OXIT - Aital
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OXIT - Aital
AIRTAK ...... 41100 MODENA - VIA MARINUZZI, 112 Tel. 059-372952 - TLX LOGOS I 213658 ALLESTIMENTI Vasche ossido Elettrocolore RAFFREDDAMENTO Frigoriferi Pompe Scambiatori Serpentine Termoregolazione TRASLAZIONE AUTOMATICA BARRE ANODICHE SOMMA OXIT Si riparte! E questa volta, sul serio Note di segreteria 1/84 PERIODICO DI INFORMAZIONE DEL C.I.O.A. Piccolo glossario di chimica generale Direttore Responsabile: Walter Fabbri 8 Assemblea CIOA 1983 Redazione: R. Boi. Grafica: 11 EURAS, illustre sconosciuta 14 Programma CIOA-ISML per accertare la validità dei processi di fissaggio a freddo dell'ossido anodico. Prima relazione parziale sull'andamento delle prove. (G. Mura - 1SML) 17 Fissaggio a freddo dell'ossido anodico. Caratteristiche e proprietà da bagni a sali di Nichel. (A. Dito, F. Tegiacchi - Laboratorio ricerche e sviluppo Grace) 25 Fissaggio per idratazione di strati anodizzati di ossido di alluminio: effetti dell'inquinamento dei bagni sulla qualità del fissaggio. (S.A. Pozzoli, G. Asperti - OAB-TEFAL Sri Grassobbio) 29 Nuova codificazione dei rivestimenti anodici su alluminio 31 Le aziende col marchio EURAS - EWAA 32 I soci del CIOA Ennio Forina Comitalo di redazione: S. A. Pozzoli - A. Barnabò S. Casadio - W. Fabbri L. Mal pezzi - G. Ferrari C. Muccio Gestione Editoriale e Pubblicità: Edita! - Editoriale Alluminio S.r.l. P.za Marconi 25 00144 Roma - EUR Tel. 06/5914592 - 5915495 Stampa: ATENA - Roma Pubblicazione autorizzata a norma di Legge 8-2-1948 n. 37 con certificato di iscrizione ti. 8 dell' 1 -6-1977 del Registro Stampa del Tribunale di Novara. Che cosa è il C.I.O.A.? Il C.I.O.A. è una associazione fondata nel 1958 al fine di proseguire scopi culturali informativi e formativi nel campo dell'ossidazione anodica dell'alluminio, nonché di sviluppo e di tutela della categoria degli ossidatori e di tutti gli interessati ai procedimenti anodici dell'alluminio. 3 OXIT 5/ RIPARTE! E QUESTA VOLTA, SUL SERIO Forse qualcuno penserà allora che le altre volte si aveva l'intenzione di non far sul serio. Niente di più inesatto, perché il decollo di OXIT è sempre stato fra i punti focali dell'attività dei vari Comitati Direttivi che hanno organizzato la vita del CIOA degli ultimi anni. Il problema, come tutti i soci sanno, era nato dalla scomparsa dell'amico Oliva; da allora nessuno si era più preso l'impegno preciso della formulazione del nostro OXIT. Il nuovo impegno finanziario assunto dai soci del CIOA, in occasione dell'ultima Assemblea di Bologna, ha permesso di impostare la Redazione di OXIT in maniera diversa e definitiva. Abbiamo affidato il nostro bollettino a degli specialisti falla EDITAL S.r.L, editrice della rivista Alluminio) e siamo certi che questa decisione sia stata giusta e opportuna. Ancora una volta quindi bentornato OXIT. Noi ti auguriamo di avere una vita lunga e regolare, di essere l'espressione geniale della nostra associazione, dei suoi programmi, dei suoi problemi. Ti auguriamo di essere allo stesso tempo informazione tecnica e specchio della realtà della nostra professione. Ti auguriamo di ospitare sulle tue pagine idee, proposte, programmi, critiche di tutti noi che ti abbiamo fortemente voluto così come sei sempre stato. Ti auguriamo di essere un nostro strumento di lavoro e nello stesso tempo un mezzo per sentirci uniti in questa nostra associazione, che ci riunisce oramai da più di un secolo. Tu sei nato con noi ossidatoli e per noi hai continuato a vivere e vogliamo che tu abbia vita prospera infuturo, perché, quasi per scaramanzia, vorremmo che tutte le fortune che ti auguriamo fossero anche le nostre fortune. W.F. 4 iamo all'inizio del 1984 e possiamo quindi trarre un primo bilancio dell'attività svolta dal CIOA nell'anno appena trascorso. Vediamo innanzitutto di «contarci»: all'inizio de! 1983, al 28/2, i soci del CIOA erano 90, al primo mese del 1984 i soci sono 87. Dalle cifre sembra perciò che non ci sia stato molto movimento; esaminando più attentamente il «flusso» dei soci vediamo invece che hanno chiesto l'iscrizione ben 7 ditte (di cui 2 soci sostenitori), mentre 10 ditte (di cui 2 soci sostenitori), per diversi motivi, hanno dato le dimissioni o non hanno risposto ai solleciti di pagamento e sono state perciò cancellate dalla lista dei soci. L'attività amministrativa è stata abbastanza intensa, sono state spedite circa 1500 lettere ed eseguite circa 500 telefonate; purtroppo da parte dei soci le risposte alle varie richieste della segreteria sono state alquanto limitate, soprattutto nel caso dell'inchiesta, sull'andamento della congiuntura promossa dall'EURAS; generalmente solo una ventina di ditte risponde regolarmente. Il Consiglio Direttivo si è riunito 4 volte ed in due occasioni, dovendo discutere di argomenti di particolare importanza, sono stati invitati anche i Probi Viri ed i Revisori dei conti. Per quel che riguarda le iniziative intraprese nell'anno appena trascorso, sono cominciati ad arrivare i primi risultati sul programma promosso dal CIOA sulla caratterizzazione dei pezzi fissati a freddo; una più completa qualificazione sarà possibile ottenerla solo quest'anno. Pur essendo questa iniziativa quella di maggiore interesse non dimentichiamo però che nel 1983 è stata definita una nuova codificazione dei rivestimenti anodici su alluminio, mentre, per sensibilizzare i soci sul problema delia qualità dell'ossido anodico, è stata preparata una confezione contenente ì reattivi per eseguire la prova alla goccia secondo il metodo di Scott (ISO 2143 modif. con doc. 153 del marzo '76) valido per controllare la qualità del fissaggio. Un altro problema di cui il CIOA si è interessato è quello dei fanghi, ancora al centro dell'attenzione in numerose Regioni. Vediamo di fare il punto di questa iniziativa. Il problema, come tutti i soci sanno, è particolarmente sentito nella Regione Lombardia, dato che gli organismi regionali competenti avevano emanato delle precise disposizioni per classificare i fanghi. In base ai risultati ottenuti con queste nuove metodiche, si è notato che i fanghi provenienti da impianti di depurazione di acque reflue da processi di ossidazione anodica, dopo essere stati sottoposti ad un trattamento di disidratazione meccanica, possono essere scaricati tal quali senza che sia richiesto alcun trattamento di inertizzazione. Di tale problema si è discusso in occasione di una riunione avvenuta presso l'assessorato all'ecologìa con i tecnici competenti. Si è in attesa di una decisione in merito da parte degli organismi regionali. Sulla base di quanto avvenuto nella Lombardia, anche nel Veneto si sta procedendo in un'analoga direzione. Per concludere un cenno al QUAL1TAL; nel 1983 due ditte hanno ottenuto il marchio di Qualità (Alcolors e Ossidazione Avianese) ed altre per quest'anno hanno chiesto le visite di controllo per la concessione del marchio. Un'ultima notizia riguarda il potenziamento della segreteria: è stata installata una nuova linea telefonica diretta il cui numero è 0321/31297. La Segreteria S 5 filo, piattina e b a r r e t t a in alluminio e rame per usi meccanici FORNITURE PER OSSIDATORI Materiale impiegato nei procedimenti di ossidazione anodica dell'alluminio. Alluminio in filo, gereralmente fornito in matasse nude o in matassine della lunghezza di mt. 5 {consegna in sacchi di plastica). Materiale: AL99.5. FORNITURE PER SERRAMENTISTI Materiale semilavorato per la produzione di aste del cariglione per porte e finestre. Materiale: ALMEMEC. 