OXIT - Aital

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SOMMA
OXIT
Si riparte! E questa volta, sul serio
Note di segreteria
1/84
PERIODICO
DI INFORMAZIONE
DEL C.I.O.A.
Piccolo glossario di chimica generale
Direttore Responsabile:
Walter Fabbri
8
Assemblea CIOA 1983
Redazione:
R. Boi.
Grafica:
11
EURAS, illustre sconosciuta
14
Programma CIOA-ISML per accertare la validità dei processi di
fissaggio a freddo dell'ossido anodico. Prima relazione parziale
sull'andamento delle prove. (G. Mura - 1SML)
17
Fissaggio a freddo dell'ossido anodico. Caratteristiche e proprietà
da bagni a sali di Nichel. (A. Dito, F. Tegiacchi - Laboratorio
ricerche e sviluppo Grace)
25
Fissaggio per idratazione di strati anodizzati di ossido di alluminio:
effetti dell'inquinamento dei bagni sulla qualità del fissaggio.
(S.A. Pozzoli, G. Asperti - OAB-TEFAL Sri Grassobbio)
29
Nuova codificazione dei rivestimenti anodici su alluminio
31
Le aziende col marchio EURAS - EWAA
32
I soci del CIOA
Ennio Forina
Comitalo di redazione:
S. A. Pozzoli - A. Barnabò
S. Casadio - W. Fabbri L. Mal pezzi - G. Ferrari C. Muccio
Gestione Editoriale
e Pubblicità:
Edita! - Editoriale Alluminio S.r.l.
P.za Marconi 25 00144 Roma - EUR
Tel. 06/5914592 - 5915495
Stampa:
ATENA - Roma
Pubblicazione autorizzata a norma
di Legge 8-2-1948 n. 37 con certificato di iscrizione ti. 8 dell' 1 -6-1977
del Registro Stampa del Tribunale di Novara.
Che cosa è il C.I.O.A.?
Il C.I.O.A. è una associazione fondata nel 1958 al fine di proseguire
scopi culturali informativi e formativi nel campo dell'ossidazione
anodica dell'alluminio, nonché di
sviluppo e di tutela della categoria
degli ossidatori e di tutti gli interessati ai procedimenti anodici dell'alluminio.
3
OXIT
5/ RIPARTE!
E QUESTA VOLTA,
SUL SERIO
Forse qualcuno penserà allora che le altre volte si aveva l'intenzione di non far sul serio.
Niente di più inesatto, perché il decollo di OXIT è sempre
stato fra i punti focali dell'attività dei vari Comitati Direttivi che hanno organizzato la vita del CIOA degli ultimi anni.
Il problema, come tutti i soci sanno, era nato dalla scomparsa dell'amico Oliva; da allora nessuno si era più preso l'impegno preciso della formulazione del nostro OXIT.
Il nuovo impegno finanziario assunto dai soci del CIOA, in
occasione dell'ultima Assemblea di Bologna, ha permesso di
impostare la Redazione di OXIT in maniera diversa e definitiva.
Abbiamo affidato il nostro bollettino a degli specialisti falla
EDITAL S.r.L, editrice della rivista Alluminio) e siamo certi che questa decisione sia stata giusta e opportuna.
Ancora una volta quindi bentornato OXIT.
Noi ti auguriamo di avere una vita lunga e regolare, di essere
l'espressione geniale della nostra associazione, dei suoi programmi, dei suoi problemi.
Ti auguriamo di essere allo stesso tempo informazione tecnica e specchio della realtà della nostra professione.
Ti auguriamo di ospitare sulle tue pagine idee, proposte, programmi, critiche di tutti noi che ti abbiamo fortemente voluto così come sei sempre stato.
Ti auguriamo di essere un nostro strumento di lavoro e nello
stesso tempo un mezzo per sentirci uniti in questa nostra associazione, che ci riunisce oramai da più di un secolo.
Tu sei nato con noi ossidatoli e per noi hai continuato a vivere e vogliamo che tu abbia vita prospera infuturo, perché,
quasi per scaramanzia, vorremmo che tutte le fortune che ti
auguriamo fossero anche le nostre fortune.
W.F.
4
iamo all'inizio del 1984 e possiamo quindi trarre un primo bilancio dell'attività svolta dal CIOA nell'anno appena trascorso.
Vediamo innanzitutto di «contarci»: all'inizio de! 1983, al
28/2, i soci del CIOA erano 90, al primo mese del 1984 i soci
sono 87. Dalle cifre sembra perciò che non ci sia stato molto
movimento; esaminando più attentamente il «flusso» dei soci
vediamo invece che hanno chiesto l'iscrizione ben 7 ditte (di
cui 2 soci sostenitori), mentre 10 ditte (di cui 2 soci sostenitori), per diversi motivi, hanno dato le dimissioni o non hanno
risposto ai solleciti di pagamento e sono state perciò cancellate dalla lista dei soci.
L'attività amministrativa è stata abbastanza intensa, sono state spedite circa 1500 lettere ed eseguite circa 500 telefonate;
purtroppo da parte dei soci le risposte alle varie richieste della
segreteria sono state alquanto limitate, soprattutto nel caso
dell'inchiesta, sull'andamento della congiuntura promossa
dall'EURAS; generalmente solo una ventina di ditte risponde regolarmente.
Il Consiglio Direttivo si è riunito 4 volte ed in due occasioni,
dovendo discutere di argomenti di particolare importanza,
sono stati invitati anche i Probi Viri ed i Revisori dei conti.
Per quel che riguarda le iniziative intraprese nell'anno appena trascorso, sono cominciati ad arrivare i primi risultati sul
programma promosso dal CIOA sulla caratterizzazione dei
pezzi fissati a freddo; una più completa qualificazione sarà
possibile ottenerla solo quest'anno. Pur essendo questa iniziativa quella di maggiore interesse non dimentichiamo però
che nel 1983 è stata definita una nuova codificazione dei rivestimenti anodici su alluminio, mentre, per sensibilizzare i
soci sul problema delia qualità dell'ossido anodico, è stata
preparata una confezione contenente ì reattivi per eseguire
la prova alla goccia secondo il metodo di Scott (ISO 2143
modif. con doc. 153 del marzo '76) valido per controllare
la qualità del fissaggio.
Un altro problema di cui il CIOA si è interessato è quello
dei fanghi, ancora al centro dell'attenzione in numerose Regioni. Vediamo di fare il punto di questa iniziativa. Il problema, come tutti i soci sanno, è particolarmente sentito nella Regione Lombardia, dato che gli organismi regionali competenti avevano emanato delle precise disposizioni per classificare i fanghi.
In base ai risultati ottenuti con queste nuove metodiche, si
è notato che i fanghi provenienti da impianti di depurazione
di acque reflue da processi di ossidazione anodica, dopo essere stati sottoposti ad un trattamento di disidratazione meccanica, possono essere scaricati tal quali senza che sia richiesto alcun trattamento di inertizzazione. Di tale problema si
è discusso in occasione di una riunione avvenuta presso l'assessorato all'ecologìa con i tecnici competenti. Si è in attesa
di una decisione in merito da parte degli organismi regionali.
Sulla base di quanto avvenuto nella Lombardia, anche nel
Veneto si sta procedendo in un'analoga direzione.
Per concludere un cenno al QUAL1TAL; nel 1983 due ditte
hanno ottenuto il marchio di Qualità (Alcolors e Ossidazione Avianese) ed altre per quest'anno hanno chiesto le visite
di controllo per la concessione del marchio.
Un'ultima notizia riguarda il potenziamento della segreteria:
è stata installata una nuova linea telefonica diretta il cui numero è 0321/31297.
La Segreteria
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in alluminio e rame
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ACIDI: sono tutte quelle sostanze
che contengono uno o più ATOMI di
idrogeno sostituibili con ATOMI me­
tallici.
ANIONE: IONE carico negativa­
mente.
ATOMO: è la più piccola quantità di
ELEMENTO che può esistere da so­
lo o unito ad altri atomi. L'atomo può
essere raffigurato come un piccolis­
simo sistema planetario costituito da
un nucleo centrale carico positiva­
mente (che funge da astro centrale)
e dagli elettroni carichi negativamen­
te (che simulerebbero ì pianeti). Nel
nucleo sono contenuti i neutroni (par­
ticelle neutre) e i protoni (particelle
positive). Il numero degli elettroni
(negativi) è uguale al numero dei pro­
toni, per cui l'atomo nel suo insieme
risulta neutro.
BASE: sono tutte quelle sostanze
che contengono uno o più gruppi os­
sidrili (OH) sostituibili dai radicali
acidi.
CATALIZZATORE: è una sostanza
che aumenta la velocità di reazione,
senza subire alterazioni permanenti.
CATIONE: IONE carico positiva­
mente.
COMPLESSO: è una MOLECOLA o
uno IONE in cui ad un ATOMO o ad
uno IONE sono legati altri atomi o io­
ni o gruppi in numero superiore al
numero di ossidazione.
