Il referendum costituzionale

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Il referendum costituzionale
Il referendum costituzionale:
le ragioni del sì e quelle
del no
Roma, 23 Maggio 2016 – Ha fatto
molto scalpore il video, che
circola da qualche giorno in
rete, della contestazione al
ministro Boschi da parte di uno
studente catanese di
giurisprudenza. La Boschi è
impegnata in un tour nelle
università e nelle scuole italiane per discutere (secondo i
critici per fare propaganda) sulla riforma costituzionale in
vista del referendum autunnale; nel corso dell’incontro presso
l’ateneo catanese lo studente Alessio Grancagnolo ha criticato
con passione e con una certa verve i contenuti ed i metodi
della riforma, suscitando la reazione stizzita non tanto della
Boschi (che anzi, ad onor del vero, ha chiesto che il ragazzo
terminasse di parlare) quanto del Rettore, che ha interrotto
l’intervento del giovane.
Lo studente ha compendiato le principali ragioni dei critici
della riforma: impossibilità del parlamento attuale (eletto
col Porcellum, dichiarato incostituzionale dalla Consulta)
di riformare la Costituzione, snaturamento del sistema di pesi
e contrappesi previsto dalla carta, introduzione di una camera
composta da soggetti non eletti direttamente dai cittadini;
inoltre, lo studente ha duramente attaccato l’Italicum, la
nuova legge elettorale votata dal Parlamento.
Alcune delle argomentazioni in questione sono discutibili: la
riforma non mette in pericolo la democrazia, ed inoltre in
molti paesi europei esiste una camere non eletta direttamente
e rappresentativa degli enti locali. Va poi dato atto al
Governo Renzi di aver portato a compimento il progetto di
riforma dopo molti tentativi andati a vuoto. Certamente, dal
punto di vista politico, sarebbe stato preferibile
l’approvazione della riforma con una maggioranza più ampia e
trasversale. Ma soprattutto, ciò che desta perplessità è la
combinazione tra la riforma costituzionale e quella
elettorale: l’Italicum, infatti, non scioglie alcuno dei nodi
critici evidenziati dalla Consulta rispetto al Porcellum,
primo tra tutti l’impossibilità per i cittadini di scegliere i
propri rappresentanti con le preferenze (col sistema dei
capilista bloccati rimane in mano ai segretari di partito un
notevole potere nella formazione delle liste soprattutto per
quelle forze che non beneficeranno del premio di maggioranza).
Appare inoltre inopportuno il modo con cui Renzi, il Governo e
la dirigenza del Pd stanno impostando la campagna
referendaria: Renzi (probabilmente anche con l’intento di
spostare l’attenzione delle imminenti elezioni amministrative)
ha di fatto trasformato la consultazione in una sorta di
plebiscito politico su di sé; la Boschi si è prodigata in
critiche pesanti (e discutibilissime nei modi) ai sostenitori
del no, soprattutto quelli schierati a sinistra: prima
l’accostamento a Casa Pound, infine l’attacco di ieri
all’Associazione Nazionale Partigiani, che ha deliberato la
propria contrarietà alla riforma (“I veri partigiani votano
sì”, ha dichiarato il ministro nel salotto televisivo di Lucia
Annunziata).
Renzi ed il Pd dovrebbero probabilmente dimostrare un
atteggiamento maggiormente aperto e riflessivo, anche in
considerazione della delicatezza dell’argomento della
discussione (la revisione della carta fondamentale).
Anzitutto, evitando di stigmatizzare le critiche, visto e
considerato che non si tratta certamente della riforma
migliore possibile, e che come hanno riconosciuto anche molti
dei suoi sostenitori ci sono aspetti migliorabili.
Discutere nel merito dunque, e non limitare il dibattito al
livello meramente politico; da questo punto di vista, sarebbe
apparso probabilmente più corretto “spacchettare” il
referendum in più quesiti, in modo da evitare la formazione di
un giudizio unico da parte dell’elettore che potrebbe
condividere alcuni aspetti della riforma piuttosto che altri.
