Università nel territorio – Obiettivo Aspromonte

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Università nel territorio – Obiettivo Aspromonte
UNIVERSITÁ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA
DIPARTIMENTO PAU– PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO
LABOREST – LABORATORIO DI VALUTAZIONI ECONOMICO-ESTIMATIVE
Corso di laurea specialistica in
“Conservazione, Restauro e Valorizzazione dei beni architettonici e ambientali” a. a. 2008-2009
Corso di Valutazione di Piani e Progetti
Prof. Edoardo Mollica
Con la collaborazione di
Comune di
San Luca
Comune di
Africo
CAI Sezione
Aspromonte
Percorso formativo in stage
“Università nel territorio – Obiettivo Aspromonte”
Laboratorio di Ricerca Territoriale per la programmazione degli interventi di valorizzazione integrata dei beni
culturali, ambientali ed etno-antropologici
Parco Nazionale dell’Aspromonte, 18 Maggio - 24 Maggio 2009
“Il patrimonio culturale e ambientale dell’Aspromonte e le potenzialità per il
riconoscimento nelle liste del Patrimonio Mondiale UNESCO”
Responsabile scientifico: Prof. Edoardo Mollica
Coordinatore: Arch. Maurizio Malaspina
Tutor: Dr. Alfonso Picone Chiodo (CAI); Giuseppina Cassalia; Claudia Ventura
COMUNICATO STAMPA - Martedì 26 maggio 2009
Con la tavola rotonda sul tema “La sperimentazione per la valorizzazione del patrimonio culturale
e ambientale dell’Aspromonte: le potenzialità per il riconoscimento nelle Liste del Patrimonio
Mondiale UNESCO” e il progetto “Adotta un centro storico”, svoltasi nell’affascinante contesto
del Santuario di San Leo di Africo Vecchio, si è conclusa l’edizione 2009 dello stage residenziale
“Università nel territorio”, il cui responsabile scientifico è il prof. Edoardo Mollica, che ha visto
laureandi del Corso di laurea in Conservazione, restauro e valorizzazione dei beni architettonici e
ambientali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria soggiornare in Aspromonte per definire
percorsi valorizzanti per il patrimonio culturale e ambientale del Parco. Per dare ai laureandi la
possibilità di confrontarsi fin dal primo momento con le straordinarie potenzialità territoriali della
montagna reggina è stato coinvolto in una stretta collaborazione il CAI Sezione Aspromonte
concretizzata con la presenza in qualità di tutor del dr. Alfonso Picone Chiodo, past presidente della
Sezione e componente del Gruppo Lavoro Sentieri della CCE. Da lunedì 18 maggio è stato attivato
un percorso a tappe che dalla costa ha condotto i ragazzi a Polsi attraverso gli antichi tracciati
percorsi dai pellegrini diretti al Santuario della Madonna della Montagna, passando da San Luca e
la Fiumara Bonamico, con la Vallata delle “Grandi Pietre” (Pietra Cappa, Pietra Castello, Pietra
Lunga) a fare da sfondo alle pendici dell’Appennino calabrese.
A Polsi, accolti calorosamente da Don Pino Strangio, Rettore del Santuario, sono stati attivati i
filoni laboratoriali della programmazione in stage, incentrati sull’analisi del patrimonio culturale
materiale e immateriale di Polsi e del suo contesto naturalistico ambientale. Gli studenti hanno
lavorato sul patrimonio architettonico di Polsi, rilevando e analizzando le antiche strutture per
progettare il riuso compatibile con uno scenario di fruizione turistico-culturale. In serata una
conferenza del dr. Picone ha illustrato, con splendide immagini, gli aspetti più salienti
dell’Aspromonte e le numerose attività del CAI. Nella mattina di martedì 19 maggio si è consumato
l’incontro con il Vescovo Morosini della Diocesi di Locri-Gerace, con il quale sono stati affrontati
gli aspetti legati alla valorizzazione di Polsi e del suo contesto territoriale. Subito dopo gli studenti
sono stati guidati lungo un tratto del Sentiero Italia che da Polsi si affaccia al lago Costantino
attraversando una delle leccete più integre della Calabria. All’approfondimento è stata dedicata la
giornata di mercoledì 20 maggio, con il seminario “Il patrimonio ambientale e culturale
dell’Aspromonte tra caratteri identitari e scenari di valorizzazione”, al quale sono intervenuti, oltre
al responsabile scientifico di “Università nel territorio” prof. Edoardo Mollica e del coordinatore
arch. Maurizio Malaspina, il prof. Roberto Banchini, Soprintendente ai beni architettonici e
ambientali delle Provincie di Reggio e Vibo; Don Pino Strangio, Rettore del Santuario della
Madonna di Polsi; l’avv. Sebastiano Giorgi, Sindaco di San Luca; il prof. Angelo Vecchio Ruggeri,
coordinatore ANSAS Calabria; il prof. Andrzej Tomaszewski, ICOMOS Polonia; la prof.ssa Irmela
Spelberg, Università Europea di Viadrina. Dall’incontro seminariale è emersa l’intenzione di
lavorare per correggere le distorsioni percettive che in epoche recenti hanno identificato Polsi
esclusivamente per i richiami negativi dei media o semplicemente come meta di pellegrinaggio. Si
punta invece a far emergere le straordinarie valenze culturali e testimoniali che fanno di Polsi uno
dei patrimoni culturali più importanti della Calabria, così da poter essere inserito in circuiti di
fruizione turistico-culturale e diventare un valore aggiunto nei processi di valorizzazione
dell’Aspromonte.
