e ricettiva - Cooperativa Artour

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e ricettiva - Cooperativa Artour
e ricettiva
Città
INFORMAZIONE ED ACCOGLIENZA TURISTICA
VISITE GUIDATE
ORGANIZZAZIONE TOUR NEL TERRITORIO
Via Annunziata c/o Museo Diocesano
Ariano Irpino (AV) 83031
Tel. 0825.829073
Cell. 339.7009838 Pasquale
Cell. 339.5238453 Gianluca
Cell. 333.2280793 Maria Carmela
www.cooperativartour.com
[email protected]
Albo Coc. Coop. A150662
Regione Campania
Assessorato al
Turismo
Comune
di Ariano Irpino
Assessorato
al Turismo e lla Cultura
Diocesi di
Ariano - Lacedonia
Beni Culturali
Museo della Civiltà Normanna
in collaborazione con:
IRPINIA:
SORPRENDENTE TERRA!
IRPINA:
LANDS OF SURPRISES!
Grandi potenzialità ed inaspettati
attrattori
culturali,
storici,
ambientali, archeologici, artistici ed
enogastronomici stanno emergendo con
maggiore forza nel panorama della più
complessiva proposta turistica campana
proprio dalla Provincia di Avellino:
l’Irpinia. Visitare l’Irpinia vuol dire
viaggiare attraverso una provincia fra
le più belle d’Italia e che dell’Italia
conserva le migliori caratteristiche:
i monumenti, le chiese, la tradizione
enogastronomica ed i parchi naturali.
A meno di 30 minuti d’auto di distanza
dall’aereoporto di Napoli, con una
interessante e variegata capacità
di ricezione alberghiera, una ricca
gastronomia, eccellenza campana nella
produzione di tre vini DOC G (Taurasi,
Greco di Tufo, Fiano di Avellino) di una
DOP Olio Extravergine di Oliva Irpinia
Colline dell’Ufita - Varietà Ravece,
l’Irpinia è cuore della Campania.
Great potential and unexpected
attactions based on culture, history, the
environment, archaelogy, art, and food
and wine are springing up in the setting
of Campania’s most extensive tourist
offer which is to be found in the area of
the province of Avellino: Irpinia.
A visit to Irpina means travelling
through a province that is one of the
most beautiful in Italy and that is home
to Italy’s finest features: monuments,
churches, traditional food and wine, and
natural parks.
Irpinia is the heart of Campania. The
region is just a thirty-minute drive from
Naples airport and has a wide range of
accomodation facilities, delicious local
delicacies and Campanian excellence
in the production of three DOCG
wines (Taurasi, Graco di Tufo, Fiano di
Avellino), and a DOP extra virgin olive
oil (Irpinia Colline dell’Ufita)Ravece
variety.
Avellino e la sua Provincia - Regione Campania - Ass. al Turismo
La Città di Ariano Irpino si estende su tre colli: San Bartolomeo, Calvario
e il colle del Castello. Il territorio arianese risulta essere frequentato già
in età preistorica; nel sito della Strarza è attestata una stratificazione di
insediamenti che parte dal Neolitico inferiore (V millennio a.C.)
In età sannitica, in contrada S. Eleuterio, si ha la fondazione di Aequum
Tuticum, che in età romana imperiale divenne un importante nodo stradale.
