Il Trottatore Settembre 2007
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Il Trottatore Settembre 2007
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 - DRCB - Roma Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore • EQUINOX BI Nell’Olimpo dei grandi accanto a Varenne • ENRICO BELLEI Inarrivabile, Inimitabile, SuperEnrico • GOFFREDO SOTTILE PRESIDENTE DELL’UNIRE 9 anno LV - n. 9 - Settembre 2007 La normalizzazione per dare una speranza di futuro all’Ippica • MARIO BARBETTA Prezioso testimone degli anni d’oro del nostro trotto 9 Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore anno LV - n. 9 - Settembre 2007 PRIMO PIANO 2 GOFFREDO SOTTILE (Luigi Migliaccio) 17 BARBETTA (Danilo Iovenali) 29 IPPOFESTIVAL (Lucio Degrassi) 44 CAMPIONATO FEMMINILE (Giulio Vitolo) 49 HAMBLETONIAN (Matteo Muccichini) 56 CAMPIONATO GUIDATORI (Matteo Muccichini) ATTUALITÀ 6 SUPERENRICO BELLEI (Luigi Sangregorio) 8 TOSCANA (Daniele Franceschi) 11 VICTORY SONG (Dean A. Hoffman) 22 ALLEVAMENTO TRGF (Sandro Camerani) 28 A DIFESA DEL PRODOTTO (Adriano Ioan) LA STORIA 26 OMERO CANTORE (Lucio Celletti) 48 INEKE (Ezio Cipolat) IL TROTTO NEL MONDO • ENRICO BELLEI 40 INARRIVABILE, INIMITABILE, SUPERENRICO UN MESE DA SECONDI (Ezio Cipolat) CAVALLI 33 EQUINOX BI (Ezio Cipolat) 37 INDRO OK (Ezio Cipolat) DA NON PERDERE 55 p. 33 p. 2 p. 17 • EQUINOX BI • GOFFREDO SOTTILE • MARIO NONSOLOTROTTO (Ezio Cipolat) AVVENIMENTI 58 GRAN PREMI Nell’Olimpo dei Grandi accanto a Varenne BARBETTA Prezioso testimone degli anni La normalizzazione per dare una speranza di futuro all’Ippica d’oro del nostro trotto Pubblicazione mensile dell’A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Iscrizione n.218/2004 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004 Direttore Responsabile: Roberto Brischetto Comitato di Redazione: Sandro Moscati, Adriano Ioan, Ciro Cesarano, Antonio Torciere Testi e coordinamento: Luigi Sangregorio Segreteria di Redazione: Lucio Celletti, Manuela De Leonardis Foto: Antonio Barzelogna, Claudio Caldani, Mauro Castelluccio, Gerard Forni, Piera Grella, Sergio Lautizer, Cosimo Panzetta, Marcello Perucci, Riccardo Santo, Società di Corse, Studio Rosellini, US Trotting Association Redazione e Amministrazione: Viale del Policlinico, 131 - 00161 Roma - Tel. 06.4416421 - Fax 06.44164237 - www.anact.it - [email protected] Progetto Grafico e Impaginazione: Tubiuan Comunicazione / Stampa: Legall Industria Grafica S.r.l. Poste Italiane s.p.a. - La presente rivista è spedita per abbonamento 70% DCB Roma. Finito di stampare nel mese di Settembre 2007 Anno LV. quarta di copertina: 700,00€ +iva 20% Pubblicità e Tariffe: per 12 numeri 6.500,00€ +iva 20% 1 pagina 350,00€ +iva 20% per 12 numeri 3.500,00€ +iva 20% (Impianto Fotolito a parte) mezza pagina: 200,00€ +iva 20% per 12 numeri 2.000,00€ +iva 20% seconda di copertina: 500,00€ +iva 20% per 12 numeri: 5.000,00€ +iva20% terza di copertina: 400,00€ +iva 20% per 12 numeri: 4.000,00€ +iva 20% PRIMO PIANO IPPODROMI, CONSULENTI, COMMISSARIO: L’IPPICA DA LAVORO AI TRIBUNALI AMMINISTRATIVI REGIONALI DOPO L’ESTATE CALDA DEI TRIBUNALI C’È DA SCONFIGGERE LA GRANDE PAURA A fine 2007 o nei primi mesi del 2008 dovrebbe insediarsi il nuovo Presidente, il montepremi rimane a 220 milioni, ma cosa succederà se il 30 settembre si azzererà (o quasi) la rete di vendita? Eravamo abituati a commentare le estati “giudiziarie” solo relativamente rivolte al calcio e invece quest’anno il mondo del pallone se n’è stato buono e tranquillo e quella appena trascorsa ha visto spesso l’ippica nel ruolo di principale protagonista nelle aule dei tribunali. Ricorsi al Tar, Consiglio di Stato e via andare. Ne sono successe un po’ di tutti i colori, quasi come ai tempi del Catania di Gaucci… Al punto che i funzionari dell’Unire si sono visti più all’interno della aule giudiziarie che nei “Winner Circle” degli ippodromi per le premiazioni dei grandi avvenimenti che hanno contrassegnato l’estate. Scherzi a parte in questi due mesi estivi sono accadute veramente molte cose che è anche difficile riassumere tutto, con un filo logico, ma vale la pena di provare a fare il punto della situazione alla vigilia di quello che, comunque vada, sarà un autunno molto importante per il nostro settore. CHI VIENE E CHI VA Il prefetto di Torino Goffredo Sottile verso la nomina a Presidente Unire 2 Cominciamo quasi dalla coda: L’Unire potrebbe avere attorno alla fine dell’anno o magari all’inizio del 2008 un nuovo Presidente. Si tratta del Dottor Goffredo Sottile attuale Prefetto di Torino, per il quale l’iter della nomina è cominciato qualche settimana fa. Un magistrato, quindi non un tecnico, ma, attenzione, neanche un politico, alla guida dell’Ente. Questo significa che quando tutte le caselle saranno al loro posto, compreso il Consiglio di Amministrazione, il timone operativo dell’ippica italiana sarà retto ancora dal Segretario Generale che, stante l’attuale statuto dell’Unire, è la figura con il maggior potere operativo. Proprio in quella poltrona, secondo i voleri del Ministro De Castro, dovrebbe essere dirottato l’attuale Commissario Straordinario Guido Melzi D’Eril. Il condizionale è d’obbligo in quanto anche il diretto interessato ha già dichiarato di non essere ancora pienamente convinto di questa soluzione. Come a dire: “Voglio capire bene quale sarà la squadra (leggi il C.d.A.) e l’ambito in cui dovrò muovermi e poi deciderò”. Lo scenario alternativo potrebbe essere quello di una proroga di qualche mese del Commissariamento, tanto per ultimare un percorso intrapreso qualche mese fa (Calendari, Bilanci, Scommesse, etc) e poi via a una squadra tutta nuova. Al momento la prima ipotesi rimane la più probabile, sembra proprio che l’ultima parola spetterà a Melzi, ma sicuramente se ne saprà qualcosa di più il 5 di settembre giorno in cui il Ministro e il Commissario dovrebbero parlare pubblicamente. C’è anche chi dice che l’arrivo di un Prefetto, quindi di un magistrato, sulla poltrona più alta dell’Ente, serva anche come una sorta di “ombrello” visti e considerati i tanti, troppi ricorsi ai vari ordini di giudizio dai quali l’Unire e i suoi principali esponenti attuali, il Commissario e il suo Consulente Maurizio Mattii si sono dovuti difendere. È evidente che la presenza di un Prefetto nel ruolo di Presidente avrebbe anche il risultato (il compito) di scoraggiare il fin troppo frequente utilizzo dei Tribunali da parte del popolo degli scontenti. Per un Prefetto che viene un Consulente che va. Il 31 agosto Maurizio Mattii ha lasciato la posizione di Incaricato Tris dopo aver comunque effettuato una gran mole di lavoro con un regolamento cambiato (via il sorteggio) e una maggior qualità generale delle corse con il ritorno del sistema a “invito”. Mattii ha giocato d’anticipo dichiarando anticipatamente che non avrebbe prolungato il proprio incarico visto che il Consiglio di Stato il 29 di agosto ha accolto un ricorso di Ippodromi & Città e di fatto ha “sospeso” la posizione di Mattii all’interno dell’Ente, con il suo incarico di Consulente del Commissario, in attesa del giudizio di merito del Tar del Lazio che però potrebbe arrivare nella migliore delle ipotesi tra un paio di mesi. Certo il “Merito” potrebbe anche dare ragione allo stesso Mattii e allora le carte sarebbero nuovamente ribaltate. Vedremo. CALENDARIO SI, MA… Intanto Mattii dovrebbe aver lasciato in eredità il calendario del 2008 pronto per essere pubblicato anche prima delle Aste (una novità mica da ridere…), ma con l’incertezza relativa da un lato al taglio delle corse che era stato effettuato (circa 1500 nel 2007, qualcosa di più nel 2008) che invece è stato impugnato dagli ippodromi, dall’altro al problema della Convenzione con gli stessi ippodromi sollevato da un altro ricorso (accettato) presentato dalla Labronica, la Società che gestisce l’ippodromo di Livorno. Secondo quest’atto l’attuale Convenzione che regola i rapporti tra gli ippodromi e l’Unire (che sulla base di tale documento retribuisce le stesse società di corse) sarebbe nulla in quanto frutto di un passaggio irregolare, anzi di un mancato passaggio con conseguente ratifica da parte del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali. Insomma su quel documento ci sarebbe solo la firma del Segretario Generale di allora, Franco Panzironi, ma non quella del Ministro, quindi tutto da rifare. Nei giorni scorsi si era parlato anche di una delega dell’allora Commisario Abate al Segretario Generale, documento che però non si è ancora visto e che comunque, secondo l’altro fronte, non cambierebbe la sostanza delle cose in quanto mancherebbe comunque l’approvazione del Ministro indispensabile in base allo Statuto dell’Unire. TERREMOTO IPPODROMI Un vero terremoto che potrebbe addirittura mettere in dubbio gli ultimi mesi di attività. In base a tale ricorso l’Ufficio Amministrativo dell’Unire si rifiuterà ovviamente di pagare le fatture degli ippodromi, congelandole, e questi ultimi potrebbero andare in sofferenza e conseguentemente bloccare il regolare svolgimento delle corse. Una brutta gatta da pelare in più per il Commissario che a questo punto chiederà probabilmente l’intervento del Ministro per sbloccare la situazione. Una proroga della convenzione attuale di un paio di mesi, giusto il tempo per mettere a punto la nuova convenzione da approvare tassativamente entro la fine dell’anno (ed ecco perché Melzi potrebbe anche rimanere). MONTEPREMI In tutto questo si inserisce ovviamente il discorso relativo al Montepremi. Il 26 agosto, giorno della finale del Campionato Guidatori di Montegiorgio Melzi ha pubblicamente dichiarato davanti alle telecamere di Unire TV che il montepremi a 220 milioni di euro non si tocca. Sono state così smentite con forza le illazioni arrivate da più parti che parlavano di tagli abbastanza “cruenti”, dal 5% in su, a partire dal mese di settembre. Ora è vero che i libretti di settembre sono stati pubblicati e che non ci sono variazioni sul previsto così come non ce ne saranno fino alla fine dell’anno se non per alcuni campi che hanno fatto le “cicale” fuori stagione in Inverno e all’inizio della Primavera riportando le stesse dotazioni del 2006 e ignorando di fatto il taglio iniziale. La somma alla fine farà 220 milioni con il galoppo che ha deciso di intervenire sul premio ordinario lasciando molti soldi al premio aggiunto, mentre per il trotto potrebbe esserci uno spiraglio che riporti qualcosa, relativamente al premio aggiunto per la qualifica dei puledri, dalla parte dei proprietari, ma questo, al momento in cui scriviamo, è ancora tutto da verificare. 3 Goffredo Sottile (sul palco dei vincitori al centro della pista torinese ha alla sua destra Tomaso Grassi e Guido Melzi d’Eril) si è presentato all’ippodromo di Vinovo in occasione del Marangoni IL PROBLEMA RETE La verifica si chiama “Rete di vendita” ed è questa la “grande paura” che tormenterà l’ippica nelle prossime settimane. Si, perché il 30 settembre scade la proroga di tre mesi concessa alla vecchia rete delle ricevitorie per l’accettazione delle scommesse sulla Tris e sull’Ippica Nazionale. L’esempio del Totocalcio con il crollo verticale delle giocate (oltre il 60% nei primi due concorsi rispetto allo scorso anno) mette paura, perché se tradotto sul comparto ippico significherebbe il completo fallimento del bilancio di previsione 2007, sin qui ampiamente rispettato, e conseguentemente la paralisi del settore. Al primo settembre i punti vendita della nuova rete attivi erano appena 2.125 contro gli oltre 16.200 previsti dal bando Bersani e addirittura contro le circa 22.000 ricevitorie aperte tra Sisal, Lottomatica e Snai. Oltretutto sembra ormai provato che il recente calo degli incassi Tris sia provocato da una certa disaffezione di una parte ricevitori che, consci di perdere il “prodotto”, starebbero ov- 4 viamente concentrando i loro sforzi lavorativi su altri settori della loro attività. Sarà questo senza dubbio un altro degli argomenti che il Ministro De Castro, sollecitato dal Commissario, sarà chiamato ad affrontare e sul quale dovrà pubblicamente impegnarsi. È stato detto più volte che l’ippica non vuole aiuti economici in senso stretto (anche perché nella situazione attuale è difficile che possano arrivarne) una maggior attenzione e una corsia preferenziale in certe scelte e certi provvedimenti però si! Quello delle scommesse sembra essere il settore che attualmente ne ha maggior bisogno. Basterebbe una certa pressione verso il Ministero delle Finanze che a sua volta sollecitasse Aams e Sogei affinché portassero avanti i tanti progetti dei quali si è parlato nei molti incontri avuti di recente col Commissario: Tris e Ippica Nazionale su internet, proroga ricevitorie, aumento dei corner, i sei/sette milioni di pubblicità promessi da Aams e mai investiti… A questo e a tante altre domande si spera possa arrivare una risposta ufficiale da parte del Ministro. Se ciò accadrà ve lo racconteremo il mese prossimo. LUIGI MIGLIACCIO ATTUALITÀ SUPERENRICO INARRIVABILE, INIMITABILE Bellei in otto mesi ha vinto 23 Gran Premi, Superfrustino e Campionato Guidatori Enrico Bellei abbracciato dal trainer Claus Hollmann dopo l’ennesima vittoria in un Gran Premio. Per il dream team una stagione speciale che potrebbe chiudersi con il botto Nato per guidare, per Enrico Bellei questo 2007 è già da record, a prescindere da quello che combinerà da qui alla fine dell’anno. Il top driver italiano (premiato dalla Regione Toscana con il Pegaso d’Argento per i suoi meriti sportivi) con il successo, per lui importantissimo nel ricordo del padre, di Montecatini di fine agosto, ha portato a 23 i Gran Premi vinti dall’inizio d’anno. Inarrivabile Enrico, 6 senza voler far torti a nessuno, ma solo guardando alla realtà. Tanto per non lasciare nulla al caso, EB ha vinto per la seconda volta (dopo quella del 1997) il Superfrustino di Cesena ed il Campionato Guidatori di Montegiorgio. Da tre mesi a questa parte le sue vittorie non si contano più, in particolare quelle con i 3 anni, un gruppo importante dove la scelta per La famiglia è stata una parte molto importante nella carriera di Enrico Bellei: il driver toscano ha in braccio la figlia Emily, accanto la moglie Maryo con il secondogenito Samuel Il suo primo Gran Premio Enrico lo ha vinto nel 1994 a Modena (Renzo Orlandi con Mc Cluckey) e da quel giorno non si è più fermato, iniziando a vincere, stravincere portando il suo bottino attuale a 123 classiche in Italia e 12 frustini d’oro. Più dei numeri contano il rispetto che EB ha per il cavallo, mai una frustata fuori luogo, un parziale inutile o una tirata di collo. Spesso da noi nell’ippica, come del resto negli altri sport, il nome straniero fa da richiamo, incensando i vari Veerbeck, Kontio, Bazire e via discorrendo. Catch driver d’assoluto livello internazionale ma SuperEnrico ci sembra un’altra cosa. QUESTI I 23 GRAN PREMI (AL 31 AGOSTO) CONQUISTATI DAL TOP DRIVER ITALIANO Ponte Vecchio (FIRENZE 10/3), Cupolone (FIRENZE 11/3), Berardelli-Maschi (ROMA 31/3), Italia (BOLOGNA 15/4), Italia-Filly (BOLOGNA 15/4), Orlandi (MODENA 22/4), Elwood Medium (PADOVA 1/5), Elwood Medium-Filly (PADOVA 1/5), Giovanardi Gr. I (MODENA 20/5), Repubblica (BOLOGNA 2/6), Città di Napoli Gr. I (NAPOLI 10/6), Duomo (FIRENZE 21/6), Etruria (FIRENZE 21/6), Carena (ROMA 29/6), Città di Treviso (TREVISO 1/7), Società Terme-Filly (MONTECATINI 21/7), Giorgio Jegher (TRIESTE 22/7), Enrico Bellei incoronato al Savio di Cesena dopo aver conquistato il Superfrustino ha accanto la madrina della serata Giorgia Palmas Europeo 3 anni Gr. I (ALBENGA 3/8), Città di Taranto (TARANTO 12/8), Città di Montecatini Gr. I (MONTECATINI 15/8), Marche (MONTEEnrico il pomeriggio del Nastro Azzurro non sarà facile. GIORGIO (19/8), Nello Bellei (MONTECATINI 25/8). Estero: Prix Bellei (nato a Firenze il 3 maggio 1963), con il padre Nello, ha stuVerroken (VINCENNES 28/1). Superfrustino (Cesena 18/8), Camdiato da fenomeno e fenomeno lo è diventato superati i 30 anni, pionato Guidatori (Montegiorgio 26/8). dopo alcune stagioni in chiaroscuro nelle quali sembrava un driver comune. Probabilmente anche perché la parte maggiore del tempo, LUIGI SANGREGORIO il ricciolino di Montecatini, lo passava sulle piste d’allenamento. 