Il referendum costituzionale
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Il referendum costituzionale
Il referendum costituzionale: le ragioni del sì e quelle del no Roma, 23 Maggio 2016 – Ha fatto molto scalpore il video, che circola da qualche giorno in rete, della contestazione al ministro Boschi da parte di uno studente catanese di giurisprudenza. La Boschi è impegnata in un tour nelle università e nelle scuole italiane per discutere (secondo i critici per fare propaganda) sulla riforma costituzionale in vista del referendum autunnale; nel corso dell’incontro presso l’ateneo catanese lo studente Alessio Grancagnolo ha criticato con passione e con una certa verve i contenuti ed i metodi della riforma, suscitando la reazione stizzita non tanto della Boschi (che anzi, ad onor del vero, ha chiesto che il ragazzo terminasse di parlare) quanto del Rettore, che ha interrotto l’intervento del giovane. Lo studente ha compendiato le principali ragioni dei critici della riforma: impossibilità del parlamento attuale (eletto col Porcellum, dichiarato incostituzionale dalla Consulta) di riformare la Costituzione, snaturamento del sistema di pesi e contrappesi previsto dalla carta, introduzione di una camera composta da soggetti non eletti direttamente dai cittadini; inoltre, lo studente ha duramente attaccato l’Italicum, la nuova legge elettorale votata dal Parlamento. Alcune delle argomentazioni in questione sono discutibili: la riforma non mette in pericolo la democrazia, ed inoltre in molti paesi europei esiste una camere non eletta direttamente e rappresentativa degli enti locali. Va poi dato atto al Governo Renzi di aver portato a compimento il progetto di riforma dopo molti tentativi andati a vuoto. Certamente, dal punto di vista politico, sarebbe stato preferibile l’approvazione della riforma con una maggioranza più ampia e trasversale. Ma soprattutto, ciò che desta perplessità è la combinazione tra la riforma costituzionale e quella elettorale: l’Italicum, infatti, non scioglie alcuno dei nodi critici evidenziati dalla Consulta rispetto al Porcellum, primo tra tutti l’impossibilità per i cittadini di scegliere i propri rappresentanti con le preferenze (col sistema dei capilista bloccati rimane in mano ai segretari di partito un notevole potere nella formazione delle liste soprattutto per quelle forze che non beneficeranno del premio di maggioranza). Appare inoltre inopportuno il modo con cui Renzi, il Governo e la dirigenza del Pd stanno impostando la campagna referendaria: Renzi (probabilmente anche con l’intento di spostare l’attenzione delle imminenti elezioni amministrative) ha di fatto trasformato la consultazione in una sorta di plebiscito politico su di sé; la Boschi si è prodigata in critiche pesanti (e discutibilissime nei modi) ai sostenitori del no, soprattutto quelli schierati a sinistra: prima l’accostamento a Casa Pound, infine l’attacco di ieri all’Associazione Nazionale Partigiani, che ha deliberato la propria contrarietà alla riforma (“I veri partigiani votano sì”, ha dichiarato il ministro nel salotto televisivo di Lucia Annunziata). Renzi ed il Pd dovrebbero probabilmente dimostrare un atteggiamento maggiormente aperto e riflessivo, anche in considerazione della delicatezza dell’argomento della discussione (la revisione della carta fondamentale). Anzitutto, evitando di stigmatizzare le critiche, visto e considerato che non si tratta certamente della riforma migliore possibile, e che come hanno riconosciuto anche molti dei suoi sostenitori ci sono aspetti migliorabili. Discutere nel merito dunque, e non limitare il dibattito al livello meramente politico; da questo punto di vista, sarebbe apparso probabilmente più corretto “spacchettare” il referendum in più quesiti, in modo da evitare la formazione di un giudizio unico da parte dell’elettore che potrebbe condividere alcuni aspetti della riforma