Al momento, si profila invece un inutile scontro pro o contro
Renzi, che è esattamente ciò di cui non si sentiva il bisogno.
di Luca Benedetti
“Sarà vero?” Ecco la lista
dei siti di “bufale” e un
consiglio su come difendersi
Milano, 13 maggio 2016 – “Sara
vero?”: quanti di voi si pongono
questa domanda ogni qualvolta
leggono sul web una notizia, una
citazione
o
un
fatto
di
cronaca? Oppure se la fonte da
cui proviene la notizia è reale
o no? Quanti di voi provano ad
approfondire se quel link che
gira su facebook reindirizza ad
una pagina reale oppure ad un
sito di notizie fasulle? A giudicare dalla mole di “bufale”
che viaggiano di bacheca in bacheca sui social network, la
risposta è: pochi.
Il web infatti, oltre ad aver accorciato il rapporto
spazio/tempo in maniera tale che una notizia o un messaggio
possa viaggiare per migliaia di chilometri in pochi secondi,
ha modificato per sempre il modo di fare informazione e di
divulgare la cultura, rendendo accessibile a chiunque abbia
una connessione internet, la conoscenza (Wikipedia, la più
grande enciclopedia virtuale, ne è un esempio). Ma ha anche
permesso a chiunque di diffondere sul web qualunque assurdità,
provocando accanto all’esplosione dell’informazione libera,
anche l’emergere di una sottocategoria pericolosa, la disinformazione libera.
La diffusione di siti di bufale si sta facendo sempre più
marcata, sfruttando proprio i social network e l’ignoranza
della gran parte degli utenti che quotidianamente condividono
link su pagine, gruppi e bacheche. Questa dis-informazione
libera approfitta di quello che ad oggi è un problema reale
della nostra società e che in Italia assume proporzioni
gigantesche: l’Analfabetismo funzionale. Con questa
definizione si intende, semplicisticamente, quella parte di
popolazione che pur sapendo leggere e scrivere, ha difficoltà
di comprensione di testi in prosa come articoli di giornale,
libri di letteratura, ma anche contratti, incapacità di
analisi e limitate capacità cognitive che rendono
particolarmente difficoltosa l’interazione con i moderni
strumenti di comunicazione di massa. Secondo recenti studi
dell’OCSE, attraverso lo Human Development Report, l’Italia
guida la classifica dell’analfabetismo funzionale con una
media del 47% (su campioni d’età compresa tra i 16 e i 65
anni), seguita dal Messico con 43% ed Irlanda 22%. Fanalino di
coda la Svezia, 7%. Un dato particolarmente allarmante ed il
problema si fa ancor più serio quando alcuni utenti non
riescono neppure a fare distinzione tra siti di bufale che
volontariamente diffondono notizie false e tendenziose da
pagine satiriche, al limite della comicità come Lercio.it, o
quando si utilizzano foto di personaggi famosi seguiti da
commenti del tipo “Forse voi non sapete che il personaggio
nella foto è Sadik Abdallah (nome di fantasia, ndr), noto
terrorista a cui il governo ha dato casa e 1500 euro al mese
per vivere in Italia…..”, salvo poi scoprire che il
personaggio della foto è Kabir Bedi, o Murray Abraham, noti
attori hollywoodiani. Peggio ancora è andata a Ezio Greggio,
immortalato con la divisa della polizia nel film “Occhi a quei
due”, e finito sul web come tal Carmine, agente deceduto
durante un inseguimento con due africani che avevano derubato
una famiglia di pensionati. Che in Italia siamo molto avvezzi
alle bufale on line lo dimostra il fatto che spesso anche
autorevoli quotidiani, sull’onda dello scoop, cadono talvolta
nelle fandonie estere, tradotte e reimmerse nel mercato
giornalistico italiano, salvo poi dover correggere il tiro ed
ammettere che, ops, anche i plurilaureati giornalisti in
patria ogni tanto si fanno prendere dalla foga del momento.
Ormai per sapere se il tal frontman della nostra band
preferita è deceduto oppure no, bisogna attendere che lo
stesso dia la smentita ufficiale in video.
Nella maggior parte dei casi, le notizie pubblicate da questi
siti di bufale fanno leva sulle paure della popolazione, sulle
arrabbiature e sulle scarse conoscenze di come funzioni la
politica in generale. E’ proprio la politica il campo in cui
questi diffusori di bufale trovano l’applicazione più pratica
del modo di far girare le notizie spesso surreali, prive di
fonti. In altri casi, veri e propri siti complottisti si
aggirano per il web, tra scie chimiche e “cose che nessuno ti
dirà mai”, poteri occulti e miracoli religiosi.