7 ATTUALITÀ TOSCANA NELL’OLIMPO DEL TROTTO Enrico Bellei a segno con El Nino a Montecatini la sera di Ferragosto nella World Cup in un ippodromo ai limiti della capienza, bissa con Ghiaccio del Nord nel ricordo del padre Nello. Al top driver toscano il Pegaso d’argento metri di corsa il driver di casa ha chiesto al suo allievo di prendere la testa e di mantenerla concludendo con un perentorio allungo per gli ultimi 400. La media finale 1.12.2 non dà adito a dubbi che non sia stato un bel modo di correre. Come immancabilmente anche quest’anno a Napoli si è ripetuto il miracolo di San Gennaro, ugualmente al Sesana è avvenuto quello di Ferragosto: infatti c’è stato il pienone, con tribune gremite e parterre strapieno di tanta bella gente che ha visitato ed apprezzato anche il mercatino dei prodotti artigianali locali. Lunga la fila dei bambini per salire sui pony ed è intervenuta una vera Banda Musicale che ha accompagnato il giro d’onore del vincitore con l’inno di Mameli suonato dal vivo. Una serata veramente piacevole che ci ha fatto ricordare i bei tempi. L’estate classica di Montecatini era iniziata in luglio con il Premio Società Terme riportando alla ribalta Enrico Bellei riceve da Daniele Franceschi il trofeo nel ricordo del padre Nello dopo il successo con Ghiacchio del Nord, presente la madre Elda della pista toscana Giampaolo Minnucci che ha condotto ad una bella vittoria il suo Indro OK, soggetto Come ogni anno la stagione estiva di Montecatini è stata ricca di dalla genealogia regale e splendido nel modello. Terza Idole di Pogavvenimenti. Quest’anno l’appuntamento di Ferragosto del Città di gio, quarto Isle of Tino, quinto Inaco Dei, tutti e tre prodotti dell’alMontecatini era avvalorato dall’essere considerato come prova per l’assegnazione della Word Cup e l’esito non poteva essere più lusinghiero. Infatti ha trionfato El Nino, confermando di essere ormai prossimo a salire nell’Olimpo dei nostri indigeni di punta, ed anche di essere pronto a rappresentare il trotto italiano in Europa. In batteria Enrico Bellei non ha preteso più di tanto e trovata una comoda posizione dopo il lancio ha atteso la retta di arrivo per chiedere al figlio di Stallone Jet di portare a casa la vittoria. Per la finale la tattica è cambiata e dopo neanche 300 Sul traguardo del Città di Montecatini Enrico Bellei può esultare, il suo El Nino ha dominato Roberto Benedetti consegna il Pegaso a Enrico Bellei 8 la prova della World Cup fare disputare le corse, ci attenderemmo da questi Signori Operatori della raccolta almeno una maggior considerazione ed anche un maggior impegno nel programmare il loro lavoro venendo incontro anche alle esigenze dell’ippica tutta. Non ci riguarda entrare nel merito dei minimi garantiti, non vogliamo sapere quando verranno aperti i nuovi punti-vendita, non parliamo di percentuali e di prelievi, ma solamente sapere: come è possibile sia accaduto che il Nannucci andando in vacanza all’Elba abbia trovato l’Agenzia Ippica di Portoferraio chiusa per ferie il mese di luglio, proprio nel periodo nel quale l’isola è tutta piena di turisti? Con quale criterio non si raccoglie il gioco nei momenti di maggior affluenza di pubblico? Vien da chiedere: a che gioco si sta giocando e se Parterre e tribune del Sesana strapiene di tanta bella gente, che ha visitato ed apprezzato i prodotti artigianali locali si segue una logica… Da quest’anno l’appuntamento per i quattro anni levamento locale. a Montecatini ha cambiato nome ed è stato intitolato a Nello Bellei, Il Filly non è sfuggito ad Enrico Bellei con Immensité, puledra targata quale riconoscimento a colui che è stato una delle bandiere del trotBolgheri-Dubois, ed ottima seconda è stata Incantesima Park con un to toscano e nazionale. Prima della corsa Roberto Benedetti, giudice bel doppio come allenatore di Claus Hollman, che continua il suo moippico e vice presidente della Commissione Regionale Agricoltura, ha mento particolarmente ispirato. consegnato ad Enrico Bellei il Pegaso d’argento, una medaglia raffiMa all’inizio tutto non era andato così bene, anzi... Il primo appuntagurante il cavallo alato simbolo della Regione, istituito per premiare mento di spicco della stagione era (o avrebbe dovuto essere) il Trofeo i Toscani che si sono particolarmente distinti nella loro attività. “Sono Lady Driver. Da tutta Europa sono arrivate gentili e graziose amazparticolarmente felice di consegnare questa onorificenza - ha esorzoni per disputarsi la coppa, ma il Diavolo non ha resistito a metterci dito Benedetti - perchè per la prima volta il Pegaso è attribuito ad un la coda, e cosa avrebbe potuto mai escogitare Satana per rovinare la esponente dell’ippica. Possiamo definire la Toscana una terra di cavalli festa? Semplicemente non fare disputare le corse in programma. Il e la nostra regione è ai primissimi posti in Italia nel campo allevatototalizzatore nazionale quel giorno era andato in tilt e tutta l’Italia rio dove raccogliamo risultati molto lusinghieri, ed inoltre abbiamo dell’ippica dovette rimanere ferma. Nessun risultato ottenne la rinumerosi ippodromi in attività, con un volume di corse e raccolta di chiesta della Direzione dell’ippodromo di far disputare almeno le tre gioco che ci pongono in evidenza in campo nazionale. Questa serata corse dedicate alle amazzoni. Niente da fare, la risposta da Roma: “Se e questo premio vogliono indicare lo stretto legame ed il particolare non si può effettuare il gioco non si corre”. E così è stato, arrivederci a interesse che l’Amministrazione Regionale intende mantenere con il tutti e grazie per essere venuti. settore ippico che è inteso come una parte dell’immagine della ToscaChe idea si saranno fatte di noi e che cosa avranno raccontato queste na in campo nazionale”. signore al ritorno nei rispettivi paesi? Sembra che ci siamo dimentiE poi la corsa che dopo una prima fase tranquilla con chilometro in un cati che le corse sono anche uno spettacolo e che il fine deve essere addormentato 1.17.7 ha fatto vivere un finale da capogiro con Ghiaccio l’incremento delle razze equine. del Nord che ha concluso con gli ultimi 600 trottati ufficialmente da Ammesso che il gioco sia così essenziale e determinante da poter non 1.09.3, ma se consideriamo la curva percorsa dal figlio di Bon Vivant in terza ruota e quindi togliendo almeno un secondo dal ragguaglio ufficiale, abbiamo assistito a qualcosa di mai visto fino ad ora. La vittoria di Ghiaccio del Nord è stata anche quella di Enrico nella corsa intitolata al padre Nello, portando in premiazione tutta la famiglia Bellei, che in lacrime ha assistito alla proiezione sul grande schermo a centropista della mitica impresa di Steno nell’International Trot, il tutto accompagnato dall’ininterrotto applauso della tribuna. Alla domanda di Franco Ligas: “In cosa credi di assomigliare a tuo padre”, pronta la risposta di Enrico: “Assolutamente in niente”. A qualcuno è apparsa una risposta un po’ singolare, ma noi concordiamo con Enrico in quanto trovandoci di fronte a due grandissimi talenti i confronti non si possano e non si debbano fare. Due “Artisti”, così come usava Le Lady Driver che dovevano scendere in pista: Anne Mette Bendtsen (Danimarca), Kristina salutare l’indimenticabile Nello. Jensen (Danimarca), Inga Perk (Estonia), Tiia Into (Finlandia), Sandrine Savary (Francia), Weinzierle Ines (Germania), Julie Ann Gjerstad (Norvegia), Judit Weening (Olanda), Merete Larsen (Svezia), Gabriella Poggiani (Italia) DANIELE FRANCESCHI 9 10 ATTUALITÀ DALLA MORTE ALLA RESURREZIONE LA LINEA DI VICTORY SONG IN AMERICA Il trotto elegante e raffinato di Victory Song: i suoi discendenti maschi sono tra gli stalloni più popolari Se qualcuno avesse dei dubbi sulla resurrezione dalla morte, dovrebbe ascoltare la storia della linea maschile di Victory Song in America. Due decadi fa questa linea era praticamente morta, appesa alla vita con un filo sottile di fron- Dean A. Hoffman te all’attacco del sangue di Speedy Crown e Super Bowl, così dominante nei pedigree americani. Soltanto in Italia, attraverso Sharif di Iesolo (e i suoi tanti eredi) sembrava esserci qualche speranza per questa linea maschile. Al contrario, la sua scomparsa in America, sembrava essere solo una questione di 11 Greyhound) era stato superato in astuzia dal guidatore di Chestertown. Victory Song era comunque il migliore della sua generazione al momento del Kentucky Futurity nell’autunno del 1946 e vinse facilmente questa classica. Nel 1947, Victory Song maturò bene diventando il miglior cavallo del settore e fu eletto Cavallo dell’Anno. Vinse in 1.57.3, un tempo ragguardevole per quell’epoca, e solo poco più di due secondi superiore al record di 1.55.1 realizzato da Greyhound. La sua sola debolezza era la “salute”, che fu sempre un problema tanto che il suo allenatore Palin doveva Primo piano di Andover Hall: come razzatore promette di cambiare significativamente le linee genealogiche negli anni a venire porre molta attenzione per poter continuare a correre. tempo. Eppure oggi i discendenti maschili di Victory Song sono Palin disse una volta: «Se tra gli stalloni più popolari nel Nord America e il loro futuro apio avessi potuto dare a Victory Song l’allenamento di cui aveva pare estremamente brillante. Il re dei razzatori americani oggi è bisogno, sono sicuro che avrebbe battuto il record di Greyhound. Andover Hall, un 8 anni figlio di Garland Lobell, che è un proniMa se l’avessi allenato così a fondo sarebbero arrivati problemi pote di Victory Song. E Andover Hall deve lottare per la corona di salute». del primato con i suoi fratelli Conway Hall e Angus Hall. Tutti e tre Victory Song fu ritirato in razza alla Castleton Farm nel Kentucky, sono stalloni di successo, la cui influenza promette di durare per parte di una rosa impressionante di cui facevano parte anche decenni. Un’altra linea da Victory Song passa attraverso Balanced Worthy Boy e Bomb’s Away, due altri figli di Volomite. Victory Image, padre dei vincitori dell’Hambletonian Yankee Paco (2000) Song ebbe un successo immediato, come stallone, producendo e Amigo Hall (2003). trottatori veloci quale Prince Victory, il cui record fu il miglio più Balanced Image era un pronipote di Victory Song. Si, la linea maveloce di sempre al Red Mile per parecchi anni. Un’altra figlia di schile di Victory Song è risorta dalla morte e sembra assicurarsi Victory Song, Egyptian Princess, fu anch’essa una due anni molto una preminenza per molti anni. Questo è ancora un altro esempio brillante e arrivò come favorita all’Hambletonian del 1956. Il vicidi come sia difficile fare previsioni genetiche nell’allevamento no di box di Victory Song, Worthy Boy, fu anche lui uno stallone a del cavallo. Victory Song nacque nel 1943 e quando fu venduto successo e produsse Star’s Pride, secondo nell’Hambletonian del come yearling nel Kentucky il suo prezzo di 37.000 dollari fu il più 1950. Negli Anni 50, la Castleton Farm si mise in grande evidenalto mai pagato per un trottatore. Fu acquistato da Frances Dodge za nel mondo del harness racing raggiungendo il successo sia nel Johnson, un’ereditiera dell’industria automobilistica, che aveva campo dell’allevamento che in quello delle corse. fatto della Castleton Farm un fulcro centrale dell’allevamento e Victory Song non era uno stallone molto fertile e una persona che delle corse nel dopoguerra. lavorava con lui disse: «Non avrebbe mai superato il test di ferVictory Song era un elegante e raffinato soggetto da Volomite, altilità che viene richiesto per gli stalloni oggigiorno». Ma con un lora lo stallone più in voga nel settore. La madre Evensong aveva numero di fattrici abbastanza modesto fu in grado di gestirle in già prodotto il vincitore dell’Hambletonian 1943 Volo Song, conmaniera soddisfacente. Gli allenatori, tuttavia, dopo un po’ cosiderato da molti come il più grande trottatore dell’epoca prima minciarono a capire che i puledri di Victory Song a volte erano un della sua morte a soli quattro anni. Così Victory Song portava con bel “mal di testa”. Un vecchio allenatore descrisse uno di quelui un pesante fardello quando si trattò di affacciarsi alle corse, sti cavalli dicendo: «Era un tipico Victory Song: trottare veloce e ma riuscì ad essere all’altezza delle aspettative del suo pedigree. sbagliare spesso». Un altro allenatore disse che i figli di Victory A tre anni, nel 1946, vinse la prima batteria dell’Hambletonian, Song avevano un certo carattere e necessitavano di un trattamenma terminò secondo nelle restanti due batterie, dietro Chesterto speciale: «Meglio non mettersi a litigare in pista con i figli di town. Alcuni intenditori sussurrarono che l’allenatore-guidatore Victory Song, perderesti la guerra perché diventano intrattabidi Victory Song, Sep Palin (che aveva allenato e guidato anche li». Quando i figli di Victory Song entrarono in razza, non ebbero 12 successo. Una delle ragioni di questo insuccesso fu che Star’s Pride, figlio di Worthy Boy, stava rapidamente diventando lo stallone dominante degli anni 60. Nell’estate del 1962, Victory Song morì all’età di 19 anni e la sua discendenza sembrava in dubbio. Per il colmo dell’ironia i due migliori figli non avevano ancora cominciato a correre quando Victory Song morì. Il primo era Dartmouth, un magnifico morello nato nel 1961 che gareggiò contro Ayres e Speedy Rodney nelle classiche del 1963/64. Dartmouth non fu in grado di batterli ma fu ammirato per la sua continuità. Il secondo fu Noble Victory, nato nel 1962 pochi mesi prima della morte di Victory Song. La madre Emily’s Pride, figlia di Star’s Pride, era la vincitrice dell’Hambletonian 1959. Noble Victory fu una vera superstar, vincendo 18 delle 19 corse disputate a 2 anni. Noble Victory arrivò all’Hambletonian del 1965 da imbattuto nell’annata, ma rimase impantanato in La bella azione di Noble Gesture: incontrò Speedy Crown nelle corse del 1971 e si rivelò un ostacolo insormontabile, ma anche per l’intera linea di Victory Song una pista piena di fango e fu sconfitto. Continuò a correre Noble Victory. I suoi prodotti raramente potevano combattere ad a 4 anni diventando lo stallone più veloce di sempre con un record armi pari con il meglio dell’allevamento. In più, problemi di inferdi 1.55.3.sul miglio. Dartmouth fu un fallimento come stallone e tilità, una caratteristica di questa linea maschile, cominciarono così sembrò chiaro che la sola speranza per la discendenza maad affliggere Noble Victory che ebbe sempre meno fattrici ad ogni schile di Victory Song era Noble Victory. I suoi primi prodotti coranno che passava.Noble Victory produsse un altro veloce trottasero nel 1970 e fra loro c’erano il brillante puledro Noble Gesture tore con ABC Freight nel 1970, ma non fu un cavallo di primissimo e la buonissima puledra Noble Gal. rango e entrò in razza senza troppo clamore. Noble Gesture entrò Così Noble Victory era partito benissimo come stallone princiin razza alla Castleton Farm, la casa del nonno, ed ebbe un sucpiante. Noble Gesture incontrò Speedy Crown nelle corse del 1971 cesso limitato contro gli attacchi dei trottatori da Speedy Crown e e Speedy Crown si rivelò un ostacolo insormontabile non solo per Super Bowl. la stagione di corse di Noble Gesture, ma anche per l’intera linea I suoi figli furono vittime dell’infertilità, caratteristica di quedi Victory Song. Quando Speedy Crown e Super Bowl entrarono in sta linea. Mystic Park, un prodotto da Noble Gesture del 1979, fu razza nel 1973, nessuno avrebbe potuto prevedere come avrebbeestremamente brillante nell’estate del 1983, ma dopo poche staro cambiato l’aspetto dei pedigree in America. Dal 1978 al 1999, gioni di monta la sua fertilità declinò rapidamente. Gentle Stroke, ben 5 vincitori dell’Hambletonian sono riconducibili, in linea maun altro brillante 2 anni da Noble Gesture vinse una delle manche schile, a Speedy Crown o Super Bowl. dell’Hambletonian 1984, ma fu capace di produrre un solo puleIl trotto americano in quel periodo potrebbe essere riassunto con dro, una volta messo in razza. Quello stesso Hambletonian 1984 due nomi: Speedy Crown e Super Bowl. Uno dei cavalli costretto fu vinto da Historic Freight, un figlio di ABC Freight, il primo delnell’ombra dal dominio assoluto di Speedy Crown e Super Bowl fu 13 Sopra Noble Victory: arrivò all’Hambletonian del 1965 da imbattuto nell’annata, ma rimase impantanato in una pista piena di fango e fu sconfitto la linea maschile di Victory Song ad aver vinto la più importante classica del trotto americano. Più tardi, nello stesso anno, un figlio sconosciuto di ABC Freight, Garland Lobell, venne dal Canada a vincere una batteria del Kentucky Futurity. Nonostante ciò, nessuno dei maggiori allevamenti li voleva. Quando Garland Lobell entrò in razza nella provincia canadese del Quebec, ebbe solo 14 fattrici di secondo livello e quindi scarse possibilità di impatto sul mercato. Historic Freight non ebbe chances in America e fu esportato in Svezia. Dal primo anno di produzione di Mistyc Park, nacque Mack Lobell, il trottatore che sprizzava velocità come nessun altro aveva fatto vedere sulle piste del Nord America. La sua vittoria in 1.52.1, a tre anni, fu il miglio più veloce di sempre, mai realizzato da un trottatore. Mack fu veramente straordinario.E tuttavia non fu una sorpresa che, quando Mack Lobell fu sottoposto al test di fertilità, i risultati mostrarono un livello così basso che fu rimesso in allenamento. A questo punto sembrò che non vi fossero più speranze per la linea maschile di Victory Song. Molti dei migliori trottatori erano figli di Speedy Crown, Super Bowl e, più tardi, di Speedy Somolly. I pochi cam- In Italia Sharif di Iesolo (Pino Rossi in sediolo in un successo milanese) ed i suoi tanti eredi hanno dato un seguito importante alla linea di Victory Song pioni della linea di Victory Song o ebbero problemi di fertilità o furono considerati cittadini di seconda classe. Proprio quando gli esperti erano pronti a decretare la morte in America della linea di Victory Song, lui si risollevò e disse: «Hey, guardatemi! Sono vivo!». I primi segni di vita vennero dalla provincia canadese dell’Ontario, dove Balanced Image, un buon ma non grandissimo figlio di Noble Gesture, incominciò a produrre trottatori eccezionali da fattrici ordinarie. E subito ci si rese conto che Garland Lobell stava facendo la stessa cosa nell’altra provincia canadese del Quebec. Garland Lobell fece magie quando incontrò la fattrice Amour Angus e insieme generarono un trio di figli - Conway Hall, Angus Hall e Andover Hall - che promettono di cambiare significativamente le linee genealogiche del trotto, negli anni a venire. Nessuno di questi tre fratelli ha vinto l’Hambletonian. Conway Hall finì quarto nel 1998. Angus Hall concluse secondo l’anno successivo. Andover Hall era il netto favorito nel 2002, ma ruppe nella prima curva e terminò ultimo. Ognuno di loro, tuttavia, ha ottenuto un immediato e rimarchevole successo come stallone. Conway Hall ha prodotto Windsong’s