piuttosto che altri. Al momento, si profila invece un inutile scontro pro o contro Renzi, che è esattamente ciò di cui non si sentiva il bisogno. di Luca Benedetti “Sarà vero?” Ecco la lista dei siti di “bufale” e un consiglio su come difendersi Milano, 13 maggio 2016 – “Sara vero?”: quanti di voi si pongono questa domanda ogni qualvolta leggono sul web una notizia, una citazione o un fatto di cronaca? Oppure se la fonte da cui proviene la notizia è reale o no? Quanti di voi provano ad approfondire se quel link che gira su facebook reindirizza ad una pagina reale oppure ad un sito di notizie fasulle? A giudicare dalla mole di “bufale” che viaggiano di bacheca in bacheca sui social network, la risposta è: pochi. Il web infatti, oltre ad aver accorciato il rapporto spazio/tempo in maniera tale che una notizia o un messaggio possa viaggiare per migliaia di chilometri in pochi secondi, ha modificato per sempre il modo di fare informazione e di divulgare la cultura, rendendo accessibile a chiunque abbia una connessione internet, la conoscenza (Wikipedia, la più grande enciclopedia virtuale, ne è un esempio). Ma ha anche permesso a chiunque di diffondere sul web qualunque assurdità, provocando accanto all’esplosione dell’informazione libera, anche l’emergere di una sottocategoria pericolosa, la disinformazione libera. La diffusione di siti di bufale si sta facendo sempre più marcata, sfruttando proprio i social network e l’ignoranza della gran parte degli utenti che quotidianamente condividono link su pagine, gruppi e bacheche. Questa dis-informazione libera approfitta di quello che ad oggi è un problema reale della nostra società e che in Italia assume proporzioni gigantesche: l’Analfabetismo funzionale. Con questa definizione si intende, semplicisticamente, quella parte di popolazione che pur sapendo leggere e scrivere, ha difficoltà di comprensione di testi in prosa come articoli di giornale, libri di letteratura, ma anche contratti, incapacità di analisi e limitate capacità cognitive che rendono particolarmente difficoltosa l’interazione con i moderni strumenti di comunicazione di massa. Secondo recenti studi dell’OCSE, attraverso lo Human Development Report, l’Italia guida la classifica dell’analfabetismo funzionale con una media del 47% (su campioni d’età compresa tra i 16 e i 65 anni), seguita dal Messico con 43% ed Irlanda 22%. Fanalino di coda la Svezia, 7%. Un dato particolarmente allarmante ed il problema si fa ancor più serio quando alcuni utenti non riescono neppure a fare distinzione tra siti di bufale che volontariamente diffondono notizie false e tendenziose da pagine satiriche, al limite della comicità come Lercio.it, o quando si utilizzano foto di personaggi famosi seguiti da commenti del tipo “Forse voi non sapete che il personaggio nella foto è Sadik Abdallah (nome di fantasia, ndr), noto terrorista a cui il governo ha dato casa e 1500 euro al mese per vivere in Italia…..”, salvo poi scoprire che il personaggio della foto è Kabir Bedi, o Murray Abraham, noti attori hollywoodiani. Peggio ancora è andata a Ezio Greggio, immortalato con la divisa della polizia nel film “Occhi a quei due”, e finito sul web come tal Carmine, agente deceduto durante un inseguimento con due africani che avevano derubato una famiglia di pensionati. Che in Italia siamo molto avvezzi alle bufale on line lo dimostra il fatto che spesso anche autorevoli quotidiani, sull’onda dello scoop, cadono talvolta nelle fandonie estere, tradotte e reimmerse nel mercato giornalistico italiano, salvo poi dover correggere il tiro ed ammettere che, ops, anche i plurilaureati giornalisti in patria ogni tanto si fanno prendere dalla foga del momento. Ormai per sapere se il tal frontman della nostra band preferita è deceduto oppure no, bisogna attendere che lo stesso dia la smentita ufficiale in video. Nella maggior parte dei casi, le notizie pubblicate da