Rendiconti progetti CISV 2012

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Rendiconti progetti CISV 2012
17
anno X numero
CISV
progetti
Finestra sulle attività CISV in Africa
e in America Latina
Volontà della Cisv
è rendere gli individui
in ogni parte del mondo
protagonisti del proprio sviluppo,
liberi e in grado di compiere scelte
per migliorare le condizioni di vita
di se stessi e degli altri.
RENDICONTI PROGETTI 2012
IN QUESTO NUMERO
RENDICONTI PROGETTI 2012
Africa
America Latina
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BENIN
BURKINA FASO
BURUNDI
GUINEA
MALI E AREA SAHELIANA
NIGER
SENEGAL
BRASILE
COLOMBIA
GUATEMALA
HAITI
VENEZUELA
NUOVO PRESIDENTE: INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ LE SFIDE DEL
FUTURO
“Dare ali ai sogni tenendo i piedi per terra, così si costruiscono giustizia e solidarietà” in questo
modo si è espresso Federico Perotti, neo-eletto Presidente CISV, per testimoniare che la cooperazione
internazionale ha ancora un futuro, nonostante i massicci tagli ai finanziamenti, il disinteresse di molte
istituzioni e la crisi economica che limita il sostegno dei cittadini e degli attori privati. Una cooperazione
internazionale che va ripensata, per divenire sempre più capace di affrontare le esigenze del nuovo millennio
con creatività e spirito innovativo, ma anche con il patrimonio di ideali e di professionalità maturati in questi
anni.
CISV continuerà a tracciare cammini insieme alle persone e ai popoli con cui lavora, con impegno e
costanza nel promuovere lo sviluppo umano, nel lottare contro le povertà e le disuguaglianze in Italia, in
Africa e in America Latina, nel creare coscienza ed esperienze nuove e perseguendo in rete con altre Ong e
organizzazioni della società civile un’incidenza sulle politiche sociali e di cooperazione internazionale.
Le storie, i volti e le attività che vi presentiamo in questa pubblicazione sono la testimonianza che il lavoro
comune di chi si occupa dei progetti sul campo, di chi gestisce e si attiva nella creazione di reti e partenariati
e di chi, come voi, dona e sostiene i progetti porta a risultati concreti e contribuisce al benessere degli
esseri umani. Campi coltivati, pozzi, corsi di formazione in agricoltura, miglioramento delle mandrie, centri di
accoglienza per le donne, protezione dell’infanzia sono tutte attività che CISV realizza grazie anche al vostro
sostegno, che nel 2012, nonostante la crisi e il clima generale di sfiducia, è stato molto generoso e fa ben
sperare nel futuro della solidarietà!
Marta Buzzatti - Ufficio Raccolta Fondi CISV
Per progetti: € 258.733
Offerte libere: € 73.569
PFM – sostegno a distanza: € 21.365
Totale raccolta privati: € 353.667
COLOMBIA (0,31%)
GUINEA (0,67%)
HAITI (2,00%)
SENEGAL (2,27%)
GUATEMALA (3,66%)
BRASILE (0,79%)
VENEZUELA (0,04%)
MALI (3,97%)
BURKINA FASO (27,25%)
BENIN (4,93%)
PFM (6,04%)
BURUNDI (6,81%)
OFFERTA LIBERA (20,80%)
NIGER (7,64%)
DIVERSI (12,81%)
BENIN
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DONAZIONI € 17.427
COSA FACCIAMO
Contribuiamo a migliorare le condizioni
socioeconomiche delle donne e dei bambini
ad Adjohoun; lavoriamo per diminuire i casi di
maltrattamento. Rafforziamo economicamente le
organizzazioni femminili nei Comuni di Adjohoun e
Bonou migliorandone le condizioni di lavoro.
Sosteniamo la protezione ambientale e il
rafforzamento del turismo responsabile nei Comuni
di Ouidah e Grand Popo, sosteniamo lo sviluppo e
la gestione partecipativa di attività ecoturistiche
delle popolazioni della regione lagunare costiera di
Ouidah.
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5 cicli di formazione per 12 guide turistiche
Diffusione tra le guide turistiche dello
studio sulla valorizzazione della laguna e del
censimento della fauna e flora locale
1 studio sulle possibilità di sviluppo di attività
di turismo responsabile nella laguna
Individuazione di 3 circuiti eco-turistici
CON CHI
Gli abitanti di Adjohoun (56.455 persone) e di Bonou
(29.656 persone).
Le organizzazioni femminili di produzione agricola:
14 organizzazioni, circa 280 donne coinvolte.
Le popolazioni della regione lagunare di Ouidah: 8
villaggi, circa 16.000 abitanti.
I Municipi e gli Uffici del Turismo di Ouidah e Grand
Popo.
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
Formazione tecnica per 14 organizzazioni di
donne su trasformazione, conservazione e
commercializzazione dei prodotti agricoli
Costruzione di 1 magazzino per la gestione
centralizzata dei prodotti agricoli
75 sessioni di sensibilizzazioni sui diritti delle
donne e delle bambine
2 azioni di sensibilizzazione alle autorità locali,
leader d’opinione e capi religiosi e tradizionali
sulla promozione delle politiche di genere e il
rispetto dei diritti delle donne
5000 copie dei testi di legge riguardanti la
prevenzione e la repressione delle violenze
verso le donne e i bambini in Benin, tradotti
in Wemé
10 radiocomunicati sul tema “Le donne parlano
dei loro diritti”
Organizzazione della prima edizione del
Concorso “Mese del distretto senza violenza
verso donne e bambini”
Creazione di 13 associazioni locali di controllo
e veglia sui casi di violenza e maltrattamenti
BENIN:
PER CHI DONARE
50 € per le bambine, per accoglierle nel
centro
100 € per i contadini, per coltivare e
vendere ortaggi
BURKINA FASO
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DONAZIONI: € 102.129
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COSA FACCIAMO
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Aumentiamo l’accesso all’acqua potabile e
miglioriamo le condizioni d’igiene in 8 Comuni delle
province di Ioba, Tuy, Comoé, Ponie, Bougouriba.
