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ANNO II NUMERO 12 LUCERA FEBBRAIO 2010 dolore che dall’euforia e dalla gioia effimera e che, una disgrazia, un incidente, ci riavvicinano, facendo cadere barriere ed embarghi economico-culturali e politici? Subito si sono aperti i valichi e gli spazi aerei di Paesi confinanti fino ad allora nemici di Haiti! Noi, perplessi, ci siamo chiesti: dovevamo attendere tale disastro per riavvicinarci? Dobbiamo rispondere: NO! Diciamolo con i fatti: a un mio amico di studi a Roma, Mons. Pierre Dumas, giovanissimo Vescovo ausiliare di Port aux Prince, invieremo le offerte raccolte per le vittime del sisma haitiano. Grazie a tutti i nostri lettori. Una coppia di amici, ha detto che per il Battesimo della loro prima bimba, avuta in modo davvero miracoloso, non vogliono regali e, l’equivalente andrà per i bambini orfani haitiani! Bellissimo! Nella prima Domenica di Febbraio abbiamo celebrato la 32a Giornata Nazionale per la Vita. Non è difficile mettere in relazione i due eventi. I Vescovi italiani ci hanno affidato il tema: «La forza della vita una sfida nella povertà». Benedetto XVI nell’ultima Enciclica Caritas in Veritate dice che «la Chiesa si impegna per lo sviluppo integrale dell’uomo». La vita è un bene assoluto, sia per i ricchi che per i poveri e che, non dobbiamo identificare: «La ricchezza economica con la ricchezza della vita» e, «Tutti conosciamo persone povere di mezzi, ma ricche di umanità e in grado di gustare la vita, perché capaci di disponibilità e di aiuto». A tutti rivolgo un caloroso invito a investire i propri beni a favore di quelle famiglie che vivono particolari disagi. Abbiamo fiducia in Dio, il quale può ricavare il bene anche dal male. Da un periodo di particolare aridità e di dolore, Dio può far sgorgare una sorgente di solidarietà e di comunione incredibile. In ultimo, i Vescovi ribadiscono che: «Anche la crisi economica che stiamo attraversando può costituire un’occasione di crescita. Essa, infatti, ci spinge a riscoprire la bellezza della condivisione e della capacità di prenderci cura gli uni degli altri. Ci fa capire che non è la ricchezza economica a costituire la dignità della vita, perché la vita stessa è la prima radicale ricchezza, e perciò va strenuamente difesa in ogni suo stadio». + Domenico CORNACCHIA I nostri occhi non si sono ancora prosciugati dopo aver visto le tragiche scene provenienti da Haiti. Non c’era bisogno di commentatori, tanto erano eloquenti le immagini di edifici distrutti, di persone smarrite e in preda alla disperazione per le persone care, morte, ferite, disperse, ecc. Ci siamo chiesti: ma Dio dov’era, perché ha permesso tutto ciò, Egli che ama la vita e non la morte? Che senso ha l’espressione di sant’Ireneo: «La gloria di Dio è l’uomo vivente»? Come dare ancora credito a Dio? Egli non risponde in modo chiaro e percettibile come vorremmo. Tuttavia il Creatore ci fa comprendere che non era e non è assente, né indifferente al nostro immane dolore. Ci mostra suo Figlio crocifisso dalla ingiustizia e dalla cattiveria umana. Anche quando Gesù era nell’Orto degli Ulivi e sul Calvario, Dio Padre non è intervenuto e ha permesso che il Giusto fosse consegnato nelle mani della più assurda “giustizia” dei potenti. Dio a volte parla nel silenzio, condivide la nostra debolezza e soffre con noi! L’umanità di Cristo sofferente rappresenta tutto il genere umano in croce. Per cui possiamo dire che noi somigliamo in modo unico a Dio, quando lo contempliamo immolato in croce. Continuiamo a chiederci, allora, se la catastrofe del terremoto, possa avere un risvolto positivo, utile, per l’umanità. In questo, c’è del paradosso. Non è forse vero che c’è stata più mobilitazione, più