Il Trottatore Settembre 2007

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Il Trottatore Settembre 2007
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 - DRCB - Roma
Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore
• EQUINOX BI
Nell’Olimpo dei grandi accanto
a Varenne
• ENRICO BELLEI
Inarrivabile, Inimitabile, SuperEnrico
• GOFFREDO
SOTTILE
PRESIDENTE
DELL’UNIRE
9
anno LV - n. 9 - Settembre 2007
La normalizzazione per dare
una speranza di futuro all’Ippica
• MARIO BARBETTA
Prezioso testimone degli anni d’oro
del nostro trotto
9
Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore
anno LV - n. 9 - Settembre 2007
PRIMO PIANO
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GOFFREDO SOTTILE (Luigi Migliaccio)
17
BARBETTA (Danilo Iovenali)
29
IPPOFESTIVAL (Lucio Degrassi)
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CAMPIONATO FEMMINILE (Giulio Vitolo)
49
HAMBLETONIAN (Matteo Muccichini)
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CAMPIONATO GUIDATORI (Matteo Muccichini)
ATTUALITÀ
6
SUPERENRICO BELLEI (Luigi Sangregorio)
8
TOSCANA (Daniele Franceschi)
11
VICTORY SONG (Dean A. Hoffman)
22
ALLEVAMENTO TRGF (Sandro Camerani)
28
A DIFESA DEL PRODOTTO (Adriano Ioan)
LA STORIA
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OMERO CANTORE (Lucio Celletti)
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INEKE (Ezio Cipolat)
IL TROTTO NEL MONDO
• ENRICO BELLEI
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INARRIVABILE, INIMITABILE, SUPERENRICO
UN MESE DA SECONDI (Ezio Cipolat)
CAVALLI
33
EQUINOX BI (Ezio Cipolat)
37
INDRO OK (Ezio Cipolat)
DA NON PERDERE
55
p. 33
p. 2
p. 17
• EQUINOX BI
• GOFFREDO
SOTTILE
• MARIO
NONSOLOTROTTO (Ezio Cipolat)
AVVENIMENTI
58
GRAN PREMI
Nell’Olimpo dei Grandi
accanto a Varenne
BARBETTA
Prezioso testimone degli anni
La normalizzazione per dare
una speranza di futuro all’Ippica d’oro del nostro trotto
Pubblicazione mensile dell’A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Iscrizione n.218/2004 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004
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PRIMO PIANO
IPPODROMI, CONSULENTI, COMMISSARIO: L’IPPICA DA
LAVORO AI TRIBUNALI AMMINISTRATIVI REGIONALI
DOPO L’ESTATE CALDA
DEI TRIBUNALI
C’È DA SCONFIGGERE
LA GRANDE PAURA
A fine 2007 o nei primi mesi del 2008 dovrebbe insediarsi il nuovo Presidente, il montepremi rimane a 220 milioni, ma cosa succederà se il 30 settembre si azzererà (o quasi)
la rete di vendita?
Eravamo abituati a commentare le estati “giudiziarie” solo relativamente rivolte al calcio e invece quest’anno il mondo del pallone se n’è stato buono e tranquillo e quella appena trascorsa ha
visto spesso l’ippica nel ruolo di principale protagonista nelle
aule dei tribunali. Ricorsi al Tar, Consiglio di Stato e via andare.
Ne sono successe un po’ di tutti i colori, quasi come ai tempi del
Catania di Gaucci… Al punto che i funzionari dell’Unire si sono
visti più all’interno della aule giudiziarie che nei “Winner Circle” degli ippodromi per le premiazioni dei grandi avvenimenti
che hanno contrassegnato l’estate.
Scherzi a parte in questi due mesi estivi sono accadute veramente molte cose che è anche difficile riassumere tutto, con un
filo logico, ma vale la pena di provare a fare il punto della situazione alla vigilia di quello che, comunque vada, sarà un autunno
molto importante per il nostro settore.
CHI VIENE
E CHI VA
Il prefetto di Torino Goffredo Sottile verso la nomina a Presidente Unire
2
Cominciamo quasi dalla coda: L’Unire potrebbe avere attorno alla
fine dell’anno o magari all’inizio del 2008 un nuovo Presidente.
Si tratta del Dottor Goffredo Sottile attuale Prefetto di Torino,
per il quale l’iter della nomina è cominciato qualche settimana
fa. Un magistrato, quindi non un tecnico, ma, attenzione, neanche un politico, alla guida dell’Ente.
Questo significa che quando tutte le caselle saranno al loro posto, compreso il Consiglio di Amministrazione, il timone operativo dell’ippica italiana sarà retto ancora dal Segretario Generale
che, stante l’attuale statuto dell’Unire, è la figura con il maggior
potere operativo. Proprio in quella poltrona, secondo i voleri del
Ministro De Castro, dovrebbe essere dirottato l’attuale Commissario Straordinario Guido Melzi D’Eril. Il condizionale è d’obbligo in quanto anche il diretto interessato ha già dichiarato di non
essere ancora pienamente convinto di questa soluzione. Come a
dire: “Voglio capire bene quale sarà la squadra (leggi il C.d.A.)
e l’ambito in cui dovrò muovermi e poi deciderò”.
Lo scenario alternativo potrebbe essere quello di una proroga
di qualche mese del Commissariamento, tanto per ultimare un
percorso intrapreso qualche mese fa (Calendari, Bilanci, Scommesse, etc) e poi via a una squadra tutta nuova.
Al momento la prima ipotesi rimane la più probabile, sembra
proprio che l’ultima parola spetterà a Melzi, ma sicuramente se
ne saprà qualcosa di più il 5 di settembre giorno in cui il Ministro e il Commissario dovrebbero parlare pubblicamente.
C’è anche chi dice che l’arrivo di un Prefetto, quindi di un magistrato, sulla poltrona più alta dell’Ente, serva anche come una
sorta di “ombrello” visti e considerati i tanti, troppi ricorsi ai
vari ordini di giudizio dai quali l’Unire e i suoi principali esponenti attuali, il Commissario e il suo Consulente Maurizio Mattii
si sono dovuti difendere. È evidente che la presenza di un Prefetto nel ruolo di Presidente avrebbe anche il risultato (il compito) di scoraggiare il fin troppo frequente utilizzo dei Tribunali
da parte del popolo degli scontenti.
Per un Prefetto che viene un Consulente che va. Il 31 agosto
Maurizio Mattii ha lasciato la posizione di Incaricato Tris dopo
aver comunque effettuato una gran mole di lavoro con un regolamento cambiato (via il sorteggio) e una maggior qualità
generale delle corse con il ritorno del sistema a “invito”. Mattii ha giocato d’anticipo dichiarando anticipatamente che non
avrebbe prolungato il proprio incarico visto che il Consiglio di
Stato il 29 di agosto ha accolto un ricorso di Ippodromi & Città e
di fatto ha “sospeso” la posizione di Mattii all’interno dell’Ente,
con il suo incarico di Consulente del Commissario, in attesa del
giudizio di merito del Tar del Lazio che però potrebbe arrivare
nella migliore delle ipotesi tra un paio di mesi. Certo il “Merito”
potrebbe anche dare ragione allo stesso Mattii e allora le carte
sarebbero nuovamente ribaltate. Vedremo.
CALENDARIO SI, MA…
Intanto Mattii dovrebbe aver lasciato in eredità il calendario
del 2008 pronto per essere pubblicato anche prima delle Aste
(una novità mica da ridere…), ma con l’incertezza relativa
da un lato al taglio delle corse che era stato effettuato (circa
1500 nel 2007, qualcosa di più nel 2008) che invece è stato
impugnato dagli ippodromi, dall’altro al problema della Convenzione con gli stessi ippodromi sollevato da un altro ricorso
(accettato) presentato dalla Labronica, la Società che gestisce
l’ippodromo di Livorno.
Secondo quest’atto l’attuale Convenzione che regola i rapporti
tra gli ippodromi e l’Unire (che sulla base di tale documento
retribuisce le stesse società di corse) sarebbe nulla in quanto frutto di un passaggio irregolare, anzi di un mancato passaggio con conseguente ratifica da parte del Ministero per le
Politiche Agricole e Forestali. Insomma su quel documento ci
sarebbe solo la firma del Segretario Generale di allora, Franco
Panzironi, ma non quella del Ministro, quindi tutto da rifare.
Nei giorni scorsi si era parlato anche di una delega dell’allora
Commisario Abate al Segretario Generale, documento che però
non si è ancora visto e che comunque, secondo l’altro fronte,
non cambierebbe la sostanza delle cose in quanto mancherebbe comunque l’approvazione del Ministro indispensabile in
base allo Statuto dell’Unire.
TERREMOTO
IPPODROMI
Un vero terremoto che potrebbe addirittura mettere in dubbio
gli ultimi mesi di attività. In base a tale ricorso l’Ufficio Amministrativo dell’Unire si rifiuterà ovviamente di pagare le fatture degli ippodromi, congelandole, e questi ultimi potrebbero
andare in sofferenza e conseguentemente bloccare il regolare
svolgimento delle corse. Una brutta gatta da pelare in più per
il Commissario che a questo punto chiederà probabilmente
l’intervento del Ministro per sbloccare la situazione.
Una proroga della convenzione attuale di un paio di mesi, giusto il tempo per mettere a punto la nuova convenzione da approvare tassativamente entro la fine dell’anno (ed ecco perché
Melzi potrebbe anche rimanere).
MONTEPREMI
In tutto questo si inserisce ovviamente il discorso relativo al
Montepremi. Il 26 agosto, giorno della finale del Campionato
Guidatori di Montegiorgio Melzi ha pubblicamente dichiarato
davanti alle telecamere di Unire TV che il montepremi a 220 milioni di euro non si tocca. Sono state così smentite con forza le
illazioni arrivate da più parti che parlavano di tagli abbastanza
“cruenti”, dal 5% in su, a partire dal mese di settembre.
Ora è vero che i libretti di settembre sono stati pubblicati e che
non ci sono variazioni sul previsto così come non ce ne saranno
fino alla fine dell’anno se non per alcuni campi che hanno fatto
le “cicale” fuori stagione in Inverno e all’inizio della Primavera riportando le stesse dotazioni del 2006 e ignorando di fatto
il taglio iniziale.
La somma alla fine farà 220 milioni con il galoppo che ha deciso di intervenire sul premio ordinario lasciando molti soldi
al premio aggiunto, mentre per il trotto potrebbe esserci uno
spiraglio che riporti qualcosa, relativamente al premio aggiunto per la qualifica dei puledri, dalla parte dei proprietari,
ma questo, al momento in cui scriviamo, è ancora tutto da verificare.
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Goffredo Sottile (sul palco dei vincitori al centro della pista torinese ha alla sua destra Tomaso Grassi e Guido Melzi d’Eril) si è presentato all’ippodromo di Vinovo in occasione del Marangoni
IL PROBLEMA
RETE
La verifica si chiama “Rete di vendita” ed è questa la “grande
paura” che tormenterà l’ippica nelle prossime settimane. Si,
perché il 30 settembre scade la proroga di tre mesi concessa alla vecchia rete delle ricevitorie per l’accettazione delle
scommesse sulla Tris e sull’Ippica Nazionale. L’esempio del Totocalcio con il crollo verticale delle giocate (oltre il 60% nei
primi due concorsi rispetto allo scorso anno) mette paura, perché se tradotto sul comparto ippico significherebbe il completo
fallimento del bilancio di previsione 2007, sin qui ampiamente
rispettato, e conseguentemente la paralisi del settore. Al primo settembre i punti vendita della nuova rete attivi erano appena 2.125 contro gli oltre 16.200 previsti dal bando Bersani e
addirittura contro le circa 22.000 ricevitorie aperte tra Sisal,
Lottomatica e Snai.
Oltretutto sembra ormai provato che il recente calo degli incassi Tris sia provocato da una certa disaffezione di una parte
ricevitori che, consci di perdere il “prodotto”, starebbero ov-
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viamente concentrando i loro sforzi lavorativi su altri settori
della loro attività.
Sarà questo senza dubbio un altro degli argomenti che il Ministro De Castro, sollecitato dal Commissario, sarà chiamato ad
affrontare e sul quale dovrà pubblicamente impegnarsi. È stato
detto più volte che l’ippica non vuole aiuti economici in senso stretto (anche perché nella situazione attuale è difficile che
possano arrivarne) una maggior attenzione e una corsia preferenziale in certe scelte e certi provvedimenti però si!
Quello delle scommesse sembra essere il settore che attualmente ne ha maggior bisogno. Basterebbe una certa pressione verso il Ministero delle Finanze che a sua volta sollecitasse
Aams e Sogei affinché portassero avanti i tanti progetti dei quali
si è parlato nei molti incontri avuti di recente col Commissario:
Tris e Ippica Nazionale su internet, proroga ricevitorie, aumento
dei corner, i sei/sette milioni di pubblicità promessi da Aams e
mai investiti… A questo e a tante altre domande si spera possa
arrivare una risposta ufficiale da parte del Ministro.
Se ciò accadrà ve lo racconteremo il mese prossimo.
LUIGI MIGLIACCIO
ATTUALITÀ
SUPERENRICO
INARRIVABILE, INIMITABILE
Bellei in otto mesi ha vinto 23 Gran Premi, Superfrustino e Campionato Guidatori
Enrico Bellei abbracciato dal trainer Claus Hollmann dopo l’ennesima vittoria in un Gran Premio. Per il dream team una stagione speciale che potrebbe chiudersi con il botto
Nato per guidare, per Enrico Bellei questo 2007 è già da record, a
prescindere da quello che combinerà da qui alla fine dell’anno. Il
top driver italiano (premiato dalla Regione Toscana con il Pegaso
d’Argento per i suoi meriti sportivi) con il successo, per lui importantissimo nel ricordo del padre, di Montecatini di fine agosto, ha
portato a 23 i Gran Premi vinti dall’inizio d’anno. Inarrivabile Enrico,
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senza voler far torti a nessuno, ma solo guardando alla realtà.
Tanto per non lasciare nulla al caso, EB ha vinto per la seconda volta
(dopo quella del 1997) il Superfrustino di Cesena ed il Campionato
Guidatori di Montegiorgio.
Da tre mesi a questa parte le sue vittorie non si contano più, in particolare quelle con i 3 anni, un gruppo importante dove la scelta per
La famiglia è stata una parte molto importante nella carriera di Enrico Bellei: il driver toscano ha in braccio la figlia Emily, accanto la moglie Maryo
con il secondogenito Samuel
Il suo primo Gran Premio Enrico lo ha vinto nel 1994 a Modena (Renzo Orlandi con Mc
Cluckey) e da quel giorno non
si è più fermato, iniziando a
vincere, stravincere portando
il suo bottino attuale a 123
classiche in Italia e 12 frustini
d’oro. Più dei numeri contano il rispetto che EB ha per il
cavallo, mai una frustata fuori
luogo, un parziale inutile o una
tirata di collo.
Spesso da noi nell’ippica,
come del resto negli altri
sport, il nome straniero fa da
richiamo, incensando i vari
Veerbeck, Kontio, Bazire e
via discorrendo. Catch driver
d’assoluto livello internazionale ma SuperEnrico ci sembra
un’altra cosa.
QUESTI I
23 GRAN PREMI
(AL 31 AGOSTO)
CONQUISTATI
DAL TOP DRIVER
ITALIANO
Ponte Vecchio (FIRENZE 10/3), Cupolone
(FIRENZE 11/3), Berardelli-Maschi (ROMA
31/3), Italia (BOLOGNA 15/4), Italia-Filly
(BOLOGNA 15/4), Orlandi (MODENA 22/4),
Elwood Medium (PADOVA 1/5), Elwood Medium-Filly (PADOVA 1/5), Giovanardi Gr.
I (MODENA 20/5), Repubblica (BOLOGNA
2/6), Città di Napoli Gr. I (NAPOLI 10/6),
Duomo (FIRENZE 21/6), Etruria (FIRENZE
21/6), Carena (ROMA 29/6), Città di Treviso
(TREVISO 1/7), Società Terme-Filly (MONTECATINI 21/7), Giorgio Jegher (TRIESTE 22/7),
Enrico Bellei incoronato al Savio di Cesena dopo aver conquistato il Superfrustino ha accanto la madrina della serata Giorgia Palmas
Europeo 3 anni Gr. I (ALBENGA 3/8), Città di
Taranto (TARANTO 12/8), Città di Montecatini
Gr.
I (MONTECATINI 15/8), Marche (MONTEEnrico il pomeriggio del Nastro Azzurro non sarà facile.
GIORGIO (19/8), Nello Bellei (MONTECATINI 25/8). Estero: Prix
Bellei (nato a Firenze il 3 maggio 1963), con il padre Nello, ha stuVerroken (VINCENNES 28/1). Superfrustino (Cesena 18/8), Camdiato da fenomeno e fenomeno lo è diventato superati i 30 anni,
pionato Guidatori (Montegiorgio 26/8).
dopo alcune stagioni in chiaroscuro nelle quali sembrava un driver
comune. Probabilmente anche perché la parte maggiore del tempo,
LUIGI SANGREGORIO
il ricciolino di Montecatini, lo passava sulle piste d’allenamento.
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ATTUALITÀ
TOSCANA
NELL’OLIMPO DEL TROTTO
Enrico Bellei a segno con El Nino a Montecatini la sera di Ferragosto nella World
Cup in un ippodromo ai limiti della capienza, bissa con Ghiaccio del Nord nel ricordo del padre Nello. Al top driver toscano il Pegaso d’argento
metri di corsa il driver di casa ha chiesto al suo allievo
di prendere la testa e di mantenerla concludendo con
un perentorio allungo per gli ultimi 400. La media finale 1.12.2 non dà adito a dubbi che non sia stato un
bel modo di correre.
Come immancabilmente anche quest’anno a Napoli si
è ripetuto il miracolo di San Gennaro, ugualmente al
Sesana è avvenuto quello di Ferragosto: infatti c’è stato il pienone, con tribune gremite e parterre strapieno
di tanta bella gente che ha visitato ed apprezzato anche il mercatino dei prodotti artigianali locali. Lunga
la fila dei bambini per salire sui pony ed è intervenuta
una vera Banda Musicale che ha accompagnato il giro
d’onore del vincitore con l’inno di Mameli suonato dal
vivo. Una serata veramente piacevole che ci ha fatto
ricordare i bei tempi.
L’estate classica di Montecatini era iniziata in luglio
con il Premio Società Terme riportando alla ribalta
Enrico Bellei riceve da Daniele Franceschi il trofeo nel ricordo del padre Nello dopo il successo con Ghiacchio
del Nord, presente la madre Elda
della pista toscana Giampaolo Minnucci che ha condotto ad una bella vittoria il suo Indro OK, soggetto
Come ogni anno la stagione estiva di Montecatini è stata ricca di
dalla genealogia regale e splendido nel modello. Terza Idole di Pogavvenimenti. Quest’anno l’appuntamento di Ferragosto del Città di
gio, quarto Isle of Tino, quinto Inaco Dei, tutti e tre prodotti dell’alMontecatini era avvalorato dall’essere considerato come prova per
l’assegnazione della Word Cup e l’esito non poteva essere più lusinghiero. Infatti ha trionfato El Nino, confermando di essere ormai
prossimo a salire nell’Olimpo dei nostri indigeni di punta, ed anche di
essere pronto a rappresentare il trotto italiano in Europa.
In batteria Enrico
Bellei non ha preteso più di tanto e
trovata una comoda
posizione dopo il
lancio ha atteso la
retta di arrivo per
chiedere al figlio di
Stallone Jet di portare a casa la vittoria. Per la finale la
tattica è cambiata e
dopo neanche 300
Sul traguardo del Città di Montecatini Enrico Bellei può esultare, il suo El Nino ha dominato
Roberto Benedetti consegna il Pegaso a Enrico Bellei
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la prova della World Cup
fare disputare le corse, ci attenderemmo da questi
Signori Operatori della raccolta almeno una maggior considerazione ed anche un maggior impegno
nel programmare il loro lavoro venendo incontro
anche alle esigenze dell’ippica tutta.