Nel VI secolo, all’epoca della decadenza di Aequum Tuticum a causa
delle invasioni barbariche, il sito di Ariano è ancora disabitato ma, data la
posizione strategica tra la Puglia e la Campania, è adatta alla costruzioni di
edifici militari: in età longobarda vi si ergono il castello e la Cattedrale e
nasce l’impianto cittadino intorno ai due poli militare e religioso. Nel 969 è
già sede vescovile e in epoca normanna è uno dei maggiori centri strategici
del Meridione tanto che nel 1140 Ruggero II vi tiene il primo parlamento
generale del Regno con la promulgazione delle Assise. Saccheggiata e
distrutta da Manfredi nel 1255, viene riedificata da Carlo I d’Angiò, che le
dona due spine della Corona di Cristo. Dal 1294 al 1413 Ariano è possesso
dei baroni provenzali de Sabram. Nel XV secolo la Città, tranne che per
brevi periodi in cui è soggetta al dominio regio, è affidata prima a Francesco
Sforza, poi al de Guevara, indi ai duchi Carafa. Nel 1532 la chiesa di Ariano
diventa una delle 24 di Patronato Regio. Nel XVI secolo Ariano è possesso
dei duchi Gonzaga di Mantova fino al 1585 ne riscatta l’autonomia. La
peste nel ‘600 causa un decadenza economica e dopo i rovinosi terremoti
del 1688 e del 1702 segue una ripresa economica anche se il nuovo sisma
del 1732 distrugge quasi tutti gli edifici. Il regno di Carlo III di Borbone
è significativo per Ariano per la ristrutturazione della via Regia strada
delle Puglie. Nel 1806, nel regime napoleonico, Ariano diviene sede di
Sottintendenza. Il risorgimento in Ariano è segnato da tragici fatti fino a
quando, nel 1860, inizò l’inserimento nella vita del nuovo Stato unitario.
The city of Ariano Irpino is spread over three hills: St. Bartholomew,
Calvary and the castle’s hill. The territory of Ariano appears to be
frequented in prehistoric times;in the starza’s site is demonstrated
a stratification of settlements from the Neolithic period (fifth
millennium BC) and arrives until the V century A.C.In Samnite
times, In the district of St Eleuterio was founded Aequum Tuticum,
which in RomanEmpire times became an important road junction. In
the sixth century, at the time of decadence of Aequum Tuticum due
to the barbarian invasions, the site of Ariano is again uninhabited
but, given the strategic position between Puglia and Campania it
is suitable for the construction of military buildings: in Longobard
times the castle and cathedral, were built, near to which the town was
born around the two poles military and religious.
Ariano is a bishopric in 969 and in Norman period is one of the
major strategic centers of the South Italy, Ruggero II in 1140 held
the first general parliament of the Kingdom with the promulgation of
the assizes. Ariano plundered and destroyed by Manfredi in 1255, it
was rebuilt by Charles of Anjou which gives two plugs of the Crown
of Christ from 1294 to 1413 Ariano is possession of the Barons de
Provence de Sabram. In the fifteenth century the city, except for short
periods when it is subject to the royal domain, the city is entrusted
first to Francesco Sforza de Guevara, then to the Dukes of Carafa. In
1532 the Church of Ariano became one of 24 of Royal Patronage. In
the sixteenth century Ariano is possession of the Dukes of Gonzaga
Mantova until 1585 redeems the autonomy. In ‘600 The plague causes economic decline and
after the ruinous earthquakes of 1688 and 1702 it follows an economic recovery even if the
new earthquake of 1732 destroyed almost all buildings. The reign of Charles III of Bourbon is
significant for Ariano for the restructuring of the Regia’s road ,street of Puglia. In 1806, during
the Napoleonic regime, Ariano became the seat of Sott’intendenza. The Risorgimento in Ariano
is marked by tragic events until, in 1860, it began her inclusion in the life of the new unitary state.
Sorta sugli antichi ruderi del
tempio di Apollo, intorno alla
metà del X secolo, si trova
in Piazza Duomo, l’antica
Piazza Grande e dal 1982 ha
il titolo di Basilica. Del primo
sacro edificio si ha notizia nel
988. Devastata nel 1255 da
Manfredi, fu poi ricostruita
da Carlo I d’Angiò. Abbattuta
dal rovinoso sisma de 1456, venne riedificata dal vescovo Orso del Leone (1449-1463)
e completata agli inizi del ‘500 dai vescovi de Ippolitis e Carafa. A seguito del sisma
del 1732, la Cattedrale fu riedificata nel 1736 dal vescovo Tipaldi a cui si deve l’attuale
struttura: Danneggiata nuovamente da sismi, è stata consolidata, restaurata e riaperta al
culto nel 1982. La facciata in pietra arenaria verde di Roseto con pregevoli rosoni risale
alla prima metà del XVI secolo. All’interno si conservano numerose opere: il fonte
battesimale datato 1070, il meraviglioso arco rinascimentale sul battistero del 1585,
il pulpito marmoreo del 1615, il monumento sepolcrale di Diomede Carafa… nella
volta, arricchita di fregi e stucchi, spiccano le figure dei dodici Apostoli, dipinte dal
Persico. Voluta dal Vescovo Tipaldi e realizzata da un anonimo nel 1745, la grande tela
dell’Assunta alla quale in Tempio è dedicato.