Miglioriamo la produzione agricola in qualità e
quantità, in particolare per il riso locale trasformato
e immesso sul mercato.
Sosteniamo le donne ad acquisire una maggior
imprenditorialità e autonomia.
Sosteniamo i ragazzi di strada nel far fronte
alle difficoltà di una vita ai margini, costruendo
opportunità di cambiamento.
CON CHI
Gli abitanti di 302 villaggi di 8 Comuni, più di
220.000 persone delle Regioni del Sud-Ouest, degli
Hauts Bassins e delle Cascades.
2 cooperative risicole di Boulbi e di Mogtedo, 591
membri; 2 Unioni delle donne di Mogtedo e di Boulbi,
oltre 400 donne; 6 gruppi di produttori risicoli, 400
membri; 30 villaggi, circa 62.500 persone.
Unione di donne di Founzan, Unione di donne di
Bama e Unione di donne di Banzon.
L’associazione Ajer, composta da 400 membri,
esclusivamente giovani e bambini che vivono in
strada.
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Appoggio tecnico alle cooperative sulla
gestione amministrativa e finanziaria
Riabilitazione di 70 punti d’acqua
Riabilitazione di 25 latrine in infrastrutture
pubbliche
Prosecuzione della formazione sull’igiene per
gli agenti di sanità di 29 centri
Formazione sull’igiene per alunni e insegnanti
di 62 scuole
Riconoscimento giuridico di oltre 150
associazioni di utenti dell’acqua
Promozione di metodi validi e pratici per la
conservazione dell’acqua nelle famiglie
Formazione e sensibilizzazione della
popolazione sui temi dell’igiene
135 visite degli educatori e addetti al primo
soccorso nei 46 luoghi dove i ragazzi di strada
passano la notte
Reinserimento sociale per 360 ragazzi
Accoglienza diurna, con appoggio alimentare
d’urgenza, acqua per lavarsi e lavare i propri
vestiti
Appoggio psicologico e socio-educativo
Fornitura di un kit medico presso il centro,
copertura delle spese mediche per i casi più
gravi, prime cure sanitarie
27 ragazzi accompagnati e seguiti in ospedale
10 “progetti di vita” conclusi positivamente
con l’inserimento scolastico o lavorativo
Emissione dell’atto di nascita per 63 bambini
e ragazzi
COSA ABBIAMO REALIZZATO
Dotazione di infrastrutture per le 5 Unioni di
donne: 1 magazzino di stoccaggio, 3 hangar per
la parboilizzazione del riso, 1 decorticatrice di
riso, secchi, carriole, sacchi, attrezzatura varia
Formazione alle 5 Unioni di donne sulla
gestione della cooperativa, sul ruolo e i compiti
dei dirigenti della cooperativa, sulle tecniche
di controllo degli stock e sulla negoziazione
commerciale
Costruzione di 3 aree di essiccazione e
battitura e di 2 magazzini di stoccaggio per 2
cooperative di risicoltori
Dotazione di 2 battitrici per riso
Formazione dei risicoltori locali sulle tecniche
di coltivazione e gestione delle terre coltivabili
Formazione ai dirigenti delle due cooperative
sulla loro funzione, sulla legislazione burkinabé
in merito alle cooperative e sulla loro corretta
gestione
BURKINA FASO:
PER CHI DONARE
50 € per i ragazzi di strada, per la prima
accoglienza
100 € per gli artigiani che riparano i pozzi
di acqua potabile nei villaggi
BURUNDI
DONAZIONI: € 24.331
Il bilancio di 40 anni CISV nel Paese
Nell’agosto 1973, i primi sette volontari CISV partivano per il Burundi, per la missione di Nyabikere, e
iniziava così l’avventura CISV nel Sud del mondo, senza progetti, ma con il sostegno forte della Comunità e
dell’associazione che con l’appoggio di Don Riva si andava strutturando e ampliando.
Federico Perotti, coordinatore dell’Ufficio Progetti CISV rientrato da una missione in Burundi, ci racconta:
Sono tornato in Burundi dopo 7 anni. Dopo una guerra civile pesantissima dal ‘93 ai primi
del 2000, ho trovato un paese che in questi anni di ricostruzione ha migliorato le sue
infrastrutture, un paese finalmente in pace anche se non privo di tensioni, dove iniziano
a funzionare i meccanismi democratici. Ho trovato, come 20 anni fa quando giunsi la
prima volta a Bujumbura, tanta gente per le strade, campagne affollate e coltivate in
tutti i modi, bambini e giovani cui occorre dare speranza e impedire di ricadere in spirali
di violenza che i loro padri e nonni hanno vissuto nel passato recente.
Ho voluto tornare sui nostri passi, ripercorrere i luoghi e le realizzazioni di
tanti anni di lavoro. Non sono rimasto deluso. Oggi possiamo dire con orgoglio che
l’impronta, l’impatto di quanto CISV ha fatto in questi anni sono rimasti, mostrando di
avere sostenibilità e durata nel tempo.
Sono tornato, senza preavviso, al Centro di Formazione Artigianale di Gitega,
luogo di lavoro di molti volontari negli anni 80-90: il CFA è aperto, gestito dal ministero
competente, da 2 anni è presente un direttore donna (Maria Goretti) con impiegati
e formatori. Nel centro lavorano 20 apprendisti, funzionano bene i settori forgia e
falegnameria.