Non ci riguarda entrare nel merito dei minimi
garantiti, non vogliamo sapere quando verranno
aperti i nuovi punti-vendita, non parliamo di percentuali e di prelievi, ma solamente sapere: come
è possibile sia accaduto che il Nannucci andando
in vacanza all’Elba abbia trovato l’Agenzia Ippica
di Portoferraio chiusa per ferie il mese di luglio,
proprio nel periodo nel quale l’isola è tutta piena
di turisti? Con quale criterio non si raccoglie il gioco nei momenti di maggior affluenza di pubblico?
Vien da chiedere: a che gioco si sta giocando e se
Parterre e tribune del Sesana strapiene di tanta bella gente, che ha visitato ed apprezzato i prodotti artigianali locali
si segue una logica…
Da quest’anno l’appuntamento per i quattro anni
levamento locale.
a Montecatini ha cambiato nome ed è stato intitolato a Nello Bellei,
Il Filly non è sfuggito ad Enrico Bellei con Immensité, puledra targata
quale riconoscimento a colui che è stato una delle bandiere del trotBolgheri-Dubois, ed ottima seconda è stata Incantesima Park con un
to toscano e nazionale. Prima della corsa Roberto Benedetti, giudice
bel doppio come allenatore di Claus Hollman, che continua il suo moippico e vice presidente della Commissione Regionale Agricoltura, ha
mento particolarmente ispirato.
consegnato ad Enrico Bellei il Pegaso d’argento, una medaglia raffiMa all’inizio tutto non era andato così bene, anzi... Il primo appuntagurante il cavallo alato simbolo della Regione, istituito per premiare
mento di spicco della stagione era (o avrebbe dovuto essere) il Trofeo
i Toscani che si sono particolarmente distinti nella loro attività. “Sono
Lady Driver. Da tutta Europa sono arrivate gentili e graziose amazparticolarmente felice di consegnare questa onorificenza - ha esorzoni per disputarsi la coppa, ma il Diavolo non ha resistito a metterci
dito Benedetti - perchè per la prima volta il Pegaso è attribuito ad un
la coda, e cosa avrebbe potuto mai escogitare Satana per rovinare la
esponente dell’ippica. Possiamo definire la Toscana una terra di cavalli
festa? Semplicemente non fare disputare le corse in programma. Il
e la nostra regione è ai primissimi posti in Italia nel campo allevatototalizzatore nazionale quel giorno era andato in tilt e tutta l’Italia
rio dove raccogliamo risultati molto lusinghieri, ed inoltre abbiamo
dell’ippica dovette rimanere ferma. Nessun risultato ottenne la rinumerosi ippodromi in attività, con un volume di corse e raccolta di
chiesta della Direzione dell’ippodromo di far disputare almeno le tre
gioco che ci pongono in evidenza in campo nazionale. Questa serata
corse dedicate alle amazzoni. Niente da fare, la risposta da Roma: “Se
e questo premio vogliono indicare lo stretto legame ed il particolare
non si può effettuare il gioco non si corre”. E così è stato, arrivederci a
interesse che l’Amministrazione Regionale intende mantenere con il
tutti e grazie per essere venuti.
settore ippico che è inteso come una parte dell’immagine della ToscaChe idea si saranno fatte di noi e che cosa avranno raccontato queste
na in campo nazionale”.
signore al ritorno nei rispettivi paesi? Sembra che ci siamo dimentiE poi la corsa che dopo una prima fase tranquilla con chilometro in un
cati che le corse sono anche uno spettacolo e che il fine deve essere
addormentato 1.17.7 ha fatto vivere un finale da capogiro con Ghiaccio
l’incremento delle razze equine.
del Nord che ha concluso con gli ultimi 600 trottati ufficialmente da
Ammesso che il gioco sia così essenziale e determinante da poter non
1.09.3, ma se consideriamo la curva percorsa dal figlio di Bon Vivant
in terza ruota e quindi togliendo almeno un secondo dal ragguaglio
ufficiale, abbiamo assistito a qualcosa di mai visto fino ad ora.
La vittoria di Ghiaccio del Nord è stata anche quella di Enrico nella corsa intitolata al padre Nello, portando in premiazione tutta la famiglia
Bellei, che in lacrime ha assistito alla proiezione sul grande schermo
a centropista della mitica impresa di Steno nell’International Trot, il
tutto accompagnato dall’ininterrotto applauso della tribuna. Alla domanda di Franco Ligas: “In cosa credi di assomigliare a tuo padre”,
pronta la risposta di Enrico: “Assolutamente in niente”. A qualcuno è
apparsa una risposta un po’ singolare, ma noi concordiamo con Enrico
in quanto trovandoci di fronte a due grandissimi talenti i confronti
non si possano e non si debbano fare. Due “Artisti”, così come usava
Le Lady Driver che dovevano scendere in pista: Anne Mette Bendtsen (Danimarca), Kristina
salutare l’indimenticabile Nello.
Jensen (Danimarca), Inga Perk (Estonia), Tiia Into (Finlandia), Sandrine Savary (Francia),
Weinzierle Ines (Germania), Julie Ann Gjerstad (Norvegia), Judit Weening (Olanda),
Merete Larsen (Svezia), Gabriella Poggiani (Italia)
DANIELE FRANCESCHI
9
10
ATTUALITÀ
DALLA MORTE ALLA RESURREZIONE
LA LINEA DI
VICTORY
SONG
IN AMERICA
Il trotto elegante e raffinato di Victory Song: i suoi discendenti maschi sono tra gli stalloni più popolari
Se qualcuno avesse
dei dubbi sulla resurrezione dalla morte,
dovrebbe ascoltare la
storia della linea maschile di Victory Song
in America. Due decadi fa questa linea era
praticamente morta,
appesa alla vita con
un filo sottile di fron- Dean A. Hoffman
te all’attacco del sangue di Speedy Crown
e Super Bowl, così dominante nei pedigree
americani. Soltanto in Italia, attraverso
Sharif di Iesolo (e i suoi tanti eredi) sembrava esserci qualche speranza per questa
linea maschile.
Al contrario, la sua scomparsa in America,
sembrava essere solo una questione di
11
Greyhound) era stato superato in astuzia dal guidatore di Chestertown. Victory
Song era comunque il migliore della sua generazione al momento del Kentucky Futurity nell’autunno
del 1946 e vinse facilmente
questa classica. Nel 1947,
Victory Song maturò bene
diventando il miglior cavallo del settore e fu eletto
Cavallo dell’Anno. Vinse in
1.57.3, un tempo ragguardevole per quell’epoca, e
solo poco più di due secondi
superiore al record di 1.55.1
realizzato da Greyhound.
La sua sola debolezza era
la “salute”, che fu sempre
un problema tanto che il
suo allenatore Palin doveva
Primo piano di Andover Hall: come razzatore promette di cambiare significativamente le linee genealogiche negli anni a venire
porre molta attenzione per
poter continuare a correre.
tempo. Eppure oggi i discendenti maschili di Victory Song sono
Palin disse una volta: «Se
tra gli stalloni più popolari nel Nord America e il loro futuro apio avessi potuto dare a Victory Song l’allenamento di cui aveva
pare estremamente brillante. Il re dei razzatori americani oggi è
bisogno, sono sicuro che avrebbe battuto il record di Greyhound.
Andover Hall, un 8 anni figlio di Garland Lobell, che è un proniMa se l’avessi allenato così a fondo sarebbero arrivati problemi
pote di Victory Song. E Andover Hall deve lottare per la corona
di salute».
del primato con i suoi fratelli Conway Hall e Angus Hall. Tutti e tre
Victory Song fu ritirato in razza alla Castleton Farm nel Kentucky,
sono stalloni di successo, la cui influenza promette di durare per
parte di una rosa impressionante di cui facevano parte anche
decenni. Un’altra linea da Victory Song passa attraverso Balanced
Worthy Boy e Bomb’s Away, due altri figli di Volomite. Victory
Image, padre dei vincitori dell’Hambletonian Yankee Paco (2000)
Song ebbe un successo immediato, come stallone, producendo
e Amigo Hall (2003).
trottatori veloci quale Prince Victory, il cui record fu il miglio più
Balanced Image era un pronipote di Victory Song. Si, la linea maveloce di sempre al Red Mile per parecchi anni. Un’altra figlia di
schile di Victory Song è risorta dalla morte e sembra assicurarsi
Victory Song, Egyptian Princess, fu anch’essa una due anni molto
una preminenza per molti anni. Questo è ancora un altro esempio
brillante e arrivò come favorita all’Hambletonian del 1956. Il vicidi come sia difficile fare previsioni genetiche nell’allevamento
no di box di Victory Song, Worthy Boy, fu anche lui uno stallone a
del cavallo. Victory Song nacque nel 1943 e quando fu venduto
successo e produsse Star’s Pride, secondo nell’Hambletonian del
come yearling nel Kentucky il suo prezzo di 37.000 dollari fu il più
1950. Negli Anni 50, la Castleton Farm si mise in grande evidenalto mai pagato per un trottatore. Fu acquistato da Frances Dodge
za nel mondo del harness racing raggiungendo il successo sia nel
Johnson, un’ereditiera dell’industria automobilistica, che aveva
campo dell’allevamento che in quello delle corse.
fatto della Castleton Farm un fulcro centrale dell’allevamento e
Victory Song non era uno stallone molto fertile e una persona che
delle corse nel dopoguerra.
lavorava con lui disse: «Non avrebbe mai superato il test di ferVictory Song era un elegante e raffinato soggetto da Volomite, altilità che viene richiesto per gli stalloni oggigiorno». Ma con un
lora lo stallone più in voga nel settore. La madre Evensong aveva
numero di fattrici abbastanza modesto fu in grado di gestirle in
già prodotto il vincitore dell’Hambletonian 1943 Volo Song, conmaniera soddisfacente. Gli allenatori, tuttavia, dopo un po’ cosiderato da molti come il più grande trottatore dell’epoca prima
minciarono a capire che i puledri di Victory Song a volte erano un
della sua morte a soli quattro anni. Così Victory Song portava con
bel “mal di testa”. Un vecchio allenatore descrisse uno di quelui un pesante fardello quando si trattò di affacciarsi alle corse,
sti cavalli dicendo: «Era un tipico Victory Song: trottare veloce e
ma riuscì ad essere all’altezza delle aspettative del suo pedigree.
sbagliare spesso». Un altro allenatore disse che i figli di Victory
A tre anni, nel 1946, vinse la prima batteria dell’Hambletonian,
Song avevano un certo carattere e necessitavano di un trattamenma terminò secondo nelle restanti due batterie, dietro Chesterto speciale: «Meglio non mettersi a litigare in pista con i figli di
town. Alcuni intenditori sussurrarono che l’allenatore-guidatore
Victory Song, perderesti la guerra perché diventano intrattabidi Victory Song, Sep Palin (che aveva allenato e guidato anche
li». Quando i figli di Victory Song entrarono in razza, non ebbero
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successo. Una delle ragioni
di questo insuccesso fu che
Star’s Pride, figlio di Worthy Boy, stava rapidamente diventando lo stallone
dominante degli anni 60.
Nell’estate del 1962, Victory
Song morì all’età di 19 anni
e la sua discendenza sembrava in dubbio. Per il colmo
dell’ironia i due migliori figli non avevano ancora cominciato a correre quando
Victory Song morì. Il primo
era Dartmouth, un magnifico morello nato nel 1961
che gareggiò contro Ayres e
Speedy Rodney nelle classiche del 1963/64. Dartmouth
non fu in grado di batterli
ma fu ammirato per la sua
continuità. Il secondo fu
Noble Victory, nato nel 1962
pochi mesi prima della morte di Victory Song. La madre
Emily’s Pride, figlia di Star’s
Pride, era la vincitrice dell’Hambletonian 1959.
Noble Victory fu una vera
superstar, vincendo 18 delle 19 corse disputate a 2
anni. Noble Victory arrivò
all’Hambletonian del 1965
da imbattuto nell’annata,
ma rimase impantanato in La bella azione di Noble Gesture: incontrò Speedy Crown nelle corse del 1971 e si rivelò un ostacolo insormontabile, ma anche per l’intera linea di Victory Song
una pista piena di fango e fu
sconfitto. Continuò a correre
Noble Victory. I suoi prodotti raramente potevano combattere ad
a 4 anni diventando lo stallone più veloce di sempre con un record
armi pari con il meglio dell’allevamento. In più, problemi di inferdi 1.55.3.sul miglio. Dartmouth fu un fallimento come stallone e
tilità, una caratteristica di questa linea maschile, cominciarono
così sembrò chiaro che la sola speranza per la discendenza maad affliggere Noble Victory che ebbe sempre meno fattrici ad ogni
schile di Victory Song era Noble Victory. I suoi primi prodotti coranno che passava.Noble Victory produsse un altro veloce trottasero nel 1970 e fra loro c’erano il brillante puledro Noble Gesture
tore con ABC Freight nel 1970, ma non fu un cavallo di primissimo
e la buonissima puledra Noble Gal.
rango e entrò in razza senza troppo clamore. Noble Gesture entrò
Così Noble Victory era partito benissimo come stallone princiin razza alla Castleton Farm, la casa del nonno, ed ebbe un sucpiante. Noble Gesture incontrò Speedy Crown nelle corse del 1971
cesso limitato contro gli attacchi dei trottatori da Speedy Crown e
e Speedy Crown si rivelò un ostacolo insormontabile non solo per
Super Bowl.
la stagione di corse di Noble Gesture, ma anche per l’intera linea
I suoi figli furono vittime dell’infertilità, caratteristica di quedi Victory Song. Quando Speedy Crown e Super Bowl entrarono in
sta linea. Mystic Park, un prodotto da Noble Gesture del 1979, fu
razza nel 1973, nessuno avrebbe potuto prevedere come avrebbeestremamente brillante nell’estate del 1983, ma dopo poche staro cambiato l’aspetto dei pedigree in America. Dal 1978 al 1999,
gioni di monta la sua fertilità declinò rapidamente. Gentle Stroke,
ben 5 vincitori dell’Hambletonian sono riconducibili, in linea maun altro brillante 2 anni da Noble Gesture vinse una delle manche
schile, a Speedy Crown o Super Bowl.
dell’Hambletonian 1984, ma fu capace di produrre un solo puleIl trotto americano in quel periodo potrebbe essere riassunto con
dro, una volta messo in razza. Quello stesso Hambletonian 1984
due nomi: Speedy Crown e Super Bowl. Uno dei cavalli costretto
fu vinto da Historic Freight, un figlio di ABC Freight, il primo delnell’ombra dal dominio assoluto di Speedy Crown e Super Bowl fu
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Sopra Noble Victory: arrivò all’Hambletonian del 1965 da imbattuto nell’annata, ma rimase impantanato in una pista piena di fango e fu sconfitto
la linea maschile di Victory Song ad aver
vinto la più importante classica del trotto
americano. Più tardi, nello stesso anno,
un figlio sconosciuto di ABC Freight, Garland Lobell, venne dal Canada a vincere
una batteria del Kentucky Futurity. Nonostante ciò, nessuno dei maggiori allevamenti li voleva.
Quando Garland Lobell entrò in razza nella
provincia canadese del Quebec, ebbe solo
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fattrici di secondo livello e quindi scarse
possibilità di impatto sul mercato. Historic Freight non ebbe chances in America e
fu esportato in Svezia. Dal primo anno di
produzione di Mistyc Park, nacque Mack
Lobell, il trottatore che sprizzava velocità come nessun altro aveva fatto vedere
sulle piste del Nord America. La sua vittoria in 1.52.1, a tre anni, fu il miglio più
veloce di sempre, mai realizzato da un
trottatore. Mack fu veramente straordinario.E tuttavia non fu una sorpresa che,
quando Mack Lobell fu sottoposto al test
di fertilità, i risultati mostrarono un livello
così basso che fu rimesso in allenamento.
A questo punto sembrò che non vi fossero più speranze per la linea maschile di
Victory Song. Molti dei migliori trottatori
erano figli di Speedy Crown, Super Bowl e,
più tardi, di Speedy Somolly. I pochi cam-
In Italia Sharif di Iesolo (Pino Rossi in sediolo in un successo milanese) ed i suoi tanti eredi hanno dato un seguito importante alla linea di Victory Song
pioni della linea di Victory Song o ebbero
problemi di fertilità o furono considerati
cittadini di seconda classe. Proprio quando gli esperti erano pronti a decretare la
morte in America della linea di Victory
Song, lui si risollevò e disse: «Hey, guardatemi! Sono vivo!». I primi segni di vita
vennero dalla provincia canadese dell’Ontario, dove Balanced Image, un buon ma
non grandissimo figlio di Noble Gesture,
incominciò a produrre trottatori eccezionali da fattrici ordinarie. E subito ci si rese
conto che Garland Lobell stava facendo la
stessa cosa nell’altra provincia canadese
del Quebec. Garland Lobell fece magie
quando incontrò la fattrice Amour Angus e insieme generarono un trio di figli
- Conway Hall, Angus Hall e Andover Hall
- che promettono di cambiare significativamente le linee genealogiche del trotto,
negli anni a venire. Nessuno di questi tre
fratelli ha vinto l’Hambletonian. Conway
Hall finì quarto nel 1998. Angus Hall concluse secondo l’anno successivo. Andover Hall era il netto favorito nel 2002, ma
ruppe nella prima curva e terminò ultimo.
Ognuno di loro, tuttavia, ha ottenuto un
immediato e rimarchevole successo come
stallone. Conway Hall ha prodotto Windsong’s Legacy, vincitore della Triple Crown
nel 2004, i cui primi figli correranno nel
2008. Angus Hall ha generato Majestic
Song, eletto Cavallo dell’Anno in Canada
nel 2006 battendo Glidemaster, vincitore dell’Hambletonian. Andover Hall, che
fa la monta alla Hanover Shoe Farms, ha
raggiunto il massimo del successo con figli come Donato Hanover (Hambletonian
2007), Pampered Princess, Adrien Chip
ed altri. Mentre Garland Lobell non ha mai
prodotto un vincitore di Hambletonian,
Balanced Image ne ha prodotti due e cioè
Yankee Paco e Amigo Hall.
Sulla continuazione futura della linea di
Balanced Image, però, ci sono forti dubbi
perché molti dei suoi migliori figli erano castroni. Poi a prima generazione di
Yankee Paco è stata piuttosto deludente e
Amigo Hall non ha avuto un grosso supporto da parte degli allevatori. Quando,
invece, si esamina l’impatto di Conway
Hall, Angus Hall e Andover Hall, se ne
deduce che quanto visto finora è solo la
punta dell’iceberrg e che ci saranno sempre più campioni da questa linea di sangue. Certo sarebbe il massimo se questi
rappresentanti della linea di Victory Song
mettessero nell’ombra i discendenti di
Speedy Crown, Super Bowl e Valley Victory
negli anni a venire. Ma la storia ci insegna
che è pericoloso fare pronostici nella genetica equina.
DEAN A. HOFFMAN
(con la collaborazione di
Norberto e Mariella Napolitano)
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16
PRIMO PIANO
BARBETTA
DRIVER
GENTILUOMO
Erede in pista del padre Ettore e prezioso testimone degli anni d’oro del trotto
bravissima scrittrice Patrizia Carrano per stampare fra qualche mese
un libro edito dal Museo del Trotto e dedicato ai mitici guidatori
che hanno gareggiato sulle piste italiane e europee a fine ‘800-inizio ‘900. E certo il volume non mancherà di dedicare un adeguato risalto alla figura di Ettore Barbetta, papà di Mario e indiscusso
protagonista della sua epoca.
Mario Barbetta ritorna a quegli anni, alla sua infanzia e alla sua
giovinezza, e il suo volto s’illumina. Sono ricordi dolci, anche se é
nato (Modena, 12 giugno 1917)
quando l’Italia si trovava nel
vortice di un tragico conflitto.
“È stata proprio la mia nascita
– racconta con l’abituale arguzia
– a evitare a mio padre la prima
guerra mondiale. Io ero infatti
venuto al mondo dopo tre sorelle e un fratello e con cinque figli
era possibile ottenere l’esenzione dal servizio militare. La
guerra é finita e anche nella nostra terra, il Veneto, ha lasciato
migliaia di morti e immense rovine. Ma l’Italia e anche l’ippica,
il nostro trotto, hanno ripreso
faticosamente la loro strada. In
quegli anni mio padre era già un
guidatore affermato, si misurava con colleghi e rivali come
il suo maestro Giuseppe Rossi,
Giuseppe Branchini, il papà di
Trieste, Premio Presidente della Repubblica 1961. Palin domina Eccles e Doselico, mentre la fortissima coalizione nerogranata Gualdo-Germano è battuta
Nello, Luigi Bottoni, il papà di
La sua vita ha attraversato quasi un secolo e due guerre mondiali.