questi siti di bufale fanno leva sulle paure della popolazione, sulle arrabbiature e sulle scarse conoscenze di come funzioni la politica in generale. E’ proprio la politica il campo in cui questi diffusori di bufale trovano l’applicazione più pratica del modo di far girare le notizie spesso surreali, prive di fonti. In altri casi, veri e propri siti complottisti si aggirano per il web, tra scie chimiche e “cose che nessuno ti dirà mai”, poteri occulti e miracoli religiosi. Occhio al nome – Ma come distinguere un sito di bufale da uno serio e affidabile? Sebbene alcuni siti utilizzino notizie reali, amplificandone magari i risvolti attraverso il sistema di click baiting (diffondere una notizia tramite un titolo che permetta di attrarre il maggior numero di lettori possibile sfruttando la curiosità della gente, esasperando il contenuto come “incredibile”, o “da non crederci”), un metodo infallibile per ingannare i lettori è utilizzare una tecnica di scrittura che ricorda vagamente l’anagramma. Sono molte infatti le pagine che riprendono i nomi di quotidiani reali e ne modificano una o due lettere, rendendoli a prima vista del tutto uguali a quelli da cui prendono ispirazione. E così si finisce a condividere articoli de Il Giomale (e non Il Giornale), oppure da Il Fatto Quotidaino (da Il Fatto Quotidiano). Questo perché “secnodo uno sutdio delel’Uvinesrità di Cabmrigde” cambiando l’ordine delle lettere all’interno di una parola, al lettore disattento basterà che la prima e l’ultima lettera siano al loro posto per dare un senso logico alla parola che stiamo leggendo. Ecco pertanto di seguito una lista di siti e pagine facebook dalle quali stare alla larga per evitare che vengano diffuse bufale sul web. L’informazione è importante, e chissà, magari diventerete dei provetti smascheratori di bufale e favorirete la divulgazione dell’informazione libera e la fine, una volta per tutte della dis-informazione di massa, pericolo numero 1 per la sopravvivenza della democrazia. La lista dei siti di bufale, complottisti e clickbaiting più “cliccati” del web Il Giomale Il Matto Quotidiano Il Fattone Quotidiano Il Fatto Quotidaino Rebubblica Gazzette.it Lo Specchio Corriere del Mattino Corriere del Corsaro Telegrafo Corriere della Pera Retenews24 L’osservatore Politico Panorana Ultimaora24 Italianews24.eu ilMessaggio.it La Nozione Rubrica24 Catena Umana Byoblu ImolaOggi VoxNews Informare x Resistere PioveGovernoLadro Identità Gazzetta della Sera Mafia Capitale Senza Censura No Censura TgNews24 Grande Cocomero RobaDaPazzi.com ILMeteo Meteoweb Donidream La Stella Segnali dal cielo Curiosity2013 PianetaBluNews Jeda News Salto Quantico Attivotv Notiziedalweb Autismi e Vaccini Vaccini Informa Lo Sai ilmondoo.it di Nicola Iacopetti Il Leicester è campione d’Inghilterra, il lieto fine sulla favola più bella Londra, 3 Maggio 2016 – Il Leicester City è campione d’Inghilterra. Il pareggio di ieri sera tra Chelsea e Tottenham ha permesso alle foxes di festeggiare il primo titolo in 132 anni di storia, la squadra che fino a un anno fa lottava per non retrocedere è arrivata davanti a tutti facendo impazzire di gioia i propri tifosi e tutti gli appassionati di calcio che durante questa cavalcata incredibile hanno iniziato a sostenere da ogni parte del mondo i ragazzi allenati da Claudio Ranieri. Dopo un inizio di stagione sorprendentemente brillante, vista la rosa composta da giocatori considerati di seconda fascia, si pensava che il rendimento dei blues calasse e che la squadra si avviasse verso una salvezza tranquilla o nella migliore delle ipotesi conquistasse un posto in Europa League. Partita dopo partita Vardy e compagni hanno messo in difficoltà e battuto la maggior parte dei club più blasonati, difendendo come una squadra che si deve salvare e ripartendo con contropiedi fulminei. Con queste semplici mosse e con un’intensità agonistica senza pari