il racconto in 10 righe - Comune di Bagnacavallo

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il racconto in 10 righe - Comune di Bagnacavallo
Comune di Bagnacavallo
Biblioteca Giuseppe Taroni
IL RACCONTO IN 10 RIGHE
XVII edizione – luglio 2016
Estate adriatica
Racconti segnalati
L'estate addosso
di
Giulia Monti
“Oggi, bambini, ci vestiamo da spiaggia!”; “Ma mamma, è soltanto martedì! A Cervia ci andiamo la
domenica!”. “È vero, ma guarda bene, avete la sabbia nei pantaloni e il mare nella maglietta!”.
Braghette beige al ginocchio e canottierina azzurra, per affrontare l'afa della giornata in città col
Garbino che soffia dentro al cuore. Da quando babbo se ne era andato, per mamma l'estate era
stagione complicata: i figli a casa da scuola, il lavoro sempre più pressante. Arrivava la domenica, e
spesso finiva che al mare non ci si poteva andare. Allora noi giocavamo in cortile con secchiello e
paletta, lucertole e non granchi da acchiappare e sassi invece di conchiglie. E quando scendeva la
sera, la mamma ci infilava il costume e riempiva la vasca da bagno. Noi ci immergevamo titubanti e
lei produceva onde con le mani. C'era da ridere! L'estate era così, per noi bambini. Ce l'avevamo
addosso e ci calzava a pennello.
Un'estate al mare
di
Roberto Quadalti
Cinquanta euro, rispondo. L'odore di sigaretta che proviene dall'abitacolo mi toglie il respiro. Il
prezzo non è un problema e mi costringo a salire. Sulla statale la solita insegna: al parco
divertimenti è arrivato il vecchio West. Gli dico di svoltare e lo guido al vecchio casolare sfasciato.
Butto un'occhiata distratta al tramonto e il sole dorato che affonda lento nella salina mi ferisce lo
sguardo. Gli chiederò qualche spicciolo in più, penso, e trattengo a stento un sorriso acre. Mi lascio
montare come da copione, concedendo qualche fuori programma gradito. Bel lavoro, non c'è che
dire. Tra zip richiuse, odore caldo di asfalto e gas di scarico, si torna a galla, sulle note di una
canzone di successo di tante estati fa. La musica mi rapisce e sprofondo, stregata, in una palude di
ricordi. Ritorno in me, all'improvviso. È la mia voce. Cinquanta euro, rispondo.
Almeno un'altra volta
di
Silvia Rossetti
“Ti porterò al mare”, le diceva. Nella sua mente si erano subito scatenati colori e odori sbiaditi, ricordi
di quand'era bambina. Il calore luciferino della sabbia a mezzogiorno, ad esempio. C'erano giornate di
luglio in cui sembrava che fosse il diavolo stesso a morderle i piedi e la testa. Lei stava in acqua il più
possibile, finché i nonni non la chiamavano dal bagnasciuga. Appoggiava la testa sul cuscino fresco
delle onde e si arrendeva allo sciabordio, con gli occhi chiusi, ascoltando la voce del mare. E il mare le
parlava, spesso, le diceva che gli era mancata, che l'inverno era stato freddo e solitario. Chissà cos'ha
pensato, il mare, la prima estate in cui non è andata a trovarlo. Ma d'altronde bisogna crescere, farsene
una ragione. Dovrà farsela anche il mare, quel bambino capriccioso ma docile, allegro e letale. “Ti
porterò al mare, almeno un'altra volta”. “Sì papà, adesso però dormi”.
Un dialogo insolito
di
Elisabetta Fiorentini
segnalato under 14
Un dì un gabbiano chiese ad un altro:”Raccontami cosa hai fatto ieri “. Il gabbiano rispose: “Ho
guardato le onde: tutte le volte che si allontanavano, il mare se le riprendeva geloso.” Sentendo la
chiacchierata, un pesce esclamò: “Anch'io ieri mi sono divertito, ho scavalcato le onde e, incontrando
una barca, le ho chiesto come mai passasse di lì. La barca, proseguendo e salutandomi, ha risposto che
le piacevano gli spruzzi alzati dal vento sulla prua”. Il mare sentendo questo baccano sorrise e si girò
sommergendo tutti con una spuma bianca e azzurra.
Tristezza è un bambino
di
Music Summer Camp - Bagnacavallo
segnalato under 14
Tristezza è un bambino. Ha la pelle bianchissima, una testa piena di capelli grigi, gli occhiali tondi. I
suoi occhi azzurri ricordano il mare Adriatico in una giornata di pioggia. Passa gli inverni a creare
arcobaleni in riviera, ma arrivato a metà cade inciampando sulla testa di Gioia, la sorella. Gioia è una
ragazza di 18 anni con i capelli neri e gli occhi azzurri, come il mare Adriatico a primavera. È alta 1
metro e 63 e ogni tanto 1,75. Quando è più alta raggiunge l'arcobaleno iniziato del fratello Tristezza, ma
solo in estate i due lo completano, facendo sorridere il cielo anche quando d’estate piove.
GIUDIZI DELLA GIURIA SUI RACCONTI SEGNALATI
L'estate addosso
Ricordi di bambini, quando la spiaggia si poteva e si doveva inventare e sognare a casa. Nostalgico
ma privo di retorica e orpelli.
Un'estate al mare
Una delle facce della riviera e del mondo del divertimento, quella di chi frequenta altre strade.
Empatico e volutamente crudo.
Almeno un'altra volta
Racconto di 'formazione', dove la personificazione del mare è l'orologio della vita e ne segna le
stagioni. Delicato e fluido nella narrazione.
Un dialogo insolito (under 14)
Il mare come gioia, incontro, linguaggi diversi che si confrontano. Lontana dal folklore e dal dolore,
la natura è benigna. Allegro e spumeggiante.
Tristezza è un bambino (under 14)
Nella sua brevità riesce a farci vedere il nostro mare sotto la luce di una nuova, benevola mitologia.
Surreale e creativo.
Giuria
Remo Emiliani, Michele Antonellini, Cristina Gabelli, Alberto Giordani, Elena Giulianelli, Maria Laura
Troncossi