La Svizzera: il superclub della finanza
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La Svizzera: il superclub della finanza
5 Giovedì 9 Giugno 2011 PRIMO PIANO AL VIA OGGI A ST MORITZ I LAVORI DEL GRUPPO BILDERBERG, FORUM SEGRETO DEI POTENTI MONDIALI In Svizzera il super club della finanza Il gruppo di lobby più riservato del mondo si riunisce dal 1952 e secondo alcuni è un formidabile governoombra. Nel 2008 protagonisti Bernanke e Geithner. Quest’anno, con Scaroni, a farla da padrone è il petrolio di Roberto Sommella L’Hotel Suvretta di St. Moritz È molto più vecchio del forum di Davos. E forse per questo conta molto di più. Stavolta si mobiliteranno da mezzo mondo, Italia compresa, per raggiungere St Moritz, perla svizzera dei vip e dello sci d’alta classe. Il grande meeting, ma in molti parlano di club segretissimo planetario, del gruppo Bilderberg sbarca da oggi nel paese del Canton dei Grigioni e si può star certi che le cronache ne parleranno poco. Ma invece ne varrebbe la pena. Protetto dalla consueta, impenetrabile cortina di mistero, il Suvretta House Hotel di Saint Moritz, una specie di Overlook Hotel (il mastodontico albergo montano del film-mito Shining) in salsa alpina, ha già consegnato ieri le prime chiavi delle camere e, anche se la lista dei partecipanti è top secret, si può dire che fino al 12 giugno sarà il centro del mondo, con buona pace della concomitante riunione dei giovani di Confindustria a Santa Margherita Ligure. Grandi nomi, accertati e non. Ben Dall’Italia si sa per certo che ar- Bernanke riverà Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, vero habitué del conclave dei grandi (e misteriosi) uomini d’affari e di governo che ogni anno, dal 1954, sceglie una località per i suoi meeting internazionali; sugli altri top manager italici vige una cortina fumogena ma è stata segnalata la presenza nel passato recente di personaggi del calibro di Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel (accreditato di Fulvio una tripletta nel libro d’oro delle Conti presenze al gruppo Bilderberg), Franco Bernabè, presidente della Telecom Italia, John Elkann, pre- malcapitati svizzeri che amano sidente della Fiat, Gianfelice Roc- come di consueto la riservatezza ca patron della Techint, nonché e rifuggono le manifestazioni, pedi ministri e banchieri. Tra questi raltro già organizzate con tanto di ultimi, qualche anno fa erano stati blocchi stradali. invitati il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, e il com- La Svizzera non gradisce. La pianto Tommaso Padoa Schiop- decisione elvetica di ospitare le pa. Inutile chiedere commenti e riunioni del controverso gruppo conferme ufficiali, l’invito al Bil- ha suscitato polemiche nella Conderberg non si smentisce mai né federazione. Il presidente dei giosi conferma, ma il no comment è vani socialisti, David Roth, ha acdecisamente assertivo. cusato il governo («c’è sempre un Ma perché tanto segreto dietro problema quando rappresentanti queste riunioni che nel 2008, a politici ed economici si riuniscopochi mesi dal crack di Lehman no in incognito e a porte chiuse»), Brothers pre-delinearono in quel mentre un deputato dell’opposidi Chantilly, in Virginia, una nuo- zione, Dominique Baettig, ha va mappa dell’ordine economico bollato la riunione perché «in mondiale post-crisi con un panel contraddizione col modello svizdi partecipanti che andava dal zero di trasparenza». Quale sia il presidente della Fed, Ben Ber- modello di trasparenza svizzero, nanke, all’allora presidente della peraltro, è tutto da verificare; baFederal Reserve di New York, sti ricordare le epiche battaglie Timothy Geithner (ora segretario con l’Italia durante lo scudo fidel Tesoro di Obama), passando scale. Ma tant’è, a Berna questa per il presidente della Deutsche riunione del club dei potenti o Bank, Joseph Ackermann? Una dell’Onu in gessato (accezione risposta se la stanno dando i benevola accreditata nel mondo Paolo Scaroni Mario Monti anglosassone) non piace, perché non può controllarne gli esiti. L’unica certezza è che all’annuale meeting si parlerà di Libia e di costo del greggio, due argomenti ovviamente molto