Numero giugno 2013 - Associazione Pensionati Cariplo

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Numero giugno 2013 - Associazione Pensionati Cariplo
Il Giornale dei Pensionati
della “Ca’ de Sass”
Anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
Associazione Pensionati CARIPLO e Banca Intesa
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale – 70% DCB Milano
Il tempo presente e il crescente impegno dell’Associazione
a tutela dei soci e dei loro diritti e interessi
L’assemblea ordinaria dell’Associazione Pensionati CARIPLO e Banca Intesa si è svolta, il 21 maggio scorso,
presso il teatro dell’Istituto Salesiano
S. Ambrogio a Milano, alla presenza,
di persona e per delega, di 242 iscritti. La riunione si è aperta con l’intervento del cav. Mario Boselli, Presidente del Fondo Pensioni Cariplo,
che ha voluto simpaticamente salutare i presenti con un ricordo della Cariplo. Sempre per il Fondo era presente, gradito ospite, il Dr. Renato Bagnato in rappresentanza del Segretario del Fondo Dr. Eugenio Burani.
Le pagine che seguono riportano integralmente le relazioni del Presidente
dell’Associazione, avv. Giovanni F.
Catenaccio, e quella del rag. Giorgio
Sacchi, rappresentante dei pensionati
in seno al Fondo Pensioni, sullo stato
dell’ente. Il rag. Ulderico Acerbi, Revisore, ha poi letto la relazione dei
Revisori dei conti. Particolarmente
apprezzati gli interventi successivi del
dr. Sergio Marini, Presidente della
neonata Associazione Amici ComitPiazza Scala, e dell’avv. Michele Iacoviello, che hanno fornito preziose
indicazioni ai presenti sui temi più
scottanti. Un’ampia sintesi degli altri
punti all’ordine del giorno discussi in
assemblea è alle pagine 4-5.
Porgo il mio benvenuto a tutti voi
che avete voluto essere presenti al
nostro consueto raduno annuale,
quest’anno particolarmente importante, considerati gli argomenti di
indubbio interesse all’ordine del
giorno, che ci vedranno sicuramente
impegnati per l’approfondimento e
la discussione che necessariamente
richiedono.
Al solito, tuttavia, affrontiamo in
primo luogo gli aspetti economici e
finanziari della vita dell’Associazione
riassunti nel bilancio del trascorso
esercizio, che certamente avrete avuto modo di esaminare in quanto accluso all’avviso di convocazione di
questa assemblea.
Il conto economico presenta, quanto alle spese, un minore esborso rispetto al 2012, poiché si è passati
da euro 215.950,57 del 2011 a euro
203.020,68 del 2012, dovuto principalmente a una minore incidenza
IN QUESTO NUMERO:
Assemblea annuale 2013
Il nuovo sito
I nostri Consulenti
Gita sociale 2013
Mercatino immobiliare
Notizie in breve
delle spese generali, mentre le rendite non hanno subito modificazioni
di rilievo, anche se sono diminuite,
seppure di poco, le quote associative, parzialmente compensate da
maggiori interessi riscossi. Il tutto ha
comportato, comunque, un disavanzo di 11.153,78 euro, ridotto rispetto a quello del 2012, pari a
15.221,10 euro.
La situazione patrimoniale è sostanzialmente invariata e pone in evidenza una permanente solidità economico-finanziaria, con un fondo di
riserva di 368.352,33 euro. Ciò permette di guardare avanti con una
certa serenità, fatto anche presente
che risultano ancora appostati
32.689 euro al Fondo spese legali
che confidiamo di poter trasferire,
almeno in parte, al Fondo di riserva
qualora dovesse arrivare a conclusione, quale che sia, il ricorso ancora
pendente in Cassazione per l’annosa
e mai risolta questione del VAP.
Stato e attività dell’Associazione
Nel richiamare alla vostra attenzione
quale è e deve essere la funzione della nostra Associazione, vorrei esprimere preliminarmente alcune considerazioni in ordine al delicato mo-
BUONE VACANZE
a pagina 2
A
Assemblea
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
segue da pagina 1
mento sociale che stiamo vivendo nel nostro Paese. Non era difficile prevedere che il trend negativo che ha caratterizzato il 2012
sarebbe proseguito e si sarebbe
anche aggravato nel 2013. Permangono, infatti, tutte le incertezze e le preoccupazioni per
l’andamento dell’economia e per
la precarietà della situazione critica in cui versa ormai la maggioranza della popolazione del nostro Paese.
Il disagio è palpabile e le statistiche, che sempre ormai con maggior frequenza ci vengono proposte, ne sono lo specchio fedele.
Sembrano i bollettini di una
guerra in costante, inarrestabile
progressione, impressionanti per
la loro crudezza, con dati dei
quali non avremmo certamente
bisogno, tanto il disagio appare
evidente agli occhi di tutti. Il livello di disoccupazione, specialmente giovanile e femminile, l’enorme numero delle ore di cassa
integrazione, soprattutto di quella in deroga, che costituisce l’anticamera della mobilità e del licenziamento, il recente esaurimento, in alcune Regioni, dei
fondi destinati a tale presidio e
ora rifinanziati solo parzialmente,
i quotidiani nazionali che settimanalmente annunciano le aste
immobiliari che coinvolgono,
purtroppo, in via principale le
prime case, l’esponenziale aumento di fallimenti di piccole e
medie imprese, sono tutti elementi che contribuiscono, direttamente o indirettamente, al
preoccupante aumento della soglia di povertà, difficile da accettare in generale, ma in particolare
da chi ne viene coinvolto, a causa
del profondo senso di ingiustizia
che l’accompagna sotto il profilo
2
economico e sociale. Sono dell’avviso che l’incertezza per un
futuro che assicuri quanto meno
il minimo di sopravvivenza sia
una delle sensazione più devastanti per la capacità di generare
angoscia e talvolta disperazione,
sentimenti di cui purtroppo le
cronache forniscono quotidianamente ampia testimonianza.
Dal senso di costante precarietà
in cui versano in troppi non è
certamente esclusa la maggior
parte dei pensionati e, con buone
ragioni, degli esodati, questi ultimi espulsi dai cicli produttivi soprattutto a prevalente – quando
non esclusivo - vantaggio delle
aziende; per molti di loro in seguito alla riforma Fornero in materia previdenziale sono talora venute meno, in attesa della pensione, quelle certezze di carattere
economico per l’immediato che li
avevano indotti a optare per l’adesione ai progetti di ristrutturazione degli enti di appartenenza.
Quantunque sia fuor di dubbio
l’importanza delle questioni fin
qui portate alla vostra attenzione,
ve ne sono anche altre, se pur di
diverso profilo, che coinvolgono
la categoria dei pensionati, collegate alla scarsa considerazione e
alla poca sensibilità che, in generale, vengono riservate alle problematiche degli anziani e con le
quali occorre, a mio avviso, confrontarsi. A titolo esemplificativo
porto alla vostra riflessione la circostanza che, come avrete certamente avuto modo di costatare,
la nostra società è ormai decisamente orientata, anche a livello
istituzionale, soprattutto in
un’ottica di contenimento dei costi, organizzativi e di personale, a
far sì che servizi dovuti vengano
resi in via informatica, senza considerare in alcun modo l’impatto
che certe decisioni possono avere
su coloro che, per età o per scelta, non hanno alcuna dimestichezza con qualsiasi tipo di strumento tecnologico o informatico.
Ne fanno le spese in prevalenza
quelle fasce di persone che, per
essersi ritirate dal lavoro da più
tempo, non hanno avuto modo
di cimentarsi con e di acquisire la
conoscenza di tali strumenti per
valutarne le possibilità operative
e le funzioni.
Orbene, in siffatto complessivo
contesto assume sempre maggior
rilievo, a mio avviso, il doveroso
compito delle associazioni di
pensionati. Oltre a sviluppare costantemente, e con ogni mezzo, i
vincoli di solidarietà fra i soci, legati da una comune appartenenza, esse sono oggi chiamate, da
un lato, a tutelare, sotto ogni
profilo, i diritti e gli interessi degli iscritti, e, dall’altro, a strutturarsi, con competenza e professionalità, per fornire loro assistenza e servizi tendenti a limitare o eliminare i disagi or ora citati. Tali compiti sono tanto più inderogabili quanto più permane il
rifiuto sistematico, istituzionale e
giurisprudenziale, di un riconoscimento di natura sindacale della nostra categoria.
La complessità, la delicatezza e
l’importanza di questioni che
sempre più spesso incidono significativamente sui pensionati, fanno emergere prepotentemente l’esigenza che le associazioni di categoria sviluppino e risolvano al
meglio le problematiche che
emergono nel quotidiano. Da ciò
deriva, oggi, la loro stessa ragion
d’essere, che consiste nello svolgimento, con ogni mezzo, di attività di supporto da attuarsi mediante l’offerta e la fornitura di
assistenza e servizi, secondo le ne-
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
cessità tempo per tempo rappresentate dai propri iscritti. A tale
logica, ovviamente, non può sottrarsi la nostra Associazione, la
quale deve e dovrà essere sempre
più consapevole del ruolo importante che deve svolgere a beneficio dei propri aderenti. Aderenti
che alla fine dello scorso esercizio
ammontavano a 4.974 unità.