Ho percorso l’asse Shombo-Nyabikere-Mutumba, comuni in provincia di Karusi dove
l’impatto CISV è ben visibile: decine di scuole primarie, 13 cooperative agricole,
alcuni centri di salute, sorgenti e adduzioni d’acqua in quantità: tutte realtà che
CISV ha contribuito ad avviare e che oggi danno un apporto concreto alla popolazione,
con una gestione totalmente locale. Le scuole sono tutte funzionanti, con miriadi di
bambini anche grazie alla politica del Governo che ha favorito la scolarizzazione.
40 anni dopo CISV è ancora in Burundi, con le organizzazioni locali realizza progetti
per migliorare le produzioni agricole e la commercializzazione interna dei prodotti,
malgrado la scarsità di terre e la popolazione in forte crescita (8 milioni di persone),
l’isolamento e la difficoltà degli scambi con altri paesi.
Questi progetti, sostenuti dall’Unione Europea e che dureranno almeno fino alla
primavera 2014, hanno un forte bisogno del sostegno concreto dei nostri soci e
amici. Nel frattempo ci stiamo interrogando su quale sia la “mission” CISV dopo 40 anni
in questo paese, e stiamo analizzando le tematiche possibili di un lavoro futuro (infanzia,
diritti umani e delle donne, agricoltura e gestione delle terre insieme alle organizzazioni
contadine….).
Vale la pena continuare e andare avanti.
Contribuiamo a migliorare il rendimento, la
diversificazione e la commercializzazione della
produzione agricola nei fondovalle, nei comuni di
Itaba e Makebuko, in provincia di Gitega; cerchiamo
di migliorare i risultati economici della produzione
di riso, mais e fagioli; appoggiamo gli agricoltori
organizzati nel cercare di essere rappresentati
a livello provinciale e nazionale e di sviluppare
una concertazione tra professione agricola, poteri
pubblici e gli altri attori delle filiere agricole.
CON CHI
10.000 famiglie, ovvero oltre 50.000 persone.
40.000 produttori agricoli per circa 250.000 persone.
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
Sistemi per l’irrigazione di 4 fondovalle per
coltivare riso
Appoggio a 2 cooperative di produttori di riso
Formazione in tecniche e tecnologie per la
conservazione dei prodotti, in gestione degli
stock e nella vendita all’ingrosso
Costruzione di 2 magazzini per i cereali
BURUNDI:
PER CHI DONARE
25 € per i contadini, per piantare arbusti
antierosione
50 € per chi lavora la terra, per arare e
preparare i campi
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COSA FACCIAMO
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40 in
GUINEA
DONAZIONI: € 2.375
COSA FACCIAMO
Sosteniamo le organizzazioni contadine con
formazioni, materiali e infrastrutture, per aumentare
la produzione e il commercio, partendo da un buon
sistema di approvvigionamento delle materie prime
agricole. In 5 aree dell’Alta Guinea rafforziamo
i servizi ai produttori per la produzione, la
trasformazione e la commercializzazione.
Cerchiamo di sviluppare una maggior partecipazione
e coinvolgimento della parte più debole della
popolazione, nella presa di decisioni relative alla
loro sostenibilità economica e sociale.
CON CHI
Le organizzazioni contadine FUMA (Federazione di
produttori di ortaggi) e FUPRORIZ (Federazione di
risicoltori), circa 80.000 produttori.
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
2 formazioni per 4 persone sul warrantage
5 workshop di sensibilizzazione/formazione
sulla realizzazione di un sistema di warrantage
4 formazioni sulla gestione dei magazzini e le
tecniche di stoccaggio
Creazione di 10 comitati di gestione per i
magazzini
Formazione on the job sulle tecniche di
coltivazione del riso, della cipolla e della
melanzana
Acquisto di concimi e sementi
1 formazione sugli strumenti di gestione
contabile
5 sistemi per l’adduzione dell’acqua nei 5
Centri Commerciali Agricoli
5 centri di trasformazione per i prodotti agricoli
nei 5 Centri Commerciali Agricoli
GUINEA:
MALI:
50 € per i produttori di riso, per costruire
magazzini
100 € per gli sfollati e i profughi e
contrastare l’emergenza della guerra
150 € per gli allevatori nomadi, per
curare e gestire le mandrie
PER CHI DONARE
100 € per le donne, per la gestione di
microimprese
PER CHI DONARE
MALI E AREA
SAHELIANA
DONAZIONI: € 14.047
Lavorare in stato di guerra
Monica Del Sarto e Fabio Ricci, 35 anni lei e 41 lui,
sono una coppia di sposi che da 10 anni lavorano
come cooperanti CISV in Africa, in paesi piuttosto
impegnativi: Senegal, Burundi, Niger... Da 2 anni si
trovano a lavorare in un altro paese ‘difficile’: il Mali,
dove dai primi mesi del 2012 è scoppiata una guerra
civile che ha poi coinvolto altri Stati, africani ed
europei. In questo paese Monica e Fabio lavorano per
il diritto al cibo e il potenziamento del settore agrozootecnico, «che ha importanza vitale per un’economia
a vocazione pastorale come quella maliana, adesso in
forte crisi per la degradazione delle risorse naturali
e, ovviamente, per gli effetti della guerra» spiega
Fabio, coordinatore dei progetti CISV nel paese. Lui
e Monica hanno deciso, malgrado le difficoltà, di
restare in Mali e proseguire il loro impegno per e
con la gente. «Abbiamo voluto rimanere a fianco dei
20.000 allevatori e agricoltori maliani con cui portiamo
avanti le attività di formazione e gestione dei settori
produttivi. Ma, più che gli interventi di tipo tecnico, nei
giorni più bui del conflitto si è rivelata importante la
nostra semplice presenza: i nostri partner maliani si
sono sentiti sostenuti vedendo che non li lasciavamo
soli ma ne condividevamo la vita quotidiana, anche
a costo di qualche rischio» dice Fabio. «Da un anno
a questa parte, anche nelle zone più ‘tranquille’ è
aumentata la vigilanza armata per il timore di attentati
terroristici e c’è molta tensione in giro», spiega
Monica. «Le autorità non ci hanno permesso più di
uscire dalla capitale Bamako per il rischio di rapimenti
e questo un po’ ci ha limitati, perché parte del nostro
lavoro si svolge a Mopti. Ma il personale locale di
Mopti ha potuto continuare a operare nella normalità e
noi siamo rimasti sempre in contatto con loro».
