Clicca qui - Galata Museo del Mare

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Clicca qui - Galata Museo del Mare
GALATA:
POPOLI SULLA SCIA
GALATA:
In copertina: foto di Antonietta Preziuso
©2009
Mu.Ma - Istituzione Musei del Mare e della Navigazione
Associazione Promotori Musei del Mare e della Navigazione - onlus
Immagini realizzate dal team
Donna Fotografa
Diretto da Giuliana Traverso
Stampe realizzate da Antonio Manta
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione totale o parziale, con qualsiasi
mezzo (compresi microfilm e copie fotostatiche), sono riservati per tutti i paesi.
Grafica: BS&C
Finito di stampare novembre 2009 da Grafiche G7- Savignone
POPOLI SULLA SCIA
foto di Piera Cavalieri
Il felice rapporto del Mu.MA con Giuliana Traverso e il suo Team di “Donna
Fotografa” prosegue quest’anno con un tema a noi molto caro: i ‘nuovi genovesi’ e la
loro vita quotidiana.
Ormai da anni il Mu.MA, soprattutto col Galata Museo del Mare, si è dedicato
all’importante tema dell’emigrazione, realizzando allestimenti e una mostra - La
Merica! - che con grande suggestione rievoca il viaggio dei nostri padri nelle terre
d’Oltreoceano a cercare lavoro e miglior fortuna.
Oggi questo viaggio lo percorrono altri popoli. Popoli che lasciano le loro terre natie
per inseguire qui da noi il sogno di una vita dignitosa. Ci è sembrato giusto, quindi,
dedicare la mostra delle Allieve di Giuliana proprio a loro, a queste persone - persone
in carne ed ossa - che, con un percorso questa volta a ritroso, ci fanno rivivere il tema
del migrare, con tutti i sentimenti che lo accompagnano: la speranza di una nuova vita,
la paura, l’abbandono, la separazione, l’entusiasmo di ricominciare... L’anno prossimo il
Galata inaugurerà il MEM - Museo dell’Emigrazione e queste foto, di una bellezza
straordinaria, rappresentano un punto di riferimento essenziale per la sezione dedicata
agli Immigrati. I nuovi genovesi, appunto.
Grazie a Giuliana e alle bravissime fotografe della sua Scuola per aver non solo dato
il meglio di sé negli scatti, ma anche nel coinvolgimento emotivo che scaturisce in
modo evidente dalle immagini e dalle loro riflessioni.
Maria Paola Profumo
Presidente Mu.MA
Istituzione Musei del Mare e della Navigazione
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Accompagnare la presentazione del catalogo che riproduce solo una parte del
grande lavoro di fotografia svolto dal team “Donna Fotografa” non è facile.
La fotografia in sé fissa un attimo di eternità e parrebbe quindi irrigidire un
momento, in una fissità contraria alla creatività. Qui non è così.
Ogni foto e ancor più nel grande affresco di 650 fotografie che orneranno e
onoreranno il MEM, la creatività è sovrana e lo è maggiormente per il soggetto, i
soggetti rappresentati. Nulla è oleografico e banale, nulla è scontato.Tutte le nostre
fotografe hanno saputo cogliere, ciascuna con il suo talento, con la sua emozione,
quell’insieme, quel dettaglio che parla, che ti immette nel reale sempre così
multiforme, così unico. Sovente i soggetti sono difficili, difficile evitare squallore e
pauperismo. In tutte le foto invece la vita, le speranze, l’impegno ad un futuro più
compiuto sono presenti.
E tutto questo nella magia della capacità artistica, della creatività individuale segno
di una emozione immediata e diretta che ti coinvolge. La nostra Associazione è
perciò ben lieta di partecipare all’edizione di questo catalogo, il terzo volume dei
Quaderni del Mu.MA, per il ricordare il talento della maestra Giuliana Traverso e
delle sue Alunne.