Occhio al nome – Ma come distinguere un sito di bufale da uno
serio e affidabile? Sebbene alcuni siti utilizzino notizie
reali, amplificandone magari i risvolti attraverso il sistema
di click baiting (diffondere una notizia tramite un titolo che
permetta di attrarre il maggior numero di lettori possibile
sfruttando la curiosità della gente, esasperando il contenuto
come “incredibile”, o “da non crederci”), un metodo
infallibile per ingannare i lettori è utilizzare una tecnica
di scrittura che ricorda vagamente l’anagramma. Sono molte
infatti le pagine che riprendono i nomi di quotidiani reali e
ne modificano una o due lettere, rendendoli a prima vista del
tutto uguali a quelli da cui prendono ispirazione. E così si
finisce a condividere articoli de Il Giomale (e non Il
Giornale), oppure da Il Fatto Quotidaino (da Il Fatto
Quotidiano).
Questo
perché
“secnodo
uno
sutdio
delel’Uvinesrità di
Cabmrigde” cambiando l’ordine delle
lettere all’interno di una parola, al lettore disattento
basterà che la prima e l’ultima lettera siano al loro posto
per dare un senso logico alla parola che stiamo leggendo. Ecco
pertanto di seguito una lista di siti e pagine facebook dalle
quali stare alla larga per evitare che vengano diffuse bufale
sul web. L’informazione è importante, e chissà, magari
diventerete dei provetti smascheratori di bufale e favorirete
la divulgazione dell’informazione libera e la fine, una volta
per tutte della dis-informazione di massa, pericolo numero 1
per la sopravvivenza della democrazia.
La lista dei siti di bufale, complottisti e clickbaiting più
“cliccati” del web
Il Giomale
Il Matto Quotidiano
Il Fattone Quotidiano
Il Fatto Quotidaino
Rebubblica
Gazzette.it
Lo Specchio
Corriere del Mattino
Corriere del Corsaro
Telegrafo
Corriere della Pera
Retenews24
L’osservatore Politico
Panorana
Ultimaora24
Italianews24.eu
ilMessaggio.it
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Curiosity2013
PianetaBluNews
Jeda News
Salto Quantico
Attivotv
Notiziedalweb
Autismi e Vaccini
Vaccini Informa
Lo Sai
ilmondoo.it
di Nicola Iacopetti
Il
Leicester
è
campione
d’Inghilterra, il lieto fine
sulla favola più bella
Londra, 3 Maggio 2016 – Il Leicester City è campione
d’Inghilterra. Il pareggio di ieri sera tra Chelsea e
Tottenham ha permesso alle foxes di festeggiare il primo
titolo in 132 anni di storia, la squadra che fino a un anno fa
lottava per non retrocedere è arrivata davanti a tutti facendo
impazzire di gioia i propri tifosi e tutti gli appassionati di
calcio che durante questa cavalcata incredibile hanno iniziato
a sostenere da ogni parte del mondo i ragazzi allenati da
Claudio
Ranieri.
Dopo
un
inizio
di
stagione
sorprendentemente brillante, vista la rosa composta da
giocatori considerati di seconda fascia, si pensava che il
rendimento dei blues calasse e che la squadra si avviasse
verso una salvezza tranquilla o nella migliore delle ipotesi
conquistasse un posto in Europa League. Partita dopo partita
Vardy e compagni hanno messo in difficoltà e battuto la
maggior parte dei club più blasonati, difendendo come una
squadra che si deve salvare e ripartendo con contropiedi
fulminei. Con queste semplici mosse e con un’intensità
agonistica senza pari hanno raggiuto la vetta della
classifica e l’hanno mantenuta fino al meritato trionfo.
La difesa – Kasper Schmeichel, figlio del leggendario portiere
del Manchester Utd, dopo una carriera senza grandi successi ha
dimostrato il proprio valore compiendo veri e propri miracoli
e guidando con grande autorevolezza la retroguardia. Huth e
capitan Morgan, i due statuari centrali di difesa, hanno
respinto tutto quello che passava in area di rigore lottando
alla pari con i migliori attaccanti della Premier e riuscendo
a regalare a Ranieri ben 7 vittorie col minimo scarto.