risonanza, più solidarietà il giorno del cataclisma e nei giorni a seguire, più che per una vittoria della coppa del mondo?! Certo, continueremo a chiederci se ciò poteva essere evitato. Questo è il lato oscuro del mistero che mai potremo comprendere. Innegabile è che la macchina della solidarietà, dell’amore e della compassione ha preso subito una grande accelerazione. Ricordo che è stato il giovane Gianluca Montepeloso, lucerino di origine, tra i primi volontari al mondo, a volare verso Haiti. La sapientia crucis diventa sapientia lucis! Hanno fatto brillare i nostri occhi più la bimba e la giovane estratte vive dalle macerie Haitiane, dopo parecchi giorni dal sisma, che non le tante case diroccate. Non è forse vero che si impara più nel e dal DALLA MORTE LA VITA TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI Leonardo CATALANO E ntro in punta di piedi nel pieno delle attività del giornale “Il Sentiero” e con gratitudine verso padre Giovanni che in questo primo tempo di cammino ha guidato il giornale della Diocesi, continuo a servire la Chiesa in questa porzione di territorio. Una Chiesa che desidera essere segno attento e concreto verso le gioie e le speranze di tutti, una Chiesa che desidera costruire insieme a tutte le realtà presenti nel territorio una società a misura di uomo, dove ancora si può cre- PAG 2 Mons. Farina: Vescovo alla scuola di Maria scere come buoni cristiani e onesti cittadini. Lo strumento è uno solo: la parola. Sì, la parola. Molte volte consumata, fiumi di parole, spesso bistrattata ma allo stesso tempo veicolo indispensabile per dare un contributo positivo. Mattone su mattone viene su una grande casa si cantava diversi anni fa, ora la sfida è parola su parola per costruire la casa, luogo dove abita l’uomo di oggi e vive sentimenti, emozioni, scelte di vita. La sfida della Parola per pensare e dare senso a quest’oggi che ci sfugge o sem- PAG 3 Una sfida ardua ma possibile bra così impenetrabile tanto che non si può capire ma accettare come assurdo. Beh, la provocazione continua perché a tutti è chiesto proprio come in famiglia il proprio contributo. Quindi tutti per uno, uno per tutti: questa la sfida e questo è il nostro impegno. È facile giudicare ma rimboccarsi le maniche è scomodo. Quattro le parole che vorrei coniugare in questo tempo che trascorreremo insieme: interiorità, fraternità, responsabilità ed ecclesialità. L’obiettivo e il cammino da intraprendere certamente è l’interiorità. Ciò che da pienezza, spessore, gioia all’esistenza sono le dimensioni interiori della vita. Allo stesso tempo, custodire, perseverare e vigilare l’interiorità è esercizio necessario per giungere ad una piena umanità. Quindi per vivere l’interiorità ci sono alcuni impegni da assumere. Dal prossimo numero ne parleremo. Grazie a tutti per la fiducia e per la sincera e fattiva collaborazione! PAG 4 Il volto oscuro del Divino pagina 2 febbraio 2010 n. 12 FORMAZIONEeCULTURA CHE DITE DEI PRETI? Il prete: un super-uomo!? Una settimana di riflessione e preghiera L’AC per la Pace G ennaio, mese ricco di iniziative realizzate dal Consiglio Diocesano di A.C. della Diocesi di Lucera-Troia, per riflettere sul messaggio del Papa Benedetto XVI, per la 43a giornata mondiale della pace il 1° gennaio 2010: «Se vuoi coltivare la Pace, custodisci il creato». L’A.C. ha proposto alla comunità diocesana momenti di incontro e di preghiera. I vari settori hanno organizzato: per i giovani la visione di un film dal titolo “Un’ottima annata” cui ha fatto seguito un ampio dibattito; per gli adulti un concerto di “…Voci di pace” canti sulla pace, intercalati da letture di brani di autori vari sempre sulla pace, presentati dai cori parrocchiali di san Giacomo, di s. Pio X e del