Built on the ruins of the ancient temple of Apollo, in the mid-tenth century, is located in Piazza
Duomo, the ancient Piazza Grande and since 1982 has the title of Basilica. The first sacred
building has been reported in 988. Devastated in 1255 by Manfredi, was rebuilt by Charles I
of Anjou. Struck by the devastating earthquake
of 1456, it was rebuilt by Bishop Orso Leone
(1449-1463) and completed in the early ‘500 by
bishops de Ippolitis and Carafa. Following the
earthquake of 1732, the cathedral was rebuilt in
1736 by the bishop Tipaldi to whom we owe the
current structure: Damaged again by earthquakes,
was consolidated, restored and reopened in 1982.
The stone facade of green sandstone with fine
rosettes of Roseto dates from the first half of the
sixteenth century. Inside there are several works:
the font dated 1070, the wonderful Renaissance
bow on baptistery of 1585, the marble pulpit of
1615, the tomb of Diomede Carafa ... the volta,
enriched with friezes and stucco, there are the
figures of the Twelve Apostles, painted by Persico.
Commissioned by Bishop Tipaldi and created by
an anonymous in 1745, a large painting of the
Assumption ilTempio to which it is dedicated.
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museo
diocesano
dal lun - ven
10,00-13,00 / 17,00-19,00
Ha sede nei locali dell’antica chiesa dell’Annunziata (o dell’AVE GRATIA PLENA),
dedicata, nel tempo, anche a S. Lucia. Già attestata nel 1375 ove, è di particolare
interesse una cripta con sedili sepolcrali venuti alla luce durante i lavori di restauro.
Il Museo presenta opere pittoriche del ‘600 e del 700 napoletano. Antecedente è
“l’Annunciazione” del pittore fiammingo Wenzel Cobergher. Sono in esposizione
antichi paramenti sacri appartenenti i Vescovi della Diocesi e opere lignee e marmoree
dei soppressi edifici ecclesiastici, come la chiesa di S. Francesco e la chiesa di S.
Biagio.
It is located in the ancient Church of the Annunciation (Ave Gratia Plena).Dedicated, over time,
also at Saint Lucia. already attested in 1375, is of particular interest a crypt with seats of burial was
discovered during restoration work. The museum presents paintings of the ‘600 and ‘700 Naples.
Antecedent is the “Annunciation of the Flemish painter Wenzel Cobergher. Are on display ancient
sacred parameters belonging to the Bishops of the Diocese and works in wood and marble of the
suppressed church buildings, including the church of San Francesco and the church of San Biagio.
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museo
degli argenti
dal lun - ven
09,30-12,30
Della Tesoreria della Cattedrale, si hanno notizia sin dal principio del secolo XIV.
La prima tesoreria crollò con il terremoto del 1732 e poi ricostruita nel 1736 dal
vescovo Tipaldi. Il vescovo G. Saverio Pirelli la restaurò nel 1793 e le dono reliquiari
e suppellettilila cui un artistico Messale con la copertina in argento a sbalzo con
l’immagine di S. Ottone, patrono e protettore della Città. Il Museo conserva, tra le altre
cose un artistico reliquiario contenenti due Sacre Spine della Corona di Cristo dono di
Carlo I d’Angiò al Vescovo di Ariano, il Busto in argento di S. Ottone e altri artistici
arredi come pastorali, calici, anelli episcopali, reliquiari e statue argentee di proprietà
della Diocesi, databili dal 1600 al 1900.
Treasury of the Cathedral, have been known since the beginning
of the fourteenth century. The first treasury collapsed in the
earthquake of 1732 and rebuilt in 1736 by the bishop Tipaldi.
Bishop G. Xavier Pirelli restored it in 1793 and the gift reliquaries
and suppellettilila which an artistic Missal with silver cover
embossed with the image of St. Brass, patron and protector of
the city. The Museum among other things an artistic reliquary
containing the Two Holy Crown of Thorns of Christ gift of
Charles I of Anjou to the Bishop of Ariano, the silver bust of St.
