HIV 1-2 Ab (Test di screening)
Transcript
HIV 1-2 Ab (Test di screening)
HIV 1-2 Ab (Test di screening) MODALITA' DI RICHIESTA: Pazienti interni: tramite modulo interno prestampato. Pazienti esterni: tramite richiesta del medico curante. Serve il consenso informato firmato del paziente su apposito modulo. La provetta è anonima e è usata una sigla per l’identificazione. PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL'ESAME: Il paziente deve trovarsi in condizioni basali dopo un digiuno di circa 10 ore. MODALITA' DI RACCOLTA DEL CAMPIONE: - Prelievo venoso. - Utilizzo del sistema sottovuoto o di siringa monouso o butterfly. - Utilizzo provetta senza additivi (rosso-marrone). MODALITA’ DI TRASPORTO DEL CAMPIONE: Pazienti interni: da ogni stanza i campioni sono portati da un infermiere in un contenitore adeguato in laboratorio. Pazienti esterni: dalla sala prelievi (attigua al laboratorio) i campioni, attraverso l’apposita finestra, sono consegnati al laboratorio. Vedi procedura. MODALITA' DI CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE: La provetta madre dopo essere stata processata è conservata tra 2° e 8°C per 6 giorni Se il campione non può essere processato subito, il surnatante è raccolto mediante pipetta monouso in una provetta di plastica tappata, su cui è applicata l’etichetta con codice a barre, e conservata secondo le modalità previste dalla metodica descritta nella scheda tecnica. Evitare congelamenti ripetuti. FASE PRE-ANALITICA: Sulla provetta madre è posta un etichetta con codice a barre che permette la trasmissione bidirezionale dei dati (esami richiesti e relativi risultati) tra il PC dello strumento e il PC gestionale. La provetta madre è centrifugata a 3750 rpm per 8 minuti. FASE ANALITICA: La provetta madre è posizionata sul rack porta campioni dello strumento COBAS 6000 ROCHE dalla preanalitica COBAS p 312, che provvede alla registrazione del check-in e quindi processata secondo le modalità analitiche previste. FASE POST-ANALITICA: I dati ottenuti vengono validati tecnicamente poi clinicamente e quindi firmati digitalmente. CRITERI DI VALIDAZIONE DEL DATO ANALITICO: Analisi dei controlli qualità interni secondo le regole di Westgard e controlli qualità esterni (VEQ). VALORI PANICO: Non applicabile. CARATTERISTICHE E DESCRIZIONE DEL METODO: Principio sandwich. Prima incubazione: pretrattamento di 40 µL di campione con agente detergente. Seconda incubazione: anticorpi monoclonali biotinilati anti-p24/antigeni ricombinanti e specifici dell'HIV/peptidi specifici dell'HIV e anticorpi monoclonali anti-p24/antigeni ricombinanti e specifici dell'HIV/peptidi specifici dell'HIV marcati con un complesso di rutenioa) reagiscono formando un complesso sandwich. Terza incubazione: dopo l’aggiunta di microparticelle rivestite di streptavidina, il complesso si lega alla fase solida mediante l’interazione biotina-streptavidina. La miscela di reazione viene aspirata nella cella di misura dove le microparticelle vengono attratte magneticamente alla superficie dell’elettrodo. Successivamente si eliminano le sostanze non legate impiegando ProCell/ProCell M. Applicando una tensione all’elettrodo, si induce l’emissione chemiluminescente che viene misurata mediante il fotomoltiplicatore. I risultati vengono calcolati automaticamente dal software, confrontando il segnale elettrochemiluminescente proveniente dal prodotto di reazione del campione con quello del valore di cutoff, che si è ottenuto precedentemente mediante calibrazione. PRECISIONE, ACCURATEZZA E SENSIBILITA’: Vedi scheda tecnica. INTERFERENZE: Vedi scheda tecnica. SIGNIFICATIVITA’ (VARIABILITA’ ANALITICA E VARIABILITA’ BIOLOGICA): Vedi scheda tecnica. COMPILAZIONE, TRASMISSIONE E CONSEGNA REFERTI: I risultati, dopo la validazione tecnica sono controllati e validati clinicamente per poi essere firmati digitalmente dal responsabile del laboratorio o da chi ne fa le veci. Dopo la firma digitale i referti sono disponibili on line per essere visionati dai reparti se i pazienti sono interni. Per i pazienti esterni i referti possono essere stampati su richiesta alla segreteria o sono accessibili via internet tramite l’utilizzo dell’apposito codice rilasciato al momento dell’accettazione del paziente dalla segreteria. PRINCIPALI CRITERI INTERPRETATIVI: I virus HIV (1 e 2) sono retrovirus a RNA trasmessi principalmente per via sessuale, parenterale, transplacentare e perinatale. La diagnostica si basa sulla ricerca degli anticorpi anti HIV. Esiste un periodo, in media di tre settimane, in cui non