Santuario s. Francesco Fasani. Questa iniziativa si è svolta all’interno del Santuario definito dall’Unesco “Monumento testimone di una cultura di pace”. L’A.C.R. ha presentato una mostra sulle tradizioni e sulla cultura dei bambini di Betlemme. A conclusione della “settimana della pace” domenica, 24 gennaio, nella chiesa di s. Matteo al Carmine, si è tenuto un incontro di preghiera presieduto dal Vescovo, Mons. Cornacchia per contemplare, custodire e coltivare il dono del creato. Il Vescovo, nel suo intervento ha richiamato l’attenzione dei fedeli a saper difendere le bellezze del creato a partire dal vissuto di ogni giorno. Non possiamo deturpare ciò che ci è stato donato per amore da Dio, ma scrive il Papa «tanti trovano tranquillità e pace, si sentono rinnovati e rinvigoriti quando sono a stretto contatto con la bellezza e l’armonia della natura. Vi è pertanto una sorta di reciprocità: nel prenderci cura del creato, noi constatiamo che Dio, tramite il creato, si prende cura di noi…». «L’essere umano, continua il Pontefice, si è lasciato dominare dall’egoismo, perdendo il senso del mandato di Dio, e nella relazione con il creato si è comportato come sfruttatore, volendo esercitare su di esso un dominio assoluto». Il Vescovo ha invitato a meditare sul messaggio del Papa come singoli e come comunità. Donato COPPOLELLA CHIESA IN… FORMAZIONE F ormazione. Una parola che attraversa da sempre il sistema educativo, nel tentativo di centrare l’obiettivo di una autentica crescita culturale, morale, spirituale e relazionale della persona. Una parola attenta ai contenuti, ma ancor più alla persona, chiamata a riscoprire le motivazioni che stanno alla base delle proprie scelte. É in questo contesto che si assiste ad una rivalutazione e ad una rivisitazione del termine, non solo nel campo pedagogico, ma anche in quello imprenditoriale e lavorativo. Ricollocare al centro la formazione significa prendere atto che la crescita personale e sociale non passa solo attraverso le conoscenze tecniche, ma attraverso un recupero delle relazioni personali, che rendono possibile un approccio nuovo e innovativo, in vista della individuazione e soluzione dei problemi che le mutate condizioni civili ed ecclesiali presentano. Anche la Chiesa stimola e sostiene ogni sforzo tendente alla formazione, a tutti i livelli, con un occhio attento agli agenti e alle agenzie pastorali. La nostra Diocesi si sta muovendo in questa direzione, individuando percorsi formativi, tesi alla riappropriazione dei contenuti della fede (p. e. l’IFTA, teologia per laici), e al recupero di un clima relazionale e comunionale che renda possibile l’individuazione di un percorso, atto a generare nuovi modelli di vita pastorale (p. e. l’importanza data alle zone pastorali). Tutto questo si inserisce dentro l’itinerario della nostra Chiesa locale, impegnata a rinnovarsi nella prospettiva della comunione e della ministerialità, binomio che, come dice il Vescovo, dovrà essere “il movimento pendolare di diastole e sistole che ossigena il sangue nelle vene della nostra pastorale”. Per rispondere a questa urgenza, il presbiterio della Diocesi è impegnato a riscoprire ed approfondire il proprio ministero e a viverlo in un clima di corresponsabilità e di condivisione. Il percorso per quest’anno si sviluppa attraverso una serie di incontri mensili, da gennaio ad aprile, che hanno per oggetto le strutture di partecipazione e la ministerialità specifica dei genitori e della famiglia nella comunità cristiana. É una occasione da non perdere o sottovalutare: ne va di mezzo il rinnovamento della Chiesa diocesana e il risultato dei nostri sforzi pastorali. Osiamo un po’ di più e “buttiamo all’aria” modelli e scelte tranquillizzanti, ma