Carlo Calissano
Segretario Generale
Associazione Promotori
Musei del Mare e della Navigazione - onlus
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Quando la Presidente Maria Paola Profumo e il Direttore Pierangelo Campodonico
mi hanno contattato per espormi il nuovo progetto, da realizzare al Galata Museo
del Mare di cui la mia scuola di fotografia sarebbe stata protagonista, l’idea di poter
mostrare come coloro che provengono da altre realtà si siano potuti integrare nel
tessuto ligure e genovese mi ha subito incantato e entusiasmato.
L’invito a continuare la collaborazione con il Mu.MA di Genova è stato da noi
accolto con entusiasmo e subito è iniziato un intenso lavoro per cercare di
catturare attimi preziosi e vivide immagini capaci di descrivere il complesso
processo di mutamenti che sono avvenuti nella vita di quelle persone che hanno
scelto di inserirsi nel nostro tessuto sociale per realizzarsi.
Ne è nata una collaborazione che ha toccato tutti gli aspetti della loro quotidianità,
dal lavoro al divertimento, dai costumi alle usanze, dalla famiglia agli amici, niente è
rimasto celato al nostro sguardo teso alla ricerca dello scatto d’effetto, della storia
che emoziona, del desiderio di raccontarsi di ciascuno di loro, del vero punto di
contatto con la nuova realtà in cui si sono immersi.
Una ricerca. Questo ha rappresentato per noi il progetto del Galata, una ricerca
dentro di noi e fuori noi stesse, verso realtà note, ma talvolta non
immediatamente riconosciute, verso i mutamenti del mondo, verso quel
cambiamento che ripete incessantemente quanto sia importante vivere insieme e
condividere azioni, emozioni, pensieri, fatiche con tutti coloro che popolano il
nostro piccolo, grande universo.
Giuliana Traverso
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note biografiche
Giuliana Traverso, genovese di nascita, cittadina del mondo, è una delle figure più
rappresentative della fotografia contemporanea. Figlia della buona borghesia
mitteleuropea, ha saputo coniugare la sobrietà e l'educata tolleranza delle sue origini
con gli aneliti di libertà e il desiderio di rottura degli schemi tradizionali di fine
novecento, di cui è stata testimone ma soprattutto protagonista.
Con il corso “Donna Fotografa” creato nel 1968 ha dato un sostanziale impulso alla
creatività femminile, formando negli anni centinaia di professioniste e di fotografe
amatoriali. Il corso ha avuto un successo straordinario: dal 1979 è stato istituito
anche a Milano ed è a tutt'oggi una pietra miliare e un'isola a sé nell'ormai vasto
panorama dei tanti percorsi formativi legati alla fotografia.
Nel 2003 ha deciso di offrire i suoi forti stimoli e le sue “dolci provocazioni” anche
all'universo maschile: il corso “il galateo della fotografia” è stato un altro successo.
L’interesse costante riscosso dai suoi corsi l’ha portata a tenere seminari e
workshops in Italia e all'estero; restano memorabili le sue presenze ad Arles, Roma,
Milano,Torino,Venezia e in molte altre città.
Sulla sua attività di insegnante si sono espressi i più importanti quotidiani e periodici
di tutto il mondo.
Centinaia di mostre in Europa, in America, in Asia, la presenza delle sue opere nelle
più importanti collezioni del mondo, quindici volumi dedicati al suo lavoro da diversi
editori e una lunga serie di premi e onoreficienze testimoniano una carriera di
continui consensi di pubblico e di critica. Gli articoli e i servizi che le hanno dedicato
le riviste specializzate di fotografia sono innumerevoli e quasi sempre lusinghieri.
Possiamo definire Giuliana Traverso Fotografa e Maestra.
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Giuliana Traverso ha affrontato tutti i grandi temi della fotografia moderna,
il reportage, il ritratto, l’impegno sociale, il nudo, il reale, l’astratto, la ricerca materica,
scoprendo la fragilità, il dramma, la commedia, la scenografia che si compongono e si
racchiudono nelle cose, nella vita di tutti i giorni, nei soggetti prescelti.