20090 TREZZANO S.N. (Milano) Via P. Maroncelli, 9 Tel. 02/44.56.951 (5 linee r.a.) Telex: 312409 CAVIMI I ACIDI: sono tutte quelle sostanze che contengono uno o più ATOMI di idrogeno sostituibili con ATOMI me tallici. ANIONE: IONE carico negativa mente. ATOMO: è la più piccola quantità di ELEMENTO che può esistere da so lo o unito ad altri atomi. L'atomo può essere raffigurato come un piccolis simo sistema planetario costituito da un nucleo centrale carico positiva mente (che funge da astro centrale) e dagli elettroni carichi negativamen te (che simulerebbero ì pianeti). Nel nucleo sono contenuti i neutroni (par ticelle neutre) e i protoni (particelle positive). Il numero degli elettroni (negativi) è uguale al numero dei pro toni, per cui l'atomo nel suo insieme risulta neutro. BASE: sono tutte quelle sostanze che contengono uno o più gruppi os sidrili (OH) sostituibili dai radicali acidi. CATALIZZATORE: è una sostanza che aumenta la velocità di reazione, senza subire alterazioni permanenti. CATIONE: IONE carico positiva mente. COMPLESSO: è una MOLECOLA o uno IONE in cui ad un ATOMO o ad uno IONE sono legati altri atomi o io ni o gruppi in numero superiore al numero di ossidazione. COMPOSTO: è ciò che si ottiene dal l'unione di elementi in proporzione di peso costanti. CONCENTRAZIONE: è il rapporto tra la quantità di soluto e la quantità di solvente o di SOLUZIONE. I modi più comuni per esprimere la concen trazione di un soluto in una soluzio ne sono: — per cento peso/peso (%p,p): grammi di soluto per cento grammi di soluzione o, più raramente, gram mi di soluto per cento grammi di solvente. — per cento peso/volume (%p/v): grammi di soluto per cento millilitri di soluzione. Per passare dal %p,p al %pA, basta moltiplicare per la densità e vice versa. — Per cento volume/volume: millili tri di soluto per cento millilitri di solvente — partì per milione (ppm): milligram mi di soluto per litro di soluzione. — Molarità (M): MOLI di soluto per litro di soluzione — Normalità (N): grammoequivalente di soluto per litro di soluzione. — Molalità (m): moli di soluto per mil le grammi di solvente. — Frazione molare (x): rapporto tra il numero di moli di soluto e il nume ro di moli totali presenti in soluzione (soluto + solvente). ELEMENTI: sono i costituenti dei COMPOSTI, ne esistono fondamen talmente 102 tipi, le cui proprietà so no collegate da una legge naturale periodica, e dalla cui combinazione sono formati tutti gli altri individui chi mici, i COMPOSTI. EQUAZIONE CHIMICA: è la rappre sentazione delle trasformazioni che le sostanze subiscono nelle REAZIO NI chimiche. 6 GRAMMO EQUIVALENTE: quantità dell'ELEMENTO o del COMPOSTO in grammi pari al PESO EQUIVA LENTE. IDROLISI: è una REAZIONE dell'ac qua con un SALE che porta alla scis sione in gruppo acido e basico; la so luzione risultante può diventare aci da, basica o neutra. INIBITORE: è una sostanza che di minuisce la velocità di reazione. IONE: particelle elettricamente cari che che si originano da ATOMI o MOLECOLE per l'acquisto o la per dita di elettroni. ISOTOPI: riferito ad un ELEMENTO, è un altro ELEMENTO avente lo stesso NUMERO ATOMICO, ma massa diversa; dovuto al fatto che gli ATOMI hanno lo stesso numero di protoni ed elettroni, ma un diverso numero di neutroni. MOLE: quantità in grammi di sostan za che corrisponde al PESO MOLE COLARE. MOLECOLA: è la più piccola quan tità di materia che ancora possiede le proprietà caratteristiche delia so stanza considerata. NUMERO ATOMICO (Z): è il nume ro di protoni presenti nel nucleo di un ATOMO. NUMERO DI MASSA: è il numero to tale di protoni e neutroni presenti nel nucleo di un ATOMO. OSSIDAZIONE: è un processo in cui un elemento o uno IONE subisce una perdita di elettroni. PESO ATOMICO: il peso atomico di OXIT un ELEMENTO è quel numero che indica quante volte l'ATOMO dell'e lemento pesa più di 1/16 dell'atomo di Ossigeno, oppure, secondo la più recente definizione, quante volte pe sa dì più di 1/12 dell'atomo dell'ISO TOPO di Carbonio ,f12C PESO EQUIVALENTE: è la quanti tà in grammi di quell'ELEMENTO o COMPOSTO che corrisponde alla VALENZA unitaria, che cioè equiva le idealmente ad un grammoatomo o ad un grammoione di idrogeno. Il peso equivalente risulta uguale: per gli elementi Peso Atomico PESO MOLECOLARE: è per defini zione la somma dei PESI ATOMICI degli ATOMI contenuti in una MOLE COLA, pH: è una misura della concentrazio ne degli idrogenioni ed è uguale al logaritmo decimale del reciproco del la concentrazione idrogenionica. Cioè: pH = -log [H+J REAZIONE CHIMICA: è un proces so mediante il quale una o più so stanze si trasformano in una o più so stanze diverse. Se avvengono con sviluppo di calore si dicono esoter miche, se avvengono con assorbi mento di calore si dicono endoter miche. RIDUZIONE: è un processo in cui un elemento o uno ione subisce un ac quisto di elettroni. SALE: COMPOSTO chimico che si può ottenere per REAZIONE fra un ACIDO e una BASE, per reazione fra ELEMENTI, per reazioni di sposta mento. o per reazioni di doppio scambio. I sali in acqua si dissocia no dando origine a IONI. SOLUZIONE: sistema omogeneo, a due o più componenti, dei quali uno, detto solvente, funge da mezzo di sperdente e l'altro (o gli altri) detto soluto, è disperso nel solvente allo stato molecolare ionico. È d'uso in dicare col nome di solvente il com ponente della soluzione che si pre senta nella stessa fase di questa e con quello di soluto l'altro; se soluto e solvente hanno lo stesso stato di aggregazione, si indica come solven te la specie presente in quantità pre ponderante rispetto all'altra, indica ta come soluto. VALENZA: capacità di un ELEMEN TO di combinarsi con altri, raggua gliata al numero degli ATOMI di idro geno con cui può combinarsi. Nota: le definizioni dei termini scritti in maiuscolo sono contenute nel pre sente glossario. ISTITUTO SPERIMENTALE DEI METALLI LEGGERI Da oltre 45 anni segue e assiste ogni passo dell'alluminio, dalla fonderia al prodotto finito, insieme e per gli utilizzatori, con ricerche, consulenze, controlli e collaudi di ogni tipo ALLUMINIO ITALIA OXIT ASSEMBLEA CIOA/1983 resso il Novotel di Villanova di Castenaso (BO) si è svolta l'annuale assemblea del CIOA alla quale hanno partecipato numerose persone in rappresentanza di 32 ditte di ossidazione e di 12 Soci sostenitori. Quest'anno la partecipazione è stata più numerosa rispetto a quella avvenuta l'anno passato. La cronaca registra l'apertura dei lavori con il saluto del Presidente, dr. Pozzoli, che ha letto la relazione sui risultati ottenuti quest'anno e le linee programmatiche da seguire per il biennio successivo, P Pozzoli. Il sig. Barnabò ha successivamente illustrato i programmi del Consiglio Direttivo sulla gestione della segreteria, mettendo l'accento sulle nuove possibilità che si aprirebbero qualora si potenziasse maggiormente questo servizio; è chiaro però che ciò richiede una maggiore spesa a carico dell'associazione. Dopo queste relazioni si è aperta la discussione che qui riassumiamo citando i principali argomenti. Ancora una volta viene richiesto l'intervento dell'associazione riguardo il pro- mettendo l'accento sull'azione che la segreteria dovrà svolgere in tale periodo. Successivamente il sig. Fabbri, che in seno al Comitato Direttivo si occupa dei rapporti con l'estero, dopo aver .illustrato la struttura organizzativa delI'EURAS, ha presentato i risultati raggiunti quest'anno in campo europeo; tra le tante novità ve n'è una di particolare interesse: dal Settembre di quest'anno, per due anni, la presidenza EUR AS sarà gestita dal CIOA nella persona di sig. Fabbri, mentre la commissione tecnica europea sarà presieduta dal dr. 8 blema della moralizzazione del mercato sui prezzi e sulla relativa qualità fornita. L'interesse mostrato dai presenti è stato notevole e sono intervenuti i sig. Lodetti, Severgnini, Colombo, ing. Porcu, sig. Favero, sig. Baroni, Ghislandi, ing. Balsamo, sig. Cardani, Martori, Vignoli, Massanti, ing. Menossi. In particolare la discussione ha investito il campo dei rapporti con i commercianti ed il problema della fatturazione dello spessore d'ossido fornito; di tale argomento si discuterà in occasione di un incontro con i OXIT rappresentanti dell'Assofermet (associazione dei commercianti). Per una maggiore moralizzazione è stato proposto anche di istituire un albo professionale degli ossidatori, gestito dal CIOA, al quale iscriversi per poter produrre alluminio anodizzato. Da parte del sig. Battaini della ditta Ossid Color è stata evidenziata un'assenza del CIOA nel campo dell'ossidazione della minuteria; di questo settore si discuterà in occasione del prossimo Consiglio Direttivo. mato definitivo, dovendo essere plastificato, ad ogni socio verranno spediti in seguito dieci di questi depliant. Nel pomeriggio si è svolto un interessante dibattito su argomenti di carattere tecnico; a questa riunione sono intervenute anche diverse ditte di ossidazione non iscritte al CIOA. Si è discusso di problemi di risparmio energetico con gli interventi dell'ing. Colombini e del dr. Pozzoli. l'ing. Boi ha fatto il punto sul problema