si ritrovano ancora gli anticorpi. Il test usato ricerca gli anticorpi anti HIV1/2 e l’antigene HIV p24 del capside virale, allo scopo di ridurre la finestra sierologica. TEMPO DI ATTESA PER L'ESAME: Uguale o inferiore a 8 ore. 08/04/15 ms_05390095190V6.0 HIV combi PT Antigene dell'HIV 1 e anticorpi totali anti-HIV 1 e anti-HIV 2 Elecsys 2010 MODULAR ANALYTICS E170 05390095 190 cobas e 411 100 cobas e 601 cobas e 602 Italiano Finalità d’uso Test immunologico per la determinazione qualitativa in vitro dell'antigene p24 dell'HIV 1 e degli anticorpi anti‑HIV 1 (incluso il gruppo O) e anti‑HIV 2 nel siero e nel plasma umani. L’esecuzione dell’ImmunoAssay in ElettroChemiLuminescenza “ECLIA” è destinata all’uso sugli immunoanalizzatori Elecsys e cobas e. Approvazione normativa Questo test ha ottenuto la certificazione del marchio CE secondo la Direttiva 98/79/CE. Le prestazioni del test sono state stabilite e certificate da un Organismo Notificato in base alle specifiche tecniche comuni (Common Technical Specifications – CTS) per uso diagnostico e per screening di donazioni di sangue. Sommario Il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), l’agente responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), appartiene al gruppo dei retrovirus. L’HIV può essere trasmesso attraverso sangue ed emoderivati contaminati, per contatto sessuale o dalla madre infetta da HIV al bambino prima, durante e dopo la nascita. Finora sono stati identificati due tipi di virus dell’immunodeficienza umana, chiamati HIV 1 e HIV 2.1,2,3,4 Inoltre sono stati descritti vari sottotipi degli HIV noti, ognuno dei quali presenta una diversa distribuzione geografica. L’HIV 1 può essere suddiviso in 3 gruppi lontanamente correlati: gruppo M (per “main”), gruppo N (per “non‑M, non‑O”) e gruppo O (per “outlier”).5,6 In base al loro rapporto genetico, sono stati individuati almeno 9 sottotipi diversi (da A a D, da F ad H, J, K) all’interno del gruppo M dell’HIV 1.7 Virus HIV 1 ricombinanti composti da sequenze di 2 o persino più sottotipi diversi esistono e stanno diffondendosi epidemicamente. Gli anticorpi contro le proteine dell'HIV, indicativi della presenza di un'infezione da HIV, sono riscontrabili nel siero in genere 6‑12 settimane dopo l'infezione.8,9 A causa delle differenze nella sequenza degli epitopi immunodominanti, particolarmente nelle proteine envelope dell'HIV 1 del gruppo M, dell'HIV 1 del gruppo O e dell'HIV 2, sono necessari antigeni specifici per evitare errori nella rilevazione dell'infezione da HIV mediante test immunologici.9,10 Mediante la determinazione dell’antigene p24 dell’HIV 1 nei campioni di sangue prelevati da pazienti con infezione recente ad alta carica virale, l’infezione da HIV può essere rilevata circa 6 giorni prima rispetto ai test tradizionali per la ricerca di anticorpi.11,12 Gli anticorpi anti‑HIV e l’antigene p24 dell’HIV 1 possono essere determinati simultaneamente impiegando un test per l'HIV di 4a generazione. Ciò comporta una maggiore sensibilità e, quindi, una finestra diagnostica più breve rispetto ai test per l'anti‑HIV.13,14 Con il test HIV combi PT Elecsys, l’antigene p24 dell’HIV 1 e gli anticorpi anti‑HIV 1 e anti‑HIV 2 possono essere rilevati simultaneamente eseguendo una sola determinazione. Il test impiega antigeni ricombinanti derivati dalle regioni env e pol dell’HIV 1 (incluso il gruppo O) e dell’HIV 2, per determinare gli anticorpi specifici anti‑HIV. Per la determinazione dell’antigene p24 dell’HIV 1 vengono utilizzati anticorpi monoclonali specifici. I risultati ottenuti dai campioni ripetutamente reattivi devono essere confermati sulla base di algoritmi di conferma raccomandati. I test di conferma comprendono il metodo Western Blot ed i test per l'HIV RNA. Principio del test Principio sandwich. Durata complessiva del test: 27 minuti. ▪ 1a incubazione: pretrattamento di 40 µL di campione con agente detergente. ▪ 2a incubazione: anticorpi monoclonali biotinilati anti‑p24/antigeni ricombinanti e specifici dell'HIV/peptidi specifici dell'HIV e anticorpi monoclonali anti‑p24/antigeni ricombinanti e specifici dell'HIV/peptidi specifici dell'HIV marcati con un complesso di rutenioa) reagiscono formando un complesso sandwich. 