Dunque, per la prima volta da
parecchio tempo a questa parte
gli iscritti sono scesi, anche se di
poco, sotto il numero di 5.000.
Oggi, peraltro, i soci sono 4.992
su 8.103 aventi titolo, pari al
61% circa, con una diminuzione,
rispetto al 2012, dello 0,7%.
La sostanziale conferma del numero degli associati, con un piccolo ma significativo incremento
avvenuto nel corso dei primi mesi
del 2013, ci conforta, soprattutto
se mettiamo in conto l’assoluta
mancanza di mezzi di cui l’Associazione può disporre per far conoscere, a chi lascia il lavoro, l’utilità e l’importanza della sua presenza e della sua azione. Utilità
ed importanza ben noti a coloro e sono tanti - che ai nostri uffici e
ai nostri consulenti si sono rivolti
per le più svariate necessità. Sotto
tale profilo è significativo il fatto
che, nel corso del 2012, i consulenti che operano in Associazione
hanno dato soddisfazione ai quesiti di varia natura che ben 566
iscritti hanno loro sottoposto,
con un notevole incremento rispetto a quelli dell’anno precedente (494). Ancorché le statistiche si risolvano sostanzialmente
in aridi numeri, esse rendono tuttavia, da un lato, l’idea dell’impegno che viene profuso dai nostri
impiegati e dai nostri volontari
per soddisfare le esigenze degli associati e, dall’altro lato, fanno
emergere l’immutato apprezza-
mento che viene riservato alla nostra Associazione e l’utilità della
stessa. In tale contesto, richiamo
la vostra attenzione sull’assistenza
di carattere fiscale riguardante la
compilazione e l’accettazione dei
mod. 730, Unico e IMU, che, nel
complesso, ha comportato oltre
200 interventi da parte dei nostri
esperti. Al riguardo, anche quest’anno, in accordo con Agoal, è
stata stipulata una convenzione
con il CAF Acli, che permette ai
nostri aderenti che, per varie ragioni, non possono o non intendono avvalersi del servizio da noi
messo a disposizione, di rivolgersi
ai presidi di tale ente per l’assolvimento degli obblighi fiscali.
Analoga convenzione è stata sottoscritta con il CAF del Movimento Cristiano Lavoratori di
Pavia, grazie all’interessamento e
alla disponibilità degli amici che
guidano quel gruppo, numeroso,
di nostri aderenti. Inoltre, gli uffici dell’Associazione hanno raccolto ed esaminato ben 1.685
domande di rimborso da inoltrare al Fondo Sanitario, fornendo
anche consulenza telefonica in
materia per non meno di una
decina di richieste giornaliere.
Infine, sotto la direzione del signor Manara, circa sessanta associati hanno potuto iniziare il
percorso di conoscenza dell’utilizzo del computer ed è nostro
intendimento proseguire nella
fornitura di questo servizio.
Un discorso particolare merita
infine lo sforzo che, con l’intervento costante e competente dei
signori Cavagnera e Manara e
con l’ausilio, sotto il profilo grafico, del nostro socio Alberto
Locatelli, è stato fatto per l’aggiornamento e l’ampliamento
del sito internet dell’Associazione, strumento prezioso per avere
A
Assemblea
un permanente contatto con le
notizie, di interesse particolare e
generale, che vengono via via inserite, e al quale vi invito ad accedere con la frequenza che la progressione delle novità richiede.
Tutte le attività sin qui illustrate,
che non esauriscono, comunque,
la molteplicità dei servizi resi, si
sono potute realizzare in virtù
del prezioso supporto fornito dai
volontari che non lesinano tempo, professionalità ed esperienza,
nonché grazie al costante, indefesso impegno del Segretario, signor Passaglia, e degli impiegati,
signori Manara e Tiritiello, oltre
che del responsabile della contabilità, signor Varischio, ai quali
deve andare il nostro incondizionato ringraziamento.
Nel corso del 2012 e all’inizio
del 2013 si sono svolte assemblee a carattere provinciale, alle
quali ha partecipato un buon
numero di associati di Brescia,
Varese, Lecco, Como, Pavia e
Sondrio. Voglio, in questa sede,
ringraziare i nostri referenti nelle province che ho nominato,
attraverso l’impegno dei quali ci
è consentito di creare quel contatto che permette di rendere
operante, in quanto possibile,
una sorta di filo diretto fra centro e periferia, anche se sono assolutamente consapevole che, in
questo ambito, ancora molto vi
è da fare.
Concludo, ringraziando tutti per
l’attenzione, con la certezza che
continuerete ad apprezzare e
condividere le iniziative che vengono proposte o attuate, nell’intento di assolvere quelli che sono
gli scopi per i quali la nostra Associazione esiste da quasi settant’anni.
Giovanni F. Catenaccio
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A
Assemblea
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Gli altri punti all’ordine del giorno
Fondo Sanitario Integrativo
Il Presidente ha reso noto che alcuni
associati hanno fatto circolare una
lunga lettera con la quale invitano i
“cari colleghi” a farne conoscere il
contenuto ai pensionati, sollecitandoli anche a chiedere che le Associazioni alle quali appartengono i consiglieri pensionati dell’originaria
Cassa Sanitaria che hanno intentato
la causa contro la stessa, contro l’Azienda e contro il Fondo Sanitario
Integrativo di Gruppo per la palese
lesione statutaria perpetrata in occasione del “passaggio” al Fondo Sanitario Integrativo di Gruppo, ritirino
il sostegno a suo tempo accordato.
Il Presidente ha riferito che gli
estensori/promulgatori della lettera
in discorso, pur riconoscendo,
bontà loro, la validità, sotto il profilo giuridico, dell’iniziativa giudiziaria posta in essere [e, quindi, per ciò
stesso, è in re la validità del sostegno
accordato da parte delle Associazioni interessate], hanno fondato la loro iniziativa sui presupposti qui riassunti:
- viene richiamata la necessità di
amalgamare e uniformare in un unico soggetto le peculiarità e le diversità delle Casse preesistenti;
- si sostiene che il disavanzo che si è
manifestato nel 2012 [e, ovviamente, si manifesterà sempre, a giudizio
del Presidente] nella Sezione Pensionati verrà, in parte, appostato in bilancio come perdita d’esercizio per
l’impossibilità di utilizzare il patrimonio della ex Cassa Sanitaria Intesa, in
quanto il Giudice titolare della causa
ha disposto la sospensione del “giro”,
sospensione confermata dal Collegio
di Giudici ai quali Cassa Sanitaria e
Azienda si sono rivolti, impugnando
il primo provvedimento [in sostanza,
hanno perso due volte];
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- ciò comporterà che i pensionati saranno chiamati ad effettuare versamenti straordinari per ripianare i deficit dei prossimi esercizi,
e hanno concluso domandandosi a
chi giova la causa, perché, invece,
sarebbero chiari gli svantaggi che ne
derivano ai pensionati.
Precisato che l’iniziativa è sostanzialmente fallita (all’Associazione sono
giunte solo 15 adesioni), a chi è intervenuto illustrando i termini della
lettera in questione il Presidente ha
fatto rilevare che i principi di legalità vanno sempre fatti valere e tutelati a fronte dell’arroganza di chi
vuole imporne a tutti la lesione per
meri interessi di bottega.
Ha fatto, altresì, osservare ai presenti che appare singolare che nemmeno una parola sia stata riservata al
fatto che, con la costituzione del
Fondo Sanitario di Gruppo, si sia
operata una inaccettabile ed odiosa
discriminazione, soggettiva, economica e di prestazioni, fra gli iscritti.
Infine, ha evidenziato che iniziative
del genere, mai prima d’ora portate
in discussione e verificate nei contenuti prima di darvi origine, rischiano di produrre divisioni fra i pensionati e, per converso, fanno il gioco di chi (azienda e sindacati) ha
tutto l’interesse a mantenere lo statu
quo. Ha anche rilevato che la necessità di amalgamare ed uniformare in
un unico soggetto le Casse preesistenti è la tesi con la quale l’Azienda
ha imposto la costituzione del Fondo, fissando i criteri punitivi che,
come pensionati, conosciamo e subiamo, con l’avallo di chi invece dovrebbe tutelare anche i nostri diritti
e interessi.
