Il tema dell`esilio e dell`esclusione dell

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Il tema dell`esilio e dell`esclusione dell
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Webinar 20 febbraio 2014
Insegnare con Prometeo: idee e risorse per una nuova didattica della letteratura
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Lezione multimediale con “Prometeo”
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Il tema dell’esilio e dell’esclusione dell’intellettuale !
tra Ottocento e primo Novecento!
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Webinar 20 febbraio 2014
Insegnare con Prometeo: idee e risorse per una nuova didattica della letteratura
LA LEZIONE IN BREVE !
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Obiettivi: leggere e interpretare le opere letterarie
collegare i testi letterari al contesto storico-culturale di riferimento
comprendere globalmente messaggi scritti e visivi
esprimere in modo chiaro e argomentato le proprie opinioni
stabilire nessi tra la letteratura e altre discipline
tracciare una rete di riferimenti testuali che collegano tra loro le opere letterarie
stabilire nessi tra il passato e la contemporaneità
confrontare i testi della letteratura italiana con quelli delle principali letterature straniere
ripercorrere da una prospettiva tematica la storia dei movimenti, delle epoche, degli
autori, delle opere, dei temi e dei generi letterari, inserendo i testi letterari nel contesto
della civiltà, della mentalità, del costume e della storia
utilizzare strumenti di comunicazione visiva e multimediale
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Contenuti:
• analisi dei temi dell’esilio e dell’esclusione attraverso l’interpretazione di alcuni testi
emblematici della letteratura dell’Ottocento e del primo Novecento
• storicizzazione di alcune opere esemplari
• analisi delle trasformazioni della funzione dell’intellettuale tra Ottocento e primo
Novecento attraverso l’approfondimenti di alcuni snodi cruciali della storia della
letteratura e dell’arte
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Strumenti didattici:
• manuale
• testi, immagini e risorse digitali (audio e video) reperiti all’interno del sistema Prometeo:
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1) Ugo Foscolo, Né più mai toccherò le sacre sponde (A Zacinto) [testo letterario]
2a) Giovanni Verga, L’addio di ’Ntoni [I Malavoglia, cap. XV] [testo letterario]
2b) videolettura tratta da R. Luperini, I Malavoglia: aspetto ideologico e politico
[videolettura]
3) Romano Luperini, L’ultima pagina dei Malavoglia di Verga [videolezione]
4) Vincent Van Gogh, Campo di grano con corvi [immagine attiva]
5) Charles Baudelaire, Il cigno [testo letterario]
6) Luigi Pirandello, La conclusione di Enrico IV [testo in scena]
7) Giuseppe Ungaretti, Girovago [testo letterario]
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Webinar 20 febbraio 2014
Insegnare con Prometeo: idee e risorse per una nuova didattica della letteratura
Metodologie:
• lezione partecipativa e dialogata
• coinvolgimento degli studenti nella lettura e nell’analisi guidata in classe di alcuni testi
significativi
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Tempi:
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2 ore
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Prove di verifica:
• analisi del testo
• saggio breve
• esercizio multimediale
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SUGGERIMENTI PER LO SVOLGIMENTO DELLA PRIMA ORA
DI LEZIONE!
!a) Prima ora della lezione, condotta in modo partecipativo e dialogato: la classe legge e
discute i testi 1 e 2 allo scopo di analizzare il diverso modo in cui i temi dell’esilio e
dell’esclusione sono declinati da Foscolo e da Verga. A questo scopo la classe prende
visione della videolezione tenuta da Romano Luperini sul finale dei Malavoglia, e discute
l’interpretazione proposta dallo studioso.
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Con l’ausilio della LIM (o del videoproiettore) l’insegnante visualizza in classe il sonetto A
Zacinto, in cui Foscolo affronta il tema dell’esilio, sottolineandone l’aspetto esistenziale e,
insieme, fondando una mitologia moderna dell’esule «bello di fama e di sventura» (v. 10), la
cui immagine recupera quella mitica di Ulisse e del suo «diverso esiglio».
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La classe legge e discute il testo, individuando le parole chiave e le strategie espressive da
cui emerge il tema dell’esilio. Sta all’insegnante orientare la discussione, sollecitando un’attiva
interazione dialogica tra gli studenti e sottoponendo alla loro attenzione i passaggi cruciali
della poesia (che possono essere eventualmente sottolineati sulla LIM con l’ausilio della
penna virtuale).
