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mendo imbarazzo e che si pentirà di averlo fatto. Con il suo film Oded non solo
mi ha ridato il mio romanzo ma lo ha anche migliorato".
"Il cinema non deve ingigantire la
realtà ma mostrare la vita reale e
credo che grazie ai film che si stanno facendo ultimamente molti israeliani possono sentire di appartenere
veramente a Israele".
"Quando Qualcuno con cui correre è stato tradotto in altri paesi, ho ricevuto
tantissime lettere di persone che non potevano credere che Gerusalemme
fosse come l'avevo descritta io. La verità è che come tutte le città del mondo,
anche Gerusalemme è vitale, vibrante e ricca di tantissimi strati che magari
non vengono mostrati in televisione perché i media preferiscono proiettare
quelle cinque sei immagini che tutti conoscono.
Ma c'è molto di più oltre all'aspetto divino. Ci sono le fogne, i senzatetto, i ragazzi di strada, i tossicodipendenti…"
"Scrivo storie d'amore perché sono così afflitto dalla realtà caotica che mi circonda da avere bisogno di crearmi attorno un mondo di affetti. E' il mio modo
di astrarmi dalla follia e dalla guerra. Scrivere diventa un rifugio dalla violenza
e dalla morte che entra in ogni momento della mia vita. Sento il bisogno di
parlare di quello che ci è stato tolto: la normalità, il senso della vita, i sentimenti. Le mie invenzioni diventano la mia realtà. Sono nello stesso tempo
ebreo e palestinese, cane e bambino. Assumo tante identità senza mai rinunciare alla mia. In questi anni non ho scritto solo romanzi: ho preso parte a discussioni politiche, ho pubblicato articoli e saggi. Ma ho sempre saputo che le
cose più importanti erano quelle che avevano a che fare con la parte più profonda di noi, con l'essenza della vita."
"Mi domandano spesso, quando scrivo un libro, se quella che ho raccontato è
una storia vera. E rispondo: se volete che quello che racconto esista veramente, allora esiste."
“
”
l’autore
David Grossman
) è nato nel 1954 a Gerusalemme, dove vive con
la famiglia. Ha esordito nel 1983 con Il sorriso dell'agnello, ma è diventato un
caso letterario nel 1988 grazie al successo di Vedi alla voce: amore, successo
replicato nel 1992 con Il libro della grammatica interiore, nel 1999 con Che tu
sia per me il coltello, e nel 2001 con Qualcuno con cui correre.
Suoi sono anche tre celebri libri-inchiesta dedicati alla questione palestinese
(Il vento giallo, Un popolo invisibile e il recente La guerra che non si può vincere), il romanzo per "giovani adulti" Ci sono bambini a zig-zag, e nel 2003
Col corpo capisco. Grossman ha scritto anche favole per ragazzi. Il primo libro
per bambini, del 1991, è Le avventure di Itamar. Nel 1998 arriva Un milione di
anni fa, e l’anno successivo Un bambino e il suo papà. Sempre per ragazzi tra
il 2001 e il 2005 Il duello, Buonanotte giraffa e Itamar e il cappello magico.
Grossman ha studiato filosofia e teatro all'Università Ebraica di Gerusalemme.
Ha lavorato come corrispondente e come attore radiofonico per la radio Kol
Israel, il servizio radiofonico di stato israeliano ed è stato uno dei presentatori
di "Gatto nel sacco", un programma per bambini trasmesso dal 1970 al 1984.
Nello stesso programma fu trasmesso, sotto forma di dramma radiofonico, il
suo libro “Il duello”. Insieme a Dani Eldar, ha condotto la popolare serie radiofonica Stutz (in Yiddish: "che può accadere"). Nel 1984 ha vinto il Premio del
Primo Ministro per il Lavoro Creativo.
Grossman vive a Mevasseret Zion, vicino Gerusalemme. È sposato ed è padre di due figli, Jonathan e Ruth; un altro figlio, Uri, è morto nell'estate del
2006 durante la guerra del Libano.
Come gran parte degli israeliani, Grossman ha sostenuto Israele durante la
guerra israelo-libanese del 2006, ma il 10 agosto 2006, insieme agli autori
Amos Oz e Abraham Yehoshua, ha parlato durante una conferenza stampa
chiedendo al governo di trovare un accordo per un cessate il fuoco come base
per negoziati che portassero a una soluzione concordata, definendo ulteriori
azioni militari come "pericolose e controproducenti" ed esprimendo preoccupazione per il governo libanese.
Due giorni dopo, suo figlio Uri, di 20 anni, militare di leva nella guerra in questione, è stato ucciso da un missile anticarro durante un'operazione delle Forze di Difesa Israeliane nel sud del Libano volta a massimizzare quanto ottenuto contro Hezbollah poco prima del cessate il fuoco imposto dal Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite.
il libro (“Qualcuno con cui correre”)
Dinka è stata presa dall’accalappiacani e Assaf, che lavora temporaneamente
in municipio, è stato incaricato di trovarne il padrone, lasciandosi trascinare da
lei. Incomincia così una vicenda che è fatta di inseguimenti, di rincorse, di
ricerca, in una Gerusalemme insolita, che non è né quella degli ultraortodossi
e neppure quella del Muro del Pianto.
E’ una città di giovani, anzi di giovani sbandati, che cantano, suonano, recitano nelle strade, farebbero qualsiasi cosa per avere una dose. In questa città
che rivela un disagio giovanile come le altre grandi capitali, una ragazza di
sedici anni, Tamar, cerca il fratello Shay, musicista eccezionale, che è scappato di casa un anno prima perché crede che solo drogandosi può suonare
come Jimi Hendrix.
Shay è caduto nella rete di un protettore mafioso, un personaggio dickensiano
che ospita in una grande casa ragazzi con aspirazioni artistiche e li sfrutta,
mandandoli ad esibirsi in giro per Israele, accompagnati dai suoi scagnozzi
che intascano i soldi lasciati in elemosina dal pubblico.
Piccola, determinata, con una voce bellissima, Tamar ha elaborato un piano
per far fuggire il fratello, ha preparato una grotta in una valle solitaria, portandoci tutto il necessario, per far fronte alle inevitabili crisi di astinenza di Shay.
E’ Tamar, con la sua capacità sconfinata di amore, con il suo dono per instaurare legami con le persone più diverse (la monaca greca Teodora, Leah e la
piccola Noah, il pizzaiolo, la cagna stessa che ne segue le tracce per tutta la
città) la vera protagonista di questo straordinario e insolito romanzo di formazione che termina con l’incontro di Assaf con Tamar.
La corsa di Assaf è terminata, ha incontrato la ragazza di cui si era già un po’
innamorato durante quell’inseguimento, vivono insieme i giorni del recupero di
Shay, sono pronti a partire per correre insieme lungo quel percorso magico
che è l’amore scoperto insieme a sedici anni.
Attraverso il ritratto di due adolescenti che si cercano, e forse si amano già
prima di conoscersi, il libro indaga sul mistero dell’adolescenza, delle sue difficoltà e delle sue chiusure, come a volerci dire che ascoltare le inquietudini
degli adolescenti è anche un modo per capire noi stessi.
Dal libro al film all’autore
"In passato, ogni volta che qualche regista veniva da me e mi chiedeva di poter trasporre sul grande schermo un mio romanzo cercavo di dissuaderlo. Con
Oded è stato diverso perché la visione che aveva del film, il modo in cui me lo
ha descritto, mi ha fatto arrendere. Generalmente quando un autore consegna
a un regista il suo libro sa già che si sentirà malissimo, che proverà un tre-