N’Golo Kanté –
” La prima volta che ho visto giocare il
Leicester quest’anno pensavo che in campo ci fossero due
gemelli Kanté”. Questa è la battuta del tecnico del West Ham
Slaven Bilic che la dice lunga sul rendimento del giovane
centrocampista francese di origini maliane. Ha rincorso tutti
gli avversari, ha recuperato decine di palloni, è andato in
aiuto di ogni compagno in difficoltà o fuori posizione, è
stato il cuore e soprattutto i polmoni delle foxes.
Mahrez e Vardy – Il primo è stato nominato miglior giocatore
della Premier, ha incantato il pubblico di ogni stadio col suo
mancino, ha messo a referto 17 gol e 11 assist,
dribbling secco e giocate mai banali. Jamie Vardy ha segnato
22 gol, alcuni bellissimi, quasi tutti nei momenti chiave
della stagione, con la sua velocità ha fatto impazzire tutte
le difese. E’ il simbolo del miracolo Leicester, 5 anni fa
faceva l’operaio e giocava a livello semi-dilettantistico, tra
meno di un mese (smaltiti i fiumi di birra consumati
meritatamente coi compagni) partirà con la nazionale Inglese
per giocare gli europei.
Claudio Ranieri – Si è affidato a 11 titolari, ha avuto
l’umiltà e l’intelligenza di mettere in pratica un calcio
semplice ma efficace, ha dato serenità all’ambiente premiando
i giocatori con una settimana di riposo nel momento più
critico della stagione, ha conquistato il rispetto della
propria squadra senza mai alzare la voce, ha conquistato tutti
noi con le sue battute in conferenza stampa. Complimenti Sir
Claudio!
di Andrea Giulianini.
Fate poco sesso? Forse non
sapete che…
Firenze, 13 aprile 2016 – “C’è
chi l’amore lo fa per noia, chi
se lo sceglie per professione”,
ma in realtà il sesso è molto
più che un passatempo piacevole:
Non
tutti
infatti
sanno
che l’attività sessuale è la
miglior medicina che esista in
circolazione, se non altro perché oltre ad essere appagante
per lo spirito, non ha controindicazioni.
Certo, in Italia le statistiche non sono delle più esaltanti,
anche se il dato di un rapporto ogni 3 giorni per coppia
(secondo un sondaggio del 2013 condotto da DoxaPharma per la
Società Italiana di Urologia – SIU) ci proietta in testa a
questa speciale classifica, seguiti dal Brasile. Il problema
riguarda i tempi, con una media di 2 minuti a rapporto. Forse,
se gli italiani sapessero i benefici che si possono ricavare
da una intensa attività sessuale, passerebbero più tempo sotto
le lenzuola.
Infatti, il sesso è un ottimo coadiuvante nel trattamento del
raffreddore, visto che durante il rapporto i fagociti (i quali
sono capaci di legarsi all’agente patogeno, rinchiuderlo nel
citoplasma ed eliminarlo dall’organismo) aumentano dal 30 al
150%. Per questo motivo, fate l’amore, non fate caso al naso
che cola!
D’ora in avanti poi, la scusa del “mal di testa” per evitare
di dare un dispiacere al partner, dovrà subire un piccolo
ridimensionamento. Secondo uno studio dell’Università di
Munster fare del buon sesso (raggiungendo quindi l’orgasmo)
stimola l’aumento delle endorfine, che nient’altro sono che
antidolorifici naturali prodotti dal nostro corpo, utilissimi
soprattutto in caso di cefalea a grappolo.
Un altro studio, questa volta casalingo (sempre della SIU), ha
dimostrato che l’aumento del testosterone nei maschietti
riduce il rischio di malattie cardiovascolari ed è un ottimo
aiuto per combattere il colesterolo alto. Perfino la sindrome
di Ekbom ( che colpisce soprattutto le donne prima di andare a
dormire – quella “fastidiosa” sensazione di non riuscire a
tenere le ferme le gambe dopo essersi coricate – con cui
Sandra Mondaini ci ha fatto sorridere tante volte accanto al
suo Raimondo, per capirci) potrebbe essere alleviata sotto le
lenzuola concedendosi un po’ di piacere col partner.