dello smaltimento dei fanghi ottenuti da impianti di depurazione AI termine della riunione è stata consegnata ai soci presenti all'assemblea un'utile confezione contenente i reattivi per eseguire la prova alla goccia per il controllo della qualità del fissaggio secondo il metodo di Scott (norma ISO 2143 modif. con doc. 153 del Marzo 1973). La confezione contiene anche la tabella per la valutazione della macchia residua del colorante che si ottiene al termine della prova. È stato consegnato anche un depliant contenente la codificazione dei trattamenti anodici su alluminio; non essendo ancora nel for9 delle acque reflue provenienti da trattamenti di ossidazione anodica dell'alluminio; infine il dr. Mura ha discusso del programma sul fissaggio a freddo promosso dal CIOA. L'assemblea si è chiusa alle ore 17,30 dopo numerosi interventi dei presenti e si è deciso di approfondire tutto quanto non è stato possibile discutere net corso della riunione, per il breve tempo a disposizione, in occasione di una prossima assemblea straordinaria da convocarsi nella primavera dell'anno prossimo. ...e scegli la tua stagione! DOMAL sistemi per serramenti in alluminio Alcan Alluminio s.p.a. - Divisione Estrusi - ORNAGO - (Milano) ■ Tei. 039/623941 OXIT EURAS, ILLUSTRE SCONOSCIUTA er poter parlare dell'EURAS (Associazione Europea degli Ossidatori) sarà utile fare un breve cappello. L'integrazione economica europea ha portato, quale conseguenza quasi fisiologica, alla necessità di una maggiore collaborazione fra le più varie associazioni nazionali di categoria, Non sono sfuggiti a questa regola neanche gli ossidatori anodici dei vari paesi europei. L'iniziativa di fondare un'associazione europea degli ossidatori è cominciata a maturare circa 15 anni fa; fino ad arrivare al 28 gennaio de! 1971 quando si è dato vita all'EURAS quale appunto espressione internazionale delle associazioni di ossidatori. Come sede è stata scelta Zurigo, presso la Fides, la quale fin da allora ne cura la Segreteria, per mezzo di due suoi funzionari, i Sigg. Hemmi e Schaub, elementi di rara preparazione e professionalità. Gli obiettivi stabiliti fin dalla sua fondazione, erano lo scambio di informazioni e di esperienze relative ai problemi tecnici ed economici degli anodizzatori, la determinazione delle norme di qualità e le condizioni richieste per la formazione di un marchio di qualità europeo. la relazione sulle attività svolte dall'Associazione nonché sulla situazione di mercato in generale. L'Assemblea approva quindi, quale compito statutario, il bilancio preventivo e consuntivo. L'Assemblea Generale viene convocata una volta all'anno in un diverso paese europeo, ed in tale occasione si riunisce anche il Consiglio Direttivo e la Commissione Tecnico/Economica. P CONSIGLIO DIRETTIVO Il Consiglio Direttivo delibera sui problemi a lui spettanti secondo lo statuto quale per esempio i nuovi programmi, richiesta di nuove adesioni, e t c , e sottoponendo successivamente all'Assemblea le questioni di competenza dell'Assemblea generale stessa. Il C D . è composto di cinque membri scelti secondo una rotazione stabilita dall'Assemblea; esso è presieduto dallo stesso presidente dell'EURAS, che diventa il responsabile della vita associativa. L'attuale composizione del Consiglio Direttivo, dopo l'elezione avvenuta in occasione dell'Assemblea di Londra, è la seguente: QUALI SONO GLI ORGANI EURAS? Lo statuto EURAS, prevede quali organi associativi l'Assemblea Generale e il Consiglio Direttivo, vediamo più in dettaglio di cosa si occupano. Presidente: Fabbri Walter (Italia) Membri consiglieri J.A. van der Heuvel (Olanda) D. de Quin (Belgio) J. Bettencourt (Portogallo) E. Survila (Gran Bretagna) Segretari Sigg. Hemmi e Schaub (Svizzera) ASSEMBLEA GENERALE All'Assemblea Generale partecipano tutti i soci delle varie associazioni nazionali i quali sono appunto tenuti a deliberare su molte questioni di carattere generale (quali per esempio la modifica dello statuto, l'aumento delle quote etc). In tale occasione il Presidente dell'EURAS, eletto ogni due anni a turno fra i rappresentanti dei vari paesi membri, legge Nel prossimo numero parleremo della Commissione Tecnico/Economica e del QUALANOD 11 PULITRICE TRANSFERT A SPAZZOLE METALLICHE PER PROFILATI DI ALLUMINIO MACCHINA A SISTEMA BREVETTATO SPM 200 con spazzole metalliche montate su cingoli esegue una spazzolatura perfettamente lineare ed uniforme senza produrre alcuna pol vere, in quanto non viene utilizzata alcuna pa sta abrasiva. Può essere adoperata da personale non specia lizzato. La durata delle spazzole metalliche è di alcuni mesi. La produzione media in otto ore di lavoro, cam biando spesso tipo di profilo, facendo insomma la partita completa (fermavetro, cassa, T, ecc.) è dì 150-200 quintali di materiali. Questi dati sono reali, in quanto ci sono stati comunicati da alcuni ossidatori che già utiliz zano la nostra macchina. La macchina può essere fornita di scaricamento automatico. 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II programma, nella sua prima fase, è volto a stabilire il comportamento dei pezzi fissati a freddo nei quattro bagni, in confronto con i materiali fissati a caldo nei bagni tradizionali: acqua deiontzzata e soluzione di NiS0 4 10 g/l. Nella presente relazione vengono date alcune informazioni su una prima serie di prove su pezzi color naturale; prove analoghe sono state già iniziate su pezzi colorati nero MLW ed elettrocolore Sn ma non sono ancora concluse. Nei prossimi mesi il programma verrà completato ed i risultati verranno comunicati ufficialmente anche agli organi tecnici del Qualanod, ai quali verrà fatta pervenire una relazione parziale analoga alla presente; nella riunione del 6/12 scorso è stato dato un primo reso- conto verbale delle prove. Al termine delle prove i Soci CIOA potranno disporre della serie completa dei dati. toposte a spazzolatura Scotchbrite; i pezzi sono stati poi sottoposti al normale processo di ossidazione consistente in sgrassaggio, satinatura, neutralizzazione, ossidazione (a 1,4 + 1,5 A/dnr a 20°C in un bagno al 18% di H, SOj contenente circa 7 g/l di Al), eventualmente colorati e fissati nei vari bagni. Per i quattro bagni di fissaggio a freddo sono state utilizzate le condizioni prescritte dai fabbricanti; i bagni a caldo sono stati mantenuti all'ebollizione e il fissaggio è stato protratto per 3Vum. Sono stati preparati, per le prove, 566 campioni di varie dimensioni; altri 236 campioni sono stati necessari per la sostituzione di bagnate contenenti campioni che si discostavano dalle condizioni di formazione dell'ossido stabilite e per mettere a punto le condizioni di preparazione dei vari tipi di bagnata, per ottenere su tutti i campioni condizioni analoghe. Ogni bagnata conteneva i campioni da fissare a freddo e quelli di riferimento. 1 campioni color naturale avevano uno spessore di ossido di circa 17 u.m, come quelli elettrocolorati Sn; i campioni nero MLW avevano uno spessore maggiore, pari a circa 24 um. I campioni sono stati ottenuti da piatto estruso 100x3 mm di lega UNI 6060, di produzione commerciale. Le barre sono state sot- Prove di esposizione in ambiente Sono stati preparati campioni per prove di esposizione in ambiente marino (nella nostra Stazione di Corrosione di Arenzano) nel color naturale, nero MLW e nero elettrocolore Sn; sono stati esposti almeno due campioni per ogni tipo di fissaggio ed almeno un campione per tipo è stato conservato per il confronto. Il primo esame, dopo tre mesi di esposizione, non ha rivelato differenze sostanziali fra i campioni esposti. 