Questo suo patrimonio immenso si è trasformato in capacità d’insegnamento.
Ed anche in questo campo ha effettuato una scelta particolare: la sua scuola al
femminile.
Oggi la scuola “Donna Fotografa” ha compiuto 40 anni ed è conosciuta in tutta Italia.
Dal 1974 ad oggi ha pubblicato una ventina di libri.
Centinaia di mostre sono state esposte in vari paesi d’Europa, Nord e Sud America e Asia.
Sue foto fanno parte di molte Collezioni e Fondazioni, tra le più note:
» Francia - Cabinet Des Estampes De la Biblioteque Nationale
» Amsterdam - International Collection Polaroid
» Bejin, China - Gallery of Visual Arts
» Mexico - Universidad Popular e Casa De Cultura
» Bergamo, Italia - Gallery of Moder Art
» Milano, Italia - Cinisello Balsamo
» Verona, Italia - Scavi Scaligeri
» 3M Italia
Una lunga serie di alte onorificenze testimoniano una carriera di continui consensi.
Possiamo definire Giuliana Traverso Fotografa e Maestra.
Una lunga serie di alte onorificenze testimoniano
una carriera di continui consensi.
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testimonianze
donna fotografa: il team diretto da Giuliana Traverso
… Calligrafismo? Prove d'artista? Non indago le motivazioni, anche per una questione di
rispetto. Debussy, Mussorgski, Chagall? È il mio personale universo che è stato rimosso
da queste immagini. Che mi porto via. E non è poco sentirsi, dopo averle osservate, un
po' meno povero di prima.
da “Giuliana Traverso”
Viraggi - Divo Gorii
… Giuliana Traverso, nello scattare una fotografia, compie sempre anche un atto
mentale, nel senso che agisce in funzione di un’idea conscia od inconscia. Le sue sono
immagini che portano l’energia del segno forte, capaci di scuotere il lettore con la
graffiante rivelazione di una possibile verità interiore delle cose. Un mondo di sentimenti
non sempre comodo, che al primo sguardo può apparire spregiudicato per la sua
capacità di svelare. Nell'eccellenza del risultato espressivo delle fotografie, troviamo le
ragioni per rapportarci alle sue provocazioni.
“Il Coraggio della visione”
Silvano Bicocchii
Una donna veramente molto particolare. Una riservata osservatrice di anime.
Elegantemente serena, apparentemente fragile, tradita da un carisma naturale che
veicola all’esterno, in maniera inevitabile, la sua forza interiore e la sua rispettosa ma
ferma determinazione.
Federica De Micheli
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Giuliana Traverso mi era nota già in un’epoca in cui la fotografia non era di moda.
Anzi, la prima impressione fu di sorpresa: una donna capace di imporsi all’attenzione
della gente in una professione molto maschile. È sufficiente un’occhiata alla storia della
fotografia per cogliere un dato ineluttabile: prevalgono i maschi. Il fatto che la scuola da
lei ideata si chiami “Donna Fotografa” conferma la mia teoria. Se Giuliana Traverso ha
scelto di insegnare alle donne, vuol dire che nella sua predilezione per l’universo
femminile c'è qualcosa di psicologico, di misterioso e persino politico.