COMPOSTO: è ciò che si ottiene dal­
l'unione di elementi in proporzione di
peso costanti.
CONCENTRAZIONE: è il rapporto
tra la quantità di soluto e la quantità
di solvente o di SOLUZIONE. I modi
più comuni per esprimere la concen­
trazione di un soluto in una soluzio­
ne sono:
— per cento peso/peso (%p,p):
grammi di soluto per cento grammi
di soluzione o, più raramente, gram­
mi di soluto per cento grammi di
solvente.
— per cento peso/volume (%p/v):
grammi di soluto per cento millilitri di
soluzione.
Per passare dal %p,p al %pA, basta
moltiplicare per la densità e vice­
versa.
— Per cento volume/volume: millili­
tri di soluto per cento millilitri di
solvente
— partì per milione (ppm): milligram­
mi di soluto per litro di soluzione.
— Molarità (M): MOLI di soluto per
litro di soluzione
— Normalità (N): grammoequivalente di soluto per litro di soluzione.
— Molalità (m): moli di soluto per mil­
le grammi di solvente.
— Frazione molare (x): rapporto tra
il numero di moli di soluto e il nume­
ro di moli totali presenti in soluzione
(soluto + solvente).
ELEMENTI: sono i costituenti dei
COMPOSTI, ne esistono fondamen­
talmente 102 tipi, le cui proprietà so­
no collegate da una legge naturale
periodica, e dalla cui combinazione
sono formati tutti gli altri individui chi­
mici, i COMPOSTI.
EQUAZIONE CHIMICA: è la rappre­
sentazione delle trasformazioni che
le sostanze subiscono nelle REAZIO­
NI chimiche.
6
GRAMMO EQUIVALENTE: quantità
dell'ELEMENTO o del COMPOSTO
in grammi pari al PESO EQUIVA­
LENTE.
IDROLISI: è una REAZIONE dell'ac­
qua con un SALE che porta alla scis­
sione in gruppo acido e basico; la so­
luzione risultante può diventare aci­
da, basica o neutra.
INIBITORE: è una sostanza che di­
minuisce la velocità di reazione.
IONE: particelle elettricamente cari­
che che si originano da ATOMI o
MOLECOLE per l'acquisto o la per­
dita di elettroni.
ISOTOPI: riferito ad un ELEMENTO,
è un altro ELEMENTO avente lo
stesso NUMERO ATOMICO, ma
massa diversa; dovuto al fatto che gli
ATOMI hanno lo stesso numero di
protoni ed elettroni, ma un diverso
numero di neutroni.
MOLE: quantità in grammi di sostan­
za che corrisponde al PESO MOLE­
COLARE.
MOLECOLA: è la più piccola quan­
tità di materia che ancora possiede
le proprietà caratteristiche delia so­
stanza considerata.
NUMERO ATOMICO (Z): è il nume­
ro di protoni presenti nel nucleo di un
ATOMO.
NUMERO DI MASSA: è il numero to­
tale di protoni e neutroni presenti nel
nucleo di un ATOMO.
OSSIDAZIONE: è un processo in cui
un elemento o uno IONE subisce
una perdita di elettroni.
PESO ATOMICO: il peso atomico di
OXIT
un ELEMENTO è quel numero che
indica quante volte l'ATOMO dell'e­
lemento pesa più di 1/16 dell'atomo
di Ossigeno, oppure, secondo la più
recente definizione, quante volte pe­
sa dì più di 1/12 dell'atomo dell'ISO­
TOPO di Carbonio ,f12C
PESO EQUIVALENTE: è la quanti­
tà in grammi di quell'ELEMENTO o
COMPOSTO che corrisponde alla
VALENZA unitaria, che cioè equiva­
le idealmente ad un grammoatomo
o ad un grammoione di idrogeno. Il
peso equivalente risulta uguale:
per gli elementi
Peso Atomico
PESO MOLECOLARE: è per defini­
zione la somma dei PESI ATOMICI
degli ATOMI contenuti in una MOLE­
COLA,
pH: è una misura della concentrazio­
ne degli idrogenioni ed è uguale al
logaritmo decimale del reciproco del­
la concentrazione idrogenionica.
Cioè:
pH = -log [H+J
REAZIONE CHIMICA: è un proces­
so mediante il quale una o più so­
stanze si trasformano in una o più so­
stanze diverse. Se avvengono con
sviluppo di calore si dicono esoter­
miche, se avvengono con assorbi­
mento di calore si dicono endoter­
miche.
RIDUZIONE: è un processo in cui un
elemento o uno ione subisce un ac­
quisto di elettroni.
SALE: COMPOSTO chimico che si
può ottenere per REAZIONE fra un
ACIDO e una BASE, per reazione fra
ELEMENTI, per reazioni di sposta­
mento. o per reazioni di doppio
scambio. I sali in acqua si dissocia­
no dando origine a IONI.
SOLUZIONE: sistema omogeneo, a
due o più componenti, dei quali uno,
detto solvente, funge da mezzo di­
sperdente e l'altro (o gli altri) detto
soluto, è disperso nel solvente allo
stato molecolare ionico. È d'uso in­
dicare col nome di solvente il com­
ponente della soluzione che si pre­
senta nella stessa fase di questa e
con quello di soluto l'altro; se soluto
e solvente hanno lo stesso stato di
aggregazione, si indica come solven­
te la specie presente in quantità pre­
ponderante rispetto all'altra, indica­
ta come soluto.
VALENZA: capacità di un ELEMEN­
TO di combinarsi con altri, raggua­
gliata al numero degli ATOMI di idro­
geno con cui può combinarsi.
Nota: le definizioni dei termini scritti
in maiuscolo sono contenute nel pre­
sente glossario.
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ASSEMBLEA
CIOA/1983
resso il Novotel di
Villanova di Castenaso (BO) si è svolta
l'annuale assemblea del
CIOA alla quale hanno
partecipato numerose persone in rappresentanza di
32 ditte di ossidazione e di
12 Soci sostenitori.
Quest'anno la partecipazione è stata più numerosa rispetto a quella avvenuta
l'anno passato. La cronaca
registra l'apertura dei lavori
con il saluto del Presidente,
dr. Pozzoli, che ha letto la
relazione sui risultati ottenuti quest'anno e le linee
programmatiche da seguire
per il biennio successivo,
P
Pozzoli.
Il sig. Barnabò ha successivamente illustrato i programmi del Consiglio Direttivo sulla gestione della
segreteria, mettendo l'accento sulle nuove possibilità che si aprirebbero qualora si potenziasse maggiormente questo servizio; è
chiaro però che ciò richiede una maggiore spesa a carico dell'associazione.
Dopo queste relazioni si è
aperta la discussione che
qui riassumiamo citando i
principali argomenti.
Ancora una volta viene richiesto l'intervento dell'associazione riguardo il pro-
mettendo l'accento sull'azione che la segreteria dovrà svolgere in tale periodo.
Successivamente il sig. Fabbri, che in seno al Comitato Direttivo si occupa dei
rapporti con l'estero, dopo
aver .illustrato la struttura
organizzativa delI'EURAS,
ha presentato i risultati raggiunti quest'anno in campo
europeo; tra le tante novità ve n'è una di particolare
interesse: dal Settembre di
quest'anno, per due anni, la
presidenza EUR AS sarà gestita dal CIOA nella persona di sig. Fabbri, mentre la
commissione tecnica europea sarà presieduta dal dr.
8
blema della moralizzazione
del mercato sui prezzi e sulla relativa qualità fornita.
L'interesse mostrato dai
presenti è stato notevole e
sono intervenuti i sig. Lodetti, Severgnini, Colombo,
ing. Porcu, sig. Favero, sig.
Baroni, Ghislandi, ing. Balsamo, sig. Cardani, Martori, Vignoli, Massanti, ing.
Menossi.
In particolare la discussione ha investito il campo dei
rapporti con i commercianti
ed il problema della fatturazione dello spessore d'ossido fornito; di tale argomento si discuterà in occasione di un incontro con i
OXIT
rappresentanti dell'Assofermet (associazione dei
commercianti).
Per una maggiore moralizzazione è stato proposto
anche di istituire un albo
professionale degli ossidatori, gestito dal CIOA, al
quale iscriversi per poter
produrre alluminio anodizzato.
Da parte del sig. Battaini
della ditta Ossid Color è
stata evidenziata un'assenza del CIOA nel campo dell'ossidazione della minuteria; di questo settore si discuterà in occasione del
prossimo Consiglio Direttivo.
mato definitivo, dovendo
essere plastificato, ad ogni
socio verranno spediti in seguito dieci di questi depliant.
Nel pomeriggio si è svolto
un interessante dibattito su
argomenti di carattere tecnico; a questa riunione sono intervenute anche diverse ditte di ossidazione non
iscritte al CIOA.
Si è discusso di problemi di
risparmio energetico con gli
interventi dell'ing. Colombini e del dr. Pozzoli. l'ing.