non altrettanto attenti alle sfide che ci vengono dalle mutate condizioni sociali ed ecclesiali. Modesto DE GIROLAMO Q uante volte, sconcertati da avvenimenti di cronaca, abbiamo pensato nel nostro intimo di non capire proprio i giovani d’oggi. Mi ha incuriosito un giovane che mi ha raccontato la sua esperienza di un pellegrinaggio fatto ultimamente. É lui che parla: Devo dirlo, il mio interesse verso Dio e verso la Chiesa ha due motivazioni: la famiglia che sempre mi ha dato testimonianza concreta di vita in Cristo e un “pesante” senso di vuoto interiore che mi ha accompagnato in un periodo della vita. Non che fossi un tipo solitario o che non me la sapessi spassare, anzi. Ma avvertivo come un profondo vuoto in me. Qui ho incontrato un sacerdote che mi ha presentato un Amico nuovo, un Amico che in realtà conoscevo già ma con il quale non filavo. Avevo con Dio un rapporto basato sulla paura, fatto di tanti divieti. C’era qualcosa che mancava fra me e Dio. La cosa che mi ha attratto inizialmente è stato il sorriso del sacerdote, la gioia che lui emanava da tutti i pori, quella gioia profonda che sentivo a me mancare. Mi sono sentito accolto e con lui ho condiviso subito il mio vuoto. Io che ero abituato a pensare al sacerdote come un “super-uomo” molto lontano dalla terra mi sono ritrovato con un amico sorridente e disponibile a camminare con me! Mi ha insegnato che la solitudine che avvertivo era la ricerca della mia anima di Dio. Una cosa mi ha strabiliato del mio amico sacerdote: anche lui ricercava Dio! Grazie al sacerdote ho scoperto cosa mancava nel rapporto che io avevo con Dio: l’Amore, la gioia dell’Amore. Di Dio non avevo capito praticamente nulla! Io, Danilo Concione, posso non sentirmi grato a Dio del mio amico sacerdote? Michele CUTTANO Mons. Farina: Vescovo alla scuola di Maria D a oltre un mese don Luigi Nardella, vice postulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di un grande presule troiano, ha presentato all’attenzione dei lettori un volume: «Mons. Fortunato Maria Farina. Vescovo alla scuola di Maria». Eccellente il lavoro condotto da don Nardella nel racchiudere la vita di questo servo di Dio e la sua alta spiritualità mariana. Questi, nato a Baronissi nel 1881, riceve nel 1904 l’ordine sacro del presbiterato e ben presto, a soli 38 anni, viene nominato da Benedetto XV, vescovo titolare di Troia nel 1919. Dal 1924, vescovo anche di Foggia, per volontà di Pio XI, mons. Farina ha posto particolare attenzione, durante il suo ministero pastorale nella diocesi, alle vocazioni sacerdotali e la formazione del clero. La sua devozione a Maria, lo spinge, nella solennità dell’Immacolata del 1929, a consacrare la cittadina troiana alla Vergine Maria. Le sue grandi doti umani, lo muovono, durante la seconda guerra mondiale, a farsi testimone di una carità eroica prodigandosi in favore della popolazione foggiana, la cui cittadina viene rasa al suolo dopo i bombardamenti. Dal 1951, per motivi di salute è costretto a lasciare il governo della diocesi di Troia, per reggere la sola diocesi di Foggia. Vissuto sempre in umile povertà, benché provenisse da una ricca famiglia, muore in fama di santità il 20 febbraio del 1954. Lo scorso 2 aprile la Congregazione per la causa dei santi ha espresso favorevolmente la validità dei documenti che il postulatore di mons. Farina ha presentato per la sua beatificazione. Piergiorgio AQUILINO n. 12 febbraio 2010 pagina 3 CRONACHEedESPERIENZE Giornata per l’iniziazione cristiana in parrocchia D i fronte ai mutamenti del nostro tempo nell’attuale contesto di una società secolarizzata, la parrocchia rischia di ridursi ad una realtà che appaga una piccola cerchia di praticanti. Consapevoli della necessità di un cambiamento