Poi ha preso la parola Sergio Marini, Presidente della neo-costituita
Associazione “Amici Comit – Piazza
Scala”, Consigliere della Cassa Sanitaria Intesa, non ancora liquidata,
eletto dai pensionati e ricorrente
nella causa in corso, il quale, stigmatizzando la lettera fin qui commentata e facendo presente che la
causa in parola è ormai in dirittura
d’arrivo, essendosi concluso l’iter
istruttorio, con ampia possibilità di
esito positivo, ha precisato che:
- nel 2013, come del resto nel 2012,
non verranno riconosciuti ai pensionati, a differenza degli attivi, gli importi “differiti”;
- non dovrebbero essere richiesti ai
pensionati ulteriori versamenti contributivi a saldo del passivo, come
avvenuto nello scorso anno al mese
di luglio, e ciò anche perché
- la sezione “attivi” verserà una tantum alla nostra un ulteriore contributo di 1,5 milioni di euro, oltre il
4% dei contributi versati dagli attivi
stessi nel 2012, come previsto dalle
attuali norme, e perché, come lo
scorso anno,
- a copertura del disavanzo saranno
utilizzate per il 10% le riserve rivenienti dalle precedenti Casse, anche
se i relativi assets sono bloccati presso le medesime per le decisioni assunte dai magistrati nel corso della
causa più volte citata, in quanto si
ricorrerà a un “giro contabile” del
tutto legittimo per consentirne l’utilizzo.
Concludendo, il Presidente ha rammentato che la disponibilità a un
accordo offerta dai ricorrenti la
scorsa estate non è nemmeno stata
presa in considerazione dalle controparti e ha invitato l’assemblea a
riflettere sul fatto che, contrariamente a quanto sostenuto nella lettera in commento, l’aggravio di spesa a carico dei pensionati non deriva
certamente dall’aver instaurato la
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
causa, presa di mira dai soliti noti
per motivi sui quali è forse meglio
soprassedere, ma unicamente dal
penalizzante criterio di divisione fra
gli iscritti che caratterizza il Fondo
Sanitario Integrativo del Gruppo
Intesa, che non verrà certamente superato nemmeno quando la causa
giungerà a conclusione. L’auspicio è
che un esito positivo della vertenza
possa riunire le parti per trovare una
soluzione di equità che vada nel
senso di una vera solidarietà intergenerazionale, oggi inesistente.
Infine, a fronte di numerose richieste di precisazione pervenute, il Presidente ha fatto presente che chi intendesse recedere
dal Fondo Sanitario per il decorso triennio di appartenenza
iniziato il 1° gennaio 2011, dovrà farlo inviando allo stesso entro il 31 dicembre 2013 - una
lettera raccomandata con avviso
di ricevimento recante tale propria determinazione.
Progetto di unificazione dei fondi
pensione del Gruppo
Il Presidente, informando l’assemblea che Intesa Sanpaolo, con due
distinti documenti consegnati alle
cosiddette fonti istitutive, rispettivamente il 14 febbraio e il 27 marzo
2013, ha dato inizio al procedimento per la “riorganizzazione” (così è
definito) dei Fondi di Previdenza
del Gruppo, ha rimarcato che,
quantunque il numero dei pensionati iscritti al Fondo Pensioni Cariplo non sia lontano dal superare
quello degli attivi, l’Associazione è
venuta a conoscenza del progetto
solo per via indiretta, non essendo
mai stata informata e tanto meno
coinvolta da quella parte delle fonti
istitutive che dovrebbe tutelare anche i diritti dei pensionati, ma che,
di fatto, con i pensionati è in chiaro
conflitto di interessi.
Il Presidente ha fatto notare che, al
di là del lessico con il quale il progetto è stato presentato, la vera ragione dell’operazione, leggendo i
documenti, è da ricercare nel fatto
che l’Azienda non intende più sopportare e garantire alcun rischio derivante dalla gestione dei singoli
Fondi, con il nemmeno tanto malcelato intento di trasferirli a carico
dei più capienti. Tuttavia, la fumosità e la genericità del progetto non
consentono, allo stato, un giudizio
più compiuto, essendo molteplici i
problemi che la disomogeneità dei
Fondi presenta.
L’argomento è stato trattato e sviluppato più ampiamente e con encomiabile chiarezza in ogni suo
aspetto dall’avvocato Michele Iacoviello, il quale ha avuto modo di
occuparsene a fondo in occasione
di analoghe operazioni che hanno
visto coinvolti i Fondi di Previdenza Integrativa di CR Firenze,
CR Venezia, CR Bologna e CR
Pistoia e Lucchesia, confluiti da
tempo, per accordi intervenuti fra
Azienda e sindacati, nel Fondo
Pensioni del Banco di Napoli.
L’avvocato Iacoviello ha precisato,
peraltro, che l’accordo riguardante il Fondo della CR Firenze è
stato impugnato avanti l’Autorità
Giudiziaria e ha visto soccombente, per il momento, la CR Firenze
sul presupposto che un accordo
sindacale non ha il potere di modificare lo statuto del Fondo, né è
possibile che i sindacati stipulino
accordi che vedano coinvolti i
pensionati. Conseguentemente, il
patrimonio del FIP CR Firenze,
che era già stato trasferito al Fondo del Banco di Napoli, deve ritornare alla CR Firenze.
Il Presidente ha concluso riservandosi di convocare apposite
assemblee di zona per diffondere
il più possibile le informazioni
A
Assemblea
su questo importantissimo argomento.
Quote associative
Il Presidente ha riferito che, in seguito al cambiamento intervenuto
nell’erogazione delle pensioni da
parte del Fondo Pensioni Cariplo,
è venuta meno la possibilità che la
quota associativa venisse trattenuta in misura percentuale sulla pensione versata dal Fondo medesimo. Per questo motivo il Consiglio dell’Associazione ha deliberato di mutare il criterio contributivo, stabilendo che la quota non
venga più definita in misura percentuale ma fissa, diversificando
l’importo in base alla qualifica con
cui l’iscritto ha cessato la propria
attività lavorativa o ha acconsentito all’esodo ovvero, ancora, si trova nella condizione di superstite.
Dopo aver ricordato che le quote
sono le seguenti: dirigenti € 90,
funzionari e quadri € 50, impiegati € 40, intermedi e superstiti €
30, il Presidente precisa che il
Consiglio del Fondo Pensioni,
aderendo alla richiesta formulata
dall’Associazione, ha acconsentito
a trattenere, in un’unica soluzione,
la quota associativa a coloro che
percepiscono un’integrazione dal
Fondo stesso. Per tutti gli altri si
provvederà a richiedere la sottoscrizione di un RID (oggi denominato A2), fatto presente che per
la riscossione è stato aperto un apposito conto corrente a condizioni
di favore presso Banca Prossima
(Gruppo Intesa Sanpaolo). Chiudendo il suo intervento, l’avv. Catenaccio ha informato che tale documento è in corso di spedizione
agli interessati, auspicandone una
pronta compilazione e sottoscrizione e una altrettanto pronta restituzione alla Segreteria dell’Associazione.
5
F
Fondo Pensioni
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
2012, anno eccezionale per il Fondo Pensioni
Anche quest’anno cercheremo di
illustrare sinteticamente l’andamento del nostro Fondo Pensioni
nell’anno 2012 con particolare riferimento alla Sezione I (a prestazione definita) che riguarda direttamente il nostro ceto.
Come noto, nell’anno in esame la
pesante crisi economica che interessa il nostro Paese non si è di
certo risolta e in settori vitali, come l’occupazione e la produzione
industriale, ha evidenziato un ulteriore peggioramento.
Fortunatamente, il risultato economico del nostro Fondo appare
largamente positivo con un rendimento complessivo pari al 9,38%.
Al riguardo risulta indispensabile
evidenziare come detto risultato,
assolutamente eccezionale, derivi
pressoché esclusivamente dal comparto mobiliare, che ha visto i corsi dei titoli di stato o similari, che
al 31 dicembre 2011 erano particolarmente depressi, rivalutarsi
con percentuali a due cifre in base
alle quotazioni al 31 dicembre
2012, obbligatoriamente assunte
per la stesura del bilancio.
Note assai meno positive vengono
dal comparto immobiliare, che attraversa una crisi violentissima. Il
valore degli immobili posseduti
direttamente o tramite società
controllate rappresenta ancora circa il 40% dell’intero patrimonio e
il rendimento annuo risulta di poco superiore all’1%, influenzato
negativamente anche dalla maggior pressione fiscale. L’andamento delle vendite programmate procede a rilento, in particolare per
quanto riguarda gli immobili a
uso ufficio e terziario. Il nuovo
CDA del Fondo, da poco insediato, dovrà necessariamente analizzare attentamente il problema in
quanto ogni possibilità di ripresa
del mercato appare remota.
I risultati della Sezione I sono stati i
seguenti: gestione immobiliare: 4,7
milioni di euro; gestione mobiliare:
73 milioni di euro.