Arnaldo Bagnasco
foto di Orietta Bay
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Flavia Arpe
Orietta Bay
Piera Cavalieri
Mara De Chigi
Giovanna De Franchi
Sabrina De Polo
Roberta Fassio
Lara Festari
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Marcella Giorgetti
Felicia Guastavino
Dania Marchesi
Gabriella Mari
Antonella Meride
Edda Nadali
Maria Rita Neri
Lina Pampalon
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Maria Passano
Renata Pedrazzi
Sara Peirano
Candida Portalupi
Antonietta Preziuso
Ernestina Russo
Sabine Suhling
Claudia Valle
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flavia
arpe
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Ringrazio Laura e Kai per avermi
dato la possibilità di conoscerli e
fotografali in modo così semplice e
naturale, e Maia, la loro bambina
che con la presenza ha reso quasi
tangibile tutto l’amore che li
circonda.
orietta
bay
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Nel loro lavoro di gruppo si avverte
che sono in sintonia, che si
comprendono e hanno imparato
cosa vuol dire condivisione… e se
noi adulti imparassimo da loro?
Appena l’ho visto arrivare e mi ha
sorriso ho capito che era un
ragazzo felice, entusiasta, aperto…
vederlo provare con i suoi amici
della Banda di Piazza Caricamento
è stato un regalo e un’emozione
grande.
Non è facile convivere con la realtà
degli immigrati. Richiede apertura,
disposizione all’ascolto e alla
condivisione, richiede pazienza; ma
in cambio ricevi calore e amicizia.
Per quanto mi riguarda la
scommessa è vinta.
piera
cavalieri
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Fu così che vagabondammo per un
mese alla scoperta di tutti gli
angoli di Hanoi e di questo mondo
sconosciuto per tutti e tre e
imparammo a volerci bene
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Mi chiamo Olmo Andrei Manzano
Anorve, ci tengo a precisarlo
perchè questo allude subito alla
mia duplice appartenenza: mia
madre è italiana, mio padre
messicano, ora mi trovo con una
duplice complessità da sintetizzare
ma anche una duplice ricchezza su
cui contare.
Nel cielo sereno c’è l’arcobaleno.
Bambini di diverso colore giocano
insieme per ore e ore. I prati sono
pieni di fiori colorati. Gli uccellini
cinguettano nell’azzurro del cielo,
felici volano da mattino a sera. È
finita la guerra, c’è pace sulla terra.
Tutti sono felici.
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mara
de chigi
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Di carattere dolce ma determinato, si
trova bene in Italia dove vive da
quando ha raggiunto una sorella nel
luglio del 1994.
giovanna
de franchi
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Sono un team affiatato, unito
dall’amore per la cucina intesa
come modo di esprimere la
semplicità e la freschezza del cibo
con creatività.
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All’età di quattro anni con mio
padre ho iniziato lo studio del
Tabalà (tamburi religiosi) mentre
da mia madre ho appreso il canto.
Ora sono un musicista
professionista e suono anche nella
Banda di Piazza Caricamento.
Sono felice quando riesco a fare le
cose che più amo: cantare, ballare.
L’incontro con la Banda di Piazza
Caricamento è stato fondamentale
per soddisfare queste mie
aspirazioni, ed ho avuto
l’opportunità di incontrare veri amici.
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sabrina
de polo
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Le maestre ci aiutano a studiare le
cose e se arriva un compagno
nuovo ci si riunisce per festeggiare
il suo arrivo. Alcuni di noi si
conoscono dall'asilo, altri sono
arrivati strada facendo, ma ora ci
conosciamo tutti bene.
... Mi ha colpito subito questo
gruppo di uomini perchè era
evidente come fossero legati l'uno
all'altro da una profonda e
concreta amicizia, eppure erano
molto diversi tra loro per età.
roberta
fassio
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Quasi in contemporanea con la
nascita della secondogenita, corona
il suo sogno ed apre nel centro
storico di Genova “L’angolo dell’Est”
il primo negozio in Liguria di
prodotti tipici della sua terra.
Victorina si mantiene attiva
frequentando i corsi dell’Università
della terza età a Rapallo. Non
dimentica i parenti e gli amici
rimasti in Argentina con i quali
intrattiene una fitta corrispondenza.
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Lavoratori instancabili, svolgono il
loro lavoro con professionalità, nel
loro locale tutto ciò che viene
servito è di loro produzione dal
pane al dolce.