Legacy, vincitore della Triple Crown nel 2004, i cui primi figli correranno nel 2008. Angus Hall ha generato Majestic Song, eletto Cavallo dell’Anno in Canada nel 2006 battendo Glidemaster, vincitore dell’Hambletonian. Andover Hall, che fa la monta alla Hanover Shoe Farms, ha raggiunto il massimo del successo con figli come Donato Hanover (Hambletonian 2007), Pampered Princess, Adrien Chip ed altri. Mentre Garland Lobell non ha mai prodotto un vincitore di Hambletonian, Balanced Image ne ha prodotti due e cioè Yankee Paco e Amigo Hall. Sulla continuazione futura della linea di Balanced Image, però, ci sono forti dubbi perché molti dei suoi migliori figli erano castroni. Poi a prima generazione di Yankee Paco è stata piuttosto deludente e Amigo Hall non ha avuto un grosso supporto da parte degli allevatori. Quando, invece, si esamina l’impatto di Conway Hall, Angus Hall e Andover Hall, se ne deduce che quanto visto finora è solo la punta dell’iceberrg e che ci saranno sempre più campioni da questa linea di sangue. Certo sarebbe il massimo se questi rappresentanti della linea di Victory Song mettessero nell’ombra i discendenti di Speedy Crown, Super Bowl e Valley Victory negli anni a venire. Ma la storia ci insegna che è pericoloso fare pronostici nella genetica equina. DEAN A. HOFFMAN (con la collaborazione di Norberto e Mariella Napolitano) 15 16 PRIMO PIANO BARBETTA DRIVER GENTILUOMO Erede in pista del padre Ettore e prezioso testimone degli anni d’oro del trotto bravissima scrittrice Patrizia Carrano per stampare fra qualche mese un libro edito dal Museo del Trotto e dedicato ai mitici guidatori che hanno gareggiato sulle piste italiane e europee a fine ‘800-inizio ‘900. E certo il volume non mancherà di dedicare un adeguato risalto alla figura di Ettore Barbetta, papà di Mario e indiscusso protagonista della sua epoca. Mario Barbetta ritorna a quegli anni, alla sua infanzia e alla sua giovinezza, e il suo volto s’illumina. Sono ricordi dolci, anche se é nato (Modena, 12 giugno 1917) quando l’Italia si trovava nel vortice di un tragico conflitto. “È stata proprio la mia nascita – racconta con l’abituale arguzia – a evitare a mio padre la prima guerra mondiale. Io ero infatti venuto al mondo dopo tre sorelle e un fratello e con cinque figli era possibile ottenere l’esenzione dal servizio militare. La guerra é finita e anche nella nostra terra, il Veneto, ha lasciato migliaia di morti e immense rovine. Ma l’Italia e anche l’ippica, il nostro trotto, hanno ripreso faticosamente la loro strada. In quegli anni mio padre era già un guidatore affermato, si misurava con colleghi e rivali come il suo maestro Giuseppe Rossi, Giuseppe Branchini, il papà di Trieste, Premio Presidente della Repubblica 1961. Palin domina Eccles e Doselico, mentre la fortissima coalizione nerogranata Gualdo-Germano è battuta Nello, Luigi Bottoni, il papà di La sua vita ha attraversato quasi un secolo e due guerre mondiali. Quasi un secolo di vita italiana, fatta di momenti bui e di euforia postbellica, di enormi trasformazioni nel paese e nella società. Mario Barbetta é uno straordinario testimone, lucido e rigoroso, di questa lunga storia, che é anche la storia del nostro trotto. Il suo racconto é fitto di episodi, di nomi e di date, ti sorprende e ti avvince. Per fortuna, solo una scheggia dei suoi preziosi ricordi troverà posto in queste pagine. Ermanno Mori sta infatti lavorando con la 17 Ugo, Giuseppe Lamma, “In una sola annata Flaminio Brunati, Egisto mio padre vinse Tamberi, Elio Mignani, più di 900.000 lire Guido Cappellari e tanti con soli nove cavalli, altri e dopo la guerra ha dovuto confrontarsi con una cifra enorme...” uomini che sono negli annali come Nello BranEttore Barbetta appare nell’albo d’oro delle maggiori prove del trotto chini, Alessandro Finn, italiano e ha conquistato traguardi di prestigio all’estero. “Ha avuto Otto Dieffenbacher, Rotutti i più importanti proprietari dell’epoca, a cominciare dalla Scumolo Ossani.... Ah, ma deria Lorenteggio di Lorenzo Borasio. Un’annata incredibile é stato anche lui era un grande, il 1927, quando con 9 cavalli ha vinto oltre 900.000 lire che penso anzi un grandissimo guiequivalgano a 9 miliardi di lire dei giorni nostri. La tre anni Palla, datore”. una figlia di Peter Worth, ha vinto otto classiche su nove compresi Ettore Barbetta era entrail Nazionale e il Derby e ha perso solo a Montecatini perché aveva to nell’ambiente del trotto avuto la febbre. In quello stesso anno Homer, che nasceva invece da perché lontano parente di Peter Scott, ha conquistato fra l’altro l’Europeo di Cesena su Clyde Giovanni Gallo, veneto the Great. Però papà andava fiero soprattutto di due gran premi vincome lui e, fra l’altro, priti all’estero, con Codero nel 1912 a Baden e con Augias di Mangelli mo guidatore di Jockey, nel 1929 a Berlino”. il celebre grigio arrivato 1929, appunto, Mario ha solo dodici anni, il trotto nel sangue e dalla Francia e dominatosogna già di entrare in scuderia. Intanto l’ippodromo Andrea Doria re in mezza Europa, prima é stato abbandonato nel 1909, il trotto ambrosiano si é spostato a di diventare una colonna Turro e poi a San Siro, la famiglia Barbetta si é trasferita da Modena del nostro allevamento a Milano. “Ho dovuto lottare con la mamma che insisteva perché soprattutto come padre continuassi a studiare – ricorda Barbetta – ma alla fine l’ho spuntae avo di fattrici. “Papà ta, perché mio padre in cuor suo era contento di avermi accanto in mi raccontava che Gallo scuderia. In verità, fra noi c’era un feeling speciale, forse perché aveva una villetta viciero il più piccolo della famiglia. Ho così finito il ginnasio a 14 anni, no a quella che oggi é la a 15 anni ho iniziato a lavorare e a 17 anni ho debuttato in corsa il 22 stazione centrale, a due marzo 1934 a Milano. Pensi un po’ sono passati 73 anni... Quadrelli passi dall’ippodromo Anaveva promesso di farmi guidare la cavalla che poi ha vinto la corsa, drea Doria. Aveva cominMisa, ma i proprietari si sono opposti perché ero un debuttante; così ciato a lavorare in scudesono stato solo terzo con Wren. Mi sono rifatto di lì a poco, perché ria e aveva debuttato nel ho vinto la mia prima corsa due mesi dopo a Bologna, il 13 maggio 1892, con un terzo posto 1934. Piano piano mi sono costruito la mia strada e dopo qualche a Montagnana. Anch’io – sotBarbetta giovane e elegante driver tolinea divertito - sono stato terzo all’esordio, ma poi lui é andato a vincere in giro in tutta Europa e io no... Bisogna dire che mio padre deve tantissimo al cavalier Rossi, un antesignano del nostro trotto, un personaggio da leggenda, acclamato su tutte le piste e purtroppo morto in corsa, nel 1910 a Trieste. Rossi era veneto, di Crespano, e possedeva una filanda con 300 operaie. Era pieno di spirito di iniziativa e di inventiva, aveva addirittura un vagone per il trasporto dei suoi cavalli. Partiva e andava a correre fino a Mosca, attraversava l’oceano per cercare di comprare un cavallo in America...! Il cavalier Rossi lo aveva preso in simpatia e i cavalli buoni li faceva guidare a mio padre anziché al figlio, al quale dava i cavalli che non gli inBologna, 13 maggio 1934. Il non ancora diciassettenne teressavano... Mio padre mi ha sempre parlato del cavalier 22 marzo 1934. Barbetta é terzo nella corsa di debutto a San Siro Barbetta vince la sua prima corsa Rossi con parole di ammirazione e riconoscenza”. 18 Bologna, 9 marzo 1941, Premio dell’Impero. Di fronte a una tribuna gremita, Sovrano respinge Mc Lin Hanover e Floridoro, i due campioni di Orsi Mangelli. Una vittoria indimenticabile per Mario Barbetta anno mi sono potuto prendere grosse soddisfazioni con Sovrano, un cavallo fantastico”. “Indimenticabile con Sovrano quella vittoria a Bologna contro Mc Lin Hanover...” Parliamo di tanti suoi altri cavalli, ottimi cavalli, ma Barbetta torna con la mente sempre lì, a Sovrano, al cavallo più amato. “Guardi, le posso assicurare che Sovrano andava come un treno. È vero che i nostri cavalli sono migliorati enormemente dal punto di vista morfologico, hanno passaggi molto più facili, tuttavia mi sarebbe piaciuto veder correre Sovrano sulle piste di oggi e con le ferrature di oggi. Cosa potrebbe valere l’1.20.4 del figlio di Homer? Sovrano mi ha regalato forse la più bella vittoria della mia vita di driver, o almeno di giovane driver... Sovrano aveva qualche problema ai garretti e partiva quasi di passo. Poi cominciava a ingranare e allora non era semplice fermarlo. Il 9 maggio 1941, nel Premio dell’Impero a Bologna, mi sono trovato a fronteggiare due primaserie di Mangelli: Floridoro, con il conte Orsino, a 20 metri e Mc Lin Hanover a 40 metri. I due di Mangelli erano talmente favoriti che erano stati tolti dalle lavagne degli allibratori e il gioco era sugli altri. Sovrano partiva piano, però sono riuscito a mantenere la testa e nessuno mi ha dato fastidio per un giro, pensavano probabilmente di volarmi via quando volevano... Via via ho allungato, in retta Mc Lin Hanover ha cercato di acchiapparmi, ma non ce l’ha fatta. Mangelli a Bologna vinceva sempre e forse anche per questo é venuta giù la tribuna, al giro d’onore mi hanno accolto con una incredibile ovazione. Avevo solo 24 anni, ogni giorno dovevo confrontarmi con guidatori come Dieffenbacher e Finn, si può capire che quella vittoria e quell’applauso li ricordi come fosse ieri?”. Otto Dieffenbacher, l’asso tedesco che pilotò Hazleton di Daniele Palazzoli alla conquista di due Amérique (1931-1932), e Alessandro Finn, il genio russo che ha legato il suo nome a Muscletone, De Sota e Mighty Ned: ecco gli uomini che hanno colpito più di ogni altro Mario Barbetta. “Due giganti. Dieffenbacher era un driver perfetto, Finn era maestro anche nella preparazione. Qualcuno diceva che Finn non era un gran partitore, ma quando andava in testa non lo prendevano più. E sta di fatto che tutti i migliori guidatori di San Siro sono stati “a scuola” da Finn e ancor oggi Baroncini o Casoli lo ricordano come un vanto della loro carriera. Pensi che allora si lavorava con cavalli che non erano cavalli da corsa, portavano ferri di 300-400 grammi, spesso buffi elastici, il primo obiettivo non era quello di vincere ma quello di arrivare a casa. Dieffenbacher e Finn sono stati driver straordinari, ma nessuno può tenere il paragone con Hans Frömming. Avete mai visto Frömming sbagliare uno speed? Lui non aveva mica bisogno 19 del cronometro, il cronometro ce l’aveva nel cervello!”. “Quel complimento di Finn dopo il palo per me é stato come aver vinto la corsa...” Mario Barbetta ha quasi pudore a parlare di sé stesso (“non mi faccia troppa reclame, mi raccomando...”) e invece non si stanca mai di raccontare episodi che coinvolgono colleghi o campioni del suo tempo. “È vero, ho sempre avuto un buon rapporto con gli altri guidatori, anche se ci poteva essere qualche screzio che prima o poi veniva cancellato. Non sono un tipo troppo espansivo, però a me non piace per nulla tenere il muso. Finn, rammento, per un certo periodo faceva fatica a salutarmi, perché a Roma aveva danneggiato mio padre e a seguito di quell’episodio gli avevano so- Roma, 8 agosto 1970. Gladio vola al traguardo alla media di 1.15.7 e uguaglia dopo 12 anni il record del mitico Tornese speso la licenza. Un giorno ci siamo trovati di fronte nel Premio d’Estate, io con Sovrano e lui con il favorito Mc Lin Hanover. Ha vinto l’americano di Mangelli e subito dopo il palo Finn mi ha affiancato e mi ha detto: ‘lei fatto grande corsa, fatto davvero fatica a battere’. Quel giudizio di Finn per me é stato come aver vinto. Pure Romolo Os- 20 sani aveva avuto qualche discussione con papà e io sono stato coinvolto, diciamo per motivi di parentela. Quando sono tornato dalla Germania, nell’estate del ‘45, dopo due anni di prigionia avevo quasi paura a uscire di casa. Poi mi sono fatto coraggio e con mia madre sono andato a comprare il giornale in piazza Amendola. Ho incontrato Romolo Ossani che appena mi ha visto mi ha abbracciato come se fossi stato il suo migliore amico. Poi Romolo mi ha dato da guidare anche i suoi cavalli e una volta che dovevo andare a Bologna mi ha fatto arrivare a casa il biglietto del treno e addirittura un assegno come anticipo. Romolo era un passionale ma un vero signore”. ra e il vecchio capo scuderia, Aristide, mi ha suggerito di lasciarla fare quello che voleva sia in falsa partenza che in corsa. I capi scuderia erano quelli che conoscevano davvero il segreto di ogni cavallo e io ho seguito a puntino le sue indicazioni. La cavalla si é fatta guidare, sull’ultima curva sono arrivato a ridosso dei primi e in retta li ho volati via. Lo speed di quella cavalla ce l’ho ancora in mente. Un’altra femmina con una punta fuori del comune era Magda Pinerolo: lei doveva stare nascosta fino a 200 metri dal palo, ma alla fine era una bomba. Cuorgné, al contrario, era un partitore fantastico, per lui il numero non contava, l’1 o l’8 era lo stesso. Pensi che in 55 “Mi piacevano i cavalli con speed e Calumet Epson ce l’ho in mente ancor oggi...” Ettore Barbetta, che aveva guidato la scuderia fino alla primavera del ‘45, in estate decide di lasciare il bastone del comando al figlio. Inizia così la carriera “moderna” di Mario Barbetta, l’incontro con scuderie (Ugar, Germana, San Tommaso, dei Bruni, di Vergiano, del Bridge, Biasuzzi...) e proprietari di rango (Carena, Fabbri, De Checchi, Emanuel, Gonella, Gambi, Suardi, Garzotto, Negri...). Papà Ettore segue però il figlio fino alla sua morte, avvenuta nel 1968, senza perdere una giornata di corse a San Siro anche quando le sue condizioni fisiche diventano precarie. Sono tanti i buoni cavalli che passano nella scuderie di Barbetta: Palin, Falcuccio, Urubu, Nebbiolo, Gladio, Gobaldo, Lieto, Cuorgné, Cisei, Cordobes, Gentilhombre... “Sì, non ho mai avuto il crack, ma mi sono divertito ugualmente in giro per l’Italia. Mi piacevano i cavalli di speed e mi é capitato talvolta di guidarne di speciali. Lo so che divago, però mi lasci tornare un po’ indietro e dirle di quella Calumet Epson che mi hanno chiamato a guidare in un handicap sui 2600. La cavalla dava 60 metri e una settimana prima era caduta in sgambatura, perché quando tirava si affogava. Hanno scelto me perché avevo una mano legge- Il caratteristico stile di Mario Barbetta in sulky a Cuorgné, eccellente performer e autentico fuoriclasse delle partenze corse 54 volte é andato in testa e una volta non c’è andato perché si è rotto un piede sulla pista gelata. Cuorgné sulla pista di Milano si é tolto anche lo sfizio di battere College Record. Un altro che ti ritrovavi sempre in testa era Gladio, purtroppo castrone ma gran cavallo, capace di combattere alla pari e di battere nel Modena e in altre occasioni, avversari come Agaunar e Barbablù, il meglio in circolazione in quel momento. L’impresa più eclatante Gladio l’ha realizzata però nell’estate del 1970, a Roma, quando ha saputo uguagliare il record di 1.15.7 che Tornese aveva realizzato 12 anni prima. Palin, Gobaldo e Nebbiolo sono stati invece cavalli classici. Palin ha dovuto battagliare con la generazione di Mangelli che metteva in campo Gualdo, Guiglia, Grifone, Germano. Però a 4 anni ha saputo vincere il Premio Presidente della Repubblica 1961 sui 3200 metri di Trieste, nel quale Mangelli aveva messo in campo Gualdo e Germano. Palin ha sbagliato in partenza e in testa é andato Gualdo che ha addormentato la corsa perché non faceva ragazzi, non era mica una corsa qualsiasi, era l’Europa! Cuorgné é stato un buonissimo cavallo, ha vinto corse su corse, ma soffriva di corneggio e dopo il miglio si trovava in difficoltà. Ho deciso di tentare il Città di Torino, sono andato come al solito in testa, in retta sembrava fatta, ma alla fine Cuorgné era affaticato e ha allargato. Non mi ricordo nemmeno chi mi ha passato all’interno, so che ci hanno stampato e basta. Ci sono rimasto davvero male, perché Cuorgné quella vittoria l’avrebbe strameritata”. Barbetta, commissario capo di San Siro trotto per 15 anni, a colloquio con Jean Pierre Dubois troppo la distanza. Così Palin ha potuto recuperare e ha vinto alla grande davanti a Eccles e Doselico. Ho ancora negli occhi la tribuna piena di pubblico entusiasta e mi viene il magone a pensare agli ippodromi deserti di oggi. Nebbiolo ha vinto invece il Marangoni 1968, battendo la migliore della generazione, Atina, che poi é andata a conquistare il Derby. Un cavallo simpatico e generoso é stato Urubu, un soldatino in grado di vincere una corsa di centro a 10 anni dopo mille battaglie”. “Credevo di avere già vinto l’Europa con Gobaldo Dosson l’ha battuto di un millimetro...” Non ci sono solo i successi, ma anche le sconfitte; e qualcuna dal sapore amarissimo. “A chi lo dice! Ci sono almeno due corse che non mi hanno fatto dormire la notte: l’Europa di Gobaldo e il Città di Torino di Cuorgné. A San Siro, dopo essere andato in testa dalla seconda fila, ero certo che nessuno mi avrebbe potuto portar via l’Europa. In retta Sharif e Patroclo non erano più un pericolo, ma Dosson, dopo aver segnato anche qualche trapasso, ci é arrivato addosso stile Giancarlo e ha apparigliato Gobaldo proprio sul palo. Molti giuravano che mi ero salvato, ma io non ero per nulla tranquillo: e il fotofinish purtroppo ha dato un minimo vantaggio, un nulla, al cavallo di Biasuzzi. Che rabbia, “Che delusione vedere oggi i guidatori divisi in tante associazioni contrapposte...” trovano i cavalli pronti da guidare, però i Bellei, i Gubellini, gli Andreghetti e tanti altri sono davvero preparati e capaci. Certo, le cose sono cambiate. Un tempo c’era il gruppo di Milano con Brighenti, Casoli, Baroncini, Nogara, Branchini, Zamboni, quello di Roma e Napoli con gli Ossani, i Bottoni, i Cicognani, quello della Toscana con i Baldi, Bellei, gli Orlandi, c’erano rivalità anche accese, il pubblico si divideva in fazioni, il Vivaldo che veniva a sfidare Sergio a Milano, magari veniva fischiato, ma quello era tifo, passione genuina. Oggi uno corre a Palermo, l’altro a Torino, un altro ancora a Parigi, poi si ritrovano per i gran premi e via, sempre di corsa. Tutto va più veloce, i treni, le auto, i cavalli... È il mondo moderno, lo so, e bisogna adeguarsi, ma posso avere un pizzico di rimpianto per il trotto di una volta?”