Come di consueto, un qualificato
collegio di attuari, con la fattiva collaborazione del personale del Fondo, ha determinato la riserva matematica necessaria ad assicurare nel
tempo la capacità di erogare le pre-
stazioni previste. Sono stati usati
criteri assolutamente prudenziali,
che ci consentono di essere veramente ottimisti per il futuro. La
somma determinata dagli attuari è
risultata pari a 744 milioni di euro
contro un attivo di bilancio di 796
milioni di euro. Emerge quindi
un’eccedenza di ben 52 milioni di
euro. Appare opportuno evidenziare
nuovamente come questo risultato
appaia eccezionale e difficilmente
ripetibile. Per quanto riguarda la
destinazione dell’eccedenza, ogni
decisione è stata temporaneamente
rinviata. Al riguardo dobbiamo per
prima cosa informare che con decreto ministeriale del 7 dicembre
2012, n. 259, il governo ha stabilito
che per i fondi come il nostro debba essere accantonata, qualora disponibile, una percentuale pari al
4% del patrimonio (l’attuale statuto
prevede l’1%), pari a poco meno di
32 milioni di euro; per i restanti 20
milioni circa stiamo cercando di
operare in modo che vengano utilizzati parzialmente per riconoscerci
la mancata erogazione dell’indicizzazione Istat per l’anno 2012.
PATRIMONIO SEZIONE I (milioni di euro)
2011
2012
Investimenti diretti mobiliari
Investimenti diretti immobiliari
Investimenti in gestione
Attività della gestione amministrativa
Passività
435,663
269,198
87,923
3,807
- 9,855
458,045
262,190
98,699
2,415
-11,830
Totali
786,737
809,519 (*)
(*) L’importo si differenzia da quello utilizzato per il confronto con la riserva matematica in quanto risulta comprensivo per 13 milioni del controvalore in euro di dollari USA derivanti dalla vendita dell’immobile di New York e che potrebbero essere oggetto di
disputa con il fisco degli Stati Uniti. Tale importo potrà diventare definitivo del 2016. Risulta pertanto corretta la decisione di non
considerarlo nel calcolo della riserva matematica, che indica il patrimonio in 796 milioni di euro.
Nota: Le pensioni erogate al 31 dicembre 2012 erano 4.108, di cui 2.595 dirette e 1.513 a superstiti. L’età media dei pensionati era di anni 77,47.
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anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
Per quanto riguarda l’aspetto diciamo politico del Fondo, purtroppo non possiamo fare a meno
di sottolineare nuovamente come i
pensionati, che non sono mai stati
inseriti tra le così dette “fonti istitutive”, siano destinati a pesare
sempre meno e non possano certo
contare sull’aiuto né dell’azienda
né delle OO.SS, che hanno ben
altri problemi per salvaguardare gli
attivi. Dobbiamo solo sperare nella tutela dei nostri diritti da parte
delle norme legislative.
La cosa più importante emersa nei
primi mesi del corrente anno è
quella di un progetto che sta portando avanti l’azienda, progetto
tendente all’unificazione di tutti i
fondi integrativi che fanno parte
della galassia Intesa Sanpaolo e che
sono ben trenta. Sappiamo, per
via carbonara, come tale progetto
sia già stato argomento di alcune
riunioni tra azienda e sindacati,
ma nel CDA del nostro Fondo la
questione non è mai stata trattata.
Su quest’ultimo tema vi darà maggiori informazioni il Presidente
avv. Catenaccio. Vi assicuriamo
comunque che seguiremo in tutti i
modi e con la massima attenzione
P
Province
l’evolversi della situazione e che
attiveremo ogni possibilità per evitare danni o arretramenti di qualsiasi natura al nostro ceto.
Per concludere, è doveroso rivolgere
un sentito ringraziamento a tutto il
personale del Fondo Pensioni che,
pur in un momento di particolare
difficoltà come l’attuale, ha saputo
svolgere il proprio compito con un
impegno e una disponibilità in linea con la migliore tradizione Cariplo, di cui rappresenta degnamente
l’ultimo baluardo.
Giorgio Sacchi - Aurelio Pellegrini
Notizie dalle Province
Varese Nel corso della riunione fra i soci della provincia, con 90 presenti e l’intervento del Presidente
avv. Catenaccio, del Vicepresidente rag. Ardore e del Coordinatore rag. Schiavi, sono stati trattati i temi di
interesse per gli ex Cariplo, primo fra tutti il progetto di Intesa Sanpaolo di riorganizzazione dei fondi di
previdenza (compreso il nostro), che prevede l’accorpamento di tutti i fondi in un ente che dovrebbe operare presso il Fondo Pensione del Banco di Napoli.
Forti critiche sono andate al Fondo Sanitario, perché i criteri di sussidiarietà fra generazioni sono ormai
estinti anche con il palese accordo dei sindacati. Quanto all’Agoal, l’interesse dei presenti si è rivolto alla
continuità nell’utilizzo delle strutture di Alassio che, almeno per quest’anno, viene garantita. La situazione
potrebbe diventare più difficile a causa anche della volontà dell’Azienda di unificare tutti i dopolavoro del
Gruppo, e tenuto conto degli arretrati sul mutuo acceso per il “riacquisto” degli immobili. Sul versante INPS e Fondo Pensioni, invece, è emersa una certa rassegnazione dopo il caos di inizio anno.
Per il VAP si è in attesa di un pronunciamento della Cassazione. L’avvocato che ci tutela prevede prossima la
sentenza, ma le prospettive non sono favorevoli. Si sta però valutando l’idea di un accordo con Intesa Sanpaolo e il Fondo Pensioni per avere un’applicazione meno restrittiva dell’art. 44 dello Statuto del Fondo.
L’assemblea si è conclusa con l’invito a utilizzare i servizi e le consulenze che l’Associazione offre, ricorrendo
soprattutto ai messaggi di posta elettronica, ai quali viene sempre data risposta.
Pavia Il tradizionale incontro di primavera tra i soci e i simpatizzanti di Pavia e provincia, della cui perfetta riuscita va riconosciuto il merito agli infaticabili organizzatori, si è svolto a Schizzola Alta, sulle belle
colline dell’Oltrepò Pavese. Oltre al piacere di ritrovarsi tra amici con cui si erano persi un po’ i contatti, il
pranzo ha consentito al Presidente Catenaccio e al Vice Presidente Ardore di informare i presenti circa le novità, poco esaltanti, che si prospettano per i pensionati ex Cariplo, con particolare riguardo al progetto di Intesa Sanpaolo di riunificare tutti i fondi pensione integrativi delle 30 società del gruppo.
I responsabili dell’Associazione hanno ovviamente voluto rassicurare i soci che nulla sarà tralasciato per tutelare i loro diritti e hanno soprattutto ricordato ai presenti che, pur nella posizione di inferiorità giuridico-legale in cui si trova per il mancato riconoscimento di “fonte istitutiva”, l’Associazione è l’unico baluardo a difesa dei loro interessi. In tale compito potrà svolgere un ruolo importante l’informatica, che oggi offre la
possibilità di rinsaldare il legame fra la nostra sede centrale e i soci che non gravitano su di essa. Posta elettronica e sito internet sono i due strumenti privilegiati in tal senso e tutti sono stati invitati a ricorrervi con
sempre maggiore frequenza, magari facendosi aiutare da figli, nipoti o amici.
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C
Consulenti
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
I nostri consulenti
Nel numero di giugno 2012 abbiamo presentato alcuni dei nostri consulenti, la cui apprezzata attività è da sempre uno
dei punti di forza della nostra Associazione; non a caso si sta cercando di allargare al maggior numero possibile di utenti,
anche lontani dalla sede, la loro opera, coinvolgendo i colleghi delle varie province e sfruttando le opportunità che ci offre la
tecnologia informatica. In questa seconda puntata facciamo conoscere agli iscritti un altro nucleo di consulenti. È doveroso
poi ricordare le persone che anche quest’anno hanno assistito i soci nella compilazione dei modelli 730. Nel 2013 la squadra di esperti, composta da Ulderico Acerbi, Enzo Capolongo, Alberto Consonni, Dante Manara, Enrico Moneta e
Roberto Razzaboni, si è arricchita di un nuovo componente, la signora Ornella Giulini Neri. A questi colleghi, che in
modo disinteressato e con dedizione aiutano i soci, va la sentita riconoscenza dell’Associazione e di tutti gli iscritti.
Giorgio Ardore
Entrato in Cariplo nel 1956, ha svolto l’intero iter professionale in diverse filiali, dove ha assunto incarichi direzionali a partire dalla dipendenza in Stresa e
concluso la sua carriera come direttore dell’importante sede di Bergamo. È stato
per molto tempo docente presso la Scuola di Formazione di Angera e ha avuto
incarichi nei consigli di amministrazione di società partecipate di carattere finanziario e assicurativo. Concluso il lavoro in banca, ha svolto diverse attività
di consulenza; attualmente fa parte del Comitato di gestione della Casa di Riposo di Appiano Gentile, il che gli consente di mettere a disposizione dei nostri
iscritti la competenza acquisita nel ramo. Al ruolo di Vice Presidente dell’Associazione abbina consulenze in campo assicurativo e, infine, coordina la Consulta Provinciale che segue i problemi dei colleghi che vivono fuori Milano.