Quasi un secolo di vita italiana, fatta di momenti bui e di euforia
postbellica, di enormi trasformazioni nel paese e nella società.
Mario Barbetta é uno straordinario testimone, lucido e rigoroso, di
questa lunga storia, che é anche la storia del nostro trotto. Il suo
racconto é fitto di episodi, di nomi e di date, ti sorprende e ti avvince. Per fortuna, solo una scheggia dei suoi preziosi ricordi troverà
posto in queste pagine. Ermanno Mori sta infatti lavorando con la
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Ugo, Giuseppe Lamma,
“In una sola annata
Flaminio Brunati, Egisto
mio padre vinse
Tamberi, Elio Mignani,
più di 900.000 lire
Guido Cappellari e tanti
con soli nove cavalli,
altri e dopo la guerra ha
dovuto confrontarsi con
una cifra enorme...”
uomini che sono negli
annali come Nello BranEttore Barbetta appare nell’albo d’oro delle maggiori prove del trotto
chini, Alessandro Finn,
italiano e ha conquistato traguardi di prestigio all’estero. “Ha avuto
Otto Dieffenbacher, Rotutti i più importanti proprietari dell’epoca, a cominciare dalla Scumolo Ossani.... Ah, ma
deria Lorenteggio di Lorenzo Borasio. Un’annata incredibile é stato
anche lui era un grande,
il 1927, quando con 9 cavalli ha vinto oltre 900.000 lire che penso
anzi un grandissimo guiequivalgano a 9 miliardi di lire dei giorni nostri. La tre anni Palla,
datore”.
una figlia di Peter Worth, ha vinto otto classiche su nove compresi
Ettore Barbetta era entrail Nazionale e il Derby e ha perso solo a Montecatini perché aveva
to nell’ambiente del trotto
avuto la febbre. In quello stesso anno Homer, che nasceva invece da
perché lontano parente di
Peter Scott, ha conquistato fra l’altro l’Europeo di Cesena su Clyde
Giovanni Gallo, veneto
the Great. Però papà andava fiero soprattutto di due gran premi vincome lui e, fra l’altro, priti all’estero, con Codero nel 1912 a Baden e con Augias di Mangelli
mo guidatore di Jockey,
nel 1929 a Berlino”.
il celebre grigio arrivato
1929, appunto, Mario ha solo dodici anni, il trotto nel sangue e
dalla Francia e dominatosogna già di entrare in scuderia. Intanto l’ippodromo Andrea Doria
re in mezza Europa, prima
é stato abbandonato nel 1909, il trotto ambrosiano si é spostato a
di diventare una colonna
Turro e poi a San Siro, la famiglia Barbetta si é trasferita da Modena
del nostro allevamento
a Milano. “Ho dovuto lottare con la mamma che insisteva perché
soprattutto come padre
continuassi a studiare – ricorda Barbetta – ma alla fine l’ho spuntae avo di fattrici. “Papà
ta, perché mio padre in cuor suo era contento di avermi accanto in
mi raccontava che Gallo
scuderia. In verità, fra noi c’era un feeling speciale, forse perché
aveva una villetta viciero il più piccolo della famiglia. Ho così finito il ginnasio a 14 anni,
no a quella che oggi é la
a 15 anni ho iniziato a lavorare e a 17 anni ho debuttato in corsa il 22
stazione centrale, a due
marzo 1934 a Milano. Pensi un po’ sono passati 73 anni... Quadrelli
passi dall’ippodromo Anaveva promesso di farmi guidare la cavalla che poi ha vinto la corsa,
drea Doria. Aveva cominMisa, ma i proprietari si sono opposti perché ero un debuttante; così
ciato a lavorare in scudesono stato solo terzo con Wren. Mi sono rifatto di lì a poco, perché
ria e aveva debuttato nel
ho vinto la mia prima corsa due mesi dopo a Bologna, il 13 maggio
1892, con un terzo posto
1934. Piano piano mi sono costruito la mia strada e dopo qualche
a Montagnana.
Anch’io – sotBarbetta giovane e elegante driver
tolinea divertito - sono stato
terzo all’esordio, ma poi lui é andato a vincere in giro in tutta Europa
e io no... Bisogna dire che mio padre deve tantissimo al
cavalier Rossi, un antesignano del nostro trotto, un personaggio da leggenda, acclamato su tutte le piste e purtroppo
morto in corsa, nel 1910 a Trieste. Rossi era veneto, di Crespano, e possedeva una filanda con 300 operaie. Era pieno
di spirito di iniziativa e di inventiva, aveva addirittura un
vagone per il trasporto dei suoi cavalli. Partiva e andava a
correre fino a Mosca, attraversava l’oceano per cercare di
comprare un cavallo in America...! Il cavalier Rossi lo aveva
preso in simpatia e i cavalli buoni li faceva guidare a mio
padre anziché al figlio, al quale dava i cavalli che non gli inBologna, 13 maggio 1934. Il non ancora diciassettenne
teressavano... Mio padre mi ha sempre parlato del cavalier 22 marzo 1934. Barbetta é terzo nella corsa di debutto
a San Siro
Barbetta vince la sua prima corsa
Rossi con parole di ammirazione e riconoscenza”.
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Bologna, 9 marzo 1941, Premio dell’Impero. Di fronte a una tribuna gremita, Sovrano respinge Mc Lin Hanover e Floridoro, i due campioni di Orsi Mangelli. Una vittoria indimenticabile per Mario Barbetta
anno mi sono potuto prendere grosse soddisfazioni con Sovrano, un
cavallo fantastico”.
“Indimenticabile
con Sovrano
quella vittoria
a Bologna contro
Mc Lin Hanover...”
Parliamo di tanti suoi altri cavalli, ottimi cavalli, ma Barbetta
torna con la mente sempre lì, a Sovrano, al cavallo più amato.
“Guardi, le posso assicurare che Sovrano andava come un treno. È
vero che i nostri cavalli sono migliorati enormemente dal punto
di vista morfologico, hanno passaggi molto più facili, tuttavia mi
sarebbe piaciuto veder correre Sovrano sulle piste di oggi e con le
ferrature di oggi. Cosa potrebbe valere l’1.20.4 del figlio di Homer? Sovrano mi ha regalato forse la più bella vittoria della mia
vita di driver, o almeno di giovane driver... Sovrano aveva qualche problema ai garretti e partiva quasi di passo. Poi cominciava
a ingranare e allora non era semplice fermarlo. Il 9 maggio 1941,
nel Premio dell’Impero a Bologna, mi sono trovato a fronteggiare
due primaserie di Mangelli: Floridoro, con il conte Orsino, a 20
metri e Mc Lin Hanover a 40 metri. I due di Mangelli erano talmente favoriti che erano stati tolti dalle lavagne degli allibratori
e il gioco era sugli altri. Sovrano partiva piano, però sono riuscito
a mantenere la testa e nessuno mi ha dato fastidio per un giro,
pensavano probabilmente di volarmi via quando volevano... Via
via ho allungato, in retta Mc Lin Hanover ha cercato di acchiapparmi, ma non ce l’ha fatta. Mangelli a Bologna vinceva sempre e
forse anche per questo é venuta giù la tribuna, al giro d’onore mi
hanno accolto con una incredibile ovazione. Avevo solo 24 anni,
ogni giorno dovevo confrontarmi con guidatori come Dieffenbacher e Finn, si può capire che quella vittoria e quell’applauso li
ricordi come fosse ieri?”.
Otto Dieffenbacher, l’asso tedesco che pilotò Hazleton di Daniele
Palazzoli alla conquista di due Amérique (1931-1932), e Alessandro Finn, il genio russo che ha legato il suo nome a Muscletone,
De Sota e Mighty Ned: ecco gli uomini che hanno colpito più di
ogni altro Mario Barbetta. “Due giganti. Dieffenbacher era un driver perfetto, Finn era maestro anche nella preparazione. Qualcuno diceva che Finn non era un gran partitore, ma quando andava
in testa non lo prendevano più. E sta di fatto che tutti i migliori
guidatori di San Siro sono stati “a scuola” da Finn e ancor oggi
Baroncini o Casoli lo ricordano come un vanto della loro carriera.
Pensi che allora si lavorava con cavalli che non erano cavalli da
corsa, portavano ferri di 300-400 grammi, spesso buffi elastici,
il primo obiettivo non era quello di vincere ma quello di arrivare
a casa. Dieffenbacher e Finn sono stati driver straordinari, ma
nessuno può tenere il paragone con Hans Frömming. Avete mai
visto Frömming sbagliare uno speed? Lui non aveva mica bisogno
19
del cronometro, il cronometro ce l’aveva
nel cervello!”.
“Quel complimento
di Finn dopo il palo
per me é stato
come aver vinto
la corsa...”
Mario Barbetta ha quasi pudore a parlare di
sé stesso (“non mi faccia troppa reclame,
mi raccomando...”) e invece non si stanca
mai di raccontare episodi che coinvolgono
colleghi o campioni del suo tempo. “È vero,
ho sempre avuto un buon rapporto con gli
altri guidatori, anche se ci poteva essere
qualche screzio che prima o poi veniva
cancellato. Non sono un tipo troppo espansivo, però a me non piace per nulla tenere il muso. Finn, rammento, per un certo
periodo faceva fatica a salutarmi, perché
a Roma aveva danneggiato mio padre e a
seguito di quell’episodio gli avevano so-
Roma, 8 agosto 1970. Gladio vola al traguardo alla media di
1.15.7 e uguaglia dopo 12 anni il record del mitico Tornese
speso la licenza. Un giorno ci siamo trovati
di fronte nel Premio d’Estate, io con Sovrano e lui con il favorito Mc Lin Hanover. Ha
vinto l’americano di Mangelli e subito dopo
il palo Finn mi ha affiancato e mi ha detto:
‘lei fatto grande corsa, fatto davvero fatica
a battere’. Quel giudizio di Finn per me é
stato come aver vinto. Pure Romolo Os-
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sani aveva avuto qualche discussione con
papà e io sono stato coinvolto, diciamo per
motivi di parentela. Quando sono tornato
dalla Germania, nell’estate del ‘45, dopo
due anni di prigionia avevo quasi paura a
uscire di casa. Poi mi sono fatto coraggio
e con mia madre sono andato a comprare il
giornale in piazza Amendola. Ho incontrato
Romolo Ossani che appena mi ha visto mi
ha abbracciato come se fossi stato il suo
migliore amico. Poi Romolo mi ha dato da
guidare anche i suoi cavalli e una volta che
dovevo andare a Bologna mi ha fatto arrivare a casa il biglietto del treno e addirittura un assegno come anticipo. Romolo era
un passionale ma un vero signore”.
ra e il vecchio capo scuderia, Aristide, mi
ha suggerito di lasciarla fare quello che
voleva sia in falsa partenza che in corsa. I
capi scuderia erano quelli che conoscevano davvero il segreto di ogni cavallo e io
ho seguito a puntino le sue indicazioni. La
cavalla si é fatta guidare, sull’ultima curva
sono arrivato a ridosso dei primi e in retta
li ho volati via. Lo speed di quella cavalla
ce l’ho ancora in mente. Un’altra femmina
con una punta fuori del comune era Magda
Pinerolo: lei doveva stare nascosta fino
a 200 metri dal palo, ma alla fine era una
bomba. Cuorgné, al contrario, era un partitore fantastico, per lui il numero non contava, l’1 o l’8 era lo stesso. Pensi che in 55
“Mi piacevano
i cavalli con speed
e Calumet Epson
ce l’ho in mente
ancor oggi...”
Ettore Barbetta, che aveva guidato la scuderia fino alla primavera del ‘45, in estate
decide di lasciare il bastone del comando
al figlio. Inizia così la carriera “moderna”
di Mario Barbetta, l’incontro con scuderie
(Ugar, Germana, San Tommaso, dei Bruni, di Vergiano, del Bridge, Biasuzzi...) e
proprietari di rango (Carena, Fabbri, De
Checchi, Emanuel, Gonella, Gambi, Suardi,
Garzotto, Negri...). Papà Ettore segue però
il figlio fino alla sua morte, avvenuta nel
1968, senza perdere una giornata di corse
a San Siro anche quando le sue condizioni fisiche diventano precarie. Sono tanti i
buoni cavalli che passano nella scuderie
di Barbetta: Palin, Falcuccio, Urubu, Nebbiolo, Gladio, Gobaldo, Lieto, Cuorgné,
Cisei, Cordobes, Gentilhombre... “Sì, non
ho mai avuto il crack, ma mi sono divertito ugualmente in giro per l’Italia. Mi piacevano i cavalli di speed e mi é capitato
talvolta di guidarne di speciali. Lo so che
divago, però mi lasci tornare un po’ indietro e dirle di quella Calumet Epson che mi
hanno chiamato a guidare in un handicap
sui 2600. La cavalla dava 60 metri e una
settimana prima era caduta in sgambatura,
perché quando tirava si affogava. Hanno
scelto me perché avevo una mano legge-
Il caratteristico stile di Mario Barbetta in sulky a Cuorgné, eccellente performer e autentico fuoriclasse delle partenze
corse 54 volte é andato in testa e una volta
non c’è andato perché si è rotto un piede
sulla pista gelata. Cuorgné sulla pista di
Milano si é tolto anche lo sfizio di battere College Record. Un altro che ti ritrovavi
sempre in testa era Gladio, purtroppo castrone ma gran cavallo, capace di combattere alla pari e di battere nel Modena e in
altre occasioni, avversari come Agaunar e
Barbablù, il meglio in circolazione in quel
momento. L’impresa più eclatante Gladio
l’ha realizzata però nell’estate del 1970, a
Roma, quando ha saputo uguagliare il record di 1.15.7 che Tornese aveva realizzato
12 anni prima. Palin, Gobaldo e Nebbiolo
sono stati invece cavalli classici. Palin ha
dovuto battagliare con la generazione di
Mangelli che metteva in campo Gualdo,
Guiglia, Grifone, Germano. Però a 4 anni ha
saputo vincere il Premio Presidente della
Repubblica 1961 sui 3200 metri di Trieste,
nel quale Mangelli aveva messo in campo
Gualdo e Germano. Palin ha sbagliato in
partenza e in testa é andato Gualdo che ha
addormentato la corsa perché non faceva
ragazzi, non era mica una corsa qualsiasi,
era l’Europa! Cuorgné é stato un buonissimo cavallo, ha vinto corse su corse, ma
soffriva di corneggio e dopo il miglio si
trovava in difficoltà. Ho deciso di tentare
il Città di Torino, sono andato come al solito in testa, in retta sembrava fatta, ma alla
fine Cuorgné era affaticato e ha allargato.
Non mi ricordo nemmeno chi mi ha passato
all’interno, so che ci hanno stampato e basta. Ci sono rimasto davvero male, perché
Cuorgné quella vittoria l’avrebbe strameritata”.
Barbetta, commissario capo di San Siro trotto per 15 anni,
a colloquio con Jean Pierre Dubois
troppo la distanza. Così Palin ha potuto recuperare e ha vinto alla grande davanti a
Eccles e Doselico. Ho ancora negli occhi la
tribuna piena di pubblico entusiasta e mi
viene il magone a pensare agli ippodromi
deserti di oggi. Nebbiolo ha vinto invece
il Marangoni 1968, battendo la migliore
della generazione, Atina, che poi é andata
a conquistare il Derby. Un cavallo simpatico e generoso é stato Urubu, un soldatino
in grado di vincere una corsa di centro a 10
anni dopo mille battaglie”.
“Credevo di avere
già vinto l’Europa
con Gobaldo
Dosson l’ha battuto
di un millimetro...”
Non ci sono solo i successi, ma anche le
sconfitte; e qualcuna dal sapore amarissimo. “A chi lo dice! Ci sono almeno due
corse che non mi hanno fatto dormire la
notte: l’Europa di Gobaldo e il Città di Torino di Cuorgné. A San Siro, dopo essere
andato in testa dalla seconda fila, ero
certo che nessuno mi avrebbe potuto portar via l’Europa. In retta Sharif e Patroclo
non erano più un pericolo, ma Dosson,
dopo aver segnato anche qualche trapasso, ci é arrivato addosso stile Giancarlo e
ha apparigliato Gobaldo proprio sul palo.
Molti giuravano che mi ero salvato, ma io
non ero per nulla tranquillo: e il fotofinish
purtroppo ha dato un minimo vantaggio,
un nulla, al cavallo di Biasuzzi. Che rabbia,
“Che delusione
vedere oggi
i guidatori divisi
in tante associazioni
contrapposte...”
trovano i cavalli pronti da guidare, però i
Bellei, i Gubellini, gli Andreghetti e tanti
altri sono davvero preparati e capaci. Certo, le cose sono cambiate. Un tempo c’era
il gruppo di Milano con Brighenti, Casoli,
Baroncini, Nogara, Branchini, Zamboni,
quello di Roma e Napoli con gli Ossani, i
Bottoni, i Cicognani, quello della Toscana
con i Baldi, Bellei, gli Orlandi, c’erano rivalità anche accese, il pubblico si divideva
in fazioni, il Vivaldo che veniva a sfidare
Sergio a Milano, magari veniva fischiato,
ma quello era tifo, passione genuina. Oggi
uno corre a Palermo, l’altro a Torino, un
altro ancora a Parigi, poi si ritrovano per
i gran premi e via, sempre di corsa. Tutto
va più veloce, i treni, le auto, i cavalli... È
il mondo moderno, lo so, e bisogna adeguarsi, ma posso avere un pizzico di rimpianto per il trotto di una volta?”.
La chiacchierata è finita. Il tempo é volato.
CI sarebbe ancora tanto da ascoltare e da
scoprire. Ma c’è solo il tempo di un saluto
e di uno scambio di battute. Che voto da-
Barbetta decide di chiudere con la pista.
Ha lavorato per circa mezzo secolo, ha vinto circa 1500 corse,
pensa sia arrivato il
momento di staccare, magari di passare qualche giorno
in più nella casa di
famiglia, a Cornuda, nel Trevigiano.
Non
abbandona
però il suo mondo.
Viene
nominato
capo commissario
a San Siro trotto e
per 15 anni svolge
il suo delicato incarico con rigore e
autorevolezza. Tra
coloro che hanno Mario Barbetta premiato come decano degli allevatori lombardi da Roberto Brischetto e Gaetano Turridato un apporto ni, presidente e delegato regaionale dell’Anact
decisivo alla nascita della Associaziorebbe a Mario Barbetta come allenatore?
ne Guidatori e della Cassa di Previdenza,
“Era meglio mio padre... Io lavoravo semoggi commenta con una punta di amarezpre sul fondo, i cavalli li rispettavo, non li
za: “Mi piange il cuore a vedere l’Anagt,
mollavo mai. Si, sono convinto che avrei
che era forte e compatta, divisa in tante
potuto ottenere qualcosa di più”. E come
associazioni. Cosa si pensa di ottenere
guidatore? “Non mi reputo un gran guidacombattendosi l’uno contro l’altro? Nientore, però non diciamolo, diciamo che ero
te, proprio un bel niente. Peccato, perché
un guidatore non continuo...”. E scoppia a
abbiamo un bel gruppo di guidatori, ragazridere, di gusto.
zi che possono andare a far bella figura in
tutto il mondo. È vero che oggi i driver si
DANILO IOVENALI
21
ATTUALITÀ
TRGF
SONO AFFARI
DI FAMIGLIA
T sta per Tania, la figlia. R per Roberto, il
titolare. G per Graziana, la moglie. F per
Franco, il fratello. Come si vede, l’allevamento TRGF è un affare di famiglia e
come quasi sempre accade nelle serie
conduzioni familiari, è un affare di grande successo.