2015-03, V 6.0 Italiano ▪ 3a incubazione: dopo l’aggiunta di microparticelle rivestite di streptavidina, il complesso si lega alla fase solida mediante l’interazione biotina-streptavidina. ▪ La miscela di reazione viene aspirata nella cella di misura dove le microparticelle vengono attratte magneticamente alla superficie dell’elettrodo. Successivamente si eliminano le sostanze non legate impiegando ProCell/ProCell M. Applicando una tensione all’elettrodo, si induce l’emissione chemiluminescente che viene misurata mediante il fotomoltiplicatore. ▪ I risultati vengono calcolati automaticamente dal software, confrontando il segnale elettrochemiluminescente proveniente dal prodotto di reazione del campione con quello del valore di cutoff, che si è ottenuto precedentemente mediante calibrazione. a) Complesso di rutenio (II) tris(2,2'-bipiridile) (Ru(bpy) ) Reattivi – soluzioni pronte all'uso Il rack-pack reagenti (M, R0, R1, R2) è contrassegnato con HIVCOMPT. M Microparticelle rivestite di streptavidina (tappo trasparente), 1 flacone, 6.5 mL: microparticelle rivestite di streptavidina 0.72 mg/mL; conservante. R0 Tampone MES 50 mmol/L, pH 5.5; 1.5 % di Nonidet P40; conservante (tappo bianco), 1 flacone, 4 mL. R1 Anti‑p24~, antigeni ricombinanti specifici dell'HIV 1/2 (E. coli)~, peptidi specifici dell'HIV 1/2~biotina (tappo grigio), 1 flacone, 7 mL: anticorpi (murini) monoclonali biotinilati anti‑p24, antigeni ricombinanti biotinilati specifici dell'HIV 1/2 (E. coli), peptidi biotinilati specifici dell'HIV 1/2 > 1.3 mg/L; tampone TRIS 50 mmol/L, pH 7.5; conservante. R2 Anti‑p24~, antigeni ricombinanti specifici dell'HIV 1/2 (E. coli)~, peptidi specifici dell'HIV 1/2~Ru(bpy) (tappo nero), 1 flacone, 7 mL: anticorpi (murini) monoclonali anti‑p24, antigeni ricombinanti e specifici dell'HIV 1/2, peptidi specifici dell'HIV 1/2, marcati con un complesso di rutenio, > 1.5 mg/L; tampone TRIS 50 mmol/L, pH 7.5; conservante. HIVCOMPT Cal1 Calibratore negativo (tappo bianco), 2 flaconi (liofilizzato) per 1.0 mL ciascuno: siero umano, non reattivo per l’anti‑HIV 1 e per l’anti‑HIV 2. HIVCOMPT Cal2 Calibratore positivo (tappo nero), 2 flaconi (liofilizzato) per 1.0 mL ciascuno: siero umano (inattivato) positivo per anti‑HIV 1, in siero umano negativo per anti‑HIV 1 e per anti‑HIV 2. Precauzioni e avvertenze Per uso diagnostico in vitro. Osservare le precauzioni normalmente adottate durante la manipolazione dei reagenti di laboratorio. Lo smaltimento di tutti i rifiuti deve avvenire secondo le direttive locali. Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta per gli utilizzatori professionali. Questa confezione contiene componenti classificati, secondo il Regolamento (CE) N. 1272/2008, come segue: cloro-2‑metil-4‑isotiazolin-3‑one 1/5 ms_05390095190V6.0 HIV combi PT Antigene dell'HIV 1 e anticorpi totali anti-HIV 1 e anti-HIV 2 EUH 208 Può provocare una reazioneallergica. Avvertenza H319 Provoca grave irritazione oculare. Prevenzione: marcature gialle è destinato esclusivamente all'uso sui sistemi cobas 8000. Se viene utilizzato il sistema cobas 8000, ruotare il tappo del flacone di 180° nella posizione corretta in modo tale che il codice a barre possa essere letto dal sistema. Collocare il flacone sullo strumento come al solito. Conservazione e stabilità Conservare a 2‑8 °C. Non congelare. Conservare la confezione di reattivi Elecsys in posizione verticale in modo da garantire la completa disponibilità delle microparticelle durante il mescolamento automatico prima dell’uso. P264 Lavare accuratamente la pelle dopo l’uso. Stabilità del rack-pack reagenti P280 Indossare guanti protettivi/Proteggere gli occhi/Proteggere il viso. prima dell’apertura a 2‑8 °C fino alla data di scadenza indicata dopo l’apertura a 2‑8 °C 12 settimane su Elecsys 2010 e cobas e 411 a 20‑25 °C 28 giorni su MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602 28 giorni Reazione: P305 + P351 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare + P338 accuratamente per parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare. P337 + P313 Se l'irritazione degli occhi persiste, consultare un medico. Stabilità dei calibratori L'etichettatura relativa alla sicurezza del prodotto è principalmente conforme al regolamento GHS UE. Contatto telefonico: per tutti i paesi: +49-621-7590 Tutto il materiale di origine umana deve essere considerato come potenzialmente infettivo. Per la preparazione del calibratore negativo (HIVCOMPT Cal1) viene utilizzato solo sangue di donatori che sono stati testati individualmente e risultati negativi per la ricerca di HBsAg e di anticorpi anti‑HCV e anti‑HIV. I metodi di dosaggio impiegati sono stati approvati dall'FDA o rilasciati in conformità con la Direttiva Europea 98/79/CE, Allegato II, Lista A. Il siero contenente anti‑HIV 1 (HIVCOMPT Cal2) è stato inattivato impiegando