Boi ha fatto il punto sul
problema dello smaltimento dei fanghi ottenuti da
impianti di depurazione
AI termine della riunione è
stata consegnata ai soci presenti all'assemblea un'utile
confezione contenente i
reattivi per eseguire la prova alla goccia per il controllo della qualità del fissaggio
secondo il metodo di Scott
(norma ISO 2143 modif.
con doc. 153 del Marzo
1973). La confezione contiene anche la tabella per la
valutazione della macchia
residua del colorante che si
ottiene al termine della prova. È stato consegnato anche un depliant contenente
la codificazione dei trattamenti anodici su alluminio;
non essendo ancora nel for9
delle acque reflue provenienti da trattamenti di ossidazione anodica dell'alluminio; infine il dr. Mura ha
discusso del programma sul
fissaggio a freddo promosso dal CIOA.
L'assemblea si è chiusa alle ore 17,30 dopo numerosi interventi dei presenti e si
è deciso di approfondire
tutto quanto non è stato
possibile discutere net corso della riunione, per il breve tempo a disposizione, in
occasione di una prossima
assemblea straordinaria da
convocarsi nella primavera
dell'anno prossimo.
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EURAS,
ILLUSTRE SCONOSCIUTA
er poter parlare dell'EURAS (Associazione Europea degli Ossidatori) sarà utile fare un breve cappello.
L'integrazione economica europea ha portato, quale
conseguenza quasi fisiologica, alla necessità di una maggiore collaborazione fra le più varie associazioni nazionali di
categoria,
Non sono sfuggiti a questa regola neanche gli ossidatori anodici dei vari paesi europei. L'iniziativa di fondare un'associazione europea degli ossidatori è cominciata a maturare circa 15 anni fa; fino ad arrivare al 28 gennaio de! 1971 quando
si è dato vita all'EURAS quale appunto espressione internazionale delle associazioni di ossidatori. Come sede è stata scelta Zurigo, presso la Fides, la quale fin da allora ne cura la
Segreteria, per mezzo di due suoi funzionari, i Sigg. Hemmi
e Schaub, elementi di rara preparazione e professionalità.
Gli obiettivi stabiliti fin dalla sua fondazione, erano lo scambio di informazioni e di esperienze relative ai problemi tecnici ed economici degli anodizzatori, la determinazione delle
norme di qualità e le condizioni richieste per la formazione
di un marchio di qualità europeo.
la relazione sulle attività svolte dall'Associazione nonché sulla
situazione di mercato in generale.
L'Assemblea approva quindi, quale compito statutario, il bilancio preventivo e consuntivo.
L'Assemblea Generale viene convocata una volta all'anno in
un diverso paese europeo, ed in tale occasione si riunisce anche il Consiglio Direttivo e la Commissione Tecnico/Economica.
P
CONSIGLIO DIRETTIVO
Il Consiglio Direttivo delibera sui problemi a lui spettanti secondo lo statuto quale per esempio i nuovi programmi, richiesta di nuove adesioni, e t c , e sottoponendo successivamente all'Assemblea le questioni di competenza dell'Assemblea generale stessa.
Il C D . è composto di cinque membri scelti secondo una rotazione stabilita dall'Assemblea; esso è presieduto dallo stesso
presidente dell'EURAS, che diventa il responsabile della vita associativa.
L'attuale composizione del Consiglio Direttivo, dopo l'elezione avvenuta in occasione dell'Assemblea di Londra, è la
seguente:
QUALI SONO GLI ORGANI EURAS?
Lo statuto EURAS, prevede quali organi associativi l'Assemblea Generale e il Consiglio Direttivo, vediamo più in dettaglio di cosa si occupano.
Presidente: Fabbri Walter (Italia)
Membri consiglieri
J.A. van der Heuvel (Olanda)
D. de Quin (Belgio)
J. Bettencourt (Portogallo)
E. Survila (Gran Bretagna)
Segretari
Sigg. Hemmi e Schaub (Svizzera)
ASSEMBLEA GENERALE
All'Assemblea Generale partecipano tutti i soci delle varie
associazioni nazionali i quali sono appunto tenuti a deliberare su molte questioni di carattere generale (quali per esempio la modifica dello statuto, l'aumento delle quote etc). In
tale occasione il Presidente dell'EURAS, eletto ogni due anni a turno fra i rappresentanti dei vari paesi membri, legge
Nel prossimo numero parleremo della Commissione Tecnico/Economica e del QUALANOD
11
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PROGRAMMA CIOA-ISML
PER ACCERTARE LA VALIDITÀ DEI PROCESSI
DI FISSAGGIO A FREDDO DELL'OSSIDO ANODICO
PRIMA RELAZIONE PARZIALE
SULLANDAMENTO DELLE PROVE
Presso ISML è in corso un
vasto programma dì prove,
parzialmente finanziato dal
CIOA e da alcuni produttori di processi di fissaggio a
freddo: in ordine alfabetico Diversey, Grace Italiana,
Italteeno e Oxitekne.
II programma, nella sua
prima fase, è volto a stabilire il comportamento dei
pezzi fissati a freddo nei
quattro bagni, in confronto con i materiali fissati a
caldo nei bagni tradizionali: acqua deiontzzata e soluzione di NiS0 4 10 g/l.
Nella presente relazione
vengono date alcune informazioni su una prima serie
di prove su pezzi color naturale; prove analoghe sono state già iniziate su pezzi colorati nero MLW ed
elettrocolore Sn ma non sono ancora concluse. Nei
prossimi mesi il programma
verrà completato ed i risultati verranno comunicati
ufficialmente anche agli organi tecnici del Qualanod,
ai quali verrà fatta pervenire una relazione parziale
analoga alla presente; nella riunione del 6/12 scorso
è stato dato un primo reso-
conto verbale delle prove.
Al termine delle prove i Soci CIOA potranno disporre della serie completa dei
dati.
toposte a spazzolatura
Scotchbrite; i pezzi sono
stati poi sottoposti al normale processo di ossidazione consistente in sgrassaggio, satinatura, neutralizzazione, ossidazione (a 1,4 +
1,5 A/dnr a 20°C in un
bagno al 18% di H, SOj
contenente circa 7 g/l di
Al), eventualmente colorati e fissati nei vari bagni.
Per i quattro bagni di fissaggio a freddo sono state
utilizzate le condizioni prescritte dai fabbricanti; i bagni a caldo sono stati mantenuti all'ebollizione e il fissaggio è stato protratto per
3Vum.
Sono stati preparati, per le
prove, 566 campioni di varie dimensioni; altri 236
campioni sono stati necessari per la sostituzione di
bagnate contenenti campioni che si discostavano dalle
condizioni di formazione
dell'ossido stabilite e per
mettere a punto le condizioni di preparazione dei vari
tipi di bagnata, per ottenere su tutti i campioni condizioni analoghe. Ogni bagnata conteneva i campioni da fissare a freddo e
quelli di riferimento. 1 campioni color naturale avevano uno spessore di ossido di
circa 17 u.m, come quelli
elettrocolorati Sn; i campioni nero MLW avevano
uno spessore maggiore, pari
a circa 24 um.
I campioni sono stati ottenuti da piatto estruso
100x3 mm di lega UNI
6060, di produzione commerciale.
Le barre sono state sot-
Prove di esposizione
in ambiente
Sono stati preparati campioni per prove di esposizione in ambiente marino
(nella nostra Stazione di
Corrosione di Arenzano)
nel color naturale, nero
MLW e nero elettrocolore
Sn; sono stati esposti almeno due campioni per ogni
tipo di fissaggio ed almeno
un campione per tipo è stato conservato per il confronto.
Il primo esame, dopo tre
mesi di esposizione, non ha
rivelato differenze sostanziali fra i campioni esposti.
14
Comportamento nelle
prove distruttive
Questa serie di prove è stata condotta per controbattere le tesi di alcuni ricercatori stranieri, emerse nelle
discussioni in seno alla
commissione tecnica del
Qualanod, della quale fanno parte il Dott. Pozzoli in
rappresentanza del CIOA
ed il Dott. Mura in rappresentanza dell'ASSOMET.
I ricercatori stranieri sostenevano che i pezzi fissati a
freddo non potevano migliorare col tempo la qualità iniziale del fissaggio a
causa della presenza del
fluoro.
Poiché si pensava che ciò
non corrispondesse a verità, sono state preparate
quattro serie di campioni
per quattro durate di invecchiamento in ambiente controllato, rilevando gli assorbimenti di acqua dall'ambiente e i valori di perdita
di peso nella prova distruttiva de! fissaggio, al termine dell'invecchiamento.
Per ogni serie sono stati
preparati quattro campioni
per ogni tipo di fissaggio;
tutti i campioni sono stati
sottoposti a quattro pesate
di precisione per determinarne le caratteristiche dell'ossido e del fissaggio, ol-
OXIT
TABELLA I — MG/DM? DI ACOUA ASSORBITA DA PARTE DEI PEZZI MANTENUTI,
PER LE DURATE INDICATE, IN CAMERA CLIMATIZZATA A 20°C E 6 5 % DI UMIDITÀ RELATIVA
tre ai controlli finali.