all’interno di essa i catechisti della Diocesi di LuceraTroia si sono dati appuntamento mercoledì 30 dicembre presso la parrocchia di san Secondino in Troia per la giornata catechistica diocesana, integrando così la riflessione sull’argomento già avviata durante l’ultimo convegno catechistico. La giornata, coordinata da don Pio Una grande donna: Sorella Elvira Zuppa, si è articolata su due poli: accompagnare il cammino dell’iniziazione cristiana oggi, sull’esempiotestimonianza dei due discepoli di Emmaus e come ripensare tale cammino in parrocchia alla luce di una corresponsabilità pastorale della famiglia. Diversi i temi su cui i partecipanti hanno meditato e si sono confrontati: dall’importanza della formazione allo stile educativo del catechista evangelizzatore/missionario; al ruolo proprio che la famiglia ha in sé per virtù sacramentale; infine alla catechesi come percorso globale nella I l 30 dicembre 2009, Sorella Elvira Myriam Psorulla si è spenta serenamente. La famiglia del CVS (Centro Volontari della Sofferenza) ringrazia il Signore per quello che ha compiuto attraverso la sua esistenza e il suo operato. Ha percorso i sentieri difficili della valorizzazione della sofferenza e della promozione integrale della persona sofferente. Cofondatrice dell’opera di mons. Luigi Novarese. Elvira nasce ad Haifa il 1 novembre del 1910. Nella sua terra natale trascorre l’infanzia e la giovinezza, compiendo lo studio fino al diploma di scuola superiore. Nel 1943 giunge in Italia, accompagnando uno zio bisognoso di cure. Frequenta la parrocchia romana dei S. Patroni d’Italia ed entra in contatto con don Novarese. Inizia così a condividerne lo zelo pastorale per le persone sofferenti. Ne diviene fedele collaboratrice. Nata da una filiale devozione alla Ver- vita cristiana e di maturazione nella fede. Intenso il momento pomeridiano, animato dal vescovo Domenico che ha raggiunto i catechisti riuniti ribadendo con entusiasmo che, seppur immersi in una realtà complessa e ricca di contraddizioni, Cristo rinnova a ciascuno il suo invito ad essere testimoni viventi della Sua Parola: …“Andate, dunque, e ammaestrate tutte le nazioni […] nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt. 28,19-20). Una sfida ardua ma possibile, se con Cristo! Daniela AGRIESTI gine Santa, l’azione pastorale del CVS fu subito intesa come attuazione delle richieste rivolte dalla Vergine a Lourdes e a Fatima, affermando con forza il pieno impegno battesimale richiesto al sofferente. Elvira assume il ruolo di responsabile per il ramo femminile. Svolge tale compito nell’osservanza dello spirito e degli insegnamenti di mons. Novarese, in stretta collaborazione con lui e, dopo la morte di quest’ultimo, in fedele memoria. Ecco un pensiero tratto da un manoscritto augurale del gennaio 1968: «Ricorrete sempre alla Madonna, sia essa la vostra Consigliera, andate da Lei con fiducia, sicuri di essere ascoltati, aiutati ed esauditi». I funerali si sono svolti a Roma nella chiesa del Suffragio dove riposa il fondatore. Il 5 dicembre la salma è stata traslata nel Santuario di Valleluogo dove è stata tumulata. Foto: N. Niro UNA SFIDA ARDUA MA POSSIBILE NATALE IN CASA DAUNIA P odio tutto legato alla Diocesi di Lucera-Troia quello scaturito dalla seconda edizione di “Natale in casa Daunia”, la mostra di presepi dei Monti Dauni organizzata dalla Provincia di Foggia. Sono state ben 17 le opere in concorso per un’iniziativa che era possibile seguire e votare anche on line attraverso internet. Il maggior numero di preferenze popolari è andato a quello di Lucera, realizzato da Giantommaso De Finis ed esposto in cattedrale, con ben 4.033 voti su un totale di 4.819. Il podio finale, invece, è stato conquistato dal