Adesso «gli aspetti più urgenti su cui intervenire sono
l’emergenza profughi e la crisi alimentare, su cui
CISV si sta attivando» sottolineano i due cooperanti.
«La speranza per il futuro è che venga ristabilita una
pace piena e duratura, e sia ripristinata la capacità dei
maliani di autogovernarsi per essere veri protagonisti
del proprio sviluppo».
le loro capacità nella definizione di strategie di
sviluppo sostenibile dei territori nei quali vivono e
svolgono attività economiche.
CON CHI
103 membri -98% donne- della cooperativa di donne
produttrici di riso parboiled di Bargondaga, facente
parte della Piattaforma regionale dei risicoltori di
Mopti.
40.000 allevatori di 7 organizzazioni pastorali,
10.000 in Senegal, 10.000 in Niger, 19.000 in Mali e
1.000 in Burkina Faso
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COSA FACCIAMO
Rafforziamo le competenze e promuoviamo il
ruolo della donna in contesto rurale come attrice
importante nelle dinamiche di produzione,
trasformazione e commercializzazione del riso nel
Comune di Bargondaga (Mopti).
Rafforziamo le organizzazioni pastorali in 4 Paesi,
Burkina Faso-Mali-Senegal-Niger, per migliorare
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
Alfabetizzazione per 45 donne
Formazione teorico/pratica sull’uso di sementi
certificate
Sperimentazione di sementi certificate in 5
parcelle
Incontri e scambi tra i diversi attori della filiera
risicola sulle tecniche di conservazione del riso
e di gestione del magazzino di stoccaggio
1 viaggio di scambio tra trasformatrici di riso
maliane e burkinabé
Workshop locali sul sistema fondiario nazionale
e le sue conseguenze sull’allevamento
Workshop internazionali per la condivisione di
informazioni sulla situazione della pastorizia nei
4 paesi
Diffusione di tecniche di semina, taglio e
stoccaggio del foraggio (Burkina-Senegal)
Recupero di aree di pascolo degradate, tramite
opere di conservazione dei suoli, semina di erbe
foraggere e rimboschimento (Niger-Senegal)
Miglioramento dell’accesso all’acqua per
il bestiame grazie alla costruzione di pozzi
pastorali e a una gestione organizzata dei punti
d’acqua (Mali-Burkina-Senegal)
Diffusione dei testi legislativi relativi alla
pastorizia e alla proprietà fondiaria rurale
Formazione delle Associazioni locali di pastori
in tecniche di advocacy, perché possano
difendere i propri interessi a tutti i livelli politici;
accompagnamento delle associazioni in alcuni
di questi processi, già avviati a livello nazionale
(es.: l’elaborazione di un Codice pastorale
nazionale, la revisione del sistema fondiario
rurale)
Miglioramento dell’accesso alle cure
veterinarie tramite la costruzione di un centro di
vaccinazione (Burkina)
NIGER
promuoviamo buone pratiche igieniche presso le
comunità rurali.
DONAZIONI: € 27.027
CON CHI
30 villaggi nei comuni di Tarka, Olléléwa, Gangara,
in provincia di Zinder.
Oltre 9.000 persone con accesso all’acqua potabile.
Oltre 220 famiglie, in media 6 persone per famiglia;
2.200 alunni e loro insegnanti e 10 Centri di Sanità.
46 artigiani riparatori di pozzi, 44 operai.
Oltre 3.000 persone sensibilizzate in materia di
igiene.
Anna tra i pastori
Esile, schiva, di poche parole, l’apparenza non rende
giustizia alla sua grinta e tenacia: Anna Calavita, 30
anni da poco compiuti, si ‘aggira’ per il Sahel ormai da
7, quando, neolaureata in veterinaria, si è trasferita in
Senegal per uno stage con CISV. «Mi è bastato poco
per innamorarmi dell’Africa, di cui apprezzo tutto:
l’ambiente, la cultura, il sistema sociale… è un altro
modo di vivere, più semplice e più adatto a me rispetto
allo stile occidentale». Così Anna, che vive stabilmente
in Africa ormai da 4 anni, ha continuato a lavorare nei
progetti CISV fino a diventare cooperante ‘nomade’ in
un programma multicountry facendo la spola tra Niger,
Burkina Faso, Mali e Senegal.
Anna è una viaggiatrice sui generis, agli spostamenti
in aereo preferisce i mezzi pubblici, come i bus di
linea. «Il viaggio è meno comodo, si allungano i tempi
e si sta stretti, ma si possono conoscere meglio le
persone, restando a contatto con i bisogni reali della
gente». Anna è perfettamente ‘integrata’ e intrattiene
buoni rapporti con tutti: vicini di casa, negozianti
del quartiere, contadini e pastori... «Amo molto la
‘filosofia’ di queste culture, c’è un modo di vivere più
felice. Noi ci facciamo troppi problemi per cose non
essenziali, in Africa invece la gente non si demoralizza,
trova sempre il modo di risolvere le cose».