Per brevità riportiamo qui
(per uno dei processi a freddo e per i due processi a caldo), soltanto i valori rilevati
alla perdita di peso in miscela fosfo-cromica a 38°C
per 15' secondo la norma
ISO 3210 (v.tabb.I e li).
Ricordiamo che la perdita
di peso massima, ammissibile per un fissaggio accettabile, è pari al 30
mg/dm 2 .
Dalla tab.I si può rilevare
che i ricercatori stranieri
avevano torto; dalla tab.II
si vede come i risultati delle perdite di peso siano abbastanza simili per i campioni in prova e come i risultati stessi migliorino costantemente col tempo di
invecchiamento per il fissaggio a freddo, mentre per
il fissaggio a caldo in sali di
Ni vi è dapprima un lieve
peggioramento ed un miglioramento finale.
Per il fissaggio in acqua
deionizzata i risultati sono
un po' incerti; vi sono state probabilmente alcune in-
terferenze dovute alla qualità dell'acqua deionizzata
impiegata per il bagno, che
veniva cambiato di volta in
volta; la resistività dell'acqua variava fra - 500.000
e - 760.000 Q c m - 1 .
Sempre allo scopo di indagare sulla idratabilità dell'ossido a freddo, sono state condotte altre prove su
pezzi fissati a freddo e successivamente fissati a caldo,
in soluzione di NISOj 10
g/l, per 15'.
I risultati della perdita di
peso dopo il fissaggio doppio sono apparsi migliori di
quelli ottenuti dopo 38 giorni di invecchiamento, pari
cioè a 4,2 mg/dm 2 . Tale
valore si è abbassato ancora a 2,6 mg/dnr dopo 14
giorni di invecchiamento.
Sono state anche condotte
prove alla goccia secondo
ISO 2143 (acido fluosilicico e rosso B3LW) ma i valori ottenuti non sembravano in buon accordo con
quelli relativi alle perdite di
peso.
Le prove alla goccia sono
state perciò temporaneamente abbandonate, in attesa di poter dedicare una
parte di lavoro a questo
problema.
Prove di corrosione
accelerata
Sono state preparate serie
di campioni analoghi a
quelli esposti in ambiente
marino (di dimensioni inferiori), sottoponendoli poi
alla prova in camera a nebbia salino-acetica (NSA), in
camera cupro-salina-acetìca
(CASS) ed in ambiente solforoso in camera Kesternich.
La temperatura di prova è
solitamente pari a 35,40 o
50°C a seconda delle norme
e degli ambienti. In questo
caso essa è stata abbassata
a 25°C per minimizzare
l'effetto parzialmente fissante delle temperature più
elevate.
Per queste prove i dati relativi ai pezzi colorati non
sono ancora completi e preferiamo perciò omettere i
dati parziali.
15
Per il color naturale diremo
innanzi tutto che si è ottenuta una buona correlazione fra i risultati ottenuti
nelle tre prove e quelli relativi alle perdite di peso.
Per quanto riguarda la
comparazione tra il fissaggio a freddo e quello a caldo, omettendo i numeri,
comprensibili solo da specialisti di corrosione, diremo che, per la NSA, il fissaggio a freddo ha mostrato un comportamento del
tutto paragonabile a quello
dei fissaggi a caldo.
Per la Kesternich, i pezzi
fissati a freddo hanno mostrato un comportamento
migliore di quelli fissati a
caldo.
La CASS ha dato risultati
alquanto livellati, data la
eccessiva aggressività dell'ambiente; i pezzi fissati a
freddo hanno avuto qui un
comportamento sotto certi
aspetti equivalenti, ma sotto altri aspetti peggiore dei
pezzi fissati a caldo.
A questo punto delle prove
riteniamo possibili le seguenti conclusioni, riguardanti il colore naturale.
a) 1 pezzi fissati a freddo
mostrano, nelle prove di
corrosione accelerata, un
comportamento simile a
quello dei pezzi fissati a caldo, quando il bagno sia a
posto e vengano rispettate
le prescrizioni.
b) La prova distruttiva secondo ISO 3210 evidenzia
bene la qualità del fissaggio
anche per i pezzi fissati a
freddo; i risultati sono anche correlabili con quelli
delle prove di corrosione
accelerata.
e) La prova della goccia secondo ISO 2143 non sembre per ora utilizzabile, co
sì come è attualmente, per
stabilire la qualità del fissaggio per i pezzi fissati a
freddo.
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FISSAGGIO A FREDDO
DELL'OSSIDO ANODICO
CARATTERISTICHE
E PROPRIETÀ DA BAGNI
A SALI DI NICHEL
a superficie dell'alluminio allo stato naturale si ricopre di un sottile strato di ossido protettivo a causa di
un processo redox, che coinvolge la riduzione degli ioni
idrogeno del vapore d'acqua, presente nell'aria, ad idrogeno molecolare con la contemporanea ossidazione del metallo.
Il processo industriale di ossidazione anodica dell'alluminio
ha lo scopo precipuo di realizzare un film di ossido migliore
di quello naturale, con eccellente resistenza alla corrosione
ed esteticamente rifinito cosi da rendere possibile l'impiego
del metallo per uso architettonico.
Il tipo di ossido anodico, che si ottiene quando l'alluminio
funge da anodo in una cella elettrolitica, è stato oggetto di
approfonditi studi da parte di numerosi ricercatori ed essenzialmente dipende dalla natura dell'elettrolita (1).
Il processo di gran lunga più diffuso, per la sua semplicità
di esecuzione e per le buone qualità dello strato di ossido ottenuto, impiega quale elettrolita una soluzione di acido solforico.
Nella tab. I sono riassunti i dati operativi relativi a questo
processo nonché la composizione percentuale dello strato di
ossido anodico ottenuto. Lo spessore del film poroso varia
a seconda delle condizioni operative adottate e, nella pratica
industriale, per uso architettonico non supera i 30 um.
11 film protettivo è trasparente e, per la sua porosità, può essere soggetto a trattamenti successivi di colorazione sia per
impregnazione che per elettrocolorazione (2).
II fissaggio è lo stadio finale del processo industriale durante
il quale si ha prima la precipitazione di un gele di allumina
all'interno dei pori, poi la sua ricristallizzazione con formazione delle boehmite (y-lOOH). Questo trattamento dà al film
protettivo un'eccellente resistenza alla corrosione anche in
ambienti fortemente aggressivi e, per gli strati colorati, migliora la solidità alla luce.
Di norma, il fissaggio è eseguito a temperature prossime ai
100°C in acqua demineralizzata, additivata di piccole quantità di tensioattivi e disperdenti per limitare la formazione
di polverino, oppure in soluzioni acquose di sali di nichel,
L
il cui impiego permette di lavorare a temperature leggermente inferiori, di adoperare l'acqua di rete e ottenere migliori
caratteristiche finali del mantenimento ossidato.
Gli inconvenienti di questo processo sono il pesante aggravio economico per gli alti costi di riscaldamento delle vasche,
la formazione di polverino e i lunghi tempi di trattamento.
Per ovviare a ciò, spinti soprattutto dalla crisi energetica, si
è iniziato qualche anno fa a studiare, con maggiore attenzione, la possibilità di mettere a punto un processo economico
che potesse operare a temperature notevolemente inferiori,
se non a temperature ambiente, ossia il fissaggio a freddo.
Anche gli autori del presente articolo, hanno proseguito in
questa direzione valutando una serie di idee alternative a quelle tradizionali fino alla realizzazione di un nuovo processo,
entrato in commercio con successo alla fine dell'anno passato (3,4).
Oggetto del presente lavoro è quella parte della nostra ricerca che riguarda lo studio della fenomenologia del fissaggio
ottenibile da bagni a sali di Nichel, in presenza di particolari
coadiuvanti, e le sue caratteristiche di resistenza agli agenti
esterni.
Si è iniziato con l'indagine sull'assorbimento degli ioni Nichelio da parte dello strato anodico in funzione delle principali variabili di processo e, successivamente, si è passati alla
valutazione delle caratteristiche di resistenza alla corrosione
secondo i metodi indicati dalle norme internazionali in uso.
* l'articolo è apparso sulla rivista Galvanotecnica n. 1/1984. che si rin­
grazia per aver concesso l'autorizzazione per la riproduzione,
17
OXIT
a) Chimica dell'assorbimento
Le quantità di ione Nichelio assorbito in funzione della temperatura e del grado di pH della soluzione di trattamento sono riassunte rispettivamente nelle tabelle II e [II, indi riportate graficamente, nelle figg. 1 e 2.
Si può constatare come si abbia il massimo dell'assorbimento in un ristretto intervallo di temperatura (15-30°C) e di pH
(5,5-6,5).