presepe di Casalnuovo (realizzato dall’oratorio parrocchiale), secondo gradino per Celenza e terzo per Celle San Vito. Al vincitore del concorso è andato un premio in denaro di 1.500 euro. Mille euro al secondo classificato e 500 euro al terzo. La commissione valutatrice ha inoltre ritenuto dover assegnare delle menzioni speciali ai presepi di Roseto, Volturino, Accadia e Bovino. Arturo DI SABATO Daunia Vetus al Josp Fest D al 14 al 17 gennaio, presso la Fiera di Roma, si è svolta la seconda edizione dello Josp Fest, Festival Internazionale degli Itinerari dello Spirito, organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi, con l’obiettivo di promuovere l’esperienza dei viaggi di fede, valorizzando l’incontro tra i popoli, i territori e le tradizioni religioso-culturali in un contesto scenografico ed emozionale che potesse fondere storia, religione, cultura e tecnologia. Anche quest’anno il Distretto Culturale Daunia Vetus ha partecipato alla manifestazione, all’interno dello stand della Provincia di Foggia, presentando alle migliaia di visitatori accorse all’evento, le stra- ordinarie bellezze del suo territorio, i tesori d’arte, i paesaggi mozzafiato, il suo ricco patrimonio culturale e devozionale. È stata dunque un’occasione importante per promuovere il territorio dell’Alta Daunia e in particolare quello dei dieci comuni che fanno parte del Distretto, non solo dal punto di vista turistico, ma rimarcandone l’enorme valore storico, tradizionale e antropologico. A rappresentare Daunia Vetus sono stati Francesco Caliano, segretario del Distretto, e Mons. Luigi Tommasone, direttore dell’ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Lucera-Troia. SINFONIA DI ARCHI E VOCI PER SANT’ANTONIO ABATE Marco ESPOSITO Un sogno chiamato Sentiero P asso il testimone al nuovo direttore del giornale, Leonardo Catalano. Nel settembre 2008 accettai la richiesta del vescovo di rifondare e dirigere il mensile diocesano, qualche perplessità e tanto entusiasmo. Cominciò un sogno, condiviso con il gruppo fondatore che elaborò il progetto editoriale. Il nome lo diede ‘papà’, il vescovo. A novembre uscì Il Sentiero, una creatura piccola e bella. Tre numeri-prova, poi a febbraio il numero uno. 14 numeri fino a gennaio 2010. Il Sentiero è uno ‘strumento di comunione’ per la nostra chiesa locale. Abbiamo camminato sul terreno dell’informazione, condita di elementi formativi, quasi tutto centrato sul territorio, con un filo di collegamento alla vita della gente. Abbiamo messo insieme notizie, cammini e progetti. Un taglio giornalistico snello ed immediato, incisivo ed essenziale; una grafica gradevole e bella. Se il sogno continua, Il Sentiero dovrà rimanere inchiodato sul territorio, coinvolgendo tutte le comunità locali. Sognavo un confronto con i lettori; è stato poco più di un desiderio. Il sistema della distribuzione non gira bene, un discreto disinteresse rallenta qua e là. Posso? Ci vorrebbe più attenzione nelle parrocchie. Abbiamo percepito un buon gradimento tra i lettori, vero? Nell’agosto scorso ho manifestato al vescovo l’intenzione di lasciare. Motivi strettamente personali non mi consentono di proseguire il lavoro. Ma confesso che è stata un’esperienza ricca, entusiasmante, molto faticosa. Ho lavorato con passione e un po’ di competenza, modestamente. Sono grato al vescovo per la stima e la fiducia. Grazie agli amici della redazione che hanno sognato con me. Grazie a voi lettori per la costante simpatia. É stato bello sognare, bye bye! Buon lavoro al nuovo direttore! Giovanni G. IASI A nche quest’anno l’Associazione Italiana Allevatori ha scelto Roma per festeggiare Sant’Antonio Abate, patrono della categoria e importante figura di riferimento per il mondo contadino. E