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lara
festari
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Quando parla dei suoi figli
l’emozione la travolge, lo sguardo si
fa triste e gira il volto per non far
vedere le lacrime, poi asciugandole
mi dice: “sai finalmente i miei figli,
presto, potranno stare di nuovo con
la loro mamma…
ho comprato terra, mattoni e
cemento, sto iniziando a costruire…
ecco il mio sogno!”
Quando ho conosciuto Avi ho
percepito grandi emozioni e profonda
umanità: esperienza, dolore,
conoscenza e gioia si mescolano nel
suo sguardo e nelle parole.
Ha portato un pezzettino di India in
Italia con amore e speranza e si
comprende che vive “qui e ora”.
marcella
giorgetti
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Padre Roberto è un sacerdote
sempre disponibile e cortese e sa
trasmettere nelle sue omelie e
negli incontri per la preparazione ai
Sacramenti desiderio di conoscenza
e rinnovamento interiore e spunti di
riflessione e approfondimento.
Sapere che nelle strutture sanitarie
italiane lavorano professionisti
stranieri così stimati e preparati è
fonte di ricchezza culturale per tutti.
Trascorriamo così un sabato
pomeriggio diverso aperto alla
conoscenza e all’accoglienza
reciproca arricchendo le nostre vite
in parte ancora forse non troppo
consapevoli di una variegata
società multietnica.
felicia
guastavino
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Ledi è a Genova dal 2002, è
iscritta all’Università e segue un
corso di lingue.
È ben inserita nel mondo del lavoro
e si occupa di turismo.
Michela è arrivata 5 anni fa.
Da sei mesi è entrata a far parte
della Banda di Piazza Caricamento
grazie al cui inserimento ha
rispolverato le sue origini gitane
cantando e ballando.
dania
marchesi
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Il genovesissimo signor Luigi è
molto fiero dei suoi collaboratori
Emad e Aboulaye con i quali lavora
per poter continuare a
collezionare successi nel suo
ristorante di Boccadasse.
Quando Esmeralda era bambina
alla televisione una telenovela
“Esmeralda” raccontava di una
sartina equadoregna che partiva
alla conquista dell’Italia: oggi per lei
il sogno è diventato realtà.
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Cercate un’istituzione
nell’integrazione gastronomica a
Genova? Nabil e il suo omonimo
ristorante in Vico Falamonica hanno
procurato più occasioni di
integrazione di moltissime altre
iniziative.
Abdallah gestisce con la moglie
Violette un Ristorante-Pizzeria a
Rapallo, con lui lavorano Hossam e
Jothees che condividono lo stesso
progetto: stanno mettendo via il
necessario per sposare le loro
fidanzate e vivere con loro in Italia.
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gabriella
mari
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Entrando nelle classi è stata per me
un'emozione vedere tante persone
di culture e nazionalità diverse così
gioiosamente impegnati
nell'apprendimento della nostra
lingua e sono sicura che l'amicizia
nata tra i banchi di questa scuola
un po’ speciale, aiuterà questi
giovani a vivere in Italia nella stima
e nel rispetto reciproco.
antonella
meride
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…L’emozione di una naturale
disponibilità, in quegli occhi neri
profondi, che celano un mistero.
Come l’enigmatico sorriso di Budi e
quello grande, spontaneo e
spiritoso di sua figlia Dalia.
Sento gli occhi luccicare e con mani
tremanti non posso non catturare
quella luce e quel senso di protezione
perché la Madonna è talmente
luminosa… e poi come appoggiata
alle spalle, protegge quel prete, nero.
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edda
nadali
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Mi si raccomanda di chiudere le
finestre perché gli operai sono
e>tracomunitari… mi precipito ad
aprire le finestre e vedo questo
ragazzo che è imbragato e appeso
ad una corda “Alpinista” con
perizia e agilità scende, sale,
percorre le pareti non trascurando
niente.