Roberto Garito
ha iniziato
ad allevare
puntando sul
motto del pochi
ma buoni
Puledri di Roberto Garito nei paddock “La Bruciacuore”, il nuovo impianto del Grifone
22
Roberto Garito ha iniziato ad avvicinarsi al
trotto quando acquistò Inside Bi, un ottimo
cavallo allenato da Mauro Baroncini che
gli appassionati non di primo pelo (ce ne
fossero, ma non se ne vedono proprio...)
ricorderanno di certo. Arrivarono poi altri
cavalli, tutti buoni, ma arrivò anche una
convinzione precisa, maturata da Garito
man mano che iniziava a familiarizzare con
l’ambiente dell’ippica…
“Iniziai ad accorgermi che per muoversi
bene in questo campo specifico è neces-
sario occuparsi di tutto a 360 gradi. Mi
sarebbe piaciuto anche allenare e guidare, tanto per dare un’idea di come la penso, ma alla fine mi sono accontentato di
fare l’allevatore ed il proprietario. Il motivo? In questo mondo la professionalità
è piuttosto limitata (a chi lo dice...., ndr)
e ci sono pochi signori veri. Dal momento
che l’allevamento rappresenta un hobby
(Garito è medico, ndr) ma io voglio comunque difendere i miei soldi nel modo
migliore, ho iniziato ad allevare puntando
subito sul motto “pochi ma buoni”.
Vedo l’allevamento come unico modo per
restare su discreti livelli e ho approfittato
dell’ospitalità dei Brischetto per metterlo su in una zona ideale a questo scopo.
La prima fattrice, Special Caf, si rivelò
subito ottima perchè diede come primo
prodotto dell’allevamento TRGF un gran
cavallo come Akhenaton, ai quali hanno
fatto seguito poi soggetti eccezionali del
calibro di Cesare e Ghibellino. La storia
di quest’ultimo la conoscono ormai bene
tutti gli appassionati, ma secondo il suo
allenatore il bello deve ancora venire,
tanto che nel suo mirino in prospettiva
c’è addirittura il Prix d’Amérique”.
Grandi cose
anche se
la bella storia
di Special Caf
è terminata
Un bellissimo primo piano del figlio della campionessa Valentina Fi (padre Varenne) nato quest’anno
Cose grandi, come si vede. E le altre fattrici, ovvero Valentina Fi, Ida Laukko ed Andromeda Dei si stanno pure loro allineando
sulla linea di grande qualità di casa TRGF.
Purtroppo, però, la bella storia di Special
Caf è terminata alcuni mesi fa…
“Special è morta di colica lo scorso inverno quando era gravida di Pine Chip e
portava un fratello pieno di Ghibellino.
La fattrice, del resto, ci aveva purtroppo
abituato a queste sofferenze e quindi la
dottoressa Romano, nostra veterinaria
di fiducia, propose di intervenire con
l’embryo-transfer, utilizzando a questo
proposito anche Egizia Dl, una fattrice
23
Mendoza TRGF (Muscles Yankee e Valentina Fi) e Miles Gloriosus (Lindy Lane e Andromeda Dei)
prodotta proprio dal mio allevamento.
Quando si è saputo che gli embrioni portati erano due ne abbiamo impiantato uno
a Dalia Tur, facendo regolare comunicazione all’Unire e ricevendo il relativo permesso. Alla fine, con l’aiuto anche della
fortuna, visto che in queste situazioni è
difficile che entrambe le fattrici portino
a termine la gravidanza, nacquero i puledri, cioè Libero Trgf e Luce Trgf. Comunicai immediatamente le nascite all’Unire
senza ricevere risposta finchè, due mesi
dopo, da Roma arrivò una lettera nella
quale si diceva che sarebbe stato registrato uno solo dei due puledri. Dal mo-
Uno dei momenti in cui Maestro TRGF (Varenne e Special Caf) viene portato nell’apposita struttura per la doma
mento che ero del tutto certo di
essere dalla parte della ragione
iniziai a muovermi per vie legali
ed alla fine, dopo la bellezza di
tre appelli, ho vinto la vertenza. Libero Trgf è in allenamento
da Maisto, Luce Trgf da Cecere,
entrambi dovrebbero qualificarsi
entro la fine dell’estate ed è inutile dire che spero si tratti di due
soggetti importanti ed all’altezza
della madre”.
Nel futuro
di Garito
non solo
Ghibellino
Scorazza Mendoza TRGF nei prati di “La Bruciacuore” dove l’erba non gli manca anche in un periodo estivo particolarmente caldo
24
Il futuro di Garito e del suo allevamento, insomma, è già arrivato, ma nel frattempo non ci sarà
Rapide per il quale è già arrivata
un’offerta. Tuttavia ho già deciso
di tenere per me almeno tre puledri su quattro, per il discorso che
facevamo all’inizio. Questo è un
mondo molto difficile, nel quale
per rimanere a galla bisogna sapersi gestire in proprio il più possibile ed affidarsi poi per il resto,
soprattutto per quanto riguarda
allenatori e guidatori, ai pochi
veri professionisti sulla piazza. Di
L’allevamento consente la doma dei puledri in assoluta tranquillità così come lo attesta l’immagine sopra di Maestro
Ghibellino ce n’è uno, per adesso,
ma non nascondo di nutrire davvero eccellenti speranze nei puledri
di che annoiarsi…
che sono prossimi al debutto ed in quelli che sono nati l’inverno
“Ho grandi aspettative a proposito di Leonida Trgf, una femmina
scorso”.
da Daguet Rapide e Valentina Fi, ma chi promette davvero grandi
cose sono i quattro puledri di un anno nati qualche mese fa. Nel
SANDRO CAMERANI
mazzo c’è anche una figlia di Varenne e un maschio da Daguet
Un felicissimo Roberto Garito (a destra) nel winner-circle di Tor di Valle ritira il premio dopo che il suo Ghibellino ha tagliato il traguardo del Triossi con Roberto Andreghetti (a sinistra)
25
LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE
OMERO
CANTORE
FRA MITO E CRONACA
Laddove la vita deve fermarsi per l’inarrestabile legge del tempo, è invece consentito alla memoria poter osare per varcare certe soglie. Questa è la prerogativa del nostro
giornale e più sommessamente della nostra
rubrica costantemente alla ricerca del tempo che fu: ricordiamo stavolta il compianto
Luigi Gianoli, firma storica della Gazzetta
dello Sport per mezzo secolo fra ciclismo ed ippica ma anche collaboratore assiduo della
nostra rivista a cavallo
dei decenni. I suoi articoli hanno colorato il
nostro giornale; cultura,
cronaca, sensibilità e
passione si fondevano
nei suoi scritti: un vero
maestro del giornalismo
sportivo del Ventesimo
Secolo. Senza contare vari suoi libri che ha
lasciato come testimonianza della sua firma
prestigiosa: “Il Trottatore”, “Il Purosangue”, “Il Cavallo e l’Uomo”.
Pertanto abbandoniamo per questo numero i climi agonistici descritti nei decenni dal nostro giornale per un esercizio di alta cultura
che Gianoli ci ha regalato nel 1985 sulle tracce del mitico Omero,
canto XXIII dell’Iliade, allorché Achille indice i giochi funebri in memoria di Patroclo.
Le reminiscenze scolastiche generalmente si limitano a ricordare
Omero nell’Iliade, quale cantore di guerra, in quei pesantissimi volumi di epica che “infardellavano” gli zaini delle scuole medie e che
in fin dei conti si limitavano alle nozioni più generiche.
26
Da Gianoli apprendiamo invece che Omero è soprattutto un grande
conoscitore e cantore dello sport: notevole la sua competenza sui
cavalli e sull’arte di guidare le bighe. A noi il piacere di riproporre
ampi brani di quell’articolo.
LUCIO CELLETTI
[email protected]
I CAVALLI
E L’ARTE
DELLA GUIDA
(DAL TROTTATORE N. 1/2 GENNAIO-FEBBRAIO 1985)
Non tutti sanno che Omero veniva considerato nell’età classica dai
greci come un maestro di materia bellica, cosa strana assai perché
in realtà leggendo l’Iliade non si capisce bene come questi benedetti Achei i loro avversari troiani combattessero. Sappiamo che i
capitani greci escono dal campo su di un carro, ma Omero non ci
spiega mai sino a che punto il carro venga impiegato in battaglia.
E non ce lo spiega perché al tempo in cui Omero componeva l’Iliade
il carro da guerra era scomparso da qualche secolo come strumento
di guerra.
Ad ogni modo, se ci lascia a mezza strada con il carro da guerra,
Omero ci racconta invece per filo e per segno i particolari della corsa di bighe, la prima corsa tramandataci da un cronista di indubbio
valore e che di corse doveva averne viste parecchie e che doveva
conoscere bene i cavalli e l’arte della guida.
Omero si intende assai di sport: conosce il lancio del disco, del giavellotto,
il salto in alto, la lotta, il pugilato e infine la gara delle bighe manifestando
così e chiaramente quell’impulso alla
competizione che non è poi altro che
un riflesso dello spirito di avventura
dei popoli occidentali, mossi sempre
da una disposizione istintiva e naturale della fantasia al gioco, al piacere
ludico.
In onore di Patroclo, dell’amico scomparso in battaglia, l’irato Achille propone cinque gare, ma quella che Omero cura con maggiore amore è la gara
delle bighe dedicando ad essa 388
versi, una cronaca ricca ed accurata.
Luigi Gianoli
Intanto i premi. Achille, senza dover ricorrere ad un Ente o al parastato, offre
di tasca sua premi eccellenti: per cominciare una donna “esperta in
opere molteplici” (quindi lascia indovinare alla malizia del lettore
di quali opere sia capace questa donna), oltre a un tripode con manici, indispensabile in cucina; una giumenta pregna per il secondo
arrivato; un lebete di lega leggera (ricco di stagno, precisa) per il
terzo; due talenti d’oro al quarto arrivato e infine al quinto un’urna
di ceramica.
Tutti vorrebbero vedere in campo Xanto e Balio i due divini cavalli
di Achille, ma il Pelide li ritira per non umiliare gli avversari che
verrebbero sacrosantamente battuti. Achille con estremo garbo li
ritira con un’abile scusa: i due cavalli sono privi dell’auriga abituale, proprio Patroclo, sebbene tutti sappiano che l’auriga vero di
quei due focosissimi cavalli era Automedonte. Quindi la sportività
di Achille trionfa nel ritiro e nella scusa elegante.
Omero ci presenta quindi i cinque partecipanti. Eumelo, figlio di
Admeto, guidatore celeberrimo provenendo da Fere in Tessaglia,
terra di grandi allevamenti. Diomede, che dispone di cavalli semidivini. Menelao mette in campo il suo Podargo e la femmina Ete,
prestatagli da Agamennone. Antiloco, figlio di Nestore, scende in
campo con due cavalli anziani di proprietà del padre; ultimo viene citato Merione, amico di Idomeneo, ma con poche chances di
vincere visto che Omero lo cita appena e lo trascura poi. Gli isolani
non erano, secondo Omero, uomini di cavalli. Basti ricordare come
Telemaco rifiuterà nell’Odissea i cavalli, che Menelao vorrebbe donargli, scusandosi con poche parole: “A Itaca petrosa non c’è posto
per i cavalli, ma solo per le capre”.
Si sorteggiano poi in un elmo i numeri di partenza e proprio il numero uno tocca ad Antiloco; seguono al largo Eumelo, Menelao,
Merione e Diomede all’esterno di tutti (ma non protesta come usano oggi certi guidatori). Starter e giudice d’arrivo è Achille stesso
mentre un suo famiglio, Fenice, viene inviato alla metà come giudice di campo.
Partenza e arrivo sono sulla spiaggia, e la pista si inoltra per i campi verso Troia, campi non più di grano, di messi, ma di battaglia
da quasi nove anni. Partiti scatta in testa Eumelo per guidare con
discreto vantaggio su Diomede, Menelao, Antiloco e Merione. A
falsare la corsa, però, ci pensano presto
gli dei, sempre rissosi. Diomede perde
infatti la frusta, ma è stato Apollo, suo
nemico personale, a fargliela saltar via
di mano.
Disperazione per Diomede che vede i
propri cavalli rallentare l’andatura, ma
è pronta Atena a raccogliere la frusta e
a restituirla all’adorato driver. Non contenta di ciò, con la sua mano lesta e potente, spezza il giogo all’attacco di Eumelo, il quale precipita a terra mentre
le sue cavalle fuggono in libertà. Non
suona la sirena perché le due puledre
non recano danno a nessuno. Ma intanto Diomede è passato in testa schivando i rottami del carro di Eumelo.
Menelao, spaventato dalla caduta di
Eumelo e da certi spuntoni di roccia
sporgenti nel canalone, rallenta. Antiloco sfiora pericolosamente
il carro di Menelao, che si mette a gridare, a protestare, “Pazzo,
mi fai cadere, sta su, sta su”. Ma quello lo stringe e troppo tardi
Menelao riesce a porsi all’inseguimento dell’audace e scorretto
giovanotto. Diomede va a vincere in bellezza e, sul filo del traguardo, balza dal carro, giura di aver corso lealmente ponendo la frusta
sul giogo mentre Stènelo afferra i cavalli e ritira il premio del suo
capo.
C’è il reclamo di Menelao sempre lagnoso, protetto dal fratello
“Fosse stata più lunga, la corsa”, gli sconfitti ripetono trascinando
da oltre tre millenni. Quarto Merione, infine ultimo, desolato trascinando i pezzi del carro, conducendo a mano le cavalle Eumelo. E
Achille, dispiaciuto, commosso e generoso come sempre, gli dona
una corazza di bronzo, un dono di notevole valore. Intanto si accende la disputa tra Menelao che sporge reclamo per la stretta, e Antiloco che giura di non averlo fatto apposta. Poiché il commissario
Fenice era troppo lontano per verificare l’incidente, ci si affida al
giuramento. Ma Antiloco ammette la propria animosità e irruenza
giovanile. Menelao lo perdona e commosso dalle parole sincere di
Antiloco, gli cede il premio del secondo arrivato, la cavalla pregna.
È la prima e più bella cronaca di corse mai letta. Ci sono tutti gli
ingredienti che rendono ancora palpitanti e frementi le corse d’oggi, con i cavalli che diventano diretto strumento della psicologia,
dell’abilità, del coraggio degli uomini, e della loro animosità.
LUIGI GIANOLI
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ATTUALITÀ
ALLEVATORI DEL VENETO
E FRIULI VENEZIA GIULIA
A
DIFESA
DEL PRODOTTO
AGRICOLO
Nelle immagini parte dei manifestanti fra i quali si notano Adriano Ioan e Doriano Dalla Libera
Lo scorso 12 luglio alcuni allevatori del
Veneto e del Friuli Venezia Giulia assieme ai rispettivi delegati regionali Doriano Dalla Libera e Adriano Ioan hanno
partecipato a Bologna ad una manifestazione organizzata dalla COLDIRETTI
per la difesa del prodotto agricolo italiano.
La presenza di Soci ANACT solamente a
titolo personale e puramente simbolica,
28
in quanto la stima dei coltivatori
aderenti all’iniziativa è stata calcolata in circa cinquecentomila.
Un’utile occasione per uno scambio di esperienze e per rimarcare
concetti fondamentali:
a) il legame indissolubile tra l’allevamento e l’agricoltura;
b) la necessità e l’urgenza di intraprendere azioni forti ed intelligenti per
la promozione, lo sviluppo e la difesa
dell’allevamento italiano pur nella prospettiva della dimensione europea.
A.I.
PRIMO PIANO
AD APRILIA MARITTIMA
IL PRIMO
IPPOFESTIVAL
DELL’IPPICA ITALIANA
La giornata prevedeva, per la mattina la rassegna dei puledri di trotto nati in Friuli
Venezia Giulia e per il pomeriggio la riunione di corse
Lo scorso 18 agosto si è svolto,
presso il centro d’allenamento
Tisana Sharif della famiglia Toniatti, il primo Ippofestival dell’ippica italiana.
Lo sforzo per partire con una
nuova iniziativa di questa portata è stato enorme; sono stati risolti brillantemente problemi di
ogni tipo: organizzativi, giuridici
e tecnici. A volere questa manifestazione è stato lo stesso Commissario dell’Unire, conte Guido
Melzi d’Eril, che ha contribuito in
prima persona alla buona riuscita
dell’iniziativa, assieme ad Adriano Ioan (presidente regionale
dell’Anact), a Roberto Brischetto
(presidente nazionale), e naturalmente a Domenico e Roberto
Toniatti, che hanno messo a disposizione le strutture ed hanno
sostenuto in loco la parte organizzativa e quella finanziaria.
La giornata prevedeva, per la
mattina la rassegna dei puledri
di trotto nati in Friuli Venezia
Giulia e per il pomeriggio la riuScorcio degli spettatori assiepati alle transenne ai bordi della pista
nione di corse.
Il tutto è riuscito perfettamente, grazie alla splendida giornata di
naturalmente promozionale, ha avuto lo scopo di avvicinare nuovi
sole ed al pubblico accorso numeroso dalle vicine località balneari
spettatori al mondo del cavallo, che soffre di un endemica crisi di
di Lignano e Bibione, per questa full immersion ippica. L’iniziativa,
pubblico, con gli ippodromi ormai deserti.
29
versità di Udine e da altri cinque veterinari: Giordana Marcolini,
Luigi Tunioli, Fabio Boldrin, Massimo De Luca e Paolo Lanzi.
L’intervento di Guido Melzi ha dato lustro alla rassegna, sottolineando l’importanza del legame dell’ippica con il pubblico e degli
sforzi che la “sua” Unire farà in tale direzione. Roberto Brischetto
ha spiegato come è nata questa iniziativa e quanto impegno sia
stato profuso per la sua buona riuscita. Infine Adriano Ioan, dopo
aver ringraziato i presenti e tutti gli sponsor, ha evidenziato, una
volta di più, la difficile congiuntura ippica e la volontà degli addetti di credere in un futuro migliore e di lottare per ottenerlo. Magari
tutti uniti…
Magari non è solo una congiunzione, ma è anche il nome del terzo
Intervento di Roberto Brischetto e Adriano Ioan alla rassegna dei puledri
LA RASSEGNA
Alla rassegna hanno partecipato una cinquantina di puledri, che
sono stati visionati da una giuria composta dal responsabile delle
aste Anact Giovanni Govoni, dal professore Edo D’Agaro dell’uni-
Mauro Vit (per Magister) premiato da Giovanni Govoni e Guido Melzi d’Eril
classificato tra i maschi: si tratta di un figlio di C Toj Frokjaer e Risorgiva NP (Esotico Prad) la prima cavalla da corsa acquistata e poi
messa in razza da Augusto Borghetti.
Secondo classificato, Mike Starlight da Sugarcane Hanover e Chichonette Bi (Supergill) presentato da Luciano Persello.
La palma del migliore, però, è andata a Magister di Mauro Vit, un
bel baio da General November e Dolores Caf (Indro Park).
Magister (da General Novemver e Dolore Caf), primo classificato per i maschi
La prima delle femmine è stata
Maja de Mura, da Love You e Tetona (Callit), presentata dall’allevamento delle Mura.
La seconda, Marilyn de Gleris allevata da Dario Vigini e presentata
da Raffaele Bernardi, nasce da
Daguet Rapide e Babau de Gleris
(Joie de Vie).
Infine la terza Megas del Sasseto
è il “prodotto fatto in casa” da
Felice Macuz, proprietario del padre Peso del Nord e naturalmente
della madre Bairam Zs (Meadow
Roland).
Il tutto si è concluso come sempre
con le premiazioni e la necessaria
pausa di ristoro.
Sopra a sinistra Magari (da C Toj Frokjaer e Risorgiva Np), terzo classificato per i maschi e Mike Starlight (da Sugarcane Hanover e Chichonette Bi), secondo classificato per i maschi
30
sindaco di Latisana Micaela Sette, che ha
sottolineato l’importanza, a fini turistici,
di questa iniziativa. Il sindaco di Lignano Sabbiadoro Silvano Del Zotto, intervenuto successivamente, ha auspicato
che si possa concludere positivamente
l’iniziativa della famiglia Toniatti, che
una decina d’anni fa ha posto le basi affinché il Friuli Venezia Giulia possa avere
nuovamente in pianta stabile il secondo
ippodromo, in sostituzione del vecchio
La giuria di schiena. Da destra: Massimo De Luca, Luigi Tunioli, Giovanni Govoni, Edo D’Agaro, Fabio Boldrin, Paolo Lanzi e l’assi“Moretti” di Udine.
stente Romina Kraljevic
Tra le autorità erano presenti anche il
parlamentare friulano Ivano Strizzolo, il
senatore
Ferruccio
Saro,
i consiglieri regionali Giorgio Venier RoLA RIUNIONE
mano e Daniele Galasso e moltissimi altri amministratori comunali
DI CORSE
e provinciali. Per L’A.N.A.C.T. c’erano anche il delegato regionale
del Veneto Doriano Dalla Libera ed il rappresentante U.N.I.R.E. nel
Ma la grande attesa era per il pomeriggio, che prevedeva per le 17
consiglio Aimone Bisacchi.