. La chiacchierata è finita. Il tempo é volato. CI sarebbe ancora tanto da ascoltare e da scoprire. Ma c’è solo il tempo di un saluto e di uno scambio di battute. Che voto da- Barbetta decide di chiudere con la pista. Ha lavorato per circa mezzo secolo, ha vinto circa 1500 corse, pensa sia arrivato il momento di staccare, magari di passare qualche giorno in più nella casa di famiglia, a Cornuda, nel Trevigiano. Non abbandona però il suo mondo. Viene nominato capo commissario a San Siro trotto e per 15 anni svolge il suo delicato incarico con rigore e autorevolezza. Tra coloro che hanno Mario Barbetta premiato come decano degli allevatori lombardi da Roberto Brischetto e Gaetano Turridato un apporto ni, presidente e delegato regaionale dell’Anact decisivo alla nascita della Associaziorebbe a Mario Barbetta come allenatore? ne Guidatori e della Cassa di Previdenza, “Era meglio mio padre... Io lavoravo semoggi commenta con una punta di amarezpre sul fondo, i cavalli li rispettavo, non li za: “Mi piange il cuore a vedere l’Anagt, mollavo mai. Si, sono convinto che avrei che era forte e compatta, divisa in tante potuto ottenere qualcosa di più”. E come associazioni. Cosa si pensa di ottenere guidatore? “Non mi reputo un gran guidacombattendosi l’uno contro l’altro? Nientore, però non diciamolo, diciamo che ero te, proprio un bel niente. Peccato, perché un guidatore non continuo...”. E scoppia a abbiamo un bel gruppo di guidatori, ragazridere, di gusto. zi che possono andare a far bella figura in tutto il mondo. È vero che oggi i driver si DANILO IOVENALI 21 ATTUALITÀ TRGF SONO AFFARI DI FAMIGLIA T sta per Tania, la figlia. R per Roberto, il titolare. G per Graziana, la moglie. F per Franco, il fratello. Come si vede, l’allevamento TRGF è un affare di famiglia e come quasi sempre accade nelle serie conduzioni familiari, è un affare di grande successo. Roberto Garito ha iniziato ad allevare puntando sul motto del pochi ma buoni Puledri di Roberto Garito nei paddock “La Bruciacuore”, il nuovo impianto del Grifone 22 Roberto Garito ha iniziato ad avvicinarsi al trotto quando acquistò Inside Bi, un ottimo cavallo allenato da Mauro Baroncini che gli appassionati non di primo pelo (ce ne fossero, ma non se ne vedono proprio...) ricorderanno di certo. Arrivarono poi altri cavalli, tutti buoni, ma arrivò anche una convinzione precisa, maturata da Garito man mano che iniziava a familiarizzare con l’ambiente dell’ippica… “Iniziai ad accorgermi che per muoversi bene in questo campo specifico è neces- sario occuparsi di tutto a 360 gradi. Mi sarebbe piaciuto anche allenare e guidare, tanto per dare un’idea di come la penso, ma alla fine mi sono accontentato di fare l’allevatore ed il proprietario. Il motivo? In questo mondo la professionalità è piuttosto limitata (a chi lo dice...., ndr) e ci sono pochi signori veri. Dal momento che l’allevamento rappresenta un hobby (Garito è medico, ndr) ma io voglio comunque difendere i miei soldi nel modo migliore, ho iniziato ad allevare puntando subito sul motto “pochi ma buoni”. Vedo l’allevamento come unico modo per restare su discreti livelli e ho approfittato dell’ospitalità dei Brischetto per metterlo su in una zona ideale a questo scopo. La prima fattrice, Special Caf, si rivelò subito ottima perchè diede come primo prodotto dell’allevamento TRGF un gran cavallo come Akhenaton, ai quali hanno fatto seguito poi soggetti eccezionali del calibro di Cesare e Ghibellino. La storia di quest’ultimo la conoscono ormai bene tutti gli appassionati, ma secondo il suo allenatore il bello deve ancora venire, tanto che nel suo mirino in prospettiva c’è addirittura il Prix d’Amérique”. Grandi cose anche se la bella storia di Special Caf è terminata Un bellissimo primo piano del figlio della campionessa Valentina Fi (padre Varenne) nato quest’anno Cose grandi, come si vede. E le altre fattrici, ovvero Valentina Fi, Ida Laukko ed Andromeda Dei si stanno pure loro allineando sulla linea di grande qualità di casa TRGF. Purtroppo, però, la bella storia di Special Caf è terminata alcuni mesi fa… “Special è morta di colica lo scorso inverno quando era gravida di Pine Chip e portava un fratello pieno di Ghibellino. La fattrice, del resto, ci aveva purtroppo abituato a queste sofferenze e quindi la dottoressa Romano, nostra veterinaria di fiducia, propose di intervenire con l’embryo-transfer, utilizzando a questo proposito anche Egizia Dl, una fattrice 23 Mendoza TRGF (Muscles Yankee e Valentina Fi) e Miles Gloriosus (Lindy Lane e Andromeda Dei) prodotta proprio dal mio allevamento. Quando si è saputo che gli embrioni portati erano due ne abbiamo impiantato uno a Dalia Tur, facendo regolare comunicazione all’Unire e ricevendo il relativo permesso. Alla fine, con l’aiuto anche della fortuna, visto che in queste situazioni è difficile che entrambe le fattrici portino a termine la gravidanza, nacquero i puledri, cioè Libero Trgf e Luce Trgf. Comunicai immediatamente le nascite all’Unire senza ricevere risposta finchè, due mesi dopo, da Roma arrivò una lettera nella quale si diceva che sarebbe stato registrato uno solo dei due puledri. Dal mo- Uno dei momenti in cui Maestro TRGF (Varenne e Special Caf) viene portato nell’apposita struttura per la doma mento che ero del tutto certo di essere dalla parte della ragione iniziai a muovermi per vie legali ed alla fine, dopo la bellezza di tre appelli, ho vinto la vertenza. Libero Trgf è in allenamento da Maisto, Luce Trgf da Cecere, entrambi dovrebbero qualificarsi entro la fine dell’estate ed è inutile dire che spero si tratti di due soggetti importanti ed all’altezza della madre”. Nel futuro di Garito non solo Ghibellino Scorazza Mendoza TRGF nei prati di “La Bruciacuore” dove l’erba non gli manca anche in un periodo estivo particolarmente caldo 24 Il futuro di Garito e del suo allevamento, insomma, è già arrivato, ma nel frattempo non ci sarà Rapide per il quale è già arrivata un’offerta. Tuttavia ho già deciso di tenere per me almeno tre puledri su quattro, per il discorso che facevamo all’inizio. Questo è un mondo molto difficile, nel quale per rimanere a galla bisogna sapersi gestire in proprio il più possibile ed affidarsi poi per il resto, soprattutto per quanto riguarda allenatori e guidatori, ai pochi veri professionisti sulla piazza. Di L’allevamento consente la doma dei puledri in assoluta tranquillità così come lo attesta l’immagine sopra di Maestro Ghibellino ce n’è uno, per adesso, ma non nascondo di nutrire davvero eccellenti speranze nei puledri di che annoiarsi… che sono prossimi al debutto ed in quelli che sono nati l’inverno “Ho grandi aspettative a proposito di Leonida Trgf, una femmina scorso”. da Daguet Rapide e Valentina Fi, ma chi promette davvero grandi cose sono i quattro puledri di un anno nati qualche mese fa. Nel SANDRO CAMERANI mazzo c’è anche una figlia di Varenne e un maschio da Daguet Un felicissimo Roberto Garito (a destra) nel winner-circle di Tor di Valle ritira il premio dopo che il suo Ghibellino ha tagliato il traguardo del Triossi con Roberto Andreghetti (a sinistra) 25 LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE OMERO CANTORE FRA MITO E CRONACA Laddove la vita deve fermarsi per l’inarrestabile legge del tempo, è invece consentito alla memoria poter osare per varcare certe soglie. Questa è la prerogativa del nostro giornale e più sommessamente della nostra rubrica costantemente alla ricerca del tempo che fu: ricordiamo stavolta il compianto Luigi Gianoli, firma storica della Gazzetta dello Sport per mezzo secolo fra ciclismo ed ippica ma anche collaboratore assiduo della nostra rivista a cavallo dei decenni. I suoi articoli hanno colorato il nostro giornale; cultura, cronaca, sensibilità e passione si fondevano nei suoi scritti: un vero maestro del giornalismo sportivo del Ventesimo Secolo. Senza contare vari suoi libri che ha lasciato come testimonianza della sua firma prestigiosa: “Il Trottatore”, “Il Purosangue”, “Il Cavallo e l’Uomo”. Pertanto abbandoniamo per questo numero i climi agonistici descritti nei decenni dal nostro giornale per un esercizio di alta cultura che Gianoli ci ha regalato nel 1985 sulle tracce del mitico Omero, canto XXIII dell’Iliade, allorché Achille indice i giochi funebri in memoria di Patroclo. Le reminiscenze scolastiche generalmente si limitano a ricordare Omero nell’Iliade, quale cantore di guerra, in quei pesantissimi volumi di epica che “infardellavano” gli zaini delle scuole medie e che in fin dei conti si limitavano alle nozioni più generiche. 26 Da Gianoli apprendiamo invece che Omero è soprattutto un grande conoscitore e cantore dello sport: notevole la sua competenza sui cavalli e sull’arte di guidare le bighe. A noi il piacere di riproporre ampi brani di quell’articolo. LUCIO CELLETTI [email protected] I CAVALLI E L’ARTE DELLA GUIDA (DAL TROTTATORE N. 1/2 GENNAIO-FEBBRAIO 1985) Non tutti sanno che Omero veniva considerato nell’età classica dai greci come un maestro di materia bellica, cosa strana assai perché in realtà leggendo l’Iliade non si capisce bene come questi benedetti Achei i loro avversari troiani combattessero. Sappiamo che i capitani greci escono dal campo su di un carro, ma Omero non ci spiega mai sino a che punto il carro venga impiegato in battaglia. E non ce lo spiega perché al tempo in cui Omero componeva l’Iliade il carro da guerra era scomparso da qualche secolo come strumento di guerra. Ad ogni modo, se ci lascia a mezza strada con il carro da guerra, Omero ci racconta invece per filo e per segno i particolari della corsa di bighe, la prima corsa tramandataci da un cronista di indubbio valore e che di corse doveva averne viste parecchie e che doveva conoscere bene i cavalli e l’arte della guida. Omero si intende assai di sport: conosce il lancio del disco, del giavellotto, il salto in alto, la lotta, il pugilato e infine la gara delle bighe manifestando così e chiaramente quell’impulso alla competizione che non è poi altro che un riflesso dello spirito di avventura dei popoli occidentali, mossi sempre da una disposizione istintiva e naturale della fantasia al gioco, al piacere ludico. In onore di Patroclo, dell’amico scomparso in battaglia, l’irato Achille propone cinque gare, ma quella che Omero cura con maggiore amore è la gara delle bighe dedicando ad essa 388 versi, una cronaca ricca ed accurata. Luigi Gianoli Intanto i premi. Achille, senza dover ricorrere ad un Ente o al parastato, offre di tasca sua premi eccellenti: per cominciare una donna “esperta in opere molteplici” (quindi lascia indovinare alla malizia del lettore di quali opere sia capace questa donna), oltre a un tripode con manici, indispensabile in cucina; una giumenta pregna per il secondo arrivato; un lebete di lega leggera (ricco di stagno, precisa) per il terzo; due talenti d’oro al quarto arrivato e infine al quinto un’urna di ceramica. Tutti vorrebbero vedere in campo Xanto e Balio i due divini cavalli di Achille, ma il Pelide li ritira per non umiliare gli avversari che verrebbero sacrosantamente battuti. Achille con estremo garbo li ritira con un’abile scusa: i due cavalli sono privi dell’auriga abituale, proprio Patroclo, sebbene tutti sappiano che l’auriga vero di quei due focosissimi cavalli era Automedonte. Quindi la sportività di Achille trionfa nel ritiro e nella scusa elegante. Omero ci presenta quindi i cinque partecipanti. Eumelo, figlio di Admeto, guidatore celeberrimo provenendo da Fere in Tessaglia, terra di grandi allevamenti. Diomede, che dispone di cavalli semidivini. Menelao mette in campo il suo Podargo e la femmina Ete, prestatagli da Agamennone. Antiloco, figlio di Nestore, scende in campo con due cavalli anziani di proprietà del padre; ultimo viene citato Merione, amico di Idomeneo, ma con poche chances di vincere visto che Omero lo cita appena e lo trascura poi. Gli isolani non erano, secondo Omero, uomini di cavalli. Basti ricordare come Telemaco rifiuterà nell’Odissea i cavalli, che Menelao vorrebbe donargli, scusandosi con poche parole: “A Itaca petrosa non c’è posto per i cavalli, ma solo per le capre”. Si sorteggiano poi in un elmo i numeri di partenza e proprio il numero uno tocca ad Antiloco; seguono al largo Eumelo, Menelao, Merione e Diomede all’esterno di tutti (ma non protesta come usano oggi certi guidatori). Starter e giudice d’arrivo è Achille stesso mentre un suo famiglio, Fenice, viene inviato alla metà come giudice di campo. Partenza e arrivo sono sulla spiaggia, e la pista si inoltra per i campi verso Troia, campi non più di grano, di messi, ma di battaglia da quasi nove anni. Partiti scatta in testa Eumelo per guidare con discreto vantaggio su Diomede, Menelao, Antiloco e Merione. A falsare la corsa, però, ci pensano presto gli dei, sempre rissosi. Diomede perde infatti la frusta, ma è stato Apollo, suo nemico personale, a fargliela saltar via di mano. Disperazione per Diomede che vede i propri cavalli rallentare l’andatura, ma è pronta Atena a raccogliere la frusta e a restituirla all’adorato driver. Non contenta di ciò, con la sua mano lesta e potente, spezza il giogo all’attacco di Eumelo, il quale precipita a terra mentre le sue cavalle fuggono in libertà. Non suona la sirena perché le due puledre non recano danno a nessuno. Ma intanto Diomede è passato in testa schivando i rottami del carro di Eumelo. Menelao, spaventato dalla caduta di Eumelo e da certi spuntoni di roccia sporgenti nel canalone, rallenta. Antiloco sfiora pericolosamente il carro di Menelao, che si mette a gridare, a protestare, “Pazzo, mi fai cadere, sta su, sta su”. Ma quello lo stringe e troppo tardi Menelao riesce a porsi all’inseguimento dell’audace e scorretto giovanotto. Diomede va a vincere in bellezza e, sul filo del traguardo, balza dal carro, giura di aver corso lealmente ponendo la frusta sul giogo mentre Stènelo afferra i cavalli e ritira il premio del suo capo. C’è il reclamo di Menelao sempre lagnoso, protetto dal fratello “Fosse stata più lunga, la corsa”, gli sconfitti ripetono trascinando da oltre tre millenni. Quarto Merione, infine ultimo, desolato trascinando i pezzi del carro, conducendo a mano le cavalle Eumelo. E Achille, dispiaciuto, commosso e generoso come sempre, gli dona una corazza di bronzo, un dono di notevole valore. Intanto si accende la disputa tra Menelao che sporge reclamo per la stretta, e Antiloco che giura di non averlo fatto apposta. Poiché il commissario Fenice era troppo lontano per verificare l’incidente, ci si affida al giuramento. Ma Antiloco ammette la propria animosità e irruenza giovanile. Menelao lo perdona e commosso dalle parole sincere di Antiloco, gli cede il premio del secondo arrivato, la cavalla pregna. È la prima e più bella cronaca di corse mai letta. Ci sono tutti gli ingredienti che rendono ancora palpitanti e frementi le corse d’oggi, con i cavalli che diventano diretto strumento della psicologia, dell’abilità, del coraggio degli uomini, e della loro animosità. LUIGI GIANOLI 27 ATTUALITÀ ALLEVATORI DEL VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA A DIFESA DEL PRODOTTO AGRICOLO Nelle immagini parte dei manifestanti fra i quali si notano Adriano Ioan e Doriano Dalla Libera Lo scorso 12 luglio alcuni allevatori del Veneto e del Friuli Venezia Giulia assieme ai rispettivi delegati regionali Doriano Dalla Libera e Adriano Ioan hanno partecipato a Bologna ad una manifestazione organizzata dalla COLDIRETTI per la difesa del prodotto agricolo italiano. La presenza di Soci ANACT solamente a titolo personale e puramente simbolica, 28 in quanto la stima dei coltivatori aderenti all’iniziativa è stata calcolata in circa cinquecentomila. Un’utile occasione per uno scambio di esperienze e per rimarcare concetti fondamentali: a) il legame indissolubile tra l’allevamento e l’agricoltura; b) la necessità e l’urgenza di intraprendere azioni forti ed intelligenti per la promozione, lo sviluppo e la difesa dell’allevamento italiano pur nella prospettiva della dimensione europea. A.I. PRIMO PIANO AD APRILIA MARITTIMA IL PRIMO IPPOFESTIVAL DELL’IPPICA ITALIANA La giornata prevedeva, per la mattina la rassegna dei puledri di trotto nati in Friuli Venezia Giulia e per il pomeriggio la riunione di corse Lo scorso 18 agosto si è svolto, presso il centro d’allenamento Tisana Sharif della famiglia Toniatti, il primo Ippofestival dell’ippica italiana. Lo sforzo per partire con una nuova iniziativa di questa portata è stato enorme; sono stati risolti brillantemente problemi di ogni tipo: organizzativi, giuridici e tecnici. A volere questa manifestazione è stato lo stesso Commissario dell’Unire, conte Guido Melzi d’Eril, che ha contribuito in prima persona alla buona riuscita dell’iniziativa, assieme ad Adriano Ioan (presidente regionale dell’Anact), a Roberto Brischetto (presidente nazionale), e naturalmente a Domenico e Roberto Toniatti, che hanno messo a disposizione le strutture ed hanno sostenuto in loco la parte organizzativa e quella finanziaria. La giornata prevedeva, per la mattina la rassegna dei puledri di trotto nati in Friuli Venezia Giulia e per il pomeriggio la riuScorcio degli spettatori assiepati alle transenne ai bordi della pista nione di corse. Il tutto è riuscito perfettamente, grazie alla splendida giornata di naturalmente promozionale, ha avuto lo scopo di avvicinare nuovi sole ed al pubblico accorso numeroso dalle vicine località balneari spettatori al mondo del cavallo, che soffre di un endemica crisi di di Lignano e Bibione, per questa full immersion ippica. L’iniziativa, pubblico, con gli ippodromi ormai deserti. 