hanno raggiuto la vetta della classifica e l’hanno mantenuta fino al meritato trionfo. La difesa – Kasper Schmeichel, figlio del leggendario portiere del Manchester Utd, dopo una carriera senza grandi successi ha dimostrato il proprio valore compiendo veri e propri miracoli e guidando con grande autorevolezza la retroguardia. Huth e capitan Morgan, i due statuari centrali di difesa, hanno respinto tutto quello che passava in area di rigore lottando alla pari con i migliori attaccanti della Premier e riuscendo a regalare a Ranieri ben 7 vittorie col minimo scarto. N’Golo Kanté – ” La prima volta che ho visto giocare il Leicester quest’anno pensavo che in campo ci fossero due gemelli Kanté”. Questa è la battuta del tecnico del West Ham Slaven Bilic che la dice lunga sul rendimento del giovane centrocampista francese di origini maliane. Ha rincorso tutti gli avversari, ha recuperato decine di palloni, è andato in aiuto di ogni compagno in difficoltà o fuori posizione, è stato il cuore e soprattutto i polmoni delle foxes. Mahrez e Vardy – Il primo è stato nominato miglior giocatore della Premier, ha incantato il pubblico di ogni stadio col suo mancino, ha messo a referto 17 gol e 11 assist, dribbling secco e giocate mai banali. Jamie Vardy ha segnato 22 gol, alcuni bellissimi, quasi tutti nei momenti chiave della stagione, con la sua velocità ha fatto impazzire tutte le difese. E’ il simbolo del miracolo Leicester, 5 anni fa faceva l’operaio e giocava a livello semi-dilettantistico, tra meno di un mese (smaltiti i fiumi di birra consumati meritatamente coi compagni) partirà con la nazionale Inglese per giocare gli europei. Claudio Ranieri – Si è affidato a 11 titolari, ha avuto l’umiltà e l’intelligenza di mettere in pratica un calcio semplice ma efficace, ha dato serenità all’ambiente premiando i giocatori con una settimana di riposo nel momento più critico della stagione, ha conquistato il rispetto della propria squadra senza mai alzare la voce, ha conquistato tutti noi con le sue battute in conferenza stampa. Complimenti Sir Claudio! di Andrea Giulianini. Fate poco sesso? Forse non sapete che… Firenze, 13 aprile 2016 – “C’è chi l’amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione”, ma in realtà il sesso è molto più che un passatempo piacevole: Non tutti infatti sanno che l’attività sessuale è la miglior medicina che esista in circolazione, se non altro perché oltre ad essere appagante per lo spirito, non ha controindicazioni. Certo, in Italia le statistiche non sono delle più esaltanti, anche se il dato di un rapporto ogni 3 giorni per coppia (secondo un sondaggio del 2013 condotto da DoxaPharma per la Società Italiana di Urologia – SIU) ci proietta in testa a questa speciale classifica, seguiti dal Brasile. Il problema riguarda i tempi, con una media di 2 minuti a rapporto. Forse, se gli italiani sapessero i benefici che si possono ricavare da una intensa attività sessuale, passerebbero più tempo sotto le lenzuola. Infatti, il sesso è un ottimo coadiuvante nel trattamento del raffreddore, visto che durante il rapporto i fagociti (i quali sono capaci di legarsi all’agente patogeno, rinchiuderlo nel citoplasma ed eliminarlo dall’organismo) aumentano dal 30 al 150%. Per questo motivo, fate l’amore, non fate caso al naso che cola! D’ora in avanti poi, la scusa del “mal di testa” per evitare di dare un dispiacere al partner, dovrà subire un piccolo ridimensionamento. Secondo uno studio dell’Università di Munster fare del buon sesso (raggiungendo quindi l’orgasmo) stimola l’aumento delle endorfine, che nient’altro sono che antidolorifici naturali prodotti dal nostro corpo, utilissimi soprattutto in caso di cefalea a grappolo. Un altro studio, questa volta casalingo (sempre della SIU), ha dimostrato che l’aumento del testosterone nei maschietti riduce il rischio di malattie cardiovascolari ed è un ottimo aiuto per combattere