L’Università di San Paolo in Brasile ha scoperto che grazie
all’orgasmo viene rilasciato nel nostro organismo anche la
dopamina, un neurotrasmettitore che funzionando come un
ormone, inibisce il rilascio di prolattina. Ovviamente la
produzione di dopamina avviene grazie ad ogni attività che ci
provoca piacere, come l’ascoltare musica, il cibo, o delle
grasse risate. Viene utilizzata anche come cura contro la
depressione. Cari compaesani, ripensando alle statistiche
inziali, due minuti sono un po’ pochini per favorire un
rilascio completo di dopamina!
Visto che si sta avvicinando l’estate e che siamo tutti alle
prese con la prova costume, un rimedio infallibile per
bruciare qualche caloria in più ce lo offre proprio l’amore!
Infatti, secondo l’Università del Québec stavolta, la donna
può bruciare fino a
3,1 KCal al minuto contro le 7,1
consumate dopo mezz’ora di tapis roulant, mentre l’uomo 4,2
kCal al minuto contro le 9,2 consumate correndo (e non ci sono
scuse del tipo “fuori piove”, “fa troppo caldo”, “fa
troppo freddo” etc etc etc).
Ultimo, e non per importanza, è il fatto che con il sesso
aumenta la produzione di estrogeni, grazie ai quali possiamo
combattere in maniera naturale le rughe e rendere la nostra
pelle più elastica e luminosa.
C’è più di un motivo per cercare quindi di migliorare le
nostre statistiche. La Redazione consiglia la somministrazione
di “piacere” più volte al dì…e soprattutto per un periodo di
tempo superiore ai due minuti, se non volete rischiare
di produrre l’effetto
insoddisfazione
e
indesiderato,
portare
ovvero
a
creare
delle
conseguenze spiacevoli (perdita del desiderio, sfiducia in se
stessi e nel partner, depressione).
“Il sesso è peccato… farlo male.” – cit. Roberto “Freak”
Antoni, Skiantos
di Selene Corridori
Tra un sedano e una patata
nell’ortofrutta
spuntano
hashish, cocaina e armi
Asti, 7 aprile 2016 – I
carabinieri di Asti e della
Stazione
di
Portacomaro,
coadiuvati da personale del
reparto cinofili della locale
Polizia Penitenziaria, hanno
arrestato due giovani italiani
di 30 e 29 anni, rispettivamente
titolare e dipendente di un negozio di ortofrutta di Asti, per
i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza
stupefacente, detenzione illegale di arma comune da sparo e
ricettazione.
I militari avevano raccolto diverse segnalazioni riferite ad
un’attività di spaccio nell’area di pertinenza del suddetto
negozio e dopo una serie di servizi di osservazioni ieri è
stata eseguita una perquisizione presso l‘attività
commerciale.
I carabinieri hanno trovato all’interno dell’ortofrutta circa
5 grammi di cocaina, già suddivisa in sei dosi ed una dose di
hashish di poco meno di un grammo. Non è stato tuttavia
trovato solo lo stupefacente, infatti, occultata nel negozio,
è stata rinvenuta anche una pistola semiautomatica calibro 22,
risultata poi essere provento di un furto consumato nell’anno
2013 in un’abitazione della provincia di Piacenza, nonché due
assegni contraffatti.
Terminate le operazioni di rito, i due arrestati sono stati
portati presso la Casa Circondariale di Asti, a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria.
Torino:
rapine,
furti
e
spaccate con l’auto della
mamma – VIDEO
Torino, 4 aprile 2016 – Rapine e
furti con l’auto della mamma. I
carabinieri di Rivoli hanno
eseguito 8 ordinanze di custodia
cautelare
in
carcere
nei
confronti
di
altrettanti
cittadini italiani, responsabili
– in concorso con nomadi minorenni la cui posizione è
all’esame della competente Procura – di rapina, furti con
“spaccata” e altro.
L’indagine è stata avviata nell’agosto del 2015 a seguito di
una rapina a mano armata avvenuta a Grugliasco (TO). Sono
state sinora scoperte 6
rapine aggravate in esercizi
commerciali, 3 “spaccate” in tabaccherie, oltre a varie
truffe, furti ricettazioni e spaccio di stupefacenti.