Anche dal punto di vista professionale l’Africa ha
dischiuso ad Anna nuovi orizzonti: «Qui c’è tutto
un altro modo di allevare e gestire il bestiame, in
equilibrio con la natura e le risorse disponibili. In
occidente interessa solo la produzione economica,
gli animali sono visti come fabbriche di carne e latte
che devono produrre sempre più. Certo anche in Africa
interessa la produzione, ma si tiene in conto il rispetto
dell’equilibrio naturale». Purtroppo in Sahel - dove
l’80% della popolazione vive in ambiente rurale e il
settore zootecnico è la fonte primaria di guadagno - le
frequenti siccità e i conflitti armati (come quello recente
in Mali) determinano gravi crisi alimentari. «Per questo
CISV sta introducendo importanti innovazioni: tecniche
di gestione più razionale dell’allevamento, corretta
alimentazione del bestiame, programmi sanitari e
misure igieniche per la trasformazione e vendita del
latte. Con questi interventi si può garantire il diritto al
cibo delle popolazioni nel rispetto delle singole culture
e dei metodi contadini» spiega Anna.
La giovane veterinaria non sembra avere troppa
nostalgia dell’Italia: «Rientro a casa un paio di volte
l’anno, con la voglia e l’entusiasmo di ritrovare la
mia famiglia… Ma dopo poche settimane inizia a
mancarmi la vita africana e sono di nuovo pronta a
tornare nella casa di quaggiù!».
COSA FACCIAMO
Rinforziamo
l’accesso
all’acqua
potabile
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
Formazione di 6 animatori di villaggio con
compito di essere il tramite tra i beneficiari e
il progetto
Selezione e formazione di 18 artigiani
riparatori: hanno in carico la manutenzione
ordinaria dei punti d’acqua risistemati e
riparano i guasti, dotati di un kit di attrezzature
specifiche
Studio tecnico di identificazione dei punti
d’acqua potabile da riabilitare, con misurazione
della falda acquifera e indagine sociale sulle
zone che maggiormente necessitano di avere
a disposizione punti d’acqua
Sensibilizzazione della popolazione sul buon
utilizzo dei punti d’acqua e sulla corretta
igiene quotidiana
Per motivi di sicurezza tra giugno e dicembre
2012 le attività del progetto hanno subito un
rallentamento rispetto alle previsioni. A
novembre 2012 la coordinatrice del progetto si
è trasferita nella capitale Niamey, non
essendoci le condizioni di sicurezza idonee a
una sua presenza in permanenza a Zinder.
L’ufficio di Zinder è comunque attivo e lo staff
locale è presente e continua regolarmente le
attività. La coordinatrice del progetto, a
cadenza mensile, svolge visite di alcuni giorni
a Zinder e zone di intervento per monitorare le
attività e incontrare i beneficiari e i partners
locali.
NIGER:
PER CHI DONARE
e
50 € per i pastori, per garantire il terreno
di pascolo e l’abbeveraggio delle mandrie
100 € per gli allevatori, per ripristinare le
piste di transumanza
SENEGAL
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DONAZIONI: € 15.515
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COSA FACCIAMO
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Contribuiamo al raggiungimento della sovranità
alimentare nella Valle del fiume Senegal, riseria del
Paese, e nella zona silvo-pastorale del Ferlo.
Sosteniamo l’attivazione di politiche di sviluppo
nell’ambito del turismo responsabile comunitario.
Rafforziamo le organizzazioni contadine nelle
Regioni di Louga, Saint Louis e Matam affinché
siano in grado di sviluppare dei sistemi produttivi
capaci di incrementare e stabilizzare la produzione
zootecnica e il reddito degli allevatori.
Collaboriamo con le associazioni rappresentative
della diaspora senegalese in Piemonte.
Promuoviamo i diritti dell’infanzia per prevenire
le peggiori forme di sfruttamento minorile, in
particolare la mendicità.
CON CHI
300.000 contadini e allevatori di piccole aziende
agricole a conduzione familiare
60.000 giovani, bambini e ragazzi vulnerabili,
appartenenti a famiglie povere o di strada, vittime
di sfruttamento e costretti alla mendicità
50.000 soci delle organizzazioni comunitarie di base
promotrici di attività generative di reddito e di valore
sociale e culturale
100.000 soci delle cooperative per il risparmio e il
credito agricolo
800 migranti tra quelli rientrati nel Paese di origine e
quelli che fanno parte delle associazioni promotrici
di attività di co-sviluppo
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
Avviati vari centri di raccolta del latte
trasformato in unità produttive alimentate
dall’energia solare
Incremento del 30% del reddito di 400 donne
grazie alla valorizzazione del latte
Sostegno alla gestione e organizzazione per 8
nuove attività di trasformazione agricola e del
turismo responsabile
Sensibilizzazione e promozione del turismo
responsabile tramite eventi sul territorio, fiere
e varie iniziative sul web
Sostegno delle cooperative di risparmio e
credito e costituzione di fondi di garanzia per
l’agricoltura (warrantage)
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Accoglienza, formazione e sostegno
dell’attività lavorativa di 2 migranti rientrati
volontariamente nel Paese
Collaborazione con i migranti sulla gestione
delle rimesse
Formazione professionale e inserimento
lavorativo di 80 ragazzi e ragazze vittime di
sfruttamento
Alfabetizzazione e reinserimento scolastico
per 240 bambini/e e adolescenti
Attività di lotta alla dispersione scolastica per i
bambini/e in situazione di vulnerabilità sociale
3 centri di ascolto e accoglienza per bambini e
bambine in difficoltà e a rischio di sfruttamento
lavorativo
Campagne di sensibilizzazione e promozione
dei diritti dei minori nei quartieri svantaggiati
e nei villaggi di provenienza dei bambini
mendicanti e sfruttati
Promozione del protagonismo giovanile
attraverso percorsi di teatro
Azioni di advocacy verso le autorità locali e
nazionali per la protezione dell’infanzia
SENEGAL:
PER CHI DONARE
50 € per chi vuole attivare microimprese
locali
75 € per le donne che producono latte
100 € per i bambini che riprendono la
scuola
BRASILE
DONAZIONI: € 3.142
Agro-ecologia su scala familiare
Rui e Juraci, nati a Petropolis lui e a Rio De Janeiro lei,
si sono conosciuti ancora giovani a Magé, municipio
dell’area metropolitana di Rio. Dopo essersi sposati
hanno deciso di vivere nelle terre comprate dal padre di
Rui nel 1980, ed è qui che Rui ha trasmesso l’amore per
l’agricoltura alla moglie e alle tre figlie Evellin, Érika
ed Ellen. “Mio padre allevava bestiame e piantava
piante tutte mescolate insieme, faceva agro-ecologia
senza saperlo” racconta Rui. Proprio grazie a queste
conoscenze tradizionali, di generazione in generazione,
la sua famiglia ha perfezionato il metodo di coltivazione
delle banane in aree ombreggiate, secondo un sistema
integrato con la vegetazione nativa.