Brass and other artistic furnishings as pastoral, chalices, episcopal
rings, relics and statues of silver owned by the Diocese, dating
from 1600 to 1900.
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fondo
Pietro Paolo
Parzanese
dal lun - ven
09,30-12,30
Il prelato, poeta e prosatore Pietro Paolo Parzanese, nasce nel 1809 e muore a Napoli
per un’affezione tifoidea a soli 42 anni. Fu considerato uno dei poeti minori dell’800,
per il solo fatto che doveva confrontarsi con i maggiori del tempo, tra i quali il Carducci
ed il Pascoli. Fu in ogni caso il maggiore del Sud Italia. Poeta dell’amore e della natura,
di animo sensibile, Parzanese trovò tra gli umili, i contadini in genere, la sua maggiore
fonte d’ispirazione, per questo chiamato anche il “poeta dei poveri”. Tra i suoi scritti
ricordiamo “Le armonie italiane”, “I Canti del Viggianese”, “I Canti del Povero” ed
infine le canzoni “Fiori e stelle” scritte tra il 1843 ed il 1851.
In occasione della celebrazione del bicentenario della nascita è stata allestita una
mostra documentaria istituita nel 2009, voluta dal vescovo Giovanni D’Alise, presso
alcune stanze dell’Archivio diocesano del Palazzo vescovile, costituita da documenti
inediti e originali, oggetti, testi che consentono di conoscere meglio l’enormi diffusione
dell’opera del Parzanese.
The bishop, poet and prose writer Peter Paul Parzanese, was born in 1809 and died in Naples for a
‘disease of typhoid at the age of 42. He was considered one of the minor poets of the 800, because
he had to deal with the major poets of the time, including Carducci and Pascoli. It was in any case
the most important poet of Southern Italy.Poet of love and nature, of sensitive soul, Parzanese had
found among the humble, the peasants in general, his main source of inspiration, for this is also
called the “poet of the poor.” Among his writings we remember: “The italian harmonies,” “Songs
of Viggiano,” “Songs of the Poor” and finally songs “Flowers and stars” written between 1843
and 1851. On the occasion of the celebration of the bicentenary of the birth was an exhibition
documentary established in 2009, built by Bishop John D’Alise, to several rooms of the Archives
of the Diocesan Bishop’s Palace, consists of new and original documents, objects, texts that allow
learn more about the enormous diffusion of the Parzanese.
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museo civico
della maiolica
dal mar - dom
10,00-13,00 / 17,00-19,00
Complesso edificato presumibilmente in età medievale con le caratteristiche tipologiche
della casa-torre, trasformato dalla famiglia Forte a dimora gentilizia mediante
l’accorpamento di altre unità abitative; agli inizi del ‘700 al blocco precedente fu
aggiunto un corpo a “C” che ingloba l’ala preesistente determinando una corte passante.
Il museo comprende una raccolta di ceramica locale (nel ‘’700 pare che esistessero ad
Ariano 11 fornaci con circa 30 addetti) risalente, per lo più al XVII e XVIII secolo, sia
di uso domestico, che ornamentale. La collezione è caratterizzata dalla produzione fittile
di statuette, figure votive ed di busti muliebri. Oggetto tipico della ceramica arianese è
la produzione dei vasi a segreto, o “inganna pacchiano”, che non permettevano di bere
il liquido contenuto a chi non ne conoscesse il segreto, ovvero otturare un forellino
nascosto di solito sotto il manico.
Building presumably built in the Middle Ages with the typological characteristics of the towerhouse, transformed by the Forte family in dimor noble by the incorporation of other units; early
‘700 to the previous block was added a body to “C”, which encompasses the existing wing
determining a court through.The museum includes a collection of local pottery (in 700 seems to
there were in Ariano 11 furnaces with about 30 employees) dating, mostly from the seventeenth
and eighteenth centuries, used both for domestic that ornamental. The collection is characterized
by the production clay. The collection is characterized by the production of clay statues,votive
figures and busts feminine. is the production of jars in secret, or “deceives pacchiano”, which do
not allow to drink the liquid to those who do not know the secret, orrather block a hole usually
hidden under the handle.