Chiedo di poterlo fotografare.
È contento ed io felice e
consapevole del regalo ricevuto.
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Oggi Kajal è molto stimata. Io che
sono stata testimone diretta, in una
seduta di massaggio, posso dire
che la sua pacatezza e serenità
creava un'atmosfera rilassante e
familiare. Io ero molto emozionata,
ma felice di poter trasmettere con
le mie fotografie una
rappresentazione di appagante
integrazione.
maria rita
neri
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Il dilemma dei fotografi:
colore non colore.
Guardando le ragazze la risposta
c’era già,
siamo tutti figli del sole!!!!!!
lina
pampalon
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…il parlare con lei, vedere il
maestro che ci controllava e dava i
consigli, la condivisione di questo
importante progetto ci fa capire
che il processo di integrazione si
sta pienamente realizzando.
Come si può nei ritagli
del nostro tempo non pensare
che il colore della pelle
sia per loro un ostacolo.
maria
passano
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Queste due esperienze in luoghi
tanto differenti mi hanno fatto
entrare nell’animo di queste
persone che non conoscevo e che
ora apprezzo profondamente.
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Nella sua lavanderia si può ammirare
l’efficienza, la professionalità,
l’attenzione e gentilezza per i clienti.
…La dedizione al suo lavoro, lo
sguardo attento ai bisogni degli altri
sono il prezioso insegnamento che le
viene dalla sua numerosa famiglia di
origine, ben nove tra fratelli e sorelle.
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renata
pedrazzi
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A Thomas e alla sua famiglia
dedico con affetto queste foto,
“momenti” della loro vita.
sara
peirano
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La Signora Dolor non le
abbandona, anzi le segue e le
coccola, promuovendo per loro una
integrazione che va oltre il rapporto
lavorativo.
…insomma la lingua del Cuore, è
stata proprio inventata da lei!
candida
portalupi
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Cercava un lavoro e la signora
Patrizia Manzella l’ha accolta nello
staff delle sue commesse insieme a
due sorelle provenienti dall’Equador
offrendogli sicurezza, e adesso Sarr
vendendo ogni giorno focaccia e
pesto si sente anche “genovese”.
È arrivato in Italia nel 1995, lavora
in tre negozi nel centro di Genova
tra pietre dure, lane e sete che
accolgono con i loro colori
sgargianti i suoi clienti creando la
magia di un pezzetto di India.
antonietta
preziuso
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Il colore e le emozioni che
coinvolgono ed avvolgono
il pubblico si sprigiona in modo
dirompente dalle loro musiche
e danze.
Fra luce e penombre scorrono
innanzi a noi rappresentazioni di
gioia, paura, felicità, angoscia e
dolore, ovvero “visioni di vita”.
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nel nostro tempo, seguire yoga ed
ayurveda non è una necessità,
è un dovere.
Ogni individuo deve dedicarsi a
costruire uno stile di vita che faccia
fiorire la gratitudine.
Ritmi, Melodie, energia ed emozioni
da giovani immigrati.
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ernestina
russo
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Richard è in Italia da 14 anni, ha
lavorato e lavora come muratore,
falegname e portinaio. Il suo
parlare italiano speditamente gli
permette di vivere e godere di più
la nostra città.
I vestiti, la musica, i colori, l’ambiente
tinto da forti sonorità reggae e
africane mi hanno emozionato
il cuore. Questo ho provato.
Dayana lavora come benzinaia.
Lava i vetri delle automobili e i suoi
sogni traspirano attraverso i segni
che l’acqua e lo straccio creano.
Con questa zoomata ho voluto
raccogliere la sua allegria di
mamma e la gioia di vivere in
questa città.
sabine
suhling
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L’affetto, l’accoglienza con cui i
compagni e le maestre del
“Maria Luigia” lo accolgono è il
primo passo… è una compagnia
che gli trasmette il gusto della vita:
ora ha amici con cui stare…
e non solo a scuola.