18
OXIT
Inoltre, dalle numerose prove effettuate variando i tempi di
trattamento, si è potuto verificare come un aumento del tempo sia favorevole all'assorbimento per temperature inferiori
ai 25°C mentre al contrario risulta scarsamente influente per
temperature superiori (Tab. 5).
Fig. 3 - Curve di titolazione potenziometrica per io ione Nichel
a varie concentrazioni.
Tale fenomeno, legato alla cinetica delle reazioni che hanno
luogo tra lo ione Nichel e lo strato di ossido poroso durante
la fase di assorbimento, fa pensare che la «saturazione» del
poro avvenga sempre in tempi più brevi all'aumentare della
temperatura e che, pertanto, un tempo di trattamento più lungo rispetto al necessario comporti un eccessivo desorbimento dello ione.
Nella fig. 3 sono riportate le curve di titolazione potenziometrica per lo ione Nichel a varie concentrazioni, allo scopo
di delineare l'intervallo di pH in cui si abbia l'esistenza dello
ione Ni" ".
Dalle curve si desume come per valori di pH di poco superiori al 6,5 e per soluzioni 10 ~M di Ni" " si abbia l'inizio
di fenomeni di idrolisi dello ione stesso. Tali valori di pH e
concentrazione dello ione è pensabile che vengano ad essere
raggiunti all'interno dei pori di ossido anodico nelle condizioni di processo citate e ciò potrebbe spiegare il perche della stretta dipendenza delle quantità di ione assorbito dal grado di pH.
Infatti il raggiungimento di determinate condizioni (pHconcentrazione) porterebbe alla precipitazione di idrati misti Nichel-Alluminio ed alla conseguente occlusione dei pori,
Fig. 4 - Strato di ossido anodico eleirocolorato in SnSO e
fissato a freddo (X 1000 SEM).
Inizialmente lo strato di Nichel assorbito è stato messo in evidenza in modo molto semplice attaccando con una soluzione di HNO al 50% lo strato fissato di ossido anodico ed osservando la superficie al microscopio elettronico (fig.4).
Quindi si è provato a dissolvere, in modo progressivo, lo strato di ossido anodico in miscela fosfocromica ed in Tab. 5
19
OXIT
sono riportate le quantità di Nichel riscontrate all'assorbimento atomico per strati di diversa profondità: lo ione risulta essere assorbito per circa il 70% nei 7-8 um più esterni de!
film poroso.
Si è proceduto quindi ad una analisi più accurata osservando la distribuzione spaziale dello ione metallico nello strato
di ossido tramite XRES.
Nella fig. 5 è riportato il profilo dello ione Nichel lungo una
linea perpendicolare alla superficie per un campione non colorato. Si può osservare come il Nichel sia concentrato in una
zona mediana dello strato poroso, compreso tra i 4 e gli 8 um.
Medesimo risultato si è avuto su un pannello elettrocolorato
TAB. 6 — RAPPORTO TRA LE AREE DEI PICCHI
RELATIVI AL NICHEL ED ALLUMINIO DETERMINATI PER XRES
IN PUNTI DELLA SEZIONE A DIVERSA DISTANZA
DALLA SUPERFICIE DELL'OSSIDO ANODICO.
Fig. 7 - Curva di distribuzione del Nichel, ottenuta per
speli romei ria di fluorescenza di raggi X, nello strato ossidalo
per due campioni di Al eletirocolorati:
a = in sale di Ag, colore giallo;
b = in sale di Cu, colore rosso.
e Rame (processo Grace GR 494 e GR 493). A causa delle
inferiori quantità di ione assorbito non è stato possibile ottenere direttamente le X-lines come nei casi precedenti. Pertanto le curve sono state ottenute elaborano i dati spot di diverse rilevazioni semiquantitative tramite XRES delle quantità di Nichel ed Alluminio (assunto come riferimento) in punti della sezione a diversa distanza dalla superficie dello strato di ossido anodico. Il rapporto delle aree relative ai due
metalli da cui sono tratti i valori percentuali riportati in grafico, sono riassunti nella Tab. 6.
Esaminando le curve, si può osservare come per l'elettrocolorato in soluzione di solfato di Rame il Nichel assorbito risulti essere concentrato in prossimità della superficie dello
strato di ossido mentre'per l'elettrocolorato in soluzione di
sali d'Argento si ripete l'andamento già riscontrato per i pannelli colorati in soluzione di SnSQ4.
bronzo con una soluzione acida di SnSO, ffig. 6). É interessante notare come in questo caso la concentrazione del Nichel non vada bruscamente a zero in prossimità dello strato
barriera come invece accade per il pannello non colorato.
Ciò è dovuto probabilmente all'allargamento del poro che
si ha nella fase di elettrocolorazione per l'impiego di corrente alternata e che permette un assorbimento del Nichel anche in prossimità dell'interfaccia alluminio-ossido.
Nella fig. 7 sono riportate le curve di distribuzione dello ione Nichel per elettrocoloranti in soluzioni di sali di Argento
b) Resistenza a corrosione e solidità del colore alla luce.
Le prove di corrosione e solidità del colore alla luce sono state
eseguite in conformità alle principali norme Internazionali
relative ai controlli dell'ossido anodico, che vengono di seguito elencate, indicando brevemente te principali modalità
operative.
20
OXIT
TA8. 7 — RISULTATI DELLE PROVE DI CORROSIONE ACCELERATA E SOLIDITÀ
ALLA LUCE ARTIFICIALE.
A) NEBBIA SALINA
4) Solidità del colore alla luce artificiale
(UNI 4529, ISO 2135):
La prova viene effettuata esponendo all'azione della luce una
provetta ricavata dal campione di alluminio ossicolorato e
delle strisce di stoffa, colorate con pigmenti di resistenza nota e crescente, ritagliate da campioni di confronto.
Durante l'esecuzione della prova la temperatura non deve essere superiore ai 50°C. La resistenza alla luce della colorazione architettonica correttamente eseguita deve essere analoga a quella della stoffa col massimo indice di solidità per
la scala dei grigi e dei blu.
I risultati ottenuti sono riassunti nella Tab. 7. Inoltre, sono
1) Nebbia salina:
I campioni di alluminio ossidati vengono esposti per tempi
multipli o sottomultipli dì 24 ore su un supporto con inclinazioni di 25 + 5°C ad una atmosfera ricca di NaCl a 35 ±
2°C. Per la valutazione si considera sia il tempo impiegato
per l'apparire della prima macchia o primo punto di corrosione, sia alla fine della prova il numero e la profondità media degli eventuali crateri di corrosione.
2) Nebbia salino-acetica:
I campioni di alluminio ossidati vengono esposti per tempi
multipli o sottomultipli di 24 ore su un supporto con inclinazione di 25 ± 5°C in una atmosfera composta da una soluzione, opportunamente nebulizzata, di NaCl e acido acetico
a pH compreso tra 3,1 e 3,3. la temperatura di esposizione
è di 35 ± 2°C. La valutazione della resistenza a corrosione
viene effettuata analogamente alla camera in nebbia salina.
3) Cass-Test (BS 3745):
Si procede come per le prove precedenti con la differenza che
l'atmosfera della cabina di prova risulta essere composta da
una soluzione opportunatamente nebulizzata da NaCl e cloruro rameico mantenuta a pH 3,1-3,3 con acido acetico.
21
oxrr
patto strato di protoni sia incluso nella regione superficiale
dello strato anodico e, per l'elettroneutralità, vi sia di conseguenza uno strato meno compatto di anioni nella soluzione,
in prossimità del film superficiale. Tra i vari modelli proposti il più attendibile è stato presentato da J,Murphy (5) ove
è proprio messo in evidenza come durante l'ossidazione i protoni vengano ad essere assorbiti all'interno dello strato poroso (fig.8). È ragionevole pensare che anche dopo l'anodizzazione il film di ossido mantenga nello strato esterno un eccesso di carica positiva, sia che si vada direttamente in fissaggio o che si passi prima attraverso processi di colorazione. Le particolari sostanze presenti nella soluzione di fissaggio a freddo modificano lo stato elettrico all'interfaccia
ossido-soluzione di processo neutralizzando le cariche positive e, incorporandosi nel film, comportano un eccesso di carica negativa che favorisce l'assorbimento deeli ioni positivi
(Ni + + ).