29 versità di Udine e da altri cinque veterinari: Giordana Marcolini, Luigi Tunioli, Fabio Boldrin, Massimo De Luca e Paolo Lanzi. L’intervento di Guido Melzi ha dato lustro alla rassegna, sottolineando l’importanza del legame dell’ippica con il pubblico e degli sforzi che la “sua” Unire farà in tale direzione. Roberto Brischetto ha spiegato come è nata questa iniziativa e quanto impegno sia stato profuso per la sua buona riuscita. Infine Adriano Ioan, dopo aver ringraziato i presenti e tutti gli sponsor, ha evidenziato, una volta di più, la difficile congiuntura ippica e la volontà degli addetti di credere in un futuro migliore e di lottare per ottenerlo. Magari tutti uniti… Magari non è solo una congiunzione, ma è anche il nome del terzo Intervento di Roberto Brischetto e Adriano Ioan alla rassegna dei puledri LA RASSEGNA Alla rassegna hanno partecipato una cinquantina di puledri, che sono stati visionati da una giuria composta dal responsabile delle aste Anact Giovanni Govoni, dal professore Edo D’Agaro dell’uni- Mauro Vit (per Magister) premiato da Giovanni Govoni e Guido Melzi d’Eril classificato tra i maschi: si tratta di un figlio di C Toj Frokjaer e Risorgiva NP (Esotico Prad) la prima cavalla da corsa acquistata e poi messa in razza da Augusto Borghetti. Secondo classificato, Mike Starlight da Sugarcane Hanover e Chichonette Bi (Supergill) presentato da Luciano Persello. La palma del migliore, però, è andata a Magister di Mauro Vit, un bel baio da General November e Dolores Caf (Indro Park). Magister (da General Novemver e Dolore Caf), primo classificato per i maschi La prima delle femmine è stata Maja de Mura, da Love You e Tetona (Callit), presentata dall’allevamento delle Mura. La seconda, Marilyn de Gleris allevata da Dario Vigini e presentata da Raffaele Bernardi, nasce da Daguet Rapide e Babau de Gleris (Joie de Vie). Infine la terza Megas del Sasseto è il “prodotto fatto in casa” da Felice Macuz, proprietario del padre Peso del Nord e naturalmente della madre Bairam Zs (Meadow Roland). Il tutto si è concluso come sempre con le premiazioni e la necessaria pausa di ristoro. Sopra a sinistra Magari (da C Toj Frokjaer e Risorgiva Np), terzo classificato per i maschi e Mike Starlight (da Sugarcane Hanover e Chichonette Bi), secondo classificato per i maschi 30 sindaco di Latisana Micaela Sette, che ha sottolineato l’importanza, a fini turistici, di questa iniziativa. Il sindaco di Lignano Sabbiadoro Silvano Del Zotto, intervenuto successivamente, ha auspicato che si possa concludere positivamente l’iniziativa della famiglia Toniatti, che una decina d’anni fa ha posto le basi affinché il Friuli Venezia Giulia possa avere nuovamente in pianta stabile il secondo ippodromo, in sostituzione del vecchio La giuria di schiena. Da destra: Massimo De Luca, Luigi Tunioli, Giovanni Govoni, Edo D’Agaro, Fabio Boldrin, Paolo Lanzi e l’assi“Moretti” di Udine. stente Romina Kraljevic Tra le autorità erano presenti anche il parlamentare friulano Ivano Strizzolo, il senatore Ferruccio Saro, i consiglieri regionali Giorgio Venier RoLA RIUNIONE mano e Daniele Galasso e moltissimi altri amministratori comunali DI CORSE e provinciali. Per L’A.N.A.C.T. c’erano anche il delegato regionale del Veneto Doriano Dalla Libera ed il rappresentante U.N.I.R.E. nel Ma la grande attesa era per il pomeriggio, che prevedeva per le 17 consiglio Aimone Bisacchi. (ora d’inizio delle competizioni) l’inaugurazione ufficiale del centro Tisana Sharif, vestito a festa per la sua prima riunione di corse. PISTA FRA LE PIÙ Erano presenti almeno tremila spettatori distribuiti tra la tribuna, VELOCI D’EUROPA che annoverava parecchi turisti stranieri, il parterre e la zona adibita alle scommesse, gestite dallo Snai. C’è stato anche un buon volume di gioco, con i botteghini che riuscivano a malapena a Alle cinque corse di professionisti ne sono seguite altre due di smaltire le code. proprietari privi di licenza. Prima sono scesi in pista alcuni tra i Le corse sono state aperte dal prologo di Melzi, di Brischetto e del migliori driver “italiani” come Giancarlo e Lorenzo Baldi, Pippo Gubellini, Fabrizio Ciulla, Velj Pekka Toivanen e Paolo Romanelli; poi una ventina di possibili gentlemen al debutto in pista. Le gare sono state inframezzate dalla presentazione di carrozze d’epoca del trevigiano De Martin, da quella degli stalloni di casa cui erano intitolate le corse e da giri in calesse curati dall’azien- Carlo Damo con Mambo Jet La prima curva della corsa dei proprietari 31 Melzi d’Eril e Govoni premiano Luciano Persello Ivano Gigante riceve il premio da Melzi d’Eril e Brischetto per Maja de Mura Divertimento assicurato, dunque, ed un grosso successo per gli organizzatori. Una vera festa cui sono soliti i frequentatori degli ippodromi inglesi e del nord Europa, dove il cavallo rientra nella cultura e nel patrimonio genetico delle popolazioni. La serata si è conclusa con la cena, dove Roberto Toniatti ha fatto gli onori di casa. Ha ringraziato tutti quanti hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento, ricordando tra gli altri, l’assessore alle attività produttive Enrico Bertossi per il contributo elargito dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Infine ha dato appuntamento a tutti per la prossima estate, con l’auspicio che le giornate di gara possano essere più di una. Giancarlo Baldi intervistato da Bettina Cargnato LUCIO DEGRASSI da agricola Cormor. Per i bambini è stato adibito un parco giochi e sono stati messi a disposizione pony e cavalli da sella per delle piccole passeggiate. La pista, considerata una delle più veloci d’Europa, alla riprova dei fatti è stata all’altezza della sua fama ed i tempi delle corse sono stati eccezionali. Lo hanno sottolineato anche Giancarlo e Lorenzo Baldi che, intervistati per il pubblico, hanno fatto notare come l’unica pista del continente, dotata di un tracciato di 1.400 metri con altri 600 di racchetta di lancio, debba per forza di cose diventare un punto di riferimento per l’ippica nazionale. A tagliare per primo il traguardo è stato un gentleman, Renato Legati con il suo Focale. Poi a seguire: Paolo Romanelli con Lancaster Sas, Peter Schwartmuller con Golf Esterel, Velj Pekka Toivanen con Glamour Effe, Lorenzo Baldi con Indy Wise As, ed i “deb” Bovo e Legati junior rispettivamente con Fidenzio e Vittorio Stift. Quasi tutti hanno onorato il loro impegno scendendo abbondantemente al di sotto dei due minuti. UNA VERA FESTA CUI SONO SOLITI I FREQUENTATORI DEGLI IPPODROMI INGLESI 32 Roberto Toniatti con la presentatrice dell’ippofestival Bettina Cargnato CAVALLI LA SECONDA VITA DI EQUINOX BI Solo Varenne ha saputo andare più veloce del portacolori dei Biasuzzi, che a The Meadowlands si è espresso a media di 1.09.4 È una storia un po’ travagliata quella che nel Premio Unire, a Milano, che ha fatto si porta dietro Equinox Bi, la cui carriera guadagnare al nostro indigeno una “sfiagonistica sembrava ormai cristallizzaziosa” trasferta americana per il Nat Ray ta in quel lampo di tre anni fa, quando a a The Meadowlands. Trasferta coronata San Siro vinse da dominatore il Nazionale da uno strepitoso posto d’onore dietro guadagnandosi i gradi di capoclasse della Corleone Kosmos ed esprimendosi in generazione. 1.51.3, soltanto 2/5 in più di quanto fatto Una leadership confermata due mesi dopo, da Varenne per vincere sulla stessa pista nel Marangoni a Torino, un successo che la Breeders Crown 2001. Al Meadowlands, spalancò al portacolori dei Biasuzzi le porte Equinox Bi si è espresso sui 1609 ad una del Derby, che affrontò da favorito. Ma a Tor media di 1.09.4, misura che fa divendi Valle, già nelle eliminatorie, il motore di tare questo 6 anni il secondo indigeno Equinox cominciò a perdere colpi (terzo sia Marina e Mauro Basuzzi, Jan Nordin, Luca Cazzin, con Equinox Bi più veloce di tutti i tempi dopo Varenne in batteria che nella finale vinta da Echò dei nel winner-circle di San Siro (1.09.1). Veltri) per incepparsi il 30 gennaio 2005 a Per i Biasuzzi l’avventura americana è staVincennes, dopo un buonissimo posto d’onore, rendendo 25 metri, ta pertanto il coronamento di un sogno, un sogno iniziato dieci anni fa nel Charles Tiercelin. Il figlio di Valley Boss Bi rientò in box zoppo e quando i proprietari trevigiani investirono parecchi soldi per acquii successivi esami individuarono il problema in un chip, purtroppo di stare la vincitrice del Kentucky Futurity Filly e della Breeders Crown dimensioni importanti, al ginocchio destro. Un problema serio, per Personal Banner, risolvere il quale ci sono volute pazienza, fortuna e le professionacon l’intenzione li cure dello staff della clinica Equitecnica del dottor Orsi. Equinox, di incoronarla, dopo aver anche funzionato in razza per due stagioni di monta (2006 e al termine della 2007), è riuscito a tornare in azione soltanto nel febbraio di quest’ancarriera agonistino, ad oltre due anni dall’ultima accennata apparizione parigina. ca, come fattrice Ma anche da febbraio a questi mesi estivi il rosso-verde ha conosciuregina del già to altri problemi, alternando prove di spessore a battute di arresto: “È qualitativissimo sempre zoppo», si diceva e questo è stato anche il parere di Fabrice “harem” rossoSouloy, autore di tanti straordinari recuperi, al quale il 6 anni è stato verde. Personal affidato per alcune settimane dopo il Lotteria, nella speranza che il Banner sulle piste A pochi metri dal traguardo dell’Unire Equinox Bi e Jan Nordin, trainer francese riuscisse a venire a capo del “mistero” Equinox. La italiane è riusci- all’esterno, si avventano sul battistrada Algiers Hall parentesi in Normandia è durata poco, meno di un mese. ta solo in parte a Mauro Biasuzzi e mostrare le sue Jan Nordin si sono straordinarie qualità atletiche, qualche sprazzo di classe pura (il terzo riportati a casa il posto nell’Orsi Mangelli all’esordio italiano, la consolazione del Lotloro gioiellino, che teria a media di 1.11.8, il successo nel Città di Trieste), ma anche dialfine ha ripagato i versi flop, per un temperamento esuberante che l’ha a volte condizioloro sforzi e la loro nata. Un temperamento da grande mamma e in effetti le potenzialità pazienza: prima un di questa figlia di Royal Prestige dalla straordinaria linea femminile successo a media di erano immense: purtroppo è morta nel dare alla luce Equinox Bi, dopo 1.11.9 a Tor di Valle, aver prodotto un altro solo figlio, la femmina Dakota Bi (vincitrice poi la zampata ai delle Royal Mares), 1.12.9 di record, sulla quale i Biasuzzi appuntadanni del favorino grandi speranze come madre. La linea genealogica di Equinox Bi Equinox Bi e Jan Nordin nel successo in 1.11.9 a Tor di Valle tissimo Algiers Hall è intrisa di qualità: suo padre Valley Boss Bi è fratello pieno di Valley 33 madre di Armbro Megan, dalla quale viene Victory, mentre Personal Banner, come Amity Lb, che ha anticipato di quattro anni detto, viene da una delle famiglie più “noil successo del consanguineo Equinox Bi bili” dello stud-book mondiale. Il settore nel Gran Premio Nazionale. La famiglia di femminile del suo pedigree si collega alla Delmonica Hanover ha ormai agganci in grande Delmonica Hanover, una sua sorelEquinox Bi e Mike Lachance in canter a The Meadowlands tutto il mondo ed è ancora molto florida: la (Delmary Hanover) è la nonna del vinciDanae, ad esempio, la recente vincitrice tore dell’ultimo Premio Unire. dell’Hambletonian Oaks a The MeadowDelmonica Hanover, straordinaria quanto lands ha come terza madre Delicious, esattamente come Equinox Bi. straordinario era il suo allenatore-driver Delvin Miller, fu una legIn Italia ha funzionato come fattrice anche la madre della stessa Pergenda del trotto americano degli Anni Settanta. Recorder mondiale sonal Banner, Delmary Hanover, in forza alla Tenuta Ca’ Brescia per la a 2, 3 e 4 anni, concluse la carriera a 7 con oltre 800 mila dollari di quale, prima di morire nel 2003, ha prodotto Enjoy di Jesolo e Gill di somme vinte e un palmarès che comprendeva i successi nell’AmériJesolo. Restando in ambito italiano, sono parenti stretti di Equinox que (guidata nell’occasione da Hans Frömming), in due International Bi i plurivincitori Stallone Jet (il padre di El Nino) e Beauty AmeriCup, nella Titan Cup e in svariate stakes giovanili che la proposero ai ca, nonché Yankee Valor che a Trieste ha vinto il Regione Autonoma vertici di una generazione, quella del 1969, che contava anche su un altro fenomeno, Super Bowl, dietro il quale la femmina fu seconda Friuli Venezia Giulia. Meno immediato, ma egualmente interessante, nell’Hambletonian. Grande in corsa, Delmonica Hanover è stata granl’aggancio esistente tra Equinox Bi e Yourworstnightmare, vincitore de anche in razza: tra i suoi figli figurano Park Avenue Joe, vincitore dell’Orsi Mangelli e stallone, la cui terza madre, Delicacy Hanover, è dell’Hambletonian (finendo in parità con Probe) e stallone di punta sorella uterina di Delmonica Hanover. proprio in Italia, e l’altra fuoriclasse Delmegan, primatista mondiale e vincitrice di tutta una serie di prove di vertice dai 2 ai 4 anni, nonché EZIO CIPOLAT EQUINOX BI 6, 1.09.4 Maschio Baio nato in Italia l’ 11 Marzo 2001 Allevatore: Azienda Agricola Biasuzzi - Proprietario: Scuderia Gina Biasuzzi BALTIC SPEED 3, 1.56 VALLEY BOSS BI 3, 1.56.3 Baio Nato in Usa nel 1989 VALLEY VICTORIA 3, 2.00.3 ROYAL PRESTIGE 3, 1.55.1 PERSONAL BANNER 3, 1.54.1 Baio Nata in Usa nel 1990 SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 SUGAR FROSTING 2, 2.13 CARLISLE 4, TT 1.57 BONEFISH 3, 1.58.1 NEVELE PRIDE 4, TT 1.54.4 VICTORIOUS LOU 3, TT 1.59 NOBLE VICTORY 4, 1.55.3 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 SPEEDY SCOT 3, 1.56.4 ROSEMARY 3, 1.57.2 NEVELE PRIDE 4, TT 1.54.4 FLORIDA PRO 3, 1.55 ARNIE ALMAHURST 3, TT 1.57.2 DELICIOUS 3, 2.04.3 KIMBERLY KID 3, 1.59 DELMARY HANOVER 34 SOMOLLI KAREN’S CHOICE EXCITING SPEED 3, 2.04.2 LOU SIDNEY MISSILE TOE 3, 2.05.2 LOVESTER 3, 2.01.1 PROMISSORY LIVELY LADY 3, 2.05 DELICIOUS F. 1960, Kimberly Kid DELMONICA HANOVER F. 1969, Speedy Count DELLA HANOVER F. 1976, Speedy Count DELMARY HANOVER F. 1984, Florida Pro DEANELLA HANOVER F. 1991, Valley Victory PERSONAL BANNER F. 1990, Royal Prestige DANAE F. 2004, Andover Hall EQUINOX BI M. 2001, Valley Boss Bi Personal Banner (Jan Nordin) DELMEGAN F. 1978, Super Bowl AMITY LB F. 1997, Valley Victory ARMBRO MEGAN F. 1991, Speedy Crown EXELON LB M. 2001, Pine Chip PARK AVENUE JOE M. 1986, Speedy Somolli STALLONE JET M. 1992, Sharif Di Iesolo MEADOWBRANCH EMILY F. 1987, Prakas BEAUTY AMERICA F. 1998, Pine Chip Stallone Jet 35 [email protected] CAVALLI UN ALTRO INDRO DA VENERARE L’ex primatista mondiale Babe Kosmos è la nonna del vincitore del Società Terme Bella proprio come la dea di cui ha Indro Ok, vincendo a Monpreso il nome, Venere Ok è stata tecatini il Società Terme, è una delle femmine più qualitative diventato, dopo Ioss Court prodotte negli ultimi anni dall’alleSm (Allevatori Filly, Critevamento italiano, qualitativa e forte rium Veneto, Città di Napoli anche se a livello di vertice i suoi riFilly, Marche Filly e seconda sultati forse sono stati leggermente nel Campionato Europeo dei inferiori alle sue enormi possibilità. 3 Anni) il secondo vincitore L’allieva dei Mazzarini, comunque, classico tra gli attuali 3 anni con l’1.12.1 realizzato nell’elimiappartenenti alla Mondial natoria della Lotteria 2000, è stata Sport di Franco Zavaglia. Una Indro Ok fra la lad e Minnucci per due anni la seconda femmina formazione - i cui effettivi indigena più veloce di tutti i tempi Indro Ok e Minnucci sono ora equamente divisi tra dopo Ruth Bi (1.11.9), il cui vertice Jori Turja e Heinz Wewering con Giampaolo Minnucci alla guida - che fu eguagliato nel 2002 a Montegiornegli ultimi anni ha fatto consistenti investimenti (soprattutto alle gio da Alma Roc. Venere Ok (e con lei per effetto traslato Indro Ok) aste) tanto da diventare una delle più importanti scuderie d’Italia. deriva da un ambizioso progetto, messo in atto oltre vent’anni fa Allevato da Bruno Branchini sui prati di Gornate Olona, Indro Ok è (nel 1985, per l’esattezza) da Bruno il secondo prodotto della campionessa Branchini, che grazie all’intercessione indigena Venere Ok, che proprio a Tor di Ugo Chiola, che ne era l’allevatore, di Valle - l’ippodromo di riferimenmise le mani sul pezzo più pregiato del to del team di Indro - ha vissuto tra il mercato americano del tempo. 