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Più guardo le nostre foto e più mi
rendo conto di cosa vuol dire aver
accolto con fiducia queste persone
che possono contribuire ad
arricchire la nostra Italia.
Quest’uomo possente, duro con gli
atleti, umano, spiritoso e gentile,
fiero del suo sport. Un uomo che
esprime tutti i suoi sentimenti, che
dalle Americhe ha scelto di vivere a
Camogli… sul mare.
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claudia
valle
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La sua integrazione nel tessuto
genovese è partita proprio dal cuore
della vecchia Genova, i vicoli. Il
ristorante in cui attualmente crea le
sue opere d’arte culinaria giapponese
è situato in Canneto il Lungo, luogo
dove si possono incontrare persone
provenienti dai cinque continenti,
praticamente un vero e proprio
crocevia di popoli in miniatura.
Più che una bottega, essa diventa
una vera e propria culla del
mondo, che accoglie
amorevolmente tutti coloro che vi
entrano, e che vede la coppia
argentina sempre pronta a
scambiare qualche parola o a
offrire un fragrante thé, preparato
con amore per i visitatori più cari.
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“Ho capito”, disse Elsa “tu vuoi
costruire una Storia, la mia
Storia… e per fare questo, tu devi
partire dal Vestito, dal mio Vestito.
Solo allora saprai, tornerai qui e
potrai comprendere anche cosa
faccio ogni giorno in questo luogo.”
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papa, senegal
La prima volta che ho vista Papa, al nido, aveva 8 mesi: ho pensato che fosse finto.
Due occhioni neri che sembravano fari luminosi, il nasino come una virgola all’insù,
la bocca a bocciolo di rosa, due ganasce rotonde da mordere, era talmente
pacioccone che sembrava il Cicciobello della mia infanzia. E poi era anche simpatico,
di una simpatia che ti travolgeva e ti lasciava disarmata.
Mi ricordo come mangiava la pizza: prendeva la salsa di pomodoro con le mani,
impiastricciandosela su tutta la faccia, e lasciava tutto il resto. Oppure quando
dormiva, sul passeggino, con la bocca aperta e un leggero russio, sembrava
l’immagine della beatitudine. Non piangeva mai e le rare volte che succedeva
sembrava il barrito di un cucciolo di elefante.
E poi ho conosciuto Khady, la sua mamma, che mi ha aperto le porte di un mondo,
di una comunità – quella senegalese-, alla quale non mi ero mai interessata da
vicino. Ho cominciato a riconoscere i loro colori, le loro forme di saluto, i loro
odori, la loro dignità e il loro orgoglio, i loro valori fermi della famiglia e della
religiosità. Un mondo nuovo che mi ha conquistato.
Non è facile convivere con la realtà degli immigrati. Richiede apertura, disposizione
all’ascolto e alla condivisione, richiede pazienza; ma, in cambio, ricevi calore e
amicizia. Per quanto mi riguarda, la scommessa è vinta.
Oggi Papa ha 6 anni, sono diventata la sua “madrina” o, come dice Khady, la sua
“mamma bianca”. Ogni giorno lo prendo a scuola, lo porto a giocare, mangiamo
insieme poi lo accompagno da Khady. E, a modo mio, vivo una “maternità” insperata.
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foto di Orietta Bay
indice
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Flavia Arpe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Orietta Bay. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Piera Cavalieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Mara De Chigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Giovanna De Franchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Sabrina De Polo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Roberta Fassio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Lara Festari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Marcella Giorgetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
Felicia Gustavino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
Dania Marchesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
Gabriella Mari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
Antonella Meride. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
Edda Nadali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
Maria Rita Neri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
Lina Pampalon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
Maria Passano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
Renata Pedrazzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Sara Peirano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
Candida Portalupi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
Antonietta Preziuso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
Ernestina Russo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
Sabine Suhling . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74
Claudia Valle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78
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