β‑propiolattone e raggi ultravioletti. Poiché non è comunque possibile escludere con sicurezza il pericolo di infezione con nessun metodo di inattivazione o di dosaggio, è necessario manipolare il materiale con le stesse precauzioni adottate per i campioni prelevati dai pazienti. Nel caso di una esposizione, si deve procedere secondo le specifiche indicazioni sanitarie.15,16 Evitare la formazione di schiuma in tutti i reattivi e tipi di campione (campioni, calibratori e controlli). liofilizzati fino alla data di scadenza indicata ricostituiti a 2‑8 °C 12 settimane su Elecsys 2010 e cobas e 411 a 20‑25 °C fino a 5 ore su MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602 a 20‑25 °C per 1 impiego unico Utilizzo dei reattivi I reattivi della confezione, forniti in flaconi compatibili con il sistema, sono pronti all’uso (tranne HIVCOMPT Cal1 e HIVCOMPT Cal2). HIVCOMPT Cal1 e HIVCOMPT Cal2: sciogliere con cautela il contenuto di 1 flacone aggiungendo esattamente 1.0 mL di acqua distillata o deionizzata, e lasciar riposare il flacone chiuso 15 minuti per la ricostituzione. Mescolare accuratamente, evitando la formazione di schiuma. Versare i calibratori ricostituiti nei flaconi vuoti ed etichettati con chiusura a scatto forniti nella confezione. Analizzatori Elecsys 2010 e cobas e 411: i calibratori ricostituiti devono essere lasciati sugli analizzatori a 20‑25 °C solo durante la calibrazione. Dopo l’uso, richiuderli quanto prima e conservarli in posizione verticale a 2‑8 °C. Per evitare un’eventuale evaporazione, non eseguire più di 5 calibrazioni per set di flaconi di calibratori. Analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602: se, per la calibrazione sull'analizzatore, non è necessario l’intero volume, trasferire aliquote dei calibratori ricostituiti in flaconi vuoti con chiusura a scatto (CalSet Vials). Incollare le etichette fornite nella confezione sui rispettivi flaconi. Conservare le aliquote a 2‑8 °C per impieghi successivi. Ogni aliquota può essere utilizzata solo per 1 calibrazione. Tutte le informazioni necessarie per l’utilizzo corretto vengono lette nello strumento dai codici a barre dei rispettivi reattivi. Nota: sia sulle etichette dei flaconi che su quelle aggiuntive (se disponibili) sono riportati 2 codici a barre diversi. Il codice a barre che si trova tra le Conservare i calibratori in posizione verticale per evitare l’adesione del liquido di calibrazione nel tappo con chiusura a scatto. Prelievo e preparazione dei campioni Solo i tipi di campione elencati di seguito sono stati testati e risultano accettabili. Siero, prelevato con provette standard per prelievi di campioni o con provette contenenti gel di separazione. Plasma con litio eparina, K2‑EDTA e K3‑EDTA nonché provette per plasma con litio eparina che contengono gel di separazione. Valutazione: assegnazione corretta dei campioni negativi e positivi. Stabilità: 4 settimane a 2‑8 °C, 7 giorni a 25 °C, 3 mesi a ‑20 °C. I campioni possono essere congelati 5 volte. I tipi di campione elencati sono stati testati impiegando una selezione di provette per il prelievo di campioni disponibili in commercio al momento dell'analisi; non sono, quindi, state testate tutte le provette disponibili di tutte le case produttrici. Alcuni sistemi per il prelievo di campioni di vari produttori possono contenere diversi materiali e in alcuni casi possono interferire sui risultati del test. Quando si trattano i campioni in provette primarie (sistemi per il prelievo di campioni), seguire le istruzioni del produttore delle provette. I campioni contenenti precipitati e quelli congelati devono essere centrifugati prima dell’esecuzione del test. Non impiegare campioni inattivati a caldo. Non impiegare campioni e controlli stabilizzati con azide. Assicurarsi che i campioni, i calibratori ed i controlli al momento della misura siano alla temperatura di 20‑25 °C. Per evitare un’eventuale evaporazione, analizzare/misurare i campioni, calibratori e controlli che si trovano sugli analizzatori entro 2 ore. Materiali a disposizione Per i reattivi, vedere la sezione “Reattivi – soluzioni pronte all'uso”. ▪ 2 x 4 etichette per flaconi ▪ 4 flaconi vuoti ed etichettati con chiusura a scatto Materiali necessari (ma non forniti) ▪ 05162645190, PreciControl HIV, per 2 x 2 mL ciascuno di PreciControl HIV 1, 2 e 3 2/5 2015-03, V 6.0 Italiano ms_05390095190V6.0 HIV combi PT Antigene dell'HIV 1 e anticorpi totali anti-HIV 1 e anti-HIV 2 ▪ 11776576322, CalSet Vials, 2 x 56 flaconi vuoti con chiusura a scatto ▪ Normale attrezzatura da laboratorio ▪ Analizzatore Elecsys 2010, MODULAR ANALYTICS E170 o cobas e ▪ Acqua distillata o deionizzata Accessori per gli analizzatori Elecsys 2010 e cobas e 411: ▪ ▪ 11662988122, ProCell, 6 x 380 mL di tampone del sistema 11662970122, CleanCell, 6 x 380 mL di soluzione di lavaggio per celle di misura ▪ 11930346122, SysWash Elecsys, 1 x 500 mL di additivo per l’acqua di lavaggio ▪ 11933159001, adapter per SysClean ▪ 11706802001, AssayCup Elecsys 2010, 60 x 60 coppette di reazione ▪ 11706799001, AssayTip Elecsys 2010, 30 x 120 puntali di pipettaggio Accessori per gli analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602: ▪ ▪ 04880340190, ProCell M, 2 x 2 L di tampone del sistema 04880293190, CleanCell M, 2 x 2 L di soluzione di lavaggio per celle di misura ▪ 03023141001, PC/CC‑Cups, 12 coppette per il preriscaldamento di ProCell M e di CleanCell M prima dell'uso ▪ 03005712190, ProbeWash M, 12 x 70 mL di soluzione di lavaggio per la conclusione del run ed il lavaggio al cambio di reattivi ▪ 03004899190, PreClean M, 5 x 600 mL di soluzione di lavaggio da impiegare prima della determinazione ▪ 12102137001, AssayTip/AssayCup Combimagazine M, 48 supporti da 84 coppette di reazione e 84 puntali di pipettaggio, sacchetti per rifiuti ▪ 03023150001, WasteLiner, sacchetti per rifiuti ▪ 03027651001, SysClean Adapter M Accessori per tutti gli analizzatori: ▪ 11298500316, ISE Cleaning Solution/SysClean Elecsys, 5 x 100 mL di soluzione di lavaggio per il sistema Esecuzione Per una performance ottimale del test, attenersi alle indicazioni riportate nel presente documento per l'analizzatore in questione. Per le istruzioni specifiche dell'analizzatore relative all'esecuzione del test, consultare il manuale d'uso dello strumento. La risospensione delle microparticelle prima dell’uso avrà luogo automaticamente. Leggere i parametri test‑specifici nello strumento dal codice a barre del reattivo. Nel caso eccezionale che non sia possibile leggere il codice a barre, digitare la sequenza di 15 cifre. Analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602: è necessario l'impiego della soluzione PreClean M. Portare i reattivi conservati al fresco alla temperatura di ca. 20 °C e collocarli nel rotore portareattivi (20 °C) dell'analizzatore. Evitare la formazione di schiuma. La regolazione della temperatura esatta, l’apertura e la chiusura dei flaconi avranno luogo automaticamente nello strumento. Collocare i calibratori ricostituiti nelle posizioni per i campioni. Tutti i dati necessari per la calibrazione del test vengono letti nell'analizzatore automaticamente. Dopo l’esecuzione della calibrazione, conservare i calibratori a 2‑8 °C oppure eliminarli (analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602). Calibrazione Tracciabilità: non esiste uno standard per anti‑HIV 1 e anti‑HIV 2 riconosciuto a livello internazionale. Questo metodo è stato standardizzato contro lo Human Immunodeficiency Virus Type 1 (HIV‑1 p24 Antigen) – 1st International Reference Reagent 1992, codice: 90/636 – disponibile presso l'NIBSC (National Institute for Biological Standards and Control). 2015-03, V 6.0 Italiano Frequenza di calibrazione: effettuare una calibrazione per ogni lotto di reattivo con HIVCOMPT Cal1, HIVCOMPT Cal2 e reattivo fresco (al massimo 24 ore dopo l’identificazione della confezione di reattivo sull'analizzatore). Si consiglia di ripetere la calibrazione come segue: ▪ dopo 1 mese (28 giorni) se si impiega lo stesso lotto di reattivo ▪ dopo 7 giorni (se si impiega la stessa confezione di reattivo sull'analizzatore) ▪ all’occorrenza: ad es. se un controllo di qualità con PreciControl HIV si trova al di fuori dei limiti definiti ▪ più spesso se richiesto dalle leggi vigenti Intervallo dei segnali elettrochemiluminescenti (counts) per i calibratori: calibratore negativo (HIVCOMPT Cal1): 1200‑3500 (analizzatori Elecsys 2010 e cobas e 411) 550‑2200 (analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602) calibratore positivo (HIVCOMPT Cal2): 17000‑75000 (analizzatori Elecsys 2010 e cobas e 411) 14000‑70000 (analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602) Controllo di qualità Per il controllo di qualità, impiegare PreciControl HIV. Tutti i controlli devono essere eseguiti individualmente almeno 1 volta ogni 24 ore quando il test è in uso, al cambio di ogni confezione di reattivi e dopo ogni calibrazione. Gli intervalli ed i limiti del controllo dovranno essere conformi alle esigenze individuali di ogni laboratorio. I valori ottenuti