anche quest’anno, il 17 gennaio, sono stati due sodalizi di Capitanata ad animare sia la celebrazione eucaristica tenuta nella Basilica di San Pietro che un concerto di musiche sacre nella Basilica di San Vitale. Protagonisti sono stati la Corale Santa Cecilia di Biccari diretta da Marina Ziccardi e l’orchestra Ars Polimnia diretta da Antonio Pio Russo. La Corale è composta da circa 50 elementi e opera dal 1978. Ha cantato anche davanti a Giovanni Paolo II e conta collaborazioni con orchestre e formazioni musicali del territorio. L’orchestra Ars Polimnia (archi e fiati) ha invece sede a Lucera ed è composta da allievi e docenti del Conservatorio Giordano di Foggia. a cura di Riccardo ZINGARO pagina 4 febbraio 2010 n. 12 QUARTAPAGINA Foto: M. Monaco ESSERE E DIVENTARE GENITORE CONVEGNO INTERNAZIONALE TENUTOSI TRA BARI, FOGGIA E LUCERA IL VOLTO OSCURO DEL DIVINO D al 20 al 23 gennaio 2010, nelle città di Bari, Foggia e Lucera, si è tenuto il VI Convegno internazionale di studio, promosso dalla Università degli Studi di Bari (Dipartimento di Lingue e Tradizioni Culturali Europee), in collaborazione con l’Università di Foggia, la Diocesi di Lucera-Troia, l’Università di Siena, di Rennes II, del Kunsthistorisches Institut in Florenz e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Puglia. Il Convegno «Il Volto oscuro del divino», ha studiato il fenomeno delle “Madonne nere”, ossia delle icone mariane dal volto bruno, approfondendone gli aspetti religiosi, culturali, liturgici, storici, figurativi, iconografici. In tale scenario la Puglia, ricca di luoghi santi, riveste un ruolo preminente come punto d’incontro e di confronto nel grande flusso di civiltà europee e mediterranee e come depositaria di un patrimonio culturale di straordinaria ricchezza. Nella giornata lucerina, svoltasi presso la sede del Palazzo Vescovile il 23 gennaio, dopo i saluti di Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi Lucera-Troia, e di Mons. Luigi Tommasone, Responsabile dell’Ufficio Diocesano per l’Arte Sacra e i Beni Culturali, hanno preso la parola numerosi studiosi italiani e stranieri. Il dibattito è stato introdotto dalla Prof.ssa Maria Stella Calò-Mariani, del- l’Università di Bari, organizzatrice della manifestazione, la quale ha collocato nel periodo tardo medioevale il fenomeno dell’annerimento delle Madonne, ricordandone la vasta diffusione in Italia ed in Europa. Sono seguiti gli interventi di Fabrizio Vona, Soprintendente per il Patrimonio storico ed artistico della Puglia; Luigia Sabbatini ed Inez van der Werf (Università di Bari), sui risultati delle indagini diagnostiche eseguite sulle statue lignee trecentesche di Lucera (S. Maria Patrona) e di Siponto, da cui è emerso l’originario incarnato roseo di ambedue le sculture; Irmgard Siede (Reiss-Engelhorn Museen di Mannheim), sulla presenza di Madonne nere nell’arco alpino; Cristina Galassi (Università di Perugia), sulla iconografia e sui racconti legati alla figura di Santa Brigida; Athanasios Semoglou (Università di Tessalonica), sulla duplice rappresentazione, nell’arte bizantina, della Madonna come fonte di luce e come luogo di refrigerio per i fedeli. Quest’ultimo intervento, in lingua francese, è stato egregiamente tradotto dalla prof.ssa Tina Finizio. L’arrivo in Italia ed in Europa di “Madonne nere” ha probabilmente conosciuto diverse fasi, una delle quali seguita al periodo iconoclasta, avutosi nell’Impero bizantino nel corso dell’VIII secolo. Si trattò di un movimento politico-religioso che portò alla distruzione di molte sacre rappresentazioni, sulla base della convinzione che esse rappresentassero una forma di idolatria. Dobbiamo ai monaci orientali, rifugiatisi in Italia ed in altri Paesi europei, la