1997 ed il 2002 una bellissima storia, Il proprietario milanese riuscì infatlegando il suo nome a Marcello e Ricti ad acquistare, sborsando una cifra cardo Mazzarini. considerevole, la primatista monVincitrice dell’Italia Filly, quarta nel Citdiale delle femmine Babe Kosmos, tà di Napoli e seconda nelle Oaks vinte con l’1.55.2 realizzato a Garden Stake da Valentina Fi, la portacolori della Reb- Indro Ok e Minnucci nel percorso coast-to-coast al Sesana Park nell’estate di quell’anno. La figlia bran a 4 anni ha poi riportato il Filly del di Speedy Crown, quando era già italiana e sulle nostre piste era Gran Premio d’Europa con in sulky Riccardo, che la stagione succesandata a segno a Napoli nel Freccia d’Euopa con in sulky Anselmo siva l’ha condotta anche al successo nel Padovanelle per poi tentare Fontanesi e giunta quarta nel Nazioni, fu eletta dall’Usta con voto la Lotteria (terza in batteria, quinta in Finale). Venere successivapressoché unanime (283 sui 299 voti validi) “Femmina dell’anno mente si è piazzata nelle Royal Mares (quarta), nel Due Mari (terza) 1985”. Una vera fuoriclasse, che, putroppo, un volta in razza ha dato chiudendo la carriera con un ottavo posto a Ponte di Brenta, proprio soltanto due prodotti, il maschio My Heart Ok, da Lanson, 1.16.5 nel Padovanelle che aveva riportato due anni prima. di record come portacolori della Scuderia Statte di Donato Carelli, e la femmina Our Dream Ok, da Esotico Prad, che Branchini ha tenuto per sé come mamma. Le grandi speranze riversate su Babe Kosmos si sono quindi dirottate sulla sua unica figlia, che La fase conclusiva del Società Terme con Indro Ok e Giampaolo Minnucci ormai padroni della corsa e nel momento di tagliare il traguardo con Venere Ok - in assoluto il suo lasciandosi alle spalle Ivory As 37 2 anni Filet Of Sole (vincitrice del Kentucky miglior prodotto - ha saputo ripagare le Futurity Filly) e Crevette (mamma di Biba aspettative. E ora Indro Ok porta avanti Bi, Eternal Goddess, Meadowbranch Hope questo discorso di grande qualità. tutte in razza in Italia), gli eccellenti PigSull’onda della notorietà della figlia Babe gvar e King Of The Sea nonché La SoubretKosmos anche la madre Briona Hanover è te, madre della fuoriclasse Duenna, vinstata dirottata in Italia, anche se già ancitrice d’Hambletonian 1983 con in sulky ziana, quando è entrata a fare parte priStanley Dancer. Una famiglia a dir poco ma del parco fattrici dello stesso Bruno straordinaria che ha ormai diramazioni in Branchini, poi di Antonio Giglio per il cui Indro Ok e Minnucci nelle fasi di riscaldamento a Montecatini tutto il mondo. Per finire, si può mettere in allevamento a Casei Gerola, nel pavese, rilievo che nel pedigree di Indro Ok c’è un la figlia di Ayres ha comunque prodotto doppio ritorno su Sharif di Iesolo, presente in entrambi i settori, e, l’ottimo Artù di Casei, 1.13.8 di record, ancora in attività. addirittura, un triplo su Victory Song. L’ava di riferimento di questa importante famiglia è Spinster HaIndro poi è il settimo vincitore (dodici i grandi premi vinti) classinover (del 1952, da Bill Gallon) da cui le famose Brief Romance e co prodotto da Lemon Dra per la nidiata indigena 2004. Un elenco Pompanette nonché l’ottimo stallone Speedy Spin. Brief Romance è che conta Ideale Luis (Dante, Italia, Giovanardi, Etruria), Ilias Ors la madre di Waymaker, vincitore del Kentucky Futurity e poi prima(Coppa dell’Allevamento, Gran Criterium Filly, Etruria Filly), Isotta serie in Italia sulle cui piste è andato a segno nel Ghirlandina, Costa Om (Criterium Vinovo), Ivory As (Veneto), Ikram Ferm (Aste), Iside Azzurra, Duomo, Vittoria e Città di Trieste, di Brisco Hanover (con Bi (Gaetano Stabile Filly) e appunto Indro Ok. 1.57 ex mondiale dei 2 anni, secondo nello storico Hambletonian di Speedy Somolli) e della mamma di Babe Kosmos. EZIO CIPOLAT Da Pompanette, invece, derivano le ex primastiste mondiali delle INDRO OK 3, 1.14.3 sui 2040 metri Maschio baio, nato in Italia il 26 Aprile 2004 Allevatore: Bruno Branchini - Proprietario: Scuderia Mondial Sport SHARIF DI IESOLO 6, 1.15 LEMON DRA 5, 1.14.1 Baio nato in Italia nel 1986 DANEA 4, 1.18.1 HOST OF WAVERLY 5, 1.11.6 VENERE OK 5, 1.12.1 Baio nata in Italia nel 1995 OUR DREAM OK 1.19.4 38 QUICK SONG 3, 1.59.3 ODILE DE SASSY 1.18.4 VICTORY SONG 4, 1.57.3 LUCILE SPENCER 4, 2.08 GI 1.20 HERODIADE DE GRANDCHAMP ACERO 3, 1.20.3 ORIOLO 1.17.6 BABELE 1.18 WINTER PARK 2.02.4 SUPER BOWL 3, 1.56.2 STAR’S PRIDE 5, 1.57.1 WAVERLY HOSTESS 3, 2.03 FLORLIS 3, 1.57.3 BOSA 1.22.6 NOCCIOLAIA 1.23.6 PILLOW TALK 2, 2.11.1 LITTLE HOSTESS 4, TT 1.59 ESOTICO PRAD 6, 1.13.3 SHARIF DI IESOLO 6,1.15 BABE KOSMOS 5, 1.55.2 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 CHANSON BRIONA HANOVER SPINSTER HANOVER F. 1952, Bill Gallon POMPANETTE F. 1965, Florican BRIEF ROMANCE F. 1961, Victory Song SPEEDY SPIN M. 1967, Speedy Scot LA SOUBRETTE F. 1971, Nevele Pride DUENNA F. 1980, Green Speed FILET OF SOLE F. 1978, Bonefish WAYMAKER M. 1971, Star’s Pride CREVETTE F. 1979, Bonefish BIBA BI F. 1988, Speedy Crown PIGGVAR M. 1982, Bonefish BRIONA HANOVER F. 1973, Ayres BABE KOSMOS F. 1980, Speedy Crown BRISCO HANOVER M. 1975, Super Bowl OUR DREAM OK F. 1989, Esotico Prad VENERE OK F. 1995, Host Of Waverly INDRO OK M. 2004, Lemon Dra Venere Ok (Marcello Mazzarini) 39 TROTTO NEL MONDO - FRANCIA E DINTORNI UN MESE DA SECONDI Agosto per i nostri è stato contraddistinto da una serie di posti d’onore e dal record di Ele Code Ele Code e Paolo Leoni isolati verso il traguardo del Prix de Mohawk che tagliano al primato assoluto delle femmine indigene di 1.11 lasciando lontano Especial dei Fab (1.11.5) Se non ci fossero state le belle vittorie di Forbante Dei, Dubbio di Mar, Farnese Font e Ele Code (particolarmente significativo) a Cagnes-sur-Mer e quella della giovane Livian Krif (1.18.1 a Wolvega, all’esordio) in Olanda, il mese di agosto per i nostri sulle piste europee sarebbe stato contraddistinto dai posti d’onore. Forbante Dei, con in sulky Giuseppe Lombardo jr, la sera del 3 è andato a segno nel Prix Tor di Valle, prova di ritorno della tradizionale sfida Italia-Francia, precedendo, a media di 1.11.9 sui 1609, la svedese di casa nostra Alexia As che aveva vinto l’andata a Roma. Il successo di Dubbio di Mar, con Fabrizio Ciulla, è stato colto il 9, nel Prix du Mont Saint Martin, in un ottimo 1.14.6 40 sui2100, mentre gli altri due traguardi sono arrivati nelle serate di chiusura della riunione estiva sulla pista della Côte d’Azur: Farnese Font, ormai lanciato ai massimi livelli dal successo nel Due Mari al record della pista di Taranto, venerdì 24 con Manuele Matteini ha fatto il bello e cattivo tempo nel Prix Crevalcore spaziando al proprio vertice sui 2100 di 1.13.2, mentre Ele Code, nella preserale incentrata sulla prova della World Cup, il 25, ha fatto un figurone nel Prix de Mohawk, sul miglio, dominato da cima a fondo, in un lampante 1.11, nelle mani di Paolo Leoni; misura che rappresenta il nuovo vertice della femmine indigene, superando Giulia Grif e Fitzgerald Bigi (entrambe 1.11.4). CITATION A SEGNO NELLA JUBILEUMSPOKALEN La serie dei secondi posti, tutti ottenuti in prove di vertice, è iniziata proprio a Cagnes, il 2 agosto, ad opera di Frullino Jet. Il 5 anni di Jerry Riordan nel Prix de Cagnes-sur-Mer, sui 2850 metri, non è Manuele Matteini in premiazione a Cagnes sur Mer dopo aver portato al successo Farnese Font L’allievo di Kolgjini (1.12.4) è stato però condizionato da un errore iniziale, per rimediare al quale il figlio di Viking Kronos ha dovuto costruire all’esterno. Nello stesso giorno, ma ad Enghien, Ghibellino - già preceduto da Russel November nel Prix de Milan a fine luglio - ha dovuto ancora subire il Derbywinner tedesco 2006 nel Pix de Geneve, ma correndo comunque benissimo, esprimendosi a media di 1.14.4 sui 2850. Prix Crevalcore: Farnese Font e Manuele Matteini a segno in 1.13.2 sui 2100 metri, seconda Gabriella Caf riuscito a competere con l’esplosivo Orlando Sport, che ha spaziato a media di 1.14.5, con 41 scarsi per gli ultimi 600. Poi è stata la volta di Going Kronos a Solvalla, l’11 agosto, nella Jubileumspokalen, a dover lasciare campo libero all’americano Citation (colori italiani), impostosi a media di 1.12.2 sui 2140. Citation (Erik Adielsson) si impone chiaramente nella Jubileumspokalen precedendo Going Kronos GOING KRONOS ALLE SPALLE DI GIANT SUPERMAN A BERSAKER Il 25 agosto, a Bersaker nel Sundsvall Open Trot sui 2140, Going Kronos ha trovato ancora modo di doversi accontentare di un secondo posto. Questa volta il nostro 4 anni è sfilato al comando dopo 850 metri di corsa, vincendo l’opposizione della francese My Love Lady, ma in retta d’arrivo è rimasto un po’ sulle gambe facendosi superare da Giant Superman, che era secondo in corda. Per il vincitore, figlio di Giant Force, media di 1.12.7, un decimo in più per Going, che ha preceduto Red Chili Pirat e Hot Tube, entrambi in 1.12.9. Naturalmente in questa carrellata di posti d’onore dei nostri negli impegni internazionali d’agosto non va dimenticato quello, ad altissimo tasso di prestigio, colto da Equinox Bi in America, al Meadowlands, nella finale del Nat Ray dietro Corleone Kosmos avviandosi in seconda fila. Una prestazione maiuscola che, come già messo in evidenza in questo stesso numero nel sevizio espressamente riservato al campione dei Biasuzzi, ha permesso al figlio di Personal Banner di diventare, a media di 1.09.4 sul miglio, il secondo indigeno più veloce di ogni tempo dopo Varenne (1.09.1). 41 Sébastien Ernault guida al successo Lady d’Auvrecy nel Prix de Wallonie a Mons bruciando a fil di palo Lhassa, protesa al largo L’ARPEGE E LANTER KRONOS DEBUTTI VINCENTI A LEXINGTON Restando sulle piste americane vanno poi rimarcate le vittorie dei nostri 2 anni L’Arpege (1.58.2 al debutto, 1.13.5 la media, a Lexington) e Lantern Kronos (1.58, sempre al Red Mile, 1.13.3 di media). Hanno entrambi avvicinato l’assoluto dei 2 anni italiani, detenuto dal 2001 da Charlie Kronos, che a Lexington si era espresso a media di 1.13.1. L’Arpege (da Daguet Rapide) è figlia della fuoriclasse Continentalvictory, Lantern (da Viking Kronos) è sorella piena di Going Kronos. IL DERBY TEDESCO HA PREMIATO LOTIS PHOTO Jean-Michel Bazire ha stregato anche Malmo Jean-Pierre Dubois e Quatre Juillet sopravanzano Querido des Baux nel Prix Pierre Plazen 42 Sul fronte internazionale agosto ha proposto tutta una serie di novità e qualche non del tutto previsto ritorno. Il Derby tedesco, disputatosi come di consueto alla prima domenica del mese sulla pista di Berlino Mariendorf non ha premiato il favoritissimo Titus Bi, giunto secondo ma poi squalificato con una discutibile decisione della Giuria, bensì Hugo Langeweg jr (autore di un’impresa storica a Duindigt) e Russel November a segno nel Genève Lotis Photo (da SJ’s Photo), che ha sorpreso nelle mani del driver olandese Peter Strooper, al secondo Nastro Azzurro in Germania dopo Abano As. Lotis ha vinto l’eliminatoria a media di 1.15.4 sui 1900 metri e la finale da 1.14.5, pagando 13 contro 1 al totalizzatore. Il neo Derbywinner tedesco ha alle spalle sinora carriera brevissima, iniziata nel marzo di quest’anno. Per lui, prima del doppio impegno nel Derby, soltanto quattro corse e un solo successo prima dell’impegno di Berlino. A DUINDIGT IMPRESA DI HUGO LANGEWEG JR Restando in ambito di Derby: domenica 12, a Duindigt si è disputato quello riservato ai 3 anni olandesi, con successo di Willem W Boko, a media di 1.17 sui 2600 metri. Lo ha guidato Hugo Langeweg jr, che nel pomeriggio è riuscito nell’impresa di vincere anche le Oaks (con Wickita River) e la Consolazione (con Wisse), un vero exploit, riuscito anche a mamma Ineke P Boko: Willem, infatti, è il suo terzo figlio ad andare a segno nel Derby Olandese! Altra sorpresa, quella messa in campo il 12 agosto a Mons, in Belgio, nel Grand Prix du Wallonie, prova di Circuito QUALITA BOURBON ALLUNGA LA SERIE DEI SUCCESSI CONSECUTIVI Qualità Bourbon (Jean-Pierre Dubois), l’indiscussa leader dei 3 anni, dopo un’assenza di sei mesi, è rientrata molto bene nel Prix Guy Deloison Altro rientro di un certo livello, quello della 3 anni francese Qualita Bourbon, che, assente da febbraio, lunedì 20 a Vincennes ha allungato la serie di successi consecutivi, portandoli a dieci, andando a segno nel Prix Guy Deloison a media di 1.16 sui 2175. Nello stesso giorno, nell’omologo Prix Pierre Plazen, Jean-Pierre Dubois, dopo Qualita Bourbon, è andato a segno anche con Quatre Juillet (fratello uterino di Daguet Rapide), emerso alla grande a media di 1.13, al settimo traguardo in serie. Sia Qualita Bourbon che Quatre Juillet sono figli di Love You. Due giorni dopo, sempre al Plateau, si è visto in azione nel Prix Jockey il vincitore dell’Amérique Offshore Dream, che ha corso con prudenza e ha ottenuto un quinto posto. Ha vinto per distacco Ozio Royal (da Cezio Josselyn), 1.14.4 sui 2700 le media, nelle mani di Jean-Michel Bazire. FRULLINO E FELIX POCO REATTIVI A CAGNES Pierre Levesque e Meaulnes du Corta dopo la vittoria nel Conseil con Miss Francia Internazionale, da Lady d’Auvrecy, che non vinceva da fine agosto dello scorso anno, quando era andata a segno a Kazan nell’atto conclusivo della World Cup 2006. La saura allenata da Franck Harel e affidata a Sébastien Ernault, dopo aver rilevato a metà gara il comando, è stata superata da L’Ocean d’Urfist, che sul penultimo rettilineo ha dovuto fronteggiare Nana de Gesvres. In arrivo, sul leggero calo di L’Ocean, la femmina ha piazzato lo sprint vincente, fronteggiando di misura a media di 1.13.8 sui 2300 il bell’affondo a centro pista di Lhassa. Chiudiamo con la non del tutto fortunata spedizione, il 25 agosto, di Frullino Jet e Felix del Nord a Cagnes-sur-Mer nel Grand Prix du Conseil General des Alpes Maritimes, sui 2100. Spedizione dalla quale è sortito soltanto un modesto settimo posto, ottenuto da Felix filtrando in arrivo per vie interne dopo aver atteso alla retoguardia. Ottavo Frullino, che sembrava meglio sistemato lungo il percorso, ma che all’epilogo non è apparso reattivo. La vittoria, molto facile, è andata, da leader, al favorito Meaulnes du Corta, 1.12.1 con Pierre Levesque, sull’outsider Judoka Royal e Lady d’Auvrecy. EZIO CIPOLAT LA RICOMPARSA DI PASSIONATE KEMP La ricomparsa più importante del mese è stata quella di Passionate Kemp, che dopo lunga assenza causata da un infortunio al ginocchio mentre stava preparando l’Elitlopp, è tornata in azione mercoledì 8 a Vermo, l’ippodromo di Helsinki. Alle prese con altre femmine la 6 anni da Lindy Lane, con in sulky il suo preparatore Markku Nieminen, ha allungato con azione sicura a media di 1.16.5 sui 2100 ma con ultimi 500 da 1.11. Pur nella facilità dell’impegno, l’impressione lasciata dalla campionessa finlandese è stata ottima. Ozio Royal ed un infangato Jean-Michel Bazire solitari sul traguardo del Prix Jockey 43 PRIMO PIANO FESTA A SS COSMA E DAMIANO PER IL CAMPIONATO FEMMINILE L’ippodromo del Garigliano ha tagliato il traguardo dei dieci anni di attività mentre Paolo Romanelli e Italia Italia Ac vanno a segno nella Finale della prova delle 3 anni davanti a 4.000 persone Finale Campionato Femminile: arrivo serrato e spettacolare con Italia Italia Ac e Paolo Romanelli prevalenti di Iniziale con Ikram Ferm al terzo posto Il 22 giugno 2007 è stata indubbiamente una giornata storica per l’ippodromo dei SS Cosma e Damiano che ha festeggiato i 10 anni di attività in allegria offrendo una coppa di spumante ed una fetta di torta a tutto il pubblico presente. Un modo simpatico e gentile per dire grazie proprio alla forza trainante della struttura pontina, per l’appunto la gente, che ha dato una spinta a tutto il movimento creato dalla famiglia D’Angelo. Ma la storia del “Garigliano” comincia ben prima di due lustri fa, addirittura negli anni sessanta quando Antonio D’Angelo, il compianto ed appassionatissimo ingegnere, acquistò la “Tenuta Vatta- 44 glia”, circa 35 ettari nel comune di SS Cosma e Damiano, per destinarla precipuamente a centro di allevamento e di allenamento dei suoi trottatori realizzando all’uopo una pista tonda in pietre di tufo di mille metri e larga sedici che costituisce l’ossatura di quello che è oggi il tracciato da corsa dell’ippodromo. Ippico a 360 gradi e lungimirante il nostro Don Antonio che già negli anni ‘90 iniziò a coltivare l’idea insieme ai tre figli Pier Luigi, la mente agonistica, Marco, quella allevatoria, e Luca, quella programmatica, di realizzare un impianto pubblico tant’è che nel 1995 iniziarono i lavori ed in circa un anno e mezzo fu realizzata la struttura dotata di una tribuna da 1000 posti, di un ristorante, di un bar, tavola calda, di 180 box, di una pista dritta di 1200 metri, di un parco giochi per i bambini, il tutto per dare fin dall’apertura il giusto comfort agli appassionati, agli addetti ai lavori e naturalmente ai cavalli. Antonio D’Angelo, di certo un regista meticoloso ed attentissimo alle esigenze di un ippica moderna che vuole accattivarsi le simpatie di tutti gli addetti ai lavori, ma soprattutto intento ad avvicinare tanta altra gente nuova I comfort non mancano all’ippodromo SS Cosma e Damiano al mondo del trotto. Ed allora grande attenziosul Campionato Femminile delle tre anni è stato davvero super per ne nell’attività promoquanto ha riguardato la qualità dei cavalli presenti nelle nove corse zionale puntando sulla in programma (doveroso un plauso a tutto lo staff dell’ufficio tecniqualità degli eventi e co del Garigliano, Nick Merola in testa). Basti pensare che il peggior non sulla quantità. Fin riferimento cronometrico della serata è stato l’1.16 sui 2100 metri dal primo anno di attività accreditato nella Finale del Campionato alla vincitrice, l’ottima Itasi è puntato forte, infatlia Italia Ac interpretata alla perfezione da Paolo Romanelli, che con ti, sul Palio dei Comuni un arrivo spettacolare al largo di tutte bruciava proprio in extremis con la partecipazione di Iniziale (Marco Smorgon) e Ikram Ferm (Ettore Varani); con la chiccavalle internazionali di ca dell’1.12.9 nell’invito vinto da Gibartur a mò di panzer a demolire 4 anni ed oltre e coinla resistenza del leader Geck Killer Gar, lungo