VIVA HAITI! - Progettomondo Mlal
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VIVA HAITI! - Progettomondo Mlal
VIVA HAITI! GIUGNO 2011 PROGETTO A quasi 1 anno e mezzo dal terremoto poco è cambiato nel Paese E SU UN UNICO CUMULO DI MACERIE HAITI LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA Cari Sostenitori, per quanto ciascuno di noi possa credersi preparato a quanto vedrà, la visita di Porto Principe lascia comunque un forte senso di smarrimento. Fotoreportage, documentari, inchieste e testimonianze, non rendono il senso dell’enorme tragedia che ha colpito questo Paese. È un senso di smarrimento che ti prende alla vista dei relitti degli edifici storici, con i relativi cumuli di macerie che costellano ancora la città, invadono i marciapiedi, sconfinano nelle strade; o che ti afferra alla vista delle tendopoli fitte fitte, improvvisate in ogni spazio libero delle città – parchi, zone di sosta, tetti e terrazze – con le lunghe schiere di latrine chimiche e di box doccia da perenne campo di emergenza. Smarrimento che nasce anche da una aspettativa frustrata: un anno, e qualche mese, dopo il terremoto si cercano disperatamente i segni dell’avvio della ricostruzione ma non li si trova... Tutto sembra essere fermo al 12 gennaio del 2010, e i simboli del terremoto si ergono tutti intatti: il palazzo presidenziale con le sue imponenti cupole spezzate e la cattedrale ridotta a pochi muri verticali. Questo immobilismo è in realtà il risultato della debole democrazia haitiana, incapace di esprimere una capacità di governo, ma anche delle ambiguità di una comunità internazionale che con i contingenti dell’Onu presidia il Paese da oltre 6 anni, senza riuscire ad abbozzare una strategia di vero rafforzamento delle istituzioni pubbliche locali. Ma la gente di Porto Principe non si arrende! Ne sono testimoni le bancarelle dei venditori ambulanti, in larga parte donne, che sovrastano ovunque i cumuli di macerie lungo i marciapiedi. E che ci dicono: la vita di ogni giorno è ripresa, faticosamente, ma è ripresa. Anche il nostro impegno a favore di questo Paese non si arrende! Presto saranno addirittura 4 i nostri progetti attivi ad Haiti. L’ultimo arrivato, Nuove Energie, è particolarmente importante perché, in una delle regioni più povere, l’altopiano centrale, affronta il tema dell’accesso all’energia da fonti rinnovabili. Nuove energie per vincere le innumerevoli sfide della vita di tutti i giorni in questo Paese e per costruire un segno di speranza per il popolo haitiano. Valentino Piazza direttore ProgettoMondo Mlal Prima dell’avvio del nostro nuovo Progetto Viva Haiti, in un’area di frontiera con la Dominicana, il Comune contava solo due scrivanie A FONDS VERETTES SI COMINCIA DA… ZERO Prima dell’avvio del nostro nuovo Progetto a Fonds-Verrettes, Viva Haiti, l’edificio municipale contava solo due scrivanie! E, oltre le scrivanie, c’erano qualche sedia, un tavolo e un armadio. Nessun computer né elettricità per i pochi impiegati sottopagati. E pensare che proprio il salario degli impiegati costituisce per il Comune la spesa principale. Per il resto, infatti, dispone di zero risorse per realizzare iniziative sul territorio. Senza contare che lo stesso edificio, che ospita gli uffici comunali, è stato costruito troppo rapidamente e in una zona troppo vicina al fiume, e dunque corre un perenne rischio di inondazione. Inizialmente, proprio con l’obiettivo di rafforzare questa istituzione, il nostro Progetto ha acquistato del materiale da ufficio, come delle nuove scrivanie, tavoli, sedie, armadi, così da creare delle condizioni migliori di lavoro. Presto il Municipio sarà traslocato in un nuovo edificio, attualmente in costruzione dal governo haitiano; da parte nostra abbiamo fatto i passaggi necessari per fornire a questa futura struttura i pannelli PRI M O solari, elettricità e un computer. Lo stesso stiamo facendo per gli altri uffici pubblici, come il Tribunale e l’Ufficiale di Stato civile che versavano nella medesima situazione. Ciò nonostante la situazione rimane grave: sono infatti sotto gli occhi di tutti la precarietà generale delle condizioni, tanto dell’istituzione del Municipio quanto del territorio del Comune di Fonds-Verrettes, tra i più poveri, vulnerabili e P I A N O All’indomani dell’elezione del nuovo Presidente Michel J. Martelly GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLE DITTATURE All’indomani dell’elezione del nuovo