14 Comportamento nelle prove distruttive Questa serie di prove è stata condotta per controbattere le tesi di alcuni ricercatori stranieri, emerse nelle discussioni in seno alla commissione tecnica del Qualanod, della quale fanno parte il Dott. Pozzoli in rappresentanza del CIOA ed il Dott. Mura in rappresentanza dell'ASSOMET. I ricercatori stranieri sostenevano che i pezzi fissati a freddo non potevano migliorare col tempo la qualità iniziale del fissaggio a causa della presenza del fluoro. Poiché si pensava che ciò non corrispondesse a verità, sono state preparate quattro serie di campioni per quattro durate di invecchiamento in ambiente controllato, rilevando gli assorbimenti di acqua dall'ambiente e i valori di perdita di peso nella prova distruttiva de! fissaggio, al termine dell'invecchiamento. Per ogni serie sono stati preparati quattro campioni per ogni tipo di fissaggio; tutti i campioni sono stati sottoposti a quattro pesate di precisione per determinarne le caratteristiche dell'ossido e del fissaggio, ol- OXIT TABELLA I — MG/DM? DI ACOUA ASSORBITA DA PARTE DEI PEZZI MANTENUTI, PER LE DURATE INDICATE, IN CAMERA CLIMATIZZATA A 20°C E 6 5 % DI UMIDITÀ RELATIVA tre ai controlli finali. Per brevità riportiamo qui (per uno dei processi a freddo e per i due processi a caldo), soltanto i valori rilevati alla perdita di peso in miscela fosfo-cromica a 38°C per 15' secondo la norma ISO 3210 (v.tabb.I e li). Ricordiamo che la perdita di peso massima, ammissibile per un fissaggio accettabile, è pari al 30 mg/dm 2 . Dalla tab.I si può rilevare che i ricercatori stranieri avevano torto; dalla tab.II si vede come i risultati delle perdite di peso siano abbastanza simili per i campioni in prova e come i risultati stessi migliorino costantemente col tempo di invecchiamento per il fissaggio a freddo, mentre per il fissaggio a caldo in sali di Ni vi è dapprima un lieve peggioramento ed un miglioramento finale. Per il fissaggio in acqua deionizzata i risultati sono un po' incerti; vi sono state probabilmente alcune in- terferenze dovute alla qualità dell'acqua deionizzata impiegata per il bagno, che veniva cambiato di volta in volta; la resistività dell'acqua variava fra - 500.000 e - 760.000 Q c m - 1 . Sempre allo scopo di indagare sulla idratabilità dell'ossido a freddo, sono state condotte altre prove su pezzi fissati a freddo e successivamente fissati a caldo, in soluzione di NISOj 10 g/l, per 15'. I risultati della perdita di peso dopo il fissaggio doppio sono apparsi migliori di quelli ottenuti dopo 38 giorni di invecchiamento, pari cioè a 4,2 mg/dm 2 . Tale valore si è abbassato ancora a 2,6 mg/dnr dopo 14 giorni di invecchiamento. Sono state anche condotte prove alla goccia secondo ISO 2143 (acido fluosilicico e rosso B3LW) ma i valori ottenuti non sembravano in buon accordo con quelli relativi alle perdite di peso. Le prove alla goccia sono state perciò temporaneamente abbandonate, in attesa di poter dedicare una parte di lavoro a questo problema. Prove di corrosione accelerata Sono state preparate serie di campioni analoghi a quelli esposti in ambiente marino (di dimensioni inferiori), sottoponendoli poi alla prova in camera a nebbia salino-acetica (NSA), in camera cupro-salina-acetìca (CASS) ed in ambiente solforoso in camera Kesternich. La temperatura di prova è solitamente pari a 35,40 o 50°C a seconda delle norme e degli ambienti. In questo caso essa è stata abbassata a 25°C per minimizzare l'effetto parzialmente fissante delle temperature più elevate. Per queste prove i dati relativi ai pezzi colorati non sono ancora completi e preferiamo perciò omettere i dati parziali. 15 Per il color naturale diremo innanzi tutto che si è ottenuta una buona correlazione fra i risultati ottenuti nelle tre prove e quelli relativi alle perdite di peso. Per quanto riguarda la comparazione tra il fissaggio a freddo e quello a caldo, omettendo i numeri, comprensibili solo da specialisti di corrosione, diremo che, per la NSA, il fissaggio a freddo ha mostrato un comportamento del tutto paragonabile a quello dei fissaggi a caldo. Per la Kesternich, i pezzi fissati a freddo hanno mostrato un comportamento migliore di quelli fissati a caldo. La CASS ha dato risultati alquanto livellati, data la eccessiva aggressività dell'ambiente; i pezzi fissati a freddo hanno avuto qui un comportamento sotto certi aspetti equivalenti, ma sotto altri aspetti peggiore dei pezzi fissati a caldo. A questo punto delle prove riteniamo possibili le seguenti conclusioni, riguardanti il colore naturale. a) 1 pezzi fissati a freddo mostrano, nelle prove di corrosione accelerata, un comportamento simile a quello dei pezzi fissati a caldo, quando il bagno sia a posto e vengano rispettate le prescrizioni. b) La prova distruttiva secondo ISO 3210 evidenzia bene la qualità del fissaggio anche per i pezzi fissati a freddo; i risultati sono anche correlabili con quelli delle prove di corrosione accelerata. e) La prova della goccia secondo ISO 2143 non sembre per ora utilizzabile, co sì come è attualmente, per stabilire la qualità del fissaggio per i pezzi fissati a freddo. G. Mura Istituto Sperimentale Metalli Leggeri di Novara PER IMPIANTI ANODICI: — PULITRICI AUTOMATICHE A BANCALE E «TRANSFER» 10 TESTE — SATINATRICI OLEODINAMICHE A SPAZZOLE METALLICHE E «SCOTCH-BRITE» — ALIMENTATORI E SCAMBIATORI AUTOMATICI PER PULITRICI NOVITÀ BREVETTATE PER IMPIANTI DI ESTRUSIONE — LINEE AUTOMATICHE DI IMBALLAGGIO ESTRUSI — MACCHINE PER RIEMPIMENTO AUTOMATICO CESTE DOPO IL TAGLIO EMMEBI s.n.c. di MAURO & BUZZIOLO - costruzioni meccaniche - PAVIA DI UDINE via Udine, 28 -Tel. (0432) 676360 RIDUCETE 1 COSTI DI OSSIDAZIONE Non dovrete più gettare e depurare i Vostri bagni di ossidazione anodica. Gli apparecchi APU, grazie all'impiego del le speciali resine ECOtEC ed il particolare sistema di contatto acido-resina, tolgono l'alluminio presente nel bagno dandovi sempre una produzione costante e ridu cendo drasticamente i costi di gestione 28069 S. MARTINO DI TRECATE - Tel. 0321 73392/73829 C.C.I.A.A. Novara 105388 - TELEX: GALVEVET 20335 OXIT FISSAGGIO A FREDDO DELL'OSSIDO ANODICO CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ DA BAGNI A SALI DI NICHEL a superficie dell'alluminio allo stato naturale si ricopre di un sottile strato di ossido protettivo a causa di un processo redox, che coinvolge la riduzione degli ioni idrogeno del vapore d'acqua, presente nell'aria, ad idrogeno molecolare con la contemporanea ossidazione del metallo. Il processo industriale di ossidazione anodica dell'alluminio ha lo scopo precipuo di realizzare un film di ossido migliore di quello naturale, con eccellente resistenza alla corrosione ed esteticamente rifinito cosi da rendere possibile l'impiego del metallo per uso architettonico. Il tipo di ossido anodico, che si ottiene quando l'alluminio funge da anodo in una cella elettrolitica, è stato oggetto di approfonditi studi da parte di numerosi ricercatori ed essenzialmente dipende dalla natura dell'elettrolita (1). Il processo di gran lunga più diffuso, per la sua semplicità di esecuzione e per le buone qualità dello strato di ossido ottenuto, impiega quale elettrolita una soluzione di acido solforico. Nella tab. I sono riassunti i dati operativi relativi a questo processo nonché la composizione percentuale dello strato di ossido anodico ottenuto. Lo spessore del film poroso varia a seconda delle condizioni operative adottate e, nella pratica industriale, per uso architettonico non supera i 30 um. 11 film protettivo è trasparente e, per la sua porosità, può essere soggetto a trattamenti successivi di colorazione sia per impregnazione che per elettrocolorazione (2). II fissaggio è lo stadio finale del processo industriale durante il quale si ha prima la precipitazione di un gele di allumina all'interno dei pori, poi la sua ricristallizzazione con formazione delle boehmite (y-lOOH). Questo trattamento dà al film protettivo un'eccellente resistenza alla corrosione anche in ambienti fortemente aggressivi e, per gli strati colorati, migliora la solidità alla luce. Di norma, il fissaggio è eseguito a temperature prossime ai 100°C in acqua demineralizzata, additivata di piccole quantità di tensioattivi e disperdenti per limitare la formazione di polverino, oppure in soluzioni acquose di sali di nichel, L il cui impiego permette di lavorare a temperature leggermente inferiori, di adoperare l'acqua di rete e ottenere migliori caratteristiche finali del mantenimento ossidato. Gli inconvenienti di questo processo sono il pesante aggravio economico per gli alti costi di riscaldamento delle vasche, la formazione di polverino e i lunghi tempi di trattamento. Per ovviare a ciò, spinti soprattutto dalla crisi energetica, si è iniziato qualche anno fa a studiare, con maggiore attenzione, la possibilità di mettere a punto un processo economico che potesse operare a temperature notevolemente inferiori, se non a temperature ambiente, ossia il fissaggio a freddo. Anche gli autori del presente articolo, hanno proseguito in