(ora d’inizio delle competizioni) l’inaugurazione ufficiale del centro Tisana Sharif, vestito a festa per la sua prima riunione di corse.
PISTA FRA LE PIÙ
Erano presenti almeno tremila spettatori distribuiti tra la tribuna,
VELOCI D’EUROPA
che annoverava parecchi turisti stranieri, il parterre e la zona adibita alle scommesse, gestite dallo Snai. C’è stato anche un buon
volume di gioco, con i botteghini che riuscivano a malapena a
Alle cinque corse di professionisti ne sono seguite altre due di
smaltire le code.
proprietari privi di licenza. Prima sono scesi in pista alcuni tra i
Le corse sono state aperte dal prologo di Melzi, di Brischetto e del
migliori driver “italiani” come Giancarlo e Lorenzo Baldi, Pippo
Gubellini, Fabrizio Ciulla, Velj Pekka Toivanen e Paolo Romanelli;
poi una ventina di possibili gentlemen al debutto in pista.
Le gare sono state inframezzate dalla presentazione di carrozze
d’epoca del trevigiano De Martin, da quella degli stalloni di casa
cui erano intitolate le corse e da giri in calesse curati dall’azien-
Carlo Damo con Mambo Jet
La prima curva della corsa dei proprietari
31
Melzi d’Eril e Govoni premiano Luciano Persello
Ivano Gigante riceve il premio da Melzi d’Eril e Brischetto per Maja de Mura
Divertimento assicurato, dunque, ed un grosso successo per gli
organizzatori. Una vera festa cui sono soliti i frequentatori degli
ippodromi inglesi e del nord Europa, dove il cavallo rientra nella
cultura e nel patrimonio genetico delle popolazioni.
La serata si è conclusa con la cena, dove Roberto Toniatti ha fatto
gli onori di casa. Ha ringraziato tutti quanti hanno collaborato alla
buona riuscita dell’evento, ricordando tra gli altri, l’assessore alle
attività produttive Enrico Bertossi per il contributo elargito dalla
Regione Friuli Venezia Giulia. Infine ha dato appuntamento a tutti
per la prossima estate, con l’auspicio che le giornate di gara possano essere più di una.
Giancarlo Baldi intervistato da Bettina Cargnato
LUCIO DEGRASSI
da agricola Cormor. Per i bambini è stato adibito un parco giochi
e sono stati messi a disposizione pony e cavalli da sella per delle
piccole passeggiate.
La pista, considerata una delle più veloci d’Europa, alla riprova dei
fatti è stata all’altezza della sua fama ed i tempi delle corse sono
stati eccezionali. Lo hanno sottolineato anche Giancarlo e Lorenzo Baldi che, intervistati per il pubblico, hanno fatto notare come
l’unica pista del continente, dotata di un tracciato di 1.400 metri
con altri 600 di racchetta di lancio, debba per forza di cose diventare un punto di riferimento per l’ippica nazionale.
A tagliare per primo il traguardo è stato un gentleman, Renato Legati con il suo Focale. Poi a seguire: Paolo Romanelli con Lancaster
Sas, Peter Schwartmuller con Golf Esterel, Velj Pekka Toivanen con
Glamour Effe, Lorenzo Baldi con Indy Wise As, ed i “deb” Bovo e
Legati junior rispettivamente con Fidenzio e Vittorio Stift. Quasi
tutti hanno onorato il loro impegno scendendo abbondantemente
al di sotto dei due minuti.
UNA VERA FESTA CUI SONO
SOLITI I FREQUENTATORI
DEGLI IPPODROMI INGLESI
32
Roberto Toniatti con la presentatrice dell’ippofestival Bettina Cargnato
CAVALLI
LA SECONDA VITA DI
EQUINOX BI
Solo Varenne ha saputo andare più veloce del portacolori dei Biasuzzi, che a The
Meadowlands si è espresso a media di 1.09.4
È una storia un po’ travagliata quella che
nel Premio Unire, a Milano, che ha fatto
si porta dietro Equinox Bi, la cui carriera
guadagnare al nostro indigeno una “sfiagonistica sembrava ormai cristallizzaziosa” trasferta americana per il Nat Ray
ta in quel lampo di tre anni fa, quando a
a The Meadowlands. Trasferta coronata
San Siro vinse da dominatore il Nazionale
da uno strepitoso posto d’onore dietro
guadagnandosi i gradi di capoclasse della
Corleone Kosmos ed esprimendosi in
generazione.
1.51.3, soltanto 2/5 in più di quanto fatto
Una leadership confermata due mesi dopo,
da Varenne per vincere sulla stessa pista
nel Marangoni a Torino, un successo che
la Breeders Crown 2001. Al Meadowlands,
spalancò al portacolori dei Biasuzzi le porte
Equinox Bi si è espresso sui 1609 ad una
del Derby, che affrontò da favorito. Ma a Tor
media di 1.09.4, misura che fa divendi Valle, già nelle eliminatorie, il motore di
tare questo 6 anni il secondo indigeno
Equinox cominciò a perdere colpi (terzo sia Marina e Mauro Basuzzi, Jan Nordin, Luca Cazzin, con Equinox Bi
più veloce di tutti i tempi dopo Varenne
in batteria che nella finale vinta da Echò dei nel winner-circle di San Siro
(1.09.1).
Veltri) per incepparsi il 30 gennaio 2005 a
Per i Biasuzzi l’avventura americana è staVincennes, dopo un buonissimo posto d’onore, rendendo 25 metri,
ta pertanto il coronamento di un sogno, un sogno iniziato dieci anni fa
nel Charles Tiercelin. Il figlio di Valley Boss Bi rientò in box zoppo e
quando i proprietari trevigiani investirono parecchi soldi per acquii successivi esami individuarono il problema in un chip, purtroppo di
stare la vincitrice del Kentucky Futurity Filly e della Breeders Crown
dimensioni importanti, al ginocchio destro. Un problema serio, per
Personal Banner,
risolvere il quale ci sono volute pazienza, fortuna e le professionacon l’intenzione
li cure dello staff della clinica Equitecnica del dottor Orsi. Equinox,
di incoronarla,
dopo aver anche funzionato in razza per due stagioni di monta (2006 e
al termine della
2007), è riuscito a tornare in azione soltanto nel febbraio di quest’ancarriera agonistino, ad oltre due anni dall’ultima accennata apparizione parigina.
ca, come fattrice
Ma anche da febbraio a questi mesi estivi il rosso-verde ha conosciuregina del già
to altri problemi, alternando prove di spessore a battute di arresto: “È
qualitativissimo
sempre zoppo», si diceva e questo è stato anche il parere di Fabrice
“harem” rossoSouloy, autore di tanti straordinari recuperi, al quale il 6 anni è stato
verde. Personal
affidato per alcune settimane dopo il Lotteria, nella speranza che il
Banner sulle piste
A pochi metri dal traguardo dell’Unire Equinox Bi e Jan Nordin,
trainer francese riuscisse a venire a capo del “mistero” Equinox. La
italiane è riusci- all’esterno, si avventano sul battistrada Algiers Hall
parentesi in Normandia è durata poco, meno di un mese.
ta solo in parte a
Mauro Biasuzzi e
mostrare le sue
Jan Nordin si sono
straordinarie qualità atletiche, qualche sprazzo di classe pura (il terzo
riportati a casa il
posto nell’Orsi Mangelli all’esordio italiano, la consolazione del Lotloro gioiellino, che
teria a media di 1.11.8, il successo nel Città di Trieste), ma anche dialfine ha ripagato i
versi flop, per un temperamento esuberante che l’ha a volte condizioloro sforzi e la loro
nata. Un temperamento da grande mamma e in effetti le potenzialità
pazienza: prima un
di questa figlia di Royal Prestige dalla straordinaria linea femminile
successo a media di
erano immense: purtroppo è morta nel dare alla luce Equinox Bi, dopo
1.11.9 a Tor di Valle,
aver prodotto un altro solo figlio, la femmina Dakota Bi (vincitrice
poi la zampata ai
delle Royal Mares), 1.12.9 di record, sulla quale i Biasuzzi appuntadanni del favorino grandi speranze come madre. La linea genealogica di Equinox Bi
Equinox Bi e Jan Nordin nel successo in 1.11.9 a Tor di Valle
tissimo Algiers Hall
è intrisa di qualità: suo padre Valley Boss Bi è fratello pieno di Valley
33
madre di Armbro Megan, dalla quale viene
Victory, mentre Personal Banner, come
Amity Lb, che ha anticipato di quattro anni
detto, viene da una delle famiglie più “noil successo del consanguineo Equinox Bi
bili” dello stud-book mondiale. Il settore
nel Gran Premio Nazionale. La famiglia di
femminile del suo pedigree si collega alla
Delmonica Hanover ha ormai agganci in
grande Delmonica Hanover, una sua sorelEquinox Bi e Mike Lachance in canter a The Meadowlands
tutto il mondo ed è ancora molto florida:
la (Delmary Hanover) è la nonna del vinciDanae, ad esempio, la recente vincitrice
tore dell’ultimo Premio Unire.
dell’Hambletonian Oaks a The MeadowDelmonica Hanover, straordinaria quanto
lands ha come terza madre Delicious, esattamente come Equinox Bi.
straordinario era il suo allenatore-driver Delvin Miller, fu una legIn Italia ha funzionato come fattrice anche la madre della stessa Pergenda del trotto americano degli Anni Settanta. Recorder mondiale
sonal Banner, Delmary Hanover, in forza alla Tenuta Ca’ Brescia per la
a 2, 3 e 4 anni, concluse la carriera a 7 con oltre 800 mila dollari di
quale, prima di morire nel 2003, ha prodotto Enjoy di Jesolo e Gill di
somme vinte e un palmarès che comprendeva i successi nell’AmériJesolo. Restando in ambito italiano, sono parenti stretti di Equinox
que (guidata nell’occasione da Hans Frömming), in due International
Bi i plurivincitori Stallone Jet (il padre di El Nino) e Beauty AmeriCup, nella Titan Cup e in svariate stakes giovanili che la proposero ai
ca, nonché Yankee Valor che a Trieste ha vinto il Regione Autonoma
vertici di una generazione, quella del 1969, che contava anche su un
altro fenomeno, Super Bowl, dietro il quale la femmina fu seconda
Friuli Venezia Giulia. Meno immediato, ma egualmente interessante,
nell’Hambletonian. Grande in corsa, Delmonica Hanover è stata granl’aggancio esistente tra Equinox Bi e Yourworstnightmare, vincitore
de anche in razza: tra i suoi figli figurano Park Avenue Joe, vincitore
dell’Orsi Mangelli e stallone, la cui terza madre, Delicacy Hanover, è
dell’Hambletonian (finendo in parità con Probe) e stallone di punta
sorella uterina di Delmonica Hanover.
proprio in Italia, e l’altra fuoriclasse Delmegan, primatista mondiale e
vincitrice di tutta una serie di prove di vertice dai 2 ai 4 anni, nonché
EZIO CIPOLAT
EQUINOX BI
6, 1.09.4
Maschio Baio nato in Italia l’ 11 Marzo 2001
Allevatore: Azienda Agricola Biasuzzi - Proprietario: Scuderia Gina Biasuzzi
BALTIC SPEED
3, 1.56
VALLEY BOSS BI
3, 1.56.3
Baio Nato in Usa
nel 1989
VALLEY VICTORIA
3, 2.00.3
ROYAL PRESTIGE
3, 1.55.1
PERSONAL BANNER
3, 1.54.1
Baio Nata in Usa
nel 1990
SPEEDY SOMOLLI
3, 1.55
SPEEDY CROWN 3, 1.57.1
SUGAR FROSTING
2, 2.13
CARLISLE 4, TT 1.57
BONEFISH
3, 1.58.1
NEVELE PRIDE 4, TT 1.54.4
VICTORIOUS LOU
3, TT 1.59
NOBLE VICTORY 4, 1.55.3
SPEEDY CROWN
3, 1.57.1
SPEEDY SCOT 3, 1.56.4
ROSEMARY
3, 1.57.2
NEVELE PRIDE 4, TT 1.54.4
FLORIDA PRO
3, 1.55
ARNIE ALMAHURST 3, TT 1.57.2
DELICIOUS
3, 2.04.3
KIMBERLY KID 3, 1.59
DELMARY HANOVER
34
SOMOLLI
KAREN’S CHOICE
EXCITING SPEED 3, 2.04.2
LOU SIDNEY
MISSILE TOE 3, 2.05.2
LOVESTER 3, 2.01.1
PROMISSORY
LIVELY LADY 3, 2.05
DELICIOUS
F. 1960, Kimberly Kid
DELMONICA HANOVER
F. 1969, Speedy Count
DELLA HANOVER
F. 1976, Speedy Count
DELMARY HANOVER
F. 1984, Florida Pro
DEANELLA HANOVER
F. 1991, Valley Victory
PERSONAL BANNER
F. 1990, Royal Prestige
DANAE
F. 2004, Andover Hall
EQUINOX BI
M. 2001, Valley Boss Bi
Personal Banner (Jan Nordin)
DELMEGAN
F. 1978, Super Bowl
AMITY LB
F. 1997, Valley Victory
ARMBRO MEGAN
F. 1991, Speedy Crown
EXELON LB
M. 2001, Pine Chip
PARK AVENUE JOE
M. 1986, Speedy Somolli
STALLONE JET
M. 1992, Sharif Di Iesolo
MEADOWBRANCH EMILY
F. 1987, Prakas
BEAUTY AMERICA
F. 1998, Pine Chip
Stallone Jet
35
[email protected]
CAVALLI
UN ALTRO INDRO
DA
VENERARE
L’ex primatista mondiale Babe Kosmos è la nonna del vincitore del Società Terme
Bella proprio come la dea di cui ha
Indro Ok, vincendo a Monpreso il nome, Venere Ok è stata
tecatini il Società Terme, è
una delle femmine più qualitative
diventato, dopo Ioss Court
prodotte negli ultimi anni dall’alleSm (Allevatori Filly, Critevamento italiano, qualitativa e forte
rium Veneto, Città di Napoli
anche se a livello di vertice i suoi riFilly, Marche Filly e seconda
sultati forse sono stati leggermente
nel Campionato Europeo dei
inferiori alle sue enormi possibilità.
3 Anni) il secondo vincitore
L’allieva dei Mazzarini, comunque,
classico tra gli attuali 3 anni
con l’1.12.1 realizzato nell’elimiappartenenti alla Mondial
natoria della Lotteria 2000, è stata
Sport
di
Franco
Zavaglia.
Una
Indro Ok fra la lad e Minnucci
per due anni la seconda femmina
formazione - i cui effettivi
indigena più veloce di tutti i tempi Indro Ok e Minnucci
sono ora equamente divisi tra
dopo Ruth Bi (1.11.9), il cui vertice
Jori Turja e Heinz Wewering con Giampaolo Minnucci alla guida - che
fu eguagliato nel 2002 a Montegiornegli ultimi anni ha fatto consistenti investimenti (soprattutto alle
gio da Alma Roc. Venere Ok (e con lei per effetto traslato Indro Ok)
aste) tanto da diventare una delle più importanti scuderie d’Italia.
deriva da un ambizioso progetto, messo in atto oltre vent’anni fa
Allevato da Bruno Branchini sui prati di Gornate Olona, Indro Ok è
(nel 1985, per l’esattezza) da Bruno
il secondo prodotto della campionessa
Branchini, che grazie all’intercessione
indigena Venere Ok, che proprio a Tor
di Ugo Chiola, che ne era l’allevatore,
di Valle - l’ippodromo di riferimenmise le mani sul pezzo più pregiato del
to del team di Indro - ha vissuto tra il
mercato americano del tempo.
1997 ed il 2002 una bellissima storia,
Il proprietario milanese riuscì infatlegando il suo nome a Marcello e Ricti ad acquistare, sborsando una cifra
cardo Mazzarini.
considerevole, la primatista monVincitrice dell’Italia Filly, quarta nel Citdiale delle femmine Babe Kosmos,
tà di Napoli e seconda nelle Oaks vinte
con l’1.55.2 realizzato a Garden Stake
da Valentina Fi, la portacolori della Reb- Indro Ok e Minnucci nel percorso coast-to-coast al Sesana
Park nell’estate di quell’anno. La figlia
bran a 4 anni ha poi riportato il Filly del
di Speedy Crown, quando era già italiana e sulle nostre piste era
Gran Premio d’Europa con in sulky Riccardo, che la stagione succesandata a segno a Napoli nel Freccia d’Euopa con in sulky Anselmo
siva l’ha condotta anche al successo nel Padovanelle per poi tentare
Fontanesi e giunta quarta nel Nazioni, fu eletta dall’Usta con voto
la Lotteria (terza in batteria, quinta in Finale). Venere successivapressoché unanime (283 sui 299 voti validi) “Femmina dell’anno
mente si è piazzata nelle Royal Mares (quarta), nel Due Mari (terza)
1985”. Una vera fuoriclasse, che, putroppo, un volta in razza ha dato
chiudendo la carriera con un ottavo posto a Ponte di Brenta, proprio
soltanto due prodotti, il maschio My Heart Ok, da Lanson, 1.16.5
nel Padovanelle che aveva riportato due anni prima.
di record come portacolori della
Scuderia Statte di Donato Carelli, e la femmina Our Dream Ok,
da Esotico Prad, che Branchini
ha tenuto per sé come mamma.
Le grandi speranze riversate su
Babe Kosmos si sono quindi dirottate sulla sua unica figlia, che
La fase conclusiva del Società Terme con Indro Ok e Giampaolo Minnucci ormai padroni della corsa e nel momento di tagliare il traguardo
con Venere Ok - in assoluto il suo
lasciandosi alle spalle Ivory As
37
2 anni Filet Of Sole (vincitrice del Kentucky
miglior prodotto - ha saputo ripagare le
Futurity Filly) e Crevette (mamma di Biba
aspettative. E ora Indro Ok porta avanti
Bi, Eternal Goddess, Meadowbranch Hope
questo discorso di grande qualità.
tutte in razza in Italia), gli eccellenti PigSull’onda della notorietà della figlia Babe
gvar e King Of The Sea nonché La SoubretKosmos anche la madre Briona Hanover è
te, madre della fuoriclasse Duenna, vinstata dirottata in Italia, anche se già ancitrice d’Hambletonian 1983 con in sulky
ziana, quando è entrata a fare parte priStanley Dancer. Una famiglia a dir poco
ma del parco fattrici dello stesso Bruno
straordinaria che ha ormai diramazioni in
Branchini, poi di Antonio Giglio per il cui Indro Ok e Minnucci nelle fasi di riscaldamento a Montecatini
tutto il mondo. Per finire, si può mettere in
allevamento a Casei Gerola, nel pavese,
rilievo che nel pedigree di Indro Ok c’è un
la figlia di Ayres ha comunque prodotto
doppio ritorno su Sharif di Iesolo, presente in entrambi i settori, e,
l’ottimo Artù di Casei, 1.13.8 di record, ancora in attività.
addirittura, un triplo su Victory Song.
L’ava di riferimento di questa importante famiglia è Spinster HaIndro poi è il settimo vincitore (dodici i grandi premi vinti) classinover (del 1952, da Bill Gallon) da cui le famose Brief Romance e
co prodotto da Lemon Dra per la nidiata indigena 2004. Un elenco
Pompanette nonché l’ottimo stallone Speedy Spin. Brief Romance è
che conta Ideale Luis (Dante, Italia, Giovanardi, Etruria), Ilias Ors
la madre di Waymaker, vincitore del Kentucky Futurity e poi prima(Coppa dell’Allevamento, Gran Criterium Filly, Etruria Filly), Isotta
serie in Italia sulle cui piste è andato a segno nel Ghirlandina, Costa
Om (Criterium Vinovo), Ivory As (Veneto), Ikram Ferm (Aste), Iside
Azzurra, Duomo, Vittoria e Città di Trieste, di Brisco Hanover (con
Bi (Gaetano Stabile Filly) e appunto Indro Ok.
