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ANNO II
NUMERO 12
LUCERA
FEBBRAIO
2010
dolore che dall’euforia e dalla gioia effimera e che, una disgrazia, un incidente, ci riavvicinano, facendo cadere barriere ed
embarghi economico-culturali e politici?
Subito si sono aperti i valichi e gli spazi
aerei di Paesi confinanti fino ad allora nemici di Haiti! Noi, perplessi, ci siamo chiesti:
dovevamo attendere tale disastro per riavvicinarci?
Dobbiamo rispondere: NO! Diciamolo con
i fatti: a un mio amico di studi a Roma,
Mons. Pierre Dumas, giovanissimo Vescovo
ausiliare di Port aux Prince, invieremo le
offerte raccolte per le vittime del sisma haitiano. Grazie a tutti i nostri lettori. Una coppia di amici, ha detto che per il Battesimo
della loro prima bimba, avuta in modo davvero miracoloso, non vogliono regali e,
l’equivalente andrà per i bambini orfani haitiani! Bellissimo!
Nella prima Domenica di Febbraio abbiamo celebrato la 32a Giornata Nazionale per
la Vita. Non è difficile mettere in relazione
i due eventi. I Vescovi italiani ci hanno affidato il tema: «La forza della vita una sfida
nella povertà».
Benedetto XVI nell’ultima Enciclica Caritas
in Veritate dice che «la Chiesa si impegna
per lo sviluppo integrale dell’uomo». La vita
è un bene assoluto, sia per i ricchi che per i
poveri e che, non dobbiamo identificare:
«La ricchezza economica con la ricchezza
della vita» e, «Tutti conosciamo persone
povere di mezzi, ma ricche di umanità e in
grado di gustare la vita, perché capaci di
disponibilità e di aiuto». A tutti rivolgo un
caloroso invito a investire i propri beni a
favore di quelle famiglie che vivono particolari disagi.
Abbiamo fiducia in Dio, il quale può ricavare il bene anche dal male. Da un periodo di
particolare aridità e di dolore, Dio può far
sgorgare una sorgente di solidarietà e di
comunione incredibile. In ultimo, i Vescovi
ribadiscono che: «Anche la crisi economica
che stiamo attraversando può costituire
un’occasione di crescita. Essa, infatti, ci
spinge a riscoprire la bellezza della condivisione e della capacità di prenderci cura gli
uni degli altri. Ci fa capire che non è la ricchezza economica a costituire la dignità
della vita, perché la vita stessa è la prima
radicale ricchezza, e perciò va strenuamente difesa in ogni suo stadio».
+ Domenico CORNACCHIA
I nostri occhi non si sono ancora prosciugati dopo aver visto le tragiche scene provenienti da Haiti. Non c’era bisogno di
commentatori, tanto erano eloquenti le
immagini di edifici distrutti, di persone
smarrite e in preda alla disperazione per le
persone care, morte, ferite, disperse, ecc.
Ci siamo chiesti: ma Dio dov’era, perché ha
permesso tutto ciò, Egli che ama la vita e
non la morte? Che senso ha l’espressione di
sant’Ireneo: «La gloria di Dio è l’uomo
vivente»? Come dare ancora credito a Dio?
Egli non risponde in modo chiaro e percettibile come vorremmo. Tuttavia il Creatore
ci fa comprendere che non era e non è
assente, né indifferente al nostro immane
dolore. Ci mostra suo Figlio crocifisso dalla
ingiustizia e dalla cattiveria umana.
Anche quando Gesù era nell’Orto degli Ulivi e sul Calvario, Dio Padre non è intervenuto e ha permesso che il Giusto fosse consegnato nelle mani della più assurda “giustizia” dei potenti. Dio a volte parla nel silenzio, condivide la nostra debolezza e soffre
con noi!
L’umanità di Cristo sofferente rappresenta
tutto il genere umano in croce. Per cui possiamo dire che noi somigliamo in modo unico a Dio, quando lo contempliamo immolato in croce. Continuiamo a chiederci, allora,
se la catastrofe del terremoto, possa avere
un risvolto positivo, utile, per l’umanità. In
questo, c’è del paradosso. Non è forse vero
che c’è stata più mobilitazione, più risonanza, più solidarietà il giorno del cataclisma e
nei giorni a seguire, più che per una vittoria
della coppa del mondo?! Certo, continueremo a chiederci se ciò poteva essere evitato. Questo è il lato oscuro del mistero che
mai potremo comprendere.