Presidente, Michel J. Martelly, possiamo solo sperare che il Paese cominci ad avanti, nella direzione giusta, e che il nuovo governatore mantenga e realizzi le tante sue promesse. E, in questo senso, il lavoro non gli mancherà di certo. Questi ultimi mesi sono stati segnati dal ritorno nel Paese di Duvalier e Aristide, e la loro ovviamente non è stata una visita qualunque. Non possiamo dimenticare infatti gli effetti devastanti che hanno avuto su quest’isola le dittature, effetti che si sentono ancora oggi, dopo molti anni. Quel periodo, se lo ricordano bene i nostri partner locali, in particolare Cresfed che spesso è intervenuto sul tema in diverse occasioni, anche grazie alle formazioni sull’educazione civica e i diritti umani fatte ai nostri beneficiari. Cresfed riferisce che, in particolare, alcuni fat- tori hanno pesato – e pesano ancora – sullo sviluppo del Paese. Primo su tutti l’introduzione della cultura della paura, che ha rafforzato una tendenza all’individualismo, e poi la cultura della diffidenza, che è stata interiorizzata nella popolazione frenando così una costruzione armonica e comune dello Stato. A tutto ciò si aggiunge la sparizione d’una intera generazione di cittadini impegnati, di cui non si è più saputo nulla o, ancora, la diffusione di un sentimento di fallimento che ha fatto ricadere il peso delle insolvenze di altri su intere generazioni e, di conseguenza, ha deresponsabilizzato i colpevoli. Ricordare tutto ciò è importante per restare vigili, per non ricadere negli stessi errori e per continuare a lavorare insieme ai progetti di ricostruzione nazionale. (Nicolas Derenne) abbandonati del Paese. Così come sono oggettivamente gravi l’estremo degrado dell’ambiente circostante, il problema della deforestazione, dell’esondazione dei torrenti nella stagione delle piogge, le tante case danneggiate o distrutte dagli uragani che si susseguono in quest’area. Non c’è elettricità né acqua potabile, la strada è in uno stato disastroso e c’è una gravissima carenza di scuole, presidi sanitari e di tutti gli altri servizi privati o pubblici di base. Con questi presupposti, una buona intesa e la collaborazione con le istituzioni locali diventano quanto mai indispensabili. Lo sviluppo locale di Fonds-Verrettes richiederà necessariamente tempi lunghi e si riuscirà a contribuire in maniera decisiva soltanto se sarà garantita una buona interazione e l’impegno di tutti gli attori locali, in particolare del Municipio. Oltre a offrire il nostro sostegno in termini di materiali, stiamo lavorando anche alla formazione dei nostri partner. Raramente nel contesto di questo Stato, nella cosiddetta “Repubblica di Port-au-Prince”, possono giovarsi di corsi di educazione o formazione. Si tratta quindi per loro di una grandissima opportunità e di un importante banco di prova a livello di decentramento, al quale il nostro Progetto intende contribuire a FondsVerrettes a livello comunale. La prima sessione di formazione ha riguardato perciò lo stesso decentramento, con un approfondimento su poteri, competenze, responsabilità dello Stato e degli attori locali (Municipio, Assemblea e Consiglio d’amministrazione della Sezione comunale, Tribunale, Ufficiale dello Stato civile, Delegati della città, ecc). Si è trattato in generale di nozioni essenzialmente di base, an- che riguardo temi quali la conoscenza del territorio, la gestione degli affari del Comune, la prevenzione dei rischi e disastri, ecc, ma ne avevano comunque davvero un gran bisogno! Ecco perché tutte le nostre proposte formative sono state molto apprezzate. parallelamente, stiamo lavorando con i giovani di Fonds-Verrettes. Attraverso una metodologia partecipativa, li formiamo sugli stessi temi: a due a due, poi, questi giovani sono chiamati a riprodurre queste formazioni nelle località limitrofe, a Oriani, Gwo Chwal, Forèt-des-Pins, e in altri dintorni, allo scopo di sensibilizzare un maggiore numero di persone. Attualmente, la loro grande motivazione ci dimostra che questo tipo di opportunità rappresenta senza dubbio uno dei punti forti per lo sviluppo futuro di questo territorio. Infine, a partire dal mese di giugno, i giovani vengono ora coinvolti in altri corsi di formazione professionale, in materia di pasticceria e cucina, muratura e lavorazione del ferro, nonché in erboristeria. Gli educatori hanno predisposto i loro programmi mirando a dare a questi ragazzi gli strumenti materiali e le capacità