1.57 ex mondiale dei 2 anni, secondo nello storico Hambletonian di
Speedy Somolli) e della mamma di Babe Kosmos.
EZIO CIPOLAT
Da Pompanette, invece, derivano le ex primastiste mondiali delle
INDRO OK
3, 1.14.3 sui 2040 metri
Maschio baio, nato in Italia il 26 Aprile 2004
Allevatore: Bruno Branchini - Proprietario: Scuderia Mondial Sport
SHARIF DI IESOLO
6, 1.15
LEMON DRA
5, 1.14.1
Baio nato in Italia
nel 1986
DANEA
4, 1.18.1
HOST OF WAVERLY
5, 1.11.6
VENERE OK
5, 1.12.1
Baio nata in Italia
nel 1995
OUR DREAM OK
1.19.4
38
QUICK SONG
3, 1.59.3
ODILE DE SASSY
1.18.4
VICTORY SONG 4, 1.57.3
LUCILE SPENCER 4, 2.08
GI 1.20
HERODIADE DE GRANDCHAMP
ACERO
3, 1.20.3
ORIOLO 1.17.6
BABELE
1.18
WINTER PARK 2.02.4
SUPER BOWL
3, 1.56.2
STAR’S PRIDE 5, 1.57.1
WAVERLY HOSTESS
3, 2.03
FLORLIS 3, 1.57.3
BOSA 1.22.6
NOCCIOLAIA 1.23.6
PILLOW TALK 2, 2.11.1
LITTLE HOSTESS 4, TT 1.59
ESOTICO PRAD
6, 1.13.3
SHARIF DI IESOLO 6,1.15
BABE KOSMOS
5, 1.55.2
SPEEDY CROWN 3, 1.57.1
CHANSON
BRIONA HANOVER
SPINSTER HANOVER
F. 1952, Bill Gallon
POMPANETTE
F. 1965, Florican
BRIEF ROMANCE
F. 1961, Victory Song
SPEEDY SPIN
M. 1967, Speedy Scot
LA SOUBRETTE
F. 1971, Nevele Pride
DUENNA
F. 1980, Green Speed
FILET OF SOLE
F. 1978, Bonefish
WAYMAKER
M. 1971, Star’s Pride
CREVETTE
F. 1979, Bonefish
BIBA BI
F. 1988, Speedy Crown
PIGGVAR
M. 1982, Bonefish
BRIONA HANOVER
F. 1973, Ayres
BABE KOSMOS
F. 1980, Speedy Crown
BRISCO HANOVER
M. 1975, Super Bowl
OUR DREAM OK
F. 1989, Esotico Prad
VENERE OK
F. 1995, Host Of Waverly
INDRO OK
M. 2004, Lemon Dra
Venere Ok (Marcello Mazzarini)
39
TROTTO NEL MONDO - FRANCIA E DINTORNI
UN MESE DA
SECONDI
Agosto per i nostri è stato contraddistinto da una serie di posti d’onore e dal record
di Ele Code
Ele Code e Paolo Leoni isolati verso il traguardo del Prix de Mohawk che tagliano al primato assoluto delle femmine indigene di 1.11 lasciando lontano Especial dei Fab (1.11.5)
Se non ci fossero state le belle vittorie di Forbante Dei, Dubbio
di Mar, Farnese Font e Ele Code (particolarmente significativo)
a Cagnes-sur-Mer e quella della giovane Livian Krif (1.18.1 a
Wolvega, all’esordio) in Olanda, il mese di agosto per i nostri sulle
piste europee sarebbe stato contraddistinto dai posti d’onore.
Forbante Dei, con in sulky Giuseppe Lombardo jr, la sera del
3 è andato a segno nel Prix Tor di Valle, prova di ritorno della
tradizionale sfida Italia-Francia, precedendo, a media di 1.11.9
sui 1609, la svedese di casa nostra Alexia As che aveva vinto
l’andata a Roma. Il successo di Dubbio di Mar, con Fabrizio Ciulla,
è stato colto il 9, nel Prix du Mont Saint Martin, in un ottimo 1.14.6
40
sui2100, mentre gli altri due traguardi sono arrivati nelle serate di
chiusura della riunione estiva sulla pista della Côte d’Azur: Farnese
Font, ormai lanciato ai massimi livelli dal successo nel Due Mari
al record della pista di Taranto, venerdì 24 con Manuele Matteini
ha fatto il bello e cattivo tempo nel Prix Crevalcore spaziando al
proprio vertice sui 2100 di 1.13.2, mentre Ele Code, nella preserale
incentrata sulla prova della World Cup, il 25, ha fatto un figurone
nel Prix de Mohawk, sul miglio, dominato da cima a fondo, in un
lampante 1.11, nelle mani di Paolo Leoni; misura che rappresenta
il nuovo vertice della femmine indigene, superando Giulia Grif e
Fitzgerald Bigi (entrambe 1.11.4).
CITATION
A SEGNO NELLA
JUBILEUMSPOKALEN
La serie dei secondi posti, tutti ottenuti in prove di vertice, è iniziata
proprio a Cagnes, il 2 agosto, ad opera di Frullino Jet. Il 5 anni di
Jerry Riordan nel Prix de Cagnes-sur-Mer, sui 2850 metri, non è
Manuele Matteini in premiazione a Cagnes sur Mer dopo aver portato al successo Farnese Font
L’allievo di Kolgjini (1.12.4) è stato però condizionato da un errore
iniziale, per rimediare al quale il figlio di Viking Kronos ha dovuto
costruire all’esterno.
Nello stesso giorno, ma ad Enghien, Ghibellino - già preceduto da
Russel November nel Prix de Milan a fine luglio - ha dovuto ancora
subire il Derbywinner tedesco 2006 nel Pix de Geneve, ma correndo
comunque benissimo, esprimendosi a media di 1.14.4 sui 2850.
Prix Crevalcore: Farnese Font e Manuele Matteini a segno in 1.13.2 sui 2100 metri, seconda
Gabriella Caf
riuscito a competere con l’esplosivo Orlando Sport, che ha spaziato
a media di 1.14.5, con 41 scarsi per gli ultimi 600.
Poi è stata la volta di Going Kronos a Solvalla, l’11 agosto, nella
Jubileumspokalen, a dover lasciare campo libero all’americano
Citation (colori italiani), impostosi a media di 1.12.2 sui 2140.
Citation (Erik Adielsson) si impone chiaramente nella Jubileumspokalen precedendo Going Kronos
GOING KRONOS
ALLE SPALLE DI GIANT
SUPERMAN A BERSAKER
Il 25 agosto, a Bersaker nel Sundsvall Open Trot sui 2140, Going
Kronos ha trovato ancora modo di doversi accontentare di un
secondo posto. Questa volta il nostro 4 anni è sfilato al comando
dopo 850 metri di corsa, vincendo l’opposizione della francese
My Love Lady, ma in retta d’arrivo è
rimasto un po’ sulle gambe facendosi
superare da Giant Superman, che era
secondo in corda.
Per il vincitore, figlio di Giant Force,
media di 1.12.7, un decimo in più per
Going, che ha preceduto Red Chili
Pirat e Hot Tube, entrambi in 1.12.9.
Naturalmente in questa carrellata
di posti d’onore dei nostri negli
impegni internazionali d’agosto non
va dimenticato quello, ad altissimo
tasso di prestigio, colto da Equinox
Bi in America, al Meadowlands, nella
finale del Nat Ray dietro Corleone
Kosmos avviandosi in seconda fila.
Una prestazione maiuscola che,
come già messo in evidenza in
questo stesso numero nel sevizio
espressamente riservato al campione
dei Biasuzzi, ha permesso al figlio
di Personal Banner di diventare, a
media di 1.09.4 sul miglio, il secondo
indigeno più veloce di ogni tempo
dopo Varenne (1.09.1).
41
Sébastien Ernault guida al successo Lady d’Auvrecy nel Prix de Wallonie a Mons bruciando a fil di palo Lhassa, protesa al largo
L’ARPEGE
E LANTER KRONOS
DEBUTTI
VINCENTI A LEXINGTON
Restando
sulle
piste
americane
vanno
poi
rimarcate le vittorie dei
nostri 2 anni L’Arpege (1.58.2
al debutto, 1.13.5 la media, a
Lexington) e Lantern Kronos
(1.58, sempre al Red Mile,
1.13.3 di media).
Hanno entrambi avvicinato
l’assoluto dei 2 anni italiani,
detenuto dal 2001 da Charlie
Kronos, che a Lexington si era
espresso a media di 1.13.1.
L’Arpege (da Daguet Rapide)
è figlia della fuoriclasse
Continentalvictory, Lantern
(da Viking Kronos) è sorella
piena di Going Kronos.
IL DERBY
TEDESCO HA
PREMIATO
LOTIS
PHOTO
Jean-Michel Bazire ha stregato anche Malmo
Jean-Pierre Dubois e Quatre Juillet sopravanzano Querido des Baux nel Prix Pierre Plazen
42
Sul fronte internazionale agosto ha
proposto tutta una serie di novità e
qualche non del tutto previsto ritorno.
Il Derby tedesco, disputatosi come di
consueto alla prima domenica del mese
sulla pista di Berlino Mariendorf non ha
premiato il favoritissimo Titus Bi, giunto
secondo ma poi squalificato con una
discutibile decisione della Giuria, bensì
Hugo Langeweg jr (autore di un’impresa storica a Duindigt) e Russel November a segno nel Genève
Lotis Photo (da SJ’s Photo), che ha sorpreso nelle mani del driver
olandese Peter Strooper, al secondo Nastro Azzurro in Germania
dopo Abano As.
Lotis ha vinto l’eliminatoria a media di 1.15.4 sui 1900 metri e la
finale da 1.14.5, pagando 13 contro 1 al totalizzatore.
Il neo Derbywinner tedesco ha alle spalle sinora carriera
brevissima, iniziata nel marzo di quest’anno. Per lui, prima del
doppio impegno nel Derby, soltanto quattro corse e un solo
successo prima dell’impegno di Berlino.
A DUINDIGT
IMPRESA DI
HUGO LANGEWEG JR
Restando in ambito di Derby: domenica 12, a Duindigt si è
disputato quello riservato ai 3 anni olandesi, con successo di
Willem W Boko, a media di 1.17 sui 2600 metri. Lo ha guidato
Hugo Langeweg jr, che nel pomeriggio è riuscito nell’impresa
di vincere anche le Oaks (con Wickita River) e la Consolazione
(con Wisse), un vero exploit, riuscito anche a mamma Ineke P
Boko: Willem, infatti, è il suo terzo figlio ad andare a segno nel
Derby Olandese!
Altra sorpresa, quella messa in campo il 12 agosto a Mons,
in Belgio, nel Grand Prix du Wallonie, prova di Circuito
QUALITA
BOURBON
ALLUNGA
LA SERIE DEI
SUCCESSI
CONSECUTIVI
Qualità Bourbon (Jean-Pierre Dubois), l’indiscussa leader dei 3 anni, dopo un’assenza di sei mesi, è rientrata molto bene nel Prix Guy Deloison
Altro rientro di un certo livello, quello
della 3 anni francese Qualita Bourbon,
che, assente da febbraio, lunedì 20 a
Vincennes ha allungato la serie di successi consecutivi, portandoli a
dieci, andando a segno nel Prix Guy Deloison a media di 1.16 sui 2175.
Nello stesso giorno, nell’omologo Prix Pierre Plazen, Jean-Pierre
Dubois, dopo Qualita Bourbon, è andato a segno anche con Quatre
Juillet (fratello uterino di Daguet Rapide), emerso alla grande a media
di 1.13, al settimo traguardo in serie. Sia Qualita Bourbon che Quatre
Juillet sono figli di Love You. Due giorni dopo, sempre al Plateau, si
è visto in azione nel Prix Jockey il vincitore dell’Amérique Offshore
Dream, che ha corso con prudenza e ha ottenuto un quinto posto.
Ha vinto per distacco Ozio Royal (da Cezio Josselyn), 1.14.4 sui 2700
le media, nelle mani di Jean-Michel Bazire.
FRULLINO E FELIX
POCO REATTIVI A CAGNES
Pierre Levesque e Meaulnes du Corta dopo la vittoria nel Conseil con Miss Francia
Internazionale, da Lady d’Auvrecy, che non vinceva da fine
agosto dello scorso anno, quando era andata a segno a Kazan
nell’atto conclusivo della World Cup 2006.
La saura allenata da Franck Harel e affidata a Sébastien Ernault,
dopo aver rilevato a metà gara il comando, è stata superata
da L’Ocean d’Urfist, che sul penultimo rettilineo ha dovuto
fronteggiare Nana de Gesvres.
In arrivo, sul leggero calo di L’Ocean, la femmina ha piazzato lo
sprint vincente, fronteggiando di misura a media di 1.13.8 sui
2300 il bell’affondo a centro pista di Lhassa.
Chiudiamo con la non del tutto fortunata spedizione, il 25 agosto,
di Frullino Jet e Felix del Nord a Cagnes-sur-Mer nel Grand Prix du
Conseil General des Alpes Maritimes, sui 2100. Spedizione dalla
quale è sortito soltanto un modesto settimo posto, ottenuto da Felix
filtrando in arrivo per vie interne dopo aver atteso alla retoguardia.
Ottavo Frullino, che sembrava meglio sistemato lungo il percorso,
ma che all’epilogo non è apparso reattivo. La vittoria, molto facile,
è andata, da leader, al favorito Meaulnes du Corta, 1.12.1 con Pierre
Levesque, sull’outsider Judoka Royal e Lady d’Auvrecy.
EZIO CIPOLAT
LA RICOMPARSA
DI PASSIONATE KEMP
La ricomparsa più importante del mese è stata quella di Passionate
Kemp, che dopo lunga assenza causata da un infortunio al ginocchio
mentre stava preparando l’Elitlopp, è tornata in azione mercoledì 8
a Vermo, l’ippodromo di Helsinki.
Alle prese con altre femmine la 6 anni da Lindy Lane, con in sulky il
suo preparatore Markku Nieminen, ha allungato con azione sicura a
media di 1.16.5 sui 2100 ma con ultimi 500 da 1.11.
Pur nella facilità dell’impegno, l’impressione lasciata dalla
campionessa finlandese è stata ottima.
Ozio Royal ed un infangato Jean-Michel Bazire solitari sul traguardo del Prix Jockey
43
PRIMO PIANO
FESTA A SS COSMA E DAMIANO PER IL
CAMPIONATO
FEMMINILE
L’ippodromo del Garigliano ha tagliato il traguardo dei dieci anni di attività mentre
Paolo Romanelli e Italia Italia Ac vanno a segno nella Finale della prova delle 3 anni
davanti a 4.000 persone
Finale Campionato Femminile: arrivo serrato e spettacolare con Italia Italia Ac e Paolo Romanelli prevalenti di Iniziale con Ikram Ferm al terzo posto
Il 22 giugno 2007 è stata indubbiamente una giornata storica per
l’ippodromo dei SS Cosma e Damiano che ha festeggiato i 10 anni
di attività in allegria offrendo una coppa di spumante ed una fetta
di torta a tutto il pubblico presente. Un modo simpatico e gentile
per dire grazie proprio alla forza trainante della struttura pontina,
per l’appunto la gente, che ha dato una spinta a tutto il movimento
creato dalla famiglia D’Angelo.
Ma la storia del “Garigliano” comincia ben prima di due lustri fa,
addirittura negli anni sessanta quando Antonio D’Angelo, il compianto ed appassionatissimo ingegnere, acquistò la “Tenuta Vatta-
44
glia”, circa 35 ettari nel comune di SS Cosma e Damiano, per destinarla precipuamente a centro di allevamento e di allenamento dei
suoi trottatori realizzando all’uopo una pista tonda in pietre di tufo
di mille metri e larga sedici che costituisce l’ossatura di quello che
è oggi il tracciato da corsa dell’ippodromo.
Ippico a 360 gradi e lungimirante il nostro Don Antonio che già
negli anni ‘90 iniziò a coltivare l’idea insieme ai tre figli Pier Luigi, la mente agonistica, Marco, quella allevatoria, e Luca, quella
programmatica, di realizzare un impianto pubblico tant’è che nel
1995 iniziarono i lavori ed in circa un anno e mezzo fu realizzata la
struttura dotata di una tribuna da 1000 posti, di un ristorante, di un
bar, tavola calda, di 180 box, di una pista dritta di 1200 metri, di un
parco giochi per i bambini, il tutto per dare fin dall’apertura il giusto
comfort agli appassionati, agli addetti ai lavori e naturalmente ai
cavalli.
Antonio D’Angelo, di certo un regista meticoloso ed attentissimo
alle esigenze di un ippica moderna che vuole accattivarsi le simpatie di tutti gli addetti
ai lavori, ma soprattutto intento ad avvicinare
tanta altra gente nuova
I comfort non mancano all’ippodromo SS Cosma e Damiano
al mondo del trotto. Ed
allora grande attenziosul Campionato Femminile delle tre anni è stato davvero super per
ne nell’attività promoquanto ha riguardato la qualità dei cavalli presenti nelle nove corse
zionale puntando sulla
in programma (doveroso un plauso a tutto lo staff dell’ufficio tecniqualità degli eventi e
co del Garigliano, Nick Merola in testa). Basti pensare che il peggior
non sulla quantità. Fin
riferimento cronometrico della serata è stato l’1.16 sui 2100 metri
dal primo anno di attività
accreditato nella Finale del Campionato alla vincitrice, l’ottima Itasi è puntato forte, infatlia Italia Ac interpretata alla perfezione da Paolo Romanelli, che con
ti, sul Palio dei Comuni
un arrivo spettacolare al largo di tutte bruciava proprio in extremis
con la partecipazione di
Iniziale (Marco Smorgon) e Ikram Ferm (Ettore Varani); con la chiccavalle internazionali di
ca dell’1.12.9 nell’invito vinto da Gibartur a mò di panzer a demolire
4 anni ed oltre e coinla resistenza del leader Geck Killer Gar, lungo duello che mandava in
volgendo una ventina di
visibilio gli oltre quattromila spettatori presenti.
Nell’attesa delle corse il ristoro
comuni del Basso Lazio,
L’ippica, come si sa, vive di sogni, quello realizzato da Paolo Roancora inventandosi Il
manelli, professionista serio, con una percentuale di vittorie imTrofeo dell’Avvenire,
portanti (come riportato nel servizio dello scorso mese da questa
attesissimo dai giovani driver di tutta Italia per mettersi in mostra
rivista), non sufficientemente celebrato, freddo a lanciare la sia
e soprattutto per guadagnarsi la wild card per poter partecipare al
Italia Italia Ac per sbagliare il campo; ma anche dallo sotorico AlleCampionato Italiano Guidatori, il Criterium Pontino con batterie
vamento Centauro, ritornato meritevolmente alle luci della ribalta e
e finali, la Più Bella del Reame, sfida tra professionisti e gentledal proprietario Luciano Persello, che ha avuto la pazienza di aspetmen, la Garigliano Langue per premiare il miglior guidatore della
tare la crescita agonistica della figlia di Muscles Yankee.
riunione.
Negli ultimi anni ecco arrivare la
chicca da parte dell’Associazione
SS COSMA E DAMIANO – Lunedì sera 6 agosto
degli Allevatori del Campionato
Femminile delle tre anni, inserito
CAMPIONATO FEMMINILE DEI 3 ANNI/FINALE
in un convegno di altissimo spes¤ 143.000, metri 2100
sore tecnico e qualitativo inte1. ITALIA ITALIA AC f.b.o. 3 Muscles Yankee e Only Desire (Malabar Man). Allev.: allev. Centauro.
ramente dedicato al gentil sesso
Prop.: Luciano Persello (2100 P. Romanelli) 1.16
ad ulteriore conferma e testimo2. Iniziale (2100 M. Smorgon) 1.16; 3. Ikram Ferm (2100 E. Vairani) 1.16;
nianza per le attenzioni riservate
4. Iole Caf (2100 S. La Gala) 1.16.1; 5. Issima Font (2100 Gp. Maisto) 1.16.2
dalla proprietà all’Allevamento.