Innegabile è che la macchina della solidarietà, dell’amore e della compassione ha
preso subito una grande accelerazione.
Ricordo che è stato il giovane Gianluca
Montepeloso, lucerino di origine, tra i primi
volontari al mondo, a volare verso Haiti. La
sapientia crucis diventa sapientia lucis! Hanno fatto brillare i nostri occhi più la bimba e
la giovane estratte vive dalle macerie Haitiane, dopo parecchi giorni dal sisma, che
non le tante case diroccate.
Non è forse vero che si impara più nel e dal
DALLA MORTE
LA VITA
TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI
Leonardo CATALANO
E ntro in punta di piedi nel pieno delle attività del giornale “Il Sentiero” e
con gratitudine verso padre Giovanni
che in questo primo tempo di cammino
ha guidato il giornale della Diocesi,
continuo a servire la Chiesa in questa
porzione di territorio.
Una Chiesa che desidera essere segno
attento e concreto verso le gioie e le
speranze di tutti, una Chiesa che desidera costruire insieme a tutte le realtà
presenti nel territorio una società a
misura di uomo, dove ancora si può cre-
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Mons. Farina:
Vescovo alla
scuola di Maria
scere come buoni cristiani e onesti cittadini. Lo strumento è uno solo: la parola.
Sì, la parola. Molte volte consumata, fiumi di parole, spesso bistrattata ma allo
stesso tempo veicolo indispensabile
per dare un contributo positivo.
Mattone su mattone viene su una grande casa si cantava diversi anni fa, ora la
sfida è parola su parola per costruire la
casa, luogo dove abita l’uomo di oggi e
vive sentimenti, emozioni, scelte di vita.
La sfida della Parola per pensare e dare
senso a quest’oggi che ci sfugge o sem-
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Una sfida ardua
ma possibile
bra così impenetrabile tanto che non si
può capire ma accettare come assurdo.
Beh, la provocazione continua perché a
tutti è chiesto proprio come in famiglia
il proprio contributo.
Quindi tutti per uno, uno per tutti: questa la sfida e questo è il nostro impegno. È facile giudicare ma rimboccarsi
le maniche è scomodo.
Quattro le parole che vorrei coniugare
in questo tempo che trascorreremo
insieme: interiorità, fraternità, responsabilità ed ecclesialità.
L’obiettivo e il cammino da intraprendere certamente è l’interiorità. Ciò che
da pienezza, spessore, gioia all’esistenza sono le dimensioni interiori della vita.
Allo stesso tempo, custodire, perseverare e vigilare l’interiorità è esercizio
necessario per giungere ad una piena
umanità.
Quindi per vivere l’interiorità ci sono
alcuni impegni da assumere. Dal prossimo numero ne parleremo.
Grazie a tutti per la fiducia e per la sincera e fattiva collaborazione!
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Il volto oscuro
del Divino
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febbraio 2010 n. 12
FORMAZIONEeCULTURA
CHE DITE
DEI PRETI?
Il prete:
un super-uomo!?
Una settimana
di riflessione e preghiera
L’AC per la Pace
G ennaio, mese ricco di iniziative
realizzate dal Consiglio Diocesano di
A.C. della Diocesi di Lucera-Troia, per
riflettere sul messaggio del Papa
Benedetto XVI, per la 43a giornata
mondiale della pace il 1° gennaio
2010: «Se vuoi coltivare la Pace, custodisci il creato».
L’A.C. ha proposto alla comunità diocesana momenti di incontro e di preghiera. I vari settori hanno organizzato:
per i giovani la visione di un film dal
titolo “Un’ottima annata” cui ha fatto
seguito un ampio dibattito; per gli
adulti un concerto di “…Voci di pace”
canti sulla pace, intercalati da letture
di brani di autori vari sempre sulla
pace, presentati dai cori parrocchiali di
san Giacomo, di s. Pio X e del Santuario s. Francesco Fasani.