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PIAZZA GARIBALDI
(Piazza Ferrara)
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museo
Arcucci
dal lun - ven
10,00-13,00 / 17,00-19,00
Il Museo è dedicato alla Serva di Dio, Madre Giuseppina Arcucci, fondatrice dell’istituto
delle “Suore dello Spirito Santo”per l’educazione della gioventù femminile. In visione:
documento di archivio delle monache benedettine cassinesi di Ariano (1565-1877),
volumi della biblioteca, arredi e oggetti sacri ereditati dalle benedettine cassinesi.,
oggetti e manoscritto del Mons. Andrea D’Agostino, Vescovo di Ariano (1891-1913)
The museum is dedicated to the Servant of
God, Mother Josephine Arcucci, foundress
of the “Sisters of the Holy Spirit” for the
education of young women. Showing:
document archives of the Benedictine
monks of Monte Cassino Ariano (15651877), volumes of the library, furnishings
and sacred objects inherited from the
Benedictine Monte Cassino, objects
and manuscripts of Archbishop Andrea
D’Agostino, Bishop of Ariano (18911913).
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La sede del Museo è l’antica dimora gentilizia della
castello
famiglia Anzani, di particolari interesse sono alcune
museo della civiltà
stanze con soffitti decorati; sembra che il portale del
cortile del Palazzo sia quello della Porta del Sambuco
delle mura della città. L’Antiquarium ospita una selezione
dal lun - sab
di materiali provenienti da alcuni siti archeologici
09,00-13,00
dell’Arianese, zona dell’Irpinia posta all’incrocio di
vie naturali di transito dalla pianura campana alla costa
adriatica. L’esposizione comprende una selezione
dei materiali rinvenuti nell’insediamento preistorico in località
La Starza di Ariano Irpino, che, dal V millennio a.C., con brevi
soluzioni di continuità, è stato frequentato per tutto l’arco della
protostoria fino alle soglie dell’età del Ferro.
Una sala è dedicata all’insediamento sannitico di Casalbore, posto
lungo il tratturo Pescasseroli-Candela, nel quale è stato individuato
un gruppo di tombe a tumulo del VI sec. a.C. e un complesso
sacro in località Macchia Porcara incentrato su un tempio italico
databile nel III sec. a.C. Per il periodo romano e medievale la
mostra illustra i risultati delle esplorazioni condotte in località S.
Eleuterio, dove è stato individuato un centro (vicus) identificato
con Aequum Tuticum.
The seat of the Museum is the ancient aristocratic residence of the family Anzani, of particular
interest are some rooms with decorative ceilings; it seems that the portal of the palace’s courtyard
it is that of Port of the Elder Sambuco the city walls. The Antiquarium hosts a selection of material
from archaeological sites dell’Arianese, Irpinia area placed at the intersection of natural transit
routes from the Campanian plain to the Adriatic coast. The exhibition includes a selection of the
material found in the settlement in prehistoric village of La Starza Ariano Irpino, which, from the
fifth millennium BC, with brief interruptions, has been attended to throughout the early history
up to the threshold of the Iron Age. One room is devoted to the settlement Samnite Casalbore,
located along the sheep track Pescasseroli-Candela, in which it was identified a group of burial
mounds of the sixth century. B.C. and a temple complex in Macchia Porcara focused on an Italic
temple dating from the third century. B.C. For the Roman and Medieval periods, the exhibition
illustrates the results of exploration conducted in S. Eleuterio, where it was identified a center
(vicus) identified with Aequum Tuticum.