tecniche e manageriali per lanciare in futuro delle proprie attività generatrici di reddito. Tutte queste iniziative, oltre a risultare oggettivamente utili per uno sviluppo delle capacità dei giovani del luogo, hanno anche il grande merito di tenere viva la loro motivazione che è già alta e, allo stesso tempo, aiutano anche noi a visualizzare meglio il processo di sviluppo della comunità che, seppure sarà lungo e delicato, già comincia a dare i primi frutti. Nicolas Derenne coordinatore Progetto Viva Haiti L’ARTE DI COLTIVARE FIORI NEL “DESERTO” C’è chi vuole diventare agronomo, chi medico, chi ingegnere. E c’è persino chi, in mezzo a un nulla fatto di pietre bianche e qualche albero sparso, ha cominciato a studiare l’arte delle rappresentazioni floreali, per non rinunciare alla propria vena creativa e, magari, per dedicarsi un giorno alla produzione del tipico artigianato haitiano dipinto su legno. Ognuno di questi ragazzi ha un sogno, vero, concreto, seppure vive in una realtà desolata come quella di Fonds-Verrettes, visibilmente costretta tra limiti difficili da superare, e che il progetto Viva Haiti sta tentando di abbattere uno a uno. “Vorrei studiare medicina”, dice una delle ragazze beneficiare del futuro Centro di formazione del Progetto, “ma a Fonds-Verrettes non c’è la possibilità, perché qui mancano troppe cose”. Quali siano queste “cose” lo spiegano bene gli altri ragazzi che, insieme a lei, vivono le difficoltà del Paese, giorno dopo giorno: “Abbiamo bisogno di una strada”, le fa eco una compagna. “E di scuole con più classi”, insiste un’altra. “Non abbiamo nemmeno l’acqua potabile”, dice ancora uno dei più giovani ragazzi iscritto al nostro corso. Ma ciò che, per tutti, è più grave è non avere la possibilità di studiare nel proprio paese, e di essere costretti a lasciarlo per completare gli studi. E poi? Poi si verifica quello che per la co- B R E V I le testimonianze Brevi interviste ai ragazzi di Fonds Verretters, beneficiari del nostro Progetto Viva Haiti munità rappresenta uno dei maggiori problemi da affrontare: l’abbandono di massa del territorio di origine. Un esodo diretto verso la capitale, nel migliore dei casi, ma che più spesso spinge, i giovani alla ricerca di un futuro, a oltrepassare il confine per recarsi nella vicinissima Repubblica Dominicana. Eppure, molti dei ragazzi intervistati, non vorrebbero lasciare Fonds Verrettes. “Andrò a Port Au Prince a studiare medicina”, ribadisce uno di loro. “E poi tornerò qui, per aiutare tutte quelle persone che non sono in grado di ricevere cure adeguate”. La volontà e l’affetto per la propria gente non mancano e la tenacia nemmeno. Ne sono esempi lampanti gli stessi giovanissimi formatori del Progetto, l’uno politologo, l’altro ingegnere. Va infatti a quest’ultimo, Paul Berthoney, assistente coordinatore nel progetto Viva Haiti, il merito di aver realizzato, su sua iniziativa personale, con il contributo della banca mondiale e l’aiuto di piccole realtà locali, oltre a una serie di lampioni a energia solare, anche un modesto ma efficiente Cyber Café. “Nel nostro comune –spiega- manca la possibilità di comunicare con altri paesi. Per questo abbiamo pensato a un cyber café che, alimentato da un generatore, contribuisca ad accorciare le distanze tra Fonds-Verrettes e il resto del mondo”. Chiara Bazzanella Comunicazione ProgettoMondo Mlal • L’ARTE DI HAITI IN ITALIA. Il festival di musiche contemporanee Mito, che si svolge ogni anno a Milano e Torino, dalla fine di settembre a ottobre, presenterà quest’anno quattro spettacoli di grandi artisti haitiani (tra cui Ti-Coca, Franketienne, Beken). info su www.mitosettembremusica.it. • ANCHE SU PELLICOLA LA TRAGEDIA DI HAITI. Il 10 giugno a Bruxelles, al Palazzo delle BelleArti, è stata presentata l’anteprima del film Goudougoudou, di Fabrizio Scapin et Pieter Van Eecke. Dieci Haitiani raccontano la loro esperienza in un Paese travolto dalla morte e dal caos. Dove la gente, dopo aver vissuto l’impensabile, si appresta a vivere il lutto, si batte per ritrovare una normalità e per affrontare il quotidiano. Il tutto in uno scenario che sa di girone dantesco. viale Palladio 16, 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail: [email protected], www.progettomondomlal.org Versamenti (intestati a ProgettoMondo Mlal Onlus): c/c postale 12808374 c/c bancario, Banca Popolare Etica (IBAN IT 74 H 05018 12101 000000512880), causale “Progetto Viva Haiti!”