Questa iniziativa si è svolta all’interno
del Santuario definito dall’Unesco
“Monumento testimone di una cultura
di pace”. L’A.C.R. ha presentato una
mostra sulle tradizioni e sulla cultura
dei bambini di Betlemme.
A conclusione della “settimana della
pace” domenica, 24 gennaio, nella
chiesa di s. Matteo al Carmine, si è
tenuto un incontro di preghiera presieduto dal Vescovo, Mons. Cornacchia
per contemplare, custodire e coltivare
il dono del creato. Il Vescovo, nel suo
intervento ha richiamato l’attenzione
dei fedeli a saper difendere le bellezze
del creato a partire dal vissuto di ogni
giorno.
Non possiamo deturpare ciò che ci è
stato donato per amore da Dio, ma
scrive il Papa «tanti trovano tranquillità
e pace, si sentono rinnovati e rinvigoriti quando sono a stretto contatto con
la bellezza e l’armonia della natura. Vi
è pertanto una sorta di reciprocità: nel
prenderci cura del creato, noi constatiamo che Dio, tramite il creato, si
prende cura di noi…».
«L’essere umano, continua il Pontefice, si è lasciato dominare dall’egoismo, perdendo il senso del mandato
di Dio, e nella relazione con il creato si
è comportato come sfruttatore, volendo esercitare su di esso un dominio
assoluto».
Il Vescovo ha invitato a meditare sul
messaggio del Papa come singoli e
come comunità.
Donato COPPOLELLA
CHIESA IN… FORMAZIONE
F ormazione.
Una parola che attraversa da sempre il
sistema educativo, nel tentativo di
centrare l’obiettivo di una autentica
crescita culturale, morale, spirituale e
relazionale della persona.
Una parola attenta ai contenuti, ma
ancor più alla persona, chiamata a
riscoprire le motivazioni che stanno
alla base delle proprie scelte.
É in questo contesto che si assiste ad
una rivalutazione e ad una rivisitazione
del termine, non solo nel campo
pedagogico, ma anche in quello
imprenditoriale e lavorativo.
Ricollocare al centro la formazione
significa prendere atto che la crescita
personale e sociale non passa solo
attraverso le conoscenze tecniche, ma
attraverso un recupero delle relazioni
personali, che rendono possibile un
approccio nuovo e innovativo, in vista
della individuazione e soluzione dei
problemi che le mutate condizioni civili ed ecclesiali presentano.
Anche la Chiesa stimola e sostiene
ogni sforzo tendente alla formazione,
a tutti i livelli, con un occhio attento
agli agenti e alle agenzie pastorali.
La nostra Diocesi si sta muovendo in
questa direzione, individuando percorsi formativi, tesi alla riappropriazione dei contenuti della fede (p. e. l’IFTA, teologia per laici), e al recupero di
un clima relazionale e comunionale
che renda possibile l’individuazione di
un percorso, atto a generare nuovi
modelli di vita pastorale (p. e. l’importanza data alle zone pastorali).
Tutto questo si inserisce dentro l’itinerario della nostra Chiesa locale, impegnata a rinnovarsi nella prospettiva
della comunione e della ministerialità,
binomio che, come dice il Vescovo,
dovrà essere “il movimento pendolare
di diastole e sistole che ossigena il
sangue nelle vene della nostra pastorale”. Per rispondere a questa urgenza, il presbiterio della Diocesi è impegnato a riscoprire ed approfondire il
proprio ministero e a viverlo in un clima di corresponsabilità e di condivisione. Il percorso per quest’anno si sviluppa attraverso una serie di incontri
mensili, da gennaio ad aprile, che hanno per oggetto le strutture di partecipazione e la ministerialità specifica dei
genitori e della famiglia nella comunità cristiana.
É una occasione da non perdere o sottovalutare: ne va di mezzo il rinnovamento della Chiesa diocesana e il
risultato dei nostri sforzi pastorali.
Osiamo un po’ di più e “buttiamo
all’aria” modelli e scelte tranquillizzanti, ma non altrettanto attenti alle sfide
che ci vengono dalle mutate condizioni sociali ed ecclesiali.
Modesto DE GIROLAMO
Q uante volte, sconcertati da avvenimenti di cronaca, abbiamo pensato
nel nostro intimo di non capire proprio
i giovani d’oggi.