Inoltre interessanti risultano i risultati ottenuti per dissoluzione progressiva degli strati di ossido poroso, confermati dall'analisi della distribuzione spaziale dello ione per XRES. A
tale proposito è da rilevare che altri ricercatori (9,10,11) avevano già compiuto lavori analoghi su ossido di alluminio, trattato in una soluzione bollente di Nichel acetato, pervenendo
alla conclusione che la maggior parte del contenuto di Nichel del rivestimento era adiacente alla superficie, senza essere distribuito uniformemente. Dall'esame dei risultati si desume invece che, nelle condizioni sperimentali da noi utilizzate e fatta eccezione per il sale colorato in sali di rame, si
ha l'assorbimento del Nichel per quasi tutta la lunghezza dei
pori anche se in maniera difforme. Infatti osservando il profilo di distribuzione dello ione lungo la X-line, partendo dalla superficie esterna si ha un progressivo aumento della quantità assorbita fino a raggiungere una zona mediana di massimo assorbimento, per poi decrescere sino a zero in prossimità dello strato barriera. La completa otturazione del poro non
può probabilmente avvenire perché nella zona mediana considerata vengono raggiunte condizioni di pH e di concentrazione dello ione tali da rendere possibile la precipitazione dello
stesso come idrossìdo, impedendo l'ulteriore assorbimento
da parte degli strati più interni del poro. In superficie, invece, c'è da considerare che si ha un flusso continuo di ioni
dalla soluzione all'interfaccia e viceversa, che impedisce la
chiusura totale del poro. Questa avviene soltanto dopo qualche ora dalla fine del trattamento, forse in conseguenza di
una probabile idratazione del poro che continua ad assorbire vapor d'acqua dall'ambiente. Ciò è stato verificato valutando la quantità di ossido disciolto per azione della miscela
fosfocromica a T = 38 + 1°C sia subito dopo il trattamento che dopo qualche tempo: si è passato da 3 a 0,5 um di
film disciolto nel giro di qualche ora.
Dai risultati positivi delle prove di corrosione accelerata emerge come la quantità di Nichel assorbito conferisca al film di
ossido anodico una buona resistenza alla corrosione, paragonabile a quella ottenuta con il tradizionale processo dì chiusura dei pori per formazione di boehmite in acqua bollente
o in diverse soluzioni mantenute a T>95°C.
Lo stesso può affermarsi per la solidità alla luce dei pannelli
colorati. Inoltre è emerso durante le prove come t migliori
risultati ottenuti fossero da mettere in relazione con la presenza dei pori della massima quantità di ione Nichel assorbito, com'era logico attendersi.
Dall'esame dei risultati è evidente il notevole interesse applicativo di un simile processo. Infatti è possibile impiegando
opportune soluzioni, ben bilanciate nei loro componenti, e
rispettando determinati parametri operativi, ottenere strati
di ossido anodico che abbiano una buona resistenza alla cor-
Fig. 8 - Modello del doppio strato elettrico all'interfaccia ossido
poroso di alluminio-soluzione elettrolitica di anodizzazione.
(Da J.F. Murphy).
stati preparati alcuni campioni di alluminio anodizzato dei
quali, varando le condizioni operative (temperatura e tempo
di processo) si è riusciti a fare assorbire quantità diverse di
ioni Nichel. Indi è stato effettuato il controllo della qualità
del fissaggio secondo la norma ISO 321 (miscela fosfocromica, 15 minuti a 38 ± 1°C).
È stato così possibile mettere in evidenza in modo semplice
la relazione esistente tra la qualità di Nichel assorbita e la
qualità del fissaggio ottenuto. I risultati sono riportati nella
Tab. 8.
Dall'esame dei risultati risulta chiaro come il maggior assorbimento dello ione Nichel nello strato di ossido poroso si abbia in un intervallo dì temperatura compreso tra i 15 e 35°C,
per tempi di processo (10-25 minuti) che possano avere un
significato dal punto di vista applicativo. Più marcata risulta invece la dipendenza del grado di pH della soluzione di
trattamento: il suo valore deve essere perentoriamente mantenuto tra il 5,5 e il 6,5 con il massimo di assorbimento a
pH = 6,0.
Per quanto concerne le quantità di ione metallico assorbito
si è trovato, in assenza delle particolari sostanze impiegate,
un valore medio di 2,23 mg dm" 2 a 25°C per un tempo di
10 minuti, ossìa tre volte inferiori ai valori riscontrati nella
nostra soluzione. Pertanto la presenza di tali composti facilita notevolmente, l'assorbimento del Nichel, probabilmente perché vengono ad essere incorporate nello strato di ossido modificando la natura delle cariche elettriche presenti
all'interfaccia.
Infatti, benché non sia noto con esattezza quale sia il modello del doppio strato elettrico all'interfaccia ossido poroso di
alluminio-soluzione elettrolitica di H,S0 4 dell'anodizzazione, i risultati di numerose ricerche in merito concordano nell'evidenziare come lo strato di ossido si carichi positivamente rispetto alla soluzione (4). Infatti è possibile che un com22
OXIT
rosione in genere ed all'azione della luce naturale, in modo
semplice e più economico di quanto non si faccia attualmente negli impianti di anodizzazione.
A. Dito - F. Tegiacchi
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GDOT
FISSAGGIO PER IDRATAZIONE
DI STRATI ANODIZZATI
DI OSSIDO DI ALLUMINIO
EFFETTI DELL'INQUINAMENTO DEI BAGNI
SULLA QUALITÀ DEL FISSAGGIO
l processo di fissaggio con soluzioni acquose è ben noto
e di comune impiego già da parecchi anni (1).
L'uso di questa tecnologia era derivato dall'osservazione
sperimentale che strati anodici non fissati, esposti all'aria perdevano lentamente ma irreversibilmente la proprietà di assorbimento ai coloranti o ai grassi, mentre migliorava la resistenza alla corrosione.
Dato per scontato il ruolo fondamentale dell'idratazione nel
miglioramento delle proprietà degli strati anodizzati di ossido di alluminio, sono state studiate e utilizzate varie tecniche atte ad accelerare il processo naturale; contemporaneamente sono state messe a punto varie metodiche per stimare
la qualità del fissaggio in relazione alle variazioni che avvenivano nelle caratteristiche chimiche e fisiche degli strati di
ossido.
Attualmente nella prassi industriale si sono affermati e sono
di comune impiego i processi basati sulla immersione per tempi controllati in bagni bollenti contenenti o sola acqua demineralizzata a pH tamponato o soluzioni diluite di sali di
nichel.
Per il collaudo della qualità vengono impiegati metodi che
misurano la perdita di potere assorbente degli strati (metodo
di Scott o alla goccia ISO 2143 mod. 153 del 3/76), la resi-
I
stenza all'attacco chimico (metodo della perdita in peso in
miscela fosfo-cromica o ISO 3210), le proprietà elettriche dello strato (metodo della misura dei valori di ammettanza o
ISO 2931).
Dato che la presenza di elementi inquinanti nei bagni modifica sensìbilmente la qualità del fissaggio controllata seguendo
i metodi indicati, ci siamo proposti di riesaminare la reale
influenza dei fattori che interferiscono con l'idratazione sulla qualità del fissaggio.
Tutto il lavoro di ricerca svolto fino ad ora per controllare
la nocività di alcune sostenze nei bagni di fissaggio fa riferimento esclusivamente a bagni che utilizzano acqua di rete o
demineralizzata senza l'impiego di additivi.
A questo proposito abbiamo raccolto nella Tabella 1 le referenze più significative. Dall'esame dei dati riportati e dalla
lettura del testo delle referenze citate, notiamo che i cationi
sono generalmente tollerati e quando sono giudicati nocivi
per lo più causano solo difetti estetici allo strato fissato (mac-
TABELLA 1 - INQUINAMENTI PIÙ COMUNI NEI BAGNI DI FISSAGGIO CON ACQUA E LORO EFFETTO
SULLA QUALITÀ DEL PROCESSO IN UN INTERVALLO DI pH COMPRESO FRA 5.5 E 6.5. VIENE GIUDICATA INDIFFERENTE
LA PRESENZA DI UN COMPOSTO QUANDO VIENE TOLLERATO AD UNA CONCENTRAZIONE SUPERIORE A 0.5 GR/1
25
OXIT
chie di colore, polverino, etc); viceversa tre degli anioni analizzati sono veri e propri inibitori per il processo di idratazione in acqua bollente per cui il loro tenore in soluzione va
tenuto sotto stretto controllo.
Dato che l'eventuale fonte degli inquinanti più pericolosi
(fluoruri, fosfati e silicati) è l'acqua di rete, per l'impiego di
questo processo si rende necessaria la demineralizzazione dei
bagni e dell'acqua necessaria per i rabbocchi.
nerali più noti di nichel è proprio la garnìerite, che è essenzialmente costituita da silicati idrati del metallo.
Per il fluoruro invece non esistono molti dati sul composto
che è giudicato solubile in acqua a 25°C fino a concentrazioni di 25 g/l (6) per cui in teoria fluoro e nichel possono coesistere in soluzione anche oltre i limiti consentiti nella Tabella 1.
Per lo svolgimento delle prove abbiamo utilizzato la metodica di Referenza 4 che qui riportiamo per chiarezza:
Sono stati preparati campioni di alluminio ALP 99.5 AO di
I dmq, e dopo sgrassatura e neutralizzazione sono stati anodizzati in acido solforico a 200 g/l, 20°C ± 1°C e 1.5 A/dmq.
