1. I dieci comandamenti, legge di Dio
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1. I dieci comandamenti, legge di Dio
fessione. RITORNIAMO ALLE PAROLE DI GESÙ Un altro passo di Gesù, che ci aiuta a concludere questa introduzione generale, può essere questo: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Gv 15,12). Quel “come io” che Gesù dice costituisce un aspetto determinante, almeno per due motivi: 1. In lui abbiamo un modello da imitare: Gesù ha osservato tutti i comandamenti del Padre perché ha amato in modo perfetto e totale, fino alla morte in croce; 2. Da lui riceviamo una grazia speciale, per essere capaci di osservare queste leggi che con le nostre sole forze non saremmo in grado di fare veramente nostre. Parrocchia Gesù Crocifisso e Madonna delle Lacrime I dieci comandamenti Percorso di catechesi per adulti 1. I dieci comandamenti, legge di Dio Cammino di catechesi per gli adulti 2014-2015 PRIMO INCONTRO IL DECALOGO, LEGGE DI DIO I DIECI COMANDAMENTI NELLE PAROLE DI GESÙ Un giorno un dottore della legge ha rivolto a Gesù una domanda: Maestro, qual è il più grande comandamento della Legge? L’episodio è narrato in passo del Vangelo di Matteo: "Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?". Gli rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti". (Mt 22,36-40) Gesù riassume i comandamenti di Dio nel così detto Comandamento dell’amore. Non abolisce i comandamenti, ma li riassume su di sé: se vuoi seguire Cristo, devi continuare ad osservare i comandamenti di Dio, ma lo devi fare non in senso letterale e freddo, bensì nel modo orientato all’amore verso Dio e verso il prossimo. In molti passi del Vangelo Gesù afferma di non essere venuto ad abolire la Legge, ma a completarla: da un modo freddo e asettico di rispettare i comandamenti (quello dei farisei e dei dottori della legge) Gesù propone un modo genuino, di adesione piena del cuore. Gesù invita a rispettare le leggi di Dio non in modo formale, per paura di prendere una multa o di essere puniti, ma in modo sincero, perché la nostra coscienza ci dice che essi sono per il nostro bene e per la nostra felicità. L’amore diventa il riassunto di ogni legge possibile. Lo stesso San Paolo ce lo ricorda: “Pieno compimento della legge è l’amore” (Rm 13,10). Ecco perché ancora oggi noi cristiani consideriamo i Dieci Comandamenti come un testo fondamentale per la nostra vita spirituale: lo stesso Gesù ci ha raccomandato di osservarli, ricordandoci che essi devono sempre essere interpretati ed osservati in riferimento all’amore verso Dio e verso il prossimo. COSA SONO I DIECI COMANDAMENTI? I Dieci Comandamenti sono parole che Dio ha rivelato al suo popolo sul monte Sinai, per mano di Mosè. La Scrittura dice che Dio le ha scritte con il suo dito (Es 31,18) per indicare che è propria opera sua. In questo senso vanno intesi come parole di Dio per eccellenza. Dio dona questa legge durante l’esodo del popolo di Israele dalla schiavitù dell’Egitto: essi quindi vanno interpretati prima di tutto come una Alleanza nuova tra Dio e il popolo, indicano una condizione di vita nuova, liberata dalla schiavitù del peccato. I Dieci Comandamenti quindi possiedono una forza liberatrice. Con essi Dio dice al suo popolo: “come io ti ho liberato dalla schiavitù fisica in Egitto, così ora con queste leggi ti offro la possibilità di liberarti dalla schiavitù dei tuoi peccati. Per questo motivo i Dieci Comandamenti esprimono nella sua essenza l’Alleanza che Dio ha stipulato con il suo popolo, cioè un vero e proprio patto di salvezza. Questo è il cuore dei Dieci Comandamenti: attraverso di essi Dio ci rivela che noi gli apparteniamo (il primo comandamento dice appunto: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”). Tutti gli altri comportamenti morali che seguono vengono dopo. Ciò significa che i Dieci Comandamenti non sono leggi da osservare per paura di essere puniti, ma indicazioni da osservare perché così facendo si rimane in piena comunione di amore e di intenti con Dio. LA STRUTTURA DEI DIECI COMANDAMENTI I Dieci Comandamenti esprimono le esigenze dell’amore di Dio e del prossimo. I primi tre si riferiscono all’amore verso Dio, e gli altri sette all’amore verso il prossimo. Tuttavia essi non sono divisi, ma costituiscono un corpo unico e indissociabile. Ogni parola rimanda a tutte le altre. Ogni comandamento illumina tutti gli altri, perché essi sono un corpo organico, così che trasgredirne uno implica trasgredire tutti gli altri. È un po’ come accade nel nostro corpo: se si ammala un organo, anche gli altri ne risentono e noi siamo costretti a metterci a letto. I DIECI COMANDAMENTI ESPRIMONO LA NOSTRA VERA UMANITÀ Indicando i doveri fondamentali verso Dio e il prossimo, i Dieci Comandamenti mettono in luce anche i diritti fondamentali della nostra natura umana. Essi cioè esprimono in modo sintetico ma completo la legge naturale che Dio ha iscritto nel cuore dell’uomo. La legge naturale non è altro che la legge iscritta da Dio nella nostra coscienza, è tutto ciò che avvertiamo interiormente come un bene in ordine alla piena conoscenza di Dio e all’amore perfetto verso di lui. Essa esprime il senso morale originale che permette all’uomo di discernere, per mezzo della ragione, il bene e il male, la verità e la menzogna. L’uomo può discernere tra bene e male su una moltitudine infinita do cose: i Dieci Comandamenti rappresentano un riassunto essenziale sulle cose più importanti e fondamentali nella vita dell’uomo. Questo costituisce un tema piuttosto delicato, perché la cultura dei nostri tempi nega che esista una legge naturale. Questo perché si ritiene che ogni uomo debba scegliere da solo ciò che è buono per sé, senza alcuna costrizione esterna. Quello che è buono coincide con quello che mi fa star bene, che mi da piacere, che suscita emozioni… ma in questo si trasforma la felicità in un caos di cose, con rischi a volte anche devianti; infatti, se ammettessimo questo criterio come valido, allora sarebbe lecito compiere dei reati e delle azioni orribili solo perché queste mi fanno stare bene e, secondo il mio modo di vedere, mi danno la felicità. L’OBBLIGO DI OSSERVARE I DIECI COMANDAMENTI Le cose dette finora ci aiutano a comprendere il motivo per il quale i Dieci Comandamenti devono essere osservati. Abbiamo detto che essi enunciano i doveri fondamentali dell’uomo verso Dio e verso il prossimo, per questo motivo rivelano degli obblighi gravi. Non rispettare un comandamento rappresenta una violazione grave di questa legge che Dio ha iscritto nel cuore dell’uomo. Per questo motivo rappresentano materia grave, cioè una mancanza tale che deve essere rimessa necessariamente con la con-