Mi ha incuriosito un giovane che mi ha
raccontato la sua esperienza di un pellegrinaggio fatto ultimamente.
É lui che parla:
Devo dirlo, il mio interesse verso Dio e
verso la Chiesa ha due motivazioni: la
famiglia che sempre mi ha dato testimonianza concreta di vita in Cristo e
un “pesante” senso di vuoto interiore
che mi ha accompagnato in un periodo della vita. Non che fossi un tipo
solitario o che non me la sapessi spassare, anzi. Ma avvertivo come un profondo vuoto in me.
Qui ho incontrato un sacerdote che mi
ha presentato un Amico nuovo, un
Amico che in realtà conoscevo già ma
con il quale non filavo. Avevo con Dio
un rapporto basato sulla paura, fatto
di tanti divieti. C’era qualcosa che
mancava fra me e Dio.
La cosa che mi ha attratto inizialmente
è stato il sorriso del sacerdote, la gioia
che lui emanava da tutti i pori, quella
gioia profonda che sentivo a me mancare. Mi sono sentito accolto e con lui
ho condiviso subito il mio vuoto. Io
che ero abituato a pensare al sacerdote come un “super-uomo” molto lontano dalla terra mi sono ritrovato con
un amico sorridente e disponibile a
camminare con me!
Mi ha insegnato che la solitudine che
avvertivo era la ricerca della mia anima
di Dio. Una cosa mi ha strabiliato del
mio amico sacerdote: anche lui ricercava Dio! Grazie al sacerdote ho scoperto cosa mancava nel rapporto che
io avevo con Dio: l’Amore, la gioia dell’Amore. Di Dio non avevo capito praticamente nulla!
Io, Danilo Concione, posso non sentirmi grato a Dio del mio amico sacerdote?
Michele CUTTANO
Mons. Farina: Vescovo alla scuola di Maria
D a oltre un mese don Luigi Nardella,
vice postulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di un grande
presule troiano, ha presentato all’attenzione dei lettori un volume: «Mons. Fortunato Maria Farina. Vescovo alla scuola di Maria».
Eccellente il lavoro condotto da don
Nardella nel racchiudere la vita di questo servo di Dio e la sua alta spiritualità
mariana.
Questi, nato a Baronissi nel 1881, riceve nel 1904 l’ordine sacro del presbiterato e ben presto, a soli 38 anni, viene
nominato da Benedetto XV, vescovo
titolare di Troia nel 1919. Dal 1924,
vescovo anche di Foggia, per volontà
di Pio XI, mons. Farina ha posto particolare attenzione, durante il suo ministero
pastorale nella diocesi, alle vocazioni
sacerdotali e la formazione del clero. La
sua devozione a Maria, lo spinge, nella
solennità dell’Immacolata del 1929, a
consacrare la cittadina troiana alla Vergine Maria. Le sue grandi doti umani, lo
muovono, durante la seconda guerra
mondiale, a farsi testimone di una carità eroica prodigandosi in favore della
popolazione foggiana, la cui cittadina
viene rasa al suolo dopo i bombardamenti.
Dal 1951, per motivi di salute è costretto a lasciare il governo della diocesi di
Troia, per reggere la sola diocesi di
Foggia. Vissuto sempre in umile povertà, benché provenisse da una ricca
famiglia, muore in fama di santità il 20
febbraio del 1954.
Lo scorso 2 aprile la Congregazione per
la causa dei santi ha espresso favorevolmente la validità dei documenti che il
postulatore di mons. Farina ha presentato per la sua beatificazione.
Piergiorgio AQUILINO
n. 12 febbraio 2010
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CRONACHEedESPERIENZE
Giornata per l’iniziazione cristiana in parrocchia
D i fronte ai mutamenti del nostro
tempo nell’attuale contesto di una
società secolarizzata, la parrocchia
rischia di ridursi ad una realtà che
appaga una piccola cerchia di praticanti. Consapevoli della necessità di
un cambiamento all’interno di essa i
catechisti della Diocesi di LuceraTroia si sono dati appuntamento
mercoledì 30 dicembre presso la parrocchia di san Secondino in Troia per
la giornata catechistica diocesana,
integrando così la riflessione sull’argomento già avviata durante l’ultimo
convegno catechistico.