duello che mandava in volgendo una ventina di visibilio gli oltre quattromila spettatori presenti. Nell’attesa delle corse il ristoro comuni del Basso Lazio, L’ippica, come si sa, vive di sogni, quello realizzato da Paolo Roancora inventandosi Il manelli, professionista serio, con una percentuale di vittorie imTrofeo dell’Avvenire, portanti (come riportato nel servizio dello scorso mese da questa attesissimo dai giovani driver di tutta Italia per mettersi in mostra rivista), non sufficientemente celebrato, freddo a lanciare la sia e soprattutto per guadagnarsi la wild card per poter partecipare al Italia Italia Ac per sbagliare il campo; ma anche dallo sotorico AlleCampionato Italiano Guidatori, il Criterium Pontino con batterie vamento Centauro, ritornato meritevolmente alle luci della ribalta e e finali, la Più Bella del Reame, sfida tra professionisti e gentledal proprietario Luciano Persello, che ha avuto la pazienza di aspetmen, la Garigliano Langue per premiare il miglior guidatore della tare la crescita agonistica della figlia di Muscles Yankee. riunione. Negli ultimi anni ecco arrivare la chicca da parte dell’Associazione SS COSMA E DAMIANO – Lunedì sera 6 agosto degli Allevatori del Campionato Femminile delle tre anni, inserito CAMPIONATO FEMMINILE DEI 3 ANNI/FINALE in un convegno di altissimo spes¤ 143.000, metri 2100 sore tecnico e qualitativo inte1. ITALIA ITALIA AC f.b.o. 3 Muscles Yankee e Only Desire (Malabar Man). Allev.: allev. Centauro. ramente dedicato al gentil sesso Prop.: Luciano Persello (2100 P. Romanelli) 1.16 ad ulteriore conferma e testimo2. Iniziale (2100 M. Smorgon) 1.16; 3. Ikram Ferm (2100 E. Vairani) 1.16; nianza per le attenzioni riservate 4. Iole Caf (2100 S. La Gala) 1.16.1; 5. Issima Font (2100 Gp. Maisto) 1.16.2 dalla proprietà all’Allevamento. Senza neanche dimenticare, poi, le varie manifestazioni collaterali, come i concorsi di bellezza, le coinvolgenti fiere artigiane, le mostre canine, le sagre; in estrema sintesi un giusto mix di happening, per così dire popolar mondano, gare spettacolari e di ottimo contenuto tecnico. E il convegno, stella guida di tutta la riunione, quello del 6 agosto scorso imperniato proprio 45 SS COSMA E DAMIANO – Lunedì sera 6 agosto CAMPIONATO FEMMINILE DEI 3 ANNI/CONSOLAZIONE ¤ 55.000, metri 1600 1. ILIAS ORS f.b. 3 Lemon Dra e Zheyiang Cuef (Supergill). Allev.: sc. San Giuliano di R. & C. Targiani. Prop.: sc. San Giuliano (1600 E. Bellei) 1.13.4 2. Iberia Bi (1600 R. Andreghetti) 1.13.5; 3. Ilizia Mp (1600 R. Ossani) 1.14.2; 4. Idania Com (1600 A. Bigliardi) 1.14.5; 5. Ispana America (1600 A. Buzzitta) 1.14.6 Il parterre del Garigliano con buona parte dei presenti appoggiati allo steccato della pista per godersi le fasi finali della corsa Enrico Bellei si è limitato alla… Consolazione. Troppo nevrile, scatenata, l’attesa Impact Wise As nella finale, il top driver nazionale è arrivato facile alla meta nella prova secondaria con Ilias Ors, di slancio al comando e poi ligia a snocciolare parziali di tutto comodo per aumentare la cadenza in retta e staccare Iberia Bi. E che dire dell’evento conclusivo del Palio dei Comuni del 16 agosto vinto a sorpresa, ma meritatamente da Ginlemons Fans con Gaetano Di Nardo per i colori della Mondial Sport ed il vessillo di Castelforte,supportato del tifo quasi da stadio e con tantissimi bambini a sventolare i gagliardetti del loro comune con gioia e il trasporto tipico della loro giovane età. Avanti così, allora, spronando i D’Angelo, ma assai probabilmente non ce ne sarà neanche tanto bisogno vista la loro innata passione, a fare sempre meglio sponsorizzando quell’ippica genuina che a noi piace tanto. Luca D’Angelo (ultimo a destra) in premiazione ha accanto Zavaglia, Ginlemon Fans, Di Nardo, Minnucci e il rappresentante del Comune di Castelforte 46 GIULIO VITOLO COME SONO ARRIVATE ALLA FINALE E ALLA CONSOLAZIONE Queste le undici vincitrici delle batterie regionali che hanno avuto il diritto di partecipare alla Finale, mentre per le seconde classificate la Consolazione. PALERMO (17 luglio): 1. IOLE CAF f.b. 3 Attention Flamingo e Stride Out (Noble Gesture). Allev.: S. Poggetti-Az.Agr. Castelluccio. Prop.: sc. The Brothers (2000 S. La Gala) 1.17.4; 2. Ispana America (2000 A. Buzzitta) 1.17.6. TREVISO (18 luglio): 1. ISIDE FKS f.b. 3 Sugarcane Hanover e Zuma Trio (Friendly Face). Allev.: az.agr. F. Pierbon. Prop.: sc. Alfa (2060 R. Andreghetti) 1.14.9; 2. Iberia Bi (2060 M. Biasuzzi) 1.16.8. MILANO (20 luglio): 1. IMPACT WISE AS f.b. 3 Lemon Dra e Hollywood Report (American Winner). Allev.: allev. della Serenissima-sc. Wise H. Prop.: Concetta Battorilla (2100 A. Guzzinati) 1.14.1; 2. Island Kronos (2100 Mass. Castaldo) 1.14.3. TARANTO (23 luglio): 1. IOWA TEAM f.b. 3 Giant Victory e Saratoga Jet (Park Avenue Joe). Allev.: sc. Blue Team. Prop.: sc. Fra.Gia. (2020 A. Improda) 1.17.4; 2. Infinita Jet (2020 M. Mangiapane) 1.17.6. SAN GOVANNI TEATINO (23 luglio): 1. IRISH ROSE f.b. 3 Lemon Dra e Brina Mb (Lindy Lane). Allev.: I Melograni di O. Porrati. Prop.: sc. I. Melograni (2100 R. Vecchione) 1.15.7; 2. Invidia (2100 G. Pistone) 1.15.8. TRIESTE (24 luglio): 1. ITALIA ITALIA AC f.b. 3 Muscles Yankee e Only Desire (Malabar Man). Allev.: allev. Centauro. Prop.: Luciano Persello (2060 P. Romanelli) 1.17.5; 2. Ivana dei Nando (2060 M. Andrian) 1.18.1. NAPOLI (25 luglio): 1. ILLUSION DANY f.s. 3 Varenne e Upper As (Somollison). Allev.: Varenne Futurity. Prop.: sc. Dany (2060 Gr. D’Alessandro jr) 1.15.5; 2. Ilizia Mp (2060 R. Ossani) 1.15.8. TORINO (25 luglio): 1. INIZIALE f.b. 3 Varenne e Villa Torlonia (Enguerillero). Allev.: Marco Smorgon. Prop.: Marco Smorgon (2060 M. Smorgon) 1.16.3; 2. Idea di Re (2060 E. Vessichelli) 1.16.9. ROMA (26 luglio): 1. IRIDE KING f.b. 3 Credit Winner e Tornerai King (Indro Park). Allev.: az.agr.allev. dei King. Prop.: sc. Ucci-Riccitelli (2040 G. Pistone) 1.16.1; 2. Istrice Af (2040 F. Croce) 1.16.8. MODENA (26 luglio): 1. ISSIMA FONT f.b. 3 Pine Chip e Jackpot Kemp (Barbeque). Allev.: allev. Le Fontanette. Prop.: sc. Verner (2060 R. Andreghetti) 1.18; 2. Idania Com (2060 A. Bigliardi) 1.18. MONTECATINI (28 luglio): 1. IKRAM FERM f.b. 3 Lemon Dra e Susy d’Hilly (Armbro Goal). Allev.: az.agr.allev. Ferm. Prop.: sc. That’s It (2040 E. Vairani) 1.17.5; 2. Ilias Ors (2060 Santo Mollo) 1.16.7. 47 LA STORIA - LE GRANDI MADRI INEKE, CHE MAMMA! La fattrice olandese ha prodotto tre vincitori di Derby Proprio niente male, come mamma, Ineke P Boko. Questa fattrice olandese, classe 1991, ha già prodotto tre vincitori di Derby e senza avere alle spalle un numero elevato di figli, sei al momento in età da correre. Crediamo sia un record, che supe- INEKE P. BOKO 3, 1.15.5 Femmina baio nata in Olanda nel 1991 Allevatore e proprietario: Boko Stables SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 RULE THE WIND Baio nato in USA nel 1985 SPEEDY SCOT 3, 1.56.4 MISSILE TOE 3, 2.05.2 SPEEDY COUNT 3, 1.58.4 AH SO LALITA HANOVER LOLA’S EXPRESS 5, 1.58.3 ALANNA HILL Baio nata in USA nel 1985 LINDY’S PRIDE 3, 1.57.3 EXPRESSON 3, TT 1.58 BLAZE HANOVER 3, 1.59.4 ANOTHER LOVE ALLIE SONG 2.03.3 ra l’exploit delle nostre Mariella (Seduttore e Mikori di Iesolo) e Gamarth (Gentile e Argo Ve) e dell’americana ma funzionante in Germania Armbro Junction (Abano As e Ambassador As) che di Derbywinner sono ferme a due. E a quota due vincitori di Hambletonian sono rimaste la celeberrima Elizabeth (Greyhound e Yankee Maid) e l’altrettanto famosa Flicka Frost (Timothy T e Christopher T). Dopo i successi nel 2001 di Paul W Boko e nel 2006 di Virgill Boko, lo scorso 12 agosto, a Duindigt, Villem P Boko, nelle mani di Hugo Langeweg jr, ha allungato la serie per questa madre incredibile, che può inoltre vantare un altro vincitore classico in Germania, Ulay Boko, a segno nel 2005 nella Bayern Pokal. E tutti i figli, Ineke, li ha messi al mondo associata all’ormai non più giovane americano, funzionante in Svezia, Express Ride (1983 da Super Bowl), la cui madre è sorella del nostro Ringmaster Bi. 48 D’accordo la realtà dell’allevamento olandese, con i suoi poco più di 800 prodotti nati all’anno, è ben diversa da quella dei Paesi ippicamente più progrediti. Però Ineke P Boko (il cui padre Rule The Wind è fratello pieno di Workaholic) resta un caso, che merita di essere segnalato, anche perché in Italia la sua linea è abbastanza ben rappresentata. La sua terza madre Another Love (sorella di Ambitious Blaze, da cui il fuoriclasSPEEDSTER 4, 1.59.4 se e stallone top Arnie SCTCH LOVE 2, TT 2.04.3 Almahurst), oltre ad esFLORICAN 5, 1.57.2 sere la mamma degli ottimi Aladdin Hill e Astro WORTH A PLENTY 3, TT 2.02.2 Hill, ha anche prodotto SPEEDSTER 4, 1.59.4 Amour Hill, che ha due COUNTESS SONG 2, 2.09 figlie inserite nel nostro parco fattrici: Atlanta HOOT MON 3, 2.00 Effe, che è la madre di LARK HANOVER 3, 2.05.3 Noah di Jesolo 1.16 e Oso di Jesolo 1.16.5, e Amity STAR’S PRIDE 3, 1.57.1 Lobell, che ha una vasta GALENA HANOVER 3, 2.10.3 produzione la cui punDIPLOMAT HANOVER 3, 2.02.2 ta è Stelvio Ok 1.14.4. Ineke P Boko, prima di RECORD EXPRESS 4, TT 2.04 diventare una mamma HOOT MON 3, 2.00 di buonissimo livello, è BEVERLY HANOVER 3, 2.13 stata un’ottima atleta. A 2 anni ha anche preso PETER SONG 4, TT 2.00 parte al Gran Criterium, JOSEPHINE KNIGHT che nel 1993 era “open”, giungendo quinta, a media di 1.16.1, nell’edizione vinta da Rapid Effe. Poi, questa cavalla allevata dalla Boko Stables (una griffe che ora sta operando soprattutto in Svezia, in quanto il titolare, che è olandese, è il genero di Margareta Wallenius Kleberg, la “dama” del Menhammar Stuteri), l’anno successivo ha vinto un paio di prove di preparazione al Derby, al quale però non ha preso parte per un leggero infortunio che l’ha tenuta ferma da fine luglio a metà ottobre. La carriera di Ineke si è praticamente conclusa, con un record di 1.15.5, alla fine dei 3 anni. Infatti l’anno successivo è scesa in campo una volta sola e a 5 anni ha corso due volte, in Italia con Wim Paal, ma senza esito. Poi è stata ritirata in razza. Una decisione davvero saggia, visto quello che sta facendo come mamma. EZIO CIPOLAT PRIMO PIANO HAMBLETONIAN AL PIÙ FORTE DONATO HANOVER L’allievo di Steve Elliott, guidato da Ron Pierce, ha tenuto fede al suo ruolo di favorito. Nel super convegno del Meadowlands una grande prestazione nel Nat Ray di Equinox Bi: il portacolori dei Biasuzzi conclude alle spalle di Corleone Cosmos in 1.09.4, seconda miglior prestazione indigena dopo Varenne. La formazione veneta a segno nel Merrie Annabelle con Muscovite Che bello un paese in cui l’ippica è un settore, o meglio un’industria, che cresce o flette di pari passo con il paese, che quando va bene dà soddisfazione ai suoi operatori e quando va in crisi adotta delle risoluzioni per risolverle. Che bella l’America, che non è il posto più bello al mondo per le corse al trotto, ma è un posto dove tutto è chiaro, c’è una filosofia e la si segue, una regola e la si rispetta. Che bello sapere che in America c’è ogni anno l’Hambletonian, la corsa ricca, quella che elegge il puledro più veloce al mondo, innamorandosene per poi abbandonarlo l’anno successivo per un’altra fiamma. Questa è l’America che quest’anno si è innamorata di Donato Hanover (Andover Hall e D Train, da Donerail), il vincitore dell’Hambletonian, il cavallo dei record, il cavallo più forte. Donato Hanover è cresciuto ed è stato costruito per l’Hambletonian, ed è stata la star della settimana di grandi corse che ha dato anche grandi soddisfazioni ai colori italiani, grazie ai Biasuzzi. DONATO HANOVER UN SOLO CAVALLO AL COMANDO Per vincere una corsa da 1.500.000 dollari devi essere un campione, e quest’anno l’Hambletonian l’ha vinto un fuoriclasse. Donato Hanover, allenato da Steve Elliott e guidato da Ron Pierce ha dominato la stagione dei due e tre anni. Ha vinto 13 corse consecutive Il largo successo di Donato Hanover (Ron Pierce) nella finale dell’Hambletonian a The Meadowlands precedendo Adrian Chip e Laddie 49 fuori quadro in finale. Non conta neppure che non abbia incassato neppure un dollaro, conta che i suoi uomini abbiano accettato la sfida contro i maschi nonostante avessero le facili Oaks a portata di mano. Conta poi il modo in cui ha vinto l’eliminatoria e soprattutto la maniera in cui ha provato a vincere la finale, attaccando a viso aperto Donato Hanover con un penultimo quarto in 27.3. Aveva preso mezza lunghezza di vantaggio la cavalla guidata dal fenomenale Tim Tetrick, poi si è spenta per lo sforzo ma è una cavalla speciale e lo farà vedere ancora. OAKS A SORPRESA ED IL SEMPRE GRANDE TIM TETRICK La premiazione dell’Hambletonian con il vincitore Donato Hanover che si disseta nel trofeo tra l’ex campione dei massimi Gorge Foreman ed il trainer Steve Elliott su quattordici, ha chiuso da 1.10.5 senza problemi ed ha messo tra se e tutti gli avversari un muro. Il muro che divide i fenomeni dai normali. Sciolto, equilibrato, con un parziale da far saltare i cronometri, Donato Hanover ha vinto con una mossa in contropiede dopo trecento metri. È andato in testa, ha respinto il violento attacco della controfavorita Pampered Princess (Andover Hall e Bold Dreamer, da Donerail) e poi si è staccato da tutti. Ora non si sa cosa faranno con lui i ricchi proprietari, ma forse a fine stagione avremo in razza un cavallo di quelli che daranno un altro impatto all’allevamento mondiale. Una cavalla che vince le Oaks a 12 contro 1 non è roba da tutti i giorni. Danae (Andover Hall e Deanella Hanover, da Valley Victory) l’ha fatto, meritandosi la fama e anche il titolo di cavalla fortunata. Danae (trainer Gorge Teague jr) ha vinto mettendosi ultima al via e rimontando piano piano, man mano che le altre avevano esaurito le ADRIAN CHIP IL SECONDO CHE SA D’EUROPA Il secondo posto nell’Hambletonian equivale ad uno strepitoso exploit per Adrian Chip, altro figlio di Andover Hall (madre My Favorite Chip, da Pine Chip), di proprietà svedese. Un cavallo forte e duttile Adrian Chip, guidato alla perfezione da Robert Bergh (che ne è anche l’allenatore), e che potremo ammirare anche in Europa secondo quanto si dice nel suo entourage. Agli altri piazzamenti le sorprese Laddie, Please Poppy e Great Success che però hanno fatto capire di essere almeno una categoria sotto in confronto a Adrian Chip e di una sottodimensione se paragonati a Donato Hanover. Altro discorso è quello della femmina Pampered Princess. La femmina allenata da Jimmy Takter (guidata da Tim Tetrick) è la seconda vincitrice morale dell’Hambo. Non conta infatti che sia finita 50 Sul traguardo delle Hambletonian Oaks Danae e Tim Tetrick controllano Resorful energie, sfruttando in arrivo anche la rottura dell’impronunciabile Pippiwhitestockngs. La vittoria di Danae, ennesima Andover Hall, è stata la conferma di Tim Tetrick il nuovo fenomeno dei catch drivers americani. È come Brian Sears con la serietà di John Campbell, Tim ha già vinto 700 corse e punta dritto verso il record storico di vittorie in un anno detenuto da Walter Case Jr che nel 1998 ha passato per primo il palo ben 1077 volte. È giovane, serio, sa fare tutto in pista. Quest’anno Chissà quanto si saranno diverti nella loro consueta trasferta a New York, Mauro e Marina Biasuzzi… C’era attesa sportiva infatti per Equinox Bi, un’attesa di quelle che se viene qualcosa di buono è tutto di guadagnato. C’era cuoriosità per Muscovite, una Muscles Yankee di due anni allenata da Ron Gurfein e comprata dai veneti Tim Tetrick con il trofeo dopo aver portato al successo Danae nell’Hambletonian Oaks ha conquistato già quasi 10 milioni di dollari di montepremi ed è sempre più richiesto per i cavalli migliori. A ventinove anni ha conquistato l’America e forse tra un po’ potrebbe provare a fare qualcosa anche in Europa, ma è chiaro che il trotto americano ha già una nuova stella. ANDOVER HALL, SOLO E SEMPRE ANDOVER HALL È il nuovo stallone fenomeno, lo si sapeva già chi fosse l’anno scorso, e quest’anno lo ha ribadito. Vincere da padre l’Hambo e le Oaks era già capitato l’anno scorso a Yankee Glide, nel 1992 a Speedy Somolli e nel ‘91 a Super Bowl. Ma forse nessuno come Andover Hall aveva mai dato l’impressione di essere l’unico stallone dell’anno. Tre vincitori in altrettante eliminatorie, vincitori nelle eliminatorie delle Oaks, accoppiata in finale e tanti cavalli in tutte le corse al trotto che contano. Le quotazioni di Andover Hall sono così balzate alle stelle, anche in Europa ed in Italia dove i pochi pezzi disponibili sono oro colato. Ritorna il sorriso a John Campbell mentre ritira il premio del Nat Ray EQUINOX BI AD UN PASSO DAL NAT RAY. BIASUZZI AL SETTIMO CIELO ANCHE GRAZIE A MUSCOVITE NEL MERRIE ANNABELLE alle Aste di Lexington. Il Nat Ray ha invece regalato gioia, solo gioia a tutti gli italiani. Equinox Bi secondo dopo aver pescato il numero dodici in avvio. Finendo forte con l’impressione di essere un cavallo ritrovato in tutto e per tutto. Il cronometro per il figlio di Valley Boss Bi si è fermato sul 1.09.4 al chilometro, vicino Varenne e non solo. Bisogna fare perciò i complimenti a Jan Nordin che ha sempre creduto nel suo alfiere. Ma bisogna ancora una volta riconoscere e dare grande merito al nostro allevamento che produce ormai soggetti internazionali. Sottolineando che l’Italia, per risultati, è ormai l’unico allevamento al mondo capace di sfornare campioni giovanissimi che durano nel tempo. Per la cronaca la vittoria nel Nat Ray è andata a Corleone Kosmos, con John Campbell in sulky. La fortuna che non ha avuto Equinox Bi l’ha avuta invece Muscovite, vincitrice del Merrie Annabelle, la corsa Corleone