Si sono cosi ottenuti strati di spessore di circa 20 micrometri
che sono stati fissati per tempi di circa 60 minuti (3 min/micrometro) in bagni costituiti da una soluzione base di Nichel
solfato a 10 g/l, più gli eventuali inquinanti, tenuti a
98 100°C.
Dopo il fissaggio sono state condotte le prove di collaudo
alla goccia e distruttive con il metodo della perdita di peso
ed i risultati sono stati visualizzati nelle Fig. 1,2,3.
Commentando i risultati ottenuti possiamo dire che:
Da circa 20 anni è pratica comune in Italia usare per il fissaggio soluzioni bollenti di sali di nichel in acqua di rete; sperimentalmente si è verificato che con questo accorgimento
si realizzano notevoli vantaggi operativi e qualitativi. Infatti
la presenza in soluzione di un catione che può idrolizzare all'interno del poro dando un precipitato incolore, a parità di
altre condizioni, aumenta il grado di sigillatura dei pori stessi e consente una migliore qualità del fissaggio sia alle prove
di collaudo (ISO 2143 e ISO 3210) che alla resistenza alla corrosione.
Inoltre i bagni ai sali di nichel hanno dimostrato nell'impiego pratico una maggiore tolleranza all'inquinamento, tanto
che per la formazione dei rabbocchi viene normalmente usata acqua di rete.
A questo punto abbiamo voluto controllare l'influenza su di
un bagno di fissaggio ai sali di nichel degli anioni fluoruro,
fosfato e silicato comunemente giudicati inibitori di idratazione e pertanto nocivi.
A priori anche dal solo studio delle proprietà chimiche dei
sali di nichel si può rilevare che la solubilità del fosfato e del
silicato di nichel nel campo di pH 5.5-6.5 è talmente bassa
per cui è impossibile raggiungere per la concentrazione degli
anioni i valori giudicati come limite per la nocività (5).
Tra l'altro può essere importante ricordare che uno dei mi-
a) l'aggiunta di potassio fluoruro alla soluzione di solfato
di nichel non ha modificato il pH del bagno e nel campo di
concentrazione studiato non ha influenzato la qualità del fissaggio; possiamo quindi ritenere non influente ai nostri fini
la presenza fino a 1 g/l di fluoruri nei fissaggi ai sali di nichel.
b) la stessa prova effettuata su un bagno di fissaggio a sola
acqua demineralizzata ha invece drammaticamente riconfermato l'effetto nocivo dell'anione fluoruro che già in concentrazioni di 0.05 g/l di potassio fluoruro causava una perdita
di peso di 47 mg/dmq.
e) la aggiunta di fosfato sodico non modifica il pH del bagno ma causa la formazione di un precipitato fine; dopo la
filtrazione sono state effettuate sul limpido prove di fissaggio che hanno dato risultati ottimi e costanti in tutto il campo studiato.
26
OXIT
NUOVA CODIFICAZIONE
DEI RIVESTIMENTI ANODICI SU ALLUMINIO
l dr. Muccio (SAVA), membro del Consiglio Direttivo
dei CIOA, ha elaborato insieme con il sig. Ostidich (Trafilerie Passerini) una nuova codificazione dei rivestimenti
anodici su allumìnio, apparsa sul n° 3/1983 della rivista Nuova Finestra.
Lo scopo di questa nuova proposta era quello di superare
la situazione di confusione esistente nel mercato italiano, determinata dal fatto che ogni anodizzatore utilizza per l'identificazione delle diverse finiture e dei colori una propria sigla diversa da quella impiegata dai concorrenti.
La nuova codificazione tiene conto delle siale utilizzate nella
norma UNI 4522-66 per identificare il tipo di finitura e la
classe dello spessore e di parte di quelle prescritte dall'EURAS.
Il CIOA ha accettato questa proposta e per diffonderla presso
i propri soci e gli utilizzatori ha preparato un depliant contenente la nuova codificazione ed una serie di colori da utilizzare come semplice riferimento; tate depliant è disponibile
presso la segreterìa del CIOA.
Per completare il quadro delle codificazioni si riportano due
tabelle di cui una con la nuova codificazione CIOA e l'altra
con le sigle EURAS.
I
29
SGRASSAGGIO
DECAPAGGIO
SATINATURA
ELETTROCOLORAZIONE
COLORAZIONE MISTA
FISSAGGIO
TRATTAMENTO ACQUE
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mette a disposizione prodotti specialistici della linea P3 ALMECO e la più
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DIFFIDA
Al Consiglio Direttivo del Qualital continuano a pervenire segnalazioni dal QUALANOD INTERNAZIONALE (Ente che gestisce e tutela il Marchio di Qualità EURASEWAA per l'anodizzazione di materiale architettonico) riguardo a:
— aziende produttrici di impianti di anodizzazione,
— aziende venditrici di semilavorati in lega leggera preanodizzati,
— aziende di anodizzazione (non licenzatarie del Marchio dì Qualità EURAS-EWAA)
le quali nei loro dépliant informativi e nella loro pubblicità corrente qualificano il lo­
ro prodotto come:
«Conforme alle norme di Qualità EURAAS-EWAA».
Considerato che tale riferimento costituisce un abuso, e può essere legittimamente
usato esclusivamente dai LICENZIATARI DEL MARCHIO DI QUALITÀ EURAS-EWAA,
il Consiglio Direttivo del Qualital
DIFFIDA
CHIUNQUE
ad utilizzare simboli, frasi o terminolgie che facciano riferimento alle raccomanda­
zioni EURAS-EWAA emanate dal QUALANOD INTERNAZIONALE, senza essere licen­
ziatario del Marchio.
// Consiglio Direttivo del Qualital
LE AZIENDE COL MARCHIO
La diffida contro l'uso abusivo del marchio di qualità è stata pubblicata già
varie volte su OXIT, tuttavia molte ditte continuano a servirsene; viene
anche utilizzato il vecchio marchio EWAA, ormai decaduto e perciò privo
di ogni valore.
Pubblichiamo perciò l'elenco delle aziende che hanno finora ottenuto la
licenza dell'unico marchio di qualità valido, quello EURAS-EWAA.
Esse sono:
OSSIDATORI PER CONTO TERZI:
O.A.B.-TEFAL S.r.l. di Grassobbio <BG)
OS.C.ALL. S.r.l. di Cologno al Serio (BG)
OSSIDAN S.r.l. di Gaggio al Piano (MO)
OXAL S.p.A. di Scanzorosciate (BG)
OXICOLOR S.p.A. di Mezzolombardo (TN)
OXTAR S.n.c. di Villanova di Castenaso (BO)
OSSIDAZIONE AVIANESE S.r.l. di Aviano (PN)
ALCOLORS S.r.l. di Rodengo Saiano (BS)
OSSIDATORI PER CONTO PROPRIO:
FENZI S.p.A. di S. Martino Buon Albergo (VR)
OFFICINE SAIRA S.p.A. di Villafranca (VR)
SAVIO S.p.A. di Chiusa di S. Michele (TO)
OXIT
SITUAZIONE aggiornata al 31-1-1984
SOCI ONORARI
Prof. Eugenio Bertorelle
Prof. Eugenio Hugony
Dott. Freiy Sacchi
telefono
indirizzo
0332/284490
21100 Varese, Via Campigli, 16
00144 Roma, Via O. Atlantico, 14
02/2046664
20133 Milano, Via Garofalo, 19
SOCI ORDINARI (anodizzatori)
DITTE DI OSSIDAZIONE ANODICA ARCHITETTONICA PER CONTO TERZI
ALCOLORS s.r.I.
ALFA COLOR s.r.I.
ALL.CO s.p.a.
ALUTEKNE s.p.a.
ANODICA MARCHIGIANA s.r.I.
ANODICA PONTINA s.r.I.
030/610361
030/930898
050/982286
080/300111
0721/84836
06/924772
ANODICA VERSILIA s.r.I.
ANODIZZAZIONE PIAVE
0584/71296
0421/61332
ANOFOR s.p.a.
ANODIZZATURA MODERNA s.n.c.
ANZILLOTTI & C. s.n.c.
BALESTRI CAV. LEO s.p.a.
0543/781081
0543/722032
081/7385589
0534/98131
CITAN s.p.a.
COROXAL s.a.s.
02/2481341
030/640203
DODI-OX s.p.a.
ELCA s.a.s.
FABBRI ALLUMINIO
FRIULANA OSSIDAZIONE s.n.c.
0521/798179
010/90112
045/953477
0432/995044
GALVANNICA PISANA
GAMA s.p.a.
GHISOXAL s.r.I.
INFISS-PROFIL s.n.c.
I.S.A. s.p.a.
ITAL s.r.I.
L'ANODICA s.a.s.
0587/33237
089/301366
02/9041020
080/735000
0721/89366
0321/96120
02/2542567
L'ANODICA SCALIGERA
LATTES ING. GIORGIO s.a.s.
4L-LODETTI
LAV. LEGHE LEGGERE s.p.a.
0442/85489
011/331847
METAL FINISH s.p.a.
N.O.A. s.a.s.