devono rientrare nei limiti definiti. Ogni laboratorio deve definire delle misure correttive da attuare nel caso che alcuni valori siano al di fuori dei limiti definiti. Eventualmente va ripetuta la misura dei corrispondenti campioni. Per il controllo di qualità, attenersi alle normative vigenti e alle linee guida locali. Nota Per motivi tecnici, i valori teorici ri‑determinati validi solo per una specifica combinazione di lotti del reattivo e del controllo, devono essere introdotti manualmente su tutti gli analizzatori (tranne sull'analizzatore cobas e 602). Pertanto, consultare sempre il foglietto relativo ai valori teorici allegato alla confezione del reattivo o del PreciControl per assicurarsi che vengano impiegati i valori teorici corretti. Quando si impiega un nuovo lotto del reattivo o del controllo, l'analizzatore utilizzerà i valori teorici originali contenuti nei codici a barre del controllo. Calcolo L’analizzatore effettua il calcolo automatico del cutoff in base alla misura di HIVCOMPT Cal1 e di HIVCOMPT Cal2. Il risultato di un campione viene indicato come reattivo o come non reattivo nonché come indice di cutoff (segnale campione/cutoff). Interpretazione dei risultati I campioni con un indice di cutoff < 0.90 sono non reattivi nel test HIV combi PT Elecsys. Tali campioni sono considerati come negativi per l'Ag dell'HIV 1 e per anticorpi specifici anti‑HIV 1/2, e non devono più essere testati. I campioni con un indice di cutoff compreso fra ≥0.90 e <1.0 sono considerati al limite nel test HIV combi PT Elecsys. I campioni con un indice di cutoff ≥ 1.0 sono considerati come reattivi nel test HIV combi PT Elecsys. Tutti i campioni inizialmente reattivi o al limite devono essere ri‑determinati in duplicato con il test HIV combi PT Elecsys. Se in entrambi i casi si riscontrano valori dell'indice di cutoff < 0.90, i campioni sono considerati come negativi per l'Ag dell'HIV 1 e per anticorpi specifici anti‑HIV 1/2. Se, per i campioni inizialmente reattivi o al limite, da una delle due misurazioni ripetute risultano valori dell'indice di cutoff ≥ 0.90, i campioni sono considerati come ripetutamente reattivi. I risultati ottenuti dai campioni ripetutamente reattivi devono essere confermati sulla base di algoritmi di conferma raccomandati. I test di conferma comprendono il metodo Western Blot ed i test per l'HIV RNA. Limiti del metodo – interferenze L’ittero (bilirubina < 1026 µmol/L oppure < 60 mg/dL), l’emolisi (Hb < 0.310 mmol/L oppure < 500 mg/dL), la lipemia (Intralipid 3/5 ms_05390095190V6.0 HIV combi PT Antigene dell'HIV 1 e anticorpi totali anti-HIV 1 e anti-HIV 2 < 1500 mg/dL) e la biotina (< 123 nmol/L oppure < 30 ng/mL) non interferiscono sul test. Valutazione: assegnazione corretta dei campioni negativi e positivi. Ai pazienti sottoposti a terapia con alti dosaggi di biotina (>5 mg/die), il campione dovrà essere prelevato almeno 8 ore dopo l’ultima somministrazione di biotina. Non sono state osservate interferenze da fattori reumatoidi fino ad una concentrazione di 1500 IU/mL. Con il test HIV combi PT Elecsys, non è stato riscontrato alcun risultato falsamente negativo a causa dell’effetto hook. Tra 18 farmaci di frequente impiego, testati in vitro, non si è osservata alcuna interferenza nel test. In casi rari possono riscontrarsi interferenze causate da titoli estremamente alti di anticorpi diretti contro anticorpi specifici anti‑analita, di anticorpi anti‑streptavidina o di anticorpi anti‑rutenio. Tali effetti sono ridotti al minimo attraverso un procedimento appropriato del test. Ai fini diagnostici, i risultati devono sempre essere valutati congiuntamente con la storia clinica del paziente, con gli esami clinici e con altre evidenze cliniche. Un risultato di test negativo non esclude completamente la possibilità di un’infezione da HIV. I campioni di siero o di plasma prelevati nella fase molto precoce (pre‑sieroconversione) o nella fase tardiva dell’infezione da HIV possono occasionalmente provocare risultati negativi. Le varianti dell’HIV finora sconosciuti possono anche portare ad un risultato di HIV negativo. La presenza dell’antigene dell’HIV o di anticorpi anti‑HIV non costituisce una diagnosi di AIDS. Limiti ed intervalli Determinazione dell’antigene Limite di sensibilità: ≤2 IU/mL La sensibilità indicata è stata determinata leggendo la concentrazione di HIV Ag corrispondente al segnale del valore di cutoff dalle curve standard ottenute mediante diluizioni seriali dello Human Immunodeficiency Virus Type 1 (HIV‑1 p24 Antigen) – 1st