Piero Bacchetta
Ha iniziato a lavorare in Cariplo nel 1963 e per vent’anni ha operato in diverse agenzie di Milano, assumendo nel 1984 la carica di vice direttore della filiale di New York e rimanendovi fino al 1988. Rientrato in sede, gli è stata affidata la responsabilità del settore “capital markets” presso il Servizio Estero (prestiti esteri, tesoreria a medio termine in valute estere, uso prodotti derivati ed
emissione di obbligazioni Cariplo in valuta estera). Il suo percorso di carriera lo
ha quindi portato alla sede di Genova (vice direttore), alle filiali di Pero e di
Cologno Monzese (direttore), per chiudere nel 1998 come vice direttore della sede di Milano. Lasciata la banca, è stato consulente di alcune società finanziarie
e industriali. Il suo ricco bagaglio di conoscenze professionali è ora a disposizione dei soci che a lui si rivolgono per i propri investimenti finanziari.
Giovanni Bassano
Dopo aver lavorato in una casa di spedizioni internazionali nel Porto di Genova, è entrato in Cariplo nel 1965, superando un concorso pubblico. Destinato
al Servizio del Personale, ha iniziato dalla Segreteria, è stato in diversi uffici,
operando però in prevalenza (quindici anni) nel Settore Sindacale Legale, dove
si trattavano tutti i problemi di carattere bancario, previdenziale, assicurativo,
sindacale e di consulenza. Trasferito al Servizio Amministrazione Immobili dal
dicembre 1986, ha affiancato il Capo Servizio con delega per il Fondo Pensioni, con cui già collaborava dal Servizio del Personale. Pensionato nel 1996 per
raggiunti limiti di età, è stato eletto nel Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensioni Cariplo in rappresentanza dei pensionati. Previo appuntamento, è
a disposizione dei soci per consulenze di carattere condominiale.
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C
Consulenti
Roberto Borioli
Assunto in Cariplo nel 1971, ha svolto la propria attività sempre nell’ambito del
“lungo termine”, dapprima come collaboratore legale presso il Servizio Mutui Ipotecari e dal 1990 quale responsabile del settore mutui della filiale di Cinisello Balsamo. Nell’aprile del 1994 è rientrato presso la Direzione Centrale, dove è diventato responsabile della Segreteria Tecnica del Settore Crediti Speciali e, per diversi anni, della formazione del personale per i finanziamenti a lungo termine. È stato referente per i “crediti speciali” in occasione delle fusioni Ambroveneto e Comit e,
una volta in quiescenza, Presidente di Aicomec (Associazione Italiana Consulenti
Mediatori Creditizi). È a disposizione dei soci per consulenze nel settore dei mutui
ipotecari, preferibilmente via e-mail ([email protected]).
Ferdinando De Paola
Laureato in Giurisprudenza e master in Economia presso la Scuola di Sviluppo Economico, l’avv. De Paola è entrato in Cariplo nel 1964 e assegnato all’Ufficio legale del Servizio Mutui. Superato l’esame di procuratore legale, viene assegnato al Servizio Contenzioso. Nel 1987 è chiamato a coadiuvare i Commissari durante l’amministrazione
straordinaria di Carical, presso cui viene distaccato come Capo del Settore Legale. Dirigente nel 1988, Vice Segretario Capo nel 1993, Vice Direttore Centrale di Cariplo nel
1995 sono le tappe successive della sua carriera, conclusa con la nomina a Segretario del
CdA e del Comitato Esecutivo di Cariplo Spa. Dopo il pensionamento esercita la professione di avvocato. Dal 2002, nominato giudice di pace, ha svolto per 10 anni l’attività
giudiziaria in Milano. Da diversi anni è consulente per i nostri soci in materia legale.
Giovanni Mazzamuto
Per circa 20 anni funzionario del Servizio Estero, si è occupato del “rischio-paese” in
funzione degli investimenti della banca sul mercato monetario internazionale e dei
profili di rischio delle banche estere corrispondenti. Ha gestito anche le agevolazioni europee alle joint ventures create dalle aziende clienti con controparti estere. In Associazione svolge consulenza finanziaria in tema di investimenti. È uno dei promotori del
Comitato per il ricalcolo del TFR, creato a suo tempo da numerosi colleghi, e segue attualmente anche il problema degli esodati. Sotto il profilo personale, si occupa da molti
anni di temi ambientali, è membro del Gruppo Botanico Milanese presso il Museo di
Storia Naturale ed è Guardia Ecologica Volontaria del Comune di Milano.
Aurelio Pellegrini
Entrato in Cariplo nel 1962, salvo un breve periodo iniziale ha sempre lavorato al Servizio Titoli, svolgendovi diverse mansioni e concludendo la sua carriera
come responsabile della struttura di gestione dei patrimoni. Pensionato nel
1996, ha operato per alcuni anni come consulente di due società del gruppo,
prima Fondigest e quindi Banca Intesa International Lux, ed è stato consigliere
di amministrazione di Montefibre. Dal 2006 è nel consiglio del Fondo Pensioni Cariplo e della società immobiliare collegata al Fondo. Attualmente è anche
Vice Presidente dell’Organismo di vigilanza oltre che componente della Commissione investimenti mobiliari dove, in particolare, cura direttamente gli investimenti della Sezione I del Fondo Pensioni (gestita internamente). Effettua
consulenze per i soci previa prenotazione in Segreteria.
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O
On line
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Rinnovato il nostro sito internet
Dall’inizio di aprile il sito internet
dell’Associazione Pensionati Cariplo
(www.pensionaticariplo.it) è presente
sulla rete nella versione aggiornata.
Quando si apre la pagina iniziale, il
socio deve inserire in alto a destra il
proprio cognome e le prime cinque
cifre della sua matricola: solo così
potrà accedere a tutte le sezioni e leggere integralmente le notizie. Chi
non è socio può entrare soltanto nell’area non riservata (Istituzionale) o
inviare una mail alla Segreteria (cliccare su Contattaci) per conoscere le
modalità di iscrizione.
La revisione grafico-redazionale
adottata si propone di fornire agli
iscritti uno strumento più tempestivo sul piano dell’informazione, più
utile riguardo ai contenuti e più agevole quanto a leggibilità. La versione
attuale, pur riproponendo a grandi
linee i contenuti precedenti, presenta
alcune modifiche nel nucleo centrale
della schermata, dove sono leggibili a
rotazione alcune “Notizie utili” e, in
fondo, le informazioni fornite da
Adnkronos, una delle principali
agenzie di stampa italiane. Altri cambiamenti sono stati fatti ampliando
le sezioni e le sottosezioni e aggiungendo alcuni link di interesse dei soci, tra cui quello dell’INPS e quello
del Fondo Pensioni Cariplo.
Queste novità costituiscono solo l’inizio di un programma di sviluppo,
perché, come ogni sito, anche il nostro è suscettibile di integrazioni finalizzate a migliorarne la qualità. Sotto
questo profilo non mancherà certo
l’impegno delle persone che vi si dedicano, anche se determinanti saranno i graditi suggerimenti, le proposte
e le critiche dei soci, che consentiranno di fornire un servizio più puntuale
ed efficace a tutti gli iscritti.
Ermanno Cavagnera
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Hanno collaborato a questo numero:
Giovanni F. Catenaccio, Ermanno Cavagnera, Pietro Locatelli,
Dante Manara, Aurelio Pellegrini, Giorgio Sacchi.
Foto: E. Cavagnera (copertina e pp. 8 e 9),
Giorgia Valli (pp. 12 e 13),
Archivio storico del Gruppo Intesa Sanpaolo (p. 14)
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G
Gita sociale
Gita sociale 2013
La Rocca di Soncino e San Sigismondo di Cremona
L’imponente Rocca Sforzesca di Soncino, una delle più
importanti della Lombardia, costituisce il momento iniziale della gita sociale del 2013, che vedrà anche una
passeggiata per il borgo medioevale, dove spicca, per importanza storica, la Casa degli stampatori. Dopo un primo spostamento per il pranzo, il gruppo si trasferirà a
Cremona per una visita guidata alla chiesa di San Sigismondo, uno dei gioielli architettonici del Rinascimento
in Lombardia prima della venuta del Bramante. Concluso il programma ufficiale, i partecipanti potranno passeggiare per il centro di Cremona, dove potranno ammirare il bellissimo Duomo e il Torrazzo, visitare i laboratori dei liutai o fare acquisti nelle botteghe storiche di
torroni e mostarda. Il rientro a Milano è previsto attorno alle 20.30.
La gita avrà luogo sabato 5 ottobre 2013. La Segreteria dell’Associazione fornirà agli interessati il proLa Rocca Sforzesca di Soncino (per gentile concessione della gramma dettagliato della giornata e i moduli di iscriAssociazione Pro Loco Soncino).
zione a partire dal 24 giugno.