questa direzione valutando una serie di idee alternative a quelle tradizionali fino alla realizzazione di un nuovo processo, entrato in commercio con successo alla fine dell'anno passato (3,4). Oggetto del presente lavoro è quella parte della nostra ricerca che riguarda lo studio della fenomenologia del fissaggio ottenibile da bagni a sali di Nichel, in presenza di particolari coadiuvanti, e le sue caratteristiche di resistenza agli agenti esterni. Si è iniziato con l'indagine sull'assorbimento degli ioni Nichelio da parte dello strato anodico in funzione delle principali variabili di processo e, successivamente, si è passati alla valutazione delle caratteristiche di resistenza alla corrosione secondo i metodi indicati dalle norme internazionali in uso. * l'articolo è apparso sulla rivista Galvanotecnica n. 1/1984. che si rin grazia per aver concesso l'autorizzazione per la riproduzione, 17 OXIT a) Chimica dell'assorbimento Le quantità di ione Nichelio assorbito in funzione della temperatura e del grado di pH della soluzione di trattamento sono riassunte rispettivamente nelle tabelle II e [II, indi riportate graficamente, nelle figg. 1 e 2. Si può constatare come si abbia il massimo dell'assorbimento in un ristretto intervallo di temperatura (15-30°C) e di pH (5,5-6,5). 18 OXIT Inoltre, dalle numerose prove effettuate variando i tempi di trattamento, si è potuto verificare come un aumento del tempo sia favorevole all'assorbimento per temperature inferiori ai 25°C mentre al contrario risulta scarsamente influente per temperature superiori (Tab. 5). Fig. 3 - Curve di titolazione potenziometrica per io ione Nichel a varie concentrazioni. Tale fenomeno, legato alla cinetica delle reazioni che hanno luogo tra lo ione Nichel e lo strato di ossido poroso durante la fase di assorbimento, fa pensare che la «saturazione» del poro avvenga sempre in tempi più brevi all'aumentare della temperatura e che, pertanto, un tempo di trattamento più lungo rispetto al necessario comporti un eccessivo desorbimento dello ione. Nella fig. 3 sono riportate le curve di titolazione potenziometrica per lo ione Nichel a varie concentrazioni, allo scopo di delineare l'intervallo di pH in cui si abbia l'esistenza dello ione Ni" ". Dalle curve si desume come per valori di pH di poco superiori al 6,5 e per soluzioni 10 ~M di Ni" " si abbia l'inizio di fenomeni di idrolisi dello ione stesso. Tali valori di pH e concentrazione dello ione è pensabile che vengano ad essere raggiunti all'interno dei pori di ossido anodico nelle condizioni di processo citate e ciò potrebbe spiegare il perche della stretta dipendenza delle quantità di ione assorbito dal grado di pH. Infatti il raggiungimento di determinate condizioni (pHconcentrazione) porterebbe alla precipitazione di idrati misti Nichel-Alluminio ed alla conseguente occlusione dei pori, Fig. 4 - Strato di ossido anodico eleirocolorato in SnSO e fissato a freddo (X 1000 SEM). Inizialmente lo strato di Nichel assorbito è stato messo in evidenza in modo molto semplice attaccando con una soluzione di HNO al 50% lo strato fissato di ossido anodico ed osservando la superficie al microscopio elettronico (fig.4). Quindi si è provato a dissolvere, in modo progressivo, lo strato di ossido anodico in miscela fosfocromica ed in Tab. 5 19 OXIT sono riportate le quantità di Nichel riscontrate all'assorbimento atomico per strati di diversa profondità: lo ione risulta essere assorbito per circa il 70% nei 7-8 um più esterni de! film poroso. Si è proceduto quindi ad una analisi più accurata osservando la distribuzione spaziale dello ione metallico nello strato di ossido tramite XRES. Nella fig. 5 è riportato il profilo dello ione Nichel lungo una linea perpendicolare alla superficie per un campione non colorato. Si può osservare come il Nichel sia concentrato in una zona mediana dello strato poroso, compreso tra i 4 e gli 8 um. Medesimo risultato si è avuto su un pannello elettrocolorato TAB. 6 — RAPPORTO TRA LE AREE DEI PICCHI RELATIVI AL NICHEL ED ALLUMINIO DETERMINATI PER XRES IN PUNTI DELLA SEZIONE A DIVERSA DISTANZA DALLA SUPERFICIE DELL'OSSIDO ANODICO. Fig. 7 - Curva di distribuzione del Nichel, ottenuta per speli romei ria di fluorescenza di raggi X, nello strato ossidalo per due campioni di Al eletirocolorati: a = in sale di Ag, colore giallo; b = in sale di Cu, colore rosso. e Rame (processo Grace GR 494 e GR 493). A causa delle inferiori quantità di ione assorbito non è stato possibile ottenere direttamente le X-lines come nei casi precedenti. Pertanto le curve sono state ottenute elaborano i dati spot di diverse rilevazioni semiquantitative tramite XRES delle quantità di Nichel ed Alluminio (assunto come riferimento) in punti della sezione a diversa distanza dalla superficie dello strato di ossido anodico. Il rapporto delle aree relative ai due metalli da cui sono tratti i valori percentuali riportati in grafico, sono riassunti nella Tab. 6. Esaminando le curve, si può osservare come per l'elettrocolorato in soluzione di solfato di Rame il Nichel assorbito risulti essere concentrato in prossimità della superficie dello strato di ossido mentre'per l'elettrocolorato in soluzione di sali d'Argento si ripete l'andamento già riscontrato per i pannelli colorati in soluzione di SnSQ4. bronzo con una soluzione acida di SnSO, ffig. 6). É interessante notare come in questo caso la concentrazione del Nichel non vada bruscamente a zero in prossimità dello strato barriera come invece accade per il pannello non colorato. Ciò è dovuto probabilmente all'allargamento del poro che si ha nella fase di elettrocolorazione per l'impiego di corrente alternata e che permette un assorbimento del Nichel anche in prossimità dell'interfaccia alluminio-ossido. Nella fig. 7 sono riportate le curve di distribuzione dello ione Nichel per elettrocoloranti in soluzioni di sali di Argento b) Resistenza a corrosione e solidità del colore alla luce. Le prove di corrosione e solidità del colore alla luce sono state eseguite in conformità alle principali norme Internazionali relative ai controlli dell'ossido anodico, che vengono di seguito elencate, indicando brevemente te principali modalità operative. 20 OXIT TA8. 7 — RISULTATI DELLE PROVE DI CORROSIONE ACCELERATA E SOLIDITÀ ALLA LUCE ARTIFICIALE. A) NEBBIA SALINA 4) Solidità del colore alla luce artificiale (UNI 4529, ISO 2135): La prova viene effettuata esponendo all'azione della luce una provetta ricavata dal campione di alluminio ossicolorato e delle strisce di stoffa, colorate con pigmenti di resistenza nota e crescente, ritagliate da campioni di confronto. Durante l'esecuzione della prova la temperatura non deve essere superiore ai 50°C. La resistenza alla luce della colorazione architettonica correttamente eseguita deve essere analoga a quella della stoffa col massimo indice di solidità per la scala dei grigi e dei blu. I risultati ottenuti sono riassunti nella Tab. 7. Inoltre, sono 1) Nebbia salina: I campioni di alluminio ossidati vengono esposti per tempi multipli o sottomultipli dì 24 ore su un supporto con inclinazioni di 25 + 5°C ad una atmosfera ricca di NaCl a 35 ± 2°C. Per la valutazione si considera sia il tempo impiegato per l'apparire della prima macchia o primo punto di corrosione, sia alla fine della prova il numero e la profondità media degli eventuali crateri di corrosione. 2) Nebbia salino-acetica: I campioni di alluminio ossidati vengono esposti per tempi multipli o sottomultipli di 24 ore su un supporto con inclinazione di 25 ± 5°C in una atmosfera composta da una soluzione, opportunamente nebulizzata, di NaCl e acido acetico a pH compreso tra 3,1 e 3,3. la temperatura di esposizione è di 35 ± 2°C. La valutazione della resistenza a corrosione viene effettuata analogamente alla camera in nebbia salina. 3) Cass-Test (BS 3745): Si procede come per le prove precedenti con la differenza che l'atmosfera della cabina di prova risulta essere composta da una soluzione opportunatamente nebulizzata da NaCl e cloruro rameico mantenuta a pH 3,1-3,3 con acido acetico. 