Senza neanche dimenticare, poi,
le varie manifestazioni collaterali, come i concorsi di bellezza,
le coinvolgenti fiere artigiane,
le mostre canine, le sagre; in
estrema sintesi un giusto mix di
happening, per così dire popolar
mondano, gare spettacolari e di
ottimo contenuto tecnico.
E il convegno, stella guida di tutta la riunione, quello del 6 agosto scorso imperniato proprio
45
SS COSMA E DAMIANO – Lunedì sera 6 agosto
CAMPIONATO FEMMINILE
DEI 3 ANNI/CONSOLAZIONE
¤ 55.000, metri 1600
1. ILIAS ORS f.b. 3 Lemon Dra e Zheyiang Cuef (Supergill).
Allev.: sc. San Giuliano di R. & C. Targiani. Prop.: sc. San Giuliano
(1600 E. Bellei) 1.13.4
2. Iberia Bi (1600 R. Andreghetti) 1.13.5; 3. Ilizia Mp (1600 R. Ossani) 1.14.2;
4. Idania Com (1600 A. Bigliardi) 1.14.5; 5. Ispana America (1600 A. Buzzitta) 1.14.6
Il parterre del Garigliano con buona parte dei presenti appoggiati allo steccato della pista per godersi le fasi finali della corsa
Enrico Bellei si è limitato alla… Consolazione. Troppo nevrile, scatenata, l’attesa Impact Wise As nella finale, il top driver nazionale
è arrivato facile alla meta nella prova secondaria con Ilias Ors, di
slancio al comando e poi ligia a snocciolare parziali di tutto comodo
per aumentare la cadenza in retta e staccare Iberia Bi.
E che dire dell’evento conclusivo del Palio dei Comuni del 16 agosto vinto a sorpresa, ma meritatamente da Ginlemons Fans con
Gaetano Di Nardo per i colori della Mondial Sport ed il vessillo di
Castelforte,supportato del tifo quasi da stadio e con tantissimi
bambini a sventolare i gagliardetti del loro comune con gioia e il
trasporto tipico della loro giovane età.
Avanti così, allora, spronando i D’Angelo, ma assai probabilmente
non ce ne sarà neanche tanto bisogno vista la loro innata passione,
a fare sempre meglio sponsorizzando quell’ippica genuina che a noi
piace tanto.
Luca D’Angelo (ultimo a destra) in premiazione ha accanto Zavaglia, Ginlemon Fans, Di Nardo,
Minnucci e il rappresentante del Comune di Castelforte
46
GIULIO VITOLO
COME SONO ARRIVATE ALLA FINALE
E ALLA CONSOLAZIONE
Queste le undici vincitrici delle batterie regionali
che hanno avuto il diritto di partecipare
alla Finale, mentre per le seconde classificate la Consolazione.
PALERMO (17 luglio): 1. IOLE CAF f.b. 3 Attention Flamingo e Stride Out (Noble Gesture).
Allev.: S. Poggetti-Az.Agr. Castelluccio. Prop.: sc. The Brothers (2000 S. La Gala) 1.17.4;
2. Ispana America (2000 A. Buzzitta) 1.17.6.
TREVISO (18 luglio): 1. ISIDE FKS f.b. 3 Sugarcane Hanover e Zuma Trio (Friendly Face).
Allev.: az.agr. F. Pierbon. Prop.: sc. Alfa (2060 R. Andreghetti) 1.14.9;
2. Iberia Bi (2060 M. Biasuzzi) 1.16.8.
MILANO (20 luglio): 1. IMPACT WISE AS f.b. 3 Lemon Dra e Hollywood Report (American Winner).
Allev.: allev. della Serenissima-sc. Wise H. Prop.: Concetta Battorilla (2100 A. Guzzinati) 1.14.1;
2. Island Kronos (2100 Mass. Castaldo) 1.14.3.
TARANTO (23 luglio): 1. IOWA TEAM f.b. 3 Giant Victory e Saratoga Jet (Park Avenue Joe).
Allev.: sc. Blue Team. Prop.: sc. Fra.Gia. (2020 A. Improda) 1.17.4;
2. Infinita Jet (2020 M. Mangiapane) 1.17.6.
SAN GOVANNI TEATINO (23 luglio): 1. IRISH ROSE f.b. 3 Lemon Dra e Brina Mb (Lindy Lane).
Allev.: I Melograni di O. Porrati. Prop.: sc. I. Melograni (2100 R. Vecchione) 1.15.7;
2. Invidia (2100 G. Pistone) 1.15.8.
TRIESTE (24 luglio): 1. ITALIA ITALIA AC f.b. 3 Muscles Yankee e Only Desire (Malabar Man).
Allev.: allev. Centauro. Prop.: Luciano Persello (2060 P. Romanelli) 1.17.5;
2. Ivana dei Nando (2060 M. Andrian) 1.18.1.
NAPOLI (25 luglio): 1. ILLUSION DANY f.s. 3 Varenne e Upper As (Somollison).
Allev.: Varenne Futurity. Prop.: sc. Dany (2060 Gr. D’Alessandro jr) 1.15.5;
2. Ilizia Mp (2060 R. Ossani) 1.15.8.
TORINO (25 luglio): 1. INIZIALE f.b. 3 Varenne e Villa Torlonia (Enguerillero).
Allev.: Marco Smorgon. Prop.: Marco Smorgon (2060 M. Smorgon) 1.16.3;
2. Idea di Re (2060 E. Vessichelli) 1.16.9.
ROMA (26 luglio): 1. IRIDE KING f.b. 3 Credit Winner e Tornerai King (Indro Park).
Allev.: az.agr.allev. dei King. Prop.: sc. Ucci-Riccitelli (2040 G. Pistone) 1.16.1;
2. Istrice Af (2040 F. Croce) 1.16.8.
MODENA (26 luglio): 1. ISSIMA FONT f.b. 3 Pine Chip e Jackpot Kemp (Barbeque).
Allev.: allev. Le Fontanette. Prop.: sc. Verner (2060 R. Andreghetti) 1.18;
2. Idania Com (2060 A. Bigliardi) 1.18.
MONTECATINI (28 luglio): 1. IKRAM FERM f.b. 3 Lemon Dra e Susy d’Hilly (Armbro Goal).
Allev.: az.agr.allev. Ferm. Prop.: sc. That’s It (2040 E. Vairani) 1.17.5;
2. Ilias Ors (2060 Santo Mollo) 1.16.7.
47
LA STORIA - LE GRANDI MADRI
INEKE, CHE MAMMA!
La fattrice olandese ha prodotto tre vincitori di Derby
Proprio niente male, come mamma, Ineke P Boko.
Questa fattrice olandese, classe 1991, ha già prodotto tre vincitori
di Derby e senza avere alle spalle un numero elevato di figli, sei
al momento in età da correre. Crediamo sia un record, che supe-
INEKE P. BOKO
3, 1.15.5
Femmina baio nata in Olanda nel 1991
Allevatore e proprietario: Boko Stables
SPEEDY CROWN
3, 1.57.1
RULE THE WIND
Baio nato in USA
nel 1985
SPEEDY SCOT
3, 1.56.4
MISSILE TOE
3, 2.05.2
SPEEDY COUNT
3, 1.58.4
AH SO
LALITA HANOVER
LOLA’S EXPRESS
5, 1.58.3
ALANNA HILL
Baio nata in USA nel
1985
LINDY’S PRIDE
3, 1.57.3
EXPRESSON
3, TT 1.58
BLAZE HANOVER
3, 1.59.4
ANOTHER LOVE
ALLIE SONG
2.03.3
ra l’exploit delle nostre Mariella (Seduttore e Mikori di Iesolo) e
Gamarth (Gentile e Argo Ve) e dell’americana ma funzionante in
Germania Armbro Junction (Abano As e Ambassador As) che di Derbywinner sono ferme a due. E a quota due vincitori di Hambletonian
sono rimaste la celeberrima Elizabeth (Greyhound e Yankee Maid)
e l’altrettanto famosa Flicka Frost (Timothy T e Christopher T).
Dopo i successi nel 2001 di Paul W Boko e nel 2006 di Virgill Boko,
lo scorso 12 agosto, a Duindigt, Villem P Boko, nelle mani di Hugo
Langeweg jr, ha allungato la serie per questa madre incredibile, che
può inoltre vantare un altro vincitore classico in Germania, Ulay
Boko, a segno nel 2005 nella Bayern Pokal.
E tutti i figli, Ineke, li ha messi al mondo associata all’ormai non più
giovane americano, funzionante in Svezia, Express Ride (1983 da
Super Bowl), la cui madre è sorella del nostro Ringmaster Bi.
48
D’accordo la realtà dell’allevamento olandese, con i suoi poco più di
800 prodotti nati all’anno, è ben diversa da quella dei Paesi ippicamente più progrediti. Però Ineke P Boko (il cui padre Rule The Wind
è fratello pieno di Workaholic) resta un caso, che merita di essere
segnalato, anche perché in Italia la sua linea
è abbastanza ben rappresentata. La sua terza madre Another Love
(sorella di Ambitious
Blaze, da cui il fuoriclasSPEEDSTER 4, 1.59.4
se e stallone top Arnie
SCTCH LOVE 2, TT 2.04.3
Almahurst), oltre ad esFLORICAN 5, 1.57.2
sere la mamma degli ottimi Aladdin Hill e Astro
WORTH A PLENTY 3, TT 2.02.2
Hill, ha anche prodotto
SPEEDSTER 4, 1.59.4
Amour Hill, che ha due
COUNTESS SONG 2, 2.09
figlie inserite nel nostro
parco fattrici: Atlanta
HOOT MON 3, 2.00
Effe, che è la madre di
LARK HANOVER 3, 2.05.3
Noah di Jesolo 1.16 e Oso
di Jesolo 1.16.5, e Amity
STAR’S PRIDE 3, 1.57.1
Lobell, che ha una vasta
GALENA HANOVER 3, 2.10.3
produzione la cui punDIPLOMAT HANOVER 3, 2.02.2
ta è Stelvio Ok 1.14.4.
Ineke P Boko, prima di
RECORD EXPRESS 4, TT 2.04
diventare una mamma
HOOT MON 3, 2.00
di buonissimo livello, è
BEVERLY HANOVER 3, 2.13
stata un’ottima atleta.
A 2 anni ha anche preso
PETER SONG 4, TT 2.00
parte al Gran Criterium,
JOSEPHINE KNIGHT
che nel 1993 era “open”,
giungendo quinta, a
media di 1.16.1, nell’edizione vinta da Rapid
Effe. Poi, questa cavalla allevata dalla Boko Stables (una griffe che
ora sta operando soprattutto in Svezia, in quanto il titolare, che è
olandese, è il genero di Margareta Wallenius Kleberg, la “dama” del
Menhammar Stuteri), l’anno successivo ha vinto un paio di prove
di preparazione al Derby, al quale però non ha preso parte per un
leggero infortunio che l’ha tenuta ferma da fine luglio a metà ottobre. La carriera di Ineke si è praticamente conclusa, con un record
di 1.15.5, alla fine dei 3 anni.
Infatti l’anno successivo è scesa in campo una volta sola e a 5 anni
ha corso due volte, in Italia con Wim Paal, ma senza esito. Poi è
stata ritirata in razza. Una decisione davvero saggia, visto quello
che sta facendo come mamma.
EZIO CIPOLAT
PRIMO PIANO
HAMBLETONIAN AL PIÙ FORTE
DONATO
HANOVER
L’allievo di Steve Elliott, guidato da Ron Pierce, ha tenuto fede al suo ruolo di favorito.
Nel super convegno del Meadowlands una grande prestazione nel Nat Ray
di Equinox Bi: il portacolori dei Biasuzzi conclude alle spalle di Corleone Cosmos
in 1.09.4, seconda miglior prestazione indigena dopo Varenne.
La formazione veneta a segno nel Merrie Annabelle con Muscovite
Che bello un paese in cui l’ippica è un settore, o meglio un’industria, che cresce o flette di
pari passo con il paese, che
quando va bene dà soddisfazione ai suoi operatori e quando va
in crisi adotta delle risoluzioni
per risolverle.
Che bella l’America, che non è
il posto più bello al mondo per
le corse al trotto, ma è un posto
dove tutto è chiaro, c’è una filosofia e la si segue, una regola e la
si rispetta.
Che bello sapere che in America c’è ogni anno l’Hambletonian, la
corsa ricca, quella che elegge il puledro più veloce al mondo, innamorandosene per poi abbandonarlo l’anno successivo per un’altra
fiamma.
Questa è l’America che quest’anno si è innamorata di Donato Hanover (Andover Hall e D Train, da Donerail), il vincitore dell’Hambletonian, il cavallo dei record, il cavallo più forte.
Donato Hanover è cresciuto ed è stato costruito per l’Hambletonian, ed è stata la star della settimana di grandi corse che ha dato
anche grandi soddisfazioni ai colori italiani, grazie ai Biasuzzi.
DONATO HANOVER
UN SOLO CAVALLO
AL COMANDO
Per vincere una corsa da 1.500.000 dollari devi essere un campione, e quest’anno l’Hambletonian l’ha vinto un fuoriclasse. Donato
Hanover, allenato da Steve Elliott e guidato da Ron Pierce ha dominato la stagione dei due e tre anni. Ha vinto 13 corse consecutive
Il largo successo di Donato Hanover (Ron Pierce) nella finale dell’Hambletonian a The Meadowlands precedendo Adrian Chip e Laddie
49
fuori quadro in finale. Non conta neppure che non abbia incassato
neppure un dollaro, conta che i suoi uomini abbiano accettato la
sfida contro i maschi nonostante avessero le facili Oaks a portata
di mano. Conta poi il modo in cui ha vinto l’eliminatoria e soprattutto la maniera in cui ha provato a vincere la finale, attaccando a
viso aperto Donato Hanover con un penultimo quarto in 27.3. Aveva
preso mezza lunghezza di vantaggio la cavalla guidata dal fenomenale Tim Tetrick, poi si è spenta per lo sforzo ma è una cavalla
speciale e lo farà vedere ancora.
OAKS A SORPRESA
ED IL SEMPRE GRANDE
TIM TETRICK
La premiazione dell’Hambletonian con il vincitore Donato Hanover che si disseta nel trofeo
tra l’ex campione dei massimi Gorge Foreman ed il trainer Steve Elliott
su quattordici, ha chiuso da 1.10.5 senza problemi ed ha messo tra
se e tutti gli avversari un muro. Il muro che divide i fenomeni dai
normali. Sciolto, equilibrato, con un parziale da far saltare i cronometri, Donato Hanover ha vinto con una mossa in contropiede dopo
trecento metri. È andato in testa, ha respinto il violento attacco
della controfavorita Pampered Princess (Andover Hall e Bold Dreamer, da Donerail) e poi si è staccato da tutti.
Ora non si sa cosa faranno con lui i ricchi proprietari, ma forse a
fine stagione avremo in razza un cavallo di quelli che daranno un
altro impatto all’allevamento mondiale.
Una cavalla che vince le Oaks a 12 contro 1 non è roba da tutti i
giorni. Danae (Andover Hall e Deanella Hanover, da Valley Victory)
l’ha fatto, meritandosi la fama e anche il titolo di cavalla fortunata.
Danae (trainer Gorge Teague jr) ha vinto mettendosi ultima al via e
rimontando piano piano, man mano che le altre avevano esaurito le
ADRIAN CHIP
IL SECONDO CHE SA D’EUROPA
Il secondo posto nell’Hambletonian equivale ad uno strepitoso
exploit per Adrian Chip, altro figlio di Andover Hall (madre My Favorite Chip, da Pine Chip), di proprietà svedese.
Un cavallo forte e duttile Adrian Chip, guidato alla perfezione da
Robert Bergh (che ne è anche l’allenatore), e che potremo ammirare anche in Europa secondo quanto si dice nel suo entourage. Agli
altri piazzamenti le sorprese Laddie, Please Poppy e Great Success
che però hanno fatto capire di essere almeno una categoria sotto
in confronto a Adrian Chip e di una sottodimensione se paragonati
a Donato Hanover.
Altro discorso è quello della femmina Pampered Princess. La femmina allenata da Jimmy Takter (guidata da Tim Tetrick) è la seconda vincitrice morale dell’Hambo. Non conta infatti che sia finita
50
Sul traguardo delle Hambletonian Oaks Danae e Tim Tetrick controllano Resorful
energie, sfruttando in arrivo anche la rottura dell’impronunciabile
Pippiwhitestockngs.
La vittoria di Danae, ennesima Andover Hall, è stata la conferma di
Tim Tetrick il nuovo fenomeno dei catch drivers americani. È come
Brian Sears con la serietà di John Campbell, Tim ha già vinto 700
corse e punta dritto verso il record storico di vittorie in un anno detenuto da Walter Case Jr che nel 1998 ha passato per primo il palo
ben 1077 volte. È giovane, serio, sa fare tutto in pista. Quest’anno
Chissà quanto si saranno diverti nella loro consueta trasferta a New
York, Mauro e Marina Biasuzzi… C’era attesa sportiva infatti per
Equinox Bi, un’attesa di quelle che se viene qualcosa di buono è
tutto di guadagnato. C’era cuoriosità per Muscovite, una Muscles
Yankee di due anni allenata da Ron Gurfein e comprata dai veneti
Tim Tetrick con il trofeo dopo aver portato al successo Danae nell’Hambletonian Oaks
ha conquistato già quasi 10 milioni di dollari di montepremi ed è
sempre più richiesto per i cavalli migliori.
A ventinove anni ha conquistato l’America e forse tra un po’ potrebbe provare a fare qualcosa anche in Europa, ma è chiaro che il
trotto americano ha già una nuova stella.
ANDOVER HALL, SOLO E SEMPRE
ANDOVER HALL
È il nuovo stallone fenomeno, lo si sapeva già chi fosse l’anno
scorso, e quest’anno lo ha ribadito. Vincere da padre l’Hambo e
le Oaks era già capitato l’anno scorso a Yankee Glide, nel 1992 a
Speedy Somolli e nel ‘91 a Super Bowl. Ma forse nessuno come Andover Hall aveva mai dato l’impressione di essere l’unico stallone
dell’anno. Tre vincitori in altrettante eliminatorie, vincitori nelle
eliminatorie delle Oaks, accoppiata in finale e tanti cavalli in tutte
le corse al trotto che contano.
Le quotazioni di Andover Hall sono così balzate alle stelle, anche in
Europa ed in Italia dove i pochi pezzi disponibili sono oro colato.
Ritorna il sorriso a John Campbell mentre ritira il premio del Nat Ray
EQUINOX BI AD UN PASSO
DAL NAT RAY.
BIASUZZI AL SETTIMO CIELO
ANCHE GRAZIE A MUSCOVITE
NEL MERRIE ANNABELLE
alle Aste di Lexington.
Il Nat Ray ha invece regalato gioia, solo gioia a tutti gli italiani.
Equinox Bi secondo dopo aver pescato il numero dodici in avvio.
Finendo forte con l’impressione di essere un cavallo ritrovato in
tutto e per tutto. Il cronometro per il figlio di Valley Boss Bi si è
fermato sul 1.09.4 al chilometro, vicino Varenne e non solo. Bisogna fare perciò i complimenti a Jan Nordin che ha sempre creduto
nel suo alfiere. Ma bisogna ancora
una volta riconoscere e dare grande merito al nostro allevamento che
produce ormai soggetti internazionali. Sottolineando che l’Italia, per
risultati, è ormai l’unico allevamento
al mondo capace di sfornare campioni giovanissimi che durano nel tempo. Per la cronaca la vittoria nel Nat
Ray è andata a Corleone Kosmos, con
John Campbell in sulky.
La fortuna che non ha avuto Equinox
Bi l’ha avuta invece Muscovite, vincitrice del Merrie Annabelle, la corsa
Corleone Cosmos (John Campbell) conclude in 1.09.2 nel Nat Ray, una lunghezza avanti a Equinox Bi in linea con in quale terminano
San Remo Kosmos e Vivid Photo
per femmine di due anni più ricca
51
al mondo. Muscovite ha infatti usufruito della rottura in arrivo di
Show Withe quando ormai sembrava aver vinto ed ha concluso al
suo personale di 1.57. La fortuna però va costruita, ed i Biasuzzi, e
anche altri allevatori proprietari italiani, se la costruiscono investendo denaro e passione. Acquistando all’estero per migliorare il
proprio parco fattrici. Guardando insomma sempre al futuro.