In particolare la classe può essere sollecitata ad analizzare il testo, mettendo a fuoco:
• la complessità della struttura sintattica, sostenuta da due soli periodi (l’uno di undici, l’altro
di tre versi), entrambi aperti da una negazione («Né più mai…», v. 1, e «Tu non altro…», v.
12);
• il sistema di simmetrie, corrispondenze, riprese, contrapposizioni e rovesciamenti che
segna, sul piano dello stile e su quello del significato, il confronto tra il poeta esule e la
figura mitica di Ulisse.
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A partire da questi elementi ricavati dall’analisi testuale, sotto la guida dell’insegnante, la
classe può interpretare il sonetto, mettendo in evidenza il modo in cui Foscolo affronta il tema
dell’esilio. A Zacinto stabilisce un rapporto tra l’intellettuale moderno e Ulisse, in cui il destino
del poeta ottocentesco è gravato da un di più di sventura: mentre Ulisse ritorna ad Itaca,
Foscolo non rivedrà la sua terra ma potrà limitarsi a rievocarla con «il canto» (v. 12). Da qui la
possibilità di un nuovo parallelismo tra il poeta e il grande cantore dell’esilio di Ulisse: il greco
Omero.
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Discutendo con gli studenti la caratterizzazione che il tema dell’esilio assume in A Zacinto,
l’insegnante può quindi allargare il discorso spiegando come, nei sonetti e nelle Ultime lettere
di Jacopo Ortis, Foscolo crei il modello dell’intellettuale risorgimentale, del patriota esule in
conflitto con il mondo, destinato a morire in terra straniera. Questa nuova figura di
intellettuale, in cui confluiscono l’immagine di Ulisse e quella di Dante esule da Firenze (il
«ghibellin fuggiasco» amato da Foscolo), ha una vasta risonanza nella letteratura del
Risorgimento e segna profondamente l’immaginario culturale romantico-patriottico tra il 1820
e il 1860, ritornando, tra l’altro, nelle opere di Berchet, di Tommaseo e nelle Confessioni di un
italiano di Nievo.
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La lettura del testo 2, che presenta la parte finale del capitolo XV dei Malavoglia di Verga, ci
traghetta in un contesto profondamente mutato. Il momento epico della lotta unitaria si è
chiuso: alla stagione della rivoluzione, dell’entusiasmo e del conflitto ha fatto seguito l’inerzia
prosaica della normalizzazione. All’eroismo risorgimentale è subentrata la pratica mediocre e
spesso deludente del governo dell’Italia unita. La condizione di disagio e di sradicamento
dell’intellettuale non è più prodotta dalla repressione poliziesca, dall’oppressione straniera,
dalla condanna all’esilio. Le cause dello sradicamento ora vanno individuate in un ambito
morale e psicologico: la figura dell’artista diventa marginale in un mondo dominato dalle
«Banche» e dalle «Imprese industriali» (come si legge nella prefazione a Eva).
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Per comprendere come il tema dell’esclusione sia al centro dell’opera di Verga la classe può
leggere e discutere la conclusione dei Malavoglia (va però segnalato agli studenti che questo
stesso tema s’incontra anche in tanti altri testi verghiani e, ad esempio, risulta fondamentale
in Rosso malpelo).
Per venire incontro alle esigenze degli studenti con difficoltà di apprendimento o non
madrelingua è possibile proporre in classe la videolettura del testo che si trova all’interno del
contributo di R. Luperini, I Malavoglia: aspetto ideologico e politico.