San Valentino,
della ricorrenza
la
storia
Roma, 14 febbraio 2016 – Dopo la
Storia di Babbo Natale, questa
volta vi vogliamo proporre quella
di San Valentino. Come tutti
sappiamo San Valentino è la
ricorrenza
dedicata
agli
innamorati e si festeggia il 14
febbraio, soprattutto in Europa,
nelle Americhe e in estremo
Oriente.
San Valentino da Terni (176 – 273 d.C.) è un santo della
religione cristiano-cattolica a cui la tradizione attribuisce
diversi miracoli compiuti a favore proprio degli innamorati.
La festività venne istituita da Papa Gelasio I nel 496 d.C.
per sostituire la festa romana pagana dei Lupercalia (festa
dedicata alla fertilità che veniva celebrata proprio intorno
alla metà di febbraio); nei primi secoli della cristianità era
infatti usuale che le antiche festività pagane venissero
“cristianizzate” (cambiandone a volte anche il significato)
per meglio integrarsi con il folklore popolare.
I monaci Benedettini contribuirono successivamente a far
conoscere il Santo in tutta Europa attraverso i loro numerosi
monasteri, essendo stati affidatari della basilica di San
Valentino a Terni, dalla fine della seconda metà del VII
secolo.
San Valentino rimase comunque un santo piuttosto sconosciuto
fino al basso medioevo, quando Geoffrey Chaucer (scrittore,
poeta, cantante, burocrate e diplomatico inglese) scrisse di
“antiche leggende” (probabilmente inventate da lui stesso) in
cui San Valentino veniva associato a racconti che avevano a
che fare con amanti o altri fatti amorosi. Insomma, Chaucer
recuperò San Valentino per trasformarlo nel santo dell’amor
cortese, che proprio in quegli anni cominciava a diffondersi
nella cultura dell’aristocrazia europea.
Soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, e per
imitazione anche altrove, il tratto più caratteristico della
festa di San Valentino divenne lo scambio dei valentine:
bigliettini d’amore raffiguranti cuori o altri temi tipici
della rappresentazione popolare dell’amore (la colomba,
l’immagine di Cupido con arco e frecce, e così via).
A partire dal XIX secolo, negli Stati uniti, questa tradizione
ha alimentato la produzione industriale e commercializzazione
su vasta scala di biglietti d’auguri dedicati a questa
ricorrenza (regolarmente di accompagnamento ad un regalo).
Oggi si stima che ogni anno vengano comprati per il 14
febbraio circa un miliardo di regali. Il che colloca questa
ricorrenza al secondo posto, come numero di regali acquistati,
dopo il Natale.
Dalla fine del ventesimo secolo, con la crisi del modello
della famiglia tradizionale, la festa di San Faustino (15
febbraio), ha iniziato ad essere considerata da molti la festa
di chi cerca l’anima gemella, in contrapposizione proprio a
San Valentino;
prossimamente…
ma
questa
storia
ve
la
racconteremo
Un saluto e continuate a seguirci.
di Emanuele Bazzichi
New
Hampshire
come
da
pronostico: vincono Trump e
Sanders
New Hampshire, 10 febbraio 2016
– La seconda tappa delle
primarie statunitensi ha visto
protagonista il piccolo stato
del nord-est del New Hampshire,
in cui Donald Trump per i
repubblicani e Bernie Sanders
per i democratici partivano da favoriti. I risultati hanno
confermato le attese: Trump ha ottenuto il 34% dei consensi,
più che doppiando il più vicino inseguitore John Kasich,
autore comunque di un buon 16%; Sanders ha invece staccato
Hillary Clinton di più di venti lunghezze, con un sonante 60%
a 38%.
Inutile dirlo, i giochi sono quanto mai aperti; sinistri
scricchiolii però iniziano ad avvertirsi nei comitati
elettorali di diversi candidati da ambo le parti.