International Reference Reagent 1992, codice: 90/636 – in siero umano negativo per HIV. Determinazione dell'anticorpo Non esiste uno standard per la determinazione dell’anticorpo specifico anti‑HIV riconosciuto a livello internazionale. Analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602 Ripetibilità Media ICO DS ICO SU, negativo CV % DS ICO CV % 0.141 0.016 – 0.025 – SU, positivo per anti‑HIV 1 138 3.22 2.3 5.08 3.7 SU, positivo per anti‑HIV 2 8.47 0.214 2.5 0.326 3.9 SU, positivo per anti‑HIV 1, gruppo O 10.8 0.255 2.3 0.432 4.0 SU, positivo per HIV Ag 3.65 0.084 2.3 0.141 3.9 PreciControl HIV 1 0.194 0.017 – 0.022 – PreciControl HIV 2 19.6 0.404 2.1 0.707 3.6 PreciControl HIV 3 62.2 1.50 2.4 2.38 3.8 Specificità analitica Sono stati testati, con il test HIV combi PT Elecsys, 1182 campioni contenenti sostanze potenzialmente interferenti; questo gruppo comprendeva campioni: ▪ contenenti anticorpi contro HAV, HBV, HCV, HTLV, CMV, EBV, HSV, VZV, Toxoplasma gondii, Treponema pallidum, Borrelia, parvovirus B19 ▪ contenenti autoanticorpi e titoli elevati del fattore reumatoide ▪ positivi per Candida, E. coli, Plasmodium falciparum/vivax, Mycobacterium tuberculosis ▪ dopo vaccinazione contro l'HAV, l’HBV e l’influenza ▪ prelevati da pazienti con gammapatia monoclonale e mieloma multiplo/linfoma N Test HIV combi PT Elecsys Western Blote) Specificità analitica 0 99.92 % IRf) RRg) ICO ≥ 1 ICO ≥ 1 Dati specifici sulla performance del test Qui di seguito sono riportati i dati rappresentativi delle prestazioni sugli analizzatori. I risultati dei singoli laboratori possono differire da questi. Precisione La precisione è stata determinata impiegando reattivi Elecsys, campioni e controlli, eseguiti in base ad un protocollo (EP5‑A2) del CLSI (Clinical and Laboratory Standards Institute): 2 serie al giorno, ciascuna in duplicato, per 21 giorni (n = 84). Sono stati ottenuti i seguenti risultati: Campione Precisione intermedia Campioni contenenti sostanze potenzialmente interferenti 1182 1h) 1 Limite inferiore di confidenza del 95 %: 99.53 % e) Confermati positivi/indeterminati con Western Blot f) IR = inizialmente reattivi Analizzatori Elecsys 2010 e cobas e 411 g) RR = ripetutamente reattivi Ripetibilitàb) Precisione intermediac) Campione Media ICO DS ICO CV % DS ICO CV % SUd), negativo 0.203 0.026 – 0.031 – SU, positivo per anti‑HIV 1 126 1.09 0.9 1.77 1.4 SU, positivo per anti‑HIV 2 7.57 0.069 0.9 0.111 1.5 SU, positivo per anti‑HIV 1, gruppo O 10.2 0.097 1.0 0.155 1.5 SU, positivo per HIV Ag 3.52 0.031 0.9 0.062 1.8 PreciControl HIV 1 0.236 0.023 – 0.026 – PreciControl HIV 2 18.3 0.283 1.5 0.380 2.1 PreciControl HIV 3 55.2 1.12 2.0 1.42 2.6 h) Pazienti con gammapatia monoclonale: 1 su 21 Sensibilità clinica Dei 179 campioni in fase precoce della sieroconversione (definita in base alle specifiche tecniche comuni (CTS)), da testare per l'HIV, 172 sono risultati positivi con il test HIV combi PT Elecsys. Dei 1532 campioni prelevati da pazienti infetti da HIV, nei vari stadi della malattia e infetti da HIV 1 del gruppo M, O e da HIV 2, 1532 sono risultati reattivi con il test HIV combi PT Elecsys. In questo studio, la sensibilità del test HIV combi PT Elecsys è risultata pari al 100 %. Il limite inferiore di confidenza del 95 % era pari al 99.76 %. Gruppo N Reattivi Persone infette da HIV 1 nei vari stadi della malattia 338 338 Infezione da HIV 1, gruppo M (sottotipi A‑J) 629 629 Infezione da HIV 1, gruppo O b) Ripetibilità = precisione nella serie c) Precisione intermedia = fra le serie d) SU = siero umano 4/5 8 8 Infezione da HIV 2 472 472 Campioni positivi per HIV Ag 85 85 2015-03, V 6.0 Italiano ms_05390095190V6.0 HIV combi PT Antigene dell'HIV 1 e anticorpi totali anti-HIV 1 e anti-HIV 2 Sono stati testati 53 lisati di surnatanti di colture cellulari, inclusi diversi sottotipi del gruppo M dell'HIV 1 (A‑H), il gruppo O dell'HIV 1 e l'HIV 2, che sono risultati reattivi con il test HIV combi PT Elecsys. In 46 determinazioni eseguite su prelievi sequenziali nella fase molto precoce dell'infezione da HIV, 100 su 105 campioni sono risultati positivi con il test HIV combi PT Elecsys. Specificità clinica In un gruppo di 7343 donatori di sangue randomizzati europei e asiatici, la specificità del test HIV combi PT Elecsys è risultata pari al 99.88 % (RR). Il limite inferiore di confidenza del 95 % era pari al 99.77 %. In un gruppo di 4103 campioni non selezionati della routine giornaliera, prelevati da pazienti dializzati e da donne gravide, la specificità del test HIV combi PT Elecsys è risultata pari al 99.81 % (RR). Il limite inferiore di confidenza del 95 % era pari al 99.62 %. N Test HIV combi PT Elecsys IR RR ICO ≥ 1 ICO ≥ 1 Donatori di sangue Western Specificità clinica Bloti) (limite inferiore di confidenza del 95 %) 7343 13 11 1/1 99.88 % (99.77 %) Campioni non 2721 selezionati della routine giornaliera 33 33 26 99.74 % (99.47 %) Pazienti dializzati 251 1 1 0 99.60 % (97.80 %) Donne gravide 1131 1 1 1 100 % (99.67 %) 10 Denis F, Leonard G, Sangare A, et al. Comparison of 10 Enzyme Immunoassays for Detection of Antibody to Human Immunodeficiency Virus Type 2 in West African Sera. J Clin Microbiol 1988;26:1000-1004. 