Lasciato Polsi nella giornata di giovedì 21 maggio, lo stage si è trasferito a Bova, non mancando
prima di visitare la casa di Corrado Alvaro a San Luca e la sede della omonima fondazione. A
Bova, fin dalla serata di giovedì è stato attivato un laboratorio sulla definizione del profilo di
comunità e la percezione delle risorse territoriali, con i partecipanti ad animare il centro con
interviste e confronti negli slarghi e per le vie del borgo. Lo studio, finalizzato ad approfondire il
livello di percezione dell’Aspromonte come risorsa e come identità diffusa, costituirà la base
conoscitiva per attivare interventi volti a rafforzare una corretta percezione delle emergenze
territoriali. Venerdì 22 maggio le attività hanno interessato Casalinuovo di Africo, con l’obiettivo di
dimensionare le potenzialità del patrimonio architettonico abbandonato nei centri storici del Parco e
di proporne il loro recupero e la rifunzionalizzazione, mentre nella giornata di sabato 23 maggio,
guidati da Alfonso Picone del CAI Aspromonte, che ha trasferito ai partecipanti durante l’intero
soggiorno informazioni preziose e competenti sulla fruizione compatibile dell’Aspromonte, è stata
raggiunta a piedi Amendolea. La Vallata dell’Amendolea è diventata così il filo conduttore della
programmazione delle attività formative, con incontri con operatori e amministratori locali
finalizzati a definire problematiche, scenari e potenzialità di valorizzazione dei siti. L’Amendolea,
con il suo paesaggio, i piccoli borghi, i sentieri, l’idioma grecanico, è un territorio straordinario da
conservare e valorizzare attraverso il riconoscimento unanime delle sue unicità e potenzialità. In tal
senso è la compatibilità degli interventi e la coralità delle azioni che determina la fattibilità di un
riconoscimento Unesco nelle liste del patrimonio immateriale al quale l’Università ed il CAI
lavorano da tempo, aspetto che costituirebbe il valore aggiunto determinante per la valorizzazione
dell’area grecanica. Non si tratta di partire da zero. Molto in questi anni è stato fatto, e confermano
le migliaia di presenze italiane (spesso Sezioni CAI) e straniere che si riversano ogni anno per
camminare nell’Amendolea e in Aspromonte.
L’ultima giornata, domenica 24 maggio, ha visto lo svolgimento della tavola rotonda
nell’affascinante scenario del Santuario di San Leo di Africo Vecchio, raggiunto da un numero
importante di persone interessate ad un evento unico nel suo genere e fortemente voluto dal PAU,
dall’Ente Parco e dal Comune di Africo. Alla tavola rotonda, coordinata dal prof. Edoardo Mollica,
hanno partecipato l’avv. Leo Autelitano, Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, l’ing.
arch. Maurizio Di Stefano, ICOMOS Italia; l’arch. Marianna Savrami, ICOMOS Grecia; il prof.
Luigi Lombardi Satriani, Università “La Sapienza” di Roma, il prof. Giulio Mondini, Istituto SITI
di Torino e il prof. Salvatore Berlingò, Rettore Università per Stranieri “Dante Alighieri”. Tra i
politici e gli amministratori sono intervenuti l’avv. Domenico Versaci, Sindaco di Africo, il dott.
Giovanni Mario Squillaci, Sindaco di Bova Marina, il dott. Agostino Zavettieri, Sindaco di
Roghudi, l’on. Giovanni Nucera, Consigliere Regione Calabria, il dott. Giuseppe Giordano,
Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria. La tavola rotonda ha fatto emergere
l’intenzione di dare seguito agli scenari tracciati con lo stage “Università nel territorio”, con la
creazione di un forum territoriale che in maniera permanente continui a implementare i percorsi di
valorizzazione dell’area grecanica e del territorio dell’Aspromonte, partendo dalle conclusioni alle
quali perverranno gli studenti dello stage Università nel territorio. Inoltre si punta alla creazione di
un gruppo di lavoro che elabori azioni e programmi strategici capaci di far emergere le unicità e le
universalità del patrimonio culturale dell’Aspromonte e creare i presupposti per avanzare una
candidatura nelle liste del patrimonio immateriale dell’UNESCO.