abbiamo iniziato un progetto a durata biennale. Il 4-0 di Benevento d’altronde è troppo brutto per essere vero ed è figlio di una condizione fisica ancora precaria. Sono certo che questo Pontedera ha ancora ampi margini di miglioramento e che non arriverà ultimo in campionato». Stefano Lemmi «Lega Pro-vivaio: è l’unica salvezza» L’intervista Il direttore Ghirelli e le nuove regole per i contributi. «Saranno ufficiali entro fine agosto» «O LA LEGA Pro diventa il vivaio del calcio italiano oppure in un momento di crisi come questo rischia davvero di non avere prospettive». Va dritto al punto Francesco Ghirelli, direttore generale della terza serie professionistica nazionale, per spiegare i motivi per cui non si può proprio tornare indietro dalla linea di valorizzazione dei club che puntano di più sui giovani. Le società che portano più persone allo stadio, però, hanno chiesto più attenzione. «Richiesta legittima e da prendere seriamente in considerazione, facendo però attenzione a non creare squilibri. Prima e Seconda Divisione, infatti, sotto questo profilo sono campionati particolari dato che la gamma dei club che vi militano spazia dalla Virtus Vecomp, una polisportiva veronese di quartiere, a società che portano migliaia di spettatori sugli spalti». Invece le proteste dell’Aic vi costringeranno a modificare la proposta di distribuzione dei contributi? «Decideranno i presidenti dei club in assemblea, gli unici ad avere potere decisionale in materia. Mi limito a far presente, però, che ha rinnovato il contratto il 60% degli «over 30» di Lega Pro, ossia calciatori che si diceva dovessero essere i più colpiti dalle nuove regole ...». A proposito, che cosa dice il nuovo regolamento? «Nella sostanza che per accedere ai contributi federali è necessario che l’età media dei giocatori schierati sia compresa fra i 21 e i 24 anni e mezzo». Quando sarà ufficializzato? «Penso entro la fine di agosto. Comunque appena si conosceranno i nomi delle squadre ai nastri di partenza e sarà possibile convocare l’assemblea dei presidenti». Quindi tutta la campagna trasferimenti si svolgerà in assenza di regole certe? «Guardi, questo è un falso problema. La proposta della Lega è chiara ed è stata presentata in tempo utile per consentire ai club di pianificare la campagna acquisti. Ma l’approvazione definitiva da parte dei presidenti, per ovvie ragioni, può esserci solo quando sarà ufficiale l’elenco dei club iscritti. Anche l’anno scorso, del resto, è andata allo stesso modo». C’è anche chi obietta che con le nuove regole sarà quasi necessario andare in panchina con la calcolatrice. «Tranquilli, non ve ne sarà alcuna necessità. Mi faccia dire, però, che quando abbiamo fatto la proposta erano tutti presenti e nessuno ha avuto da ridire, compreso il mio amico Lucchesi che, successivamente, invece ha posto il problema a mezzo stampa». f.p.