La giornata, coordinata da don Pio
Una grande
donna:
Sorella Elvira
Zuppa, si è articolata su due poli:
accompagnare il cammino dell’iniziazione cristiana oggi, sull’esempiotestimonianza dei due discepoli di
Emmaus e come ripensare tale cammino in parrocchia alla luce di una
corresponsabilità pastorale della
famiglia.
Diversi i temi su cui i partecipanti
hanno meditato e si sono confrontati: dall’importanza della formazione
allo stile educativo del catechista
evangelizzatore/missionario; al ruolo
proprio che la famiglia ha in sé per
virtù sacramentale; infine alla catechesi come percorso globale nella
I l 30 dicembre 2009, Sorella Elvira
Myriam Psorulla si è spenta serenamente. La famiglia del CVS (Centro
Volontari della Sofferenza) ringrazia il
Signore per quello che ha compiuto
attraverso la sua esistenza e il suo operato.
Ha percorso i sentieri difficili della
valorizzazione della sofferenza e della
promozione integrale della persona
sofferente. Cofondatrice dell’opera di
mons. Luigi Novarese. Elvira nasce ad
Haifa il 1 novembre del 1910. Nella
sua terra natale trascorre l’infanzia e la
giovinezza, compiendo lo studio fino
al diploma di scuola superiore.
Nel 1943 giunge in Italia, accompagnando uno zio bisognoso di cure.
Frequenta la parrocchia romana dei S.
Patroni d’Italia ed entra in contatto con
don Novarese. Inizia così a condividerne lo zelo pastorale per le persone sofferenti. Ne diviene fedele collaboratrice.
Nata da una filiale devozione alla Ver-
vita cristiana e di maturazione nella
fede. Intenso il momento pomeridiano, animato dal vescovo Domenico
che ha raggiunto i catechisti riuniti
ribadendo con entusiasmo che, seppur immersi in una realtà complessa
e ricca di contraddizioni, Cristo rinnova a ciascuno il suo invito ad essere testimoni viventi della Sua Parola:
…“Andate, dunque, e ammaestrate
tutte le nazioni […] nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt. 28,19-20). Una sfida ardua
ma possibile, se con Cristo!
Daniela AGRIESTI
gine Santa, l’azione pastorale del CVS
fu subito intesa come attuazione delle
richieste rivolte dalla Vergine a Lourdes e a Fatima, affermando con forza il
pieno impegno battesimale richiesto
al sofferente.
Elvira assume il ruolo di responsabile
per il ramo femminile. Svolge tale
compito nell’osservanza dello spirito e
degli insegnamenti di mons. Novarese, in stretta collaborazione con lui e,
dopo la morte di quest’ultimo, in fedele memoria.
Ecco un pensiero tratto da un manoscritto augurale del gennaio 1968:
«Ricorrete sempre alla Madonna, sia
essa la vostra Consigliera, andate da
Lei con fiducia, sicuri di essere ascoltati, aiutati ed esauditi».
I funerali si sono svolti a Roma nella
chiesa del Suffragio dove riposa il fondatore. Il 5 dicembre la salma è stata
traslata nel Santuario di Valleluogo
dove è stata tumulata.
Foto: N. Niro
UNA SFIDA ARDUA MA POSSIBILE
NATALE IN
CASA DAUNIA
P odio tutto legato alla Diocesi di
Lucera-Troia quello scaturito dalla
seconda edizione di “Natale in casa
Daunia”, la mostra di presepi dei
Monti Dauni organizzata dalla Provincia di Foggia.
Sono state ben 17 le opere in concorso per un’iniziativa che era possibile
seguire e votare anche on line attraverso internet. Il maggior numero di
preferenze popolari è andato a quello
di Lucera, realizzato da Giantommaso
De Finis ed esposto in cattedrale, con
ben 4.033 voti su un totale di 4.819. Il
podio finale, invece, è stato conquistato dal presepe di Casalnuovo (realizzato dall’oratorio parrocchiale), secondo
gradino per Celenza e terzo per Celle
San Vito.
Al vincitore del concorso è andato un
premio in denaro di 1.500 euro. Mille
euro al secondo classificato e 500 euro
al terzo. La commissione valutatrice ha
inoltre ritenuto dover assegnare delle
menzioni speciali ai presepi di Roseto,
Volturino, Accadia e Bovino.