21 oxrr patto strato di protoni sia incluso nella regione superficiale dello strato anodico e, per l'elettroneutralità, vi sia di conseguenza uno strato meno compatto di anioni nella soluzione, in prossimità del film superficiale. Tra i vari modelli proposti il più attendibile è stato presentato da J,Murphy (5) ove è proprio messo in evidenza come durante l'ossidazione i protoni vengano ad essere assorbiti all'interno dello strato poroso (fig.8). È ragionevole pensare che anche dopo l'anodizzazione il film di ossido mantenga nello strato esterno un eccesso di carica positiva, sia che si vada direttamente in fissaggio o che si passi prima attraverso processi di colorazione. Le particolari sostanze presenti nella soluzione di fissaggio a freddo modificano lo stato elettrico all'interfaccia ossido-soluzione di processo neutralizzando le cariche positive e, incorporandosi nel film, comportano un eccesso di carica negativa che favorisce l'assorbimento deeli ioni positivi (Ni + + ). Inoltre interessanti risultano i risultati ottenuti per dissoluzione progressiva degli strati di ossido poroso, confermati dall'analisi della distribuzione spaziale dello ione per XRES. A tale proposito è da rilevare che altri ricercatori (9,10,11) avevano già compiuto lavori analoghi su ossido di alluminio, trattato in una soluzione bollente di Nichel acetato, pervenendo alla conclusione che la maggior parte del contenuto di Nichel del rivestimento era adiacente alla superficie, senza essere distribuito uniformemente. Dall'esame dei risultati si desume invece che, nelle condizioni sperimentali da noi utilizzate e fatta eccezione per il sale colorato in sali di rame, si ha l'assorbimento del Nichel per quasi tutta la lunghezza dei pori anche se in maniera difforme. Infatti osservando il profilo di distribuzione dello ione lungo la X-line, partendo dalla superficie esterna si ha un progressivo aumento della quantità assorbita fino a raggiungere una zona mediana di massimo assorbimento, per poi decrescere sino a zero in prossimità dello strato barriera. La completa otturazione del poro non può probabilmente avvenire perché nella zona mediana considerata vengono raggiunte condizioni di pH e di concentrazione dello ione tali da rendere possibile la precipitazione dello stesso come idrossìdo, impedendo l'ulteriore assorbimento da parte degli strati più interni del poro. In superficie, invece, c'è da considerare che si ha un flusso continuo di ioni dalla soluzione all'interfaccia e viceversa, che impedisce la chiusura totale del poro. Questa avviene soltanto dopo qualche ora dalla fine del trattamento, forse in conseguenza di una probabile idratazione del poro che continua ad assorbire vapor d'acqua dall'ambiente. Ciò è stato verificato valutando la quantità di ossido disciolto per azione della miscela fosfocromica a T = 38 + 1°C sia subito dopo il trattamento che dopo qualche tempo: si è passato da 3 a 0,5 um di film disciolto nel giro di qualche ora. Dai risultati positivi delle prove di corrosione accelerata emerge come la quantità di Nichel assorbito conferisca al film di ossido anodico una buona resistenza alla corrosione, paragonabile a quella ottenuta con il tradizionale processo dì chiusura dei pori per formazione di boehmite in acqua bollente o in diverse soluzioni mantenute a T>95°C. Lo stesso può affermarsi per la solidità alla luce dei pannelli colorati. Inoltre è emerso durante le prove come t migliori risultati ottenuti fossero da mettere in relazione con la presenza dei pori della massima quantità di ione Nichel assorbito, com'era logico attendersi. Dall'esame dei risultati è evidente il notevole interesse applicativo di un simile processo. Infatti è possibile impiegando opportune soluzioni, ben bilanciate nei loro componenti, e rispettando determinati parametri operativi, ottenere strati di ossido anodico che abbiano una buona resistenza alla cor- Fig. 8 - Modello del doppio strato elettrico all'interfaccia ossido poroso di alluminio-soluzione elettrolitica di anodizzazione. (Da J.F. Murphy). stati preparati alcuni campioni di alluminio anodizzato dei quali, varando le condizioni operative (temperatura e tempo di processo) si è riusciti a fare assorbire quantità diverse di ioni Nichel. Indi è stato effettuato il controllo della qualità del fissaggio secondo la norma ISO 321 (miscela fosfocromica, 15 minuti a 38 ± 1°C). È stato così possibile mettere in evidenza in modo semplice la relazione esistente tra la qualità di Nichel assorbita e la qualità del fissaggio ottenuto. I risultati sono riportati nella Tab. 8. Dall'esame dei risultati risulta chiaro come il maggior assorbimento dello ione Nichel nello strato di ossido poroso si abbia in un intervallo dì temperatura compreso tra i 15 e 35°C, per tempi di processo (10-25 minuti) che possano avere un significato dal punto di vista applicativo. Più marcata risulta invece la dipendenza del grado di pH della soluzione di trattamento: il suo valore deve essere perentoriamente mantenuto tra il 5,5 e il 6,5 con il massimo di assorbimento a pH = 6,0. Per quanto concerne le quantità di ione metallico assorbito si è trovato, in assenza delle particolari sostanze impiegate, un valore medio di 2,23 mg dm" 2 a 25°C per un tempo di 10 minuti, ossìa tre volte inferiori ai valori riscontrati nella nostra soluzione. Pertanto la presenza di tali composti facilita notevolmente, l'assorbimento del Nichel, probabilmente perché vengono ad essere incorporate nello strato di ossido modificando la natura delle cariche elettriche presenti all'interfaccia. Infatti, benché non sia noto con esattezza quale sia il modello del doppio strato elettrico all'interfaccia ossido poroso di alluminio-soluzione elettrolitica di H,S0 4 dell'anodizzazione, i risultati di numerose ricerche in merito concordano nell'evidenziare come lo strato di ossido si carichi positivamente rispetto alla soluzione (4). Infatti è possibile che un com22 OXIT rosione in genere ed all'azione della luce naturale, in modo semplice e più economico di quanto non si faccia attualmente negli impianti di anodizzazione. A. Dito - F. Tegiacchi BIBLIOGRAFIA ( 1 ) ANODIC OXIDE FILMS ON ALUMINIUM - DiggleDownie-Goulding, Corrosion Sci. 8, 907, 1968 (2) LA COLORAZIONE DELL'ALLUMINIO - F. Tegìac chi, Finestra, Ottobre 1981 (3) DOMANDE DI BREVETTO N. 20316 A/83 - F. Tegiacchi-A. Dito. (4) DARASEAL GR 480, Bollettino Tecnico. (5) STUDIES OF THE STRUCTURE OF ANODIC OXIDE FILM ON ALUMINIUM - J. Stirland-W. Bìcknell, J. of the Electrochemical Society, Voi. 106, n. 6, pagg. 481-485, June 59. (6) J. PHIS. CHEM. - H.J. Modi-Fuerstam, 61, 640, 1957. (7) PRACT1CAL 1MPLICATIONS OF RESEARCH ON ANODIC COATINGS ON ALUMINIUM - J. Murphy, Plating, Novembre 1967. (8) ADSORPTION OF HYDROLYZABLE METALS ÌONS AT THE OXIDE-WATER INTERFACE - R.O. James-Th. Healy, Journal of Colloid and Interface Science, Voi. 40, n. 1, July 1972. (9) X-RAY EMISSION SPECTROSCOPE STUDY OF THE SEALING OF SULPHURIC ACID ANODICS FILMS OF ALUMINIUM - C. Spooner-J. Forsyth, Plating, Aprile 1968. (10) THE DISSOLUTION OF POROUS OXIDE FILMS ON ALUMINIUM - Diggle-Downie-Goulding, Electrochimica Acta 15, 1079, 1970. (11) THE SEALING OF POROUS ANODIC OXIDE FILMS ON ALUMINIUM - P. Hoar-G.C. Wood, Electrochimica Acta, 1962, Voi. 7, pagg. 333-353. (12) X-RAY EMISSION SPECTROSCOPIC INVESTIGATION OF SEALING OF ANODIC OXIDE FILMS ON ALUMINIUM - R.C. Spooner-W.J. Forsyth, Nature, Dee. 1963, Voi. 200. 