Convenzioni
PROF. ORAZIO PRIVITERA
Con l’entrata in funzione del Fondo Sanitario Integrativo, anche il professor Orazio PRIVITERA, specialista in urologia,
ha rinunciato, con dispiacere, all’assistenza diretta prevista per i nostri iscritti. Per venire incontro alle esigenze di numerosi
nostri soci suoi assistiti, il professor Privitera ha comunque assicurato che, per le prestazioni specifiche rese dal suo studio,
manterrà le medesime tariffe agevolate già convenzionate con la Cassa Sanitaria del Gruppo Intesa Sanpaolo. Pertanto, i
soci che si avvarranno di tali prestazioni, dovranno chiedere il rimborso delle spese sostenute secondo le modalità attualmente previste per l’assistenza indiretta.
Per prenotazioni telefonare al numero di cellulare 339 2819716.
Negozi convenzionati
OTTICA ARTIOLI
L’azienda ARTIOLI, negozio storico presente a Milano dal 1952 e operante nel settore dell’ottica, pratica condizioni particolari di sconto ai nostri iscritti e ai loro familiari. Il dettaglio completo delle condizioni agevolate è reperibile sul nostro
sito www.pensionaticariplo.it alla voce “Agevolazioni e sconti”. L’Ottica Artioli si trova in piazza XXV Aprile 12 a Milano; ci si arriva con la MM2 linea verde – fermata Garibaldi. Tel. 02 29 00 29 52 / 3.
LA BOTTEGA DELLA CORNICE
Ai nostri iscritti che presentano la tessera dell’Associazione il negozio pratica uno sconto del 10% sugli acquisti di cornici,
vetri e specchi su misura.
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Restauri
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Fondazione Cariplo: nel solco di una antica tradizione
Il restauro dell’abbazia benedettina
di San Paolo d’Argon
Chi dei pensionati della vecchia
Cariplo ha lavorato nella Bergamasca ricorderà quanto era difficile
strappare un cliente alla concorrenza. Il tutto perché la concorrenza si
identificava, quasi esclusivamente,
con la radicatissima Banca Popolare di Bergamo, la classica banca del
territorio presente da sempre in
ogni angolo della città e dei centri
di provincia e dove i clienti spesso
erano anche soci della stessa banca.
Con questa realtà, Cariplo ha sempre trovato fatica ad entrare nel
tessuto economico locale facendosi
riconoscere come banca del territorio. Quando si voleva strappare un
cliente alla Popolare di Bergamo,
spesso le giustificazioni a resistere
erano di questo tipo "... alla Popo-
Il chiostro maggiore.
12
lare ci lavorava mio padre ed era
socio come lo sono io ora e quindi
non posso cambiare...". Passavano
quindi in secondo piano anche i
vantaggi economici che si tentava
di far cogliere. Insomma, nella
Bergamasca, ma come è immaginabile anche in altre realtà territoriali, Cariplo non era certo intesa
(non Intesa Banca) quale presenza,
come era considerata in altre zone
a partire dal Milanese.
Ebbene, lo scorso novembre in
provincia di Bergamo è stata riaperta una bellissima abbazia benedettina dopo lavori di restauro durati più di quattro anni. Si tratta di
un complesso di oltre 9.000 metri
quadrati ubicato nel verde del territorio del comune di San Paolo
d'Argon. La stampa, in particolare
quella locale ma anche il “Corriere
della sera” e le TV, hanno dato
ampio risalto alla notizia, poiché
la struttura risale al 1079 e nei secoli si sono susseguiti lavori importanti. Durante il restauro sono
ritornati alla luce molti dipinti di
varie epoche. Trattasi insomma di
un complesso veramente unico e
l'opera di restauro ha impegnato,
come si può immaginare, notevolissime risorse.
L'inaugurazione, data l'importanza
dell'evento e del complesso monumentale riportato agli splendori di
un tempo e che è certamente nel
cuore dei bergamaschi, è stata fatta
come si deve. Vi è stato lo spazio
per gli sponsor, altro ancora per le
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
associazioni di ispirazione cristiana
e due giorni completi per le visite
guidate riservate alla popolazione,
che da tempo attendeva questo
momento in quanto si trattava di
una abbazia assai conosciuta e cara
ai bergamaschi.
Racconto tutto questo perché in
momenti di crisi come gli attuali,
trovare il modo di impegnare le risorse per riportare al massimo
splendore un complesso così importante, credo che non sia cosa da
poco sia per il lavoro, che ha dato
respiro a tante maestranze locali
sia, nel contempo (ed è lo scopo
principale), per non perdere definitivamente un edificio fondamentale per la storia, per la cultura e
per l'arte della Bergamasca e non
solo. Per questo motivo consiglio a
chi legge di fare una passeggiata e
visitare questa abbazia, perché, con
le guide sempre disponibili, potranno ammirare un unicum del
suo genere.
I lettori si chiederanno perché
questa notizia viene riportata nel
giornale riservato ai pensionati Cariplo. Bene, ecco la risposta. Leggendo il “Corriere della Sera”, si
trovano indicati gli enti che hanno
contribuito all'ingente spesa e, fra
questi, vengono segnalate due fondazioni: la Fondazione della Banca
Popolare di Bergamo e la Fondazione Cariplo. Ovviamente, data la
penetrazione della Banca Popolare
e visto il ritorno di immagine atteso in zona per la stessa banca, che
ancora oggi spopola nel territorio
bergamasco, mentre il marchio
Cariplo esiste tristemente solo quale ricordo di un glorioso passato, e
considerato che il sostegno finanziario andava a favore di una importante realtà tutta bergamasca,
mi sarei aspettato, dei due, un intervento decisamente più consistente da parte della Fondazione
della Banca Popolare rispetto a
quello messo a disposizione dalla
Fondazione Cariplo.
Con sorpresa leggo invece che il
contributo della Fondazione Cariplo è risultato essere di 1,5 milioni
di euro, mentre quello della Fondazione della Popolare di Bergamo
si limitava a un milione di euro.
Fatto questo confronto, non possiamo che concludere, con orgoglio, che la "nostra" Fondazione
per queste cose è sempre molto
sensibile e contribuisce in modo
determinante a iniziative importanti come quella descritta, e spes-
R
Restauri
so in modo decisamente superiore
ad altre Fondazioni bancarie locali
per iniziative nella loro area territoriale.
Ma se la "nostra" Fondazione può
ancora fare tutto questo, lo deve a
tutti quei cariplini, merce rara e
purtroppo in via di estinzione, che
hanno con il loro intenso lavoro,
con dedizione assoluta e con il
grande attaccamento a Cariplo,
consentito di accumulare nel tempo le necessarie risorse per intervenire pesantemente in iniziative come quella descritta. Non ultimo,
credo che per i pensionati che a
qualsiasi titolo e con tanta fatica
hanno prestato la loro opera nella
Bergamasca, per i motivi accennati
in apertura sia motivo di grande
soddisfazione sapere che questa
volta abbiamo sbaragliato la concorrenza locale. Questo è solo un
caso, ma chissà quante volte è successo in altre aree geografiche del
nostro territorio di azione. Rimane
comunque la tristezza che la Banca
Cariplo, che ha reso forte la sua
Fondazione, non c'è più e questo è
un vero peccato, soprattutto per
l’economia della regione e dell’intero Paese.
Pietro Locatelli
Il refettorio (Foto Giorgia Valli - Si ringrazia il Centro Congressi Giovanni XXIII per la gentile concessione delle immagini).
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A
Archivio storico
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
Una nuova pubblicazione
dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo
Nella prima decade di dicembre 2012 diversi quotidiani hanno riportato, con risalto e giudizi positivi,
la recensione di un libro che ci tocca da vicino. Il libro è stato presentato con successo la sera di mercoledì 5 dicembre 2012 a Milano, a palazzo Besana: Impiegati. Lavoro e identità professionale nei documenti
della Cariplo 1823-1928, Edizioni Hoepli, 224 pagine, a cura di Barbara Costa e Silvia Rimoldi. Il volu-
me, che parte dal 1823, anno in cui è stata fondata
la nostra banca, ha preso le sue forme attingendo
da fotografie e documenti delle varie epoche conservati nell'Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, attualmente diretto da Francesca Pino, presente alla
serata di presentazione. È certamente un libro di
interesse per gli importanti richiami storici ma non
solo. Vi sono riportati aneddoti curiosi e interessanti risalenti ai vari periodi storici di vita dell'Istituto, ripresi con gusto
dalle curatrici, in particolare Barbara Costa, che
è oggi la responsabile
della sezione Cariplo dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo (ubicato in
Milano, in via Morone
3, visitabile su appuntamento prenotando allo
02 8794.2970).