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La comunità degli allievi, guidata dell’insegnante, è chiamata a commentare e ad analizzare il
testo tratto dai Malavoglia, mettendone a fuoco alcuni aspetti, tra cui:
• la suddivisione del brano in due sequenze: la prima (righi 1-10) comprende l’addio alla
famiglia e al mare; la seconda (righi 11-28) contiene la dolorosa meditazione di ’Ntoni sul
proprio destino di esclusione e il congedo dal paese;
• la contrapposizione tra i verbi di movimento e d’azione, quasi sempre declinati al passato
remoto, che caratterizzano l’agire di ’Ntoni, e l’imperfetto che connota il tempo ciclico e
iterativo della vita naturale («il cane gli abbaiava dietro… il mare gli brontolava la solita
storia…») e della civiltà arcaico-rurale di Trezza («i Tre re che luccicavano… la Puddara che
annunciava l’alba… le case spuntavano ad una ad una… si conoscevano tutte… c’era il
lumicino… Rocco Spatu che tossiva e sputacchiava…»). Da questo tempo ciclico,
segnato dalla ripetizione e dalla continuità, ’Ntoni si sente ormai escluso;
• lo stile lirico e simbolico che rafforza il senso della solitudine e dell’estraneità del
protagonista (dalla presenza del mare, che «non ha paese nemmeno lui» e rispecchia
l’esclusione di ’Ntoni, al senso di struggente tristezza veicolato dal gioco delle
assonanze).
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In questa fase della lezione il compito dell’insegnante è da un lato quello di mostrare il
carattere polisemico del testo, che autorizza diverse interpretazioni, dall’altro quello di
escludere le interpretazioni inverosimili, che ignorano o trascurano il suo contenuto reale.
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Dal commento delle singole sequenze e dal dibattito interpretativo che si svolge all’interno
dell’orizzonte ermeneutico della classe, l’insegnante deve trarre delle conclusioni, mostrando
come il senso dell’estraneità sia proprio non solo del personaggio di ’Ntoni, rappresentato nel
momento del congedo dalla terra natale, ma di un’intera epoca. L’esilio di ‘Ntoni diventa
quello dello scrittore moderno, che non si sente parte organica della società, ma è costretto a
vivere in una condizione di esclusione e marginalità.
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Per porre nuovi problemi e insieme per sintetizzare i nodi fondamentali del testo è opportuno
proiettare in classe uno spezzone della durata di pochi minuti tratto dalla videolezione:analisi
del testo condotta da Romano Luperini (3). Durante la breve proiezione gli studenti prendono
appunti; al termine della proiezione uno degli studenti può esporre oralmente la tesi di
Luperini, che poi verrà discussa insieme dalla classe.
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A questo punto l’insegnante deve sintetizzare gli aspetti più significativi che sono emersi dalla
discussione in classe, ricapitolando gli elementi che distinguono i due testi. Fra gli altri,
possono essere elencati i seguenti punti di distanza tra i due brani:
1. il diverso contesto storico e culturale in cui si inseriscono le due opere;
2. il passaggio dal mandato sociale dell’intellettuale-patriota all’estraneità e alla perdita di
funzione che caratterizzano l’intellettuale moderno;
3. la diversa declinazione del tema dell’esilio: dall’esilio reale, provocato dalle lotte
indipendentiste, che caratterizza la lettura patriottico-risorgimentale, all’esilio inteso come
esclusione, estraneità, scacco non politico, ma esistenziale.
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SUGGERIMENTI PER LO SVOLGIMENTO DELLA SECONDA
ORA DI LEZIONE!
!b) Seconda ora della lezione, condotta in modo partecipativo e dialogato: prendendo spunto
dalle sollecitazioni derivate dalla proiezione dell’immagine attiva (4) e dal confronto tra il
dipinto di Van Gogh e la poesia Il cigno di Baudelaire la classe analizza il diverso modo in cui,
nella modernità, il tema dell’esilio come esclusione dell’artista dalla società sia rielaborato in
una chiave ontologica ed esistenziale. Per capire come nel Novecento l’esilio tematizzi il
senso di estraneità dell’intellettuale relegato ai margini della società e della vita, la classe
prende visione della messa in scena della conclusione dell’Enrico IV, confrontandola con il
testo originale. L’ora di lezione si conclude con l’analisi di un ultimo testo emblematico: la
poesia Girovago di Ungaretti.
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Con l’ausilio della LIM (o del videoproiettore) l’insegnante visualizza in classe l’immagine attiva
(4), Campo di grano con corvi di Vincent Van Gogh del 1890. Sollecitata dalla sceneggiatura
interattiva a riflettere sulla distanza che divide questo paesaggio dai paesaggi impressionisti,
la classe ha modo di ragionare sul senso di esclusione che caratterizza l’artista moderno: nel
quadro di Van Gogh il cammino dell’uomo ha perso il suo senso e la sua meta, mentre le
strade si dipanano tortuose dinanzi agli occhi del viandante senza puntare ad una precisa
destinazione, e senza destino. La stessa rappresentazione della natura è drammatica e
conflittuale. Con la sua vicenda personale di suicida e disadattato, Van Gogh sembra
riepilogare il dramma moderno dell’esclusione dell’intellettuale dalla società. È la stesso
sradicamento già espresso da Baudelaire in poesie importanti come Il cigno (5) e L’albatro.