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Dato per scontato il ruolo fondamentale dell'idratazione nel miglioramento delle proprietà degli strati anodizzati di ossido di alluminio, sono state studiate e utilizzate varie tecniche atte ad accelerare il processo naturale; contemporaneamente sono state messe a punto varie metodiche per stimare la qualità del fissaggio in relazione alle variazioni che avvenivano nelle caratteristiche chimiche e fisiche degli strati di ossido. Attualmente nella prassi industriale si sono affermati e sono di comune impiego i processi basati sulla immersione per tempi controllati in bagni bollenti contenenti o sola acqua demineralizzata a pH tamponato o soluzioni diluite di sali di nichel. Per il collaudo della qualità vengono impiegati metodi che misurano la perdita di potere assorbente degli strati (metodo di Scott o alla goccia ISO 2143 mod. 153 del 3/76), la resi- I stenza all'attacco chimico (metodo della perdita in peso in miscela fosfo-cromica o ISO 3210), le proprietà elettriche dello strato (metodo della misura dei valori di ammettanza o ISO 2931). Dato che la presenza di elementi inquinanti nei bagni modifica sensìbilmente la qualità del fissaggio controllata seguendo i metodi indicati, ci siamo proposti di riesaminare la reale influenza dei fattori che interferiscono con l'idratazione sulla qualità del fissaggio. Tutto il lavoro di ricerca svolto fino ad ora per controllare la nocività di alcune sostenze nei bagni di fissaggio fa riferimento esclusivamente a bagni che utilizzano acqua di rete o demineralizzata senza l'impiego di additivi. A questo proposito abbiamo raccolto nella Tabella 1 le referenze più significative. Dall'esame dei dati riportati e dalla lettura del testo delle referenze citate, notiamo che i cationi sono generalmente tollerati e quando sono giudicati nocivi per lo più causano solo difetti estetici allo strato fissato (mac- TABELLA 1 - INQUINAMENTI PIÙ COMUNI NEI BAGNI DI FISSAGGIO CON ACQUA E LORO EFFETTO SULLA QUALITÀ DEL PROCESSO IN UN INTERVALLO DI pH COMPRESO FRA 5.5 E 6.5. VIENE GIUDICATA INDIFFERENTE LA PRESENZA DI UN COMPOSTO QUANDO VIENE TOLLERATO AD UNA CONCENTRAZIONE SUPERIORE A 0.5 GR/1 25 OXIT chie di colore, polverino, etc); viceversa tre degli anioni analizzati sono veri e propri inibitori per il processo di idratazione in acqua bollente per cui il loro tenore in soluzione va tenuto sotto stretto controllo. Dato che l'eventuale fonte degli inquinanti più pericolosi (fluoruri, fosfati e silicati) è l'acqua di rete, per l'impiego di questo processo si rende necessaria la demineralizzazione dei bagni e dell'acqua necessaria per i rabbocchi. nerali più noti di nichel è proprio la garnìerite, che è essenzialmente costituita da silicati idrati del metallo. Per il fluoruro invece non esistono molti dati sul composto che è giudicato solubile in acqua a 25°C fino a concentrazioni di 25 g/l (6) per cui in teoria fluoro e nichel possono coesistere in soluzione anche oltre i limiti consentiti nella Tabella 1. Per lo svolgimento delle prove abbiamo utilizzato la metodica di Referenza 4 che qui riportiamo per chiarezza: Sono stati preparati campioni di alluminio ALP 99.5 AO di I dmq, e dopo sgrassatura e neutralizzazione sono stati anodizzati in acido solforico a 200 g/l, 20°C ± 1°C e 1.5 A/dmq. Si sono cosi ottenuti strati di spessore di circa 20 micrometri che sono stati fissati per tempi di circa 60 minuti (3 min/micrometro) in bagni costituiti da una soluzione base di Nichel solfato a 10 g/l, più gli eventuali inquinanti, tenuti a 98 100°C. Dopo il fissaggio sono state condotte le prove di collaudo alla goccia e distruttive con il metodo della perdita di peso ed i risultati sono stati visualizzati nelle Fig. 1,2,3. Commentando i risultati ottenuti possiamo dire che: Da circa 20 anni è pratica comune in Italia usare per il fissaggio soluzioni bollenti di sali di nichel in acqua di rete; sperimentalmente si è verificato che con questo accorgimento si realizzano notevoli vantaggi operativi e qualitativi. Infatti la presenza in soluzione di un catione che può idrolizzare all'interno del poro dando un precipitato incolore, a parità di altre condizioni, aumenta il grado di sigillatura dei pori stessi e consente una migliore qualità del fissaggio sia alle prove di collaudo (ISO 2143 e ISO 3210) che alla resistenza alla corrosione. Inoltre i bagni ai sali di nichel hanno dimostrato nell'impiego pratico una maggiore tolleranza all'inquinamento, tanto che per la formazione dei rabbocchi viene normalmente usata acqua di rete. A questo punto abbiamo voluto controllare l'influenza su di un bagno di fissaggio ai sali di nichel degli anioni fluoruro, fosfato e silicato comunemente giudicati inibitori di idratazione e pertanto nocivi. A priori anche dal solo studio delle proprietà chimiche dei sali di nichel si può rilevare che la solubilità del fosfato e del silicato di nichel nel campo di pH 5.5-6.5 è talmente bassa per cui è impossibile raggiungere per la concentrazione degli anioni i valori giudicati come limite per la nocività (5). Tra l'altro può essere importante ricordare che uno dei mi- a) l'aggiunta di potassio fluoruro alla soluzione di solfato di nichel non ha modificato il pH del bagno e nel campo di concentrazione studiato non ha influenzato la qualità del fissaggio; possiamo quindi ritenere non influente ai nostri fini la presenza fino a 1 g/l di fluoruri nei fissaggi ai sali di nichel. b) la stessa prova effettuata su un bagno di fissaggio a sola acqua demineralizzata ha invece drammaticamente riconfermato l'effetto nocivo dell'anione fluoruro che già in concentrazioni di 0.05 g/l di potassio fluoruro causava una perdita di peso di 47 mg/dmq. e) la aggiunta di fosfato sodico non modifica il pH del bagno ma causa la formazione di un precipitato fine; dopo la filtrazione sono state effettuate sul limpido prove di fissaggio che hanno dato risultati ottimi e costanti in tutto il campo studiato. 26 OXIT NUOVA CODIFICAZIONE DEI RIVESTIMENTI ANODICI SU ALLUMINIO l dr. Muccio (SAVA), membro del Consiglio Direttivo dei CIOA, ha elaborato insieme con il sig. Ostidich (Trafilerie Passerini) una nuova codificazione dei rivestimenti anodici su allumìnio, apparsa sul n° 3/1983 della rivista Nuova Finestra. Lo scopo di questa nuova proposta era quello di superare la situazione di confusione esistente nel mercato italiano, determinata dal fatto che ogni anodizzatore utilizza per l'identificazione delle diverse finiture e dei colori una propria sigla diversa da quella impiegata dai concorrenti. La nuova codificazione tiene conto delle siale utilizzate nella norma UNI 4522-66 per identificare il tipo di finitura e la classe dello spessore e di parte di quelle prescritte dall'EURAS. Il CIOA ha accettato questa proposta e per diffonderla presso i propri soci e gli utilizzatori ha preparato un depliant contenente la nuova codificazione ed una serie di colori da utilizzare come semplice riferimento; tate depliant è disponibile presso la segreterìa del CIOA. Per completare il quadro delle codificazioni si riportano due tabelle di cui una con la nuova codificazione CIOA e l'altra con le sigle EURAS. I 29 SGRASSAGGIO DECAPAGGIO SATINATURA ELETTROCOLORAZIONE COLORAZIONE MISTA FISSAGGIO TRATTAMENTO ACQUE La HENKEL P3, da sempre all'avanguardia nella ossidazione anodica, mette a disposizione prodotti specialistici della linea P3 ALMECO e la più completa assistenza tecnica. Le proposte HENKEL P3 hanno in più cento anni di esperienza. HENKEL CHIMICA S.p.A. Sede e Stabilimento Lomazzo (Como) Divisione P3 - Trattamenti Chimici delle Superfici Via G Barrella, 6 - 20157 MILANO - Tel, (02) 35792 DIFFIDA Al Consiglio Direttivo del Qualital continuano a pervenire segnalazioni dal QUALANOD INTERNAZIONALE (Ente che gestisce e tutela il Marchio di Qualità EURASEWAA per l'anodizzazione di materiale architettonico) riguardo a: — aziende produttrici di impianti di anodizzazione, — aziende venditrici di semilavorati in lega leggera preanodizzati, — aziende di anodizzazione (non licenzatarie del Marchio dì Qualità EURAS-EWAA) le quali nei loro dépliant informativi e nella loro pubblicità corrente qualificano il lo ro prodotto come: «Conforme alle norme di Qualità EURAAS-EWAA». Considerato che tale riferimento costituisce un abuso, e può essere legittimamente usato esclusivamente dai LICENZIATARI DEL MARCHIO DI QUALITÀ EURAS-EWAA, il Consiglio Direttivo del Qualital DIFFIDA CHIUNQUE ad utilizzare simboli, frasi o terminolgie che facciano riferimento alle raccomanda zioni EURAS-EWAA emanate dal QUALANOD INTERNAZIONALE, senza essere licen ziatario del Marchio. // Consiglio Direttivo del Qualital LE AZIENDE COL MARCHIO La diffida contro l'uso abusivo del marchio di qualità è stata pubblicata già varie volte su OXIT, tuttavia molte ditte continuano a servirsene; viene anche utilizzato il vecchio marchio EWAA, ormai decaduto e perciò privo di ogni valore. Pubblichiamo perciò l'elenco delle aziende che hanno finora ottenuto la licenza dell'unico marchio di qualità valido, quello EURAS-EWAA. Esse sono: OSSIDATORI PER CONTO TERZI: O.A.B.