Il volume si snoda con
uno sguardo attorno alle
vicende interne della banca in uno con il periodo
storico italiano di quei
tempi. Per gli amanti di
storia è certamente da
consigliare, anche perché
sono molto pochi i libri
storici che toccano il
mondo impiegatizio bancario. Proprio per questo
ultimo aspetto può essere
consigliato a coloro i
quali, se pure in tempi
più recenti, hanno vissuto in Cariplo per motivi
di lavoro, poiché possono avvertire dalla lettura
di queste pagine sensazioni del tutto particolari
ed emozioni uniche.
Pietro Locatelli
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anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
P
Poesia
I figli non sono i nostri figli
Anche se accade ormai raramente che arrivino lettere per posta al nostro Giornale, l’evento si è verificato giorni fa.
Aperta la busta, inviataci senza accompagnatoria da un nostro socio, abbiamo trovato una poesia di Khalil Gibran,
intitolata I figli, e la fotocopia di un tema svolto in classe in cui un’allieva di dodici anni la commenta. I versi di
Khalil Gibran, filosofo pittore e poeta libanese, che con le sue opere ha cercato di creare un ponte fra la civiltà occidentale e quella orientale, sono molto belli, ma ciò che più ci ha colpito è stata l’interpretazione della ragazzina.
Dalla sua scrittura semplice emerge una capacità di comprensione delle cose e di arrivare alla loro essenza che spesso
gli adulti non riescono a raggiungere, distolti come sono dalle difficoltà quotidiane e da un modo di vivere sempre
più fuorviante. Per questo motivo abbiamo ritenuto di proporre la poesia e il commento ai nostri lettori. Un tocco di
freschezza e di semplicità in un Giornale che, non per colpa sua, deve occuparsi solo di grane e problemi, non può
che fare bene e dare un attimo di respiro.
La Redazione
I FIGLI
E una donna che reggeva un bambino al seno domandò:
Parlaci dei Figli.
Ed egli disse:
I figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della fame che in se stessa ha la vita.
Essi non vengono da voi, ma attraverso voi,
E non vi appartengono benché viviate insieme.
Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri,
Poi che essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro,
Poi che abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare.
Cercherete di imitarli, ma non potrete farli simili a voi,
Poi che la vita procede e non s’attarda su ieri:
Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive,
sono scoccati lontano.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la
forza vi tende, affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
In gioia siate tesi nelle mani dell’Arciere;
Poi che, come ama il volo della freccia, così l’immobilità dell’arco.
COMMENTO
La poesia I Figli è stata scritta a Khalil Gibran, un autore libanese vissuto fra il 1883 ed il 1931. Anche se
trascorse la sua vita negli USA, è considerato nei Paesi arabi il genio della sua epoca. La sua opera più famosa è Il Profeta da cui è tratta la poesia I Figli.
Il titolo della poesia indica chiaramente l’argomento
del brano, che tratta del rapporto tra genitori e figli.
I titoli creano delle aspettative rispetto all’argomento;
in questo caso il lettore è condotto a pensare che la
poesia tratti dell’amore e dell’attaccamento filiale e
materno. Fin dall’inizio però appare chiaro che la
poesia sovverte il pensiero tradizionale su questo tema. Infatti alla domanda della madre che apre la poesia (“parlaci dei figli”) il poeta risponde con una frase
sibillina: “i figli non sono i vostri figli”. Questa frase
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M
Mercatino
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
può apparire insensata, o comunque contraddittoria, ma il suo significato viene spiegato nei versi successivi. In essi il poeta esprime il suo pensiero nel
rapporto fra genitori e figli, insistendo sull’indipendenza e l’autonomia che devono avere questi ultimi.
I figli infatti non appartengono ai genitori che sono
soltanto il mezzo attraverso il quale la vita perpetua
se stessa. I genitori devono rendersi conto di questo
e non devono ambire a controllarli, bensì accettare
che esiste un progetto superiore che essi contribuiscono a realizzare.
La poesia è divisa in tre strofe di diversa lunghezza
con versi liberi e non rimati. Il lessico utilizzato è
semplice e la struttura della frase è lineare, consentendo una facile comprensione. L’ultima parte della poesia è costituita da una metafora. Il genitore è paragonato a un arco, il figlio a una freccia che viene scoccata lontano. Sia l’arco che la freccia sono governati
dall’Arciere che rappresenta Dio. Le funzioni dei genitori e dei figli, nel disegno divino, non sono contrapposte ma complementari. Gli ultimi versi della
poesia, infatti, invitano i genitori a non sentirsi sminuiti nella loro funzione, ma ad accettarla con gioia,
perché se è vero che i figli sono tesi a un obiettivo futuro, è anche vero che senza genitori non potrebbero
incamminarsi nella giusta direzione.
La semplicità del linguaggio utilizzato rende la poesia
particolarmente efficace perché esprime significati
profondi che suscitano intense emozioni. La poesia
ridefinisce il concetto di amore dei genitori, ma soprattutto dà una nuova dignità al desiderio di indipendenza dei figli, che non è visto come ingratitudine, ma come destino. Tutti possono identificarsi in
questo desiderio di indipendenza perché tutti sono figli. Per i genitori la poesia può essere una lezione dolorosa, ma che diventa più facile da accettare grazie
alla delicatezza con cui viene espressa.
Questa poesia mi è piaciuta molto perché esprime
con naturalezza un pensiero molto moderno che per
l’epoca in cui è stata scritta è rivoluzionario. Anche
oggi riconoscere il diritto all’autonomia delle persone
a cui si vuole bene è una cosa difficile e rinunciare a
desiderare di possedere e controllare i figli, seppure
per amore, è una delle lezioni più impegnative che un
genitore debba imparare.
a.r.
MERCATINO IMMOBILIARE
L’Associazione non assume alcuna responsabilità per le questioni che a qualsiasi titolo, in relazione agli annunci, dovessero sorgere fra le parti interessate.
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16
S
Sanità
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
Sanità – Parliamo di sigle
(seconda puntata)
Ci eravamo lasciati con due nuove
sigle piuttosto strane, ma estremamente importanti, specie quando la
nostra salute incomincia a mostrare
impietosamente i segni degli anni
che avanzano.
La prima è CeAD, vale a dire Centro per l’Assistenza Domiciliare.
Che cosa è
È un servizio innovativo, che nasce
dalla collaborazione fra l’ASL e i
servizi sociali dei Comuni per offrire
informazioni e consulenze personalizzate e che permette di attivare servizi al proprio domicilio nei casi di
sopravvenuta parziale o totale autosufficienza anche temporanea.
Informazioni
Come si accede ai servizi sociali e
sanitari della nostra ASL, quali aiuti
mi offre il mio Comune, quali leggi
nazionali o regionali mi possono interessare, dove trovo le strutture che
mi possono assistere, a quali cure
palliative ho diritto.
Consulenze personalizzate
Per la richiesta di protesi e ausili,
per attivare l’assistenza domiciliare,
per i pasti a domicilio, per ottenere
l’indennità di accompagnamento,
per le barriere architettoniche.
Attivare servizi
Il CeAD può attivare direttamente i
ricoveri di sollievo, gli inserimenti
nelle case di riposo, l’assistenza domiciliare integrata, i buoni per le
badanti.
La seconda sigla è CreG, acronimo
di Chronic Related Group.
È una nuova modalità di presa in
carico dei pazienti cronici finalizzata
ad assicurare una migliore gestione
clinica e organizzativa della patologia da cui sono affetti. Va subito
detto che questo modello è attualmente in fase sperimentale in cinque ASL lombarde (Milano, Melegnano, Bergamo, Como, Lecco)
prima di essere esteso a tutta la
Lombardia e, in seguito, a tutto il
Paese.
Sono state individuate per ora sei
patologie (bronco-pneumopatie
croniche, scompensi cardiaci, diabete di tipo I e II, ipertensione arteriosa e cardiopatie ischemiche,
osteoporosi, patologie neuromuscolari) e i servizi che verranno erogati
sono il follow up (ossia le visite di
controllo), il monitoraggio delle te-
Buon Compleanno!
rapie individuali, la gestione delle
visite specialistiche, la farmaceutica,
le eventuali protesi. In sostanza,
quando il malato cronico vorrà aderire volontariamente al progetto
CreG, che è gratuito in quanto
rientra nel Servizio Sanitario Nazionale, verrà seguito in tutte le sue necessità organizzative (es. rinnovo
tessera esenzioni), terapeutiche (valutazione costante delle medicine
che deve assumere), programmazione delle visite di controllo (con la
speranza di prenotazioni più veloci), evoluzione della propria malattia. Visto sulla carta e secondo il
funzionario ASL che lo ha illustrato, il CreG sembra un ottimo progetto. Invito tutti a verificarlo, senza
diffidenza ma con spirito critico,
parlandone al medico di famiglia.
Nella prossima puntata cercheremo
di capire le differenze tra il SAD Servizio di Assistenza Domiciliare e l’ADI – Assistenza Domiciliare Integrata e anche perché,
oltre alle IP-Infermiere Professionali, ci sono le ASA – Ausiliarie Socio Assistenziali e le OSS Operatrici Socio Sanitarie.