Innanzitutto, in casa repubblicana il governatore del New
Jersey Chris Christie getta la spugna e annuncia il ritiro
dalla corsa: non è il primo – sono già saltate le candidature
di Mike Huckabee, Rand Paul e Rick Santorum – e non sarà
certamente l’ultimo nelle fila del GOP, che vede ancora una
corsa molto affollata verso la nomination. Rimanendo da questo
lato dello scacchiere, le performance migliori sono
soprattutto quelle di Trump, Kasich e Bush: il primo ha
spazzato via la nebbia di incertezze che si era formata
all’indomani del voto in Iowa; il secondo ha sfoderato
un’ottima prova, e il suo discorso post-voto è stato molto
apprezzato dai media; il terzo ha dato un colpo di reni
fondamentale per proseguire una corsa che comunque pare ancora
difficile. Il grande assente è lui: Marco Rubio. Dopo un terzo
posto dorato in Iowa, forte del grande interesse mediatico
creatosi attorno a lui, ci si aspettava qualcosa di più.
Probabile che il giovane senatore della Florida abbia subito
il forte consenso moderato creatosi attorno a Kasich e Bush,
entrambi chiamati a un momento della verità, che comunque
arriverà inevitabilmente anche per Rubio nelle prossime
tornate. Per adesso pare infatti che non si sia ancora
configurato un chiaro sfidante di Trump nella corsa
repubblicana.
In casa democratica, la vittoria di Sanders ha fatto
definitivamente saltare i nervi alla Clinton, che sul palco,
nel discorso che ha seguito i risultati, ha ammesso di avere
“qualche difficoltà con l’elettorato giovanile”, e – si dice –
pare sia in procinto di licenziare metà del suo staff. A
complicare le cose, dopo uno scandalo per alcune email
private, il dibattito creatosi attorno ad alcuni discorsi che
– dietro il pagamento di 675.000 dollari – avrebbe tenuto in
occasioni conviviali organizzate da Goldman Sachs, per la
quale l’ex first lady ebbe parole di miele, del tutto
dissonanti con quelle usate invece nel corso dell’attuale
campagna elettorale. Per il partito dell’asinello la corsa
potrebbe rivelarsi più aperta del previsto: Hillary Clinton
potrà anche piacere all’establishment delle metropoli, ma a
quell’America delle balle di fieno e delle casette bianche di
legno – che è poi l’America reale – pare proprio non vada giù.
Appuntamento al 20 febbraio: primarie in South Carolina in
casa repubblicana, caucus in Nevada in casa democratica.
Conteggio aggiornato dei delegati:
Repubblicani: Trump 17, Cruz 10, Rubio 7, Bush 3, Carson 3.
Democratici: Sanders 34, Clinton 32.
di Andrea Di Nino
Mattarella non dice nulla:
siamo di nuovo un paese
normale?
Roma,
2
gennaio
2016
–
Un
discorso lungo: nonostante sia
stato piu breve rispetto alla
durata media dei messaggi
presidenziali di fine anno. Non
possiamo non partire da questa
semplice constatazione: i nostri
capi
di
Stato
sforano
puntualmente i venti minuti di discorso, a confronto dei dieci
minuti medi solitamente impiegati dagli omologhi europei. La
regina Elisabetta nei suoi ultimi messaggi alla nazione non ha
mai toccato nemmeno i dieci minuti.
Ai nostri presidenti piace parlare, forse troppo per
catalizzare l’attenzione dell’italiano medio, che alle 20.30
del 31 dicembre è più impegnato a puntare l’ennesima fetta di
cotechino piuttosto che a immergersi nella solennità del
Quirinale. Ma paradossalmente, nonostante i lunghi discorsi, i
nostri presidenti dicono ben poco: Giorgio Napolitano è stato
l’unico in tempi recenti ad affrontare con decisione e
franchezza tematiche politiche e istituzionali, un’
imposizione delle circostanze che vedevano il Paese coinvolto
in una pesante crisi politica ed economica; ma oggi
l’esecutivo appare saldo, i mercati sembrano tranquillizzati,
e il capo dello Stato – eccezion fatta per la ferma condanna
di terrorismo islamista e immigrazione incontrollata, evidente
segno della ricerca di una sintonia con la pancia del Paese –
può tornare a parlare di auguri ai nuovi nati e di efficienza
dei mezzi pubblici. Temi come l’inquinamento delle città
italiane, l’utilità della raccolta differenziata e le tasse
“che sarebbero più basse se tutti le pagassero”, sono lo
specchio di un messaggio quasi pedagocico agli italiani, anche
se forse poco consoni a un discorso alla nazione, che sì, è
stato voluto più sobrio, ma che conserva comunque una certa
rilevanza istituzionale. Una sobrietà, quella del discorso del
presidente Mattarella, che esprime in pieno la natura stessa –
decisamete austera – del nostro capo dello Stato: molto
positiva è parsa in questo senso la scelta di rivolgersi agli
italiani da un semplice salotto dell’appartamento
presidenziale, contornato dei simboli di un normale Natale
italiano.