-TEFAL S.r.l. di Grassobbio <BG) OS.C.ALL. S.r.l. di Cologno al Serio (BG) OSSIDAN S.r.l. di Gaggio al Piano (MO) OXAL S.p.A. di Scanzorosciate (BG) OXICOLOR S.p.A. di Mezzolombardo (TN) OXTAR S.n.c. di Villanova di Castenaso (BO) OSSIDAZIONE AVIANESE S.r.l. di Aviano (PN) ALCOLORS S.r.l. di Rodengo Saiano (BS) OSSIDATORI PER CONTO PROPRIO: FENZI S.p.A. di S. Martino Buon Albergo (VR) OFFICINE SAIRA S.p.A. di Villafranca (VR) SAVIO S.p.A. di Chiusa di S. Michele (TO) OXIT SITUAZIONE aggiornata al 31-1-1984 SOCI ONORARI Prof. Eugenio Bertorelle Prof. Eugenio Hugony Dott. Freiy Sacchi telefono indirizzo 0332/284490 21100 Varese, Via Campigli, 16 00144 Roma, Via O. Atlantico, 14 02/2046664 20133 Milano, Via Garofalo, 19 SOCI ORDINARI (anodizzatori) DITTE DI OSSIDAZIONE ANODICA ARCHITETTONICA PER CONTO TERZI ALCOLORS s.r.I. ALFA COLOR s.r.I. ALL.CO s.p.a. ALUTEKNE s.p.a. ANODICA MARCHIGIANA s.r.I. ANODICA PONTINA s.r.I. 030/610361 030/930898 050/982286 080/300111 0721/84836 06/924772 ANODICA VERSILIA s.r.I. ANODIZZAZIONE PIAVE 0584/71296 0421/61332 ANOFOR s.p.a. ANODIZZATURA MODERNA s.n.c. ANZILLOTTI & C. s.n.c. BALESTRI CAV. LEO s.p.a. 0543/781081 0543/722032 081/7385589 0534/98131 CITAN s.p.a. COROXAL s.a.s. 02/2481341 030/640203 DODI-OX s.p.a. ELCA s.a.s. FABBRI ALLUMINIO FRIULANA OSSIDAZIONE s.n.c. 0521/798179 010/90112 045/953477 0432/995044 GALVANNICA PISANA GAMA s.p.a. GHISOXAL s.r.I. INFISS-PROFIL s.n.c. I.S.A. s.p.a. ITAL s.r.I. L'ANODICA s.a.s. 0587/33237 089/301366 02/9041020 080/735000 0721/89366 0321/96120 02/2542567 L'ANODICA SCALIGERA LATTES ING. GIORGIO s.a.s. 4L-LODETTI LAV. LEGHE LEGGERE s.p.a. 0442/85489 011/331847 METAL FINISH s.p.a. N.O.A. s.a.s. NOVA URANO s.r.I. O.C.M. VALMA s.n.c. O.S.A. 035/293316 059/330172 02/3560290 039/57139 051/402071 091/464280 25050 25020 56100 70016 61032 04011 55045 30020 47100 47100 80020 40040 20099 25035 43050 16021 37137 33050 56032 84094 20063 70013 61030 28015 20093 37044 10141 Rodengo Salano (BS), Via Moie Alfianello (BS), Via Mazzini Pisa, Zona Ind. Ospedaletto Noicattaro (BA), Str. Prov. Torre a Mare Fano (PS), Via Monfalcone, 2/a Aprilia (LT), Via Della Meccanica, 12 Pietrasanta (LU), Via Aurelia Sud Meolo (VE), Via delle Industrie, 4 Forlì, Via G. Ansaldo, 6 Forlì, Via G. Masetti, 31 Casavatore (NA), Via G. Ferraris, 6 Piano del Voglio (BO), Via Lagareto, 39 Sesto San Giovanni (MI), Viale Italia, 481 Ospitaletto Bresciano, Via Ghidoni, 179 Chiozzola (PR), Via G. Rossa, 153 Bargagli (GÈ), Via Partigiani, 62 Verona, Via Fenilon, 91/93 S. Maria La Longa (UD), Via P. Zorutti, 29 Buti (PI), Via Della Ceramica Fuorni di Salerno (NA), Via Nuova Consortile Cernusco sul Naviglio (MI), Via Torino, 43 Castellana Grotte (BA), Via Prov. Turi Calcinelli (PS) Momo (NO), S.S. 229 km 17 Via Valsesia Cologno Monzese (MI), Via M. Buonarroti, 32 Cologna Veneta (VR), Via Cavour, 33 Torino, Via Serrano, 15 90146 24068 41100 20021 22050 40132 Palermo, Viale Regione Siciliana, 7780 Seriate (BG), Via Cerioli, 71 Modena Via Aldrovandi, 27 Baranzate (MI), Via Gradisca, 39 Rovognate (CO), Fraz. Vigna Bologna, Via M. Celio, 19 32 OXIT telefono 0371/78850 035/896441 010/780208 0108/60683 059/923032 02/4407584 045/667561 035/201032 indirizzo 20075 Massalengo (MI), Località Priora 24055 Cologno al Serio (BG), Via dei Boschetti, 3 16010 Ceranesi (GÈ), Via B. Parodi 16138 Genova, Via Geirato, 43/Ar 41010 Gaggio di Piano (MO), Via Emilia 20094 Corsico (MI), Via A. Pacinotti 37063 Isola della Scala (VR), Via Caduti su! Lavoro 24050 Grassobbio (BG), Viale Lungo Serio, 1 di MARSON & C. s.n.c. OSSIDAZIONE AV1ANESE s.r.l. OSSIDAZIONE BOLOGNESE s.a.s. 0434/91046 0434/651522 051/767157 OXAL s.p.a. OXALL s.p.a. OXICOLOR s.p.a. OXIDAL s.a.s. OXIDAL-BAGNO s.r.l. 035/661124 0583/29249 0461/62244 019/680506 02/618371 33080 33081 40127 24020 55016 38017 35020 20092 San Quirino (PN), Via Roiatta, 15 Aviano (PN), Via De Zan, 56 Quarto Inferiore (BO), Via Cad. per la Libertà, 2 Scanzorosciate (BG), Via Fermi, 37 Porcari (LU), Via 4 Novembre, 1 Mezzolombardo (TN), Loc. Rupe Albignasego (PD), Via M. Polo, 19 Cinisello Balsamo (MI), Via De Amicis, 46 OXTAR s.n.c. OX-VALSETTA s.n.c. PONZIO SUD s.r.l. S1CILPROFILATI s.p.a. 051/780004 0534/98002 085/939211 095/591133 SOAS s.r.l. TECNO ALLUMINIO TONALI ANODICA s.r.l. TR.E.AL.T. s.p.a. 031/850150 045/7820552 02/9015226 0534/98107 UNIBLOK ITALIANA s.p.a. VARANI F.LL1 ZORZI s.n.c. 080/371012 051/754027 0532/91901 40055 40048 64025 95030 22040 37030 20010 40040 70123 40069 44100 Villanova di Castenaso (BO), Via Cà dell'Orbo, 40 S. Benedetto Val di Sambro (BO) Pineto (TE) Catania, Zona Ind. 5a Strada 46 Sirone (CO), Via G. Verdi, 5 Cazzano di Tramigna (VR), Via Costeggiola Arluno (MI), Via Piave, 5 Pian del Voglio (BO), Via Rovinacci, 14 Bari, Zona Ind. Centr. Prete Zola Predosa (BO), Via Romagnoli, 15 Ferrara, Via A. Ponchielli, 14 OS.AL s.n.c. OS.C.ALL. s.r.l. OSSIANODICA LIGURE s.r.l. OSSIDAL OSSIDAN s.r.l. OSSID COLOR OS.MET s.p.a. OAB - TEFAL s.r.l. OSSIDAZIONE ANODICA DITTE DI OSSIDAZIONE ANODICA PER CONTO PROPRIO FEAL s.p.a. FENZI s.p.a. GALVAR s.n.c. SAVIO s.p.a. OFFICINE SAIRA s.p.a. SARDAL s.p.a. 02/5358 045/990333 0332/743362 011/9643464 045/7900800 0781/24131 20141 37136 21020 10050 37069 09016 Milano, Via Verro, 90 San Martino Buon Albergo (VR) Barasso (VA), Via F. Rossi, 39 Chiusa San Michele <TO) SS. 25 Villafranca (VR), Via G. Marconi, 4 iglesias (CA), Casella Postale 95 DITTE DI OSSIDAZIONE ANODICA A SPESSORE C1TAN s.p.a. LATTES ING. GIORGIO s.a.s. 02/2481341 011/331847 20099 Sesto San Giovanni (MI), Viale Italia, 481 10141 Torino, Via Serrano, 15 DITTE STRANIERE ELOXAL MUSK1TA Ltd INDUSTRIAS AROGONESAS DEL ALUMINIO S.A. SOULIS S.A. Limassol (Cipro), Box 322 ZARAGOZA (Spagna), C° do Cogullada ATENE 33 OXIT SOCI SOSTENITORI PRODUTTORI DI SEMILAVORATI DI ALLUMINIO ALCAN ALLUMINIO s.p.a. divisione Estrusi ALLUMINIO ITALIA s.p.a. SAVA ALLUMINIO VENETO s.p.a. Div. L.L.L. Sett. Comm. Estrusi TRAFILERIE PASSERINI & C. s.p.a. telefono indirizzo 039/623941 06/549031 20060 Ornago (MI), Vìa Ciucanì 00144 Roma-Eur, Piazza G. Marconi, 25 02/9307051 0341/576110 20017 Rho (MI), Via San Martino, 60 22042 Dolzago (CO), Via Provinciale, 18/20 DITTE FORNITRICI DI COLORANTI PER OSSIDAZIONE ANODICA COMIE s.r.l. SANDOZ s.p.a. 0321/810340 02/5795 28070 Sizzano (NO), Via Taulè, 11 20135 Milano, Via Arconatì, 1 DITTE FORNITRICI DI ATTREZZATURE PRODOTTI E PROCESSI PER OSSICOLORAZIONE AIRTAK s.r.l. 059/372952 41100 Modena, Via Marinuzzi, 112 COFERMETAL s.p.a. COMIE s.r.l. DIVERSEY s.p.a. ELCA s.r.l. BOSTON SETTORE GRACE I.S.C. HENKEL CHIMICA s.p.a. 02/781151 0321/810340 02/2593041 030/2741158 02/350021 20121 Milano, Via Politecnico, 3 28070 Sizzano (NO), Vìa Taulè, 11 MARCHON ITALIANA s.p.a. ITALTECNO s.r.l. 02/35792 0376/638216 059/367663 20100 25060 20021 20157 Milano, Via Meucci, 40 Collebeato (BS), Via Roma, 96 Bollate (MI), Via IV Novembre, 92 Milano, Via G. Barella, 6 46043 Castiglione delle Stiviere (MN), Via Circonv. Sud, 1 41100 Modena, Via G. Silvati, 175 DITTE FORNITRICI DI MACCHINE PER FINITURA METALLI ARFA EMME.BI s.n.c. 039/748850 0432/676360 20053 Muggiò (MI), Via Mantova, 12 33050 Pavia d'Udine (UD), Via Udine, 28 DITTE FORNITRICI DI MATERIALE PER IMPIANTI DI ANODIZZAZIONE EURO TRAFILATI s.p.a, ING. STAGNI 02/4456951 02/632070 20090 Trezzano S/N (MI), Via P. Maroncelli, 9 20121 Milano, Via Manzoni, 41 DITTE FABBRICANTI DI IMPIANTI DI ANODIZZAZIONE E/O ECOLOGICI GALVANEVET s.p.a. PROGECO ECOLOGIA s.r.l. TECNOFINISH INDUSTRIE s.p.a. 0321/73392 039/50662 0362/80561 28069 S. Martino di Trecate (NO) 22050 Calco (CO), Largo Pompeo, 1/b 20034 Giussano Birone (MI), Via della Tecnica DITTE COSTRUTTRICI DI INFISSI OCM-VALMA s.n.c. 039/57139 22050 ROVAGNATE (CO), Fraz. Vigna ISTITUTI SPECIALIZZATI DI RICERCA E CONSULENZA TECNICA I.S.M.L. Istituto Sperimentale Metalli Leggeri 0321/24701 28100 Novara, Via G. Fauser, 4 34 DUROCOLOR La sicurezza del marchio Diversey nella elettrocolorazione di alluminio anodizzato Da oltre 60 anni la Diversey Corporation, di cui la Diversey S.p.A. è una delle consociate, pro duce e commercializza specialistici prodotti per il trattamento superficiale dei metalli in oltre 100 Paesi nel mondo. La Diversey S.p.A. è presente in Italia da 25 an ni ed ha raggiunto posizioni tecnologiche eleva te collocandosi ai vertici dei settori in cui opera. I principali marchi Diversey per i trattamenti chi mici in impianti di ossidazione anodica sono: ALUMINUX, DUROCLEAN, SELCON, DUROCOLOR, DIVERSEAL DIVERSEAL è la nuova tecnologia per il fissaggio a freddo dell'alluminio anodizzato. DIVERSEY è il nome in cui l'industria ha fiducia.