Arturo DI SABATO
Daunia Vetus al Josp Fest
D al 14 al 17 gennaio, presso la Fiera di
Roma, si è svolta la seconda edizione
dello Josp Fest, Festival Internazionale
degli Itinerari dello Spirito, organizzato
dall’Opera Romana Pellegrinaggi, con
l’obiettivo di promuovere l’esperienza
dei viaggi di fede, valorizzando l’incontro
tra i popoli, i territori e le tradizioni religioso-culturali in un contesto scenografico ed emozionale che potesse fondere
storia, religione, cultura e tecnologia.
Anche quest’anno il Distretto Culturale
Daunia Vetus ha partecipato alla manifestazione, all’interno dello stand della Provincia di Foggia, presentando alle migliaia di visitatori accorse all’evento, le stra-
ordinarie bellezze del suo territorio, i
tesori d’arte, i paesaggi mozzafiato, il suo
ricco patrimonio culturale e devozionale.
È stata dunque un’occasione importante
per promuovere il territorio dell’Alta
Daunia e in particolare quello dei dieci
comuni che fanno parte del Distretto,
non solo dal punto di vista turistico, ma
rimarcandone l’enorme valore storico,
tradizionale e antropologico.
A rappresentare Daunia Vetus sono stati
Francesco Caliano, segretario del Distretto, e Mons. Luigi Tommasone, direttore
dell’ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Lucera-Troia.
SINFONIA DI
ARCHI E VOCI PER
SANT’ANTONIO ABATE
Marco ESPOSITO
Un sogno chiamato Sentiero
P asso il testimone al nuovo direttore del giornale, Leonardo Catalano. Nel settembre 2008 accettai la
richiesta del vescovo di rifondare e
dirigere il mensile diocesano, qualche perplessità e tanto entusiasmo.
Cominciò un sogno, condiviso con il
gruppo fondatore che elaborò il
progetto editoriale. Il nome lo diede
‘papà’, il vescovo. A novembre uscì
Il Sentiero, una creatura piccola e
bella. Tre numeri-prova, poi a febbraio il numero uno. 14 numeri fino
a gennaio 2010.
Il Sentiero è uno ‘strumento di
comunione’ per la nostra chiesa
locale. Abbiamo camminato sul terreno dell’informazione, condita di
elementi formativi, quasi tutto centrato sul territorio, con un filo di collegamento alla vita della gente.
Abbiamo messo insieme notizie,
cammini e progetti. Un taglio giornalistico snello ed immediato, incisivo ed essenziale; una grafica gradevole e bella.
Se il sogno continua, Il Sentiero
dovrà rimanere inchiodato sul territorio, coinvolgendo tutte le comunità locali. Sognavo un confronto con i
lettori; è stato poco più di un desiderio. Il sistema della distribuzione
non gira bene, un discreto disinteresse rallenta qua e là. Posso? Ci
vorrebbe più attenzione nelle parrocchie. Abbiamo percepito un
buon gradimento tra i lettori, vero?
Nell’agosto scorso ho manifestato al
vescovo l’intenzione di lasciare.
Motivi strettamente personali non
mi consentono di proseguire il lavoro. Ma confesso che è stata un’esperienza ricca, entusiasmante, molto
faticosa. Ho lavorato con passione e
un po’ di competenza, modestamente. Sono grato al vescovo per la
stima e la fiducia. Grazie agli amici
della redazione che hanno sognato
con me. Grazie a voi lettori per la
costante simpatia. É stato bello
sognare, bye bye! Buon lavoro al
nuovo direttore!
Giovanni G. IASI
A nche quest’anno l’Associazione
Italiana Allevatori ha scelto Roma per
festeggiare Sant’Antonio Abate,
patrono della categoria e importante
figura di riferimento per il mondo contadino.
E anche quest’anno, il 17 gennaio,
sono stati due sodalizi di Capitanata
ad animare sia la celebrazione eucaristica tenuta nella Basilica di San Pietro
che un concerto di musiche sacre nella Basilica di San Vitale. Protagonisti
sono stati la Corale Santa Cecilia di
Biccari diretta da Marina Ziccardi e
l’orchestra Ars Polimnia diretta da
Antonio Pio Russo.