il colesterolo alto. Perfino la sindrome di Ekbom ( che colpisce soprattutto le donne prima di andare a dormire – quella “fastidiosa” sensazione di non riuscire a tenere le ferme le gambe dopo essersi coricate – con cui Sandra Mondaini ci ha fatto sorridere tante volte accanto al suo Raimondo, per capirci) potrebbe essere alleviata sotto le lenzuola concedendosi un po’ di piacere col partner. L’Università di San Paolo in Brasile ha scoperto che grazie all’orgasmo viene rilasciato nel nostro organismo anche la dopamina, un neurotrasmettitore che funzionando come un ormone, inibisce il rilascio di prolattina. Ovviamente la produzione di dopamina avviene grazie ad ogni attività che ci provoca piacere, come l’ascoltare musica, il cibo, o delle grasse risate. Viene utilizzata anche come cura contro la depressione. Cari compaesani, ripensando alle statistiche inziali, due minuti sono un po’ pochini per favorire un rilascio completo di dopamina! Visto che si sta avvicinando l’estate e che siamo tutti alle prese con la prova costume, un rimedio infallibile per bruciare qualche caloria in più ce lo offre proprio l’amore! Infatti, secondo l’Università del Québec stavolta, la donna può bruciare fino a 3,1 KCal al minuto contro le 7,1 consumate dopo mezz’ora di tapis roulant, mentre l’uomo 4,2 kCal al minuto contro le 9,2 consumate correndo (e non ci sono scuse del tipo “fuori piove”, “fa troppo caldo”, “fa troppo freddo” etc etc etc). Ultimo, e non per importanza, è il fatto che con il sesso aumenta la produzione di estrogeni, grazie ai quali possiamo combattere in maniera naturale le rughe e rendere la nostra pelle più elastica e luminosa. C’è più di un motivo per cercare quindi di migliorare le nostre statistiche. La Redazione consiglia la somministrazione di “piacere” più volte al dì…e soprattutto per un periodo di tempo superiore ai due minuti, se non volete rischiare di produrre l’effetto insoddisfazione e indesiderato, portare ovvero a creare delle conseguenze spiacevoli (perdita del desiderio, sfiducia in se stessi e nel partner, depressione). “Il sesso è peccato… farlo male.” – cit. Roberto “Freak” Antoni, Skiantos di Selene Corridori Tra un sedano e una patata nell’ortofrutta spuntano hashish, cocaina e armi Asti, 7 aprile 2016 – I carabinieri di Asti e della Stazione di Portacomaro, coadiuvati da personale del reparto cinofili della locale Polizia Penitenziaria, hanno arrestato due giovani italiani di 30 e 29 anni, rispettivamente titolare e dipendente di un negozio di ortofrutta di Asti, per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, detenzione illegale di arma comune da sparo e ricettazione. I militari avevano raccolto diverse segnalazioni riferite ad un’attività di spaccio nell’area di pertinenza del suddetto negozio e dopo una serie di servizi di osservazioni ieri è stata eseguita una perquisizione presso l‘attività commerciale. I carabinieri hanno trovato all’interno dell’ortofrutta circa 5 grammi di cocaina, già suddivisa in sei dosi ed una dose di hashish di poco meno di un grammo. Non è stato tuttavia trovato solo lo stupefacente, infatti, occultata nel negozio, è stata rinvenuta anche una pistola semiautomatica calibro 22, risultata poi essere provento di un furto consumato nell’anno 2013 in un’abitazione della provincia di Piacenza, nonché due assegni contraffatti. Terminate le operazioni di rito, i due arrestati sono stati portati presso la Casa Circondariale di Asti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Torino: rapine, furti e spaccate con l’auto della mamma – VIDEO Torino, 4 aprile 2016 – Rapine e furti con l’auto della mamma. I carabinieri di Rivoli hanno eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti cittadini italiani, responsabili – in concorso con nomadi minorenni la cui posizione è all’esame della competente Procura – di rapina, furti con “spaccata” e altro. L’indagine