Carezze di Marina e Mauro Biasuzzi a Muscovite dopo che la loro portacolori ha tagliato il
traguardo del Merrie Annabelle
Brian Sears con il trofeo del Peter Haughton festeggiato dal team di Blue York Yankee
BLUE YORK YANKEE
NEL PETER HAUGHTON
Nel Peter Haugton Memorial, la corrispettiva prova per i maschi di
due anni, successo per Blue York Yankee, un altro Muscles Yankee
con tempo totale di 1.57.2, senza destare grandissima impressione. Pronostico rispettato solo nella grande corsa in quanto anche
l’imbattuto ed atteso Surtees Hanover ha dovuto incassare la prima
sconfitta nel Peter Haughton Memorial. Il favorito ha trovato sulla
propria strada un arrembante Blue York Yankee e nel lungo duello, cui nessuno degli altri è riuscito ad inserirsi, il figlio di Muscles
Yankee (allenato da Trond Smedshammer e guidato da Brian Sears)
è riuscito ad avere la meglio sul coetaneo.
Jan Nordin e Mauro Biasuzzi con il trofeo vinto da Muscovite
GIOCO IN CRESCITA,
PUBBLICO STABILE,
GRANDI CAVALLI
Chi è stato a East Routhford per tutta la settimana dell’Hambletonian ha assistito ad uno spettacolo sempre
emozionante. Ha visto la gente scommettere, vincere
e perdere con regole certe, ha visto correre i cavalli più
veloci del mondo ed una macchina che va avanti senza
ansie e fibrillazioni. Dall’America non dobbiamo copiare
tutto, o solo le cose peggiori come è accaduto in passato.
Dall’America dobbiamo rubare il meglio adattandolo all’Italia. Gli allevatori del trotto lo fanno da anni con ottimi
risultati, tutto il comparto ippica magari provi ad imitarli.
MATTEO MUCCICHINI
Blue York Yankee e Brian Sears superano Surtees Hanover e vanno a conquistare il Peter Haughton
52
53
PRIMO PIANO
A MONTEGIORGIO
DIECI
DIPLOMATI
IN MEDICINA VETERINARIA SPORTIVA
Grande soddisfazione per un corso di studi specifico e di alta professionalità
anche dei corsi professionali, magari di
In un’Ippica che sembra disinteressarsi
mascalcia. Leggendo lo statuto dell’Unire
di come va il mondo, è da accogliere
mi sono accorto che ci dovrebbero essere
con grande piacere e soddisfazione
dei capitoli obbligatori di spesa per la
la conclusione del primo Master
formazione del personale addetto, mi pare
in Veterinaria Sportiva tenutosi a
che il nostro Master sia adatto a quel capitolo
Montegiorgio.
e speriamo venga finanziato anche dall’Ente,
Il merito è stato dell’Università di
visto che il prossimo anno vogliamo ripeterlo
Camerino che spinta dal Dottor Nazareno
e allargarlo”.
Graziosi, tutor degli studenti del corso,
I dieci candidati hanno ricevuto il diploma con
ha sollecitato il Comune di Montegiorgio
un’apposita cerimonia nella sala consiliare
e l’Ippodromo San Paolo per istituire un
del paese marchigiano, alla presenza
Master così specifico e interessante.
I dieci candidati hanno ricevuto (sopra la consegna da parte
dell’Assessore Regionale delle Politiche
Il risultato è stato un successo, con del Sindaco di Montegiorgio Luciano Achilli) il diploma
Agricole Paolo Petrini che ha rinnovato
dieci dottori che sono arrivati da con un’apposita cerimonia nella sala consiliare
l’appoggio della Regione Marche,
tutte le parti d’Italia per assistere alle
per i prossimi anni e dei vertici
lezioni, tenutesi a Montegiorgio a cavallo tra il 2006 e il
della Umas, tra questi il Professor
2007, sfruttando l’appoggio e le strutture dell’Ippodromo
Mario Mattii che ha aggiunto:
che oltre al materiale equino, ha messo a disposizione la
“Io rappresento i proprietari del
clinica veterinaria, fiore all’occhiello sotto il profilo medico
trotto e vivo la realtà del settore
veterinario.
anche come titolare di scuderia
Da tutte le parti d’Italia dicevamo, e proprio questa è
e allenatore. Ho visto veterinari
stata la grande soddisfazione del Preside della Facoltà di
partire da Montegiorgio e arrivare
Veterinaria dell’Università di Camerino Beniamino Tidei.
a visitare le migliori scuderie
“Gli studenti - afferma - hanno accolto con interesse sin
europee, tutti giovani e rampanti.
dall’inizio il master. La riprova sono i dottori arrivati dalla
Dico quindi che nel mondo del
Sardegna, dal Veneto, dalla Toscana. Oggi abbiamo dieci Una delle candidate riceve il Master dal Preside
di Facoltà Beniamino Tidei
lavoro dove si fa fatica ad essere
figure professionali di altissimo livello che possono entrare
occupati secondo le competenze,
nel mondo del lavoro in maniera specifica”.
siamo certi di aver appoggiato un Master che oltre a qualificare,
E proprio la settorialità specifica del master, che ha proprio come
spalanca le porte del lavoro di qualità. Come socio dell’Ippodromo
idea quella di formare veterinari che seguiranno il cavallo da corsa,
non posso infine che ribadire l’orgoglio di esser ancora una volta
ha spinto a collaborare il
all’avanguardia”.
Comune di Montegiorgio
All’avanguardia come dovrebbe
come ha dichiarato il
essere tutta l’ippica, se vorrà
Sindaco Luciano Achilli:
resistere ai cambiamenti e alla
“Un centro come il
concorrenza ci vorrà qualità
nostro deve supportare
e professionalità. Proprio la
l’Ippodromo
come
stessa che a parole sventolano
impresa e occasione
tutti e che nei fatti è il Master
lavorativa prima e come
di Veterinaria Sportiva.
veicolo pubblicitario poi.
Per il futuro cercheremo
Il responsabile della Società di Montegiorgio
Un altro momento della consegna dei Master
MATTEO MUCCICHINI
di impegnarci per creare
Elio Mattii consegna il Master
del Sindaco Luciano Achilli
54
DA NON PERDERE
NONSOLOTROTTO
Ottobre è un mese di grande attività sulle nostre piste. Ma è sobrick, il popolare cineasta che fu anche un grande fotografo, l’altra
prattutto il mese del Derby. E quest’anno lo sdoppiamento del maxi
a Mario Ceroli, uno degli scultori italiani ancora vivente più approgramma in due giorni, tra sabato (con Oaks e Tor di
prezzati dalla critica, famoso soprattutto per le sagome
Valle) e domenica (Nastro Azzurro, Consolazione e Turildi figure umane ritagliate nel legno grezzo, ripetute
li), dà la possibilità di un bel week-end capitolino, anche
in modo ossessivo. Un’altra idea per “riempire” la due
perché Roma in questa stagione presenta di solito congiorni romana del Derby può essere quella di una visita
dizioni climatiche perfette.
a Villa Adriana, a Tivoli, dove sino al 4 novembre è visiProprio sabato 6 ottobre, riapre a Roma, dopo un imporbile la statua velata di Vibia Sabina restituita di recente
tante lavoro di ristrutturazione, il Palazzo delle Esposiall’Italia dal Museum of Fine Arts di Boston. Villa Adriana
zioni, di via Nazionale 194, la sede espositiva più grande
fu fatta edificare dall’imperatore Adriano per sé e per la
e prestigiosa di Roma, con tre mostre monografiche (in
sua corte nella campagna tiburtina. Oggi il sito appare
programma sino al 6 gennaio) di grande interesse, socome un immenso parco di oltre 80 ettari disseminato di
prattutto quella dedicata a Mark Rothko, artista americagrandiose rovine romane, terme e casali del Settecento
no di origine russa, un cui dipinto “White Center (Yellow, White Center di Mark Rothko di una suggestione straordinaria. Villa Adriana è facilPink and Lovender on Rose)” nel maggio di quest’anno è
mente raggiungibile, anche con i mezzi pubblici (metrò
stato venduto da Sotheby’s di New York ad un privato che
e bus) o con il treno delle Ferrovie dello stato per Tivoli.
è rimasto anonimo per 72,8 milioni di dollari, una cifra record per
L’ippodromo di Trieste nel mese presenta ben due appuntamenti di
un’opera d’arte moderna negli ultimi cinquant’anni.
vertice (il 13 e il 20), il primo dei quali è proposto ventiquattro ore
La mostra cerca di fornire un quadro generale della produzione di
prima di uno degli avvenimenti che fanno della città giuliana una
questo artista nato nel 1903 e scomparso nel 1970, attraverso un
delle capitali mondiali della vela. Domenica 14 ottobre è infati in
gruppo di opere attentamente selezionate, concepite per accrescere
programma la trentanovesima edizione della Barcolana, la grande
l’impatto visivo sui visitatori. I dipinti in mostra sono una sessantina
festa del mare che chiama a raccolta oltre 1800 imbarcazioni e ola testimonianza del percorso artistico di questo grandissimo pittotre ventimila velisti. Quest’anno, ad arricchire l’evento, sono state
re, il cui lavoro è stato profondamente influenzato dalla tradizione
organizzate anche un raduno delle barche d’epoca e degli appuntadel Rinascimento italiano. I lavori della maturità dell’artista, quelli
menti cuturali allestiti dalla Società velica di Barcola e Grignano in
di grande formato, formano il nucleo dell’esposione romana.
sinergia con i circoli velici e le istituzioni della città.
Di diversa portata, ma non meno interessanti, le altre due mostre
proposte dal Palazzo delle Esposizioni: una dedicata a Stanley KuEZIO CIPOLAT
GLI APPUNTAMENTI DI OTTOBRE SULLE PISTE ITALIANE
4 ottobre - BOLOGNA
Criterium Arcoveggio Gr. III
(indigeni di 2 anni, metri 1660)
6 ottobre - ROMA
Tor di Valle Gr. III
(indigeni di 3 anni, metri 1600)
20 ottobre - TRIESTE
Regione Friuli Venezia Giulia Gr. II
(indigeni e internazionali di 3 anni,
metri 1660)
21 ottobre - NAPOLI
Freccia d’Europa Gr. I
(internazionali di 4 anni ed oltre,
metri 1600)
21 ottobre - NAPOLI
Criterium Partenopeo Gr. III
(maschi indigeni di 2 anni,
metri 1600)
6 ottobre - ROMA
Oaks del Trotto Gr. I
(femmine indigene di 3 anni, metri 1600)
7 ottobre - ROMA
Derby Gr. I
(indigeni di 3 anni, castroni esclusi,
metri 2100)
7 ottobre - ROMA
Consolazione Derby Gr. III
(indigeni di 3 anni, castroni esclusi,
metri 2100)
21 ottobre - NAPOLI
Criterium Partenopeo Filly Gr. III
(femmine indigene di 2 anni,
metri 1600)
7 ottobre - ROMA
Turilli Gr. I
(internazionali di 4 anni ed oltre, metri 1600)
28 ottobre - TORINO
Criterium Vinovo Gr. III
(maschi indigeni di 2 anni, metri 1600)
13 ottobre - TRIESTE
Città di Trieste Gr. III
(indigeni e internazionali di 4 anni
ed otre, metri 1660)
28 ottobre - TORINO
Criterium Vinovo Filly Gr. III
(femmine indigene di 2 anni,
metri 1600)
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PRIMO PIANO
ENRICO
BELLEI
IL MIGLIORE TRA I MIGLIORI
Una domenica da sogno per Montegiorgio e il suo miracoloso impianto capace
di ospitare oltre diecimila spettatori nella serata conclusiva del Campionato Italiano
Guidatori e di incoronare a distanza di dieci anni il top driver toscano
Quando tutto è perfetto il vincitore deve
essere il migliore. Quando il migliore è
Enrico Bellei allora tutto è perfetto.
Il Campionato Italiano Guidatori Trotto
2007 è andato in archivio dopo una lunga
giornata in cui lo sport si è fuso con lo
spettacolo, la musica, il cabaret, la moda e
l’intrattenimento. Una domenica da sogno
per Montegiorgio e il suo miracoloso
impianto capace di ospitare oltre diecimila
spettatori e di incoronare a distanza di
dieci anni Enrico Bellei campione italiano,
ovvero migliore tra i migliori.
ricerca del miglioramento.
Nel campionato non si è mai esposto,
guidando umilmente come deve fare un
fuoriclasse che ha a che fare con cavalli
normali.
Un’eliminatoria alla grande, poi una
semifinale con il batticuore dove si è
qualificato con soli cinque punti grazie
ad una classifica cervellotica.
Poi la finalissima, dove ha sfruttato le sue
mani per portare al successo un’incerta
Faraona Ms, per piazzarsi con Elba
Prince ed Elio Etoile prima di giocare alla
calcolatrice in sulky a Lets Go nell’invito
IL RUGGITO
finale a punteggio maggiorato.
DEL CANNIBALE
Alla ventisettesima edizione, Enrico
Bellei mette la sua seconda firma sul
A pensarci bene non c’era altra possibilità,
Campionato d’Italia, ovvero nell’albo
perché l’anno 2007 di Enrico Bellei è da
d’oro della manifestazione ufficiale dei
guiness dei primati e non poteva sfuggirgli
guidatori, la prima, la più ricca e quella
il titolo di Campione Italiano. Il driver
che vanta più imitazioni. Bellei oltre
Enrico
Bellei
con
la
giubba
del
Campionato
fiorentino è arrivato al torneo del San
gli onori del titolo si è portato a casa
Paolo concentrato fin dalle eliminatorie,
anche un bel premio di 25.000 Euro, e
mettendo in campo le sue migliori qualità.
la possibilità di concorrere dal prossimo
Conoscenza dei cavalli, concentrazione, tattica e grinta si sono
anno al bonus “Livia Mattii” per il vincitore di due edizioni della
mescolate al suo talento, incredibile, progressivo e costante.
manifestazione.
Enrico Bellei è una vera macchina da guerra, fisico sportivo e
Enrico ha preceduto in classifica Roberto Andreghetti, che è
comportamento da atleta alla quale si unisce una minuziosa
arrivato a due punti dalla gloria, e Mauro Baroncini.
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LA CLASSIFICA FINALE
Punti
LA FORMA DI FORBANTE DEI
NEL PREMIO BASILIO MATTII
Nonostante è stato declassato inspiegabilmente da gruppo II a
gruppo III il Gran Premio Basilio Mattii ha raccolto le adesioni di
grandi cavalli. Il merito è sicuramente dei guidatori finalisti che, in
nome di quella competizione che fa loro onore, cercano sempre il
meglio per conquistare i punti maggiorati. Lets Go con Bellei, Expo
Bi con Andreghetti e Filipp Roc con Marcello Mattii erano i favoriti
di un invito che ha visto invece il dominio di Forbante Dei e Mauro
Baroncini.
Il figlio di SJ’s Photo durante l’anno ha raggiunto una maturità
agonistica non indifferente, culminata con il terzo posto nel Renzo
Orlandi e con la finale del Lotteria di Agnano. La vittoria nel match
Roma-Cagne Sur Mer ha fatto da prologo al risalto del San Paolo,
dove nonostante il brutto numero dieci di avvio è partito svelto, si
è messo in schiena a Guappos che ha agito dopo ottocento metri
sul leader Filipp Roc e poi agli ultimi trecento metri si è lanciato al
successo in terza ruota.
Niente da fare per Lets Go che gli era in schiena ed ha deluso
1. Enrico Bellei
22
2. Roberto Andreghetti
20
3. Mauro Baroncini
16
4. Giuseppe Ruocco
13
5. Giuseppe Misto
12
6. Marcello Mattii
8,5
7. Vincenzo Dell’Annunziata
8,5
8. Lorenzo Baldi
8
9. Giampaolo Minnucci
6
10. Gaetano Di Nardo
6
crescita di oltre il 12% rispetto al 2006 che già era in crescita di
un 15% rispetto al 2005. Risultati che parlano chiaro, parlano di
un’affermazione netta.
Unire lo sport, la natura alla mondanità e allo spettacolo, almeno
MONTEGIORGIO – Domenica sera 26 agosto
PREMIO BASILIO MATTII Gr. III ¤ 33.000, metri 1600
1. FORBANTE DEI m.s. 5 SJ’s Photo e Nocturne Hanover (Speedy Crown).
Allev.: az.agr. Degli Dei. Prop.: sc. Zenor (1600 M. Baroncini) 1.13
2. Expo Bi (1600 R. Andreghetti) 1.13.2; 3. Lets Go (1600 E. Bellei) 1.13.2;
4. Copelan (1600 Gp. Maisto) 1.13.3; 5. Guapposs (1600 L. Baldi) 1.13.4
arrivando terzo, e di Expo Bi che seppur buon secondo è arrivato
lontano da un Forbante Dei che ha chiuso in 1.13 senza essere
richiesto a fondo.
LO SPETTACOLO
DI UNA TRIBUNA
PIENA ED I NUMERI
DI UN SUCCESSO
Dopo l’incredibile risultato del 2006 il San Paolo ha voluto ripetere
l’esperienza di organizzare un lungo evento da prologo alle corse
del Campionato Guidatori. Sfilata di Ferrari e macchine d’epoca, di
moda, esibizione dell’ospite d’onore Annalisa Minetti, cabaret e
musica rock. Poi l’esibizione di danza, ed i paracadutisti che si sono
lanciati all’interno della pista, ed il tutto fatto entrare nelle case in
diretta tv trasmessa su oltre dieci emittenti che hanno coperto tutta
la penisola.
La televisione come veicolo pubblicitario che non ha fatto concorrenza
con il campo, visto che già a tardo pomeriggio la tribuna era piena di
gente, con un flusso complessivo di oltre diecimila presenze.
Poi le corse, la loro magia ed un movimento gioco sul campo in
per un giorno, è la chiave vincente per promuovere il mondo delle
corse al trotto, che restano il piatto forte grazie ai cavalli, agli
uomini e alla fantasia di un ippodromo che è sempre sulla cresta
dell’onda, perfetto. Come il Campionato Italiano Guidatori Trotto,
come Enrico Bellei.
MATTEO MUCCICHINI
Enrico Bellei con la coppa del vincitore ha alla sua destra Mario e a sinistra Elio Mattii
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AVVENIMENTI
GRAN PREMI
TREVISO – Domenica sera 1 luglio
PREMIO CITTÀ DI TREVISO Gr. III
¤ 44.000, metri 1609
1. EL NINO m.b. 6 Stallone Jet e Popgun (Abc Freight).
Allev.: Silvana Guasco. Prop.: sc. Royal Sport (1609 E. Bellei) 1.11.7
2. Ferrè Bi (1609 A. Improda) 1.11.9; 3. Filipp Roc (1609 D. Nuti) 1.12; 4. Unforgettable (1609 A.
Guzzinati) 1.12.2; 5. Daddy di Jesolo (1609 R. Andreghetti) 1.12.2
MILANO – Giovedì sera 12 luglio
PREMIO UNIRE Gr. I
¤ 165.000, metri 1600
1. EQUINOX BI m.b. 6 Valley Boss Bi e Personal Banner (Royal Prestige). Allev.: Az.Agr. Biasuzzi. Prop.: sc. Gina Biasuzzi (1600 J. Nordin) 1.11.4
2. Algiers Hall (1600 E. Bellei) 1.11.4; 3. Frisky Bieffe (1600 P. Gubellini) 1.11.6; 4. Frullino Jet (1600 A. Guzzinati) 1.11.6; 5. Unforgettable (1600 R. Vecchione) 1.11.9
FOLLONICA – Domenica sera 15 luglio
PREMIO CITTÀ DI FOLLONICA Gr. II
¤ 66.000, metri 1640
1. GHIACCIO DEL NORD m.b.o. 4 Bon Vivant e Toga del Nord (Ghenderò).
Allev.: allev. Brianteo-Luisa Tagliabue. Prop.: sc. Royal Sport
(1640 R. Vecchione) 1.15.2
2. Gorniz (1640 N. Bellei) 1.15.4; 3. Giuseppe Bi (1640 J. Verbeeck) 1.15.4;
4. Gaston Bi (1640 G. Minnucci) 1.15.6; 5. Gauguin Ans (1640 P. Gubellini) 1.15.7
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