La proprietà della famiglia Cunha Rodrigues si estende
ai piedi di una montagna di un verde lussureggiante
all’interno dell’ecosistema della Mata Atlantica,
foresta nativa della costa brasiliana. Rui ricorda che
quando il padre comprò la terra c’erano solo bananeti
abbandonati e capim limão (citronella): coltivare
qualsiasi altra cosa era impossibile, decisero allora di
lasciare gli alberi crescere e fiorire nuovamente.
Oggi la famiglia di Rui si sostenta grazie alle
coltivazioni basate sulla “convivenza” di piante native
con alberi da frutta, un sistema che presenta almeno
due vantaggi: rafforzare e proteggere la terra, e
aumentare la diversità di prodotti. “Evito l’utilizzo di
diserbante, preferisco tagliare con la falce” spiega
Rui; “le foglie e i rami caduti proteggono il suolo
dall’erosione e lo rendono più fertile. La convivenza
di piante native e piante coltivate contribuisce anche
alla comparsa di nuove sorgenti d’acqua”. Rui continua
a sperimentare metodi di coltivazione, raccolta e
maturazione totalmente naturali.
Il prodotto principale è la banana (nelle qualità prata,
d’acqua e maça), ma con il tempo sono stati introdotti
nuovi tipi di frutta e palme. Tutte le settimane, insieme
alla famiglia, Rui raccoglie circa 20 casse di banane,
ananas, arance, limoni e mandarini da portare al
mercato domenicale di Magè. Insieme alla frutta
vende anche biscotti e prodotti d’artigianato realizzati
dalla moglie e dalle figlie.
Rui combina la sua pratica di coltivatore con attività
comunitarie: oggi è presidente della Cooperativa
locale di Agricoltori Familiari, la Coopagé, con cui CISV
lavora da anni. Secondo Rui “il tempo impiegato nel
rafforzamento della cooperativa, pur essendo tempo
sottratto al lavoro nel campo, compensa in pieno la
riduzione di produzione di banane”.
Rui e Juraci danno un piccolo salario alle figlie per il
lavoro svolto, “per valorizzare il lavoro delle ragazze
ma anche per rafforzare l’agricoltura come progetto di
vita familiare”, spiegano. Così Evellin, Érika ed Ellen,
sulle orme paterne, continuano a proteggere la natura
conservando le piante, gli animali e l’acqua della loro
terra.
COSA FACCIAMO
Sosteniamo le comunità contadine di Corumbà
e Ladario, Mato Grosso do Sul, per contrastare
l’esodo delle popolazioni verso la città.
Contribuiamo alla promozione di stili di vita più
sostenibili nel territorio del Nord-Est brasiliano
e al rafforzamento delle esperienze popolari di
convivenza con il semi-arido nella regione dei
Sertões de Crateús, Stato del Ceará, attraverso il
rafforzamento della mobilitazione e l’organizzazione
popolare dei pescatori e pescatrici d’acqua dolce
CON CHI
350 famiglie di agricoltori degli Assentamentos
di Mato Grande, Paiolzinho, Setenta e Dois,
Tamarineiro I e II, Taquaral, Urucum, situati nei
municipi di Corumbà e Ladario, Mato Grosso do Sul.
195 famiglie delle comunità tradizionali del Pantanal
profondo.
261 pescatori e pescatrici (con le famiglie più di
1.000 persone) associati alla colonia Z-39 e le
associazioni locali di pescatori artigianali di 6
Municipi della regione dei Sertões di Crateús.
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
Con il microcredito avviate 30 attività agricole
o di allevamento negli assentamentos di
Corumbà, 40 attività agricole o abitative a
beneficio delle comunità del Pantanal e 5
attività generatrici di reddito per le donne dei
quartieri periferici di Corumbà
Installate 2 unità produttive dimostrative
per favorire la divulgazione di tecniche agroecologiche efficaci per il superamento della
stagione di siccità e per la produzione di
foraggio
1 orto in collaborazione con il Caij, per
sensibilizzare gli studenti alle tematiche
dell’agricoltura urbana e di un’alimentazione
più salutare, nonché per rifornire la mensa del
Caij stesso
Avviata la Scuola di Cittadinanza nella regione
dei Sertões di Crateús, e realizzati incontri con
i gruppi di pescatori/pescatrici per discutere
su acqua e siccità, politiche pubbliche,
associazionismo, conflitti sulla terra
Formazione a 80 persone dei 6 Municipi
su ambiente e origini, radici dell’esodo
e collettività, territorio e dinamiche di
convivenza con il semiarido, per stimolare una
visione critica della propria realtà
COLOMBIA
DONAZIONI: € 1.110
COSA FACCIAMO
Contribuiamo allo sviluppo socio-economico, umano
e organizzativo e all’aumento della coesione sociale
e familiare della popolazione rurale e periferica
nella zona di Risaralda.