Il primo discorso del presidente Mattarella parla all’Italia
delle piccole cose e dei piccoli problemi; tra lodi politiche
che ne scorgono la lungimiranza e critiche giornalistiche che
ne evidenziano il vuoto, la chiave di lettura – probabilmente
dettata anche dall’ottismismo naturalmente ispirato
dall’inizio di un nuovo anno – è soprattutto una: quella della
forse ritrovata normalità istituzionale del Paese. E tanti
auguri a tutti.
di Andrea Di Nino
L’oroscopo
di
Sarg
del
venerdì: dal 01/05 al 08/05
2015
Ariete
E’ il comparto lavorativo o riguardante lo studio che in
settimana deve ricevere le vostre attenzioni. Potete decidere
per il meglio in quanto favoriti dal cielo. Cambiamenti in
corso. Personaggio famoso: Vincent Van Gogh 30-03-1853
Toro
Strascichi di nervosismo e tensioni. Andate incontro ad un
periodo migliore. Usate la vostra proverbiale pazienza per
accogliere le prime rose di maggio. Personaggio famoso:
Salvator Dalì 11-05-1904
Gemelli
Avete ancora Venere nel segno e ne approfitterete sia per
divertirvi superficialmente se non in coppia, sia per mettere
a fuoco ciò che non vi va se avete una storia. Personaggio
famoso: Paul Gauguin 07-06-1848
Cancro
In amore potete aspettare tranquillamente la prossima
settimana quando Venere sarà nel segno. Nel lavoro avete la
voglia o l’obbligo di cambiare. Giornata “ni” il 5.
Personaggio famoso: Giorgio De Chirico 10-07-1888
Leone
Sta terminando il periodo di “Marte in guerra con tutti”. Però
le giornate di Domenica e Lunedì dovete prenderle con le
molle, non vi strapazzate. Il 4 invece tenetevi a bada ed
usate più diplomazia. Personaggio famoso: Andy Warhol
06-08-1928
Vergine
Inizio di Maggio a suon di sciabolate sulla pedana del lavoro.
Duelli memorabili il 5 ed il7. Se ne è valsa la pena lo
scoprirete presto. Personaggio famoso: Ernesto Treccani
26-08-1920
Bilancia
Discussione in coppia l’8, se siete furbe\i avrete
l’accortezza di riparlarne più avanti. Vi conviene perchè
siete un pò polemici. Nel lavoro progetti positivi. Siete
lucidi. Personaggio famoso: Michelangelo Merisi da Caravaggio
29-09-1571
Scorpione
Come crisalide che diventerà farfalla, così voi che sentite di
poter nascere, anzi rinascere e volare verso nuovi orizzonti.
Per adesso accontentatevi però di pensare positivo. Volerete,
volerete! Personaggio famoso: Pablo Picasso 25-10-1881
Sagittario
Movimentazione in tutti i campi. Nel lavoro volete scappare
dalla monotonia, in amore lo stesso. Come venirne a capo sarà
la vostra sfida. Tutto questo vi agita ma vi piace.
Personaggio famoso: Vasilij Kandinskij 04-12-1866
Capricorno
Il lavoro vi soride, se avete seminato raccoglierete i frutti,
se avete un progetto probabilmente avete la strada in discesa.
Insomma gratificazioni in arrivo. Personaggio famoso: Henri
Matisse 31-12-1869
Acquario
Siete un pò nervosetti, soprattutto il 4, calma. La nota
positiva è che voi sapete essere sempre ottimisti e ciò vi
farà passare questo momento “ni”! Personaggio famoso: Edouard
Manet 23-01-1832
Pesci
Vorreste uscire dall’acquario della vita, ma non avete ben
chiaro se saltando potreste trovarvi in un luogo senz’acqua.
Non lasciate la strada vecchia…aggiustatela. Personaggio
famoso: Michelangelo Buonarroti 06-03-1475
di Sarg