NOVA URANO s.r.I.
O.C.M. VALMA s.n.c.
O.S.A.
035/293316
059/330172
02/3560290
039/57139
051/402071
091/464280
25050
25020
56100
70016
61032
04011
55045
30020
47100
47100
80020
40040
20099
25035
43050
16021
37137
33050
56032
84094
20063
70013
61030
28015
20093
37044
10141
Rodengo Salano (BS), Via Moie
Alfianello (BS), Via Mazzini
Pisa, Zona Ind. Ospedaletto
Noicattaro (BA), Str. Prov. Torre a Mare
Fano (PS), Via Monfalcone, 2/a
Aprilia (LT), Via Della Meccanica, 12
Pietrasanta (LU), Via Aurelia Sud
Meolo (VE), Via delle Industrie, 4
Forlì, Via G. Ansaldo, 6
Forlì, Via G. Masetti, 31
Casavatore (NA), Via G. Ferraris, 6
Piano del Voglio (BO), Via Lagareto, 39
Sesto San Giovanni (MI), Viale Italia, 481
Ospitaletto Bresciano, Via Ghidoni, 179
Chiozzola (PR), Via G. Rossa, 153
Bargagli (GÈ), Via Partigiani, 62
Verona, Via Fenilon, 91/93
S. Maria La Longa (UD), Via P. Zorutti, 29
Buti (PI), Via Della Ceramica
Fuorni di Salerno (NA), Via Nuova Consortile
Cernusco sul Naviglio (MI), Via Torino, 43
Castellana Grotte (BA), Via Prov. Turi
Calcinelli (PS)
Momo (NO), S.S. 229 km 17 Via Valsesia
Cologno Monzese (MI), Via M. Buonarroti, 32
Cologna Veneta (VR), Via Cavour, 33
Torino, Via Serrano, 15
90146
24068
41100
20021
22050
40132
Palermo, Viale Regione Siciliana, 7780
Seriate (BG), Via Cerioli, 71
Modena Via Aldrovandi, 27
Baranzate (MI), Via Gradisca, 39
Rovognate (CO), Fraz. Vigna
Bologna, Via M. Celio, 19
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OXIT
telefono
0371/78850
035/896441
010/780208
0108/60683
059/923032
02/4407584
045/667561
035/201032
indirizzo
20075 Massalengo (MI), Località Priora
24055 Cologno al Serio (BG), Via dei Boschetti, 3
16010 Ceranesi (GÈ), Via B. Parodi
16138 Genova, Via Geirato, 43/Ar
41010 Gaggio di Piano (MO), Via Emilia
20094 Corsico (MI), Via A. Pacinotti
37063 Isola della Scala (VR), Via Caduti su! Lavoro
24050 Grassobbio (BG), Viale Lungo Serio, 1
di MARSON & C. s.n.c.
OSSIDAZIONE AV1ANESE s.r.l.
OSSIDAZIONE BOLOGNESE s.a.s.
0434/91046
0434/651522
051/767157
OXAL s.p.a.
OXALL s.p.a.
OXICOLOR s.p.a.
OXIDAL s.a.s.
OXIDAL-BAGNO s.r.l.
035/661124
0583/29249
0461/62244
019/680506
02/618371
33080
33081
40127
24020
55016
38017
35020
20092
San Quirino (PN), Via Roiatta, 15
Aviano (PN), Via De Zan, 56
Quarto Inferiore (BO), Via Cad. per la Libertà, 2
Scanzorosciate (BG), Via Fermi, 37
Porcari (LU), Via 4 Novembre, 1
Mezzolombardo (TN), Loc. Rupe
Albignasego (PD), Via M. Polo, 19
Cinisello Balsamo (MI), Via De Amicis, 46
OXTAR s.n.c.
OX-VALSETTA s.n.c.
PONZIO SUD s.r.l.
S1CILPROFILATI s.p.a.
051/780004
0534/98002
085/939211
095/591133
SOAS s.r.l.
TECNO ALLUMINIO
TONALI ANODICA s.r.l.
TR.E.AL.T. s.p.a.
031/850150
045/7820552
02/9015226
0534/98107
UNIBLOK ITALIANA s.p.a.
VARANI
F.LL1 ZORZI s.n.c.
080/371012
051/754027
0532/91901
40055
40048
64025
95030
22040
37030
20010
40040
70123
40069
44100
Villanova di Castenaso (BO), Via Cà dell'Orbo, 40
S. Benedetto Val di Sambro (BO)
Pineto (TE)
Catania, Zona Ind. 5a Strada 46
Sirone (CO), Via G. Verdi, 5
Cazzano di Tramigna (VR), Via Costeggiola
Arluno (MI), Via Piave, 5
Pian del Voglio (BO), Via Rovinacci, 14
Bari, Zona Ind. Centr. Prete
Zola Predosa (BO), Via Romagnoli, 15
Ferrara, Via A. Ponchielli, 14
OS.AL s.n.c.
OS.C.ALL. s.r.l.
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OSSIDAN s.r.l.
OSSID COLOR
OS.MET s.p.a.
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DITTE DI OSSIDAZIONE ANODICA PER CONTO PROPRIO
FEAL s.p.a.
FENZI s.p.a.
GALVAR s.n.c.
SAVIO s.p.a.
OFFICINE SAIRA s.p.a.
SARDAL s.p.a.
02/5358
045/990333
0332/743362
011/9643464
045/7900800
0781/24131
20141
37136
21020
10050
37069
09016
Milano, Via Verro, 90
San Martino Buon Albergo (VR)
Barasso (VA), Via F. Rossi, 39
Chiusa San Michele <TO) SS. 25
Villafranca (VR), Via G. Marconi, 4
iglesias (CA), Casella Postale 95
DITTE DI OSSIDAZIONE ANODICA A SPESSORE
C1TAN s.p.a.
LATTES ING. GIORGIO s.a.s.
02/2481341
011/331847
20099 Sesto San Giovanni (MI), Viale Italia, 481
10141 Torino, Via Serrano, 15
DITTE STRANIERE
ELOXAL MUSK1TA Ltd
INDUSTRIAS AROGONESAS
DEL ALUMINIO S.A.
SOULIS S.A.
Limassol (Cipro), Box 322
ZARAGOZA (Spagna), C° do Cogullada
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02/2593041
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28070 Sizzano (NO), Vìa Taulè, 11
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02/35792
0376/638216
059/367663
20100
25060
20021
20157
Milano, Via Meucci, 40
Collebeato (BS), Via Roma, 96
Bollate (MI), Via IV Novembre, 92
Milano, Via G. Barella, 6
46043 Castiglione delle Stiviere (MN), Via Circonv. Sud, 1
41100 Modena, Via G. Silvati, 175
DITTE FORNITRICI DI MACCHINE PER FINITURA METALLI
ARFA
EMME.BI s.n.c.
039/748850
0432/676360
20053 Muggiò (MI), Via Mantova, 12
33050 Pavia d'Udine (UD), Via Udine, 28
DITTE FORNITRICI DI MATERIALE PER IMPIANTI DI ANODIZZAZIONE
EURO TRAFILATI s.p.a,
ING. STAGNI
02/4456951
02/632070
20090 Trezzano S/N (MI), Via P. Maroncelli, 9
20121 Milano, Via Manzoni, 41
DITTE FABBRICANTI DI IMPIANTI DI ANODIZZAZIONE E/O ECOLOGICI
GALVANEVET s.p.a.
PROGECO ECOLOGIA s.r.l.
TECNOFINISH INDUSTRIE s.p.a.
0321/73392
039/50662
0362/80561
28069 S. Martino di Trecate (NO)
22050 Calco (CO), Largo Pompeo, 1/b
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DITTE COSTRUTTRICI DI INFISSI
OCM-VALMA s.n.c.
039/57139
22050 ROVAGNATE (CO), Fraz. Vigna
ISTITUTI SPECIALIZZATI DI RICERCA E CONSULENZA TECNICA
I.S.M.L. Istituto Sperimentale
Metalli Leggeri
0321/24701
28100 Novara, Via G. Fauser, 4
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DUROCOLOR
La sicurezza del marchio Diversey
nella elettrocolorazione di alluminio anodizzato
Da oltre 60 anni la Diversey Corporation, di cui
la Diversey S.p.A. è una delle consociate, pro­
duce e commercializza specialistici prodotti per
il trattamento superficiale dei metalli in oltre 100
Paesi nel mondo.
La Diversey S.p.A. è presente in Italia da 25 an­
ni ed ha raggiunto posizioni tecnologiche eleva­
te collocandosi ai vertici dei settori in cui opera.
I principali marchi Diversey per i trattamenti chi­
mici in impianti di ossidazione anodica sono:
ALUMINUX, DUROCLEAN, SELCON, DUROCOLOR, DIVERSEAL
DIVERSEAL è la nuova tecnologia per il fissaggio a freddo dell'alluminio anodizzato.
DIVERSEY è il nome in cui l'industria ha fiducia.