in voga di questi tempi e cari a quello che resta delle sette sorelle come alla Casa Bianca e che spiega anche la presenza di Scaroni, uno dei pochi che giustamente non fa mistero della sua presenza. Affiliati e invitati. Ma chi sono davvero gli affiliati alla misteriosa setta planetaria che dal 1954 continua a riunirsi con inflessibile quanto elusiva puntualità? Su un sito che si presenta come organo ufficiale del gruppo (la cui autenticità è tutta da appurare) si legge di «un piccolo forum internazionale, flessibile, informale e ufficioso... dove non si prendono decisioni e non si fa politica». Un’affermazione un pochino riduttiva contestata dai principali esperti della materia. Franco Bernabè Tim Geithner Di fatto, il gruppo Bilderberg pubblica al termine di ogni incontro solo un breve comunicato con una lista dei partecipanti. Su quella dell’anno scorso, tenutasi vicino Barcellona, a Stiges, figuravano Etienne Davignon, il presidente di Airbus, Thomas Enders, e la commissaria europea alle nuove tecnologie, Neelie Kroes. Molti l’anno scorso gli italiani presenti, un po’ meno nel 2011 complice la crisi; mai confermata, invece, la presenza di Giulio Tremonti, ministro dell’Economia. Al quale però, nel silenzio generale, il senatore dell’Italia dei Valori, Elio Lannutti, ha recapitato una corposa interrogazione parlamentare (indirizzata anche al premier Silvio Berlusconi), per sapere se il governo sia a conoscenza di quello che si decide e chi siano i partecipanti italiani alle riunioni del gruppo più misterioso del mondo. Sempre da fonte parlamentare si riesce a sapere qualcosa di più. Il gruppo Bilderberg è un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità influenti in campo economico, politico e bancario. I partecipanti trattano una grande varietà di temi globali, economici, militari e politici; il gruppo si riunisce annualmente in hotel o resort di lusso in varie parti del mondo, normalmente in Europa, e una volta ogni quattro anni negli Stati Uniti o in Canada. Ha un ufficio a Leida, nei Paesi Bassi. Le discussioni che si svolgono durante queste conferenze non sono mai registrate o riportate all’esterno e pertanto questi incontri sono stati oggetto di critiche e anche di varie teorie del complotto. Il gruppo Bilderberg è stato a lungo sospettato, da alcuni, di essere una società segreta di tipo massonico, ma prove, come è ovvio, non se ne sono mai trovate. Di certo c’è che il super Club dei potenti nasce nel 1952, ma si fregia dell’attuale nome solo dal 1954, quando il 29 maggio un gran numero di politici e uomini d’affari si riunì a Oosterbeek, in Olanda, appunto all’Hotel Bilderberg (alla riunione del ‘52 si dice partecipò anche il presidente del Consiglio dell’epoca, Alcide De Gasperi). Da allora i summit si sono ripetuti una o due volte all’anno. Un elenco parziale dei suoi membri, sempre secondo chi si è documentato sui siti e sui giornali di mezzo mondo (L’Economist ha trattato spesso dell’argomento e i suoi giornalisti a volte hanno moderato le tavole rotonde), vede tra i big Sofia di Grecia, Bernard Kouchner, David Rockefeller, Bernardo d’Olanda, Étienne Davignon (presidente del gruppo), Carlo d’Inghilterra, Juan Carlos di Spagna, Beatrice d’Olanda, Henry Kissinger, ma un passaggio l’avrebbe fatto anche Dominique Strauss-Kahn e non sarebbero mancati negli anni Novanta Gianni e Umberto Agnelli. I partecipanti si distinguono in diverse categorie, ma principalmente in due filoni: i membri permanenti dell’organizzazione e gli invitati come spettatori o relatori. La cosa non è mai piaciuta alla lobby europea per elezione, il Parlamento di Strasburgo, che ha definito Bilderberg un «gruppo di riflessione politica di tendenze decisamente conservatrici». Tra i promotori del gruppo Bilderberg ci sono Bernhard van Lippe-Biesterfeld, presidente del Bilderberg fino a quando nel 1976 diede le dimissioni per lo scandalo della Lockheed Corporation, e Joseph Retinger. Cosa uscirà dalla tre giorni a St Moritz è difficile dirlo, ma in molti sostengono che gli accadimenti economico-finanziari che seguiranno ne saranno fortemente influenzati. (riproduzione riservata)