Cosmos (John Campbell) conclude in 1.09.2 nel Nat Ray, una lunghezza avanti a Equinox Bi in linea con in quale terminano San Remo Kosmos e Vivid Photo per femmine di due anni più ricca 51 al mondo. Muscovite ha infatti usufruito della rottura in arrivo di Show Withe quando ormai sembrava aver vinto ed ha concluso al suo personale di 1.57. La fortuna però va costruita, ed i Biasuzzi, e anche altri allevatori proprietari italiani, se la costruiscono investendo denaro e passione. Acquistando all’estero per migliorare il proprio parco fattrici. Guardando insomma sempre al futuro. Carezze di Marina e Mauro Biasuzzi a Muscovite dopo che la loro portacolori ha tagliato il traguardo del Merrie Annabelle Brian Sears con il trofeo del Peter Haughton festeggiato dal team di Blue York Yankee BLUE YORK YANKEE NEL PETER HAUGHTON Nel Peter Haugton Memorial, la corrispettiva prova per i maschi di due anni, successo per Blue York Yankee, un altro Muscles Yankee con tempo totale di 1.57.2, senza destare grandissima impressione. Pronostico rispettato solo nella grande corsa in quanto anche l’imbattuto ed atteso Surtees Hanover ha dovuto incassare la prima sconfitta nel Peter Haughton Memorial. Il favorito ha trovato sulla propria strada un arrembante Blue York Yankee e nel lungo duello, cui nessuno degli altri è riuscito ad inserirsi, il figlio di Muscles Yankee (allenato da Trond Smedshammer e guidato da Brian Sears) è riuscito ad avere la meglio sul coetaneo. Jan Nordin e Mauro Biasuzzi con il trofeo vinto da Muscovite GIOCO IN CRESCITA, PUBBLICO STABILE, GRANDI CAVALLI Chi è stato a East Routhford per tutta la settimana dell’Hambletonian ha assistito ad uno spettacolo sempre emozionante. Ha visto la gente scommettere, vincere e perdere con regole certe, ha visto correre i cavalli più veloci del mondo ed una macchina che va avanti senza ansie e fibrillazioni. Dall’America non dobbiamo copiare tutto, o solo le cose peggiori come è accaduto in passato. Dall’America dobbiamo rubare il meglio adattandolo all’Italia. Gli allevatori del trotto lo fanno da anni con ottimi risultati, tutto il comparto ippica magari provi ad imitarli. MATTEO MUCCICHINI Blue York Yankee e Brian Sears superano Surtees Hanover e vanno a conquistare il Peter Haughton 52 53 PRIMO PIANO A MONTEGIORGIO DIECI DIPLOMATI IN MEDICINA VETERINARIA SPORTIVA Grande soddisfazione per un corso di studi specifico e di alta professionalità anche dei corsi professionali, magari di In un’Ippica che sembra disinteressarsi mascalcia. Leggendo lo statuto dell’Unire di come va il mondo, è da accogliere mi sono accorto che ci dovrebbero essere con grande piacere e soddisfazione dei capitoli obbligatori di spesa per la la conclusione del primo Master formazione del personale addetto, mi pare in Veterinaria Sportiva tenutosi a che il nostro Master sia adatto a quel capitolo Montegiorgio. e speriamo venga finanziato anche dall’Ente, Il merito è stato dell’Università di visto che il prossimo anno vogliamo ripeterlo Camerino che spinta dal Dottor Nazareno e allargarlo”. Graziosi, tutor degli studenti del corso, I dieci candidati hanno ricevuto il diploma con ha sollecitato il Comune di Montegiorgio un’apposita cerimonia nella sala consiliare e l’Ippodromo San Paolo per istituire un del paese marchigiano, alla presenza Master così specifico e interessante. I dieci candidati hanno ricevuto (sopra la consegna da parte dell’Assessore Regionale delle Politiche Il risultato è stato un successo, con del Sindaco di Montegiorgio Luciano Achilli) il diploma Agricole Paolo Petrini che ha rinnovato dieci dottori che sono arrivati da con un’apposita cerimonia nella sala consiliare l’appoggio della Regione Marche, tutte le parti d’Italia per assistere alle per i prossimi anni e dei vertici lezioni, tenutesi a Montegiorgio a cavallo tra il 2006 e il della Umas, tra questi il Professor 2007, sfruttando l’appoggio e le strutture dell’Ippodromo Mario Mattii che ha aggiunto: che oltre al materiale equino, ha messo a disposizione la “Io rappresento i proprietari del clinica veterinaria, fiore all’occhiello sotto il profilo medico trotto e vivo la realtà del settore veterinario. anche come titolare di scuderia Da tutte le parti d’Italia dicevamo, e proprio questa è e allenatore. Ho visto veterinari stata la grande soddisfazione del Preside della Facoltà di partire da Montegiorgio e arrivare Veterinaria dell’Università di Camerino Beniamino Tidei. a visitare le migliori scuderie “Gli studenti - afferma - hanno accolto con interesse sin europee, tutti giovani e rampanti. dall’inizio il master. La riprova sono i dottori arrivati dalla Dico quindi che nel mondo del Sardegna, dal Veneto, dalla Toscana. Oggi abbiamo dieci Una delle candidate riceve il Master dal Preside di Facoltà Beniamino Tidei lavoro dove si fa fatica ad essere figure professionali di altissimo livello che possono entrare occupati secondo le competenze, nel mondo del lavoro in maniera specifica”. siamo certi di aver appoggiato un Master che oltre a qualificare, E proprio la settorialità specifica del master, che ha proprio come spalanca le porte del lavoro di qualità. Come socio dell’Ippodromo idea quella di formare veterinari che seguiranno il cavallo da corsa, non posso infine che ribadire l’orgoglio di esser ancora una volta ha spinto a collaborare il all’avanguardia”. Comune di Montegiorgio All’avanguardia come dovrebbe come ha dichiarato il essere tutta l’ippica, se vorrà Sindaco Luciano Achilli: resistere ai cambiamenti e alla “Un centro come il concorrenza ci vorrà qualità nostro deve supportare e professionalità. Proprio la l’Ippodromo come stessa che a parole sventolano impresa e occasione tutti e che nei fatti è il Master lavorativa prima e come di Veterinaria Sportiva. veicolo pubblicitario poi. Per il futuro cercheremo Il responsabile della Società di Montegiorgio Un altro momento della consegna dei Master MATTEO MUCCICHINI di impegnarci per creare Elio Mattii consegna il Master del Sindaco Luciano Achilli 54 DA NON PERDERE NONSOLOTROTTO Ottobre è un mese di grande attività sulle nostre piste. Ma è sobrick, il popolare cineasta che fu anche un grande fotografo, l’altra prattutto il mese del Derby. E quest’anno lo sdoppiamento del maxi a Mario Ceroli, uno degli scultori italiani ancora vivente più approgramma in due giorni, tra sabato (con Oaks e Tor di prezzati dalla critica, famoso soprattutto per le sagome Valle) e domenica (Nastro Azzurro, Consolazione e Turildi figure umane ritagliate nel legno grezzo, ripetute li), dà la possibilità di un bel week-end capitolino, anche in modo ossessivo. Un’altra idea per “riempire” la due perché Roma in questa stagione presenta di solito congiorni romana del Derby può essere quella di una visita dizioni climatiche perfette. a Villa Adriana, a Tivoli, dove sino al 4 novembre è visiProprio sabato 6 ottobre, riapre a Roma, dopo un imporbile la statua velata di Vibia Sabina restituita di recente tante lavoro di ristrutturazione, il Palazzo delle Esposiall’Italia dal Museum of Fine Arts di Boston. Villa Adriana zioni, di via Nazionale 194, la sede espositiva più grande fu fatta edificare dall’imperatore Adriano per sé e per la e prestigiosa di Roma, con tre mostre monografiche (in sua corte nella campagna tiburtina. Oggi il sito appare programma sino al 6 gennaio) di grande interesse, socome un immenso parco di oltre 80 ettari disseminato di prattutto quella dedicata a Mark Rothko, artista americagrandiose rovine romane, terme e casali del Settecento no di origine russa, un cui dipinto “White Center (Yellow, White Center di Mark Rothko di una suggestione straordinaria. Villa Adriana è facilPink and Lovender on Rose)” nel maggio di quest’anno è mente raggiungibile, anche con i mezzi pubblici (metrò stato venduto da Sotheby’s di New York ad un privato che e bus) o con il treno delle Ferrovie dello stato per Tivoli. è rimasto anonimo per 72,8 milioni di dollari, una cifra record per L’ippodromo di Trieste nel mese presenta ben due appuntamenti di un’opera d’arte moderna negli ultimi cinquant’anni. vertice (il 13 e il 20), il primo dei quali è proposto ventiquattro ore La mostra cerca di fornire un quadro generale della produzione di prima di uno degli avvenimenti che fanno della città giuliana una questo artista nato nel 1903 e scomparso nel 1970, attraverso un delle capitali mondiali della vela. Domenica 14 ottobre è infati in gruppo di opere attentamente selezionate, concepite per accrescere programma la trentanovesima edizione della Barcolana, la grande l’impatto visivo sui visitatori. I dipinti in mostra sono una sessantina festa del mare che chiama a raccolta oltre 1800 imbarcazioni e ola testimonianza del percorso artistico di questo grandissimo pittotre ventimila velisti. Quest’anno, ad arricchire l’evento, sono state re, il cui lavoro è stato profondamente influenzato dalla tradizione organizzate anche un raduno delle barche d’epoca e degli appuntadel Rinascimento italiano. I lavori della maturità dell’artista, quelli menti cuturali allestiti dalla Società velica di Barcola e Grignano in di grande formato, formano il nucleo dell’esposione romana. sinergia con i circoli velici e le istituzioni della città. Di diversa portata, ma non meno interessanti, le altre due mostre proposte dal Palazzo delle Esposizioni: una dedicata a Stanley KuEZIO CIPOLAT GLI APPUNTAMENTI DI OTTOBRE SULLE PISTE ITALIANE 4 ottobre - BOLOGNA Criterium Arcoveggio Gr. III (indigeni di 2 anni, metri 1660) 6 ottobre - ROMA Tor di Valle Gr. III (indigeni di 3 anni, metri 1600) 20 ottobre - TRIESTE Regione Friuli Venezia Giulia Gr. II (indigeni e internazionali di 3 anni, metri 1660) 21 ottobre - NAPOLI Freccia d’Europa Gr. I (internazionali di 4 anni ed oltre, metri 1600) 21 ottobre - NAPOLI Criterium Partenopeo Gr. III (maschi indigeni di 2 anni, metri 1600) 6 ottobre - ROMA Oaks del Trotto Gr. I (femmine indigene di 3 anni, metri 1600) 7 ottobre - ROMA Derby Gr. I (indigeni di 3 anni, castroni esclusi, metri 2100) 7 ottobre - ROMA Consolazione Derby Gr. III (indigeni di 3 anni, castroni esclusi, metri 2100) 21 ottobre - NAPOLI Criterium Partenopeo Filly Gr. III (femmine indigene di 2 anni, metri 1600) 7 ottobre - ROMA Turilli Gr. I (internazionali di 4 anni ed oltre, metri 1600) 28 ottobre - TORINO Criterium Vinovo Gr. III (maschi indigeni di 2 anni, metri 1600) 13 ottobre - TRIESTE Città di Trieste Gr. III (indigeni e internazionali di 4 anni ed otre, metri 1660) 28 ottobre - TORINO Criterium Vinovo Filly Gr. III (femmine indigene di 2 anni, metri 1600) 55 PRIMO PIANO ENRICO BELLEI IL MIGLIORE TRA I MIGLIORI Una domenica da sogno per Montegiorgio e il suo miracoloso impianto capace di ospitare oltre diecimila spettatori nella serata conclusiva del Campionato Italiano Guidatori e di incoronare a distanza di dieci anni il top driver toscano Quando tutto è perfetto il vincitore deve essere il migliore. Quando il migliore è Enrico Bellei allora tutto è perfetto. Il Campionato Italiano Guidatori Trotto 2007 è andato in archivio dopo una lunga giornata in cui lo sport si è fuso con lo spettacolo, la musica, il cabaret, la moda e l’intrattenimento. Una domenica da sogno per Montegiorgio e il suo miracoloso impianto capace di ospitare oltre diecimila spettatori e di incoronare a distanza di dieci anni Enrico Bellei campione italiano, ovvero migliore tra i migliori. ricerca del miglioramento. Nel campionato non si è mai esposto, guidando umilmente come deve fare un fuoriclasse che ha a che fare con cavalli normali. Un’eliminatoria alla grande, poi una semifinale con il batticuore dove si è qualificato con soli cinque punti grazie ad una classifica cervellotica. Poi la finalissima, dove ha sfruttato le sue mani per portare al successo un’incerta Faraona Ms, per piazzarsi con Elba Prince ed Elio Etoile prima di giocare alla calcolatrice in sulky a Lets Go nell’invito IL RUGGITO finale a punteggio maggiorato. DEL CANNIBALE Alla ventisettesima edizione, Enrico Bellei mette la sua seconda firma sul A pensarci bene non c’era altra possibilità, Campionato d’Italia, ovvero nell’albo perché l’anno 2007 di Enrico Bellei è da d’oro della manifestazione ufficiale dei guiness dei primati e non poteva sfuggirgli guidatori, la prima, la più ricca e quella il titolo di Campione Italiano. Il driver che vanta più imitazioni. Bellei oltre Enrico Bellei con la giubba del Campionato fiorentino è arrivato al torneo del San gli onori del titolo si è portato a casa Paolo concentrato fin dalle eliminatorie, anche un bel premio di 25.000 Euro, e mettendo in campo le sue migliori qualità. la possibilità di concorrere dal prossimo Conoscenza dei cavalli, concentrazione, tattica e grinta si sono anno al bonus “Livia Mattii” per il vincitore di due edizioni della mescolate al suo talento, incredibile, progressivo e costante. manifestazione. Enrico Bellei è una vera macchina da guerra, fisico sportivo e Enrico ha preceduto in classifica Roberto Andreghetti, che è comportamento da atleta alla quale si unisce una minuziosa arrivato a due punti dalla gloria, e Mauro Baroncini. 56 LA CLASSIFICA FINALE Punti LA FORMA DI FORBANTE DEI NEL PREMIO BASILIO MATTII Nonostante è stato declassato inspiegabilmente da gruppo II a gruppo III il Gran Premio Basilio Mattii ha raccolto le adesioni di grandi cavalli. Il merito è sicuramente dei guidatori finalisti che, in nome di quella competizione che fa loro onore, cercano sempre il meglio per conquistare i punti maggiorati. Lets Go con Bellei, Expo Bi con Andreghetti e Filipp Roc con Marcello Mattii erano i favoriti di un invito che ha visto invece il dominio di Forbante Dei e Mauro Baroncini. Il figlio di SJ’s Photo durante l’anno ha raggiunto una maturità agonistica non indifferente, culminata con il terzo posto nel Renzo Orlandi e con la finale del Lotteria di Agnano. La vittoria nel match Roma-Cagne Sur Mer ha fatto da prologo al risalto del San Paolo, dove nonostante il brutto numero dieci di avvio è partito svelto, si è messo in schiena a Guappos che ha agito dopo ottocento metri sul leader Filipp Roc e poi agli ultimi trecento metri si è lanciato al successo in terza ruota. Niente da fare per Lets Go che gli era in schiena ed ha deluso 1. Enrico Bellei 22 2. Roberto Andreghetti 20 3. Mauro Baroncini 16 4. Giuseppe Ruocco 13 5. Giuseppe Misto 12 6. Marcello Mattii 8,5 7. Vincenzo Dell’Annunziata 8,5 8. Lorenzo Baldi 8 9. Giampaolo Minnucci 6 10. Gaetano Di Nardo 6 crescita di oltre il 12% rispetto al 2006 che già era in crescita di un 15% rispetto al 2005. Risultati che parlano chiaro, parlano di un’affermazione netta. Unire lo sport, la natura alla mondanità e allo spettacolo, almeno MONTEGIORGIO – Domenica sera 26 agosto PREMIO BASILIO MATTII Gr. III ¤ 33.000, metri 1600 1. FORBANTE DEI m.s. 5 SJ’s Photo e Nocturne Hanover (Speedy Crown). Allev.: az.agr. Degli Dei. Prop.: sc. Zenor (1600 M. Baroncini) 1.13 2. Expo Bi (1600 R. Andreghetti) 1.13.2; 3. Lets Go (1600 E. Bellei) 1.13.2; 4. Copelan (1600 Gp. Maisto) 1.13.3; 5. Guapposs (1600 L. Baldi) 1.13.4 arrivando terzo, e di Expo Bi che seppur buon secondo è arrivato lontano da un Forbante Dei che ha chiuso in 1.13 senza essere richiesto a fondo. LO SPETTACOLO DI UNA TRIBUNA PIENA ED I NUMERI DI UN SUCCESSO Dopo l’incredibile risultato del 2006 il San Paolo ha voluto ripetere l’esperienza di organizzare un lungo evento da prologo alle corse del Campionato Guidatori. Sfilata di Ferrari e macchine d’epoca, di moda, esibizione dell’ospite d’onore Annalisa Minetti, cabaret e musica rock. Poi l’esibizione di danza, ed i paracadutisti che si sono lanciati all’interno della pista, ed il tutto fatto entrare nelle case in diretta tv trasmessa su oltre dieci emittenti che hanno coperto tutta la penisola. La televisione come veicolo pubblicitario che non ha fatto concorrenza con il campo, visto che già a tardo pomeriggio la tribuna era piena di gente, con un flusso complessivo di oltre diecimila presenze. Poi le corse, la loro magia ed un movimento gioco sul campo in per un giorno, è la chiave vincente per promuovere il mondo delle corse al trotto, che restano il piatto forte grazie ai cavalli, agli uomini e alla fantasia di un ippodromo che è sempre sulla cresta dell’onda, perfetto. Come il Campionato Italiano Guidatori Trotto, come Enrico Bellei. MATTEO MUCCICHINI Enrico Bellei con la coppa del vincitore ha alla sua destra Mario e a sinistra Elio Mattii 57 AVVENIMENTI GRAN PREMI TREVISO – Domenica sera 1 luglio PREMIO CITTÀ DI TREVISO Gr. III ¤ 44.000, metri 1609 1. EL NINO m.b. 6 Stallone Jet e Popgun (Abc Freight). Allev.: Silvana Guasco. Prop.: sc. Royal Sport (1609 E. Bellei) 1.11.7 2. Ferrè Bi (1609 A. Improda) 1.11.9; 3. Filipp Roc (1609 D. Nuti) 1.12; 4. Unforgettable (1609 A. Guzzinati) 1.12.2; 5. Daddy di Jesolo (1609 R. Andreghetti) 1.12.2 MILANO – Giovedì sera 12 luglio PREMIO UNIRE Gr. I ¤ 165.000, metri 1600 1. EQUINOX BI m.b. 6 Valley Boss Bi e Personal Banner (Royal Prestige). Allev.: Az.Agr. Biasuzzi. Prop.: sc. Gina Biasuzzi (1600 J. Nordin) 1.11.4 2. Algiers Hall (1600 E. Bellei) 1.11.4; 3. Frisky Bieffe (1600 P. Gubellini) 1.11.6; 4. Frullino Jet (1600 A. Guzzinati) 1.11.6; 5. Unforgettable (1600 R. Vecchione) 1.11.9 FOLLONICA – Domenica sera 15 luglio PREMIO CITTÀ DI FOLLONICA Gr. II ¤ 66.000, metri 1640 1. GHIACCIO DEL NORD m.b.o. 4 Bon Vivant e Toga del Nord (Ghenderò). Allev.: allev. Brianteo-Luisa Tagliabue. Prop.: sc. Royal Sport (1640 R. Vecchione) 1.15.2 2. Gorniz (1640 N. Bellei) 1.15.4; 3. Giuseppe Bi (1640 J. Verbeeck) 1.15.4; 4. Gaston Bi (1640 G. Minnucci) 1.15.6; 5. Gauguin Ans (1640 P. Gubellini) 1.15.7 58