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castello
dal mer - dom
10,30-13,00 / 17,00-19,30
Il Museo si insedia nel bel Castello di Ariano, per ora solo in parte restaurato, che
già nella sua nudità è testimone importante dell’epopea normanna. Il Castello, nella
vulgata noto come Castello normanno, in realtà è originariamente longobardo e, nelle
linee architettoniche attuali, aragonese. Ma la vulgata ben a ragione ha trasmesso la
qualifica normanno, perché fu in epoca normanna che il Castello visse la su stagione
d’oro. I reperti esposti, tutti raccolti dal Centro Europeo
di studi Normanni, sono stati
Castello normanno - Ariano Irpino
acquisiti non senza difficoltà, nei vent’anni di vita dal sodalizio. Il nucleo centrale è
costituito da un’importante raccolta di monete del Regno, tra le più complete, e da
un fondo di monete medievali d’altra provenienza. Fanno inoltre parte del patrimonio
museale pergamene, cinquecentine, incisioni, residui di armi da taglio d’epoca, un
piatto argenteo di evangelario e materiali lapidei. Importanti sono le riproduzioni tra
le quali, rilevantissima per qualità e dimensioni, quella del mantello di Ruggero II,
indossato anche dal nipote Federico II nell’incoronazione imperiale. Molto ricco infine
il materiale didattico, per parlare con immediatezza ai più giovani: dal gran plastico
della battaglia di Hastings, ai plastici di abbazie e castelli normanni, ai ventitré pannelli
illustrativi della storia dei Normanni in Europa e di Ariano normanna. Il museo, inoltre,
si è arricchito recentemente di un’imponente collezione di armi in asta (collezione
Troso).
Museo della
Civiltà
Normanna
Oltre duecento esemplari autentici di armi inastate dei secoli VI-XVIII, appartenenti
ad oltre venti tipologie, occupano adesso un’intera Sala del castello attrezzata per
spiegare l’importanza della «cultura delle armi» nel mondo medievale e moderno. La
Sala, inoltre, accoglie rari esemplari di armi da taglio pre-romane, romane e longobarde
(tra esse un rarissimo pilum romano, unico nel panorama museale italiano) ed altri
esemplari di armi provenienti da fondi diversi (come punte di freccia medievali, cuspidi
di lancia, mazze ferrate, ecc.).
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The museum is located in the beautiful Castle di Ariano, so far only partly renovated, so far only
partly renovated, which is already in its nudity is important witness epic Norman. The castle,in
the vulgate known as the Norman Castle, it is actually of originally Lombard, and the architectural
styles current it is Aragonese. But the vulgate good at reason it sent the Norman qualification ,
because it was in Norman times that the castle lived his golden age. The exhibits, all collected
by the European Centre of Studies Normans, were acquired, not without difficulty, in the twenty
years of life from the association.
The core consists of an important collection of coins of the Kingdom, one of the most complete,
and a base of medieval coins from other sources. belong to the museum’s holdings: scrolls,
Cinquecentine, engravings, residues of edged weapons of the era, a plate of silver’ evangelistary
and stone materials. Important are reproductions including, true for size and quality, the mantle of
Roger II, also worn by his grandson Frederick II at the imperial crowning. Finally, very rich the
teaching materials, for speak immediately to the young: the large model of the Battle of Hastings,
to the models of Norman abbeys and castles, to twenty-three panels illustrattivi the history of the
Normans in Europe and of Norman Ariano. The museum also has recently added an impressive
collection of polearms (collection Troso).
Over two hundred specimens of actual weapons inastate VI-XVIII centuries, belonging to over
twenty types, now occupy an entire room of the castle equipped to explain the importance of the
“gun culture” in the medieval and modern world. The room also includes rare examples of edged
weapons pre-Roman, Roman and Lombard (among them a rare Roman pilum, unique in the
Italian museum) and other pieces of weapons from different funds (such as arrowheads medieval
spiers spears, maces, etc..
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dal lun - ven
10,00-13,00 / 17,00-19,00
Ha sede presso il campus di Biogem. Esso è nato in
convenzione con l’Istituto Nazionale di Geologia
e Vulcanologia (INGV), l’Università del Sannio,
l’Università G. D’Annunzio di Chieti e Pescara ed ha lo
scopo di illustrare l’origine e l’evoluzione della vita sulla Terra intesa come interazione
fra genoma ed ambiente. I mezzi scelti per la divulgazione sono vari: da quelli più
tradizionali e materiali a quelli più moderni ed interattivi. Fra questi ultimi, una novità
di particolare rilievo è costituita dalla Quadrisfera. Biogeo, infatti, è tra i pochi musei
italiani ad essere dotato di un’istallazione multimediale d’avanguardia ideata per
«proiettare» il visitatore in un’esperienza davvero singolare e coinvolgente: entrando in
una piccola stanza oscurata ed accendendosi la Quadrisfera, grazie ad un sofisticato gioco
di luci e specchi, di suoni ed immagini, ci si trova letteralmente immersi nell’infinità
dell’universo, potendone così avviare l’esplorazione «in presa diretta».