CON CHI
300 famiglie vulnerabili tra gruppi rurali e urbani nei
comuni di Pereira, La Virginina e Dosquebradas
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
4 pollai comunitari e una conigliera
5 stagni associativi per l’allevamento di pesce
3 serre per la produzione orticola agroecologica
1 capannone per galline ovaiole e 1 linea
di produzione per la popolazione locale
organizzata
Legalizzazione di 4 associazioni comunitarie di
base
BRASILE:
PER CHI DONARE
50 € per gli agricoltori che coltivano con
metodi ecosostenibili
COLOMBIA:
PER CHI DONARE
50 € per la popolazione affinché abbia
diritto al cibo e alla terra
GUATEMALA
DONAZIONI: € 12.960
Per l’8 marzo, il “Funerale del machismo”
Le donne in Guatemala non hanno vita facile. Il paese è
il 1° in America Latina per numero di ‘femminicidi’, con
oltre 700 donne uccise ogni anno, spesso per mano di
mariti, conviventi o altri parenti che restano impuniti.
La cultura machista è diffusa a tutti i livelli sociali e
professionali, non fanno eccezione poliziotti, funzionari
del governo, operatori di giustizia, medici e infermieri.
Le donne, soprattutto maya - discriminate in quanto
indigene e in quanto donne - sono segregate in casa,
picchiate e abusate fin da piccole, spesso escluse
da scuola e lavoro. La situazione è grave soprattutto
nel Quiché, la zona più povera e più colpita dalla
guerra civile che ha insanguinato il paese per quasi
40 anni. Proprio qui si è svolta una Festa della donna
molto particolare, come ci racconta Anna Avidano,
coordinatrice dei progetti CISV nel paese:
“L’8 marzo, che in Guatemala assume un significato
molto forte, tutte le donne del territorio si sono
radunate nella piazza centrale di Nebaj, municipio
del Quiché con 50.000 abitanti dove CISV lavora in
appoggio alla Defensoria della mujer I’x che accoglie
le vittime di violenza.
La festa ha preso l’avvio con uno spettacolo teatrale,
una mini-performance che è servita a introdurre il
vero momento clou della giornata, il ‘Funerale del
machismo’. Da queste parti è ancora in voga l’uso
dei funerali itineranti, con la gente che in processione
porta il morto al cimitero; così il machismo defunto è
stato accompagnato fino al luogo della sua sepoltura
al ritmo delle percussioni tradizionali suonate dalle
donne della batukada Ixil: una vera e propria banda
musicale composta da 9 mujeres che suonano musica
di resistenza e fanno parte di una rete internazionale
di musiciste militanti. La marcia ha destato grande
curiosità tra la popolazione e con il passaparola tutti
hanno saputo dell’iniziativa. A inizio cerimonia si è
proposto ai presenti, soprattutto le donne, di scrivere
messaggi sul machismo e sulle cose che le facevano
soffrire nella vita, ma anche aspettative e desideri.
Si sono poi appiccicati questi messaggi sulla bara di
cartone che conteneva simbolicamente il machismo;
questa, raggiunto il cimitero, è stata bruciata in
un atto catartico collettivo, al suono dei tamburi
della batukada. E’ stato un momento molto bello e
coinvolgente, liberatorio per tutte”.
COSA FACCIAMO
Promuoviamo il diritto a una vita libera dalla violenza
per le donne della Regione Ixil, nel dipartimento del
Quiché, consolidando l’azione della Defensoría de
la Mujer I’x nell’accompagnamento e riabilitazione
delle donne vittime di violenza di genere e nella
promozione dei loro diritti e sollecitando la
solidarietà e un empowerment collettivo di genere
tra le donne per far fronte comune contro la violenza
di genere.
CON CHI
300 donne vittime di violenza di genere nella
Regione, 352 socie della Red de Mujeres
Ixhiles, e tutta la popolazione dell’area di Nebaj
(53.000 persone), sensibilizzata e informata sulla
problematica della violenza di genere nell’area
attraverso vari strumenti di comunicazione sociale.
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
Accompagnamento
psicosociale
e
orientamento legale delle donne vittime di
violenza di genere
Elaborazione e diffusione di una guida
realizzata secondo i principi dell’educazione
popolare per illustrare i meccanismi di difesa e
di riabilitazione delle donne vittime di violenza
di genere
3 eventi di sensibilizzazione sui diritti delle
donne e l’equità di genere rivolti a tutta la
comunità Ixil e alle autorità municipali, agli
operatori locali di giustizia e di salute
Realizzazione di un programma radio
settimanale per sensibilizzare la popolazione
locale sull’equità di genere
Accompagnamento legale di 3 casi
emblematici di violenza di genere
Partecipazione in spazi di incidenza sulla
problematica della violenza di genere a livello
locale, regionale e nazionale
GUATEMALA:
PER CHI DONARE
50 € per le donne dell’associazione, che
vogliono contrastare la violenza di genere
100 € per le donne abusate, per dar loro
appoggio legale e psicologico
HAITI
DONAZIONI: € 7.075
CON CHI
2000 donne e ragazzine, vittime di violenza
6.500 uomini e donne della zona rurale del comune
di Saint Marc
Marie Hélène, salvata dalla dea dell’amore
Marie Hélène ha 13 anni. Vive, da sempre, a
Martissant, uno dei quartieri poveri di Port-au-Prince,
la caotica capitale di Haiti. Il 12 gennaio 2010, quando
la terra tremò e sembrò inghiottire l’intero paese,
Marie Héléne era a casa sua. Colta di sorpresa - non
sapeva cosa fossero i terremoti - non riuscì a fuggire e
un muro della casupola la seppellì.
Marie Hélène non morì e fu soccorsa. «Erzeli Fredà
mi ha salvata» pensò: la dea dell’amore del vudù era
intervenuta. Ma la sua gamba destra dovette essere
amputata.
Marie Hélène riprese la sua vita. E’ una madam sara,
una delle tante venditrici di strada che affollano i
mercati della città sedute su piccole sedie di paglia.
Ora cammina con le stampelle.