La Corale è composta da circa 50 elementi e opera dal 1978. Ha cantato
anche davanti a Giovanni Paolo II e
conta collaborazioni con orchestre e
formazioni musicali del territorio. L’orchestra Ars Polimnia (archi e fiati) ha
invece sede a Lucera ed è composta
da allievi e docenti del Conservatorio
Giordano di Foggia.
a cura di Riccardo ZINGARO
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febbraio 2010 n. 12
QUARTAPAGINA
Foto: M. Monaco
ESSERE E DIVENTARE
GENITORE
CONVEGNO INTERNAZIONALE TENUTOSI TRA BARI, FOGGIA E LUCERA
IL VOLTO OSCURO DEL DIVINO
D al 20 al 23 gennaio 2010, nelle città di Bari, Foggia e Lucera, si è tenuto
il VI Convegno internazionale di studio, promosso dalla Università degli
Studi di Bari (Dipartimento di Lingue e
Tradizioni Culturali Europee), in collaborazione con l’Università di Foggia, la
Diocesi di Lucera-Troia, l’Università di
Siena, di Rennes II, del Kunsthistorisches Institut in Florenz e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Puglia.
Il Convegno «Il Volto oscuro del divino», ha studiato il fenomeno delle
“Madonne nere”, ossia delle icone
mariane dal volto bruno, approfondendone gli aspetti religiosi, culturali,
liturgici, storici, figurativi, iconografici.
In tale scenario la Puglia, ricca di luoghi santi, riveste un ruolo preminente
come punto d’incontro e di confronto
nel grande flusso di civiltà europee e
mediterranee e come depositaria di un
patrimonio culturale di straordinaria
ricchezza.
Nella giornata lucerina, svoltasi presso
la sede del Palazzo Vescovile il 23 gennaio, dopo i saluti di Mons. Domenico
Cornacchia, Vescovo della Diocesi
Lucera-Troia, e di Mons. Luigi Tommasone, Responsabile dell’Ufficio Diocesano per l’Arte Sacra e i Beni Culturali,
hanno preso la parola numerosi studiosi italiani e stranieri.
Il dibattito è stato introdotto dalla
Prof.ssa Maria Stella Calò-Mariani, del-
l’Università di Bari, organizzatrice della
manifestazione, la quale ha collocato
nel periodo tardo medioevale il fenomeno dell’annerimento delle Madonne, ricordandone la vasta diffusione in
Italia ed in Europa.
Sono seguiti gli interventi di Fabrizio
Vona, Soprintendente per il Patrimonio storico ed artistico della Puglia; Luigia Sabbatini ed Inez van der Werf
(Università di Bari), sui risultati delle
indagini diagnostiche eseguite sulle
statue lignee trecentesche di Lucera
(S. Maria Patrona) e di Siponto, da cui
è emerso l’originario incarnato roseo
di ambedue le sculture; Irmgard Siede
(Reiss-Engelhorn Museen di Mannheim), sulla presenza di Madonne
nere nell’arco alpino; Cristina Galassi
(Università di Perugia), sulla iconografia e sui racconti legati alla figura di
Santa Brigida; Athanasios Semoglou
(Università di Tessalonica), sulla duplice rappresentazione, nell’arte bizantina, della Madonna come fonte di luce
e come luogo di refrigerio per i fedeli.
Quest’ultimo intervento, in lingua francese, è stato egregiamente tradotto
dalla prof.ssa Tina Finizio.
L’arrivo in Italia ed in Europa di
“Madonne nere” ha probabilmente
conosciuto diverse fasi, una delle quali seguita al periodo iconoclasta, avutosi nell’Impero bizantino nel corso
dell’VIII secolo. Si trattò di un movimento politico-religioso che portò alla
distruzione di molte sacre rappresentazioni, sulla base della convinzione
che esse rappresentassero una forma
di idolatria.
Dobbiamo ai monaci orientali, rifugiatisi in Italia ed in altri Paesi europei, la
salvaguardia di tante sacre icone.
Ma una forte reviviscenza del fenomeno ebbe avvio in concomitanza delle
Crociate, quando, al ritorno dalla Terra
Santa, i nobili guerrieri ed i religiosi
portarono in Occidente numerose
Immagini, molte delle quali dedicate
alla Madonna.