Is located at the campus of Biogem. It was born in Nazionle agreement with the Institute of
Geology and Volcanology (INGV), the University of Sannio, the University G.D ‘Annunzio
of Chieti and Pescara and its purpose is to explain the origin and evolution of life on earth as
interaction between genome and environment.The means chosen to
disclosure are various: from the most traditional to the most modern
materials and interactive. Among the latter, a novelty of particular
interest is constituted by the quadrisphere. Biogeo, in fact, is one of
the few Italian museums to be equipped with a multimedia avantgarde designed” to project” the visitor a truly unique and compelling:
entering a small dark room and lighting up the quadrisphere, thanks
to a sophisticated play of lights and mirrors, sounds and images, it is
literally immersed in the infinity of the universe.
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Numerose sono le manifestazioni che si svolgono nel corso dell’anno nella città,
riassumiamo le più importanti:
MESE DI FEBBRAIO
Artour Eventi Ariano:
Carnevale Insieme
MESE DI MAGGIO
Artour Eventi Ariano:
Maggio dei Monumenti
MESE DI LUGLIO
Agriturismo regio Tratturo:
Regio Tratturo & Friends
MESE DI AGOSTO
Vicoli ed Arte
Artour Eventi Ariano:
Caccia al Tesoro per Ragazzi
Rievocazione Storica del Dono delle Sante Spine
Ariano Fork Festival
Ariano International Film Festival
Museo Diocesano Ariano (AMEI):
Mysterium Crucis. Il sacro tra moderno e contemporaneo
MESE DI SETTEMBRE
Biogem:
Le Due Culture
Diocesi di Ariano Lacedonia:
Convegno Diocesano
MESE DI DICEMBRE
Artour Eventi Ariano:
Luci di Natale
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Grand Hotel Biffy (Ristorante)
Via Cardito - 0825.828682
[email protected]
Black Rose (Pub)
Via XXV aprile, 35
338 4504518
Hotel Incontro (Complesso Alberghiero)
www.hotelincontro.it
Contrada Foresta - 0825.891857
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AFFITTA C STE
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La Casa di Ninna (Affittacamere)
Contrada Foresta - 0825.891857
La Torre Normanna
(Bed & Breackfast)
Via De Sabramo8 / Russo Anzani
Tel 0825 871130 - cell. 335 1337824
La Pignata
Viale dei Tigli, 7 - 0825.872571 / 828553
www.ristorantelapignata.it
Regio Tratturo (Agriturismo)
ctr. Camporeale, 157
0825.881407 / 380.3976433
www.regiotratturo.com
Villa Antico Mulino
www.villaanticomulino.com
via Trimonti Nr 2/a - 0825.819368
Villa Sorriso - Ristorante Hotel
villasorrisohotel.it
Strada Statale 90 - 0825.891450
L’olio delle colline della Valle dell’Ufita.
L’olio di Ravece si ricava da una particolare
cultivar, sviluppatasi a fianco della più diffusa
Ogliarola. La pianta è di media vigoria, con
portamento assurgente, dalla produzione costante
e dalla bassa resa in olio. La chioma è folta e
raccolta, dal caratteristico colore grigio-verde. La
qualità dell’olio prodotto da queste olive, utilizzate
anche per il consumo da tavola, è tale da aver
attirato l’attenzione dell’UE, che ha recentemente
conferito il marchio DOP. Ed è proprio la Ravece
che conferisce per lo più le pregevoli caratteristiche
aromatiche e gustative dell’olio, in particolare
il suo gusto fruttato intenso, con un’armonica
presenza della carica piccante ed aroma erbaceo.
Per il suo gusto unico e per le sue particolari
caratteristiche organolettiche l’olio proveniente
dalla cultivar Ravece può essere a buon diritto
considerato il “Taurasi” degli olii campani.