salvaguardia di tante sacre icone. Ma una forte reviviscenza del fenomeno ebbe avvio in concomitanza delle Crociate, quando, al ritorno dalla Terra Santa, i nobili guerrieri ed i religiosi portarono in Occidente numerose Immagini, molte delle quali dedicate alla Madonna. Il Convegno ha evidenziato un aspetto ancor più interessante, quello dell’annerimento, in epoca tardo medievale, dell’originario incarnato roseo del volto di Maria e del Bambino. Le ragioni di tale operazione, iniziata nel sec. XV, ha precisato la Prof.ssa Calò, costituisce ancora oggi una questione irrisolta dell’arte religiosa medievale. Probabilmente, all’inizio, questo intervento fu dettato da motivazioni sia religiose che politiche. Successivamente, l’iscurimento delle effigi della Madonna rispose a ragioni di prestigio dei luoghi di culto che le ospitavano, poiché questo tipo di sacre rappresentazioni venivano considerate più antiche e, quindi, più venerabili e “miracolose”. Andrea AMATO D omenica 10 gennaio 2010 si è svolto a Lucera, presso “La Balconata 2”, il primo incontro previsto dal “Corso di Spiritualità Familiare” organizzato dall’Ufficio di Pastorale familiare e dall’Associazione “La famiglia” della Diocesi. Questo percorso è diretto a quanti sono coinvolti nelle tematiche relative alla famiglia. Il tema è stato “Educare per educarsi: come essere e diventare genitore-educatore nelle diverse fasi della vita”; i relatori sono stati la psicologa Marta Lobascio e don Pio Zuppa. La mattina, dopo l’accoglienza e la preghiera con i figli, i bambini vengono intrattenuti con giochi da ragazzi più grandi e i genitori ascoltano le relazioni; ci si riunisce poi ai bambini per la S. Messa e per il pranzo. Il pomeriggio è dedicato alla riflessione tra i partecipanti dapprima divisi in gruppi, all’interno dei quali ci si confronta scambiando le proprie esperienze, poi ci si riunisce tutti per tirare le conclusioni. Queste giornate lasciano un segno positivo: la sensazione di una boccata d’aria pulita, di un rifornimento di energia positiva che spesso la vita di tutti i giorni consuma, di una carica di fiducia negli altri, di una riscoperta che non siamo soli in questa avventura che è la famiglia ma, soprattutto, sentiamo più forte che Dio è con noi sempre. Invitiamo tutti quelli che hanno a cuore la famiglia ai prossimi appuntamenti che sono quelli del 21 marzo e dell’11 aprile. Per partecipare rivolgersi al numero 0881/540028. Santino e Anna GIUNTOLI Mensile di informazione della diocesi di Lucera-Troia Editore Diocesi di Lucera-Troia Direttore responsabile Matteo Francavilla Direttore editoriale Leonardo Catalano AGENDA 26 FEBBRAIO INCONTRO DI AGGIORNAMENTO Aggiornamento del clero presso Auditorium del seminario, riflessione e confronto con S.E. Mons. Romano Rossi, Vescovo di Civita Castellana su: Presbiteri e laici, insieme, per costruire nella corresponsabilità il volto missionario delle nostre comunità. 28 FEBBRAIO AZIONE CATTOLICA SETTORE GIOVANI ore 9.00 Azione Cattolica – Settore Giovani Parrocchia Santa Maria Assunta, Pietra: Non sarà un avventura, incontro sul tema dell’affettività. Interverrà Mons. Luigi Renna, rettore del Pontificio Seminario regionale Pio XI di Molfetta. 2-3 MARZO CONVEGNO VOCAZIONALE Presso il centro della Comunità: il CDV e la Comunità Vocazionale propongono un convegno inserito come seminario di approfondimento dell’IFTA riguardante la tematica sacerdotale. Redazione Donato Coppolella Rocco Coppolella Enza Gagliardi Riccardo Zingaro Sede piazza Duomo, 13 - 71036 Lucera - Foggia Tel/Fax 0881 520882 e-mail: [email protected] Stampa Ennio Cappetta & C. srl - Foggia Anno II, numero 12, febbraio 2010 Autorizzazione del Tribunale di Lucera n. 139 del 27 gennaio 2009.