Giorgio Ardore
Nel corso del 2013 i nostri soci sotto elencati hanno festeggiato
o festeggeranno il 90° e il 100° compleanno rispettivamente.
L’Associazione porge loro i più sinceri e affettuosi auguri.
90 anni... Albera Clara, Antonietti Cesarina, Banditori Giulia Elisabetta, Bargiggia Virginia, Bassi Agostino, Bernardi Luisa, Bernasconi Carlo, Bolla Rachele, Brioschi Luigia, Bruni Renata, Capoferri Silvio, Carabelli Maria, Carrara Caterina, Castoldi Renato, Coletta Corrado, Comaschi Liliana, Conti Maria, De Marchi Franca, Del Ton
Maurizio, Donizetti Bruna, Donzelli Antonio, Emoli Maria, Fava Enzo, Federici Luigia, Ferrandi Cesare, Ferri Giovanna, Fiocchi Rosa, Frigerio Cesare, Ghislotti Franco, Giarelli Mario, Guandalino Franco, Guerneri Adrio, Guidi
Michelina, Inzaghi Teresa, Labianca Margherita, Lanzani Mario, Laus Giuseppina, Lavagno Valerio, Lentoni Bruna,
Maschio Sergio, Massini Natalina, Medetti Albertina, Montemurri Luigi, Monti Carla, Palmery Giancarlo, Parravicini Mario Massimo, Pascalicchio Maria, Pasta Mariuccia, Perelli Cazzol Carla, Piantoni Maria, Pozzi Ernesta, Ratti
Matilde, Redaelli Mario, Sartori Giacomo, Sforzi Rinaldo, Soldarini Albertina, Tornaghi Maria Antonia, Villa Luigi, Violetti Graziella, Vitale Alberto, Zanella Fernanda, Zanibelli Francesco, Zidoni Giovanni, Zoia Maria Rosa.
100 anni... Celadon Elvira, Meroni Germana, Villa Felicita.
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F
Follonica
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
Villaggio Marino di Follonica - Estate 2013
PER CHI? Potranno partecipare ragazzi e ragazze nati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2007
DOVE? Il Villaggio Marino di Follonica è immerso nella Maremma Toscana, precisamente a Pratoranieri,
Via Italia 315, Follonica, in provincia di Grosseto.
QUANDO? Questi i vari turni durante l’estate 2013:
Primo turno da domenica 16 giugno a sabato 29 giugno
Secondo turno da domenica 30 giugno a sabato 13 luglio
Terzo turno da domenica 14 luglio a sabato 27 luglio
Quarto turno da domenica 28 luglio a sabato 10 agosto
Quinto turno da domenica 11 agosto a sabato 24 agosto
ATTIVITA’? Prendere parte alla vacanza a Follonica, significa diventare "grandi", vivendo intensamente
giorni di divertimento e anche di grande attività. Tornei sportivi, gare, giochi di animazione, ma anche feste
serali in discoteca, cinema, bagni notturni, party di tutti i tipi. Questo, e molto altro ancora, è ciò che accade a Follonica per tutti i giorni della vacanza.
COME ISCRIVERSI? Basta scrivere una e-mail di richiesta all’indirizzo di posta elettronica [email protected]
oppure consultare il sito internet http://villaggiomarinofollonica.it, dove è possibile recuperare tutte le informazioni necessarie per l’iscrizione.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE? La retta di soggiorno (per i figli dei soci Agoal €620,00) è "all-inclusive"
ed oltre a comprendere 14 giorni di pensione completa, presso il Villaggio Marino di Follonica, prevede: trasporto con pullman Gran Turismo da e per Milano e partecipazione a tutte le attività di animazione diurne e
serali presso la struttura. Per i componenti delle squadre più grandi (Delfini, Cavallucci, Meduse e Stelle) uscita all’Acqua Park di Follonica e per i ragazzi dell’ultimo anno (nati nel 2000) una fantastica gita a Roma.
NUMERI TELEFONICI UTILI
Villaggio Marino Follonica: Viale Italia, 315 • 58022 Follonica
Tel.: 0566.260664 • Cell. 335.5997726 • E-mail: [email protected]
Sito internet del Villaggio: http://villaggiomarinofollonica.it
Direzione del Villaggio:
Andrea Schiavi (Cellulare: 347.2736276 - E-mail: [email protected])
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anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
F
Fondo sanitario
Fondo Sanitario Integrativo
Per i nostri iscritti, che usino o meno il computer, riportiamo utili informazioni circa l’operatività degli uffici del Fondo Sanitario Integrativo e i recapiti di Previmedical. Per maggiori
dettagli li invitiamo a consultare i relativi siti.
Unità Anagrafe
L’Unità Anagrafe del Fondo Sanitario Integrativo del gruppo Intesa Sanpaolo è a disposizione per gli aspetti riguardanti le pratiche di iscrizione, variazioni dei carichi familiari,
contribuzioni e adempimenti previsti dalla normativa sulla privacy.
Servizio iscritti
Il Servizio Iscritti del Fondo Sanitario Integrativo del gruppo Intesa Sanpaolo è a disposizione per gli aspetti concernenti domande di rimborso, liquidazioni e disguidi nell’accesso ai servizi del Fondo.
Gli uffici rispondono
L’orario di attivazione del telefono è dalle ore 9.00 alle ore 12.30 dal lunedì al venerdì.
Riferimenti:
Telefono 02 / 879.43001
Fax
02 / 879.47116
[email protected]
[email protected]
Previmedical
La corrispondenza diretta a Previmedical va inviata al seguente indirizzo:
Centrale Operativa Fondo Sanitario Integrativo
del gruppo Intesa-Sanpaolo – Previmedical S.p.A.
Via E. Forlanini, 24
31022 Preganziol (TV)
Recapiti telefonici (Contact Center, Centrale Operativa e Consulenza Medica)

I servizi sono attivi dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00
- numero verde per chiamate da rete fissa
800.0837.78
- numero a pagamento per chiamate da rete mobile
199.28.48.37
- numero a pagamento per chiamate dall’estero
0039.0422.17.44.055
- fax
0422.17.44.555
e-mail Contact Center
e-mail Centrale Operativa
e-mail Consulenza Medica
[email protected]
[email protected]
[email protected]
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S
Segreteria
anno 43°, numero 109-110, febbraio-giugno 2013
Notizie
NOTIZIE IN BREVE DALL’ASSOCIAZIONE
LA SEGRETERIA INFORMA
Nel mese di agosto gli uffici dell’Associazione Pensionati rimarranno chiusi dal 10 al 18 compresi.
I recapiti telefonici sono 02-866.497 e 02-877.253. Fax diretto: 02-86.99.36.24
CONSULENZE
• Rag. Giorgio ARDORE
- Coordinamento Consulta Provinciale
- Problemi di carattere assicurativo
• Rag. Piero BACCHETTA
- Assistenza investimenti finanziari e gestione risparmio
• Rag. Giovanni BASSANO
- Problemi di carattere condominiale
• Sig. Roberto BORIOLI
- Assistenza nel campo dei mutui
(preferibilmente via e-mail: [email protected])
• Rag. Franco CAJA
- Problematiche previdenziali
• Sig. Enzo CAPOLONGO
- Problemi di carattere fiscale
• Avv. Giovanni CATENACCIO - Problemi di carattere legale
• Dr. Benito COVOLAN
- Assistenza investimenti finanziari e gestione risparmio
• Avv. Ferdinando DE PAOLA
- Problemi di carattere legale
• Dr. Giovanni MAZZAMUTO - Assistenza investimenti finanziari e gestione risparmio
• Geom. Enrico MONETA
- Problemi di carattere catastale, urbanistico,
compilazione delle dichiarazioni di successione
• Dr. Aurelio PELLEGRINI
- Assistenza investimenti finanziari e gestione risparmio
• Sig. Roberto RAZZABONI
- Problematiche previdenziali
• Sig. Luigi SERAFINI
- Problemi di carattere assistenziale (assistenza agli anziani,
case di riposo, iniziative di solidarietà)
In linea di massima le consulenze saranno sospese da metà luglio a metà settembre. Si ricorda
che il servizio viene prestato a titolo gratuito ed esclusivamente previo appuntamento da richiedere tramite la Segreteria dell’Associazione, ai numeri telefonici 02-866.497 – 02-877.253 oppure all’indirizzo e-mail: [email protected]
visitate il nostro sito Web
per la nostra posta elettronica
www.pensionaticariplo.it
e-mail: [email protected]
Direttore Responsabile: Giovanni F. Catenaccio - Redattore: Ermanno Cavagnera
Testata: Alberto Locatelli
Grafica, Impaginazione, Stampa: Tipolitografia Maserati s.n.c. - S.Nicolò di Rottofreno (Pc)
Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Torino, 51 - Milano
Registrazione: Tribunale di Milano n.127 del 18 Aprile 1975
(licenziato alle stampe il 4/6/2013 - tiratura 5.200 copie)
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