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L’insegnante può dunque proiettare e far leggere in classe il testo della poesia Il cigno,
illustrandone rapidamente tematiche, forme e contenuti e, al tempo stesso, mostrando come
l’ambientazione nella natura (seppure in una natura deformata) tipica del quadro di Van Gogh
sia sostituita qui dall’ambientazione nella metropoli alienata, che diventa lo scenario tipico
della modernità.
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A questo punto, su sollecitazione dell’insegnante, la classe può mettere a fuoco due elementi
cruciali della poesia:
• l’ambientazione nella metropoli moderna, popolata da figure di emarginati e sradicati: nella
poesia Baudelaire immagina di girovagare a piedi per le strade di Parigi e si accorge che,
dopo le ristrutturazioni operate da Haussmann, la città della sua giovinezza è scomparsa.
Le piazze scenografiche e i larghi boulevards hanno preso il posto degli antichi quartieri
popolari. Passando per la nuova piazza del Carrousel, il poeta ricorda una scena a cui ha
assistito in passato: un cigno, fuggito da un serraglio, cerca in una pozzanghera il lago in
cui è nato. Da qui, attraverso fulminee associazioni memoriali, la poesia dà voce alla folla
degli sconfitti e degli esiliati: da Andromaca, esiliata e ridotta in schiavitù, alla nera
«denutrita e tisica», che sogna di rivedere l’Africa, a tutti i diseredati e i «vinti» della storia.
• La centralità del tema dell’esilio: tutti i personaggi che compaiono nella poesia
condividono la triste condizione di esiliati. Tutti abitano in un paesaggio straniero e ostile:
Andromaca, dopo la distruzione di Troia, è costretta a vivere in Epiro; il cigno ha lasciato il
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suo «bel lago natale»; la nera, tra le nebbie di Parigi, rimpiange le palme della sua
«superba Africa». Persino il poeta, come si spiega anche nell’Albatro, è un outsider, un
diseredato che si aggira, estraneo e malinconico, nella città trasformata. In questo modo
la poesia di Baudelaire, che prende atto della propria marginalizzazione nella società del
profitto, dà voce agli emarginati, agli sradicati, alla folla dei diseredati.
Qualche anno ancora e l’esilio, inteso come esclusione ed estraneità, come perdita di una
patria, come spossessamento, come scissione, diventa la condizione ontologica ed
esistenziale della modernità. Nell’Enrico IV del 1921, Pirandello mette in scena la necessità
drammatica dell’estraneità. Solo rifugiandosi nella follia, è possibile conservare una lucida
estraneità. Per illustrare questa nuova metamorfosi del tema dell’esilio nella modernità, il
docente può proiettare in classe il testo in scena (6) con La conclusione di Enrico IV. Gli
studenti possono discutere in classe la messa in scena, rilevandone le scelte di recitazione e
di regia e mettendole in rapporto con il testo originale.
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Nel brano messo in scena, Enrico colpisce Belcredi quando questi lo accusa di non essere
pazzo sul serio: questo gesto lo allontana definitivamente dalla vita degli altri e lo confina nella
finzione e nella follia. Il teatro di Pirandello svela l’irragionevolezza della vita e, con le sue
recite, mostra il carattere illusorio e alienato della realtà.
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Infine il docente può visualizzare con la LIM (o con un videoproiettore) e analizzare insieme
alla classe la poesia di Ungaretti Girovago (7). La comunità degli allievi, guidata
dell’insegnante, è chiamata a commentare e ad analizzare il testo, mettendo a fuoco la
rilevanza che, a partire dall’incipit («In nessuna / parte / di terra / mi posso / accasare»),
acquista il tema dell’esilio e del nomadismo, presente anche nella poesia In memoria.