è stata avviata nell’agosto del 2015 a seguito di una rapina a mano armata avvenuta a Grugliasco (TO). Sono state sinora scoperte 6 rapine aggravate in esercizi commerciali, 3 “spaccate” in tabaccherie, oltre a varie truffe, furti ricettazioni e spaccio di stupefacenti. San Valentino, della ricorrenza la storia Roma, 14 febbraio 2016 – Dopo la Storia di Babbo Natale, questa volta vi vogliamo proporre quella di San Valentino. Come tutti sappiamo San Valentino è la ricorrenza dedicata agli innamorati e si festeggia il 14 febbraio, soprattutto in Europa, nelle Americhe e in estremo Oriente. San Valentino da Terni (176 – 273 d.C.) è un santo della religione cristiano-cattolica a cui la tradizione attribuisce diversi miracoli compiuti a favore proprio degli innamorati. La festività venne istituita da Papa Gelasio I nel 496 d.C. per sostituire la festa romana pagana dei Lupercalia (festa dedicata alla fertilità che veniva celebrata proprio intorno alla metà di febbraio); nei primi secoli della cristianità era infatti usuale che le antiche festività pagane venissero “cristianizzate” (cambiandone a volte anche il significato) per meglio integrarsi con il folklore popolare. I monaci Benedettini contribuirono successivamente a far conoscere il Santo in tutta Europa attraverso i loro numerosi monasteri, essendo stati affidatari della basilica di San Valentino a Terni, dalla fine della seconda metà del VII secolo. San Valentino rimase comunque un santo piuttosto sconosciuto fino al basso medioevo, quando Geoffrey Chaucer (scrittore, poeta, cantante, burocrate e diplomatico inglese) scrisse di “antiche leggende” (probabilmente inventate da lui stesso) in cui San Valentino veniva associato a racconti che avevano a che fare con amanti o altri fatti amorosi. Insomma, Chaucer recuperò San Valentino per trasformarlo nel santo dell’amor cortese, che proprio in quegli anni cominciava a diffondersi nella cultura dell’aristocrazia europea. Soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, e per imitazione anche altrove, il tratto più caratteristico della festa di San Valentino divenne lo scambio dei valentine: bigliettini d’amore raffiguranti cuori o altri temi tipici della rappresentazione popolare dell’amore (la colomba, l’immagine di Cupido con arco e frecce, e così via). A partire dal XIX secolo, negli Stati uniti, questa tradizione ha alimentato la produzione industriale e commercializzazione su vasta scala di biglietti d’auguri dedicati a questa ricorrenza (regolarmente di accompagnamento ad un regalo). Oggi si stima che ogni anno vengano comprati per il 14 febbraio circa un miliardo di regali. Il che colloca questa ricorrenza al secondo posto, come numero di regali acquistati, dopo il Natale. Dalla fine del ventesimo secolo, con la crisi del modello della famiglia tradizionale, la festa di San Faustino (15 febbraio), ha iniziato ad essere considerata da molti la festa di chi cerca l’anima gemella, in contrapposizione proprio a San Valentino; prossimamente… ma questa storia ve la racconteremo Un saluto e continuate a seguirci. di Emanuele Bazzichi New Hampshire come da pronostico: vincono Trump e Sanders New Hampshire, 10 febbraio 2016 – La seconda tappa delle primarie statunitensi ha visto protagonista il piccolo stato del nord-est del New Hampshire, in cui Donald Trump per i repubblicani e Bernie Sanders per i democratici partivano da favoriti. I risultati hanno confermato le attese: Trump ha ottenuto il 34% dei consensi, più che doppiando il più vicino inseguitore John Kasich, autore comunque di un buon 16%; Sanders ha invece staccato Hillary Clinton di più di venti lunghezze, con un sonante 60% a 38%. Inutile dirlo, i giochi sono quanto mai aperti; sinistri scricchiolii però iniziano ad avvertirsi nei comitati elettorali di diversi candidati da ambo le parti. Innanzitutto, in casa repubblicana il governatore del New Jersey