Il Convegno ha evidenziato un aspetto
ancor più interessante, quello dell’annerimento, in epoca tardo medievale,
dell’originario incarnato roseo del volto di Maria e del Bambino.
Le ragioni di tale operazione, iniziata
nel sec. XV, ha precisato la Prof.ssa
Calò, costituisce ancora oggi una questione irrisolta dell’arte religiosa
medievale.
Probabilmente, all’inizio, questo intervento fu dettato da motivazioni sia religiose che politiche.
Successivamente, l’iscurimento delle
effigi della Madonna rispose a ragioni
di prestigio dei luoghi di culto che le
ospitavano, poiché questo tipo di
sacre rappresentazioni venivano considerate più antiche e, quindi, più venerabili e “miracolose”.
Andrea AMATO
D omenica 10 gennaio 2010 si è svolto a
Lucera, presso “La Balconata 2”, il primo
incontro previsto dal “Corso di Spiritualità
Familiare” organizzato dall’Ufficio di
Pastorale familiare e dall’Associazione “La
famiglia” della Diocesi.
Questo percorso è diretto a quanti sono
coinvolti nelle tematiche relative alla famiglia.
Il tema è stato “Educare per educarsi:
come essere e diventare genitore-educatore nelle diverse fasi della vita”; i relatori
sono stati la psicologa Marta Lobascio e
don Pio Zuppa.
La mattina, dopo l’accoglienza e la preghiera con i figli, i bambini vengono intrattenuti con giochi da ragazzi più grandi e i
genitori ascoltano le relazioni; ci si riunisce
poi ai bambini per la S. Messa e per il
pranzo.
Il pomeriggio è dedicato alla riflessione tra
i partecipanti dapprima divisi in gruppi,
all’interno dei quali ci si confronta scambiando le proprie esperienze, poi ci si riunisce tutti per tirare le conclusioni.
Queste giornate lasciano un segno positivo: la sensazione di una boccata d’aria
pulita, di un rifornimento di energia positiva che spesso la vita di tutti i giorni consuma, di una carica di fiducia negli altri, di
una riscoperta che non siamo soli in questa avventura che è la famiglia ma, soprattutto, sentiamo più forte che Dio è con noi
sempre.
Invitiamo tutti quelli che hanno a cuore la
famiglia ai prossimi appuntamenti che
sono quelli del 21 marzo e dell’11 aprile.
Per partecipare rivolgersi al numero
0881/540028.
Santino e Anna GIUNTOLI
Mensile di informazione
della diocesi di Lucera-Troia
Editore
Diocesi di Lucera-Troia
Direttore responsabile
Matteo Francavilla
Direttore editoriale
Leonardo Catalano
AGENDA
26 FEBBRAIO
INCONTRO DI AGGIORNAMENTO
Aggiornamento del clero presso
Auditorium del seminario, riflessione
e confronto con S.E. Mons. Romano
Rossi, Vescovo di Civita Castellana
su: Presbiteri e laici, insieme, per
costruire nella corresponsabilità il
volto missionario delle nostre comunità.
28 FEBBRAIO
AZIONE CATTOLICA
SETTORE GIOVANI
ore 9.00 Azione Cattolica – Settore
Giovani Parrocchia Santa Maria
Assunta, Pietra: Non sarà un avventura, incontro sul tema dell’affettività.
Interverrà Mons. Luigi Renna, rettore
del Pontificio Seminario regionale
Pio XI di Molfetta.
2-3 MARZO
CONVEGNO VOCAZIONALE
Presso il centro della Comunità: il
CDV e la Comunità Vocazionale propongono un convegno inserito come
seminario di approfondimento dell’IFTA riguardante la tematica sacerdotale.
Redazione
Donato Coppolella
Rocco Coppolella
Enza Gagliardi
Riccardo Zingaro
Sede
piazza Duomo, 13 - 71036 Lucera - Foggia
Tel/Fax 0881 520882
e-mail: [email protected]
Stampa
Ennio Cappetta & C. srl - Foggia
Anno II, numero 12, febbraio 2010
Autorizzazione del Tribunale di Lucera
n. 139 del 27 gennaio 2009.