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A conclusione di una lezione così densa, nel caso in cui sia possibile adoperare la LIM, con la
penna virtuale l’insegnante può disegnare insieme alla classe una mappa concettuale che
illustri e riepiloghi gli snodi cruciali del discorso. Al termine del lavoro sulla mappa concettuale,
grazie alla funzione “cattura schermo”, il docente può salvare la schermata che si è andata
componendo, per memorizzarla ed eventualmente esportarla nello spazio on line dedicato
alla classe virtuale.
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PROPOSTE DI APPROFONDIMENTO E MATERIALI PER LA
CLASSE VIRTUALE!
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!Per attualizzare il tema e dimostrare come la condizione metaforica dell’esilio, quale è stata
rappresentata da Ungaretti, oggi sia diventata un dato concreto dell’esperienza, che
caratterizza la nostra contemporaneità segnata dal dramma dell’emigrazione, è possibile
prevedere di dedicare la lezione successiva alla proiezione e alla discussione del docufilm
Ritorni di Giovanna Taviani, della durata di 53 minuti.
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Infine, per facilitare il lavoro degli studenti a casa, il docente può scegliere di esportare nello
spazio della classe virtuale, accessibile sia da Prometeo sia dal sito della casa editrice
Palumbo, i seguenti materiali:
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1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
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Ugo Foscolo, Né più mai toccherò le sacre sponde (A Zacinto) [testo letterario]
Giovanni Verga, L’addio di ’Ntoni [I Malavoglia, cap. XV] [testo letterario]
Romano Luperini, L’ultima pagina dei Malavoglia di Verga [videolezione]
Vincent Van Gogh, Campo di grano con corvi [immagine attiva]
Charles Baudelaire, Il cigno [testo letterario]
Luigi Pirandello, La conclusione di Enrico IV [testo in scena]
Giuseppe Ungaretti, Girovago [testo letterario]
Ritorni [video]
Può essere opportuno aggiungere nella classe virtuale altri materiali che vadano ad integrare il
percorso sviluppato a lezione e che potranno essere utilizzati in vista della verifica:
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9) Ugo Foscolo, In morte del fratello Giovanni [testo letterario]
10) Ugo Foscolo, La lettera da Ventimiglia [testo letterario]
11) Ugo Foscolo, Partendo per l’esilio [testo]
12) Fernando E. Solanas, Tangos – L’esilio di Gardel [scheda cinema]
13) Charles Baudelaire, L’albatro [testo letterario]
14) Giovanni Verga, La prefazione a Eva: l’arte e l’«atmosfera di Banche e di Imprese
industriali» [testo letterario]
15) Giovanni Verga, Rosso Malpelo [testo letterario]
16) Giuseppe Ungaretti, In memoria [testo letterario]
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PROPOSTE DI VERIFICA PER CASA!
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Analisi del testo
Fai l’analisi del testo di una delle seguenti poesie che trovi tra i materiali inseriti nello spazio
della classe virtuale:
In morte del fratello Giovanni di Ugo Foscolo
L’albatro di Charles Baudelaire
In memoria di Giuseppe Ungaretti.
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Saggio breve
A partire dalla rielaborazione degli appunti che hai preso durante la lezione e dagli spunti che
ti sono suggeriti dalla lettura dei testi immagina di scrivere un saggio breve, intitolato
L’intellettuale in esilio: da Foscolo ai giorni nostri, da pubblicare in una rivista non specialistica,
destinata ad un pubblico vasto di media cultura. Il saggio deve essere suddiviso in paragrafi.
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Esercizio multimediale
Integrando la consultazione dei materiali che trovi nella classe virtuale con quelli che puoi
reperire in Internet (fotografie, articoli di giornale, filmati, canzoni, interviste realizzate da te,
testi di legge delle politiche nazionali e comunitarie sull’immigrazione, ecc.), crea un prodotto
multimediale che sviluppi il tema L’esilio: un dramma sempre attuale.
Puoi realizzare:
• un ipertesto, utilizzando Word, PowerPoint, il codice html
• una mappa concettuale, utilizzando Word o uno dei programmi gratuiti che puoi scaricare
da Internet
• una galleria di immagini, con eventuale aggiunta di audio e testi
• un video, utilizzando materiale realizzato da te o spezzoni di filmati reperibili in rete
• un prodotto multimediale che combini le diverse tipologie elencate nei punti precedenti.
• Presenta il tuo lavoro in classe con l’ausilio della LIM e discuti della questione con il
docente e i compagni.
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