La ceramica
La produzione di ceramica è una delle attività artigianali più antiche di Ariano Irpino, nonché
una di quelle che si sono particolarmente sviluppate, soprattutto durante il Settecento, e che sono
proseguite fino al Novecento. Tale manifattura è riccamente attestata anche in età medievale.
I reperti ceramici di età medievale di Ariano Irpino sono composti da ceramica acroma e da
frammenti di incisa, di dipinta e di invetriata, ma i reperti maggiormente presenti sono quelli di
ceramica smaltata, caratterizzati anche da un buon livello qualitativo.
I manufatti arianesi possono essere suddivisi in tre tipologie: la ceramica adoperata per la cottura
dei cibi, la ceramica utilizzata per la conservazione o il trasporto delle derrate e la ceramica da
mensa. Una tradizione che oggi è mantenuta in vita da numerose botteghe ceramiche che grazie
al marchio DOC rendono la città di Ariano più ricca dal punto di vista artigianale. Ariano fa parte
dei 37 comuni d’Italia dell’Associazione Città della Ceramica
Museo Diocesano
Mysterium Crucis.
Il sacro tra moderno
e contemporaneo
Agosto - Settembre 2013
Mostra allestita nelle sale del museo, con l’esposizione di collezioni che
illustrano il tema della Croce, mediante opere (scultoree, pittoriche e
fotografiche) provenienti dalle varie parrochhie della diocesi. Durante il
periodo della mostra, è previsto un convegno sul tema della Croce e del
suo significato.
per informazioni: Miseo Diocesano di Ariano - Cooperiva Sociale Artour
www.smilestar.it
SE NON FAI LA DICHIARAZIONE DEI
REDDITI CONSEGNA LA SCHEDA DI
DESTINAZIONE 8x1000 e 5x1000
in Posta o presso la sede della Coop. Artour
FIRMA IL MODELLO CUD PER DESTINARE L’8x1000 ALLA CHIESA
CATTOLICA e il 5x1000 alla Cooperativa Sociale Artour.
Firma Tre Volte nella scheda allegata al CUD della tua pensione o del
tuo stipendio:
1) nella Casella in alto scelta destinazione 8xmille “CHIESA CATTOLICA”;
2) nella Casella centrale scelta destinazione del 5xmille Sostegno del
Volontariato e delle Organizzazioni non Lucrative inserendo il codice
fiscale 02257010641;
3) nello spazio “firma” in fondo alla scheda;
Poi chiudi la scheda firmata in una delle due buste prestampate che
trovi in chiesa, oppure in qualsiasi busta bianca sulla quale devi indicare
Nome Cognome e Codice Fiscale;
Se fai la dichiarazione
dei redditi basta portare
questo talloncino al tuo
commercialista
o al CAF
Via Annunziata c/o Museo Diocesano
Ariano Irpino (AV) 83031
Tel. 0825.829073
www.cooperativartour.com
[email protected]
Di tre colli ubertosi, a cui Cibele
eterna diè la giovinezza, antica
su le vette riposi, e i pieni e i colli
e le gioconde ville e le lontane
erme cime dei monti aprica intorno
e pittoresca fanno tua dimora.
Ara Jani il tuo nome? E’ falso il grido,
nè del tuo bofronte e dei suoi riti
è quello il ceppo, ove più alto aderge
a titanica sede dei Normanni
il turrito maniero. Ostello invitto
di belligeri Conti, or mesto dorme
agli amici silenzi della luna,
e dei militi austeri e dei baroni
sogna le gesta e agli euri ne favella.
Suona la fama ancor che, ne le notti
de’ pleniluni taciti, le arcane
sue latebre risuonin di vendette
e di accenti d’amore e talor anco
d’un orrendo fragor d’armi e d’armati.
Nè seconda ne l’arti e le sorelle
da l’irpinia contrada; insigne scola
per i tardi nepoti il vanto resta
ne le vestigia che risparmia il tempo.
Chi di te parli o scriva grandi evochi
di cui fosti nudrice e di nostr’evo
te, gentile cantore, o Parzanese;
verde ti sia l’allor, ove sepulto
crudel morbo ti volle; ivi la sera,
tempo grato agli estinti, arcano giunga
del Viggianese il memore saluto.
versi di Luigi Fedele