11 Loussert-Ajaka I, Brun-Vézinet F, Simon F, et al. HIV-1/HIV-2 Seronegativity in HIV-1 subtype O Infected Patients. Lancet 1994;343:1393-1394. 12 Busch MP, Lee LLL, Satten GA, et al. Time course of detection of viral and serologic markers preceding human immunodeficiency virus type 1 seroconversion: implication for screening of blood and tissue donors. Transfusion 1995;35:91-97. 13 Weber B, Fall EH, Berger A, et al. Reduction of Diagnostic Window by New Fourth-generation Human immunodeficiency Virus Screening Assays. J Clin Microbiol 1998;36(8):2235-2239. 14 Gürtler L, Mühlbacher A, Michl U, et al. Reduction of the diagnostic window with a new combined p24 antigen and human immunodeficiency virus antibody screening assay. Journal of Virological Methods 1998;75:27-38. 15 Occupational Safety and Health Standards: bloodborne pathogens. (29 CFR Part 1910.1030). Fed. Register. 16 Directive 2000/54/EC of the European Parliament and Council of 18 September 2000 on the protection of workers from risks related to exposure to biological agents at work. Per ulteriori informazioni, consultare il manuale d’uso appropriato per il relativo analizzatore, i rispettivi fogli di applicazione, la Product Information e le metodiche di tutti i componenti necessari (se disponibili nel vostro paese). In questa metodica, per separare la parte intera da quella frazionaria in un numero decimale si usa sempre il punto. Il separatore delle migliaia non è utilizzato. Simboli Oltre a quelli indicati nello standard ISO 15223‑1, Roche Diagnostics impiega i seguenti simboli: i) Confermati positivi/indeterminati con Western Blot (WB). I campioni con WB indeterminato sono stati esclusi dal calcolo. Contenuto della confezione Panels di sieroconversione La sensibilità per la sieroconversione del test HIV combi PT Elecsys è stata mostrata misurando 102 panels di sieroconversione disponibili in commercio e confrontandone i risultati con quelli di determinazioni dell'HIV combi o di test immunologici per l'anti‑HIV e/o di test per l'HIV Ag registrati. Analizzatori/strumenti su cui i reagenti possono essere usati Letteratura 1 Barré-Sinoussi F, Chermann JC, Rey F, et al. Isolation of a Tlymphotropic Retrovirus from a Patient at Risk for Acquired Immune Deficiency Syndrome (AIDS). Science 1983;220:868-871. 2 Popovic M, Sarngadharan MG, Read E, et al. Detection, Isolation and Continuous Production of Cytopathic Retroviruses (HTLV-III) from Patients with AIDS and Pre-AIDS. Science 1984;224:497-500. 3 Gallo RC, Salahuddin SZ, Popovic M, et al. Frequent Detection and Isolation of cytopathic Retroviruses (HTLV-III) from Patients with AIDS and at Risk for AIDS. Science 1984;224:500-503. 4 Clavel F, Guétard D, Brun-Vézinet F, et al. Isolation of a New Human Retrovirus from West Africa Patients with AIDS. Science 1986;233:343-346. 5 Gürtler LG, Hauser PH, Eberle J, et al. A New Subtype of Human Immunodeficiency Virus Type 1 (MVP-5180) from Cameroon. J Virol 1994;68(3):1581-1585. 6 Simon F, Mauclère P, Roques P, et al. Identification of a new human immunodeficiency virus type 1 distinct from group M and group O. Nat Med 1998;4(9):1032-1037. 7 Robertson DL, Anderson JP, Bradac JA, et al. HIV-1 nomenclature Proposal. Science 2000;288(5463):55-56. 8 Petersen LR, Satten GA, Dodd R, et al. Duration of Time from Onset of Human Immunodeficiency Virus type 1 Infectiousness to Development of Detectable Antibody. The HIV Seroconversion Study Group. Transfusion 1994;34(4):283-289. 9 Gürtler LG. Difficulties and strategies of HIV diagnosis. Lancet 1996;348:176-179. 2015-03, V 6.0 Italiano Reattivo Calibratore Volume dopo ricostituzione o mescolamento Global Trade Item Number GTIN Le aggiunte o modifiche sono indicate mediante una linea verticale posizionata al margine. © 2015, Roche Diagnostics Roche Diagnostics GmbH, Sandhofer Strasse 116, D‑68305 Mannheim www.roche.com 5/5