Chris Christie getta la spugna e annuncia il ritiro dalla corsa: non è il primo – sono già saltate le candidature di Mike Huckabee, Rand Paul e Rick Santorum – e non sarà certamente l’ultimo nelle fila del GOP, che vede ancora una corsa molto affollata verso la nomination. Rimanendo da questo lato dello scacchiere, le performance migliori sono soprattutto quelle di Trump, Kasich e Bush: il primo ha spazzato via la nebbia di incertezze che si era formata all’indomani del voto in Iowa; il secondo ha sfoderato un’ottima prova, e il suo discorso post-voto è stato molto apprezzato dai media; il terzo ha dato un colpo di reni fondamentale per proseguire una corsa che comunque pare ancora difficile. Il grande assente è lui: Marco Rubio. Dopo un terzo posto dorato in Iowa, forte del grande interesse mediatico creatosi attorno a lui, ci si aspettava qualcosa di più. Probabile che il giovane senatore della Florida abbia subito il forte consenso moderato creatosi attorno a Kasich e Bush, entrambi chiamati a un momento della verità, che comunque arriverà inevitabilmente anche per Rubio nelle prossime tornate. Per adesso pare infatti che non si sia ancora configurato un chiaro sfidante di Trump nella corsa repubblicana. In casa democratica, la vittoria di Sanders ha fatto definitivamente saltare i nervi alla Clinton, che sul palco, nel discorso che ha seguito i risultati, ha ammesso di avere “qualche difficoltà con l’elettorato giovanile”, e – si dice – pare sia in procinto di licenziare metà del suo staff. A complicare le cose, dopo uno scandalo per alcune email private, il dibattito creatosi attorno ad alcuni discorsi che – dietro il pagamento di 675.000 dollari – avrebbe tenuto in occasioni conviviali organizzate da Goldman Sachs, per la quale l’ex first lady ebbe parole di miele, del tutto dissonanti con quelle usate invece nel corso dell’attuale campagna elettorale. Per il partito dell’asinello la corsa potrebbe rivelarsi più aperta del previsto: Hillary Clinton potrà anche piacere all’establishment delle metropoli, ma a quell’America delle balle di fieno e delle casette bianche di legno – che è poi l’America reale – pare proprio non vada giù. Appuntamento al 20 febbraio: primarie in South Carolina in casa repubblicana, caucus in Nevada in casa democratica. Conteggio aggiornato dei delegati: Repubblicani: Trump 17, Cruz 10, Rubio 7, Bush 3, Carson 3. Democratici: Sanders 34, Clinton 32. di Andrea Di Nino Mattarella non dice nulla: siamo di nuovo un paese normale? Roma, 2 gennaio 2016 – Un discorso lungo: nonostante sia stato piu breve rispetto alla durata media dei messaggi presidenziali di fine anno. Non possiamo non partire da questa semplice constatazione: i nostri capi di Stato sforano puntualmente i venti minuti di discorso, a confronto dei dieci minuti medi solitamente impiegati dagli omologhi europei. La regina Elisabetta nei suoi ultimi messaggi alla nazione non ha mai toccato nemmeno i dieci minuti. Ai nostri presidenti piace parlare, forse troppo per catalizzare l’attenzione dell’italiano medio, che alle 20.30 del 31 dicembre è più impegnato a puntare l’ennesima fetta di cotechino piuttosto che a immergersi nella solennità del Quirinale. Ma paradossalmente, nonostante i lunghi discorsi, i nostri presidenti dicono ben poco: Giorgio Napolitano è stato l’unico in tempi recenti ad affrontare con decisione e franchezza tematiche politiche e istituzionali, un’ imposizione delle circostanze che vedevano il Paese coinvolto in una pesante crisi politica ed economica; ma oggi l’esecutivo appare saldo, i mercati sembrano tranquillizzati, e il capo dello Stato – eccezion fatta per la ferma condanna di terrorismo islamista e immigrazione incontrollata, evidente segno della ricerca di una sintonia con la pancia del Paese – può tornare a parlare di auguri ai nuovi nati e di efficienza dei mezzi pubblici. Temi come l’inquinamento delle città