Ma una notte di dicembre dell’anno scorso, Marie
Hélène ebbe un’altra brutta avventura. Due uomini del
vicinato la presero e la violentarono.
Nel quartiere svolge le sue attività di protezione delle
vittime di violenza l’associazione Kay Fanm:
“La casa delle donne” – è questa la traduzione dal
creolo – è un’organizzazione storica, fondata nel
1984 dalle femministe Magalie Marcelin (morta nel
sisma), Yolette Jeanty e altre compagne. Tra le varie
attività offre assistenza sanitaria, psicologica e legale
a ragazze e donne vittime di violenza. Ha anche un
centro, Reviv (rivivere), nel quale accoglie le ragazzine
per toglierle dal contesto pericoloso. In realtà Reviv è
crollato con il terremoto e ora Yolette ha allestito delle
casette di legno nel cortile di casa sua.
Dal 2012, Kay Fanm collabora con il CISV nell’ambito
del progetto “Promozione e protezione dei diritti della
donna ad Haiti” che dà appoggio concreto al centro
Reviv e alle attività di assistenza alle vittime. Insieme
al gruppo di giornalisti Groupe Médialternatif, inoltre,
si è messa in opera una campagna di promozione
dei diritti della donna allo scopo di intervenire sulla
mentalità della gente, in un paese tradizionalmente
maschilista.
Le operatrici di Kay Fanm, grazie alla loro rete di
quartiere, hanno saputo di Marie Hélène. L’hanno
cercata e invitata ad andare al centro Reviv. Dopo
un’iniziale reticenza, la ragazzina ha accettato e ora
sta seguendo un programma di riabilitazione. Ben
presto Groupe Médialternatif girerà un documentario
sulla sua storia. Probabilmente anche in questo caso
c’è stato lo zampino di Erzeli Fredà.
COSA FACCIAMO
Nel 2012 abbiamo iniziato diversi progetti, in
particolare quello in appoggio alle donne e ragazze
vittime di violenze e il progetto agricolo di sostegno
ad alcune organizzazioni contadine.
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
Assistenza legale, medica e psicologica a
ragazze e donne vittime di violenze a Port-auPrince e dintorni
Appoggio presso un centro di accoglienza
delle vittime che devono essere tolte dal loro
abituale contesto
Formazione con gruppi contadini dell’Artibonite
(comune di Saint Marc) per il miglioramento
della produzione
Appoggio ai contadini per migliorare la propria
organizzazione e strutturazione, per riuscire
a fare acquisti comuni di sementi, concimi e
vendita di prodotti
Acquisto motocoltivatori per migliorare la
produzione di riso e formazione per il loro uso
e manutenzione
Formazione per una migliore gestione della
rete di canali di irrigazione
HAITI:
PER CHI DONARE
50 € per la popolazione sensibilizzata via
radio sulla violenza contro le donne
75 € per i contadini che piantano
sementi certificate di qualità
VENEZUELA
DONAZIONI: € 450
COSA FACCIAMO
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Sostegno alle 15 bambine del quartiere di Los
Curos di Merida: appoggio scolastico ed extra
scolastico, formazione con le famiglie di origine
delle bambine, creazione e rafforzamento di
una rete di appoggio a Merida
Promuoviamo lo scambio e la creazione di reti
sociali per una società più equa e democratica,
potenziandone le capacità istituzionali e il raggio di
azione territoriale.
Miglioriamo il sistema educativo di tre comunità
rurali di alta montagna del parco nazionale “Sierra
Nevada” e rafforziamo la relazione comunità localescuola come binomio promotore di sviluppo.
Offriamo protezione e sostegno alle bambine
del quartiere popolare di Los Curos di Mérida per
promuoverne un corretto sviluppo psicofisico ed
emotivo.
CON CHI
120 partecipanti del “Diplomato Andino
di Educazione in Diritti Umani” tra leaders
comunitari, funzionari pubblici e membri attivi di 30
organizzazioni di Sviluppo Sociale
La ONG locale UNIANDES di Merida e Tachira,
il Centro di Animazione Giovanile CAJ di Valera,
l’Universitá Valle del Momboy di Valera
Con il progetto Bibliomula, 120 studenti e 25 docenti
di 3 scuole elementari di Micarache, Los Corrales e
Gavidia in alta montagna
Con il progetto “Jardin de la Esperanza”, 15 bambine
dei quartieri popolari tra gli 8 e i 14 anni
Con il progetto “Fundación Don Bosco”, 35 bambini
dei quartieri popolari tra gli 6 e i 15 anni
Con il progetto “Catedra de la Paz”, 150 bambini dei
quartieri popolari tra gli 6 e i 18 anni
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COSA ABBIAMO REALIZZATO
Organizzazione del Diplomado Andino in
tutte le sue fasi: pianificazione, promozione,
esecuzione e valutazione
Rafforzamento della rete tra le ONG dei tre
Stati Andini
Visite settimanali alle 3 scuole delle Comunità
di Micarache, Los Corrales e Gavidia con
la bibliomula con la partecipazione di 120
studenti di scuola primaria
4 corsi di una giornata sul tema di strategia
di promozione alla lettura in aula, per 25
insegnanti
Organizzazione della biblioteca e attività di
promozione della Bibliomula
VENEZUELA:
PER CHI DONARE
50 € per i giovani da educare e crescere
in contesti protetti
Per informazioni e commenti:
CISV Ufficio Promozione
Corso Chieri 121/6
10132 Torino
Tel. 011 8993823 | Fax 011 8994700
www.cisvto.org | [email protected]
Per donazioni:
online su www.cisvto.org
Conto Corrente Postale n° 26032102
Conto Corrente Bancario BANCA ETICA n° 110668
IBAN: IT25 K 05018 01000 000000 110668
intestati a CISV
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Redazione: Marta Buzzatti, Alessandro Demarchi, Stefania Garini
Progetto Grafico: Michela Ghio