italiane, l’utilità della raccolta differenziata e le tasse “che sarebbero più basse se tutti le pagassero”, sono lo specchio di un messaggio quasi pedagocico agli italiani, anche se forse poco consoni a un discorso alla nazione, che sì, è stato voluto più sobrio, ma che conserva comunque una certa rilevanza istituzionale. Una sobrietà, quella del discorso del presidente Mattarella, che esprime in pieno la natura stessa – decisamete austera – del nostro capo dello Stato: molto positiva è parsa in questo senso la scelta di rivolgersi agli italiani da un semplice salotto dell’appartamento presidenziale, contornato dei simboli di un normale Natale italiano. Il primo discorso del presidente Mattarella parla all’Italia delle piccole cose e dei piccoli problemi; tra lodi politiche che ne scorgono la lungimiranza e critiche giornalistiche che ne evidenziano il vuoto, la chiave di lettura – probabilmente dettata anche dall’ottismismo naturalmente ispirato dall’inizio di un nuovo anno – è soprattutto una: quella della forse ritrovata normalità istituzionale del Paese. E tanti auguri a tutti. di Andrea Di Nino L’oroscopo di Sarg del venerdì: dal 01/05 al 08/05 2015 Ariete E’ il comparto lavorativo o riguardante lo studio che in settimana deve ricevere le vostre attenzioni. Potete decidere per il meglio in quanto favoriti dal cielo. Cambiamenti in corso. Personaggio famoso: Vincent Van Gogh 30-03-1853 Toro Strascichi di nervosismo e tensioni. Andate incontro ad un periodo migliore. Usate la vostra proverbiale pazienza per accogliere le prime rose di maggio. Personaggio famoso: Salvator Dalì 11-05-1904 Gemelli Avete ancora Venere nel segno e ne approfitterete sia per divertirvi superficialmente se non in coppia, sia per mettere a fuoco ciò che non vi va se avete una storia. Personaggio famoso: Paul Gauguin 07-06-1848 Cancro In amore potete aspettare tranquillamente la prossima settimana quando Venere sarà nel segno. Nel lavoro avete la voglia o l’obbligo di cambiare. Giornata “ni” il 5. Personaggio famoso: Giorgio De Chirico 10-07-1888 Leone Sta terminando il periodo di “Marte in guerra con tutti”. Però le giornate di Domenica e Lunedì dovete prenderle con le molle, non vi strapazzate. Il 4 invece tenetevi a bada ed usate più diplomazia. Personaggio famoso: Andy Warhol 06-08-1928 Vergine Inizio di Maggio a suon di sciabolate sulla pedana del lavoro. Duelli memorabili il 5 ed il7. Se ne è valsa la pena lo scoprirete presto. Personaggio famoso: Ernesto Treccani 26-08-1920 Bilancia Discussione in coppia l’8, se siete furbe\i avrete l’accortezza di riparlarne più avanti. Vi conviene perchè siete un pò polemici. Nel lavoro progetti positivi. Siete lucidi. Personaggio famoso: Michelangelo Merisi da Caravaggio 29-09-1571 Scorpione Come crisalide che diventerà farfalla, così voi che sentite di poter nascere, anzi rinascere e volare verso nuovi orizzonti. Per adesso accontentatevi però di pensare positivo. Volerete, volerete! Personaggio famoso: Pablo Picasso 25-10-1881 Sagittario Movimentazione in tutti i campi. Nel lavoro volete scappare dalla monotonia, in amore lo stesso. Come venirne a capo sarà la vostra sfida. Tutto questo vi agita ma vi piace. Personaggio famoso: Vasilij Kandinskij 04-12-1866 Capricorno Il lavoro vi soride, se avete seminato raccoglierete i frutti, se avete un progetto probabilmente avete la strada in discesa. Insomma gratificazioni in arrivo. Personaggio famoso: Henri Matisse 31-12-1869 Acquario Siete un pò nervosetti, soprattutto il 4, calma. La nota positiva è che voi sapete essere sempre ottimisti e ciò vi farà passare questo momento “ni”! Personaggio famoso: Edouard Manet 23-01-1832 Pesci Vorreste uscire dall’acquario della vita, ma non avete ben chiaro se saltando potreste trovarvi in un luogo senz’acqua. Non lasciate la strada vecchia…aggiustatela. Personaggio famoso: Michelangelo Buonarroti 06-03-1475 di Sarg